ANNO
Poste Italiane SpA - Sped.abb.post. Dl n 353/2003 - art 1 (comma1) D&B Milano - DISTRIBUZIONE GRATUITA
2 - NUMERO 4
Luglio - Agosto 2007
> EDITORIALE
Obiettivi regionali
per un miglioramento
della qualità
di Pasquale Cannatelli*
In questi giorni si sta svolgendo la contrattazione
aziendale per la definizione dei progetti collegati
alla erogazione delle risorse aggiuntive regionali
(R.A.R.) 2007 per il personale del comparto e della
dirigenza. Mi sembra importante segnalare alcuni
aspetti interessanti non solo per gli operatori della
nostra Azienda ma anche
per tutti coloro che ad essa si rivolgono ogni giorno
come cittadini, pazienti,
utenti. I progetti coinvolgeranno tutti gli operatori
ai vari livelli, ciascuno sarà
valutato rispetto all’apporto individuale per il raggiungimento degli obiettivi
di interesse regionale,
proprio per questo sono
previsti indicatori e criteri
per la valutazione del raggiungimento. Siamo quindi
tutti invitati a partecipare
portando il nostro contributo per il miglioramento
della qualità dei servizi
che vengono offerti dalla
nostra Azienda. Parlo di
miglioramento nell’offerta
dei servizi perché tutti i
progetti mirano all’implementazione quali-quantitativa degli stessi.
...SEGUE A PAGINA 4
* Direttore Generale - Niguarda
Speciale Estate 2007
Per un’estate serena e sicura
Tutti pronti a partire. Chi andrà in montagna,
chi al mare, chi rimarrà in Italia, chi invece
trascorrerà le vacanze estive nei paesaggi
esotici del Kenya, delle Maldive o delle Canarie. Non possiamo dirvi dove trascorrere le
vostre vacanze ma di certo possiamo dirvi
come, almeno quando si parla di salute e di
sicurezza. I nostri specialisti possono darvi
alcune dritte utili per evitare o affrontare i
piccoli incidenti estivi, quelli che “proprio
non ci voleva”, sempre dietro l’angolo e che
possono rovinare le vostre ferie.
Due pagine di consigli utili su come cavarse-
la in condizioni difficili durante le vacanze,
condizioni che si aggravano soprattutto per il
“fattore sorpresa” tipico della spensieratezza
vacanziera che spesso rende impreparati.
Parleremo del modo migliore per abbronzarci, evitando le ustioni, i danni del sole e
una super abbronzatura che, però, con i
dovuti scongiuri, può costarci un giorno in
pronto soccorso.
E quando siete in acqua? Come affrontare il
problema meduse? E le punture d’insetto?
Lo sapete che esistono dei vaccini che possono tornare molto utili? Inoltre, per gli
> MORBO DI PARKINSON
amanti dei lunghi viaggi, c’è il problema fuso orario: come smaltirlo al meglio?
I consigli che leggerete alle pagine 6 e 7 di
questo giornale sono estremamente utili soprattutto perché provengono da specialisti, e
si basano su conoscenze specifiche e scientifiche che garantiscono la correttezza delle
informazioni.
Ora avete tutto quello che vi serve. Non ci
rimane altro che augurare una buona lettura
e, soprattutto, buone vacanze a tutti voi.
...SEGUE ALLE PAGINE 6 e 7
> NUOVE SEDI
Banca dei cervelli: una banca davvero speciale
Emergenza caldo
Una risorsa in più per la cura del Parkinson
I consigli della tua Regione
Il Serbatoio Criogenico in cui vengono
conservati i campioni in azoto liquido
Una banca del cervello per curare il morbo
di Parkinson e scoprire le cause che scatenano
questa malattia. Ora anche a Milano i ricercatori potranno fare studi su campioni di tessuti cerebrali e combattere un male che colpisce molte
persone sia nel fisico che nell’umano.
Per questa operazione i soggetti coinvolti sono
tre: il Centro del Parkinson degli Istituti Clinici di Perfezionamento, la Fondazione Grigioni che ha sponsorizzato l’iniziativa e il nostro Niguarda che ospiterà fisicamente la banca
all’interno dell’Anatomia Patologica, diretta
da Marcello Gambacorta.
Ma come funziona la banca del cervello?
La Fondazione Grigioni sta lavorando all’organizzazione di un servizio di trasporto per trasfe-
rire la salma a Niguarda. Il cervello e parte del
midollo spinale, però, possono essere prelevati
dopo il decesso anche presso un altro ospedale
a cura di un patologo esperto.
In ogni caso, tutto il materiale viene registrato
in una banca dati che permette l’identificazione e il reperimento di ogni campione conservato utilizzando sia azoto liquido che paraffina. In
questo modo si potrà esaminare anche il DNA
delle cellule direttamente coinvolte dal processo
degenerativo tipico del morbo di Parkinson.
Tutti possiamo scegliere di donare il proprio
cervello alla banca, sia pazienti affetti da morbo
di Parkinson, che pazienti sani la cui donazione
permetterà una valutazione comparativa con i
campioni interessati dalla malattia.
Ora, dunque, è possibile lasciare in eredità una
parte di noi. Un’eredità ben più importante di
qualsiasi somma, un eredità che, in qualche modo, rende immortali.
> PER INFORMAZIONI
Associazione Italiana Parkinsoniani
Tel. 02 66713111 Lun-Ven 9.00-17.00
www.parkinson.it
> PER INFORMAZIONI
Call Center Sanità
Tel. 800.000.006
Auser Filo d’argento
Tel 800.995.998
Ecco uno strumento utile per combattere il caldo estivo. Una serie di
consigli pratici per affrontare questa
emergenza e i rischi che ne derivano.
Sono consigli validi per tutti, e sono rivolti in particolare alle persone
della terza età e ai disabili che possono essere più esposti ai disturbi
provocati dalle temperature eccessive. Un pericolo che può aumentare
nei confronti di queste persone
quando vivono da sole; dunque, imparare a conoscere il rischio è sempre il primo passo per prevenirlo.
È un opuscolo (vedi foto) che affronta tematiche legate alla dieta
estiva e ai disturbi per l’esposizione diretta al sole e all’alta
umidità, e fornisce le “10 regole
d’oro” per affrontare il caldo estivo.
Si trova in tutte le strutture sanitarie
della Lombardia, sul nostro sito
www.ospedaleniguarda.it e sul sito
www.sanita.regione.lombardia.it
2
Il Giornale di Niguarda
> VISITA AL CENTRO DIALISI
Piccoli donatori crescono
Quale occasione migliore della settimana nazionale per la donazione di organi e tessuti per visitare il nostro ospedale?
L’AIDO, Associazione Nazionale Donazione Organi, in collaborazione con Maria Pia Moretti, responsabile del coordinamento prelievi, e con il Centro Dialisi, ogni anno organizza un
> ENDOCRINOLOGIA
incontro con gli studenti delle scuole superiori.
Quest’anno non è stata da meno. Infatti il 16 maggio, gli studenti dell’ultimo anno di alcuni istituti di Milano hanno visitato
il nostro Centro Dialisi. Docente d’eccezione, Ghil Busnach,
responsabile del Centro Dialisi.
Sembra che la visita abbia lasciato il segno: uno dei ragazzi ha
detto “se avessi la possibilità di avere più organi nel corpo di
quelli necessari, li donerei!” Non male!
> NEUROLOGIA
Tumore al surrene
Ictus e droga: basta poco
Un’importante scoperta: nell’équipe i nostri specialisti
I danni al cervello e alla vita
Dimostrata l’efficacia di mitotane nel prolungare la sopravvivenza di pazienti affetti da
carcinoma del surrene.
È questa la scoperta di un gruppo di ricercatori, tra i quali alcuni nostri specialisti del reparto di Endocrinologia di Niguarda, diretta
da Paola Loli che sostiene: “Il carcinoma del
surrene è un tumore molto raro, altamente
maligno, che colpisce nel mondo ogni anno 2
casi ogni milione di persone. Nei pazienti in
cui la malattia, quando si manifesta, è già in
stato avanzato, a dispetto di diverse strategie
terapeutiche, solo il 16-38% ha sopravvivenza superiore a 5 anni. Nella maggior parte
dei pazienti, però, la malattia è apparentemente localizzata e l’intervento chirurgico offre la migliore prospettiva per garantire una
sopravvivenza più lunga e senza che il tumore si ripresenti; anche in questi casi, tuttavia,
nel 75-85% dei casi possono esserci ricadute
o metastasi. Questo ha spinto gli studiosi a
non interrompere le cure dopo l’intervento
chirurgico e ad utilizzare una terapia (cosiddetta “adiuvante”) con un farmaco chiamato
mitotane. Fino ad ora la reale efficacia di
questo farmaco non era mai stata dimostrata
in modo convincente.”
Ora, un gruppo di ricercatori clinici italiani
coordinati da Massimo Terzolo, dell’Università di Torino, già noti a livello internazionale
per la loro esperienza nella gestione della pa-
tologia al surrene, appartenenti a quattro Università ed all’Endocrinologia di Niguarda,
ha condotto uno studio che ha analizzato i
dati di 177 pazienti colpiti da tumore al surrene e seguiti in modo sistematico presso 8
centri italiani e 47 centri tedeschi.
Lo studio, che è apparso nel numero del 7
giugno della prestigiosa rivista scientifica The
New England Journal of Medicine dimostra
che il trattamento adiuvante con mitotane aumenta di 2-3 volte l’intervallo di tempo libero dalla malattia nei pazienti con carcinoma
del surrene in stadio I – III (dei quattro riconosciuti), già sottoposti a intervento chirurgico, prolungandone, dunque, la sopravvivenza.
