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LA PROVINCIA
COMO
MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010
NUOVOSANT’ANNA
MANCA
[ LA SCHEDA ]
I colori
Il piano dei servizi, e della camera
mortuaria, è il meno 2, contraddistinto dal colore grigio. A meno 1 c’è il livello rosso: è il piano del pronto soccorso e dell’enorme blocco operatorio. Ma anche di Medicina per acuti,
Rianimazione, Terapia intensiva e subintensiva. Nel piano blu (livello zero),
trovano posto, tra l’altro, gli ambulatori, il day hospital medico e oncologico. A +1, verde, il primo dei due piani di degenza, con camere e studi per
i medici. Al livello +2 (giallo), le degenze chirurgiche e l’area per i pazienti
più piccoli: Pediatria, Neonatologia
e Terapia intensiva neonatale (15 incubatrici)
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Le novità
Un armadio automatizzato gestisce i
farmaci in magazzino. C’è un sistema
di posta pneumatica per trasportare
documenti e provette. E poi le novità
più importanti: 13 sale operatorie, contro le 9 attuali. Il robot chirurgico Da
Vinci e i macchinari per la cura dei tumori, a partire da “Vero”, unico in Italia
giorno
AL TRASLOCO
Un ospedale da film
porta Como in Europa
Il futuro è adesso
Domani, poco dopo le 9, verranno accolti i primi pazienti
Rispetto a via Napoleona ci sono 4 sale operatorie in più
[zoom]
MACCHINE NUOVISSIME
Il colpo d’occhio è impressionante:
tutte le apparecchiature del Sant’Anna sono nuove e modernissime
UN ROBOT IN FARMACIA
A gestire la distribuzione di farmaci sarà un robot: ogni scatola di medicine avrà un codice speciale
PALLONE IN SALA
PARTO
Anche uno strano pallone, per mettere a proprio agio le partorienti
NELLE LORO MANI
Il direttore generale Mentasti e la direttrice sanitaria Laura Chiappa. Sono i vertici del Sant’Anna
L’avevamo visto sotto Natale, spoglio e pronto solo a metà.
Nove mesi dopo, il Sant’Anna
bis è pronto e sta per emettere il
primo vagito. È un parto travagliato, ma il nascituro sembra godere di ottima salute. Domani è
il grande giorno. Poco dopo le 9,
l’ospedale accoglierà il primo paziente. E adesso, visto dall’interno, il nuovo ospedale colpisce
davvero. Ogni piano, una sorpresa. Stupisce per l’eccellenza delle apparecchiature. Stupisce, ancora di più, per il salto di qualità
rispetto alla struttura di via Napoleona. È cambiato tutto. Dai
dettagli apparentemente meno
significativi, come le indicazioni sui cartelli, fino all’organizzazione del Pronto soccorso e dell’enorme area per Terapia intensiva, Rianimazione e Medicina
per acuti, con un’apposita “sala
risveglio” per chi è stato operato. Le camere sono a uno o due
letti, con pannelli sul soffitto che
riscaldano o raffreddano. Un armadio automatizzato gestisce i
farmaci in magazzino. C’è persino un sistema di posta pneumatica per trasportare documenti e
provette. E poi le novità più importanti: 13 sale operatorie, contro le 9 attuali. Il robot chirurgico Da Vinci e i macchinari per
la cura dei tumori, a partire da
“Vero”, unico in Italia. Un ospedale all’avanguardia: «Abbiamo
ottenuto tutto quello che volevamo», sorride il direttore del
dipartimento Emergenza e urgenza, Mario Landriscina. Il direttore generale Andrea Mentasti e il direttore sanitario Laura
Chiappa pensano al trasloco che
sta per scattare, ma non nascondono la soddisfazione per la
nuova struttura. Arrivano buone notizie, d’altra parte, anche
sul fronte viabilità: l’asfaltatura
dell’ultimo tratto della Varesina,
necessaria dopo i lavori per la
realizzazione della corsia aggiuntiva, si è conclusa ieri, prima del
previsto.
Nel piazzale sopraelevato dell’ospedale ci ha accolto un bus, la
fermata è proprio davanti all’ingresso. Nell’enorme hall, i primi
cartelli: indicano i cinque piani,
a ognuno è associato un colore
e l’elenco delle attività. Le indicazioni, in tutta la struttura,
sono scritte in italiano e inglese.
