Le camelie e il loro valore a livello ticinese Elisabeth Schlunke 4A LAM in Biologia Anno 2011-12 Docente:Valerio Sala 2 Indice Introduzione ____ (3) La Camelia -Origini……………………………………………………………...(4-6) -Classificazione…………………………………………………….(7-14) -Caratteristiche e sviluppo………………………………………..(14-27) -Coltivazione…………………………………………………………(28) -Sistemi di moltiplicazione……………………………………….(29-31) -Malattie……………………………………………………………...(32) La Camelia in Ticino -Il clima ticinese……………………………………………………..(33) -Introduzione e Diffusione della camelia in Ticino…………………(33) -La camelia più diffusa nel locarnese…………………………….(34,35) -La specie più diffuse…………………………………………….(37-42) -Le più vecchie camelie del Ticino……………………………….(43,44) -Tradizione delle camelie a Locarno……………………………..(45,46) -Usi commerciali…………………………………………………….(46) I parchi Ticinesi Il parco delle camelie di Locarno (47- 49) -Storia -Fasi di ampliamento e costi -Situazione attuale e progetti futuri -vivaio Il Parco Botanico del gambarogno (49,50) -Storia -Probelmi Altri giardini pubblici e privati________________________________ - Isole di Brissago…………………………………………………..(51) - Monte verità e produzione di tè verde………………………....(52,53) - Parco di Orselina………………………………………………….(53) Scoprire le camelie del Locarnese (54-56) Allegati (57-88) - Liste di camelie - Cartine Conclusione (89) Bibliografia (90-93) 3 Introduzione Il Ticino grazie al suo clima mite possiede una flora davvero invidiabile, in particolare nelle vicinanze del lago Maggiore troviamo le più belle piante situate in parchi, giardini privati e pubblici. Tra la vasta flora che cresce in Ticino troviamo anche bellissime camelie che, anche se provenienti dall’oriente, trovano un habitat ideale nel sopraceneri dove crescono facilmente, in particolare troviamo alcune specie di camelie alle isole di Brissago, una coltivazione di Camellie sinensis al Monte Verità e molte specie e varietà di camelie nel Parco Botanico del Gambarogno e nel Parco delle camelie di Locarno. Queste zone sono una forte attrazione turistica e alcune di esse sono riconosciute a livello mondiale perché presentano caratteristiche uniche. Il lavoro può essere diviso in tre sezioni: la parte biologica, le camelie in Ticino e i parchi Ticinesi. La prima parte del lavoro serve ad approfondire l’argomento delle camelie dal punto di vista biologico, l’obbiettivo è fornire concetti generali e di carattere scientifico (ma comprensibili a tutti) sulle camelie per poter meglio capire parole e concetti che saranno utilizzati più avanti nel testo e approfondire un tema solitamente trattato solo da opuscoli scientifici specifici. La parte centrale del lavoro si occupa più nello specifico della camelia in Ticino : la sua introduzione nella regione, le zone e le modalità di diffusione, la tradizione ticinese della camelia e la manifestazione delle camelie a Locarno, nonché le caratteristiche delle specie comparse nel corso del tempo nei parchi e giardini ticinesi. Il lavoro si sofferma anche su aspetti molto interessanti e forse non a tutti noti come la produzione di tè verde al Monte verità o la varietà di camelia più diffusa in Ticino. L’ultima parte del lavoro si occupa dei parchi e giardini ticinesi che ospitano le camelie più belle. Il Parco delle Camelie di Locarno ha una descrizione più importante visto che è l’unico parco dedicato interamente alle camelie; la descrizione è stata ricostruita grazie alle interviste al signor Remo Ferriroli e al signor Daniele Marcacci che, da anni, coltivano camelie nel vivaio di Locarno Monti e sono i principali ideatori e fautori del Parco. Tra i parchi Ticinesi più belli e importanti non c’è solo quello di Locarno ma c’è anche il parco botanico di Vairano che raccoclie moltissime varietà di camelie, oltre ad azalee, rododendri e magnolie. Ne è stata riassunta la storia grazie all’intervista fatta al Signor Eisenhut. In seguito si parlerà di altre due zone dove si possono trovare camelie interessanti: nella coltivazione di Camellia sinensis al Monte Verità e nella collezione di camelie presente alle isole di Brissago. Per finire, è stato costruito un interessante percorso botanico che completa il lavoro e che comprende tutti i parchi del Locarnese e i giardini pubblici di Locarno con l’aggiunta di cartine e liste degli esemplari presenti nei parchi. Con il mio lavoro di maturità ho voluto mostrare quella che secondo me, è la più bella pianta che abbiamo in Ticino e redigere su di essa un lavoro completo che possa aiutare tutti gli amanti della camelia a scoprirla anche in Ticino, spero inoltre di trasmettere la stessa passione per le camelie che ho potuto condividere con i diversi giardinieri che si occupano della manutenzione e della costruzione dei parchi. 4 La Camelia Le sue origini La camelia proviene da una vasta zona dell’area asiatica che si estende dalla penisola indiana, ai differenti paesi a sud della Cina, fino alle isole di Borneo e passando dalla Cina, centro più grande di origine, si allarga fino al Giappone. Solitamente la camelia è associata al Giappone, invece le specie endemiche qui presenti, anche se molto Figura 0: cartina di parte dell’Asia meridionale che corrisponde al centro di origine del genere Camellia e quindi di tutte le specie, la cartina classifica le nazioni e i territori della Cina secondo il numero di specie endemiche presenti. importanti, sono considerate solo 4: la Camellia japonica, la Camellia sasanqua, la Camellia luchtunensis e la Camellia Oleifera. La nazione con la più vasta presenza di specie endemiche1 è invece la Cina, in particolare le regioni dello Yunnan e Guangxi (in rosso scuro nell’immagine), la seconda nazione con più specie endemiche è il Vietnam. Le specie endemiche più conosciute provenienti dalla Cina e dal Vietnam sono la Camellia sinensis, la camelia del tè, e molte specie della camelia gialla. Dallo Yunnan provengono la specie reticolata e la specie saluenensis 1 Endemico: agg. che è diffuso in un determinato territorio dal Dizionario Italiano on line su http://www.dizionario-italiano.it/ 5 In Giappone le camelie, a partire dalla scoperta del tè ( avvenuta secondo le leggende più di 3000 anni fa’) sono sempre state oggetto di approfondito interesse grazie alla loro vasta coltivazione ed ibridazione, che ha prodotto esemplari sempre più belli e complessi, esse sono state apprezzate nel tempo anche come piante ornamentali. Il loro fascino ha fatto sì che rientrassero anche in alcune antichissime leggende e che fossero spesso collegate ad una divinità. Il nome “camelia” è stato assegnato nella seconda metà del 1700. Il vero nome è “Tsubaki” che tradotto letteralmente dal giapponese significa (a seconda delle interpretazioni) “albero dalle foglie lucenti” o “albero dalle foglie spesse”: due caratteristiche molto peculiari del genere Camellia. Secondo i giapponesi la camelia è il fiore che annuncia la primavera infatti la maggior parte delle camelie comincia a fiorire ad inizio marzo. In Giappone la camelia è considerata simbolo di: immortalità, amore eterno, protezione e vittoria e per questo i fiori di camelia erano spesso legati in passato a riti di battaglia, matrimoni, viaggi di profeti e monaci e offerte ad imperatori ed imperatrici. Sebbene la camelia sia stata scoperta in oriente già da molto tempo essa giunge in occidente solo attorno al 1730, grazie alla compagnia delle indie orientali che, oltre a trasportare in Europa seta spezie e porcellane, pare trasportasse anche piantine di camelia. Si racconta che gli europei, soprattutto gli inglesi, fossero molto interessati al tè prodotto grazie alle foglie di Camellia sinensis e chiesero ai cinesi (il commercio con i giapponesi Figura 1: Tôto Ueno Shimotera tsubaki, non era ancora cominciato) di fornire loro delle piantine da coltivare. I cinesi però che non voledipinto giapponese che rappresenta delle camelie. vano che il loro tè fosse coltivato altrove fornirono agli inglesi delle camelie comuni (si pensa della specie di C. japonica) che non consentivano di produrre l’adorato tè ma che suscitarono comunque molto interesse tra i botanici dell’epoca . La prima descrizione e raffigurazione di un esemplare giunto in Europa fu opera del botanico inglese James Petiver (1702-1709), ma già prima di lui, altri europei che avevano viaggiato in Asia ed erano rimasti colpiti dalla bellezza della camelia, l’avevano raffigurata; tra questi il personaggio più importante fu Engelbert Kaempfer, famosissimo medico e botanico tedesco, che viaggiò molto in Asia (India, sud-est asiatico e Giappone) dove raffigurò e descrisse molte piante del posto tra le quali la camelia. Il primo importatore della camelia non fu’, come si dice spesso, il gesuita Joseph Kamel (1661-1706) ma si è certi che la prima introduzione di camelie Figura 2: Raffigurazione di camelia di in Europa avvenne nel 1739 quando Lord Peter Engelbert Kaempfer (1651-1716). (membro della Royal Horticultural Society di Londra) fece importare due piantine e tentò di coltivarle in una serra purtroppo senza successo. Quando Carl Nilsson Linnaeus (più noto come Linneo), naturalista svedese 6 artefice della moderna classificazione scientifica degli esseri viventi, classificò la camelia, allora chiamata“rosa del Giappone”, non le diede il nome del primo importatore ma decise di fare un omaggio a J. Kamel come segno di riconoscenza per l’ampio lavoro svolto nel campo della botanica, così chiamò l’arbusto “Camellia”. Negli anni successivi vennero introdotte altre piante di camelia sempre grazie a botanici benestanti molto interessati a questa nuova pianta. All’inizio del XIX secolo le camelie si diffusero ben presto in gran parte dell’ Europa e vennero in seguito introdotte nuove specie : la sinensis, l’oleifera, la reticolata, la sasanqua e altre meno conosciute. In Italia una delle prime camelie introdotte fu’ quella della Reggia Reale di Caserta, detta "Celebratissima" che pare sia stata messa a dimora nel 1760. In Germania una delle prime fu’ quella Figura 3: fotografia della camelia pluricentenaria di Pilnitz che si trova ancora a Pilnitz che vanta circa 200 anni ed è ancora in ottima salute. In Portogallo, ad Oporto, nella Villa Nova de Gaia, esistono tre camelie che si dice superino i 400 anni! Le camelie apparvero anche in molti giardini privati e negli stessi anni alcuni giardinieri cominciarono a coltivare le camelie per ottenere nuove varietà, come fece ad esempio Alfred Chandler, giardiniere di Vauxhall padre dell’ancora molto apprezzata varietà chandler elegans,. La camelia fu’ il fiore più famoso dell’Ottocento e divenne una vera e Figura 4 : Camellia japonica var. Chandler elegans propria moda tra le signore e i signori di alto rango che abbellivano i propri abiti con fiori di camelia. Essa entrò anche a far parte della letteratura con il famosissimo romanzo di A. Dumas "La Dame aux Camellias" , e l”inno ai fiori” di Nencioni. A quell’epoca, giardinieri, vivaisti e botanici facevano una vera e propria gara per la creazione(tramite incroci) di nuovi ibridi ai quali davano spesso nomi ampollosi, i propri nomi o erano pagati per dare alle nuove varietà il nome di persone ricche o persone note in campo politico e culturale. Purtroppo ciò fece sì che si creasse una grande confusione nella classificazione dei vari ibridi : una stessa varietà aveva più nomi o le caratteristiche fornite nella descrizione della varietà non erano sufficienti ad identificarla. Il problema era che la maggior parte delle persone che facevano queste ibridazioni non aveva delle vere conoscenze scientifiche sull’argomento e nella maggior parte dei casi cercava solo di arricchirsi. La diffusione, la passione e la fama della camelia non si fermarono solo in Europa, infatti già dal 1798 essa si diffuse in Nord America. La Camelia si espanse poi anche in Sud America e arrivò più tardi anche in Australia ma ben presto la sua fama si attenuò perché i fiori cominciavano a costare troppo e agli inizi del 1900 alla camelia si sostituì un nuovo fiore : il tulipano. A partire dalla metà del XX secolo la camelia è tornata ad appassionare, seppur con meno accanimento, botanici, giardinieri e sempre più numerosi amanti delle piante e del giardinaggio. Oggigiorno non ci si interessa solo del lato estetico ma ci si incuriosisce sempre più del lato scientifico. 7 Camelie cinesi e camelie giapponesi La cultura giapponese è molto diversa da quella cinese, questo vale anche per le camelie. La cultura giapponese apprezza le camelie con fiori semplici dove si vedono sia il pistillo che gli stami: da questa tradizione derivano le camelie Higo trattate nel capitolo “la specie più conosciute”. Questa tradizione portò alla ricerca di esemplari sempre più semplici; infatti si trovano camelie Higo con pochissimi petali molto appiattiti e in questi fiori sono ancora più evidenziati gli organi riproduttivi del fiore. La tradizione cinese, al contrario di quella giapponese predilige fiori grandi, doppi, con l’apparato riproduttivo coperto, per questo fu fatta una selezione che andava piuttosto in questa direzione. Ma questo non è l’unico motivo per cui ci sono così tante varietà di Camellia japonica , infatti in Cina era d’uso portare dei rametti che presentavano “sport” al dirigente, a persone religiose o al re o regina e si riceveva in cambio una ricompensa. Per questo molti hanno tagliato i rametti che presentavano mutazioni e li hanno portati alle autorità, che li hanno piantati, infatti nei parchi e siti religiosi per esempio troviamo molte varietà. La classificazione Regno: Plantae Divisione : Spermatophytae Sottodivisione : Angiospermae Classe: Dicotyledones Ordine: Theales Famiglia: theaceae Genere: Camellia Specie : (le più conosciute) japonica, sinensis, sasanqua.. Varietà2 Figura 5 : Camellia japonica var. gigantea red La classificazione è uno dei compiti della sistematica (detta anche tassonomia): scienza che studia la classificazione e le caratteristiche di tutti gli esseri viventi. La classificazione serve, oltre che a tenere un certo ordine e ad avere in linguaggio comprensibile in qualsiasi lingua, a poter riconoscere con certezza tutti gli esseri viventi e a collegare organismi più antichi con quelli esistenti ancora oggi. Tutti gli esseri viventi conosciuti vengono classificati; le piante in particolare sono classificate secondo: regno, divisione, (sottodivisione), classe,ordine, famiglia, genere e specie. Non tutte le specie possiedono delle varietà, la camelia invece è una delle piante che possiede più varietà al mondo e nella classificazione delle camelie, l’aggiunta della varietà svolge un ruolo molto importante per il loro riconoscimento. Nel Genere Camellia troviamo circa una sessantina di specie conosciute ma decine di migliaia di varietà soprattutto per quanto riguarda la specie japonica. Tutti gli esseri viventi hanno fondamentalmente due nomi: quello botanico e quello comune, per esempio, quella che noi chiamiamo comunemente camelia si chiama nel linguaggio scientifico Camellia. Il nome botanico deriva da quella che è chiamata nomenclatura binomia poiché consiste nell’attribuzione di un doppio nome ad ogni 2 Per il genere camelia ci sono relativamente poche specie ma tantissime varietà, quindi non ha senso elencarne alcune, per fare un esempio la camelia nella fotografia è una Camellia japonica della varietà gigantea red 8 organismo : il primo nome indica il genere e il secondo la specie, come ad esempio Camellia japonica. Viene aggiunta nelle camelie anche la varietà visto l’alto numero di esse. Per quanto riguarda il nome botanico la lingua utilizzata per convenzione è il latino, così come volle Carlo Linneo primo ideatore della classificazione moderna degli esseri viventi. Il nome botanico è universale al contrario di quello comune che cambia evidentemente a seconda della lingua utilizzata. Regno Gli esseri viventi possono essere classificati in cinque regni : le monere, le piante, i funghi, i protisti e gli animali. Il regno delle piante (in latino plantae) comprende tutti quegli organismi che noi conosciamo come alberi,arbusti,cespugli,erbe,muschi ecc.ecc. La caratteristica principale che le accomuna è quella di svolgere la fotosintesi che, attraverso l’assorbimento di luce ed anidride carbonica, permette alle piante di nutrirsi e quindi crescere, per questo le piante sono dette autotrofe. Inoltre le piante sono tutte eucariote3 e possiedono pareti cellulari di cellulosa. Divisione In questa sezione le piante possono essere raggruppate in : briofite, cioè piante prive di tessuti veri e propri, e tracheofite, vale a dire vegetali che possiedono vasi conduttori (xilema e floema). Questa categoria è a sua volta divisa in : pteridofite, cioè piante che non producono semi e spermatofite, vale a dire piante in grado di produrre semi. La camelia fa parte delle tracheofite e delle spermatofite. Sottodivisione Delle spermatofite fanno parte le gimnosperme : vegetali con ovuli esposti e le angiosperme : piante con ovuli protetti (si trovano solitamente nell’ovario) e con fiori. Le camelie fanno parte di quest’ultimo gruppo. Classe Questa sezione raggruppa i vegetali secondo la composizione del seme, che può essere formato da uno o due cotiledoni4 in base a questa caratteristica abbiamo la differenziazione in monocotiledoni e dicotiledoni, la camelia ne possiede due. Ordine L’ordine “theales” comprende diciotto famiglie tra cui la famiglia delle teacee di cui fa parte la camelia. Famiglia Questa suddivisione comprende organismi aventi caratteristiche morfologiche, anatomiche o fisiologiche in comune. La famiglia delle teacee raccoglie circa venti generi. Le caratteristiche comuni sono: portamento arbustivo o arboreo, crescita abbastanza lenta, foglie lucide e spesse, fiori quasi completamente privi di peduncolo e ermafroditi; nella maggior parte dei casi fiori con cinque petali e sepali5 (ma arrivano fino a 10), numerosi stami e pistilli. Le teacee sono tra le prime piante da fiore apparse sulla Terra. 