Allo studio, di notevole impatto clinico nonostante la rarità della malattia, è dedicato anche l’editoriale nello stesso numero della rivista in cui si ribadisce che lo studio fornisce la
migliore dimostrazione, disponibile fino ad
ora, dell’efficacia di mitotane dopo l’intervento chirurgico grazie alla scoperta del dosaggio minimo che garantisce rischi molto
bassi ma senza perdita di efficacia.
> PER INFORMAZIONI
Endocrinologia
Tel. 02 6444.4578
[email protected]
> GIOCHI E SOCIETA’
Videogames. Fanno bene?
La parola al neuropsichiatra
Corse pazzesche in macchina, zombies che
ti inseguono e con cui ragionare a suon di
mitraglietta, gestire la vita di una persona e
decidere, magari, di “farla fuori”. Ecco gli
scenari dei videogames. Il caro vecchio pacman, noto videogioco degli anni ‘80, è stato
spodestato da ambienti molto vicini alla
realtà fino al punto di arrivare a confondere
ciò che è reale da ciò che è virtuale. Ieri il
videogioco era un fenomeno ridotto, oggi,
videogiocare è diventato cool, cioè di moda.
Molti sono i dubbi dei genitori anche perché
le opinioni sull’effetto dei videogiochi sono
controverse. C’è, per esempio, chi afferma
che i videogiochi sono positivi per la mente
del bambino. Altri sostengono che, invece,
rendono aggressivi e portano il piccolo all’emulazione. Chi avrà ragione? Sentiamo
Emilio Brunati, direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di
Niguarda.
Dottor Brunati, i genitori come devono
comportarsi?
“I videogames, come le altre tecnologie,
possono indurre importanti cambiamenti
nello stile di vita e psichici in relazione a
fantasie, illusioni, difficoltà di concentrazione, di riflessione e di relazione. Mediamente
i giovani oggi passano molte ore attaccati
non solo ai videogiochi ma anche ai telefonini, alle chat lines e alle web communities:
il tutto viene scandito da un elemento comune che è la velocità con assenza quasi totale
di disponibilità a sopportare l'attesa o il
rinvio. La famiglia e la scuola possono fare
molto: i giochi, come le altre tecnologie,
devono essere scelte educative e non di comodo o di moda e non possono assolutamente sostituire il "tempo" dedicato al gioco, alle passeggiate e, perché no, alle discussioni e "contrattazioni" con il figlio
adolescente”.
Cosa ne pensa della violenza contenuta
nei videogiochi?
“Importanti ricerche americane hanno dimostrato che i videogames violenti determinano una sorta di de-sensibilizzazione alla
violenza e l'aumento di comportamenti aggressivi. Certamente bisognerebbe approfondire alcuni aspetti: per esempio, perché per molti ragazzi sia preferibile giocare
con i videogiochi piuttosto che all'aperto e
quali siano le caratteristiche di personalità
che rendono alcuni di loro più vulnerabili
agli effetti dell'esposizione”.
Uno studio condotto dal CNR di Pisa
nel1999 ha rilevato che un terzo degli studenti di scuola superiore viene a contatto con
la cannabis, il 4-5% con ecstasy, oltre il 4%
avrebbe usato almeno una volta la cocaina.
Per non parlare delle evidenze di oggi: per
esempio si può tranquillamente navigare in
internet e prendere “lezioni di rollaggio”, filmati che insegnano come fare uno spinello.
Se una volta, dunque, l’uso di droghe era legato a condizioni di disagio psicologico oggi
i numeri ci suggeriscono che è diventato
quasi uno stile di vita; e la diffusione dilaga.
L’informazione è su tutti i fronti ma non basta a convincere i giovani a darci un taglio.
Per esempio, si è diffusa l’idea insensata che
la cocaina possa essere una sostanza da passatempo, se utilizzata “con la testa”. Il paradosso è proprio questo: è la testa, o meglio, è
il cervello a risentirne di più. I danni neurologici sono tremendi. Il più devastante, l’ictus.
Alfonso Ciccone, specialista presso il reparto di Stroke Unit della Neurologia di Niguarda, diretta da Roberto Sterzi, ci ha dato
qualche informazione utlile.
“Fra le droghe che possono essere responsabili di ictus la cocaina occupa sicuramente il
primo posto. Che sia "sniffata", iniettata o
fumata, può causare ictus ischemico, attac-
chi ischemici transitori, ematomi ed emorragie cerebrali. L'ictus può essere emorragico o ischemico. Quando è emorragico, nella
maggior parte dei casi sembra essere causato dalla rottura di un aneurisma o di una
malformazione arterovenosa, in concomitanza al brusco aumento della pressione arteriosa provocato dalla cocaina. Quando è
ischemico è invece provocato dalla chiusura
di un arteria che porta il sangue al cervello.
I meccanismi implicati possono essere il vasospasmo (in particolare quando la coca
viene sniffata), la vasculite, la cardioembolia provocata da aritmie, e gli infarti indotti
dalla cocaina stessa. Un'altra categoria di
droghe responsabili di ictus è quella delle
anfetamine. In questo caso l'ictus è di solito
emorragico e si verifica per la rottura di piccoli vasi degenerati per effetto delle stesse
anfetamine e per l'ipertensione arteriosa da
esse indotta. Tuttavia altre sostanze come
l'Ectasy possono causare ictus con meccanismi simili”.
Abbiamo parlato di ictus, e quando si parla
di questo problema non si dice “alla lunga
può succedere che…” o “ la droga può renderti dipendente”. Si parla di un evento immediato, traumatico e con altissime probabilità di subirne le conseguenze per
tutta la vita.
> IN DAY SURGERY
La risposta dei quattrocchi
Vi ricordate? Nel numero 5 di questo giornale vi informavamo della bella iniziativa
sulla raccolta occhiali. Sono passati quattro mesi e guardate che risultati (foto).
Ora questi occhiali (ne abbiamo raccolti circa 300), come promesso, verranno inviati al
centro raccolta del Lion Club di Sesto San Giovanni Host e poi a Chivasso per essere ridistribuiti dal Lions International ai bisognosi di tutto il mondo. Dunque, grazie!
Il Giornale di Niguarda
4
> IN BREVE
Nuovi incarichi
Dal 1 giugno Mario Merli è andato in pensione e temporaneamente l’incarico di responsabile
del reparto di Anestesia e Rianimazione 3 del Dipartimento di
Cardiologia di Niguarda è temporaneamente affidato a Roberto Paino, già da tempo parte dell’équipe. Inoltre, dal 7 giugno
Gabriella Mauri è la nuova responsabile del Centro Semiresidenziale per i Disturbi di Sviluppo presso il reparto di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Medici e cultura:
i nostri specialisti
Ogni tanto i nostri medici escono
dalle mura delle corsie e si mettono a disposizione non solo per
questioni sanitarie.
È il caso di Ettore Vitali, direttore del Dipartimento Cardiologico
di Niguarda, che il 30 giugno ha
partecipato al Festival della Filosofia in Sila dove ha parlato di
cuore e amore evidenziando l'importanza delle relazioni umane
per la salute dell'individuo. Ecco, dunque, che l’amore ritrova il
suo habitat naturale: il cuore. Ma
non finisce qui. Infatti, il 23 agosto Vitali sarà a “Viareggio Incontri”, un’iniziativa dove attualità e confronto sono il filo conduttore dei tanti appuntamenti
previsti. Si affronterà il tema dei
trapianti, e la competenza del nostro specialista sarà a disposizione
per un dibattito già definito come
il “dibattito della vita”.
Colpo di fulmine
a Niguarda
4 luglio, un boato scuote l’ospedale. Sono le 13, un fulmine colpisce il cuore pulsante dei sistemi informativi, il SIAPRI. L’impatto è violentissimo: saltano i
vetri, la porta di protezione chiusa elettronicamente si spalanca
con violenza e tutto è avvolto
dal fumo. Il SIAPRI è pronto ad
affrontare l’emergenza grazie ai
sistemi di protezione (un monitor permette di controllare costantemente la sala server) e a
procedure di pronto intervento
studiate con il servizio di Prevenzione e Protezione che hanno
consentito di tenere la situazione
sotto controllo e di scongiurare
qualsiasi disservizio.
> FLASH
Più sicurezza: 118 e Vigili del fuoco
Il 2 luglio presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano si è tenuta una cerimonia per la
firma del Protocollo Operativo d’Intesa tra il 118 e i Vigili del fuoco.
La firma di questo protocollo, fra i primi a livello nazionale, rafforzerà la collaborazione tra i 2 servizi
d’emergenza e permetterà una risposta sempre più professionale e qualificata nell’ambito del servizio di
emergenza sanitaria e della protezione del cittadino, dei beni e dell’ambiente.
Da destra Giancarlo Fontana, Direttore del 118 e Dante Pellicano, Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco
> OTORINO E NEUROLOGO
Un sonno rumoroso
Lo sapevate che russare fa male? Vediamo perchè
Mentre dormiamo potremmo emettere suoni
fastidiosi a chi ci sta
vicino che potrebbero
provenire da russamento, da apnee notturne o da bruxismo.
Il russamento o “roncopatia” si manifesta quando l’aria non riesce a
passare bene attraverso naso e gola. Ebbene, russare fa male: causa cefalee croniche, ipertensione arteriosa, aritmie. Se poi ci aggiungiamo
le apnee notturne, la cosa è più seria. Si tratta di
temporanee interruzioni della respirazione che
comportano un’insufficiente ossigenazione e un
aumento del rischio di gravi disturbi cardiaci, circolatori e neurologici. Meno grave è il bruxismo,
e cioè serrare e digrignare i denti mentre si dorme,
anche se a lungo andare i problemi si fanno sentire: logoramento dello smalto, fratture, disturbi
all’articolazione mandibolare e alle gengive. La
causa del bruxismo è sconosciuta ma i fattori possono essere sia meccanici che psicologici. Riguardo al trattamento non esistono terapie farmacologiche. Gli interventi sono preventivi e l’applicazione del cosiddetto bite è quello più usato. È una
specie di morso realizzato in base al calco dentale,
simile a quello dei pugili, e serve per evitare l’erosione dello smalto e per ristabilire il corretto allineamento delle due arcate dentali. Tornando, invece, alla roncopatia e alle apnee gli interventi sono più complessi.
