VERSO NUOVI EQUILIBRI NEI
RAPPORTI TRA BANCHE ED
INTERMEDIARI FINANZIARI
NON BANCARI
Le banche italiane stanno affrontando da qualche tempo una significativa riorganizzazione della
propria offerta di prodotti finanziari
non bancari di impiego (principalmente leasing, factoring, credito al
consumo), sollecitata, oltre che
dall’evoluzione dei mercati di riferimento, dalle prospettive aperte
dal Testo Unico e dai processi di
riassetto istituzionale in atto nel
sistema finanziario (fusioni e acquisizioni varie).
Sul piano concettuale, il problema
dell’attuazione di una diversificazione “di successo” in questo
campo é assai semplice ed è
quello di rendere compatibili, da
una parte, le specificità delle singole attività in portafoglio, che risultano irrinunciabili per essere in
sintonia competitiva nei rispettivi
mercati, e, dall’altra parte, la possibilità di sfruttamento delle relazioni tra le diverse funzioni produttive e distributive, che deriva dalla condivisione con la banca
di attività, di fasi di processo di
SOMMARIO
- Le statistiche
- Normativa
- Le attività della Commissione Europea
- Notizie dalle Commissioni
Tecniche
- Da: "Il Factoring: 10 domande e 10 risposte"
- Notizie dai siti Web
- Notizie dalle Associate
- Le circolari Assifact
- Attività associative
- Documentazione distribuita
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fattori produttivi, di capacità
manageriali.
In assenza di tale equilibrio si
corre il rischio concreto, da
una parte, di “annegare” tali
attività nel portafoglio prodotti
della banca, rinunciando ad
una differenziazione dell’offerta con tutti gli inconvenienti
che ne conseguono (ad esempio, cannibalismo tra prodotti e confusione nell’offerta
alla clientela) e, dall’altra parte, di operare una eccessiva
separazione tra le diverse attività, in una logica di conduzione “finanziaria” e non gestionale del portafoglio prodotti,
rinunciando ai vantaggi che la
produzione congiunta può offrire. Nel concreto, le scelte
adeguate a sostenere tale diversificazione, in termini di
modello istituzionale ed organizzativo, assetto dei meccanismi operativi e governo della
cultura aziendale devono essere quindi rivolte al mantenimento dell’equilibrio necessario tra integrazione economica
(risorse comuni, accentramento di talune funzioni, ecc.) e
differenziazione organizzativa,
preposta alla “difesa” ed allo
sviluppo delle peculiarità delle
diverse attività.
La scelta del modello istituzionale prescelto dalla banca per
lo svolgimento delle attività finanziarie non bancarie (banca
universale, banca o intermediario specializzati inseriti nel
gruppo bancario, partecipazione a iniziative consortili, alleanze con operatori di altri
paesi) deve essere effettuata
sulla base anche dell’orientaAutorizzazione Tribunale
n. 258/99 del 02.04.1999
mento della regolamentazione.
Quest’ultima si é sforzata, con
apprezzabili risultati, di raggiungere un equilibrio soddisfacente tra
le esigenze di una uniformità dei
controlli, sul piano dei principi e
dei criteri di fondo, e quelle del rispetto delle peculiarità delle diverse forme di intermediazione finanziaria, sul piano dei meccanismi operativi e delle metodologie
adottate, in considerazione dell’obiettivo di conseguire, piuttosto
che una omogeneità degli strumenti, una neutralità degli effetti
dei controlli, più utile al raggiungimento dell’equità competitiva
della vigilanza, che permette la
parità di condizioni competitive tra
gli intermediari.
Sul fronte della domanda, le attività di leasing, factoring e credito al
consumo sono caratterizzate, anche nei tempi più recenti, da tassi
di sviluppo di rilievo, rispetto anche ai tradizionali prodotti bancari
di impiego, e da una dimensione
assoluta di tutto rispetto. Tale orientamento prevalente ai volumi
ed alla crescita, ben noto alle
banche fino alla fine degli anni
settanta, ha certamente ritardato il
recepimento delle esigenze di riposizionamento dei prodotti nel
portafoglio complessivo della
banca ed ha attutito gli effetti della
pressione della concorrenza.
La domanda sta comunque rapidamente evolvendo, in direzione
di una richiesta di soddisfacimento di esigenze assai specifiche,
connesse alla natura peculiare dei
prodotti in questione. La sensazione generica e un po’ grossolana, da tempo presente tra gli operatori finanziari, che la “clientela
chiede più servizi e meno finanDirettore Responsabile Alessandro Carretta
Stampato in proprio
ziamenti” trova specifici riscontri
nel campo delle attività finanziarie
non bancarie.
Sul fronte dell’offerta le attività
di credito al consumo, di factoring
e di leasing sono caratterizzate
dalla presenza di legami di varia
natura con l’attività bancaria, che
sono influenzati prima di tutto dagli atteggiamenti di fondo delle
banche in tema di attività non
bancarie. Secondo i risultati della
ricerca ABI-Bocconi-Telecom, le
banche dichiarano una presenza
nei settori dell’intermediazione finanziaria non bancaria ben differenziata, in linea peraltro con le
caratteristiche e l’evoluzione delle
attività non bancarie nel nostro
Paese. Esse sono orientate ancor oggi prevalentemente a modelli istituzionali d’intervento nelle
attività non bancarie di tipo compartecipativo, sia pure in modo
differenziato in relazione alle dimensioni della banca ed alla natura della specifica attività.
L’approccio strategico delle banche indagate nei confronti delle
attività non bancarie appare inoltre significativamente correlato al
modello di partecipazione seguito,
riassunto dalle quote di intervento
al capitale degli intermediari. Come è logico attendersi, le banche
caratterizzate da legami deboli
(con quote inferiori al 10%) dichiarano più frequentemente una totale autonomia delle imprese partecipate, mentre le banche caratterizzate da partecipazioni di controllo condividono una visione
dell’intermediazione non bancaria
di area d’affari autonoma sul piano operativo, caratterizzata da un
coordinamento forte a livello strategico, non credendo ad una limitazione dell’autonomia operativa.
che invece sembra contraddistinguere curiosamente la visione
prevalente delle banche con quote di partecipazione significative
ma di minoranza (tra il 10 ed il
50%), che forse non si ritengono
in grado di assicurarsi il governo
strategico dell’iniziativa. La situazione sopra descritta sembra destinata a mutare anche radicalmente nei prossimi anni, in relazione alla tendenza, generalmente valida per tutti i comparti, ad
una strategia volta a considerare
le attività non bancarie come specifiche aree d’affari, riducendo altrettanto radicalmente la propen-
sione ad iniziative caratterizzate da un’autonomia limitata sul
piano operativo e strategico.