3 Cellula eucariota : cellula che possiede nucleo, è il contrario di procariote Dal dizionario di italiano Zanichelli(1977); cotiledone : foglia embrionale che si trova nell’interno del seme e svolge una funzione di riserva, assorbimento e protezione 5 Dal dizionario di italiano Zanichelli (1977); sepalo: ciascuna delle foglioline che formano il calice di un fiore 4 9 Genere Il genere è una divisione ancora più restrittiva della famiglia e raggruppa vegetali con numerose caratteristiche comuni; per convenzione il genere va scritto in corsivo e con l’iniziale maiuscola come nell’esempio Camellia. Specie La specie definisce degli organismi vegetali capaci di incrociarsi tra loro e generare prole, nella nomenclatura scientifica la specie viene scritta in corsivo minuscolo come japonica. Varietà All’interno delle specie possono avvenire delle variazioni di alcuni caratteri tipici dovute a mutazioni genetiche o ad incroci tra diverse specie. Normalmente le varietà di una specie differiscono da essa solo per alcune caratteristiche, questo non vale per le camelie soprattutto della specie japonica poiché vi è stata una grande ibridazione e si sono ottenute varietà completamente diverse le une dalle altre, molto difficili da riconoscere e catalogare. I fiori come elemento di distinzione La forma I fiori sono l’elemento primario che serve per distinguere le diverse varietà di camelia. Per rendere più facile il riconoscimento delle varietà e la loro catalogazione si è deciso, prendendo spunto da opinioni espresse da Berlese, di suddividere i fiori in sei gruppi : Fiore semplice: il numero di petali può variare da 5 a 9 ed essi sono disposti in un solo giro o due giri incompleti. Al centro troviamo molti stami che attorniano il pistillo entrambi molto evidenti. Fiore semidoppio : i petali sono disposti in modo ordinato, il fiore presenta dai due ai quattro giri di petali, gli stami sono ben evidenti, numerosi e attorniano il pistillo. 10 Fiore anemoniforme : i petali interni sono quasi esclusivamente petaloidi6, sono molto numerosi e raggruppati, tra di essi appaiono alcuni stami; i petali esterni invece sono molto meno numerosi e possono essere disposti su uno o più giri, il fiore è abbastanza largo. Fiore peoniforme : i petali sono disposti su vari giri, man mano che ci si avvicina al centro del fiore il numero di petali, rispettivamente petaloidi che assomigliano molto ai petali più esterni, aumenta creando molto volume; al centro tra i petaloidi possiamo trovare alcuni stami. La forma assomiglia molto a quella tipica della peonia, da qui ne deriva il nome. Fiore a forma doppia imperfetta : (detti in alcuni libri a forma di rosa) il fiore è costituito solamente da petali non perfettamente embricati7 che diminuiscono andando verso il centro, dove si possono trovare stami, di solito visibili solo a completa apertura del fiore e quindi non sempre direttamente visibili. 6 Petalodidi : stami e pistilli che per mutazione si sono trasformati in delle specie di petali Dal vocabolario della lingua italiana Zanichelli : si dice di foglie, penne o squame, che sono parzialmente sovrapposte le une alle altre 7 11 Fiore a forma doppia imbricata : il fiore è costituito interamente da petali disposti in modo molto ordinato; i petali sono molto numerosi e diminuiscono andando verso il centro, da notare l’assenza di pistilli e stami. I fiori appartenenti alle prime due categorie appartengono a piante molto più rustiche mentre che le ultime due categorie di fiori appartengono a varietà abbastanza delicate. In genere la propagazione è molto più facile da effettuare sulle piante a cui appartengono le prime due categorie di fiore mentre che solitamente le piante con fiori appartenenti alle ultime due categorie sono parzialmente o completamente sterili e necessitano dell’intervento dell’uomo per propagarsi; per queste piante la propagazione non può avvenire per seme ma solo per talea, innesto e margotta. La forma del fiore può variare molto da queste rappresentazioni ed addirittura presentare caratteristiche appartenenti a diverse forme di fiore, probabilmente a causa di ibridazioni, in questi casi si dice che il fiore possiede forma mista. Dimensione dei fiori Per la classificazione e il riconoscimento delle varietà non si guarda solo il tipo di fiore ma anche le sue dimensioni (diametro e profondità); questo aspetto però non è da tenere troppo in considerazione nel catalogare le camelie perché le dimensioni dei fiori presentano molte differenze a dipendenza del luogo, del nutrimento e del terreno della pianta considerata. Nei valori del diametro sono elencati il minimo e il massimo che il fiore può misurare per essere catalogato in una categoria. La profondità del fiore è un'informazione supplementare per una migliore descrizione del fiore ed è misurata tra l'apice del fiore e la base del ricettacolo8. I fiori possono essere suddivisi secondo il diametro in queste categorie: miniatura : diametro inferiore a 6 cm piccolo : diametro tra 6 e 7.5 cm medio : diametro tra 7.5 e 10 cm grande : diametro tra 10 e 13 cm molto grande : diametro superiore a 13 cm9 Questi valori sono comunque indicativi poiché sono medie aritmetiche dei massimi e minimi di ogni categoria. Inoltre per catalogare una varietà bisogna misurare almeno una quindicina di fiori. 8 9 Definizione: rigonfiamento che costituisce la base dove si inserisce l’apparato sessuale del fiore Valori presi dal libro “Camelie dell’ottocento nel Verbano”, vedi bibliografia 12 I petali I petali di camelia possiedono solitamente margine lineare e forma tondeggiante o ellittica10. La caratteristica più importante che riguarda il fiore è il colore che varia a seconda della varietà di camelia; inoltre i colori dei petali delle camelie possono risultare alterati a seconda della composizione chimica del substrato, del luogo dove vivono e delle condizioni climatiche che si verificano non molto antecedentemente la fioritura. Per questo nella schede tecniche che si trovano negli allegati non è stato ritenuto necessario utilizzare il confronto con carte colorimetriche specifiche, utilizzato solitamente per classificazioni più specifiche e rigorose ma si ritiene che sia sufficiente la fotografia del fiore originale e la descrizione del colore. Per lo stesso motivo sono stati tralasciati anche il numero di petali. Variegature Vengono definite le variegature del colore dei petali. È interessante notare che in molte specie esse sono dovute a mutazioni della gemma fiorale o a patologie virali. I petali possono apparire : -screziati, se sono presenti striscioline lungo la lunghezza del petalo di più colori -striati, se sono presenti striscioline di un solo colore -maculati, se le variegature non hanno forma lineare e sono di un unico colore Gli stami Disposizione Gli stami possono essere raggruppati in modo differente: essi sono definiti monadelfi se sono riuniti in un fascio unico, sparsi se non organizzati in gruppi e in gruppi se organizzati in gruppi misti a petaloidi o petali. Il caso più comune nelle camelie di varietà japonica gli stami sono assenti o sparsi, invece nelle camelie di varietà sasanqua o sinensis sono, nella grande maggioranza dei casi, monadelfi. Le foglie Forme fogliari11 Le foglie variano da specie a specie e possono avere molte forme, tuttavia le forme più riscontrate sono tre: l’ovale, la lanceolata(oblunga) e l’ellittica. 10 Come nelle foglie,vedi descrizione delle foglie 13 Le foglie con forma ovata presentano una lunghezza che misura meno del doppio della larghezza, le foglie con forma lanceolata invece sono lunghe più del doppio della larghezza, le foglie con forma intermedia sono ellittiche. La maggior parte delle specie di Camellia possiede foglie di lunghezza media compresa tra 4.5 cm e 11.5 cm e di larghezza compresa tra 1.8 cm e 3.8 cm12 anche se vi sono alcune eccezioni. Le foglie di camelia possiedono sempre il picciolo e la disposizione delle foglie è alterna13. Tipi di apice Le foglie di camelia hanno un apice più o meno acuminato. Viene ritenuto acuto un apice che si restringe progressivamente e che raggiunge una lunghezza limitata, acuminato un apice che si restringe piuttosto bruscamente di lunghezza media e cuspidato un apice molto accentuato e di considerevole lunghezza. Tipi di margine Le foglie di camelia possiedono margine fogliare evidentemente o meno dentellato che si distingue in: - profondamente seghettato, quando la dentellatura è profonda più di 2 mm. 12 13 Dati presi dal libro “le camelie” di PIER LUIGI GHISLENI vedi bibliografia Vedi il prossimo capitolo 14 - brevemente seghettato, quando i dentini hanno una distanza tra loro di almeno 2 mm e sono poco profondi. -finemente seghettato, quando i dentini sono circa a 1 mm di distanza tra loro. Il fusto Portamento Il portamento descrive l’aspetto dell’intero esemplare che può avere portamento arbustivo, arboreo o semi-arboreo a dipendenza se somiglia di più ad un albero o ad un cespuglio, la differenza sta nel punto in cui cominciano i rami che può essere più o meno vicino al suolo. Caratteristiche e ciclo riproduttivo delle piante di camelia Le camelie essendo delle angiosperme, possiedono delle caratteristiche comuni a tutta la divisione e la maggior parte di esse (quelle diploidi) possiede un ciclo riproduttivo che corrisponde a quello di molte angiosperme per questo in questo capitolo verranno spiegate alcune caratteristiche generali con riferimenti più specifici alle camelie. Il fusto Il fusto serve principalmente come sostegno dell’intero apparato di rami e foglie e come conduttore di sostanze dalle radici all’intero organismo, esso presenta dei nodi: punti in cui sono inserite le foglie, e degli internodi, i segmenti compresi tra due nodi consecutivi. Visto che le camelie possono avere portamento arbustivo o arboreo, cioè presentarsi come un arbusto o un albero, la disposizione dei rami sul fusto può presentarsi diversamente. Nel primo caso le ramificazioni dell’asse principale cominciano non lontane dal terreno e hanno dimensioni solitamente minori ma non di molto dalla dimensione dell’asse principale; nel secondo caso il fusto si presenta come un vero tronco di dimensioni molto maggiori delle ramificazioni che cominciano a diverse decine di centimetri dal suolo. Nel caso della camelia l’asse principale come anche le ramificazioni sono coperti di corteccia liscia, i nuovi rami possono essere di colore rossiccio, giallognolo o cannella, molto brillanti. Le camelie sono piante legnose, con portamento solitamente arbustivo: sono considerate infatti degli arbusti, ma in alcuni casi hanno anche portamento arboreo. Nel loro luogo d’origine le camelie antiche con portamento arboreo arrivano anche a superare i 10-12 metri, in Europa però ci sono pochi esemplari che superano quest’altezza. 15 Le gemme La gemma è un organo vegetale da cui si possono generare foglie, rami e persino fiori. Le gemme possono trovarsi in gruppi di due o tre gemme ma troviamo più spesso una gemma singola e in base alla posizione dove essa si trova si distingue in: - apicale o terminale se si trova al vertice del fusto o del ramo - laterale se si trova in un punto qualsiasi sulla superficie del fusto - ascellare se si trova sopra la foglia Le gemme inoltre si distinguono soprattutto in base all’apparato a cui danno origine, infatti possono essere distinte in: Figura 6 : un rametto di Camellia - gemme fiorali, se generano fiori japonica var. Ascona che presenta tre tipi - gemme a legno, se danno origine a rami diversi di gemme - gemme miste, quando il loro futuro sviluppo non è chiaro Le gemme inoltre vengono definite latenti se non si sviluppano per molto tempo, dormienti se si sviluppano l’anno successivo e pronte se si sviluppano subito. Nell’immagine possiamo distinguere due gemme ascellari, una gemma fiorale (più grossa) e una gemma apicale, probabilmente dormiente. La foglia Le foglie delle camelie variano a seconda della specie considerata e sono descritte secondo la forma, il margine e il tipo di apice nel capitolo precedente. Le foglie sono gli organi fotosintetici tipici della maggior parte delle piante. Esse sono attaccate al fusto e hanno solitamente un gambo ben distinto detto picciolo, esse sono composte da una lamina sottile con una superficie piuttosto appiattita. Le foglie che invece hanno una lamina attaccata direttamente al fusto senza picciolo sono dette sessili. Le foglie sul fusto sono in genere disposte in un ordine ben preciso e sono orientate in modo tale che ogni foglia sia esposta alla luce con una minima sovrapposizione delle foglie vicine. Le foglie sono disposte sul fusto secondo una modalità costante che varia a seconda della pianta. Se in ogni nodo14 vi è solo una foglia si dice che la pianta ha foglie alternate, le foglie sono invece dette opposte se ce ne sono una due o più su ogni nodo, se invece in un nodo sono inserite più foglie si dice che esse sono disposte a verticillo. Durata Le foglie hanno per loro natura un arco di vita limitato che di solito dura una stagione di crescita, raramente più di qualche anno. Piante nelle quali le foglie durano per un periodo più vasto possono essere classificate come piante sempreverdi. Nelle piante sempreverdi, le foglie che si sono formate durante una stagione rimangono sull’albero almeno fino a che non si siano formate le foglie della stagione seguente, in alcune piante sempreverdi può capitare che le foglie durino anche diversi anni, in questo modo la pianta non rimane mai senza foglie. I sempreverdi si sono formati probabilmente grazie ad una selezione genetica causata dal clima che li avvantaggia per il fatto di non perdere energia dovendo 14 Nodi : punti in cui sono inserite le foglie, vedi descrizione del fusto 16 ricostruire tutto l'apparato fogliare e di non dover andare in quella che si può chiamare una forma di letargo. Mantenere le foglie tutto l’anno permette ai sempreverdi di combattere la secchezza durante l'inverno trattenendo l'acqua nelle foglie. Allo stesso modo degli altri comportamenti fisiologici delle piante, la caduta delle foglie è controllata da una serie di fattori ambientali che si combinano fra di loro: il fotoperiodo (già visto per la fioritura), la temperatura e il rifornimento idrico. Struttura delle foglie i principali tessuti di una foglia sono l'epidermide, il mesofillo e i fasci vascolari. Una lamina fogliare è solitamente costituita da due epidermidi, una superiore e una inferiore che rinchiudono il mesofillo attraverso il quale passa il sistema vascolare. L'epidermide Essa è lo strato esterno di cellule che rivestono la superficie della foglia ed ha lo spessore di una sola cellula. Le cellule che compongono l'epidermide sono prive di cloroplasti e sviluppano sulla propria superficie esterna una parete cellulare molto spessa,che contribuisce ad aumentare la forza e la rigidità della foglia. La parete cellulare è solitamente coperta da uno strato di cutina o cere che protegge dalle infezioni e dai danni meccanici e ritarda la traspirazione, ha in questo senso una funzione protettiva: limita la perdita dell'acqua che avverrebbe normalmente tramite l’evaporazione. La cuticola in genere ha uno spessore maggiore sul lato superiore della foglia che su quello inferiore. Per assumere CO2 l'epidermide possiede aperture dette stomi: lo stoma è uno spazio intercellulare conformato a fessura, compreso tra due cellule dette cellule di guardia. Quando esse sono turgide si aprono ad arco lasciando un'apertura ben definita tra di loro, chiamata appunto stoma; quando invece perdono la loro turgidità, si avvicinano e aderiscono fra loro per tutta la loro lunghezza e chiudono lo stoma. Nelle dicotiledoni gli stomi sono in genere sparsi ad intervalli abbastanza regolari Figura 7: foglia di Camellia japonica sezionata nel senso della longitudine vista al microscopio sopra la superficie fogliare. Gli stomi possono essere ugualmente abbondanti su ambedue i lati delle foglie ma in genere sono più numerosi sulla parte inferiore, invece la parte superiore ne è spesso priva. Il numero di stomi varia molto a seconda della foglia e dei diversi individui anche della stessa specie e a dipendenza dell'ambiente. L’apertura stomatica è molto piccola, in genere ha una lunghezza di 7-40 micron15 ed un diametro di 3-12 micron all’apertura completa degli stomi. Gli stomi si trovano nell’epidermide Figura 8: stomi di una Camellia japonica visti al della maggior parte di fusti e foglie e in microscopio generale non si trovano nelle radici. 15 Dati presi dal libro di Peter m. Ray, “Botanica”, vedi bibliografia 17 Il Mesofillo Il mesofillo solitamente si differenzia nettamente in due strati: uno superiore, chiamato parenchima a palizzata e uno inferiore chiamato parenchima spugnoso. Il parenchima a palizzata è posizionato appena all' interno dell' epidermide ed è formato da una o due file di cellule allungate poste perpendicolarmente all' epidermide. Le cellule sono posizionate abbastanza vicine e di tanto in tanto troviamo qualche spazio intercellulare. Il parenchima spugnoso invece è solitamente costituito da cellule con forma irregolare e possiede molti spazi intercellulari, inoltre in genere vicino ad ogni stoma si trova uno spazio molto grande: la camera stomatica. Le cellule non formano delle pile ben definite. Il mesofillo dal Figura 9: schema del mesofillo punto di vista strutturale si adatta perfettamente all'eseguimento della funzione primaria delle foglie che è la fotosintesi; infatti possiede molti cloroplasti verso la superficie superiore che riceve la maggior quantità di luce. Gli spazi intercellulari sono maggiori dove troviamo gli stomi visto che costituiscono le vie di scambio di gas con l’esterno, essi sono in particolare il passaggio verso l'esterno di O2 e sono la via d'entrata per l’H2O e l'anidride carbonica per la fotosintesi dell'intero organismo. Gli stomi diminuiscono progressivamente verso la super- Figura 10 : mesofillo di una Camellia japonica visto al ficie superiore. L’immagine, scat- microscopio tata al microscopio, rappresenta il mesofillo di una Camellia sinensis, se lo si confronta con lo schema sovrastante si può distinguere il parenchima a palizzata da quello spugnoso. Nell’immagine si distingue la pagina superiore della foglia perché più spessa di quella inferiore; inoltre nell’immagine sono presenti in marroncino due fasci vascolari, uno piuttosto piccolo a sinistra e quello a destra grande. 