LA RIPRODUZIONE ASSISTITA Centro di Biologia della Riproduzione INFORMAZIONI UTILI PER LE COPPIE 1 INDICE Parte 1ª pag. 3 Il Centro di Biologia della Riproduzione 1 Presentazione pag. 3 2 Fini istituzionali pag. 3 3 Principi fondamentali pag. 4 4 Organigramma pag. 4 5 Struttura pag. 5 6 Informazioni per l’utente pag. 6 Parte 2ª pag. 8 Prestazioni e modalità di accesso 1 Modalità di accesso pag. 8 2 La riproduzione assistita pag. 9 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 Accertamenti nella donna Accertamenti nell’uomo Tecniche di fecondazione assistita Tecniche di fecondazione assistita Successivi cicli di trattamento Cause di fallimento della metodica prima o dopo l’intervento Parte 3ª pag. 18 Tutela degli utenti e controlli della qualità 1 Rilevazione della soddisfazione degli utenti pag. 18 2 Reclami pag. 18 3 Tutela della riservatezza e trattamento dei dati pag. 19 4 Organismi di controllo e verifica pag. 21 4.1 4.2 4.3 4.4 Responsabile della qualità Comitato dei Medici e dei Biologi Comitato Qualità Gruppo di verifica Ispettiva Interna 1 PARTE 1ª - IL CENTRO DI BIOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE 1. PRESENTAZIONE Clinica Candela, che è ubicata a latere Il Centro di Medicina della Riproduzione del palazzo dove ha sede il Centro. nasce nel Luglio 1992 come associa- Tel. 091.323300 - fax 091.323412 zione tra professionisti, medici e biologi, e-mail: [email protected] con sede in Via Valerio Villareale, 54 - sito web: www.biologiariproduzione.it 90141 Palermo. Nel Gennaio 2000 essendo cambiato 2. FINI ISTITUZIONALI l’assetto societario la denominazione Scopo istituzionale del Centro è quello sociale viene modificata in “Centro di di assistere le coppie affette da diffe- Biologia della Riproduzione”. renti condizioni di sub-fertilità/sterilità. Come associazione privata, il Centro di L’impegno di tutti quanti i componenti Biologia opera nel campo della “sterilità dell’équipe sia socio-sanitaria che umana” con l’impegno di un gruppo di amministrativa è finalizzato a: medici, biologi, personale infermieristico - ricercare ed attuare il massimo della ed amministrativo qualificato e con l’au- sicurezza e dell’efficienza nell’esecuzio- silio di attrezzature all’avanguardia, o uti- ne delle procedure diagnostiche e tera- lizzando una rete di service, è possibile far peutiche e nella assistenza fronte a tutte le richieste della coppia sterile. - garantire interventi del più alto livello Il Centro consta di due unità: la prima possibile di qualità, tenendo conto delle comprende tutta la zona di accoglienza condizioni di salute degli assistiti, assi- per la coppia (accettazione, segreteria, curando la massima confortevolezza ed amministrazione, ambulatori e laborato- una situazione relazionale quanto più ri) ed una seconda unità che compren- prossima alle esigenze di umanizzazione de una sala operatoria e laboratorio per e personalizzazione della pratica medica tecnologie di secondo e terzo livello, - garantire la disponibilità di tutti i mezzi inseriti nel complesso operatorio della giudicati necessari per la diagnosi e la 3 terapia da parte dell’équipe medica cesso alle cure nei tempi più brevi possi- responsabile. bili, qualunque sia l’appartenenza sociale, razziale, ideologica, politica, economica Attività di formazione dell’utente, in ossequio ai principi fonda- Il notevole know-how acquisito nel mentali di eguaglianza, imparzialità, conti- corso della lunga esperienza nel campo nuità, diritto di scelta, partecipazione. della riproduzione umana medicalmente assistita, ha indotto il Centro di Biologia 4. ORGANIGRAMMA della Riproduzione ad impegnarsi anche L’erogazione delle prestazioni è assicu- nel campo della formazione professionale, organizzando corsi teorico-pratici, di norma con frequenza semestrale, destinati a Medici e Biologi provenienti dall’esterno. Il Centro organizza, inoltre congressi e seminari per divulgazione scientifica con la partecipazione come relatori di illustri clini- comprende: Responsabile del Centro ed Amministratore Unico - Dottoressa Eleonora Cefalù Direttore Sanitario - Dottoressa Maria Anna Benigno ci e biologi che, oltre a contribuire all’arric- Responsabile dei protocolli terapeutici chimento del patrimonio di conoscenze di - Dottoressa Maria Anna Benigno tutti coloro che operano nel settore, costi- Responsabile del laboratorio IVF tuisce un significativo riconoscimento del- - Dottor Maurizio Manno l’importante ruolo svolto dal Centro. 