Sul salone si affaccia il bar, già
attivo, e dietro la mensa per i dipendenti. Anche la banca, poco
distante, è operativa, mentre
apriranno tra qualche tempo parrucchiere, parafarmacia e un
paio di negozi. Alle spalle della
hall, raggiungibile rapidamente
dagli utenti, l’accettazione con
il Cup, la sala d’attesa e gli sportelli. Siamo nel piano blu (livello zero), come ci indica il colore delle porte e quello dei cartelli affissi alle pareti. Qui trovano posto, tra l’altro, gli ambulatori, il day hospital medico e oncologico, i letti di day surgery.
Scendendo di un piano (si può
utilizzare anche la scala mobile), si approda al livello rosso. È
il piano del pronto soccorso e
dell’enorme blocco operatorio.
Ma anche di Medicina per acuti, Rianimazione, Terapia intensiva e sub-intensiva. Qui colpisce l’ampiezza degli spazi e la
quantità di sofisticate apparecchiature sistemate nelle camere:
«Ogni stanza - ci spiegano - “vale” centinaia di migliaia di euro». L’ospedale si è attrezzato al
meglio per assistere i casi più delicati. Per chi deve sottoporsi a
un’operazione, inoltre, niente
trasbordo da un letto all’altro:
grazie al “passa malati”, il paziente viene spostato direttamente dal letto al tavolo operatorio. E
ancora: una sala
operatoria dedicata alle urgenze,
persino un percorso di decontaminazione
in
Pronto soccorso.
A proposito di
Pronto soccorso,
sono previsti ingressi ad hoc per
auto e ambulanze;
per i pazienti non
urgenti ci sono 6
posti di “prima
accoglienza”,
mentre sono 8 le
sale tradizionali e
3 quelle per le
emergenze. Nella
stessa zona sorge il Pronto soccorso pediatrico, con sale visita
e sala d’attesa dedicate. Ventisei
i letti di Medicina per acuti e osservazione breve, destinati a chi
deve rimanere sotto controllo per
48-72 ore senza essere ricoverato. Il livello ospita anche Radioterapia e Medicina nucleare, con
gli avveniristici macchinari.
Scendendo ancora, si arriva al
piano dei servizi (meno 2, gri-
PIU’ SALE OPERATORIE
Rispetto al vecchio Sant’Anna quello nuovo
raddoppia gli spazi dove intervenire sia nelle
medicazioni d’urgenza, sia per le operazioni
chirurgiche. Sembra di essere sul set di un film
In terapia
intensiva e
rianimazione
ogni stanza
vale centinaia
di migliaia
di euro
gio), che sarà il meno frequentato da utenti esterni visto che, al
di là della camera mortuaria,
ospita laboratori, magazzini, centrale di sterilizzazione, servizio
farmaceutico, spogliatoi per il
personale e cucina. La centrale
di sterilizzazione unificata, inizialmente non prevista, è stata
aggiunta nel progetto definitivo,
per poter contare ancora una volta sulla migliore organizzazione
possibile. Si trova al piano meno 2 anche l’armadio automatizzato per la gestione dei farmaci,
che consentirà di tenere sempre
le scorte sotto controllo e “pescherà” le confezioni dagli scaffali, suddividendole a seconda
del reparto di destinazione Tornando nella hall e salendo al piano superiore (+1, verde), si arriva al primo dei due livelli di
degenza, più tradizionale, con
camere e studi per i medici. Al
livello +2 (giallo), le degenze chirurgiche e l’area per i pazienti
più piccoli: Pediatria, Neonatologia e Terapia intensiva neonatale (15 incubatrici). Sul lato opposto, sale parto (con la vasca
per il parto in acqua) e Ostetricia. Il tour finisce nel luogo «più
bello di tutto l’ospedale», la sala in cui i neonati trascorreranno le prime ore di vita, mentre i
familiari li osservano, estasiati,
al di là del vetro. Tra pochi giorni le culle inizieranno a riempirsi. Già domani il primo vagito
del nuovo Sant’Anna.