In caso di roncopatia e di apnee notturne
quando è necessario rivolgersi al medico?
“Il russamento semplice, non accompagnato da
apnee e/o cadute dei valori della saturazione di
ossigeno, può avere una modesta rilevanza clinica. Quando, invece, il sonno non risulta riposante nonostante una quantità di ore sufficiente o se
sono presenti risvegli notturni con sensazione di
soffocamento possono sussistere disturbi clinici
rilevanti – sostiene Lino Nobili, specialista del
Centro di Medicina del Sonno di Niguarda -. Inoltre il soggetto russatore con coesistente
ipertensione arteriosa o con pregresse malattie
cardiovascolari dovrebbe essere valutato per escludere la presenza di apnee in sonno. È noto infatti che la sindrome delle apnee ostruttive in sonno comporta un aumentato rischio di malattie
cardio e cerebrovascolari.”
Come si affrontano questi problemi a Niguarda?
> EDITORIALE
...Vi sono infatti obiettivi finalizzati:
• al rispetto dei tempi d’attesa;
• al miglioramento della qualità e sicurezza
del paziente;
• al miglioramento nell’accoglienza e nella
comunicazione interna ed esterna;
• al rispetto di protocolli e percorsi diagnostici terapeutici garantendo la continuità
assi stenziale tra Ospedale e territorio;
• all’implementazione della rete SISS e del
sistema informativo.
È significativo che la Giunta Regionale, anche attraverso questo impegno economico
previsto dagli accordi contrattuali, voglia
privilegiare l’attenzione alla persona, al cittadino, in settori in cui vi sono ancora margini di miglioramento e di sviluppo.
Ci risponde Mario Grandini del reparto di Otorinolaringoiatria: “L’intervento è multidisciplinare:
dapprima si effettua una visita per valutare i sintomi e i segni clinici. Segue poi uno studio del
sonno mediante Polisonnografia notturna che
può venire effettuata mediante strumentazioni
portatili che permettono di eseguire l’esame a casa del paziente. La valutazione otorinolaringoiatrica prevede generalmente l’esecuzione della Fibroendoscopia per valutare l’intero tratto respiratorio dal naso al laringe. Può inoltre essere necessaria la valutazione pneumologica con esecuzione di prove di funzionalità respiratoria. La terapia può essere di tipo medico, strumentale o
chirurgico”.
> PER INFORMAZIONI
Ambulatorio Roncopatia
Tel. 02 6444.2251/3155
lun-ven 8.00-13.00/14.00-15.30
Ambulatorio Medicina del Sonno
Tel. 02 6444.2421/2422
lun-ven 9.00-15.00
Ambulatorio Fisiopatologia Respiratoria
Tel. 02 6444.2677
lun-ven 8.00-12.00/13.30-15.00
...CONTINUA DALLA PRIMA
Le aree tematiche e gli obiettivi di interesse
regionale sono state individuate ad un tavolo
di lavoro a livello della Direzione Generale
Sanità che ha visto impegnati il suo Direttore
Carlo Lucchina con una delegazione di parte
pubblica e le Organizzazioni Sindacali della
dirigenza e del comparto: è grazie a questo
lavoro che si sono individuati non solo i temi
di cui sopra ma anche modalità innovative
per il coinvolgimento, la responsabilizzazione e la valutazione di tutti gli operatori.
Su queste basi anche la contrattazione aziendale, siamo sicuri, porterà a definire, entro
la metà di luglio, gli specifici obiettivi per
ciascuna struttura operativa che vedrà coinvolte le varie équipe professionali.
Gli obiettivi sono infatti in molti casi d’équi-
pe e richiedono un lavoro e un coordinamento comune: non solo tra figure professionali
diverse, ma anche tra strutture ospedaliere
diverse e fra territorio e Ospedale.
Ritengo che l’impegno richiesto, e di cui sarete portati a conoscenza specificamente nelle prossime settimane, è un’occasione di miglioramento dei servizi, per i nostri pazienti e
utenti, ma anche del nostro modo di lavorare.
Colgo l’occasione per augurare a tutti un
meritato riposo nel periodo di ferie: con settembre dobbiamo riprendere alla grande, ben
ritemprati.
Come sempre, grazie.
Pasquale Cannatelli
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Il Giornale di Niguarda
> NUOVI SPECIALISTI
Giovanna Beretta
Medicina Riabilitativa e Urologia
Aldo Massimo Bocciardi
Vi presentiamo i 2 nuovi Direttori
Giovanna Beretta si laurea a Milano nel 1983 e ottiene la prima specializzazione nel 1986 in Anestesiologia e Rianimazione. La seconda specializzazione
in Terapia Fisica e Riabilitazione la ottiene nel
1990. Lavorava già presso l’Ospedale Multizonale di
Varese dal 1988 nel Sevizio di Fisiatria. Nel 1992
vince il concorso di Aiuto Ospedaliero e nel
2001viene nominata Direttore di Struttura Complessa di Recupero e Rieducazione Funzionale
dell’ospedale di Busto Arsizio, sia del presidio di Busto (dove diventa Capo Dipartimento dell’Area Medica l’anno successivo) che di Saronno dal 2003.
“Ho lasciato Busto Arsizio – ci dice la Dottoressa con un reparto di 58 posti letto. Ora sono a Niguarda
e la ritengo una sfida impegnativa”.
In cosa consiste la Medicina Riabilitativa?
Si occupa del recupero della disabilità per il raggiungimento della massima autonomia possibile con i limiti imposti dal danno subito. La “centralità della persona” e il suo bisogno di essere attiva e partecipe alla vita sociale sono il valore e l’obiettivo attorno al quale ricomporre
le nostre risorse e quindi progettare l’organizzazione dei servizi riabilitativi. Affrontare il paziente non solo per il danno che ha ma per quello che è. Il nostro approccio è globale.
Quali saranno le novità che riguarderanno il suo reparto?
La struttura adeguata a rispondere al bisogno riabilitativo trova il proprio modello in un percorso in grado di accogliere ed accompagnare continuamente la persona e la sua famiglia.
Questo percorso deve avere inizio dalla presa in carico nella fase acuta della malattia e proseguire fino al reinserimento nel proprio ambiente di vita. Per questo il nostro ospedale vuole
introdurre la riapertura della degenza riabilitativa.
La ristrutturazione della Medicina Riabilitativa all’inizio potrà avvenire in “posti tecnici”,
cioè all’interno dei reparti che più necessitano del nostro intervento come l’ortopedia, le medicine, la neurologi e l’oncologia. Una soluzione, tuttavia, temporanea, in attesa della costruzione del nuovo ospedale. Creare una rete per il paziente con l’obiettivo di ottimizzare i
tempi per il suo recupero, è un altro degli obiettivi che mi sono posta. Valorizzare l’eccellenze
già presenti nell’attività ambulatoriale come la cura per il linfedema o la prevenzione delle
malattie reumatiche. Il nostro, spesso, è un paziente con patologia “cronica” che non si risolve con una serie di prestazioni ma con progetto riabilitativo globale.
Aldo Massimo Bocciardi si è laureato a Pavia nel
1981. Comincia subito la sua attività in urologia a
Varese fino al 1986, anno in cui si sposta a Marsiglia per dedicarsi alla patologia malformativa dei
bambini. Nel 1988, rientra in Italia e giunge al S.
Raffaele di Milano, dove svolge prima l’ attività di
assistente, poi di aiuto primario.
Durante questi anni matura una grande esperienza
nella chirurgia oncologica dell’adulto, continuando
ad interessarsi, secondariamente, di urologia pediatrica in cui detiene la vasta casistica mondiale di genitoplastiche femminilizzanti (interventi per le ambiguità dei genitali).
Più di 20 anni di esperienza: in cosa si è distinto?
Da molti anni mi occupo di chirurgia urologica dell’adulto, sia di quella demolitiva per i tumori che di quella ricostruttiva e post-traumatica.
Sono arrivato a fare circa 500 interventi di chirurgia maggiore (interventi di grande entità,
n.d.r.) all’anno, e devo ammettere che la mia passione è sempre stata la chirurgia del rene:
difficile, con l’imprevisto pronto dietro l’angolo, ma anche estremamente stimolante.
Un approdo a Niguarda, con quali obiettivi?
L’Urologia di Niguarda ha i numeri, le capacità e le potenzialità per diventare una grande
Urologia!
Il primo passo è di incrementare la comunicazione con i colleghi medici sul territorio che
rappresentano la continuità del paziente.
È inutile che noi specialisti ci illudiamo: siamo infatti solo dei bravi”meccanici” mentre il
rapporto con i medici di medicina generale rimane privilegiato. Quindi, informazione,
screening e rapporti umani al primo posto!
Come secondo passo ho intenzione di potenziare le attività in collaborazione con i colleghi
specialisti oncologi.
Spesso, infatti, oltre all’intervento chirurgico, il paziente necessita di trattamenti chemioterapici adiuvanti e qui a Niguarda c’è un’ottima scuola di oncologia.
Infine ho intenzione di creare delle unità altamente specializzate sulle nuove frontiere dell’urologia: robotica/laparoscopia (con l’aiuto di Raffaele Pugliese, direttore della Chirurgia
Polispecialistica di Niguarda) andrologia ed uroginecologia.
