NUMERO 153 - 199 NO NOVEMBRE 2013 2 3 4 6 8 9 Shale oil boom Nuove emissioni Da Lyxor un nuovo ETF sui Btp con duration elevata Pillole ETF Ossiam supera il miliardo di euro di AuM Subito forti volumi sugli ETP leva 3 di Boost Tema caldo Boom della produzione oil negli Usa Petrolio sotto scacco della shale revolution Focus Banca IMI La Bce riduce il refi, Fed ferma in attesa di verificare effetti shutdown ETF in cifre ETF Plus: migliori, peggiori e più scambiati a uno e sei mesi Commento agli ETF Le riforme cinesi spingono gli ETF su Pechino. Male gli short sul Dax È disponibile la nuova app di ETF news per il tuo Ipad, è gratis! a cura di Titta Ferraro NUOVE EMISSIONI 2 Nuovo ETF sui Btp con duration elevata La nuova proposta di Lyxor Ultima novità in ordine di tempo sul mercato ETFPlus è il Lyxor Ucits Etf Btp 10y - Mts Italy Government Bond che ha fatto il suo debutto l’11 novembre e si rifà all’indice Mts 10y Italy Government Bond, composto da Btp emessi dallo Stato italiano e con scadenza residua di 10 anni. Per essere ammessi nell’indice, i Btp devono essere negoziati sulla piattaforma MTS. L’Mts 10y Italy Government Bond è total return con le cedole staccate dai Btp che vengono reinvestite direttamente nel fondo. Al 31 ottobre la duration era di circa 7,8 anni con un rendimento medio di quasi il 4%. Nei primi 10 mesi dell’anno ha guadagnato oltre l’8% dopo l’eclatante +27,8% del 2012. Guardando ai fattori di rischio, oltre al rischio Paese, la duration elevata di questo ETF lo rende più sensibile ai rialzi dei tassi di interesse rispetto a quelli composti da titoli di stato con scadenze più brevi. Sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana sono complessivamente nove gli ETF che permettono di prendere posizione sul debito tricolore a cui si aggiungono due ETF strutturati Caratteristiche del Lyxor ETF BTP 10Y long e short (entrambi a leva due) sul Nome Lyxor Ucits ETF Btp 10Y - MTS Government Bond future Btp proposti da Lyxor. Da ricordare Indice di riferimento MTS 10Y Italy Goverment Bond che gli ETF sui bond governativi italiani Categoria titoli di Stato italiani godono dell’aliquota agevolata del 12,5 Codice Isin FR0011548106 per cento che si applica sui redditi Codice di negoziazione BTP10 derivanti dagli investimenti in titoli Armonizzato Sì (UCITS IV) di Stato italiani (così come quelli in TER (costi totali) 0,165% l’anno Dividendi / Interessi Capitalizzati titoli emessi da Stati appartenenti alla Fonte: Lyxor cosiddetta “white list”). L’emissione record del BTP Italia, insieme alle aste di Bot e Btp di metà mese che hanno visto il titolo annuale allocato al nuovo minimo storico, confermano la crescente domanda che si sta riversando verso i titoli di Stato italiani. Il Btp decennale sembra così pronto a tornare sotto la soglia del 4% (attualmente viaggia al 4,05%) che già aveva superato al ribasso la scorsa primavera. Gli investitori alla ricerca del modo più efficiente per prendere posizione sul debito tricolore possono contare su una sempre più folta pattuglia di ETF che permettono con una sola operazione di investire su un paniere diversificato di bond governativi italiani. La differenza sostanziale tra l’investimento diretto in un’obbligazione e quello attraverso un ETF è che con il passare del tempo la vita residua (duration) dell’obbligazione diminuisce fino ad azzerarsi alla scadenza, mentre negli ETF obbligazionari gli indici vengono periodicamente aggiornati con la duration del fondo che rimane sostanzialmente