NUMERO 153 - 199 NO
NOVEMBRE 2013
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9
Shale oil boom
Nuove emissioni
Da Lyxor un nuovo ETF sui Btp
con duration elevata
Pillole ETF
Ossiam supera il miliardo di euro di AuM
Subito forti volumi sugli ETP leva 3 di Boost
Tema caldo
Boom della produzione oil negli Usa
Petrolio sotto scacco della shale revolution
Focus Banca IMI
La Bce riduce il refi, Fed ferma
in attesa di verificare effetti shutdown
ETF in cifre
ETF Plus: migliori, peggiori
e più scambiati a uno e sei mesi
Commento agli ETF
Le riforme cinesi spingono gli ETF su
Pechino. Male gli short sul Dax
È disponibile la nuova app di ETF news per il tuo Ipad, è gratis!
a cura di Titta Ferraro
NUOVE EMISSIONI
2
Nuovo ETF sui Btp con duration elevata
La nuova proposta di Lyxor
Ultima novità in ordine di tempo sul mercato
ETFPlus è il Lyxor Ucits Etf Btp 10y - Mts Italy
Government Bond che ha fatto il suo debutto
l’11 novembre e si rifà all’indice Mts 10y Italy
Government Bond, composto da Btp emessi dallo
Stato italiano e con scadenza residua di 10 anni.
Per essere ammessi nell’indice, i Btp devono
essere negoziati sulla piattaforma MTS. L’Mts
10y Italy Government Bond è total return con le
cedole staccate dai Btp che vengono reinvestite
direttamente nel fondo. Al 31 ottobre la duration
era di circa 7,8 anni con un rendimento medio
di quasi il 4%. Nei primi 10 mesi dell’anno ha
guadagnato oltre l’8% dopo l’eclatante +27,8%
del 2012. Guardando ai fattori di rischio, oltre al
rischio Paese, la duration elevata di questo ETF
lo rende più sensibile ai rialzi dei tassi di interesse
rispetto a quelli composti da titoli di stato con
scadenze più brevi.
Sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana sono
complessivamente nove gli ETF che permettono di
prendere posizione sul debito tricolore
a cui si aggiungono due ETF strutturati
Caratteristiche del Lyxor ETF BTP 10Y
long e short (entrambi a leva due) sul
Nome
Lyxor Ucits ETF Btp 10Y - MTS Government Bond
future Btp proposti da Lyxor. Da ricordare
Indice di riferimento
MTS 10Y Italy Goverment Bond
che gli ETF sui bond governativi italiani
Categoria
titoli di Stato italiani
godono dell’aliquota agevolata del 12,5
Codice Isin
FR0011548106
per cento che si applica sui redditi
Codice di negoziazione
BTP10
derivanti dagli investimenti in titoli
Armonizzato
Sì (UCITS IV)
di Stato italiani (così come quelli in
TER (costi totali)
0,165% l’anno
Dividendi / Interessi
Capitalizzati
titoli emessi da Stati appartenenti alla
Fonte: Lyxor cosiddetta “white list”).
L’emissione record del BTP Italia, insieme alle
aste di Bot e Btp di metà mese che hanno
visto il titolo annuale allocato al nuovo minimo
storico, confermano la crescente domanda che
si sta riversando verso i titoli di Stato italiani.
Il Btp decennale sembra così pronto a tornare
sotto la soglia del 4% (attualmente viaggia al
4,05%) che già aveva superato al ribasso la
scorsa primavera. Gli investitori alla ricerca del
modo più efficiente per prendere posizione sul
debito tricolore possono contare su una sempre
più folta pattuglia di ETF che permettono con
una sola operazione di investire su un paniere
diversificato di bond governativi italiani. La
differenza sostanziale tra l’investimento diretto in
un’obbligazione e quello attraverso un ETF è che
con il passare del tempo la vita residua (duration)
dell’obbligazione diminuisce fino ad azzerarsi alla
scadenza, mentre negli ETF obbligazionari gli
indici vengono periodicamente aggiornati con la
duration del fondo che rimane sostanzialmente
costante.
