LA VOCE DELLA TUA PARROCCHIA “S. Maria della Pace” Frati Minori Cappuccini di Palermo Giornalino non commerciabile N° 06 anno X, 09/02/2014 Indirizzo mail [email protected] www.parrocchiasantamariadellapace.it Le “Beatitudini”, proclama per la libertà Quel mattino era luminoso più del solito. Il monte, su cui era salito Gesù con i discepoli, degradava dolcemente verso il lago, che, con qualche enfasi, l’evangelista Matteo chiamava “Mare”. Era preziosa fonte di approvvigionamento per i pescatori e gli agricoltori della Galilea, regione intermedia fin dall’antichità tra culture e civiltà diverse e spesso in lotta. Il lago era chiamato “di Tiberiade” dai Romani e dai cortigiani ebrei che onoravano in tal modo l’imperatore regnante; o “di Genesareth” dai poeti, che ne immaginavano la forma dell’arpa; o semplicemente “di Galilea”. Incastonato come zaffiro nel territorio coltivato a ulivi e vigneti, con sullo sfondo svettanti palme, per Matteo e Marco era “il Mare”, a causa dell’attività di liberazione che Gesù vi svolgeva nell’attraversarlo e nel percorrerne il periplo attraverso le città rivierasche. A loro infatti evocava il più mitico “Mar Rosso”, l’ultima barriera per il Popolo ebreo guidato da Mosè in marcia verso la libertà. Gesù, quella volta, aveva un grande programma da esporre ai discepoli e alla folla che lo seguiva. «Il Regno dei Cieli è vicino, e necessita da tutti profonda conversione», aveva predicato fino a quel momento. Proveniente da un pellegrinaggio in Giudea, dove aveva ricevuto dal Battista il lavacro nel fiume Giordano, era risalito in Galilea per evangelizzare la popolazione multietnica, dopo avere iniziato i discepoli a divenire anch’essi “pescatori di uomini”. “Il Regno” annunciato tuttavia non assomigliava al “Regno d’Israele”, atteso per secoli dagli Ebrei in ansia di dominio dei Popoli. Gesù parlava del “Regno di Dio” come “attenzione” che il Padre riserva a tutti gli uomini, nella qualità di figli e senza discriminarli o chiedere nulla in cambio, ma con il solo desiderio che essi ne accogliessero l’amore e lo partecipassero ai fratelli con uguale generosità. Così, alla folla conquistata dalla “novità”, Gesù cominciò ad esporre la sua “Magna Charta”. Il racconto, nella penna di Matteo, assume la solennità del rito, adatto ad indugiare su ogni dettaglio e a cadenzare i verbi in sequenza: «Gesù salì sul monte…, si sedette…, prese la Parola…, aprì la bocca e… disse: “Beati i poveri per lo spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli». L’esordio comprensibilmente non sarà sembrato di buon auspicio agli ascoltatori, ma, come doccia fredda, ne raggelava i sogni e le speranze. Da sempre infatti avevano immaginato che, con l’avvento del Messia, sarebbero sfuggiti alla povertà, mentre ora ascoltavano Gesù che proclamava “beati” quanti scegliessero il contrario delle loro attese. I Profeti erano stati convincenti nel prospettare che la ricchezza e l’abbondanza in Israele sarebbero state il primo sintomo dell’era messianica, e il benessere l’avrebbero portato spontaneamente i Popoli sottomessi. «Dromedari ti invaderanno», aveva vaticinato Isaia su Gerusalemme, quattro secoli prima. «Oro e incenso di Arabia verranno a te». Non potevano perciò non suonare frustranti le parole sulla scelta volontaria della povertà per essere “beati” e meritare l’attenzione del Padre. Tuttavia nessuno osò interrompere la proclamazione delle altre sette “Beatitudini” che si rivelarono esplicative di quell’incipit spiazzante. Esse riguardavano gli “afflitti” dichiarati «beati, perché saranno consolati»; i “diseredati”, anch’essi «beati perché riavranno la terra», e gli «affamati di giustizia e di verità, beati perché saranno saziati». Tanta abbondanza di felicità avrebbe inoltre investito “i misericordiosi” e “i costruttori di pace”, dichiarati semplicemente «figli di Dio» perché imitatori delle sue azioni. Né poteva mancare l’attenzione ai «puri di cuore», i soli in grado di scorgere nella Storia degli uomini i passi del “Dio con noi”. Man mano che il “proclama” si esplicitava nelle nuove proposizioni, la