costante. Due ETF Lyxor sbarcheranno sul BATS Chi-X Europe Lyxor Asset Management quoterà il prossimo 25 novembre due propri ETF sul mercato regolamentato di BATS Chi-X Europe, la maggiore piazza azionaria paneuropea per quota di mercato e per valore nozionale negoziato. Si tratta del Lyxor UCITS ETF MSCI Emerging Markets negoziato in USD e regolato tramite Euroclear UK & Ireland e del Lyxor UCITS ETF EURO STOXX 50 negoziato in EUR e regolato tramite Euroclear France. “La decisione di Lyxor di quotare i suoi prodotti su BATS Chi-X Europe testimonia il nostro impegno per fornire un mercato dei capitali paneuropeo efficiente e senza confini, concepito a beneficio di tutti gli operatori del mercato”, ha commentato Mark Hemsley, CEO di BATS Chi-X Europe, aggiungendo che il raggio d’azione paneuropeo di BATS Chi-X Europe permette di fornire agli emittenti un unico canale neutrale per raggiungere un’ampia gamma di investitori in tutta Europa. “La frammentazione del mercato europeo rappresenta una sfida per i fornitori di ETF e limita in misura significativa la liquidità dei singoli prodotti - ha sottolineato Arnaud Llinas, Head of ETFs and Indexing di Lyxor - e BATS Chi-X Europe, fornendo una piattaforma di negoziazione paneuropea, offre l’opportunità di incrementare la liquidità dei nostri prodotti e, di conseguenza, la loro efficienza. Si tratta di uno sviluppo estremamente positivo per il settore degli ETF”. Oltre alla sua attività di quotazione, BATS Chi-X Europe sta sviluppando iniziative volte a rafforzare il mercato europeo degli ETF attraverso l’intensa collaborazione con gli emittenti, gli investitori e i trader, per favorire l’innovazione del mercato e soddisfare al contempo la necessità di maggiore trasparenza e liquidità degli ETF. Ossiam supera il miliardo di euro di asset in gestione Ossiam, asset manager specializzato in soluzioni di investimento smart beta e filiale di Natixis Global Asset Management, ha raggiunto la soglia di un miliardo di euro di asset in gestione. “Raggiungere il miliardo di euro di masse in gestione – ha affermato Bruno Poulin, ceo di Ossiam – rappresenta per Ossiam un importante traguardo e conferma la nostra leadership nello sviluppare strategie che offrono un’alternativa agli indici tradizionali e nel rispondere alle esigenze degli investitori su liquidità e gestione efficiente del rischio. Il nostro approccio è apprezzato da investitori istituzionali come fondi pensione, gestori di fondi di fondi, gestori di fondi bilanciati e gestori discrezionali per private bank”. “Siamo sulla buona strada per almeno duplicare gli asset in gestione quest’anno”, ha aggiunto Isabelle Bourcier, head of business development di Ossiam. Ossiam rimarca come le strategie di maggior successo sono la Minimum Variance su Usa, Europa e Paesi Emergenti e l’Equal Weight sullo Stoxx Europe 600. Questo mese l’emittente francese ha vinto l’ETF Risk Award per il Best new thematic ETF grazie ai suoi prodotti Minimum Variance, mentre a a ottobre è stata premiata da Consultique per il miglior approccio quantitativo sui replicanti in occasione del Congresso Fee Only 2013. Gli ETP Boost leva 3 attirano subito forti volumi Scambi sostenuti nella prima settimana completa di contrattazioni per gli Boost ETP. Nella settimana dal 4 all’8 novembre gli otto replicanti a leva tre proposti dall’emittente londinese hanno registrato volumi di scambio per 2,9 milioni di euro, con una quota di mercato di circa il 3%. “L’interesse degli investitori