Due ETF Lyxor sbarcheranno
sul BATS Chi-X Europe
Lyxor Asset Management quoterà il prossimo 25
novembre due propri ETF sul mercato regolamentato
di BATS Chi-X Europe, la maggiore piazza azionaria
paneuropea per quota di mercato e per valore nozionale
negoziato. Si tratta del Lyxor UCITS ETF MSCI Emerging
Markets negoziato in USD e regolato tramite Euroclear
UK & Ireland e del Lyxor UCITS ETF EURO STOXX 50
negoziato in EUR e regolato tramite Euroclear France.
“La decisione di Lyxor di quotare i suoi prodotti su BATS
Chi-X Europe testimonia il nostro impegno per fornire un
mercato dei capitali paneuropeo efficiente e senza confini,
concepito a beneficio di tutti gli operatori del mercato”,
ha commentato Mark Hemsley, CEO di BATS Chi-X
Europe, aggiungendo che il raggio d’azione paneuropeo di
BATS Chi-X Europe permette di fornire agli emittenti un
unico canale neutrale per raggiungere un’ampia gamma
di investitori in tutta Europa. “La frammentazione del
mercato europeo rappresenta una sfida per i fornitori di
ETF e limita in misura significativa la liquidità dei singoli
prodotti - ha sottolineato Arnaud Llinas, Head of ETFs and
Indexing di Lyxor - e BATS Chi-X Europe, fornendo una
piattaforma di negoziazione paneuropea, offre l’opportunità
di incrementare la liquidità dei nostri prodotti e, di
conseguenza, la loro efficienza. Si tratta di uno sviluppo
estremamente positivo per il settore degli ETF”. Oltre
alla sua attività di quotazione, BATS Chi-X Europe sta
sviluppando iniziative volte a rafforzare il mercato europeo
degli ETF attraverso l’intensa collaborazione con gli
emittenti, gli investitori e i trader, per favorire l’innovazione
del mercato e soddisfare al contempo la necessità di
maggiore trasparenza e liquidità degli ETF.
Ossiam supera il miliardo di euro di asset in gestione
Ossiam, asset manager specializzato in soluzioni di investimento smart beta e filiale di
Natixis Global Asset Management, ha raggiunto la soglia di un miliardo di euro di asset
in gestione. “Raggiungere il miliardo di euro di masse in gestione – ha affermato Bruno
Poulin, ceo di Ossiam – rappresenta per Ossiam un importante traguardo e conferma la
nostra leadership nello sviluppare strategie che offrono un’alternativa agli indici tradizionali
e nel rispondere alle esigenze degli investitori su liquidità e gestione efficiente del rischio.
Il nostro approccio è apprezzato da investitori istituzionali come fondi pensione, gestori di
fondi di fondi, gestori di fondi bilanciati e gestori discrezionali per private bank”. “Siamo
sulla buona strada per almeno duplicare gli asset in gestione quest’anno”, ha aggiunto
Isabelle Bourcier, head of business development di Ossiam. Ossiam rimarca come
le strategie di maggior successo sono la Minimum Variance su Usa, Europa e Paesi
Emergenti e l’Equal Weight sullo Stoxx Europe 600. Questo mese l’emittente francese
ha vinto l’ETF Risk Award per il Best new thematic ETF grazie ai suoi prodotti Minimum
Variance, mentre a a ottobre è stata premiata da Consultique per il miglior approccio
quantitativo sui replicanti in occasione del Congresso Fee Only 2013.
Gli ETP Boost leva 3 attirano subito forti volumi
Scambi sostenuti nella prima settimana completa di contrattazioni per gli Boost ETP. Nella
settimana dal 4 all’8 novembre gli otto replicanti a leva tre proposti dall’emittente londinese
hanno registrato volumi di scambio per 2,9 milioni di euro, con una quota di mercato di
circa il 3%. “L’interesse degli investitori italiani per prodotti di investimento ben costruiti e
altamente liquidi è veramente elevato – ha commentato Hector McNeil, co-ceo di Boost –
e abbiamo già riscontrato una significativa attività di trading negli nostri ETP di bandiera
inclusi Boost FTSE MIB 3x Leverage Daily ETP (3ITL) e Boost FTSE MIB 3x Short Daily
ETP (3ITS), ma anche nel Boost Natural Gas 3x Leverage Daily ETP (3NGL) e nel Boost
Natural Gas 3x Short Daily ETP (3NGS)”.