Ciò comporterà una maggiore
attenzione alle interrelazioni
gestionali ed allo sviluppo ed
al corretto utilizzo di meccanismi operativi necessari per
rendere più incisivi i rapporti
tra banca e intermediario dal
punto di vista dell’efficienza
operativa e dell’efficacia competitiva.
Allo sportello vengono sistematicamente svolte, in un numero significativo di casi e per
lo più su base giornaliera, le
funzioni di distribuzione e vendita del servizio, valutazione
dei rischi e gestione del rapporto, regolamento delle transazioni. Meno frequente, e su
base sovente occasionale, é
lo svolgimento di un’attività di
marketing, mentre più rari ancora sono i casi di svolgimento
di funzioni relative al funding e
tesoreria, alle rilevazioni, al sistema informativo.
La situazione appare del tutto
differente e per certi versi opposta, qualora si assumano
come punto di osservazione la
direzione ed i servizi centrali
della banca. In questo caso,
mentre permane elevata la
presenza dello svolgimento di
una funzione di valutazione
del rischio, risultano decisamente più rilevanti, rispetto al
caso dello sportello, le attività
relative alle funzioni di funding
e tesoreria, marketing e rilevazione, mentre il sistema informativo risulta coinvolto in
meno della metà dei casi e su
base non sempre sistematica.
Un approfondimento dell’analisi per classi dimensionali di
banca pone in evidenza, in
termini generali, una situazione relativamente uniforme, fatta eccezione per la funzione di
valutazione dei rischi e gestione del rapporto di fido, che registra un coinvolgimento crescente dei servizi centrali della
banca al crescere delle dimensioni di quest’ultima (30%
sul totale delle funzioni coinvolte nelle banche maggiori;
18% nelle grandi e medie;
meno di 7% nelle piccole, contro una media del 20% del
campione nel suo complesso).
2
Per quanto riguarda la valutazione
dell’affidamento, il personale degli
intermediari appare impegnato in
modo equilibrato sui diversi fronti,
con una certa prevalenza delle fasi di determinazione delle condizioni e di concessione del fido,
mentre il personale dello sportello
e soprattutto gli analisti della banca svolgono per lo più compiti di
istruttoria e di valutazione del rischio. A conferma di quanto detto
in precedenza il ruolo dell’analista
della banca appare significativamente più importante nelle banche maggiori. In sintesi, le principali aree di coinvolgimento gestionale delle banche nell’offerta
di attività non bancarie sono attualmente costituite dalla distribuzione e vendita del servizio, dalla
valutazione dei rischi e dalla gestione del rapporto, e cioè proprio
dalle fasi di processo che delineano le caratteristiche peculiari del
servizio e richiederebbero quindi
competenze specifiche di prodotto, mentre meno esteso ed intenso é il coinvolgimento in attività,
quali ad esempio il funding e la
tesoreria, che meglio si presterebbero ad una logica di condivisione di risorse e di accentramento funzionale e decisionale. Il successo delle riorganizzazioni in atto
nel campo dell’offerta di leasing,
factoring e credito al consumo da
parte delle banche passa dunque
attraverso l’assestamento del contesto regolamentare; una maggiore attenzione alle esigenze della
domanda, che sta rapidamente
cambiando; la razionalizzazione
dei numerosi modelli istituzionali
attualmente utilizzati, spesso coesistenti in capo alla stessa banca;
il ridisegno dei processi produttivi
dei servizi non bancari, che valorizzi in modo adeguato, da un lato, le opportunità di condivisione
di fasi comuni e, dall’altro lato, le
esigenze di differenziazione del
servizio stesso. In tale ambito la
scelta di un determinato modello
istituzionale d’intervento (“dentro”
o “fuori”, da soli o con altri partner) deve essere coerente con le
esigenze sopra esposte.
(Sintesi di un articolo in corso di
pubblicazione nella rivista “Banca
Notizie”)
(per informazioni:
Alessandro Carretta tel. 0276020127
E-mail: [email protected])
LE ATTIVITA’ DELLA
COMMISSIONE EUROPEA
LE STATISTICHE
IL MERCATO DEL FACTORING
L'attività del primo trimestre 1999
Dati provvisori in milioni di Lire
(campione di 27 società)
(A) MONTECREDITI (al 31.3.99)
Volumi
Variaz. % (*)
32.551.766
-3,22%
Pro solvendo
11.516.684
-8,83%
Pro soluto
12.743.132
-2,22%
Domestico
30.389.643
-3,74%
Import
519.538
-2,24%
Export
1.551.088
-2,68%
22.005.011
5,47%
721.788
3,71%
1.244.004
29,35%
MONTECREDITI TOTALE (A+B+C) (al 31.3.99)
34.517.558
-2,19%
TURNOVER (primo trimestre 1999)
31.536.600
7,66%
Numero Clienti Cedenti
19.707
23,23%
Numero Debitori Ceduti
129.569
2,00%
Anticipi sui crediti acquistati
(B) ANTICIPI SU CREDITI FUTURI (al 31.3.99)
(C) ALTRI FINANZIAMENTI (al 31.3.99)
(*) Le variazioni percentuali sono calcolate a campione costante sul primo
trimestre ‘98.