3. PRINCIPI FONDAMENTALI Ogni cittadino ha il diritto di scegliere liberamente, al di fuori di ogni costrizione 4 rata da una struttura organizzativa che Consulente scientifico: - Prof. Ettore Cittadini Responsabile della Segreteria - Giuseppina Li Pira materiale e morale, il medico ed il luogo Ginecologi di cura; nel rispetto di tali principi fonda- - Dottoressa Maria Anna Benigno mentali il CBR si è impegnato e si impe- - Dottor Antonella Pane gna costantemente per assicurare l’ac- - Dottoressa Carmela Simonaro Urologo - Ambulatori - Dottor Angelo Armenio - Laboratorio per i dosaggi ormonali Biologi - Laboratorio di seminologia - Dottoressa Eleonora Cefalù - Laboratorio IVF con zona di criocon- - Dottoressa Rosalba Gancitano servazione - Dottoressa Arianna Lo Bue - Sala riunioni per Corsi e lezioni alle - Dottor Maurizio Manno pazienti - Dottor Giovanni Ruvolo - Sala operatoria e pertinenze annesse (site Tecnico di laboratorio all’interno della Casa di cura Candela) - Dottoressa Teresa Amoroso La qualità delle prestazioni è garantita Personale infermieristico - Rosalba Ardizzone Amministrazione - Giuseppina Li Pira - Rosalia Polizzi - Ilse Salomon - Antonio Piccione dalla esistenza di un “Sistema di gestione per la Qualità” rispondente alle linee guida della norma ISO 9004: 2000 ed alle prescrizioni della norma ISO 9001, in base alle quali l’Ente accreditato Det Norske Veritas ha rilasciato il certificato n. 10546-2002-AQ-CIA-SINCERT in data 10 maggio 2002. 5. STRUTTURA La struttura del Centro è costituita da: - Accettazione - Amministrazione 5 6. INFORMAZIONI PER L’UTENTE “Falcone e Borsellino” si arriva al Centro Come arrivare di Biologia in taxì o con il servizio pull- Il Centro di Biologia è ubicato a Palermo man dell’aeroporto che ha una fermata a in Via Valerio Villareale, 54. Piazza Castelnuovo. Auto La Via Valerio Villareale si trova nel Treno La stazione Ferroviaria Palermo- Centro di Palermo, in prossimità di Centrale dista circa 2 Km ed è collega- Piazza Castelnuovo (Politeama). ta con le linee 101 e 106 a Piazza Politeama o col servizio taxì. Autobus Dal Piazzale della Stazione Centrale le linee 101 e 106, fermano a Taxì Il servizio di radiotaxi 091.513311 Piazza Castelnuovo. Dal terminale della o il parcheggio dei taxì a Piazza Stazione Lolli la linea 102 ferma a Castelnuovo. Piazza Castelnuovo. Dal terminale di Piazza Alcide de Gasperi le linee 101 e Il Centralino e La Segreteria rispondono 106 fermano a Piazza Castelnuovo. dal Lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00, il Aereo Dall’aeroporto di Palermo 6 Sabato dalle ore 9,00 alle 13,00. PARTE 2ª PRESTAZIONI E MODALITÀ DI ACCESSO 1. MODALITÀ D’ACCESSO Il Centro è dotato di un centralino con due linee telefoniche comuni ed una linea ISDN dedicata. Il primo contatto telefonico consente alla paziente di poter ricevere un opuscolo con le informazioni utili per la coppia dove si trova l’elenco dettagliato delle analisi di “base” che i pazienti possono effettuare prima della visita preliminare presso laboratori che si trovano nel luogo di loro residenza; ciò consente di anticipare almeno di un mese l’inserimento nella lista d’attesa. Dopo il primo contatto è possibile avere il primo appuntamento con un medico, entro 8 giorni, che raccoglierà l’anamnesi familiare, remota e recente della coppia e valuterà se è necessario sottoporre la coppia ad ulteriori accertamenti. Se la documentazione esibita è esaustiva si procede alla visita ginecologica e ad una ecografia della pelvi. Se le analisi preliminari sono complete e tutte con esiti entro la norma, si può pianificare e il tipo di metodica più idonea e la terapia da somministrare alla paziente. In tali casi si prevede l’inizio del ciclo di monitoraggio nel più breve tempo possibile dopo la visita preliminare. Se, viceversa, occorrono ulteriori accertamenti la coppia sarà invitata ad un secondo incontro, in quella seduta. Alla coppia verranno dati i consensi informati, necessari a chiarire il tipo di trattamento ed i rischi ad esso connessi. 