Revoca dalla quotazione per un ETF
Il prossimo 18 dicembre sarà l’ultimo giorno di quotazione per l’Ossiam Euro Stoxx 50
Equal Weight NR (ISIN LU0599613063) con liquidazione del fondo prevista il 31 dicembre.
La decisione da parte del cda di Ossiam Lux è stata dettata dalla “domanda limitata e
patrimonio gestito modesto” dell’ETF in questione.
3
db x-trackers CSI 300 UCITS ETF
La Cina a portata di mano
1
News
Deutsche Asset
& Wealth Management
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NEWS DAL MONDO ETF
Con il db x-trackers CSI 300 UCITS ETF è possibile investire con un’unica transazione in un
RCPKGTGOQNVQFKXGTUKɦECVQFKC\KQPKFGNNC%KPCEQPVKPGPVCNG.oKPFKEG%5+EQORTGPFGKPHCVVK
le A-shares emesse da società cinesi quotate nelle borse di Shanghai e Shenzhen, denominate
KP4GPOKPDKGCNVTKOGPVKFKɨ
EKNOGPVGCESWKUVCDKNKFCEQNQTQEJGPQPTKUKGFQPQKP%KPC
Con un patrimonio gestito di quasi un miliardo di dollari in continua crescita, il db x-trackers
CSI 300 UCITS ETF è il più grande ETF creato per replicare l’indice CSI 300 in Europa1.
1
Nome del prodotto
ISIN
Codice di neg.
TER
Dividenti
db x-trackers CSI 300 UCITS ETF (1C)
LU0779800910
XCHA
0,50%
Capitalizzazione
Fonte: DB ETF Ricerca, marzo 2013
www.dbxtrackers.it
Prima dell’adesione leggere il documento di quotazione, il prospetto ed il KIID del comparto rilevante.
Avvertenze – Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Turati 27, 20121 Milano e sul sito
www.dbxtrackers.com. db x-trackers è un marchio commerciale di proprietà di Deutsche Bank AG. Gli ETF descritti nel presente
opuscolo informativo sono azioni di db x-trackers II, una società d’investimento costituita ai sensi del diritto lussemburghese
nella forma di Société d’Investissement à Capital Variable (SICAV). Deutsche Bank AG e lo sponsor degli indici non rilasciano
alcuna dichiarazione o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall’utilizzo del relativo indice. Le informazioni
contenute nel presente documento sono destinate esclusivamente all’utilizzo in Italia. La pubblicazione del presente documento
PQPEQUVKVWKUEGWPCOQFCNKV¼FKQɥGTVCCNRWDDNKEQFCRCTVGFK&GWVUEJG$CPM#)GPQPEQUVKVWKUEGQKPVGPFGHQTPKTGCNEWP
giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento ivi descritto. I prodotti descritti adottano una struttura
swap based. Si prega di far rifermento alla sezione “Rischio di Controparte” presente nel Documento di Quotazione e nel
Prospetto per una descrizione dettagliata dello stesso e delle tecniche per ridurlo attraverso il rilascio di una garanzia.
Deutsche Asset & Wealth Management racchiude in sé tutte le attività di asset management and wealth management
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CNNCRTQRTKCENKGPVGNCVTCOKVGWPCQRKÕUQIIGVVKIKWTKFKEKEJGRQUUQPQGUUGTGKPFGPVKɦECVKFCKENKGPVKCNNoKPVGTPQFGKEQPVTCVVK
CEEQTFKOCVGTKCNKFKQɥGTVCQCNVTCFQEWOGPVC\KQPGRGTVKPGPVGCVCNKRTQFQVVKQUGTXK\K
a cura di Titta Ferraro
TEMA CALDO
4
Petrolio sotto scacco della shale revolution
La shale revolution promette di
sconvolgere lo scenario energetico
mondiale con riflessi già ora
sull’evoluzione dei prezzi del
petrolio. L’estrazione dello shale
oil & gas, ossia l’estrazione da
roccia argillosa che imprigiona al
suo interno petrolio o gas naturali,
rappresenta la nuova frontiera per
abbattere i tempi di estrazione e
andare a soddisfare la domanda
energetica della prima economia
mondiale. Una tecnica di estrazione
criticata dagli ambientalisti e
che promette di svilupparsi con
decisione anche fuori dagli Stati
Uniti con Paesi quali Argentina,
Russia e Algeria che hanno già
individuato importanti siti atti allo
shale oil.