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Il Giornale di Niguarda
> SPECIALE ESTATE
Il vademecum dell’estate
Cosa occorre sapere prima di andare in vacanza
Sole e abbronzatura
Sugli aspetti dell’abbronzatura abbiamo chiesto alcune informazioni al nostro specialista, Ignazio Stanganelli della Dermatologia Oncologica di Niguarda.
E' vero che arrivare al mare con la pelle già abituata alla
lampada dei solarium diminuisce il rischio di ustioni?
In effetti la preparazione con lettini solari prima di esporsi al
sole naturale può evitare o ridurre l’insorgenza di ustioni.
Ma attenzione! Nel tempo questa procedura di “apparente
protezione” aumenta la dose cumulativa di radiazioni ultraviolette assorbite negli anni, aumentando il rischio dei tumori
e di fotoinvecchiamento della pelle. Dati recenti hanno chiaramente dimostrato che l’uso dei lettini artificiali, aumenta il
rischio di melanoma e dei carcinomi.
Qual è il comportamento più corretto che ognuno deve tenere per assicurarsi una buona abbronzatura?
In generale i consigli per ottenere una buona abbronzatura
Meduse e punture
di insetto
Non ci pensiamo mai, forse perché nelle situazioni in cui le
punture di insetto e gli incontri con le meduse sono frequenti
probabilmente stiamo facendo una bella passeggiata romantica, una nuotata o una gita estiva. Eppure i “piccoli” incidenti,
durante l’estate, non sono occasionali. Abbiamo chiesto a
Elide Pastorello, direttore dell’Allergologia di Niguarda, co-
sono:
- Evitare o ridurre l’esposizione al sole tra le 11.00 e le
15.00 (ora legale) in particolare per chi ha pelle chiara.
- Non dimenticare mai una crema con filtro solare ad alta
protezione, da riapplicare di frequente dopo il bagno o se si
suda molto. I soggetti abbronzati con pelle più scura possono
utilizzare creme con un fattore di protezione più basso.
- Ogni superficie riflettente (acqua, neve, ghiaccio) aumenta
l’esposizione ai raggi solari.
- Impiegare i filtri solari a protezione totale nei bambini.
Far loro indossare cappello e maglietta e non esporli al sole
per troppo tempo.
- In caso di intolleranza ad alle creme protettive sentire il
consiglio del medico.
- Alcuni farmaci influenzano la sensibilità al sole. Anche qui,
consultare sempre il proprio medico prima di esporsi al sole.
- La radiazione solare raggiunge la retina, quindi gli occhiali con lenti scure non vanno considerati solo un optional.
Quali requisiti devono avere le creme protettive?
Una buona crema deve avere sia un fattore di protezione
contro i raggi ultravioletti UVB (indicato dalla sigla SPF,
Sun Protecting Factor) sia contro gli UVA (indicato dalla sigla PPD, Persistent Pigment Darking). Secondo le vigenti
normative europee i fattori di protezione sono: bassa, media,
alta, molto alta. Un buon filtro solare dovrebbe avere un fattore di SPF di almeno 15 (media), essere fotostabile, resistente all'acqua, idratante, per prevenire la secchezza cutanea, e dermatologicamente testato.
Scegliere la protezione solare in base al tipo di pelle (vedi tabella).
È possibile ustionarsi anche se il cielo è nuvoloso?
me cavarsela in questi casi. Iniziamo con gli insetti:
Come possiamo difenderci dalle punture di zanzara, di
api o di vespe?
Le punture di zanzara, sono un corredo quasi obbligato dell’estate: danno luogo a pomfi pruriginosi che, pur essendo
delle reazioni allergiche, non danno luogo a sintomi complessi, ma unicamente a manifestazioni cutanee localizzate
nella sede di puntura che tuttavia, in soggetti particolarmente sensibili come i bambini, possono essere molto estesi con
intenso edema (reazioni locali estese). L’applicazione locale
di pomate a base di cortisone è sufficiente per contenere la
reazione cutanea, mentre il prurito può essere facilmente dominato dall’assunzione di antistaminici per bocca. Molto più
pericolose sono le punture di api, vespe e calabroni (Imenotteri). Oltre alle reazioni cutanee localizzate, sono molto frequenti anche le reazioni sistemiche, che comprendono orticaria, gonfiori sottocutanei, difficoltà respiratoria da edema
laringeo, vomito e diarrea, fino al quadro più grave, lo
shock anafilattico, caratterizzato da improvviso calo della
pressione arteriosa con perdita di coscienza. Tali reazioni
possono essere estremamente severe e persino fatali. Quindi,
se dopo essere stati punti da un’ape, da un calabrone o da
una vespa, oltre al dolore e alla reazione locale, subentrano
sintomi come un intenso malessere generale, orticaria diffu-
La presenza di nuvole non deve trarci in inganno; le piccole particelle di acqua assorbono infatti le radiazioni infrarosse (quelle calde, che sentiamo) ma hanno un minore effetto
sulle radiazioni ultraviolette, quelle che non sentiamo e che
possono ustionare.
ALCUNE CARATTERISTICHE FISICHE E
LA RISPOSTA AI RAGGI SOLARI
Fototipo 1: capelli biondo-rossi, occhi chiari, carnagione
chiara con efelidi, estremamente sensibile al sole, si scotta
sempre, non si abbronza mai.
Fototipo 2: capelli biondi o castano chiaro, occhi chiari, carnagione chiara, spesso presenza di efelidi, sensibile al sole,
cioè si scotta con facilità e si abbronza con difficoltà. Protezione necessaria: molto alta.
Fototipo 3: capelli castani, occhi marroni o chiari, carnagione
moderatamente scura, può scottarsi, ma si abbronza. Protezione necessaria: Alta all’inizio, successivamente protezione media.
Fototipo 4: capelli castano scuro o neri, occhi scuri, carnagione olivastra, si scotta di rado, si abbronza con facilità.
Protezione necessaria: media all’inizio, successivamente
protezione bassa.
Fototipo 5: capelli neri, occhi scuri, carnagione bruno olivastra, si abbronza intensamente. Protezione necessaria:
bassa.
Fototipo 6: capelli neri, occhi neri, carnagione nera, non si
scotta mai.
ATTENZIONE
L’utilizzo di creme di protezione non è un passaporto
per aumentare l’esposizione al sole
sa, senso di mancamento o mancanza di respiro, è bene
senza indugio recarsi al Pronto Soccorso.
Nonostante questo quadro clinico sia ben noto, spesso l’allergia al veleno di api, vespe e calabroni è sconosciuta e sotto diagnosticata, perché molti ignorano l’esistenza di metodi
di diagnosi e terapia che sono da lungo tempo disponibili e
molto affidabili. La terapia principale è costituita dal vaccino con il veleno purificato di ape o di vespa, che fornisce una protezione pressoché completa verso successive reazioni
allergiche. Oltre a questo, è disponibile una terapia sintomatica per le emergenze, l’adrenalina per auto-iniezione, che
rappresenta un farmaco salvavita di rapidissima azione e
fornito gratuitamente dal servizio sanitario regionale ai pazienti che abbiano già presentato reazioni allergiche alla
puntura di imenotteri.
E per le meduse?
La medusa, con i suoi tentacoli urticanti, può causare reazioni cutanee locali in sede di contatto molto dolorose e che
provocano forte bruciore, tanto da essere considerate delle
vere e proprie ustioni. Il trattamento principale consiste nell’immobilizzare la parte colpita, rimuovere i tentacoli attaccati alla cute con acqua di mare calda (non acqua dolce) e
applicare poi impacchi con ammoniaca e pomate a base di
cortisone.
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Il Giornale di Niguarda
> SPECIALE ESTATE
Fuso orario: come affrontarlo
La nostra Italia è perfetta per le vacanze estive. Ottimo il nostro mare, splendide le nostre montagne. I laghi italiani, poi,
offrono dei panorami incantevoli e sono una meta molto ambita anche dal turista straniero.
Ma se volessimo andare all’estero? Quali potrebbero essere
gli inconvenienti ai quali andiamo incontro?
Senz’altro, il problema fuso orario è quello più sentito. Un
volo di 12 ore può costare molto caro, e non solo al nostro
portafoglio. Per esempio, se volessimo andare alle Maldive,
almeno sei giorni li impiegheremmo per recuperare lo sbalzo
di fuso orario. Insomma un bel po’ di tempo da smaltire.
Abbiamo chiesto a Lino Nobili, specialista del Centro di
Medicina del Sonno di Niguarda, come affrontare la questione e riuscire, così, a godere appieno del nostro meritato
riposo.
Cosa fare per combattere il fuso orario (jet lag) in caso di
lunghi viaggi? Come recuperarlo al meglio?
L’argomento è complesso; diciamo che cambiando fuso si
Info vaccini
Oggi è facile organizzare un viaggio. I tour operator sono diventati così efficienti da pianificare ogni minuto della vostra
vacanza. Ma, al di là delle vaccinazioni obbligatorie per legge, star bene in vacanza e al rientro richiede un minimo di
programmazione da parte del viaggiatore. È bene che il viaggiatore segua tutte le misure preventive, misure che non si esauriscono solo con le vaccinazioni ma che toccano anche aspetti comportamentali da tenere prima di partire, durante la
vacanza e al rientro. “Conoscere come si trasmettono le malattie infettive, rischio concreto per le mete esotiche”, sostiene Liliana Caggese, responsabile del reparto di Malattie Infettive, “rende il viaggiatore consapevole dell’utilità e dell’obbligatorietà delle misure di profilassi comportamentali,
“desincronizza” il ritmo sonno-veglia rispetto a quello della
temperatura corporea. È dimostrato che chi si sposta di almeno 3 ore (in avanti o indietro) rispetto al proprio fuso, può
avere disturbi del sonno e problemi di vigilanza durante il
giorno. Si va incontro a mancanza di appetito, nausea, irregolarità intestinale, stanchezza e malessere generale. I disturbi si accentuano maggiormente se ci si sposta verso est.
