Delibera di Giunta camerale n. OGGETTO 120 dd. 04 novembre 2014 RATIFICA determinazione presidenziale urgente n. 2 dd. 29.10.2014 "Predisposizione della Relazione Previsionale e Programmatica per l’anno 2015". Il Presidente comunica di aver adottato in data 29 ottobre 2014 una determinazione urgente, ai sensi dell’art. 16 comma 2 della L. 580/93 e s.m.i come recepito dall’articolo 23 comma 4 lettera b) dello Statuto camerale, relativa all’argomento in oggetto e della quale spiega nel dettaglio i contenuti. La determinazione, allegata al presente provvedimento e del quale forma parte integrante, viene quindi posta alla ratifica da parte della Giunta. Fa, altresì, presente che la Relazione Previsionale e Programmatica per l’anno 2015 è stata approvata dal Consiglio camerale nella riunione del 31.10.2014 (del. n. 18/CC). La Giunta camerale, visto l’art. 16 co. 2 della legge 580/93 come modificata dal D. Lgs n. 23 dd. 15.02.2010 di riforma dell’ordinamento delle Camere di Commercio; visto il D.Lgs. 165/01; ai sensi dell’art. 23 co. 4 lett. b) dello Statuto camerale; vista la determinazione presidenziale urgente n. 2 dd. 29.10.2014; udita la Relazione del Presidente e condividendone i contenuti e le finalità; all’unanimità, delibera di ratificare la determinazione presidenziale urgente n. 2 dd. 29.10.2014, allegata al presente atto e parte integrante dello stesso. IL PRESIDENTE comm. Antonio PAOLETTI f.to IL SEGRETARIO GENERALE avv. Stefano PATRIARCA f.to All. CrV/ic 291014 DEL-GC F1 - REV.2 s ad determina presidenziale urgente n. 2 dd. 29.10.2014 RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA ANNO 2015 INDICE pag. 1. PREMESSA 2 2. LO SCENARIO ECONOMICO 4 3. LE PRIORITÀ DELL’ATTIVITÀ DEL SISTEMA CAMERALE PER L’ANNO 2015 LCCIAA02 - REV.1 14 1. PREMESSA La Relazione Previsionale e Programmatica, redatta in conformità dell’art. 5 del D.P.R. n. 254/05 “Regolamento per la disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio”, costituisce l’aggiornamento annuale degli indirizzi e delle linee strategiche d’intervento espressi nel Programma Pluriennale per il quinquennio 2011-2016, approvato dal Consiglio camerale con deliberazione n. 18/CC del 28 giugno 2011. Il documento mira principalmente a porre in evidenza le principali attività e i più rilevanti obiettivi che l’Ente camerale intende realizzare nel corso dell’anno 2015 per dare attuazione al summenzionato programma. Il perseguimento di tali obiettivi si traduce nell’elaborazione di programmi operativi, da mettere in atto nell’anno di riferimento, tenendo conto non solo del contesto socio - economico nel quale l’Ente opera, ma anche - in modo dinamico - degli adeguamenti suggeriti dalle nuove situazioni esterne più recentemente registrate o in divenire nel quadro economico interno ed esterno alla provincia di Trieste, nonché - necessariamente - dei vincoli dettati dalla concreta disponibilità delle risorse prevedibili per l’anno 2015. A quest’ultimo riguardo, particolare importanza assumerà, come negli anni passati, la conferma anche per l’anno 2015 - del rifinanziamento, da parte della Regione Friuli Venezia Giulia, della gestione speciale camerale legata al “Fondo Proventi” di cui alla L.R. n. 30/07. Infatti le relative risorse - e l’effettività entità delle medesime - risultano fondamentali per la concreta attuazione di numerosi interventi per la promozione dell’economia locale e per l’impostazione e/o realizzazione di infrastrutture socio-economiche. Nell’attuale situazione di perdurante difficoltà congiunturale, la Camera di Commercio di Trieste intende accompagnare il tessuto imprenditoriale locale in un percorso di sviluppo, in stretta collaborazione con il mondo associativo e con gli altri enti pubblici e privati del territorio e gli interventi che verranno messi in atto saranno, dunque, rivolti non solo in modo diretto alle imprese, ma anche alla crescita del territorio, quale fattore necessario per lo sviluppo delle stesse. Mette conto segnalare che lo scenario in cui si troverà ad operare la Camera di Commercio nel 2015 sarà pesantemente condizionato dall’emanazione dei recenti provvedimenti normativi riguardanti la Pubblica Amministrazione che, nel corso degli ultimi anni, è sempre più coinvolta in un processo di riordino e razionalizzazione in ottica di progressivo contenimento delle spese. Per quel che riguarda specificatamente gli Enti camerali, le novità si sono concretizzate con l’emanazione del decreto-legge n. 90/2014, recante “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”, nella parte in cui si dispone , a decorrere dall’esercizio 2015, la riduzione del cinquanta percento delle entrate finanziarie derivanti dal diritto annuale a carico delle imprese. Successivamente, è stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 18 agosto 2014 Supplemento Ordinario n. 70, la Legge 11 agosto 2014, n. 114, recante "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari". La legge di conversione ha riformulato l’articolo 28 del decreto che prevede la riduzione del diritto annuale delle Camere di Commercio e la determinazione del criterio di calcolo delle tariffe e dei diritti di segreteria. Nelle more del riordino del sistema delle Camere di Commercio, il cui iter è già stato avviato, l'importo del diritto annuale di cui all'art. 18 della L. n. 580 del 1993, e successive modificazioni, come determinato per l'anno 2014, sarà pertanto ridotto, per l'anno 2015, del 35 per cento, per l'anno 2016, del 40 per cento e, a decorrere dall'anno 2017, del 50 per cento. Le conseguenze di una riduzione siffatta si tradurranno, inevitabilmente, in un pesante depauperamento dei finanziamenti diretti alle imprese e, più in generale, sull’operatività e sulla Pag. 2 di 28 LCCIAA02 - REV.1 sostenibilità di interventi progetti ed investimenti a favore dell’economia locale, la cui portata, peraltro, non è al momento concretamente quantificabile. A livello generale, tuttavia, sulla base di prime simulazioni effettuate anche da Unioncamere, l’impatto derivante dalla prefigurata riduzione finanziaria sarà di notevole portata, prevedendosi una generalizzata forte contrazione degli interventi che annualmente il mondo camerale riversa sui territori. Tale impatto negativo condiziona e condizionerà evidentemente anche gli indirizzi e le scelte programmatiche della Camera di Commercio di Trieste, che saranno delineate nel presente documento strategico, la cui elaborazione, pertanto, deve necessariamente tenere in debito conto la criticità legata al taglio delle risorse e alle diminuite disponibilità nel bilancio 2015. Per tali ragioni la Camera di Commercio di Trieste dovrà attentamente valutare e porre in essere tutte le misure più appropriate ed opportune per una riduzione dei costi strutturali nell’ottica di salvaguardare l’adozione, seppur con un livello di spesa inferiore rispetto al passato, di interventi promozionali e a sostegno delle imprese, anche attraverso l’incremento delle sinergie con altri soggetti del sistema camerale. Oltre agli aspetti legati alla promozione e al sostegno delle imprese, va sottolineato che il taglio delle risorse alla Camera di Commercio avrà dirette ed immediate ripercussioni sui suoi fornitori, in prevalenza locali in termini di riduzione necessaria della richiesta di beni e servizi da parte della stessa Camera. In coerenza con quanto contenuto nella presente