Svolta con Usa primo produttore,
ma tra 10 anni situazione
potrebbe mutare nuovamente
Gli Stati Uniti si apprestano a
mettere la freccia di sorpasso ai
danni di Russia e Arabia Saudita
per diventare entro un paio d’anni il
primo produttore mondiale di petrolio
e andare a grandi passi verso una
completa autonomia energetica.
Un nuovo scenario che inciderà
nei prossimi anni soprattutto sulle
strategia delle big mediorientali che
dovranno probabilmente rallentare
gli investimenti petroliferi in vista di
tempi più propizi. Dal World Energy
Outlook 2013 diffuso dall’Agenzia
L’aumento della produzione
non convenzionale sta
frenando i prezzi del petrolio
e dovrebbe permette agli
Stati Uniti di diventare il
primo produttore mondiale
entro il 2015. Ma l’Iea
avverte che sarà un
fenomeno passeggero
Petrolio Wti, performance da inizio anno
110
105
100
95
90
85
Gen ‘13 Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Fonte: Bloomberg
a cura di Titta Ferraro
TEMA CALDO
5
internazionale dell’Energia (Iea, International Energy
Agency) emerge che gli Stati Uniti entro il 2015
dovrebbero completare il sorpasso ai danni di Russia e
Arabia Saudita divenendo il primo produttore mondiale
di greggio. L’aumento della produzione di petrolio da
fonti non convenzionali permetterà di colmare il gap
tra la domanda petrolifera mondiale e la produzione
di petrolio convenzionale. Guardando oltre l’Iea stima
però che a partire dal 2025 la produzione non-Opec
inizierà a scendere e allora sarà necessario un aumento
sostanziale della produzione di petrolio del Medio Oriente
per fronteggiare l’aumento della domanda globale, visto
nell’ordine di un terzo in più da qui al 2035. “Anche
se l’aumento produzione di petrolio in Nord America e
Brasile riduce il ruolo dei paesi OPEC nel soddisfare la
domanda di petrolio nei prossimi dieci anni – rimarca
l’Iea - il Medio Oriente rimane l’unica grande fonte di
petrolio a basso costo”.
Principale conseguenza di questa rivoluzione energetica
a stelle e strisce è un aumento dell’offerta statunitense
con scorte di greggio in veloce aumento e contestuale
calo dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali. Le
quotazioni del Wti a New York si sono portate in questi
giorni sui minimi degli ultimi 5 mesi in area 93 dollari al
barile vanificando buona parte del rally messo a segno
dall’oro nero nei primi 8 mesi dell’anno.
Sul segmento ETC/ETN del mercato ETFPlus di
Piazza Affari sono numerosi i replicanti che permettono
di prendere posizione in vario modo sul petrolio (long,
short o a leva). Inoltre i due principali emittenti di
Exchange traded commodity (ETF Securities e
Deutsche Bank) propongono anche ETC sul petrolio
che offrono una copertura dal rischio valutario, ossia
l’investitore non è esposto (né in netagivo né in
positivo) alle fluttuazioni del tasso di cambio euro/
dollaro.
Prospettive per il petrolio
Il forte aumento della produzione di petrolio
attraverso l’utilizzo di tecniche non convenzionali ha
certamente contribuito a portare gli investitori a una
maggiore prudenza circa le prospettive del petrolio.