18 Il fascio vascolare I fasci vascolari sono composti da xilema e floema che trasportano sostanze alle cellule del mesofilo, i più grandi fasci vascolari sono visibili a occhio nudo e sono le nervature delle foglie. Le nervature si ramificano in numerosi fasci sempre più piccoli e costruiscono un sistema molto esteso e capillare per fornire soprattutto acqua a tutte le cellule, attraverso lo xilema e portano via, attraverso il floema, i prodotti della fotosintesi. I fasci sono circondati da una guaina compatta, essa può regolare gli scambi tra il fascio vascolare e le cellule del mesofillo. I fiori Il fiore è un organo vegetale che possiamo trovare solo nelle angiosperme: esso non è altro che una gemma specializzata che ha modificato le sue parti vegetali. Alcune di queste producono le strutture sessuali riproduttive che portano alla formazione dei semi e del frutto. Immagine 11: sei forme di fiore caratteristiche delle camelie, in ordine: doppia imbricata, anemoni forme, peoniforme, doppia imperfetta, semidoppia e semplice Il comportamento delle piante è determinato dalle reazioni chimiche e nelle condizioni ambientali alle quali si verificano è quindi importante considerare sempre entrambi gli aspetti per qualsiasi processo. Nel caso della fioritura ad indurla sono determinati ormoni che variano a seconda della pianta e anche il rapporto tra azoto e fosforo ha un effetto sulla fioritura : un quantitativo relativamente alto di fosforo favorisce il passaggio precoce dalla crescita vegetativa a quella riproduttiva mentre l'eccesso di azoto favorisce una rigogliosa crescita vegetativa ma ritarda o sopprime la fioritura. Il passaggio dalla crescita vegetativa a quella fiorale può essere notevolmente accelerato o ritardato da cambiamenti dell'ambiente. Per le condizioni ambientali il fattore che più di tutti controlla la fioritura è la durata del giorno chiamata in termini scientifici “fotoperiodo”. 19 Il ciclo fotoperiodico16 che induce la formazione dei fiori si chiama ciclo fotoinduttivo: esso agisce da meccanismo scatenante. In alcuni casi induce la fioritura anche se la pianta in seguito viene esposta solo a cicli differenti mentre in altri casi i cicli fotoinduttivi devono ripetersi più volte. Di solito c'è un effetto cumulativo: uno o pochi cicli fotoinduttivi possono causare la formazione di alcuni fiori ma si hanno le fioriture più rigogliose e rapide quando i cicli fotoinduttivi si susseguono senza interruzioni. Oltre al fotoperiodo c’è un alto elemento ambientale importante per la fioritura: la temperatura, molte piante infatti fioriscono solo ad una data temperatura, la fioritura delle camelie può essere ritardata o anticipata cambiando la temperatura. Le piante perenni17 come la camelia non fioriscono solitamente durante il primo anno. Alle nostre latitudini e nei nostri climi le piante di camelia che hanno compiuto almeno un anno e tenute in terreno adatto fioriscono normalmente a dipendenza della specie tra novembre e maggio, ma la maggioranza fiorisce in aprile. Nelle camelie il fiore ha inoltre disposizione solitaria e ascellare. Struttura dei fiori Figura 12 : schema struttura del fiore tipico Un fiore tipico ha quattro tipi di foglie: i petali,i sepali, gli stami e i carpelli, tutti si inseriscono alla cima di un rigonfiamento chiamato ricettacolo. Come si può ben vedere dalla figura, i sepali stanno all'esterno, poi vengono i petali, poi gli stami, i carpelli stanno al centro. I sepali sono genericamente verdi ed hanno una struttura simile a quella delle foglie. Essi coprono e racchiudono le altre parti del fiore prima che esso si apra, in questo modo proteggono le parti interne. Il numero di sepali è in genere di tre, quattro o cinque. L'insieme dei sepali è chiamato calice. I petali costituiscono la seconda serie di foglie fiorali, subito all'interno dei sepali. Sono colorati per attrarre gli insetti o gli uccelli che trasportano il polline. Il numero di petali coincide di solito con il numero di sepali (non è il caso di molte varietà di Camellia japonica ma è il caso di molte Figura 13 : androceo di una Camellia sinensis varietà di Camellia sinensis). L'insieme di 16 Fotoperiodo: ore di luce e buio specifiche che si ripetono Dal libro “botanica” di ARTHUR CRONQUIST (vedi bibliografia), piante perenni: piante che vivono per più di tre anni 17 20 tutti i petali costituisce la corolla. Anche se i petali sono solitamente distinti l'uno dall'altro e sono connessi individualmente al ricettacolo. L'insieme della corolla e del calice si chiama perianzio ed ogni sua parte si chiama tepalo. Il termine è anche utilizzato quando sepali e petali non sono distinguibili. Gli stami sono gli organi maschili del fiore. Ogni stame è costituito da un sottile filamento e da un'antera terminale. L'antera è a sua volta costituita da due teche, ognuna delle quali presenta una piega nel centro ed è costituita da due sacche polliniche contenenti il polline, ogni antera e quindi costituita da quattro sacche polliniche. L'insieme degli stami di un fiore si chiama androceo. Il numero di stami di un fiore varia da una specie all’altra e nella stessa pianta da un’annata all’altra. In molte piante uno o più stami sono modificati e privi di antere funzionali. Gli stami cosi modificati si chiamano staminoidi. Nel tipo più comune di staminoide il filamento si espande a formare una lamina a forma di petalo, è il caso di molte camelie dai fiori sfarzosi come si può leggere nel capitoletto “Classificazione”. Figura 14 e 15 : nella prima figura uno stame normale e uno staminoide, nella seconda immagine petaloidi misti a petali I carpelli costituiscono gli organi femminili del fiore, i pistilli. Il carpello è infatti differenziato in tre parti distinguibili: in basso troviamo l’ovario, proseguendo troviamo un filamento, lo stilo e in cima troviamo lo stimma che accoglie il polline. Il pistillo non è altro che l’insieme di stilo e stimma. L'insieme di tutti i pistilli si chiama gineceo. I pistilli composti derivano dalla fusione di due o più carpelli semplici adiacenti. Figura 16 e 17 stami e pistillo tripartito di una Camellia sinensis Nelle immagini vediamo gli stami e il pistillo di una Camellia sinensis è interessante notare che il pistillo è tripartito, formato probabilmente in origine da tre carpelli. 21 L’ovario può essere suddiviso in cavità separate dette loculi contenenti gli ovuli da fecondare. Nella Camellia sinensis l’ovario è unico e derivato dalla fusione di tre carpelli ed è supero cioè posizionato al di sopra delle altre parti fiorali. Un fiore si dice completo quando presenta: sepali, petali, stami e pistilli, quando manca una qualsiasi di queste componenti il fiore si dice incompleto. Un fiore che possiede sia gli stami che i pistilli si dice perfetto. Nelle camelie sono presenti molte varietà totalmente o parzialmente sterili nel primo caso i fiori non hanno ne stami ne pistilli (essi infatti sono mutati in petaloidi), nel secondo alcuni stami sono mutati mentre ve ne sono ancora pochi riconoscibili come stami, ma solitamente coperti da petali o non efficienti; da questi fiori non vengono prodotti ne i semi ne il frutto. Lo “sport” Figura 18: Camellia japonica var. Bella portuense con rami che presentano “sport” Alcune camelie hanno la tendenza a manifestare un fenomeno chiamato “sport”, esso non è altro che una mutazione dovuta probabilmente alla variazione di uno o più caratteri ereditari che determina in uno o più rami la comparsa di nuove caratteristiche. Si presenta come una mutazione del colore dei fiori e viene chiamato per questo più comunemente “scherzo”. Nella cultura giapponese era tradizione offrire un rametto mutato all’imperatore. Nell’immagine si vede una Camellia japonica var. Bella portuense che presenta solitamente fiori bianchi screziati di rosa scuro, mentre in alcuni rami presenta dei fiori interamente colorati di rosa scuro. Impollinazione Quando i granuli pollinici sono maturi l'antera si apre e li espone all’aria. Il trasporto di polline dall'antera allo stimma si chiama impollinazione. Per la più parte delle piante gli insetti (api, vespe, farfalle e falene) sono i più comuni agenti dell'impollinazione come nel caso delle camelie, ma molti fiori sono impollinati grazie al vento e altri ancora grazie agli uccelli. Gli insetti (soprattutto le api) raccolgono e utilizzano il polline e il nettare del fiore, mentre essi lo raccolgono inevitabilmente entrano in contatto con le antere, il polline cade ma parte di esso resta sull'insetto e può cadere sullo stimma dello stesso fiore o di fiori visitati successivamente. Lo stimma (che si può vedere nell’immagine accanto) è solitamente appiccicoso perché la sua superficie più esterna è ricoperta da un succo che contiene: acqua, zuccheri e altre sostanze così che il granulo pollinico che viene a contatto rimane attaccato. È interessante sapere che nello stesso viaggio, l’ape visita 19: stimma di una fiori di un solo tipo, trascurando gli altri a meno che non sia Figura Camellia sinensis scarsa la disponibilità. Questa caratteristica delle api è uno 22 dei fattori che limitano l’ibridazione18 perché il polline non viene trasportato da una specie all’altra. I fiori di camelia (se non sterili) sono solitamente ermafroditi19 e auto-incompatibili, hanno quindi bisogno degli insetti per riprodursi. Fecondazione Nell’ovario e rispettivamente nelle antere si sviluppano gli ovuli e le cellule spermatiche e quando il granulo pollinico contenente le cellule spermatiche è maturo, viene liberato e raggiunge lo stimma come spiegato nelle pagine antecedenti. A contatto con le sostanze presenti sullo stimma il granulo pollinico germina; il contenuto del granulo pollinico (budello pollinico) si libera e penetra nello stimma e cresce verso il basso dentro lo stilo poi raggiunge l’ovulo e lo penetra. Uno dei due spermi presenti nel budello pollinico si fonde con l’oosfera presente nell' ovario. In seguito a diverse divisioni l’oosfera fecondata da origine all’embrione del seme, le altre componenti del budello pollinico (nucleo e citoplasma) degenerano. La seconda cellula spermatica invece si fonde con i nuclei presenti nell’oosfera producendo un tessuto che ha la funzione di alimento di riserva. Visto che entrambe le cellule spermatiche si fondono nelle angiosperme si parla spesso di doppia fecondazione, l’ovulo fecondato sarà poi l’embrione e il nucleo fecondato costituirà l’endosperma del seme. Nello schema vediamo bene questo procedimento, A) Granulo di polline sullo stimma B) granulo pollinico con nucleo della cellula e due nuclei spermatici C) granulo pollinico ger- Figura 20 : fecondazione, granulo pollinico che sta per penetrare l’ovulo minante D) penetrazione del budello pollinico Frutti e semi I frutti L’ovario maturo, insieme a tutte le altre strutture che maturano e formano un’unità con esso, si chiama frutto. La maggior parte dei frutti deriva da un solo pistillo e viene quindi chiamato frutto semplice, quando il frutto deriva anche da altre parti del fiore è chiamato composto, il frutto che deriva da vari fiori è chiamato infruttescenza. Nelle camelie il frutto è quindi composto, esso è formato da una capsula coriacea di struttura quasi legnosa e possiede cavità contenenti semi, il cui numero varia da specie a specie. Figura 21: frutti in fase di schiusura di una Camellia japonica 18 Ibrido: organismo generato dall’incrocio di due specie diverse Ermafrodite : organismo che possiede sia gli organi sessuali maschili che femminili 19 23 Dispersione dei semi Il vento, gli animali, l’acqua e la deiscenza esplosiva sono i mezzi principali di dispersione dei semi. Le camelie disperdono i loro semi per deiscenza. I semi dei frutti deiscenti vengono dispersi individualmente con il metodo chiamato di deiscenza esplosiva: all’interno del pericapo in via di essiccamento si generano tensioni mentre il frutto matura che causano lo scoppio lungo le linee di minor resistenza, lo si vede bene nella figura del frutto di Camellia japonica dove si vede il seme che si sta aprendo e le linee scoppiate. La struttura del seme Il seme è un ovulo maturo, esso è composto da due parti essenziali: il tegumento seminale20 e l’embrione, attaccato all’endosperma21. L’embrione è come una pianta in miniatura, esso infatti è composto da un corto asse con una o due foglioline, dette cotiledoni, a dipendenza se si tratta di una monocotiledone o di una dicotiledone. La parte dell’asse sopra i cotiledoni è chiamata epicotile e Figura 22: rappresentazioni schematiche in sezione longitudinale di semi di dicotiledoni contenenti endosperma. A seme di ricino B seme di pomodoro Figura 23 : semi di Camellia japonica visti da tre prospettive diverse diventerà la gemma apicale del germoglio, la parte dell’asse sotto i cotiledoni è detta ipocotile e si prolunga alla base nella parte detta radichetta che diventerà la radice primaria della piantina. Le sostanze nutritive accumulate nel seme comprendono proteine, carboidrati e grassi. È risaputo che tutti semi di Camellia contengono una quantità di olio che varia da specie a specie, la specie con la maggior quantità di olio nei semi è la Camellia oleifera i cui semi si usano per fare l’olio di camelia. Germinazione In genere i semi maturi della maggior parte delle piante entrano in un periodo di quiescenza, che varia a seconda della specie e delle condizioni ambientali, prima di svilupparsi. Durante i primi stadi della crescita la nuova pianta, prima che divenga completamente indipendente dalle sostanze nutritive immagazzinate nel seme, viene chiamata plantula. Tutti i semi richiedono un quantitativo di umidità e ossigeno per germinare e anche una temperatura adatta. 20 Tegumento seminale: Il tegumento seminale, detto anche episperma, costituisce lo strato più esterno del seme e deriva dai tegumenti dell'ovulo (primina e secondina) che durante i processi di maturazione si modificano e formano le strutture protettive del seme. Da www.sapere.it/enciclopedia 21 Endosperma: tessuto nutritivo derivato dal nucleo triploide dell’ovulo, esso in alcuni casi degenera e le sostanze nutritive sono accumulate nei cotiledoni. Dal libro Botanica di Arthur Cronquist 24 Le radici Le funzioni principali delle radici sono : l’ancoraggio al terreno e l’assorbimento di sali minerali e acqua. L’apparato radicale delle camelie è la parte meno studiata. Si trovano comunque alcune informazioni: esso è formato da una radice principale e da un fascio secondario di radici detto “fascicolato”; l’apparato radicale è solitamente superficiale, le radici infatti non scendono solitamente sotto i 3 m di profondità. Figure 24: nella prima figura si vede una camelia in vaso che è in perfetta forma, nella seconda figura invece si vedono le radici nude di una camelia malata. Il terreno Le camelie sono piante acidofile capaci cioè di crescere correttamente solo in terreni con pH acido22, vale a dire terreni spesso poveri di calcio, potassio, magnesio e sodio. Vi sono diverse cause dell’acidità del terreno, esso infatti dipende : -dal tipo di roccia presente nella zona; infatti le piogge colando lungo le rocce disciolgono i vari sali minerali e li trasportano nel terreno rendendolo acido o basico -dai dilavamenti che possono portare via al terreno sostanze basiche, tipici soprattutto di climi piovosi -dall’uso prolungato di alcuni concimi contenenti solfati che a contatto con sostanze presenti nel terreno formano degli acidi -dal sovra-assorbimento di sostanze basiche da parte delle piante che normalmente è prevenuto con l’utilizzo di concimi -dall’accumulo di sostanze organiche che formano acidi umici. Un terreno acido è normalmente un terreno poco adatto alla vita delle piante poiché è più difficile per le piante assorbire elementi nutritivi. Le camelie invece, e tutte le piante acidofile, attraverso l’evoluzione sono state capaci di nutrirsi, sopravvivere e crescere in ambienti con suolo acido che sono tra l’altro quelli che ritroviamo nella loro zona di origine. Il substrato dove sono poste le camelie è molto importante anche perché fornisce alle camelie sostanze essenziali alla loro crescita che esse non riescono a sintetizzare. L’unica fonte per acquisire queste sostanze è dunque il terreno; in particolare assume molta importanza per la crescita la presenza di timina nel substrato. Per rifornire il substrato di questa sostanza e molte altre che servono alle camelie devono essere presenti nel substrato elementi vegetali in deterioramento(humus), secondo la testimonianza del Signor Eisenhut, la corteccia esegue perfettamente questa funzione, si può notare infatti come tutto il suolo del suo parco sia ricoperto di corteccia. 