Relazione Previsionale e Programmatica saranno redatti i documenti previsionali per l’esercizio 2015 previsti dalla vigente normativa, nonché dal Piano della performance (triennio 2015-2017), che ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. n. 150/2009 la Giunta camerale approverà entro il 31 gennaio 2015. Nel presente documento le quattro linee prioritarie d’intervento 1. TRIESTE CITTÀ DELLA CONOSCENZA 2. TRIESTE CITTÀ DI SCAMBIO E RELAZIONE 3. TRIESTE CITTÀ DA RIGENERARE – IL PORTO E LA BLUE ECONOMY 4. L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITÀ E SERVIZI. e gli obiettivi strategici ad esse collegate sono stati posizionati nelle seguenti quattro prospettive di analisi previste dalla metodologia della Balanced Scorecard (BSC), già utilizzata nella redazione del “Piano della performance (triennio 2014-2016)”. - Prospettiva Imprese e territorio; - Prospettiva Processi interni; - Prospettiva Innovazione e crescita; - Prospettiva Economico-finanziaria. Pag. 3 di 28 2. LO SCENARIO ECONOMICO Il quadro macroeconomico internazionale L’attività economica nell’area dell’euro, secondo la rilevazione congiunturale europea, emanata ad inizio di ottobre 2014, dovrebbe registrare una ripresa modesta, frenata peraltro da tensioni geopolitiche che penalizzano il clima di fiducia degli investitori. E’ previsto che il PIL crescerà dello 0,2% nel terzo e quarto trimestre per poi accelerare marginalmente nel primo trimestre 2015 con un + 0,3%. Si tratta di un risultato medio che nasconde andamenti eterogenei tra le diverse economie dell’area. La domanda interna dovrebbe costituire il principale fattore trainante mentre per le esportazioni nette è atteso un incremento marginale. Nell'orizzonte di previsione, gli investimenti fissi lordi continueranno a migliorare, stimolati dall'aumento della produzione e dalla necessità di ricostituire la capacità produttiva. Le prospettive per i consumi privati, invece, rimangono meno favorevoli a causa delle condizioni ancora negative del mercato del lavoro e della bassa crescita del reddito disponibile in termini reali. Sotto l'ipotesi che il prezzo del petrolio si stabilizzi a 97$ al barile e che il tasso di cambio dollaro-euro fluttui attorno a 1,28, l'inflazione totale dovrebbe crescere solo marginalmente nei prossimi due trimestri. I principali rischi associati a questo scenario sono al ribasso e includono un incremento del risparmio delle famiglie effettuato a scopo di deleveraging, un indebolimento della domanda estera da parte delle economie emergenti, in particolare Asia e America Latina, e un inasprimento delle tensioni geopolitiche internazionali nell'Europa dell'Est e dei conflitti militari in Iraq e Siria. Dati congiunturali nazionali delle imprese Tra aprile e giugno i registri delle Camere di Commercio hanno ricevuto quasi 97mila domande di iscrizione, dato più basso tra quelli registrati nel secondo trimestre degli ultimi 10 anni, a fronte di poco più di 61mila richieste di cancellazione da parte di imprese esistenti (solo nel 2010 le chiusure furono inferiori). Il saldo del secondo trimestre del 2014 è comunque positivo per 35.704 unità, 9.619 in più (il 37%) rispetto al secondo trimestre del 2013. Il saldo del terzo trimestre 2014, appena rilevato, è ancora positivo di 16.500 unità, anche se il numero delle aperture è il più basso degli ultimi dieci anni. In termini percentuali, tra aprile e giugno lo stock delle imprese registrate ai registri delle Camere di commercio è cresciuto complessivamente dello 0,59% (contro lo 0,43% del secondo trimestre 2013), attestandosi, al 30 giugno, al valore di 6.039.837 unità, di cui 1.390.774 artigiane. Il saldo maggiore, in termini assoluti, si registra al Sud (12.106 imprese in più), quello in termini relativi al Centro (+0,70%). In tutte le regioni, il trimestre si è chiuso comunque con segno positivo. Anche a livello settoriale, tutte le principali attività fanno registrare un’espansione della base imprenditoriale: 10.813 in più nel commercio, 6.055 nella ristorazione e alloggio, 3.523 nei servizi alle imprese. In ripresa anche le costruzioni (+2.875 unità) e le attività manifatturiere (+1.155). Guardando alla forma giuridica delle imprese, il secondo trimestre del 2014 vede un ritorno significativo delle imprese individuali, cui si deve il 45,1% dell’intero saldo (16.103 imprese, a fronte delle 6.805 dello scorso anno). Da segnalare come, di queste imprese, oltre il 50% (8.160) siano di italiani e solo il 44% (7.079) di cittadini extra-comunitari. Sempre elevato, e in crescita rispetto al 2013, il contributo al saldo delle imprese costituite in forma di società di capitali: 15.940 in più nel trimestre (+1,1% contro il +0,95 dello scorso anno). Da segnalare come poco più del 5% dell’incremento della base imprenditoriale rilevato Pag. 4 di 28 nel periodo (quasi 2mila unità) sia frutto del recupero delle imprese artigiane che fanno registrare un incremento dello stock pari allo 0,14% (rispetto alla stagnazione del corrispondente trimestre del 2013), un risultato determinato principalmente da una significativa riduzione delle cessazioni. Quanto alle crisi d’impresa, tra aprile e giugno di quest’anno si registra un aumento del 15,5% delle aperture di procedure fallimentari rispetto allo stesso periodo del 2013. Questi i dati salienti della rilevazione sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel secondo trimestre dell’anno fotografati attraverso Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sui Registri delle imprese delle Camere di commercio italiane da Unioncamere-InfoCamere, disponibile su www.unioncamere.gov.it e www.infocamere.it. Le crisi di impresa Fallimenti Nel secondo trimestre dell’anno sono state aperte 4.044 procedure fallimentari, per un aumento pari al +15,5% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il conto dei default aperti nella prima metà dell’anno supera così i 7.600 casi, cui corrisponde un incremento del +18,5% rispetto al primo semestre 2013. La maggior parte di queste procedure fallimentari, oltre il 77%, ha riguardato società di capitale, tra le quali il fenomeno continua a crescere a ritmi maggiori rispetto a quelli osservati tra le società di persone (+20,8% contro +12,9%), e nelle altre forme giuridiche (+18,5%). Sull’aumento dei fallimenti registrato nel trimestre da poco concluso pesa il contributo del commercio che, con i suoi 1.015 eventi e un incremento del 29% rispetto al II trimestre 2013, rappresenta il 25% delle aperture totali. Numeri importanti, in termini assoluti e di incremento relativo, anche per costruzioni e manifattura: le attività legate al mondo edile con 842 procedure fallimentari presentano un aumento del 12,3% rispetto allo stesso periodo del 2013, l’industria manifatturiera supera di poco gli 800 casi e registra un incremento più contenuto, pari all’8%. Tra aprile e giugno 2014 i fallimenti sono cresciuti a ritmi maggiori, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nel Nord-Ovest (+20,4%), l’area del Paese con il maggior il numero di procedure aperte su 10 mila imprese registrate (8,2). Hanno inciso soprattutto gli incrementi osservati in Liguria (+47%) e in Lombardia (+19,6%). Anche nel Mezzogiorno e nelle Isole (+16%) si registra un tasso di crescita superiore alla media del Paese, con aumenti che variano tra il +81,3% della Basilicata e il +6,9% della