Allegato A alla delibera n. 53 del 29/01/2015 composto da n. 176 fogli E SOCIO-SANITARI ia no n ut iliz za bi le ai fin ANNO 2015 il eg al i DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SANITARI op La redazione del documento è il risultato del lavoro di gruppo dei Responsabili per aree di specifica competenza, condiviso con la Direzione Strategica. C Linee guida per il documento: la delibera delle Regole D.G.R. X/2989 del 23.12.2014 Il Direttore Generale dell’ASL di Como Dott. Roberto Bollina INDICE DEL DOCUMENTO CONTESTO........................................................................................................................... 2 L’ASL DELLA PROVINCIA DI COMO ................................................................................................... 2 il eg al i CONTESTO TERRITORIALE .................................................................................................................... 4 CONTESTO EPIDEMIOLOGICO E SOCIO-ECONOMICO ................................................................... 6 PROMOZIONE DI STILI E AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE ...................................................... 27 MALATTIE INFETTIVE NELLA PROVINCIA DI COMO ......................................................................... 36 fin NEOPLASIE NELLA PROVINCIA DI COMO ....................................................................................... 39 PRESTAZIONI FARMACEUTICHE ........................................................................................................ 43 ai INDICATORI DI DOMANDA E DI OFFERTA: AREA SANITARIA ......................................................... 47 INDICATORI DI DOMANDA E DI OFFERTA: AREA SOCIO-SANITARIA ............................................ 65 bi le LE RISORSE DEL SISTEMA .................................................................................................................... 77 za RELAZIONE ATTIVITA’ 2014 ............................................................................................... 82 iliz SEZIONE PROGRAMMATORIA 2015................................................................................. 96 C op ia no n ut ALLEGATO 1 : PROGRAMMAZIONE 2015 - MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ E DELL’APPROPRIATEZZA DEL SERVIZIO SANITARIO ......................................................... 171 1 CONTESTO L’ASL DELLA PROVINCIA DI COMO il eg al i L’ASL della Provincia di Como, costituita nel gennaio 1998, è l’azienda sanitaria che fornisce tutte le prestazioni sanitarie e socio sanitarie nell’ambito della prevenzione medica e veterinaria, dell’assistenza sanitaria di basee dell’assistenza socio sanitaria integrata. Garantisce inoltrele prestazioni specialistiche e ospedaliere fornite da ospedali e ambulatori pubblici e privati accreditati, attraverso l’attività di contrattualizzazione e controllo delle prestazioni erogate Al suo interno si distinguono due livelli organizzativi: quello centrale che comprende la Direzione Aziendale, i Dipartimenti e le relative Unità Operative Complesse e quello territoriale rappresentato dai distretti sociosanitari, i distretti veterinari dove vengono forniti i servizi e le prestazioni. fin Il Direttore Generale, coadiuvato dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo e dal Direttore Sociale, nell'ambito delle rispettive aree di responsabilità (sanitaria, amministrativa e tecnica, socio-sanitaria), garantisce il governo complessivo dell’Azienda, assicura il perseguimento della missione dell'ASL ed esercita i poteri organizzativi e gestionali. ai L'integrazione delle quattro Direzioni costituisce la Direzione Strategica Aziendale che, supportata da alcune Strutture e Uffici di Staff, ha come finalità quella di garantire l'unitarietà di azione, l'approccio integrato ai problemi ed il supporto alle decisioni sulla base di valutazioni di carattere sanitario, sociale ed economicoorganizzativo. bi le I Dipartimenti sanitari e socio sanitari, coordinano l’attività delle relative Strutture Complesse, che hanno funzioni di programmazione, di indirizzo tecnico professionale e gestione diretta dei servizi e delle attività di rispettivo riferimento, con un’attenzione significativa al territorio ed in stretto collegamento con i distretti socio sanitari ed i distretti veterinari. iliz za L’assistenza distrettuale, quale “area di offerta”, coordina organizzativamente il raggruppamento formato dai servizi e dalle prestazioni prodotte ed erogate dalle strutture/servizi dipartimentali ovvero quanto direttamente assicurato per competenza diretta. I distretti socio-sanitari sono quindi la leva aziendale per sviluppare una logica di sistema fra l’assistenza sanitaria primaria, l’assistenza socio sanitaria e la prevenzione in relazione al fabbisogno espresso dal territorio a garanzia di accessibilità e adeguatezza della risposta al cittadino. La Vision ut Vision e mission aziendale ia no n L’ASL della Provincia di Como, all’interno del suo ruolo di governance delle risorse, considera la persona e il suo bisogno di salute al centro della propria attività programmatoria, dirigendo sempre più sforzi verso un’umanizzazione delle cure con l’obiettivo di raggiungere la soddisfazione del cittadino, della popolazione e degli operatori. Diviene prioritario quindi per l’ASL di Como assicurare percorsi di cura integrati tra strutture sanitarie e socio-sanitarie del territorio caratterizzati da garanzia di continuità assistenziale orientando il rapporto domanda-offerta in funzione del bisogno di salute in un’ottica territoriale. op La Mission e gli obiettivi aziendali C L’ASL, all’interno dell’attuale sistema sanitario regionale, si pone come soggetto interprete della domanda di salute dei cittadini e di coordinamento nella programmazione della rete dei servizi sanitari e socio-sanitari a livello provinciale. L’ASL è garante, nei confronti del cittadino, dei livelli di qualità delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie acquistate dagli Erogatori pubblici e privati accreditati o direttamente erogate. L’ASL svolge, quindi, il ruolo di punto di contatto tra la rete sanitaria e il cittadino. Il suo assetto territoriale, organizzato in quattro Distretti socio-sanitari (Brianza, Como, Medio Alto Lario e SudOvest) e un distretto speciale (Campione d’Italia) – oltre a quattro Distretti veterinari, territorialmente coincidenti con i Distretti socio-sanitari, assicura il compito di coordinare la rete dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia, controllare e garantire la qualità e l’efficienza di ospedali, ambulatori e 2 studi medici, svolgere direttamente interventi di igiene e prevenzione, compresa l’educazione sanitaria, svolgere interventi di medicina veterinaria ed effettuare alcune prestazioni di assistenza sanitaria. L’ASL nello svolgere e realizzare la propria mission ha scelto di assicurare un valore prioritario alle seguenti funzioni: Prevenire ed educare il cittadino alla salute promuovendo comportamenti corretti e salutari; - Garantire i Livelli Essenziali di Assistenza su tutto il territorio provinciale; - Garantire efficacia ed efficienza nella gestione attraverso l’ottimizzazione dei processi e la formazione e la valorizzazione delle risorse professionali aziendali; - Acquisire i servizi dagli erogatori pubblici e privati accreditati migliorando la capacità organizzativa ed il monitoraggio della qualità e l’appropriatezza delle prestazioni rese a favore dei cittadini e delle prescrizioni mediche e farmaceutiche; - Coordinare il sistema sanitario e sociale a livello locale, ampliando gli spazi e le occasioni di condivisione e programmazione a livello provinciale con gli Enti Locali, i Soggetti Erogatori ed il Terzo Settore. il eg al i - Aree Strategiche della programmazione ASL 2015 fin Si assume quale elemento di attenzione prioritaria il principio “il cittadino al centro del sistema sanitario e sociosanitario” che si sviluppa nelle seguenti funzioni: ATTUAZIONE RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE DI SISTEMA E GESTIONE DELL’APPARATO AMMINISTRATIVO; - ATTUAZIONE PIANO TRIENNALE DI DELL'INTEGRITA'; - SVILUPPO ORGANIZZATIVO E ASSISTENZIALE DELLE CURE PRIMARIE; - MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ E DELL’APPROPRIATEZZA DEL SERVIZIO SANITARIO; - TUTELA DELLA SALUTE DEL SINGOLO E COLLETTIVA ATTRAVERSO STRATEGIE DI PROMOZIONE DELLA SALUTE, PREVENZIONE DELLE MALATTIE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DI VITA; - TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ANIMALI E DELL’UOMO; - IL NUOVO MODELLO WELFARE: REVISIONE DELLA RETE DI OFFERTA SOCIALE E SOCIOSANITARIA; - PREVENZIONE E CONTRASTO DEL FENOMENO DELLE DIPENDENZE; - L’ORIENTAMENTO DEL CITTADINO ALLA RELAZIONE CON I SERVIZI. ai - iliz za bi le PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA E n ut L’organizzazione, le funzioni, i valori, i principi di riferimento, le politiche e gli obiettivi dell’ASL di Como, vengono declinate nel Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari che si integra con gli altri strumenti di programmazione strategica aziendale e con i contenuti dei seguenti documenti: Organizzazione no • Il POA (Piano di strutturaorganizzativa; Aziendale) con il quale viene definita ed aggiornata la • Il Bilancio Preventivo ove viene declinata la programmazione economico-finanziaria aziendale; ia • Il Documento di Budget aziendale ove vengono declinate le principali progettualità che le strutture pianificano al fine di migliorare la propria attività o di raggiungere gli obiettivi previsti dalle regole di sistema; op • Il Piano Controlli; • Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Programma Triennale per la Trasparenza el’Integrità; C • Piani e programmi di attività dei Dipartimenti e delle Unità Operative; • Il Piano delle Performance dell’ASL, con valenza triennale e aggiornamento annuale, comunicato nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito internet aziendale, costituisce il documento il riferimento strategico delle priorità programmatorie pluriennali. Rapporto con il territorio e i Portatori di interesse Di prioritaria importanza sono le relazioni istituzionali con gli Enti Locali, i Soggetti del Terzo Settore e, in generale, con le Forze Sociali e gli Erogatori di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie che rappresentano gli 3 interlocutori privilegiati dei bisogni socio-sanitari dei cittadini con particolare riferimento al territorio della Provincia di Como. il eg al i Al rapporto privilegiato tra Azienda Sanitaria Locale e Regione Lombardia si affianca quello istituzionale con i Comuni attraverso gli Organismi di rappresentanza degli stessi. In particolare la Conferenza dei Sindaci, il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci per le problematiche di interesse provinciale e, a livello locale, le Assemblee distrettualedei Sindaci; sono sviluppate inoltre collaborazioni con le Associazioni di Volontariato, rappresentate nel Tavolo di Coordinamento del Terzo Settore, le Organizzazioni Sindacali territoriali e vari Tavoli e Organismi di coordinamento su specifiche tematiche quali, ad esempio, le dipendenze, la salute mentale e le adozioni. La stesura dei Piani di Zona 2012-2014 ha costituito un’occasione di confronto per l’individuazione e la condivisione, nell’ambito dell’integrazione socio-sanitaria, di obiettivi e azioni riguardanti specifiche aree, quali la famiglia e le fragilità. fin Nei rapporti con le Strutture Erogatrici pubbliche e private accreditate l’Azienda, attraverso la Conferenza dei Legali Rappresentanti delle Strutture Erogatrici Sanitarie e i Tavoli Istituzionali degli Erogatori socio sanitari accreditati ha favorito il passaggio da una logica di controllo ad una di responsabilizzazione degli Erogatori medesimi al fine di migliorare la congruità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate. ai Si è costituita una cabina di regia ASSI fra ASL e Uffici di Piano finalizzata alla maggiore integrazione dei servizi sanitari, socio sanitari e sociali; Attraverso la Cabina di Regia si monitorano le diverse modalità con cui gli Uffici di Pianorealizzano le misure dedicate alle gravi disabilità; bi le Annualmente i Portatori di Interesse condividono il Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio-sanitari, evidenziando le problematiche locali rilevate nei diversi ambiti territoriali nelle aree sanitaria, socio-sanitaria e sociale. Dati territoriali e demografici za CONTESTO TERRITORIALE C op ia no n ut iliz Figura 1 - Distretti socio-sanitari della ASL di Como – Anno 2014 4 L’ASL della Provincia di Como opera in un territorio caratterizzato da una particolare conformazione orografica; la presenza del lago e delle montagne condiziona l’urbanizzazione, la localizzazione delle attività industriali e professionali e, di conseguenza, la diffusione della popolazione. L’ottimizzazione dei servizi sul territorio risulta quindi particolarmente impegnativa a causa delle diverse realtà locali, della difficile mobilità che caratterizza alcune aree e della tendenza della popolazione a concentrarsi in quelle zone dove l’offerta di lavoro è superiore. Il territorio della provincia comprende 154 comuni dei quali solo un numero limitato supera i diecimila abitanti. Una peculiarità dell’Azienda è rappresentata inoltre dall’enclave di Campione d’Italia, che comporta problematiche gestionali completamente diverse dal resto della provincia, a seguito delle diverse condizioni socio-economiche dei residenti e della coesistenza dell’offerta socio-sanitaria di due differenti nazioni. Grafico 1 - Assistibili domiciliati al 31/10/2014 - Fonte: ASL La popolazione assistibile residente nella provincia di Como ammontava, al 31 ottobre 2014, ad un totale di 596.449 abitanti, così distribuita per distretto socio-sanitario: Brianza con il 33,9% degli assistiti, seguito dal SudOvest 32,1%, Como 24,5%, Medio Alto Lario 9,2% e Campione d’Italia 0,3%. Negli ultimi anni si è registrata una progressiva crescita demografica: nel periodo 2005-2014 vi è stato un incremento di 40.240 unità (+7,23%). Tale incremento della popolazione è dovuto principalmente al costante intensificarsi dei flussi migratori, sia nazionali che esteri, mentre la crescita naturale (differenza tra numero di nati e morti) ha un impatto decisamente inferiore. Tabella 1 –Distribuzione cittadini stranieri residenti bi le ai fin il eg al i Grafico 2- Assistibili domiciliati al 31/10/2014 - Fonte: ASL % stranieri su distretto BRIANZA 7,85 COMO 10,69 MEDIO ALTO LARIO 6,82 SUD-OVEST 7,23 La componente di popolazione straniera residente risulta ormai consistente (avendo raggiunto circa il 8,3%) e risulta particolarmente evidente nelle fasce di età più giovani. Il Distretto con la maggior presenza di stranieri residenti risulta essere quello di Como, mentre quello con la minor presenza di stranieri è il Distretto Medio Alto Lario. iliz za Distretto ASL 8,31 C op ia no n ut Grafico 3 - Piramide delle età al 31/10/2014 – Fonte: ASL 5 La piramide delle età relativa ai residenti in provincia di Como è tipica delle attuali società industrializzate ove l’aumentata qualità dell’assistenza socio-sanitaria è alla base dell’incremento dell’età media. Il progressivo invecchiamento della popolazione è confermato anche dall’andamento di due classici indici demografici: l’indice di vecchiaia e l’indice di invecchiamento. Grafico 4 – Indice di invecchiamento – Fonte: ASL il eg al i La percentuale di ultrasessantacinquenni sul totale (indice di invecchiamento) è passata da 18,6 a 21,8 dal 2002 al 2014. Allo stesso modo il rapporto tra ultrasessantacinquenni e soggetti in età 0-14 anni (indice di vecchiaia) è cresciuto nel tempo fino a superare i 155 anziani ogni 100 giovani. Grafico 5 – Indice di vecchiaia - Fonte: ASL 300 250 194,4 200 fin 262,0 194,6 155,8 ai 145,5 130,7 150 bi le 100 50 0 Como Medio Alto Sud-Ovest Lario ASL za Campione d'Italia iliz Brianza La popolazione più giovane si trova prevalentemente nelle aree confinanti con l’hinterland milanese, mentre il capoluogo e il distretto Medio-Alto Lario sono abitati da una popolazione mediamente più anziana. Il costante allungamento della vita ha significative ricadute sulla fase di programmazione dell’assistenza ai cittadini da parte dell’ASL. Il cambiamento dei bisogni che il Sistema Sanitario e Socio-sanitario devono affrontare fa diventare prioritario tra gli altri i temi della cronicità, dell’assistenza agli anziani e di altre aree sia sanitarie che assistenziali. Tali fattori hanno implicazioni organizzative e conseguenze economiche particolarmente rilevanti quali, per fare alcuni esempi: la protesica, l’ADI, l’assistenza farmaceutica, ecc. CONTESTO EPIDEMIOLOGICO E SOCIO-ECONOMICO ut Contesto epidemiologico Tabella 2 - Prevalenza delle patologie cronico degenerative. Fonte BDA 2010 - 2013 PATOLOGIE CRONICODEGENERATIVE ASSISTITI PREVALENZA 2011 2012 2013 2010 2011 2012 2013 73.566 74.528 74.127 72.749 12,48 % 12,53 % 12,40% 12,13 % 21.053 23.150 24.775 26.037 3,57 % 3,89 % 4,14% 4,34 % 23.332 23.866 24.172 24.723 3,96 % 4,01 % 4,04% 4,12 % Affezioni endocrine 9.541 10.103 10.377 10.765 1,62 % 1,70 % 1,74% 1,79 % Broncopneumopatici 8.642 9.063 9.493 9.629 1,47 % 1,52 % 1,59% 1,61 % Gastroenteropatici 9.572 8.954 8.476 8.434 1,62 % 1,51 % 1,42% 1,41 % Neuropatici 6.940 7.188 7.582 7.863 1,18 % 1,21 % 1,27% 1,31 % Affezioni autoimmuni 2.983 3.345 3.730 4.149 0,51 % 0,56 % 0,62% 0,69 % Insufficienti renali cronici 1.949 2.096 2.255 2.455 0,33 % 0,35 % 0,38% 0,41 % HIV e AIDS 1.326 1.366 1.391 1.429 0,22 % 0,23 % 0,23% 0,24 % Trapiantato 431 450 475 499 0,07 % 0,08 % 0,08% 0,08 % Neoplastici C op ia Diabetici no Cardiovasculopatici n 2010 L’andamento delle principali patologie cronico degenerative è costantemente monitorato grazie alla implementazione della Banca Dati Assistito (BDA); nellatabella 2è possibile osservare quale sia la prevalenza di queste patologie nel corso degli anni 2010-2013. 6 Grafico 6 - Confronto della prevalenza delle principali patologie cronico-degenerative tra 2003 e 2013 – Fonte: BDA il eg al i Dal punto di vista quantitativo, le cardiovasculopatie continuano ad essere le patologie cronico degenerative più rappresentate nella popolazione, a cui seguono le neoplasie e il diabete; dall’andamento storico del quadriennio 2010-2013, si registra un sensibile aumento delle neoplasie, pari a circa il 5%, e un tendenziale leggero aumento di quasi tutte le altre patologie cronico degenerative rappresentate in tabella. Le uniche eccezioni sono rappresentate dalle cardiovasculopatie che registrano una rilevante contrazione nell’anno 2013, pari a 1.378 assistiti (circa il 2%) e degli assistiti gastroenteropatici che diminuiscono rispetto all’anno 2012di 419 unità (pari a circa l’11%). Questo dato è sicuramente influenzato anche dalla messa in atto di campagne di prevenzione e di screening di massa che hanno influito sulla sopravvivenza per alcune patologie, consentendo di diagnosticare situazioni che sarebbero giunte all’attenzione del medico solo in fasi sintomatologicamente più evidenti. Nel grafico 6viene rappresentato il confronto della prevalenza delle patologie cronico degenerative con i Prevalenza cronici per fascia d'età - BDA 2012 dati relativi agli anni 2003 e 2013 dai quali emerge la tendenza di accentuazione delle patologie con conseguente richiesta di cambiamento dei modelli di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Grafico 7 - Prevalenza cronici per fascia d’età - Fonte: BDA 2013 90% fin 80% 70% 60% ai 50% 40% 30% bi le 20% 10% 8084 85+ 7579 7074 6569 6064 5559 5054 4549 4044 3539 3034 2529 2024 1519 1014 5-9 0 za 1-4 0% ut iliz L’aumento della prevalenza delle patologie cronico degenerative ha una delle cause principali nell’incremento dell’età media della popolazione; suddividendo per fasce di età la percentuale di pazienti affetti da queste patologie, si conferma infatti come la prevalenza sia direttamente proporzionale all’età. È infatti possibile notare come la percentuale di pazienti aumenti progressivamente con l’invecchiamento, raggiungendo il picco tra i settantacinque e gli ottantaquattro anni. I distretti con popolazione più anziana (Como e Medio Alto Lario) registrano, con poche eccezioni, le più alte prevalenze di patologie croniche. n Tabella 3 - Prevalenza delle patologie cronico degenerative. Fonte BDA 2013 PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE CAMPIONE D'ITALIA COMO MEDIO ALTO LARIO SUD OVEST 0,3% 0,5% 0,3% 0,3% 0,3% Insufficienti renali cronici 1,4% 0,8% 1,7% 1,1% 1,4% HIV e AIDS 0,8% 0,0% 0,9% 0,6% 0,9% Neoplastici 15,1% 12,7% 16,2% 13,9% 15,7% Diabetici 14,6% 14,0% 14,5% 16,1% 14,4% Cardiovasculopatici 43,9% 40,4% 42,7% 45,3% 42,0% Broncopneumopatici 5,3% 5,4% 5,9% 4,9% 6,3% Gastroenteropatici 5,3% 5,4% 4,5% 4,3% 5,3% Neuropatici 4,5% 7,0% 4,8% 5,4% 4,5% Malati di affezioni autoimmunitarie 2,3% 1,3% 2,5% 1,7% 2,8% Malati di affezioni endocrine e metaboliche 6,6% 12,4% 6,1% 6,5% 6,2% C op ia Trapiantato no BRIANZA 7 I soggetti affetti da patologie cronicodegenerative rappresentano in provincia di Como il 29% della popolazione; è interessante notare come questa coorte di soggetti assorba circa il 73% dei costi complessivi dei tre principali capitoli di spesa sanitaria (ricoveri, specialistica ambulatoriale e farmaceutica) (grafico n. 8). A livello distrettuale, i costi sanitari generati, sono spesso condizionati dalle modalità assistenziali presenti nelle diverse realtà locali. Tabella 4 - Costi medi pro capite per patologia – suddivisi per distretto - Fonte: BDA 2013 COMO MEDIO ALTO LARIO SUD OVEST Trapiantato 29.526,89 17.248,94 23.120,73 19.841,95 22.658,43 Insufficienti renali cronici 9.507,11 8.454,84 10.877,77 10.170,41 9.484,53 HIV e AIDS 9.479,94 9.170,48 10.435,78 10.255,54 9.717,73 Neoplastici 4.041,94 3.755,23 4.480,40 3.919,01 3.957,47 Diabetici 2.118,69 2.153,40 2.560,09 1.997,96 2.133,56 Cardiovasculopatici 1.650,43 Broncopneumopatici 1.571,78 Gastroenteropatici 1.292,43 Neuropatici 2.926,44 Malati di affezioni autoimmunitarie ai bi le ASL 1.793,66 1.982,42 1.707,44 1.734,17 1.558,83 1.914,31 1.313,77 1.506,21 1.538,40 1.566,52 1.502,76 1.437,24 3.370,01 4.202,87 2.886,54 3.162,90 828,88 907,28 1.081,66 866,12 877,90 785,57 878,79 980,92 916,97 863,94 iliz Malati di affezioni endocrine e metaboliche fin BRIANZA za PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE il eg al i Grafico 8 – Distribuzione spesa patologie cronico-degenerative – Fonte: BDA 2013 n ut È infatti possibile notare che nel Distretto Medio Alto Lario i costi medi pro capite sono generalmente più elevati rispetto agli altri Distretti. Questo fatto trova in buona parte riscontro nella scelta di ospedalizzare il paziente con maggiore frequenza e per tempi più prolungati, a causa delle particolari condizioni orografiche e delle conseguenti minori possibilità di spostamento per accedere a prestazioni specialistiche ambulatoriali, day hospital, day surgery ecc. no A tal proposito, si evidenzia che tra i tre principali capitoli di spesa per il trattamento delle patologie croniche, i ricoveri rappresentano percentualmente la parte preponderante, pari a più del 50% della spesa. Grafico 10 - Spesa pro capite per età – Fonte: BDA 2013 C op ia Grafico 9 – Distribuzione Spesa per tipologia di assistenza – Fonte: BDA 2013 Valutando i consumi per assistito, suddivisi per fascia di età e tipologia di spesa, risulta evidente come i maggiori costi sanitari siano a carico della fascia di età pediatrica (soprattutto tra 0 e 5 anni) e di quella compresa tra i 65 e gli 85 anni, come si può notare dal grafico 10. 8 Mortalità Nella Provincia di Como si registrano annualmente oltre 5.000 decessi; il tasso di mortalità grezzo presenta valori attorno al 9‰. Grafico 11 – Piramide delle età alla morte anno 2013 Fonte: Reg. mortalità ASL Como fin il eg al i Osservando la piramide delle età alla morte si nota una maggiore longevità del sesso femminile. Le malattie del sistema circolatorio ed i tumori sono causa di circa i due terzi dei decessi totali; si sottolinea inoltre che la prima causa di mortalità nel genere femminile è rappresentata dalle malattie del sistema circolatorio, mentre i tumori sono la causa principale di morte nei maschi. ut iliz za bi le ai Grafico 12 – Distribuzione delle cause di morte anno 2013 Fonte: Reg. mortalità ASL Como no n Mortalità evitabile C op ia L’analisi della mortalità evitabile costituisce un approccio valutativo degli eventi di outcome di salute, validato e comunemente impiegato a livello internazionale. La mortalità evitabile è infatti prioritariamente correlata con le abitudini di vita, con lo stato dell’ambiente di vita e di lavoro e con l’efficacia del servizio sanitario (particolarmente con le politiche di prevenzione e le scelte diagnostiche e di cura). Sono indicati come morti evitabili quei decessi che avvengono in determinate età e per cause che potrebbero essere attivamente contrastate con interventi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia, igiene e assistenza sanitaria. “Prevenzione Primaria”: sono cause che possono essere evitate o ridotte mediante l’adozione di normative, comportamenti e stili di vita atti a prevenirle. Comprende le patologie più strettamente connesse al fumo, all’alcool e le morti violente (prevalentemente incidenti stradali). “Diagnosi precoce e Terapia”: è costituito da morti per tumori in prevalenza femminili (es. carcinoma di mammella e cervice uterina), che possono essere evitate con l’adozione di appropriati programmi di diagnosi e terapia precoci (screening). “Igiene ed Assistenza Sanitaria”: è un gruppo eterogeneo di patologie. Comprende le malattie infettive evitabili mediante provvedimenti igienici, preventivi (vaccinazioni) ed assistenza adeguata. Ne fanno parte poi altre cause, tipici indicatori di malfunzionamento del sistema sanitario (diagnosi non tempestiva, ritardi nel trasporto o nel ricovero o nell’intervento, etc.). 9 Le variazioni di mortalità evitabile possono essere rilevate in intervalli temporali piuttosto ampi allo scopo di valutare gli effetti degli interventi posti in essere. Grafico 14 – Mortalità evitabile (0-74) maschi periodo 2002 – 2011 Fonte: Reg. mortalità ASL Como fin il eg al i Grafico 13 – Mortalità evitabile (0-74) femmine periodo 2002 – 2011 Fonte: Reg. mortalità ASL Como bi le ai Dai grafici 13 e 14, si nota anzitutto che la mortalità evitabile tra 0 e 74 anni negli uomini risulta significativamente più elevata che nelle donne. Si può inoltre rilevare come la mortalità evitabile presenti nel tempo una tendenza alla diminuzione praticamente in tutti i gruppi di cause considerate ed in entrambi i sessi. I miglioramenti più evidenti riguardano, nel sesso maschile, il capitolo “Prevenzione primaria” e nel sesso femminile il capitolo “Diagnosi precoce e terapia”. Malformazioni congenite za Le malformazioni congenite rappresentano la principale causa di mortalità entro il primo anno di vita e contribuiscono in modo sostanziale alla morbilità ed alla disabilità a lungo termine nell’infanzia. iliz Il primo passo per la prevenzione delle malformazioni congenite consiste nell’identificare la loro eziologia: dal momento che le cause di circa il 70% delle malformazioni rimangono ancora sconosciute, sono necessari ulteriori studi per individuare i fattori che potrebbero esserne responsabili. ut Per condurre questi studi è importante disporre di un sistema di monitoraggio della popolazione, che possa produrre dati affidabili e completi sulla frequenza alla nascita di malformazioni congenite. ia no n Per questo motivo l’ASL della Provincia di Como ha intrapreso una collaborazione finalizzata alla implementazione di un Registro che rilevi le malformazioni congenite nei soggetti residenti sull’intero territorio provinciale con la Fondazione IRCCS “Istituto Nazionale dei Tumori di Milano”, che vanta una consolidata esperienza nel campo avendo attivato da tempo un Registro che è stato accreditato dalla Organizzazione Internazionale per lo Studio delle Malformazioni Congenite ICBDRS(International Clearinghouse for Birth Defects Surveillance and Research, Rome, Italy) e fa parte del Coordinamento Nazionale dei Registri delle Malformazioni Congenite (Istituto Superiore di Sanità, Roma). C op In tabella 5vengono riportati alcuni dati prodotti dal Registro, relativi ad un elenco selezionato di malformazioni congenite riscontrate sui nati nel triennio 2008-2010 e residenti nel territorio provinciale. 10 Tabella 5 -Malformazioni congenite - dati provincia di ComoFonte: Reg. malformazioni congenite 21,97 Difetti in riduzione degli arti 9,25 Atresia / stenosi anorettale 7,52 Tetralogia del Fallot 5,78 Polidattilia 5,78 Palatoschisi senza labioschisi 5,78 Trisomia 18 (sindrome di Edwards) 4,63 Microcefalia 4,63 Labioschisi con / senza palatoschisi 4,63 Coartazione aortica 4,63 Atresia esofagea 4,63 Trasposizione dei grandi vasi 4,05 Spina bifida 4,05 Idrocefalo 4,05 za Atresia / stenosi del piccolo intestino 3,47 Sindrome del cuore sx ipoplasico ut Ernia diaframmatica n Anencefalia 3,47 iliz Agenesia renale Rene policistico 2,31 1,73 1,73 1,73 1,16 Microftalmo 1,16 no Onfalocele+ gastroschisi C op ia Trisomia 13 (sindrome di Patau) 11 fin Trisomia 21 (sindrome di Down) ai 28,91 bi le Ipospadia il eg al i TASSI PER 10.000 (NATI VIVI + MORTI FETALI + INTERRUZIONI DI GRAVIDANZA) MALFORMAZIONI CONGENITE TRIENNIO 2008-2010 0,58 Contesto economico: principali attività economiche e produttive della provincia di Como Come indicato dai Piani Nazionali e Regionali Prevenzione ed in continuità con le modalità consolidate, la programmazione delle attività di controllo è effettuata in relazione al contesto di riferimento e secondo i principi della graduazione del rischio. il eg al i L’attuazione del piano di controllo da parte del Dipartimento di Prevenzione Medico ha permesso nel 2014 la realizzazione di oltre 9.500 controlli svolti nell’ambito degli ambienti di lavoro, degli ambienti di vita e della filiera degli alimenti non di origine animale. La programmazione fa propri e declina, nelle diverse realtà territoriali, anche gli obiettivi definiti dal livello nazionale nei LEA, in coerenza con le linee di indirizzo conseguenti. fin Il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza nell’ambito delle attività di controllo degli ambienti di vita e di lavoro e a tutela della sicurezza alimentare è stato reso possibile anche sviluppando ulteriormente il sistema informativo della prevenzione (4-D Assocons) ed il suo dialogo con il sistema regionale I.M.Pre.S@, disponendo in questo modo di una completa ed aggiornata conoscenza del contesto produttivo e del territorio nel quale si opera. ai Come precisato nella Deliberazione Giunta Regionale n. X/2989 del 23.12.2014 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale per l’esercizio 2015”entro il 28 febbraio 2015 verrà predisposto il piano integrato dei controlli, al quale il presente Documento di programmazione rinvia per gli aspetti specifici. Sicurezza alimentare za bi le La garanzia di assenza di pericoli collegati agli alimenti, nota come sicurezza alimentare, rappresenta uno degli obiettivi sanitari della prevenzione meglio identificati nell’ambito delle politiche sanitarie europee. L’attività del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, in virtù delle profonde innovazioni normative, è un moderno e complesso sistema di controllo che ha come obiettivo la salubrità e la qualità dei prodotti alimentari e contestualmente l’informazione, l’educazione alla salute e la crescita culturale dell’intero comparto agroalimentare. iliz Il nuovo modello di sicurezza alimentare si basa sulla valutazione, la gestione e la comunicazione del rischio, partendo dall’analisi di contesto, numerica del comparto e tipologica delle aziende presenti. ut In provincia di Como i numeri relativi alla produzione di alimenti di origine non animale e alla somministrazione di alimenti in generale e acqua potabile sono notevoli. ia no n Si contano oltre 8.300 attività distribuite in 155 Comuni, dalla ristorazione pubblica - concentrata nelle zone più turistiche (intorno ai laghi e nelle Comunità Montane) – alla produzione primaria orticola – presente prioritariamente nella zona sud del Lomazzese ed intorno al comune di Como (Camnago Volta), nonché esercizi di vendita la dettaglio e all’ingrosso, laboratori artigianali anche con annessa vendita, mense di strutture collettive (scuole, ospedali, RSA, ecc.), produttori senza vendita, vendite di prodotti fitosanitari, distribuite pressoché in modo omogeneo. C op Di particolare interesse: tre ditte di acque minerali e bibite (nel menaggino, nel lomazzese e nel marianese); quattro aziende vinicole IGT (due a Domaso, una a Drezzo ed una a Montano Lucino); un oleificio nell’Alto Lario; un mulino nell’erbese; un produttore di integratori alimentari – di importanza internazionale – nel Triangolo Lariano (che aprirà a breve una nuova unità locale); uno di caramelle ed uno di dolci nell’olgiatese; un’industria di cioccolato a rilevanza nazionale ed in continua espansione nell’erbese; due produttori di additivi alimentari nel Sud-Ovest della provincia. Nel contesto alimentare vengono considerate anche tutte le opere di supporto alla captazione adduzione, trattamento e distribuzione dell’acqua destinata al consumo umano. L’analisi numerica di tale settore è stata meglio affinata in virtù del lavoro di classificazione di tutti punti oggetto di prelievo. Si rileva una presenza numerica maggiore nelle zone prealpine intorno al lago e nel Triangolo Lariano per l’elevato numero di sorgenti. 12 La tabella ed il grafico seguenti contestualizzano il comparto alimentare della provincia, ove il livello di rischio è identificato in modo decrescente dal livello inferiore “livello di rischio 4” al livello massimo “livello di rischio 1”. Tabella 6 - Sicurezza alimentare: tipologie di aziende e livello di rischio - Fonte 4D RISCHIO 2 RISCHIO 3 RISCHIO 4 TOTALE Impianti di acquedotto (captazioni, adduzioni, trattamento, distribuzione) 60 540 555 65 1.220 Attività di coltivazione e produzione primaria 0 12 323 5 340 Aziende produttrici 4 50 36 2 92 Depositi e commercio all'ingrosso 2 33 188 37 260 Commercio al dettaglio 14 165 1.376 173 1.728 Ristorazione pubblica (ristoranti e bar) 63 1.357 1.836 16 3.272 Ristorazione collettiva (RSA, scuole, ospedali, aziende, ecc.) 54 524 156 6 740 Laboratori artigianali di preparazione con vendita 19 387 291 6 703 TOTALE 216 3.068 4.761 310 8.355 fin no n ut iliz za bi le Grafico 15 - Sicurezza alimentare: tipologie di aziende e livello di rischio - Fonte4D il eg al i RISCHIO 1 ai TIPOLOGIE DI AZIENDE ia Ambienti di vita (strutture aperte e confinate – area ambiente e salute) C op Nell’ambito dei procedimenti amministrativi (SCIA, AUA, AIA, ecc.) che vedono il coinvolgimento del Servizio Igiene Sanità Pubblica e Prevenzione negli Ambienti di Vita, le attività e le strutture di ambienti aperti e confinati soggette a controllo sono categorizzate in base al livello di rischio, con parametri e metodi standardizzati, per macrocategoria sulla base delle specifiche tipologie. E’ in fase di implementazione l’adozione di un modello per l’attribuzione del livello di rischio specifico della singola attività/sito, che sarà progressivamente applicato alle diverse tipologie di attività. La tabella sotto riportata evidenzia le principali tipologie di strutture, la loro numerosità sul territorio ed il loro rischio per “macro-categoria”. 13 Tabella 7 - Ambienti di vita aperti e confinati: tipologie e livello di rischio - Fonte 4D ANNO 2014 LIVELLI DI RISCHIO Alberghi e strutture ricettive 395 429 2 Scuole di ogni ordine e grado 546 477 2 Farmacie - parafarmacie 158 169 1 Ambulatori monospecialistici 385 385 1 Strutture sanitarie ospedaliere 15 15 1 Unità d'offerta socio-sanitarie 133 163 1 Unità d'offerta sociali (asili nido) 89 90 1 Piscine (escluse condominiali) 72 72 2 1.381 1.381 3 Attività di tatuaggio e piercing 15 36 2 Produzioni/importazioni cosmetici 18 18 1 Siti interessati da presenza amianto 5.292 8.940 TOTALE 8.499 12.175 1 ai Parrucchieri e trattamenti estetici il eg al i ANNO 2013 fin TIPOLOGIE n ut iliz za bi le In coerenza con l’approccio metodologico indicato dalle linee di indirizzo regionale e attraverso contribuiti partecipativi, il Dipartimento di Prevenzione Medico contribuisce alla costruzione dei Piani di Governo del Territorio (PGT) e al processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), supportando i Comuni, attraverso l’analisi del contesto basata sulle conoscenze epidemiologiche e il complesso di dati sulla salute della popolazione coinvolta, l’approccio di promozione della salute, l’individuazione di criticità sul territorio legate ad usi non compatibili o in conflitto con la tutela della salute della popolazione e l’individuazione degli obiettivi di salute e di salubrità del territorio analizzandone le ricadute in termini di guadagno di salute sia delle attività economiche/infrastrutture esistenti ma in particolare di quelle di nuova previsione. Inoltre, la valutazione che attiene ad atti di programmazione territoriale e di interventi strutturali – quali ad esempio interventi sottoposti alle procedure di valutazione d’impatto ambientale (VIA), di autorizzazione integrata ambientale (AIA) e alle analisi di rischio – è premessa indispensabile, unitamente allo studio della correlazione ambiente-salute, per pianificare interventi che siano efficaci nel migliorare gli elementi che principalmente incidono sullo stato di salute dei cittadini. Di seguito vengono riportate in tabella le principali tipologie relative alle tematiche sopra citate – oggetto di valutazione e controllo nel 2014 – e altre tipologie riconducibili all’area “ambiente e salute” per il loro possibile impatto sulla salute della popolazione. Tabella 8– Area Salute e Ambiente: tipologie e livello di rischio (Numero situazioni oggetto di valutazione e controllo) - Fonte 4D ANNO 2013 ANNO 2014 LIVELLI DI RISCHIO - 134 1 Aziende oggetto di valutazioni impatto ambientale (AIA, VIA, ecc.) 19 9 1 Siti oggetto di bonifiche ambientali 9 11 1 Cimiteri oggetto di varianti/piano cimiteriale 10 8 1 Aree soggette a valutazione urbanistica (VAS, PGT, ecc.) 94 24 1 Impianti di trattamento rifiuti 18 3 1 Derivazioni di acque di falda e superficiali 10 10 1 Punti di balneazione in monitoraggio 51 51 2 TOTALE 211 250 no TIPOLOGIE C op ia Autorizzazioni Uniche Ambientali 14 Ambienti di lavoro (Aziende produttive, popolazione lavorativa, infortuni sul lavoro e malattie professionali) il eg al i Il Testo unico in materia di salute e sicurezza del lavoro D. Lgs. 81/2008 ha introdotto un’importante novità organizzativa istituzionale con l’avvio di un modello di prevenzione nazionale, regionale e provinciale (artt. 5 e 7). Il Comitato Provinciale di Coordinamento presieduto dal Dipartimento di Prevenzione Medico – SPSAL coinvolge tutti i soggetti istituzionali che si occupano di prevenzione negli ambienti di lavoro: ASL, INAIL, Direzione Territoriale del Lavoro (DTL), INPS, ARPA, VV.F., OO.SS. Associazioni datoriali ed ha come scopo principale quello di rendere i rapporti tra le istituzioni più funzionali, di ottimizzare l’utilizzo delle rispettive risorse evitando sovrapposizioni di programmi di lavoro, duplicazioni o carenze negli interventi, salvaguardando nel contempo, le specifiche competenze; risponde inoltre allo scopo di coinvolgere e supportare le aziende nell’adempimento degli obblighi previsti dalle normative in materia di sicurezza rendendo conto ai cittadini dei risultati quantitativi e qualitativi delle attività di prevenzione, così come richiamato nel Piano Regionale. Contesto economico ed occupazionale fin L’analisi delle imprese presenti sul territorio della provincia di Como, condotta attraverso la banca dati INAIL (ultimo aggiornamento 2012), conferma sostanzialmente il dato della precedente annualità: si è assistito ad un ulteriore lieve calo delle imprese attive sul territorio che risultano essere 35.764 di cui 18.939 attività riguardano il terziario e 16.825 attività sono industriali (Tabella 9). Tabella 9 – Attività del settore industriale e del terziario della provincia di Como TASSO DI PREVALENZA NUMERO AZIENDE 7.629 TOTALE ATTIVITÀ INDUSTRIALI 16.825 Commercio 6.260 Alberghi e ristoranti 2.681 Trasporti e comunicazioni 1.436 bi le 9.196 iliz Costruzioni intermediazione finanziaria 341 Att. Immobiliari 4.759 54,7 % 100 % 33,1 % 14,2% 7,6% 1,8% 52,9% 25,1% 0,6% 248 1,3% 732 3,9% 2.368 12,5% TOTALE TERZIARIO 18.939 100 % TOTALE 35.764 Istruzione Sanità 100 % ia no Altri servizi pubblici ut 114 n Pubblica amministrazione Di cui: 45,3 % 47,1% za Manifatturiere TOTALE ai ATTIVITÀ ECONOMICHE C op La distribuzione percentuale delle imprese tra i diversi macrosettori economici evidenza una prevalenza del terziario 52,9% con 18.939 attività (di cui ben il 33% è rappresentato dal commercio con 6.260 unità).Le attività industriali sono distribuite per il 45,3% tra le manifatturiere con 7.629 imprese e per il 54,7% nel settore costruzioni con 9.196 ditte (il dato comprende sia le ditte individuali sia quelle con dipendenti).Se si esamina il tessuto produttivo delle costruzioni nella sua forma giuridica, esso è costituito per quasi la metà (48%) da imprese individuali, corrispondenti a 9.974 lavoratori su 20.729 occupati del settore edili. In tabella 10 sono riportate le posizioni assicurative INAIL provincia di Como per un totale di 27.066 PAT. In tutti i settori del comasco sono occupati quasi 200 mila lavoratori. 15 Tabella 10 - PAT (posizioni assicurative) di tutta la Regione Lombardia, distribuite per provincia Obiettivi LEA* Bergamo 51.029 2.551,45 Brescia 55.599 2.779,95 Como 27.066 1.353,30 Cremona 14.615 730,75 Lecco 15.768 788,40 Lodi 8.616 430,80 17.672 883,60 101.096 5.054,90 Milano 1 39.900 1.995,00 Milano 2 25.484 1.274,20 Monza e Brianza 36.832 1.841,60 Pavia Mantova Milano 20.454 1.022,70 Sondrio 9.260 463,00 Varese 39.027 1.951,35 5.115 255,75 VallecamonicaSebino Numero delle aziende del territorio che l’ASL deve controllare, corrisponde al 5% del totale delle imprese ai il eg al i Totale PAT fin ASL ia no n ut iliz za bi le Grafico 16 - Distribuzione per settori C op Nonostante il calo delle attività a cui si è assistito nell’ultimo quinquennio, tutti i settori lavorativi storici della provincia risultano ancora rappresentati. Il settore della lavorazione dei metalli (industria meccanica e metalli) è storicamente prevalente nell’area dell’erbese – 25% circa delle industrie – e risulta meritevole di controlli per indice infortunistico di media-alta gravità; il tessile, molto rappresentato in provincia nel passato, occupa solo il 15% delle industrie. Il canturino ed il marianese restano famosi per la lavorazione del legno. Andamento infortunistico in Provincia di Como Pur considerando le variabili introdotte dalla crisi economica ed il relativo decremento delle ore lavorate registrate al 2012 (dato INAIL) si conferma la sostanziale stabilità del calo occupazionale in provincia ed il costante trend in riduzione degli infortuni rispetto agli anni precedenti, in particolare se confrontato al 2011, sia per gravità (indagini richieste dalla Procura della Repubblica con prognosi superiore 30 gg) sia per indice di frequenza. 16 il eg al i Grafico 17 - Infortuni Indice di gravità – Periodo Anni 2010 – 2014 fin L’incidenza per 1.000 addetti degli infortuni gravi, tasso grezzo, è in riduzione per quasi tutti i comparti negli ultimi cinque anni e si osserva una significativa riduzione di quelli gravi nell’ultimo triennio (-38 % circa degli infortuni gravi rispetto al 2011). E’ necessario precisare che gli infortuni gravi indagati rappresentano circa il 20% degli infortuni riconosciuti, così distribuiti nei diversi comparti produttivi: Costruzioni (28%), Metalmeccanica (15%), Commercio (15%), Logistica (12%), Tessile (11%), Legno (7%), Servizi (7%) e Agricoltura (5%). n Infortuni mortali ut iliz za bi le Grafico 18 - Infortuni gravi (non mortali) Anno 2014 – principali settori indagati ai Il grafico sottostante rappresenta la distribuzione per settori degli infortuni gravi indagati in provincia nel 2014 (non mortali) dal quale si conferma la necessità di non abbassare l’attenzione nei settori più a rischio. ia no In Italia nel 2012 ci sono state 654 mila denunce di infortunio, il 9% in meno rispetto all’anno precedente. Nel 2012 calano anche gli infortuni mortali, 820, contro gli 886 morti registrati nel 2011. Nelle cifre descritte non rientrano gli infortuni dei lavoratori “in nero”, che stime ISTAT 2010 individuano in quasi 3 milioni di unità di lavoro. Secondo l’INAIL ammontano a circa 164mila gli infortuni “invisibili” rientranti, per lo più, in un range di gravità medio-lieve (165 mila nel 2009, 175.000 nel 2006). C op In tutta la Regione Lombardia, così come in Provincia di Como, si conferma il trend in riduzione anche degli infortuni mortali; tuttavia si confermano per indice di gravità i settori industria, costruzioni, agricoltura e logistica sempre meritevoli di vigilanza. 17 il eg al i Grafico 19 - Infortuni mortali in Regione Lombardia - Incidenza percentuale degli eventi per provincia Periodo Anno 2011 – Gennaio-Ottobre 2012 - Fonte Registro regionale Infortuni Mortali fin . Tabella 11 - Regione Lombardia: infortuni mortali anni 2008-2012 COMPARTO TOTALE COSTRUZIONI INDUSTRIA TRASPORTI/ LOGISTICA ALTRO 4 0 4 4 2 1 9 4 2 5 2 1 12 2 2 20 3 9 2011 22 6 9 2010 28 5 8 2009 22 4 10 2008 28 7 5 za 2012 ai AGRICOLTURA bi le ANNO iliz Il grafico sottostante rappresenta l’andamento temporale degli infortuni mortali in provincia di Como dal 2011 al 2014. Si conferma il trend in riduzione, ma si confermano anche i settori più a rischio tra i quali l’agricoltura, la logistica e la manutenzione. C op ia no n ut Grafico 20 – Infortuni mortali nella Provincia di Como – Periodo Anni 2011 – 2014 Le indagini riguardano esclusivamente gli infortuni mortali accaduti in ambito lavorativo (azienda, cantiere, servizi) e sono esclusi quelli in itinere. Dalle statistiche sono esclusi anche tutti gli infortuni accaduti a lavoratori non assicurati INAIL, rientranti in categorie specifiche (pensionati, Vigili del Fuoco, militari, liberi professionisti ecc.). 18 ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 ANNO 2014 Agricoltura 2 0 2 1 Edilizia / Costruzioni 3 3 2 0 Industria Metalmeccanica 1 0 0 0 Trasporti/ Logistica 0 1 0 1 Altro 0 0 1 1 TOTALE 6 4 5 3 COMPARTO il eg al i Tabella 12 – Infortuni mortali in Provincia di Como (dettaglio per settore)– Periodo Anni 2011 - 2014 fin Dai grafici e dalle tabelle riassuntive degli infortuni mortali nei diversi settori lavorativi della provincia di Como, si confermano per gravità quelli segnalati da Regione Lombardia: l’edilizia, l’agricoltura, la logistica; a questi si aggiungono la lavorazione del legno, la manutenzione e la meccanica. ai Per quanto riguarda l’analisi del settore agricoltura si osserva che solo nel 2012 non sono stati registrati eventi ad esito mortale e che la categoria di lavoratori più esposta è costituita dai titolari e soci delle aziende agricole. Ciò può essere attribuito al fatto che il tessuto provinciale è formato principalmente da aziende piccole e medio piccole, a conduzione prevalentemente familiare. bi le La prima causa di morte è la perdita di controllo di macchine o attrezzature agricole, prevalentemente per uso del trattore (50% dei casi), al mezzo di traino incompatibile, al carico eccessivo e allo sbilanciamento del rimorchio in parte dovuto alla pendenza del terreno caratteristico del territorio lariano. za A questi rischi possono essere esposti sia i lavoratori sia coloro che vengano a trovarsi in prossimità delle macchine in movimento. iliz La gestione della sicurezza si presenta perciò complessa anche per le caratteristiche del settore, quali l’ampia presenza di aziende di piccole o piccolissime dimensioni, spesso a conduzione familiare; la presenza numerosa di lavoratori autonomi e l’utilizzo di attrezzature meccaniche a volte obsolete. ut La seconda causa di morte è legata alle operazioni di manutenzione e conseguenti intossicazioni in ambienti confinati. n Malattie Professionali no I Servizi PSAL delle ASL sono istituzionalmente destinatari delle segnalazioni di malattia professionale da parte dei medici ai sensi dell’art. 139 del DPR 1124/65 (denuncia di malattia professionale) e dell’art. 365 del Codice Penale (referto medico). op ia Per le malattie professionali nel 2013 si è operato per favorire l’emersione delle denunce attraverso la collaborazione con gli Ospedali di zona e con l’avvio del Sistema Informativo gestionale M.a.P.I. con il quale è stato avviato un percorso di sperimentazione da parte degli operatori del Servizio, della UOML di Desio e degli Ospedali Provinciali (S. Anna - Fatebenefratelli). C Il grafico mostra l’andamento delle Malattie Professionali indagate negli ultimi 5 anni: nell’anno 2012 le MP indagate dal Servizio PSAL sono superiori (128) rispetto a quelle denunciate all’INAIL (97). Nell’anno 2014 si è assistito ad un ulteriore incremento delle segnalazioni (132) con superamento dell’indicatore Regionale – riduzione degli infortuni del 25% in 5 anni e l’incremento del 25% delle segnalazioni di MP in 5 anni pari al 5% circa all’anno. Il dato è da interpretare come ricerca attiva del Servizio PSAL dell’ASL di Como che ha collaborato attivamente con R.L. per la realizzazione del progetto M.a.P.I. 19 il eg al i Grafico 21 – Malattie Professionali segnalate nel Periodo 2010 – 2014 ai fin L’incremento delle denunce di MP è in parte da attribuire agli interventi di sensibilizzazione realizzati dal Servizio PSAL per i medici competenti del territorio in collaborazione con la Unità ospedaliera di medicina del Lavoro di Desio, dagli Enti di Patrocinio, dalla collaborazione con i registri regionali TuNS e Mesoteliomi nonché dalla ricerca attiva svolta direttamente dai medici del Servizio PSAL. bi le Interessante notare che alcuni casi sono stati riscontrati nella stessa azienda cluster di lavoratori affetta dalla medesima patologia e pertanto esposti allo stesso fattore di rischio. Le indagini hanno portato ad aree di miglioramento nelle aziende ancora attive del territorio. op ia no n ut iliz za Grafico 22 - Fonti di segnalazione sospette malattie professionali anno 2014 C Le segnalazioni sono da attribuire prevalentemente ai medici competenti del territorio (45/132) seguiti dai reparti ospedalieri. Alle 132 MP segnalate nel 2014, alcune delle quali ancora in corso di indagine, debbono essere sommate 10 MP pervenute nel 2013 e concluse nel corrente anno (per un totale di 142 MP) la cui distribuzione per causa è rappresentata nel grafico sottostante. Si evidenzia che oltre il 40% delle denunce è riferita ai tumori di sospetta origine professionale e tra questi il 25% è a carico della pleura per pregressa esposizione ad amianto (Mesoteliomi Maligni – di seguito MM). 20 il eg al i Grafico 23 - Distribuzione per diagnosi delle malattie di sospetta origine professionale I MM in provincia di Como sono riconducibili prevalentemente al settore tessile (39% dei casi) mentre i casi riconducibili al settore costruzioni sono pari al 16% e il 13% è da riferire al settore della lavorazione dei metalli. bi le ai fin Tra le malattie professionali denunciate si segnalano in particolare quelle neoplastiche e tra queste in particolare quelle conseguenti alla esposizione all’amianto: tumore del polmone e mesotelioma pleurico. Il mesotelioma pleurico è un tumore strettamente correlato ai consumi di amianto avvenuti fino agli inizi del 1992 e caratterizzato da un lungo periodo di latenza, 30 anni in media. Il picco della curva epidemica è atteso tra il 2010 e il 2020. Nella maggior parte dei casi la malattia insorge nei soggetti che hanno avuto un’esposizione nei luoghi di lavoro dove, rispetto ad altre circostanze, le condizioni di esposizione erano le peggiori. A Como si rileva un andamento crescente della sua incidenza anche nelle donne per esposizione nel settore tessile. za L’efficacia delle indagini condotte dai medici del lavoro di Como è documentata altresì dall’incremento del numero dei casi di riconoscimento ed indennizzo dei MM da parte dell’istituto assicuratore in misura superiore alla percentuale di riconoscimento in tutta la Regione Lombardia (67,2% dei casi a Como contro il 63% di Regione Lombardia). iliz Insieme ai tumori di sospetta natura professionale sono in aumento le tecnopatie a carico dell’apparato muscolo scheletrico. C op ia no n ut Grafico 24 – Malattie Professionali segnalate nel 2014distribuzione per settori Area veterinaria Nelle tabelle successive sono rappresentati gli impianti di maggiore rilevanza soggetti alle attività di controllo di Prevenzione Veterinaria, con l’evidenza del relativo livello di rischio, identificato in maniera decrescente dal livello inferiore “livello di rischio 4” al livello massimo “livello di rischio 1”. 