italiani per prodotti di investimento ben costruiti e altamente liquidi è veramente elevato – ha commentato Hector McNeil, co-ceo di Boost – e abbiamo già riscontrato una significativa attività di trading negli nostri ETP di bandiera inclusi Boost FTSE MIB 3x Leverage Daily ETP (3ITL) e Boost FTSE MIB 3x Short Daily ETP (3ITS), ma anche nel Boost Natural Gas 3x Leverage Daily ETP (3NGL) e nel Boost Natural Gas 3x Short Daily ETP (3NGS)”. Revoca dalla quotazione per un ETF Il prossimo 18 dicembre sarà l’ultimo giorno di quotazione per l’Ossiam Euro Stoxx 50 Equal Weight NR (ISIN LU0599613063) con liquidazione del fondo prevista il 31 dicembre. La decisione da parte del cda di Ossiam Lux è stata dettata dalla “domanda limitata e patrimonio gestito modesto” dell’ETF in questione. 3 db x-trackers CSI 300 UCITS ETF La Cina a portata di mano 1 News Deutsche Asset & Wealth Management F a ET rop de u an n E gr i ù 00 pi 3 Il SI lC su NEWS DAL MONDO ETF Con il db x-trackers CSI 300 UCITS ETF è possibile investire con un’unica transazione in un RCPKGTGOQNVQFKXGTUKɦECVQFKC\KQPKFGNNC%KPCEQPVKPGPVCNG.oKPFKEG%5+EQORTGPFGKPHCVVK le A-shares emesse da società cinesi quotate nelle borse di Shanghai e Shenzhen, denominate KP4GPOKPDKGCNVTKOGPVKFKɨ EKNOGPVGCESWKUVCDKNKFCEQNQTQEJGPQPTKUKGFQPQKP%KPC Con un patrimonio gestito di quasi un miliardo di dollari in continua crescita, il db x-trackers CSI 300 UCITS ETF è il più grande ETF creato per replicare l’indice CSI 300 in Europa1. 1 Nome del prodotto ISIN Codice di neg. TER Dividenti db x-trackers CSI 300 UCITS ETF (1C) LU0779800910 XCHA 0,50% Capitalizzazione Fonte: DB ETF Ricerca, marzo 2013 www.dbxtrackers.it Prima dell’adesione leggere il documento di quotazione, il prospetto ed il KIID del comparto rilevante. Avvertenze – Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Turati 27, 20121 Milano e sul sito www.dbxtrackers.com. db x-trackers è un marchio commerciale di proprietà di Deutsche Bank AG. Gli ETF descritti nel presente opuscolo informativo sono azioni di db x-trackers II, una società d’investimento costituita ai sensi del diritto lussemburghese nella forma di Société d’Investissement à Capital Variable (SICAV). Deutsche Bank AG e lo sponsor degli indici non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall’utilizzo del relativo indice. Le informazioni contenute nel presente documento sono destinate esclusivamente all’utilizzo in Italia. La pubblicazione del presente documento PQPEQUVKVWKUEGWPCOQFCNKV¼FKQɥGTVCCNRWDDNKEQFCRCTVGFK&GWVUEJG$CPM#)GPQPEQUVKVWKUEGQKPVGPFGHQTPKTGCNEWP giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento ivi descritto. I prodotti descritti adottano una struttura swap based. Si prega di far rifermento alla sezione “Rischio di Controparte” presente nel Documento di Quotazione e nel Prospetto per una descrizione dettagliata dello stesso e delle tecniche per ridurlo attraverso il rilascio di una garanzia. Deutsche Asset & Wealth Management racchiude in sé tutte le attività di asset management and wealth management EQPFQVVGFC&GWVUEJG$CPM#)GFCNNGUWGɦNKCNKGUWEEWTUCNK&GWVUEJG#UUGV9GCNVJ/CPCIGOGPVHQTPKUEGRTQFQVVKGUGTXK\K CNNCRTQRTKCENKGPVGNCVTCOKVGWPCQRKÕUQIIGVVKIKWTKFKEKEJGRQUUQPQGUUGTGKPFGPVKɦECVKFCKENKGPVKCNNoKPVGTPQFGKEQPVTCVVK CEEQTFKOCVGTKCNKFKQɥGTVCQCNVTCFQEWOGPVC\KQPGRGTVKPGPVGCVCNKRTQFQVVKQUGTXK\K a cura di Titta Ferraro TEMA CALDO 4 Petrolio sotto scacco della shale revolution La shale revolution promette di sconvolgere lo scenario energetico mondiale con