Sardegna. Nell’area l’unica regione in controtendenza è la Calabria, dove i fallimenti risultano in calo del 29%. Più lento l’aumento dei fallimenti nel Centro (+10,8%) e nel Nord Est (+13%), nonostante gli andamenti non così positivi osservati in Veneto (+15,1%) e in Emilia Romagna (+22,1%). Concordati preventivi Tra aprile e giugno del 2014 sono state presentate 537 domande di concordato preventivo, un valore sostanzialmente più basso con quello osservato nello stesso periodo del 2013 (-21,7%). Con questo dato, il numero di domande presentate nella prima metà del 2014 ammonta a 1.114, in sostanziale pareggio rispetto ai 1.116 concordati preventivi dei primi sei mesi del 2013. Dal punto di vista territoriale, la diminuzione dei concordati preventivi osservato nel secondo trimestre del 2014 a livello nazionale è un fenomeno che riguarda tutte le aree della Penisola. Il Mezzogiorno, in cui la diffusione è scesa sotto i 100 casi, ha fatto registrare il calo più marcato con un tasso che ha sfiorato il 40%. Il miglioramento osservato nel Mezzogiorno è attribuibile al calo dei default rilevato in Puglia (-65,5%), in Sicilia (-45%) e in Abruzzo (-38,1%). Meno evidente la riduzione nel Centro dove ci sono il Lazio e l’Umbria che, in controtendenza rispetto all’andamento generale, fanno registrare un aumento delle procedure rispettivamente del 14,8% e del 42,9%. In ambito settoriale il ricorso al concordato preventivo è un fenomeno concentrato in 3 comparti: l’industria manifatturiera, il commercio e le costruzioni comportano insieme il 75% delle domande totali presentate nel periodo. Ma mentre per i primi due settori tra aprile e giugno si è registrata una diminuzione (superiore al 31% per le imprese manifatturiere e che ha sfiorato il 14% per quelle legate al commercio), nelle costruzioni si è osservato un incremento del 2,6%. Pag. 5 di 28 Le tabelle che seguono presentano i principali dati relativi alle imprese italiane. Tab. 1 - Serie storica degli stock, delle iscrizioni, cessazioni (*), saldi e tassi di crescita delle imprese nel II trimestre di ogni anno ANNI Iscrizioni Cessazioni Saldo trimestrale Tasso di iscrizione Tasso di cessazione Tasso di crescita Totale imprese 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 116.057 109.599 116.338 112.550 97.841 107.306 106.609 103.785 100.448 96.747 73.618 68.838 76.041 75.681 69.835 60.085 67.650 72.220 74.364 61.043 42.439 40.761 40.297 36.869 28.006 47.221 38.959 31.565 26.084 35.704 1,94% 1,81% 1,90% 1,84% 1,61% 1,77% 1,75% 1,71% 1,66% 1,61% 1,10% 1,13% 1,25% 1,24% 1,15% 0,99% 1,11% 1,19% 1,23% 1,02% 0,84% 0,67% 0,66% 0,61% 0,46% 0,78% 0,64% 0,52% 0,43% 0,59% 1,75% 1,83% 1,67% 1,87% 1,90% 1,90% 1,74% 1,68% 1,83% 1,80% 1,55% 1,05% 0,79% 0,76% 1,07% 0,68% 0,09% 0,40% 0,50% 0,27% -0,01% 0,14% di cui artigiane 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 40.260 38.050 35.599 43.339 38.323 29.416 31.349 31.742 30.292 25.457 23.499 25.164 26.576 24.514 27.564 28.184 28.133 25.540 24.451 26.419 25.570 21.589 15.096 11.474 11.085 15.775 10.139 1.283 5.809 7.291 3.873 -113 1.910 (*) Tutti i dati sono calcolati al netto delle cancellazioni d’ufficio. Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese Pag. 6 di 28 2,81% 2,62% 2,43% 2,94% 2,59% 1,99% 2,14% 2,18% 2,10% 1,80% 1,69% Tab. 2 – Nati-mortalità delle imprese per forme giuridiche - II trimestre 2014 Forme giuridiche Iscrizioni Cessazioni Stock al 30 giugno 2014 Saldo Tasso di crescita II trimestre 2014 Tasso di crescita II trimestre 2013 Totale imprese Società di capitali Società di persone Ditte individuali Altre forme Totale 23.119 7.917 62.634 3.077 96.747 7.179 6.121 46.531 1.212 61.043 15.940 1.796 16.103 1.865 35.704 1.467.516 1.101.207 3.265.511 205.603 6.039.837 1,10% 0,16% 0,49% 0,91% 0,59% 0,95% 0,12% 0,21% 2,14% 0,43% 1,05% -0,22% 0,17% -0,15% 0,14% 1,01% -0,20% -0,02% 0,50% -0,01% di cui artigiane Società di capitali Società di persone Ditte individuali Altre forme Totale 1.760 2.146 19.474 119 23.499 1.091 2.689 17.683 126 21.589 669 -543 1.791 -7 1.910 64.751 241.966 1.079.552 4.505 1.390.774 Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese Tab. 3 – Nati-mortalità delle imprese per regioni - II trimestre 2014 Regioni Iscrizioni Cessazioni Saldo Stock al 30 giugno 2014 Tasso di crescita II trimestre 2014 Tasso di crescita II trimestre 2013 Totale imprese PIEMONTE VALLE D'AOSTA LOMBARDIA TRENTINO A. A. VENETO FRIULI V. G. LIGURIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA 6.539 235 14.545 1.399 7.255 1.372 2.601 6.549 6.393 1.387 2.615 11.120 2.450 507 10.349 4.618 148 8.684 860 4.518 1.070 1.612 4.508 4.054 1.110 1.627 5.603 1.435 304 6.809 1.921 87 5.861 539 2.737 302 989 2.041 2.339 277 988 5.517 1.015 203 3.540 449.045 13.444 947.953 108.949 491.164 105.944 164.111 465.717 412.361 95.063 174.480 624.585 148.370 34.832 562.337 0,43 0,65 0,62 0,50 0,56 0,29 0,61 0,44 0,57 0,29 0,57 0,89 0,69 0,59 0,63 0,50 -0,25 0,56 0,72 0,02 0,31 0,44 0,39 0,58 0,69 0,48 0,67 0,37 0,54 0,07 (segue) Pag. 7 di 28 (continua) Regioni PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA Totale ITALIA Iscrizioni Cessazioni 6.837 780 3.253 7.852 2.709 96.747 4.631 558 1.830 5.511 1.553 61.043 Saldo 2.206 222 1.423 2.341 1.156 35.704 Stock al 30 giugno 2014 377.682 59.549 179.264 458.151 166.836 6.039.837 Tasso di crescita II trimestre 2014 Tasso di crescita II trimestre 2013 0,59 0,37 0,80 0,51 0,70 0,59 0,46 0,58 0,58 0,40 0,38 0,43 di cui artigiane PIEMONTE VALLE D'AOSTA LOMBARDIA TRENTINO A. A. VENETO FRIULI V. G. LIGURIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA ITALIA 2.233 93 4.322 391 2.148 474 843 2.138 62 3.620 313 2.010 392 657 95 31 702 78 138 82 186 127.948 3.992 257.040 26.340 134.637 29.265 45.666 0,07% 0,78% 0,27% 0,30% 0,10% 0,28% 0,41% 0,02% 0,84% 0,17% 0,48% -0,36% 0,19% -0,56% 2.402 2.110 292 135.765 0,22% 0,16% 2.212 365 826 1.878 521 29 1.208 1.289 82 540 1.162 481 23.499 1.883 337 773 1.516 515 86 1.491 1.115 150 525 1.299 597 21.589 329 28 53 362 6 -57 -283 174 -68 15 -137 -116 1.910 109.963 22.488 48.517 100.526 33.333 7.013 72.672 73.551 11.071 34.584 78.448 37.955 1.390.774 0,30% 0,12% 0,11% 0,36% 0,02% -0,80% -0,39% 0,24% -0,61% 0,04% -0,17% -0,30% 0,14% 0,21% -0,41% 0,16% 0,35% 0,06% 0,32% -0,19% -0,20% 0,24% -0,16% -0,29% -0,87% -0,01% Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese Pag. 8 di 28 Tab. 4 – Totale imprese per settori di attività economica – II trimestre 2014 (Valori assoluti e variazioni percentuali sull’anno precedente) Saldo Var. % Stock al trimestrale annua 30.06.2014 dello stock dello stock Settori di attività economica (*) Totale imprese Agricoltura, silvicoltura pesca Estrazione di minerali da cave e miniere Attività manifatturiere Fornitura di energia elettrica, gas, vapore Fornitura di acqua; reti fognarie Costruzioni Commercio Trasporto e magazzinaggio Attività dei servizi alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese Amministrazione pubblica e difesa; ass. sociale Istruzione Sanità e assistenza sociale Attività artistiche, sportive, d’intrattenimento Altre attività di servizi Attività di famiglie e convivenze Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 772.778 4.542 591.324 10.231 11.056 866.131 1.546.498 173.099 414.819 128.287 119.471 283.261 195.815 171.993 136 27.357 36.699 69.585 231.722 18 8 1.209 -1 1.155 233 88 2.875 10.813 390 