21 Tabella 13 – Patrimonio zootecnico della Provincia di Como NUMERO DI IMPIANTI ANNO 2013 NUMERO DI IMPIANTI ANNO 2014 LIVELLI DI RISCHIO Allevamenti apistici 417 449 480 3 Allevamenti avicoli 54 54 67 2 Allevamenti bovini da carne 889 738 777 3 Allevamenti bovini da latte 186 209 207 1 Allevamenti bovini da riproduzione 396 374 396 Allevamenti equini 1.351 1.395 1.481 Allevamenti ovicaprini 1.844 1.687 1.810 Allevamenti suini 725 711 757 Allevamenti cunicoli 22 22 Allevamenti ittici 13 13 5.897 5.862 fin 2 3 da 1 a 2 da 1 a 2 22 3 13 3 6.010 ai TOTALE il eg al i NUMERO DI IMPIANTI ANNO 2012 TIPOLOGIA IMPIANTO Tabella 14 – Impianti soggetti ai controlli sugli animali d’affezione ANNO 2013 ANNO 2014 LIVELLI DI RISCHIO 8 5 3 1 1 2 25 17 3 18 14 3 16 16 3 za TIPOLOGIA IMPIANTO Canili sanitari Negozi per la vendita di animali ut iliz Canili rifugi Pensioni per animali Allevamenti cani bi le Nella tabella sono rappresentatela tipologia e il numero di aziende zootecniche, su cui i Servizi di Sanità Animale e di Igiene Zootecnica dell’ASL di Como esercitano le loro attività di vigilanza al fine di prevenire la trasmissione e la diffusione di malattie infettive salvaguardando i requisiti igienico-sanitari dei prodotti tramite verifiche effettuate fin dall’inizio della filiera produttiva. no n L’aumento del numero dei cani entrati in canile sanitario e di quelli ai proprietari sono il risultato di una sempre più corretta gestione dell’anagrafe canina informatizzata che obbliga i proprietari degli animali all’iscrizione dei propri soggetti e all’identificazione mediante microchip al posto di quella con tatuaggio,oggettivamente piùdifficoltosa. Considerevole, quindi, la percentuale di cani restituiti perché identificati rispetto a quelli accalappiati (74,2 %). ia Tabella 15 – Attività Canile sanitario ANNO 2013 ANNO 2014 Cani ricoverati Canile Sanitario 792 752 831 Cani restituiti ai proprietari 533 593 617 C op ANNO 2012 Il territorio e le caratteristiche delle attività produttive della Provincia di Como sottoposte al controllo dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione Veterinario presentano aspetti tipici legati a un territorio collinare e montagnoso da una parte e urbanizzato dall’altro. Il Distretto Veterinario Medio Alto Lario è caratterizzato dalla presenza di un elevato numero di allevamenti, soprattutto ovicaprini, con le caratteristiche tipiche della zootecnia di montagna. Rilevante risulta essere l’attività di controllo sulla fauna selvatica sugli alpeggi e sui prodotti ivi lavorati. Nel Distretto Veterinario di Como è presente una grande industria alimentare con abilitazione all’esportazione verso Paesi Terzi e Fed. Russa con macello industriale oltre ad insediamenti zootecnici ed industriali di grande e media entità e a un 22 il eg al i Canile Zoofilo. Il Distretto Veterinario Brianza si contraddistingue per la presenza di numerose attività industriali di cui una di particolare rilevanza per la produzione di conserve di pesce esportate verso Paesi Terzi ed un'altra di prodotti a base di carne esportati verso gli USA. Su questo territorio si trovano altresì numerose attività artigianali di lavorazione e trasformazione degli alimenti e due Canili Zoofili, Diffusa la zootecnia intensiva nel Marianese,nel Canturino e nell’Erbese e quella rurale in Valassina. Il Distretto Veterinario Sud Ovest si caratterizza per la presenza di due macelli industriali, di due stabilimenti per la lavorazione di sottoprodotti di origine animale a grande rilevanza di cui uno autorizzato per l’esportazione verso Paesi Terzi, di un importante caglificio e di uno stabilimento di prodotti a base di carne abilitati anch’essi per l’esportazione verso Paesi Terzi. Alto è il numero di aziende agricole e concentramenti animali di carattere intensivo o semintensivo. Nella tabella precedente vengono rappresentate le attività sia di produzione primaria che di trasformazione soggette alla vigilanza dei servizi di Igiene ed Alimenti di Origine Animale e di Igiene Zootecnica. Tabella 16 – Attività alimentari, presenti in provincia di Como, Numero impianti soggetti ai controlli veterinari ANNO 2014 Deposito all'ingrosso riconosciuti 56 47 Depositi all’ingrosso registrati 101 97 Distributore automatico di latte crudo 40 Ipermercati e supermercati 109 fin LIVELLI DI RISCHIO ANNO 2013 Negozio commercializzazione al dettaglio 246 da 3 a 4 Da 3 a 4 1 111 3 245 da 3 a 4 4 2 50 51 da 1 a 2 45 48 3 39 45 2 5 bi le Impianto di macellazione di pollame, lagomorfi e selvaggina Impianto di macellazione di ungulati domestici industriali e non industriali Impianto di produzione, porzionatura e confezionamento di prodotti a base di latte Impianto di produzione prodotti a base di carne industriale e non industriale ai 40 za TIPOLOGIA IMPIANTO 3 3 2 Impianto di produzione di prodotti a base di latte in alpeggio 23 21 da 2 a 3 Centro trattamento termico del latte 3 4 2 Impianto di produzione di prodotti a base di pesce 15 17 da 1 a 2 Impianto di sezionamento di carni 33 37 da 2 a 3 Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 25 28 2 Laboratorio di produzione e vendita di gelati e prodotti a base di latte 212 210 da 1 a 2 Laboratorio di produzione e vendita miele 101 105 3 Macellerie e/o pollerie 201 196 3 Pescherie 15 15 2 Pesca professionale 41 63 3 Strutture mobili per vendita ambulante 387 344 2 Coltivazione prodotti destinabili alimentazione zootecnica 377 389 Commercio e produzione mangimi 171 180 Grossisti autorizzati alla vendita diretta di farmaci ad uso veterinario 3 3 Impianti di trasformazioni e transito categoria 1 1 1 1 Impianti di trasformazioni e transito categoria 3 2 2 2 Ambulatori cliniche studi veterinari 71 66 C op ia no n ut iliz Impianto di trasformazione di stomaci, vesciche ed intestini 23 Contesto Socio-Economico Per quanto riguarda la qualità della vita misurata da “Il Sole 24 ORE”, la provincia di Como nel 2014 (http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2014) nella classifica complessiva nazionale si è collocata al 48° posto (su 107 province italiane) in calo di sei posizioni rispetto all’anno precedente e di dodici rispetto all’analisi svolta nel 2012; tale classifica viene elaborata in base ad una serie di indicatori demografici, economici, ambientali e socio-sanitari. La provincia di Como è ai vertici della graduatoria per servizi e ambiente (8 ° posto) e per ordine pubblico (27 ° posto). Seguono in ordine le altre voci: affari e lavoro (45° posto) tenore di vita (54 ° posto), aspetti demografici (78 ° posto) e tempo libero (82 ° posto). ia no n ut iliz za bi le ai fin il eg al i Grafico 25 – Grafico a bersaglio indicatori di qualità di vita – Anno 2015 op Nel grafico a bersaglio sono state rappresentati i valori della graduatoria della Provincia di Como: C - nel settore verde vi sono i valori ove la Provincia di Como risulta tra le prime posizioni su scala nazionale; nel settore giallo gli indicatori ove la posizione è di poco superiore alla posizione mediana della graduatoria; nel settore arancione vengono rappresentati quegli indicatori che rilevano delle lievi criticità; nel settore rosso gli indicatori ove la Provincia di Como risulta tra le ultime posizioni della graduatoria nazionale e pertanto ove si rilevano le criticità più rilevanti. Di seguito si procede ad analizzare i singoli settori considerati nella ricerca: 24 Affari e Lavoro Tabella 17 – Settore “Affari e Lavoro” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore MEDIA ITALIA COMO AFFARI E LAVORO Posizione Valore Valore 45 Totale per settore 16 6,84 10,33 Tasso di occupazione (15-64) 21 64,39 55,58 Quota export su PIL (%) 28 38,67 25,02 Impieghi su depositi totali 49 Imprenditorialità giovanile: giovani 18-29 titolari o amministratori di aziende ogni 1000 giovani 72 98 Imprese registrate ogni 100 abitanti il eg al i Sofferenze su impieghi totali 1,23 1,23 41,86 45,19 8,15 10,27 fin Nel settore “Affari & Lavoro” la Provincia di Como ha una posizione intermedia, ma in miglioramento rispetto allo scorso anno ove si era posizionata al 61 ° posto; un buon posizionamento viene ottenuto dalle voci relative agli indicatori relativi alle sofferenze su impieghi totali e al tasso di occupazione; al contrario è tra le ultime per quanto riguarda il numero di imprese registrate ogni 100 abitanti e per l’indicatore relativo all’imprenditorialità giovanile. Tabella 18 – Settore “Ordine Pubblico” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore Totale per settore Estorsioni per 100.000 abitanti Variazione reati totali 2013/2007 Rapine per 100.000 abitanti Furti in casa per 100.000 abitanti iliz Scippi e borseggi per 100.000 abitanti za Truffe e frodi informatiche MEDIA ITALIA COMO bi le ORDINE PUBBLICO ai Ordine Pubblico Posizione Valore Valore 2 142,28 225,58 14 6,18 10,79 27 35 0,95 1,00 54 134,1 195,34 55 35,57 46,42 98 601,03 390,75 no n ut La Provincia di Como ottiene un buon posizionamento per quanto riguarda l’ordine pubblico. Si posiziona addirittura al secondo posto per lo scarso numero di frodi informatiche ogni 100.000 abitanti e rientra nelle prime posizioni anche per numero di estorsioni su 100.000 abitanti. Si trova invece nelle ultime posizioni per quanto riguarda il numero di furti in casa ogni 100.000 abitanti, risultando per tanto una criticità che deve essere affrontata da parte degli organi competenti. Popolazione op ia Tabella 19 – Settore “Popolazione” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore POPOLAZIONE Totale per settore MEDIA ITALIA COMO Posizione Valore Valore 78 47 9,81 9,67 Stranieri residenti regolari su 1000 abitanti 50 8,28 7,45 59 86,08 86,53 Divorzi e separazioni ogni 10mila famiglie 60 52,66 52,78 Tasso migratorio (totale iscritti/totale cancellati) 86 1,29 1,49 100 458,73 241,75 C Numero medio di anni di studio Evoluzione indice di giovinezza Tagliacarne (under 15 / over 64, dato 2000 = 100) Abitanti per chilometro quadrato Sul fronte inerente la popolazione Como è al 78° posto, in lieve calo rispetto alla posizione dello scorso anno. Como ha una ottiene un discreto piazzamento in termini di numero medio di anni di studio e di stranieri residenti regolari. La provincia si conferma invece agli ultimi posti in termini di numero di abitanti per kmq. 25 Servizi e Ambiente Tabella 20 – Settore “Servizi e Ambiente” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore MEDIA ITALIA COMO SERVIZI & AMBIENTE Posizione Valore Valore 8 Totale per settore 2,18 9,41 13 82,9 81,96 Indice smaltimento cause civili: definite su 100 sopravvenute o pendenti 26 45 38,4 Disponibilità asili rispetto potenziale utenza (posti ogni 100 bimbi) 38 14,2 12,1 Indice climatico (Tmax - Tmin) 41 15,6 16,4 Indice Legambiente 82 43,6 49,6 il eg al i 3 Speranza di vita media (anni) Sanità: percentuale emigrazione ospedaliera fin Per quanto riguarda i “Servizi e l’Ambiente”, Como si posiziona all’ 8° posto, in netto miglioramento rispetto al 22° dell’anno precedente. Como spicca per il valore contenuto del tasso di emigrazione ospedaliera, per la speranza di vita media e per la giustizia civile, comparativamente più veloce. Non brilla invece per il clima (inteso come escursione delle temperature minime e massime) e per l’indice Legambiente sulla qualità ambientale (ecosistema urbano). Tempo libero ai Tabella 21 – Settore “Tempo Libero” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore Indice di sportività N. ristoranti e N. bar ogni 100.000 abitanti iliz Librerie su popolazione za Copertura banda ultra-larga (% popolazione) bi le Posizione Totale per settore Superficie GDO per ambiente (mq) MEDIA ITALIA COMO TEMPO LIBERO Numero sale cinematografiche ogni 100mila abitanti Valore Valore 22 265 188 74 547,4 641,3 79 28 42 84 0,2 0,25 88 5,34 7,94 92 1,67 2,72 82 n Tenore di vita ut Per la gestione del tempo libero Como non brilla, è al 82° posto, in peggioramento rispetto al 72° del 2013. Como ha un buon piazzamento per quanto riguarda l’indice di sportività, mentre è agli ultimi posti per numero di librerie e di cinema ogni 100.000 abitanti. no Tabella 22 – Settore “Tenore di vita” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore TENORE DI VITA MEDIA ITALIA COMO Valore 8 2.359 1.882 Patrimonio famigliare medio (euro) 18 434.027 346.424 Importo medio mensile pensioni (euro) 20 1.086 975 Valore Aggiunto pro capite (euro) 49 22.967 21.558 92 2.600 1.948 104 2,08 1,24 ia Valore Totale per settore C op Consumi per famiglia (euro) Costo casa al metro quadro (euro) Inflazione (%) Posizione 54 Per quanto riguarda il tenore di vita, la Provincia di Como si posiziona al 54° posto, posizione in leggero calo rispetto all’anno precedente. Como spicca in termini di consumi per famiglia, di patrimonio famigliare medio e d’importo medio mensile per le pensioni. La Provincia di Como si conferma invece negli ultimi posti della graduatoria per quanto riguarda il costo delle case al metro quadro, che è molto più elevato della media nazionale e perde moltissime posizioni in quanto alla percentuale di inflazione, con un valore quasi doppio rispetto alla media nazionale 26 PROMOZIONE DI STILI E AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE Nel corso del 2014, sono proseguite le azioni orientate a promuovere la riduzione del sale nella dieta, importante obiettivo da perseguire per la salute della popolazione e dei bambini in particolare. Tabella 23 -- Adesione panificatori all’attività meno sale nel pane ANNO 2012 ANNO 2013 ANNO 2014 47 51 51 il eg al i Le associazioni locali di panificatori sono state nuovamente invitate a reclutare un maggior numero di panificatori per sostenere l’adesione alla campagna "Con meno sale nel pane c'è più gusto ...e guadagni in salute". Non vi è stato però un aumento di adesioni, solo un consolidamento, obiettivo comunque auspicato dalle Regole regionali. In occasione della visita ispettiva nutrizionale, sul rispetto dei menù e la loro gestione e sulla gradibilità da parte dei piccoli utenti, realizzata nel 2014, anche attraverso la consegna del pieghevole dedicato, 180 scuole dell'infanzia della provincia di Como, sono state sensibilizzate all'approvvigionamento di pane a ridotto contenuto di sale. Le stesse scuole sono state successivamente invitate ad attivarsi tramite l’invio di una nota formale riportante tutte le raccomandazioni scaturite dal sopralluogo. ai fin Scale per la salute: a causa di traslochi e nuove collocazioni, si è provveduto a riposizionare in tutte le sedi dotate di ascensore ove opera personale ASL, ad ogni piano, la specifica cartellonistica che invita l'utente a servirsi delle scale anziché dell'ascensore. Documentazione specifica disponibile sul sito intranet rinforza tale messaggio. iliz za bi le Promozione di abitudini alimentari salutari e dell’attività fisica, il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione nel 2014 ha proseguito il proprio impegno in materia di sorveglianza sugli stili di vita della popolazione. In particolare, rielaborando i dati precedentemente raccolti (anno 2012) e relativi alla sorveglianza nutrizionale adulti della provincia di Como, ha predisposto il libretto “Cambia il tuo modo di vivere prima che la vita cambi te”, divulgato attraverso: sindaci, medici di medicina generale, pediatri di famiglia, farmacie, strutture sanitarie accreditate e tutte le sedi territoriale ASL.Il libretto contiene – tra l’altro – specifiche indicazioni per migliorare l'introito individuale di frutta e verdura e consigli per una corretta attività fisica.Tale opuscolo vuole essere uno strumento di educazione nutrizionale e corretti stili di vita rivolto alla popolazione generale della provincia di Como.Complessivamente sono state distribuite 21.650 copie di tale libretto. Inoltre sul sito dell'Asl (www.asl.como.it) è disponibile la versione integrale in formato pdf. n ut Lo studio condotto dall'ASL di Como nel 2007 (sorveglianza nutrizionale adulti) rivelava che il 42% della popolazione adulta era in eccesso ponderale (sovrappeso); l'analogo studio condotto nel 2012 ha invece evidenziato l'aumento delle fasce di normopeso, obesi e sottopeso con una contestuale riduzione della fascia di sovrappeso. no Nel 2012 è risultato altresì che solo l'1% svolge attività fisica eccellente rispetto al 2% del 2007 e il 59% svolge un'attività fisica insufficiente rispetto al 61% del 2007; risulta inoltre che nel 2012 si è avuto un generale miglioramento della distribuzione delle frequenze alimentari: l'alimentazione squilibrata è passata dal 62% del 2007 al 48% del 2012. C op ia Praticare regolarmente attività fisica costituisce un altro fattore protettivo nei riguardi di molte malattie cronico-degenerative come i tumori, il diabete, l’ipertensione, l’obesità, l’osteoporosi, le malattie cardiovascolari. Nella vita di ogni giorno ci sono molte occasioni per fare movimento ma l’importante è essere convinti che una regolare attività fisica, anche moderata sia associata positivamente al proprio stato di salute e benessere emotivo e sociale. L’abitudine all’esercizio fisico si acquisisce fin dall’infanzia: figli di genitori sportivi hanno maggiori probabilità di non diventare sedentari in età adulta. D’altra parte chi è più sportivo tra i 9 e i 19 anni ha maggiori probabilità di essere attivo anche più avanti nella vita. Abituare bambini ed adolescenti ad uno stile di vita attivo, quindi, significa garantire loro un migliore stato di benessere e di salute nel tempo. In provincia di Como molti soggetti in età evolutiva presentano un eccesso ponderale: la causa va ricercata nell’assunzione di cattive abitudini alimentari ma anche ad un tempo insufficiente dedicato all’attività fisica. Nei bambini a partire dai 5 anni di età è raccomandata la pratica di almeno un’ora di attività fisica moderato-vigorosa al giorno. 27 Piedibus: Nel 2014 sono stati consolidati gli interventi di promozione all’attività fisica sulle varie fasce d’età per migliorare la salute fisica e mentale di tutta la popolazione. In particolare, rinsaldando le collaborazioni con le amministrazioni comunali e con gli istituti scolastici, sono stati attivati tre nuovi Piedibus nel Comune di Veniano per promuovere nei bambini delle scuole primarie l’abitudine ad andare a scuola a piedi. Per stimolare la partecipazione, è stato organizzato un incontro con i genitori dei bambini frequentanti le scuole primarie di primo grado dei Comuni interessati per illustrare i vantaggi della pratica quotidiana dell’attività fisica e i danni provocati dalla sedentarietà. L’assunzione dell’abitudine a camminare a piedi associata ad una corretta alimentazione permetterebbe il mantenimento di un giusto peso corporeo ed uno stile di vita salutare. il eg al i 31 Piedibus in 18 Comuni della provincia di Como con una media di 878 bambini partecipanti di 400 bambini vanno a scuola a piedi Per incentivare l’organizzazione di altri Piedibus nel territorio provinciale è stata inviata una lettera a tutte le Amministrazioni Comunali e ai Dirigenti degli Istituti Comprensivi con la quale l’ASL della provincia di Como mette a disposizione la propria competenza e collaborazione per l’organizzazione di tale progetto. Tabella 24 - Pedibus attivi sul territorio provinciale NUMERO PEDIBUS NUMERO ALUNNI ISCRITTI AI PEDIBUS NUMERO MEDIO DI ALUNNI PARTECIPANTI GIORNALMENTE AI PEDIBUS 18 31 1.116 878 fin NUMERO COMUNI ai Gruppi di cammino: per quanto riguarda la fascia di popolazione anziana dobbiamo stimolare la popolazione sedentaria, che ammonta a più del 60% della popolazione adulta del nostro territorio, a modificare il proprio stile di vita e praticare regolarmente una attività fisica. Tabella 25 - Gruppi di cammino in provincia di Como za bi le Anche in questo caso si auspica una maggiore collaborazione con le amministrazioni locali affinché altre realtà cittadine possano avviare Gruppi di Cammino, salutare pratica fisica che, a costi zero, favorisca la salute individuale e della comunità. Pertanto, anche per tale progetto è stata inviata una lettera a tutti i Comuni offrendo la collaborazione dell’Asl per la realizzazione di Gruppi di cammino presso i vari territori comunali. Nel 2014 sono stati attivati tre Gruppi di Cammino presso i Comuni di Villaguardia, Lomazzo e Olgiate Comasco. ANNO DI ATTIVAZIONE 10 dal 16/12/2009 al 31/12/2011 1 2012 Guanzate 2013 Anzano del Parco 2014 Villaguardia, Lomazzo, Olgiate Comasco. ut iliz GRUPPI DI CAMMINO 1 Merone, Lambrugo, Cucciago, Cavallasca, Carbonate, Faloppio, Dongo-Gravedona, Lipomo, Tavernerio e Grandate n 3 COMUNI COINVOLTI no Ogni gruppo di cammino vede la partecipazione media di circa 20-25 persone con cadenza bisettimanale o tri-settimanale ia A conclusione del Progetto regionale ”Prescrizione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia in Lombardia” è stato inserito nel libretto “Cambia il tuo modo di vivere prima che la vita cambi te” un capitolo specifico in cui sono stati riportati i risultati del progetto congiuntamente con i risultati della sorveglianza nutrizionale degli stili di vita negli adulti tra i 18 e gli 80 anni. C op Per quanto riguarda l’attività di promozione della salute rivolta alla popolazione generale, un ruolo importante è stato svolto dai MMG che, attraverso l’applicazione dei PDTA relativi alle patologie croniche, oltre al monitoraggio e cura delle patologie hanno svolto una diffusa azione di sensibilizzazione nei confronti degli assistiti per l’adozione di corretti stili di vita e la prevenzione del tabagismo. Abusi, dipendenze (tabagismo e alcooldipendenze) e ludopatie: relativamente al tabagismoogni anno, nella provincia di Como, il fumo è responsabile del 15% di decessi. L’ASL di Como individua, come interlocutori privilegiati delle iniziative di promozione della salute in tale ambito, i pre-adolescenti e gli adolescenti, ma anche la popolazione generale. L’iniziazione dei giovani al fumo e all’utilizzo di altre sostanze avviene per lo più in epoca pre-adolescenziale e adolescenziale e nell’ambito del gruppo che, a questa età, acquisisce sempre maggiore importanza. I fenomeni di abuso, riconosciuti fra i comportamenti a rischio tipici dell’adolescenza, hanno sulla salute un impatto ampiamente documentato: da quelli immediati a quelli a distanza nel tempo come le patologie tumorali. Si rileva come il consumo di tabacco sia sperimentato per la 28 prima volta ed aumenti in modo considerevole proprio nel periodo preadolescenziale.I dati della tabella successiva e della tabella 27che è rappresentata in seguito riepilogano l’analisi del “Rapporto sui dati regionali HBSCHealthBehaviour in School-agedChildren 2009 - 2010 Stili di vita e salute dei giovani in età scolare” - http://www.ored-lombardia.org/uploads/hbsc-2009-2010-report-lombardia.pdf Tabella 26 - Percentuale di giovani che fumano in Lombardia – Fonte dati regionali - Rapporto HBSC 2009 – 2010 Stili di vita e salute dei giovani in età scolare % GIOVANI CHE FUMANO % GIOVANI CHE FUMANO ALMENO UNA VOLTA A SETTIMANA % GIOVANI CHE FUMANO OGNI GIORNO 11-enni 0,92 % 0,38 % 0,15 % 13-enni 8,09 % 3,84% 15-enni 30,58 % 22,03 % il eg al i FASCIA DI ETÀ 1,76% 15,49 % fin Da qui la scelta di mettere in campo interventi precoci che permettano ai ragazzi di sviluppare “competenze di vita” (life skills) per fare scelte consapevoli e “sane” anche in questo ambito. Nel 2014 l’ASL ha ulteriormente implementato gli interventi di prevenzione sulla dipendenza tabagica, da alcol e droghe nelle scuole, promuovendo in particolare la sperimentazione regionale del programma Life Skills Training (LST) che coinvolge attualmente 359 docenti e 2.743 studenti di scuola secondaria di primo grado. Le azioni realizzate nelle scuole sono inserite nel programma della rete delle scuole che promuovono salute. ai E’ proseguita altresì l’attività di counselling nei contesti opportunistici quali gli ambulatori di Medicina dello Sport volti a favorire la cessazione tabagica e l’invio ai servizi di cura specifici. bi le Nel 2014 l’ASL oltre a continuare gli interventi di prevenzione sulla dipendenza tabagica nelle scuole ha dedicato uno spazio significativo alla progettazione e realizzazione di interventi di contrasto nell’ambiente di lavoro rivolti al target lavoratori. ut iliz za Sono state coinvolte una ditta del settore terziario e una ditta del manifatturiero, realtà produttive aderenti alla Rete WHP. Individuati i soggetti fumatori questi sono stati inseriti in un programma per lo studio sull’abitudine al fumo e sottoposti a questionario specifico, spirometrie semplici e rilevazione CO nell’espirato. L’indagine è stata preceduta da un momento informativo/formativo al fine di illustrare lo scopo del progetto. Gli esiti degli esami effettuati sono stati consegnati al medico competente dell’azienda e in copia ai singoli lavoratori nel rispetto della privacy. Sono stati successivamente indirizzati al Servizio Dipendenze per l’avvio su base volontaria di un programma di disassuefazione dal fumo. Complessivamente le azioni di counselling e indirizzo ai servizi nel 2014 sono state implementate rispetto al 2013 e hanno coinvolto 725 soggetti. no n Presso l’ASL è stato mantenuto l’accesso facilitato agli ambulatori antifumo ed è stato riproposto nel secondo semestre a tutti i dipendenti un questionario sui determinanti di salute distribuito per misurare il numero di fumatori presenti. Coerentemente alle indicazioni regionali, sono state inoltre avviate una serie di azioni con l’intento di coinvolgere realtà produttive del territorio e lavoratori in programmi di promozione della salute fondati sullo sviluppo di buone pratiche nel setting ambiente di lavoro con adesione alla Rete WHP. C op ia Tra le abitudini scorrette da contrastare si aggiunge l’abuso di sostanze alcoliche che mostra un notevole incremento proprio nella transizione tra l’età preadolescenziale e adolescenziale.Il consumo di alcol fra gli adolescenti è un fenomeno che non può essere sottovalutato anche perché è in questa età che si stabiliscono i modelli di consumo che saranno poi verosimilmente mantenuti nell’età adulta. 29 Tabella 27 - Percentuale di ragazzi/e che dichiarano di bere. Fonte dati regionale Rapporto sui dati regionali HBSCHealthBehaviour in SchoolagedChildren2009 – 2010 Stili di vita e salute dei giovani in età scolare FASCIA DI ETÀ % ADOLESCENTI/GIOVANI CHE BEVONO SALTUARIAMENTE ALCOLICI % ADOLESCENTI/GIOVANI CHE BEVONO FREQUENTEMENTE ALCOLICI % ADOLESCENTI/GIOVANI CHE DICHIARANO DI BERE ALCOLICI SOLAMENTE NEL WEEKEND % ADOLESCENTI/GIOVANI CHE DICHIARANO DI BERE ALCOLICI NELLA SETTIMANA E NEL WEEKEND 11-enni 24,90% 4,26% 5,96 % 1,16 % 13-enni 45,43% 9,53% 11,44 % 2,82 % 15-enni 44,71% 36,33% 37,24 % 8,06 % fin Nei box successivi sono stati rappresentati alcuni dati ISTAT relativi all’anno 2012: il eg al i La maggior parte dei giovani consuma alcolici nel weekend e tale tendenza si accentua al crescere dell’età. Parallelamente aumenta anche la percentuale di giovani che dichiarano di bere alcolici sia nel weekend sia in settimana. (Rapporto sui dati regionali HBSC Health Behaviour in School-aged Children 2009 – 2010 Stili di vita e salute dei giovani in età scolare - http://www.ored-lombardia.org/hbsc). Anche a Como l’abuso di bevande alcoliche tra i giovani è preoccupante. Il 15% degli studenti 15 - 21 anni dichiara più di tre episodi di ubriacatura (bingedrinking) negli ultimi sei mesi. ai Ha consumato almeno una bevanda alcolica il 64,6% degli italiani di 11 anni e più (pari a 34 milioni e 990 mila persone), con prevalenza notevolmente maggiore tra gli uomini (78,3%) rispetto alle donne (51,8%). Il 23,6 % dei consumatori (12 milioni e 800 mila persone) beve quotidianamente (35,6% tra i maschi e 12,5% tra le femmine). Nell’ambito dell’intero decennio 2002-2012, prendendo in considerazione la popolazione di 14 anni e più, si rileva: - la diminuzione della quota di consumatori (dal 70.2% al 66,6%); bi le - la diminuzione della quota di consumatori giornalieri (dal 34,5% al 24,4%); - l’aumento dei consumatori occasionali (dal 35,8% al 42,2%); - l’aumento dei consumatori fuori pasto (dal 23,1% al 26,9%). iliz za L’ISTAT ha rilevato altresì nel decennio 2002-2012 una forte riduzione della quota di consumatori che bevono solo vino e birra, soprattutto fra i più giovani e le donne; e un aumento della quota di chi consuma, oltre a vino e birra, anche aperitivi, amari e superalcolici, aumento che riguarda i giovani e i giovanissimi ma in misura maggiore gli adulti oltre i 44 anni e gli anziani. Data l’occasionalità e la lontananza dai pasti che caratterizza spesso il consumo di quest’ultimo tipo di bevande, i mutamenti verificatisi nella preferenza delle bevande alcoliche si associano a una maggiore esposizione al rischio di danni alcol correlati. I consumatori fuori pasto n ut Tra i nuovi comportamenti che hanno modificato il tradizionale modello di consumo alcolico del nostro Paese, rendendo sempre meno frequente il consumo quotidiano e moderato di vino ai pasti, il consumo fuori pasto è sicuramente tra quelli a maggiore diffusione, soprattutto tra i giovani e i giovani adulti, che lo adottano spesso nell’ambito di occasioni e contesti legati al divertimento e alla socializzazione. I consumatori “bingedrinking” C op ia no Viene definita bingedrinking una modalità di consumo alcolico che comporta l’assunzione, in un’unica occasione e in un ristretto arco di tempo, di quantità di alcol molto elevate (convenzionalmente 6 o più unità alcoliche), con conseguente stato di ebbrezza alcolica o ubriachezza. Si tratta di un’abitudine molto diffusa nei Paesi del Nord Europa, da alcuni anni sempre più presente anche nel nostro Paese, inizialmente rilevabile tra i più giovani ma ormai anche tra gli adulti, soprattutto di genere maschile. E’ un fattore di grave rischio per la salute e la sicurezza del singolo individuo e della società, a causa della sua correlazione con gli incidenti stradali, sul lavoro e domestici, e può avere pesanti conseguenze negative sulla vita familiare, relazionale e lavorativa sia dei bevitori che delle loro famiglie. Nel 2012 secondo l’ISTAT fra le persone di 11 anni e più il 6,9% ha dichiarato di aver consumato almeno una volta 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione, l’11,1% tra i maschi e il 3,1% tra le femmine. Tale prevalenza risulta inferiore a quella rilevata nel 2011, anno in cui la quota dei consumatori bingedrinking era pari al 7,5% (12,2% tra i maschi e 3,2% tra le femmine). Non trascurabile è il problema della incidentalità stradale. Nel 2010 nella provincia di Como gli incidenti stradali sono stati 1.697 con 23 morti e 2.370 feriti (dati ISTAT 2010). Le fasce maggiormente soggette ad incidentalità stradale in provincia di Como sono quelle giovanili (dai 18 ai 25 e dai 26 ai 35 anni) e il maggior numero di ricoveri per infortuni stradali avviene nei week end. Per quanto riguarda le rilevazioni e osservazioni raccolte dalle stesse Unità Mobili Giovani e Divertimento territoriali i rischi più frequenti correlati al consumo di alcol e droghe sono rappresentati dalle abbuffate alcoliche, dalle risse ed in generale dall’incidentalità stradale. Dalle misurazioni del tasso alcolico effettuate 30 sui ragazzi che spontaneamente hanno aderito emerge come sul totale delle misurazioni effettuate più del 50% siano oltre il limite legale. A fronte del quadro appena descritto, ma anche degli interventi di contrasto attivati è importante sottolineare come in questi ultimi anni si sia registrata una riduzione degli incidenti stradali e in particolare di quelli correlati alla guida in stato di ebbrezza alcolica. Tabella 28 - Trend degli incidenti stradali, con infrazione art. 186 (guida sotto l’influenza dell’alcol) e art.187 (guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti) ANNO INCIDENTI PER USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI INCIDENTI PER GUIDA INFLUENZA ALCOL Latabella 28descrive il trend degli incidenti stradali, con infrazione art. 186 (guida sotto l’influenza dell’alcol) e art.187 (guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti), del Codice della strada rilevati dalla Polizia Stradale di Como. il eg al i INCIDENTI STRADALI NUMERO % SU TOTALE NUMERO % SU TOTALE 2006 479 77 16,0 14 3,0 2007 393 70 17,8 15 3,8 2008 344 55 16,0 12 3,1 2009 318 52 16,3 19 6,0 2010 318 39 12,3 14 2011 240 24 10,0 10 fin NUMERO 4,4 ai 4,2 bi le In relazione all’uso di sostanze illecite, i dati disponibili dipingono un quadro della situazione locale caratterizzato da: progressiva diffusione del consumo e del poli-consumo di sostanze nelle fasce giovanili della popolazione, in contesti di “normalità” e con scarsissima consapevolezza del rischio; - forte prossimità dei giovani con la disponibilità di droghe; - tendenza alla “normalizzazione” dell’assunzione/sperimentazione di sostanze nell’ambito del contesto sociale e familiare; - scarsa percezione dell’illecito diffusa ai diversi segmenti d’età. In Italia il dato sui consumi di sostanze stupefacenti indica nella popolazione generale (15 – 64 anni) una tendenza alla diminuzione, in atto ormai da alcuni anni, e che può ritenersi confermata. Questo trend presenta invece un andamento inverso nella popolazione studentesca 15 - 19 anni. ut iliz za - Tabella 29 -Percentuale di studenti 15 -19 anni che hanno dichiarato di aver usato sostanze almeno una volta nella vita (Relazione annuale al Parlamento 2014) 2013 Cannabis Femmine % Totale % Maschi % Femmine% Totale % 29,63 19,39 24,56 31,11 22,98 27,08 2,61 1,29 1,96 2,56 1,85 2,21 ia Stimolanti 2014 Maschi % no Tipo di sostanza n ANNO 3,8 1,72 2,77 2,84 1,55 2,20 Eroina 0,65 0,42 0,55 0,44 0,27 0,35 Allucinogeni 4,19 1,88 3,05 3,93 1,96 2,96 op Cocaina C Tra i giovani infatti si riscontra una tendenza all'aumento dei consumi in particolare per la cannabis e gli stimolanti (ecstasy e amfetamine). Dato preoccupante il facile accesso alle sostanze anche attraverso il web (smartdrugs e cannabinoidi sintetici) e l’intensificarsi di nuove forme di dipendenza quali i comportamenti di addiction non mediati da sostanze come il gioco d’azzardo patologico. Nel corso dell’anno scolastico 2011 – 2012 l’Istituto di Ricerca Mario Negri in collaborazione con il Dipartimento Dipendenze dell’ASL di Como ha condotto una indagine sull’uso e l’abuso di sostanze legali ed illegali nelle scuole superiori della città di Como. Sono stati intervistati tramite questionario anonimo circa 800 studenti e studentesse di 13 scuole dalla classe seconda alla quinta. La fascia di età presa in considerazione è quella dai 15 ai 21 anni. A livello locale la cannabis risulta la sostanza illecita maggiormente assunta dagli studenti: il 29,5% degli studenti delle scuole 31 superiori dichiara di averla assunta almeno una volta. Rispetto alle altre sostanze abbiamo un 2,5% degli studenti che dichiarano l’assunzione una volta nella vita di cocaina e un 3,6% di sostanze stimolanti. Nel corso dell’indagine locale sono stati intervistati ragazzi di una fascia di età leggermente superiore rispetto a quella analizzata dalla ricerca nazionale. Andando a confrontare i dati possiamo comunque dire che i consumi a livello locale sono in linea coi dati rilevati a livello nazionale. Emerge infatti dal confronto come i consumi siano maggiori per classi di età maggiori. Aumentando l’età dei ragazzi crescono i consumi: questo sottolinea l’importanza di attivare interventi preventivi precoci ma anche come sia necessario costruire una rete territoriale che vada ad intercettare e agganciare precocemente quei giovani che già usano e abusano di sostanze. Tabella 30 - Prevalenza (%) di consumatori di sostanze stupefacenti nella popolazione generale 15-64 anni (una o più volte negli ultimi 12 mesi). Anni 2010 e 2012 Prevalenza Differenza il eg al i L’analisi generale dell’andamento dei consumi di sostanze stupefacenti negli ultimi 12 mesi, riferiti alla popolazione nazionale 15 – 64 anni, conferma la tendenza alla contrazione dei consumatori già osservata negli scorsi due anni per tutte le sostanze considerate, anche se con intensità minore rispetto al decremento riscontrato nel 2010. (fonte dati: Relazione al Parlamento 2013) iliz za bi le ai fin In generale, tra gli adulti (a differenza di quanto accade tra i giovani) il consumo di sostanze Anno 2010 Anno 2012 2010 - 2012 stupefacenti diminuisce all’aumentare dell’età. Cannabis 5,33 4,01 -1,32 Focalizzando l’attenzione sui consumi di sostanze Cocaina 0,89 0,60 -0,29 stupefacenti nella popolazione generale 18-64 anni per fascia d’età, si osserva che, tranne per Eroina 0,24 0,12 -0,12 gli oppioidi e gli stimolanti, l’assunzione Stimolanti 0,29 0,13 -0,6 diminuisce all’aumentare dell’età, con differenze statisticamente significative per la cannabis Allucinogeni 0,21 0,19 -0,02 (tutte le fasce d’età), per la cocaina e gli allucinogeni (tra i giovani 18-34 anni e la fascia 35-64 anni). Anche per il consumo di almeno una sostanza illegale si osservano differenze statisticamente significative tra le fasce d’età: il 12,1% dei 18-24enni sembra aver assunto almeno una sostanza stupefacente negli ultimi 12 mesi, il 6,1% nella fascia 25-34 anni, mentre solo l’1,8% nell’età più adulta. Sostanza C op ia no n ut Dal 2008 l’ASL, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, realizza periodicamente uno studio sul consumo delle principali droghe illecite nella popolazione di Como attraverso la misurazione dei metaboliti nelle acque in ingresso al depuratore cittadino. Si è potuto così rilevare che la sostanza più consumata nel 2008 era la cannabis seguita da cocaina, eroina e anfetamine. Paragonando i consumi della nostra città con quelli di altre importanti capitali italiane ed estere emerge che: a Como il consumo stimato di cocaina è risultato inferiore a quello di Milano, Lugano e Londra. I consumi di cannabis e di eroina sono invece risultati superiori rispetto a quelli di Milano, comparabili a quelli di Lugano e inferiori a quelli di Londra. I consumi di amfetamine a Como sono risultati superiori a quelli di Lugano e Milano ma inferiori a quelli di Londra. Complessivamente le stime suggeriscono che a Como si consumerebbe relativamente meno cocaina, ma più eroina e cannabis che a Milano. Le analisi ripetute nel 2009 hanno verificato una significativa riduzione dei consumi, in particolare di eroina e cocaina. Si sono inoltre riscontrate tracce di ketamina. Tale riduzione dei consumi viene in parte attribuito alla attuale crisi economica in corso che può avere orientato l’uso verso sostanze meno care e in parte all’importante sforzo preventivo in atto. Nel corso delle annualità 2011 – 2012 lo studio è stato ripetuto. Il Dipartimento Dipendenze ha infatti aderito al progetto regionale di ricerca "Istituzione di una rete di rilevazione regionale per la stima dei consumi di sostanze in Lombardia mediante analisi delle acque reflue. Un metodo innovativo basato sulle evidenze" promosso dall'Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri. Il progetto per la parte delle rilevazioni delle sostanze d'abuso nelle acque reflue si è concluso alla fine del 2012. Dallo stesso (come evidenziato nella seguente tabella) si è potuto confermare nel 2012 rispetto al 2008, pur con oscillazioni nel corso delle annualità, una riduzione dei consumi delle principali droghe d’abuso e in particolare di cocaina, eroina e metamfetamine. 32 Tabella 31 - Ricerca Istituto Mario Negri - Stima dei consumi droghe d'abuso popolazione di Como attraverso la misurazione dei metaboliti nelle acque reflue in ingresso al depuratore 2008 SOSTANZA NOV 2009 GIU 2011 SET 2011 NOV 2011 MAR 2012 GIU 2012 OTT 2012 N. dosi per giorno / 1000 abitanti di Como 6,9 4,6 5 3,5 3,7 4,7 3,5 5 Eroina 5,3 4,1 2,3 2,1 1,4 2 2,3 3,7 Cannabinoidi 38 29,7 38,8 20,5 27,4 27,2 20,8 31,5 Metamfetamine 0,8 0,5 0,3 0,4 0,3 0,4 0,3 0,6 il eg al i Cocaina La dimensione del fenomeno “gambling” e gioco d’azzardo patologico in Italia è difficilmente stimabile in quanto, ad oggi, non esistono studi esaustivi del fenomeno. La popolazione italiana totale è stimata in circa 60 milioni di persone, di cui il 54% ha giocato d’azzardo, cioè spendendo denaro, almeno una volta negli ultimi 12 mesi fin La stima però dei giocatori d’azzardo “problematici”, a forte rischio evolutivo, varia dall’1,3% al 3,8% della popolazione generale mentre la stima dei giocatori d’azzardo “patologici” (cioè con una vera e propria malattia di dipendenza)varia dallo 0,5% al 2,2% (DPA, Ministero della Salute, 2012). bi le ai Regione Lombardia ha la maggiore spesa assoluta per gioco d’azzardo, 14,8 miliardi nel 2011, ed è la quarta regione italiana per spesa pro capite. La provincia di Pavia è al primo posto in Italia come spesa pro capite (2.125 euro) ma è subito seguita al secondo posto da Como (1.504 euro nel 2010, 1.884 euro nel 2011 e 1.924 euro nel 2012; + 27,9% rispetto al 2010). La spesa maggiore a Como è per le slot seguite da gratta e vinci e lotto. Nel 2011 per il gioco d’azzardo a Como sono stati spesi 1 miliardo e 40 mila euro (+ 25,4% rispetto al 2010). no n ut iliz za Da alcune osservazioni inoltre emergerebbe che il 60% degli introiti totali da gioco (almeno per quanto riguarda le slot machine) sarebbero alimentati proprio da questa classe minoritaria di giocatori patologici più vulnerabili. Nella popolazione studentesca la pratica del gioco d’azzardo è stata dichiarata dal 49,4% degli intervistati. Questa popolazione è composta da una quota di giocatori sociali (39,0%), da giocatori problematici (7,2%) e da giocatori patologici (3,2%). I soggetti di genere maschile hanno una prevalenza di gioco nettamente superiore rispetto a quelli di genere femminile (59,2% vs. 37,1%). Un’interessante, anche se preoccupante, associazione è stata trovata tra frequenza della pratica del gioco d’azzardo e consumo di sostanze che evidenzia una correlazione lineare tra le due condizioni sia nella popolazione giovanile (15-19 anni) che generale (15-64 anni). (Indagine SPS-DPA del 2013 popolazione 15-19 anni). Una analoga osservazione è stata rilevata sulla popolazione generale 18-64 anni. Il gioco d’azzardo si presenta come un fenomeno di dimensioni rilevanti e in continua e forte espansione che sta assumendo negli ultimi anni anche in provincia di Como implicazioni di carattere economico, sanitario e sociale di proporzioni importanti per la popolazione coinvolta.La sua legalizzazione, la continua differenziazione dei giochi esistenti e la diffusione capillare di luoghi dove giocare sono i principali fattori che hanno determinato un aumento notevole del numero dei giocatori con un forte rischio di evoluzione verso una situazione problematica o francamente patologica. C op ia Il quadro rappresentato richiede che un approccio preventivo dei fenomeni di consumo di sostanze psicoattive legali ed illegali e da comportamenti non mediati da sostanze (ovvero gioco d’azzardo patologico) nella popolazione generale possa contare sul coinvolgimento e il raccordo di tutte le energie istituzionali, culturali e sociali presenti sul territorio provinciale; pertanto l’ASL si è impegnata nel corso del 2014 in azioni di valorizzazione e sviluppo della Rete Territoriale di prevenzione attraverso il progetto “Rete Regionale della prevenzione delle dipendenze”, sviluppando il proprio ruolo di regia e definendo con le altre articolazioni ASL e altri enti nel contesto del “Comitato Rete Territoriale Prevenzione” il Piano Locale della Prevenzione 2014-2015 (delibera n. 786 del 17/12/14). Nel 2014 sono proseguiti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado in implementazione i programmi preventivi regionali (Life Skill Training Program e Unplugged) in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Medica, l’Ufficio Scolastico Provinciale e la Rete delle Scuole che promuovono salute. Sono stati curati vari momenti formativi a supporto degli adulti con un ruolo educativo e si è attivata una specifica collaborazione con alcune Associazioni di famiglie che operano sul territorio provinciale. E’ proseguito il progetto di prevenzione selettiva e riduzione dei rischi “Party con noi” che ha permesso di raggiungere oltre 3.500 giovani ed il Progetto Prefettura in collaborazione tra 33 % di scuole primarie e secondarie coinvolte in interventi preventivi su droghe, alcool, gioco d’azzardo patologico e incidentalità stradale 80% (avanzamento 2008 – 2014) % di scuole secondarie di primo grado coinvolte nella sperimentazione LIFE SKILL TRAINING PROGRAM 36% (avanzamento 2011 – 2014) % di scuole secondarie di secondo grado coinvolte nella sperimentazione UNPLUGGED EUDAP 10% (avanzamento 2011 – 2014) za 8.856 - 6.993 studenti - 828 insegnanti - 1.035 genitori iliz n. studenti, genitori, insegnanti delle scuole primarie e secondarie raggiunti da interventi preventivi su droghe, alcol, gioco d’azzardo patologico e incidentalità stradale RISULTATO RAGGIUNTO Raggiungimento capillare delle scuole del territorio di diverso ordine e grado ai TARGET RAGGIUNTO 2014 Attivazione e corretta implementazione del Life Skill Training Program (programma di validata efficacia) nelle scuole aderenti bi le INDICATORE fin Tabella 32- Indicatori di risultato ed efficacia degli interventi di prevenzione delle dipendenze il eg al i Sert, Consultori Familiari e Prefettura di Como “Spazio In-Dipendenze Giovanili” per la presa in carico precoce di giovani segnalati per consumo di sostanze e il Progetto adolescenti “Co-adattamenti”. E’ stato inoltre definito il Piano di Intervento territoriale sul gioco d’azzardo patologico: il Piano, deliberato dall’ASL con provvedimento n. 45 del 30.01.2014 ai sensi della DGR n. 856/2013 e condiviso con la Conferenza dei Sindaci, è stato realizzato in collaborazione con gli Uffici di Piano, gli Enti Locali, l’Ufficio Scolastico e le Associazioni. Sono state realizzate diverse iniziative di prevenzione del gioco d’azzardo patologico: eventi informativi e conferenze spettacolo di informazione e sensibilizzazione sul gioco d’azzardo rivolti alla popolazione generale e a docenti e studenti delle scuole che hanno permesso di raggiungere oltre 2.700 persone; interventi preventivi nel contesto scolastico; realizzazione di incontri per i sindaci e gli amministratori locali e per gli operatori sociali dei comuni e degli ambiti territoriali; realizzazione di eventi informativi - formativi per i volontari delle associazioni anziani e per gli anziani stessi. E’ stato predisposto e divulgato specifico materiale informativo sui rischi del gioco d'azzardo e i servizi di cura. Nel corso delle diverse iniziative informative e formative realizzate con la collaborazione di Uffici di Piano, Comuni, Medici di Medicina Generale, Scuole, Associazioni sono state distribuite sul territorio n. 21.000 brochure. Nella Tabella seguente vengono riportati gli indicatori in avanzamento 2014 delle principali azioni di contrasto realizzate dal Dipartimento Dipendenze ASL in collaborazione e integrazione con le altre articolazioni aziendali ed Enti del territorio. Attivazione e corretta implementazione del programma Unplugged nelle scuole aderenti Attivazione dei docenti quali moltiplicatori dell’azione preventiva, sensibilizzazione dei genitori e sviluppo delle abilità di vita (life skill) degli studenti > 1.210 (avanzamento 2009 – 2014) Intervento precoce sui giovani consumatori di sostanze n. giovani contattati nei contesti del divertimento tramite progetti di prevenzione selettiva e riduzione dei rischi 29.571 (avanzamento 2010 – 2014) Realizzazione di interventi preventivi rivolti ai giovani nei contesti dei locali del divertimento notturno n. soggetti alla guida sottoposti a controlli stradali e accertamenti tossicologici (Progetto DOS Prefettura/FFOO/SerT/Comune di Como e Cantù) 16.269 (avanzamento 2009 – 2014) Potenziamento dell’azione di contrasto dell’incidentalità stradale correlata ad alcol e droghe attraverso la collaborazione tra FFOO e SerT 452 (avanzamento 2011- 2014) Sviluppo della Rete Territoriale di Prevenzione e ampliamento dei contesti di intervento preventivo n. di amministratori, operatori e popolazione generale raggiunti tramite interventi specifici di sensibilizzazione, informazione e formazione sul gioco d’azzardo patologico 1.138 (avanzamento 2013 - 2014) Promozione di azioni di sensibilizzazione e corretta informazione sul tema del gioco d’azzardo patologico n. brochure distribuite nella campagna informativa “Azzardo: conosci le regole del gioco” > 24.000 (avanzamento 2013 - 2014) Implementazione di una azione informativa specifica sul gioco d’azzardo patologico e sui servizi di cura presenti sul territorio ia no n ut n. giovani consumatori di droghe 14-24 anni contattati da “Spazio In- Dipendenze Giovanili” C op n. educatori informali e operatori formati 34 il eg al i Attività di prevenzione nel rapporto “uomo-animale”: Nell’ambito delle attività di promozione della salute sviluppate nel corso del 2014 si collocano anche iniziative orientate ad un sempre miglior rapporto “uomo-animale”. Nello specifico due medici veterinari dipendenti,esperti in comportamento animale, hanno tenuto 4 incontri a titolo gratuito con proprietari di cani ai fini dell’ottenimento del patentino previsto dalle norme vigenti e 2 incontri con proprietari di gatti. In totale hanno partecipato e sostenuto l’esame finale 37 proprietari di cani e 33 proprietari di gatti. Attività analoga sempre nell’ottica di migliorare il rapporto “uomoanimale”, è stata svolta in collaborazione con la “Rete delle scuole che promuovono salute” nell’ambito del progetto “Abbaio ma non mordo”, rivolto alle scuole primarie 2° ciclo e secondarie di 1° che si è concretizzato attuando una serie di incontri rivolti ad insegnanti, studenti e famiglie presso le scuole della rete e nella condivisione e presentazione di un video. - 4 incontri serali nelle Scuole di Binago, Luisago,Inverigo e Cassina Rizzardi - 6 incontri con rete SPS su bando Expo 2015 e relativa piattaforma interattiva - 5 Incontri su “ Promozione salute " - Video “Abbaio ma non mordo“ presentato a “Guadagnare Salute” ad Orvieto C op ia no n ut iliz za bi le ai fin Per quanto concerne la Sicurezza Alimentare nel corso dell’ anno 2014 si sono tenuti con le Associazioni e le Organizzazione degli operatori del settore 3 incontri riguardanti la presentazione del manuale HACCP semplificato per le piccole imprese inserito nell’ambito dei progetti di semplificazione previsti dalla DGR n° 1105 del 20.12.2013. Sono continuati nel corso del 2014 gli incontri con gli allevatori organizzati dall’ APA, su aspetti di attualità quale il benessere animale e l’autocontrollo delle produzioni. Presso i Distretti Veterinari gli allevatori sono stati coinvolti in incontri dedicati alla gestione delle anagrafi zootecniche informatizzate. Ulteriori attività di aggiornamento si sono tenute nei confronti dei Medici Veterinari Liberi Professionisti in riferimento alla corretta gestione dell’Anagrafe Canina Regionale. 