8 Il Centro di Biologia della Riproduzione offre servizi di diagnosi e terapia della sterilità di coppia: 1.1 Accertamenti nella donna: A) Visita ginecologica B) Diagnostica ecografica, colpocitologica e colposcopica C) Isterosalpingografia, D) Isteroscopia diagnostica ed operativa E) Laparoscopia con SCS diagnostica e/o operativa F) Dosaggi ormonali G) Tampone vaginale con ricerca di Clamidia, microplasmi e germi comuni H) Cariotipo I) Ricerca di anticorpi antinemasperma J) Esami di laboratorio preliminari alle PMA e preanestesiologici 1.2 Accertamenti nell’uomo A) Esame del liquido seminale (spermiogramma) B) Test di valutazione funzionale degli spermatozoi C) Spemiocoltura con ricerca di Clamidia e micoplasmi e Germi comuni D) Visita andrologica E) Dosaggi ormonali F) Ecocolor doppler testicolare e prostatico D) Agoaspirato testicolare E) Biopsia testicolare con eventuale crioconservazione F) Cariotipo G) Ricerca di anticorpi antinemasperma H) Esami di laboratorio preliminari alle PMA e preanestesiologici 2.1. Tecniche di fecondazione assistita Un accurato monitoraggio ecografico A) Tecnica di PMA 1° livello ed ormonale dell’ovulazione e la prepa- Per PMA di 1° livello si intende sovra- razione del liquido seminale rappresen- cervicale di liquido seminale capacita- tano le due tappe fondamentali per il to, su ciclo spontaneo ovvero previa successo della tecnica. induzione farmacologica di ovulazione a) Fecondazione in vitro con transfer multipla. degli embrioni (FIVET) È una tecnica semplice e poco invasiva b) Maturazione in vitro ddi ovociti che prevede comunque un’accurato c) Transfer laparoscopico dei gameti studio dell’apparato genitale interno femminile, della funzione ovulatoria nonché dei parametri seminali del partner. (GIFT) d) Transfer laparoscopico degli zigoti (ZIFT) e degli embrioni (TET) Tecnicamente viene effettuata con e) Microiniezione degli spermatozoi canula flessibile introdotta in cavità all’interno del citoplasma ovocitario uterina a 0.5 mm circa dal fondo, e (ICSI) iniettando lentamente un piccolo volume di liquido seminale trattato. f) Prelievo chirurgico degli spermatozoi dall’epididimo (MESA) g) Prelievo degli spermatozoi (per aspirazione) dal testicolo (TESA) h) Prelievo epididimario percutaneo degli spermatozoi (PESA) i) Prelievo chirurgico (biopsia) degli spermatozoi dal testicolo. Edwards, prevede l’aspirazione dei follicoli sviluppatisi nelle ovaie, previa terapia di una crescita follicolare multipla, l’identificazione degli ovociti, la loro classificazione, incubazione, fecondazione e sviluppo “in vitro” degli l) Congelamento del liquido seminale embrioni ed il loro successivo trasferi- m) Congelamento ovocitario mento all’interno dell’utero materno. n) Congelamento tessuto ovarico L’intervento per il prelievo degli ovociti o) Congelamento embrionario viene eseguito sotto controllo ecografi- p) AZH (Assisted Zona Hatching) co in anestesia locale o generale, se richiesta. Si tratta di introdurre un sot- 2.2 Tecniche di fecondazione assistita tilissimo ago attraverso la parete vagi- B) Fecondazione in vitro con nale, seguirne il percorso sul monitor transfer dell’embrione (FIVET) dell’ecografo fino al raggiungimento Questa metodica messa a punto nel dei follicoli distribuiti all’interno dell’o- 1978 dall’équipe inglese di Steptoe ed vaio ed aspirarne il liquido follicolare entro i quale sono contenuti gli ovociti. dovrà restare immobile per un certo Il liquido prelevato viene inviato in labo- periodo di tempo che potrà variare in ratorio per l’identificazione dell’ovocita; relazione alle difficoltà presentate dal che verrà prelevato e lasciato ad incu- transfer stesso. bare fino al probabile raggiungimento Secondo le nuove norme di legge sulla della maturità. Successivamente il PMA degli ovociti che vengono aspira- liquido seminale sarà trattato per pro- ti solo tre potranno essere avviati cedere alla fecondazione: ovocita e alla fecondazione. Gli ovociti in esu- spermatozoi saranno posti insieme in bero, verranno