(per informazioni : Enrico Memo tel. 0276020127 E-mail: [email protected])
RILEVAZIONE DATI STATISTICI
Secondo trimestre 1999
Scadenza restituzione dischetto:
25 LUGLIO 1999
Rappresentanti Assifact nelle Commissioni Tecniche dell’ABI:
COMMISSIONE TRIBUTARIA
TITOLARE. Mario De Gregori
SOSTITUTO Severino Martensini
COMMISSIONE LEGALE
TITOLARE Giampiero Bertoli
SOSTITUTO Albina Marino
COMMISSIONE PER I CREDITI
TITOLARE Giancarlo Rocca
SOSTITUTO Enrico Memo
COMMISSIONE PER LE TECNOLOGIE E LA SICUREZZA
TITOLARE Roberto Ambrosini
SOSTITUTO Giuseppe Veroni
COMMISSIONE ORDINAMENTO FINANZIARIO
TITOLARE Alessandro Carretta
SOSTITUTO Enrico Memo
COMMISSIONE SISTEMI DI PAGAMENTO
TITOLARE Alessandro Carretta
SOSTITUTO Enrico Memo
COMMISSIONE RICERCHE E ANALISI
TITOLARE Alessandro Carretta
SOSTITUTO Enrico Memo
NORMATIVA
Il CICR ha recentemente istituito un sistema centralizzato di rilevazione dei rischi creditizi di importo inferiore al limite minimo di censimento previsto per la Centrale Rischi della Banca d’Italia. Alla nuova Centrale Rischi, gestita dalla SIA, dovranno aderire le banche e gli
intermediari finanziari ex art. 107 del Testo Unico.
(per informazioni: Enrico Memo tel. 0276020127 E-mail: [email protected])
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Il Consiglio Industria dell’Unione Europea ha raggiunto
un accordo relativamente al
testo della proposta di Direttiva sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Il
nuovo testo proposto, che costituisce per certi versi un
compromesso volto a tener
conto delle posizioni molto distanti espresse dai diversi paesi, verrà esaminato dal nuovo
Parlamento Europeo.
(per informazioni:
Alessandro Carretta tel. 0276020127
E-mail: [email protected])
NOTIZIE DALLE
COMMISSIONI TECNICHE
➨ Il giorno 15 giugno si è riunita la commissione mista “legale – segnalazioni di Vigilanza e di Centrale Rischi” per discutere delle problematiche
derivanti dalle operazioni in
pool. Per la prossima riunione
è prevista la redazione di una
tavola sinottica delle diverse
configurazioni di pool.
➨ Il 3 giugno ha avuto luogo
a Roma la presentazione della
nuova Centrale Rischi Associativa, relativa agli importi
compresi fra i 60 ed i 150 milioni e recentemente dichiarata
obbligatoria
con
delibera
CICR. Hanno partecipato i
gruppi di lavoro Assifact ed
Assilea, nonché rappresentanti di ABI e Sia. L’incontro, a carattere largamente informativo,
ha demandato la trattazione
degli aspetti più tecnici ad una
successiva riunione prevista
per il 1° luglio.
➨ Il 23 giugno si è riunita la
Commissione Amministrativa.
Ai partecipanti è stato distribuito uno studio sui principi contabili e fiscali della cessione
dei crediti di imposta, ai sensi
del DM 30.9.1999 n° 384. Si è
discusso anche di IRAP, soffermandosi sulla deducibilità di
alcune voci di conto economico. Sono state quindi affrontate le conseguenze dell’introduzione
dell’Euro ed il trattamento di fatture in lire caratterizzate da una
data di scadenza successiva
all’entrata in vigore della nuova
valuta comune.
(per informazioni:
Liliana Corti tel. 0276020127
E-mail: [email protected])
DA: “IL FACTORING:
10 DOMANDE E 10
RISPOSTE”
Quali sono le modalità più
idonee di utilizzo del factoring?
Il factoring è tipicamente orientato ad una relazione duratura
con il cliente, piuttosto che ad
una specifica transazione, in
modo da poter affiancare
l’impresa nelle funzioni amministrative, organizzative e finanziarie relative alla gestione dei
crediti.
Le operazioni oggetto dell’intervento tipico degli operatori
del factoring (società di factoring e banche) si inseriscono in
rapporti di natura commerciale
e sono accompagnate dalla
cessione di crediti d’impresa. Il
factoring può riguardare anche
crediti futuri, in relazione a contratti ancora da stipulare, crediti
relativi a operazioni finanziarie,
crediti di natura fiscale.
Il factoring può infine riguardare
i crediti dei fornitori nazionali
(gli esportatori) verso gli acquirenti esteri ed i crediti dei fornitori esteri verso i debitori nazionali (gli importatori).
L’esigenza di recupero degli insoluti è all’ultimo posto tra le
motivazioni del ricorso al factoring da parte delle imprese italiane.
(per informazioni:
Alessandro Carretta tel. 276020127
E-mail: [email protected])
NOTIZIE DAI SITI WEB
➨ Il sito Web dell’Autorità
Garante della Concorrenza e
del Mercato:
http://www.agcm.it
E-mail: [email protected]
➨ Il sito Web della FDA –
Factors & Discounters Association:
http://www.factors.org.uk
(per informazioni: Enrico Memo
tel. 0276020127
E-mail: [email protected])
NOTIZIE DALLE ASSOCIATE
Variazione di sede
➨ Dal 31 maggio 1999 Fercredit S.p.A. ha trasferito la propria sede
in Via Sommacampagna n. 19, Roma.
Nuove cariche
➨ Dal 3 maggio 1999 il nuovo Direttore Generale di Mediofactoring
Factoring S.p.A. è il Dott. Alberto Mauri
➨ La carica di Presidente di Factorcoop S.p.a. è stata assunta dal
Sig. Giuseppe Bolognesi.
(per informazioni: Barbara Perego tel. 02.76020127 E-mail: [email protected])
LE CIRCOLARI ASSIFACT
Circolari Informative
n. 09 del 24.05.99
Circolari Tecniche
n. 03 del 14.06.99
n. 04 del 22.06.99
Seminario SDA Bocconi-Spencer Stuart sul
funzionamento del Consiglio di Amministrazione
Circolare ABI sulle partecipazioni al capitale
degli intermediari finanziari e sui requisiti di
onorabilità dei partecipanti al capitale.
Lettera ABI sulla capitalizzazione trimestrale
degli interessi passivi e relativa documentazione.