riflessi già ora sull’evoluzione dei prezzi del petrolio. L’estrazione dello shale oil & gas, ossia l’estrazione da roccia argillosa che imprigiona al suo interno petrolio o gas naturali, rappresenta la nuova frontiera per abbattere i tempi di estrazione e andare a soddisfare la domanda energetica della prima economia mondiale. Una tecnica di estrazione criticata dagli ambientalisti e che promette di svilupparsi con decisione anche fuori dagli Stati Uniti con Paesi quali Argentina, Russia e Algeria che hanno già individuato importanti siti atti allo shale oil. Svolta con Usa primo produttore, ma tra 10 anni situazione potrebbe mutare nuovamente Gli Stati Uniti si apprestano a mettere la freccia di sorpasso ai danni di Russia e Arabia Saudita per diventare entro un paio d’anni il primo produttore mondiale di petrolio e andare a grandi passi verso una completa autonomia energetica. Un nuovo scenario che inciderà nei prossimi anni soprattutto sulle strategia delle big mediorientali che dovranno probabilmente rallentare gli investimenti petroliferi in vista di tempi più propizi. Dal World Energy Outlook 2013 diffuso dall’Agenzia L’aumento della produzione non convenzionale sta frenando i prezzi del petrolio e dovrebbe permette agli Stati Uniti di diventare il primo produttore mondiale entro il 2015. Ma l’Iea avverte che sarà un fenomeno passeggero Petrolio Wti, performance da inizio anno 110 105 100 95 90 85 Gen ‘13 Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Fonte: Bloomberg a cura di Titta Ferraro TEMA CALDO 5 internazionale dell’Energia (Iea, International Energy Agency) emerge che gli Stati Uniti entro il 2015 dovrebbero completare il sorpasso ai danni di Russia e Arabia Saudita divenendo il primo produttore mondiale di greggio. L’aumento della produzione di petrolio da fonti non convenzionali permetterà di colmare il gap tra la domanda petrolifera mondiale e la produzione di petrolio convenzionale. Guardando oltre l’Iea stima però che a partire dal 2025 la produzione non-Opec inizierà a scendere e allora sarà necessario un aumento sostanziale della produzione di petrolio del Medio Oriente per fronteggiare l’aumento della domanda globale, visto nell’ordine di un terzo in più da qui al 2035. “Anche se l’aumento produzione di petrolio in Nord America e Brasile riduce il ruolo dei paesi OPEC nel soddisfare la domanda di petrolio nei prossimi dieci anni – rimarca l’Iea - il Medio Oriente rimane l’unica grande fonte di petrolio a basso costo”. Principale conseguenza di questa rivoluzione energetica a stelle e strisce è un aumento dell’offerta statunitense con scorte di greggio in veloce aumento e contestuale calo dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali. Le quotazioni del Wti a New York si sono portate in questi giorni sui minimi degli ultimi 5 mesi in area 93 dollari al barile vanificando buona parte del rally messo a segno dall’oro nero nei primi 8 mesi dell’anno. Sul segmento ETC/ETN del mercato ETFPlus di Piazza Affari sono numerosi i replicanti che permettono di prendere posizione in vario modo sul petrolio (long, short o a leva). Inoltre i due principali emittenti di Exchange traded commodity (ETF Securities e Deutsche Bank) propongono anche ETC sul petrolio che offrono una copertura dal rischio valutario, ossia l’investitore non è esposto (né in netagivo né in positivo) alle fluttuazioni del tasso di cambio euro/ dollaro. Prospettive per il petrolio Il forte aumento della produzione di petrolio attraverso l’utilizzo