22 pH acido : inferiore a 7, il pH basico è invece caratteristica dei terreni alcalini 25 Ciclo riproduttivo Il ciclo riproduttivo della camelia è stato descritto precedentemente e può essere riassunto con lo schema seguente che si riferisce al ciclo delle angiosperme ma è simile a quello delle camelie. Si complica nelle varietà tetraploidi ed esaploidi o per i poliploidi dispari, ma funziona bene per la maggior parte delle camelie. La figura alla pagina seguente rappresenta il ciclo riproduttivo delle angiosperme: l'ovulo è disegnato in grandezza molto maggiore a quella reale rispetto all'ovario e al pistillo; nel disegno inoltre non appare il frutto che normalmente dovrebbe circondare il seme. Il fiore è composto da varie parti, tra cui gli organi fiorali(pistilli e stami) che sono diploidi(nelle camelie di specie japonica il numero di cromosomi più comune è 2n=30) , all'interno di essi avviene la meiosi che consente di produrre cellule aploidi (n) che vengono chiamate microspore per le cellule dell’apparato maschile e rispettivamente macrospore per quelle dell’apparato femminile. All'interno dell'antera si sviluppa grazie ad un processo di meiosi la microspora e grazie a successive mitosi del nucleo si formano due nuclei spermatici(nuclei aploidi con una piccola quantità di citoplasma), l'insieme viene chiamato granulo pollinico. All'interno dell'ovario invece troviamo degli ovuli; anch'essi si dividono per meiosi dando origine a quattro cellule aploidi chiamate macrospore. Solo una di queste normalmente si sviluppa grazie a successive divisioni mitotiche e contiene otto nuclei aploidi che si differenziano in due nuclei polari, nell'oosfera e in altre strutture: l'insieme è chiamato sacco embrionale. La fecondazione è spiegata più nel dettaglio nel capitoletto precedente. In breve : l'antera si apre e libera i granuli pollinici che saranno trasportati a uno stimma dove si riverserà il contenuto del granulo pollinico che penetrerà l'ovulo; i nuclei spermatici si fondono con l'oosfera e i due nuclei polari e formano lo zigote e rispettivamente un nucleo triploide(3n). Questo processo è chiamato doppia fecondazione. In seguito lo zigote si sviluppa ulteriormente e i nuclei triploidi si moltiplicano per mitosi. Si sviluppa l'embrione e in seguito si formano tra i nuclei triploidi pareti cellulari che creano l'endosperma, un tessuto che circonda l'embrione e servirà all'accrescimento dell'embrione. Man mano che l'endosperma e l'embrione crescono, cresce anche l'ovulo in cui sono contenuti e si formano degli strati esterni robusti che proteggeranno il seme quando sarà rilasciato nell'ambiente. Il seme si svilupperà nel terreno è crescerà quella che è chiamata plantula che sviluppandosi costituirà la nuova pianta con nuovi fiori 26 3 4 2 1 5 5 3 1 2 4 27 Nell’immagine i numeri associati alle riproduzioni corrispondono alle rispettive fotografie: numero 1: fiore numero 2: stami e pistillo numero 3: stima pistillo e ovario, percorso del granulo pollinico numero 4: plantula già sviluppata numero 5: seme con guscio visto da 3 prospettive, seme senza guscio e seme senza guscio tagliato a metà, si distingue piuttosto difficilmente l’embrione. Numeri cromosomici Le indagini del numero cromosomico delle camelie risalgono all’ inizio del 1900, ma la ricerca scientifica in quest’ambito è continuata e continua tutt’ora. In particolare si sa che i taxa di camelie formano una serie il cui numero basale è 15, le forme biologiche più coltivate sono quelle diploidi: la maggior parte delle camelie della specie japoica possiede numero cromosomico 2n = 30. Tuttavia le camelie possono mostrare livelli di ploidia diversi (dalla triploidia fino alla octoploidia) vi sono anche casi rari di aneuploidia. La frequenza della triploidia viene considerata una conseguenza della selezione indotta dall'uomo per il miglioramento delle dimensioni del fiore o della foglia, infatti gli individui triploidi hanno fiori e foglie più grandi rispetto agli altri. Ciclo biologico della Camellia var. japonica La durata della vita delle camelie dipende da molti fattori, il più importante è l’habitat. A parità di condizioni, le camelie coltivate in terra vivono più a lungo di quelle coltivate in vaso. Le camelie crescono in media 10 cm all’anno e costruiscono nuovi apparati, formando un ciclo che si ripete ogni anno: 1) marzo-aprile : antesi23 ed allegagione24 Le camelie var. japonica sono in piena fioritura in questo periodo avviene la fecondazione dei fiori, in seguito il fiore cade mentre l’ovario fecondato resta sulla pianta e comincia a svilupparsi quello che sarà il frutto. 2) aprile : crescita nuovi germogli da gemme a legno apicali ed ascellari 3) giugno : arresto della crescita del germoglio e formazione della gemma apicale, formazione di gemme a fiore o formazione di gemme a legno per eventuale secondo/terzo ciclo di produzione di nuovi germogli. i fattori che possono indurre più vegetazioni sono: A) clima caldo/umido tipo subtropico B) potatura a verde della gemma apicale C) forti concimazioni azotate. 4) giugno e luglio : lignificazione del germoglio 5) luglio/agosto : dormienza estiva La dormienza è il periodo in cui la pianta a causa di condizioni non favorevoli, nel caso della dormienza estiva troppo caldo, non produce vegetazione e porta le attività fisiologiche al minimo. 6) settembre : ripresa attività radicale ed ingrossamento gemme a fiore 23 24 Antesi: termine utilizzato in botanica per indicare la fioritura Allegagione : fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura 28 Con il diminuire delle temperature la pianta riattiva le sue funzioni fisiologiche soprattutto l'attività radicale, producendo nuove radici ed accumulando sostanze di riserva nelle radici per far fronte alla stagione invernale 7) ottobre-febbraio : dormienza invernale La pianta come in estate va in riposo vegetativo perché troppo freddo. 1) … Questo ciclo vale per le piante di Camelia della specie japonica, tuttavia i vari processi si ritrovano per tutte le camelie in differenti stagioni dell’anno, per esempio la Camellia sinensis e la Camellia sasanqua che hanno la fioritura in ottobre, hanno tutto il ciclo spostato. È molto interessante dal punto di vista produttivo sapere che si possono indurre più vegetazioni in un anno, infatti nelle piantagioni di Camellia sinensis viene utilizzata molto la potatura delle gemme apicali. Coltivazione Le camelie si trovano bene in tutte le regioni con clima temperato e suolo piuttosto acido (problema risolvibile facilmente con la pacciamatura) l’unica eccezione è costituita dalla Camellia reticulata che è meno resistente al freddo. In generale le camelie con maggiori problemi per quanto riguarda la temperatura invernale sono quelle che in inverno non sono in riposo vegetativo ma svolgono attività metabolica; per esempio perché fioriscono e quindi sono solitamente più sensibili alle basse temperature. Le camelie possono essere coltivate sia in terra che in vaso anche se molte specie vivono meglio se piantate in piena terra. Solitamente si usa eseguire la moltiplicazione in vaso per poi piantare la piantina, una volta ben radicata, in terra; solitamente il rinvaso o la messa a dimora sono compiuti a fine fioritura. La messa a dimora Le indicazioni relative al tipo di terreno adatto alle camelie sono spiegate nel capitolo precedente. È importante assicurarsi dell’acidità del terreno prima di piantare una camelia, il terreno può essere corretto grazie all’aggiunta di materiale organico in decomposizione. La buca dove si vuole inserire la camelia deve essere più grande della zolla di terreno contenente le radici e va aggiunta della terra eventualmente mista a torba e concimi, per stabilizzare la zolla, tutto il processo va eseguito attentamente per evitare che le radici si spacchino. Esposizione La camelia è una pianta che va tenuta in semi-ombra perché necessità di molta luminosità, ma attenzione non bisogna esporre le camelie al sole perché non sopportano la luce diretta che causa un imbrunimento delle foglie e dei fiori. Esse vanno quindi piantate sotto alberi di taglia grande e con chioma che filtra i raggi solari, inoltre è bene piantare la camelia al riparo dal vento. Occorre poi tenere conto del portamento della pianta (arbustivo o arboreo) e della grandezza che le camelie possono raggiungere prima di piantarne un esemplare, per questo è meglio tenere circa 2 metri di distanza dalle altre piante. L’irrigazione L’irrigazione non è necessaria in tutti i luoghi. Se tuttavia le piogge non sono frequenti è importante irrigare la terra, soprattutto nella stagione estiva, con acqua con bassa concentrazione di sali, l’ideale è comunque l’acqua piovana. 29 La pacciamatura La pacciamatura consiste nel distribuire sul terreno sotto la chioma della pianta un miscuglio di corteccia, segatura e foglie secche (la corteccia è l’elemento più importante, gli altri possono essere tralasciati).La pacciamatura ha una doppia funzione: da una parte essa fornisce una protezione delle radici contro il gelo in inverno e dall’altra arricchisce il suolo. La concimazione del suolo va comunque eseguita ogni quattro anni. Potatura In generale le camelie non necessitano di interventi di potatura, tuttavia se la pianta presenta rami secchi o malati bisogna provvedere ad eliminarli; inoltre si può regolare la chioma per necessità estetiche. Le camelie solitamente sopportano anche grandi interventi di potatura per questo è d’uso anche tagliarle a forma di cespuglio o utilizzarle per delle siepi. La potatura svolge un ruolo più importante su piante in crescita; la crescita infatti va controllata per esempio eliminando i rami che si sviluppano all’interno della chioma e controllando che la camelia si ramifichi anche lateralmente. La potatura va eseguita realizzando un taglio obliquo sopra il nodo ed è consigliato eseguirla dopo la fioritura. La coltivazione in vaso Per la coltivazione in vaso le camelie necessitano di un substrato formato da torba e terriccio sabbioso, molto importante per il corretto drenaggio; l’umidità del terreno va controllata e si bagnano le piantine solitamente due volte alla settimana. Importante è il vaso che deve essere provvisto di fessure per far uscire l’acqua in eccesso ed evitare il ristagno che nuocerebbe alle radici. Sistemi di moltiplicazione Le camelie possono essere moltiplicate per talea, margotta, seme, innesto o propaggine. In Ticino, l’innesto e soprattutto la propaggine sono poco praticati. Riproduzione seminale Solo con la moltiplicazione per seme si possono ottenere piante con caratteristiche diverse dalla pianta madre a dipendenza della provenienza del polline ed è per questo difficile catalogare le piante provenienti da seme. Normalmente le piante ottenute da seme non fioriscono prima del terzo anno. La propagazione per seme avviene in modo naturale ed è descritta nei capitoletti precedenti, tuttavia è possibile riprodurre le camelie tramite seme artificialmente: impollinando le piante manualmente e prelevando i frutti appena presentano le incrinature. Dopo questo processo è consigliato togliere i semi e interrarli preferibilmente nei giorni successivi, o conservarli in cassette con sabbia umida e piantarli in primavera (si possono già escludere i semi che inseriti in acqua galleggiano). I semi non vanno inseriti più di 3 centimetri nel terreno; il substrato da utilizzare è come quello spiegato nella coltivazione in vaso, per una coltivazione efficace sarebbe meglio piantare i semi in vaso e poi trasferire le piantine in terra. Questo metodo è utilizzato ormai unicamente con lo scopo di ottenere nuove varietà o varietà più resistenti perché è il metodo riproduttivo più lento, infatti le piantine cominciano a fiorire solo dopo il quarto anno. Riproduzione vegetativa La talea La talea è il metodo più utilizzato perché è semplice, veloce e di buon rendimento. La moltiplicazione per talea consiste nel tagliare un rametto già lignificato (e non più 30 erbaceo), è meglio eseguire quest’operazione su rami con una lunghezza superiore ai 15 cm, e metterlo nel terreno in modo che formi delle nuove radici e che dia vita a una Figure 25 ,26 e 27: 25 talee appena tagliate, 26 talee messe in terra 27 copertura, processo svolto dal signor Remo Ferriroli nuova pianta. Il periodo migliore per fare le talee è da metà luglio a metà agosto. È consigliato eseguire questa operazione al mattino, così che le foglie sono sature di acqua. La parte più importante è il taglio che deve essere obliquo e va eseguito con una lama tagliente tra la terza e la quarta foglia in modo che restino ancora circa 2 cm di gambo sotto la terza foglia. Dopo il taglio i rametti devono essere immersi in un secchio d’acqua per almeno un’ora, questo serve ad evitare che il taglio cicatrizzi e favorisce, quando il rametto è piantato, l’assorbimento di acqua. Nei vivaio le talee vengono messe in apposite cassette, ma possono essere anche inserite in vasi di plastica forati, prima di togliere le talee dall’acqua, si esegue un’abbondante innaffiatura per far raggiungere al substrato una buona umidità e vi si mettono subito le talee affondandole, in modo leggermente obliquo nel substrato per una profondità di circa 1 cm, la distanza da tenere tra una talea e l’altra è di 5 cm. Terminata questa operazione bisogna ancora annaffiarle leggermente, poi si chiude più ermeticamente possibile la cassetta o il vaso con un foglio di plastica sottile, così da creare una piccola serra in miniatura. Normalmente, in un vivaio, le talee vengono tenute nella serra all’ombra, la temperatura ideale del substrato è di 25 gradi e quella del’aria non deve superare i 35. Ogni settimana le talee vanno controllate in caso di bisogno di ulteriore annaffiatura. In situazioni ottimali le camelie radicano in otto settimane, periodo che può prolungarsi anche fino a sei mesi in condizioni meno favorevoli. L’involucro in plastica può essere tolto solo dopo la radicazione e la temperatura può essere abbassata. Dopo circa 8 mesi bisogna piantare le nuove camelie in un vaso più grande o nel terreno, il substrato ideale è una miscela di terra vegetale (attenzione: deve essere terreno acido) e torba, eventualmente poco concime. 31 L’innesto Figure 28 e 29: nelle figure si vedono l’innesto per approssimazione e quello per spacco (semplice o doppio). L’innesto è una tecnica molto interessante perché permette di migliorare una varietà con chioma già bella fornendole un apparato radicale più resistente. Viene praticato solitamente dai giardinieri perché richiede molta manualità, inoltre essa è una pratica molto delicata che rischia di danneggiare anche gravemente la pianta. Questo metodo molto utilizzato in passato per ottenere piante più vistose, oggigiorno è poco praticato e utilizzato nel caso in cui gli altri metodi di moltiplicazione non hanno successo. La tecnica si basa sull’unione di due individui diversi: uno fornisce l’apparato radicale (chiamato portainnesto) e l’altro una parte della chioma (chiamato marza o nesto); le due piante devono essere compatibili per assicurare la corretta saldatura. Ci sono diversi metodi di moltiplicazione per innesto: per approssimazione, a spacco semplice, a spacco doppio.. Il più facile è il primo che consiste nello scortecciamento parziale su entrambe le piante scelte e nel saldare assieme le parti con un laccio, quando la saldatura è avvenuta il portainnesto può essere tagliato. Le altre tecniche di moltiplicazione per innesto a spacco consistono nel praticare una spaccatura nel ramo del portainnesto e inserirvi una o più marze, la spaccatura può essere solo laterale o può percorrere tutto il ramo. La margotta Figura 30: margotta fatta utilizzando al posto del nastro adesivo dell’alluminio La margotta è un metodo che consente di produrre una nuova piantina da un ramo già sviluppato di una pianta adulta. Il ramo va scelto non troppo vecchio e deve misurare almeno 40 cm, da questo viene tagliata una parte di corteccia che misura di solito 2 o 3 centimetri; nel punto dello scortecciamento viene inserito del terriccio e il tutto viene sigillato con della plastica. Questo procedimento consente al ramo di formare delle radici mentre si nutre attraverso la pianta già sviluppata. Quando si sono formate le radici si può staccare il ramo interessato dalla pianta e piantato in terra. Il periodo ideale per eseguire questa tecnica è tra giugno e luglio quando la pianta è in fase vegetativa. 32 Malattie Le camelie che si trovano nei giardini hanno meno tendenza ad ammalarsi di quelle che vengono coltivate. Infatti i parassiti si diffondono più facilmente nelle coltivazioni dove abbiamo piantine solitamente della stessa specie che in un giardino dove ci sono sicuramente meno piante della stessa specie che sono distribuite in uno spazio maggiore. Tuttavia anche le camelie in giardino si possono ammalare, questo succede soprattutto se esse sono già in condizioni non ottimali, cioè se non hanno abbastanza: luce, spazio, aria, ombra.. Quindi la prima lotta contro le malattie può essere fatta già scegliendo di piantare la camelia in un luogo adatto. Le camelie, come tutte le piante, possono essere attaccate principalmente da : batteri, funghi, virus e insetti, i patogeni più comuni sono elencati qui di seguito. Cibornia camelliae Attorno al 2000 fu riscontrata per la prima volta la Cibornia camelliae, un patogeno che attacca i fiori di camelia, questo fungo è già presente in tutto il mondo tranne che in Australia e riconosciuto come organismo alquanto nocivo perché causa l’appassimento dei fiori e il loro distaccamento. La malattia è originaria del Giappone e Figure 31, 32: Cibornia camelliae in vitro e un fiore si è sviluppata in alcuni decenni. affetto dal fungo Il primo sintomo della malattia si verifica con un essiccamento del fiore a partire dal centro, dove si sviluppa un alone grigio, il contagio avviene solo su fiori già schiusi perché le spore non riescono a penetrare nei boccioli, in seguito il fiore comincia ad essiccare e in poco tempo secca completamente e cade; capita anche spesso che i fiori cadano prematuramente. Inoltre il fungo attacca solo i fiori e non nuoce alla pianta. Il fungo che si trova sui fiori produce degli sclerozi25 che poi cadono e restano dormienti e rimangono sulla superficie del suolo, fino a che il clima diventa umido, a questo punto germinano e producono delle spore che vengono trasportate dal vento sui fiori e li infettano formando dopo un lasso di tempo che può variare dai 15 ai 30 giorni all’interno dei fiori nuovi schlerozi che vengono liberati quando il fiore cade al suolo. Gli sclerozi possono rimanere in uno stato di quiete anche per 5 anni e le spore possono essere trasportate anche per più 2 km di distanza. Il fungo è tipico della camelia e molto infettivo e non ci sono ancora dei prodotti che riescono a combatterlo ma c’è una precauzione importante che si può prendere per evitare il contagio: l’area dove si trova la pianta deve essere tenuta pulita e i fiori caduti devono essere rimossi. Cosi facendo si tolgono anche le spore. Cocciniglia Essi sono degli insetti che attaccano molte piante tra cui le camelie di cui possono attaccare tutte le parti : dalle radici alle foglie, “cocciniglia” è il termine usato volgarmente per definire una decina di insetti di dimensioni varie, tra questi i più comuni sono: Plantococcus citris (cocciniglia cotonosa), Pseudococcus adoninum (cocciniglia farinosa), Coccus hesperidum e Parlatoria camelliae (cocciniglia viola della camelia). Le cocciniglie come