prima si rivelava meno traumatizzante. Avevano compreso che Gesù non voleva accrescere il numero dei poveri né intendeva favorire la povertà, ma era lì a chiedere ai suoi di collaborarlo per sradicare l’egoismo e l’avidità che avevano causato l’ingiustizia nel divario osceno tra ricchezze sfrenate dei pochi beoni e la miseria e la fame delle tante Nazioni e di interi Continenti. Gesù chiedeva ai discepoli solo di farsi carico degli ultimi della Terra. Questo “ideale” non restò utopico se, attestante Luca ne ”Gli Atti degli Apostoli”, le prime Comunità cristiane potevano dichiarare che “tra loro nessuno era bisognoso”, in quanto ciascuno si riteneva responsabile della felicità dei fratelli. Questi valori annunciati costituiscono per la Chiesa il “nuovo Decalogo”, a superamento di quello di Mosè, e, senza alibi svelano ai seguaci di Cristo, pur sempre tentati da suggestioni o altre seduzioni, il segreto per appartenere al Regno. Fra’ Domenico Spatola Ricordando Padre Mario Sciortino (1924-2014) La notizia del decesso di padre Mario (al secolo Sciortino Antonino) non mi ha trovato sufficientemente preparato, anche se all’evento da qualche anno ci avevano orientato a rassegnazione la sua malattia e l’età che, nelle nove decadi di sua vita, ne avevano consentito pienezza di maturità. Sempre attivo e intellettualmente impegnato, fu docente della lingua italiana e di quella francese nei Seminari cappuccini di Caltanissetta e di Partinico, e assistente instancabile, negli anni della crescita di noi aspiranti a diventare Frati. Prediligeva i piccoli e spesso, nella sobrietà dei tratti mai eccessivi, era comprensivo e materno con noi adolescenti, che vivevamo anche lunghi periodi senza incontrare la mamma. Le sue attenzioni diventavano premure quando qualcuno di noi si ammalava, e non gli mancavano gesti e parole di conforto. A quanti ne abbiamo sperimentato la disponibilità al servizio, padre Mario ha saputo orientare il cammino. Nell’insegnamento era puntuale e, da profondo intenditore della grammatica e fine scrittore, non disdegnava tuttavia di apprezzare anche le espressioni paradossali che uscivano in modo scanzonato o strampalato dalle nostre penne. Lavorò alla ricostruzione della vita di san Bernardo da Corleone (1605-1667), attingendo scrupolosamente alle fonti processuali dell’epoca, e il volume edito fu la risultanza della passione culturale, storica e spirituale, armonizzata con grande equilibrio. Invogliava gli studenti alle lunghe letture, e la mansione di “Bibliotecario”, che tenne per circa quarant’anni nel nostro Convento di Palermo, testimonia di lui il grande amore alla cultura che ricercava con spirito libero e in tempi in cui l’indipendenza del pensiero era diffidata. Padre Mario è stato “Maestro di vita”, anche con i lunghi silenzi che nascondevano a noi le sue molteplici sofferenze e le tante rinunce accettate dalla vita, a causa pure della non generosa statura fisica. E quello che, a volte, appariva in lui diffidenza, era piuttosto ascrivibile al disagio iniziale, che si scioglieva appena si riusciva a intercettare il suo “buon cuore” pronto a commuoversi dinanzi alle sofferenze. “Fiero dell’epoca in cui era nato”, si riteneva “soddisfatto di avere vissuto l’evento bellico, che gli aveva fatto conoscere realtà diverse e contraddittorie del periodo certamente più infelice e paradossalmente da non dimenticare”. Innamorato della vita, era avidamente curioso di conoscere, sì che la sua scrivania permanentemente era ricoperta dai libri squadernati per la consulta come per una ricerca mai finita. Aiutò come poté, e nella discrezione più assoluta, numerosi poveri, e, con la complicità di suo padre, poté sostenere negli studi qualche seminarista cappuccino di famiglia povera. Mancheranno il suo carisma di sacerdote e il suo servizio di lavoratore instancabile, ma siamo certi che il bene da lui seminato continuerà a crescere nel cuore dei tanti che a padre Mario dobbiamo, insieme a tanto affetto, un’immensa gratitudine. Per il suo carattere, schivo e discreto, forse non ci sarà capitato di