Il recupero teorico è di 90 minuti al giorno quando ci si
sposta verso ovest e di 60 andando verso est. Ecco, dunque,
alcune piccole tecniche per non trasformare la vostra vacanza da sogno in vacanza da “sonno”:
- andando verso ovest bisogna cercare di rimanere svegli
finché è giorno e andare a dormire quando fa buio. Non è
semplice visto che rispetto a noi a ovest sono indietro con
l’orologio;
- andando verso est evitare al mattino una luce troppo forte
e rimanere all’aperto il più possibile nel pomeriggio.
Una sostanza che può aiutare a combattere il fuso orario è
la melatonina; il consiglio, prima di assumerla, è di sentire
comunque il medico e di ricordarsi che, in alcuni soggetti,
genera sonnolenza.
A dire il vero, l’organismo stesso, di notte, produce questo
ormone. Assunta con gli alimenti, la melatonina può dare un
aiuto importante a resincronizzare l’orologio biologico. Attenzione: evitare gli alcolici, o stimolanti come il caffè; queste possono creare uno stato di tensione che non facilita l’adattamento dell’organismo ai nuovi ritmi.
farmacologiche e vaccinali che gli vengono consigliate prima del viaggio.Riguardo ai vaccini il “fattore tempo” non
va sottovalutato. Si consiglia ai viaggiatori, dunque, di consultare un medico almeno 6 settimane prima della partenza”. Nessun problema o quasi, dunque, se il viaggio è pianificato da tempo. Ma per i cosiddetti last minute, sempre più
numerosi? Sarebbe utile mantenere sempre aggiornata la
scheda dei vaccini e la “farmacia di viaggio” controllando la
scadenza dei farmaci altrimenti è bene consultare l’esperto in
medicina dei viaggi. Poi ci sono i viaggi low cost che non garantiscono certo un confort da 5 stelle. Ecco dunque la necessità di fare attenzione ad alcuni comportamenti, anche loro
“low cost”, che possono rivelarsi utili; per esempio, nei viaggi a rischio è importante bere solo acqua imbottigliata e
senza ghiaccio, non mangiare frutta e verdura crude senza averle prima sbucciate oppure consumare solo cibi ben
cotti e ancora caldi, ecc… Queste fanno parte delle 10 regole d’oro contenute sul sito www.simvim.it (sito della Società
Italiana di Medicina dei Viaggi e delle Migrazioni, segnalato
dall'Istituto Superiore della Sanità) che contiene tutti i consigli per i viaggiatori, sia avventurosi che non. Infine non dimenticate il rientro: anche se non si hanno sintomi particolari,
un consulto non fa mai male mentre se qualche sintomo fa
capolino, beh, correte dal medico e a gambe levate.
> DOVE VACCINARSI?
Le vaccinazioni possono essere effettuate presso
il Centro Vaccinale del Distretto di competenza.
Per informazioni su orari e tariffe:
www.asl.milano.it
www.aslmi1.mi.it
www.aslmi2.it
www.aslmi3.it
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NIGUARDA NOI
Il Giornale di Niguarda
> INCONTRI INTERNAZIONALI
Delegazione tailandese
Una visita ai nostri servizi
Continuano gli incontri con le delegazioni internazionali. Il 26 giugno è stata la volta dei tailandesi: 17 delegati del Ministro della Salute e dell’Organizzazione Farmaceutica thailandese, interessati agli aspetti
organizzativi del nostro ospedale.
Li ha ricevuti Luca Munari, Direttore Sanitario di Niguarda, con la collaborazione di Carlo Nicora,
Direttore Medico di Presidio, che ha illustrato tutta l’organizzazione del nostro ospedale e ha risposto a
molte delle domande dei nostri ospiti tailandesi.
> NIGUARDA E CULTURA
Una mostra sulla via lattea
Chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando
L'astrofisico durante la mostra. A sinistra
Luca Munari, Direttore Sanitario di Niguarda
Niguarda ha ospitato una mostra, promossa da Medicina e Persona, dedicata alla Via Lattea, la nostra galassia, dal titolo “A
che tante facelle?” e con il provocante sottotitolo “chi è l’uomo
perché io lo curi?”. Al nostro stupore di fronte ai miliardi di galassie che popolano l’universo, ha risposto un pomeriggio anche
Marco Bersanelli, astrofisico.
Come si è formata la galassia?
“Un elemento fondamentale - ci ha detto - è ciò che non si vede”. Ebbene si, tutto ciò che è intorno a noi è nato proprio grazie
a ciò che non vediamo: è la materia oscura:”questa - prosegue
l’astrofisico - non è solo uno stratagemma per spiegare ciò che
non capiamo. Della materia oscura ci accorgiamo perché gioca
un ruolo nella dinamica della galassia. L’universo sarebbe costituito per meno del 10% da quello che vediamo, stelle, materiale
interstellare, e per il 90% da materia oscura. Quindi questa è
stata fondamentale per generare la nostra galassia. È stata la
sua culla, un campo gravitazionale che ha incominciato a collassare e a richiamare su di sé altra materia visibile che poi ha
formato le stelle e la struttura attuale della galassia. È il primo
pezzo di mondo!”.
La mostra è stata un vero e proprio percorso: una prima parte
fatta di documentazioni antiche di come interpretava il cielo
l’uomo che lo guardava con i suoi soli occhi; una seconda parte
fatta di foto magnifiche di stelle riprese con i più moderni telescopi (dalla nascita alla morte di una stella). La terza parte conclusiva, ponendo a ciascuno degli osservatori la domanda di
Leopardi “ed io che sono?”, in tanta immensità, riproponeva la
grandezza dell’uomo, mistero irriducibile, dotato di una ragione
capace di non smettere mai di indagare sul perché della propria
esistenza. Così si comprendeva il perché della mostra in ospedale: si cura veramente l’uomo solo riconoscendo l’ultimo mistero che per natura è. Come dice Einstein infatti “il mistero è
la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza”.
> ENDOSCOPIA DIGESTIVA
Un ponte verso la chirurgia
Una nuova tecnica di intervento
La fretta gioca brutti scherzi ma spesso non si può agire diversamente.
È il caso del tumore del colon retto con occlusione intestinale. I pazienti con questo
problema vengono sottoposti ad intervento chirurgico in urgenza per via laparotomica
(aprire, rimuovere la parte occlusa e ricollegare i due monconi del colon), in condizioni
generali scadenti e con intestino ingombro di feci. In questo contesto le complicanze sono dietro l’angolo e occorre intervenire due volte a distanza di tempo: la prima per rimuovere il tumore e confezionare uno sbocco esterno (ileostomia) che eviti momentaneamente il passaggio delle feci nella zona della resezione, la seconda dopo circa 6 mesi, tempo necessario per stabilizzare la zona di ricongiunzione del colon (anastomosi),
per ricanalizzare il paziente chiudendo l’ilestomia.
Ma se ci fosse un altro modo di intervenire?
A Niguarda presso l’Endodscopia Digestiva, diretta da Alfredo Rossi, si applica una
tecnica, un ponte verso la chirurgia, che permette di evitare i rischi connessi alle situazioni di urgenza. Vediamo di cosa si tratta.
“In questi ultimi anni – sostiene Giulio Zanasi, endoscopista - la tecnologia ha sviluppato delle protesi autoespandibili (wallstent) che permettono di ricanalizzare vari tratti
dell’apparato digerente. Questa tecnologia si è successivamente estesa anche al colon
permettendone la ricanalizzazione.”
In pratica, le protesi hanno la capacità di riassumere la forma originale e quindi di dilatare le pareti del tratto occluso e permettono al paziente di affrontare il successivo intervento in condizioni ottimali evitando i rischi che l’urgenza comporta. Con questa tecnica
il colon viene liberato dalle feci evitando l’ inquinamento del campo operatorio e permettendo di avere il tempo necessario per riequilibrare lo stato generale del paziente
stesso. Tali protesi sono costituite di un materiale che mantiene la “memoria di forma”
ovvero che quando liberato nel tratto di intestino occluso, riassume la forma originale.
Il risultato è la dilatazione e la ricanalizzazione del colon. Prima si esegue un esame
radiologico per evidenziare la lunghezza del tratto occluso. Successivamente il paziente
viene trasferito in endoscopia dove si esegue una colonscopia: il tratto occluso viene superato con un filo guida su cui viene fatto passare il sistema che poi libererà la protesi
che ricanalizzarà il paziente.
L’intervento che seguirà dopo alcuni giorni potrà essere effettuato non più in condizioni
di urgenza e senza aprire l’addome (per via laparoscopica).
I vantaggi sono dunque evidenti: condizioni generali migliori con riequilibrio idro-elettrolitico, campo operatorio pulito senza più la necessità di eseguire un ileostomia e, più
in generale, minori complicanze.
Il rilascio della protesi
Come appare la protesi quando viene interamente rilasciata
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Il Giornale di Niguarda
NIGUARDA NOI
> POSTA ELETTRONICA
Carta canta! Mica vero
Dal 18 giugno a Niguarda si sta compiendo un altro passo
avanti per il “Progetto Paperless” che prevede la progressiva eliminazione dei documenti cartacei nella gestione dell’attività amministrativa. Un’altra conquista delle Pubbliche
> FOOTBALL TEAM NIGUARDA
Amministrazioni che ora potranno interagire tra loro con lo
strumento informatico per ogni tipo di attività e con piena
validità legale. Infatti, elementi importanti di questa innovazione sono la Posta Elettronica Certificata (P.E.C.) e la
Firma Digitale che, appunto, daranno la validità legale alle comunicazioni tramite e-mail.
