LA VOCE DELLA TUA PARROCCHIA “Santa Maria della Pace” Frati Minori Cappuccini di Palermo Giornalino non commerciabile N° 05 anno XI, 01/02/2015 Indirizzo mail [email protected] www.parrocchiasantamariadellapace.it «Una dottrina nuova insegnata con autorità» (Mc 1, 27) Cafarnao, capoluogo ebraico alternativo alla Tiberiade pagana, viveva, al tempo di Gesù, il suo splendore di “città commerciale e multietnica”, agevolata dalla ubicazione di essere sul lago di Galilea uno snodo carovaniero tra il Mediterraneo e la ricca e popolosa Damasco. Tiberiade, costruita da Erode Antipa per onorare l’imperatore romano Tiberio, era infatti inavvicinabile dagli Ebrei osservanti, perché ritenuta “impura” per la “diceria” che la voleva costruita sopra un’area sepolcrale. Gesù, reduce dal battesimo di Giovanni nel fiume Giordano e “pieno di Spirito Santo”, con i primi discepoli da lui chiamati a condividere il “Vangelo del Regno” e consacrati “Pescatori di uomini”, si recò a Cafarnao dove dimorerà per un intero anno. Le scoperte archeologiche del francescano Padre Corbo hanno riportato alla luce, nella prima metà del XIX secolo, “la casa di Pietro”, che i Cristiani del Secondo Secolo trasformarono in “luogo di culto” per non obliterarne la memoria. I graffiti sulle mura, inneggianti a Cristo e a Pietro, sono infatti inconfutabili segnali di tale permanenza. In seguito alla definitiva disfatta giudaica ad opera dell’imperatore Adriano nel 136, la Palestina fu svuotata di Ebrei e la città di Cafarnao iniziò un inarrestabile periodo di decadenza che la portò a scomparire non solo politicamente ma, a causa di guerre tribali e terremoti, anche geograficamente. Grande fu perciò l’opera del padre Corbo e della sua équipe nel riportare alla luce la città gloriosa e i suoi numerosi quanto preziosi reperti d’epoca ellenistica e romana. Stupisce per ampiezza anche la sinagoga di epoca bizantina, giustamente dichiarata “la più bella” tra quelle dell’antichità palestinese. Si erge a pochi metri dalla “casa” di Pietro e testimonia il luogo dove presumibilmente insisteva la precedente sinagoga frequentata da Cristo e dai suoi. Il racconto dell’evangelista Marco (cfr Mc 1, 2128) presenta da subito Gesù nell’atto di insegnare “nella Sinagoga in giorno di sabato”. Essenziale, il racconto non indugia sui preliminari del rito e pretende l’attenzione del lettore all’insegnamento, che appare “nuovo” agli astanti e soprattutto annunciato “con autorità”. Il “confronto” evidenziato dalla folla fu a discapito dei loro Scribi, i quali come maestri ufficiali commentavano la Legge di Mosè, ma senza compromettersi e con sentenze riciclate da altri e lontane dalla quotidianità della gente. L’insegnamento di Gesù al contrario si rivelò immediato e attuale, intrigandosi nelle difficoltà del popolo, soggiogato dall’interpretazione oppressiva e in contrasto con i valori di libertà e di amore, proposti dal “modello del Regno” prospettato da Gesù. L’attenzione dell’assemblea era massima e l’entusiasmo esplose non senza creare aspettative distorte e risposte antitetiche al messaggio annunciato. Quasi rappresentante sindacale del “gruppo di fanatici”, uno della folla, descritto dall’Evangelista «posseduto da uno spirito impuro» e contrapposto a Cristo “in cui abita lo Spirito Santo”, gridò a Gesù ricordandogli la sua origine di “Nazareno”, ossia di quella Nazareth dove forte vibrava il sentimento irredentista e di ribellione contro il potere romano, e lo invitò a trarne le conclusioni, alleandosi con loro per la definitiva disfatta di tutti i nemici di Israele. La risposta di Gesù fu severa da far tacere i bellicosi entusiasmi e l’effetto sarà sembrato prodigioso al punto che tutti si stupirono, avendo visto in Gesù non solo il «Maestro che insegna con autorità», ma «Colui che comanda agli spiriti impuri ed essi gli obbediscono!». Fra’ Domenico Spatola 27 gennaio 1945-2015. Giorno della Memoria Settanta anni da quando le truppe bolsceviche entrarono nel Campo di sterminio di Auchwitz/Birchenau e liberarono i pochi