Un ulteriore potenziale catalyst ribassista di breve
periodo è rappresentato dai progressi nelle trattative
per lo smantellamento del nucleare iraniano con un
esito positivo che potrebbe riportare sul mercato il
greggio targato Teheran. Sviluppi sul fronte iraniano
che insieme all’abbondanza dell’offerta saudita (che
a settembre ha visto le esportazioni salire ai massimi
dal 2005) hanno portato gli analisti di Citigroup a
ritenere che l’Opec l’anno prossimo sarà costretta
a tagliare l’output di greggio. La banca d’affari
statunitense stima pertanto che il prezzo medio del
Brent scenderà a 98 dollari nel 2014. Il consensus
Bloomberg vede invece quotazioni sostanzialmente
stabili a 105 dollari al barile il prossimo anno per poi
scendere a 100 dollari nel 2015 e 95 nel 2016.
Indice Morningstar MLP Composite TR
10000
8000
6000
4000
2000
2008
2009
2010
2011
2012
Energy Us: il business delle MLPs
Gli Stati Uniti hanno aperto la strada non solo nella
esplorazione e produzione non convenzionale di oil &
gas, ma anche nella fase di trasporto o mid-stream
attraverso le cosiddette Master Limited Partnerships
(MLPs). Le MLPs infatti detengono e gestiscono
molti dei beni infrastrutturali chiave degli Stati Uniti,
compresi i gasdotti, gli impianti di stoccaggio, i
sistemi di raccolta e gli impianti di lavorazione.
Jason Stevens, direttore dell’Energy Research di
Morningstar, ha rimarcato in una presentazione
tenuta recentemente a Milano che gli MPLs godono
del vantaggio di flussi di cassa tendenzialmente
stabili , la crescita del settore supportata dalla
necessità di costruire infrastrutture energetiche e
alti rendimenti attesi (6% di yield abbinato a 6%
di tasso di crescita secondo le stime di Goldman
Sachs). In Europa l’unico ETF legato alle Master
Limited Partnerships è l’ETF Source Morningstar US
Energy Infrastructure Mlp UCITS che va a replicare il
Morningstar MLP Composite Index Total Return che
fa riferimento al 97% proprio all’universo
delle MLPs. Lanciato a fine 2010, l’indice
Morningstar è attualmente composto da
46 titoli, viene ribilanciato ogni tre mesi
e nessun titolo può pesare più del 10%
del totale. L’ETF targato Source, quotato
sia a Londra che a Zurigo, dalla data
del lancio (maggio 2013) ha già raccolto
128 mln di dollari di AuM. E’ disponibile
in classi di azioni a capitalizzazione e a
distribuzione, la commissione di gestione
è dello 0,50% annuo. Negli ultimi
tre mesi ha segnato un +4,37%, non
risentendo quindi del calo a doppia cifra
(-13%) del petrolio Wti nell’analogo arco
2013
Fonte: Bloomberg di tempo.
FOCUS BANCA IMI
Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast
Banche centrali: la Bce riduce il refi, Fed ferma
in attesa di verificare gli effetti dello shutdown
6
Negli Stati Uniti i dati relativi al
terzo trimestre hanno confermato
tassi di crescita solidi per consumi e
produzione, in un contesto che vede
forti livelli di fiducia. Rimangono però
incerte le prospettive per l’ultimo
trimestre in quanto ancora non è chiara
l’entità dell’impatto dello shutdown
su una serie di variabili reali. Un
esempio arriva dai dati di ottobre per
il mercato del lavoro: i due rapporti
pubblicati hanno mostrato da un lato
un aumento molto superiore alle
attese per il totale dei nuovi occupati
(204 mila secondo la rilevazione
presso le imprese contro le 120 mila
del consenso), mentre dall’altro si è
osservato un nuovo aumento della
disoccupazione salita al 7,3%. Sui
dati potrebbero aver pesato gli effetti
della chiusura degli uffici federali che
ha costretto a ritardare le tradizionali
interviste. A questo fattore poi si è
aggiunto l’impatto negativo di un nuovo
calo del tasso di partecipazione alla
forza lavoro che in ottobre è sceso al
minimo dal marzo 1978. Pur essendo
i dati, nel complesso, migliori delle
attese, è probabile che il FOMC decida
di aspettare di avere a disposizione
un maggior numero di informazioni
riguardo gli effetti dello shutdown prima
di iniziare a valutare eventuali riduzioni
nel valore degli acquisti previsti dal
QE3.