35 MALATTIE INFETTIVE NELLA PROVINCIA DI COMO Malattie infettive iliz za bi le ai fin Grafico 26 – Numero notifiche di malattie infettive ASL della Provincia di Como – Anni 2006 - 2014 il eg al i Nel corso dell’anno 2014 è proseguito l’utilizzo dell’applicativo MAINF, in uso dall’anno 2006, per la registrazione e notifica delle malattie infettive soggette a segnalazione obbligatoria. Tramite l’inserimento di informazioni standardizzate e la validazione dei dati secondo criteri predefiniti è così possibile effettuare un’elaborazione statistica periodica utile per delineare un quadro aggiornato del contesto epidemiologico locale sulla base del quale pianificare gli interventi di prevenzione, con particolare riguardo alle strategie di offerta vaccinale per le malattie prevenibili con vaccinazione. n ut Da una prima analisi dei dati relativi alla totalità delle segnalazioni di malattia infettiva pervenuti nell’anno 2014 si osserva una significativa riduzione numerica rispetto agli anni precedenti. Ciò è in gran parte da imputarsi all’importante riduzione delle segnalazioni di malattie esantematiche infantili quali varicella (da 1535 casi nel 2013 ai 742 nel 2014) e scarlattina (da 459 casi a 209), imputabile verosimilmente al tipico andamento ciclico di tali patologie. no Di seguito alcune considerazioni e valutazioni di carattere generale: i tassi di incidenza delle patologie infettive più comuni riferiti agli ultimi 5 anni in relazione all’età, indicano: ia CLASSI D’ETA’ Bambini e Adolescenti Prevalgono patologie di tipo esantematico e gastroenterico Giovani adulti Si riscontrano più frequentemente casi di morbillo, di malattia invasiva da meningococco e, soprattutto se stranieri, di tubercolosi Fascia d’età intermedia (tra i 30 e i 45 anni) Si concentrano i casi di nuova sieropositività HIV e sifilide Anziani oltre i 65 anni Prevalgono patologie quali la diarrea infettiva da Clostridium Difficile, la legionellosi e la polmonite invasiva da pneumococco op C PATOLOGIE Le patologie prevenibili con vaccinazione più frequentemente notificate nel nostro territorio così come in quello regionale, sono le malattie esantematicheinfantili; mantengono tuttavia un carattere francamente epidemico solo la varicella (ad oggi in Regione Lombardia, diversamente da altre realtà regionali, non ancora oggetto di offerta attiva ai nuovi nati) e, in misura minore, la scarlattina mentre pertosse, morbillo, rosolia e parotite, grazie al raggiungimento di buoni tassi di copertura per il vaccino 36 C op ia no n ut iliz za bi le ai fin il eg al i MPR nella popolazione infantile, risultano numericamente contenute con conseguente riduzione dell’incidenza di complicanze e di ospedalizzazione. Altrettanto basse rispetto al periodo precedente l’introduzione di massa delle rispettive vaccinazioni si mantengono i casi di epatite B edi malattia invasiva da HaemophilusInfluenzaedi tipo b. L’analisi delle patologie trasmesse da alimenti conferma una stabilità in generale dei tassi di segnalazione ed una certa difficoltà ad identificare la fonte di contagio. Per quanto riguarda il recente andamento epidemiologico dell’epatite A si evidenzia come nell’anno 2014 si sia progressivamente spento il focolaio internazionale verificatosi in relazione alla distribuzione sul mercato di frutti di bosco surgelati provenienti da paesi dell’Est europeo contaminati dal virus dell’epatite A. Pertanto si è verificata una riduzione dei casi nel 2014 rispetto al 2013 con 7 casi complessivi in linea con la consueta incidenza media pari a 9 casi/anno(1,5 /100,000 ab.) La malattia si caratterizza di fatto nel nostro territorio come patologia da importazione interessando prevalentemente soggetti di nazionalità straniera e di età inferiore ai 15 anni che hanno contratto l’infezione perlopiù durante un soggiorno temporaneo nel paese d’origine. Nell’anno 2014 due casi in due fratelli frequentanti la scuola primaria ha determinato la necessità di un intervento allargato all’intera comunità scolastica con esecuzione di vaccinazione post esposizione a circa 160 bambini compagni di scuola con un importante impatto sulla comunità. Per questo motivo continua l’offerta vaccinale attiva e gratuita ai bambini immigrati. L’analisi demografica locale evidenzia un importante flusso migratorio nel territorio provinciale proveniente da Paesi in via di sviluppo o comunque ad alta endemia tubercolare. La popolazione straniera residente in Provincia di Como è pari al 7% circa. La valutazione delle notifiche di malattia tubercolare peraltro evidenzia che negli ultimi cinque anni i casi registrati in “cittadini immigrati” hanno rappresentato nel complesso oltre il 50 % del totale dei casi segnalati. Ciò evidenzia la necessità dello sviluppo di programmi di controllo e prevenzione mirati nei confronti di tale target di popolazione a maggior rischio con il coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle associazioni di volontariato così come previsto dalla DGR n. IX/4489 del 13/12/2012. In tale ottica nel corso dell’anno 2014 è stato dato impulso al controllo preventivo tubercolare su tutti i migranti provenienti dal Nord Africa mediante la stesura di un Protocollo Sanitario d’Intesa tra Asl e Prefettura in base al quale sono stati sottoposti a sorveglianza sindromica e screening tubercolare circa 300 soggetti. L’attività di screening è stata inoltre estesa a tutti gli ospiti che accedono al dormitorio pubblico cittadino in quanto soggetti fragili e quindi considerati a rischio tubercolare. Relativamente alle malattie sessualmente trasmissibili, il numero dei casi segnalati di AIDS – 12 nell’anno 2013 rileva un andamento sostanzialmente costante rispetto al trend degli ultimi anni. Si conferma la maggiore incidenza di malattia nel sesso maschile e nelle fasce di età intermedie (età mediana 47 anni); il rischio prevalente è legato all’attività sessuale non protetta. In due terzi dei soggetti la diagnosi è coincisa con il primo riscontro di sieropositività a conferma del dato, su base nazionale, secondo il quale in due terzi dei casi di AIDS la condizione di sieropositività è conosciuta tardivamente con conseguente rischio di contagio per i partner ed impossibilità da parte del paziente di usufruire dei benefici delle terapie prima dell’esordio della malattia. A seguito del diffondersi di schemi terapeutici efficaci, se applicati in fase precoce, si conferma il mutamento del quadro prevalente di manifestazione dell’Aids non più definibile come “malattia acuta”, ma come patologia cronica a lenta evoluzione, insorgente mediamente in una fascia d’età più avanzata rispetto al passato (40-50 anni). Come noto i casi di Aids segnalati non sono indicativi della reale diffusione dell’infezione, in quanto, alcuni soggetti permangono anche per molti anni senza evolvere nella forma conclamata. Per tale motivo il Ministero della Salute con il DM del 31 marzo 2008, ha istituito il Sistema di Sorveglianza Nazionale delle nuove diagnosi di Infezione da HIV, provvedendo ad aggiungere tale infezione, documentata a livello sierologico, all’elenco delle malattie infettive sottoposte a notifica obbligatoria. Tale rilevazione consente di ottenere dati significativi, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo, relativi al comportamento cui può essere attribuito il contagio avvenuto, per meglio indirizzare gli interventi preventivi e di educazione sanitaria ai gruppi a maggior rischio di esposizione. Circa un quarto dei soggetti interessati sono di nazionalità straniera; prevale nettamente il sesso maschile e l’età media di incidenza è di circa 35 anni. L’infezione è stata contratta prevalentemente attraverso rapporti eterosessuali non protetti ed in minor misura rapporti omosessuali; in più di un terzo dei casi la diagnosi risulta tardiva. 37 Nuove HIV positività per sesso Grafico 27 – Nuove HIV positività per sesso – Anni 2009 - 2013 35 30 25 20 Maschi 15 Femmine il eg al i 10 5 0 2009 2010 2011 2012 2013 za bi le ai fin Grafico 28 – Modalità di esposizione HIV – Periodo Anni 2009 – 2013 no n ut iliz Al fine di incentivare l’esecuzione dei Consolidamento della rete MTS e ottimizzazione dell’offerta del test HIV in test diagnostici nella popolazione per collaborazione con l’Azienda Ospedaliera S. Anna giungere ad una diagnosi precoce, che consenta di intraprendere la terapia in modo efficace e nel contempo l’adozione di idonei comportamenti per ridurre la diffusione del contagio come da indicazioni regionali – Decreto n° 11572 del novembre 2010 – è attivo dal 23 aprile 2012 presso l’ex ospedale S.Anna l’ambulatorio MTS, gestito dal Dipartimento di Prevenzione Medico dell’Asl, finalizzato all’esecuzione di counseling e test sierologici per HIV e malattie sessualmente trasmesse in forma anonima e gratuita in stretta integrazione con il centro specialistico ospedaliero di secondo livello. Complessivamente a tutto il 2014 gli accessi al Centro sono stati oltre 1.000. Tabella 33 – Accesso al Centro MTS – Anni 2011 - 2014 ia Accessi al Centro MTS ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 ANNO 2014 56 248 380 406 C op All’attività ambulatoriale è stata affiancata inoltre negli anni 2013 - 2014 un’innovativa attività di promozione alla salute mirata sul tema MTS che tra l’altro si è concretizzata nella progettazione e attivazione, in conformità agli standard previsti dalla Rete SPS Lombardia, di un intervento di promozione della salute integrato e partecipativo, denominato “MaTuLoSai” rivolto agli studenti frequentanti nell’anno scolastico 2013-2014 il secondo anno di un Istituto Tecnico del territorio. 38 Vaccinazioni COPERTURE ASL VACCINAZIONE E COPERTURA ATTESA MORBILLO - PAROTITE - ROSOLIA: 1.A DOSE ≥ 95% 92% PNEUMOCOCCO: 1.A DOSE ≥ 70% 89% MENINGOCOCCO C: 1.A DOSE ≥ 70% bi le 96% ai AL 31.12.2014 ESAVALENTE (POLIO-DIFTO-TETANO-PERTOSSE-EPATITE BHIB) 3.A DOSE ≥ 95% fin Tabella 34 – Percentuale di vaccinazione e copertura attesa – Dati al 31.12.2014 il eg al i L’attività vaccinale costituisce uno dei settori di impegno prioritario delle azioni di prevenzione. Il settore vaccinale è strutturato ed ha consentito di mantenere, per le vaccinazioni raccomandate dell’infanzia, livelli di copertura in linea con le indicazioni regionali ed un adeguato monitoraggio dei risultati. Nel 2014 sono proseguite le attività di offerta attiva delle vaccinazioni. Particolare attenzione è stata rivolta al target dei bambini (0-14 anni) a rischio per patologia di base per la cui individuazione sono stati coinvolti attivamente i Pediatri di Famiglia del territorio come da specifico progetto condiviso con il Dipartimento di Cure Primarie. Sono state altresì attuate, in stretta sinergia con Pediatri di famiglia, azioni specifiche di sostegno al raggiungimento e/o mantenimento delle coperture vaccinali nell’infanzia in ottemperanza a quanto stabilito dalla DGR IX/4475 del 05/12/2012 recepita nel Piano Attuativo Locale Asl Como – Del. n. 374 del 26/06/2013. Altro target oggetto di particolare attenzione è quello dei migranti cui viene offerta la vaccinazione antidifterico – tetanica – poliomielitica anche in ordine ad uno stato di emergenza internazionale recentemente segnalato da OMS in relazione alla circolazione di virus Polio selvaggi in alcuni paesi extraeuropei. 80% MORBILLO - PAROTITE - ROSOLIA: 2.A DOSE ≥ 95% 95% za POLIO 4.A DOSE ≥ 95% 92% HPV - 1.A DOSE > 80% iliz HPV - 3.A DOSE ≥ 70% 71% 86% ut DITE – 5.A DOSE ≥ 85% 70% NEOPLASIE NELLA PROVINCIA DI COMO n Neoplasie (attività registro tumori) C op ia no Nel 2014 la Struttura Registro Tumori e Screening ha completato l’incidenza 2003-2009 e registrato i casi di tumore alla mammella e al colon retto del 2010, sedi oggetto di programmi di screening. Ha partecipato a convegni ed effettuato approfondimenti sul tumore gastrico, polmonare e mesotelioma. Per quest’ultimo ha partecipato ad uno studio ad alta risoluzione (LUME) promosso dalla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano su pazienti lungo sopravviventi nel mesotelioma pleurico. Ha inoltre fornito i propri dati a livello nazionale (AIRTUM – CCM) per gli studi epidemiologici oncologici condotti sulle aree coperte da Registri Tumori accreditati. A livello internazionale ha collaborato allo studio “Progetto Concord-2” (Union for International Cancer Control) sulla sopravvivenza dei tumori dello stomaco, colon, retto, fegato, polmone, mammella, cervice uterina, ovaio, prostata e sangue. Per promuovere una maggiore conoscenza e consapevolezza sui tumori ha presentato alla popolazione una relazione sul tumore dello stomaco con datiepidemiologici della provincia di Como e indicazioni sugli stili di vita. Incidenza Nel periodo di incidenza disponibile, 2003-2009, in provincia di Como sono stati diagnosticati 24.170 nuovi tumori pari a circa 3.450 nuovi casi/anno. Il sesso maschile contribuisce per il 54,68% dei casi. Il tasso di incidenza standardizzato sulla popolazione europea per 100.000 abitanti è risultato essere di 512,4 per gli uomini e 358,2 per le donne. I tumori si confermano essere più frequenti negli anziani e grandi anziani; solo il 0,4% si sviluppa sotto i 15 anni essendo è un evento assolutamente raro. 39 iliz za bi le ai fin Grafico 30 – Incidenza media dei tumori nelle donne(escluso cute non melanoma) - periodo 2006-2009 il eg al i Grafico 29 – Incidenza media dei tumori negli uomini (escluso cute non melanoma)- prime 15 sedi - periodo 2006-2009 Tabella 35 – Primi 4 tumori più frequenti negli uomini e % sul totale dei tumori, suddivisi per fascia d’età - periodo 2006-2009 15-44 Testicolo (15,13 %) no Melanoma (9,23 %) ia 2° 55-64 65-74 75 + Prostata (11,22 %) Prostata (20,67 %) Prostata (24,04 %) Polmone (15,66 %) Polmone (9,59 %) Polmone (12,41 %) Polmone (13,19 %) Prostata (14,23 %) 3° Linfoma nonHodgkin (8,46 %) Colon (6,76 %) Vescica (8,99 %) Vescica (8,26 %) Colon (8,6 %) 4° Hodgkin (6,03%) AVDR : Alte Vie Digerenti e Respiratorie (5,65 %) Colon (7,98 %) Colon (7,89 %) Vescica (8,55 %) op C 45-54 n 1° ut UOMINI 40 Tabella 36 – Primi 4 tumori più frequenti nelle donne e % sul totale dei tumori, suddivisi per fascia d’età - periodo 2006-2009 DONNE 45-54 55-64 65-74 75 + 1° Mammella (37,81 %) Mammella (42,57 %) Mammella (33,73 %) Mammella (25,33 %) Mammella (18,05 %) 2° Melanoma (8,95 %) Tiroide (5,54 %) Colon (7,37%) Colon (9,43 %) Colon (11,01 %) 3° Tiroide (7,26 %) Colon (5,25 %) Corpo dell'utero (6,94 %) Polmone (5,46%) 4° Cervice uterina (6,24 %) Corpo dell'utero (4,65 %) Polmone (5,07 %) Corpo dell'utero (5,08 %) il eg al i 15-44 Stomaco (5,90 %) fin Mortalità Polmone (5,63 %) ai Nel periodo considerato, 2003-2009, la mortalità per tumore negli uomini è stata di 6.346 casi, con un tasso std europeo di 225.2/100.000; nelle donne il totale è stato di 5.024 casi con un tasso std europeo di 126/100.000. Complessivamente si tratta di circa 1.600 casi/anno. Prime quattro sedi per tasso di mortalità, standardizzato sulla popolazione europea su 100.000 abitanti: negli uomini: polmone (59,3), colon (19,2), fegato (17,7), stomaco (16,9), prostata (16.6); nelle donne: mammella (24,8), polmone (13,4), colon (12,1), pancreas (9,0). bi le Sopravvivenza iliz za In provincia di Como la curabilità di molti tumori ha raggiunto livelli di assoluta eccellenza grazie alla diagnosi precoce ed alla buona efficienza ed efficacia del sistema sanitario. Il progressivo miglioramento di sopravvivenza, evidente a livello nazionale e locale, è generalmente attribuito all’azione sinergica delle cure e dei programmi di diagnosi precoce. ut La Sopravvivenza Osservata a 5 anni (SO5) dalla diagnosi per i pazienti diagnosticati nel periodo 2003-2009 è stimabile intorno al 48,8% nei maschi e 56,8% nelle femmine. Tabella 37– Sedi a migliore e a peggiore prognosi di sopravvivenza suddivisa per sesso UOMINI n SEDI Peggiore prognosi 41 SO5 SEDI SO5 Testicolo 94 % Tiroide 91,3 % Tiroide 85 % Melanoma 83,4 % Prostata 80,9 % Mammella 81,1 % Linfoma di Hodgkin 79,3 % Linfoma di Hodgkin 77,6 % Melanoma 77,6 % Corpo dell’utero 76,9 % Pancreas 3,2 % Pancreas 3,5 % Colecisti 9,6 % Mesotelioma 4,4 % Mesotelioma 9,8 % Colecisti 4,6 % Esofago 11 % Fegato 11,6 % Polmone 11,1 % Cervello 9,8 % Cervello 12 % Esofago 13,6 % Fegato 14,6 % Polmone 16,9 % no C op ia Migliore prognosi DONNE Il progressivo miglioramento di sopravvivenza, evidente a livello nazionale e locale, è generalmente attribuito all’azione sinergica delle cure e dei programmi di diagnosi precoce. Adesione alle attività di screening I dati sull’attività di screening evidenziano come l’ASL sia stata in linea con gli obiettivi regionali di adesione (>= 60% per la mammella e >= 45% per il colon-retto). Tabella 38 – Estensione e tassi di adesione corretti – Anni 2013 e 2014 (dato provvisorio) SCREENING 2013 Mammografico Colon-Rettale TASSO DI ADESIONE CORRETTO ANNO 2013 il eg al i TASSO DI ADESIONE CORRETTO ANNO (dato provvisorio) 38.835 pari a circa 38.934 pari a circa donne invitate il 62% donne invitate il 62,6% 61.351 pari a circa 83.743 pari a circa soggetti invitati il 56% soggetti invitati il 50% fin Cancri Intervallo mammella Tabella 39 - Cancri di intervallo – Periodo 2004 - 2010 CA ATTESI Anni 2004-2006 7.549 Anni 2006-2007 19.465 Anno 2008 15.258 18.877 OSSERVATO/ATTESI OSSERVATI OSSERVATO/ATTESI 22 5 22,1 % 11 48,7 % 58 5 8,5 % 13 22,2 % 45 10 22,1% 14 30,9 % 56 5 8,9 % 17 30,5 % 58 2 3,42 % 19 32,5 % ut no ia Anno 2009 19.326 op Anno 2010 INCIDENZA PROPORZIONALE 2° ANNO OSSERVATI n PERIODO INCIDENZA PROPORZIONALE 1° ANNO iliz MX ESEGUITE za bi le ai L’ASL ha proseguito con il monitoraggio dei cancri di intervallo (CI); si tratta dei cancri che si manifestano nell’intervallo tra un episodio di screening “negativo” e l’episodio successivo (nei due anni successivi). Per il tumore mammario, secondo le Linee Guida Europee, il loro numero non dovrebbe superare nel primo anno il 30% dei casi attesi in assenza di screening, e nel secondo anno il 50%. I valori di riferimento vogliono significare che è inevitabile la presenza di CI per motivi sia epidemiologici che di difficoltà diagnostiche ma che il loro numero deve essere contenuto e in proporzione all’incidenza attesa in una determinata popolazione. Nel 2014 sono stati ricercati e revisionati i CI appartenenti alla coorte delle donne con esito negativo alla mammografia eseguita nel 2010. Nella tabella sottostante è rappresentata l’incidenza proporzionale dei CI, effettuata nelle cinque coorti di screening: 2004-06; 2006-07; 2008; 2009 e 2010. C La ricerca e revisione dei CI è attività fondamentale per il monitoraggio della performance non solo dei radiologi ma anche dell’intero programma di screening, insieme agli altri indicatori noti. I dati presentati confermano una buona sensibilità. Cancri Intervallo colon-retto Lo screening colon rettale a Como è stato avviato nel maggio 2006; a fine 2007 è stato completato il primo round. Da allora l’ASL assicura la chiamata con SOF (Sangue Occulto Fecale) ogni due anni ai residenti di età 50-69 anni. Nel 2013 la popolazione target si attestava su 153.148 residenti. La ricerca dei cancri Intervallo sia al primo che al secondo livello è stata svolta per la prima volta nel 2014 seguendo le indicazioni GISCoR (Gruppo Italiano Screening ColoRettale); lo studio riguarda la coorte soggetti 42 screenati nel 2007 con esito negativo. Per la ricerca dei CI si sono utilizzate le SDO e il Registro Tumori; come per il mammografico è stata fatta una puntuale ricerca dei referti per precisare se in situ o invasivo e la data di diagnosi. In alcuni casi si è chiesta la cartella sanitaria agli Ospedali. Per il calcolo dell’incidenza proporzionale si è utilizzato il tasso di incidenza grezzo del tumore del colon retto del Registro Tumori, anni 2003-2006, periodo antecedente l’inizio del programma di screening. Il computo è stato effettuato con un modello semplificato rispetto a quello indicato nel manuale GISCoR utilizzando un valore di incidenza atteso medio per uomini e donne; inoltre si è considerato trascurabile l’errore derivato da possibili perdite al followup. Lo stesso vale per quanto riguarda la correzione della coorte per effetto dell’invecchiamento. Tabella 40- Cancri di intervallo casi osservati e attesi tasso grezzo 2003-06 attesi osservati 1° anno 50-54 5.862 61,9 3,6 55-59 6.811 85,0 5,8 4 60-64 6.105 135,9 8,3 1 65-69 5.547 202,4 11,2 4 Totale 24.325 28,94 9 Tabella 41– Calcolo incidenza proporzionaleal 1° e 2° anno e sensibilità 2° anno 13,82% TOTALE incidenza 44,92% TOTALE sensibilità 77,54 % 1 3 4 13 bi le 31,10% Tot. ai Osservati/ Attesi 1° anno osservati 2° anno il eg al i esaminati fin fasce età iliz za Per il colon-retto non si hanno al momento a disposizione standard di riferimento. Per questo è più difficile la valutazione della performance. I CI da SOF negativo sono stati in totale tredici con una sensibilità del programma pari al 77,54%, non molto diversa dall’esperienza del Veneto, capofila in Italia (sensibilità biennale circa 78 %). I CI al secondo livello riguardavano quattro casi di cui tre risultavano avere un adenoma ad alto rischio (follow-up a tre anni) e uno solo rispettava il criterio di colonscopia negativa per adenomi o carcinoma, con diagnosi di polipo iperplastico. ut PRESTAZIONI FARMACEUTICHE n Erogazione diretta prestazioni farmaceutiche no L’ASL di Como nell’ambito di patologie molto specifiche e di particolare gravità, che per loro complessità clinica non trovano risposte e cure nelle farmacie territoriali, è impegnata direttamente nel garantire il trattamento terapeutico e farmacologico appropriato a tutti i pazienti che ne richiedono la necessità attraverso prescrizione specialistica. C op ia In particolare nella tabella successiva si evincono le tipologie e i volumi di pazienti affetti da patologie per le quali l’ASL eroga direttamente prestazioni farmaceutiche e che impegnano la stessa ASL nell’utilizzo di un numero importante di risorse umane ed economiche. 43 Tabella 42 – Erogazione diretta prestazioni farmaceutiche anno 2014 PAZIENTI Pazienti in Ossigenoterapia domiciliare meccanica 2.379 Pazienti in Ventiloterapia domiciliare meccanica 1.976 401 Pazienti affetti da fibrosi cistica 52 Pazienti laringectomizzati 231 Pazienti diabetici dotati di microinfusore 188 Pazienti emofilici 39 Pazienti affetti da malattia rara 12 Pazienti affetti da gravissime patologie 47 Pazienti affetti da talassemia 22 Pazienti in nutrizione enterale e parenterale domiciliare 729 Pazienti nefropatici 469 fin Pazienti che necessitano di particolari ausili e protesi per la loro sopravvivenza il eg al i TIPOLOGIA Totale pazienti trattati 6.545 ai A tutte le tipologie di pazienti sopraindicati, l’ASL eroga con cadenza mensile/trimestrale la fornitura di farmaco necessario al proprio trattamento terapeutico. Altre attività di vigilanza e controllo bi le I controlli contabili svolti dall’UOC Servizio Assistenza Farmaceutica si dividono in za - controlli contabili: prevedono la verifica della Distinta Contabile Riepilogativa dei prezzi applicati per i medicinali, l’applicazione dell’eventuale ticket, il conteggio delle fustelle applicate sia per i medicinali sia per i parafarmaci e i dispositivi medici. iliz - controlli tecnici; prevedono il controllo formale della corretta compilazione della prescrizione medica, nonché della spedizione della stessa ut Nel corso dell’anno 2014 si sono svolte inoltre 12 sedute della Commissione Farmaceutica Aziendale, costituita ai sensi della vigente normativa D.P.R. 371/98, con delibera aziendale con il compito di effettuare controlli idi legittimità e correttezza formale delle ricette a carico del Sistema Sanitario Nazionale Tabella 43– Attività di vigilanza e controllo UOC Servizio Assistenza Farmaceutica – Anno 2014 DARE valori in € no n Importo addebitato / accreditato Importo addebitato 68.700,15 3,449,54 op Anno 2014 Pratiche relative alle Farmacie controllate 1.911 Ricette valutate 9.765 Ricette addebitate 304 COMMISSIONE FARMACEUTICA AZIENDALE 6.703,02 C Importo addebitato Tipologia Attività CONTROLLI CONTABILI ia Importo accreditato AVERE valori in € Ricette esaminate nelle sedute ordinarie Ricette esaminate nelle sedute straordinarie 436 1.824 SANZIONI AMMINISTRATIVE Importo addebitato TOTALE RECUPERATO DALL’ASL 44 14.280,13 86.233,76 € Processi verbali 15 Sono state svolte 44 ispezioni nel corso dell’anno 2014, nell’intero ambito territoriale. Tabella 44 – Ispezioni Farmaceutica Territoriale – Anno 2014 Numero visite 39 FARMACIE Numero visite DISTRETTO BRIANZA 12 PARAFARMACIE 29,6 COMO 14 GROSSISTI 23,3 MEDIO ALTO LARIO 6 SUD OVEST 12 44 VISITE TOTALE Consumi della farmaceutica territoriale il eg al i TIPOLOGIA Tabella 45 – Consumo farmaceutico pro capite - valore espresso in euro – Fonte: ASL Como 2012 2013 2014 0 anni 17,0 15,3 32,0 26,5 25,7 01-04 anni 29,6 27,5 31,0 31,8 30,8 05-14 anni 23,3 21,4 26,2 23,2 22,5 15-44 anni 48,0 44,4 38,1 36,7 35,6 45-64 anni 166,3 149,6 128,6 123,9 120,0 65-74 anni 403,5 356,8 309,7 298,0 288,6 75 anni ed oltre 466,2 414,6 378,1 375,7 363,8 TOTALE ASL 155,2 141,2 126,4 124,2 120,2 ai 2011 iliz za bi le 2010 ut FASCE D’ETÀ fin La tabella successiva mostra il trend 2009-2013 delle risorse assorbite per l'area della farmaceutica territoriale; si evidenzia la diminuzione del dato di spesa registrato dall'anno 2011 e la stabilizzazione dello stesso nell’ultimo biennio. In particolare i dati evidenziano per gli anni 2012 e 2013 una notevole diminuzione di spesa farmaceutica soprattutto per le fasce sopra i 45 anni. no n La stessa tabella conferma inoltre che, per gli anni considerati, il maggior consumo pro-capite è da attribuirsi principalmente alle fasce d’età compresa fra i 65-74 ed oltre i 75 anni, pazienti critici, solitamente sottoposti a politerapie e pluripatologie. ia La riduzione della spesa, di fatto iniziata nel 2011 è stata determinata soprattutto dalle numerose azioni intraprese dall’ASL per incrementare il consumo dei farmaci equivalenti e biosimilari che, a parità di efficacia e principio attivo, hanno un costo significativamente inferiore. C op Anche per il 2015, così come prevedono le Regole di sistema, le attività che verranno messe dall’ASL di Como nell’ambito dell’assistenza sanitaria saranno molteplici e riguarderanno la continuazione di attività già intraprese e consolidate nel precedente biennio, mirate quindi principalmente alla promozione sul territorio della prescrizione dei farmaci a brevetto scaduto e dei farmaci biosimilari. Inoltre si punterà ad un’informazione puntuale e continua verso i Medici prescrittori per un utilizzo sempre più appropriato del farmaco. Le attività effettuate nell’ultimo biennio, hanno consolidato il trend di spesa nell’ASL di Como. Le tabelle successive, evidenziano e confermano positivamente i dati di prescrizione di farmaci equivalenti e di farmaci biosimilari, consolidando difatto il superamento del dato medio regionale di prescrizione per i farmaci equivalenti e l’incrementando del dato di prescrizione di farmaci biosimilari già avviato nel biennio 2012 2013. 45 Tabella 46 – Percentuale Spesa e DDD Farmaci equivalenti – Dato progressivo al 30.11.2014 – Dati regionali % SPESA SU TOTALE PRESCRITTO % DDD SU TOTALE PRESCRITTO 49 % 75,3 % Regione Lombardia 47,1 % 74,2 % ASL / REGIONE + 1,9 % + 1,1 % ASL Como % SPESA SU TOTALE PRESCRITTO % PEZZI SU TOTALE PRESCRITTO 20 % 46,2 % ASL Como il eg al i Tabella 47 – Percentuale di spesa e di pezzi Farmaci biosimilari – Dato progressivo al 30.08.2014 – Dati farmavision fin Anche nel 2015 l’ASL di Como metterà in campo azioni consolidate che gli hanno permesso in questi anni di raggiungere risultati di ottimo livello, posizionandosi costantemente fra le primissime ASL di Regione Lombardia nella prescrizione di farmaci a brevetto scaduto e pertanto concentrando i suoi sforzi nella realizzazione di una serie di attività rivolte ai MMG, PdF, Medici specialisti e alle Farmacie territoriali, mirate ad incrementare e standardizzare la conoscenza e l’utilizzo dei farmaci equivalenti e dei farmaci biosimilari sul proprio territorio. ai Tra le principali attività inoltre si ricordano: Incontri formativi/conoscitivi sul farmaco equivalente/biosimilare ai Medici di Medicina Generale e ai Medici specialisti operanti nelle Strutture di ricovero e cura del nostro territorio per favorirne l’erogazione e/o la prescrizione alla dimissione ed in particolare quelli che contribuiscono ad una maggiore induzione territoriale. Aggiornamento continuo del Prontuario delle Dimissioni, in collaborazione con le Strutture di ricovero e cura del nostro territorio, con particolare attenzione alla prescrizione alla dimissione dei farmaci equivalenti e biosimilari attraverso il controllo anche dei Piani Terapeutici degli stessi e la condivisone di tabelle specifiche di spesa. Aggiornamento del protocollo delle Malattie Rare condiviso con le Strutture erogatrici del nostro territorio così come prevedono le regole di sistema 2015. Mantenimento con le Strutture stesse degli accordi e dei volumi di farmaci relativi alla duplice via di distribuzione, con fornitura diretta agli utenti dei farmaci inclusi nel Prontuario Ospedale - Territorio (Pht), conformemente a quanto previsto dal D.L. 347/2001 convertito nella Legge 405 del 16.11.2001 con le Strutture di ricovero e cura della nostra provincia. Attuazione della convenzione tra l’ASL e le Associazioni sindacali delle farmacie convenzionate pubbliche e private e con l'Associazione Distributori Farmaceutici per la distribuzione dei farmaci inclusi nel Pht secondo il nuovo progetto regionale previsto nelle regole di sistema 2015. Realizzazione di report di farmacovigilanza e di note informative ai Medici, al fine di migliorare la "qualità sanitaria" e la conoscenza delle specialità medicinali più utilizzate nel nostro ambito provinciale per un loro corretto uso, sia da parte dei cittadini che di tutti gli operatori sanitari. ia no n ut iliz za bi le C op Inoltre nell’ultimo anno si sono sviluppate nuove aree di attività nell’ambito dei controlli che ha interessato la farmaceutica territoriale, divenute di fatto attività prioritarie per Regione Lombardia. In questo ambito si ricordano: Attività di monitoraggio e verifica continua di concerto con Regione Lombardia dei farmaci carenti sulla nostra provincia, eventualmente distribuiti all’estero, che potrebbero determinare interruzione dell’assistenza farmaceutica, con specifici sopralluoghi e verifiche presso i distributori intermedi. Attraverso apposita Commissione Aziendale, attività di verifiche e controlli contabili e tecnici sulle distinte e sulle ricette dispensate delle farmacie territoriali, mirate a recuperare risorse inappropriatamente erogate da Regione Lombardia. Controllo e monitoraggio del 100% dei nuovi farmaci per l’epatite C e dell’85%dei farmaci oncologici ed oftalmologici sottoposti a monitoraggio attraverso scheda AIFA e rendicontati dalle Strutture 46 erogatrici attraverso il tracciato record File F (tipologia 5,2,1) in collaborazione con il Nucleo Operativo Controlli del Dipartimento Programmazione Acquisto e Controllo/Sanitario e contestuale verifica della corretta rendicontazione della nota di credito della stessa Struttura erogatrice - tipologia 15 del file f – risksharing. INDICATORI DI DOMANDA E DI OFFERTA: AREA SANITARIA il eg al i Sul territorio sono presenti 1 Azienda Ospedaliera, 3 Ospedali Classificati (2 religiosi e uno privato) e 4 Case di Cura per complessivi 2.263 PL pari a 3,8 posti letto ogni mille abitanti (comprensivi di 1 PL di riabilitazione). Sono presenti 6 Pronti Soccorso di cui 3 anche con funzione DEA (Dipartimento Emergenza e Accettazione), 11 Strutture accreditate dispecialistica ambulatoriale a contratto, 4 Centri accreditati di medicina sportiva, 63 Punti e attività di prelievo afferenti a Smel pubblici e privati accreditati. Le strutture residenziali di psichiatria sono 31 e quelle relative alla neuropsichiatria sono 4. Le Cure primarie sono prestate da 377 MMG, 66 PDF, 85 Medici di continuità assistenziale. fin Nel corso del 2013 i residenti dell’ASL hanno usufruito di 82.050 ricoveri, di cui 85,6% in regime ordinario, per un tasso di ricovero pari a 120,4 ‰ (fonte Regione Lombardia). bi le ai Il 28,5% dei ricoveri ordinari avviene in Strutture lombarde al di fuori del territorio dell’ASL di Como, principalmente nelle strutture site nelle ASL confinanti per motivi di accessibilità degli Ospedali e nell’ASL di Milano per la tipologia di offerta; il 2,4% dei ricoveri è extraregione prevalentemente verso Piemonte e Emilia Romagna. Il grafico sottostante evidenzia l’andamento dei ricoveri per acuti dei comaschi in Regione Lombardia, suddiviso in regime ordinario e regime diurno (Day Hospital/Day Surgery) nel periodo 2009-2013. Continua il trend in calo rispettando quanto auspicato dalle strategie regionali di programmazione sulla appropriatezza d’erogazione e di politica tariffaria. no n ut iliz za Grafico 31 - Numero di ricoveri residenti ASL Como in Lombardia e extra-regionali. (Fonte: Regione Lombardia) Tabella 48 - Numero di Day Hospital e Ricoveri in regime ordinario – Periodo Anni 2009 - 2013 2010 2011 2012 2013 Ricoveri diurni (DH/DS) 24.646 20.613 21.098 13.375 11.776 Regime ordinario 78.068 74.518 72.531 70.943 70.274 Ricoveri totali 102.714 95.131 93.629 84.318 82.050 C op ia 2009 Nel 2013 i residenti hanno usufruito di 9.793.555 prestazioni ambulatoriali (il 71,55% in strutture site nel territorio dell’ASL), registrando un calo dell’ 8% rispetto al 2012. Tale calo è evidente soprattutto per le prestazioni riconducibili al laboratorio analisi ed è da imputarsi al trasferimento di uno SMeL presso un’altra ASL che ha mantenuto tuttavia nella provincia di Como i propri punti prelievo. Escludendo le prestazioni di Laboratorio, nel 2013 si registra un leggero incremento delle prestazioni ambulatoriali erogate ai residenti della Provincia rispetto al 2012 47 ATTIVITA’ DI RICOVERO Analisi dell’offerta: La rete dei servizi sanitari in provincia di Como, con l’eccezione dell’offerta psichiatrica, ha sostanzialmente mantenuto nell’ultimo quinquiennio le sue caratteristiche strutturali. Sul territorio sono presenti 1 Azienda Ospedaliera, 3 Ospedali Classificati (2 religiosi e uno privato) e 4 Case di Cura per complessivi 2.263 PL pari a 3,8 posti letto ogni mille abitanti (comprensivi di 1 ogni mille di riabilitazione). Nella tabella 49 sono raffigurati i posti letto accreditati a contratto per struttura di ricovero anni 2010 - 2014. In alcune strutture i posti letto effettivamente attivi sono in un numero significativamente inferiore a causa degli interventi di ristrutturazione in atto. il eg al i La provincia, nell’ambito dell’emergenza urgenza, afferisce alla macro area dei laghi: sono presenti 6 Pronto Soccorso di cui 3 anche con funzione DEA (Dipartimento Emergenza e Accettazione). Il pubblico garantisce il 52 % dei posti letto di degenza per acuti e il 17 % dei posti di ricovero riabilitativi, la maggiore varietà di discipline e la maggior parte della diagnostica con tecnologia avanzata: solo nel PO Sant’Anna sono presenti una TAC, una TAC Spirale, due RMN e una PET. Tabella 49 – Offerta ricovero accreditato e a contratto fin Da segnalare che tre strutture, l’Ospedale Classificato Moriggia-Pelascini e le Case di Cura Villa San Giuseppe e Villa San Benedetto hanno dei posti letto di riabilitazione non a contratto. 2010 Acuti Riab. 190 40 OSP. SACRA FAMIGLIA - F.B.F. - ERBA CO - Ospedale Classificato OSP. VALDUCE - COMO Riab. 21 184 40 35 234 DH/DS 17 15 14 148 136 11 IST. CLINICO VILLA APRICA - COMO 112 42 26 108 40 21 C.O.F. - LANZO D'INTELVI 48 147 4 50 143 3 za 106 VILLA S. BENEDETTO – ALBESE CON C. 71 VILLA S. GIUSEPPE – ANZANO DEL PARCO 64 4 470 104 724 21 158 748 71 64 1 494 68 P.O. CANTU' 162 ut A.O. 10 94 19 10 54 3 63 20 8 63 20 5 100 566 30 55 SANT'ANNA P.O. MARIANO C. n P.O. MENAGGIO OSP. S. ANNA - COMO no Totale Strutture Pubbliche TOTALE ASL Acuti 148 Totale Strutture Private A.O.- Azienda Ospedaliera 250 Degenza ordinaria OSP. M. PELASCINI - GRAVEDONA iliz CC - Casa di Cura DH/DS ai Degenza ordinaria ENTE bi le TIPOLOGIA STRUTTURA 2014 606 13 841 114 148 797 104 76 1.589 584 252 1.521 598 144 C op ia A seguito delle indicazioni regionali l’offerta dei posti di ricovero è andata in questi ultimi anni riducendosi, i mutamenti hanno riguardato soprattutto l’offerta ospedaliera diurna. A seguito delle nuove macroattività di “Chirurgia a bassa intensità operativa ed assistenziale – BIC” e “Ambulatoriale ad alta complessità assistenziale - MAC” i posti di DH/DS si sono ridotti dal 2010 ad oggi di circa il 43%. Anche l’attività di degenza per acuti ha subito alcune trasformazioni, in parte imputabili all’implementazione dell’attività di cure sub acute: con l’inizio del 2014 la provincia di Como è dotata di 54 posti tecnici collocati presso le seguenti strutture: 12 Istituto Clinico Villa Aprica 12 Ospedale Classificato Valduce 10 Az. Osp. - PO. Sant’Anna – Como 14 Az. Osp. - PO Sant’Antonio Abate – Cantù 6 Az. Osp. - PO Erba Renaldi – Menaggio 48 Come si evince dallatabella 49, risulta in controtendenza l’offerta di posti letto di riabilitazione: nel 2013 sono stati infatti contrattualizzati ulteriori 30 posti di riabilitazione all’OspedaleClassificato Moriggia-Pelascini di Gravedona a seguito della DGR 4934 del 28.02.2013. Sempre in relazione alla riabilitazione si evidenzia che nel mese di dicembre 2014 l’A.O. Sant’Anna ha trasferito 30 posti di riabilitazione specialistica dal PO di Mariano Comense al PO di San Fermo con la contestuale cancellazione di altrettanti posti letto per acuti presenti in assetto ma non attivi presso il PO Sant’Anna. Figura 2 – Mappa del Tassi di ricovero ordinari - Fonte: Regione Lombardia – Anno 2013 za bi le ai fin il eg al i Nel 2013 il numero complessivo di Ricoveri Ordinari (R.O.) fruiti dai cittadini comaschi nelle strutture ospedaliere regionali ed extra regionali risulta in lieve diminuzione, così come auspicato dalle funzioni di programmazione sanitaria regionale e nazionale. Per il distretto Medio Alto Lario si conferma un tasso di ricovero più elevato rispetto agli altri distretti, da attribuirsi alla minor presenza di punti assistenza e ad una minor accessibilità determinata dalla configurazione territoriale e dalla viabilità difficoltosa. n ut iliz La diminuzione dei ricoveri ordinari si osserva in tutte le strutture della provincia e riguarda sia i ricoveri per acuti che riabilitativi. In calo anche la mobilità attiva così come si evince dalle tabelle 50 e 51. In relazione ai pazienti fuori regione si segnala la controtendenza delle strutture Istituto Clinico Villa Aprica, COF e l’Ospedale Moriggia-Pelascini che hanno aumentato rispetto al 2013 la propria attrazione. Quest’ultimo si sta connotando come centro di riferimento per la riabilitazione specialistica di pazienti affetti da gravi cerebro lesioni e da malattia di Parkinson. no Tabella 50 - Ricoveri ordinari acuti – Anno 2012 - 2014 Fonte: ASL Como Residenti Como Altri Res. Lombardi % FR 2014 2013 2014 2012 2014 2012 2013 2014 % % OSP.SACRA FAMIGLIA - F.B.F. - ERBA 4.864 4.634 4.379 1.850 1.823 1.556 105 123 110 1,9 1,8 OSP.GENERALE DI ZONA VALDUCE 8.528 8.265 8.005 260 274 264 2,9 2,9 OSP. MORIGGIA PELASCINI 3.427 3.360 3.069 72 93 90 1,6 1,7 IST. CLINICO VILLA APRICA SPA 3.174 3.355 2.935 667 756 725 282 387 431 9,4 11,8 555 600 500 467 476 372 199 290 244 26 28 C op 2012 COF - LANZO D'INTELVI 926 2013 % FR 2013 ia STRUTTURA Residenti Fuori Regione 973 843 2.077 2.111 2.230 AZIENDA OSP. SANT'ANNA 23.061 22.577 20.709 1.873 1.829 1.771 2.293 2.220 2.161 6,7 9,6 TOTALE 43.609 42.791 39.597 7.860 7.968 7.497 3.211 3.387 3.300 6,7 7 49 Tabella 51- Ricoveri ordinari riabilitazione - Anno 2012-2014 - Fonte: ASL Como Residenti Como STRUTTURA Residenti Fuori Regione 2012 2013 2014 Altri Res. Lombardi FR 2013 % FR 2014 % 2012 2013 2014 2012 2013 2014 OSP.SACRA FAMIGLIA - F.B.F. 333 349 324 143 152 138 22 31 31 6,1 6,7 OSP. MORIGGIA PELASCINI 539 575 537 454 573 549 15 170 193 14,8 17,8 359 339 311 91 81 77 18 22 37 2,2 9,5 1.306 1.316 1.355 677 653 615 105 139 141 7,1 11,1 CASA DI CURA VILLA S. BENEDETTO 135 135 155 559 599 544 38 52 31 7,1 4,4 CASA CURA VILLA S.GIUSEPPE 457 499 506 286 263 274 21 10 12 1,3 1,5 AZIENDA OSP. SANT'ANNA 903 942 857 101 111 96 26 14 19 1,3 1,9 4.032 4.155 4.045 2.311 2.432 2.293 245 438 464 6,6 7,3 COF - LANZO D'INTELVI TOTALE il eg al i IST. CLINICO VILLA APRICA SPA fin La mobilità passiva è pressoché stabile, in relazione alla mobilità intra regionale si evidenzia che le UUOO che registrano una percentuale superiore a quella provinciale sono la Chirurgia vascolare, l’ORL, l’Oncologia e l’Oculistica. Ciò è dovuto ad una ridotta offerta sul territorio provinciale e all’attrazione dei centri di riferimento del Milanese. Tabella 52 - Ricoveri ordinari residenti comaschi distinti per UU.OO. in strutture della Regione- anno 2013 - 2014 - Fonte: ASL Como Strutture Territorio 2014 stima diff. % 2013 2014 stima bi le 2013 Altre Strutture Lombarde diff. % 2013 2014 stima 2013 % 2014 % 65 - 35,0 % 0 0 . 386 465 79,4 87,7 0 0 . 783 588 - 24,9 % 1.051 911 57,3 60,8 ONCOLOGIA 0 0 . 402 323 - 19,7 % 499 443 55,4 57,8 263 247 - 5,9 % 61 78 27,2 % 344 303 51,5 48,3 0 0 . 257 259 0,8 % 213 194 45,3 42,8 OCULISTICA CHIRURGIA PLASTICA za 100 OTORINOLARINGOIATRIA, AUDIOLOGIA iliz CHIRURGIA VASCOLARE Strutture pubbliche ai Strutture Private U.O. UROLOGIA 970 829 - 14,5 % 822 805 - 2,1 % 923 956 34,0 36,9 NEUROCHIRURGIA 187 197 5,3 % 515 492 - 4,4 % 400 365 36,3 34,7 0 0 . 248 222 - 10,5 % 109 114 30,5 33,8 1.474 1.317 - 10,6 % 1.028 961 - 6,5 % 1.198 1.070 32,4 31,9 0 0 . 431 391 - 9,3 % 173 176 28,6 31,1 3.002 2.777 - 7,5 % 2.661 2.301 - 13,5 % 2.670 2.257 32,0 30,8 ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA 2.672 2.363 - 11,6 % 1.527 1.344 - 12,0 % 1.739 1.633 29,3 30,6 CARDIOLOGIA 1.678 1.696 1,0 % 1.740 1.552 - 10,8 % 1.356 1.385 28,4 29,9 RIABILITAZIONE SPECIALISTICA 2.600 2.532 - 2,6 % 767 761 - 0,8 % 1.380 1.363 29,1 29,3 OSTETRICIA E GINECOLOGIA 2.901 2.714 - 6,5 % 2.538 2.438 - 3,9 % 2.503 2.057 31,5 28,5 NEUROLOGIA 797 808 1,4 % 633 497 - 21,5 % 555 500 28,0 27,7 TERAPIA INTENSIVA, ANESTESIA E RIANIMAZIONE 184 173 - 6,0 % 265 205 - 22,6 % 140 124 23,8 24,7 1.424 1.310 -8,0 % 1.796 1.713 - 4,6 % 941 924 22,6 23,4 3.533 3.316 -6,1 % 2.541 2.332 - 8,2 % 1.362 1.454 18,3 20,5 0 0 . 629 590 - 6,2 % 153 132 19,6 18,2 PATOLOGIA NEONATALE, NEONATOLOGIA 468 527 12,7 % 853 806 - 5,5 % 229 193 14,8 12,6 ALTRE UU.OO. 866 946 9,2 % 2.762 2.628 - 4,8 % 764 631 17,4 15,0 23.119 21.818 -5,6 % 23.259 21.285 -8,5 % 19.088 17.650 29,2 29,1 NIDO, NEONATI SANI no n PNEUMOLOGIA, TISIOLOGIA, FISIOPATOLOGIA RESPIR. CHIRURGIA GENERALE ut MALATTIE INFETTIVE E TROPICALI C op ia (COMPRESA CHIRUR. D'URGENZA) PEDIATRIA MEDICINA GENERALE (NON ALTRIMENTI SPECIFICATA) NEFROLOGIA TOTALE 50 Anche per il 2013 si conferma che la fuga di ricoveri è maggiore nei territori di confine a Sud-Ovest per la prossimità di presidi ospedalieri afferenti ad altre ASL. Come si rileva dalla tabella 53 il calo è più marcato nelle strutture pubbliche rispetto a quelle private. Tabella 53 - Ricoveri ordinari residenti comaschi distinti per UU.OO. in strutture extra Regione - Fonte: ASL Como Strutture Territorio Strutture Private U.O. Strutture Extra Regione Strutture pubbliche 2014 stima diff. % 2013 2014 stima diff. % 2012 2013 ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA 2.672 2.363 - 11,6 % 1.527 1.344 - 12,0 % 214 201 RIABILITAZIONE SPECIALISTICA 2.600 2.532 - 2,6 % 767 761 - 0,8 % 175 196 3.533 3.316 - 6,1 % 2.541 2.332 - 8,2 % 158 195 3.002 2.777 - 7,5 % 2.661 2.301 - 13,5 % 165 130 OSTETRICIA E GINECOLOGIA 2.901 2.714 - 6,5 % 2.538 2.438 - 3,9 % 133 124 PEDIATRIA 1.424 1.310 - 8,0 % 1.796 1.713 - 4,6 % 104 100 CARDIOLOGIA 1.678 1.696 1,0 % 1.740 1.552 - 10,8 % 66 90 970 829 - 14,5 % 822 805 - 2,1 % 39 51 ALTRE UU.OO. 4.339 4.278 - 1,4 % 8.867 8.042 - 9,3 % 493 497 TOTALE 23.119 21.816 - 5,6 % 23.259 1.547 1.584 CHIRURGIA GENERALE (COMPRESA CHIRURGIA D'URGENZA) UROLOGIA fin (NON ALTRIMENTI SPECIFICATA) ai MEDICINA GENERALE il eg al i 2013 21.287 - 8,5 % iliz za bi le Analisi 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza per Struttura anni 2013- 2014: La DGR 1185/2013 poneva l’attenzione sull’elenco dei 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza individuati nel patto per la salute 2010-2012, prevedendo che il rapporto tra i ricoveri afferenti a tali DRG e il totale dei ricoveri ordinari non superasse il 29% nel 2014. Dai dati relativi ai primi nove mesi dell’anno si registra a livello provinciale una lieve riduzione della percentuale (18,8 %) che risulta altresì ampiamente al di sotto dell’obiettivo regionale. L’unica struttura che si discosta è la Casa di Cura Centro Lanzo Hospital dove la percentuale per l’anno 2014, sostanzialmente invariata rispetto al 2013, raggiunge il 31,6 % pur a fronte di una riduzione numerica complessiva dei casi. Tabella 54- Numero Ricoveri dei “108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza” per struttura 2013 Totale ricoveri ordinari % 108 DRG Numero 108 DRG 2014 (gen-set) Totale ricoveri ordinari % 108 DRG 1.087 6.547 16,6 762 4.706 16,2 OSP.GENERALE DI ZONA VALDUCE 1.582 9.489 16,7 1.139 7.110 16,0 OSP. MORIGGIA PELASCINI 1.191 5.634 21,1 941 4.266 22,1 ISTITUTO CLINICO VILLA APRICA SPA 1.122 4.307 26,1 808 3.112 26,0 402 1.352 29,7 272 860 31,6 no n OSP.SACRA FAMIGLIA - F.B.F. Numero 108 DRG ut STRUTTURA COF - LANZO D'INTELVI 4.556 24.768 18,4 3.224 17.906 18,0 TOTALE 9.940 52.097 19,1 7.146 37.960 18,8 op ia AO SANT'ANNA C Da segnalare che la DGR 2989/2014 pone come obiettivo 2015 di ridurre di una quota pari al 10 % rispetto al 2014 la valorizzazione riferibile ai 108 DRG (e comunque tale da portare a una percentuale inferiore del 22% il numero di ricoveri con tali DRG rispetto ai DRG “appropriati”). Confronto 2012-2014 budget assegnato/produzione: Di seguito si riporta un confronto tra 2013 e 2014 relativo all’utilizzo delle risorse contrattualizzate da parte delle Strutture. Con il calo del numero di ricoveri avvenuto in questi anni, si è passati, da un completo consumo delle risorse assegnate e da alcuni casi di richiestedi ulteriori fondi, ad una progressiva riduzione del loro utilizzo, più significativo per l’Azienda Ospedaliera. Dal calcolo della % di utilizzo è stato escluso l’Ospedale Moriggia P. che negli ultimi due anni ha avuto il riconoscimento delle attività di ricovero connesso alla contrattualizzazione di ulteriori P.L. di riabilitazione. Le risorse sono comunque state In buona parte trasferite sull’attività ambulatoriale. 51 Tabella 55 - Utilizzo Risorse contrattuali anni 2012-2014 Utilizzo Budget 2012 2013 2014 (stima) 102,4% 98,5% 98,7% OSP. CLASS. VALDUCE 99,3% 96,5% 97,0% OSP. CLASS. MORIGGIA PELASCINI 102,3% - IST. CLINICO VILLA APRICA 101,0% 98,4% OSP. CLASS. SACRA FAMIGLIA 98,1% C.O.F. - LANZO INTELVI 99,8% 99,1% 99,5% CASA CURA VILLA S. BENEDETTO 100,2% 100,8% 101,1% CASA CURA VILLA S. GIUSEPPE 100,7% 99,9% 102,5% A.O. S.ANNA – COMO 103,2% 97,5% 97,9% TOTALE 101,9% 97,8% 98,2% ATTIVITA’ AMBULATORIALE il eg al i Struttura Analisi dell’offerta: In relazione all’offerta ambulatoriale, oltre all’attività garantita presso le Strutture ospedaliere e i 14 poliambulatori esterni dell’Azienda Ospedaliera figurano 27 Strutture accreditate TIPOLOGIA DI STRUTTURA DENOMINAZIONE STRUTTURA Poliambulatorio San Carlo – Olgiate C. fin Tabella 56 – Offerta ambulatoriale accreditata ai Synlab Como (ex Poliambulatorio Centro Polispecialistico S. Nicolò) Poliambulatorio San Paolo Radiologia - Bregnano bi le Radiologia e Terapia Fisica Studio di Radiologia e Ter. Fisiche CDC –Bulgarograsso CDC News – Como* POLIAMBULATORIO Centro Medico Polispecialistico Villa Romanò – Inverigo* za Associazione Italiana Sclerosi Multipla AISM - Servizio di Riabilitazione – Como * Ambulatorio Oculistico Blu Vision s.r.l. - Cantù iliz Unimed S.r.l. – (Ambulatorio polispecialistico) Inverigo Villa Santa Maria – Tavernerio (Amb.NPI /PSI e riabilitativo)* Laboratorio Analisi Laboratorio Analisi “Le Betulle” – Appiano G. ut LABORATORIO ANALISI Odontoiatra Studio Dentistico Dott. Ezio Freni – Orsenigo n Odontoiatra Dott. Fabrizio Petit & C. – Cantù no Odontoiatra Dott. Marcello Cornelio – Como Odontoiatra Dott. Fabio Molteni – Como C op ia STUDIO DENTISTICO Odontoiatria Ambulatorio Odontoiatrico di Giudici Amalia – Mariano C. Studio Rossini Odontoiatri di dr.M.Rossini, dr.F. Rossini, dr.M.G. Rossini - Monguzzo Studio Medico Dentistico Associato Dott. Beccari e Dott. Soldati - Cantù Società di Medicina Odontostomatologica s.r.l. - Como Ambulatorio Odontoiatrico Dott. Cesare Sassi – Uggiate Trevano Dott.ssa Tralli Chiara - Albate Centro Medicina dello Sport di Molinari Stefano -Eupilio MEDICINA DELLO SPORT Centro Assistenza Valutazione Medico Sportiva - Rovellasca MedSport -Como ASL della Provincia di Como NPI 52 Centro Vela srl– Como* In grassetto gli enti a contratto con asterisco gli ambulatori a contratto “transitori” Anche per il 2014 Regione Lombardia ha destinato risorse economiche alle ASL per avviare progetti atti ad acquistare prestazioni di specialistica ambulatoriale (per le quali sono state evidenziate criticità di accessibilità) dai soggetti erogatori accreditati, con lo scopo di contenere i tempi di attesa. Questo ha determinato la contrattualizzazione transitoria di altre strutture e di nuove branche specialistiche in Strutture già storicamente a contratto. Analisi delle attività per branca specialistica Tabella 57 – Confronto 2013-2014 per branca specialistica – valori in migliaia di Euro Privato DISCIPLINA il eg al i Nelle tabelle successive è riportata l’analisi dell’erogazione di prestazioni ambulatoriali suddivise per branca specialistica confronto 2013 -2014 (stima): si osserva complessivamente una sostanziale stabilità del privato e una leggera crescita del pubblico, tuttavia si evidenzia che la situazione reale potrebbe discostarsi alla luce della ridistribuzione di ulteriori risorse economiche attribuite da RL con la DGR 2313 di agosto 2014. Pubblico 2014 stima diff % 2013 69 RADIOLOGIA 13.773 13.959 1,4% 4.174 34 OCULISTICA 8.833 9.032 2,3% 1.785 00 ALTRE PRESTAZIONI / LAB. ANALISI 6.366 6.224 -2,2% 7.043 6.923 -1,7% 36 ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA 5.045 4.498 -10,8% 1.066 994 -6,7% 64 ONCOLOGIA 2.194 2.094 -4,5% 1.425 1.602 12,4% 56 RECUPERO E RIABILITAZIONE FUNZIONALE 2.069 2.015 -2,6% 1.530 1.468 -4,1% 08 CARDIOLOGIA 2.136 2.109 -1,3% 1.112 1.147 3,1% 986 26 MEDICINA GENERALE 836 37 OSTETRICIA E GINECOLOGIA 787 58 GASTROENTEROLOGIA 764 09 CHIRURGIA GENERALE 14 CHIRURGIA VASCOLARE no 70 RADIOTERAPIA n 54 EMODIALISI 61 MEDICINA NUCLEARE ALTRO ia TOTALE op C 1.606 -10,0% ai 463 469 1,4% 762 -8,9% 781 764 -2,1% 761 -3,4% 763 782 2,5% 758 -0,7% 0 0 . 541 -14,5% 419 381 -9,2% 619 822 32,8% 0 0 . 567 995 75,4% 683 651 -4,6% 527 531 0,7% 374 0 -100,0% 505 547 8,3% 260 270 3,7% 280 307 9,8% 1.263 1.103 -12,7% 0 0 10.721 10.480 -2,3% 0 0 4.827 4.326 -10,4% 0 0 1.615 1.662 2,9% 9.142 9.019 -1,4% 4.438 4.645 4,7% 56.062 55.976 -0,2% 44.742 43.468 -2,8% N.B. Nella tipologia “Altro”, sono ricomprese la disciplina di NPI e Medicina dello sport. 