Beh, è proprio il caso di dirlo: la carta non canta più.
> VOLONTARIATO
Rappresentativa Ospedale Niguarda
Il tris di Anvolt
È il fischio di inizio, incomincia la solidarietà
Tre controlli gratuiti
È il fischio di inizio per la nuova squadra
di calcio dell’ospedale, la Rappresentativa
Ospedale Niguarda - CRAL Dream
Team. La squadra ha sostenuto il suo primo torneo della solidarietà a Follonica nei
giorni 1-2-3 giugno (foto sopra).
Non abbiamo vinto, ma siamo usciti a testa
alta. Infatti siamo stati eliminati nonostante
avessimo vinto 2 partite su 2: tutta colpa
della differenza reti.
Andrà meglio la prossima volta, soprattutto
se, come si vocifera, prossimamente si giocherà addirittura una partita allo Stadio di
San Siro in occasione della manifestazione
“Derby del Cuore” nella quale la nostra
squadra disputerà il prologo.
Ma la cosa importante è un’altra: l’incasso
ricavato da questo primo torneo è stato interamente devoluto alla creazione del
Villaggio Bambini in Tanzania, ad opera
della Saleçao Italiana Scardoti, nostra gradita “avversaria” al prossimo torneo.
Quando divertimento e solidarietà sono gli
ingredienti che guidano lo spirito di una
squadra, beh, ha già vinto in partenza.
Quindi, continuate così ragazzi, e in bocca
al lupo!
> PER INFORMAZIONI
Tel. 02 6884053 – 02 66823761
lun-ven - 9.00/18.00
www.anvolt.org
> SISTEMI INFORMATIVI
Il servizio Help Desk 3131
Ecco cosa ne pensate
Il Giornale di Niguarda
Periodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda - Milano
DIRETTORE RESPONSABILE: PASQUALE CANNATELLI
Coordinatore Editoriale: Monica Cremonesi
In redazione: Giovanni G. Mauri,
Federico Rossi, Francesco Scarpace
Marketing: Matteo Stocco
Direzione e redazione: Piazza Ospedale
Maggiore 3 - 20162 Milano
tel. 02 6444.2562 [email protected]
Foto: Archivio Niguarda copyright
Progetto grafico: Lara Angonese
“ANVOLT, l’Associazione Volontari
Lotta contro i Tumori, si occupa gratuitamente di assistere i malati, con un servizio di trasporto per il day ospital e
un’assistenza domiciliare. In un anno,
Anvolt ha trasportato a Niguarda 4000
pazienti”, lo afferma Osvaldo Previato,
Presidente dell’Associazione. Quest’anno ANVOLT si mette a disposizione di
tutte le donne con un tris di prevenzione: un pap-test, una visita ginecologica
e una visita senologica. Il tutto assolutamente gratis”. Problemi con il lavoro?
ANVOLT ha pensato anche a questo: le
visite saranno effettuate in orari post-lavorativi, presso la sede di via Guerzoni,
44 e senza richiesta del medico.
Stampa: S.P.A. Tipografia Sociale Viale Europa 12 - 20052 Monza
Tiratura: 30.000 copie
Reg. Tribunale Milano:
n. 326 del 17 maggio 2006
Pubblicità: Spada Pubblicità 02.24.30.85.60- Fax 02.24.30.01.56
www.spadapubblicita.it.
Pubblicato online sul sito:
www.ospedaleniguarda.it
L’informatica è fondamentale oggi per garantire massima efficienza del lavoro. “Ma fornire un servizio non basta – sostiene Gianni
Origgi, direttore dei Sistemi Informativi di
Niguarda -, bisogna affiancarlo a sistemi di
assistenza che ne garantiscano la continuità e
l’affidabilità; per questo a Niguarda tutti gli
utenti dei servizi informatici, o della telefonia,
possono contare su un servizio di assistenza
tecnica, o Help Desk.”
Dai rilevamenti del SIAPRI (Sistemi informativi) emerge che il servizio help desk (il 3131)
risponde a una media di 100 richieste al giorno risolvendone circa il 60%.
L’attesa al telefono è di circa 30 secondi. Il lavoro del servizio di assistenza informatica è
costantemente controllato dal SIAPRI.
Origgi aggiunge: “Dopo un anno di nuova
gestione abbiamo ritenuto fondamentale “tirare le somme”, sentendo direttamente anche
l’opinione di voi utilizzatori, perché proprio
voi dovete segnalare le eventuali aree di criticità. Il giudizio complessivo è stato buono
nonostante il vostro approccio all’informatica
sia diverso per professione e cultura, anche
se una piccola percentuale (il 7,24%) non si
ritiene soddisfatta. Abbiamo anche dato la
possibilità di esprimersi liberamente ed è emerso che ai dipendenti di Niguarda non piace la richiesta di dati personali da parte dell’operatore. Tengo a sottolineare che i dati
dei dipendenti sono utili all’operatore affinché possa intervenire con la precisione che
meritate; immaginate cosa succederebbe in
casi di omonimia. Ecco, per esempio, perché
viene richiesto anche il numero di matricola”.
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Il Giornale di Niguarda
> PSICHIATRIA
> PER IL PAZIENTE
L’ambulatorio infermieristico
Un ambulatorio per giovani adulti
Una nuova risorsa, un nuovo servizio
Panico, disturbi ossessivi compulsivi, fobia sociale
Nel 2006 è nato l’Ambulatorio
Infermieristico Aziendale, presso il Poliambulatorio medico e
chirurgico.
Questo servizio, voluto dalla
Direzione Infermieristica, fonda
i suoi presupposti in alcuni importanti cambiamenti. La necessità di rendere più fruibili alcune
prestazioni ha portato infatti gli
ospedali ad assicurare l’assistenza
alle persone affette da patologie
in fase acuta garantendo la continuità delle cure attraverso altri tipi di servizi sanitari erogabili anche unicamente dall’infermiere.
Le prestazioni riguardano diverse procedure diagnostiche e terapeutiche. Sono prescritte
dal medico specialista e seguono il medesimo iter amministrativo di tutte le prestazioni
erogate in regime ambulatoriale.
Ecco i servizi che verranno erogati:
- medicazione di grande, media, piccola ustione
- medicazione di ferite e fasciatura semplice
- iniezione o infusione di sostanze terapeutiche o profilattiche
- gestione e cambio catetere vescicale
- ECG e monitoraggio pressione 24 h ( MAP).
La Psichiatria 4 di Niguarda, ha aperto l’Ambulatorio per Adolescenti e Giovani Adulti
che si occupa di giovani con difficoltà psicologiche, provenienti soprattutto dall’area di Milano e dalle psichiatrie di Niguarda.
Due sono i capisaldi dell’ambulatorio diretto
da Piero Rossi: diagnosi e intervento precoce
su malattie presenti nella fascia d’età 17-24 anni. Il servizio, tra l’altro, opera in stretto contatto, e si coordina, con l’analogo ambulatorio
della Neuropsichiatria Infantile che segue
La psichiatria 4 di Niguarda in via Besta
ragazzi e ragazze di età più giovane. Adesso,
gli specialisti hanno però individuato alcuni pazienti particolari, le cui caratteristiche personali e
sociali sono tali da esporli al rischio di un futuro sviluppo di disturbi psichiatrici. Ci riferiamo a
giovani allontanati dalle loro famiglie e affidati a comunità educative che, giunti alla fine del loro percorso di cura, devono affrontare il reinserimento in società senza poter più contare su alcun
sostegno, neanche sulla famiglia, spesso causa del loro allontanamento e alla quale non vogliono
o non possono appoggiarsi. L’ambulatorio nasce proprio con lo scopo di sviluppare forme di
diagnosi e di intervento tempestive che possano ridurre questo rischio individuando, all’interno delle varie comunità, quei giovani che lamentano sofferenze psicologiche come attacchi di
panico, fobia sociale, disturbi ossessivi/compulsivi, ecc…
I nostri specialisti hanno già le idee molto chiare. Infatti, grazie alla collaborazione con l’Associazione Apertamente che ha dato vita al progetto “Il Ponte”, sostenuto dalla Fondazione
CARIPLO, l’Ambulatorio si occuperà, tra le altre attività, di informare e sensibilizzare all’interno delle comunità, di valutare i soggetti segnalati all’ambulatorio stesso, di predisporre un percorso di cura personalizzato per i ragazzi assistiti e di realizzare un’attività di rete per gestire i
rapporti fra operatori, servizi e famiglie.
“Spesso - sostiene Piero Rossi - a un malato mentale non bastano le cure della struttura predisposta. Occorre andare oltre e intervenire per aiutare il paziente proprio nella parte più difficile
della sua malattia: la ripresa del suo percorso di crescita. Soprattutto, avere la consapevolezza
di un traguardo alla fine del tunnel in cui si teme di rimanere imprigionati per molto tempo è la
vera motivazione che spinge a non mollare mai.”
Una continuità nelle cure, dunque, che è diventata l’obiettivo della Direzione Infermieristica, attraverso la presa in carico del paziente anche dopo la dimissione, per favorire una
completa guarigione o l’autogestione di una condizione patologica cronica.
Per questo è stato pensato un progetto che, tenendo conto delle reali necessità interaziendali, potesse diventare una risorsa per il nostro ospedale e generare un’offerta adeguata ai
nostri pazienti. Una maggiore disponibilità, dunque, che ora vede l’infermiere uscire dai
reparti per garantire al paziente liste d’attesa più brevi e, perché no, una guarigione meno
ripida e più rapida.