Michele Sada
[COMO 15]
LA PROVINCIA
MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010
ASSUNZIONI
OPUSCOLO PER NON PERDERSI
Quei 93 in coda per sette posti di lavoro
(g. alb.) Al centro per l’impiego di via De Cristoforis le code non sono una novità. Mercoledì scorso, allo sportello dei procedimenti riguardanti la Pubblica amministrazione i disoccupati in fila erano ben 93, per cercare di
accaparrarsi una delle 7 opportunità offerte
dall’Ospedale S. Anna per la sua nuova sede.
Nel dettaglio 3 coadiutori amministrativi, un
operatore tecnico di magazzino e 3 operatori
tecnici portieri-centralinisti. Per tutte le posizioni l’assunzione è a tempo determinato di
6 mesi, per 36 ore settimanali di lavoro e uno
stipendio di poco superiore ai 1000 euro. Per
la terza posizione sono invece previsti turni
anche festivi 24 ore su 24. Il Centro per l’impiego ne ha selezionati 14 (come da regolamento 7 titolari e 7 riserve) che già oggi saranno impegnati in via Napoleona nelle prove pratiche. L’assunzione, per chi passa la selezione, è immediata, con la possibilità di proroga fino a 3 anni. In questa tornata, la maggior parte dei candidati è donna.
Più grande del Louvre: ecco la guida
«La superficie lorda occupata dai pavimenti del nuovo ospedale è di 76.220 metri quadrati, superiore a quella espositiva del Museo del Louvre di Parigi, che è di 60mila metri quadri». Si legge anche questo ne «Il nuovo Sant’Anna. Un ospedale a portata di mano», un vademecum che ha innanzi tutto l’obiettivo di aiutare gli utenti a non perdersi
nella megastruttura in località Tre Camini.
L’opuscolo è già in distribuzione e presenta
una pianta dettagliata dei cinque piani in
cui è suddiviso il nuovo ospedale. Da - 2, dove sono ubicati, tra le altre cose, i laboratori, la mensa e la camera mortuaria, a + 2, dove trovano spazio pediatria, malattie infettive e sale parto. L’ultima pagina è, invece,
dedicata ai servizi che rimangono in via Napoleona. Ovvero il poliambulatorio, il centro prelievi, il pre-ricovero e i day hospital
di allergologia, dermatologia e diabetologia. Una cosa rimane invariata nel nuovo
ospedale: il numero di telefono (031/5851).
[la storia ]
Fra, Matteo e Ale
Tre ingegneri
e un angelo custode
Segnatevi due nomi. Anzi, tre. Gli ingegneri Francesco Fontana, Matteo Ferranti e Alessandra Galimberti. Sono loro, questi tre ragazzi dalla faccia acqua e sapone e dallo sguardo sveglio, ad avere pensato e preparato il trasloco del Sant’Anna passo passo. Se li nominiamo è per un motivo semplice: ora
che l’abbiamo visto di persona, il nuovo ospedale è
bellissimo, ma sono sempre gli uomini e le donne
che contano. Più degli stessi macchinari ultramoderni che pur gioveranno a tutti i comaschi. Francesco e Matteo ieri ci hanno fatto da cicerone, illustrandoci alcuni dettagli che i pazienti nemmeno
vedranno, ma che renderanno migliore la degenza.
Tipo i microchip - chiamiamoli così, per semplificare - con cui controllare cosa contiene ogni stanza
e cosa invece manca. Oppure il robot che gestisce
i farmaci di tutta la struttura e fa anche da postino,
eliminando i rischi di errore ed evitando che arrivi
in reparto la medicina scaduta o quella sbagliata.
Matteo, una laurea in ingegneria gestionale al Politecnico di Milano e specializzazione industriale in
quello di Torino, è arrivato per primo, quasi due anni fa. Non c’era nulla, solo l’idea. Poi l’ha affiancato Francesco e infine Alessandra. Del nuovo Sant’Anna si può dire che sanno tutto. Non è poco: solo per
percorrerlo sono ventidue chilometri, una mezza
maratona per chi ha mente lucida e cuore sano. Lì
dentro ormai conoscono tutti, infermieri e medici si
sono abituati a contare su di loro. Il difficile arriverà
domani, quando l’immensa macchina si metterà in
moto per trasferire le centinaia di pazienti che lì troveranno ricovero. Ma i tre sono giovani e il timore
non regge all’entusiasmo. Intanto se li coccola il direttore amministrativo, Salvatore Gioia, che nel cassetto ha un altro sogno: utilizzare le loro competenze logistiche per fare in modo che in futuro non ci
siano più code o lunghe attese, bensì che i comaschi entrino in ospedale e rimangano solo lo stretto
tempo necessario. Un’utopia? Non proprio. Se tutto procede come sperano, potrebbe bastare un altro
anno.