avviati al congelamento. un terreno di coltura adeguato che ne 12 garantirà la sopravvivenza e la crescita. C) Maturazione in vitro di ovociti La fecondazione dell’ovocita e la sua Il CBR stà portando avanti, in collabo- successiva divisione in due cellule razione con Università canadese sono l’inizio dello sviluppo di un McGill, un programma di maturazione embrione. Tale divisione può essere in vitro di ovociti immaturi prelevati a rilevata non prima delle 50 ore ed in partire dal 10° giorno del ciclo in alcuni casi anche dopo le 72 ore dal pazienti a rischio iperstimolazione ova- prelievo; il periodo di attesa non potrà rica. Grazie alla comprensione parziale essere confortato da alcuna notizia da dei meccanismi che presiedono al con- parte dell’équipe. trollo dell’ovogenesi, è oggi possibile La paziente verrà avvertita per tempo prevedere il prelievo di follicoli immatu- quando si sarà deciso di effettuare il ri messi ad incubare in terreni di coltu- transfer (trasferimento dell’embrione). ra appositamente formulati, possono Questo procedimento viene eseguito acquisire in vitro la maturità e quindi le utilizzando una cannula che, introdotta competenze necessarie a promuovere nel canale cervicale, deposita l’embrio- la fecondazione e lo sviluppo embrio- ne all’interno della cavità uterina. nale. I risultati sono molto promettenti Tale prassi è indolore e, dunque, gene- e se supportati dalle potenzialità offer- ralmente, non è richiesta alcuna ane- te dalla vitrificazione, anche il program- stesia. Dopo il transfer la paziente ma di congelamento di tessuto ovarico potrebbe significativamente beneficiarne in un futuro non molto lontano. D) Transfer laparoscopico dei gameti (GIFT) Questa metodica prevede la fecondazione “in vivo” entro le tube dell’apparato genitale femminile. L’intervento può essere effettuato solo tramite laparoscopia (celioscopia), che consiste nell’introduzione nell’addome, attraverso l’ombelico, di uno strumento a fibre ottiche. Sotto la guida di tale strumento si introduce uno speciale ago che, collegato ad un sistema di aspirazione, consente di prelevare il liquido follicolare contenente l’ovocita. L’ovocita o gli ovociti vengono introdotti direttamente nella parte terminale della tuba con gli spermatozoi in precedenza trattati; talvolta si preferisce far precedere la laparoscopia dall’aspira- 13 zione follicolare ecoguidata transvaginale. L’intervento viene eseguito in anestesia generale; la paziente verrà dimessa il giorno successivo. E) Transfer laparoscopico di zigoti (ZIFT) e transfer laparoscopico di embrioni (TET) Altre tecniche applicabili sono, in particolari condizioni, lo ZIFT (transfer tubarico di zigoti) o il TET (transfer tubarico di embrioni), una combinazione di FIVET e GIFT. In pratica si prelevano gli ovociti così come per la FIVET, si fecondano in vitro e successivamente si trasferiscono zigoti o embrioni nella/e tuba/e per via celioscopica, dopo circa 24 ore dal prelievo ovocitario nello ZIFT e 48 ore nel TET. 14 F) Microiniezione dello sperma- maschile. Infatti le indicazioni alla tec- tozoo all’interno del citopla- nica sono rappresentate da tutte quel- sma ovocitario (ICSI) le condizioni di alterazione del campio- Questa tecnica rappresenta la più ne seminale che non consentono di avanzata delle strategie impiegate per utilizzare la tecnica FIVET o da prece- la soluzione di un problema di sterilità denti esperienze fallimentari di FIVET di coppia. Più specificamente, essa (assenza di fecondazione) anche con consente di affrontare il problema campioni seminali apparentemente della sterilità di coppia da fattore normali. La fecondazione in vitro mediante ICSI prevede che un singolo spermatozoo venga inserito, per mezzo di un microago, direttamente all’interno della cellula uovo. Questa rappresenta l’unica, fondamentale, variante rispetto alle altre tecniche nelle quali è prevista la fecondazione in vitro (FIVET, ZIFT, TET). La ICSI, infatti, comporta le stesse modalità di esecuzione delle fasi di stimolazione ovarica, monitoraggio e trasferimento degli embrioni. G) H) I) J) Prelievo chirurgico degli spermatozoi Nella condizione di assenza di spermatozoi nel