di Francesco Sforza, Duca di Milano, singolare esempio di storiografìa umanistica, tradotta in italiano da Cristoforo Landino . Conviene ricordare anche quel Giovanni B a t t i s t a Morelli o Maurelli, al quale son dovute quelle canzoni o cantilene per la morte di Enrico d'Aragona, avvenuta l ' i l maggio 1478, che costituiscono una delle più antiche manifestazioni poetiche in dialetto calabrese . Il Morelli era anche un umanista di non comune levatura, per cui il Parrasio ebbe, a scrivere : « ingeniose et erudite rimatus es apud Ovidii veram lectionem V I Metamorphoseon » . Egli apparteneva a quella Cosenza che nella seconda metà del Quattrocento, e più ancora nel seguente secolo, era diventata una palestra di Umanisti, per cui lo stesso Parrasio, in una lettera a Vincenzo Tarsia, ebbe a scrivere : « Cicero si viveret hac aetate iuventutem Cusentinam bonarum artium studiis cum quavis Italiae civitate certantem videret » *•. • l 2 3 All'affermazione umanistica del Quattrocento la Calabria ha contribuito anche con l'arte calligrafica e miniaturistica, in cui sono attivissimi i latini, mentre i Greci sono in piena decadenza. Meritano di esser ricordati : Bonifacio Calabrese, attivissimo a Napoli, dove nel 1345 miniò il pregevolissimo Thesauro de Cavalli, Libro de la Manescalcia, tradotto dal greco da Antonio Pera. Il codice è attualmente alla Morgan Library di New York. Nel Rinascimento si resero celebri : Giovanni di Calabria, Matteo di Terranova, Filippo Caccavo, Battista Stravandia di Gerace e sopratutto Nicola Rabicano da Amantea, di cui si conservano preziosi codici miniati non solo in Italia, ma anche a Vienna e a Parigi . 5 1 Commentarti rerum gestarum Francisei Sfortiae. In « Rerum Ital. Script. », X X I , P. I I , a cura di G. Soranzo, Bologna 1934 ; Historie delle memorabili et Magnanime Imprese fatte dall'Illustrissimo Francesco Sforza, Duca di Milano nell'Italia, tradotte in lìngua toscana da Cristoforo Landino fiorentino, con la vita, statura e costumi di esso Sforza. In Venezia. G. Pozzo M D L I I I I . Si conserva nella Bibl. Corsiniana di Roma. F u pubblicato in app. alle Favole di Esopo, pubblicate in Cosenza s. a., ma nel 1478, come si rileva dal Capialbi, Opuscoli Vari, t. I l i e in Memorie delle Tipografie Calabresi, a cura di CRISPO C. F , Roma 1941, 25-26. Cfr. PERCOPO E . , La Morte di Enrico d'Aragona. Lamento in dialetto calabrese (1478). In «Arch. St. Prov. Nap. » Voi. V i l i , Napoli 1888 ; ALTAMURA A., Un incunabulo del dialetto calabrese, In A.S.C.L. X V I , 525-28. Liber de rebus per epistolam quaesitìs. Ed. del 1567, p. 7. Presso il CAPIALBI, Memorie delle Tipografie cit. p. 20. Accenno ad alcuni codici meno noti. Per lo Stravandria : cod. 3400 di Vienna del 1481, che contiene i Tre libri delle Guerre Puniche di Leonardo Bruni. Al f. 72 si legge : « Explicit liber iste X I Augusti X I I I I indictionis M C C C C L X X X I scripto per mano di Baptista 2 3 4 6