anche altri pidocchi e insetti possono essere allontanate con 25 Sclerozio: struttura capace di sopravvivere per diverso tempo come corpo indipendente dall’organismo che l’ha prodotto, definizione presa da Wikipedia 33 l’irrorazione di un olio bianco emulsionabile chiamato anche olio invernale che viene messo sulle piante e che fa morire le uova dei parassiti. La camelia in Ticino Capitolo realizzato grazie alle interviste fatte al Signor Ferriroli, ex capo giardiniere della città di Locarno, al Signor Marcacci, attuale capo giardiniere e al Signor Eisenhut, proprietario del Parco Botanico del Gambarogno. Il clima Ticinese Il Ticino possiede un clima detto insubrico dovuto all’effetto del lago che d’estate accumula calore che viene rilasciato d’inverno mitigando il clima e diminuendo le gelate; l’inverno è secco e le grandi nevicate sono rare, le precipitazioni sono abbondanti e ridistribuite soprattutto in primavera e autunno, l’estate è soleggiata ma più fresca rispetto all’area mediterranea con occasionali temporali. Il clima ticinese è perfetto per tutta la vegetazione mediterranea e per le camelie che infatti crescono molto bene anche se la loro area d’origine è ad una latitudine più bassa. Tutto il Ticino possiede un buon clima per la coltivazione di camelie ma solo il sopraceneri possiede il terreno adatto per le camelie, piante acidofile, che necessitano un terreno piuttosto acido. Nel sopraceneri troviamo due tipi importanti di roccia : lo gneiss e il granito entrambe ricche di silice che rendono, grazie alle piogge, il terreno acido. Nel sottoceneri l’acqua è calcarea e di conseguenza il terreno è alcalino e le camelie muoiono, la loro coltivazione potrebbe avvenire solo isolando una parte di terreno e sostituendolo con dell’altra terra e irrigando la pianta solo con acqua piovana, visto quindi il grande lavoro per la coltivazione di camelie nel sottoceneri la camelia non è così diffusa. L’introduzione e diffusione della camelia in Ticino La diffusione delle camelie in Ticino è iniziata molto tardi : attorno al 1880 ed ha caratterizzato unicamente il Locarnese. Locarno è vicina a Intra, Pallanza e Stresa dove in quel periodo c’erano già vivai di cameliofili come i fratelli Rovelli, giardinieri delle isole Borromeo e di lussuosi giardini sul lago maggiore, già a quel tempo molto appassionati di camelie. Lentamente la fama della camelia ha risalito il lago Maggiore e ha raggiunto Cannobbio, Ascona e Locarno e le prime camelie hanno cominciato a essere richieste e a diffondersi solo in poche ville signorili. Il signor Eisenhut si ricorda che a quel tempo il lavoro di giardiniere non era interessante come oggi e consisteva praticamente solo nel tagliare prati e siepi; non vi erano molte piante diverse come oggigiorno, figurarsi le camelie. A partire dal 1930 circa e nei decenni successivi le ville sono aumentate e con loro anche i giardini, inoltre la camelia era sempre più diffusa, il signor Ferriroli si ricorda che suo padre piantava delle varietà di camelie nei primi giardini dei germanici ricchi a Locarno Monti ma a quel tempo non vi erano molte specie ne varietà. La prima specie di camelia ad arrivare in Ticino fu sicuramente una japonica, questa specie è infatti la più diffusa nel locarnese e era l’unica presente fino ad alcuni decenni fa’ quando si sono diffuse altre specie. Fu grazie al Signor Eisenhut che le specie presenti nei giardini aumentarono: egli, a quei tempi cominciò a importare delle camelie dall'estero26e fu l’unico a farlo. Così cominciò un vero e proprio traffico di camelie tra molti giardinieri privati locarnesi: essi, senza farlo sapere al padrone, scambiavano tra di loro le talee per avere nuove varietà da proporre. Secondo la testimonianza del signor Eisenhut, i giardinieri si 26 Vedi la storia del parco botanico del Gambarogno a pagina 48 34 incontravano più volte al mese e ognuno portava le proprie talee e avvenivano gli scambi, poi le talee venivano piantate nei giardini visto che a quel tempo i giardinieri non possedevano vivai. Così la camelia in pochi decenni si diffuse in gran parte del locarnese e continua a farlo ancora oggi; infatti troviamo ancora molte camelie risalenti ancora a quell’epoca in giardini pubblici e privati insieme a nuovi esemplari piantati recentemente e a nuove specie che si stanno diffondendo. La camelia più diffusa nel Locarnese Aspetti storici La camelia che più delle altre caratterizza i giardini del Locarnese è la Camellia japonica var. Ascona. Il suo nome le è stato assegnato in un congresso della società delle camelie tenutosi alle isole di Brissago, visto che questa speciale varietà di camelia era presente in tutti i giardini ma nessuno sapeva il suo nome. Figura 33 : foto presa da un giornale che mostra Contra prima del 1893, cerchiata di rosso si vede la casa vicino alla quale si trovava l’antica camelia Ai tempi era chiamata la camelia di Contra perché attorno al 1880, quando c'era il “boom” dell'immigrazione in America, tre famiglie di Contra (tra cui la famiglia Cajocca) emigrarono per cinque anni a San Francisco visto che in Ticino c'era poco lavoro e molta miseria; quando sono tornati a casa, attorno al 1885, come ricordo della loro esperienza in America portarono a casa una piantina di camelia (in America erano già molto diffuse) e la piantarono nell'attuale casa patrizia (ai tempi abitazione della famiglia Cajocca). Purtroppo la pianta è stata abbattuta per l'insediamento di nuove costruzioni. La pianta crebbe molto in fretta e così fece anche la sua fama; infatti la Camellia japonica Ascona fiorisce a inizio novembre ed ha una fioritura di circa cinque mesi (fiorisce fino ad aprile) per questo vennero fatte moltissime talee che oggi possiamo trovare in forma di piante in tutto il Locarnese soprattutto nella fascia collinare e nelle ville Asconesi. La Camellia japonica Ascona si distingue dalle altre perché ha un fogliame molto speciale: le foglie sono di un verde piuttosto scuro all'esterno e chiaro all'interno e hanno una forma molto particolare, sono infatti ricurve al margine; questa camelia ha dei bellissimi fiori semidoppi color rosso vivo con stami e pistilli visibili a completa fioritura; inoltre essa è l’unica camelia che si può tagliare con i boccioli chiusi che se si mettono nell’acqua si aprono. 35 Scheda tecnica Camellia japonica var. Ascona Fiore Forma: semidoppia Dimensione : media Colore: rosso Stami: presenti Disposizione: monadelfi Foglia Forma: Ovata apice: cuspidato margine: profondamente seghettato Fusto Portamento : arbustivo Altre caratteristiche Le foglie di questa pianta hanno una caratteristica piega su entrambi i lati, che si vede bene nelle foto e le rende uniche, infatti nessun’altra camelia presenta questa caratteristica. Esse però non sono tutte simili, infatti si riscontrano sullo stesso esemplare foglie più o meno ovate, foglie dai bordi con e senza piega, foglie con apice acuminato e altre con apice cuspidato e addirittura foglie dalla forma mutata. 36 Le specie più diffuse La specie più diffusa in Ticino è sicuramente la Camellia japonica, visto che è stata la prima specie ad essere introdotta, sono inoltre anche piuttosto diffuse le camelie appartenenti alla specie sasanqua. Le altre specie sono poco presenti nei giardini privati perché sono state introdotte solo negli ultimi anni, tuttavia alcune specie sono visibili nei parchi citati nel capitolo “I parchi Ticinesi”. In particolare al Monte verità troviamo una coltivazione di Camelie della specie sinensis le camelie del tè, al parco botanico del gambarogno oltre che alle specie più diffuse troviamo anche diverse Higo e C. x williamsii, camelie profumate, una collezione di camelie in miniatura e diversi esemplari della specie rusticana . Sulle isole di Brissago troviamo alcune salunensis, sinensis e oleifera. Al parco delle camelie di Locarno troviamo individui di specie diverse oltre a tutte quelle già citate ma che sono molto rare in Ticino. È interessante sapere riconoscere almeno le specie più diffuse ed il loro periodo di fioritura, per questo qui di seguito sono descritte in generale diverse specie sopra citate divise in camelia a fioritura invernale e estiva. Fioritura primaverile ( da inizio marzo a fine aprile), in ordine di fioritura: C. reticulata, C. japonica, C.x williamsii, C. rusticana, C. saluenensis Fioritura autuno-invernale ( da inizio ottobre a gennaio), in ordine di fioritura: C. sinensis, C. sasanqua, C.oleifera Le camelie profumate Le camelie profumate non appartengono ad una sola specie: solitamente la camelie profumate appartengono alla specie sasanqua, oleifera o luchtunensis o sono ibridi. Le luchtunensis sono riconosciute in particolare per il loro profumo. Esse si presentano in forma arbustiva con fiori semplici di colore bianco. Le japonica non sono conosciute per il loro profumo, tuttavia le varietà profumate vengono nominate con aggettivi come: Fragrant, Aroma, Sweet.. Camelie con fioritura primaverile Le C. japonica La specie japonica è la specie più eterogenea infatti essa racchiude una vastissima gamma di piante con fiori completamente diversi tra loro. Per questo nel corso del tempo al suo interno sono stati creati alcuni gruppi: le camelie in miniatura e le camelie Higo di cui parlerò in seguito. La specie japonica comprende piante con fiori che possono avere tutte le forme (descritte nel capitolo classificazione) e fiori e foglie di tutte le grandezze, anche se la maggior parte delle piante ha dei fiori di media grandezza. Essa è la specie più diffusa al mondo perché si adatta più facilmente delle altre e possiede molte varietà con esigenze climatiche differenti, si stima che in tutto il mondo ci siano circa 30’000 varietà. Le camelie della specie japonica possono raggiungere altezze che superano i 10 metri e possono avere sia portamento arbustivo che arboreo. La caratteristica comune a quasi tutte le specie è la fioritura, che si presenta in primavera, solitamente a inizio marzo. Inoltre le camelie appartenenti a questa specie sono quelle che presentano la tendenza a manifestare mutazioni e “sport” e a creare nuove varietà: gli ibridi del genere Camellia sono soprattutto degli incroci di Camellia japonica con camelie di altre specie. Una delle camelie japonica più diffuse e conosciute è probabilmente la Camellia japonica var. Alba con tutte le sue variazioni, un’altra varietà famosa è la C. japonica var. General Coletti perché presenta una caratteristica interessante: sulla stessa pianta sono presenti fiori rossi, bianchi, rossi con macchie bianche e viceversa, ma in questo caso il fenomeno non è uno “sport” ma è dovuto a un virus. 37 Camellia japonica var. Alba Fiore Forma: doppia imbricata Dimensione: media Petali Margine: ondulato Colore: bianco Stami: assenti Foglia Forma: ellittica Apice: acuminato Margine: profondamente seghettato Figura 34: Camellia japonica var. Alba Camellia japonica var. General Coletti Fiore Forma: anemoni forme Dimensione: grande Petali Margine: ondulato Colore: bianco e rosso maculato Stami Disposizione: in gruppo Foglia Forma: ovata Apice: acuminato Margine: brevemente seghettato Figura 34.2: Camellia japonica var General C. Altre camelie diffuse soprattutto nella nostra area sono la Camellia japonica var. Ascona (pag.34) e la Camellia japonica var. Oscar Borrini (pag. 40) e le camelie che si possono trovare nel libro “camelie dell’ottocento nel verbano” vedi bibliografia. Le camelie della specie japonica si possono trovare in molti giardini del Locarnese e nei due parchi più grandi, vedi il capitolo “scoprire le camelie nel Locarnese” a pagina 53. Le camelie in miniatura A questo gruppo appartengono le varietà di Camellia japonica con fiori il cui diametro è inferiore a 6 cm, da qui ne deriva il nome. Queste camelie non sono molto diffuse nel mondo perché inizialmente si preferivano le camelie con fiori appariscenti ma nel corso del tempo sono state sempre più apprezzate e attraverso ibridazione sono state create nuove varietà. Le camelie in miniatura appartengono soprattutto alla specie japonica e possiedono appellativi come: little, baby..È possibile trovare diversi esemplari di camelie in miniatura al Parco Botanico Figura 34.3: Camellia japonica Baby pearl del Gambarogno e anche al Parco delle Camelie di Locarno. 38 Le Higo Questo gruppo è formato da camelie della specie japonica la cui caratteristica comune è la forma del fiore. Queste camelie infatti possiedono un fiore semplice con corolla che può essere formata da 5 fino a 9 petali, gli stami sono molto numerosi, occupano la parte centrale del fiore, sono ben visibili e attorniano il pistillo, anch’esso solitamente ben visibile. I colori più comuni sono il rosso, il rosa e il bianco che si presentano spesso misti a striature. Le Higo sono particolarmente resistenti sia al freddo che ai tagli di chioma, vengono per questo spesso utilizzate per le siepi. Figura 35 : tipica Camellia Higo La Camellia rusticana La Camellia rusticana è una camelia di montagna. Essa è considerata una sottospecie della Camellia japonica, si pensava che questa sottospecie fosse più resistente delle altre all’inverno perché sono stati trovati degli esemplari in una vallata dove la temperatura scendeva sotto i -20°C. In realtà questa caratteristica si manifesta solo nel suo luogo d’origine: la zona settentrionale dell’isola di Honshu, nel mare del Giappone; infatti se vengono piantate altrove esse non sono più resistenti delle altre. Figura 36: Himatzuri Camellia rusticana var. La Camellia reticulata La maggior parte delle piante selvatiche di questa specie proviene dallo Yunnan, dove si trovano esemplari enormi( alti più di 10 m) che crescono tra 1200 e 2200 metri di altitudine, nello Yunnan si trovano individui particolarmente longevi (si racconta di una camelia millenaria) e di veri e propri boschi di Camellia reticulata. Esse hanno un periodo di fioritura precoce che comincia solitamente ad inizio marzo. I fiori delle reticulata sono generalmente più grandi rispetto ai fiori di japonica e i petali sono più spessi e più numerosi; gli stami sono raggruppati al centro, i colori delle specie Figura 37 : Camellia reticolata selvatiche sono solitamente il rosso, il rosa e var. Arch of Triumph più raramente colori chiari come il rosino e il bianco. Questa specie, non molto resistente al vento e alle gelate, ha subito ibridazioni che hanno reso le nuove varietà più forti. In genere le camelie appartenenti a questa 39 specie sono più difficili da moltiplicare, la specie è però riconosciuta per essere piuttosto resistente al sole. Le camelie di questa specie sono poco presenti nei giardini ticinesi, tuttavia più di una decina di esemplari sono visibili al parco del Gambarogno e a quello locarnese. La Camellia saluenensis La Camellia saluenensis proviene dalla Cina meridionale, dove cresce nel sottobosco spontaneamente. Essa possiede portamento arbustivo e fiori semplici di colore bianco o rosa e di dimensioni piccole; questa specie è stata molto utilizzata per l’ibridazione infatti dall’incrocio di questa specie con la speccie japonica è nata la C. x Williamsii. In ticino è ancora poco presente nei giardini, nei due grandi parchi (Gambarogno e Locarno) sono visibili alcuni esemplari. Figura 38: Camellia saluenensis La c. x willamsii Questa tipologia di ibrido ha avuto origine negli anni ‘30 dall’incrocio di un individuo di Camellia japonica e uno di Camellia saluenensis, incrocio sperimentato per la prima volta da Williams da cui deriva il nome della specie. L’ibridazione ha portato ad individui più resistenti rispetto a quelli appartenenti alla specie japonica. I fiori somigliano a quelli della specie japonica per misura e per forme, i colori predominanti sono invece è il rosa e il bianco. Le ibridazioni tra le due specie sono continuate nel tempo e le camelie C. x williamsii si sono diffuse molto bene. L’ibrido più popolare è la Camellia x williamsii var. Donation creata nel 1941 da Stephenson R. Clarke. Fiore Grandezza: mediogrande Colore: rosa Forma: semidoppio Petali Margine: ondulato Variegature: venature rosa scuro Stami: monadelfi Foglia Forma : ellittica Margine : finemente seghettato Apice: acuminato Immagine 39 : Camellia x williamsii var. Donation fiori non completamente schiusi a sinistra e aperti a destra Le camelie di questa specie sono meno presenti nei giardini ticinesi ma si trovano più di una decina di esemplari nel Parco del Gambarogno e in quello locarnese. 40 Camelie a fioritura autunnale-invernale La Camellia sasanqua Figura 40: Camellia sasanqua Cleopatra e androceo tipico della specie Essa è una specie originaria del Giappone di dimensioni solitamente piuttosto ridotte visto che possiede solitamente portamento arbustivo, e raggiunge solo in rari casi dimensioni superiori ai 5 metri. La caratteristica comune a tutte le piante della specie è il periodo di fioritura che avviene in autunno: solitamente la fioritura comincia a inizio ottobre e finisce a marzo. I fiori sono generalmente piccoli con diametro inferiore ai 6 cm; i fiori sono semplici o più raramente doppi e sono di solito rosa o bianchi, le foglie sono, per la più parte delle varietà, ellittiche e di dimensioni piuttosto ridotte se confrontate con quelle delle camelie della specie japonica. La C. sasanqua è una specie molto rustica e si adatta bene alle basse temperature e al terreno meno basico La Camellia sinensis La Camellia sinensis è originaria della Cina, Thailandia e Vietnam, essa è conosciuta già da molti millenni e utilizzata per produrre il tè e nella medicina cinese per curare diversi disturbi. Le indicazioni relative al tipo di terreno e clima sono le stesse già citate nel capitolo “coltivazione”. La C. sinensis viene spesso chiamata e denominata Thea sinensis.Le camelie appartenenti alla specie sinensis possiedono fiori penduli semplici, di colore bianco e con un diametro inferiore ai 5 cm, le foglie hanno forma ellittica e apice acuto, il margine può essere piuttosto o brevemente seghettato. La varietà assamica possiede lo stesso tipo di fiore ma le foglie sono molto più grandi e gli individui Figura 41: fiore di Camellia sinensis hanno portamento arbustivo. Una piccola piantagione di camelie della specie sinensis e alcune piantine della varietà assamica sono visibili al parco del Monte verità, alcune piantine di questa specie si trovano anche al Parco delle camelie di Locarno, al Parco Botanico del Gambarogno e alle Isole di Brissago. 