di tecniche non convenzionali ha certamente contribuito a portare gli investitori a una maggiore prudenza circa le prospettive del petrolio. Un ulteriore potenziale catalyst ribassista di breve periodo è rappresentato dai progressi nelle trattative per lo smantellamento del nucleare iraniano con un esito positivo che potrebbe riportare sul mercato il greggio targato Teheran. Sviluppi sul fronte iraniano che insieme all’abbondanza dell’offerta saudita (che a settembre ha visto le esportazioni salire ai massimi dal 2005) hanno portato gli analisti di Citigroup a ritenere che l’Opec l’anno prossimo sarà costretta a tagliare l’output di greggio. La banca d’affari statunitense stima pertanto che il prezzo medio del Brent scenderà a 98 dollari nel 2014. Il consensus Bloomberg vede invece quotazioni sostanzialmente stabili a 105 dollari al barile il prossimo anno per poi scendere a 100 dollari nel 2015 e 95 nel 2016. Indice Morningstar MLP Composite TR 10000 8000 6000 4000 2000 2008 2009 2010 2011 2012 Energy Us: il business delle MLPs Gli Stati Uniti hanno aperto la strada non solo nella esplorazione e produzione non convenzionale di oil & gas, ma anche nella fase di trasporto o mid-stream attraverso le cosiddette Master Limited Partnerships (MLPs). Le MLPs infatti detengono e gestiscono molti dei beni infrastrutturali chiave degli Stati Uniti, compresi i gasdotti, gli impianti di stoccaggio, i sistemi di raccolta e gli impianti di lavorazione. Jason Stevens, direttore dell’Energy Research di Morningstar, ha rimarcato in una presentazione tenuta recentemente a Milano che gli MPLs godono del vantaggio di flussi di cassa tendenzialmente stabili , la crescita del settore supportata dalla necessità di costruire infrastrutture energetiche e alti rendimenti attesi (6% di yield abbinato a 6% di tasso di crescita secondo le stime di Goldman Sachs). In Europa l’unico ETF legato alle Master Limited Partnerships è l’ETF Source Morningstar US Energy Infrastructure Mlp UCITS che va a replicare il Morningstar MLP Composite Index Total Return che fa riferimento al 97% proprio all’universo delle MLPs. Lanciato a fine 2010, l’indice Morningstar è attualmente composto da 46 titoli, viene ribilanciato ogni tre mesi e nessun titolo può pesare più del 10% del totale. L’ETF targato Source, quotato sia a Londra che a Zurigo, dalla data del lancio (maggio 2013) ha già raccolto 128 mln di dollari di AuM. E’ disponibile in classi di azioni a capitalizzazione e a distribuzione, la commissione di gestione è dello 0,50% annuo. Negli ultimi tre mesi ha segnato un +4,37%, non risentendo quindi del calo a doppia cifra (-13%) del petrolio Wti nell’analogo arco 2013 Fonte: Bloomberg di tempo. FOCUS BANCA IMI Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast Banche centrali: la Bce riduce il refi, Fed ferma in attesa di verificare gli effetti dello shutdown 6 Negli Stati Uniti i dati relativi al terzo trimestre hanno confermato tassi di crescita solidi per consumi e produzione, in un contesto che vede forti livelli di fiducia. Rimangono però incerte le prospettive per l’ultimo trimestre in quanto ancora non è chiara l’entità dell’impatto dello shutdown su una serie di variabili reali. Un esempio arriva dai dati di ottobre per il mercato del lavoro: i due rapporti pubblicati hanno mostrato da un lato un aumento molto superiore alle attese per il totale dei nuovi occupati (204 mila secondo la rilevazione presso le imprese contro le 120 mila del consenso), mentre dall’altro si