53 0,5% 633 ut 03 ANATOMIA ED ISTOLOGIA PATOLOGICA 4.195 1,6% iliz 05 ANGIOLOGIA diff % 1.002 za 43 UROLOGIA 32 NEUROLOGIA bi le 35 ODONTOIATRIA E STOMATOLOGIA 2014 stima fin 2013 Psichiatria Tabella58 - Offerta residenzialità psichiatrica 2014 L’offerta di posti di residenzialità psichiatrica è ampiamente superiore al fabbisogno provinciale. Ad oggi il tasso di posti a contratto per 10.000 abitanti è 5,3 Alta assistenza (CRA-CPA) 123 93 questo sale a 7,7 per 10.000 abitanti se si considerano Media assistenza (CRM-CPM) 177 39 anche i posti non contrattualizzati. Il privato gestisce il 70 Bassa assistenza (CPB) 18 % dei 318 posti. Il peso percentuale è divenuto sempre più significativo a partire dall’avvio del progetto “Vita TOTALE 318 132 Nova”(DGR 6931 del 2 aprile 2008). Tale progetto sperimentale prevede, oltre alla gestione delle strutture terapeutiche residenziali di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza), anche quella di alcune comunità per adulti: la CPA di Asso per i disturbi del comportamento alimentare (12 posti) e la CPA di Como (20 posti) afferenti inizialmente al Dipartimento di Salute Mentale di Como. Posti a contratto Posti non a contratto il eg al i Tipologia di Comunità fin Le nuove comunità psichiatriche sono nate in questi anni per corrispondere alle necessità di molte ASL lombarde di collocazione dei pazienti complessi e dei pazienti dimessi dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. ai Contrariamente alla residenzialità la semiresidenzialità contrattualizzata è invece gestita quasi esclusivamente dal pubblico (82 posti) con l’eccezione del CD della Casa di Cura San Benedetto (10 posti)e dell’Ente ATI San Giuseppe e Sant’Andrea (5 posti). In provincia vi sono anche ulteriori 4 CD accreditati non a contratto con 35 posti di semiresidenzialità che afferiscono ad enti privati. Tabella 59 - Offerta residenzialità e semiresidenzialità NPIA 2014 bi le L’offerta di residenzialità e semi residenzialità di NPI è interamente privata. Residenzialità Ente FONDAZIONE ROSA DEI VENTI ONLUS 8 - 5 32 - 72 - 18 - 2 77 26 72 7 ut TOTALE 45 iliz VILLA SANTA MARIA SOC. COOP. SOC. non a contratto za Contratto ATI – SAN GIUSEPPE SANT’ANDREA Semi residenzialità (media posti /anno) Contratto non a contratto no n L’alta offerta di residenzialità psichiatrica è utilizzata solo in parte da pazienti della provincia di Como: infatti, come si rileva dalla tabella seguente l’occupazione dei posti da parte di soggetti residenti è pari al 53,5 % del totale e si è progressivamente ridotta grazie alla costante collaborazione con il DSM dell’Azienda Ospedaliera tesa a contenere il ricorso a questa tipologia di assistenza e a favorire il percorso in uscita dei pazienti individuando soluzioni più appropriate di accoglienza che prevedano un reinserimento nel contesto sociale come la residenzialità leggera e/o l’assistenza in strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali più adeguate ai mutati bisogni dei pazienti. op ia Tabella 60 - Pazienti inseriti in Strutture residenziali psichiatriche negli anni 2007-2010-2013 TIPO STRUTTURA Numero medio pazienti/giorno 2007 2010 2013 non res. % res res. CO non res. % res res. CO non res. % res Totale pubblico 95 4 96,1% 82 6 93,4% 82 7 91,7% Totale privato 82 92 47,2% 81 128 38,7% 77 131 37,0% TOTALE 177 96 65,0% 163 134 55,0% 159 138 53,5% C res. CO Nelle tabelle 61, 62 e 63 vengono riportati i dati per il periodo 2011-2013, relativi alla spesa e al numero di pazienti residenti nell’ASL di Como che usufruiscono di prestazioni di psichiatria (flusso 46 san) suddivise in residenzialità, semi-residenzialità (Centri Diurni) e assistenza territoriale (attività CPS). La spesa per la 54 residenzialità e semi-residenzialità è sostanzialmente invariata mentre è confermato il costante aumento dei pazienti che si rivolgono all’attività territoriale. Tabella 61 - Prestazioni di residenzialità Strutture a contratto - Anni 2011 – 2013 – Valori espressi in migliaia di euro Anno 2011 DISTRETTO Anno 2012 BRIANZA 3.040 COMO M.A.L. Differenza % 2013-2012 Valore Numero Pazienti Valore Numero Pazienti 91 3.167 81 3.253 99 2,72% 2.699 98 2.692 103 2.563 114 -4,79% 681 32 719 25 750 25 4,31% SUD OVEST 2.916 95 2.856 93 2.841 90 TOTALE ASL 9.336 316 9.434 302 9.407 328 Tabella 62- Prestazioni di semi-residenzialità - Anni 2011 – 2013 – Valori espressi in migliaia di euro Anno 2011 DISTRETTO Anno 2012 956 102 COMO 709 122 M.A.L. 616 SUD OVEST TOTALE ASL Differenza % 2013-2012 Valore Numero Pazienti 927 99 974 111 5,07% 764 115 797 112 4,32% 71 616 65 618 60 0,32% 570 124 557 121 467 2.851 419 2.864 400 2.856 fin BRIANZA -0,29% ai Valore -0,53% Numero Pazienti 126 -16,16% 409 -0,28% bi le Valore Numero Pazienti Anno 2013 il eg al i Valore Numero Pazienti Anno 2013 Tabella 63 - Prestazioni di assistenza territoriale - Anni 2010 – 2012 – Valori espressi in migliaia di euro Anno 2011 DISTRETTO Anno 2012 Valore Valore BRIANZA 1.855 1605 1.761 1.659 1.625 1.830 -7,72% COMO 2.555 1303 2.332 1.410 2.501 1.443 7,25% M.A.L. 1.159 561 1.106 584 1.322 573 19,53% SUD OVEST 2.004 1686 2.104 1.751 2.260 1.889 7,41% TOTALE ASL 7.573 5.155 7.303 5.404 7.708 5.735 5,55% Valore iliz ut Numero Pazienti Differenza % 2013-2012 Numero Pazienti za Numero Pazienti Anno 2013 ia no n Nella tabella successiva sono riportati i dati relativi ai ricoveri di pazienti provenienti da Ospedali Psichiatrici Giudiziari o con disabilità psico-organica associata a disturbi del comportamento presso la rete dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali di strutture private “non a contratto” con il S.S.R. (flusso 43/san). Si nota un andamento crescente dei costi legato alla necessità di rispondere ad un incremento della domanda di questa specifica tipologia. Come si evidenzia dalla tabella la quota maggiore di incremento registrato sia nel 2012 che nel 2013, è dovuto alla necessità dell’inserimento in idonee strutture residenziali del territorio di alcuni pazienti dimessi dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari di Castiglione delle Stiviere e di Reggio Emilia. op Tabella 64- Ricovero di pazienti ex OPG o con disabilità psico-organica associata a disturbi del comportamento - I valori sono espressi in migliaia di euro Tipologia ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 VALORE N. Pz. VALORE N. Pz. VALORE N. Pz. Differenza % 2013-2012 418 8 692 17 1.196 26 72,8% 1.882 122 2.151 148 2.770 165 28,8% 2.300 130 2.843 165 3.966 191 39,5% C ex OPG altro TOTALE * tra gli ex OPG ci sono anche pazienti in 43 san inviati dalla magistratura 55 LA RETE TERRITORIALE DELLE CURE PRIMARIE Medici di medicina generale Tabella 65–Numero MMG – Anni 2013-2014 I cambiamenti dell’assistenza primaria permettono oggi all’assistito la possibilità di usufruire di prestazioni MEDICINA GENERALE DISTRETTO più qualificate ed appropriate anche grazie ANNO ANNO 2013 2014 all’adozione di soluzioni organizzative quali le forme associative della medicina generale, la presenza di Brianza 125 125 personale di studio ed infermieristico e all’utilizzo di Campione 2 2 strumenti quali i percorsi diagnostico terapeutici (PDTA) Como 97 98 basati sulle EvidenceBased Medicine (EBM). La legge Balduzzi del 2012 prevede che medici di medicina M.A.L. 36 36 generali e i pediatri di famiglia svolgano la loro attività Sud Ovest 112 116 in forma associata. Regione Lombardia ha previsto che nel corso del 2015 venga dato avvio su tutto il TOTALE ASL 372 377 territorio regionale alla riforma organizzativa della medicina territoriale con l’obbligo per tutti i medici e i pediatri di svolgere la propria attività in aggregazioni funzionali territoriali (AFT). La distribuzione dei Medici di Medicina Generale sul territorio è rappresentata nella tabella 65,mentre la tabella successiva riporta le forme associative della medicina generale oggi presenti in Provincia di Como. ai fin il eg al i MEDICI DI Tabella 66– Tipologia forme associative MMG – Anni 2013-2014 ASSOCIAZIONI MEDICI bi le TIPO FORMA ASSISTITI ANNO 2014 ANNO 2013 ANNO 2014 ANNO 2013 ANNO 2014 - 4 - 13 - 17.741 Gruppo 23 24 86 85 123.548 123.798 Rete 34 38 155 155 219.660 222.766 TOTALE ASL 57 253 343.208 364.305 iliz Ass.ne semplice za ANNO 2013 ASSOCIATIVA 66 ut Pediatri di famiglia 241 Nelle tabelle seguenti viene rappresentata la distribuzione dei Pediatri di Famiglia sul territorio provinciale e la loro ripartizione nelle varie forme associative n Tabella 67 - Numero di pediatri di famiglia – Anno 2014 no PEDIATRI DI FAMIGLIA ANNO 2013 ANNO 2014 23 23 Campione 0 0 op DISTRETTO Como 14 14 M.A.L. 5 5 Sud Ovest 23 24 TOTALE ASL 64 66 C ia Brianza 56 Tabella 68 - Tipologia forme associative pediatri di famiglia – Anno 2014 TIPO FORMA ASSOCIATIVA ASSOCIAZIONI PEDIATRI ASSISTITI ANNO 2014 ANNO 2013 ANNO 2014 ANNO 2013 ANNO 2014 Associazione 5 4 24 21 25.940 22.642 Associazione / Rete - 1 - 5 - 5.797 Gruppo/ Rete 3 4 10 7 11.351 7.427 Totale Asl 8 9 34 33 37.262 35.866 il eg al i ANNO 2013 E’ continuata anche per l’anno 2014 l’attività di continuità assistenziale nelle giornate di sabato svolte da specialisti in pediatria. I due ambulatori di Appiano Gentile (trasferito a Fino Mornasco dal mese di ottobre) e Mariano Comense sono stati attivati per l’intero anno nelle giornate di sabato dalle ore 10.00 alle ore 18.00 e in tali ambulatori il pediatria è sempre stato affiancato da un infermiere delle ASL. fin Il numero di visite effettuato è stato nel 2014 è pari 2.824 di cui 1.835 svolte presso le sedi del Distretto Sud Ovest (Appiano Gentile da gennaio ad agosto 2014, trasferito nella sede di Fino Mornasco a partire dal mese di settembre) e 989 svolte presso la sede di Mariano Comense. bi le ai Il trasferimento dell’ambulatorio da Appiano Gentile a Fino Mornasco per problematiche organizzative relative al Servizio di Continuità Assistenziale, non ha creato disagi alla popolazione e i dati di attività non hanno subito riduzioni. A 759 bambini sono inoltre state eseguite prestazioni di particolare impegno per approfondimenti diagnostici, quali tampone faringeo, ricerca di parametri ematici ed urinari. L’indice di gradimento del servizio da parte della popolazione e delle amministrazioni comunali è stato particolarmente alto. Continuità assistenziale Tabella69 – Postazioni territoriali servizio Continuità Assistenziale – Anno 2014 MEDICI SEDE 2013 MEDICI za DISTRETTO 2014 C op ia no n ut iliz Il servizio di Continuità Assistenziale, come riportato dalla tabella 69, opera attraverso una rete di 15 Cantù postazioni territoriali, 14 delle quali (ad esclusione di Brianza Erba 16 17 quella di Campione d’Italia) coordinate da una Mariano Centrale Operativa, ubicata presso la sede della Campione Campione 5 5 Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) in territorio di Villa Guardia. Delle 15 postazioni territoriali, Cernobbio 11 sono attive sia durante la fascia oraria notturna Como Como 16 16 (20.00-8.00) che durante la fascia oraria diurna (8.00Pognana 20.00) delle giornate festive e prefestive, mentre 4 Dongo (Mariano Comense, Pognana, Menaggio e Locate Medio Alto Lario Menaggio 10 11 Varesino) sono attive solo durante la fascia oraria diurna nelle giornate festive e prefestive. Tale scelta è San Fedele stata effettuata sulla base dei risultati dell’analisi dei Locate Varesino dati di attività, razionalizzando la distribuzione dei Fino Mornasco medici valorizzando in particolare l’attività Sud Ovest Lomazzo 25 25 ambulatoriale che rappresenta la prevalenza dell’attività svolta. La centrale operativa, il cui compito Appiano Gentile è quello di ricevere le richieste di intervento da tutto il Olgiate territorio provinciale attraverso una chiamata al Centrale Operativa 10 11 numero verde 840.000.661, effettua una valutazione TOTALE ASL 15 SEDI 82 85 dei bisogni e in caso di N. VERDE necessità di intervento domiciliare attiva il medico della postazione territoriale di CENTRALE OPERATIVA riferimento per il cittadino che necessita di assistenza o invita il cittadino stesso a 840.000.661 recarsi presso la postazione per una visita ambulatoriale 57 il eg al i La Centrale Operativa è interconnessa con la Centrale della AREU (Servizio di 118) e condivide con essa i supporti informatici, telematici e di registrazione garantendo così una rapida attivazione del Servizio 118 in caso di necessità. Dal luglio 2013 la Centrale operativa di Como riceve le chiamate anche dal territorio di Sondrio. L’organico medico è stato affiancato da operatori laici in fasce orarie prestabilite. Ciò permette di sperimentare due differenti modelli organizzativi: il primo quello dell’ASL in base al quale risponde un medico che effettua il triage e soddisfa direttamente le eventuali consulenze telefoniche, il secondo quello dell’ASL di Sondrio in base al quale risponde un operatore tecnico che si accerta ponendo tre specifiche domande che il caso non sia di competenza del Servizio di 118 e inoltra la chiamata al medico della postazione territoriale competente che inquadra il caso e decide per l’intervento conseguente. Il confronto tra i due modelli in termini di efficacia ed efficienza non è facilmente attuabile a causa di differenti condizioni di base rappresentate dal contesto demografico e geografico e dall’affiancamento, nel territorio di Sondrio, per lunghi periodi dell’anno del servizio di Guardia Turistica. Dal luglio 2014 è sono state informatizzate 7 postazioni di CA e ciò ha permesso una più efficace gestione del servizio in termini di rendicontazione e di informazioni disponibili sugli assistiti. Il progetto di riorganizzazione della medicina territoriale mediante l’istituzione delle AFT coinvolgerà anche il servizio di Continuità Assistenziale. fin La Cronicità e il Governo Clinico iliz za bi le ai La cronicità: l’attenzione al paziente cronico e al paziente fragile, elemento caratterizzante l’attività degli anni precedenti, è stata ulteriormente implementata con la diffusione della cultura “della presa in carico” sia a livello di medicina generale che di strutture Socio Assistenziali, con la finalità di effettuare il passaggio dalla “cura” alla ”presa in cura” del paziente cronico. Tali interventi hanno comportato la necessità dello sviluppo della integrazione tra ospedale e territorio e della integrazione tra Cure Primarie e altre strutture aziendali. Si è consolidata l’applicazione del protocollo “Dimissioni protette” come continuità dell’assistenza tra ospedale e territorio nel momento della dimissione ospedaliera di assistito ancora necessitante di cure integrate a livello domiciliare. La metodologia di valutazione prevista dal protocollo permette di evidenziare tutti i bisogni sanitari dell’assistito e di attuare i percorsi conseguenti che prevedono l’attivazione della assistenza domiciliare, la fornitura di protesi ed ausili, il raccordo con i servizi sociali comunali attraverso il SUW (Sportello Unico Welfare). Rientrano tra gli interventi che garantiscono la continuità assistenziale tra ospedale e territorio i letti subacuti delle strutture erogatrici (Azienda Ospedaliera S. Anna presidio di Como e Cantù, Ospedale Valduce e Istituti Clinici Villa Aprica) e i letti post acuti di 4 RSA, utilizzati sia per pazienti in dimissione dal reparto ospedaliero che inviati dai medici di medicina generale andando così a colmare la carenza di offerta di assistenza per pazienti in fase subacuta presente sul territorio. C op ia no n ut Il Governo clinico: il progressivo invecchiamento della popolazione e il conseguente incremento di cittadini affetti da patologie cronico-degenerative impongono nuovi approcci e nuovi modelli di organizzazione sanitaria, che tengano conto della gestione dei pazienti cronici, dell’efficacia e dell’appropriatezza clinica dell’assistenza erogata, nonché della qualità delle cure. Il governo clinico rappresenta uno strumento che implica aspetti che riguardano sia l’organizzazione dei servizi sanitari che elementi che riguardano gli aspetti clinici delle cure anche attraverso metodologie e strumenti come: l’audit clinico, linee-guida, percorsi diagnostici terapeutici o nuovi modelli organizzativi di presa in carico del paziente quale il CReG (ChronicRelated Group). Nel 2015 verrà proseguito il programma di attuazione del governo clinico attraverso il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale con specifici progetti per la gestione di pazienti affetti dalle principali patologie cronico-degenerative quali il diabete, lo scompenso cardiaco, le dispilipidemie, l’ipertensione arteriosa, le broncopneumopatie, la malattia renale cronica e le demenze. In particolare si attiveranno azioni finalizzate al monitoraggio dei PDTA già adottati sul territorio comasco e la definizione di nuovi PDTA o la revisione di quelli già esistenti. 58 Tabella 70 – PDTA attivi nell’ASL di COMO PDTA Azioni Percorsi Diagnostico Terapeutici: nel territorio della ASL sono attivi o in fase di attivazione i PDTA Diabete elencati nella tabella 70; in questi documenti Broncopneumopatia cronicosono illustrati i percorsi che si intendono effettuare Revisione ostruttiva (BPCO) e monitorare per la gestione integrata dei Scompenso Cardiaco Revisione pazienti, tra i medici della medicina generale e gli specialisti. La revisione del PDTA diabete attuata Applicazione e Ipertensione monitoraggio nel corso del 2013, ha determinato interessanti risultati nell’anno 2014 sia in termini di Applicazione e Depressione monitoraggio miglioramento dell’appropriatezza del percorso assistenziale del paziente affetto da diabete che Applicazione e Malattia Renale Cronica monitoraggio una razionalizzazione nell’automonitoraggio. Relativamente alla Malattia Renale Cronica sulla Ansia In fase di definizione base delle indicazioni regionali è stato definito un percorso assistenziale del territorio comasco con la UO di nefrologia dell’Azienda Ospedaliera, recentemente approvato che prevede precisi compiti per il medico di medicina generale sulla diagnosi precoce e sul monitoraggio del paziente cronico. Nel corso dell’anno 2015 si proseguirà con la revisione di altri PDTA in particolare del PDTA Scompenso Cardiaco e Broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO) e all’approvazione del nuovo PDTA sull’Ansia. ai fin il eg al i Applicazione e monitoraggio ut iliz za bi le CREG (Chronic Related Group): nel territorio della ASL di Como nel corso dell’anno 2014 ha visto la prosecuzione della sperimentazione del CREG: innovativo modello organizzativo per la gestione del paziente cronico. Le quattro cooperative di Medici della Medicina Generale, gestori della sperimentazione nel corso dell’anno hanno concretizzato le azioni previste del progetto. In particolare l’attività è stata concentrata sulla sviluppo del concetto presa in carico degli assistiti arruolati che, nell’ambito della sperimentazione comprende sia aspetti clinici che aspetti organizzativi–gestionali, quali: la predisposizione e l’aggiornamento del PAI (piano terapeutico individuale); l’attività amministrativa/organizzativa di supporto al MMG e al paziente, effettuata dal Centro Servizi per l’effettiva gestione del percorso proposto al paziente cronico arruolato; l’attivazione di servizi innovativi(telemedicina, convenzioni con soggetti erogatori accreditati a contratto, ambulatori dedicati, prestazioni erogate direttamente dai soggetti gestori del CReG). Di seguito viene indicata una tabella che illustra i numeri degli attori che partecipano alla sperimentazione. Tabella 71 – Attori che partecipano alla sperimentazione CREG N. MMG 33 no COMO MEDICARE ARRUOLATI % ARRUOLATI ARRUOLATI CON PAI % ARRUOLATI CON PAI 7.319 4.970 68 % 4.740 95,4 % ARRUOLABILI n PROVIDER 35 7.567 5.540 73 % 5.535 99,9 % MMG-CREG 24 5.927 4.573 77 % 3.913 85,6 % PAXME GESTIONI 10 2.317 1.423 61 % 1.264 88,8 % TOTALE 102 23.130 16.506 71 % 15.452 93,6 % op ia COSMA 2000 C Nel corso del 2014 è stata ulteriormente implementata l’attività di controllo già avviata nel corso del 2013. Oltre all’attività di verifica del mantenimento dei requisiti strutturali ed organizzativi previsti dalla normativa di riferimento e al confronto tra le prestazioni inserite nel PAI con gli EPA regionali di riferimento, sono stati implementati controlli in merito ai PAI (esistenza, appropriatezza ed attuazione), verifiche relative all’attività del centro servizi (n° assistiti contattati, tipologia delle chiamate in entrata e i uscita) e sopralluoghi per la verifica dell’attività svolta presso gli ambulatori medici degli MMG che sperimentano il CReG. 59 Protesica L’aumento della prevalenza delle patologie cronico-degenerative e l’innalzamento della vita media determinano un costante incremento dell’utilizzo di ausili e presidi. Tabella 72 – Prevalenza, Incidenza (Anni 2012-2014) di assistiti utilizzatori di presidi di protesica minore 2012 Cateteri Diabetica Assorbenza Stomie 2013 INCIDENZA 2014 2012 2013 2014 1.296 1.332 1.376 329 412 419 22.892 23.531 24.183 2.619 2.498 2.588 8.788 9.227 9.749 2.281 2.423 2.572 809 855 855 217 250 232 Nell’anno 2014, proseguendo il percorso avviato negli anni precedenti, sono state attuate azioni di omogeneizzazione delle modalità prescrittive, in particolare sono state semplificate le procedure di accesso ai servizi da parte degli assistiti. il eg al i PREVALENZA bi le ai fin E’ continuato il processo di revisione dell’intero sistema protesica che ha interessato come elementi fondamentali l’appropriatezza della prescrizione dei presidi, la condivisione del percorso con gli specialisti ospedalieri, una riorganizzazione interna e la razionalizzazione della spesa. In modo particolare si è cercato di allineare i flussi della protesica estrapolati da Assistant RL con i dati di bilancio e l’inventariazione di tutti i beni di proprietà. Nel corso dell’anno si è verificato il fallimento della Ditta Reha alla quale era stata assegnata la gestione del servizio, con gravi disagi per i cittadini sia nella assegnazione di nuovi ausili e nella riconsegna. Dal dicembre 2014 il servizio è ripreso con alcune difficoltà nel recuperare in breve tempo l’attività rimasta in sospeso. In applicazione alle linee guida regionali è continuata anche per l’anno 2014 l’attività di monitoraggio sulle prescrizioni protesiche on line effettuate dagli specialisti delle strutture erogatrici e tale attività ha portato a percentuali di prescrizioni on line che si avvicinano oggi al 90% con punte relative ad alcune strutture del 98-100%. Il processo continuerà nel corso dell’anno 2015 in particolare sul fronte medici di medicina generale che effettuano oggi circa il 50% delle prescrizioni protesiche, come intervento finalizzato alla facilitazione dell’accesso del cittadino alla fornitura. za La Celiachia ut iliz In questo ambito l’ASL di Como, a partire dal mese di aprile 2014, è stata una delle prime ASL coinvolta nell’erogazione dei prodotti dietetici privi di glutine anche attraverso la grande distribuzione e mediante l’utilizzo del sistema regionale celiachi@RL, sistema operativo che permette una gestione più omogenea ed efficiente. Tale iniziativa che vedrà entro i primi mesi del 2015 il coinvolgimento di tutte le ASL lombarde oltre a permettere un governo più razionale del “servizio celiachia” sancisce la libertà per gli assistiti di approvvigionarsi su tutto il territorio regionale con maggiori possibilità di scelta e individuando come fornitori sia le Farmacie che le attività commerciali (negozi specifici) e la grande distribuzione. n La Ricetta Elettronica C op ia no Nel corso dell’anno 2014 è proseguita la sperimentazione dell’utilizzo della ricetta dematerializzata che ha visto impegnati a partire dall’ultimo trimestre 2013, 15 medici di medicina generale e 5 farmacie. A seguito di indicazioni pervenute da parte di Regione Lombardia mediante circolare del 22 ottobre 2014, il progetto è stato esteso a tutto l’ambito territoriale della ASL. Pur in considerazione dei vincoli ad oggi previsti dalla sperimentazione, rappresentati dalla necessità di stampa di un promemoria e dalla possibilità di effettuare solo prescrizioni di farmaci per assistiti non in possesso di esenzione o con esenzione per reddito, il numero di medici che a fine anno ha iniziato a prescrivere con ricetta elettronica è stato pari a 92 su 440/Medici di medicina generale e pediatri) per un totale di 6520 ricette. Uno dei compiti fondamentali della ASL per l’anno 2015 sarà quello di sensibilizzare i medici e i pediatri nella prescrizione dematerializzata per una precisa messa a punto del sistema. Le Farmacie In provincia di Como sono presenti 159 Farmacie territoriali e 18 Dispensari Farmaceutici distribuiti equamente su tutto il territorio dell’ASL, oltre a diverse parafarmacie e corner parafarmaceutici nei maggiori ipermercati provinciali. In particolare le stesse oltre ad essere le attrici principali nell’erogazione di farmaci e prestazioni farmaceutiche, saranno continuamente coinvolte nel servizio di prenotazione e prima visita di 60 controllo e saranno chiamate nel 2015 con i MMG a portare avanti, di concerto con l’ASL e la Regione, l’attività di erogazione dei farmaci attraverso la ricetta elettronica. Compito dell’ASL sarà quello di verificare costantemente l’adesione dei medici alla prescrizione e delle farmacie alla dispensazione attraverso ricetta elettronica ed eventualmente a porre in atto azioni mirate a migliorare le performance dell’intera ASL. Invalidità civile il eg al i Il riconoscimento degli stati di invalidità civile APERTURA MAIL DEDICATA ALL’UTENZA GENERALE: (compresa la sordità e la cecità) di portatore [email protected] per ricezione di domande su tematiche di natura medico legale di handicap e di disabilità (per la successiva iscrizione alle liste speciali provinciali del collocamento mirato), cui sono correlati rilevanti benefici economici ed importanti tutele in ambito lavorativo e sociale, si effettua attraverso accertamenti sanitari medico legali collegiali svolti dall’ASL. La materia dell'invalidità, in seguito all'emanazione dell'art. 20 della L.102 del 2009, si articola in fasi sequenziali, con diversi momenti di competenza dei Patronati, dei privati, dell’ASL e dell’ INPS. fin - Su richiesta dell'utente, il medico di base o altro medico certificatore inoltra all’INPS un certificato telematico in cui si attesta l’esistenza di una o più patologie invalidanti; contestualmente rilascia all'interessato un codice numerico identificativo del certificato stesso. bi le ai - L'utente interessato, qualora non fosse già in possesso di credenziali individuali (codice PIN fornito dall'INPS), deve rivolgersi ad un Patronato, a cui conferisce mandato di rappresentanza. Il Patronato inoltra la domanda di invalidità, collegandole il certificato medico dell’assistito di cui sopra. za - L'ASL di Como scarica le domande ed i connessi certificati di invalidità che vengono resi disponibili dal programma informatico dell'INPS e convoca a visita tramite una lettera l'utente, di norma nel termine di 20 giorni dalla domanda. La visita viene calendarizzata nelle sedute disponibili, nelle varie sedi dell'ASL di Como, a seconda del luogo di domicilio dell'utente, e si svolge di regola entro 30 giorni dall'inoltro della domanda. iliz - Alla visita l'utente deve presentarsi con un documento d'identità e con tutta la documentazione attestante la patologia dichiarata nel certificato medico telematico. L'utente viene giudicato dalla Commissione medica dell'ASL. ut - Terminata la visita, l'ASL di Como trasmette il verbale della visita e la relativa documentazione all'INPS entro 7 giorni dall' accertamento. ia no n - L'INPS è competente per l'approvazione del verbale e per la sua trasmissione all'utente. L'ASL non ha competenze per la fase successiva all'invio della documentazione all'INPS, e quindi non deve essere interpellata per conoscere lo stato della pratica in caso di ritardato invio del verbale definitivo, né per tutte le vicende relative ai trattamenti economici eventualmente derivanti dai giudizi in ordine all'invalidità civile. Le attività informative dell'utenza rispetto a queste materie competono ai Patronati a cui l'utente conferisce mandato di rappresentanza. C op La calendarizzazione deve tenere conto anche delle visite di "revisione", ovvero degli utenti già riconosciuti invalidi, per cui sia stata prevista nel precedente verbale una visita di conferma del grado di invalidità. Le visite di revisione vengono convocate in assenza di domanda dell'utente, valendo perciò quale termine quanto indicato nel primo verbale. Per effetto della Legge 114/14, nei casi di verbali in cui sia prevista la rivedibilità, la convocazione a visita è di competenza dell'INPS. Nelle more della presa in carico di quanto disposto da parte dell’Istituto, su indicazione regionale le ASL lombarde, tra cui l’ASL di Como continuano a procedere alla convocazione per le visite di rivedibilità. Tale indicazione è mirata ad evitare situazioni di stallo che potrebbero determinare disservizi e situazioni di disagio ai cittadini, ciò anche sulla base del principio di continuità delle funzioni pubbliche, in quanto strettamente connesso all'art. 97 della Costituzione, come la Corte Costituzionale ha avuto più volte modo di evidenziare. Se il richiedente è titolare di patente di guida e l'esito della visita fa sorgere nella Commissione Invalidi ASL dubbi sulla persistenza dei requisiti psicofisici d'idoneità alla guida, è obbligatoria la segnalazione alla 61 Direzione Provinciale della MCTC al fine di procedere alla revisione del giudizio d’idoneità alla guida tramite la Commissione Medica Locale Patenti. In occasione della visita di riconoscimento/aggravamento dell’invalidità civile può essere ottenuta la certificazione sanitaria utile per il rilascio, da parte dei Comuni, dello speciale contrassegno di circolazione e sosta(pass invalidi). il eg al i Sotto il profilo gestionale sono state introdotte in ASL nel 2014 importanti innovazioni in realizzazione di quanto previsto dalle Regole del sistema sanitario e socio sanitario per l’anno. Entro il primo semestre 2014 l’ASL si è dotata di un software di collegamento in modalità di cooperazione applicativa (cioè coordinata) con la procedura INPS relativa alle attività di accertamento degli stati di invalidità civile, handicap, sordità e cecità civile nonché della disabilità. Con tale azione si è voluto arricchire il volume e la qualità dei dati oggetto di debito informativo e rispondere ad esigenze di semplificazione e di snellimento dei tempi di attesa per l'utente. Altri accertamenti sanitari collegiali e monocratici fin Altri accertamenti sanitari collegiali svolti dall’ASL sono finalizzati alla verifica dell’idoneità a svolgere alcune attività e funzioni ritenute di interesse pubblico e meritevoli di tutela e controllo. In ambito collegiale assumono particolare rilievo: bi le ai - l’accertamento, da parte della Commissione medica provinciale, dei requisiti fisici e psichici per l'idoneità alla guida di candidati o conducenti affetti da malattie fisiche o psichiche rilevanti per la sicurezza della guida o da minorazioni che possano interessare l’udito, gli arti, la colonna, la conformazione o lo sviluppo somatico. In caso di inidoneità la Commissione comunica l’eventuale giudizio di temporanea o permanente inidoneità alla guida alla Motorizzazione Civile za - l’accertamento, da parte della Commissione medica provinciale, dei requisiti fisici e psichici per l'idoneità alla conduzione di natanti. Il nuovo Codice per la Nautica prevede il rilascio della patente nautica anche a persone con disabilità iliz - l’accertamento, da parte di apposita Commissione, dei requisiti psicofisici per il rilascio ed il rinnovo dell'autorizzazione al porto d'armi per uso sportivo o per difesa personale nei riguardi dei cittadini che abbiano proposto ricorso avverso il giudizio espresso dal un medico certificatore monocratico. ut Sono invece affidate alla competenza di un solo medico, di solito specialista in medicina legale, le attività finalizzate a: no n - Tutelare i soggetti danneggiati a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati, nel caso in cui l’utente ritenga di aver subito un danno irreversibile a causa di queste pratiche sanitarie. Oltre ai benefici di carattere economico diretto, è prevista l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria (esenzione ticket) limitatamente alle prestazioni necessarie alla diagnosi e alla cura delle patologie. op ia - Tutelare i lavoratori dipendenti, i cui rispettivi Contratti Collettivi Nazionali di lavoro lo prevedano, con lo strumento dello scorporo dal periodo di comporto dei giorni di assenza per malattia, in caso di patologie gravi che richiedano terapie salvavita ed altre ad esse assimilabili. Per accedere al beneficio, oltre all’esistenza di una patologia cronica grave, rileva anche la necessità, in conseguenza della patologia, di effettuazione diterapiesalvavita o assimilabili, di per sé produttivediincapacità temporanea alla prestazione lavorativa. C - Tutelare i lavoratori invalidi civili con percentuale riconosciuta uguale o superiore al 50% tramite lo strumento del congedo straordinario retribuito per cure di 30 giorni l’anno (anche non continuativi) nel caso in cui necessitino trattamenti connessi allo stato di invalidità. 62 Tabella 73 – Attività medicina legale ASL di Como – Periodo Anni 2012-2014 Anno 2013 Anno 2014 9.878 9.628 10.362 48 325 * 496 - 26 352 15.516 15.035 15.710 Altre visite collegiali (collegio medico valutazione mansioni lavorative, collegio medico porto d’armi) 148 165 172 Indennizzi per danni da vaccinazione/trasfusione: relazioni ed atti intra-procedimentali 35 38 34 Riconoscimento gravi patologie con terapie salvavita e congedi straordinari per cure 76 85 93 Altre e diverse certificazioni, relazioni, pareri scritti e consulenze di vario genere 220 235 348 Visite per accertamento dipendenza dal alcool 685 712 795 Visite per accertamento dipendenza da stupefacenti e psicotropi 138 125 118 Visite per certificazioni speciali Segnalazioni ex – art. 128 CDS pervenute in copia alla CML Visite in commissione effettuate per revisione ex – art. 128 CDS Visite per invalidità civile ai * Dati relativi al IV trim 2013 il eg al i Anno 2012 fin Attività bi le I principali incrementi si rilevano per l’attività di visite per certificazioni speciali la cui performance è dovuta al concorrere di due diversi fattori: tenuta dei volumi di attività in base annua, superate le difficoltà manifestatesi tra febbraio ed aprile e a settembre a causa dell’introduzione delle nuove modalità di rinnovo telematico, ed incremento della quota – parte di visite effettuate per revisione ex - art. 128 del Codice della Strada. za Le visite per revisione obbligatoria ex – art 128 sono disposte dal Direttore della Motorizzazione Civile al ricevimento delle segnalazioni da parte dei medici ASL che, in occasione di visite od accertamenti medico – legali di varia natura, accertano l’esistenza di condizioni patologiche che possano pregiudicare l’idoneità alla guida. ut iliz Le attività delle visite per invalidità civile ove nel corso degli ultimi due anni si sono riscontrate le principali modifiche normative e/o organizzative hanno avuto un incremento nel corso dell’ultimo anno mentre le altre attività istituzionali, fondandosi su un impianto normativo di riferimento consolidato, in assenza di variazioni di contesto nell’anno, si sono mantenute entro volumi di attività sostanzialmente stabili nel 2014. no n Si mantiene sostanzialmente stabile, nell’ambito delle attività della Commissione Medica Patenti Speciali, anche la quota parte di visite effettuate su conducenti sottoposti a provvedimenti di restrizione per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti; per il terzo anno consecutivo si conferma il trend in lieve ascesa delle valutazioni per alcool ed in lieve discesa di quelle per stupefacenti, forse a rispecchiare una relativa minore incisività dei controlli delle FFOO su strada in quest’ultimo settore. ia CRS-SISS op Nel corso del 2014 è regolarmente proseguita l’attività di diffusione del Progetto sul territorio comasco. Allo stato attuale la situazione è così rappresentabile: C - MEDICI: Nel corso del 2014 è proseguita l’attività inerente la trasmissione dei certificati di malattia on-line e l’invio delle prescrizioni effettuate tramite SISS. - RICETTA ELETTRONICA: Nei primi mesi del 2014 è proseguita la sperimentazione dell’erogazione delle specialità medicinali attraverso prescrizione ed erogazione con ricetta elettronica che ha visto coinvolti all’inizio dell’anno alcuni MMG/PDF e Farmacie. A seguito di comunicazione regionale si è dato avvio all’estensione a tutti i medici e farmacie. - PRENOTAZIONI DI VISITE ED ESAMI: Nel corso del 2014 oltre al servizio telefonico (Call Center Regionale) sono state confermate le farmacie come “veicolo“ nel servizio di prenotazione e si osservano incrementi anche nell’utilizzo del servizio tramite internet (prenotazione direttamente da casa). A tal proposito l’ASL ha effettuato un piano di promozione del servizio di prenotazione per incrementare il canale Farmacie e Internet. 63 - SOGGETTI EROGATORI: oltre all’A.O. S.Anna, tutti gli Enti Erogatori Privati Accreditati (EEPA) sono integrati al SISS per quanto riguarda la gestione dei flussi di rendicontazione e la pubblicazione di referti (laboratorio, radiologia, lettere di dimissione, ecc.), per renderli visibili ai cittadini e al medico curante. - CITTADINI: nel corso del 2014 nell’ambito dei servizi on-line messi a disposizione dei cittadini è proseguita l’attività di rilascio delle credenziali ai cittadini tramite il servizio GASS (Gestione Accesso Semplificato ai Servizi), per accedere al portale cittadino, dove è possibile prenotare visite ed esami, visionare i referti on-line e cambiare il medico. Il servizio è disponibile presso gli sportelli scelta e revoca dell’ASL e presso gli sportelli delle Aziende Ospedaliere ed Enti Erogatori Privati Accreditati. C op ia no n ut iliz za bi le ai fin il eg al i - COMUNI: nel 2014 si è proseguita con buoni risultati la collaborazione con le Amministrazioni comunali, per consentire ai cittadini il ritiro del codice PIN/PUK. Alcuni dei Comuni già abilitati tramite convenzione con ASL, hanno sottoscritto nel 2014 un protocollo d’intesa per fornire ai cittadini residenti il servizio di scelta e revoca del medico in modalità limitata (servizio rivolto ai cittadini già iscritti al servizio sanitario regionale). 64 INDICATORI DI DOMANDA E DI OFFERTA: AREA SOCIO-SANITARIA La rete territoriale dei servizi socio sanitari Un importante dato di contesto da considerare nel 2015 è l’incertezza delle risorse economiche nazionali e regionali da destinare al sistema socio sanitario, dovuta alla previsione di riduzione di 15 milioni di euro della quota Fondo Sanitario Regionale. Inoltre il sistema socio sanitario regionale potrebbe essere oggetto di importanti cambiamenti sia a seguito di eventuale revisione dei LEA sia della proposta di riforma del medesimo. il eg al i Nel 2015 la politica regionale prevede un potenziamento delle azioni prioritarie di intervento sino ad ora promosse con le DGR 1185/2013 e 116/2013, in particolare: lo sviluppo e la promozione dell’integrazione tra attività e servizi sanitari, socio-sanitari e sociali al fine di garantire una risposta globale alla multidimensionalità dei bisogni espressi dalla persona e dalla sua famiglia; lo sviluppo coordinato dei due pilastri su cui oggi si fonda il sistema socio sanitario: la rete accreditata delle strutture e il fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili. fin ai Pertanto la rete territoriale dei servizi socio-sanitari della provincia di Como sarà ulteriormente chiamata, compatibilmente con le risorse disponibili, a offrire un sistema omogeneo di prestazioni e servizi in risposta ai bisogni espressi, a favore della persona e della sua famiglia. bi le Nel 2014, con la DGR 1185/2013 l’ASL è intervenuta potenziando i servizi nell’ambito della disabilità, che presentava un fabbisogno di interventi superiore a quello della popolazione anziana. E’ stata incrementata l’offerta residenziale per le persone disabili attraverso l’accreditamento e messa a contratto di tutti i posti di RSD, CDD e CSS disponibili sul territorio della provincia di Como. ut iliz za Nelle tabelle che seguono si rileva sinteticamente la situazione della rete dei servizi socio sanitari nel territorio dell’ASL di Como, al 31.12.2014. Da considerare, ai fini dell’analisi comparativa tra gli anni 2012 – 2014, un incremento di unità d’offerta (di cui 1 RSA, 1 RSD, 2 CDD, 2 CSS, 3 ADI), soprattutto per l’area della disabilitàe l’ADI, incrementando le dimensioni produttive (posti letto) ma non immediatamente la percentuale di saturazione, costi e produzione, poiché l’avvio dei nuovi posti è stata graduale. Inoltre l’attività delle sperimentazione, per alcune strutture che hanno utilizzato posti a letto a contratto, ha significato una riduzione della produzione a “budget”. La dimensione più significativa dell’offerta continua ad essere rappresentata dalle 56 RSA. Tabella 74 - Numero posti a contratto per tipologia di unità d’offerta NUMERO UNITA’ D’OFFERTA NUMERO POSTI A CONTRATTO % POSTI LETTO 56 4.505 76,01% 15 333 5,62% 8 273 4,61% CDD 15 399 6,73% CSS 9 79 1,33% IDR 3 115 1,94% INT (CURE INTERMEDIE) 1 60 1,01% HOSPICE 2 20 0,34% EA (ENTI AUSILIARI) 6 143 2,41% CF (CONSULTORI FAMILIARI) 4 0 0,00% ADI 26 0 0,00% TOTALE 145 5.927 100,00% n TIPOLOGIA UNITA’ D’OFFERTA no RSA CDI C op ia RSD 65 Nella successiva tabella 75si rappresentano, oltre che ai posti letto a contratto delle Unità d’Offerta, i dati rappresentati – soggetti a stima per quanto riguarda l’ultima trimestralità anno 2014 – si riferiscono al numero di utenti (codici fiscali) che hanno fruito di prestazioni e alle saturazioni complessive per tipologia di struttura. Il criterio di rappresentazione “Numero Utenti” è stato rivisto rispetto a quello degli anni precedenti: in passato si era utilizzato il “numero di accessi degli utenti” nelle strutture socio sanitarie e pertanto un utente poteva essere rappresentato più volte nello stesso anno. Tabella 75 - Rete strutture socio-sanitarie e loro utilizzo NUMERO STRUTTURE A CONTRATTO NUMERO POSTI LETTO A CONTRATTO NUMERO UTENTI 2012 NUMERO UTENTI 2013 NUMERO UTENTI 2014 proiezione RSA 56 4.505 6.218 6.331 6.102 96 CDI 15 333 584 616 590 69 RSD 8 273 272 273 327 98 HOSPICE 2 20 296 310 300 80 CDD 15 399 322 325 353 80 CSS 9 79 63 56 70 90 EA 6 143 250 247 256 10.746 14.483 14.053 CF PRIVATI 4 3.203 4.257 RIA 3 115 4.884 INT 1 60 0 Enti Erogatori ADI 26 4.323 SERT/NOA 6 2.537 bi le 1 sede distaccata* 4.927 4.399 0 355 4.287 4.234 2.553 2.618 za % SATURAZIONE 2014 proiezione 97 97 97 93 99 95 83 80 86 83 90 93 88 88 89 96 95 ai 8+ CF PUBBLICI % SATURAZIONE 2013 il eg al i % SATURAZIONE 2012 fin TIPOLOGIA STRUTTURA 95 iliz *dal 1.12.2014 la sede distaccata di Campione d’Italia non è più attiva. E’ stata realizzata la riorganizzazione delle sedi consultoriali del Distretto MAL, con individuazione dei presidi di Menaggio, quale Sede principale, e di Dongo quale Sede distaccata. ut Le attività socio-sanitarie integrate (ASSI) sono rivolte a varie tipologie di utenza caratterizzate principalmente da situazioni di “fragilità” (anziani, disabili, tossicodipendenti, malati terminali,…); n Nella tabella 76 si riportano i dati relativi ai consumi di prestazioni fruite da utenti lombardi nelle varie Unità d’Offerta, espressi in giornate: 2012 2013 2014 Proiezione 1.597.513 1.582.429 1.583.145 83.534 84.069 87.210 CSS 19.347 20.845 24.237 CDD 64.896 63.848 65.154 C no Tabella 76 - Consumo di prestazioni nelle strutture socio-sanitarie - dato espresso in numero di giornate/prestazioni fruite su posti a contratto da utenti lombardi IDR* 130.788 130.446 130.679 CDI 75.708 74.377 75.162 HOSPICE 5.902 5.859 5.968 ENTI AUSILIARI DIPENDENZE 45.758 45.306 43.830 2.023.446 2.007.179 2.015.385 STRUTTURE op RSD ia RSA** TOTALI 66 * Nel 2012, 40 p.l. di IDR sono stati trasferiti in altra ASL ** Nel 2013 e 2014, alcune RSA hanno aderito alla sperimentazione della DGR 3239/12, successivamente alla fase di miglioramento della DGR 499/2013 e poi alla fase di transizione della DGR 2022/2014.Attualmente i posti a contratto dedicati alla sperimentazione sono complessivamente n. 26 per n. 7.760 giornate di ricovero. Trend stabile con leggere flessioni di sistema; in alcuni casi (RSA/RIA) dovute alle cause come da note sotto riportate. Per quanto riguarda la valorizzazione dei consumi delle prestazioni socio sanitarie, la tabella 77che riguarda i “costi delle prestazioni” rappresenta il valore in migliaia di euro, per le prestazioni usufruite dai residenti della Provincia di Como (sia in Lombardia sia fuori Regione); mentre la successiva tabella 78rappresenta la “valorizzazione della produzione prestazioni” in migliaia di euro erogate dalle strutture socio-sanitarie a contratto con l’ASL per gli anni 2012, 2013 e 2014. Nel 2014, l’incremento dei posti letto per la disabilità porta a prevedere un aumento delle giornate e delle prestazioni e dei relativi costi di produzione. 2013 2014 Proiezione RSA 57.452 57.376 57.495 RSD 7.111 7.046 7.640 CSS 306 299 339 CDD 3.280 3.250 3.446 IDR 10.273 10.412 8.743 INT 0 0 CDI 2.092 2.024 784 775 Hospice 1.148 1.235 EA 2.782 2.903 2.645 40 38 4.636 4.461 318 571 90.314 91.841 Servizi Multidisciplinari Integrati 42 ADI e VOUCHER 4.486 675 za Altri costi TOTALE GENERALE COSTI 2.045 2.134 1.089 ai Consultori Privati fin 2012 1.195 bi le COSTI SOSTENUTI PER RESIDENTI COMO IN STRUTTURE PROVINCIALI E NON 90.431 il eg al i Tabella 77- Costi prestazioni nelle strutture socio-sanitarie - dato espresso in migliaia di euro iliz Tabella 78 – Valorizzazione della produzione di prestazioni delle strutture socio-sanitarie - dato espresso in migliaia di euro 2013 2014 proiezione 69.270 69.146 69.150 8.929 9.094 9.422 333 327 364 3.254 3.213 3.456 8.327 8.249 8.360 2.217 2.184 2.200 784 896 984 Hospice 1.354 1.344 1.351 EA 2.813 2.781 2.697 ADI e VOUCHER 4.486 4.613 4.461 675 516 601 102.442 102.395 103.046 2012 ut PRODUZIONE PRESTAZIONI PER ASSISTITI REGIONALI E NON RSA RSD IDR ia CDI no CDD n CSS C op Consultori privati Altri costi TOTALE GENERALE COSTI Il confronto tra la tabella 77“Costi prestazioni nelle strutture socio-sanitarie” e la tabella 78“Produzione di prestazioni delle strutture socio-sanitarie (assistiti lombardi e fuori regione)” evidenzia l’elevato indice di “attrazione” delle strutture accreditate e a contratto anche nei confronti di assistiti residenti presso altre province lombarde, con particolare riferimento al “residenziale” (24% per le strutture per anziani RSA e CDI; 35% per le strutture per disabili RSD, CDD e CSS). In tali tipologie di struttura, i dati riferiti alla “produzione” 67 presso le strutture provinciali sono maggiori di quelli riferiti al “costo” per soli assistiti residenti, sostenuti sia in ambito provinciale che extra provinciale. Si riscontra una leggera diminuzione del trend dei consumi, da attribuire in generale alla situazione di crisi che sta vivendo il Paese. A fronte della produzione erogata dalle Unità di Offerta presenti nella provincia di Como, nel 2014 l’ASL ha sottoscritto contratti per un importo complessivo pari a €. 96.165.533. Si precisa inoltre che il dato per l’ADI rappresenta i costi sostenuti per l’erogazione del servizio da parte dei soggetti accreditati – attraverso il sistema a “voucher” – nonché per il costo del personale componente le équipe di valutazione multidimensionale. RISORSE DISPONIBILI PER CONTRATTI BUDGET ANNO 2014 BUDGET DI PRODUZIONE (valori espressi in €) 3.693.239,00 CDI 2.325.133,00 CSS 411.041,00 RSD 10.208.504,00 RSA 65.506.554,00 ai fin CDD il eg al i Tabella 79 - Risorse a disposizione per la contrattazione dei servizi socio-sanitari 8.528.000,00 RIA – INT Servizi di Riabilitazione(compresa mobilità passiva) EA Servizi Residenziali e Semiresidenziali - Area Dipendenze 2.852.062,00 bi le (compresa mobilità passiva) 1.473.000,00 HOSPICE 1.018.000,00 za CONSULTORI FAMILIARI PRIVATI ADI* 100.590.533,00 iliz TOTALE 4.575.000 * compresa l’assegnazione per i voucher ADI a favore delle persone con bisogni complessi pari a €. 