6.055 1.340 1.267 1.369 1.671 3.523 4 256 587 929 1.507 2 1 38 -5 -74 2 12 306 130 -435 399 84 0 1 79 817 0 4 8 41 658 2 0 di cui artigiane Agricoltura, silvicoltura pesca Estrazione di minerali da cave e miniere Attività manifatturiere Fornitura di energia elettrica, gas, vapore Fornitura di acqua; reti fognarie Costruzioni Commercio Trasporto e magazzinaggio Attività dei servizi alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese Amministrazione pubblica e difesa; ass. sociale Istruzione Sanità e assistenza sociale Attività artistiche, sportive, d’intrattenimento Altre attività di servizi Attività di famiglie e convivenze Organizzazioni ed organismi extraterritoriali (*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio effettuate nel periodo Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese Pag. 9 di 28 10.039 765 326.933 86 2.465 542.159 86.858 93.942 49.716 11.848 117 253 24.478 46.343 1 2.219 837 6.029 184.105 6 0 38 -5 -74 2 12 306 130 -435 399 84 0 1 79 817 0 4 8 41 658 2 0 0,38% -0,65% -0,02% 2,38% 0,49% 0,06% 0,15% -0,46% 0,81% 0,71% 0,00% 0,40% 0,32% 1,79% 0,00% 0,18% 0,97% 0,68% 0,36% 50,00% 0,00% Tab. 5 – Nati-mortalità delle imprese per aree geografiche - II trimestre 2014 Aree geografiche Iscrizioni Cessazioni Stock al 30 giugno 2014 Saldo II trim. 2014 Totale imprese NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE ITALIA 23.920 16.575 21.515 34.737 96.747 15.062 10.956 12.394 22.631 61.043 8.858 5.619 9.121 12.106 35.704 1.574.553 1.171.774 1.306.489 1.987.021 6.039.837 di cui artigiane NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE ITALIA 7.491 5.415 5.281 5.312 23.499 6.477 4.825 4.509 5.778 21.589 1.014 590 772 -466 1.910 434.646 326.007 281.494 348.627 1.390.774 Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese Tab. 6 - Imprese entrate in procedura fallimentare e in concordato per regione nel II trimestre 2014 Regioni ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI V. G. LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA Fallimenti Aperture Var. % nel II trim. 2014/2013 2014 89 34,8% Concordati Aperture Var. % nel II trim. 2014/2013 2014 13 -38,1% 29 73 81,3% -29,1% 2 8 100,0% -33,3% 328 22,4% 15 -37,5% 315 22,1% 55 -38,9% 55 445 97 902 123 18 290 195 77 265 -21,4% 11,5% 47,0% 19,6% 19,4% 20,0% 15,5% 18,2% 6,9% 19,9% 7 31 16 125 34 7 33 10 8 22 -12,5% 14,8% 14,3% 0,0% -22,7% 16,7% -41,1% -65,5% 14,3% -45,0% (segue) Pag. 10 di 28 LCCIAA02 - REV.1 (continua) Regioni Fallimenti Aperture Var. % nel II trim. 2014/2013 2014 TOSCANA TRENTINO A.A. UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO ITALIA Concordati Aperture Var. % nel II trim. 2014/2013 2014 283 52 63 0,4% 2,0% 53,7% 70 9 10 -12,5% -18,2% 42,9% 2 100,0% 1 -75,0% 343 4.044 15,1% 15,5% 61 537 -23,8% -21,7% Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese Le tabelle che seguono fanno riferimento alla Regione Friuli Venezia Giulia e alla provincia di Trieste. Tab 7 - Imprese registrate nel II trimestre 2014 e confronto con lo stesso periodo del 2013 TRIESTE 16.495 Imprese artigiane 30 giugno 2014 4.501 UDINE 51.509 PORDENONE Friuli Venezia Giulia Imprese 30 giugno 2014 Imprese 30 giugno 2013 Imprese artigiane 30 giugno 2013 16.720 4.510 14.364 52.403 14.504 27.176 7.654 27.817 7.754 GORIZIA 10.764 2.746 10.931 2.756 ITALIA 105.944 29.265 107.871 29.524 Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese Pag. 11 di 28 Tab 9 - Totale imprese della provincia di Trieste suddivise per settore di attività economica Sedi di impresa Settore di attività economica II trimestre 2014 Registrate A Agricoltura, silvicoltura pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere 1. D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento F Costruzioni G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli H Trasporto e magazzinaggio I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese. P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento S Altre attività di servizi X Imprese non classificate Totale Iscrizioni Cessazioni Registrate Iscrizioni Cessazioni Registrate Iscrizioni Cessazioni 444 10 1.191 4 0 11 5 1 6 463 13 1.217 1 0 9 3 1 15 20 0 0 19 1 0 30 0 1 34 1 0 2.830 48 26 2.851 41 25 4.515 33 58 4.672 45 53 858 1.806 567 406 683 743 4 23 7 3 2 7 11 25 7 4 6 6 884 1.760 561 412 708 762 6 29 8 7 5 8 9 22 3 4 7 8 553 10 5 539 11 5 99 174 0 4 1 1 106 175 3 1 3 2 208 1 1 210 3 8 845 12 7 842 15 513 79 3 492 71 16.495 248 174 16.720 265 Tab 10 - Totale imprese artigiane della provincia di Trieste suddivise per settore di attività economica CIAA02 - REV.1 Variazioni (valori assoluti) II trimestre 2013 Settore di attività economica Imprese artigiane Pag. 12 di 28 7 9 184 -19 -3 -26 3 0 2 2 0 -9 1 -1 0 -4 -21 -1 7 1 1 -157 -26 46 6 -6 -25 -19 -12 -2 -6 -1 -4 -3 -1 5 2 3 4 0 -1 -2 14 -7 -1 -1 -3 3 0 -2 -1 -2 3 21 -225 -2 -3 8 -17 -7 0 -6 -10 II trimestre 2014 Registrate A Agricoltura, silvicoltura pesca C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento F Costruzioni G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli H Trasporto e magazzinaggio I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese. P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento S Altre attività di servizi X Imprese non classificate Totale II trimestre 2013 Variazioni (valori assoluti) Iscrizioni Cessazioni Registrate Iscrizioni Cessazioni Registrate Iscrizioni Cessazioni 4 688 0 8 0 6 4 695 0 10 0 9 - - - 2 1 0 6 0 0 6 0 0 2.018 44 24 2.030 41 29 246 1 4 247 3 2 416 112 49 74 5 2 2 3 3 2 1 1 420 108 47 76 5 4 1 1 21 3 0 0 174 8 2 165 8 1 7 1 0 0 0 0 7 1 0 0 0 0 19 0 0 16 0 1 686 1 4.501 12 0 85 5 0 48 683 3 4.510 17 0 91 7 0 73 Pag. 13 di 28 0 -7 0 -2 0 -3 -2 -1 0 0 -12 0 3 0 -5 -1 -4 4 2 -2 -2 0 -2 1 2 2 -18 -1 1 1 9 0 0 0 0 0 1 0 0 3 3 -2 -9 0 -5 0 -6 -1 -2 0 -25 3. LE PRIORITÀ DELL’ATTIVITÀ DEL SISTEMA CAMERALE PER L’ANNO 2015 Le quattro linee prioritarie d’intervento, individuate dal Consiglio camerale, di seguito ricordate 1. TRIESTE CITTÀ DELLA CONOSCENZA 2. TRIESTE CITTÀ DI SCAMBIO E RELAZIONE 3. TRIESTE CITTÀ DA RIGENERARE – IL PORTO E LA BLUE ECONOMY 4. L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITÀ E SERVIZI, nonché gli obiettivi strategici ad esse collegate, individuati per l’anno 2015, sono stati posizionati nelle quattro prospettive di analisi previste dalla metodologia della Balanced Scorecard (BSC), come qui di seguito descritte: - Prospettiva Imprese e territorio, nella quale l’attenzione è focalizzata sulla capacità dell’Ente di individuare i bisogni specifici delle imprese, delle associazioni di categoria e di tutti gli utenti in genere e di soddisfarli; - Prospettiva Processi interni, nella quale l’attenzione è focalizzata sulla capacità dell’Ente di gestire in modo efficiente ed efficace i processi interni, mirando alla loro ottimizzazione; - Prospettiva Innovazione e crescita, nella quale l’attenzione è focalizzata sulla valorizzazione del personale, in termini di competenze e motivazioni del personale, nonché sul potenziamento delle infrastrutture tecniche e tecnologiche di supporto; - Prospettiva Economico-finanziaria, nella quale l’attenzione è focalizzata sulla gestione dell’Ente in ragione della sua capacità di perseguire politiche di ottimizzazione delle risorse ed il contenimento dei costi. Quanto sopra è rappresentato nella seguente mappa strategica: Pag. 14 di 28 LCCIAA02 - REV.1 Pag. 15 di 28 LCCIAA02 - REV.1 PROSPETTIVA IMPRESE E TERRITORIO LINEA 1: TRIESTE CITTÀ DELLA CONOSCENZA La prima linea prioritaria si concentra sulla necessità di favorire i processi innovativi diffondendo la cultura dell’innovazione, quale fattore fondamentale di crescita aziendale, nella sua accezione più ampia - non solo tecnologica, ma anche di prodotto, di marketing e organizzativa -, incentivando lo sviluppo sostenibile, creando legami più stabili fra il mondo della ricerca e il sistema economico-imprenditoriale e attraendo nuovi investimenti ad alto contenuto innovativo. Gli obiettivi strategici collegati a questa linea strategica saranno perseguiti attraverso le azioni a fianco di ciascuno descritte: OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI 1.1 Promuovere la cultura imprenditoriale e lo start up di imprese L’innovazione rappresenta un elemento importante per sostenere la competitività delle imprese già esistenti ed è strategico per le nuove imprese che per entrare in un mercato concorrenziale hanno bisogno di distinguersi per guadagnare la propria quota di mercato. Gli aspiranti imprenditori devono essere sensibilizzati sulla necessità di caratterizzare la propria idea imprenditoriale con contenuti innovativi. L’innovazione non è solo quella creata da nuove tecnologie. L’idea imprenditoriale può contenere innovazione in diversi aspetti dell’attività dell’impresa: il processo produttivo, la distribuzione, la qualità del prodotto/servizio, l’organizzazione interna, ecc. Verranno, quindi, svolte azioni di promozione della cultura imprenditoriale al fine di sensibilizzare gli aspiranti imprenditori sulla necessità di puntare sull’innovazione, sulla sua tutela e sulla sua valorizzazione. Saranno mantenuti i servizi e le attività di assistenza a sostegno della nascita e della crescita di nuove imprese, assicurando il massimo supporto per favorire l’incontro delle idee di successo con strumenti, competenze e mezzi finanziari per svilupparle. 1.2 Incentivare l’aggregazione fra imprese e la collaborazione con Enti/organismi in un’ottica di rete Le piccole e medie imprese necessitano di aumentare la massa critica per ridurre i costi, per innovarsi e per poter accrescere la competitività. Le forme di aggregazione fra imprese, in primis le reti d’impresa, rappresentano una risposta a questa esigenza e un’opportunità concreta di crescita. Verranno, pertanto, realizzate attività per incrementare la conoscenza sull’utilità di questo strumento e sulle opportunità offerte a livello normativo, aziendale e di incentivi disponibili, sia attraverso servizi informativi (convegni, incontri personalizzati con gruppi di impresa) che di selezione e accompagnamento con l’assistenza nella creazione di singole reti, comprensive di servizi post-costitutivi. (segue) Pag. 16 di 28 LCCIAA02 - REV.1 (continua) OBIETTIVI STRATEGICI 1.3 Promuovere territoriale 1.4 il marketing Ambiente e energia “Green Economy”: favorire e incentivare lo sviluppo sostenibile AZIONI Il marketing territoriale rappresenta uno strumento fondamentale di promozione del territorio al fine di attirare investimenti - in particolare innovativi - e di stimolare lo sviluppo economico. Le potenzialità del territorio verranno presentate in occasione di missioni imprenditoriali all’estero e alle delegazioni estere in visita. Proseguiranno i rapporti con le principali istituzioni ed enti del territorio, al fine di assicurare il necessario coordinamento e rafforzamento della rete istituzionale. Verranno identificati alcuni eventi ad hoc dove promuovere settorialmente o trasversalmente il territorio di Trieste e alcune sue specifiche vocazioni. Sarà ampliata la diffusione di informazioni sulle attività e servizi della Camera di Commercio in materia ambientale (Mud e Albo gestori ambientali). La “Green Economy” non affronta esclusivamente temi tradizionalmente ambientali - come quello del risparmio energetico, delle fonti rinnovabili o del riciclo dei rifiuti - ma riguarda anche il tema della riconversione in chiave ecosostenibile dei comparti tradizionali. Verrà quindi mantenuta l’azione a sostegno delle imprese che operano o desiderano incrementare la loro attività nel rispetto dell’ambiente e dello sviluppo eco-sostenibile. Sarà altresì ulteriormente sviluppata l’attività del Laboratorio Chimico Merceologico nell’offerta di servizi in materia ambientale. Pag. 17 di 28 LINEA 2: TRIESTE CITTÀ DI SCAMBIO E RELAZIONE La seconda linea prioritaria identifica Trieste quale città di scambio e relazione e si concentra sulla necessità di attualizzare e rivitalizzare la storica vocazione ai traffici e al commercio, di sviluppare la vocazione turistica del territorio, di rafforzare il tessuto imprenditoriale in tutti i settori economici per assicurare una crescita armonica del territorio, nonché di incrementare l’internazionalizzazione ed ampliare la rete di operatività delle imprese della provincia. Gli obiettivi strategici collegati a questa linea strategica saranno perseguiti attraverso le azioni a fianco di ciascuno descritte: OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI 2.1 Sviluppare la vocazione turistica del territorio Il turismo rappresenta uno dei fattori di sviluppo e di valore aggiunto più rilevanti per l’economia di un territorio, non solo in termini di crescita della componente primaria dell’offerta turistica, rappresentata dalle attività legate direttamente alla ricettività e alla ristorazione, ma anche per le positive ricadute su tutti i settori economici. Verranno quindi supportate le iniziative volte a potenziare l’offerta turistica della provincia di Trieste, attraverso il sostegno a iniziative ed eventi culturali, musicali, fieristici e sportivi. Si proseguirà inoltre l’attività espositiva- fieristica per le significative ricadute turistiche, di business e di sviluppo complessivo del territorio ricercando il più attivo coinvolgimento e le più opportune sinergie con le istituzioni locali. Continuerà l’attività volta alla realizzazione del Parco del Mare, fondamentale polo di attrazione per il definitivo salto di qualità della città in termini di posizionamento competitivo sul mercato turistico. Il progetto racchiude in sé le principali vocazionalità del territorio, cioè la forte tradizione culturale, storica e di ricerca scientifica legata al mare e la sua collocazione geografica ai confini tra il mondo occidentale e quello orientale, che consente di fruire di un importante bacino di utenza Il progetto si inserisce inoltre nel contesto di una riqualificazione urbanistica, arrivando ad assolvere la funzione rivitalizzante di catalizzatore che potrebbe altresì fare da leva alla nascita di tutto un sistema di imprese funzionali che ne completano e arricchiscono la presenza. (segue) Pag. 18 di 28 (continua) OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI 2.2 Valorizzare le eccellenze agroalimentari del territorio e qualificarne la produzione La provincia di Trieste, nonostante l’esiguità del territorio, presenta una varietà di produzioni agroalimentari di grande qualità. Proseguirà pertanto l’attività di valorizzazione delle produzioni agroalimentari del territorio, al fine di supportare lo sviluppo e la crescita di competitività delle imprese e la qualità delle produzioni medesime. Con particolare riguardo al settore olivicolo, proseguirà la messa a disposizione