41 Altre camelie interessanti e importanti che sono poco o non presenti in Ticino La Camellia Oleifera Camelia invernale: la fioritura inizia alla fine di ottobre, le piante possono raggiungere anche i 10 metri d’altezza; i fiori sono semplici, di colore bianco e le foglie sono piccole. Questa specie viene coltivata da centinaia di anni in Cina per i suoi semi da cui si può ricavare dell’olio pregiatissimo ad uso alimentare cosmetico e medicinale. Proviene dai boschi della Cina e da alcune zone del Vietnam. Questa camelia è presente oggigiorno solo al parco delle Camelie di Locarno e alle isole di Brissago dove troviamo ben tre esemplari all’aperto Figura 42: fiore di Camellia oleifera La Camelia gialla La camelia gialla non è una leggenda, la prima specie di camelia con i fiori gialli, la Camellia chrysantha, fu scoperta negli anni 70’ nella provincia di Guangxi, in Cina. Fino ad oggi sono state scoperte più di venticinque specie di camelia con fiore giallo situate soprattutto in Cina ma anche in Vietnam. Anche se la camelia gialla ha fioritura invernale non si adatta bene e ha molte esigenze; infatti al Parco delle Camelie di Locarno si era tentato di piantarne un esemplare che purtroppo però non ha resistito a lungo. Questa Figura 42b: foto di una Camellia chrysantha camelia, quindi, non è ancora presente in Ticino. 42 Le camelie più antiche del Ticino Il Locarnese vanta molti giardini pubblici e privati in cui possiamo trovare esemplari di camelie. Nei Giardini Pioda di Locarno, in particolare, troviamo ben 41 individui di camelie: 19 di queste raggiungono un’altezza che varia dai 5 agli 8 metri. Le restanti sono camelie giovani piantate negli ultimi decenni, le più grandi invece, secondo la testimonianza del signor Ferriroli vantano circa 130 anni e sono considerate tra le camelie più vecchie del Ticino insieme ad un’altra camelia piuttosto anziana che si trova nel giardino della biblioteca cantonale; inoltre si trovano anche camelie della stessa età in alcuni giardini privati del locarnese. Per informazioni più specifiche è allegata una scheda tecnica di una delle più vecchie camelie proveniente dall’Italia, per le informazioni che riguardano invece dove trovare queste camelie vedi il capitolo “scoprire le Figura 43 e 44: foto di due esemplari di Camellia japonica scattate ai giardini Pioda di Locarno camelie nel Locarnese”. 43 Scheda tecnica Camellia japonica var. Oscar Borrini Caratteristiche morfologiche Esemplare Località: Giardini Pioda a Locarno Dimensioni Tronco: 42 cm (il più grande di 4) Altezza stimata: 7.10 metri Fiore Forma: doppia imperfetta Dimensione : media Colore: bianco e rosa Variegature : striati Stami : non vi sono stami Informazioni interessanti sulla stessa pianta si possono vedere fiori con variegature bianche e rosa e fiori completamente rosa Foglia Forma : ellittica Apice: Acuto Margine : brevemente seghettato Questa varietà è interessante perché ha origini italiane: essa era stata dedicata dal dott. Angelo Borrrini a suo figlio Oscar, la pianta originaria si trova ancora presso il giardino di Villa Borrini a Sant Andrea di Compito in Lucchesia. Le talee di questa pianta come quelle di molte altre furono trasportate in gran parte del Piemonte e trapiantate in terra, la fama della camelia si diffuse e le talee di diverse camelie vennero importate anche in Ticino, con molta probabilità questa pianta, come altre presenti nei giardini Pioda e in alcuni giardini privati locarnesi, fu una di quelle talee ed è adesso una rigogliosa camelia centenaria. 44 Tradizione delle camelie a Locarno La tradizione della manifestazione delle camelie a Locarno, che si esegue tutti gli anni anche se è molto cambiata da quella originale, ha avuto origine nel 1923. Inizialmente era chiamata “festa della primavera” o , poi “festa delle camelie e delle magnolie” per poi diventare “La festa delle camelie”, purtroppo della festa tenutasi nel 1923 si hanno poche notizie ma secondo alcuni giornali del 1924 fu anch’essa un grande successo. Delle edizioni dell’aprile 1924, 1925 e 1926 si trovano nell’ufficio turistico delle raccolte molto vaste di ritagli di giornale dell’epoca provenienti dalla Svizzera ed addirittura dall’estero: su questi ritagli è basata la storia che segue. La prima edizione della festa delle camelie a Locarno si tenne nell’aprile del 1923 in Piazza Grande, essa ebbe un grande successo, si decise quindi di ripeterla e ampliarla l’anno successivo con una nuova gestione. La festa delle camelie del 1924 si tenne il 5, 6 e 7 aprile e malgrado il maltempo la festa si svolse per il meglio e accorsero migliaia di persone venute anche da oltre Gottardo:c’era talmente tanta gente che gli alberghi erano pieni e gli organizzatori chiesero a chiunque avesse un letto in più in casa di metterlo a disposizione, i proprietari furono poi risarciti con Fr. 4.- per letto per notte. Gli spettatori non erano solo turisti ma c’era anche molta gente del luogo, si ricorda la partecipazione di molte persone scese dalle valli (Verzasca, Vallemaggia e valle Onsernone) vestite con abiti tipici. La festa comprendeva uno spettacolo musicale diviso in tre parti: la prima parte, l’autunno era dedicata al Ticino, c’erano infatti canzoni e balli popolari, la parte intermedia, l’inverno era piuttosto musicale mentre l’ultima parte, la primavera era composta da vari canti alternati a balletti esotici con ballerine cinesi. Lo stesso spettacolo veniva messo in scena il sabato ed era ripetuto la domenica. Tutti i proprietari di balconi della Piazza Grande potevano partecipare al concorso dei balconi fioriti e questo abbelliva molto la piazza. I partecipanti al concorso dei carri erano invece meno numerosi, ma ogni anno c’erano una decina di carri che attraversava la città. Il momento “clou” della festa era la premiazione dei carri e dei balconi fioriti che suscitò anche negli anni successivi molto scalpore perché il primo premio attribuito al miglior carro consisteva in ben 1000 fr. e si sospettavano favoreggiamenti da parte della giuria. Il programma dettagliato doveva assomigliare al seguente: Sabato 5 aprile 8.00-12.00 Mercato dei fiori 15.30-17.30 Spettacolo: “Il trionfo delle camelie” pastorale divisa in tre parti: autunno, inverno e primavera. Musica alternata a balli esotici Festa sul lago Fuochi d’artificio, battelli e barche illuminate Spettacolo ripetuto: “il trionfo delle camelie” 20-30-22.30 Domenica 6 aprile 13.30-15.00 45 15.00-16.30 Corteo dei carri 24.00 Premiazione carri e balconi fioriti Lunedì 7 aprile Giornata riservata agli ospiti del comitato organizzatori L’anno seguente, il 1925, la festa si tenne il 18,19 e 20 aprile e si dice fu ancora più bella dell’anno precedente. Il programma seguiva la stessa linea ma era un po’ diverso da quello dell’anno precedente: non mancarono alcune novità come la battaglia dei fiori e il ballo di gala al Kursaal. I partecipanti furono molto numerosi come l’anno precedente e vennero organizzati meglio i treni, gli alloggi e gli spettacoli, si poté addirittura assistere alle prove generali. Visto il grande successo della festa essa si ripeté per più anni ininterrottamente fino al 1928. Nel 1929 non fu eseguita ma venne ripresa nel 1930 e nei due anni successivi, poi venne di nuovo interrotta per sei anni, fino al 1938. Si concluse con la dodicesima edizione nel 1940. Dopo ben dodici anni, nel 1952, alcuni volenterosi locarnesi decisero di riprendere seppur in un altro modo la manifestazione che prese allora il nome di“festa dei fiori” che comprendeva non solo le camelie ma anche altre piante a fiori, essa fu festeggiata fino al 1984. Seguirono alcune piccole mostre di camelie, poi attorno al 1990 la manifestazione prese un carattere più scientifico. Ogni anno a Locarno viene celebrata solitamente nel mese di marzo la festa delle camelie che si tiene dal 2005 nel Parco delle camelie di Locarno e attira ogni anno migliaia di appassionati e studiosi dalla Svizzera, dall’Italia e da altri paesi d’Europa, la manifestazione offre una vasta esposizione scientifica di oltre 300 varietà di camelie recise con la possibilità per il pubblico di visitare l’adiacente parco e dunque di ammirare le piante di camelie nel loro contesto originale. Utilizzi commerciali Dalle camelie possiamo trarre molti vantaggi commerciali: possono essere coltivate e vendute, si prestano bene anche per fare dei bonsai, dalla Camellia sinensis possiamo ricavare il tè verde, possiedono un legno molto pregiato che era infatti utilizzato per fare ottimo carbone e anche per fare i bastoni degli imperatori giapponesi e non da ultimo dai semi di tutte le camelie e in particolare da quelli della Camellia oleifera si può ricavare un olio che può essere utilizzato sia in cucina che nella cosmetica che è tra i più pregiati al mondo. Nel locarnese le camelie sono molto utilizzate per quasi tutti questi scopi: al Monte Verità viene prodotto il tè verde, il Signor Eisenhut, proprietario del parco del Gambarogno gestisce un commercio di piantine di camelia e quest’anno agli organizzatori della manifestazione delle camelie è stato proposto di presentare ai visitatori anche olio di camelia prodotto in Ticino. 46 I Parchi Ticinesi Il Parco delle camelie di Locarno Storia Attorno al 1990, ma anche già prima, nel locarnese venivano organizzate piccole mostre di camelie portate da vari giardini privati, questo comportava che spesso l’identificazione delle varietà fosse sbagliata e inoltre ricorrevano sempre le stesse specie e varietà e con il passare del tempo le mostre diventavano sempre meno interessanti ; fu a quel punto che al Signor Remo Ferriroli, a quel tempo già noto giardiniere del locarnese, venne l’idea di avere nella città di Locarno un vivaio di Camelie che servisse da “magazzino” per fiori da taglio che sarebbero poi stati portati alle mostre, questo permetteva di avere più varietà diverse e di essere sicuri della loro nomenclatura. Si è cercato allora un terreno disponibile per questo progetto. Il comune di Locarno disponeva della zona dove ora sorge il parco che era allora una discarica; i detriti sono dunque stati coperti con della terra e sono state messe a dimora le piante nella fascia centrale del parco27 , la più antica. Sono state piantate Figura 45 : foto di una Camellia japonica situata vicino al circa 250 camelie che sono poi state recintate; è interessante noruscello che passa attraverso il parco tare che questa fascia centrale di camelie è più fitta (talmente fitta che sulla mappa del parco non sono elencate le diverse varietà) perché si pensava che le camelie sarebbero poi state spostate negli anni successivi, per questo motivo nei prossimi anni alcune camelie che occupano questo spazio dovranno essere rimosse. L’idea di fare di questa zona un vero e proprio parco è arrivata solo successivamente: nel 1999 è stata fondata la Società svizzera della camelia proprio a Locarno e già dopo un anno vi facevano parte parecchi membri. La società ha subito riconosciuto il potenziale della zona, ha visto che le camelie crescevano bene visto che se ne trovavano e se ne trovano ancora oggi molte nei giardini pubblici e privati, e ha deciso di organizzare un congresso mondiale delle camelie che è stato programmato e poi proposto al comune nel 2003. Visto che sarebbe arrivata gente da tutto il mondo gli organizzatori hanno voluto fornire non solo la normale esposizione ma qualcosa di più interessante, così nacque al Signor Ferriroli l'idea di allestire un parco. Fu dunque fatta domanda in municipio che fu accettata con molta curiosità, così avvenne nel 2004 la prima fase di costruzione del parco. Fasi di ampliamento Nel 2004, un anno prima del famoso congresso mondiale, fu fatta in soli otto mesi tutta la seconda zona di camelie che comprende il ruscello d'acqua e le aiuole che si trovano più distanti dal lago, vicine alla strada (aiuole 3-14). Con il congresso fu inaugurato il parco delle camelie di Locarno. In questa prima fase di ampliamento sono state piantate 300 nuove camelie che si sommavano con le 250 già piantate per le mostre, poi furono 27 zona in blu sulla cartina 5c a pagina 73 47 effettuate altre due fasi di ampliamento del parco: una nel 2007 e l'altra nel 2010. Oggigiorno il parco possiede circa 1100 esemplari, quasi tutti differenti e appartenenti soprattutto alle specie più conosciute. Inizialmente quando venne inoltrata la proposta in municipio si pensava che oltre ad inserire delle piante di camelia, di inserire una piantagione di tè (Camelllia sinensis) e un giardino di erbe medicinali e aromatiche; inoltre si pensava di lasciare la parte più vicina al lago al bagno pubblico. Invece alla fine si decise di includere nel parco solo camelie, la piantagione di tè fu allestita al Monte Verità. Costi Il parco ebbe un grande successo sia i locarnesi e il municipio che i congressisti ne furono entusiasti. Il parco, riconosciuto già come potenziale attrazione turistica, ricevette un finanziamento dall'ente turistico. La prima parte del parco è costata relativamente poco (meno di 50 000 franchi) visto che le camelie erano già presenti nel vivaio mentre la seconda fase con la costruzione dell’ anfiteatro e del padiglione supera i 100 000 franchi. Il parco non è stata una grande spesa poiché la maggior parte del lavoro è stata fatta dagli ope- Figura 46: foto in cui si vede il padiglione e la rai comunali, compresa la costruzione vegetazione dell'anfiteatro, l'unica ditta chiamata fu quella che costruì il padiglione. Situazione attuale Il parco cerca di essere più naturale possibile : gli esemplari non sono piantati in modo ordinato come si fa per esempio in una piantagione, perché si vuole dare l'impressione di un vero sottobosco; inoltre non vengono utilizzati fertilizzanti chimici ma solo composto naturale sterilizzato. Le camelie non vengono di norma coperte in inverno (solo quelle appena piantate), per far diventare le piante più resistenti e lasciare libero corso alla selezione naturale. Normalmente non ci sono perdite d'inverno poiché le piante abbastanza vecchie hanno tanta chio-ma che protegge le radici dalle gela-te, ma è già capitato che in inverni più rigidi alcune piante siano morte, tra cui la famosa camelia gialla. Anche se le camelie non sono piantate tutte allineate, nel parco c’è un certo ordine, infatti sono state fatte delle aiuole specifiche per alcune specie: per le camelie Higo, Reticolata, sulle varietà italiane, sulle specie e varietà profumate. Queste aiuole inoltre non sono state ideate solo per creare ordine ma anche per necessità; infatti alcune specie necessitano delle api per riprodursi e Figura 47 : una delle diverse panchine dove ci si può quindi è più facile che vengano im- soffermare ad ammirare la bellezza del parco pollinate se si trovano tutte insie- 48 me,mentre altre possono riprodursi solo grazie all'uomo e non necessitano quindi di essere poste le une vicino alle altre, inoltre le camelie che fioriscono in autunno (soprattutto le Camellia Sasanqua) sono state messe vicino alla ringhiera per invogliare l’osservatore a visitare il parco anche in autunno. Visto che le camelie devono stare all'ombra, recentemente sono stati piantati dei noci e delle sequoie che cresceranno e prenderanno il posto dei pioppi che erano già presenti nella zona ma che sono da sostituire perché già piuttosto vecchi. Inoltre per i visitatori che vogliono prendersi una sosta ed ammirare le camelie, sono state create delle bellissime panchine in legno. Progetti futuri Il Signor Ferriroli ha ceduto il posto al Signor Marcacci che è ora responsabile del parco; il loro sogno è quello di avere il permesso di espandere ulteriormente il parco,per inserire nuove varietà e anche perché alcune piante sono troppo vicine tra loro: nella prima fascia le piante distano solo di un metro le une dalle altre e nelle fasi di ampliamento successivo (2007, 2010) si è voluta mantenere una distanza di due metri sufficiente a garantire abbastanza spazio di crescita a tutte le piante; inoltre un ampliamento del parco darebbe spazio a molte camelie che sono nel vivaio pronte per essere piantate ma che a causa del ridotto spazio sono ancora in vaso. Per ora purtroppo il parco non prevede ampliamenti visto che la zona balneare non può essere invasa. Addirittura quando fu fatta la parte vicino alla “Lanca” vi fu una raccolta di firme da parte degli amanti del posto che non volevano che il parco occupasse la zona d'ombra; si pensò allora di ampliare il parco nella zona boschiva vicino alla “Lanca” e creare un sottobosco di camelie che sembrerebbe cosi ancora più naturale. Il problema è che si vorrebbe recintare il parco per evitare vandalismi e garantire al pubblico un ambiente sempre pulito e ben tenuto, ma per legge i boschi non possono essere recintati, quindi per ora le piante presenti al vivaio dovranno restarci e l’unica possibilità che si sta tentando è quella di trovare un accordo con i forestali. Vivaio Nel vivaio a Locarno Monti vengono coltivate dal 2004 le camelie e altre piccole piante di decorazione che troviamo al parco delle camelie di Locarno. A partire da quest'anno però, visto che non si è sicuri dell' ampliamento del parco, non sono più state fatte nuove talee, ma si coltivano ancora quelle degli anni passati che saranno piantate per ora nello spazio restante. Il vivaio era l'azienda del padre del Signor Ferriroli, che 25 anni fa prese il ruolo di capo giardiniere della città e aveva questa serra Figura 48 : diverse piantine di camelia protette dal sole con pannelli in lamiera e praticamente inutilizzata visto che suo padre non plastica lavorava più. Il Signor Ferriroli propose al comune di affittare il vivaio per la pro-duzione per la città, l’accordo è continuato anche dopo il suo pensionamento. Il vivaio dispone di un angolo utilizzato come laboratorio dove vengono fatte le talee e dove vengono