440.000,00 ut Per favorire gli interventi sulla cronicità, l’ASL continuerà ad assicurare la valutazione multidimensionale, la presa in carico della fragilità, la presa in cura delle demenze e delle dipendenze, il sostegno e l’orientamento del nucleo familiare. n La valutazione multidimensionale del bisogno diventa lo strumento fondamentale per l’integrazione delle competenze e delle risorse dell’ASL e di altri soggetti erogatori e ambiti territoriali. no Attraverso la valutazione multidimensionale si rilevano i bisogni complessivi della persona e della famiglia, permettendo con il monitoraggio, attraverso gli attuali e futuri sistemi di gestione dei flussi, il governo delle risorse finanziarie annuali destinate al sistema socio sanitario. ia Le cure domiciliari (Assistenza Domiciliare Integrata) C op Si rappresentano di seguito i dati sulle attività garantite dai Distretti socio-sanitari dell’ASL nell’ambito della Fragilità, sostanzialmente a favore di persone anziane o con disabilità. In ogni Distretto è presente una Unità di Valutazione Multidimensionale per assicurare la lettura e la rilevazione dei bisogni degli utenti e delle famiglie. In particolare le attività correlate alle Cure Domiciliari (Assistenza Domiciliare Integrata) si sono sviluppate nel 2014 seguendo le indicazioni regionali relative alla sperimentazione ancora in essere della “Riforma ADI”. Infatti a partire dal 1° luglio 2014 anche nella provincia di Como è stato adottato il nuovo Strumento per la Valutazione Multidimensionale ADI (Sistema VAOR – Valutazioni InterRAI Home Care) da caricare sul nuovo portale indicato da Regionale (Sistema Atla@nte). Tutto il personale delle UVM, tra maggio e giugno 2014, ha partecipato al corso di formazione sul nuovo sistema operativo. Nel corso del 2014 sono stati presi in carico nei percorsi ADI 4.234 pazienti e nel secondo semestre dell’anno sono state valutate con il nuovo modello 68 valutativo, tutte le nuove prese in carico e per le rivalutazioni periodiche degli utenti già in carico, 1.371 persone. Sono state inoltre potenziate le attività di Valutazione Multidimensionale relative ai diversi percorsi innovativi secondo le normative introdotte e confermate dal livello legislativo lombardo. Nella tabella 80è rappresentato il numero di Valutazioni Multi Dimensionali (VMD) con l’evidenza della tipologia di intervento, che evidenziano un complessivo incremento dello strumento valutativo. Tabella 80 – Le valutazioni multidimensionali – Periodo: Anni 2012 - 2014 VALUTAZIONI 2013 VALUTAZIONI 2014 (Proiezione) Valutazioni ADI 2.258 2.651 2.899 TOTALEvalutazioni ADI 2.258 2.651 2.899 il eg al i VALUTAZIONI 2012 VALUTAZIONI MULTIDIMENSIONALIEFFETTUATE COMPLESSIVAMENTE NEI DISTRETTI VALUTAZIONI ADI 109 42 155 Valutazioni multidimensionali per attuazione nuove misure Welfare regionale (DGR 856/2013 e DGR n. 499/2013) 28 700 1.065 Altre valutazioni (Voucher CSS; progetti per persone con bisogni complessi; progetti per minori disabili ex DGR 889/2010; inserimenti speciali in RSA) 136 259 222 TOTALE altre valutazioni multidimensionali 273 1.001 1.442 2.531 3.652 4.341 bi le za TOTALE COMPLESSIVO ai Buono mensile a favore delle persone con gravissime disabilità* fin ALTRE VALUTAZIONI MULTIDIMENSIONALI C op ia no n ut iliz * Negli anni 2012 e 2013 il buono mensile era a favore di persone in stato vegetativo e affette da SLA 69 Consultori Familiari Il Consultorio familiare è un servizio multidisciplinare dove una équipe – composta da assistente sociale, ginecologo, infermiera, ostetrica e psicologo – offre accoglienza personalizzata, sostegno e assistenza per il benessere e la salute delle persone. E’ un punto di riferimento per l’individuo, la coppia e la famiglia nell’ambito della risposta a bisogni, domande o criticità emergenti nelle diverse fasi del ciclo di vita personale/familiare. E’ di seguito rappresentata la distribuzione per sesso e fascia di età degli utenti che hanno usufruito di almeno una prestazione presso i presidi consultoriali dell’ASL nel 2014. Tabella 81 – Utenza 2014 Consultori Familiari pubblici COMO CASTELNUOVO FINO MORNASCO OLGIATE COMASCO CANTÙ MARIANO COMENSE PONE LAMBRO DONGO MENAGGIO il eg al i COMO GRAMSCI FASCE D’ETÀ M F M F M F M F M F M F M F M F M F 103 19 11 20 14 17 17 45 29 26 28 15 14 1 0 6 7 TOTALE UTENTI 99 10 66 2 45 0 33 10 42 4 26 1 13 2 30 0 12 7 26 329 18-24 12 174 13 153 2 184 9 140 12 154 4 91 4 111 1 21 5 100 1.190 25-29 14 152 5 111 1 170 15 156 12 136 3 71 9 94 0 17 3 105 1.074 30-39 74 401 24 248 30 390 53 360 30 306 9 222 25 226 2 48 13 222 2.683 40-49 68 251 44 240 35 365 49 288 22 226 11 164 34 349 5 86 26 269 2.532 >49 29 156 17 213 16 353 25 194 9 314 1 135 19 453 4 120 13 396 2.467 TOT. (M/F) 306 1.303 124 1.021 1.197 134 1.191 55 724 304 73 1.125 10.746 1.145 1.613 1.375 1.325 779 1.385 317 471 1.198 bi le 1.609 108 1.277 13 ai TOT. (CF) 104 1.509 178 fin 0-13 14-17 za Di seguito vengono riportati gli esiti degli interventi di supporto alle famiglie fragili di cui alle iniziative regionali di riferimento – ove l’operatività ha evidenziato come la presa in carico comprensiva di erogazione di contributi economici, di fatto faciliti la compliance da parte di un’utenza, altrimenti difficilmente raggiungibile dalla rete dei servizi. iliz Tabella 82 – Nuovi nuclei familiari in condizione di fragilità presi in carico nell’ambito degli interventi consultoriali connessi ai Fondi regionali Cresco, Nasko, Sostengo – Anno 2014 CONSULTORI FAMILIARI PUBBLICI FONDO SOSTENGO TOTALE NUCLEI FAMILIARI FRAGILI ASSISTITI 5 24 18 47 6 8 8 22 Distretto MAL 0 0 0 0 no Distretto Sud-Ovest 2 18 19 39 13* 50** 45*** 108 n Distretto di Como TOTALE FONDO CRESCO ut Distretto Brianza FONDO NASKO ia * Nuclei presi in carico esclusivamente dai Consultori Familiari Pubblici in collaborazione con i CAV ** di cui 3 presi in carico dai Consultori Familiari Privati *** di cui 26 presi in carico dai Consultori Familiari Privati C op In merito alla sperimentazione delle nuove funzioni consultoriali, si ritiene di sottolineare la significatività dell’affluenza registrata nell’ambito dell’offerta innovativa “Noi con i nostri bambini” – che ha reso evidente l’effettivo bisogno di ascolto, orientamento e supporto da parte dell’individuo, coppia e famiglia – con particolare riguardo all’efficacia dei momenti di confronto e sostegno in contesto di “gruppi a bassa soglia” di supporto alla neo-genitorialità. Tabella 83 – Esiti sperimentazione consultoriale - Progetto “Tutti per uno, un consultorio per tutti” – anno 2014. PROGETTO "TUTTI PER UNO, UN CONSULTORIO PER TUTTI" – LINEA DI ATTIVITÀ “NOI CON I NOSTRI BAMBINI” 70 Attività 2014 Ascolto. Orientamento e supporto psicopedagogico ai neogenitori - n. spazi n. accessi CF Como Gramsci 93 1.604 Realizzazione delle nuove politiche di Welfare Territoriale Gli interventi in merito alle nuove politiche di Welfare Territoriale riguardano principalmente l’integrazione sanitaria e socio sanitaria, per la presa in carico della persona “fragile”, in condizione di cronicità socio sanitaria (anziani non autosufficienti, disabili, persone affette da dipendenze di vario tipo). Particolare importanza viene attribuita ai meccanismi di integrazione quali: il eg al i La realizzazione di un modello basato sulla risposta ai bisogni, quindi non solo sull’offerta di servizi predefiniti, ma sulla valutazione della richiesta e la definizione della risposta più appropriata, presuppone una modalità di approccio all’utenza basata su questa sequenza operativa: valutazione multidimensionale del bisogno; elaborazione di un progetto ad hoc, individualizzato e rispondente ai bisogni rappresentati da quella famiglia per la specificità della situazione che vive; erogazione di una misura (voucher, buono) che permetta alla famiglia di soddisfare i bisogni di assistenza, anche attraverso la individuazione di un fornitore di servizi che elabori un piano di assistenza rispondente alle esigenze emerse. la condivisione di metodologie, strumenti e modelli organizzativi; la costituzione di una cabina di regia fra Asl e Uffici di Piano finalizzata alla maggiore integrazione dei servizi sanitari, socio sanitari e sociali; la valutazione multidimensionale del bisogno della persona fragile, della famiglia o care giver; la semplificazione dell’accesso ai servizi, anche tramite un potenziamento delle informazioni a disposizione degli operatori, delle famiglie e del terzo settore, nonché attraverso l’apertura degli Sportelli Unici per il Welfare (S.U.W.); il sistema informativo; i piani di assistenza individuale integrati, che tengano conto delle diverse esigenze della famiglia e della persona; bi le ai fin iliz Azioni innovative sperimentali za La progressiva realizzazione di questi cambiamenti paradigmatici nell’erogazione dell’assistenza si è realizzata nel 2014, attuando modalità di approccio diverse anche attraverso le azioni e i servizi sperimentali. no n ut Sportello Unico Welfare: durante il 2014 è proseguito il consolidamento degli Sportelli Unici per il Welfare (SUW), attivati nel mese di novembre 2013. Sono state migliorate le sedi operative sia a livello strutturale che gestionale garantendo orari omogenei e modalità di accesso facilitate, anche attraverso la possibilità di prenotazione. Tutti gli operatori distrettuali sono stati coinvolti durante tutto il corso dell’anno in iniziative di formazione ed informazione rispetto alle diverse opportunità offerte dalla rete dei servizi sanitari e socio sanitari; sono state messe a loro disposizione strumenti operativi procedurali ed informatici, aggiornati rispetto alle innumerevoli news messe in campo dal sistema Welfare Lombardo. ia Lo Sportello Unico per il Welfare dunque si sta aprendo verso il territorio con una modalità di approccio nei confronti della popolazione non più solo di informativa e di orientamento ai servizi ma soprattutto di lettura e di presa in carico dei bisogni delle persone e delle famiglie fragili. C op Allo Sportello Unico per il Welfare sono ora strettamente correlate le attività delle Unità Valutative Multidimensionali, le cui équipe sono state potenziate sia in termini quantitativi che qualitativi. Particolare importanza è attribuita all’implementazione delle collaborazioni d’integrazione con gli Ambiti Territoriali/Uffici di Piano (UdP) al fine di migliorare le modalità di accesso integrato ai principali servizi erogabili dal sistema socio-sanitario e sociale. Prevenzione del disagio/fragilità e promozione dello sviluppo armonico e del benessere individuale, di coppia e familiare: il Centro per la Famiglia. Nel riordino del welfare regionale, ed in particolare nell’ambito della transizione a “Centri per la famiglia”, i Consultori – storicamente “ben equipaggiati” e fulcro privilegiato rispetto alla presa in carico dei nuclei familiari – rappresentano nodi cruciali della rete dei servizi, anche nei confronti di fasce di utenza meno “tradizionali” – quali disabili ed anziani. Ciò non tanto nei termini di duplicazione o sovrapposizione di interventi riguardo a competenze o settori specifici socio-assistenziali o sconfinamento rispetto a servizi specialistici di assistenza, cura e riabilitazione, bensì nell’ottica di promozione 71 di interventi atti a esacerbare, implementare e sostenere potenzialità generative e risorse proprie di ogni componente e dell’intero nucleo familiare – evalorizzarne la ricchezza nei termini di esperienze e competenze – nell’ambito della costruzione di percorsi personalizzati anche volti all’orientamento alla rete dei servizi, al fine di semplificare percorsi e accessibilità, razionalizzare interventi e risorse mediante lo sviluppo di alleanze e sinergie. il eg al i Senza peraltro dimenticare il focus nei termini di “prevenzione primaria” della missionconsultoriale che ben si coniuga con lo spirito del “Centro per la famiglia”, che sollecita una risposta quanto più precoce ai bisogni e/o ai primi segni di difficoltà espressi dal nucleo familiare e dai suoi componenti nei diversi momenti dell’evoluzione del ciclo di vita, nell’ambito di un approccio integrato multidisciplinare attento alla globalità della persona e del suo sistema di riferimento, in funzione di una reale promozione del benessere e della qualità di vita individuale e familiare. fin Nel merito dell’attualità storica del contesto socio-economico, la ristrettezza di risorse professionali ha inevitabilmente imposto delle scelte (attesa la risposta erogativa di base di cui all’assetto erogativo ex DGR 4597/12 e normativa nazionale di riferimento, nonché l’offerta connessa a progettualità regionali di supporto alle fragilità) in ordine all’investimento prioritario di linee di attività consultoriali con migliore probabilità di incidenza ed efficacia nell’ottica del perseguimento delle finalità preventive. ai In questo senso, si è ritenuto di privilegiare le linee di offerta a favore dell’utenza adolescenziale/giovanile e quelle concernenti il percorso nascita consultoriale – dalla procreazione consapevole al supporto alla neogenitorialità – quali contesti cardine per l’espressione delle potenzialità educativo/preventive e di promozione del benessere da parte del “Centro per la Famiglia”. bi le Nuove tipologie di servizi za Coerentemente con quanto previsto dalla normativa regionale D.G.R 116/2013 e D.G.R. 856/2013, sono state attivate nuove linee di servizi/interventi. Presupposto necessario per accedere alle prestazioni e ai servizi è costituito dalla valutazione multidimensionale e la conseguente emissione di voucher per la fruizione del servizio, accompagnata dalla predisposizione del progetto individualizzato. Le “nuove tipologie di servizi” sono costituite da: iliz Residenzialità leggera per persone con disabilità e anziani con parziale e temporanea non autosufficienza; ut RSA e RSD “aperte” per persone affette da demenza: le condizioni di accesso, oltre alla certificazione specialistica, fanno riferimento alla valutazione dello stress del caregiver. I servizi offerti vanno dall’assistenza al domicilio, alla formazione del caregiver, al supporto specialistico, all’accesso semiresidenziale o residenziale. no n Forme di residenzialità per minori con gravissime disabilità, in genere molto piccoli, con patologie ad alto impatto sociale o gravi patologie cerebrali e conseguenti plurimenomazioni, con breve speranza di vita che necessitano di assistenza continua nelle 24/h. Interventi di informazione e presa in cura in materia di gioco d’azzardo patologico (GAP). Residenzialità per minori, vittime di abusi, violenze e maltrattamenti. ia Tabella 84 – Sintesi anno 2014 – Voucher DGR 856/2013 N. Utenti N. Voucher emessi Importo totale Voucher Misura 2 - Residenzialità Leggera 33 48 €. 51.804,00 Misura 3 - Residenzialità Minori con Gravissima Disabilità 6 9 €. 118.795,00 Misura 4 - RSA/RSD Aperta 72 94 €. 144.500,00 Misura 5 - Trattamento Ambulatoriale GAP 98 131 €. 129.400,00 Misura 6 - Minori in Comunità 94* === €. 1.300.000,00 Totale 303 282 €. 1.615.099,00 C op Misure *il dato si riferisce al III Trim. 2014 72 Questi nuovi servizi sono stati erogati attraverso la sequenza “valutazione del bisogno – predisposizione di un piano individualizzato – erogazione delle prestazioni secondo un piano assistenziale conseguente”. Un ruolo importante è stato giocato dalla comunicazione agli operatori e al pubblico delle nuove opportunità regionali: infatti le misure sono state attuate in modo progressivo, conseguentemente alla sempre maggiore richiesta da parte dell’utenza potenziale. il eg al i Nel 2015 – sulla scorta di quanto previsto dalla DGR 2942/2014 – verranno attivate le “azioni migliorative” rispetto alle misure confermate (residenzialità leggera/assistita, RSA aperta, residenzialità per minori con gravissime disabilità), mentre la presa in carico di persone affette da gioco d’azzardo patologico saranno erogate con le stesse modalità previste per le altre tipologie di dipendenza e sulla base del tariffario in vigore (L. 190/2014). Gli aspetti rilevanti delle azioni migliorative sono costituite dalla differenziazione dei livelli assistenziali da garantire ad esito della valutazione e conseguente differenziazione voucher, dal perfezionamento degli strumenti valutativi e dalla puntualizzazione dei requisiti organizzativo e gestionali che gli enti erogatori devono possedere. fin Prosegue anche la misura “comunità minori”; un’altra linea di attività è costituita dai progetti – avviati nel 2014 – in materia di interventi a sostegno delle famiglie con la presenza di persone con disabilità, con particolare riguardo ai disturbi pervasivi dello sviluppo e dello spettro autistico; tramite apposito bando sono state finanziate due iniziative a livello provinciale. bi le ai Verranno inoltre sistematizzate le sperimentazioni avviate con DGR 3239/12 e 499/13 (riabilitazione ambulatoriale e diurna territoriale extra ospedaliera per minori disabili, assistenza post acuta, interventi in materia di dipendenze/cronicità, nonché nuove funzioni consultoriali). iliz za Un altro caposaldo degli interventi di rafforzamento delle modalità di presa in carico delle persone fragili è costituita dalla DGR 2655/2014 – in continuità con quanto previsto dalla DGR 740/13 – che, attraverso l’utilizzo del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, prevede l’assegnazione di un buono (per compensare le prestazioni di assistenza e monitoraggio assicurate dal caregiver familiare e/o da assistente personale) e di un voucher (per interventi di assistenza domiciliare, di riabilitazione o ricoveri di sollievo) a favore delle persone in condizione di dipendenza vitale. Anche queste misure,atte a favorire la permanenza della persona nel proprio ambiente di vita quotidiana, vengono erogate previa una valutazione multidimensionale, la predisposizione di un progetto individuale e di un budget di cura integrato con gli interventi di pertinenza comunale (n. 108 beneficiari al 31.12.2014). no n ut Attraverso la Cabina di Regia, si sono monitorate le diverse modalità con cui gli UdP hanno realizzato le misure dedicate alle gravi disabilità; un elemento di sicura criticità è stato rappresentato dalla marcata disomogeneità con cui le misure sono state attuate nei diversi ambiti territoriali, sotto diversi profili (tipo di misure, criteri di ammissione, entità dei voucher e dei buoni). Si è anche evidenziata la necessità di un migliore coordinamento nell’informazione al pubblico fra Distretti Asl e UdP o Comuni. Integrazione con il territorio (Uffici di Piano) ia Come già accennato, la piena realizzazione delle politiche di Welfare regionale presuppone l’integrazione dei servizi socio-sanitari con i rispettivi Ambiti territoriali e le Amministrazioni Comunali. C op Strumento principale è stata la Cabina di Regia, che verrà utilizzata anche nel 2015 per garantire una sostanziale evoluzione nei rapporti fra ASL e UDP, nonché fra gli stessi UdP, al fine soprattutto di ridurre la disomogeneità erogativa, la sovrapposizione di servizi o la mancata copertura di bisogni importanti da parte delle famiglie con persone fragili. Nel corso del 2014 si sono raggiunti importanti risultati nel grado di collaborazione dei rispettivi UdP con i servizi socio-sanitari dei rispettivi Distretti ASL: la collaborazione fa parte di un processo in via di progressiva evoluzione, supportato da Regione. A tal proposito si ricordano i Protocolli operativi sperimentali in materia di politiche regionali di welfare sottoscritti nel 2014 tra ASL e gli otto Ambiti Territoriali. 73 Le modalità di collaborazione sono principalmente finalizzate ad assicurare una risposta più completa, sotto il profilo sanitario e sociale, ai bisogni complessi dell’utenza; non è secondario anche l’impatto sulla semplificazione dell’accesso ai servizi da parte delle famiglie. Riequilibrio dell’offerta socio sanitaria Nel 2014 l’ASL ha potenziato l’offerta socio sanitaria residenziale a favore di persone disabili attraverso l’accreditamento e messa a contratto di tutti i posti di RSD, CDD e CSS disponibili sul territorio della provincia di Como. il eg al i Con le regole del 2015, Regione Lombardia intende continuare le azioni intraprese nei precedenti esercizi, attraverso: definizione dei volumi di attività da mettere a contratto, con particolare riferimento alla valutazione degli indici di fabbisogno territoriale e alle nuove unità d’offerta realizzate con finanziamenti pubblici; progressivo adeguamento dei LEA, attraverso un percorso per adottare il criterio dei costi standard, prioritariamente per le RSA; messa a sistema delle sperimentazioni di azioni innovative in risposta ai bisogni emergenti, a partire dalle cure intermedie e dai nuovi servizi per le tossicodipendenze; conferma del Fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili e in prospettiva di sviluppo del budget di cura della persona presa in carico. ai fin Nel 2015 le politiche di governo dell’offerta si realizzeranno attraverso: riequilibrio dell’offerta in termini sia di n. posti letto nel territorio, sia di omogeneità di tariffe per “pacchetti base” di servizi erogati all’utente; riapertura del processo di accreditamento (DGR 2569/2014), quale strumento di innalzamentodel livello qualitativo del sistema socio sanitario; progetti individuali, garantiti da un sistema di voucher, quali risposte integrate, flessibili e modulate in funzione dell’evoluzione del bisogno dell’assistito avente diritto (DGR 116/2013, 740/2013, 856/2013, 392/2013, 2313/2014, 2655/2014, 2942/2014). iliz za bi le ut In particolare, il processo di sviluppo della rete territoriale riguarderà principalmente le unità di offerta socio sanitarie residenziali per anziani (RSA). n Come anticipato nella DGR 1185/2013, per rispondere alla politica regionale che prevede di riequilibrare l’offerta a livello dei singoli distretti e quindi, nell’ambito delle proprie competenze territoriali, l’Asl potrà utilizzare nella programmazione lo strumento degli accordi territoriali. ia no Regione Lombardia ha stabilito il “pacchetto base RSA”, quale primo riferimento per la definizione del costo standard anno 2015, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema territoriale. L’acquisto delle prestazioni dalle RSA sarà regolato dal metodo del “vendor rating”, introdotto progressivamente nel corso del 2015, oltre che da indicatori di fabbisogno del territorio. Con questa metodologia l’ASL effettuerà, in accordo con gli Enti gestori, la rimodulazione del budget annuale in funzione dei punteggi acquisti. op Altri importanti strumenti per il governo della rete di servizi socio sanitari 2015 saranno potenziati e migliorati: sistema informativo: estensione dell’utilizzo del sistema di acquisizione, controllo, verifica ed elaborazione di analisi fondato sul flusso economico (FE) acquisito via SMAF; C introduzione del processo di codifica delle UdO socio sanitarie nel quadro del nuove regole ministeriali – Monitoraggio Rete Assistenziale (MRA); il sistema AFAM sostituirà progressivamente il flusso trimestrale della rete acquisito da SMAF; nuove regole di contrattualizzazione (obbligo dell’autocertificazione antimafia e relativi sistemi di controllo); contratto unico ed Ente Gestore unico ai sensi della nuova DGR 2569/2014 che supera la DGR 3257/2006; 74 Dipendenze Nel 2014 il Dipartimento Dipendenze ha garantito attraverso i Sert la cura e riabilitazione ai soggetti con patologia di dipendenza nonché un’importante azione di studio, monitoraggio, contrasto e prevenzione del fenomeno sviluppando il proprio ruolo di regia e coordinamento territoriale attraverso l’organismo consultivo “Comitato Rete Territoriale prevenzione”, realizzando il Piano Prevenzione Dipendenze 2013 – 2014 e il Piano di Intervento territoriale sul gioco d’azzardo patologico in applicazione della Misura 5 DGR 856/2013, definendo il Piano Prevenzione 2014 – 2015 e realizzando numerosi interventi e progetti di provata efficacia per i quali si rimanda alla specifica sezione del paragrafo “Promozione di stili e ambienti favorevoli alla salute”. il eg al i Importante il coordinamento dei progetti sperimentali regionali nuovo welfare finanziati con DGR n. 3239/2012 nelle aree dipendenza “Prevenzione e riduzione del rischio” (Progetto “Party con noi”), “Adolescenti” (Progetto “Co-adattamenti”) e “Cronicità” (Progetto “Approdo Sicuro”) nonché l’attività di supporto alla programmazione dell’Osservatorio Dipendenze territoriale. Nel 2015 proseguirà il progetto area “cronicità” a budget fino alla messa a regime con accreditamento dell’UdO. Proseguiranno i progetti “Party con noi” e Coadattamenti” fino a confluire in progetti europei. ai fin Nel 2015 verranno implementate, dando una forte impronta di integrazione in rete tutte le azioni in ambito preventivo correlate alla Rete Regionale Prevenzione e ai progetti regionali in linea con il Piano Nazionale e Regionale Prevenzione 2014 – 2018 e il lavoro dell’Osservatorio Dipendenze. Si realizzeranno gli interventi del Piano Locale Prevenzione Dipendenze 2014 – 2015 e si definiranno protocolli con le associazioni di auto aiuto per favorire la presa in carico dei problemi alcol correlati. S.E.R.T iliz za bi le Nell’ambito della cura e riabilitazione nel 2014 i Sert hanno garantito l’assistenza a 2553 soggetti residenti con problemi di consumo, abuso e dipendenza da sostanze psicotrope illegali e legali con prestazioni ambulatoriali, in carcere o presso strutture residenziali con accesso libero e in assenza di liste d’attesa prestando particolare attenzione alla valutazione degli esiti dei trattamenti nell’ambito del progetto “Net Outcome”. Gli interventi di cura si sono integrati con quelli erogati dalle strutture accreditate residenziali di settore in un’ottica di sistema territoriale. Importante, in particolare, l’impegno dei Sert nel garantire l’assistenza ai soggetti con dipendenze comportamentali non mediate da sostanze quale il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) presi in cura attraverso l’erogazione di voucher ai sensi della Misura 5 DGR n. 856/2013, non rientrando ancora la patologia nei LEA. op ia no n ut Nelle successive tabelle 85, 86 e 87 sono riportati i principali indicatori di domanda di cura Sert nonché gli indicatori che ne caratterizzano l’utenza negli ultimi anni. Il numero complessivo degli utenti Sert rispetto al 2013 è in leggero aumento con riferimento in particolare ai soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico e da alcoldipendenza. Si confermano le tendenze nazionali che riportano una diminuzione del consumo di sostanze illegali nella popolazione generale e un trend ancora in aumento nella fascia giovanile (cannabinoidi e sostanze stimolanti) denotando ciò la necessità di investire ancora nella prevenzione in ambito giovanile. La sostanza d’uso primaria prevalente permane l’eroina seguita da cocaina e cannabinoidi. In netto aumento invece i soggetti in cura per Gioco d’Azzardo Patologico a conferma che la popolazione di Como, seconda città italiana nella spesa pro-capite per giochi d’azzardo, ha un alto rischio di sviluppo per questa dipendenza. Nel 2015 a partire dal secondo semestre nei Sert verrà adottato il modello regionale di valutazione multidimensionale del bisogno sui casi nuovi o riammessi con definizione della gravità clinica. Contestualmente i giocatori d’azzardo patologico verranno presi in carico come per le altre patologie di dipendenza con prestazioni tariffate a carico del SSN. C Tabella 85– Indicatori di domanda di cura area Dipendenze – Periodo Anni 2010-2014 ASSISTENZA SERT ANNO 2010 ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 ANNO 2014 proiezione Soggetti assistiti nei SERT 2.618 2.622 2.537 2.553 2.618 Prestazioni tariffate erogate nei SERT 178.288 123.957 108.028 100.361 103.572 Soggetti assistiti dal SERT in carcere 345 329 359 333 333 Soggetti residenti assistiti in comunità 244 262 244 242 241 75 Tabella 86 – Indicatori di domanda utenti Sert alcoldipendenti (AD)) – Periodo Anni 2011-2014 ANNO 2012 ANNO 2013 PROIEZIONE ANNO 2014 445 477 485 531 73,9% maschi 76,9% maschi 78,4% maschi 79,1% maschi % fascia età 19-29 5,8 % 8,2 % 4,7 % 5,1 % % fascia età 30-49 60 % 66,3 % 58,6 % 52,5% 59,5 % 59,7 % 59,4% 56,5% 16,4 % l. elementare 16,5 % l. elementare 14,9 % l. elementare 51 % l. media inf. 50,2 % l. media inf. 50,7 % l. media inf. 25,4 % dipl. sup. 29,7 % dipl. sup 29,7 % dipl. sup N. utenti Alcooldipendenti % occupati Scolarità prevalente 50 % l. media inf. 24,9 % dipl. sup. Bevanda alcolica prevalente Prevalenza nei distretti di residenza in ordine decrescente 15,3% l. elementare 55,3 % vino 57,6 % vino 54,2 % vino 27,2 % birra 28,1 % birra 25,4 % birra 13,7 % superalcolici 11,9 % superalcolici 12,2 %superalcolici Brianza, MAL, Brianza, Como, Brianza, Como, Brianza, Como, Como, Sudovest MAL, Sudovest Sudovest, MAL, Sudovest, MAL, 55,9 % vino 26,4% birra% 13,4%superalcolici fin Sesso prevalente il eg al i ANNO 2011 INDICATORE N. utenti Tossicodipendenti e altre dipendenze di cui: 2.177 54 60 93 163 147 131 85,2% maschi 85,7% maschi 19 % 35 % 14,6 % 14,9% 46,5 % 43,9 % 41,5 % 38,9% 67,6 % 63,5 % 61,1% 60% 61,9 % l. media inf. 26,9 % dipl. sup. 59,5% l. media inf. 29,4% dipl. sup 64,1 % lic. media inf. 69,5 % lic. media inf. 25,6 % dipl. sup. 16,8 % dipl. sup. ia Scolarità prevalente 2.124 84,4 % maschi no % fascia età 25-39 2.094 85,4 % maschi n % fascia età 15-24 ut Sesso prevalente Proiezione Anno 2014 2.060 iliz N. valutazioni multidimensionali GAP effettuati su Misura 5 DGR 856 N. voucher assegnati e PAI attivati pazienti GAP su Misura 5 DGR 856 Anno 2013 za N. utenti GAP % occupati Anno 2012 bi le Anno 2011 INDICATORE ai Tabella 87 – Indicatori di domanda utenti Sert tossicodipendenti e altre dipendenze comportamentali (GAP) – Periodo Anni 2011-2014 61,5 % eroina 20,8 % cocaina 16 % cannabis 62,5 % eroina 22,3 % cocaina 13,5 % cannabis 61,7 % eroina 21,1 % cocaina 13,7 % cannabis 60,2% eroina 21,4% cocaina 12,7% cannabis Sostanza d’uso secondaria 56,3 % cocaina 22,6 %cannabis 13,2 % alcol 54,9 % cocaina 19,5 %cannabis 16,8 % alcol 50,6 % cocaina 20,7 %cannabis 20,3 % alcol 50,2% cocaina 22,1%cannabis 17,4% alcol Como, Sudovest, Brianza, MAL Como, Brianza, Sudovest, MAL Brianza, Sudovest, MAL, Como Brianza, Sudovest, MAL, Como C op Sostanza d’uso primaria Prevalenza nei distretti di residenza in ordine decrescente 76 LE RISORSE DEL SISTEMA Le risorse umane e professionali il eg al i Nel corso dell’anno 2014 il funzionamento dei servizi dell’ASL è stato assicurato da un numero di dipendenti pari a 635 corrispondenti a 603,64 ricondotti a unità intera tenendo conto dei 106 dipendenti con impegno lavorativo part-time. La seguente tabella rappresenta il personale suddiviso per macro-classi secondo i criteri di rilevazione dei contingenti adottati al livello regionale. Come si può notare il 74,64% dei dipendenti è composto dal personale del comparto, il 17,95% dai Dirigenti Medici e Veterinari ed il 7,09% dalla dirigenza Sanitaria Professionale Tecnica ed Amministrativa (S.P.T.A). Tabella 88 - Distribuzione per macro classi di profili ed aree contrattuali (31/12/2014) - Fonte: ADS – Gestione del personale TEMPO PIENO TEMPO PARZIALE Personale infermieristico 54 23 Personale tecnico sanitario 6 Personale vigilanza e ispezione 65 12 Personale della riabilitazione 8 5 Assistenti sociali 20 Personale amministrativo 165 Personale ruolo tecnico non sanitario 48 Personale ausiliario specializzato servizi assistenziali 1 Personale ausiliario specializzato servizi economali TOTALE COMPARTO NON DIRIGENZIALE Dirigenza medica za Dirigenza veterinaria Dirigenza professionale tecnica TOTALE AREA DIRIGENZA TOTALE COMPLESSIVO ut Dirigenza amministrativa iliz Dirigenza sanitaria TEMPO DETERMINATO TOTALE 77 6 77 fin 13 8 ai 49 3 28 2 216 3 54 1 2 1 2 3 368 103 5 476 76 1 1 78 35 1 bi le MACRO CLASSI DI PROFILI/AREE CONTRATTUALI 36 30 5 30 1 6 9 9 155 3 159 523 106 6 635 no n La struttura organizzativa inoltre mostra una netta prevalenza della presenza femminile nel personale dell’area del comparto e una distribuzione pressoché omogenea all’interno delle Aree della Dirigenza. Tabella 89 - Distribuzione per area di appartenenza e per sesso (31/12/2014) - Fonte: ADS – Gestione del personale ia AREA CONTRATTUALE DI APPARTENENZA DONNE NUMERO DIPENDENTI UOMINI NUMERO DIPENDENTI RIPARTIZIONE % PER AREA CONTRATTUALE NUMERO DIPENDENTI RIPARTIZIONE % PER AREA CONTRATTUALE 476 330 69,33% 146 30,67% Dirigenza S.P.T.A. 45 21 46,67% 24 53,33% Dirigenti Medici e Veterinari 114 57 50,00% 57 50,00% TOTALE 635 408 64,25% 227 35,75% C op Comparto Analizzando la piramide dell’età dei dipendenti, si nota un peso maggiore del personale delle classi di età centrali (45-54 anni), relativamente elevate tenendo conto dei requisiti anagrafici necessari per maturare il diritto alla pensione: il 91,02% del totale dei dipendenti è ultraquarantenne con un’età media superiore ai 50 anni (50 anni e 6 mesi), più elevata nelle aree dirigenziali (55 anni per i dirigenti medici e veterinari e 54 anni per la dirigenza S.P.T.A.) rispetto al comparto (49 anni), a riprova di una più lunga durata di tali rapporti e delle 77 difficoltà, anche di carattere normativo, per l’ingresso di nuove figure (al 31/12/2014, il monitoraggio individua un solo dirigente medico con meno di 35 anni). La classe di età che ha un peso maggiore è quella dei dipendenti compresi tra i 50 e i 60 anni che da sola arriva a coprire il 50,08% dell’intera popolazione. Esiguo il numero di coloro che hanno meno di 35 anni: appena 30 unità. Piramide delle età del personale dipendente Grafico 32 - Piramide delle età del personale dipendente (31/12/2014) - Fonte: ADS – Gestione del personale 65-70 anni 60-64 anni Età 50-54 anni M 45-49 anni F 40-44 anni 35-39 anni 30-34 anni 25-29 anni 100 50 0 50 100 fin 150 il eg al i 55-59 anni Numero Unità Distribuzione per età del personale dipendente ai Grafico 33 - Distribuzione per età del personale dipendente (31/12/2014) - Fonte: ADS – Gestione del personale 500 bi le 400 300 60-70 anni 50-59 anni 200 40-49 anni 100 0 CDI R 25-39 anni MEDV iliz CALT za Numero unità Area contrattuale ia no n ut La linea di rigore, adottata ormai da diversi anni nell’ambito della P.A., si è contraddistinta per interventi che hanno interessato innanzitutto le dinamiche retributive, ma nondimeno hanno inciso anche su quelle occupazionali, attraverso un sempre più stretto governo del turn-over. Al progressivo contenimento del flusso occupazionale in entrata si sono poi sovrapposti interventi legislativi miranti ad innalzare l’età di uscita dal lavoro, con la conseguenza di rendere sempre più elevata l’anzianità media degli occupati nel settore pubblico. [Anzianità ed età del personale pubblico, Collana Aran Occasional Paper, numero 3, Giugno 2013] I vincoli esistenti nel turnover hanno infatti determinato nella realtà aziendale comasca un progressivo invecchiamento del personale dipendente con un’età media di un anno superiore rispetto al 2013 per ogni area contrattuale. C op Tale dato, incrociato con l’aumento della speranza di vita alla nascita (82,6 anni secondo le statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) deve essere correlato con l’aumento del numero dei dipendenti ai quali vengono riconosciuti periodi di congedo straordinario per assistere familiari con gravi disabilitàai sensi dell’art. 33 della Legge 104/92; nell’ASL di Como, approssimativamente nel 75% dei casi, si tratta di permessi concessi per l’assistenza a genitori, suoceri e zii. Nel conto annuale dell’esercizio 2013 sono state indicate 112 unità titolari di permessi per legge 104/92; nel corso del 2014 sono state pubblicate nell’albo aziendale nuove determine per il riconoscimento degli stessi diritti a 22 ulteriori dipendenti. Così mentre da un lato incrementa il ricorso a tale tipologia di permesso (2.254 giorni nel 2012, 2.255 giorni nel 2013, 2.490 giorni nel 2014), dall’altro diminuisce il numero dei giorni legati alla maternità (ad esempio, con riferimento all’astensione obbligatoria 861 giorni nel 2013 e appena 563 nel 2014). Aumenta inoltre nel 2014 il numero delle assenze per malattia. 78 Scorporando il dato aggregato nelle sue componenti, si realizza tuttavia che la percentuale delle cosiddette “malattie brevi” (di durata inferiore a 10 giorni) diminuisce: 50,8% sul totale delle assenze per malattia nel 2013, 40,8% nel 2014. Ad aumentare è infatti la percentuale dei giorni legati a malattie di durata superiore ai 10 giorni, ai ricoveri, alle patologie i cui effetti si prolungano nel tempo. Tabella 90- Permessi retribuiti legati ad assenze per malattia. Periodo 2012 – 2014 - Fonte: ADS – Gestione del personale Anno 2012 Numero Giorni Tipologia assenza Numero Giorni Anno 2014 Valori percentuali Numero Giorni 225 4,5% 163 3,1% Malattie di durata compresa tra 1 e 10 giorni 2.476 49,5% 2.655 50,8% 2.725 40,8% Malattia di durata superiore a 10 giorni 1.970 39,4% 2.140 41,0% 3.092 46,3% 27 0,5% 90 1,7% 201 3,0% 0,0% 7 0,1% 115 1,7% 6,0% 170 3,2% 438 6,6% Malattia retribuita al 90% * Malattia retribuita al 50%* Ricoveri 301 4.999 5.224 1,6% 6.678 fin Totale 107 Valori percentuali il eg al i Giorni di assenza legati a gravi patologie Valori percentuali Anno 2013 Nota: * Numero complessivo giorni di malattia superiore a 9 mesi nell'ultimo triennio dall’ultimo episodio registrato ai Si può ipotizzare che siano questi dati, uniti all’obbligo della fruizione totale delle ferie maturate nell’anno, a causare un rallentamento nella velocità di riduzione dei tassi di assenza del personale. iliz za bi le Il P.O.A. approvato da Regione Lombardia con DGR del 19/12/2012, modificando radicalmente la struttura organizzativa aziendale preesistente, si è rivelato efficiente e funzionale al raggiungimento degli obiettivi di Governance rendendo necessarie solamente trascurabili variazioni in itinere. Nel complesso, nel confronto tra il 2013 e il 2014, non cambia la percentuale del personale assegnato alle strutture territoriali aziendali (Distretti Socio Sanitari e Veterinari), seppure nell’ambito di una diversa distribuzione interna. Si conferma il personale afferente ai Dipartimenti Sanitari (Prevenzione Medica e Veterinaria, Cure Primarie, Programmazione Acquisto e Controllo Sanitario) che passa dal 43% al 44% del totale dei dipendenti, così come rimane pressoché invariata la percentuale di coloro che svolgono il proprio servizio nell’ambito delle strutture centralizzate di supporto (Dipartimento Amministrativo, Staff e Direzioni Aziendali). ut Grafico 34- Distribuzione per area di assegnazione del personale dipendente (Confronto dati 2013 – 2014) - Fonte: ADS – Gestione del personale ANNO 2013 Dipartimento Amministrativo 13% n Staff 4% no Distretti Veterinari 10% ia Distretti Socio Sanitari 15% op C Distretti Veterinari 8% Staff 4% Dipartimento Amministrativo 15% Dipartimento ASSI 11% Distretti Socio Sanitari 17% Direzione 1% Direzione 1% 79 Dipartimento ASSI 14% ANNO 2014 Dipartimenti Sanitari 43% Dipartimenti Sanitari 44% Le risorse logistiche Nel 2014 l’ASL nell’ottica della razionalizzazione/riordino/valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà si è continuato il percorso già intrapreso nelle precedenti annualità continuando gli interventi di adeguamento della sede ASL di via Pessina 6 in Como. il eg al i In particolare si ricorda il trasferimento dall’ex Op San Martino dell’UOS Sistemi Informatici Aziendali e del Dipartimento PACS, la realizzazione di una sala formazione in via Pessina, il trasferimento dell’UOS Impiantistica in palazzina “Ponte” di proprietà ASL nell’ex OP San Martino e realizzazione nella medesima di un archivio. Queste azioni hanno permesso sia di proseguire nella razionalizzazione e utilizzo della sede di via Pessina che di liberare ulteriori spazi di proprietà dell’A.O. Sant’Anna presso l’ex OP San Martino. Si è inoltre proseguito nella revisione/riduzione delle sedi di non di proprietà distrettuali verso la conseguente razionalizzazione di quelle di proprietà perseguendo il fine della riduzione di costi pur garantendo i servizi ai cittadini. E’ stata attuata una parziale riorganizzazione del Distretto MAL attraverso la ridistribuzione, nella palazzina di proprietà di via Diaz in Menaggio, degli spazi consultoriali ove è stato trasferito anche il servizio ADI e il SUW (questi ultimi hanno permesso di liberare in parte la sede in comodato di Villa Govone). ai fin In modo analogo si è proceduto nel Distretto Sud Ovest: il servizio ambulatoriale del sabato è stato trasferito da Appiano Gentile a Fino Mornasco permettendo in tal modo di trasferire la postazione di CA di Lurate Caccivio (in sede non di proprietà) ad Appiano Gentile (sede di proprietà). Si è inoltre rinegoziato il contratto di locazione della sede di Olgiate Comasco ottenendo dalla controparte condizioni economiche più favorevoli. bi le Nella sede del Dipartimento Veterinario (in comodato d’uso via Stazzi Como) si è proceduto alla realizzazione di nuovi uffici e alla ridistribuzione degli spazi esistenti permettendo in tal modo il trasferimento dell’ufficio cassa al piano terra e il trasferimento nella stessa sede dell’UOC Servizio di Programmazione, Accreditamento e Osservatorio Epidemiologico Veterinario. za Le risorse economico finanziarie iliz Il contesto economico-finanziario 2015 è fortemente legato agli accordi tra Governo e Regioni per il nuovo Patto per la Salute 2014-2016. Le risorse per il 2015 sono confermate dal “DDL stabilità” fatte salve eventuali rideterminazioni. In particolare Regione Lombardia, in tale contesto di risorse non ancora completamente individuate, definisce come “ponte” il bilancio preventivo per l’esercizio 2015. ut Tabella 91 – Bilancio Consuntivo 2013 – Bilancio Preventivo 2014 e IV CET 2014 – ASL di Como A.S.L. DELLA PROVINCIA DI COMO Bilancioconsuntivo 2013 Bilancio Preventivo 2014 IV CET 2014 690.116 698.224 695.604 99.369 100.124 97.419 Funzioni non tariffate 504 504 504 Utilizzi contributi esercizi precedenti 208 - 123 RICAVI ia Ricavi ASSI no Quota Capitaria n Voce 8.332 2.019 7.579 Altri contributi 40 0 1 Entrate proprie 3.789 4.325 3.753 272 252 274 op Altri contributi e fondi da Regione Libera professione (art. 55 CCNL) C Prestazioni S.S.R. Proventi finanziari e straordinari Ricavi per prestazioni sanitarie Totale Ricavi (al netto capitalizzati) 80 2 181 1.121 64 802.877 51 805.448 806.429 COSTI DRG 285.960 290.699 291.117 Ambulatoriale 119.793 119.164 119.647 4.877 4.991 4.730 Neuropsichiatria Screening Farmaceutica territoriale + Doppio canale 995 1.357 1.100 101.118 103.138 102.130 382 367 386 File F 37.449 40.325 40.231 Psichiatria 21.756 21.655 21.992 Personale 33.173 33.128 33.025 IRAP personale dipendente 2.244 2.236 Libera professione (art. 55 CCNL) + IRAP Costi ASSI 225 233 99.369 100.124 il eg al i Protesica e dietetica in convenzione 2.239 227 97.419 Ammortamenti (al netto dei capitalizzati) 2.319 3.224 Medicina Generale e Pediatri 51.214 52.152 Beni e Servizi (netti) 9.943 8.095 Altri costi 2.622 1.910 126 12 438 17.341 17.395 Integrativa e protesica non erogata in farmacia (compresi acq. di beni) ai 17.905 Oneri finanziari e straordinari 587 2.188 - 323 5.297 8.986 1.388 - - 802.877 805.448 806.425 9.432 bi le Costi per prestazioni sanitarie Costi per servizi sanitari-Mobilità Internazionale Passiva Totale Costi (al netto capitalizzati) 9.487 fin Accantonamenti dell'esercizio 2.005 51.360 iliz za Livelli essenziali di assistenza: La tabella sottoriportata rappresenta, in valori percentuali, le risorse dedicate dall’ASL di Como alle tre macro aree d’intervento della prevenzione, dell’assistenza distrettuale e dell’assistenza ospedaliera, riportando una sintesi dei dati rendicontati nel modello ministeriale LA, che costituisce un allegato del bilancio d’esercizio. no n ut Nell’ASL di Como il trend per livello di assistenza nel corso degli ultimi quattro anni evidenzia un riscontro della politica sanitaria con un contenimento progressivo dei costi dell’”Assistenza ospedaliera” ed un incremento percentuale dell’”Assistenza distrettuale”. Il consolidamento nel corso del 2013 dei nuovi modelli di assistenza, quali le MAC (macroattività ambulatoriali complesse), le nuove reti sanitarie (in particolare l’ospedalizzazione domiciliare), la gestione dei sub-acuti, ha comportato uno spostamento di risorse dall’assistenza ospedaliera a quella distrettuale. ia Per quanto riguarda l’”Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro”, si rileva un posizionamento percentuale pari al 4,1%, valore che risulta in linea con gli anni precedenti, nel pieno rispetto degli obiettivi previsti a livello di programmazione regionale e locale. Tabella 92 – Andamento percentuale dei costi per Livello di Assistenza – Fonte: “Modello LA” ASL di Como – Periodo Anni 2010-2013 MODELLO LA 2010 MODELLO LA 2011 MODELLO LA 2012 MODELLO LA 2013 Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro 4,3% 4,0% 4,1% 4,1% Assistenza distrettuale 58,2% 58,9% 59,9% 60,1% Assistenza ospedaliera 37,5% 37,1% 36,0% 35,8% C op LIVELLI ASSISTENZA 81 RELAZIONE ATTIVITA’ 2014 L’orientamento del cittadino alla relazione con i servizi La prevenzione: promozione e tutela della salute - La promozione della salute e i corretti stili di vita - La prevenzione per l’uomo - La prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro - La prevenzione veterinaria La presa in carico dell’assistito La rete dei servizi sanitari territoriali Il governo della rete dei servizi sanitari territoriali La rete dei servizi socio-sanitari Il governo della rete dei servizi socio-sanitari fin Organizzazione e gestione del sistema ASL ai il eg al i Per le seguenti aree strategiche, declinate nel documento di programmazione anno 2014: bi le è stata redatta una breve relazione dell’attività svolta che tiene in considerazione anche le eventuali novità intervenute in materia. C op ia no n ut iliz za Attraverso l’utilizzo di una forma schematica, sono stati messi in evidenza – per area – i punti di forza, le criticità e/o i punti debolezza che hanno concorso nella realizzazione degli stessi; in particolare per quest’ultimi l’analisi effettuata è stata utilizzata dalle strutture aziendali come spunto di riferimento nella programmazione dell’attività anno 2014. 82 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL SISTEMA ASL RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 il eg al i In un’ottica di razionalizzazione di risorse di sistema si è proceduto alla applicazione “a regime” del POA 2012-2014. In applicazione della DGR n. IX/3822 del 25/07/2012 è stata inviata una ulteriore proposta di aggiornamento annuale POA adottata con deliberazione n. 780 del 17/12/2014. Tale proposta risulta in attesa di decreto di approvazione regionale. Sotto il profilo micro organizzativo è stato altresì radicalmente rivisto l’assetto degli incarichi dirigenziali di natura professionale, attribuendo a ciascuna posizione uno specifico ambito di competenza tecnica. Nell’ottica della razionalizzazione e della valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà, si è incrementato l’utilizzo delle sedi di proprietà, trasferendo diversi servizi aziendali presso sedi di proprietà, permettendo in tal modo di liberare in parte o totalmente gli immobili che non sono di proprietà dell’ASL di Como quali per esempio quelli nell’ex OP. Per l'anno 2014 l’ASL ha effettuato acquisti di beni e servizi per una percentuale pari al 51,2% superiore all’obiettivo regionale del 50%. Le procedure di gara sono state effettuate tramite la piattaforma SINTEL ai Consulenze sanitarie: 459.000 € rendicontati nel IV CET 2014, 679.000 € di valore obiettivo; Spese di rappresentanza 36.000 € rendicontati nel IV CET 2014, 71.800 € di valore obiettivo; Missioni 24.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 96.000 € di valore obiettivo; Formazione 57.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 57.000 € di valore obiettivo; Autovetture 176.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 222.400 € di valore obiettivo; Personale a tempo determinato 196.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 304.000 € di valore obiettivo; Contratti atipici 44.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 44.000 € di valore obiettivo; Prestazioni di lavoro 85.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 67.000 € di valore obiettivo. bi le - fin Si è data inoltre piena applicazione a quanto previsto dalle normative per la Spending Review nella Pubblica Amministrazione con i piani di risparmio conseguenti per le diverse tipologie di spesa ove era previsto un valore obiettivo pari a 1.541.000 € e il risultato a lV CET è pari a 1.077.000 €, qui di seguito viene rappresentato il confronto delle voci di spesa tra i dati relativi aI IV CET e quelli obiettivo: za Relativamente alle risorse umane-professionali, nel corso dell’anno 2014 il numero di dipendenti è stato pari a 635 corrispondenti a 603,64 ricondotti ad “unità intera” tenendo conto dei 106 con impegno lavorativo part-time; emerge una diminuzione del personale pari a 1,43 “unità intera” rispetto ai dati del 31.12.2013. iliz Vista la progressiva diminuzione della dotazione organica registrata negli ultimi 4 anni, il personale ha dovuto esprimere capacità, flessibilità ed efficienza per assicurare il mantenimento dei servizi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo; al fine di raggiungere tali obiettivi, in molte servizi aziendali, sono state individuate ed introdotte soluzioni e strumenti di semplificazione interna con proposta di percorsi di valorizzazione del capitale umano attraverso una qualificata offerta formativa. PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ no n ut PUNTI DI FORZA Raggiungimento del risultato economico Gestione delle gare consorziate per l’acquisto di beni e servizi in un’ottica di economicità, efficienza ed efficacia Definizione di metodologie di lavoro improntate a criteri di appropriatezza organizzativa, mediante l’adozione, ove possibile, di procedure operative standardizzate e di miglioramento dei processi di qualità delle attività aziendali C op ia Riorganizzazione riordino e valorizzazione del Patrimonio immobiliare di proprietà. 