Un quadro di ripresa ancora debole
caratterizza invece la zona euro,
frenata dal tasso di disoccupazione
in aumento e da un rallentamento
dell’inflazione molto superiore alle
attese in ottobre. In risposta a tale
scenario la BCE a novembre ha
sorpreso i mercati annunciando un
taglio del tasso di riferimento (Refi)
di 25pb, sceso allo 0,25%, e del
tasso di rifinanziamento marginale
(ora allo 0,75%). L’Istituto centrale ha
deciso invece di confermare invariato
il tasso sui depositi (0%), implicando
così un restringimento del corridoio di
oscillazione per i tassi (vedi grafico).
La Banca centrale ha inoltre annunciato
l’estensione della piena allocazione
per le operazioni di rifinanziamento
marginale mensili fino al luglio 2015
e ha ribadito la forward guidance.
Tra le novità annunciate, le ultime
misure sembrano destinate a garantire
un impatto maggiore sui mercati, in
termini di discesa dei tassi sul mercato
L’APPROFONDIMENTO
DI BANCA IMI
*A cura del Servizio studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
Il presente articolo costituisce l’estratto di un documento di ricerca redatto da
Intesa Sanpaolo e distribuito da BancaIMI. Per ogni dettaglio informativo relativo al
documento, alle avvertenze e ai conflitti di interesse dell’analista, di BancaIMI e del
Gruppo Bancario di appartenenza (IntesaSanpaolo) si invita a voler consultare
il sito www.bancaimi.it.
7
monetario e miglioramento delle condizioni
finanziarie. Rimane elevata però anche
la valenza della decisione sui tassi dato
che evidenzia un parziale cambio di
orientamento da parte della BCE che si
mostra così determinata nel contrastare
il rallentamento dei prezzi, lasciando
dunque aperte ulteriori strade per attuare
una politica ancora
Oltreoceano più accomodante.
prospettive incerte Draghi non ha
un’ulteriore
su andamento escluso
del Refi e
congiuntura limatura
rimangono valide
nell’ultimo scorcio le ipotesi di un
dell’anno. La Fed tasso sui depositi
probabilmente negativo (di cui
aspetterà di avere però si temono
ulteriori informazioni le implicazioni
dall’economia e avverse) e di una
in particolare dal nuova LTRO (asta
mercato del lavoro di rifinanziamento a
prima di decidere LT, contrastata dal
eventuali riduzioni fronte tedesco).
degli acquisti mensili L’inatteso, se non
di bond altro nel timing,
taglio dei tassi
da parte delle BCE dà supporto allo
scenario, almeno nel medio periodo
e in particolare sui periferici. Per le
prospettive a lungo termine il tema
dominante sarà probabilmente lo scenario
di inflazione. Confermiamo la view tattica
Neutrale sui core e Moderatamente
Positiva sui periferici e la view Strategica
Moderatamente Negativa sui core e
Moderatamente Positiva sui periferici.
Con riferimento ai titoli corporate europei,
nel corso dell’ultimo mese il ritorno totale
è stato positivo, sia sugli Investment
Grade (IG) che soprattutto sugli High Yield
(HY), con questi ultimi che si avviano a
chiudere il 2013 con una performance in
area 7%. A fronte di premi al rischio molto
compressi, sui titoli IG pesa il rischio di
un rialzo dei tassi europei guidato dagli
Stati Uniti. Gli ultimi sviluppi sul fronte
delle politiche monetarie giustificano
però, almeno in un orizzonte di breve
termine, uno scenario di tassi risk-free
ancora stabilmente bassi. Manteniamo
una view tattica Moderatamente Positiva
sull’asset class nel suo complesso, anche
se, di qui a fine anno, i titoli High Yield
potrebbero offrire maggiori potenzialità
di performance. L’abbondante liquidità in
circolazione e la ricerca di rendimento
sembrano infatti destinati a restare due
fattori chiave nell’indirizzare le scelte di
portafoglio degli investitori.