liquido seminale eiaculato (azoospermia), è possibile recuperare chirurgicamente spermatozoi direttamente dal testicolo per aspirazione o per biopsia (TESA o TESE), o dall’epi- 15 didimo (MESA). Tali prelievi possono Il tipo di procedura richiede che la part- essere effettuati anche mediante una ner femminile si sottoponga ad una semplice aspirazione con un ago di ciclo di trattamento per indurre un piccole dimensioni ed in anestesia buon recupero ovocitario. Nei casi di locale. L’agoaspirato testicolare viene recupero ai di fuori del ciclo di stimola- usato come tecnica diagnostica di zione si procede al congelamento degli prima esplorazione. L’intervento di spermatozoi recuperati. TESA, identico nelle modalità ad un Comunque, data la particolare com- agoaspirato, viene fatto nel contesto di plessità delle metodiche e delle indi- una stimolazione ovarica e di un recu- cazioni, tutti i pazienti azoospermici pero ovocitario nella donna. In caso di che afferiscono dovranno preventiva- mancato recupero se l’esame obiettivo mente effettuare un colloquio informa- ed anamnestico del paziente depongo- tivo ed una visita (ed eventuali altri no per una presenza di spermatozoi nei accertamenti necessari al singolo tubuli seminiferi si procede alla TESE, caso) con l’urologo-andrologo del estrazione chirurgica (biopsia) di sper- Centro. matozoi dal testicolo, tecnica che viene utilizzata anche nei casi di azoospermia ostruttiva. 16 K) Crioconservazione del liquido seminale Quando l’azoospermia ostruttiva inte- La crioconservazione del liquido semi- ressa la zona epididimaria si procede nale e\o degli spermatozoi prelevati con l’intervento di MESA, che prevede chirurgicamente (paragrafo 3.8) è una un’aspirazione di spermatozoi dall’epi- tecnica che viene utilizzata per poter didimo, previa incisione delle membra- procedere all’inseminazione degli ovo- ne che avvolgono il testicolo. citi a prescindere dalla presenza o Le tecniche sopradescritte richiedono dallo stato di salute del partner maschi- sempre l’ausilio della ICSI., perché gli le. La metodica utilizzata ormai da spermatozoi, anche se “geneticamente molti, consente di utilizzare i gameti nel maturi” non hanno acquisito la totale tempo mantenendo inalterata la loro capacità di penetrare l’ovocita. capacità fecondante. J) Crioconservazione degli ovociti tutte le carte in regola per imporsi a Da relativamente poco tempo si è inse- breve quale unica strategia di congela- rito nella routine del programma PMA il mento sia per vli ovociti che per gli congelamento ovocitario la cui resa, in embrioni. Si tratta di una tecnica che termine di numero di ovociti da conge- sfrutta l’impiego di alte concentrazioni lare/embrioni da trasferire, è a tutt’oggi di crioprotettori, abbinato ad una ele- da considerare quella di una tecnica vata velocità di congelamento, per evi- “giovane” con risultati da verificare. tare la formazione di pericolosi cristalli Il congelamento ovocitario ha, comun- di ghiaccio all’interno della cellula, che que il vantaggio di eliminare i problemi possono comprometterne irreversibil- etici e legali e rappresenta l’unico mente la vitalità soprattutto durante la presidio, a nostra disposizione per le fase di scongelamento. La nostra pazienti con ovocidi in esubero, per esperienza a riguardo, pur essendo quelle che rischiano di perdere la fun- ancora contenuta, è perfettamente in zione riproduttiva a causa di trattamen- sintonia con quanto riportato in lettera- ti antineoplastici e per l’esaurimento tura, in grado quindi di confermare un ovarico precoce. trend di sopravvivenza allo scongela- Il CBR si avvale oggi di due diverse mento superiore a quello riportato dal metodiche di criopreservazione: il congelamento lento, che speriamo congelamento lento e la vitrifica- possa, al più presto e in modo statisti- zione. La prima di queste due strate- camente significativo, tradursi in altret- gie si può ritenere molto simile a quan- tanti elevati tassi di gravidanza. to di regola utilizzato per il congelamento degli embrioni, da cui però sostanzialmente differisce per un man- L) Crioconservazione del tessuto ovarico cato ridotto rendimento che, espresso I