83 Variabilità, in corso d’anno, di logiche di sistema non preventivate che hanno influenzato la programmazione delle attività Ulteriore semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti in termini di efficienza ed appropriatezza organizzativa nel rispetto dei limiti di spesa. Promozione dell’utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione aziendale con i cittadini e con gli enti pubblici e privati Complessità nell’espletamento delle procedure di gara mediante la piattaforma SINTEL L’ORIENTAMENTO DEL CITTADINO ALLA RELAZIONE CON I SERVIZI RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 Semplificazione dei processi informativi per il cittadino: Si è proceduto all’aggiornamento in tempo reale della Carta dei Servizi telematica sul sito aziendale da parte dei Dipartimenti e Distretti. Valorizzazione e miglioramento dell’integrazione della rete distrettuale degli URP: si sono tenuti periodici incontri con i referenti URP distrettuali; è stato predisposto e approvato il nuovo Regolamento per la gestione dei reclami. il eg al i Crescita delle professionalità specifiche nel campo della comunicazione/informazione: organizzati due corsi dedicati a varie figure professionali aziendali; gli argomenti dei corsi erano la Gestione della comunicazione con l’utenza, con particolare riguardo a quella telefonica ed il Problem solving nell’attività quotidiana. Nuovo design grafico del sito aziendale, che consente una maggiore quantità di contenuti in termine di informazioni, organizzati secondo le linee guida sull’accessibilità dei siti WEB delle PA. Il sito realizzato consente anche una maggiore tempestività e semplicità nell’aggiornamento dei contenuti. PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ fin Necessario introdurre ulteriori facilitazioni per l’utente, ad esempio la possibilità di pagamento on line delle visite per patenti. C op ia no n ut iliz za bi le ai Collaborazione fattiva di tutte le strutture aziendali 84 LA PREVENZIONE: PROMOZIONE E TUTELA DELLA SALUTE LA PROMOZIONE DELLA SALUTE E I CORRETTI STILI DI VITA RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 C op ia no n ut iliz za bi le ai fin il eg al i E’ proseguita, anche attraverso incontri programmati di formazione sul campo, la collaborazione a livello programmatorio tra le varie articolazioni aziendali nell’ambito dei programmi correlati alle reti SPS, WHP, HPH e al Piano Locale di Promozione della Salute. Promozione attività fisica e corrette abitudini alimentari:Il SIAN nel 2014 ha proseguito il proprio impegno in materia di sorveglianza sugli stili di vita della popolazione. In particolare, rielaborando i dati precedentemente raccolti (anno 2012) relativi alla sorveglianza stili di vita adulti tra i 18 e gli 80 anni della provincia di Como, ha predisposto il libretto “Cambia il tuo modo di vivere prima che la vita cambi te” rivolto a tutta la popolazione. Nell’opuscolo sono altresì riportati i risultati del Progetto ”Prescrizione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia in Lombardia” unitamente a consigli su tutti gli stili di vita salutari. Complessivamente ne sono state distribuite 21.650 copie, attraverso sindaci, medici di medicina generale, pediatri di famiglia, farmacie, strutture sanitarie accreditate e tutti i distretti Asl; l’opuscolo è anche pubblicato sul sito web dell’ASL di Como. Scale per la salute: causa traslochi e nuove sedi si è provveduto, in tutte le sedi ASL dotate di ascensore, a riposizionare, ad ogni piano, la cartellonistica che invita l'utente a servirsi delle scale anziché dell'ascensore. Sul sito intranet è disponibile documentazione specifica che rinforza questo messaggio e cioè che salire le scale a piedi fa bene alla salute. Riduzione del sale nella dieta: è proseguita l’azione di promuovere meno sale nel pane, abitudine importante per la salute della popolazione in particolare dei bambini, sensibilizzando ulteriormente le associazioni locali di panificatori a reclutare un sempre maggior numero di panificatori aderenti alla campagna "Con meno sale nel pane c'è più gusto ... e guadagni in salute". Anche in occasione della visita ispettiva nutrizionale programmata, sono state sensibilizzate all'approvvigionamento di pane a ridotto contenuto di sale 180 scuole dell'infanzia della provincia di Como, sia attraverso la consegna del pieghevole dedicato sia attraverso una specifica indicazione scritta. Per migliorare la salute fisica e mentale di tutta la popolazione, sono stati consolidati altresì, gli interventi di promozione all’attività fisica sulle varie fasce d’età. Sono stati attivati tre nuovi Piedibus nel Comune di Veniano e tre Gruppi di Cammino presso i Comuni di Villaguardia, Lomazzo e Olgiate Comasco. Per incentivare maggiormente l’organizzazione di altri Piedibus e gruppi di Cammino nel territorio provinciale, è stata inviata una lettera a tutte le Amministrazioni Comunali e ai Dirigenti degli Istituti Comprensivi: nel testo della lettera l’ASL ha precisato di essere disponibile ad offrire la propria competenza e collaborazione per la messa a punto dell’organizzazione di tali iniziative. Allattamento al seno: Si è provveduto ad inserire la promozione dell'allattamento al seno tra i programmi di Rete da sviluppare all’interno dei lavori del tavolo interaziendale relativo al percorso nascita istituito con le strutture sanitarie erogatrici nel corso del mese di settembre 2014. Nello specifico è stata avviata una indagine conoscitiva sull’allattamento al seno, da completarsi nell’anno 2015, coinvolgente sia i dipendenti Asl sia i genitori dei bambini che accedono nel primo anno di vita ai centri vaccinali. Sulla base dei dati raccolti si valuteranno le azioni da attuare. Rete Whp: Nel 2014, nell’ambito della rete WHP, l'Azienda Ospedaliera S. Anna di San Fermo che ha attivato gli interventi di promozione della salute sui dipendenti relativi a due aree tematiche con relative buone prassi: “Promozione di un'alimentazione corretta” e “Contrasto al fumo di tabacco” con il coinvolgimento attivo di 1800 soggetti. Il Servizio Spsal del Dipartimento di Prevenzione Medico e il Dipartimento Dipendenze hanno altresì collaborato attivamente con una ditta del settore chimico aderente alla rete Whp nello sviluppo di un intervento di promozione del Contrasto al fumo tramite lo svolgimento di incontri informativi a 60 lavoratori sul tema dipendenza tabagica e successiva esecuzione di prove spirometriche nonché invio eventuale all’ambulatorio per la disassuefazione tabagica. Tabagismo e altre dipendenze: Nel 2014 sono state realizzate tutte le attività programmate nella prevenzione delle dipendenze implementando il lavoro di rete con le scuole e con gli altri enti dello specifico Comitato. E’ stato altresì definito il Piano Locale Prevenzione delle dipendenze 2014 – 2015. Tra le azioni previste , sono stati realizzati i seguenti interventi preventivi: formazione agli adulti con ruolo educativo, interventi di prevenzione universale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado di provata efficacia (Life Skills Training e Unglugged), collaborazione nell’ambito delle Scuole che promuovono salute, interventi di prevenzione selettiva rivolti a giovani consumatori segnalati dalle FF.OO. alla Prefettura (Spazio In-Dipendenze Giovanili) e volti a prevenire l’incidentalità correlata all’uso di sostanze (protocollo DOS in collaborazione con Polizia Locale). Particolarmente intenso è stato l’impegno posto nella definizione, ai sensi della DGR 856/2013, del Piano di intervento territoriale sul Gioco d’Azzardo Patologico e nella piena realizzazione delle azioni di carattere informativo, divulgativo e formativo nei diversi contesti (scuola, territorio, enti, amministratori, popolazione, target anziani). Nello specifico della dipendenza tabagica, sono continuati gli interventi di prevenzione nelle scuole ed è stato dedicato uno spazio significativo alla progettazione e realizzazione di interventi rivolti al target lavoratori. Sono state coinvolte una ditta del settore terziario e una ditta del manifatturiero, individuando i soggetti fumatori. Gli stessi sono stati inseriti in un programma per lo studio sull’abitudine al fumo e sottoposti a questionario specifico, spirometrie semplici e rilevazione CO nell’espirato. L’indagine è stata preceduta da un momento informativo/formativo al fine di illustrare lo scopo del progetto. Gli esiti degli esami effettuati sono stati consegnati al medico competente dell’azienda e in copia ai singoli lavoratori nel rispetto della privacy. Sono stati successivamente indirizzati al Servizio Dipendenze per l’avvio su base volontaria di un programma di disassuefazione dal fumo. E’ proseguito il counselling presso l’ambulatorio di Medicina 85 dello Sport indirizzando i soggetti fumatori presso i servizi di cura specifici. Per quanto riguarda l’attività di promozione della salute rivolta alla popolazione generale, un ruolo importante è stato svolto dai MMG che, attraverso l’applicazione dei PDTA relativi alle patologie croniche, oltre al monitoraggio e cura delle patologie hanno svolto una diffusa azione di sensibilizzazione nei confronti degli assistiti per l’adozione di corretti stili di vita e la prevenzione del tabagismo. PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ Integrazione tra strutture ASL, rete SPS, enti, istituzioni e associazioni del territorio nella pianificazione degli interventi/programmi di promozione della salute Proseguimento della collaborazione interdisciplinare tra SPSAL e Dipartimento dipendenze per la promozione di comportamenti corretti tra i lavoratori con particolare riguardo alla disassuefazione dall’abitudine tabagica Aumento dell’azione preventiva attraverso una forte strutturazione del lavoro di retesostenuto da una capillare e specifica diffusione di strumenti informativi - rivolti a tutta la popolazione - di promozione di corretti stili di vita (es. libretto nelle scuole) Qualità degli interventi utilizzando programmi di provata efficacia Corretta progettazione con indicatori predefiniti e misurabili Disponibilità di personale esperto e qualificato Sviluppo di interventi in aree sperimentali e innovative (ludopatie) Efficacia della verifica ispettiva sul rispetto dei menu e sulla gradibilità da parte dei piccoli utenti nelle scuole dell’infanzia, che ha consentito una raccolta di informazioni utili al miglioramento delle indicazioni per la dieta e contestualmente lo stimolo a corretti stili di vita Sviluppo e realizzazione incollaborazione con alcuni insegnanti e l’AO S. Annapresso una scuola secondaria di 2° del territorio di un Intervento specifico per la prevenzione delle MTS già avviato nell’anno 2013 Integrazione tra strutture ASL, rete SPS, enti e associazioni del territorio nella pianificazione degli interventi/programmi di promozione della salute Difficoltà di efficace programmazione su lunghi periodi degli interventi preventivi e sulla totalità e trasversalità dei progetti di promozione della salute (es. WHP) per l’incertezza dei fattori produttivi disponibili. L’adesione volontaria e spontanea a programmi di promozione della salute quali Rete WHP e SPS condiziona di fatto nella possibilità di pianificare un’estensione degli interventi di promozione della salute in tali ambiti Sempre maggiore necessità di competenze trasversali del personale con conseguente aumento di investimento formativo Mancato incremento delle adesioni dei panificatori ai programmi per la riduzione del sale nel pane C op ia no n ut iliz za bi le ai fin il eg al i PUNTI DI FORZA 86 LA PREVENZIONE PER L’UOMO RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 il eg al i Vaccinazioni: Le coperture vaccinali si mantengono sostanzialmente in linea con gli obiettivi regionali. Permane la criticità della crescente “disaffezione” all’adesione alle vaccinazioni, che si manifesta anzitutto nella fascia di età adolescenziale con difficoltà per il raggiungimento delle coperture previste per la vaccinazione HPV offerta alle 12enni e diTePer ai 15/16enni; qualche criticità si registra anche per la vaccinazione antimorbillo (2° dose a 5 anni), nonché nella progressiva “non compliance” all’offerta vaccinale antinfluenzale. Attivate iniziative di formazione congiunte con MMG e PdF individuando ed adottando azioni di sensibilizzazione e supporto all’offerta vaccinale. Implementazione di vaccinazione anti-epatite A a bambini appartenenti a nuclei familiari stranieri. Nel 2014 si è consolidata la procedura di trasmissione dei dati vaccinali con flusso continuo (GEV). fin Malattie infettive: il monitoraggio sul software gestionale MAINF evidenzia il mantenimento dei requisiti di qualità dei dati inseriti, con particolare riguardo ai tempi di chiusura dei focolai epidemici, all’acquisizione delle schede di inizio e fine terapia nei casi di Tubercolosi e alla sorveglianza speciale a seguito di casi di morbillo o rosolia. E’ stata data piena applicazione a quanto previsto dal Piano strategico locale TB 2013 (Del. 706 del 19/12/2013) in relazione allo screening dei target di popolazione a rischio mediante la definizione di un progetto di screening dei soggetti all’atto dell’accesso al dormitorio pubblico della città di Como (prot. 40419 del 16/07/2014) e di screening tubercolare a tutti i profughi in arrivo presso i Centri di accoglienza presenti sul territorio (Protocollo d’Intesa tra Asl e Prefettura di Como in materia di assistenza sanitaria ai migranti siglato il 28/07/2014). Si è proceduto all’ estensione di indicazioni specifiche ed omogenee a MMG e PDF per l’individuazione e invio presso le UO Prevenzione Territoriali degli assistiti a rischio tubercolare. ai Prevenzione malattie a trasmissione sessuale (MTS): L’attività del Centro MTS ha mantenuto e consolidato i requisiti di qualità ed accessibilità ridefiniti in un Protocollo Operativo della rete provinciale MTS aggiornato nell’anno 2014, garantendo un percorso preferenziale e l’anonimato ai cittadini che ad esso si rivolgono ed in particolare ai gruppi di popolazione a maggior rischio. bi le Registro Tumori: completato il rapporto incidenza 2003-2009 e avviate le procedure per l’incidenza 2010 e 2011. Presentata alla popolazione una relazione sul tumore gastrico per aumentarne la consapevolezza e favorirne i corretti stili di vita. iliz PUNTI DI FORZA za Screening: invitati tutti i soggetti eleggibili al 31/12/2014 sia per lo screening mammografico (38.934) che per lo screening colonrettale (83.743). L’adesione corretta è in linea con gli obiettivi regionali e corrisponde (dati provvisori) al 62,6% per lo screening mammografico e 50% per lo screening colon-rettale. Effettuata la ricerca e la revisione dei Cancri di Intervallo per entrambi gli screening. Si è proceduto ad effettuare la chiamata attiva del 50% delle donne 25-29 anni che non hanno eseguito il Pap test negli ultimi tre anni. Proseguito il progetto di reclutare le donne all’esecuzione del Pap-test, in occasione dell’accesso ai Consultori Familiari ASL. ut Coinvolgimento di MMG e PdF in eventi di formazione comuni, con individuazione e adozione di azioni di miglioramento per favorire l’adesione all’offerta vaccinale PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ Criticità di adesione alle offerte vaccinali MPR, HPV e diTePer Ostacoli al buon esito della antinfluenzale rappresentati da: campagna o criticità nel coinvolgimento dei MMG o eventi avversi con forte impatto mediatico L’organizzazione e la pubblicizzazione dell’attività del Centro MTS (distribuzione pieghevoli informativi compartecipazione ad evento promozionale in occasione Giornata Mondiale Aids 01/12/2014) ha portato ad un incremento progressivo e cospicuo degli accessi (da 248 nel 2012 a 380 nel 2013 e 406 nel 2014) o difficoltà a gestire una comunicazione efficace ed incisiva per contrastare le campagne di controinformazione sulle vaccinazioni e sui presunti “rischi” correlati o difficoltà ad estendere pienamente la sorveglianza virologica a tutti i casi di morbillo e rosolia in quanto l’adesione è su base del tutto volontaristica ia no n Adozione di “agenda elettronica” per il miglioramento della gestione delle sedute vaccinali op Consistenza e qualità della casistica del Registro Tumori e inizio diffusione dati alla popolazione C Buona performance screening dal punto di vista dei Cancri Intervallo 87 Potenziamento front-office screening mammografico e stabilizzazione risorse umane dedicate al Registro Tumori LA PREVENZIONE NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 Programmazione: Con nota prot. n. 12466 del 27.02.2014 è stato inviato in Regione Lombardia alla U.O. Governo della Prevenzione il Piano integrato dei controlli anno 2014. Audit interni: I Servizi del Dipartimento di Prevenzione Medico a valenza territoriale hanno effettuato Audit interni tramite analisi di pratiche e visite ispettive presso le UOSPT al fine di verificare la qualità dell’attività ed il rispetto di procedure e modulistica. il eg al i SCIA: L’attività del Tavolo interdisciplinare costituito presso il Dip.to di Prevenzione Medico è stata oggetto di azioni di miglioramento sia nell’organizzazione interna (espletamento di un evento formativo specifico di FsC per incrementare l’omogeneità nella valutazione) sia nella revisione della modulistica per i Comuni (chiarendo agli stessi due percorsi diversi in base alla tempistica). Un ulteriore impulso alla dematerializzazione è stata la realizzazione – seppur ancora in via sperimentale – di un progetto di sviluppo di funzionalità specifiche nel software gestionale 4-D Prevenzione, che consente l’acquisizione “automatica” delle SCIA nel sistema stesso. Sicurezza Alimentare: Sono stati effettuati i controlli nelle attività del settore secondo la categorizzazione del rischio. Novità del 2014 è stata l’individuazione nell'ambito del Piano controlli di particolari preparazioni alimentari da sottoporre a controllo specifico: alimenti sfusi per celiaci (D.d.g. 31 luglio 2013 n. 7310) e funghi sfusi (Circolare 17/SAN/2010), nonché un particolare focus con controllo “a tappeto” su 100 esercizi di vendita e utilizzo prodotti fitosanitari. fin Acqua potabile: Grazie alla prosecuzione da parte di Regione Lombardia della riorganizzazione dei Laboratori di Prevenzione delle ASL (ai cui tavoli il nostro LSP ha sempre partecipato) si è avuta anche una maggior possibilità di controllo chimico su contaminanti che in precedenza non era possibile determinare (es.: Bromacil, Atrazina, Mebikar, LM6), a garanzia di una migliore qualità dell’acqua distribuita. bi le ai Expo 2015: A seguito delle nuove indicazioni regionali e degli accordi con la Direzione aziendale i Dipartimenti di Prevenzione Medico e Veterinario hanno avviato la realizzazione del progetto a garanzia della salute dei consumatori nelle ristorazioni di prodotti tipici. Sono stati effettuati tutti i 40 sopralluoghi previsti. Come disposto dalla DGS – a seguito dell’assunzione di personale ad hoc nel mese di novembre 2014 – è stato avviato (n. 20 controlli) il Piano straordinario di sorveglianza su lidi e spiagge, strutture ricettive, centri benessere e centri estetici, palestre, piscine e impianti sportivi, che proseguirà nel 2015. za Ambienti di vita: In tutti i settori sotto elencati tutta l’attività è stata svolta secondo la programmazione riportata nei Documenti aziendali (Documento di Programmazione, Piano controlli, Piano di comunicazione, ecc.): Balneazione Impianti natatori - Rischio amianto - Bonifiche ambientali - Lotta agli infestanti - Contenimento proliferazione zanzare ed altri vettori - Produzione cosmetici - Tatuatori e piercing – Scuole – Ambiente indoor (con particolare riferimento al rischio legionellosi) – Carcere – Radioprotezione – Strutture sanitarie, socio sanitarie e assistenziali. ut iliz Ambienti di lavoro ad alto rischio: Effettuati controlli (ispezioni, indagini per infortunio, indagini per malattie professionali) nelle attività economiche produttive programmate, con una copertura maggiore dell’obiettivo richiesto dalla Regione pari al 5% delle ditte presenti sul territorio rispettando l’indicatore LEA. In particolare sono stati eseguiti i controlli richiesti nei settori più a rischio come i cantieri, agricoltura, industrie chimiche, metalmeccanica, logistica e settore legno. Sono stati inoltre controllati alcuni settori del terziario ritenuti significativi per i rischi emergenti quali la movimentazione manuale dei carichi e lo stress lavoro correlato. E’ stata inoltre verificata la coerenza tra i fattori di rischio presenti nei DVR di alcune aziende rispetto ai protocolli sanitari predisposti dai medici competenti. no n Cantieri: Anche nel settore edile è stato rispettato l’indicatore LEA pari al 10% delle imprese del territorio controllate, inoltre per alcune aree particolarmente pericolose, ambienti confinati e alcuni cantieri, ci si è avvalsi anche della collaborazione con altre istituzioni (Direzione Territoriale del Lavoro). ia Ricerca attiva per l’emersione delle malattie professionali: L’ASL ha i contribuito in modo significativo al progetto di emersione delle malattie professionali attraverso la ricerca attiva delle stesse e la sensibilizzazione dei medici del territorio per l’inoltro delle segnalazioni. Nei casi di cluster di malattie professionali nella medesima azienda l’indagine ha consentito interventi di miglioramento nelle aziende ancora attive del territorio apportando un contributo ulteriore alla prevenzione negli ambienti di lavoro. op Assistenza sanitaria ai lavoratori ex esposti ad amianto: In collaborazione con INAIL , parti sociali e UOC MDL di Desio sono stati avviati controlli sanitari negli operatori ex esposti ad amianto. C Indagini di comparto: coinvolte 174 aziende del settore panificazione in un progetto sperimentale e gratuito per l’emersione di malattie professionali collegate all’esposizione a farine, per introdurre miglioramenti procedurali ambientali nei posti di lavoro. La stretta collaborazione con l’UOC ospedaliera di medicina del Lavoro di Desio e il centro di allergologia dell’ ospedale S. Raffaele di Milano ha consentito indagini specialistiche di secondo livello che hanno apportato qualità sia per quanto riguarda le segnalazioni di malattie professionali, sia per i miglioramenti negli ambienti di lavoro, sia per la qualità della sorveglianza sanitaria condivisa con i medici competenti. Affiancamento alle imprese: alle imprese sono stati forniti strumenti specifici o trasversali a tutti i settori, di aggiornamento per il miglioramento della prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, attraverso la realizzazione di momenti formativi (convegno della sicurezza, amianto, incontri specifici di settore, audit per i coordinatori del comparto costruzioni) oltre a strumenti di consultazione, pubblicati anche sul sito ASL, per la formazione delle diverse figure previste dal DLgs 81/08, per la profilassi dei lavoratori all’estero, per il rischio chimico e per il rischio elettrico. 88 PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ A seguito di Audit svolto da Regione Lombardia sono stati riconosciuti formalmente al SIAN ed al DPM dell’ASL di Como i seguenti punti di forza: Ottimizzazione dell’utilizzo del sistema gestionale informativo per il monitoraggio delle attività di controllo - Evidenza di cooperazione con il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, in particolare nella stesura di procedure e modulistica congiunte Revisione delle modalità di controllo della Commissione Ispettiva sulle Farmacie con inserimento nella stessa delle competenze proprie del tecnico della prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro ed avvio dell’aggiornamento di procedure e modulistica per la vigilanza Messa a regime di un Tavolo tecnico per la valutazione di procedimenti relativi agli ambienti aperti, con possibili impatti sullo stato di salute dei cittadini (es. AUA) Incertezza interpretativa nell’applicazione di alcune normative di settore (es. D. Lgs. 194/2008, seminterrati ad uso lavorativo, diffide / sanzioni in materia agroalimentare, etichettatura) Mancata conclusione del processo di riorganizzazione del Laboratori di Prevenzione e della loro specialità Necessità di formazione professionale specifica per personale dirigente e tecnico in materia di igiene ambientale per la valutazione degli impatti sulla salute dei cittadini bi le Collaborazione con gli enti esterni : INAIL (ex esposti ad amianto) DTL, CPT, Procura, che ha contribuito al miglioramento qualitativo dell’attività ispettiva e delle attività supplementari di formazione ed affiancamento alle imprese Permane elevato il numero delle Conferenze dei Servizi, spesso in contemporanea, che impedisce una presenza qualificata alle stesse, costringendo a esprimere parere preventivo in forma autonoma, che non consente il confronto con gli altri Enti competenti. il eg al i - fin Implementazione di un tavolo coordinato per la gestione delle SCIA ai - Impossibilità ad acquisire nell’immediatezza delle ispezioni le visure camerali storiche per l’attribuzione delle responsabilità amministrative o penali sia in corso di indagini per infortuni, malattie professionali nonché nelle comuni attività di vigilanza za Controllo della qualità della sorveglianza sanitaria sui medici competenti che ha contribuito all’incremento delle segnalazioni delle malattie professionali Necessità di dotazione di mezzi tecnici adeguati per la gestione di documenti (cartografie, planimetrie, ecc.) relativi in particolare a procedimenti che interessano gli ambienti aperti iliz Collaborazione con l’UOMDL di Desio sia per quanto riguarda la realizzazione di protocolli/linee guida sulla qualità dell’operato dei medici competenti sia per la formazione interna ed esterna n ut Avvio di un rapporto di collaborazione proficuo con la magistratura per il miglioramento delle indagini per infortuni e malattie professionali allo scopo di ridurre le indagini supplementari e le elezioni a domicilio per i lavoratori stranieri. C op ia no Avvio di una collaborazione interdisciplinare tra SPSAL e SIAN per le ispezioni in ambito di vigilanza per l’utilizzo di prodotti fitosanitari che ha consentito la sperimentazione dell’integrazione e trasversalità delle attività aziendali 89 Aumento significativo delle indagini supplementari richieste dalla Procura della Repubblica LA PREVENZIONE VETERINARIA RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 Nel corso del 2014 tutta l’attività programmata si è svolta in collegamento alla terza annualità del Piano Integrato della Prevenzione Veterinaria. Per quanto concerne la sicurezza alimentare su tutta la filiera i Servizi di Igiene Alimenti di Origine Animale e di Igiene Zootecnica hanno eseguito più del 90% dei controlli programmati presso le strutture sottoposte a vigilanza, tutti inseriti in SIVI, compresi i controlli effettuati congiuntamente al SIAN presso gli agriturismi nell’ambito del progetto EXPO 2015. il eg al i E’ stato portato a termine il programma di Audit esterni, condotti dai competenti Servizi sia in stabilimenti riconosciuti e abilitati all’export verso Paesi Terzi e Fed. Russa che in aziende agricole e in strutture di ricovero di animali e quello di Audit interni condotti dai Direttori di Servizio presso i Distretti. Con il pieno rispetto della tempistica prevista sono stati eseguiti i campionamenti assegnati dal PNR, PNAA, PCB e Diossine, Piani latte crudo, alpeggi e per la corretta applicazione del Reg. 2073/04 sui prodotti alimentari di Origine Animale nonché gli interventi previsti dai Piani MSR e MSU. Gli episodi collegati a segnalazione di allerta alimentare sono stati correttamente gestiti. E’ stata data piena applicazione ai progetti di semplificazione previsti dalla DGR 1105 del 20.12.13. fin Il Servizio Igiene Zootecnica ha seguito lo svolgimento dei Piani di controllo sulla riproduzione e sul benessere animale e di farmacovigilanza. Le operazioni di bonifica sanitaria degli allevamenti per TBC e Brucellosi e l’attività di monitoraggio sulle principali malattie infettive e diffusive degli animali, quali Influenza Aviare, Blu Tongue, MVS, West Nile, Morbo di Aujeskzy hanno contraddistinto l’attività del Servizio Sanità Animale che ha anche provveduto in continuo ad aggiornare ed implementare le anagrafi zootecniche e quella canina, a proseguire la capillare attività di controllo sul randagismo e a curare lo svolgimento del Piano di monitoraggio sulla fauna selvatica. PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ L’emanazione del PRPV e la sua declinazione a livello Dipartimentale e Distrettuale ha permesso una migliore pianificazione ed omogeneizzazione dello svolgimento delle attività programmate facilitandone il monitoraggio e la verifica delle azioni intraprese Programmazione e svolgimento dell’attività di Audit interni (Verifiche dei Direttori dei Servizi sulle attività dei Distretti Veterinari) ed esterni (Verifiche da parte dei competenti Servizi sui sistemi di produzione e sulle modalità di controllo ufficiale in stabilimenti,aziende agricole ed altre strutture veterinarie) Attività di formazione e aggiornamento contraddistinta dallo svolgimento del Corso Residenziale annuale riservato a tutti i Medici Veterinari e ai Tecnici della Prevenzione bi le ai PUNTI DI FORZA C op ia no n ut iliz za 90 Complessità dei processi di informatizzazione Mancanza di struttura ambulatoriale presso Distretto Sud Ovest dopo la chiusura Sede Rovello Porro. L’attività viene momentaneamente svolta presso la Sede di Como LA PRESA IN CARICO DELL’ASSISTITO RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 il eg al i Paziente cronico: nel corso dell’anno 2014 molta attenzione è stata dedicata all’implementazione del concetto di “presa in carico del paziente cronico”. Il percorso sviluppato con gli MMG ha avuto come obiettivo prioritario il passaggio dalla cura alla presa in carico di tale paziente. Un importante aspetto è rappresentato dalla prosecuzione del progetto sperimentale CReG (ChronicRelated Group) che ha coinvolto circa 17.000 assistiti affetti da patologie croniche. Il monitoraggio dell’applicazione dei PDTA adottati in Provincia di Como ha rappresentato un secondo elemento che ha permesso di valutare l’aderenza a tali percorsi da parte degli assistiti con conseguente coinvolgimento dei medici di medicina generale e l’assegnazione a ciascuno di loro di specifici obiettivi di miglioramento. Un ulteriore elemento è rappresentato da percorsi formativi rivolti agli MMG sul significato di presa in carico, su alcuni PDTA e il loro monitoraggio. Integrazione tra medicina territoriale e specialistica: rafforzamento dei percorsi relativi alle dimissioni protette, all’utilizzo di letti subacuti e postacuti e all’ospedalizzazione domiciliare, al coinvolgimento delle strutture erogatrici nel progetto CReG mediante la definizione di specifici accordi sulla gestione di alcune tipologie di pazienti con i vari enti gestori del CReG. ai fin Assistenza protesica e integrativa: prosecuzione della revisione del sistema con il coinvolgimento di tutte le strutture aziendali coinvolte per una omogeneità di impostazione, uno snellimento dell’iter e una razionalizzazione della spesa. Particolare attenzione, è stata dedicata all’allineamento dei flussi di erogazione con i flussi contabili ai fini un migliore governo del sistema. L’ASL di Como è stata inoltre una delle prime ASL lombarde ad avviare l’utilizzo del sistema regionale celiachi@-RL che ha determinato la costituzione di una rete territoriale tra fornitori di prodotti privi di glutine ed ASL. L’utilizzo di tale sistema permette infatti agli assistiti affetti da celiachia una maggiore scelta nei prodotti e la possibilità di rivolgersi, muniti solo della propria CRS-SISS e del proprio PIN a tutti i fornitori delle Regione, compresa la grande distribuzione recentemente riconosciuta dal SSR tra i fornitori di prodotti per celiaci. bi le Ricetta elettronica: proseguita la sperimentazione della ricetta dematerializzata che ha visto impegnati a partire dall’ultimo trimestre 2013, 15 medici di medicina generale e 5 farmacie; dal novembre 2014, il progetto è stato esteso a tutto l’ambito territoriale della ASL. Pur in considerazione dei vincoli ad oggi previsti dalla sperimentazione, il numero di medici che a fine anno ha iniziato a prescrivere con ricetta elettronica è stato pari a 92 su 440 (Medici di medicina generale e pediatri di Famiglia) per un totale di 6.520 ricette. Continuità assistenziale: informatizzazione di 7 postazioni di CA che ha permesso una migliore gestione del servizio. iliz za Aggregazioni Funzionali Territoriali: la prevista riforma territoriale con l’individuazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali non ha potuto essere completamente realizzata a causa di mancate linee guida regionali in merito e alle criticità nell’affrontare una riorganizzazione in assenza di un completo rinnovamento dell’Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale e Pediatria di Famiglia. PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ Sviluppo di una maggiore integrazione all’interno e all’esterno dell’Azienda relativa alla gestione del paziente affetto da patologie croniche: interazione e condivisione di percorsi con Dipartimento ASSI, Dipartimento PACS e specialisti delle Strutture erogatrici. Maggiore uniformità ed accessibilità nei percorsi erogativi della protesica, mediante un maggior ricorso alla prescrizione on-line (oltre l’85%), un maggior riutilizzo degli ausili restituiti e sanificati e una maggiore chiarezza nel rapporto con il cittadino. Miglioramento nella fornitura di prodotti al cittadino affetto da celiachia mediante l’utilizzo del sistema operativo celiachi@ RL e possibilità di fornitura prodotti anche attraverso la grande distribuzione. Proseguimento della sperimentazione dell’utilizzo della ricetta elettronica mediante la definizione della possibilità tecnica a prescrivere da parte di tutti i medici e di tutti i pediatri e della possibilità tecnica ad acquisire ricette da parte di tutte le farmacie del territorio. Esiti della razionalizzazione del servizio di Continuità Assistenziale che a fronte del mantenimento di buoni livelli qualitativi dell’assistenza ha determinato la possibilità di un contenimento dei costi. Informatizzazione del servizio di Continuità Assistenziale. Difficoltà nella individuazione delle AFT in assenza di specifici indirizzi regionali e della complessità del progetto in considerazione anche del mancato rinnovamento dell’Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale e della Pediatria di Famiglia. Persistenza della disomogeneità di attività dei medici di medicina generale e pediatri di famiglia con particolare riferimento alla presa in carico del paziente, alla facilitazione dell’accesso da parte dell’assistito. Criticità nel corso del secondo semestre dell’anno nella gestione del magazzino protesi ed ausili della ASL a causa del fallimento della Azienda alla quale è stata assegnata la gestione del servizio. Vincoli previsti dalla sperimentazione della ricetta elettronica rappresentati dalla necessità di stampa di un promemoria e dalla possibilità di effettuare solo prescrizioni di farmaci per assistiti non in possesso di esenzione o con esenzione per reddito. C op ia no n ut PUNTI DI FORZA 91 IL GOVERNO DELLA RETE DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 Nell’ambito dell’attività legata al governo della rete dei Servizi Sanitari territoriali si sono attuate le seguenti linee di intervento: Contrattualizzazione e budget con le Strutture che erogano prestazioni di Ricovero, Specialistica Ambulatoriale, Psichiatria e NPI attraverso: - assegnazione di una quota di risorse (3% del budget complessivo per le prestazioni ambulatoriali erogate dalle Strutture private a contratto) destinata all’acquisto di prestazioni ambulatoriali con TA critici; obiettivi assegnati alle strutture legati alla quota variabile del contratto (2%) finalizzati a migliorare i servizi offerti (ad es. tempi di attesa, sviluppo SISS, screening); incontri di monitoraggio per la verifica del consumo delle risorse assegnate e del raggiungimento degli obiettivi assegnati; contratti transitori con strutture accreditate per l’acquisto di prestazioni ambulatoriali con TA critici (DGR 1185/2013) e con accessibilità nel tardo pomeriggio e/o il sabato; distribuzione di ulteriori risorse per migliore l’accessibilità alle prestazioni ambulatoriali (DGR 2313/2014); il eg al i - fin Potenziamento delle reti offerta e di patologia in attuazione di quanto richiesto da Regione Lombardia: presentazione di una proposta di riorganizzazione dei punti nascita, istituzione di tavoli di lavoro interaziendali; Monitoraggio e contenimento dei Tempi di Attesa per prestazioni di ricovero e prestazioni ambulatoriali; Stesura e attuazione del Piano dei Controlli sulla base delle indicazioni di Regione Lombardia; ai Revisione e implementazione, in collaborazione con il Dipartimento Salute Mentale, di Programmi innovativi in Psichiatria e Progetti per la NPIA biennali, validati dai rispettivi Organismi di Coordinamento e monitorati nel corso dell’anno; bi le Adozione di un protocollo delle dimissioniospiti over 18 anni dalle strutture residenziali e semiresidenziali di NPIA. PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ C op ia no n ut iliz za Disponibilità di ulteriori risorse per l’acquisto di prestazioni sanitarie che hanno permesso il contenimento dei TA e il miglioramento dell’accessibilità (orari serali/ sabato) Riduzioni delle giornate di ricovero inappropriate precedenti l’intervento chirurgico. Ulteriore miglioramento della completezza della documentazione sanitaria relativa ai ricoveri in tutte le strutture provinciali. Attivazione di tutti i posti tecnici per sub acuti previsti dalla programmazione regionale. Miglioramento dell’appropriatezza nell’inserimento di pazienti ricompresi nelle aree di confine della Psichiatria e della NPI con la disabilità psico-organica nella residenzialità non a contratto (Nucleo di Valutazione Interaziendale ASL/A.O.). 92 Persistente inappropriatezza nei ricoveri di riabilitazione: giornate di degenza e livello di intensità riabilitativa. Tempi ristretti per lo svolgimento dell’attività dei tavoli di lavoro interaziendali. Utilizzo dei posti sub acuti solo in dimissione. Ancora in fase di discussione la proposta di riorganizzazione dei punti nascita. Difficoltà nella gestione dei minori, inseriti in Strutture NPI, nel momento di passaggio alla maggiore età. LA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 Welfare: si è consolidato lo sviluppo degli Sportelli Unici per il Welfare (SUW) allo scopo di implementare i momenti di informazione all’utenza ed all’accompagnamento verso la fruizione dei servizi stessi. Ai SUW sono state collegate le attività delle Unità Valutative Multidimensionali le cui équipe hanno lavorato nel corso dell’anno per migliorare le capacità di rilevare e leggere i bisogni delle persone e delle famiglie fragili e di farsi carico e prendersi in carico l’utenza attivando i percorsi assistenziali di riferimento. Sono state introdotte nuove Unità di Offerta per le quali si è lavorato per sviluppare una rete socio sanitaria e sociale in sintonia con il nuovo welfare lombardo. - il eg al i Si è proseguito con: Il monitoraggio e supporto alle sperimentazioni regionali (servizi per post – acuti, presa in carico extra ospedaliera di minori disabili, residenzialità per minori con gravissime disabilità, residenzialità leggera, RSA / RSD aperte Il miglioramento dell’ integrazione con UONPIA ospedaliera e altri servizi nella presa in carico extra ospedaliera dei minori con disabilità. L’attuazione, attraverso gli sportelli di orientamento e consulenza per l’autonomia e la vita indipendente, ad un servizio innovativo dedicato alle persone con disabilità e ad anziani. L’elaborazione del Piano territoriale per la Conciliazione, con la formazione di tre alleanze e il finanziamento regionale di altrettanti progetti: i progetti sono stati avviati e si è assegnato il budget dedicato alla formazione al provider individuato con procedura di trasparenza. - fin - - La collaborazione con Regione per la pubblicizzazione dei servizi offerti sul territorio sulla Conciliazione. bi le ai Fragilità:Durante l’anno si sono implementate numericamente e qualitativamente le équipe afferenti alle Unità Valutative Multidimensionali distrettuali; sono stati attivati e migliorati numerosi percorsi assistenziali. Tutto il personale ha partecipato a corsi di formazione specifici e continuativi nel corso del 2014 e si è iniziato a lavorare in maniera sistemica e congiunta con il personale degli Ambiti Territoriali/UdP, partendo da un evento di formazione sul campo che ha visto coinvolti gli operatori dei due settori di riferimento (ASL/UdP). za Orientamento e Sostegno alla Famiglia : nell’ambito dell’obiettivo di rimodulazione dell’attività consultoriale nell’ottica di Centro per la Famiglia – è stato avviato il ri-orientamento delle modalità di accoglienza e presa in carico presso tutti i presidi consultoriali ASL (a partire dall’esperienza pilota del CF di Como Gramsci) nei termini di miglioramento dell'accessibilità e personalizzazione della risposta consultoriale di orientamento, accompagnamento e sostegno all’individuo, alla coppia e alla famiglia in ogni fase del ciclo di vita personale/familiare. n ut iliz Dipendenze: le sedi Sert hanno garantito l’assistenza multidisciplinare a 2.618 soggetti con dipendenza patologica da sostanze illegali, legali (alcol, tabacco) e da comportamenti di addiction (Gioco d’Azzardo Patologico) erogando 100.361prestazioni tariffate. Particolarmente importante l’impegno nella cura delle ludopatie (trattati n. 163 pazienti) nei Sert anche attraverso l’erogazione di voucher ai sensi della DGR 856/2013. L’attività, secondo le indicazioni regionali, ha risposto ai bisogni rilevati attraverso corretti percorsi diagnostici. Un’attenzione particolare è stata data alla valutazione degli esiti dei trattamenti aderendo al Progetto “Net Outcome” del Dipartimento Politiche Antidroga. L’assistenza è stata garantita anche presso la Casa Circondariale di Como nello “Spazio carcere” dedicato per 333 detenuti sviluppando interventi riabilitativi intramurari ed extra-murari in collaborazione con altri enti territoriali. no PUNTI DI FORZA C op ia Consolidamento degli Sportelli Unici per il Welfare (SUW), rendendo più omogenei i servizi e potenziando strutturalmente e gestionalmente le sedi operative. Miglioramento delle attività legate alle Unità Valutative Multidimensionali sia in termini quantitativi che qualitativi. Revisione continua dei protocolli operativi supportati da incontri formativi ed informativi che si sono svolti durante tutto il corso dell’anno. Applicazione dal 1° luglio 2014 delle scala di valutazione dei bisogni dei pazienti socio sanitari a domicilio (VAORHC), e conseguente effettuazione delle VM ADI utilizzando esclusivamente il nuovo modello valutativo. Rivisitazione continua delle procedure interne riguardanti la casistica domiciliare e coinvolgimento attivo del personale distrettuale per l’omogeneizzazione dei servizi. Maggiore integrazione con UONPIA ospedaliera sull’attuazione delle misure di welfare regionale che riguardano i minori con disabilità 93 PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ Permane non omogenea l’integrazione con i diversi ambiti territoriali (Uffici di Piano) e l’offerta di servizi sociali dei rispettivi ambiti territoriali Difficoltà di adattamento da parte del Sistema ASL alle modalità di erogazione dei servizi previsti dalle nuove politiche in materia di Welfare. Le nuove modalità operative di attivazione di servizi socio sanitari e sociali tramite la lettura dei bisogni con Valutazioni Multidimensionali specifiche per ogni singola Unità di Offerta richiedono tempo lavoro dedicato che è difficoltoso garantire con le attuali risorse assegnate. Si sono registrate episodiche difficoltà di adattamento da parte della rete delle strutture alle nuove modalità di erogazione di servizi come RSA / RSD aperte; Vista la scarsa affluenza registrata da parte di soggetti della terza età, (esigenza probabilmente Le azioni rivolte ai diversi momenti evolutivi del ciclo di vita familiare, ed in particolare quelle connesse alla neogenitorialità, hanno registrato grande consenso, con tassi di accesso che hanno saturato le potenzialità dell’offerta ed evidenziato un livello di domanda/bisogno decisamente significativo. za il eg al i bi le L’accessibilità a bassa soglia, la flessibilità degli interventi, la personalizzazione della presa in carico integrata e la sinergia tra azioni/operatori atta a supportare l’intero nucleo nello specifico momento evolutivo in atto, si sono rivelate assai efficaci nella risposta al bisogno. fin Interventi complessivi sul miglioramento delle attività di valutazione multidimensionale legate alle nuove sperimentazioni e progettualità Welfare. assolta per una considerevole area di bisogno dall’offerta “CEAD” e/o altri punti informativi di natura socio-assistenziale degli Enti Locali) il Consultorio/Centro per la famiglia può essere ritenuto punto di riferimento più che per l’accesso diretto della categoria “anziani”, come spazio di orientamento e supporto per le problematiche familiari di convivenza con i soggetti anziani. Il bisogno di supporto psicologico consultoriale, nell’ambito delle diverse fasi del ciclo di vita, risulta di gran lunga superiore alle potenzialità delle risorse disponibili. Si riscontra ancora una consistente quota di utenza femminile che ha “consolidato” l’abitudine alla fruizione dell’assistenza ginecologica, secondo una modalità tipicamente specialistico-ambulatoriale e che esprime significative resistenze rispetto all’offerta multidisciplinare di accoglienza squisitamente consultoriale, che prende in carico la persona nella sua interezza in relazione al momento evolutivo del ciclo di vita personale/familiare. ai Proseguimento delle attività di valutazione connesse ai ricoveri per post acuti e miglioramento della tempistica di accesso alle strutture. Avvio di due sportelli per l’autonomia, gestiti da Enti del Terzo Settore (Sim – Patia; CRAIS) e consolidamento delle attività di consulenza e progettazione per la vita indipendente. Attuazione di un percorso, nell’ambito della Cabina di Regia, di maggiore integrazione con UdP per la realizzazione delle nuove misure di welfare regionale e miglioramento e ampliamento del grado di collaborazione con gli UdP rispetto alle attività dei SUW. Revisione delle procedure interne riguardanti la casistica domiciliare ADI/SLA/SV. Coinvolgimento attivo del personale distrettuale in una logica di omogeneizzazione dei servizi. iliz Il setting consultoriale di gruppo, aperto a fasce di utenza accomunate dallo specifico momento di vita, evidenzia una grande potenzialità in termini di mutuo scambio, facilitazione evolutiva, supporto reciproco e attivazione di reti socio-relazionali stabili. ut Cura e riabilitazione prevista nei LEA, garantita per tutte le domande assistenziali espresse nell’ambito delle dipendenze. C op ia no n Efficienza nell’erogazione delle prestazioni in funzione dei reali bisogni rilevati in fase diagnostica. Implementazione della risposta di cura su altre aree problematiche quali le ludopatie. 94 IL GOVERNO DELLA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014 Welfare: Attuazione politiche regionali in materia di sostegno alle fragilità (DGR 740/13; 856/13); Sviluppo attività Cabina di Regia territoriale ASL/UdP; nuovo Piano territoriale in materia di politiche di conciliazione famiglia/lavoro. Vigilanza e Controllo: rispettato pienamente il Piano dei controlli approvato dall’ASL come previsto nella DGR 1185/2013; effettuato un maggior numero di sopralluoghi ordinari rispetto a quanto previsto (pari a circa l’80% delle UdO rispetto al 50% preventivato). fin il eg al i Dipendenze: realizzate tutte le attività programmate; si è consolidato il ruolo di regia del Dipartimento Dipendenze nel rafforzamento della rete territoriale, garantendo l’attività dell’apposito Comitato Rete Territoriale Prevenzione con il quale è stato realizzato il Piano Locale Prevenzione Dipendenze 2013 – 2014 e definito quello per le annualità 2014 - 2015. Sviluppando il progetto Rete Regionale Prevenzione sono stati realizzati gli interventi del Piano previsti per il 2014 e i programmi preventivi regionali di provata efficacia nelle scuole (LST e Unplugged). E’ stato definito e pienamente realizzato ai sensi della DGR 856/2013 il Piano di intervento territoriale sul Gioco d’Azzardo Patologico. Sono inoltre stati coordinati, favorendone lo sviluppo, i progetti sperimentali regionali nuovo welfare D.G.R. 3239/2012 dell’area dipendenze su prevenzione selettiva e riduzione del rischio, cronicità, adolescenti in difficoltà. E’ stata garantita la collaborazione con gli Osservatori Territoriali ASL nell’ambito del tavolo regionale TTRO per lo sviluppo del piano annuale di raccolta dati per l’elaborazione del report regionale. L’analisi dei dati dell’Osservatorio ha guidato la programmazione delle attività. Diversificazione delle opportunità presenti sul territorio attraverso la contrattualizzazione enti gestori per l’erogazione di nuovi servizi/interventi (n. 30 Erogatori). Sottoscrizione di Protocolli operativi sperimentali in materia di welfare tra ASL e uffici di piano (n. 8). Attuazione di un percorso partecipato per la definizione del nuovo piano territoriale in materia di conciliazione e sottoscrizione dell’accordo di rete (n. 37 soggetti sottoscrittori). za Prosecuzione della collaborazione con Dipartimento Prevenzione Medico per le attività di vigilanza e controllo. iliz Disomogeneo livello di conoscenza presente sul territorio rispetto alle nuove opportunità; difficoltà nella circolazione dell’informazione; disomogeneo coinvolgimento dei MMG/PdF. bi le PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’ ai PUNTI DI FORZA Implementazione dei controlli effettuati. Collaborazione e integrazione degli interventi con gli altri Servizi ASL e gli altri Enti del territorio. Corretta analisi dei nuovi bisogni con sviluppo di relative risposte innovative nell’area dipendenze. C op ia no n ut 95 Reciproche rigidità di sistema ASL / UdP / Comuni. Difficoltà “culturali” di approccio alla materia della conciliazione tempi della famiglia/tempi del lavoro. Riprogrammazione Risorse umane nell’ambito delle dipendenze giovanili Complessità del lavoro di rete richiedente competenze specifiche e risorse umane esperte con conseguente difficoltà di delega. le ga li SEZIONE PROGRAMMATORIA 2015 in i ATTUAZIONE RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE DI SISTEMA E GESTIONE DELL’APPARATO AMMINISTRATIVO bi le ai f Il processo di organizzazione e gestione del sistema vede l’ASL impegnata su diversi fronti quali la messa a regime delle ricadute organizzative delle integrazioni al POA 2012-2014, il rispetto del budget e del piano di gestione delle risorse umane e professionali, lo sviluppo delle competenze professionali anche al fine di mantenere ed incrementare le professionalità competenti e preparate nei settori specifici, l’attuazione del piano formativo rivolto ai dipendenti, lo sviluppo di iniziative orientate al miglioramento della qualità rivolte al cliente/utente interno ed esterno, la razionalizzazione di spesa per beni e servizi attraverso procedure centralizzate/aggregate e la razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà. ATTORI COINVOLTI: Struttura complesse del Dipartimento Amministrativo, UOC Programmazione Aziendale e Controllo di Gestione, UOC Miglioramento Qualità e za Risk Management, Direzioni aziendali, Dipartimenti aziendali, Distretti socio-sanitari, Staff delle Direzioni strategiche Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: DGR 2989 del 23/12/2014 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario C 96 op i a no n ut il iz regionale per l'esercizio 2015”; DRG 7780 del 18/1/2002 “Approvazione Linee guida per il Controllo di Gestione nelle ASL” e successive circolari integrative; Decreto n. 2784 del 31/12/2014 “Il Sistema lombardo di educazione continua in medicina-sviluppo professionale continuo (ECM-CPD): indicazioni operative. Linee guida attività di Risk Management – anno 2015” le ga li Realizzazione dell’attuazione dei processi previsti per il 2015 dal Piano attuativo adottato dall’Azienda con Deliberazione n. 800 del 17/12/2014 al fine di giungere nel 2016 alla certificabilità del bilancio secondo il DM 17/09/2012. L’attività correlata coinvolge l’Azienda in ogni sua articolazione. bi le ai f in i PAREGGIO DI BILANCIO Nel rispetto delle risorse assicurate al sistema più contenute rispetto al 2014, assicurare il pareggio di bilancio attraverso una attenta e costante gestione delle risorse e con processi amministrativi integrati gestendo il processo di definizione di un bilancio “ponte” e di un successivo assestamento definitivo. FATTURAZIONE ELETTRONICA Obbligatorietà della dichiarazione mensile del Direttore Generale circa il rispetto dei termini di pagamento delle fatture ai fornitori come normati dal D. Lgs. 192 del 9 novembre 2012. 97 op i a no n ut il Avvio a regime del ciclo attivo e passivo di fatturazione elettronica e revisione dei relativi processi di liquidazione e pagamento. Conclusione del progetto iniziato a fine 2014 con una fase sperimentale che si concluderà nel corso del 2015. PAGAMENTI VERSO FORNITORI iz za Il contesto economico-finanziario 2015 è legato agli accordi tra Governo e Regioni per il nuovo Patto per la Salute 2014-2016. Le risorse per il 2015 sono confermate dal DDL stabilità, fatte salve eventuali rideterminazioni da definirsi entro il 31/01/2015. In particolare Regione Lombardia, in tale contesto di risorse non ancora completamente individuate, definisce come “ponte” il bilancio preventivo per l’anno 2015. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI PIANO ATTUATIVO DELLA CERTIFICABILITA’ RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C RISPETTO EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO E RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA OBIETTIVO le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI bi le GESTIONE ACQUISTO BENI E SERVIZI Ottenere un valore di spesa per beni e servizi attraverso procedure centralizzate/aggregate con l’Agenzia Regionale Centrale Acquisti e la CONSIP SpA per un valore pari ad almeno il 55% del totale della spesa o, in alternativa, incremento del 10% della spesa effettiva attraverso procedure centralizzate/aggregate rispetto all’anno 2014. za Le linee di indirizzo regionali per l’anno 2015 sono orientate come per gli anni precedenti ad un attento monitoraggio della spesa finalizzato ad un mantenimento e miglioramento dell’equilibrio finanziario di sistema e, in sede di verifiche nazionali, all’accesso alle risorse finanziarie disponibili per il Servizio Sanitario Regionale. ai f in i CONTESTO 98 op i a no n ut il iz Inoltre l’ASL ha stipulato per il quadriennio 2012-2015 l’accordo con le Aziende Sanitarie Locali di Bergamo, Lecco, Monza e Brianza, Sondrio e Varese per l’acquisto di beni e servizi in forma consorziata. C RISPETTO EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO E RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA OBIETTIVO le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Superamento del modello di gestione del personale legato all’elaborazione di un Piano Assunzioni autorizzato da Regione verso un più generale piano di gestione delle risorse umane che sia in grado di mantenere inalterati gli indicatori di efficienza e i livelli di attività coerentemente con il budget assegnato attraverso una periodica valutazione comparativa delle dotazioni di risorse umane rapportati ai livelli di attività prodotti, tenuto conto del personale previsto in quiescenza nel corso dell’anno; il regolare monitoraggio dei costi e conseguente la formulazione di un progetto di gestione che possa mantenere nel tempo un assetto complessivo delle presenze coerentemente con il budget assegnato. bi le Valutazione periodica della qualità dei dati dei flussi informativi legati al personale al fine di ottenere la quadratura dei dati del flusso Fluper con i dati di contabilità economica e di contabilità analitica 99 op i a no n ut il iz za Nel corso dell’anno 2014 il funzionamento dei servizi dell’ASL è stato assicurato da un numero di dipendenti pari a 635 corrispondenti a 603,64 ricondotti a unità intera tenendo conto dei 106 dipendenti con impegno lavorativo part-time. Il 74,64% dei dipendenti è composto dal personale del comparto, il 17,95% dai Dirigenti Medici e Veterinari ed il 7,09% dalla dirigenza Sanitaria Professionale Tecnica ed Amministrativa (S.P.T.A). COSTI DEL PERSONALE ai f in i CONTESTO C RISPETTO EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO E RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA OBIETTIVO Conferma di quanto previsto dall’art 9 comma 2 bis del D.L. 31 maggio 2010 n. 78 convertito in Legge 30 luglio 2010 n. 122 (l’importo dei fondi contrattuali non potrà superare quello previsto al 31/12/2010 ed in ogni caso dovrà essere ridotto in misura proporzionale al personale cessato dal Servizio, secondo le regole già applicate negli anni 2012, 2013, 2014) con valutazione dell’ammontare complessivo delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale, confronto con il corrispondente importo dell’anno 2010 e verifica dell’adozione di provvedimenti aziendali che confermino la ridefinizione dei fondi tenuto conto della riduzione del personale in servizio. RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO L'ASL della Provincia di Como ha una notevole quantità di sedi (circa 60) distribuite sul territorio. in i Continuare gli interventi di adeguamento della sede ASL di via Pessina 6 in Como, la riorganizzazione del Distretti per completare il trasferimento di ulteriori servizi ASL al fine di Attuare interventi finalizzati alla razionalizzazione delle sedi prediligendo quelle di proprietà za LOGISTICA bi le ai f L'alta quantità di sedi comporta spese di mantenimento, difficoltà organizzative per i continui spostamenti tra una sede e l'altra. Al fine della realizzazione del processo riorganizzativo del patrimonio L’ASL, come previsto dalle regole di sistema, nell’ottica della valorizzazione/riordino del patrimonio immobiliare di proprietà continuerà quanto già intrapreso nelle precedenti annualità attuando interventi finalizzati alla razionalizzazione delle sedi. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Completare il trasferimento di quelle attività ASL ancora presenti in edifici non di proprietà nell’ex Ospedale Psichiatrico di via Castelnuovo: la Farmacia verrà trasferita nella Palazzina “Villa Teresa” di proprietà ASL nell’ex OP liberando in tal modo gli spazi attualmente occupati sempre nell’ex OP ma di proprietà Azienda OSA; Il Consultorio, trasferito provvisoriamente dal Piano 1 al piano terra del Padiglione centrale dell’ex OP, come da Accordo di Programma relativo alla Cittadella Sanitaria sarà trasferito nella palazzina 40 dell’ex Ospedale Sant’Anna non appena la medesima sarà resa disponibile. Molte di queste sedi non sono di proprietà dell'Azienda ma sono concesse in uso oneroso o gratuito da Enti Pubblici o Privati. 100 op i a no n ut il iz Regione Lombardia, in attuazione dell’Accordo di Programma per la realizzazione del Nuovo ospedale di Como del 13 dicembre 2003 e quale fase attuativa della realizzazione della Cittadella Sanitaria, con DGR n. 2932 del 19.12.2014, ha approvato, quale cofinanziamento dell’intervento di complessivi € 901.940,00.