è osservato un nuovo aumento della disoccupazione salita al 7,3%. Sui dati potrebbero aver pesato gli effetti della chiusura degli uffici federali che ha costretto a ritardare le tradizionali interviste. A questo fattore poi si è aggiunto l’impatto negativo di un nuovo calo del tasso di partecipazione alla forza lavoro che in ottobre è sceso al minimo dal marzo 1978. Pur essendo i dati, nel complesso, migliori delle attese, è probabile che il FOMC decida di aspettare di avere a disposizione un maggior numero di informazioni riguardo gli effetti dello shutdown prima di iniziare a valutare eventuali riduzioni nel valore degli acquisti previsti dal QE3. Un quadro di ripresa ancora debole caratterizza invece la zona euro, frenata dal tasso di disoccupazione in aumento e da un rallentamento dell’inflazione molto superiore alle attese in ottobre. In risposta a tale scenario la BCE a novembre ha sorpreso i mercati annunciando un taglio del tasso di riferimento (Refi) di 25pb, sceso allo 0,25%, e del tasso di rifinanziamento marginale (ora allo 0,75%). L’Istituto centrale ha deciso invece di confermare invariato il tasso sui depositi (0%), implicando così un restringimento del corridoio di oscillazione per i tassi (vedi grafico). La Banca centrale ha inoltre annunciato l’estensione della piena allocazione per le operazioni di rifinanziamento marginale mensili fino al luglio 2015 e ha ribadito la forward guidance. Tra le novità annunciate, le ultime misure sembrano destinate a garantire un impatto maggiore sui mercati, in termini di discesa dei tassi sul mercato L’APPROFONDIMENTO DI BANCA IMI *A cura del Servizio studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Il presente articolo costituisce l’estratto di un documento di ricerca redatto da Intesa Sanpaolo e distribuito da BancaIMI. Per ogni dettaglio informativo relativo al documento, alle avvertenze e ai conflitti di interesse dell’analista, di BancaIMI e del Gruppo Bancario di appartenenza (IntesaSanpaolo) si invita a voler consultare il sito www.bancaimi.it. 7 monetario e miglioramento delle condizioni finanziarie. Rimane elevata però anche la valenza della decisione sui tassi dato che evidenzia un parziale cambio di orientamento da parte della BCE che si mostra così determinata nel contrastare il rallentamento dei prezzi, lasciando dunque aperte ulteriori strade per attuare una politica ancora Oltreoceano più accomodante. prospettive incerte Draghi non ha un’ulteriore su andamento escluso del Refi e congiuntura limatura rimangono valide nell’ultimo scorcio le ipotesi di un dell’anno. La Fed tasso sui depositi probabilmente negativo (di cui aspetterà di avere però si temono ulteriori informazioni le implicazioni dall’economia e avverse) e di una in particolare dal nuova LTRO (asta mercato del lavoro di rifinanziamento a prima di decidere LT, contrastata dal eventuali riduzioni fronte tedesco). degli acquisti mensili L’inatteso, se non di bond altro nel timing, taglio dei tassi da parte delle BCE dà supporto allo scenario, almeno nel medio periodo e in particolare sui periferici. Per le prospettive a lungo termine il tema dominante sarà probabilmente lo scenario di inflazione. Confermiamo la view tattica Neutrale sui core e Moderatamente Positiva sui periferici e la view Strategica Moderatamente Negativa sui core e Moderatamente Positiva sui periferici. Con riferimento ai titoli corporate europei, nel corso dell’ultimo mese il ritorno totale è stato positivo, sia sugli Investment Grade (IG) che soprattutto sugli High Yield (HY), con questi ultimi che si avviano a chiudere il 2013 con una performance in area 7%. A fronte di premi al rischio molto compressi, sui titoli IG pesa il rischio di un rialzo dei tassi europei guidato dagli Stati Uniti. Gli ultimi sviluppi sul fronte delle politiche monetarie giustificano però, almeno in un orizzonte di breve termine, uno scenario di tassi risk-free ancora stabilmente bassi. Manteniamo una view tattica Moderatamente Positiva sull’asset class nel suo complesso, anche se, di qui a fine anno, i titoli High Yield potrebbero offrire maggiori potenzialità di performance. L’abbondante liquidità in circolazione e la ricerca di rendimento sembrano infatti destinati a restare due fattori chiave nell’indirizzare le scelte di portafoglio degli investitori. Mese a due facce per i titoli di stato emessi dai paesi emergenti: positivo l’andamento dei titoli in euro, grazie ai tassi core, negativo quello dei titoli in dollari. Lo scenario globale continua a suggerire una posizione strategica Neutrale sull’asset class e un portafoglio ben diversificato. Le principali Banche centrali, più espansive per un periodo di tempo maggiore rispetto a quanto atteso finora, potrebbero innescare un recupero da sfruttare in chiave tattica. Stati Uniti: produzione industriale e fiducia delle imprese 2,0 Prod ind ISM Non Man ISM Man 59 1,5 57 1,0 55 0,5 53 0,0 51 -0,5 49 -1,0 Gen ‘12 47 Lug ‘12 Gen ‘13 Lug ‘13 Fonte: Bloomberg Corridoio dei tassi BCE 6 Refi Depositi Rifinanz Marg. 5 4 3 2 1 0 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Fonte: Bloomberg OSSERVATORIO ETF I MIGLIORI A 1 MESE La pagina dei numeri di ETF News Europa - Indice EuroStoxx 50 Usa - Indice S&P 500 1850 3000 1800 1750 2800 1700 1650 2600 1600 1550 2400 1500 2200 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 CHIUSURA Eurostoxx50 Ftse Mib Dax30 Ftse100 3081 19105 9225 6723 set-13 3 MESI 8,20 10,05 9,77 3,35 ott-13 nov-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI 8,41 7,79 9,36 -0,61 22,43 23,96 28,92 16,47 Far East - Indice Nikkei 1450 mag-13 giu-13 lug-13 CHIUSURA Dow Jones S&P 500 Nasdaq Russell 2000 15962 1798 3423 1116 ago-13 set-13 3 MESI 6,43 8,84 10,40 9,28 ott-13 nov-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI 4,05 7,44 11,88 11,14 24,85 29,18 30,55 39,62 Commodity - Indice CRB 320 16000 15000 300 14000 13000 280 12000 11000 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 CHIUSURA Giappone Cina Russia Brasile 15164 854 1463 53452 3 MESI 9,95 5,00 10,09 5,30 ott-13 nov-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI -0,08 -0,14 3,58 -1,55 65,26 45,59 3,99 -3,80 260 mag-13 giu-13 lug-13 CHIUSURA Crb Petrolio Wti Oro Cacao 274 93 1272 412 ago-13 set-13 3 MESI -6,87 -13,33 -6,90 -16,22 ott-13 nov-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI -5,10 -3,33 -6,79 -36,69 -8,52 3,97 -26,66 -44,06 Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l’alto quella a 20 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 20 giorni perfora verso l’alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni. 8 Lyxor Ucits Etf China Enterprice Amundi Etf Leveraged Msci Us Etfx Dax 2X Long Fund Db X-Tr S&P 500 2X Leveraged Lyxor Etf Levdax MIGLIORI A 6 MESI Lyxor Etf Stoxx Automl-Parts Lyxor Etf Stoxx Media Amundi Etf Msci Europe Telecom Db X-Tr Dj Euro Stoxx 50 2X Spdr Msci Europe Telecommunication I PEGGIORI A 1 MESE Etfx Dax 2X Short Fund Db X-Trackers Shortdax X2 Lyxor Etf Daily Shortdax X2 