cultura calabrese, della quale conosceva, come pochi, i segreti ;
altro ancora ci aveva promesso per la nostra rivista, che si onorava di Lui, nella sua esemplare collaborazione. Sappiamo del profondo rimpianto che la scomparsa di. Luigi Franco ha suscitato nella
città che da quasi trent'anni tanto ne apprezzava le rare qualità
di uomo, di cittadino, di educatore di giovani. Si aggiunga ad esso,
anche per mezzo di questa rivista che gli fu cara, quello degli studiosi e dei lettori dell'Archivio e in ispecie dei calabresi, dei quali
siamo sicuri di interpretare l'animo mestamente grato, unendoci
al lutto della Famiglia, che a Parma stessa Egli si era formata ed
alla quale dedicava, pur nell'intenso lavoro, cure affettuosissime, ed
al rimpianto degli Amici parmensi e dei molti sparsi in t u t t a
l'Italia.
GIUSEPPE
ISNABDI
NOTA BIBLIOGRAFICA
Di Luigi Franco ricorderemo anche lo studio Documenti
campanelliani
(Parma, L . Orsatti, 1935, riguardante la congiura del
1599 ; è in parte ristampa parziale di opuscoli rari del Capialbi,
in parte presentazione di inediti ricavati dalla biblioteca capalbiana
e relativi a testimonianze e difese del processo calabrese che seguì
la congiura, o alla storia della congiura stessa. Singolaimente
espressiva dell'animo nobilmente sensibile del Franco e indicativa
della sua vasta e viva cultura è la commemorazione dell'amico
parmense, letterato e filologo insigne, Ferdinando Bernini, pubblicata a P a r m a nel 1957, Ritratto di F. B.
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