del servizio ispettivo e di controllo, attivato dall’Ente camerale nell’anno 2011, con apposito Protocollo Operativo, che consente un attento monitoraggio e controllo di tutte le fasi in cui si articola la produzione dell’olio extravergine d’oliva DOP Tergeste, garantendo quindi il mantenimento di una produzione di elevatissima qualità. Per quanto attiene al settore vitivinicolo, nel richiamare il decreto n. 2832 del 17 dicembre 2013 della Regione FVG, con cui è stata disposta la concessione di un contributo straordinario alla Camera di Commercio di € 200.000,00 finalizzato a coprire le spese di ristrutturazione dell’immobile ubicato in comune di Trieste da adibire a sede del “Centro di Promozione del Prosecco”, si fa presente che la Camera di Commercio, a seguito di apposito un avviso pubblico per la ricerca di uno spazio idoneo a realizzare tale struttura, l’unico spazio adeguato è risultato essere una frazione autonoma di un immobile nel pieno centro abitato di Prosecco di proprietà della “Trattoria Sociale Di Prosecco”. Con tale soggetto, è in previsione la sottoscrizione di un contratto di comodato per la presa in consegna del bene in funzione dei lavori di ristrutturazione da eseguire, come previsto nel decreto regionale di concessione del contributo. Va sottolineato peraltro che la presa in consegna del bene avverrà soltanto in un momento successivo attraverso apposito verbale di consegna che sarà opportuno formalizzare solo una volta che vi sarà la certezza che il contributo regionale potrà coprire interamente i costi dell’intervento previsto. Proseguirà il supporto e l’attività di stimolo nei confronti delle Istituzioni preposte, affinché le problematiche legate allo sfruttamento del territorio non siano più come purtroppo avviene ancora - un ostacolo all’incremento delle produzioni anche in un’ottica di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali del territorio carsico. Pag. 19 di 28 delle L’internazionalizzazione è un fattore chiave per la crescita del sistema imprenditoriale locale che, soprattutto nell’attuale difficile congiuntura economica, necessita di aprirsi sempre più ai mercati internazionali per trovare nuove opportunità di business e di sviluppo. Infatti, con il perdurare della flessione della domanda interna e con il diffondersi dei processi di globalizzazione, l’apertura internazionale, che sino a qualche tempo fa rappresentava per le imprese una semplice opportunità di crescita, è divenuta una delle condizioni fondamentali per la loro esistenza. Proseguiranno i servizi informativi e di prima assistenza alle imprese (check up Paese aziendali, servizi allo sportello, servizi sul campo attraverso i Desk esteri). Verranno organizzati eventi informativi (workshop, convegni, country presentantion), missioni imprenditoriali outgoing e incoming, con incontri business to business personalizzati, nonché la partecipazione collettiva a fiere internazionali Verrà ulteriormente rafforzata la collaborazione con le Camere di Commercio regionali e con le altre strutture del sistema camerale, per l’organizzazione di iniziative promozionali congiunte. 2.4 Rafforzare il tessuto imprenditoriale locale e sostenere le imprese nell’accesso al credito Rafforzare il tessuto imprenditoriale locale è un obiettivo primario dell’azione camerale perseguito sostenendo le imprese esistenti e stimolando la nascita di nuove realtà attraverso attività informative, formative e di consulenza individuale. Particolare attenzione sarà come di consueto riservata all’assistenza e all’informazione su tutte le agevolazioni finanziarie (contributi in conto capitale, in conto esercizio o in conto interessi, prestiti agevolati) o di altro tipo di origine comunitaria, nazionale e regionale. Per quanto riguarda l’accesso al credito è innegabile che gli ancora troppo timidi segnali di ripresa, la perdurante difficoltà da parte degli istituti di credito di fornire al sistema imprenditoriale i mezzi necessari per affrontare le difficoltà sensibilizzano ulteriormente l’Ente all’adozione di strategie ed azioni a supporto delle imprese. Certo è che la riduzione delle entrate camerali impone anche di ricalibrare gli interventi da proporre privilegiando azioni sinergiche e concrete da adottare con il sistema dei Confidi. 2.3 Incrementare l’internazionalizzazione imprese del territorio (segue) Pag. 20 di 28 (continua) OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI 2.5 Far crescere le imprese del territorio attraverso la valorizzazione del capitale umano La valorizzazione e lo sviluppo delle competenze del capitale umane è una componente fondamentale dello sviluppo del vantaggio competitivo di un territorio. La legge 28 giugno 2012, n. 92 recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, riconosce espressamente un ruolo alle Camere di Commercio quali soggetti attivi, in un sistema integrato di Istituzioni organizzate in reti territoriali, nella realizzazione di servizi di formazione, apprendimento e valorizzazione dell’esperienza acquisita dalle persone, volti a promuovere la crescita del sistema imprenditoriale e del territorio. L’attuale situazione, che vede una crescente difficoltà di accesso al mondo del lavoro soprattutto da parte dei giovani, rappresenta un grave problema di natura economica e sociale, che richiede uno sforzo da parte di tutte le Istituzioni per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. L’Ente camerale proseguirà e rafforzerà la sua azione volta alla creazione di collaborazione con il mondo scolastico e universitario, per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo lavorativo, collaborando attivamente con le istituzioni scolastiche e formative e con le associazioni professionali ed imprenditoriali del territorio. Pag. 21 di 28 LINEA 3: TRIESTE UNA CITTÀ DA RIGENERARE IL PORTO E LA BLUE ECONOMY La terza linea prioritaria si concentra sul Porto e sulla blue economy - essendo il mare un elemento fondamentale di progresso nella logistica, nei trasporti, nella ricerca applicata e nel turismo - e sulla necessità di rafforzare le infrastrutture socio-economiche, logistiche e di trasporto. Gli obiettivi strategici collegati a questa linea strategica saranno perseguiti attraverso le azioni a fianco di ciascuno descritte: AZIONI OBIETTIVI STRATEGICI 3.1 Valorizzare la risorsa mare e sostegno alla blue economy La storia di Trieste è indissolubilmente legata al mare, non solo da un punto di vista economico, ma anche culturale, ambientale, sociale e di sviluppo urbano. L’Ente camerale, in continuità con quanto svolto negli anni scorsi, intende proseguire la propria azione di valorizzazione della risorsa mare, quale asset prioritario per lo sviluppo economico della provincia, intesa nella sua più completa accezione: Blue Industry (cantieristica navale e da diporto e servizi connessi, componentistica), Blue Logistics (trasporto merci e persone, infrastrutture e servizi connessi), Blue Food (pesca, acquacoltura, maricoltura, industria di trasformazione alimentare), Blue Tourism (strutture ricettive del turismo costiero). L’Ente camerale rafforzerà la sua azione a fianco di queste imprese, sia attraverso azioni di promozione e di internazionalizzazione, sia nelle attività volte a favorire l’aggregazione e la creazioni di reti d’impresa. In particolare verranno realizzate iniziative promozionali per presentare il “sistema