Mese a due facce per i titoli di stato
emessi dai paesi emergenti: positivo
l’andamento dei titoli in euro, grazie ai
tassi core, negativo quello dei titoli in
dollari. Lo scenario globale continua
a suggerire una posizione strategica
Neutrale sull’asset class e un portafoglio
ben diversificato. Le principali Banche
centrali, più espansive per un periodo di
tempo maggiore rispetto a quanto atteso
finora, potrebbero innescare un recupero
da sfruttare in chiave tattica.
Stati Uniti: produzione industriale e fiducia delle imprese
2,0
Prod ind
ISM Non Man
ISM Man
59
1,5
57
1,0
55
0,5
53
0,0
51
-0,5
49
-1,0
Gen ‘12
47
Lug ‘12
Gen ‘13
Lug ‘13
Fonte: Bloomberg
Corridoio dei tassi BCE
6
Refi
Depositi
Rifinanz Marg.
5
4
3
2
1
0
05
06
07
08
09
10
11
12
13
Fonte: Bloomberg
OSSERVATORIO ETF
I MIGLIORI A 1 MESE
La pagina dei numeri di ETF News
Europa - Indice EuroStoxx 50
Usa - Indice S&P 500
1850
3000
1800
1750
2800
1700
1650
2600
1600
1550
2400
1500
2200
mag-13 giu-13
lug-13
ago-13
CHIUSURA
Eurostoxx50
Ftse Mib
Dax30
Ftse100
3081
19105
9225
6723
set-13
3 MESI
8,20
10,05
9,77
3,35
ott-13
nov-13
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
8,41
7,79
9,36
-0,61
22,43
23,96
28,92
16,47
Far East - Indice Nikkei
1450
mag-13 giu-13
lug-13
CHIUSURA
Dow Jones
S&P 500
Nasdaq
Russell 2000
15962
1798
3423
1116
ago-13
set-13
3 MESI
6,43
8,84
10,40
9,28
ott-13
nov-13
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
4,05
7,44
11,88
11,14
24,85
29,18
30,55
39,62
Commodity - Indice CRB
320
16000
15000
300
14000
13000
280
12000
11000
mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13
CHIUSURA
Giappone
Cina
Russia
Brasile
15164
854
1463
53452
3 MESI
9,95
5,00
10,09
5,30
ott-13
nov-13
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
-0,08
-0,14
3,58
-1,55
65,26
45,59
3,99
-3,80
260
mag-13 giu-13
lug-13
CHIUSURA
Crb
Petrolio Wti
Oro
Cacao
274
93
1272
412
ago-13
set-13
3 MESI
-6,87
-13,33
-6,90
-16,22
ott-13
nov-13
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
-5,10
-3,33
-6,79
-36,69
-8,52
3,97
-26,66
-44,06
Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato
dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l’alto quella a 20 giorni mentre
è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a
20 giorni perfora verso l’alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni.