sopravvissuti. Si ritiene infatti che nella sola Auschwitz siano stati sterminati in cinque anni oltre tre milioni di prigionieri passati dalle camere a gas e dai forni crematori. Una “ferita aperta” per l’Umanità che nella tragedia del Nazismo, riconosce la parte malata di sé. Rimuoverne il ricordo o disconoscerla comporta il rischio di reiterare stesse oscenità e nefandezze perpetrate ai danni di persone deboli e indifese, colpevoli di appartenere ad una “razza” non gradita ai responsabili di quella Storia. I documentari fotografici e i numerosi reperti, che i criminali tentarono di fare sparire come prove della loro colpevolezza, rimangono a testimonianza imperitura custoditi con cura nel museo dell’orrore di Auschwitz. Alla loro vista si rimane inorriditi per tanta crudeltà, e non possiamo non chiederci: «Come sia stato possibile tutto questo?» Il filosofo inglese Hobbes, nel XVI secolo, poneva a fondamento del suo “Leviatano” il detto del commediografo romano Plauto: «Homo homini lupus» (“ogni uomo è un lupo per l’altro uomo”). Disperante sarebbe, se il controcanto di Gesù: «Amatevi come io vi ho amato» (Gv 13,34), non ricordasse all’uomo la sua dignità di essere “costituito ad immagine e somiglianza divina”.(Cfr Genesi 1,26) D. S. Sarina, mamma dei poveri La morte di Sarina Ingrassia non ci ha colto di sorpresa, sia per la veneranda età (91 anni compiuti) che per la grave malattia, eppure ci ha trovati impreparati. La conoscevamo come riferimento importante di testimonianza evangelica, per quella “povertà”, caratteristica delle “Beatitudini” di Cristo, da essa assunta come modello unico di vita. Definirla ”Madre Teresa di Calcutta” in versione monrealese, potrebbe apparire esagerato a quanti non hanno avuto, come noi, la fortuna di conoscerne la grande umanità accompagnata dalla brillantezza del pensiero, vigile e sicuro fino alla vigilia del decesso. Nel petto di Sarina batteva infatti un grande cuore per tutti i poveri e gli emarginati del rione “Baviera” di Monreale che accorrevano nella sua casa, aperta senza condizioni all’ospitalità per un piatto caldo, ma soprattutto per cercare conforto. “Angelo dei poveri” fu definita e “Mamma dell’anno” una decina d’anni fa, quando, a livello nazionale, vollero assegnarle meritatamente tale riconoscimento. Sarina aveva evangelicamente capito che solo l’amore è la frequenza sulla quale sperimentare Dio, e l’esempio di Cristo la rendeva umile e tollerante con tutti. Amava profondamente i giovani, e li invogliava a non lasciare mai gli studi e i libri, che essa riteneva “il miglior regalo da offrire ai ragazzi”. Si batteva contro le ignoranze programmatiche e a tutti i livelli di quanti volevano tenere in condizioni di sudditanza la popolazione, non favorendo le porte del “sapere”. Ai ragazzi ripeteva: «Studiate, perché in tal modo nessuno vi potrà ingannare». La sua forza era alimentata dalla preghiera, mai bigotta. Per la libertà innata del suo spirito amava pregare con tutti, nella più ampia disponibilità ecumenica. A tale scopo aveva fatto della “Comunità di Taizé” il centro ideale della sua grande spiritualità e passione del vivere. «Per essere di tutti – diceva tra il serio e il faceto – aveva rinunciato nella sua vita ad essere di qualcuno». “Testimone”, dunque “Profeta”, di quelli che l’Umanità edita con stupore. Coraggiosa nelle sue battaglie consiliari al Comune di Monreale, a favore dei ragazzi poveri. Sapeva con la dolcezza, che mai le difettava, ma non senza la fermezza di chi aveva raggiunto la maturità della verità, ottenere quel che riteneva giusto, che spesso era il necessario per i suoi assistiti. Ora riposa, dopo la fatica del suo lungo giorno. La vidi dolente nella sua ultima battaglia, sul letto di morte la vigilia del grande trapasso, il volto era segnato dal dolore a raccontare, con i bagliori dell’ultimo sole, che al tramonto si fa più luminoso, la sua grande verità: «Ho dato tutto!». Commento ineguagliabile della sua vita, riscritta sul modello dell’amato Signore, crocifisso per amore. Grazie, mamma