> PER PRENOTAZIONI
Per informazioni e prenotazioni
Poliambulatorio chirurgico
02 6444.3990 dal lun-ven dalle 8.00 alle 15.00
> PER INFORMAZIONI
Ambulatorio per Adolescenti e Giovani Adulti
Psichiatria 4 – Dirittore: Salvatore Freni
Tel. 02 6444.5196 lun-ven 8.30-12.30/14.30-15.30
[email protected]
> DISABILITA’ E SPORT
Una passione che “fa muovere”
Sporting Spirit, “lo spirito dello sport”
Nasce nel 2003 dalla passione per lo sport e
la montagna ed è la dimostrazione di come una passione possa accomunare e “far muovere” le persone.
Sporting Spirit Ski Team Disabili Lombardia (nella foto) è una associazione sportiva,
affiliata al Comitato Paraolimpico Italiano,
che si occupa di sci alpino per disabili fisici.
L’attività è concentrata su attività agonistica,
amatoriale e promozionale.
Coopera da anni con l’AUS, Associazione
Unità Spinale, che si occupa di affiancare
l’Unità Spinale Unipolare di Niguarda nel
percorso di riabilitazione dei pazienti seguiti.
Ogni anno gli atleti di Sporting Spirit partecipano a competizioni nazionali e ai circuiti di
Coppa Europa e Coppa del Mondo mentre i
suoi formatori, assistiti dagli atleti e dai volontari più esperti, organizzano e svolgono
corsi di avviamento e di perfezionamento
per utilizzo di monoski (foto a destra) o
dualski, l’attrezzatura sportiva che consente a
para e tetraplegici di sciare.
L’obiettivo di Sporting Spirit è quello di offrire alle persone disabili la possibilità di vedere
lo sport non solo come strumento riabilitativo ma come momento di vero e proprio
divertimento.
Quest’anno, ad esempio, grazie ad alcuni momenti di incontro organizzati nell’Unità Spinale Unipolare, l’Associazione è riuscita a
portare ai suoi corsi per principianti, che si
sono tenuti a Livigno, alcuni dei pazienti dimessi dalla nostra Unità Spinale. Nonostante
il freddo e la fatica che la pratica di una nuo-
va attività sportiva comporta, tutti i partecipanti si sono divertiti e hanno iniziato a condividere la passione per lo sci.
> PER INFORMAZIONI
Sporting Spirit Team Disabili Lombardia
Tel. 338 1637761
www.sportingspirit.it
[email protected]
AUS – Associazione Unità Spinale
Tel. 02 6444.3896
www.ausniguarda.it
[email protected]
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Il Giornale di Niguarda
> NIGUARDA - ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN
> ALIMENTAZIONE
Una comunità in rete
Malnutrizione ospedaliera
Adolescenti e disagio psichico
Uscire da un problema psichiatrico la maggior parte delle volte mette di fronte ad una prova non meno dura della malattia: è il reinserimento nella società.
La Comunità Terapeutica Residenziale "I Delfini", diretta da Patrizia Conti, si pone proprio questo obiettivo con progetti di cura qualificati e un
intervento precoce e intensivo che integra terapia
farmacologica, psicoterapia e interventi sulla famiglia per ragazze che arrivano dalla Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Niguarda o dal territorio.
Neuropsichiatri, uno psicologo, educatori, infermieri e un assistente sociale, garantiscono un intervento integrato e orientato ad un unico scopo,
quello della salute mentale di ragazze colpite da
disagio psichico. Le cure sono personalizzate e
prevedono il coinvolgimento dei genitori e dei servizi territoriali che hanno accolto queste ragazze.
Ma tutto questo non è ancora sufficiente, l’obietti-
vo è ancora più ambizioso: è quello di realizzare una rete che unisca esperienze, che possa auto-gestirsi e auto-regolamentarsi e che riesca ad uniformare il mondo delle comunità terapeutiche:"CAST: una rete possibile (Campagna sull’Adolescenza per la Sensibilizzazione del Territorio)".
Questo è il sogno dello staff della comunità "I Delfini" e di Emilio Brunati, direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Niguarda di cui la Comunità fa parte, ed è anche il
nome della campagna di sensibilizzazione sul tema
del disagio neuropsichiatrico adolescenziale rivolta
agli operatori delle comunità terapeutiche.
Il progetto è nato da una collaborazione tra la comunità I Delfini e IED Milano, Istituto Europeo
di Design, e presso l’aula Magna dell’Istituto, il 28
giugno, si è tenuta la conferenza di presentazione,
teatro di un dibattito sul tema della neuropsichiatria adolescenziale.
Durante la conferenza, oltre all’intervento di Antonio Santoro (nella foto), neuropsichiatria infantile
dell’equipe della Comunità Terapeutica, sono stati
anche presentati alcuni spot di comunicazione sociale e un documento nato da un progetto di laboratorio video per/e con le ragazze della Comunità,
realizzato per dar loro la possibilità di imparare a
raccontare e a raccontarsi attraverso la tecnologia
del video. Non possiamo che augurare “ai nostri
Delfini” la realizzazione di questo sogno, un sogno
che permetterà di portare avanti un lavoro teso a
restituire alla paziente la propria originale individualità che il disagio psichico e le angosce hanno
temporaneamente compromesso.
> PER INFORMAZIONI
Comunità Terapeutica "I Delfini"
Tel. 02 6444.5293
www.ospedaleniguarda.it
Uno studio dimostra la sua diffusione
La malnutrizione proteico energetica (MPE), riguarda anche il mondo economicamente protetto.
Nell'immaginario collettivo, questo problema è stato archiviato dal
momento che la principale causa di tipo economico è stata quasi
completamente risolta.
La MPE colpisce in modo specifico i soggetti affetti da varie patologie, dunque il fenomeno è particolarmente presente nei soggetti ospedalizzati.
Nel 2000 il Consiglio d'Europa, per analizzare il fenomeno e studiare le migliori modalità di approccio, ha costituito un apposito Comitato di esperti. Il Comitato ha lavorato per circa due anni ed ha prodotto un report dal quale emerge, tra gli altri aspetti, la situazione
europea legata alle condizioni di malnutrizione all’ingresso in ospedale, che dalla qualità del cibo dipende l’efficacia delle cure, che la
maggior parte dei malati assume meno cibo del necessario e che è
fondamentale un supporto nutrizionale tempestivo per migliorare
il decorso e prevenire le complicanze.
Maria Gabriella Gentile, direttore del reparto di Dietetica e Nutrizione clinica di Niguarda, ha partecipato ai lavori del Comitato in
rappresentanza dell'Italia.
È stato messo a punto uno studio, il PIMAI, per valutare il fenomeno negli ospedali e le Residenze Sanitarie Assistenziali italiane. La
nostra specialista, membro del comitato scientifico nazionale del PIMAI, ha raccolto con la sua équipe i dati sullo stato di nutrizione a
Niguarda.
Lo studio ha riguardato 224 pazienti esaminati all'ingresso in ospedale e scelti in modo casuale tra tutti i soggetti adulti ricoverati nelle
36 ore precedenti.
Ecco i risultati più significativi: il 41% sulla popolazione totale e il
49% degli anziani sono risultati malnutriti. Questi 224 pazienti
sono stati poi analizzati in base alla durata della degenza che è risultata essere più lunga nei pazienti malnutriti.
In base ai risultati, gli specialisti concordano sulla necessità di utilizzare uno screening nutrizionale all’ingresso in ospedale e attivare
gli interventi adeguati che, però, devono essere tempestivi per incedere sullo stato clinico del malato.
I dati ci sono, dunque. Ora è necessario intervenire.
13
Il Giornale di Niguarda
> PREVENZIONE IN PIAZZA
Incontro al vostro desiderio di salute
Non riusciamo proprio a stare tra le mura dell’Ospedale.
I nostri pazienti, e sono tanti, non ci bastano. Sentiamo
continuamente l’esigenza di venirvi a trovare nelle piazze
della nostra città per diffondere la nostra passione; una
passione riassumibile in una sola parola: PREVENZIONE. Non è un caso che amiamo definirci “Luogo di cura
e cultura per la salute”.
“La cultura appunto - sostiene Matteo Stocco, Responsabile Marketing, Attività Commerciali e Libera Professione di Niguarda - un valore che ci spinge ad impegnarci
tra la gente, sul nostro territorio, per venirvi incontro, siamo la Ca’Granda, l’Ospedale dei Milanesi. Questa è una
realtà: Niguarda è sempre presente sul territorio. Ogni
occasione è buona per diffondere prevenzione sanitaria.”
E allora quale occasione migliore dei “Giardini del Benessere” (foto in alto e in terza colonna) e “Un Parco in
Comune”, iniziative del Comune di Milano, assessorato
alla Salute, organizzate nell’ambito della Settimana della
Salute ai Giardini Pubblici di Parco Venezia a Milano dal
4 al 10 giugno. Il tema del benessere e della prevenzione è
stato affrontato da alcuni specialisti delle nostre équipe
della Dietetica e Nutrizione Clinica, diretta da Maria Gabriella Gentile, e della Cardiologia 5, diretta da Aldo Sachero, con un servizio di consulenza gratuita sullo stato di
salute a disposizione di grandi e bambini. Per l’occasione
è stato distribuito a tutti materiale informativo con preziosi
e utili consigli in tema di salute e sani stili di vita, e l’importante tabella per calcolare l’indice di massa corporea. Inoltre, i nostri specialisti hanno anche offerto la possibilità
di provare alcuni strumenti diagnostici tecnologicamente all’avanguardia per consentire ai cittadini di effettuare
la rilevazione dei dati essenziali sul proprio stato di salute.