invasate le piantine; il vivaio ha inoltre di due piccole serre riscaldate dove vengono fatte cre-scere le talee e di uno spazio esteriore dove ci sono tutte le camelie coperte con un'impalcatura e un telo. Figura 49 : una delle due serre del vivaio 49 Vi sono circa ottocento piantine di camelie il 30% di queste è composto da camelie varietà higo che andranno a costituire una siepe in città; il restante 70% delle piante è coltivato per il parco di Locarno ma solo il 25% di esse non è ancora presente al parco, il restante sono delle piante già presenti che non hanno per ora nessuna futura sistemazione perché nel parco verranno inserite varietà non ancora presenti. Le camelie del vivaio servono in alcune occasioni per fare delle esposizioni, per Figura 50 : aiuola all’esterno della manifestazione delle camelie di Locarno esempio vengono utilizzate alla manifestazione annuale delle camelie a Locarno per creare una finta aiuola coperta di trucioli che abbellisce l'esposizione. Il vivaio non necessita di molti lavori e non causa grandi spese: le piante già grandi vengono potate ogni due anni e alle piantine che stanno crescendo si cambia il vaso ogni anno. I costi derivano soprattutto dal materiale (vasi, contenitori, torba..) ed il composto utilizzato per rinvasare le piantine che proviene dalla “Compodino”. Il Parco botanico del Gambarogno Il parco botanico del Gambarogno si trova più precisamente a Vairano e occupa una superficie complessiva di oltre 17`000 metri quadrati e ospita circa 1000 esemplari di camelia, esso è sempre aperto al pubblico. Il clima del Gambarogno è molto favorevole per le camelie poiché oltre alle caratteristiche che troviamo dall’altra parte del lago e già spiegate nei capitoli precedenti, nel Gambarogno c’è anche terra fredda e molta ombra. Storia Figura 51 : immagine della parte di terreno inadatto alla coltivazione Il parco è ideato e mantenuto dalla famiglia Eisenhut (padre e genero) ed è nato attorno al 1955 : il Signor Otto Eisenhut dopo aver fatto la scuola in Germania ha cominciato a cercare un impiego come giardiniere ma in Germania non si trovavano posti di lavoro perché c’era la crisi, egli allora cercò altrove e trovò un impiego in Ticino dove i genitori possedevano una casa. Egli trovò impiego dal Signor Städler che lavorava nel Gambarogno e in alcune ville di Gerra. L’idea iniziale del Signor Eisenhut non era di rimanere in Ticino ma solo di lavorarvi per qualche tempo, poi però visto che c’era sempre lavoro egli decise di restare in Ticino dove si stabilì definitivamente. Dopo alcuni anni di esperienza lavorativa il Sign. Eisenhut decise di iniziare un’attività in proprio e cercò un terreno. L’attuale zona dove ora sorge il parco era un raggruppamento di terreni che per legge doveva essere comprato tutto insieme; anche se solo metà del terreno era adatto alla coltivazione e la parte restante del terreno era una scarpata, inutilizzabile per la coltivazione, egli decise di acquistarlo e 50 sfruttò ingegnosamente il terreno ripido per piantare abeti(argentati e normanni) che si vendevano bene a natale e che a quel tempo erano molto ricercati poiché il trasporto dalla Scandinavia costava molto; sul terreno adatto piantò invece altre piante e arbusti perenni. Il progetto funzionò per tre anni, dopo i quali gli abeti non crebbero più e arrivò un fungo che fece morire le altre piante, egli allora utilizzò il terreno come pascolo per pecore e oche ma tale impiego non rendeva molto. Così il Signor Eisenhut si fece consigliare da un amico (Sir Peter Smithers) che gli consigliò di piantare rododendri, azalee, camelie e magnolie che si sapeva crescessero bene nella zona, egli decise dunque di importare un assortimento di camelie dalla California, dal vivaio del signor Lehmann, emigrato in California da Berna, dove c’erano già all’epoca molte varietà. Le spedizioni avvenivano per via aerea: la famiglia Lehmann preparava tutte le piantine e le spediva in massa; inizialmente le piantine arrivavano con le radici nude, cosa che rendeva difficile il trapianto in terra e in vaso e la coltivazione, più in là negli anni fu rilasciato il permesso per inviare le piantine con un substrato28. Quando le piantine arrivavano in Svizzera dovevano essere tenute 15 giorni in quarantena e poi potevano essere piantate. Il parco fu aperto per la prima volta attorno al 1980 ed era ancora senza sentieri, gli unici sentieri erano quelli che facevano i paesani che passavano quando venivano da Piazzogna e quelli fatti dalle oche e dalle pecore. Le piante che il signor Eisenhut comandò dalla California sono quelle che troviamo ancora oggi al parco botanico e hanno circa 50 anni poiché solitamente egli non vendeva direttamente le piante che importava ma le piantava nel suo terreno e ne faceva delle talee. I clienti del Signor Eisenhut volevano delle garanzie sul nome delle camelie e volevano specie sempre più speciali e nuove, così il signor Eisenhut cominciò a importare camelie anche dalla Francia e dall’Italia ( famiglie: Thobi per la Francia e Figura 51.1 e 51.2: alcune serre e spazi per talee del vivaio della famiglia Eisenhut a Vairano Pifferetti e Aveno per l’Italia) ed ebbe un grande successo poiché così facendo aveva un vastissimo assortimento per l’epoca : possedeva le varietà che venivano dall’America, alcune dal Giappone, un vasto assortimento di camelie higo (camelie utilizzate soprattutto per le siepi), un vasto assortimento di camelie japonica a fiore piccolo (var. little man, var. lipsick..).. ecc. ecc. Il parco è riconosciuto ancora oggi per la grande varietà di piante presenti. Problemi Le piante del parco presentano una sola problematica : inizialmente gli esemplari sono stati piantati in alto, vicino alla strada, e via via sempre più in basso, questo ha fatto si che le piante più vecchie e quindi più sviluppate sono più in alto e fanno ombra a quelle più giovani. 28 Substrato: sostitutivo alla terra, fatto artificialmente con materiale sterile, lo si usa anche per chiamare la semplice terra 51 Altri parchi Ticinesi Il parco botanico delle Isole di Brissago Figura 52: fotografia delle isole di Brissago Le isole di Brissago sono due isole che si trovano sul lago maggiore a pochi chilometri da Brissago, l’isola più piccola è chiamata solitamente Isolino mentre quella grande viene semplicemente chiamata isola Grande. Il parco botanico è situato sull’isola Grande, esso si sviluppa su ben 25'000 m² e offre una vastissima collezione di piante (più di 1700) provenienti da paesi esotici dal clima subtropicale; le isole di Brissago si prestano bene ad accogliere queste piante perché anch’esse godono di condizioni meteorologiche eccezionali trovandosi al centro del lago che d’estate accumula calore che viene rilasciato d’inverno e mitiga il clima. Per quanto riguarda le camelie il parco presenta una maggioranza di varietà di camelie con fioritura primaverile, che sono circa una trentina e appartengono soprattutto alla specie japonica, solo due individui appartengono alla specie saluenensis e un indivduo è un ibrido c.x williamsii; inoltre nel parco ci sono anche una quindicina di individui con fioritura autunnale, delle specie sasanqua, oleifera e sinensis se si è interessati alle camelie le si possono quindi trovare in questi periodi in fiore, la più parte di esse si trova nella zona 1C in giallo nella cartina a pagina 87. L’isola Grande è accessibile tramite battelli che partono per le isole di Brissago si trovano a Locarno, Brissago, Ascona e Porto Ronco, l’Isolino è inaccessibile al pubblico. 52 Il parco del Monte Verità ad Ascona Figura 53 : fotografia di tre giapponesi addetti alla raccolta del tè che avviene ogni anno al Monte Verità Sul monte verità ad Ascona si estende un vaso parco di 70'000 m² composto per la più parte da bosco. Nel parco ci sono una quindicina di camelie situate in cima alla piantagione e sparse in tutto il parco, esse appartengono alle specie japonica e sasanqua. Nel 2006 al parco si è aggiunta una piantagione di circa 1000 Camelie var. sinensis, la varietà di camelie da cui si deriva il tè verde, il parco possiede inoltre un giardino Zen, una casa del tè e un sentiero del tè. Al parco ogni anno avviene la raccolta e la lavorazione delle foglie di Camellia sinensis e la conseguente produzione di tè verde insieme ad altre attività giapponesi. La piantagione di Camelie sinensis La Camelia sinensis ha un portamento cespuglioso, ma se è lasciata crescere naturalmente, essa arriva anche a misurare 3-4 metri d’altezza, in Giappone per la coltivazione le piante vengono tagliate molto: massimo un metro di larghezza e 1,50 di altezza, anche perché sempre più spesso la raccolta avviene con dei macchinari, e le camelie vengono potate molto per favorire lo sviluppo di rami secondari e vengono spesso potate due volte all’anno per la raccolta autunnale. Al Monte Verità la raccolta avviene manualmente e le camelie vengono lasciate crescere di dieci centimetri e vengono tagliate solo 30 giorni prima della raccolta che è agli inizi di maggio. La piantagione del monte verità è in semi-ombra, invece in Giappone le piantagioni sono di solito in pieno sole; l’ombra però è vantaggiosa perché fa si che le giovani foglie contengano più teina. Oltre all’ombra ci sono altri fattori che caratterizzano tè con proprietà diverse come per esempio il tipo di pianta, o con altri metodi di lavorazione, infatti con l’essicazione delle foglie si ottiene il tè verde mentre che con la fermentazione delle foglie e la lavorazione si ottiene il tè nero. La produzione di tè verde al Monte verità è piuttosto esigua ma il tè prodotto è di qualità. 53 La produzione di tè verde Per produrre il tè verde vengono raccolte inizialmente le foglie più giovani delle piantine di Camellia sinensis, da queste foglie poi il tè verde è prodotto attraverso l’essicazione che può avvenire in quattro modi: con il calore del sole, cuocendo le foglie e facendole essiccare al freddo, con l’utilizzo di apposite padelle di metallo messe direttamente sul fuoco o con il vapore. L’ultima modalità è quella utilizzata al Monte Verità ed è quella che consente una minor alterazione delle sostanze naturali contenute nelle foglie. Le foglioline appena raccolte vengono pesate e messe in appositi contenitori di legno muniti di una retina sul fondo che permette il passaggio del vapore, i contenitori sono poi posti sopra una fonte di vapore dai 30 secondi a 3 minuti a dipendenza del tipo di tè che si vuole produrre. Dopo questo processo le foglioline vengono essiccate muovendole con le mani o direttamente nel contenitore. Poi le fo-glie vengono messe su un tavolo alla temperatura di circa 35-40° dove vengono arrotolate a mano finché tutte le foglie non sono compleFigura 53.1: foglie di C. sinensis nell’apposito contenitore utilizzato per tamente asciutte e prendono una forma allungala lavorazione ta, il tè è pronto. Al parco inoltre si possono comprate delle piantine di Camellia sinensis e si possono vedere anche alcune Camelie sinensis var. assamica varietà piuttosto rara, coltivata piuttosto in India che possiede la stessa tipologia di fiori delle altre sinensis ma foglie molto più grandi. Il parco di Orselina Figura 54 : fotografia di una camelia, sullo sfondo il castello Bernese Il parco comunale di Orselina si estende per 5000 m² ed è percorso interamente da un sentiero asfaltato, il parco attornia il “Castello Bernese” struttura architet-tonica molto interessante costruita alla fine del 1800 che con le sue torri richiama un castello. Il parco presenta una quindicina di camelie quasi tutte di specie japonica e alcune sasanqua, di dimensioni piuttosto ridotte, solo alcune superano in due metri di altezza. Scendendo lungo il sentiero si arriva ad uno stagno in pietra e alcune panchine, vicino al parco c’è un grande anfiteatro da cui si gode un’ottima vista sul lago maggiore inoltre vi è un piccolo parco giochi per bambini. A Orselina si trova ancora la famosa via ribattezzata per l’occasione via delle camelie, allestita nel 2005 in occasione del congresso mondiale tenutosi a Locarno, nella via, chiamata via del parco si trovano 15 pannelli con descrizione botanica di alcune varietà di camelie, uno di questi, il numero 7 si trova nel parco. 54 Scoprire le camelie del Locarnese Il locarnese è la zona del Ticino dove troviamo più parchi e giardini contenenti camelie. I turisti o semplicemente gli amanti possono trovare esemplari in quasi tutti i parchi e giardini pubblici che possono essere visitati gratuitamente. Negli allegati sono fornite delle cartine che segnano le zone dove è possibile ammirare alcuni esemplari più interessanti di Camellia, di seguito la secrizione delle diverse aree rappresentate dalle cartine che si possono visitare. Cartina 1: Il Locarnese (pag 57) Sono segnate le zone dove sono presenti i più grandi parchi botanici e contenenti camelie interessanti. 1)La città di Locarno 2)Parco delle Camelie di Locarno 3)Piantagione di tè verde Monte Verità 4)Parco Botanico Gambarogno 5)Isole di Brissago Vedi le rispettive descrizioni dei parchi nei capitoli precedenti : parco delle camelie di Locarno a pagina 46, Piantagione al Monte Verità pag. 52, Parco del Gambarogno pag. 49 e Parco Botanico delle isole di Brissago pag. 51. Cartina 2: La città di Locarno(pag.58) La città di Locarno offre molti giardini privati e pubblici contenti camelie anche piuttosto antiche, di seguito sono elencati i giardini più importanti: 1) Palazzo morettini: Il palazzo morettini si trova nel centro storico di Locarno, in città vecchia, in Via Cappuccini 12. È stato costruito nella prima metà del ‘700 ed era di proprietà del barone Marcacci amante della botanica. Il giardino possiede perciò un giardino molto ricco e ancora ben curato. Ci sono circa una ventina di camelie che fioriscono in primavera, una di queste supera i sei metri d’altezza ed è sicuramente una delle prime camelie apparse in Ticino. Il palazzo è oggi sede della biblioteca cantonale di Locarno, il suo giardino è in pendenza e attraverso questo passa un sentierino in ciottoli che permette di ammirare tutte le piante, il giardino è sempre visitabile se la biblioteca è aperta, di seguito si trovano gli orari di apertura della biblioteca: Martedì: 8.30-12.30/16.00-20.00 Mer-Ven: 8.30-12.30/14.30-18.30 Sabato: 8.30-12.30 L’orario potrebbe cambiare nel tempo, per sicurezza verificare sul sito: www.sbt.ti.ch 2)Aiuola in via Cittadella: aiuola dalla forma triangolare contenente una decina di camelie, due delle quali piuttosto vecchie (si pensa attorno ai 100 anni). 3)Giardino presso la chiesa di San Francesco: anche se visibili solo dall’esterno, si possono ammirare una ventina di Camelie var. japonica antiche e recenti che superano i 4 metri e una Camellia sasanqua. 4)Giardini Pioda: i giardini Pioda hanno una struttura geometrica tipicamente barocca, essi accolgono ben 41 individui di camelia, di cui 19 di misure ragguardevoli che superano in alcuni casi i 6 metri, queste camelie sono alcune delle prime giunte in Ticino e sono tra i più vecchi esemplari, secondo il parere di diversi giardinieri esperti esse avrebbero infatti circa 130 anni. A pagina 42 si trova una breve descrizione. 5)Parco delle camelie: costruito nel 2004 ospita circa 1100 esemplari di una decina di specie, si possono ammirare camelie var. : japonica, sasanqua, sinensis, oleifera, 55 reticolata, higo, species, rusticana e alcuni ibridi, grazie al fatto di avere molte specie il parco presente esemplari in fiore da aprile a novembre. È interessante da vedere la più vecchia camelia del parco che si trova nell’aiuola numero 14, essa ha circa 60 anni, la varietà è tutt’ora sconosciuta, per più informazioni sul parco vedi: la storia del parco a pag. 46 e la raccolta di cartine numero 5 a pagina 68. 6)Vivaio delle camelie : visibile solo dall’esterno contiene circa 800 esemplari di camelia di taglia piuttosto piccola, tenuti sotto tettoie in plexiglas ma piuttosto visibili. Vedi la storia del vivaio a pagina 48. 7)Il parco di Orselina: Il parco di Orselina che attornia il “castello bernese” possiede circa una quindicina di camelie di taglia piuttosto ridotta, piantate in occasione del primo congresso mondiale in Ticino avvenuto nel 2005, nel parco c’è il pannello numero 7 con la documentazione botanica della Camellia japonica Contessa Lavina Maggi che era esposto in occasione del congresso nella via delle camelie, i panelli sono tutt’ora esposti nella via . Per maggiori informazioni vedi pagina 53 e alcuni pannelli alle pagine 85 e 86. Cartina 3: Giardini Pioda (pag. 59) Ingrandimento sui giardini Pioda aventi ben 19 camelie di misure eccezionali, sette di queste possiedono un cartellino con la relativa nomenclatura. Il numero totale di piante di camelia è ben 41, le 22 restanti sono di piccola taglia. 1) Camellia japonica var. Oscar Borrini una scheda tecnica è allegata nel capitolo “le camelie più antiche del Ticino” 2) Camellia japonica var. Bella di Pisa 3) Camellia japonica var. Castagnola 4) Camellia japonica var. Amalia Servi 5) Camellia japonica var. Ace of Hearts 6) Camellia japonica var. Nazionale 7) Camellia japonica var. Daniel Webster Cartina 4: Parco Botanico del Gambarogno(pag. 60-70) Mappa del parco con le diverse zone e lista delle piante di camelia presenti al parco. Osservazione: le piante che non hanno nessun riferimento non sono ancora state piantate. Vedi la storia del parco a pagina 49. Raccolta 5 : Parco delle camelie di Locarno (pag. 71-81) 5a : foto del parco delle camelie di Locarno visto dall’alto, foto scattata nel 2005. Paragonandola alla piantina 5b e 5b Si può notare la zona centrale (in blu), più antica costituita da vegetazione piuttosto folta, la prima fase di ampliamento (in verde), la seconda fase di ampliamento (in giallo), la terza fase di ampliamento (in viola) non era ancora avvenuta quando è stata scattata la foto, le zone 32 e 33 sono ancora in fase di ampliamento (vedi la storia del parco a pagina 46) . negli allegati segue la lista di tutte le camelie presenti al parco. La cartina 5b è facilmente reperibile all’ufficio turistico di Locarno. Osservazioni: Aiuola 1 e 2 : fascia di camelie più antiche (insieme ad una parte dell’aiuola 14), vedi storia del parco delle camelie di Locarno a pagina 46. Aiuola 3-14 : zona di ampliamento nel 2004. Aiuola 9: aiuola dedicata alle camelie Higo. Aiuola 13 e 14: aiuola dedicata alle vecchie camelie italiane. 