Sarina. Sappiamo che, con il tuo spirito, dolce e battagliero continuerai a lottare con noi per il Regno di Dio sulla terra, come era tua passione. Il parroco Fiore Vermiglio e rosato fiore, sanguigno e donato al cuore agli occhi riluci ardore e bellezza, e, in finezza serena, conduci gentile primavera dopo l’inverno breve sotto il biancor di neve Fra Domenico Spatola Avvisi e Notizie • I corsi di preparazione alla Cresima inizieranno l’8 Febbraio 2015 e si concluderanno il 30 Maggio 2015, con la celebrazione del Sacramento. Gli incontri saranno ogni Domenica alle ore 09:30 con la Santa Messa e a seguire la catechesi fino alle 11:30. Il Corso Prematrimoniale si terrà dalle 21:00 alle 22:00 dal lunedì 9 al 25 Febbraio 2015. Per ulteriori informazioni e per le iscrizioni rivolgersi all’ufficio parrocchiale. • Lunedì 2 Febbraio alle ore 21:00 si terrà la celebrazione eucaristica della Candelora. • Mercoledì 11 Febbraio alle ore 18:00 sarà celebrata la Messa per gli ammalati, e per i casi particolari verrà amministrata l’Unzione degli infermi. • E’ possibile prenotarsi, in ufficio parrocchiale tutti i giorni dalle 17 alle 19:30, per delle visite Specialistiche che si effettueranno presso il nostro Poliambulatorio della Missione San Francesco: Densitometrie ossea e Visita Ortopedica: 16 e 25/02/2015 ore 9,30 alle 12,30 -Dr. Salomone Sergio (Max 15 Visite). Ginecologia + ev, striscio vaginale: 19/02/2015 ore 9,00 - Dr. Enzo Valenti - (max 7 Visite). Nutrizionista: 24/02/2015 ore 9,30 - Dott.ssa La Barbera Antonella - (max 7 Visite). Ch.Plastica e Neoplasie cutanee: 27/02/2015 – ore 15,30 - Dr. Carlo Melloni - (Max 7 Visite). Test Audiometrico: 18/02/2015 ore 09:30 – Careri Francesco ( Max 10 Visite ). Corso Prematrimoniale: Dal 9 al 25 Febbraio 2015 Lunedì 09/02/2015: «Presentazione del programma e dei partecipanti al corso con consegna della carpetta con gli opuscoli, le dispense e gli schemi delle lezioni». A cura di fra’ Domenico Spatola, parroco Martedì 10/02/2015: «Dinamiche psicologiche della vita di Coppia e ciclo della vita». Rel. Dott.ssa Rossana Carmagnani Mercoledì 11/02/2015: «Riflessioni sulla Coppia: il rispetto dei Valori fondamentali dei diritti umani nella costruzione del rapporto fra la Donna e l’Uomo». Relatori Dott.ssa Zaira Donarelli e Dott. Gianluca Lo Coco, psicologi. Giovedì 12/02/2015 «Aspetti sulla Genitorialità» Relatori Angela Vitrano e Auricelli Serena Lunedì 16/02/2015: «Aspetti giuridici del Matrimonio». Relatore Dott.ssa Irene Tiano, esperta in diritto matrimoniale. Martedì 17/02/2015: «Aspetti medici e ginecologici del Matrimonio». Relatore Dott. Michele Citarda. Mercoledì 18/02/2015: «La vita in Cristo». Relatore Padre Cosimo Scordato teologo e docente presso la Facoltà Teologica di Sicilia Giovedì 19/02/2015 «Temi e aspetti etici e morali del Matrimonio alla luce della fede e della morale cattolica». Relatore prof.ssa Anna Pia Viola, Lunedì 23/02/2015: «Testimonianza di vita matrimoniale e di relazione con i figli». Relazionano i coniugi Claudia e Giuseppe Cancilla Martedì 24/02/2015: «Teologia e Liturgia del Matrimonio». Relatore fra’ Domenico Spatola, ecclesiologo e dottore in teologia. Mercoledì 25/02/2015: alle ore 21,00 nella chiesa parrocchiale durante la solenne celebrazione della santa Messa dedicata ai fidanzati, ai genitori e ai testimoni delle loro future nozze, verranno consegnati gli attestati della partecipazione. È raccomandata la puntualità e non sono tollerate assenze, in quanto ogni lezione è unica e, nel contesto, indispensabile all’approfondimento della scelta di vita che i fidanzati cristiani vorranno progettare. Concerti in Parrocchia Domenica 1 Febbraio alle ore 19:00 Concerto per pianoforte a quattro mani, ”Duo Luppino-Grisafi”, eseguiranno musiche di Clementi, Schumann, Rubinstein, Debussy, Grieg e Brahms. Domenica 8 Febbraio alle ore 19:00 Concerto duo Pianoforte (Roberto Alisena) e Sax Contralto (Salvo Principato) eseguiranno musiche di D. Milhaud, P. Iturralde, J. Demersseman, E. Bozza, J. Matitia