Uno di questi è la Clinica da Polso (foto sotto), utile stru-
> NIGUARDA NEL MONDO
mento per il monitoraggio di base del nostro sistema cardiocircolatorio, con la pressione arteriosa, la temperatura,
l’elettrocardiogramma e la temperatura corporea.
Tra le iniziative di quest’anno, sono da segnalare inoltre:
“La Salute in Piazza”, a maggio in piazza del Duomo, lo
screening sulla prevenzione del diabete e il programma
con le scuole elementari per il trattamento degli avvelenamenti domestici e molto altro ancora è in programma e
consultabile su sito di Niguarda www.ospedaleniguarda.it.
Chissà dove saremo la prossima volta… magari nella vostra palestra di fiducia.
> PER INFORMAZIONI
Ufficio Marketing, Attività Commerciali e
Libera Professione
Tel. 02 6444.4002 - [email protected]
> VOLONTARIATO
Gemellaggio con il Libano
Telefono Donna: ascoltarsi e confrontarsi
Conoscenze a confronto
Da 15 anni in difesa delle donne
l’occasione erano presenti il Presidente
Formigoni e il Console libanese. Oltre
alla firma del gemellaggio questo incontro
è stato anche l’occasione per fare il bollettino medico dei 12 pazienti libanesi feriti
durante l’ultimo attacco al Libano da parte di Israele e ricoverati a Niguarda, Buzzi, Sacco e Ospedali Riuniti di Bergamo.
L’ambito d’azione di questa iniziativa di
collaborazione, questa volta, coinvolge i
trapianti addominali (fegato e rene) e la
Da sinistra: il Presidente della Regione Lombardia
chirurgia epatobiliopancreatica.
Roberto Formigoni, il Direttore Generale del
Il 14 giugno l’incontro è proseguito nel
Rafik Hariri University Hospital di Beirut W. Wazzan
nostro ospedale con lo scopo di presentare il Direttore Generale di Niguarda P. Cannatelli
ci agli amici libanesi. Tra gli altri, era preContinuano i gemellaggi internazionali di Niguarda.
sente Abdallah Slim, libanese di origine e forte soQuesta volta la collaborazione è con il Libano. Oltre
stenitore e promotore di questo gemellaggio e chiallo scambio interculturale in questo gemellaggio
rurgo dell’equipe nel nostro reparto di Trapianto di
hanno trovato spazio gli interventi umanitari e lo
Fegato. Questo incontro è una delle iniziative incluse
scambio di conoscenze e di tecniche sanitarie.
nel programma di collaborazione e sviluppo internaL’ iniziativa, approvata da Regione Lombardia, che
zionale in ambito sanitario approvato da Regione
coinvolge Niguarda e il Rafik Hariri Università
Lombardia il 24 gennaio di quest’anno. Un altro tasHospital Rhuh di Beirut, in Libano, è stata siglata il sello ai progetti di cooperazione internazionale che
13 giugno dai Direttori Generali dei due ospedali,
Niguarda porta avanti ormai da anni senza mai perpresso la Presidenza di Regione Lombardia. Per
dere di vista lo scambio culturale e la solidarietà.
L’Associazione Telefono Donna ONLUS, dal 1992 è un centro di ascolto e
di consulenza per la donna e la famiglia in difficoltà, si ispira ai principi di
solidarietà, responsabilità e tolleranza e
offre sostegno, assistenza e informazione sui problemi dell'universo femminile.
È un'organizzazione di volontariato che
può contare sulla consulenza fornita
gratuitamente da esperti nei più vari settori professionali e culturali ed in particolare: psicologi, sociologi, medici, avvocati, commercialisti, assistenti sociali,
consulenti familiari, tutti disponibili ad
una collaborazione seria e professionale.
Oltre 75.000 casi, provenienti da tutta
Italia, sono stati risolti grazie all'intervento delle volontarie dell’Associazione
Per l'impegno dimostrato, Telefono
Donna ha ricevuto l'attestato di Benemerenza Civica ed opera con il Patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia.
“Telefono Donna - commenta Stefania
Bartoccetti,
presidente dell’Associazione
- non ha la
pretesa di riscattare dalla propria condizione le migliaia di donne in difficoltà ma sicuramente si propone di dare una mano a
ritrovare se stesse e la loro dignità di
persone, anche tutelandole quando è
necessario sotto il profilo legale”.
Pensare all’universo femminile oggi
vuol dire dar voce a chi ha bisogno di
dare un senso alla propria vita mettendo
in contatto le donne più fortunate con
quelle, invece, che hanno subito maltrattamenti di ogni genere, depresse, sole e incapaci di comunicare all’interno
della famiglia.
> PER INFORMAZIONI
Tel. 02 6444.3043/3044
www.telefonodonna.it
[email protected]
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Il Giornale di Niguarda
> IN VIDEO
> CENTRO GRANDI USTIONATI
Scottati a vita. Ora non più
Una nuova tecnica per le cicatrici da ustione
Aumentano i bambini extra-comunitari e i pazienti con ustioni auto-provocate tra i ricoverati del Centro Grandi Ustionati e della Chirurgia Plastica di Niguarda. Ad oggi, le
principali cause di ustione sono gli incidenti sul lavoro, seguono gli incidenti domestici e quelli stradali e i mesi di
giugno e luglio sembrano essere quelli a maggior rischio
perché all’attività delle fabbriche si uniscono i viaggi per le
ferie estive e i problemi legati alla vita all’aperto (vedi barbecue).
È quello che è emerso dalla Conferenza nazionale “La terapia chirurgica delle ustioni”, che si è svolta a Niguarda il
14 e 15 giugno, con il patrocinio dell’Università degli Studi
di Milano e di SIUst – Società Italiana
Ustioni.
La due giorni di lavori è stata l’occasione per fare il punto
sul problema e sulle ultime scoperte nel miglioramento delle
cicatrici. La novità è la lipostruttura, tecnica che utilizza il
grasso del paziente.
Marco Klinger, direttore della II Scuola di Specializzazione
in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica della Università degli Studi di Milano fa notare: “La vita di chi ha avuto
una grave ustione può essere ben lontana dalla normalità(…). In aiuto viene ora questa metodologia di cura che è
stata per la prima volta sperimentata e documentata dal nostro gruppo di ricerca e ora in fase di implementazione con
l’equipe di chirurghi del Centro Grandi Ustionati di Niguar-
da, dove è presente la Banca dei Tessuti che offre adeguate
tecnologie e competenze”.
“Gli interventi di lipostruttura sono eseguiti nella sala operatoria del nostro ospedale sin dall'autunno scorso – afferma Vincenzo Rapisarda, direttore del reparto di Chirurgia
Plastica e Centro Grandi Ustionati di Niguarda – e consistono nel prelievo di tessuto adiposo sottocutaneo, nella preparazione del grasso con una tecnica chiamata “tecnica di
Coleman”, e nel successivo impianto al di sotto delle cicatrici delle ustioni. I risultati sono incoraggianti sotto il profilo clinico. È anche iniziata una fase di studio in collaborazione con la 2° Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica-Ricostruttiva dell'Università di Milano diretta da Marco Klinger: un ruolo importante viene svolto dal reparto di
Terapia Tissutale diretto da Mario Marazzi” .
Sull’aumento dei casi che riguardano i bambini stranieri Rapisarda aggiunge: “Numeri alla mano, è evidente che manca
l’azione di prevenzione che sta invece dando i suoi frutti sui
bambini italiani”.
> PER INFORMAZIONI
Chirurgia plastica e Centro Grandi Ustionati
Tel. 02 6444.2443
[email protected]
Niguarda Channel:
in programmazione
Il nuovo Niguarda e
l’organizzazione del
Pronto Soccorso saranno i temi affrontati durante le interviste, in
onda su Niguarda
Channel, fatte al nostro Direttore Generale, Pasquale Cannatelli e al Direttore
Pasquale Cannatelli
della Medicina
Direttore Generale
d’Urgenza e Pronto
Soccorso, Daniele Coen (nella foto sotto).
In particolare, il numero uno di Niguarda tocca il tema della
riqualificazione del nostro ospedale e della
necessità di continuare,
nel pieno disagio che una riorganizzazione
comporta, a prestare un
servizio di qualità elevata ai nostri cittadini.
Coen, invece, ci spiega
come si affrontano le
urgenze nel Pronto Soccorso, in particolare dei codici utilizzati per stabilire le priorità di intervento. Buona visione.
> MOSTRA
12 volte Milano: una è Niguarda
Una mostra allo Spazio Oberdan fino al 7 ottobre
Un progetto nato per raccontare
il territorio in cui viviamo, la nostra amata Milano sempre in fermento e capace di essere espressione di innovazione, di disagio,
di dinamismo. È “Paesaggio
Prossimo”, promossa dalla Provincia di Milano, una mostra
realizzata con il lavoro di dodici
fotografi italiani di fama internazionale che, fino al 7 ottobre, descrive la città e la sua provincia:
dodici punti di vista per ripercorrere i luoghi e le situazioni che
fanno Milano celebre e al centro
Foto di Guido Harari\Contrasto
delle tendenze.
Tra i fotografi c’è Guido Harari che si è occupato del tema “Medicina e Scienza”. Indovinate un
po’? Niguarda è stato tra gli ospedali scelti per raccontare la realtà sociale di chi abita la nostra
città senza poterne godere appieno a causa della malattia. Così, l’autore delle copertine di molti dischi di Bob Dylan, Paul Mcartney, Lou Reed e dei Simple Minds, ha immortalato alcune realtà
della nostra Unità Spinale Unipolare e del nostro Centro di Riabilitazione Equestre.
Foto di Guido Harari\Contrasto
Foto di Guido Harari\Contrasto
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