56 Aiuola 14: contiene una Camellia japonica bianca ancora sconosciuta, essa è la pianta più vecchia del parco e possiede circa 60 anni. Aiuola 11, 17, 18: aiuole miste, all’interno camelie della specie japonica, all’esterno camelie a fioritura autunnale, soprattutto della specie sasanqua. Aiuole 19-30: zona di ampliamento nel 2007. Aiuola 22: aiuola dedicata alle camelie italiane. Aiuola 24: aiuola dedicata alla specie sinensis e alle varietà profumate, contiene anche alcuni esemplari di oleifera. Aiuola 26: aiuola dedicata alle varietà provenienti dalla germania, da notare una camelia proveniente da una talea della camelia di Pilnitz. Aiuole 32-33: aiuole da completare. Aiuole 34-39: ultima fase di ampliamento 2010 . Aiuola 34: aiuola dedicata alle reticulata. Raccolta 6: Il parco del Monte Verità e la piantagione di Camellia sinensis (pag. 82 e 83) La prima cartina riguarda l’intero parco, il limite è contrassegnato in nero, la zona boschiva è contrassegnata in blu, la piantagione in giallo, la seconda cartina è un ingrandimento della piantagione. Vedi la storia della piantagione a pagina 52. Raccolta 7: Parco di Orselina (pag. 84-86) In verde sono segnate le Camellia sasanqua, in giallo le Camellia japonica, in arancione è segnata una Camellia japonica var. Ascona. Seguono i quattro padiglioni più belli della via delle camelie a Orselina, il padiglione della C. japonica var Contessa Lavinia Maggi è situato proprio nel parco. Tutti i padiglioni si possono trovare sul sito: http://www.pro-orselina.ch, la descrizione del parco si trova a pagina 53. Raccolta 8 : Isole di Brissago(pag. 87,88) Cartina e lista camelie presenti, in giallo l’area interamente dedicata alle camelie, la descrizione del parco si trova a pagina 51. I battelli che partono per le isole di Brissago si trovano a Locarno, Brissago, Ascona e Porto Ronco, l’entrata per il parco costa per un adulto 8 Fr. gli altri prezzi sono visibili sul sito: www.isolebrissago.ch/it inoltre è possibile prenotare visite guidate. Allegati Comprende le varie cartine e liste di esemplari presenti nei parchi. 57 Cartina numero 1 58 Cartina numero 2 59 Raccolta 3: 3 a e 3b 3a 3b 60 Cartina numero 4: Parco botanico del gambarogno 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 Raccolta 5: 5a 72 Piano5b: 73 Piano 5c: parco delle camelie di Locarno 74 Ingrandimento aree: 75 76 77 78 Camelie presenti al parco: 79 80 81 82 83 84 85 86 Raccolta 6:6a 87 Rappresentazione 6b 88 Raccolta 7: 89 90 91 Raccolta 8:Cartina 92 Raccolta 8: lista di camelie Genere, specie, varietà settore Descrizione settore Provenienza Camellia cuspidata Camellia cuspidata Camellia cv. 'Cornish Snow' Camellia japonica Camellia japonica Camellia japonica Camellia japonica Camellia japonica Camellia japonica Camellia japonica Camellia japonica Camellia japonica cv. 'Barbara Woodroof' Camellia japonica cv. 'Bella Romana' Camellia japonica cv. 'Corroboree' Camellia japonica cv. 'Dainty Maiden' Camellia japonica cv. 'Dr. Burnside' Camellia japonica cv. 'Drama Girl' Camellia japonica cv. 'Edelweiss' Camellia japonica cv. 'Edith Linton' Camellia japonica cv. 'Edwin Folk' Camellia japonica cv. 'Francosinii' Camellia japonica cv. 'Funny Face Betty' Camellia japonica cv. 'Heleonor' Camellia japonica cv. 'High Hat' Camellia japonica cv. 'High Hat' Camellia japonica cv. 'Jeanlyre' Camellia japonica cv. 'Katherine Nuccio' Camellia japonica cv. 'Koshi-No-Aru' Camellia japonica cv. 'Mrs D.W. Dawis' Camellia japonica cv. 'Mrs D.W. Dawis' Camellia japonica cv. 'Tomorrow Park Hill' Camellia kissi 1C Archivio 17E Archivio 1C 17E 17D 14 13D 2D 2C 1C 1C 1C 1C 1C 1C 1C 1C 1C 1C 1C 1C 17E 1C 1C 1C 17E 2D 1C 1C 2A Camelie Dati da fonte d'archivio Asia subtropicale Dati da fonte d'archivio Camelie Asia subtropicale Asia subtropicale Palmeto Cicas Asia subtropicale Bambù Camelie Camelie Camelie Camelie Camelie Camelie Camelie Camelie Camelie Camelie Camelie Camelie Asia subtropicale Camelie Camelie Camelie Asia subtropicale Asia subtropicale Camelie Camelie Asia Subtropicale Cina Cina hortulanorum Giappone: Isole Ryukyu Giappone: Isole Ryukyu Giappone: Isole Ryukyu Giappone: Isole Ryukyu Giappone: Isole Ryukyu Giappone: Isole Ryukyu Giappone: Isole Ryukyu Giappone: Isole Ryukyu hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum hortulanorum Cina, India, Laos,Thailandia, Vietnam Camellia oleifera Camellia oleifera Camellia oleifera Camellia oleifera Camellia saluenensis Camellia saluenensis Camellia sasanqua Camellia sasanqua Camellia sasanqua cv. 'Hinode No Uni' Camellia sasanqua cv. 'Hiryu' Camellia sasanqua cv. 'Weroona' Camellia sinensis Camellia sinensis Camellia sinensis Camellia sinensis var. assamica Camellia x williamsii Archivio 6 13E 7B 1C Archivio 1C Archivio 1A 1C 1C 14 13E Archivio 5D 1C Dati da fonte d'archivio Oceania Asia subtropicale Nord America Camelie Dati da fonte d'archivio Camelie Dati da fonte d'archivio Asia subtropicale Camelie Camelie Palmeto Asia subtropicale Dati da fonte d'archivio Bagno Romano Camelie Sichuan, Hunan, Kiangsu Sichuan, Hunan, Kiangsu Sichuan, Hunan, Kiangsu Sichuan, Hunan, Kiangsu Cina Cina Isole Ryukyu Isole Ryukyu hortulanorum hortulanorum hortulanorum SE & E Asia SE & E Asia SE & E Asia Cina, India, Laos, Myanmar, Tailandia hortulanorum 93 Conclusione Quando ho cominciato questo lavoro non sapevo molto sull’ambito delle camelie, in quest’anno ho imparato molte cose sia sugli aspetti biologici che su quelli riguardanti le camelie in Ticino, ho infatti scoperto quanto questa regione potesse offrire per gli amanti delle camelie, in particolare sono rimasta colpita dalla coltivazione di Camellia sinensis al monte verità e dalla moltitudine di belle camelie che non avevo mai notato passando per la città di Locarno tutti i giorni. Questo lavoro ha fatto nascere il mio interesse verso le piante e verso la botanica, percorso che seguirò sicuramente nei miei studi. Con il mio lavoro di maturità ho voluto mostrare, la più bella e caratteristica pianta del Ticino e redigere su di essa un lavoro esaustivo che possa aiutare tutti gli amanti della camelia a scoprirla o riscoprirla in Ticino, spero inoltre di essere riuscita a trasmettere lo stesso sentimento per le camelie che ho potuto condividere con le diverse persone che mi hanno aiutato. Ringraziamenti Ci sono molte persone che devo ringraziare, senza le quali il mio lavoro non sarebbe completo. Innanzitutto voglio ringraziare il Professor Sala per avermi dato molta libertà nella scelta e la composizione del lavoro e un grande aiuto nel contattare le persone che mi hanno aiutato e mia nonna Regina Schlunke che ha disegnato le rappresentazioni che si trovano nella classificazione delle camelie. Un grande ringraziamento va anche al Signor Ferriroli e al signor Eisenhut che mi hanno dedicato molto del loro tempo e grazie alla loro lunga esperienza mi hanno fornito materiale e consigli pratici per quanto riguarda il parco delle camelie di Locarno il parco botanico del Gambarogno, la coltivazione ed i sistemi di moltiplicazione delle camelie, ringrazio in particolare il Signor Ferriroli che mi ha aiutato a fare delle talee. Tutta la parte biologia non avrebbe potuto essere fatta senza l’aiuto del Signor Corneo che ha risposto prontamente a tutte le mie domande e mi ha fornito informazioni specifiche. Ringrazio, inoltre, il Signor Marcacci per avermi invitato ad una conferenza molto interessante e per avermi fornito informazioni sul parco delle camelie di Locarno, ringrazio la Signora Respini per avermi da subito indirizzato verso le persone che mi avrebbero aiutato e per avermi fornito le notizie riguardanti la tradizione della festa delle camelie a Locarno. Ringrazio l’ingegnere Morinini, Martino Catti, Andrea Branca e Maspoli Guido per avermi fornito cartine e immagini fotografiche e ringrazio infine la mia famiglia e tutti quelli che mi hanno sostenuto nei periodi più stressanti. 94 Provenienza delle immagini Copertina: Camellia japonica var. Ascona foto scattata in occasione della manifestazione delle camelie 2011 al parco delle camelie di Locarno Immagine 0: cartina di parte dell’Asia meridionale che corrisponde al centro di origine del genere Camellia e quindi di tutte le specie, la cartina classifica le nazioni e i territori della Cina secondo il numero di specie endemiche presenti. Per costruire la cartina sono stati utilizzati: i dati della cartina a pagina 8 del libro le camelie dell’ottocento nel Verbano e un’immagine presa da: http://viaggi.globopix.net/mappe/cartina-mondo.php Immagine 1: Tôto Ueno Shimotera tsubaki, 1866, Tradotto : “Camelia a Ueno Shimotera nella capitale”, il dipinto si trova attualmente al museo delle arti di Boston, immagine presa da educators.mfa.org Immagine 2: Raffigurazione di camelia di Engelbert Kaempfer (1651-1716) da http://www.kamelienschloss.de/kameliecamel.htm Immagine 3: La bellissima camelia di Pilnitz, immagine presa da www.inimmagine.it Immagine 4: Immagine della Camelia japonica chandelier elegans scattata nel parco delle Camelie di Locarno Nella primavera 2011 Immagine 5: Camellia japonica gigantea red foto scattata in occasione della manifestazione delle camelie di Locarno del 2011 Immagine 6: un rametto di Camellia japonica var. Ascona che presenta tre tipi diversi di gemme, foto scattata nell’autunno 2011 Immagine 7: foglia di Camellia japonica sezionata nel senso della longitudine vista al microscopio immagine scattata nell’autunno 2011 con l’utilizzo di attrezzature fornite dal Liceo di Locarno Immagine 8: stomi di una Camellia japonica visti al microscopio grazie alle attrezzature del Liceo di Locarno Immagine 9: schema del mesofillo preso dal libro di PETER M. RAY, TAYLOR A. STEEVES, SARA A. FULTZ, che si intitola Botanica Immagine 10: mesofillo di una Camellia japonica visto al microscopio grazie alle attrezzature del Liceo di Locarno Immagine 11: sei forme di fiore caratteristiche delle camelie, in ordine: doppia imbricata, anemoni forme, peoniforme, doppia imperfetta, semidoppia e semplice, foto scattate in occasione della manifestazione delle camelie del 2011 a Locarno Immagine 12: schema struttura del fiore tipico preso dal libro di Immagine 13: androceo di una Camellia sinensis foto scattata al binoculare nell’autunno del 2011 Immagine 14 e 15 : petaloidi più o meno sviluppati, nella prima figura uno stame normale e uno staminoide poco differenziato, nella seconda immagine petaloidi già piuttosto differenziati misti a petali, immagini scattate nell’autunno 2011 Immagine 16 e 17: stami e pistillo tripartito di una Camellia sinensis Immagine 18 : Camellia japonica var. Bella portuense con rami che presentano “sport” foto scattata nella primavera 2011 Immagine 19: stimma di una Camellia sinensis foto scattata al binoculare nell’autunno 2011 Immagine 20: fecondazione, granulo pollinico che sta per penetrare l’ovulo presa dal libro 95 Immagine 21: frutti in fase di schiusura di una Camellia japonica foto presa dal libro: Camelie di FISHER PETER Immagine 22: rappresentazioni schematiche in sezione longitudinale di semi di dicotiledoni contenenti endosperma. A seme di ricino B seme di pomodoro. Immagine presa dal libro: Immagine 23: semi di Camellia japonica visti da tre prospettive diverse, foto scattata nell’autunno 2011 Immagine 24: radici di camelie,nella prima figura si vede una camelia in vaso che è in perfetta forma, nella seconda figura invece si vedono le radici nude di una camelia malata, foto prese dal libro camelie di PETER FISHER Immagine 25, 26 e 27: 25 talee appena tagliate, 26 talee messe in terra 27 copertura, immagini scattate nel settembre 2011, processo fatto dal Signor Remo Ferriroli. Immagini 28 e 29: nelle figure si vedono l’innesto per approssimazione e quello per spacco (semplice o doppio). Immagini prese dal libro le mie camelie di BERETTA DANIELA Immagine 30: margotta fatta utilizzando al posto del nastro adesivo dell’alluminio Immagini 31, 32: Cibornia camelliae in vitro e un fiore affetto dal fungo, immagine presa dall’ International Camelia Journal del 2010 Immagine 33 : foto presa da un giornale che mostra la casa vicino alla quale si trovava l’antica camelia, presa dal giornale : azione, settimanale della cooperativa Migros Ticino del 10 gennaio 2011 Immagine 34: Camellia japonica var. Alba Lavinia Maggi Immagine 35 : tipica Camellia Higo foto scattata al parco delle camelie di Locarno nella primavera 2011 Immagine 36: Camellia rusticana var. Himatzuri foto Immagine 37 : Camellia reticulata var. Arch of Triumph foto presa dal sito http://www.eisenhut.ch Immagine 38: Camellia saluenensis, foto presa da caerhays.forgecom.info Immaginee 39: Camellia x williamsii var. Donation fiori non completamente schiusi Immagine 40: Camellia sasanqua Cleopatra e androceo tipico della specie foto scattate nell’autunno 2011 Immagine 41 : fiore di Camellia sinensis foto concessa gentilmente dalla professoressa Palli del Liceo di Locarno a sinistra e aperti a destra. Foto scattata nella primavera 2011 Immagine 42: fiore di Camellia oleifera foto scattata nell’autunno 2011 Figura 42b: foto di una Camellia chrysantha Immagine 43 e 44: foto di due esemplari di Camellia japonica scattate ai giardini Pioda di Locarno nella primavera 2011 Immagine 45 : foto di una Camellia japonica situata vicino al ruscello che passa attraverso il parco foto scattata nella primavera 2011 Immagine 46: foto in cui si vede il padiglione e la vegetazione foto scattata nella primavera 2011 Immagine 47 : una delle diverse panchine dove ci si può soffermare ad ammirare la bellezza del parco foto scattata nella primavera 2011 Immagine 48 : diverse piantine di camelia protette dal sole con pannelli in lamiera e plastica foto scattata nella primavera 2011 Immagine 49 : una delle due serre del vivaio foto scattata nella primavera 2011 Immagine 50 : aiuola all’esterno della manifestazione delle camelie di Locarno foto scattata nella primavera 2011 Immagine 51 : immagine della parte di terreno inadatto alla coltivazione foto presa dal sito www.eisenhut.ch Imamgini 51.1 e 51.2: alcune serre e spazi per talee del vivaio della famiglia Eisenhut a Vairano 96 Immagine 52: fotografia delle isole di Brissago, foto presa da http://www3.ti.ch Immagine 53 : fotografia di tre giapponesi addetti alla raccolta del tè che avviene ogni anno al Monte Verità foto scattata primavera 2011 Immagine 53.1: fotografia lavorazione delle foglie di Camellia sinensis scattata nella primavera 2011 Immagine 54 : fotografia di una camelia, sullo sfondo il castello Bernese Disegni alle pagine 8, 9 e 10 : classificazione dei fiori, i disegni sono stati fatti su richiesta da mia nonna, Regina Schlunke Figure alle pagine 12 e 13 riguardanti le forme fogliari, i tipi di apice e i tipi di margine sono state prese dal libro: Camelie dell’ottocento nel Verbano , vedi bibliografia, l’immagine che riguarda invece il portamento è stata presa da: International camellia journal del 2008 Schema a pagina 26: schema preso dal libro e modificato inserendo foto delle varie strutture Pagina 35: scheda tecnica della Camellia japonica var. Ascona foto scattate al parco delle camelie di Locarno nella primavera 2011 Pagina 42: scheda tecnica della Camellia japonica var. Oscar Borrini foto scattate ai giardini Pioda nella primavera 2011 Pagina 84 e 85 padiglioni della via delle camelie a Orselina presi da http://www.proorselina.ch Cartine Cartina 1 e cartina 2 prese da Google Maps e modificate Raccolta 3: 3a immagine fornita dall’ufficio tecnico di Locarno, 3b disegno costruito a partire dalla cartina Raccolta 4: cartina del parco botanico del Gambarogno e lista delle specie presenti Raccolta 5: parco delle camelie di Locarno 5a e 5b forniti dall’ufficio tecnico di Locarno 5c e lista, fornite dall’ufficio turistico di Locarno Raccolta 6: 6a e 6b fornite dal giardiniere Martino Catti responsabile del parco del monte verità Raccolta 7: Parco di Orselina fornito dall’architetto paesaggistico Andrea Branca Raccolta 8: cartina e lista delle camelie presenti fornita da Maspoli Guido Direttore dell’Amministrazione e Parco botanico 97 Bibliografia e Sitografia Riviste e giornali: Società Svizzera della Camelia, Tsubaki (n°18,n°19,n°21,n°22, n°23) Società italiana della Camelia, Notiziario (2007) Internetional Camellia Society, International Camelia Journal (2008,2009,2010) Libri: BERETTA Daniela (2006), Le mie camelie, la scelta e la cura , De Vecchi Editore FISHER Peter (2001) ,Camelie, fiori teneri e splendidi in tutte le stagioni, De Vecchi Editore CARAFFINI Bruno (1999), Camelie, Edagricole CORNEO Andrea, REMOTTI Dora (2000), Camelie dell’ottocento nel Verbano, Regione Piemonte OPPLIGER Peter (2010), Grüner Tee, AT Verlag LOMBARDI Pietro(ristampa del 2011), Ortensie, azalee, camelie e altre acidofile, Giunti Demetra SCHWEGLER Aichele(1988), Atlante di Botanica Sistematica, Muzzio Scuola PIZZETTI Ippolito, COCKER Henry (versione 1968 e 1971), Il libro dei fiori,Garzanti FROHNE D. JENSEN U.(1985) Systematik des Pflanzenreichs, Gustav Fisher Verlag SPICHIGER R. FIGEAT V. JEANMONOD D. Botanique Systématique des plantes à fleurs, Presses Polytechniques et Universitaires Romandes ARTHUR CRONQUIST, Botanica, Zanichelli (1979) PETER M. RAY, TAYLOR A. STEEVES, SARA A. FULTZ, Botanica, Zanichelli (1985) PIER LUIGI GHISLENI, le camelie, ed agricole(1982) Siti: Shiseido Co. Ltd , la storia della camelia, www.shiseido.co.jp/i/i9812kor/html/text/kor05200.htm Camelia,www.giardinaggio.it/giardino/singolepiante/camelia/camelia.asp Parco botanico del Gambarogno, www.parcobotanico.ch/fiori_fra.htm Short Pat, International camellia society ,camellia-ics.org/ The International Camellia Society, www.hortic.com/ics/index Oppliger Peter, Fondazione AAMI Monte Verità, www.peter-oppliger.ch/it/akti_aami.htm Businnes plan Parco delle Camelie , www.imat.ch/upload/pagine/ParcodelleCamelie20051.pdf