Circolari Statistiche
n. 10 del 26.05.99
Dati statistici provvisori relativi al primo trimestre 1999 (campione di 25 società)
n. 11 del 17.06.99
Dischetto per la rilevazione dei dati statistici
relativi al secondo trimestre 1999
(per informazioni: Barbara Perego tel. 0276020127 E-mail: [email protected])
ATTIVITA’ ASSOCIATIVE
Svolte nel mese di maggio/giugno
04.05.99 Roma
Comitato Interfinanziario Assifact/Assilea/Assofin/
Banca d’Italia
25.05.99 Milano Riunione di preparazione incontro 3.6.99 Centrale
Rischi Associativa ABI
26.05.99 Milano Consiglio Assifact
03.06.99 Roma
Centrale Rischi Associativa ABI
15.06.99 Milano Incontro Su “Operazioni in pool”
22.06.99 Milano Commissione Tecnica ABI “Sistemi di pagamento”
23.06.99 Milano Commissione Amministrativa
24.06.99 Roma
Comitato Interfinanziario Assifact/Assilea/Assofin
/Banca d’Italia
30.06.99 Milano Assemblea Assifact
30.06.99 Milano Consiglio Assifact
Previste per il mese di luglio
01.07.99 Roma
Incontro al Ministero dei Lavori Pubblici sulla cessione dei crediti futuri
01.07.99 Milano Centrale Rischi Associativa ABI
01.07.99 Roma
Commissione Tecnica ABI “Ordinamento finanziario”
27-28.7.99 Roma Comitato Interfinanziario Assifact/Assilea/Assofin
/Banca d’Italia
(per informazioni: Barbara Perego tel. 0276020127 E-mail: [email protected])
DOCUMENTAZIONE DISTRIBUITA
Sentenza del Tribunale di Biella del 30 gennaio 1999; sentenza
della Suprema Corte d’Appello di Venezia n. 1894/98: sentenza n.
347/99 Tribunale di Venezia – sez. I civile (Commissione Legale)
- Legge 30 aprile 1999 n. 130 “Disposizioni sulla cartolarizzazione
dei crediti” (Consiglio)
(per informazioni: Barbara Perego tel. 0276020127 E-mail: [email protected])
-
NUMERO CHIUSO IL 05.07.99
ASSEMBLEA ORDINARIA DEL 30 GIUGNO 1999
Relazione del Consiglio sull'attività svolta nell'esercizio 1998-99
Signori Associati,
La Vostra Associazione, costituita il 18 luglio 1988, ha chiuso l’undicesimo esercizio sociale il 31 marzo 1999.
Nel corso del 1998, il tasso di crescita dell'economia italiana in termini di prodotto interno lordo è stato pari all'
1,4 %, in relazione alla ridotta crescita delle esportazioni e dei consumi delle famiglie, mentre gli investimenti fissi
lordi hanno registrato un incremento pari al 3,5%. L'inflazione media annua, misurata sull’indice dei prezzi al
consumo, è stata pari all'1,8 %; il saldo di parte corrente della bilancia dei pagamenti è diminuito di circa il 33%
rispetto all'anno precedente.
Nel 1998 il completamento del processo di convergenza dell'economia italiana verso la moneta unica ha
determinato condizioni favorevoli allo sviluppo dell'intermediazione creditizia. In particolare gli impieghi bancari
alla clientela residente hanno registrato una crescita pari al 6%; il tasso medio dei prestiti in lire a breve termine
si è ridotto ed è stato pari al 6,7%.
Per quanto riguarda l'attività di factoring, il mercato mondiale ha registrato nel 1998 un tasso di sviluppo pari ad
oltre il 17%. Il turnover dell'anno è stato pari a circa 530 miliardi di dollari.
Nel mercato italiano, che rappresenta complessivamente quasi il 17% del mercato mondiale ed oltre un quarto
del mercato europeo, il turnover complessivo degli operatori di factoring aderenti all'Associazione è stato pari a
quasi 133 mila miliardi di lire, con un ammontare dei crediti acquistati in essere alla fine del 1998 pari ad oltre 40
mila miliardi di lire, per un tasso di crescita dell’attività di factoring di oltre il 17%.
Il quadro normativo e la regolamentazione dell'attività di factoring
Nel corso dell'esercizio, è proseguita l’attività legislativa e regolamentare relativa al sistema finanziario, che ha
interessato, direttamente o indirettamente, il settore del factoring.
Sul piano internazionale, merita di essere segnalata la presentazione alle Autorità Comunitarie di una proposta
di Direttiva sui tempi e ritardi di pagamento dei debiti commerciali, che fa seguito alla Raccomandazione
emanata dalla Comunità europea nel 1994. La Proposta, che e’ stata sostanzialmente approvata dal Consiglio
Industria e verrà quindi sottoposta al prossimo Parlamento europeo, mira ad orientare le imprese e le Autorità
pubbliche al rispetto delle scadenze di pagamento nelle transazioni commerciali ed introduce diverse norme di
tutela del creditore.
A livello nazionale, la legge 18 giugno 1998, n. 192, ha disciplinato la subfornitura nelle attività produttive,
definendo in particolare la forma ed il contenuto del contratto di subfornitura e ponendo alcuni vincoli in ordine ai
termini di pagamento.
Supplemento al numero 3 - anno 1 – luglio 1999 di "Fact & News"
Il mercato del factoring nel 1998
Per quanto riguarda l’attuazione della vigilanza sugli intermediari finanziari, prevista dall’art. 107 del Testo Unico
delle leggi in materia bancaria e creditizia, la Banca d’Italia ha provveduto nel dicembre del 1998 a prorogare la
vigente disciplina transitoria relativa alla concentrazione dei rischi, tenuto conto, fra l’altro, del fatto che l’attività
tipica di tali soggetti presenta caratteri peculiari, in relazione ai quali andrebbe valutata l’applicazione di misure
prudenziali adeguate.
La stessa Banca d’Italia ha promosso presso un campione di intermediari finanziari, tra i quali alcuni operatori
del comparto del factoring, un’indagine sulle procedure di gestione e recupero dei crediti, che fa seguito ad
un’analoga iniziativa in ambito bancario.