porto” sui principali mercati internazionali di riferimento, a seguito dei positivi riscontri avuti dall’attività svolta nell’anno precedente. Per quanto riguarda la pesca, continuerà l’attuazione del Piano di sviluppo Locale del Gruppo di Azione Costiera del Friuli Venezia Giulia . GAC FVG (di cui l’azienda speciale ARIES è capofila), per lo sviluppo integrato del territorio marino costiero, valorizzando le attività legate alla pesca anche in chiave turistica ed ambientale, nonché migliorando la competitività del pescato locale, la sua promozione e penetrazione sui mercati. Per quanto concerne le attività diportistiche legate al mare si proseguirà, mediante l’Assonautica provinciale di Trieste, con l’avvicinamento agli sport del mare da parte degli studenti delle scuole elementari e medie della provincia di Trieste, implementandolo anche con tematiche di natura ambientale ed ecologica fornite con il supporto della Riserva Marina di Miramare e del WWF. (segue) Pag. 22 di 28 (continua) OBIETTIVI STRATEGICI 3.2 Sviluppare le infrastrutture socio-economiche, logistiche e di trasporto LINEA 4: AZIONI La questione infrastrutturale è di assoluta rilevanza per l’economia del territorio ed il miglioramento dei collegamenti rappresenta una priorità strategica per lo sviluppo economico della provincia. L’Ente camerale, molto attivo sulla questione, rafforzerà ulteriormente l’azione per promuovere il potenziamento delle infrastrutture sul territorio provinciale, promuovendo la realizzazione di studi e ricerche e stimolando il dibattito e i decision maker sulla necessità del miglioramento dell’attuale dotazione infrastrutturale. Grazie alla presidenza assunta dall’Ente camerale in seno a due importanti organismi - Transpadana e Uniontrasporti sarà rafforzata l’azione concernente la sensibilizzazione sulla tematica dei corridoi multimodali e sulla necessità di di supportare le imprese per una migliore dotazione infrastrutturale e tecnologica (banda larga ecc.) L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITA’ E SERVIZI La quarta linea prioritaria riguarda il potenziamento e il miglioramento della qualità delle attività e dei servizi dell’Ente al fine di incrementare la produttività e garantire una migliore efficienza ed efficacia. L’obiettivo strategico 4.1 ricade nella prospettiva “Imprese e territorio” e viene, pertanto, qui di seguito presentato con a fianco le azioni che si intendono perseguire. OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI 4.1 Sostenere le azioni di regolazione e vigilanza sul mercato al servizio delle imprese e dei consumatori Consapevole dell’importanza che riveste la tutela della proprietà industriale delle imprese, l’Ente camerale svilupperà iniziative rivolte alle imprese locali che negli ultimi anni hanno depositato domanda di brevetto e agli istituti di credito, per illustrare possibili finanziamenti bancari alle imprese titolari o utilizzatrici di brevetti d’invenzione. Per quanto riguarda il marchio, altro fondamentale strumento di tutela della proprietà industriale, l’Ente camerale provvederà alla rielaborazione delle istruzioni all’utenza per il deposito del marchio nazionale alla luce della nuova normativa sull’inoltro della domanda di marchio nazionale. Al fine di valorizzare l’istituto della mediazione/conciliazione camerale verranno avviate iniziative con le locali associazioni di categoria degli inquilini e dei proprietari di immobili per sensibilizzarle Pag. 23 di 28 al ricorso alla mediazione nella materia delle locazioni e del condominio. Verrà altresì rielaborato, alla luce della recente normativa sulla riforma della Giustizia Civile, l’opuscolo illustrativo della mediazione camerale destinato al privato consumatore. Nel sito camerale verranno, inoltre, riportati tra le news della sezione “Mediazione” articoli ed interventi comparsi sulla stampa economica nazionale inerenti l’istituto. Proseguirà l’attività di formazione alla mediazione di neo-laureati in giurisprudenza attraverso borse di perfezionamento d'intesa con l'Università di Trieste presso l’Organismo di mediazione della Camera di Commercio. Al fine di favorire accordi di collaborazione con le organizzazioni di tutela dei consumatori su interventi in favore della trasparenza del mercato e altre tematiche di interesse, si darà corso all'organizzazione di incontri tra Associazioni dei Consumatori e Associazioni economiche di categoria per giungere alla sottoscrizione di protocolli d’intesa relativi a contratti tipo inerenti in particolare il recupero edilizio in ambito locale. Tali contratti tipo favoriranno altresì l’istituto della mediazione camerale grazie alla previsione di un’apposita clausola di conciliazione per controversie che dovessero insorgere tra le parti. PROSPETTIVA PROCESSI INTERNI LINEA 4: L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITA’ E SERVIZI Qui di seguito gli obiettivi strategici della quarta linea prioritaria che ricadono nella prospettiva “Processi interni” con a fianco le azioni che si intendono perseguire. OBIETTIVI STRATEGICI 4.3 Migliorare la qualità dei servizi camerali AZIONI L'elevata qualità dei servizi camerali permette alle imprese del territorio provinciale di poter contare su una struttura amministrativa efficiente che le può affiancare nei loro processi di crescita. Il Registro delle Imprese si pone, quindi, come il punto di riferimento delle imprese per misurare la qualità dei servizi camerali, tenuto conto che è la struttura con la quale ogni impresa deve necessariamente interfacciarsi. Le imprese, nonché le associazioni di categoria e i Pag. 24 di 28 4.4 Valorizzare il patrimonio immobiliare camerale professionisti che le assistono, saranno pertanto sensibilizzate sulla conoscenza delle attività del Registro delle Imprese, che possono diventare anche uno strumento strategico per la crescita del loro business. L'azione camerale si concentrerà inoltre sull'evoluzione tecnologica dei servizi che vengono erogati dal Registro delle Imprese, in modo da renderli sempre più accessibili e fruibili da parte di tutti gli utenti . Il Laboratorio Chimico-Merceologico, struttura operativa della Camera di Commercio per quanto concerne il supporto tecnico alle aziende ed ai cittadini, intende proseguire e consolidare la collaborazione con altri Laboratori pubblici di Enti Camerali (RetelabUnioncamere) per offrire una gamma sempre più ampia e completa di servizi in linea con le richieste provenienti dal territorio, proseguendo al contempo ed incrementando, in qualità di capofila, l’attività di gestione di progetti a respiro nazionale che coinvolgono principalmente il settore alimentare e la certificazione di Disciplinari di Prodotto da parte di Enti Certificatori accreditati ISO 17021.Il Laboratorio, inoltre, si propone di ulteriormente implementare collaborazioni esterne, sia in ambito alimentare che ambientale, offrendo agli utenti non solamente prestazioni analitiche ma anche servizi di supporto.In riferimento all’attività più specificatamente analitica, infine, il Laboratorio, dopo aver ottenuto primo ed unico al mondo l’accreditamento UNI EN ISO/IEC 17025 per la “prova in tazza”, intende valorizzare le proprie competenze in relazione all’attività di valutazione organolettica e ricerca del profilo sensoriale particolareggiato, con particolare riferimento al settore caffeicolo; ciò consente, dopo analisi