8
Lyxor Ucits Etf China Enterprice
Amundi Etf Leveraged Msci Us
Etfx Dax 2X Long Fund
Db X-Tr S&P 500 2X Leveraged
Lyxor Etf Levdax
MIGLIORI A 6 MESI
Lyxor Etf Stoxx Automl-Parts
Lyxor Etf Stoxx Media
Amundi Etf Msci Europe Telecom
Db X-Tr Dj Euro Stoxx 50 2X
Spdr Msci Europe Telecommunication
I PEGGIORI A 1 MESE
Etfx Dax 2X Short Fund
Db X-Trackers Shortdax X2
Lyxor Etf Daily Shortdax X2
Lyxor Etf Brazil Ibovespa
Ishares Msci Turkey
I PEGGIORI A 6 MESI
Db X-Trackers Msci Indonesia
Lyxor Etf Msci Indonesia
Ishares Msci Turkey
Lyxor Etf Turkey
Rbs Market Access Dow Jones
I PIÙ SCAMBIATI / QUANTITÀ
Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev
Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh
Lyxor Etf Ftse Mib
Ishares Ftse Mib-Inc
Ishares S&P 500-Inc
I PIÙ SCAMBIATI / VALORE
LLyxor Etf Ftsemib Daily Lev
Lyxor Etf Ftse Mib
Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh
Ishares Euro Stoxx 50 Ucits
Ishares Msci Em-Inc
PREZZO €
VOLUMI
PER % 1 MESE
PER % 6 MESI
TREND BT
TREND MT
113,2
495,11
206,21
21,355
72,35
16415
136
7270
9169
38304
8,41
8,23
7,99
7,80
7,76
1,10
5,48
17,12
11,08
17,53










49,78
26,48
100,70
18,51
55,60
4797
1289
9
3465
11
3,48
1,07
0,72
2,61
0,60
19,82
19,06
18,76
18,73
18,56

=
=

=





15,07
11,95
12,32
16,38
26,20
9785
11775
125638
53176
10567
-7,60
-7,58
-7,58
-6,20
-5,98
-20,45
-19,93
-19,69
-16,91
-30,01










9,295
85,96
26,2
46,66
153,38
28109
1591
10567
10058
30
-5,35
-4,99
-5,98
-5,30
-4,43
-32,35
-31,11
-30,01
-29,51
-29,27





=
=



8,62
15,37
19,12
11,39
13,22
3529749
1645395
1168043
541344
418445
-2,98
1,49
-1,19
-3,27
4,42
17,13
-24,18
8,07
8,02
2,30










8,62
19,12
15,37
30,76
29,61
31976670
30120180
29921940
7864711
7431175
-2,98
-1,19
1,49
0,82
-0,07
17,13
8,07
-24,18
7,01
-6,59



=





=
Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 19/11/2013
OSSERVATORIO ETF
Il Commento agli ETF
sono quattro Etf legati a Indonesia e
Il prendere forma in Cina delle riforme
Turchia con ribassi che superano i 30
economiche e sociali varate dal Partito
punti percentuali.
comunista, in occasione del Terzo
Tra i prodotti più scambiati per numero
Plenum, ha sospinto il Lyxor Ucits Etf
di pezzi spiccano ancora una volta i
China Enterprise con un progresso
prodotti a leva long e
dell’8,41% nell’ultimo
short. Il Lyxor Etf Ftse
mese. In prima fila ancora
Ancora
in
evidenza
Mib Daily Leverage
una volta anche gli Etf a
leva su Wall Street e Dax
i prodotti a leva primeggia con una
di Francoforte (+8,23%
su azionario media giornaliera
l’Amundi Etf Leveraged
statunitense e di 3,53 milioni di
Seguono il
Msci Us e +7,99% l’Etfx
tedesco in scia pezzi.
Lyxor Etf Ftsemib
Dax 2X Long Fund).
a nuovi massimi Daily 2Xshort con
Guardando agli ultimi sei
di Wall Street e transazioni medie per
mesi spiccano diversi ETF
Dax. A sei mesi i 1,64 milioni di pezzi
settoriali: +19,82% per
il Lyxor Etf sul settore
peggiori sono gli e poi il Lyxor Etf Ftse
automobilistico seguito da
ETF su Indonesia Mib con scambi per
quello sul comparto media
e Turchia 1,16 milioni di pezzi.
Tra i più scambiati
(+19,06%) e dall’Amundi
per controvalore
Etf sulle tlc europee.
emerge sempre il Lyxor Etf Ftsemib
Passando ai peggiori dell’ultimo mese
Daily Leverage con transazioni per 31,9
di contrattazioni a pagare dazio sono
milioni di euro. Seguono il Lyxor Etf
stati i replicanti short a leva sul Dax.
Ftse Mib con 30,1 milioni di euro e in
L’Etfx Dax 2X Short Fund segna un
terza posizione il Lyxor Etf Ftse Mib
saldo negativo del 20,45%, mentre il
Daily 2x Short con transazioni per 29,9
Db X-trackers ShortDax ha ceduto il
milioni di euro.
19,93%.A sei mesi i peggiori performer
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