Per quanto riguarda la Centrale Rischi della Banca d’Italia, entrata a regime nella nuova configurazione all’inizio
dell’esercizio, sono proseguite regolarmente le segnalazioni degli operatori del factoring, grazie anche
all’affinamento delle procedure e ad alcune precisazioni fornite dalla Banca d’Italia.
Ai sensi della normativa antiusura, di cui alla legge 108 del 7 marzo 1996, sono proseguite le rilevazioni dei tassi
medi praticati dal sistema bancario e finanziario, periodicamente pubblicate nella Gazzetta Ufficiale. Tali
rilevazioni, riferite a diverse tipologie di operazioni tra cui segnatamente il factoring, pongono in evidenza fra
l’altro il livello contenuto dei tassi praticati alla clientela dagli operatori del comparto del factoring.
In merito all’applicazione della legge 675/96, relativa alla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al
trattamento dei dati personali, l’Autorità competente ha diffuso alcune precisazioni di carattere generale, in
direzione di una semplificazione degli obblighi in capo ai soggetti titolari del trattamento.
Da ultimo, e’ opportuno segnalare che nei primi mesi del nuovo esercizio sociale sono stati emanati due
provvedimenti di rilievo, destinati a manifestare in prospettiva i propri effetti anche sul comparto del factoring.
In primo luogo, e’ stata definitivamente approvata la legge sulla cartolarizzazione dei crediti, che, fra l’altro, affida
alle banche ed agli intermediari finanziari di cui all’art. 107 del Testo Unico alcuni compiti specifici, connessi alla
riscossione dei crediti ceduti ed allo svolgimento dei servizi di cassa e pagamento.
In secondo luogo, una recente delibera del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio ha istituito un
sistema centralizzato di rilevazione, gestito dalla SIA, relativamente ai rischi creditizi di importo inferiore al limite
minimo di censimento previsto per la Centrale Rischi della Banca d’Italia, al quale sono tenuti ad aderire le
banche e gli intermediari finanziari che già partecipano a quest’ultima.
L'attività associativa
Nel corso dell'esercizio sociale chiuso al 31 marzo 1999 si sono manifestate una nuova adesione
all'Associazione ed un recesso. Tenuto conto di una fusione tra due Associate, il numero di soggetti aderenti
all’Associazione risulta essere dunque ad oggi pari a 35. Tra questi si segnala la presenza di 5 banche che
svolgono direttamente attività di factoring.
Gli attuali Associati rappresentano in pratica la totalità del mercato del factoring tradizionale, di matrice bancaria,
ed una quota assai significativa del mercato del factoring cosiddetto "finalizzato", di matrice industriale.
Nel trascorso esercizio, l’attività dell’Associazione è stata rivolta ai propri consueti ambiti istituzionali, costituiti da:
a) la rappresentanza degli interessi della categoria nei confronti dell’ambiente esterno e del mercato di
riferimento;
b) la fornitura di servizi ed assistenza alle Associate;
c) la gestione di servizi in comune per conto delle Associate;
d) lo studio ed analisi delle problematiche del factoring.
A) La rappresentanza degli interessi della categoria ha rappresentato un ambito rilevante dell’attività
dell’Associazione anche nel 1998/99 ed e’ stata rivolta a sviluppare e consolidare all’esterno un’immagine
dell’attività di factoring quale professione peculiare, ad elevata specializzazione.
L'azione concreta dell'Associazione è stata rivolta in primo luogo a fornire un efficace supporto alle Associate
nella continua attività di recepimento della vasta ed articolata normativa concernente il factoring.
In secondo luogo, l'Associazione ha ulteriormente intensificato i contatti e le occasioni di incontro con i diversi
interlocutori esterni, al fine di contribuire ad un ordinato ed efficiente svolgimento dell'attività di factoring.
A questo proposito rileva, prima di tutto, il rapporto con la Banca d'Italia, ormai su base istituzionale ed articolato
ai vari livelli delle rispettive strutture.
In particolare, nel corso dell’esercizio appena trascorso, meritano di essere segnalate la partecipazione
dell’Associazione, tramite il Presidente ed il Segretario Generale, ad un importante convegno di studio
organizzato a Perugia dalla Banca d’Italia, durante il quale sono state discusse le problematiche specifiche
dell’intermediazione finanziaria non bancaria, ed il contributo dato dall’Associazione alle riflessioni sulla
adeguatezza della normativa sulla concentrazione dei rischi, che si sono poi tradotte nella già citata proroga
della vigente disciplina transitoria.
A questo proposito, l’Associazione ha condotto presso le Associate un’indagine, che ha posto in rilievo
l’ampiezza e la rilevanza del problema del rispetto delle norme vigenti, che devono essere considerate non
appropriate per le caratteristiche peculiari dell’attività di factoring.
Nel corso dell'esercizio è proseguita inoltre la collaborazione con l'Associazione Bancaria Italiana, che vede la
Vostra Associazione partecipare, a vario titolo, alle attività del Consiglio, del Comitato Consultivo e di
Coordinamento e di numerose Commissioni tecniche.
Per quanto riguarda il Consiglio dell’ABI, Assifact esprime attualmente una rappresentanza congiunta con
Assilea ed Assofin. Per quanto riguarda il Comitato Consultivo, recentemente articolato anche in sottocomitati in
relazione alle caratteristiche dei soggetti interessati (nel nostro caso: associazioni di prodotto), l’Associazione
partecipa all’attività con il Segretario Generale. Per quanto riguarda le Commissioni tecniche, recentemente
riorganizzate, l’Associazione partecipa all’attività con i coordinatori ed altri esponenti delle proprie Commissioni
tecniche e con le proprie risorse.
Si sono inoltre rafforzati i contatti con Assilea ed Assofin, rispettivamente Associazione di categoria del leasing e
del credito al consumo ed immobiliare, attraverso sia riunioni a diversi livelli e scambio di materiali e
documentazione varia, sia la predisposizione di documenti congiunti relativi alle tematiche comuni.