progressi raggiunti in terapia oncolo- come percentuale di sopravvivenza allo gica hanno consentito di raggiungere scongelamento, difficilmente supera il remissioni a lungo termine ed ottimi 50%; la tecnica di vitrificazione invece, risultati nella cura di molte forme tumo- di recente acquisizione, sembra avere rali. Grazie all’aumento del tasso di 17 sopravvivenza di queste pazienti si è mento embrionario. Il transfer di questi cercato di mettere a punto dei metodi embrioni deve essere eseguito al più che consentissero di preservare la presto nel rispetto della salute della potenziale fertilità di giovani donne e paziente. bambine trattate con chemio e radioterapia, poiché questi trattamenti possono avere gravi conseguenze sulla futu- N) Tecniche di preservazione della fertilità in pazienti oncologici ra funzionalità ovarica. Sin dal 1978 il nostro gruppo di lavoro Recentemente, la crioconservazione di ha sempre eseguito la crioconservazio- tessuto ovarico umano ed il successivo ne di liquido seminale in pazienti candi- reimpianto dopo circa due anni dalla dati a trattamenti oncologici, in colla- sospensione della terapia ha suscitato borazione con i centri oncologici degli grande interesse ed anche se si tratta ospedali “V. Cervello - il Policlinico di una metodica ancora in fase speri- Universitario” e di altri Centri oncologi- mentale, i primi risultati sembrano ci regionali o peri-regionali. A decorre- essere molto incoraggianti. Il tessuto re dal 1986 i bologici del nostro ovarico viene recuperato tramite biop- Centro si sono occupati della criocon- sia effettuata per via laparoscopica o servazione di embrioni, e a partire dal laparotomica e crioconservato in azoto 2004, il CBR anche in obbedienza alla liquido (a – 196°C) per essere poi legge 40/2004 ha messo a punto tec- scongelato e reimpiantato in sede niche di congelamento o vitrificazione omologa od eterologa, alla completa ovocitaria per altro citata in altro punto remissione della malattia. di questa carta dei servizi. A decorrere dal 2002, tenuto conto del significativo 18 M) Criconservazione degli embrioni aumento della sopravvivenza in pazien- Le norme di legge sulla PMA vietano ti oncologici trattate con chemio o il congelamento degli embrioni. radioterapia, è stata messa a punto Solo nel caso di impossibilità per gravi una strategia di preservazione del problemi di salute, documentata dal potenziale di fertilità attraverso crio- medico, si può procedere al congela- conservazione del tessuto ovarico, indispensabile in alcune situazioni clini- 2.4 Cause di fallimento della meto- che, e che offre la possibilità di un suc- dica prima o dopo l’intervento cessivo impianto autologo del tessuto Lo scopo della stimolazione è quello di criopreservato. ottenere il maggior numero di ovociti maturi al momento dell’intervento. O) AZH (Assisted Zona Hatching) L’annullamento del ciclo di trattamento Questa tecnica che utilizza un sistema può verificarsi se: laser, provoca un buco” nella zona pel- a) Non vi è alcun follicolo in via di svi- lucida degli embrioni poco prima che luppo; essi vengano trasferiti nell’utero. b) Insorge un blocco maturativo con la Si utilizza nei casi in cui si ipotizza che conseguente regressione dei follicoli; la membrana esterna dell’ovocita (zona c) L’ecografia ed i diversi parametri bio- pellucida) non sia in grado di “romper- logici saranno discordanti fra di loro si” da sola per favorire la fuoriuscita evidenziando quindi una cattiva matu- della blastocisti al momento dell’im- razione; pianto nell’utero materno. d) La spermiocoltura evidenzierà una sopraggiunta infezione e lo stesso 2.3 Successivi cicli di trattamento dicasi per l’esito del tampone vaginale; In caso di fallimento, un ulteriore e) Lo stato di salute della paziente è ciclo di trattamento potrà in genere compromesso; essere effettuato già nel mese suc- f) Incapacità del coniuge a produrre il cessivo, ma, in alcune situazioni par- campione di liquido seminale; ticolari, potrà anche esservi consi- g) Mancata fecondazione degli ovociti gliato di aspettare 2-3 mesi prima di o arresto della crescita embrionaria; iniziare il nuovo ciclo di trattamento. h) In alcuni casi l’elevato rischio di iper- Sarà allora necessario ripetere sol- stimolazione ovarica. tanto il tampone vaginale e la spermiocoltura, prima del nuovo interven- È importante chiedere qualunque to, oltre che gli accertamenti richiesti spiegazione nel caso che qualche per l’anestesia. aspetto del trattamento non sia chiaro! 