ed elaborazione statistica, di ottenere il profilo organolettico del caffè, riferito alle varie metodiche di estrazione. Alla luce di profondi cambiamenti derivanti dalla recente normativa che ha previsto, per gli enti camerali, un forte riduzione delle risorse derivanti dal progressivo taglio del diritto annuale, si è reso necessario procedere ad una nuova valutazione sulle più opportune scelte da operare in relazione alla gestione del consistente patrimonio immobiliare dell’Ente. Una prima valutazione è stata espressa sull’immobile di via Filzi 21, che non possiede caratteristiche di pregio storico o architettonico, e non risulta più strategico né strumentale allo svolgimento dell’attività camerale; inoltre, il palazzo è soggetto a tassazione ordinaria che incide in misura rilevante sulla sua redditività reale. E’ stato pertanto espresso un indirizzo volto all’avvio dell’iter di alienazione di tale cespite immobiliare al fine di poter disporre di nuove risorse in conto capitale da destinare alla realizzazione di importanti progetti di investimento già programmati, che possono apportare significative e permanenti ricadute positive per la città, promuovendo efficacemente lo sviluppo del tessuto economico. (segue) Pag. 25 di 28 (continua) OBIETTIVI STRATEGICI 4.4 Valorizzare il patrimonio immobiliare camerale 4.6 Proseguire nel potenziamento delle iniziative di comunicazione interna ed esterna e nell’attuazione di azioni informative AZIONI Per quanto attiene all’edificio camerale di via San Nicolò 7, per il quale si è dato avvio nel 2012 ad un progetto per un primo lotto di lavori di risanamento conservativo, è stata completata, allo stato, tutta la fase propedeutica all’inizio lavori. Tutti gli interventi sul patrimonio immobiliare saranno, in ogni caso, oggetto di attenta valutazione in relazione alle priorità e alle disponibilità finanziarie. La contrazione delle entrate camerali dal 2015 impone una riflessione anche nella gestione delle attività di comunicazione che devono essere razionalizzate da un lato ma potenziate dall’altro al fine di estendere quanto più possibile all’utenza la conoscenza delle attività svolte e dei servizi offerti dall’Ente camerale. Appare necessario adeguare le attività comunicative alle nuove e sempre più rapide modalità con cui le informazioni vengono erogate e fornite per cui è sempre più l’Ente ad “andare” verso l’utente e non più il contrario. Il “salto” da fare all’interno della struttura è certamente quello di organizzare un sistema di comunicazione integrata quanto più possibile onnicomprensivo delle attività e dei servizi erogati dall’Ente e dalla sua azienda speciale migliorando e razionalizzando la circolazione delle informazioni. Pag. 26 di 28 PROSPETTIVA INNOVAZIONE E CRESCITA LINEA 4: L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITA’ E SERVIZI Qui di seguito gli obiettivi strategici della quarta linea prioritaria che ricadono nella prospettiva “Processi interni” con a fianco le azioni che si intendono perseguire. OBIETTIVI STRATEGICI 4.2 Perseguire il miglioramento continuo della performance 4.5 Sviluppare e migliorare i processi di gestione e di amministrazione del personale 4.7 Creare sinergie con le altre Camere di Commercio della Regione Friuli Venezia Giulia AZIONI Nel corso dell’anno l’Ente camerale, unitamente alla sua Azienda Speciale, si impegnerà nella rilevazione dei dati richiesti dal modello di misurazione e valutazione delle performance avviato da Unioncamere nazionale. Grazie a questo strumento sarà possibile addivenire alla definizione dei costi standard dei processi camerali, che consentiranno la porre in atto politiche di razionalizzazione della spesa e progressivi miglioramenti degli standard economici. Consapevole dell’importanza strategica che riveste una buona gestione delle risorse umane affinché siano perseguiti gli obiettivi dell’Ente, sarà proseguita la politica dell’ascolto e della condivisione dei programmi ai vari livelli della struttura organizzativa. Saranno inoltre effettuate indagini di people satisfaction, al fine di rilevare il grado di benessere organizzativo esistente all'interno della struttura camerale nel suo complesso e di individuare eventuali azioni per il miglioramento dei processi di gestione del personale. Nel corso dell’anno proseguiranno le azioni progettuali condivise e congiunte con le altre Camere di Commercio regionali, anche attraverso i tavoli di lavoro legati all’internazionalizzazione e alla promozione. Pag. 27 di 28 PROSPETTIVA ECONOMICA FINANZIARIA LINEA 4: L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITÀ E SERVIZI Qui di seguito l’obiettivo strategico della quarta linea prioritaria che ricade nella prospettiva “Economico-finanziaria” con a fianco le azioni che si intendono perseguire. OBIETTIVI STRATEGICI 4.8 Efficientare l'uso delle risorse e adottare misure volte al contenimento dei costi strutturali nel rispetto delle normative di contenimento della spesa e alla luce delle criticità legate al taglio del diritto annuale AZIONI Saranno ricercate le soluzioni organizzative ed operative più idonee sia perché richiesto dalla recente normativa sul contenimento e razionalizzazione della spesa e dalla progressiva riduzione del diritto annuo di cui alla D.L. 90/2014 convertito con modificazioni nella L. 114/2014, ma soprattutto per continuare il processo di efficentamento già da tempo avviato che ha portato ad una riduzione del 20% le spese di funzionamento negli ultimi quattro anni.In particolare, grande attenzione sarà prestata alle seguenti misure di contenimento: 1) monitoraggio costante delle esigenze della Camera e della sua Azienda speciale in ordine alle procedure di acquisizione di beni e servizi, privilegiando, ove possibile, il ricorso alle centrali di committenza; 2) riduzione dell’orario di apertura della sede camerale con conseguente nuova articolazione dell’orario di lavoro orientata a conseguire risparmi sugli oneri connessi al funzionamento della sede, con mantenimento di adeguati standard di servizi al pubblico; 3) contenimento del costo dell’Organismo Indipendente di Valutazione della performance (O.I.V.), prevedendone una composizione monocratica; 4) riduzione del ricorso all’esternalizzazione di alcuni servizi, in particolare di quelli più onerosi; 5) continuo monitoraggio sull’opportunità di partecipazione a enti associativi e valutazione su possibili recessi da altri organismi; 6) possibilità di incrementare di canoni legati all’utilizzo, da parte di soggetti terzi, di sale o locali a disposizione dell’Ente. Pag. 28 di 28 14^ RIUNIONE DELLA GIUNTA CAMERALE 04 novembre 2014 Nell'anno duemilaquattordici, il giorno martedì 4 novembre alle ore 14.40 presso la sede della Camera di Commercio si è riunita la Giunta camerale, convocata con nota prot. 16006/14 dd. 28.10.2014. PRESENTI PAOLETTI comm. Antonio PRESIDENTE settore piccole imprese commercio PEDICCHIO ing. Vittorio settore industria BOSIO cav. Franco ROMANELLI dott. Manlio ROVIS sig. Paolo X Vice Presidente vicario settore servizi alle imprese settore commercio X X X settore artigianato STANISSA dott. Walter settore agricoltura VECCHIET dott. Gianfranco settore credito e assicurazioni X X X Componenti del Collegio dei Revisori dei Conti CICCHITTI dott. Nicola Presidente x BASSAN dott. Joram componente X CHINETTI rag. Ave componente X LCCIAA02 - REV.1 ASSENTI