In particolare, merita di essere segnalata la messa a regime dell’attività del cosiddetto Comitato Interfinanziario,
composto da rappresentanti delle tre Associazioni e dal trascorso esercizio di Banca d’Italia, che si propone di
affrontare in via sistematica le problematiche connesse alle segnalazioni periodiche destinate alla Banca d’Italia
(vigilanza e Centrale dei Rischi).
L’Associazione ha inoltre promosso un incontro con esponenti della Autorità garante per la protezione dei dati
personali, nel corso del quale ha presentato le problematiche peculiari del factoring ed alcune richieste di
chiarimento.
Nel corso dell’esercizio, l’Associazione ha predisposto un documento relativo alle possibili forme di
collaborazione con il sistema del credito cooperativo per la gestione dei crediti a basso grado di esigibilità
vantati dalle banche di credito cooperativo nei confronti della propria clientela, che e’ attualmente all’esame della
Federcasse.
Sul piano internazionale, come è noto, la Vostra Associazione rappresenta l'Italia in seno ad
EUROPAFACTORING, che raggruppa le Associazioni di categoria del settore del factoring dei principali Paesi.
Nel corso dell’esercizio sono stati inoltre attivati contatti diretti con le Autorità comunitarie, grazie alla
collaborazione del gruppo di appartenenza di una Associata, con presenza stabile a Bruxelles, finalizzati a
seguire l’evoluzione della già citata proposta di Direttiva sui tempi e ritardi di pagamento.
In tema di inquadramento previdenziale del personale delle società di factoring, già sottoposto a gravi
incertezze, in relazione ai contrastanti orientamenti dei vari enti interessati, la Vostra Associazione ha proseguito
nell’opera di rappresentazione del punto di vista del factoring nei confronti dei vari soggetti coinvolti nella
vicenda.
L’Associazione ha diffuso l’annuario del factoring per il 1998, che riporta in veste rinnovata le principali
informazioni sull'attività di factoring e sugli operatori aderenti all'Associazione.
Nel corso dell’esercizio trascorso è stata completata l’attivazione del sito Internet di Assifact, che offre numerose
informazioni sul prodotto factoring, sui mercati di riferimento e sulle attività associative, consentendo inoltre il
collegamento con i siti delle Associate, ove disponibili.
Il sito si avvia a rappresentare un importante canale di collegamento operativo tra l’Associazione ed i propri
aderenti, destinato a sostituire in prospettiva le tradizionali forme di comunicazione e trasmissione di
informazione e materiali.
B) La fornitura di servizi agli Associati ha dato risultati significativi a livello globale, attraverso un’azione di
orchestrazione delle competenze del settore e di indirizzo, secondo un approccio generale, delle risorse presenti
negli stessi Associati.
Per quanto riguarda le rilevazioni statistiche riservate alle Associate, è proseguita, grazie anche agli sforzi
compiuti da numerose Associate nel rendere disponibili puntualmente e precisamente i propri dati, l'azione volta
ad assicurare una sempre maggiore rappresentatività e significatività delle informazioni raccolte.
Le statistiche associative comprendono attualmente le rilevazioni aggregate, disaggregate, a campione costante
e l'analisi competitiva, che consente di valutare il grado di dispersione dei risultati complessivi ed il
posizionamento dei dati individuali rispetto al comportamento delle restanti Associate.
La struttura delle circolari si articola nelle serie "tecnica" , "informativa", "statistica" .
Nel corso dell’esercizio, Assifact ha avviato la distribuzione alle Associate della newsletter Fact&News, che
raggruppa su base bimestrale le informazioni e notizie rilevanti relative al mondo del factoring ed alle attività
associative e sostituisce le precedenti comunicazioni periodiche alle Associate.
L’Associazione ha infine predisposto per conto delle Associate uno schema generale di lettera di risposta alla
comunicazione di Banca d’Italia relativa alla concentrazione dei rischi, utile a rappresentare in modo organico e
unitario il problema nel rispetto delle caratteristiche peculiari dell’attività di factoring.
C) La gestione di servizi in comune si e’ notevolmente ampliata ed intensificata nel corso dell’esercizio.
Essa ha riguardato in primo luogo la partecipazione alle attività del già citato Comitato Interfinanziario, che si sta
dimostrando uno strumento di grande efficacia per l’esame e la soluzione delle problematiche di segnalazione
alla Banca d’Italia, con conseguenti vantaggi per gli intermediari segnalanti in termini di interpretazione delle
norme, di risparmio di costi organizzativi e di elaborazione, di chiarezza nei rapporti con i fornitori di servizi
informatici.
In secondo luogo l’Associazione ha progettato, per conto di un certo numero di Associate, un secondo prodotto
di formazione multimediale sul tema della convenienza del factoring per la clientela, che sarà distribuito prima
dell’estate.
In terzo luogo, l’Associazione si e’ impegnata nell’attuazione di un importante progetto di comunicazione
esterna, consistente nella diffusione della sintesi dei risultati dell’indagine sulla domanda di factoring, nella
predisposizione di un opuscolo “10 domande e 10 risposte sul factoring”, nella redazione di un documento
tecnico relativo al trattamento del factoring nella Centrale Rischi della Banca d’Italia.
Il materiale suddetto e’ stato oggetto di un’azione di diffusione
complessivamente la distribuzione di quasi 50.000 unità.
ampia e diversificata, che ha riguardato
In particolare la sintesi dell’indagine sulla domanda di factoring e l’opuscolo “10 domande e 10 risposte sul
factoring” sono stati distribuiti, anche in veste personalizzata (con marchio ed informazioni relative alla singola
società) alle Associate interessate.
L’opuscolo “10 domande e 10 risposte sul factoring” e’ stato inoltre allegato, complessivamente in circa 26 mila
copie, al settimanale “Milano Finanza” ed al quotidiano MF, a seguito di uno specifico accordo con il gruppo
editoriale.
L’opuscolo in questione ed il documento “Factoring e Centrale dei Rischi” sono stati infine inviati alle banche che
ne hanno fatto esplicita richiesta, a seguito di una lettera informativa trasmessa dall’Associazione Bancaria
Italiana. A questo proposito e’ interessante notare che le banche richiedenti sono state circa 150 e che alcune di
esse hanno richiesto un consistente numero di copie, che ha reso opportuno il coinvolgimento nell’iniziativa delle
Associate espressione di tali banche, per l’attivazione di un contatto diretto.