19 È comprensibile infatti che vi siano problemi in relazione al programma ed alle sue complicazioni. Il programma è coinvolgente dal punto di visto emotivo; è quindi facile che in relazione ad esso si presentino delle incomprensioni anche per i piccoli disguidi che spesso si possono verificare; a tale riguardo medici e biologi del Centro saranno disponibili per una maggiore comprensione ed un migliore approccio al programma. 20 METTERE FOTO 21 PARTE 3ª TUTELA DEGLI UTENTI E CONTROLLI DELLA QUALITÀ Il Centro di Biologia della Riproduzione è zioni che possono avere la loro causa impegnato a fornire a quanti intendono nell’organizzazione, nella struttura tecni- usufruire delle sue prestazioni una infor- ca dei servizi, nei comportamenti del mazione che consenta loro di esprimere Personale. un consenso realmente informato, prima Ai fini del mantenimento dei più alti livel- di essere sottoposto a qualunque tratta- li di qualità del servizio, che costituisce mento, riferito anche ai possibili rischi o l’obiettivo strategico del Centro, tale disagi conseguenti al trattamento. segnale è per noi di importanza fondamentale perché ci consente di interveni- 1 RILEVAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI re per la eliminazione delle disfunzioni e di riportare ai livelli la qualità dei servizi. Il Centro rileva periodicamente il grado Consideriamo, quindi, il reclamo come di soddisfazione ed i motivi della even- un importante apporto collaborativo da tuale insoddisfazione di coloro che parte dei cittadini utenti per il migliora- hanno utilizzato i suoi servizi mediante mento del sistema azienda e come tale la distribuzione di un questionario ano- lo trattiamo, dedicandovi la massima nimo; i risultati della rilevazione sono attenzione ed instaurando con chi ha sintetizzati in un report trimestrale che avuto motivo di reclamare un rapporto di costituisce un importante punto di rife- ampia e trasparente collaborazione. rimento per il miglioramento continuo Il Centro si è dotato di una procedura del servizio. formalizzata per la trattazione dei reclami che mira non soltanto alla riso- 22 2 RECLAMI luzione del problema posto in eviden- La presentazione di un reclamo da parte za ma anche ad agire come importan- di un cittadino che ha utilizzato i nostri te informazione di ritorno sulla effica- servizi è un segnale sulla possibile esi- cia ed efficienza del sistema qualità stenza nel sistema aziendale di disfun- dell’azienda. I cittadini utenti possono presentare eventuali reclami per disservizi subiti prima, durante e dopo l’esecuzione delle prestazioni erogate dal Centro; il reclamo può essere inoltrato con le seguenti modalità: - per iscritto, utilizzando il modulo predisposto disponibile presso l’ufficio di accettazione - per iscritto su carta semplice o a mezzo fax a “Centro di Biologia della Riproduzione” Via Villareale, 54 - Palermo - fax 091.323412 - verbalmente rivolgendosi al Personale in servizio presso il Centro. Il Responsabile Qualità del Centro fornirà una risposta a tutti i reclami entro il termine massimo di 8 giorni. 3 TUTELA DELLA RISERVATEZZA E TRATTAMENTO DEI DATI Il Centro di Biologia ha adeguato il proprio sistema gestionale a quanto disposto dal D.Lgs. n. 196/03, entrato in vigore il 1 Gennaio 2004 “Testo unico in materia di protezione dei dati personali” che prevede la tutela delle persone e degli altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. I dati interessati saranno sempre trattati secondo i principi della correttezza, liceità, trasparenza e tutela della riservatezza, previsti dal T.U. 196/03; in par- 24 ticolare, i cosiddetti dati sensibili – tezione dei dati personali (art. 26). Il arrt.4 lett.d - dati idonei a rilevare l’ori- trattamento sarà effettuato, con moda- gine razziale ed etnica, le convinzioni lità manuali ed informatiche, con