potergli dire che gli volevamo tanto bene, ma siamo certi che egli lo abbia compreso e che dal Cielo continuerà ad esserci amico e fratello. Il parroco Voglio… Voglio la luce negli antri di tenebra; voglio pulita l’aria che gl’inganni consumano; voglio calore contro algida storia; chiedo l’amore ad umiliar la boria; avverso ad oltranza intrighi di morte, sogno speranza che nostra sorte non assicura e, a vincere paura, voglio… libertà matura Frà Domenico Spatola Avvisi e Notizie • Sono ancora aperte le iscrizioni per i corsi di preparazione alla Cresima che inizieranno il 16 Febbraio 2014 e si concluderanno il 31 Maggio 2014, con la celebrazione del Sacramento. Gli incontri saranno ogni Domenica alle ore 09:30 con la Santa Messa e a seguire la catechesi fino alle 11:30. • Martedì 11 Febbraio alle ore 18:00 sarà celebrata la Messa per gli ammalati, e per i casi particolari verrà amministrata l’Unzione degli infermi. • Domenica 23 Febbraio Gita Parrocchiale ad Agrigento per la “Sagra del Mandorlo in Fiore” e visita di Palma di Montechiaro, con partenza da piazza Cappuccini alle ore 07:30. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Franco Russo (Tel. 3687107283) oppure in sacrestia. • E’ possibile prenotarsi, in ufficio parrocchiale tutti i giorni dalle 17 alle 19:30, per delle visite Specialistiche che si effettueranno presso il nostro Poliambulatorio della Missione San Francesco: Ch.Plastica e Neoplasie cutanee: 28/02/2014 – ore 15,30 - Dr. Carlo Melloni - (max 7 Visite). Urologia: 25/02/2014 ore 9,00 - Prof.Darwin Melloni - (max 7 Visite). Nutrizionista: 21/02/14 ore 9,00 - Dott.ssa La Barbera Antonella - (max 7 Visite). Ginecologia + ev, striscio vaginale: 20/02/14 ore 9,00 - Dr. Enzo Valenti - (max 7 Visite). Angiologia: 14/02/2014 – ore 09:00 – Dr. Licata - ( max 7 Visite ). Densitometrie ossea e Visita Ortopedica: 10 e 24/02/2014 dalle ore 9,30 alle 12,30 - Dr. Salomone Sergio - ( Max 20 Visite ) Corso Prematrimoniale: Dal 10 al 26 Febbraio 2014 Lunedì 10/02/2014: «Presentazione del programma e dei partecipanti al corso con consegna della carpetta con gli opuscoli, le dispense e gli schemi delle lezioni». A cura di fra’ Domenico Spatola, parroco Martedì 11/02/2014 «Aspetti medici e ginecologici del Matrimonio». Relatore Dott. Michele Citarda. Mercoledì 12/02/2014, «Dinamiche psicologiche della vita di Coppia e ciclo della vita». Rel. Dott.ssa Rossana Carmagnani Giovedì 13/02/2014, «Aspetti giuridici del Matrimonio». Relatore Dott.ssa Irene Tiano, esperta in diritto matrimoniale. Lunedì 17/02/2014, «La vita in Cristo». Relatore Padre Cosimo Scordato teologo e docente presso la Facoltà Teologica di Sicilia Martedì 18/02/2014, «Riflessioni sulla Coppia: il rispetto dei Valori fondamentali dei diritti umani nella costruzione del rapporto fra la Donna e l’Uomo». Relatori Dott.ssa Zaira Donarelli e Dott. Gianluca Lo Coco, psicologi. Mercoledì 19/02/2014, “Rapporto genitori e figli”, Dott.ssa Raffaella Beninati Giovedì 20/02/2014, «Temi e aspetti etici e morali del Matrimonio alla luce della fede e della morale cattolica». Relatore prof.ssa Anna Pia Viola, Lunedì, 24/02/2014, «Testimonianza di vita matrimoniale e di relazione con i figli». Relazionano i coniugi Claudia e Giuseppe Cancilla Martedì 25/02/2014, «Teologia e Liturgia del Matrimonio». Relatore fra’ Domenico Spatola, ecclesiologo e dottore in teologia. Mercoledì 26/02/2014, alle ore 21,00 nella chiesa parrocchiale durante la solenne celebrazione della santa Messa dedicata ai fidanzati, ai genitori e ai testimoni delle loro future nozze, verranno consegnati gli attestati della partecipazione. È raccomandata la puntualità e non sono tollerate assenze, in quanto ogni lezione è unica e, nel contesto, indispensabile all’approfondimento della scelta di vita che i fidanzati cristiani vorranno progettare. Concerti in Parrocchia • Domenica 9 Febbraio 2014 alle ore 19:00 Concerto per Pianoforte di Massimo Bentivegna, eseguirà Le Sonate di Beethoven e i Notturni di Chopin. • Domenica 16 Febbraio alle ore 19:00 il Coro Gospel del M° Pietro Marchese.