Giorgio Bardaglio
SPAZI PUBBLICI
Anche i visitatori e non solo medici e pazienti avranno dei benefici
dal nuovo Sant’Anna. Già attivi bar
e sportello bancario, nei prossimi
mesi arriveranno anche parrucchiere, edicola e altri negozi
[ VIABILITÀ ]
Dalla Varesina a via Colonna: strade da evitare
Da domani a domenica interruzioni del traffico e divieti di sosta per agevolare il trasferimento
Ieri è stata solo la prova generale, ma i problemi di traffico in via Varesina saranno soprattutto da domani a domenica. Negli stessi giorni gli
automobilisti dovranno stare attenti
anche al divieto di sosta che scatterà
in via Colonna e in via Garovaglio.
Il trasloco del Sant’Anna sta già
creando ripercussioni sul traffico. Ieri mattina rallentamenti e code si sono verificati in concomitanza dei lavori di riasfaltatura della terza corsia
della Varesina, realizzata nel tratto
tra via Colombo e la rotonda di Montano, in direzione del nuovo ospedale. Nel corso della mattinata il traffico, per evitare intasamenti, è stato
deviato, quello diretto a Como lungo la cosiddetta variante di Montano, via Cecilio e la via Paoli. Intorno
a mezzogiorno è stato poi possibile
riaprire sulla Varesina due corsie, una
per ogni senso di marcia, provvedimento che ha riportato la viabilità alla normalità.
Ma i problemi veri, in Varesina, cominceranno domani, con il trasloco dell’ospedale Sant’Anna nella
nuova struttura. Al passaggio delle
ambulanze per il trasferimento dei
reparti e dei pazienti, il traffico verrà
interrotto. Dopo le tabelle orarie circolate nei giorni scorsi, ieri il Comune ha precisato che «non essendo
possibile comunicare con precisione il passaggio di ogni singolo convoglio, e onde evitare il formarsi di
code, agli automobilisti viene consigliato per tutta la giornata di giovedì,
venerdì e sabato e per la mattina di
domenica, di evitare il transito lungo la via Varesina, nel tratto da via
Badone alla rotonda di Montano».
Questi i percorsi alternativi suggeriti: in direzione Como imboccare alla rotonda di Montano la cosiddetta variante di Montano verso Lazzago e poi la via Cecilio e la via Paoli;
per uscire dalla città prendere via Varesina, via Badone, via Pasquale Paoli, via Cecilio, rotonda di Lazzago,
via Colombo e via Canonica-variante di Montano.
Giorni di fuoco per gli automobilisti,
ma anche per la polizia locale. Che
addirittura chiuderà gli uffici per due
giorni. «Poiché praticamente la metà
degli agenti della Polizia Locale (per
ogni turno) sarà impegnato per quattro giorni a presidiare il transito dei
convogli per il trasloco dell’ospedale - si legge in una nota del Comune
-, e contemporaneamente dovranno
essere garantiti gli altri servizi, i cui
turni sono suddivisi tra mattina, pomeriggio e sera, nella giornata di giovedì e venerdì gli uffici della Polizia
Locale resteranno chiusi al pubblico».
Il trasferimento dei pazienti sarà accompagnato anche da due provvedimenti di divieto di sosta con rimozione forzata: in via Santo Garovaglio, su entrambi i lati, nel tratto tra
via Anzi e via Ferrari; e in via Colonna. Quest’ultima dovrà essere libera dalle auto per consentire la sosta
dei mezzi impiegati nello spostamento dei degenti. In via Garovaglio, invece, bisognerà consentire una più
agevole circolazione delle ambulanze, in quanto le urgenze verranno inviate al pronto soccorso dell’ospedale Valduce.
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29 Settembre 2010: Un ospedale ad alta tecnologia - sim