l’e- religiose, filosofiche o di altro genere, sclusiva finalità dell’erogazione dell’as- le opinioni politiche, l’adesione a par- sistenza sanitaria, titi , sindacati, associazioni od orga- Il conferimento dei dati sarà indispen- nizzazioni a carattere religioso, filoso- sabile per l’instaurazione del rappor- fico, politico o sindacale, nonché i dati to: l’eventuale mancato conferimento personali idonei a rilevare lo stato di potrebbe comportare l’impossibilità salute e la vita sessuale - saranno dell’erogazione del servizio. I dati non oggetto di trattamento solo col con- saranno oggetto di diffusione ne di senso scritto dell’interessato e previa comunicazione a terzi, a meno che per autorizzazione del Garante per la pro- esclusive finalità di adempimenti di obblighi di legge, contrattuali, fiscali- Eleonora Cefalù, è a disposizione tutti i contabili. giorni dalle ore 10,30 alle 12,30 per la In relazione al trattamento dei dati, gli segnalazione delle eventuali criticità interessati potranno esercitare in ogni riscontrate durante la fruizione dei ser- momento, nei confronti del Responsabile vizi ed anche per la presentazione di del trattamento, la Dott.ssa Cefalù, i dirit- eventuali reclami. ti (accesso, cancellazione, rettifica, opposizione, etc.) specificatamente previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03 e nelle modalità ivi contemplate. 4. ORGANISMI DI CONTROLLO E VERIFICA Il Centro ha costituito organismi che hanno il compito di garantire la supervisio- 4.2 Comitato dei Medici e dei Biologi È costituito da: - Direttore Sanitario - Medici ginecologi - Biologi ed ha il compito di determinare, verificare ed aggiornare gli indirizzi diagnostici e terapeutici. Il Comitato svolge, inoltre, le funzioni di Comitato Etico. ne ed il controllo di tutte le attività svolte al proprio interno, sia nell’ambito strettamente sanitario, sia in quello tecnologico. 4.3 Comitato Qualità È costituito da: - Amministratore 4.1 Responsabile della Qualità - Direttore Sanitario È alle dirette dipendenze dell’Ammini- - Direttore Amministrativo stratore ed ha il compito di assicurare - Responsabile Qualità il corretto funzionamento del sistema ed ha il compito di analizzare le risul- qualità e di garantire l’informazione, tanze dei controlli effettuati dal Gruppo l’accoglienza e la tutela degli utenti, di verifica ispettiva interna, i reclami con particolare riguardo agli aspetti pervenuti alla Direzione sanitaria o a della personalizzazione ed umanizza- quella amministrativa, i dati dei que- zione del rapporto. stionari di soddisfazione compilati dai Il Responsabile della Qualità Dott.ssa cittadini utenti. 25 Il Comitato promuove l’attuazione delle azioni correttive e preventive necessarie al superamento delle criticità riscontrate; nell’ambito di un anno il Comitato riesamina l’intera struttura del sistema qualità per assicurare la costante adeguatezza dei servizi alle aspettative dei cittadini utenti. 4.4 Gruppo di Verifica Ispettiva Interna Con il coordinamento del Responsabile Qualità effettua i controlli sulla corretta attuazione delle procedure e delle istruzioni di lavoro relative alla realizzazione ed erogazione dei servizi, ai processi amministrativi, alla struttura organizzativa ed alla gestione, formazione e responsabilizzazione del Personale. I componenti del Gruppo di verifica ispettiva interna sono designati dal Responsabile Assicurazione Qualità in modo da garantire la loro indipendenza dall’attività ispezionata; i controlli vengono effettuati utilizzando l’apposita modulistica e le risultanze sono formalizzate in verbali che vengono trasmessi al Comitato Qualità per l’esame e l’adozione dei provvedimenti necessari. 26 Revisioni del documento DESCRIZIONE DELLE MODIFICHE REVISIONE DATA Prima emissione 0 01-10-2001 Revisione intero documento 1 10-12-2002 Revisione intero documento 2 10-03-2004 Revisione intero documento 3 28-10-2004 Revisione intero documento 4 06-09-2005 Revisione intero documento 5 11-01-2008 Strategica Centro di Biologia della Riproduzione Via Valerio Villareale, 54 - tel. 091.323300 - 90141 Palermo e-mail: [email protected] - http://www.cbrbiologiariproduzione.it [email protected]