Lyxor Etf Brazil Ibovespa Ishares Msci Turkey I PEGGIORI A 6 MESI Db X-Trackers Msci Indonesia Lyxor Etf Msci Indonesia Ishares Msci Turkey Lyxor Etf Turkey Rbs Market Access Dow Jones I PIÙ SCAMBIATI / QUANTITÀ Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh Lyxor Etf Ftse Mib Ishares Ftse Mib-Inc Ishares S&P 500-Inc I PIÙ SCAMBIATI / VALORE LLyxor Etf Ftsemib Daily Lev Lyxor Etf Ftse Mib Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh Ishares Euro Stoxx 50 Ucits Ishares Msci Em-Inc PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT 113,2 495,11 206,21 21,355 72,35 16415 136 7270 9169 38304 8,41 8,23 7,99 7,80 7,76 1,10 5,48 17,12 11,08 17,53 49,78 26,48 100,70 18,51 55,60 4797 1289 9 3465 11 3,48 1,07 0,72 2,61 0,60 19,82 19,06 18,76 18,73 18,56 = = = 15,07 11,95 12,32 16,38 26,20 9785 11775 125638 53176 10567 -7,60 -7,58 -7,58 -6,20 -5,98 -20,45 -19,93 -19,69 -16,91 -30,01 9,295 85,96 26,2 46,66 153,38 28109 1591 10567 10058 30 -5,35 -4,99 -5,98 -5,30 -4,43 -32,35 -31,11 -30,01 -29,51 -29,27 = = 8,62 15,37 19,12 11,39 13,22 3529749 1645395 1168043 541344 418445 -2,98 1,49 -1,19 -3,27 4,42 17,13 -24,18 8,07 8,02 2,30 8,62 19,12 15,37 30,76 29,61 31976670 30120180 29921940 7864711 7431175 -2,98 -1,19 1,49 0,82 -0,07 17,13 8,07 -24,18 7,01 -6,59 = = Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 19/11/2013 OSSERVATORIO ETF Il Commento agli ETF sono quattro Etf legati a Indonesia e Il prendere forma in Cina delle riforme Turchia con ribassi che superano i 30 economiche e sociali varate dal Partito punti percentuali. comunista, in occasione del Terzo Tra i prodotti più scambiati per numero Plenum, ha sospinto il Lyxor Ucits Etf di pezzi spiccano ancora una volta i China Enterprise con un progresso prodotti a leva long e dell’8,41% nell’ultimo short. Il Lyxor Etf Ftse mese. In prima fila ancora Ancora in evidenza Mib Daily Leverage una volta anche gli Etf a leva su Wall Street e Dax i prodotti a leva primeggia con una di Francoforte (+8,23% su azionario media giornaliera l’Amundi Etf Leveraged statunitense e di 3,53 milioni di Seguono il Msci Us e +7,99% l’Etfx tedesco in scia pezzi. Lyxor Etf Ftsemib Dax 2X Long Fund). a nuovi massimi Daily 2Xshort con Guardando agli ultimi sei di Wall Street e transazioni medie per mesi spiccano diversi ETF Dax. A sei mesi i 1,64 milioni di pezzi settoriali: +19,82% per il Lyxor Etf sul settore peggiori sono gli e poi il Lyxor Etf Ftse automobilistico seguito da ETF su Indonesia Mib con scambi per quello sul comparto media e Turchia 1,16 milioni di pezzi. Tra i più scambiati (+19,06%) e dall’Amundi per controvalore Etf sulle tlc europee. emerge sempre il Lyxor Etf Ftsemib Passando ai peggiori dell’ultimo mese Daily Leverage con transazioni per 31,9 di contrattazioni a pagare dazio sono milioni di euro. Seguono il Lyxor Etf stati i replicanti short a leva sul Dax. Ftse Mib con 30,1 milioni di euro e in L’Etfx Dax 2X Short Fund segna un terza posizione il Lyxor Etf Ftse Mib saldo negativo del 20,45%, mentre il Daily 2x Short con transazioni per 29,9 Db X-trackers ShortDax ha ceduto il milioni di euro. 19,93%.A sei mesi i peggiori performer La presente newsletter ETF News ha carattere puramente informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione di acquisto o vendita di strumenti finanziari. Il Documento è stato preparato da Brown Editore S.p.A (l’editore) in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’Editore stesso. 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