Tutti i materiali suddetti sono stati infine distribuiti ai tradizionali interlocutori esterni dell’Associazione, tra i quali
anche la Banca d’Italia.
D) Lo studio e l’analisi delle problematiche del factoring sono stati anch’essi intensificati nel corso
dell’esercizio, sia come attività autonome sia come supporto al perseguimento di obiettivi tipici di altre aree di
attività dell’Associazione.
In particolare, l’Associazione ha promosso, in collaborazione con Assilea ed Assofin, uno studio sugli effetti
dell’introduzione dell’Euro sugli intermediari finanziari non bancari, condotto dal Newfin – Centro Studi
sull’innovazione finanziaria dell’Università Bocconi di Milano.
In secondo luogo, e’ stato predisposto, con la collaborazione delle Commissioni tecniche, il documento
“Factoring e Centrale Rischi”.
Il Segretario Generale ha inoltre predisposto la relazione per il convegno promosso a Perugia dalla Banca
d’Italia ed ha curato la pubblicazione di un volume, edito da Bancaria Editrice, sull’equità competitiva della
regolamentazione delle banche e degli intermediari finanziari non bancari.
L’Associazione ha infine organizzato un incontro di studio su “Factoring e normativa ISO 9000”, rivolto alle
Associate, che si e’ svolto in occasione della precedente Assemblea annuale.
Le prospettive
Per quanto riguarda la rappresentanza degli interessi della categoria, che sembra destinata a rimanere,
anche in prospettiva, un’area di attività di grande rilievo, in relazione al manifestarsi di continue problematiche
normative e di mercato, e’ opportuno sviluppare, in particolare, il sistema delle relazioni con le banche e la
clientela finale, il cui fabbisogno di conoscenze sullo strumento appare sicuramente ancora insoddisfatto.
Sono a questo scopo certamente utili nuove iniziative di divulgazione e comunicazione dei connotati e delle
specificità dell’attività di factoring. A questo proposito potrebbe essere utile procedere ad un aggiornamento e/o
ad un approfondimento dell’indagine sulla domanda di factoring, che risale a 2 anni fa ed a qualche iniziativa
congiunta con le associazioni di categoria delle imprese e con le categorie professionali, come i dottori
commercialisti, al fine di contribuire ad una migliore conoscenza del factoring da parte delle imprese.
Sono in corso inoltre contatti con il Ministero dei Lavori Pubblici per avviare una riflessione comune sulle
implicazioni della cessione di crediti verso la Pubblica Amministrazione.
Per quanto riguarda la fornitura di servizi agli Associati, si tratta di recepire sempre meglio la domanda di
questi ultimi, specie in ordine ad eventuali esigenze specifiche, che richiedano una personalizzazione degli
interventi associativi.
In tema di servizi destinati a tutti gli Associati esistono spazi di miglioramento sul fronte delle statistiche
periodiche, che potranno essere realisticamente adeguate all’operatività del settore solo attraverso un raccordo
con le segnalazioni di vigilanza. In tale ambito l’Associazione sta avviando una collaborazione con le altre
Associazioni di categoria degli intermediari finanziari, che sono oggetto, come e’ noto, di un “formato” di
segnalazioni unitario, per giungere ad attuare un progetto di riutilizzo delle segnalazioni in un’ottica aziendale,
attraverso la distribuzione alle Associate di un “flusso di ritorno” dei dati, simile a quello disponibile per le banche
(Bastra), utile a fini di analisi statistica e competitiva.
Un più efficace recepimento delle esigenze degli Associati passa anche attraverso un efficace funzionamento
delle Commissioni Tecniche, che devono rappresentare l’occasione per l’esplicitazione della domanda di servizi
di servizi associativi (anche specifici), per lo scambio di esperienze e per l’esame, anche tramite appositi gruppi
di lavoro, delle diverse problematiche particolari.
Il lavoro delle Commissioni e dei gruppi di lavoro deve essere inoltre oggetto di una informativa sempre più
frequente e capillare agli Associati e di collegamenti diretti con gli organi associativi (Consiglio e Comitato)
attraverso la responsabilizzazione di un membro del Consiglio nella supervisione dell’attività della Commissione
medesima.
Il profilo delle esigenze degli Associati si collega anche alla gestione di servizi in comune, che in prospettiva
può costituire, per gruppi di Associati aggregati in base ad esigenze comuni, un’importante funzione, dato che
essa costituisce di fatto un punto di equilibrio tra attività di base, rivolta a tutti, e interventi individuali, non sempre
possibili.
Oltre alle iniziative già avviate, che certamente sono destinate, come nel caso del più volte citato Comitato
Interfinanziario, ad assorbire intensamente le risorse dell’Associazione, si segnala la necessità di avviare un
approfondimento, in collaborazione con ABI e SIA, delle modalità di adesione degli operatori del factoring alla
Centrale Rischi da questi promossa e resa obbligatoria dalla già citata delibera del CICR.
Per quanto riguarda, infine, lo studio delle problematiche del factoring, appare opportuno accentuare il profilo
propositivo di tale attività, che deve costituire uno degli elementi trainanti degli interventi associativi nei diversi
ambiti.
In tale ambito appaiono di un certo interesse le seguenti problematiche: attività internazionale diretta degli
operatori del factoring; factoring pro soluto e riassicurazione dei crediti; ruolo del comparto del factoring nella
cartolarizzazione dei crediti; applicazione al factoring di modelli interni di controllo del rischio creditizio.
La struttura dell'Associazione
Nel corso dell'esercizio, il Comitato Esecutivo ed il Consiglio si sono riuniti, rispettivamente, 3 e 4 volte. Nel
corso dell’esercizio, il Consiglio ha, fra l’altro, regolarmente provveduto, a termini di Statuto, a designare il
Presidente per il triennio 1999/2001.
A partire dall’inizio del 1999 la sintesi dei contenuti trattati nelle riunioni di Consiglio viene trasmessa a tutte le
Associate tramite la newsletter Fact&News, per favorire un sempre più intenso flusso di comunicazioni tra
l'Associazione e le Associate, specie quelle non rappresentate in Consiglio, in ordine alle decisioni assunte in
quella sede, ai progetti in corso e, più in generale, ai fatti salienti dell'attività associativa.
In considerazione dell'importanza delle Commissioni tecniche, il Consiglio ha delegato a propri membri la
relativa responsabilità di conduzione, attraverso un'azione di indirizzo e di coordinamento dell'attività delle
Commissioni medesime, pur continuando queste ad esprimere al proprio interno un coordinatore operativo. I
membri del Consiglio responsabili delle Commissioni tecniche sono ammessi a partecipare sistematicamente
alle riunioni del Comitato Esecutivo dell'Associazione.
La struttura delle Commissioni Tecniche dell'Associazione è costituita attualmente da 5 Commissioni e cioè la
Commissione Amministrativa, Legale, Prodotti, Organizzazione e Segnalazioni di Vigilanza e Centrale Rischi.
Quest’ultima, che ha sostituto la precedente Commissione Centrale Rischi, contribuisce all’attività del Comitato
Interfinanziario.
Nel periodo in esame l'attività delle Commissioni Tecniche, specie di quelle coinvolte dall’evoluzione della
regolamentazione del factoring, è stata intensa, in particolare al livello delle sottocommissioni e gruppi di lavoro
costituiti in base a specifiche esigenze e problemi. Il lavoro delle Commissioni è stato inoltre alla base della
predisposizione di circolari, comunicazioni e documenti diffusi dall'Associazione.
Le risorse esistenti e quelle previste possono considerarsi in linea di principio adeguate all'attività associativa per
l'esercizio in corso, nell’ipotesi che la filosofia di fondo dell’Associazione, specie in termini del mantenimento di
una struttura leggera e flessibile e dell’obiettivo del contenimento dei costi, mantenga anche in prospettiva la
propria validità.
Di ciò si è tenuto conto nella predisposizione della proposta di bilancio preventivo 1999/2000, che riflette
un’azione associativa volta ad approfondire l'opera di integrazione con le autorità di controllo, per quanto
riguarda le segnalazioni di vigilanza e di Centrale Rischi; a sviluppare la conoscenza delle caratteristiche
distintive e delle specificità del prodotto presso il mercato degli utilizzatori, i soggetti promotori dell'attività di
factoring, le stesse Associate.
Un ringraziamento va alle Società Associate, ai Revisori, al Segretario Generale, al personale dell'Associazione,
ai Coordinatori e membri delle Commissioni Tecniche, ai consulenti e collaboratori esterni, al Ministero del
Tesoro, alla Banca d'Italia, all'Ufficio Italiano dei Cambi, all’Autorità garante per la protezione dei dati personali,
alla Associazione Bancaria Italiana, ad Assilea, ad Assofin, alla Confindustria, agli organi d'informazione, che
hanno tutti fornito un efficace contributo al buon funzionamento dell'Associazione.
COMPOSIZIONE ORGANI ASSOCIATIVI PER IL TRIENNIO 1999-2002
Presidente
Giorgio BURCHI
MEDIOFACTORING
(*)
Vice Presidenti
Franco ROSSO
Giacomo SALVEMINI
IFITALIA – INTERN. FACTORS ITALIA
COFIRI F&L
(*)
(*)
Presidente Uscente
Giorgio BONDIOLI
C.B.I. FACTOR
(*)
Presidente Onorario
Roberto RUOZI
Consiglieri
Federico AGNETTI
Franco BACCIALI
Maurizio BADOGLIO
Italo BARBUI
Pier Filippo BONETTO
Vittorio DE STASIO
Eldo FORNASARI
Paolo GUIDUCCI
Paolo HAIM
Paolo LACCHINI
Claudio MACHETTI
Luciano MENEGOTTO
Riccardo PATTI
Antonio PIRAS
Claudio RATTI
Gianluigi RIVA
Lamberto ROSETTI
ABF FACTORING
FACTORCOOP
FACTORIT
VENETA FACTORING
SAVAGEST
BANCA DI ROMA
GE CAPITAL FINANCE
CENTRO FACTORING
SAN PAOLO IMI
FABER FACTOR
FERCREDIT
COMIT FACTORING
SERFACTORING
CREDIT FACTORING
DEUTSCHE BANK FACTORING
GALLO & C.
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Massimo CATANI
Guido FACCHETTI
Antonio IANTOSCA
Danilo DE CICCO
Antonio STACCIONE
MERCHANT LEASING & FACTORING
PADANA FACTORING
FARMAFACTORING
POOL FACTOR
I.FI.S. FACTORING
Collegio dei Revisori
Revisori Effettivi
Revisori Supplenti
Segretario Generale
Alessandro CARRETTA
(*) Membri del Comitato Esecutivo
(*)
(*)
(*)
(*)
(*)
ELENCO DEGLI ASSOCIATI
Aggiornamento al 05.07.1999
* ABF FACTORING
* BANCA CARIGE
* BANCA DI ROMA
* BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
* BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA
* C.B.I. FACTOR
* CENTRO FACTORING
* COFIRI F & L
* COMIT FACTORING
* CREDEM FACTOR
* CREDIT FACTORING INTERNATIONAL
* DEUTSCHE BANK FACTORING
* FABER FACTOR
* FACTORCOOP
* FACTOR INDUSTRIALE
* FACTORIT
* FARMAFACTORING
* FERCREDIT
* FIN-ECO FACTORING
* FIVEFACTOR
* GALLO & C.
* GE CAPITAL FINANCE
* I.FI.S. FACTORING
* IFITALIA - INTERNATIONAL FACTORS ITALIA
* MEDIOFACTORING
* MERCHANT LEASING & FACTORING
* PADANA FACTORING
* POOL FACTOR
* PRESTO LEASING
* RIESFACTORING
* SAN PAOLO IMI
* SAVAGEST
* SERFACTORING
* UFB FACTORING ITALIA
* VENETA FACTORING
ASSIFACT
Via Cerva, 9 – 20122 Milano
Tel. 0276020127 – Fax 0276020159
Internet www.assifact.it
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