=, una quota di € 700.000,00.= precisando che la quota rimanente per € 201.940,00.= dovrà essere finanziata con parte dei proventi derivanti dall’alienazione della porzione dell’ex Ospedale Sant’Anna denominata “GB Grassi” C RAZIONALIZZAZIONE DELLA LOGISTICA AZIENDALE le ga li OBIETTIVO Trasferire il Servizio Tossicodipendenze dalla sede di via Santa Brigida presso l’edificio 34 all’interno del compendio dell’ex Ospedale Sant’Anna nel rispetto dell’Accordo di Programma circa la messa in vendita da parte di infrastrutture Lombarde della porzione dell’ex Ospedale S. Anna denominata “G.B. Grassi”, la cui alienazione è condizione necessaria per lo spostamento del SERT ricompreso in tale area (palazzina in via S. Brigida). - RELAZIONE AL CONTO ANNUALE - DATI DI PRODUZIONE AZIENDALE - FOCUS - MODELLO MINISTERIALE LA - CONTRIBUTI INTRAZIENDALI in i I contenuti dei box - contabilità analitica - e - reportistica aziendale verranno alimentati in progress con cadenza trimestrale. za FLUSSI DI CONTABILITA’ ANALITICA i di di In di ut il iz - MIGLIORAMENTO INTEGRAZIONE FLUSSI INFORMATIVI DELLE RISORSE UMANE REPORTISTICA AZIENDALE Nel corso del 2015, verranno condotti incontri dedicati con Direttori/Responsabili delle strutture aziendali coinvolte per il recepimento eventuali richieste e/o proposte nonché per l’implementazione dell’uso alcuni box che richiedono confronti e condivisioni e/o riprogettazioni. particolare verrà dedicata attenzione all’area di contenuto dei box: dati produzione aziendale, focus, e contributi intraziendali. bi le I report sono stati pubblicati nell’area intranet, raggruppati nei box di consultazione: PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f CONTROLLO DI GESTIONE A seguito di un periodo di sperimentazione del nuovo programma web del Controllo di Gestione, è stata prodotta una prima reportistica, in particolare riguardo ai costi di funzionamento Aziendali relativi all’esercizio 2014 – III trimestre. - le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO 101 op i a no n Una corretta compilazione di tutti i flussi informatividerivanti da disposizioni nazionali e regionali, consente di garantire una migliore qualità dei dati, anche inconsiderazione del fatto che gli stessi sono utilizzati per la definizione degli indicatori di efficienza, efficacia ed economicità delle Aziende e costituisce pertanto per Regione Lombardia un riferimento aggiornato ed allineato. C BUON FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO DEI SETTORI AZIENDALI OBIETTIVO Nell’anno 2015 i flussi informativi saranno oggetto di particolare attenzione e di possibili interventi di miglioramento al fine di garantire unamaggiore coerenza, con l’allineamento fra le informazioni presenti - in un’ottica di sistema informativo integrato - nei database di gestione del personale, del Controllo di Gestione e della Contabilità Generale. Verranno realizzati incontri dedicati tra le diverse strutture dedicate con il coordinamento di un referente unico a cui viene affidato il ruolo di interfaccia con RL. le ga li Nel corso del 2015 si prevede di implementare il sistema di valutazione delle competenze tecnico professionali e in particolare: in i PER LA DIRIGENZA PROFESSIONAL TERRITORIALE MEDICO VETERINARIA DIPARTIMENTALE: ai f Promozione di processi di autovalutazione in progress da parte del personale stesso; Assegnazione di obiettivi di sviluppo / miglioramento di conoscenze e/o competenze per gruppi family di specializzazione; Valutazione finale per singoli dirigenti afferenti ai gruppi family per la definizione degli obiettivi di miglioramento 2016 attraverso l’utilizzo di questionari strutturati ovvero altri strumenti che possano “fotografare” livelli oggettivi di possesso di conoscenza / competenze. - PER LA DIRIGENZA MEDICO VETERINARIA DEI DIPARTIMENTI A LIVELLO CENTRALE: za Nel 2014 per le aree di specializzazione afferenti ai dipartimenti di Prevenzione Medico, Veterinario, Cure Primarie, ASSI e Dipendenze in relazione alle figure di medico / veterinario per la dirigenza professionale territoriale è stata definita una scheda tipo di valutazione ove vengono elencate su tre livelli di possesso BASE – MEDIO – ELEVATO – sia le conoscenze per area specialistica che le competenze tecniche correlate. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI bi le La scheda di valutazione dei dirigenti, sia professional che gestionali rende visibile un’area di opportunità di miglioramento completando l’attenzione valutativa agli aspetti più propriamente tecnico professionali del dirigente che, al fine di una valutazione, necessitano di un supporto metodologico e strumentale con una banca dati di riferimento: la stessa è definita attraverso una formalizzazione di mappatura delle competenze e delle conoscenze classificate per livelli. VALUTAZIONE PERFORMANCE INDIVIDUALI RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO Mappatura delle conoscenze e delle competenze specifiche per professional, le strutture semplici e complesse. i FORMAZIONE iz 102 op i a no n ut il Nel 2014 sono state progettate ed introdotte diverse modalità innovative di riorganizzazione e di gestione interna ed esterna della erogazione formativa. Nello specifico sono state privilegiate azioni orientate a migliorare, in un’ottica di semplificazione, i rapporti con il cliente interno ed esterno e sono state realizzate azioni orientate al contenimento dei costi. Inoltre è stata progettata l’introduzione di un nuovo sistema informatico di gestione degli eventi che automatizza il processo di erogazione della formazione e favorisce il dialogo tra responsabili scientifici anche in ambito interaziendale tra aziende che già adottano lo stesso sistema (AO Niguarda e AO Sacco). C BUON FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO DEI SETTORI AZIENDALI OBIETTIVO L’attività di erogazione degli eventi formativi verrà descritta nel Piano formativo aziendale in conformità con i fabbisogni formativi espressi dalle strutture aziendali e in linea con le strategie di sviluppo regionale che deve essere rese disponibile nel sistema regionale lombardo ECM_CPD. Proseguirà l’attività di sviluppo e implementazione del processo di semplificazione e miglioramento della qualità della formazione anche attraverso la messa a regime dell’applicativo “REFERA” e il dialogo interaziendale. le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Redazione del Piano Annuale di Risk Management (P.A.R.M.), da inviarein Regione entro il 31.03.2015, sviluppato in relazione all’andamento del rischio ed alla sinistrosità dell’ultimo triennio con elaborazione di almeno 2 progetti come previsto dalle Linee Guida regionali per le attività di Risk Management anno 2015 Nel 2014 si sono svolti 3 incontri allargati del Gruppo di coordinamento aziendale per la gestione del rischio. Sono stati inoltre realizzati 6 eventi formativi residenziali sulla gestione del rischio clinico e 4 in tema di sicurezza degli operatori di cui formazione generale sulla sicurezza rivolto a 424 lavoratori a rischio alto e basso, e la formazione per 5 RLS; sulle attrezzature di lavoro per 1 solo operatore e la formazione sulla sicurezza a 154 dirigenti. Rafforzamento del Gruppo di Coordinamento Aziendale per la Gestione del Rischio (GCR) con realizzazione di almeno 3 incontri e sviluppo del CVS nella fase di progettazione e monitoraggio delle politiche aziendali in tema di Risk management ai f Promozione dei processi di ascolto/mediazione all’interno dell’Azienda attraverso la Revisione/aggiornamento e diffusione della procedura specifica presso le strutture dipartimentali e distrettuali Pianificazione e realizzazione di almeno due Iniziative formative specifiche in materia di prevenzione del rischio e patientsafety e partecipazione ad almeno l’80% degli incontri regionali programmati in materia di prevenzione del rischio e di patientsafety Prosecuzione dell’attività di monitoraggio e alimentazione del sistema informativo SIMES con la segnalazione degli eventi sentinella. Quanto rilevato sarà oggetto di disamina da parte del GCR e CVS al fine di procedere all’aggiornamento del profilo di rischiosità aziendale za bi le RISK MANAGEMENT: GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO Sono stati realizzati due progetti “Miglioramento della sicurezza nell’ambulatorio vaccinale per gli utenti e operatori ” e “L'importanza della segnalazione di reazione o evento avverso da farmaco nel servizio di continuità assistenziale” scaturiti dall’analisi delle criticità. in i La rischiosità aziendale è bassa ciò nonostante sono state compiute azioni orientate a prevenire i rischi e ad aumentare nel contempo la cultura aziendale in tema di prevenzione del rischio e di patientsafety . 103 op i a no n ut il iz Il CVS ha proseguito la propria attività di istruzione e valutazione dei sinistri, pur in considerazione del numero esiguo di denunce di sinistro pervenute all’azienda nel corso dell’anno. In tutti i casi in cui la Compagnia ha messo a disposizione un legale, il CVS ha contribuito alla definizione della linea difensiva dell’Azienda nei giudizi pendenti, anche mediante una raccolta puntuale e completa degli elementi istruttori. Nel corso del 2014 è stato trattato un caso inviato dall’URP, a cui è stata offerta una seduta di ascolto. Non sono state evidenziate particolari criticità. E’ proseguita l’attività di monitoraggio degli eventi sentinella, degli eventi avversi, dei rischi RCT/O, delle polizze, cadute ed infortuni C BUON FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO DEI SETTORI AZIENDALI OBIETTIVO Prosecuzione dell’attività di monitoraggio degli eventi sentinella. Quanto rilevato sarà oggetto di disamina da parte del Gruppo per il Coordinamento del Rischio e CVS, al fine di orientare le rispettive attività Attuazione da parte del CVS a quanto previsto dalle Linee guida regionali attività di risk management – anno 2015 Prosecuzione dell’attività di monitoraggio dei rischi RCT/O, delle polizze, cadute ed infortuni, nonché della rendicontazione degli eventi avversi . Quanto rilevato sarà oggetto di disamina da parte del CVS e del Gruppo per il Coordinamento del Rischi, al fine di orientare le rispettive attività. Il CVS darà attuazione a quanto previsto dalla circolare regionale delle regole 2015 le ga li ai f in i Prosecuzione dell’attività di sviluppo ed implementazione del sistema di gestione per la qualità aziendale sia attraverso revisione/aggiornamento documentale presso le strutture certificate e non al fine di uniformare e omogeneizzare le attività in particolare sugli aspetti di erogazione all’utenza, sia attraverso audit programmati presso le aree di maggiore criticità. za L’auditing nella Pubblica Amministrazione è la base di una buona Governance del settore pubblico. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI bi le Il processo di miglioramento è stato sostenuto da iniziative formative specifiche e dalle raccomandazioni/azioni di miglioramento condivise con i responsabili di struttura in occasione delle visite di audit programmati. QUALITA’ : INTERNAL AUDITING Anche nel 2014 è proseguita l’attività di sviluppo di iniziative orientate al miglioramento della qualità con particolare attenzione all’area della formazione, prevenzione medica e delle cure primarie. QUALITA’ RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO iz L’audit rappresenta un presupposto fondamentale per creare un ambiente istituzionale e organizzativo idoneo per l’esercizio delle attività di controllo. 104 op i a no n ut il Per avviare in modo “efficace” un’attività di audit è necessario operare in un ambiente di controllo adeguato e che tale funzione abbia una configurazione organizzativa e istituzionale appropriata ed abbia pieno mandato per poter realizzare gli obiettivi suoi propri. C BUON FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO DEI SETTORI AZIENDALI OBIETTIVO Sviluppo e implementazione dell’attività di internal auditing in conformità con le direttive regionali attraverso l’attuazione di alcuni step di processo: formalizzazione del referente attività di internal auditing e dei componenti del gruppo operativo e definizione modalità operativa di gestione dell’attività di internal auditinge pianificazione attività PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA le ga li ATTUAZIONE CORRUZIONE DELL'INTEGRITA' E DELLA TRASPARENZA E in i Per quanto riguarda la trasparenza (D. Lgs. n. 33/2013) si provvederà all’aggiornamento, secondo le scadenze indicate dei contenuti della sezione “Amministrazione Trasparente”: messa a regime delle procedure di acquisizione dei dati; definizione di formati standard per la rappresentazione grafica dei dati che ne agevolino la comprensione anche da parte dell’utenza. A tale scopo verranno riproposti incontri di confronto e verifica con i soggetti responsabili del contenuto e della pubblicazione dei dati: verranno, inoltre, perfezionate schede specifiche per ogni struttura, con particolare riferimento all’oggetto degli obblighi di pubblicazione ed alla tempistica. bi le ai f Relativamente alla prevenzione della corruzione si ritiene di interesse prioritario diffondere pratiche e comportamenti improntati alla legalità: ciò troverà realizzazione mediante attività di formazione diretta prioritariamente ai responsabili e ai dipendenti operanti nelle aree a rischio. Previsione di alcuni adempimenti atti a garantire un maggior controllo nell’ambito dei procedimenti svolti nelle aree a rischio corruzione (automatizzazione di processi, definizione di protocolli operativi, verifiche in ordine alla veridicità di dichiarazioni rese, con particolare riferimento alle incompatibilità, agli incarichi extraistituzionali, ecc). Previsione di una procedura per l’acquisizione in forma anonima e riservata di segnalazioni di illeciti da parte di personale dipendente (cd. Whistleblowing). za ATTORI COINVOLTI: Dipartimento Amministrativo – Responsabile Aziendale dell’Anticorruzione e della Trasparenza, tutte le Strutture complesse Aziendali, Direzioni aziendali, Dipartimenti aziendali, Distretti socio-sanitari, le Strutture di Staff delle Direzioni strategiche iz Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: Legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della ut il corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.” D. Lgs. n. 39 dell’ 8 aprile 2013 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190.” D. Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.” C 105 op i a no n Deliberazione n. 72/2013 CIVIT Approvazione Piano Nazionale Anticorruzione. le ga li OBIETTIVO RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i ai f TRASPARENZA bi le Piena accessibilità alle informazioni sull’Azienda da parte della cittadinanza mediante l’adozione di format e rappresentazioni grafiche volte ad agevolare la lettura dei dati da parte dei “non addetti ai lavori”. Aggiornamento di tutte le informazioni richieste, adozione di format omogenei per la pubblicazione dei dati. za Il D. Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 titolato “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” ha introdotto un nuovo concetto di trasparenza come “piena accessibilità alle informazioni relative alle risorse umane , alle attività svolte ed ai risultati ottenuti da ciascuna amministrazione . Dall’esame complessivo della normativa emerge la necessità di creare una cultura della trasparenza intesa come valore assoluto dell’attività delle pubbliche amministrazioni. 106 op i a no n ut il iz L’ingente quantità di informazioni di cui è richiesta la pubblicazione richiede inoltre un costante monitoraggio e confronto con i soggetti coinvolti. C GARANTIRE L’ACCESSIBILITÀ DEI DATI IN MATERIA DI TRASPARENZA DELL’AMMINISTRAZIONE Aggiornamento del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (formalizzazione entro il 31 gennaio 2015) Monitoraggio della tempistica e del contenuto delle informazioni oggetto di pubblicazione. Attività di verifica periodica, congiuntamente all’UOS Sistemi informatici, circa il la tempestività ed il contenuto delle informazioni oggetto di pubblicazione. le ga li ai f (formalizzazione entro il 31 gennaio 2015 bi le Diffusione della cultura della legalità, conoscenza da parte del personale aziendale interessato e della dirigenza gestionale della normativa e degli adempimenti anticorruzione. Organizzazione di 2 eventi formativi riferiti rispettivamente alla Dirigenza gestionale dell’Azienda e ai Dipendenti operanti nelle aree definite a rischio. 107 op i a no n ut il iz za Per quanto riguarda le attività svolte dalla ASL una particolare attenzione va posta ai settori del reclutamento del personale dipendente, della scelta del contraente per gare di appalto e forniture e dei rapporti economici derivanti, delle attività relative concessioni di sovvenzioni, contributi e vantaggi economici, ed infine a quelle ispettive e di vigilanza. Aggiornamento al Piano per la Prevenzione della Corruzione CORRUZIONE La legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” pone l’accento sulla necessità di creare una cultura della legalità, intesa non solo come correttezza formale degli atti, ma soprattutto come coerenza dell’attività svolta agli interessi della collettività. Ciò va perseguito da una parte con l’attività di prevenzione e controllo sulle aree a rischio e dall’altra mediante attività di formazione specifiche. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C DIFFONDERE COMPORTAMENTI IMPRONTATI ALLA LEGALITÀ NELL’ATTIVITÀ AZIENDALE OBIETTIVO le ga li SVILUPPO ORGANIZZATIVO E ASSISTENZIALE DELLE CURE PRIMARIE La cura delle persone affette da patologie croniche è ancora oggi legata in modo prevalente all’assistenza ospedaliera, in alcuni presidi ospedalieri i pazienti cronici raggiungono oltre il 90% della casistica. La tipologia dei bisogni derivanti da situazioni di cronicità richiede una nuova “cultura” dell’assistenza territoriale basata su nuove regole e modelli organizzativi che abbiano il loro fondamento sui seguenti principi: prossimità, presa in carico e continuità assistenziale. ai f in i Poiché l’assistenza territoriale non è ancora riuscita un punto di riferimento per i cittadini un passo decisivo verso il prendersi cura della cronicità parte dalla costituzione di un distinto polo territoriale in grado di generare una propria offerta e capacità di attrazione alternativa all’ospedale e che, insieme all’ospedale, crei il circuito virtuoso della continuità ospedale territorio. bi le Il presidio territoriale è il luogo ove viene ”organizzata” la presa in carico dei bisogni del cittadino per la gestione delle patologie croniche. La gestione territoriale della cronicità richiede cultura, strumenti, competenze e organizzazione innovativa con l’obiettivo di garantire al malato cronico un miglior compenso clinico, ritardando il danno d’organo, le acuzie, le disabilità con conseguente ricadute sulla riduzione dei consumi sanitari e il contenimento della spesa. Già a partire dal 2014 è stato sviluppato un piano strategico pluriennale per affrontare la cronicità nella sua complessità centrato sulla persona e la sua famiglia, e non sulla malattia, con particolare rilevanza allo sviluppo di una relazione di cura tra il medico di medicina generale, la persona malata , le strutture erogatrici- sanitarie e socioassistenziali e nuovi servizi territoriali adatti al governo della cronicità. Strutture complesse del Dipartimento Cure Primarie e del Dipartimento PACS, Dipartimento ASSI, Medici di Medicina Generale, Medici di ut il ATTORI COINVOLTI: iz za Tutte le iniziative ipotizzate per l’anno 2015 quali il proseguimento delle sperimentazione del modello organizzativo CReG, lo sviluppo e applicazione di nuovi PDTA o la revisione di alcuni già esistenti, il miglioramento della aderenza terapeutica, nonché la necessità per i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Famiglia di lavorare in forme associate, rappresentano strumenti finalizzati al miglioramento della presa in carico del paziente cronico. Continuità Assistenziale e Pediatri di Famiglia, Farmacie Territoriali, Strutture Sanitarie e Socio Sanitarie del territorio, Regione Lombardia e Lombardia Informatica no n Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: Delibera 2989 del 23.12.2014, accordo collettivo nazionale della medicina generale, accordo C 108 op i a collettivo nazionale della pediatria di famiglia, accordi regionali per la medicina generale e pediatria di famiglia relativi agli anni 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015, delibere regionali sulla sperimentazione del progetto CReG; governo dell’assistenza protesica e assistenza integrativa: dm 332 del 27/8/1999, DGR 8730 del 22.12.2008 le ga li REALIZZAZIONE DI UN NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO DELL’ASSISTENZA PRIMARIA IN ATTUAZIONE ALLA LEGGE BALDUZZI Completare, entro il 30.06.2014, la predisposizione di un progetto, condiviso con il Comitato Aziendale, con la proposta di riorganizzazione della medicina territoriale sulla base di quanto previsto dalla legge 189/2012 finalizzata all’implementazione della realizzazione dell’assistenza in forma associata con obiettivi comuni per una migliore presa in carico e continuità delle cure. za iz PROGETTO CREG PER I PAZIENTI CRONICI ut il no n a op i 109 C SVILUPPO DI MODELLI ORGANIZZATIVI STRUTTURATI TERRITORIALI PER LA CRONICITÀ Il CReG è un progetto innovativo proposto per migliorare la gestione e la cura dei pazienti affetti da patologie cronicheattraverso un piano di cura prestabilito sulla base di linee guida nazionali ed internazionali e personalizzato per il paziente. Nel 2015 è previsto il proseguimento della sperimentazione CReG. Lo sviluppo della sperimentazione si attuerà attraverso nuovi arruolamenti, estensione dei contratti e il monitoraggio ed il controllo e monitoraggio delle attività in i Emerge la necessità di individuazione, nell’ambito del territorio della Provincia di Como delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) che rappresentano la forma organizzativa monoprofessionale (medici di medicina generale o pediatri di famiglia) composta da medici che prendano in carico i bisogni di salute degli assistiti attuando azioni di governance nel settore della farmaceutica e della specialistica, attuando quanto previsto dai Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali aziendali, favorendo la prevenzione oncologica, la promozione della salute e l’empowerrment dei pazienti, secondo obiettivi concordati e pianificati. Ciascuna AFT dovrà avere una dimensione coerente con le condizioni orogeografiche del territorio, ricompresa tra un minimo di 15.000 assistiti e circa 10 medici e un massimo di 60.000 assistiti e circa 40 medici. Dovrà inoltre avere una sede di riferimento e la presenza di un medico coordinatore. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f RIFERIM. ATTIVITA’ bi le CONTESTO OBIETTIVO Attuazione dell’attività propedeutica all’avvio di nuovi pazienti arruolati e monitoraggio degli stessi. (almeno un’azione propedeutica a questo obiettivo in ciascun soggetto gestore del CReG Estensione dei contratti 2014 per il 2015 a tutte le 4 Cooperative Gestori del CReG con attuazione di nuove modalità nella definizione dei contratti: in particolar modo la previsione di uno specifico “addendum CReG nei contratti con i soggetti erogatori di prestazioni a carico del SSR. Stesura di un documento che illustri le previste accurate attività di monitoraggio e controllo con successiva definizione ed attuazione del piano monitoraggio e controllo le ga li PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i Nell’ambito del Servizio di Continuità Assistenziale per l’anno 2015, si prevede l’entrata a regime della informatizzazione delle 7 postazioni nelle quali nel corso del 2014 è stato avviato il processo. ai f Si intende proseguire nella revisione del documento “Linee guida Aziendali sulla Gestione del Servizio di Continuità Assistenziale” con la predisposizione e la realizzazione di un programma di monitoraggio che prevede la valutazione mensile della turnistica sia in termini preventivi che consuntivi e la verifica organizzativa ed igienico sanitaria di ciascuna postazione con frequenza trimestrale. bi le ll Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) interviene negli orari in cui il Medico di Medicina Generale e il Pediatra di Famiglia non sono tenuti ad esercitare l'attività. Da alcuni anni si manifesta la necessità di migliorare l’integrazione del servizio di continuità assistenziale nel contesto più generale della medicina territoriale per una garanzia di reale continuità di cura. RIORGANIZZAZIONE LOGISTICA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO 110 op i a no n ut il iz L’ASSISTENZA TERRITORIALE: GOVERNO CLINICO E PDTA I Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) sono piani interdisciplinari di cura creati per rispondere a bisogni complessi di salute del cittadino. Sono altresì strumenti di gestione clinica usati da chi eroga prestazioni sanitarie per definire la migliore sequenza di azioni, nel tempo ottimale, degli interventi efficaci rivolti a pazienti con particolari patologie. L’ASL di Como intende proseguire nel percorso di miglioramento dell’equità delle cure associata alla reale presa in carico attraverso gli strumenti del PDTA per il governo delle patologie croniche za Definizione del PDTA sulla Gammopatia monoclonale aspecifica C SVILUPPO DELLE FORME ASSOCIATIVE FUNZIONALI NELL’AMBITO DELLA MEDICINA CONVENZIONATA TERRITORIALE OBIETTIVO Definizione del PDTA sull’ansia Revisione del PDTA sullo scompenso cardiaco Svolgere il monitoraggio dell’applicazione dei PDTA Malattia Renale Cronica e Diabete Mellito le ga li PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f in i Aumentare i valori di farmaco biosimilare prescritto dalle Strutture erogatrici come valore aggiunto nella razionalizzazione della spesa farmaceutica convenzionata attraverso l’aggiornamento del Protocollo dei Farmaci Biosimilari esistente e condivisione con le Strutture erogatrici, con inserimento di eventuali nuovi farmaci e loro utilizzo in particolare nei pazienti “naive” Verificare l'applicazione dei contenuti del Protocollo attraverso il monitoraggio mensile della prescrizione dei farmaci biosimilari e inviare specifiche tabelle di spesa e confronto alle Strutture erogatrici iz FARMACI A BREVETTO SCADUTO za bi le Un farmaco biosimilare è una versione “alternativa” di un farmaco biologico già autorizzato per uso clinico (detto "farmaco originatore") al quale sia analogo per caratteristiche fisico-chimiche, efficacia clinica e sicurezza sulla base di studi di confronto. L’ASL di Como intende promuovere l'appropriatezza d'uso dei farmaci biologici a brevetto scaduto (farmaci biosimilari) sul territorio. FARMACI BIOSIMILARI RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO 111 op i a no n ut il Un medicinale equivalente è un medicinale che, in seguito a studi clinici appositi, si dimostra bio-equivalente rispetto ad un altro medicinale. L’ASL intende promuovere sul territorio l'appropriatezza d'uso dei farmaci di natura chimica a brevetto scaduto (farmaci equivalenti). C MIGLIORAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DEI FARMACI OBIETTIVO Aggiornamento del Prontuario delle Dimissioni, entro il primo semestre 2015, condiviso con le Strutture erogatrici relativamente a specifiche categorie di farmaci a base di principi attivi non coperti da brevetto inseriti nelle liste di trasparenza ( ATC: C08, C09, C10, M01, M05, J01, B03, L03, H01, L04) Monitoraggio mensile della prescrizione dei farmaci equivalenti e invio di specifiche tabelle si spesa e confronto alle Strutture erogatrici al fine del raggiungimento al 31.12.2015 della percentuale di farmaco equivalente sul totale prescritto secondo i parametri individuati dalle Regole regionali 2015. 112 op i a no n Facilitare il percorso diagnostico terapeutico del paziente affetto da malattia rara che si focalizza essenzialmente sull'obiettivo di condividere con tutti gli attori delterritorio della ASL di Como, le possibili sinergie e le opportune procedure al fine di garantire al cittadino affetto da patologia rara le terapie appropriate, facilitando l'accesso a tutte le risorse clinico-assistenziali offerte dal territorio. le ga li PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f in i Controllo e monitoraggio della prescrizione/erogazione, secondo i parametri individuati dalle Regole regionali 2015, attraverso il tracciato record File F dei farmaci per l'epatite C, oncologici ed oftalmologici con scheda AIFA, appartenenti alla tipologia 5,2 o 1, al fine di migliorare l’appropriatezza prescrittiva dei farmaci ad alto costo utilizzati in ambito ospedaliero. bi le Attuazione della convenzione tra l'ASL e le Associazioni sindacali delle farmacie pubbliche e private del territorio e con l'Associazione distributori farmaceutici secondo il Progetto regionale " Distribuzione per conto dei farmaci classificati in fascia A-PHT, tramite un'unica Azienda capofila per le ASL della R.L.", al fine di razionalizzare la spesa farmaceutica convenzionata. za MALATTIE RARE ut il iz Promuovere l'utilizzo dei farmaci A-PHT (Prontuario della distribuzione diretta per la presa in carico e la continuità assistenziale Ospedale-Territorio) attraverso la distribuzione per conto per il tramite delle farmacie del territorio. FARMACEUTICA TERRITORIALE Monitoraggio e controllo farmaci innovativi rendicontati dalle strutture erogatrici attraverso il tracciato record file F FARMACEUTICA OSPEDALIERA RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C GOVERNO DELL’ ASSISTENZA FARMACEUTICA TERRITORIALE E OSPEDALIERA OBIETTIVO Coinvolgimento dei MMG e delle farmacie alla prescrizione ed erogazione di tali farmaci secondo le direttive emanate da Regione Lombardia. Verifica dell'adesione di tutte le 159 farmacie al Progetto regionale secondo le direttive definite dalle regole 2015, attraverso l'analisi e la raccolta mensile delle distinte e dei moduli delle singole farmacie. Aggiornamento e condivisione del protocollo " Malattie Rare ", secondo i parametri dettati dalle Regole 2015 e dalla circolare attuativa entro il 31.12.2015, attraverso specifici tavoli, con le Strutture Erogatrici e pubblicazione sul sito aziendale. RIFERIM. ATTIVITA’ Miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva e del percorso di fornitura di protesi ed ausili PROTESICA MAGGIORE E GOVERNO DELLE PRESCRIZIONI Razionalizzazione della spesa relativa alla protesica minore nella salvaguardia della appropriatezza nella fornitura PROTESICA MINORE Consolidamento del percorso di fornitura di presidi per l’automonitoraggio del diabete diversificato sulla base della terapia assunta dal paziente e facilitazione dell’accesso alla fornitura con verifica costante dell’applicazione del protocollo e mantenimento del costo per presidi rispetto all’anno 2014 pur in considerazione di un aumento del dato di prevalenza. DIETETICA NUTRIZIONALE IN NEGOZI, FARMACIE E GRANDE DISTRIBUZIONE Favorire la libera circolazione degli assistiti affetti da celiachia su tutto il territorio regionale attraverso il consolidamento del progetto sia mediante attivazione e convenzionamento di eventuali nuovi negozi e filiali della grande distribuzione e il conseguente aggiornamento del sito aziendale, sia attraverso la verifica e l'aggiornamento degli elenchi dei pazienti celiaci con certificazione di esenzione. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI za bi le ai f in i Definizione ed adozione di protocollo operativo che descriva in modo dettagliato tutte le fasi del processo erogativo dalla individuazione del prescrittore al pagamento della fattura; applicazione scrupolosa delle Linee Guida Regionali sulla individuazione dei prescrittori e dei Centri di Prescrizione Protesica iz ut il 113 op i a no n Consolidamento del progetto regionale che nel corso del 2014 ha visto l'ASL aderire a tale progetto che prevedeva la possibilità di erogazione in ambito SSN di prodotti dietetici a pazienti celiaci attraverso le farmacie, negozi convenzionati e la grande distribuzione. C GOVERNO DELL’ASSISTENZA INTEGRATIVA E PROTESICA IN TERMINI DI APPROPRIATEZZA E CONTENIMENTO DELLA SPESA le ga li CONTESTO OBIETTIVO le ga li Nei primi mesi del 2014 è proseguita la sperimentazione dell’erogazione delle specialità medicinali attraverso prescrizione ed erogazione con ricetta elettronica che ha visto coinvolti alcuni MMG/PDF e Farmacie. A seguito di comunicazione regionale si è dato avvio all’estensione a tutti i medici e farmacie che deve prevedere nel 2015 il consolidamento della fase di sperimentazione. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI za iz ut il no n a op i C 114 ai f Estensione della ricetta elettronica a MMG/PDF e farmacie e incremento delle prescrizioni secondo il target che verrà indicato dalla Regione e verifica periodica della prescrizione da parte dei MMG ed erogazione da parte delle farmacie della ricetta dematerializzata per accertare la diffusione sull'intero territorio provinciale della stessa secondo i parametri e i vincoli dettati da Regione Lombardia con eventuali richiami formali a Medici e farmacie che non attengono alle disposizioni regionali e aziendali in termini di dematerializzazione delle prescrizioni farmaceutiche. bi le RICETTA ELETTRONICA in i CONTESTO SVILUPPO DEL SISTEMA INFORMATIVO SOCIO SANITARIO PER SEMPLIFICARE E RENDERE PIÙ ACCESSIBILE I SERVIZI AGLI OPERATORI E CITTADINI RIFERIM. ATTIVITA’ OBIETTIVO le ga li MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ E DELL’APPROPRIATEZZA DEL SERVIZIO SANITARIO in i Prendersi cura dell’assistito richiede, oltre che un diverso approccio culturale, anche la disponibilità di strumenti e competenze organizzative innovative. In particolare diviene sempre più indispensabile un’integrazione tra i soggetti della rete dei servizi al fine di garantire “continuità” nel processo di cura per gli assistiti. L’obiettivo è assicurare una risposta a tutto campo alle esigenze di prevenzione, diagnosi e cura. Ridurre i fattori di rischio, estendere gli screening per la diagnosi precoce, fornire in modo appropriato e tempestivo prestazioni diagnostiche e assistenza clinica adeguata determinano non solo una migliore qualità della vita, ma anche positive ricadute sulla riduzione dei consumi sanitari e il contenimento della spesa. ai f Si ravvisa pertanto, anche per il 2015, la necessità di migliorare il governo della rete, in particolare per una più efficace risposta al trattamento delle patologie cronico degenerative che dovrebbe sempre più essere assicurato dai servizi sanitari territoriali, riservando all’ospedale la gestione delle acuzie. La presa in carico dei pazienti cronici può essere migliorata anche attraverso una maggiore organizzazione delle reti di patologia che possono assicurare la continuità del percorso dell’assistito. bi le Anche le attività di ricovero e cura, in particolare le alte specialità, necessitano di una riorganizzazione al fine di garantire una maggiore appropriatezza clinica e una risposta alle problematiche connesse al cambiamento della domanda ed all’evoluzione tecnologica. za Si tratta quindi, in un contesto che vede sempre più l’impossibilità di incrementare le risorse disponibili, di rendere sempre più efficiente ed efficace l’erogazione delle prestazioni sanitarie. ASL e Regione Lombardia sono pertanto sempre più impegnate nel perseguimento di obiettivi quali l’appropriatezza, la qualità e l’accessibilità dei servizi offerti dalle Strutture pubbliche e private che concorrono ad assicurare l’assistenza sanitaria ai cittadini. iz ATTORI COINVOLTI: Dipartimento Programmazione Acquisto e Controllo Sanitario, Dipartimento Cure Primarie, Dipartimento ASSI, Medici di Medicina Generale, ut il Medici di Continuità Assistenziale e Pediatri di Famiglia, Strutture Sanitarie e Socio Sanitarie del territorio, Regione Lombardia Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: C 115 op i a no n “Patto della salute 2014-2016”; DGR2933 del 19.12.2014; DGR 2563 del 31.10.2014 PROGRAMMAZIONE SANITARIA: DGR 2329 del 23.12.2014 ; Piano Socio Sanitario Regionale 2010- 2014; PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Sottoscrizione dei contratti entro il 31.12.2014 e il 30.04.2015 in i Individuazione, entro il 31.03.2015 di prestazioni con criticità per i Tempi di Attesa da acquistare con risorse dedicate tramite successiva sottoscrizione di specifici accordi contrattuali con le Strutture accreditate anche attualmente non a contratto ai f Incontri periodici con gli Erogatori per il monitoraggio delle attività Sottoscrizione nell’ambito della contrattazione di Aprile del Protocollo per la gestione del paziente cronico (Addendum CReG) bi le Orientare la trasformazione degli assetti accreditati per corrispondere ai bisogni del territorio Ridurre i ricoveri inappropriati, a parità di risorsee in riduzione della mobilità passiva za Vedi allegato 1 AREA RICOVERI BUDGET CON LE STRUTTURE EROGATRICI op i a Rimodulare i contratti sulla base delle performance Assegnare una quota di risorse (6% produzione ambulatoriale) miglioramento dei Tempi di Attesa per Individuare gli obiettivi legati alla quota “variabile” del budget assegnato per le prestazioni ambulatoriali Vedi allegato 1 AREA AMBULATORIALE no n ut il iz Con la DGR 2329/2014 R.L. ha valorizzato la funzione di programmazione territoriale dell’ASL nella gestione degli aspetti di accreditamento, contrattualizzazione e regolazione del sistema dell’offerta. L’ASL è chiamata a garantire la continuità operativa e di erogazione dell’assistenza da parte delle strutture già accreditate, a valutare i bisogni emergenti, il quadro epidemiologico e la adeguatezza territoriale, in termini di accessibilità, della rete di offerta esistente. 116 le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C PROGRAMMAZIONE SANITARIA - INDICI DI OFFERTA E NEGOZIAZIONE OBIETTIVO Orientare l’offerta, in particolare delle diverse branche specialistiche, per corrispondere ai bisogni dei cittadini Trasferire quote di budget dall’attività di ricovero alla specialistica per prestazioni con Tempi di Attesa critici e accessibilità in orari serali e festivi Garantire che l’erogazione delle prestazioni sia distribuita in modo adeguato nel corso dell’anno Garantire la condivisione tra ASL / Gestori CReg / Erogatori, di un protocollo per la gestione del paziente cronico le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Stesura ed invio del Piano dei Controlli entro il 31.01.2015 Effettuazione dei controlli previsti entro il 28.02.2016 come previsto dalla normativa vigente in i PIANO CONTROLLI CONTESTO bi le za - APPROPRIATEZZA RICOVERI DI RIABILITAZIONE Controllo delle prestazioni di ricovero in riabilitazione al fine di verificare la possibilità di spostare parte dell’attività da degenza ordinaria a prestazioni erogate in regime di MAC per migliorare l’appropriatezza complessiva dell’attività di ricovero, anche in relazione a quanto verrà emanato da DG Salute in applicazione alla DGR 2933. Attuazione di un Piano dei controlli condiviso con RL per la verifica dell’attività ambulatoriale: anche per quest'anno è confermato l'obiettivo del 3,5% di prestazioni ambulatoriali da sottoporre ad attività di controllo ut il no n a op i 117 - quota fino al 3% riferita ad attività di autocontrollo della qualità della documentazione clinica, effettuata a cura dei soggetti erogatori selezionata con modalità di campionamento casuale da parte delle ASL; quota di almeno il 7% riferita ai controlli di congruenza ed appropriatezza generica (o organizzativa) sulle prestazioni di ricovero, selezionata con modalità di campionamento mirato; quota fino al 4% riferita ad attività di autocontrollo di congruenza ed appropriatezza generica (o organizzativa) sulle prestazioni di ricovero, effettuata a cura dei soggetti erogatori e selezionata da parte degli stessi con modalità da essi definite. APPROPRIATEZZA PRESTAZIONI AMBULATORIALI iz Stesura e attuazione del Piano dei Controlli sulla base delle indicazioni di Regione Lombardia contenute nella DGR 2989/2014 APPROPRIATEZZA RICOVERI - ai f Attuazione di un Piano dei controlli condiviso con R.L. per la verifica dell’attività di ricovero: circa 9.700 pratiche, così suddivise: C GARANTIRE L’APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI DI RICOVERO E AMBULATORIALI OBIETTIVO op i a no n Il miglioramento o quanto meno il contenimento dei T.A. coinvolge non solo le Strutture erogatrici ma anche i prescrittori e sempre più il Call Center Regionale che, con il passare degli anni, è diventato il punto di interfaccia tra utente, erogatore e organi di monitoraggio/tutela (ASL e RL). in i bi le ai f Monitoraggio dei Tempi di attesa, attraverso l’effettuazione di 12 rilevazioni di prevalenza, in riferimento a quanto previsto dal piano aziendale per il governo dei tempi di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero per l’anno 2015 Miglioramento tracciabilità, trasparenza ed equità di accesso tramite: - Disponibilità agende ambulatoriali e flusso di prenotazione per tutti gli erogatori accreditati za ut il iz L’incremento della domanda di prestazioni ambulatoriali, nonostante le maggiori risorse rese disponibili dal sistema, ha accentuato il problema dei Tempi di Attesa (TA), in particolare per alcune prestazioni particolarmente richieste. Negli ultimi anni, le Strutture, hanno implementato un’offerta di prestazioni in regime di solvenza con tariffe contenute che tuttavia non può risolvere il problema per le categorie di utenti più fragili. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Predisposizione e formalizzazione dell’aggiornamento del Piano Attuativo entro il 31.01.2015 con l’obiettivo di attualizzarlo rispetto a nuove priorità e necessità. MONITGORAGGIO E GOVERNO DEI TEMPI DI ATTESA Da diversi anni la gestione delle liste di attesa per le prestazioni di ricovero, ma soprattutto per quelle ambulatoriali, costituisce un elemento di particolare interesse per le ricadute sulla qualità ed efficienza del SSN. Inoltre, l’impatto sul cittadino risulta determinante per la percezione non solo della qualità del Servizio offerto ma anche per gli aspetti legati all’equità e al diritto alla salute. 118 le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C CONTENIMENTO DELLE LISTE DI ATTESA PER L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI OBIETTIVO - Avvio flusso delle prestazioni erogate in regime libero professionale o di solvenza - Avvio del flusso sulle liste di attesa dei ricoveri - Maggior raccordo fra attività libero professionale e rispetto dei Tempi Obiettivo - Inserimento negli accordi contrattuali di specifici obiettivi legati al rispetto dei TA, della gestione delle agende di prenotazione, alla corretta rendicontazione dei dati necessari per un corretto monitoraggio - Sottoscrizione di specifici accordi contrattuali, sia con gli erogatori da tempo a contratto che con ulteriori Strutture accreditate ma non ancora contrattualizzate - Miglioramento dell’informazione fornita ai cittadini in particolare attraverso la revisione della sezione dedicata del sito internet aziendale le ga li PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Individuare una risposta diversificata attraverso la sperimentazione di iniziative e di soluzioni organizzative integrate e innovative: introduzione, in ciascun Presidio Ospedaliero dotato di PS/DEA/EAS, di un piano interno di gestione dei pazienti necessitanti di ricovero ospedaliero urgente, d’intesa con AREU, sia per le situazioni “ordinarie” che per quelle di iper-afflusso proseguimento della progettualità riferita agli ambulatori dedicati ai codici minori nell’ambito dei Pronti Soccorso - ai f in i - Confronto e monitoraggio delle attività e delle situazioni di criticità attraverso la periodica convocazione del Tavolo provinciale dell’Emergenza/Urgenza Presentazione di un progetto per il miglioramento della continuità Ospedale /Territorio in applicazione dell’Accordo stato regioni del 16.12. 2010 su sicurezza e appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita iz za RETI DI PATOLOGIA : ALTA SPECIALITA’, PUNTI NASCITA, ATTIVITA’ TRASFUSIONALI E CURE PALLIATIVE bi le Il sovraffollamento periodico dei PS/DEA/EAS è un problema rilevante che impatta sulla qualità dell’offerta sanitaria sia in termini di sicurezza e qualità delle cure ai pazienti, che di benessere psicofisico degli operatori RETE DELL’EMERGENZA-URGENZA RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO 119 op i a no n ut il Anche per il 2015 si prevede di perseguire l’obiettivo di contemperare le esigenze di riordino strutturale dell’offerta per punti nascita, laboratori, alte specialità, sistema trasfusionale , reti di patologia con l’obiettivo prioritario di garantire livelli di erogazione di prestazioni di elevata qualità in totale sicurezza C CONTENIMENTO DELLE LISTE DI ATTESA PER L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI OBIETTIVO Successivamente alla definizione dei requisiti di accreditamento da parte di RL, verifiche delle istanze di riclassificazioni in relazione all’attività Stroke, PMA, Elettrofisiologia, Centri terapia del dolore, Riabilitazione Governo e sviluppo delle Reti di offerta/patologia e dell’attività di trapianto con partecipazione a incontri dedicati dei Tavoli di lavoro interaziendali già formalizzati nel 2014 - Implementazione dei percorsi di cura per i pazienti psichiatrici - Dimissione pazienti lombardi Ospedali Psichiatrici Giudiziari - Prosecuzione dei Programmi Innovativi Territoriali in salute Mentale - Attuazione della revisione dell’attività dei CPS no n a op i presso in i ai f bi le ut il ricoverati PSICHIATRIA Verifica puntuale della residenzialità psichiatrica iz - Monitoraggio dei Programmi Innovativi in Salute Mentale biennali, (attivati nel 2014), secondo le indicazioni di Regione Lombardia e rendicontazione degli stessi. Validazione da parte dell’OCSM Gestione e monitoraggio, in collaborazione con il DSM dell’AO S. Anna, del processo di dimissione con progressiva riduzione del numero totale dei pazienti ricoverati presso OPG za Anche in relazione a questa criticità si ritiene quanto mai opportuno aderire alle indicazioni di Regione Lombardia relativamente a: PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Prosecuzione del monitoraggio dei pazienti psichiatrici inseriti in strutture residenziali non a contratto, attraverso riunioni mensili del Nucleo di Valutazione interaziendale ASL/AO per condividere, stante l’esame clinico, effettuato da componenti del Nucleo, e verificare l’appropriatezza dell’inserimento e l’ eventuale riduzione /azzeramento della quota aggiuntiva destinata a coprire i costi di tipo sanitario L’ASL di Como è caratterizzata da una estesa offerta di strutture di residenzialità psichiatrica sia nel pubblico che nel privato accreditato o solo autorizzato. Tale offerta condiziona fortemente la gestione del percorso di cura dei pazienti: il ricorso alla residenzialità risulta significativamente più alto rispetto al dato medio regionale. 120 le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C GOVERNO DELLE PRESTAZIONI DI RESIDENZIALITÀ PSICHIATRICA E NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E ADOLESCENZIALE, IN COLLABORAZIONE CON IL DSM DELL’AZIENDA OSPEDALIERA OBIETTIVO Formalizzazione tramite un atto congiunto tra ASL e AO della implementazione ei percorsi di cura e verifica della loro introduzione nei piani formativi e di qualità della AO Verifica dell’impegno del DSM a definire PDTA aziendali coerenti con il Piano Nazionale di Azioni per la Salute Mentale 2013 Avvio del monitoraggio e revisione dell’attività dei CPS, affinchè sia coerente con i percorsi territoriali di cura, atti a soddisfare le attuali esigenze di accessibilità, specificità e integrazione le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Prosecuzione della residenzialità NPIA puntuale - Attivazione di interventi domiciliari intensivi - Prosecuzione dei Progetti di NPIA della 121 op i a no n ut il verifica iz - ai f bi le Si tratta pertanto di proseguire nelle azioni prioritarie con particolare attenzione al risultato del lavoro dei progetti regionali di NPIA e dei diversi GAT attivati Prosecuzione, secondo le indicazioni contenute nella DGR 2989/2014, del monitoraggio dei pazienti minori inseriti in strutture residenziali non a contratto, attraverso le riunioni mensili del Nucleo di Valutazione Interaziendale ASL/AO per verificare l’appropriatezza dell’inserimento Monitoraggio e verifica del processo di dimissione dei minori inseriti in strutture residenziali a contratto al compimento della maggiore età secondo le indicazioni contenute nel Protocollo di Dimissione ospiti over 18 anni adottato dalla ASL nel 2014 za Per l’attività di Neuropsichiatria (NPIA) l’offerta di residenzialità e di Centri Diurni (esclusivamente nel privato accreditato)determina un eccessivo ricorso a tali modalità di assistenza. NEUROPSICHIATRIA in i Monitoraggio dei Progetti Innovativi di NPIA biennali, (attivati nel 2014), secondo le indicazioni di Regione Lombardia e rendicontazione degli stessi. Validazione da parte dell’OCNPIA C GOVERNO DELLE PRESTAZIONI DI RESIDENZIALITÀ PSICHIATRICA E NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E ADOLESCENZIALE, IN COLLABORAZIONE CON IL DSM DELL’AZIENDA OSPEDALIERA OBIETTIVO Utilizzare le risorse rese disponibili dalla 43/san per attivare interventi domiciliari intensivi e definire strumenti adeguati per l’utilizzo delle somme dedicate REFERTI PUBBLICI – SISS bi le za CITTADINI ut il no n 122 op i a Nel corso del 2014 è proseguita la diffusione dell’utilizzo del portale cittadino, implementato dalla Regione nel 2013. Per il 2015 prosecuzione dell’integrazione al SISS e della pubblicazione di documenti clinici elettronici nel rispetto del target che verrà indicato dalla Regione nel Piano Annuale ASL 2015 Per il 2015 prosecuzione della regolare distribuzione delle CNS che andranno a sostituire le CRS in scadenza con incremento del numero totale dei cittadini in possesso della CNS, ricevuta a seguito della scadenza naturale della CRS. iz In tema di prenotazioni di visite ed esami, nel corso del 2014 oltre al servizio telefonico (Call Center Regionale) sono state confermate le farmacie come “veicolo“ nel servizio di prenotazione (l’elenco aggiornato è pubblicato sul portale aziendale ASL) e si osservano anche utilizzi del servizio tramite internet (prenotazione direttamente da casa). C GARANTIRE UN MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ ALLE CONSULTAZIONI DEI DATI SANITARI Passaggio dalla Carta Regionale dei Servizi (CRS) alla Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Nel corso del 2014 sono state sostituite più di 23.000 tessere in scadenza le ga li Tutti gli Enti Erogatori Privati ed Accreditati sono integrati al SISS per la gestione dei flussi di rendicontazione e per la pubblicazione on-line di referti (laboratorio, radiologia, lettere di dimissione, ecc.). Nel corso del 2014 è proseguita l’attività di integrazione al SISS delle discipline non ancora integrate. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i RIFERIM. ATTIVITA’ ai f CONTESTO OBIETTIVO Per il 2015 prosecuzione del servizio di prenotazione in particolar modo tramite il canale farmacie e Internet nel rispetto del target che verrà indicato dalla Regione nel Piano Annuale ASL 2015 Per il 2015 prosecuzione della diffusione dell’utilizzo del portale per la fruizione dei servizi on-line (consultazione referti, prenotazioni, ecc.), accessibile tramite credenziali richiedibili presso gli sportelli ASL, Azienda Ospedaliera ed Enti Erogatori Privati nel rispetto del target che verrà indicato dalla Regione nel Piano Annuale ASL 2015 le ga li in i Continuare a garantire il servizio di erogazione dei codici PIN/PUK ai f Alcuni dei Comuni già abilitati tramite convenzione con ASL, hanno sottoscritto nel 2014 un protocollo d’intesa per fornire ai cittadini residenti il servizio di scelta e revoca del medico in modalità limitata (servizio rivolto ai cittadini già iscritti al servizio sanitario regionale). PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Pianificare e svolgere la formazione ad altri 5 Comuni della Provincia di Como bi le Le sedi ASL, i Comuni abilitati (tramite apposita convenzione con ASL) e gli sportelli di Spazio Regione nel corso del 2014 hanno fornito i codici PIN legati all’utilizzo della CRS (Carta Regionale dei Servizi)/CNS (Carta Nazionale dei Servizi). COMUNI, ASL E SPAZIO REGIONE RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO a op i 123 iz SISS e ut il via no n Gli MMG/PDF effettuano prescrizioni trasmettono i certificati di malattia on-line. PRESCRIZIONI SISS za Nel 2014 sono stati formati i primi 5 Comuni C GARANTIRE UN MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ ALLE CONSULTAZIONI DEI DATI SANITARI OBIETTIVO Proseguire nell’attività prescrittiva tramite SISS e trasmissione dei certificati di malattia on-line. le ga li TUTELA DELLA SALUTE DEL SINGOLO E COLLETTIVA ATTRAVERSO STRATEGIE DI PROMOZIONE DELLA SALUTE, PREVENZIONE DELLE MALATTIE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DI VITA ai f in i La “sanità pubblica” è fondata su una visione globale del modo in cui gli stili di vita e le condizioniambientali determinano lo stato di salute e si basa, inoltre, sulla consapevolezza della necessità di mobilitare risorse e di investire in modo sostanziale nelle politiche, nei programmi e nei servizi che creano, mantengono e tutelano la salute, sostenendo stili divita sani e creando ambienti favorevoli alla salute. L’approccio moderno al concetto di promozione della salute attribuisce all’assunzione e mantenimento di uno stile di vita corretto la centralità nel determinare lo stato di salute e il benessere dei giovani ; costituisce altresì il presupposto per la salute futura di persone adulte. Le strategie e i programmi di educazione soprattutto rivolti alla popolazione infantile e giovanile non può prescindere quindi dalla condivisione di iniziative dedicate alla prevenzione dell’obesità, lotta alla sedentarietà, fumo, alcol e altre dipendenze secondo un approccio interdisciplinare tenendo conto nella progettazione delle difficoltà a raggiungere al meglio i gruppi di popolazione più a rischio. Ogni intervento di educazione e promozione della salute deve essere fondato su criteri di appropriatezza professionale ed organizzativa e riconoscere un ruolo chiave alla comunicazione e al marketing sociale nell’accesso all’informazione da parte dei cittadini. bi le Prosegue lo sforzo di “ri-orientamento” del sistema della prevenzione dall’adempimento burocratico al lavoro programmato, sviluppando i propri interventi sulla base di: analisi del contesto territoriale, che consenta una corretta impostazione delle priorità integrazione tra le diverse strutture operative del Dipartimento di Prevenzione Medico e le altre strutture dell’ASL coinvolte nell’obiettivo del miglioramento della sicurezza sanitaria, della qualità della vita e dell’ambiente - coinvolgimento di attori anche al di fuori dello specifico “sanitario” per il potenziamento di attività di educazione alla salute e di controllo ed il raggiungimento della consapevolezza da parte della popolazione nell’adesione alle campagne di prevenzione - programmazione di controlli sulle imprese e sui prodotti in base alla valutazione del rischio - utilizzo di nuovi criteri di semplificazione. iz za - ATTORI COINVOLTI: Dipartimento di Prevenzione Medico, Miglioramento qualità e Risk Management, Dipartimento Dipendenze, Dipartimento di Prevenzione Veterinario, no n ut il Dipartimento Cure Primarie, Dipartimento PAC/S, Dipartimento ASSI, Distretti socio-sanitari, Osservatorio Epidemiologico e Sistemi Informativi, Rete delle Scuole che promuovono salute, Ufficio Scolastico Territoriale, Uffici di Piano, Enti locali, Terzo settore, Ministero della Salute, Regione Lombardia, UO. Governo della Prevenzione e Tutela Sanitaria Direzione Generale Sanità, Associazioni di categoria artigiani e commercianti, Comuni, SUAP, Medici di medicina generale, Pediatri di famiglia, Farmacie, Prefettura, Motorizzazione, Forze dell’ordine, Azienda Ospedaliera S. Anna, Laboratorio di Sanità Pubblica di Milano, ISS, Istituto di Virologia-Policlinico di Milano, Direzione Provinciale del Lavoro, UOOML di Desio, INAIL, Comitato Coordinamento Provinciale ex art. 7 D.Lgs. 81/08, ARPA, ASL Varese, ASL Lecco, Fondazione Minoprio, Autorità d’Ambito. Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: D.Lgs. 81/08; DGR n. X/2934 del 19.12.2014 “Impegno , ai sensi dell’Intesa Stato-Regioni del 13 novembre C 124 op i a 2014 concernente il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, ad assumere nel’emanando Piano Regionale della Prevenzione, la visione, i principi, le priorità, la struttura dello stesso, attraverso l’individuazione di programmi regionali, integrati e trasversali ed in coerenza con gli elementi proprio del contesto lombardo” – Documento di sintesi dell’emanando Piano Regionale Prevenzione 2014-2018; Piano di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro 2014 - 2018- DGR n. X/2989 del 23.12.2014 “Regole 2015”; Linee Guida Regionali in materia di “Standard di funzionamento dei servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare” ai sensi del Reg. (CE) 882/2004, Pacchetto Igiene, Regolamenti Europei N. 1907/2006 REACH; N. 1272/2008 CLP e N. 453/2010; DGR n. IX/4475 “Aggiornamento Piano regionale vaccini” , DGR n. IX/4489 del 13.12.2012 “Revisione e aggiornamento interventi di sorveglianza Malattie Infettive”; normative specifiche di settore. L.R. N. 8/2013; DGR n. 6219/2007, DGR 10759/2009, DGR n.10158/2009, DGR 1999/2011, DGR 3239/12, DGR n. 3375/2012, DGR n. 4225/2012, DGR n. 4334/12, DGR 499/2013, DGR 856/2013, T.U. 309/90 e successive modifiche, Circolare regionale n. 1/2014; Legge stabilità nazionale; D.d.u.o. n. 11729/2014 ; D.G.R. 2743/2014; DGR n. 2573/2014. le ga li PROGRAMMAZIONE iz ut il C 125 Rafforzamento delle attività di prevenzione in sicurezza alimentare, controllo degli agenti patogeni, dei contaminanti, dei residui di sostanze pericolose che possonoentrare nella catena alimentare e arrecare danni alla salute umana. Attuazione degli emanan di Piani Regionali: - Integrato dei Controlli (PRIC) per alimenti non di origine animale contenente gli indirizzi metodologici alle ASL per la programmazione dei controlli su base territoriale; - il Piano dei residui di fitosanitari in alimenti; - il Piano di controllo degli OGM in alimenti. Sulla base di tali piani e di eventuali altri, elaborati dalla Regione a seguito di nuovi indirizzi nazionali, predisposizione del Piano integrato dei controlli entro il 28/2/2015.Nella redazione del Piano si terrà conto dei seguenti aspetti: - - - AUDIT op i a no n Per garantire la sicurezza degli alimenti, a partire dal prodotto “nel campo” fino a quello “sulla tavola” dei consumatori, vengono programmati annualmente interventi di controllo sugli operatori del settore. Predisposizione report attività di prevenzione anno 2014 e sua pubblicazione sul sito ASL entro i termini richiesti per la comunicazione alla popolazione ed agli stakeholders. za CONTROLLO E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI GARANZIA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI E DI TUTTA LA POPOLAZIONE La sicurezza alimentare può essere garantita solo da pratiche adeguate di produzione e manipolazione degli alimenti, che nel loro insieme costituiscono una serie di misure diprevenzione e controllo dei rischi. Se queste misure non sono applicate correttamente, gli alimenti contaminati da diversi agenti, di natura fisica, chimica e microbiologica, possano causare una serie di patologie, che in qualche caso si rivelano anche letali. Invio alla U.O. Governo della Prevenzione e Tutela Sanitaria del Piano Controlli anno 2015 entro il 28.02.2015 in i Come previsto dalla DGR n. X/2989 del 23.12.2014 occorre procedere alla programmazione integrata per l’anno 2015 dei controlli negli ambienti di vita di lavoro basata sull’analisi e la graduazione dei rischi PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f RIFERIM. ATTIVITA’ bi le CONTESTO OBIETTIVO programmazione dei controlli secondo i criteri di categorizzazione del rischio identificazione di comparti su cui focalizzare la vigilanza (es.: impianti di acquedotto, mercati, esposizione esterna di frutta e verdura in luoghi non protetti) applicazione nuova normativa sull’etichettatura programmazione audit in Ospedali e RSA revisione delle matrici da analizzare nel settore dei campionamenti alimentari, in base airisultati degli anni precedenti e alle scelte regionali suiLaboratori di riferimento. Attuazione delle azioni individuate nella relazione in risposta alle osservazioni contenute nel Rapporto di Audit sulle Autorità Competenti Locali in materia di alimenti non di origine animale ai sensi del Reg CE 882/2004 (dic. 2014) Nello specifico dell’attività di prevenzione micologica, si garantisce da maggio a novembre l’apertura degli Ispettorati Micologici della ASL provincia di Como per la C 126 op i a no n Il servizio è gratuito ed ha ad oggetto i funghi raccolti da privati cittadini. E’ attiva inoltre la reperibilità specifica in orario festivo e notturnoper le intossicazioni, da agosto a novembre (svolta anche per l’ASL della provincia di Lecco). VERSO EXPO 2015 – SORVEGLIANZA ALIMENTARE le ga li in i ai f ut il iz determinazione, commestibilità e identificazione delle specie fungine. Mantenimento degli standard di qualità anche attraverso una continua formazione, che consente un’elevata capacità di certificazione dei funghi ai privati e di intervento nei casi di intossicazione bi le Sono stati effettuati complessivamente n. 2.407 controlli, così distribuiti: n. 1203 ispezioni, n. 340verifiche documentali, n. 850 campionamenti di matrici alimentari e acqua potabile. Prosecuzione del monitoraggio delle acque destinate al consumo umano, secondo le frequenze previste dalla legge e con particolare riguardo ai Comuni con situazioni più critiche come quelli della parte sud del territorio provinciale per l’identificazione di due nuovi contaminanti (Mebikar e LM6) za GARANZIA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE Nel 2014 la programmazione dei controlli ha privilegiato le attività ritenute più a rischio, non trascurando le allerte, le segnalazioni e le nuove attività. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO INTOSSICAZIONI DA FUNGHI OBIETTIVO Nell’ambito del Piano straordinario di controllo e sorveglianza correlato alla manifestazione EXPO, verifica all’interno dei comparti strutture ricettive, lidi e spiagge e piscine (n. 125) delle attività di somministrazione alimenti. C op i a no n ut il iz Tale flusso comprende i dati derivanti dalle attività di campionamento di alimenti, bevande e materiali a contatto con gli alimenti, svolte dalla ASL per la ricerca di contaminanti chimici, biologici/microbiologici e fisici. ai f in i Prosecuzione della partecipazione al Tavolo regionale per la razionalizzazione e riorganizzazione “in rete” dei Laboratori di Prevenzione delle ASL a supporto delle attività di controllo e in un’ottica di sistema integrato allargato. bi le In particolare prosegue la razionalizzazione nella logica della “rete funzionale”, di quanto effettuato dai laboratori, con verifica di reciproco scambio/collaborazione e attuazione degli indirizzi regionali in materia di gare per gli acquisti di materiali e sistemi informatici di supporto, compresa l’implementazione del sistema, previsto dal Ministero, NSIS-Vigilanza. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI za GARANZIA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE Tra le azioni finalizzate all’obiettivo di rafforzamento delle attività di prevenzione in sicurezza alimentare la DGR X/2989 del 23.12.2014 (Regole 2015) declina la completa attuazione della Rete dei Laboratori di Prevenzione ASL nell’ottica di garantire sempre una maggiore efficacia ed efficienza. 127 le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE NSIS: VIGILANZA OBIETTIVO Alimentazione del sistema informatico NSIS-Vigilanza Ministeriale con la trasmissione degli esiti dei controlli effettuati su alimenti e acque minerali. - Costituisce pertanto il bacino in cui confluiscono tutte le informazioni utili a descrivere lo “stato prevenzionale” delle imprese del territorio. iz I.M.Pre.S@ non sostituisce i gestionali in uso nelle ASL, ma coopera con essi. C 128 op i a no n ut il In quest’ottica il Dipartimento di Prevenzione Medico punta la sua attenzione sulla qualità / efficienza del proprio gestionale (4-D Prevenzione), anche al fine di una completa e corretta formalizzazione delle attività svolte - entità e risultati dei controlli - attraverso l’estrazione degli specifici tracciati record caricati su I.M.Pre.S@. le ga li ai f - Valorizzazione degli strumenti di autocertificazione in coerenza con il modello europeo: responsabilità e autocontrollo delle imprese Semplificazione amministrativa, ossia revisione dei processi non partendo dal solo dato giuridico, ma anche e soprattutto dal profilo organizzativo e tecnologico Aumento dell’efficacia dei controlli e dell’efficienza dell’azione. Completa restituzione nel data base regionale I.M.Pre.S@ delle informazioni relative all’attività effettuata: bi le SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE A VANTAGGIO DEGLI UTENTI E DELL’ORGANIZZAZIONE - - controlli - indagini infortuni e malattie professionali - provvedimenti za I.M.Pre.S@è lo Strumento Informativo Regionale progettato e realizzato per dare concreta applicazione ai principi di: PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO “SISTEMA INFORMATIVO DELLA PREVENZIONE REGIONALE I.M.PRE.S@” OBIETTIVO - esiti di laboratorio le ga li OBIETTIVO RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Organizzazione – all’inizio del 2015 - di workshop per l’esposizione da parte dei gruppi dei propri elaborati. SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE A VANTAGGIO DEGLI UTENTI E DELL’ORGANIZZAZIONE L’aggregazione di queste informazioni consente di tracciare una “storia” di ciascun soggetto, leggendo il singolo evento in un’ottica più complessiva ed articolata.L’architettura generale del Sistema prevede il modulo gestionale Ma.P.I. che permette agli operatori dei Servizi ASL diPrevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro eUOOML (Unità Operative Ospedaliere di Medicinadel Lavoro) di inserire in più momenti i dati acquisiti nell’istruttoria /indagine. no n ut il Obiettivo del 2014 è stato la predisposizione da parte degli operatori afferenti al Dipartimento di Prevenzione Medico (suddivisi in gruppi individuati) di un report illustrativo del percorso – dalla pianificazione, all’esecuzione, agli esiti – dell’attività programmata dal DPM secondo le regole regionali. C 129 op i a Nel 2014 i Servizi Dipartimentali con valenza territoriale (ISP-PAV, IAN, MPC, PSAL) hanno effettuato audit interni documentali ed ispettivi presso le UOS Prevenzione e PSAL. ai f pone il cittadino/lavoratore al centro dell’attenzione e dell’indagine, ai fini della raccolta degli eventi patologici occorsi e dei risultati delle indagini sull’esposizione lavorativa. bi le - za nasce dalla necessità di raccolta e analisi dei dati relativi agli infortuni e malattie professionali MIGLIORAMENTO DELLAQUALITA’ DELLA PROGRAMMAZIONE INTERNA - in i SISTEMA INFORMATIVO DELLA PREVENZIONE REGIONALE Ma.P.I. Consolidamento dell’utilizzo del Sistema Informativo della Prevenzione Person@/Ma.P.I. (Malattie Professionali ed Infortuni), con inserimento del 100% degli infortuni e M.P. indagati, i cui controlli risultano registrati in I.M.Pre.S@. iz Il Sistema regionale Person@: Ciò costituirà elemento di particolare importanza per: - esame dei risultati 2014 e delle criticità ai fini di una migliore programmazione 2015 - conoscenza di ciascun operatore dell’attività specifica del DPM, in tutte le sue articolazioni, anche per una facilitazione dell’interfaccia con l’utenza da indirizzare ai giusti interlocutori con le corrette modalità e procedure Svolgimento di ulteriori audit interni - documentali ed ispettivi - presso le sedi territoriali con report sulle criticità e le soluzioni migliorative le ga li Alimentazione “automatica” sezione Anagrafica al fine di evitare duplicazione di attività amministrativa, consentire una contrazione dei tempi, ridurre le possibilità di errore - Archiviazione documentale per acquisire nel Sistema gestionale 4D in formato elettronico la documentazione di supporto (modulistica, planimetrie, progetti, ecc.), evitando di “stampare” mole di carta e attraverso tale processo di dematerializzazione giungere anche ad un aumento di qualità della valutazione ASL. ai f in i - C 130 op i a no n ut il iz La Commissione Medica Locale per patenti di guida ha il compito di accertare la sussistenza dei requisiti fisici e psichici per il rilascio, la conferma di validità e la revisione della patente di guida ("patente speciale") nei casi previsti dalla legge - di candidati o conducenti affetti da malattie fisiche o psichiche rilevanti per la sicurezza della guida o da minorazioni che possano interessare l'udito, gli arti, la colonna, la conformazione o lo sviluppo somatico. La Commissione Patenti comunica l'eventuale giudizio di temporanea o permanente inidoneità alla guida alla Motorizzazione Civile, che adotta il provvedimento di sospensione o revoca della patente di guida. Inoltre comunica al CED della Motorizzazione civile le eventuali riduzioni della validità della patente e gli eventuali adattamenti che vengono resi obbligatori sui veicoli. Messa a regime delle funzionalità implementate nel software gestionale 4-D Prevenzione: bi le SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE A VANTAGGIO DEGLI UTENTI E DELL’ORGANIZZAZIONE La trasmissione alla ASL a mezzo PEC si inserisce ulteriormente nel percorso di dematerializzazione, che occorre proseguire anche nella fase di valutazione in capo al Dipartimento di Prevenzione Medico. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI za La presentazione delle SCIA on line ai SUAP / Comuni attua concretamente la semplificazione e lo snellimento amministrativo della P.A. SEMPLIFICAZIONE PER LE IMPRESE: SCIA RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO COMMISSIONE PATENTI SPECIALI OBIETTIVO Ottimizzazione delle procedure di verbalizzazione in commissione e di rinnovo telematico delle patenti di guida mantenendo invariati i tempi d’attesa per l’accesso a visita entro gli standard aziendali (30 + 10 gg) L’interessato viene poi convocato per la collegiale da parte dell'Ufficio Invalidi dell'ASL. visita Il verbale della visita viene trasmesso dall'Ufficio ASL all'INPS e da quest'ultimo il cittadino riceve il verbale con il giudizio della commissione. in i - 20 giorni dalla data di presentazione della domanda, per l'invito dell'utente - 30 giorni dalla data di presentazione della domanda per l'effettuazione della visita di invalidità; - 7 giorni dall'effettuazione della visita per l'invio della documentazione bi le za iz ut il C op i a no n Quindi il gruppo interdipartimentale “Laboratorio del progettare insieme per la salute e il Comitato territoriale delle dipendenze attraverso vari incontri programmati hanno monitorato lo stato di attuazione delle azioni pianificate interfacciandosi con la rete delle scuole SPS e gli altri interlocutori territoriali coinvolti nella promozione della salute Utilizzo della nuova procedura di "cooperazione applicativa" per la gestione informatica degli atti relativi all'accertamento dell'invalidità civile con mantenimento delle seguenti tempistiche: all'INPS. PROMOZIONE DELLA SALUTE E CORRETTI STILI DI VITA PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA Nel corso del 2014 i referenti aziendali per le attività di promozione della salute in diversi contesti e momenti di discussione e confronto si sono impegnati nella ricerca di sinergie per migliorare l’approccio metodologico alle iniziative e programmi messe in campo nel l’area della salute in particolare delle abitudini e stili di vita corretti. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE A VANTAGGIO DEGLI UTENTI E DELL’ORGANIZZAZIONE La richiesta di accertamento sanitario dello stato di invalidità/handicap è totalmente informatizzata: per ottenere il riconoscimento dello stato di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap (L. 104/1992) e disabilità (L. 68/1999) si deve presentare domanda all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) esclusivamente per via telematica tramite il sito web dell'Inps stesso. 131 le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO TEMPI DI ATTESA INVALIDITA’ CIVILE OBIETTIVO Nel 2015 si intende proseguire il percorso di progettazione, monitoraggio e valutazione condivisa da parte dei referenti salute aziendali interdipartimentali al fine di potenziale la collaborazione tra le varie aree sanitarie e sociosanitarie coinvolte. Inoltre si intende rafforzare le collaborazioni territoriali in un’ottica di condivisione di strumenti metodologici orientati ad una programmazione di iniziative fondate su evidenze scientifiche e alla validazione di buone pratiche op i a Nel 2014 è stata svolta l’attività di verifica presso le mense scolastiche di 180 scuole dell’infanzia, rilevando - con appositi questionari - l’osservanza, il gradimento e gli scarti dei menù approvati o utilizzati senza approvazione; tutti i dati sono stati riversati in apposito software per la loro successivaelaborazione. le ga li Prosecuzione dei Programmi/Attività, già in essere su scala regionale, mediante l’erogazione/offerta integrata di azioni/interventi (dettagliati nelle successive sezioni): - in i - Programma “Scuole che Promuovono Salute - Rete SPS Lombardia“, “LifeSkills Training Program; Programma “Aziende che Promuovono Salute – Rete WHP Lombardia”; Programmi per la Promozione dell’allattamento al seno; Programmi per la promozione dell’attività fisica e corretta alimentazione; Azioni/Interventi relativi alla disassuefazione del tabagismo. ai f - bi le PROMOZIONE DELLA SALUTE E CORRETTI STILI DI VITA PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Proseguendo l’attività iniziata nel 2014, nel corso del 2015 si concluderanno le ispezioni presso le scuole dell’infanzia della provincia di Como e verranno attivati i controlli presso le scuole primarie. In totale verranno ispezionate ulteriori 180 ristorazioni scolastiche. za iz ut il no n Nella provincia di Como esistono 547 scuole (29% paritarie e 71% statali) con circa 80000 studenti. Di esse le scuole con mensa sono 472 (224 infanzia, 176 primarie e 72 secondarie). C 132 Nello studio di sorveglianza nutrizionale condotto dall’ASL di Como nel 2011 risulta che circa il 38% dei soggetti in età evolutiva (nati nel 2001) presenta un eccesso ponderale. Risulta altresì che i bambini in sovrappeso ed obesità presentano un livello di attività fisica insufficiente per il 46%. Tali dati sono confermati da altre evidenze scientifiche. PROMOZIONE ATTIVITA’ FISICA E CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’86% dei decessi e il 77% della perdita di anni di vita in buona salute in Europae in Italia sono provocati da malattie croniche (ictus, infarto, malattie respiratorie, ecc.). Sono quattro i principali fattori di rischio su cui occorre intervenire per migliorare la situazione: fumo di tabacco, consumo eccessivo di alcol, scorretta alimentazione e mancanza di attività fisica. PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA: RETE LOMBARDA SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE CONTESTO PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA RIFERIM. ATTIVITA’ OBIETTIVO A tutte le scuole della provincia – tenendo conto dei primi risultati emersi dalle ispezioni 2014 - il servizio proporrà un nuovo menù tipo Asl (che sostituirà il precedente del 2005), elaborato sulla base delle più recenti acquisizioni scientifiche. Cronoprogramma azioni: a) Elaborazione di un nuovo menù scolastico indicativamente entro aprile 2015 b) Diffusione del nuovo menù entro giugno 2015 c) Prime valutazioni dell’applicazione e gradimento entro dicembre 2015 RIFERIM. ATTIVITA’ PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA: RETE LOMBARDA SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE Il notevole incremento della prevalenza di sovrappeso e obesità nei soggetti in età evolutiva trova responsabilità oltre che in una non corretta alimentazione anche in una insufficiente attività fisica. E’ noto che nei paesi occidentali, anche in età infantile è sempre maggiore il tempo impiegato in attività sedentarie. Pertanto, in modo sempre maggiore si pone l’attenzione all’incremento dell’attività fisica sia nella prevenzione che nel trattamento del sovrappeso. L’attività fisica efficace per mantenere il controllo del peso corporeo non è solamente quella sportiva. Anzi, il nostro studio evidenzia che l’obesità nei bambini è inversamente associata con il livello di attività fisica destrutturata mentre non esiste alcuna associazione con l’attività sportiva. La scuola rappresenta l’ambiente ideale per svolgere interventi educativi in ambito sanitario. L’ambiente scolastico può essere molto stimolante, creare entusiasmo ed aspettative e riuscire non solo a consentire la ampia diffusione di informazioni relative ai sani stili di vita ma permettere il coinvolgimento attivo degli studenti, che possono diventare essi stessi artefici del progetto ed ideare e mettere in pratica soluzioni operative. PROMOZIONE ATTIVITA’ FISICA E CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f bi le Il progetto” Più passi e meno pasti… scorretti” ha lo scopo di sensibilizzare un campione di studenti frequentanti le scuole secondarie di primo grado di un Istituto comprensivo della Provincia di Como aderente alla Rete delle scuole che promuovono salute attraverso la conduzione di una articolata indagine di sorveglianza degli stili di vita affiancata da una progettazione didattica con modalità interattiva relativamente ai temi di una corretta alimentazione e promozione dell’attività fisica. za iz ut il no n a op i C 133 le ga li CONTESTO in i OBIETTIVO le ga li in i ai f Considerata la recente adesione alla rete provinciale SPS di due Istituti secondari, sensibilizzazione degli stessi allo sviluppo della progettualità “MaTuLoSai” che prevede: incontri di presentazione del progetto; - supporto attivo nella formazione degli insegnanti; - fornitura di materiale informativo, anche in tema di vaccinazione HPV (estesa a tutte le scuole secondarie di 1° grado) bi le - a no n Praticare regolarmente attività fisica costituisce un altro fattore protettivo nei riguardi di molte malattie cronicodegenerative come i tumori, il diabete, l’ipertensione, l’obesità, l’osteoporosi, le malattie cardiovascolari. Nella vita di ogni giorno ci sono molte occasioni per fare movimento ma l’importante è essere convinti che una regolare attività fisica, anche moderata sia associata positivamente al proprio stato di salute e benessere emotivo e sociale. PROMOZIONE ATTIVITA’ FISICA E CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI ut il iz La fascia adolescenziale e giovanile rappresenta il target a rischio e, nell’ambito della rete ASL/Ospedale Sant’Anna, all’attivitàambulatoriale è affiancata un’attività di promozione alla salute mirata sul tema MTS. Tale attività ha esitato negli anni 2013 e 2014 nella progettazione e attivazione, in conformità agli standard previsti dalla Rete SPS Lombardia, di un intervento di promozione della salute integrato e partecipativo, denominato “MaTuLoSai” rivolto agli studenti di un Istituto Tecnico del territorio. MALATTIE TRASMESSE SESSUALMENTE / CRH la diffusione del contagio, presso la nostra ASL è attiva la rete MTS con ottimizzazione dell’offerta del test HIV, in collaborazione con l’A.O. S. Anna. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI za Al fine di incentivare presso la popolazione una diagnosi precoce delle MTS e nel contempo l’adozione di idonei comportamenti per ridurre op i 134 RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA: SETTING AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA: RETE LOMBARDA SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE OBIETTIVO Promozione delle attività ed eventuale soddisfacimento delle nuove richieste pervenute dalle pubbliche amministrazioni relativamente all’organizzazione di Gruppi di cammino e piedibus le ga li OBIETTIVO RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ut il iz Da un’indagine effettuata nel 2012 nell’ambito della provincia di Como è emersa un soddisfacente tasso di adesione a questa buona pratica da parte delle giovani mamme.Quale azione di promozione, il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Como dal 2010, in occasione della prima vaccinazione, distribuisce l’opuscolo “…Tu lo sai quale pappa al bimbo dai?” che contiene un apposito capitolo dedicato all’allattamento al seno.Si ritiene comunque necessario mettere in atto ulteriori azioni coordinate per sostenere l’allattamento al seno, mirando ad aiutare le donne ad avere un atteggiamento positivo nei confronti di tale pratica e ad aumentare il numero di quelle che scelgono di alimentare in questo modo i loro figli. a op i C 135 ai f bi le - Effettuazione di indagine conoscitiva mediante somministrazione di questionari ai genitori dei bambini in occasione delle vaccinazioni del primo anno di vita za - no n PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA: SETTING AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE - è il modo naturale di alimentare i bambini ed è l’inizio ideale per la vita è il miglior modo di assicurare una crescita ed uno sviluppo salutare nei primi sei mesi di vita il latte materno, accompagnato da altri alimenti, fornisce vantaggi nutrizionali anche dopo i sei mesi ha un impatto positivo sulla salute di donne e bambini, con una ridotta spesa sanitaria e meno diseguaglianze. PROMOZIONE ALLATTAMENTO AL SENO - in i La promozione dell’allattamento al seno è una priorità di salute pubblica perché: Ricognizione delle buone pratiche già attuate presso i punti nascita, PdF e strutture consultoriali nell’ambito del Tavolo Tecnico interaziendale dedicato al “percorso nascita”, al fine di garantire azioni omogenee e di qualità volte a favorire l’allattamento al seno. le ga li Ambulatori ASL Ambulatori MMG in i - ai f - Ambienti di lavoro aderenti alla rete WHP, anche attraverso esecuzione di accertamenti sanitari mirati all’apparato respiratorio - con studio di indicatori predittivi di danno (spirometrie-rilevazione Co nell’espirato) Invio dei fumatori ai servizi di cura facilitandone l’accesso agli ambulatori antifumo dell’ASL e conseguente monitoraggio dell’attività bi le PREVENZIONE AL TABAGISMO Implementazione dell’informazione e del counselling motivazionale breve per la cessazione tabagica nei setting opportunistici iz no n diffusione della cultura della sicurezza. In questo percorso, in coerenza con l’obiettivo del Piano SSL 2014-2018 (salute e sicurezza nei op i a luoghi di lavoro), compete all’ASL diffondere la cultura della sicurezza attraverso momenti informativi con il coinvolgimento degli stakeholder del territorio per tutti i settori lavorativi con particolare riferimento a quelli ad alto rischio. CULTURA DELLA SICUREZZA ut il Alla DG Salute compete la formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e la promozione di azioni finalizzate alla C 136 PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Attività di promozione presso le ditte dell’ambito provinciale per incentivare l’inserimento nella rete WHP (WorkplaceHealth Promotion Network - Aziende che promuovono salute) za La prevenzione del tabagismo e la lotta contro il consumo di tabacco sono obiettivi delle politiche sanitarie non solo nel nostro Paese, ma anche della comunità internazionale. Il fumo attivo, una delle principali cause prevenibili di morbosità e mortalità, incide in modo rilevante sullo stato di salute della popolazione, determinando patologie cronico degenerative, cardiovascolari e neoplasie. Occorre pertanto implementare le azioni, dirette ai diversi target della popolazione, riguardo l’informazione sui rischi, l’aumento della motivazione a smettere e a favorire la cura della dipendenza conseguente, attraverso una regia e un lavoro preventivo integrato tra i diversi attori del territorio. PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA: EMPOWERMENT E PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA CONTESTO PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA: SETTING AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE RIFERIM. ATTIVITA’ OBIETTIVO Potenziamento delle strategie preventive nei luoghi di lavoro attraverso l’affiancamento alle aziende del territorio al fine di favorire comportamenti virtuosi e responsabilità sociale di impresa. Il contrasto agli infortuni e alle patologie lavoro correlate, perseguito storicamente attraverso gli strumenti del controllo, necessita di integrazione con quelli di promozione e sostegno a tutte le imprese e alle figure previste dal DLgs 81/08. Azioni programmate: - Riunioni periodiche della Commissione Provinciale ex art. 7 D.Lgs. 81/08 e suo coinvolgimento nella programmazione ispettiva e formativa, anche in occasione dell’evento Expo. - Affiancamento alle imprese edili sui principali rischi del settore (report sulle imprese edili coinvolte nelle azioni di “empowerment”) - Organizzazione Giornata della Sicurezza del Lavoro per promuovere la cultura della sicurezza C op i a Realizzare interventi di prevenzione selettiva rivolti a giovani consumatori di sostanze volti all’intervento precoce e a prevenire i rischi correlati e l’incidentalità stradale. ai f in i Partecipazione agli incontri del gruppo ASL di programmazione del Piano Integrato Locale per la promozione alla Salute (“Laboratorio del progettare insieme”), al gruppo di lavoro ASL di supporto alla “Rete delle Scuole che promuovono salute” e ai gruppi di lavoro relativi a specifiche progettazioni regionali (“WHP”, “HPH”, “Città sane”..) sviluppando la collaborazione con il Dipartimento ASSI e le altre articolazioni aziendali. bi le Realizzazione delle azioni preventive previste nel Piano Locale Prevenzione delle Dipendenze 2014-2015 congruente con i documenti di programmazione aziendale in collaborazione e integrazione con altre articolazioni ASL ed enti territoriali. Implementazione e messa a regime nelle scuole secondarie di I grado del programma preventivo regionale Life Skills Training Lombardia a supporto del consolidamento della Rete delle Scuole che promuovono salute in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Medico. za PREVENZIONE SELETTIVA DELLE DIPENDENZE E DEI RISCHI CORRELATI no n ut il Realizzare interventi di prevenzione universale di provata efficacia rivolti alle scuole secondarie e ai contesti extra-scolastici secondo le indicazioni regionali. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Consolidamento dell’attività del Comitato Rete Territoriale della prevenzione in collaborazione con altre articolazioni aziendali ASL ed enti territoriali secondo indirizzi condivisi a livello regionale. iz PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA: AREA DIPENDENZE Dai dati locali e nazionali (Relazione al Parlamento 2014) si rileva che, pur riducendosi i consumi di sostanze psicotrope illegali nella popolazione generale, tra i giovani il problema continua ad allarmare in particolare per il consumo di cannabinoidi e stimolanti nonché di bevande alcoliche con gravi rischi.Preoccupante inoltre la diffusione del Gioco d’Azzardo nella popolazione con aumento dei giocatori d’azzardo patologici. Como risulta la seconda città italiana per spesa pro-capite.Il Dipartimento Dipendenze garantisce il contrasto del fenomeno nella sua evoluzione svolgendo un ruolo di regia e favorendo lo sviluppo di una rete di intervento territoriale con gli altri enti di settore per una prevenzione strutturata ed efficace. 137 le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PREVENZIONE UNIVERSALE DELLE DIPENDENZE E DEI RISCHI CORRELATI OBIETTIVO Implementazione e messa a regime nelle scuole secondarie di II grado del programma preventivo regionale Unplugged. Realizzazione di azioni formative rivolte agli adulti con un “ruolo educativo” nei contesti extra-scolastici. Prosecuzione del Progetto Prefettura “Spazio In-Dipendenze Giovanili” sui giovani consumatori segnalati Prosecuzione della collaborazione Sert/FF.OO./Polizia Locale sul protocollo DOS nei controlli per alcol e/o droghe sui soggetti alla guida di veicoli Prosecuzione del coordinamento del progetto sperimentale “Party con noi” con Unità Mobili nei luoghi del divertimento a op i C 138 le ga li ai f bi le PREVENZIONE VETERINARIA ut il iz Il Comune di Milano nel gennaio 2014 ha stabilito che le derrate alimentari non consumate nelle mense scolastiche siano conservate e poi ridistribuite alle associazioni per indigenti; inoltre è previsto che ogni bambino si porti a casa le proprie porzioni di cibo non consumate: Tutto questo a fronte di una crisi economica internazionale persistente e all'aumento della popolazione mondiale (si stima che dovremo raddoppiare le produzioni alimentari nei prossimi 40 anni) che chiederà sempre più cibo; la sfida sarà raggiungere questo obiettivo in modo sostenibile dal punto di vista ambientale. Sviluppo di un progetto sulla LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE in collaborazione con la Rete Scuole SPS ed il Banco Alimentare per l’educazione al corretto comportamento alimentare, l’informazione sull'interconnessione tra emergenze ambientali, scelte etiche (benessere animale), conflitti internazionali, risparmio energetico e le scelte alimentari individuali; la lotta agli sprechi e impegno sociale nel combattere la povertà attraverso la proposta di lezioni mensili presso le scuole della rete che ne facciano richiesta, inserite nel calendario scolastico delle scuole primarie e secondarie di primo grado za E' ancora poco conosciuta la problematica dello sperpero di eccedenze alimentari regolarmente confezionate che vengono distrutte solo perché invendute, in un contesto di crisi economica che ha consolidato oltre 4 milioni di poveri in Italia, che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Il Banco Alimentare, con la sua rete di ONG volontarie sparse su tutto il territorio nazionale e grazie anche alla "legge del buon samaritano" (L. n° 155/03, che consente la ridistribuzione delle derrate di cibo fresco non consumate) riassegna le eccedenze alimentari a famiglie e mense per bisognosi. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO no n PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA: AREA VETERINARIA OBIETTIVO le ga li PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI bi le ai f in i Assunto il percorso metodologico di programmazione delle attività di controllo sulla base del principio della graduazione del rischio, nel 2015 si prevede, all’interno del Piano dei controlli, il mantenimento dell’attività di vigilanza nel comparto edile. Conclusione delle richieste relative al Programma di sviluppo rurale con effettuazione di controlli a campione nelle aziende agricole con dipendenti per la garanzia della sicurezza sulle macchine. C 139 op i a no n ut il L’attività di controllo nelle aziende viene effettuata - in coerenza con le linee di indirizzo regionali - con priorità di intervento nei comparti più a rischio, sulla base del rischio individuale, graduazione della tipologia e frequenza dei controlli. ATTIVITA’ ECONOMICHE E PRODUTTIVE iz Per il raggiungimento degli obiettivi, la Regione ha messo in campo una rete di operatori (“peer network” o “rete dei pari”) volta a consolidare un metodo di condivisione - tra i diversi attori (istituzioni, imprese, organizzazioni sindacali, ecc.) - delle strategie e degli indirizzi comuni, stimolando partecipazione e consenso. AGROINDUSTRIA Il Piano Regionale 2014-2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ha quali obiettivi principali la riduzione del tasso infortunistico e delle malattie professionali e il sostegno alle imprese mediante la semplificazione dell’azione delle istituzioni con competenza in materia. AMBIENTI DI LAVORO: CANTIERI RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO za PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI OBIETTIVO Effettuazione di controlli in almeno il 5% delle imprese attive, privilegiando le verifiche in strutture a rischio elevato (1 e 2 o secondo i parametri forniti da R.L.) le ga li Effettuazione controlli REACH/CLP in 5 industrie a rischio chimico con campionamenti come da richieste di R.L. prosecuzione partecipazione al Tavolo Regionale per la vigilanza in materia REACH/CLP Promozione in n. 5 aziende dell’applicazione delle linee di indirizzo e dei vademecum regionali relativi al settore lavorazione del legno za bi le ai f in i INDUSTRIE CHIMICHE PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI SETTORE LEGNO RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI OBIETTIVO C 140 op i a no n ut il SETTORE TERZIARIO iz Effettuazione – nell’ambito del 5% delle imprese del territorio - di n. 15 controlli specifici su stress Lavoro correlato. Partecipazione al Laboratorio di approfondimento regionale per la predisposizione di check list stress L.C, come da indicazioni del Piano Nazionale. Controlli a campione su qualità sorveglianza sanitaria condotta dai Medici Competenti (MC). Sviluppo di attività informativa agli stessi e alle figure previste dal D.Lgs. 81/08 al fine di un maggior coinvolgimento nel risultato. Partecipazione al Laboratorio di approfondimento regionale per la produzione di Linee Guida per MC. C op i a no n ut il iz Il territorio provinciale è caratterizzato da importante presenza di realtà produttive – che di per sé possono impattare sulle condizioni igienico-ambientali – e presenta elementi di criticità per situazioni con possibile impatto sulla salute dei cittadini: amianto, aree dismesse, ecc. ai f in i Prosecuzione dell’attività di supporto alle Pubbliche Amministrazioni in relazione ai procedimenti di programmazione per l’uso del territorio e la declinazione delle scelte strategiche in piani attuativi (PGT e altri strumenti urbanistici) attraverso la partecipazione alle procedure VAS e VIA, nonché per interventi su siti oggetto di bonifiche ambientali. Avvio di un processo di mappatura sistematica del territorio, al fine di una georeferenziazione delle situazioni di interesse igienico ambientale. Continuità nell’attività di censimento/valutazione delle strutture contenenti amianto e interventi in situazioni di rischio correlato ad esse bi le In generale, la prevenzione delle malattie di origine ambientale richiede uno sforzo complesso di azione sia sui comportamenti e gli stili di vita, che sulle norme e le misure istituzionali che consentono di garantire la sicurezza della popolazione esposta ai rischi ambientali. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Collaborazione con i Comuni per interventi coordinati/congiunti su situazioni di particolare interesse. e/o valutazioni za RIDUZIONE DELLE ESPOSIZIONI AMBIENTALI POTENZIALMENTE DANNOSE PER LA SALUTE Il rapporto con l’ambiente è uno dei determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione umana. L’ambiente può influire direttamente o indirettamente sulla salute per la presenza di fattori negativi, quali contaminanti biologici, chimici e fisici. 141 le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO AMBIENTE E SALUTE: LA QUALITÀ DEGLI AMBIENTI E DEL TERRITORIO OBIETTIVO Mantenimento di un particolare livello di attenzione - in considerazione delle peculiarità territoriali - in relazione agli aspetti di radioprotezione ambientale in collaborazione con la Prefettura e l’ARPA per quanto di relativa competenza. Mantenimento dell’attività di supporto alle Amministrazioni locali per la prevenzione di fattori di rischio ambientale correlati alla presenza di allergeni e di insetti vettori di patologie Indicazioni tecnico-scientifiche per le Amministrazioni locali a supporto dell’adozione di misure finalizzate alla prevenzione di patologie da allergeni ambientali e di patologie trasmesse da insetti vettori. La balneazione rientra tra le attività che favoriscono sani stili di vita. le dotazioni necessarie per la sua corretta fruizione da parte dei bagnanti; - la corretta informazione al pubblico circa le condizioni di idoneità alla balneazione della singola località. bi le - BALNEAZIONE E STATO DI SALUTE DEL LAGO le condizioni di sicurezza della località balneare; L’attività informativa a favore dei cittadini proseguirà mediante pubblicazione degli esiti dei monitoraggi in apposita sezione del sito internet dell’ASL ut il iz - Estensione del monitoraggio ad ulteriori 5 punti di balneazione sul lago di Como. L’attività di controllo verrà mantenuta in termini quantitativi e qualitativi su strutture e acque secondo quanto stabilito dalla normativa vigente. L’attività di controllo sui laghi di Como e di Pusiano proseguirà in stretta collaborazione con l’ASL di Lecco.Si conferma per il 2015 la disponibilità di collaborazione con i Comuni per la predisposizione di strumenti per la corretta informazione dei cittadini (cartellonistica specifica nei punti di balneazione). za L’attività è finalizzata al controllo della qualità dell’acqua a tutela della salute dei bagnanti e attuata mediante campionamenti e analisi – effettuati durante tutto l’arco dell’anno per il monitoraggio algale e durante la stagione balneare per il monitoraggio microbiologico. Questa è integrata con l’attività di vigilanza sulle aree di balneazione, al fine di verificare: PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i L’attività di controllo sulla balneazione è effettuata in 56 punti presenti sui laghi di Como, Montorfano, Segrino, Pusiano, Lugano e Piano. RIDUZIONE DELLE ESPOSIZIONI AMBIENTALI POTENZIALMENTE DANNOSE PER LA SALUTE le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO ai f OBIETTIVO C 142 op i a no n Per una più efficace tutela dei bagnanti, l’attività di controllo è integrata mediante rilevazione – con collaborazione dei medici di medicina generale e delle strutture sanitarie territoriali – di eventuali segnalazioni di eventi o manifestazioni cliniche correlabili alla balneazione. Rilevazione di eventuali manifestazioni cliniche correlabili alla balneazione C op i a Al fine di favorire il miglior accesso alle strutture territoriali e la massima fruibilità in sicurezza, sono programmate azioni di controllo preventivo su tali strutture, potenziando l’attività di servizio già prevista dai Piani annuali di vigilanza. strutture recettivo-alberghiere - centri di benessere e strutture ricreative - strutture collettive - strutture sportive - carcere - strutture sociali e socio sanitarie - strutture sanitarie - strutture adibite a pubblici spettacoli - centri commerciali ai f in i - bi le AMBIENTI DI VITA: TUTELA DEL CITTADINO VERSO EXPO 2015 – CONTROLLI STRUTTURE ut il no n Per l’evento EXPO 2015 è prevedibile un impatto anche sul territorio della Provincia di Como, in particolare per l’utilizzo di strutture recettive e di tipo ricreativo e di servizio. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Espletamento di attività di controllo - con particolare riguardo alla prevenzione del rischio legionellosi, nonché per le altre condizioni di sicurezza e benessere ambientale (attività integrata SISP-PAV – SMPC) su: iz RIDUZIONE DELLE ESPOSIZIONI AMBIENTALI POTENZIALMENTE DANNOSE PER LA SALUTE Le condizioni di igiene indoor rappresentano un fattore che condiziona fortemente lo stato di salute di quanti soggiornano in ambienti confinati. I potenziali fattori di rischio possono essere molteplici: microbiologico, tossicologico, allergico ecc. L’attività di controllo espletato dal Dipartimento di Prevenzione Medico integra pertanto tutti gli aspetti rappresentati nelle diverse realtà: in ambito residenziale (in occasione di verifiche previste da specifiche normative), nelle strutture recettive, in centri di benessere e strutture ricreative, in strutture collettive - scuole, strutture sportive (attività integrata SISP-PAV – Serv. Med. Sport), carcere. ecc – in strutture assistenziali e socio sanitarie (in collaborazione con la Direzione Sociale), in strutture sanitarie (in collaborazione con il Dipartimento PAC/S), nelle farmacie (in collaborazione con il Servizio Farmaceutico) e sulle attività di trasporto sanitario, in strutture adibite a pubblici spettacoli (a supporto della Prefettura), centri commerciali, ecc. 143 le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO Vigilanza sulle strutture scolastiche per la prevenzione delle condizioni di rischio sia per gli allievi/frequentatori, sia per gli operatori/lavoratori, sia per gli aspetti legati alla tutela igienica degli alimenti (attività integrata SISP-PAV – SMPC – SIAN) za OBIETTIVO Partecipazione alle Commissioni di vigilanza prefettizie. Attuazione di una campagna di controllo ad hoc mirata su specifiche tipologie di attività che rappresentano strutture ove prevedibilmente avranno accesso i visitatori EXPO che, con l’occasione, frequenteranno il nostro territorio: strutture alberghiere e recettive in generale, centri benessere ed estetisti, palestre e strutture similari, lidi ed impianti balneari (attività che andrà ad integrare quanto già previsto per il settore specifico). Per la registrazione e notifica delle malattie infettive soggette a segnalazione obbligatoria è consolidato l’utilizzo dell’applicativo MAINF, con particolare attenzione alla tempestività, completezza e qualità dei dati inseriti. in i bi le Potenziamento dell’offerta vaccinale, in coerenza con le emanande indicazioni regionali, - per target di popolazione - per soggetti a rischio per patologia/condizione. no n ut il iz L’attività vaccinale costituisce infatti uno dei settori di impegno prioritario delle azioni di prevenzione. Il settore vaccinale è strutturato ed ha consentito di mantenere, per le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate dell’infanzia, livelli di copertura in linea con le indicazioni regionali ed un adeguato monitoraggio dei risultati. Mantenimento/miglioramento dei livelli di copertura vaccinale secondo le consuete indicazioni regionali. za L’analisi dell’andamento dei casi di malattia segnalati consente di tracciare un quadro aggiornato del contesto epidemiologico locale, utile per una corretta analisi di rischio specifico e per la conseguente definizione dei criteri sulla base dei quali pianificare gli interventi di prevenzione con particolare riguardo alle strategie di offerta vaccinale per le malattie prevenibili con vaccinazione. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Mantenimento dei requisiti di qualità del sistema di sorveglianza Malattie Infettive (MAINF) MALATTIE INFETTIVE PREVENIBILI CON VACCINAZIONE PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E VACCINAZIONI le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO ai f OBIETTIVO C 144 op i a Occorre comunque mantenere/migliorare l’adesione alle vaccinazioni e intensificare le iniziative di comunicazione per alcune vaccinazioni (anti-HPV e Morbillo - Parotite- Rosolia). Miglioramento della comunicazione in ambito vaccinale sia attraverso una formazione mirata degli operatori che attraverso pubblicazione sul sito ASL e divulgazione di materiale informativo secondo livello. Il numero di accessi nel 2014 è ulteriormente aumentato (406 contro 380 nel 2013 e 248 nel 2012). le ga li in i Mantenimento dei requisiti di qualità e di operatività del Centro MTS, in applicazione al nuovo protocollo operativo Rete MTS redatto nel 2014. ut il MEDICINA DEI VIAGGI E PROFILASSI INTERNAZIONALE iz La Medicina dei Viaggi rappresenta un aspetto saliente in ottica di Sanità Pubblica in quanto, oltre a garantire la tutela della salute individuale dei viaggiatori (turisti, lavoratori, volontari, migranti che rientrano nei Paesi d’origine), è finalizzata al controllo dell’importazione di nuovi agenti infettivi sul territorio nazionale. Mantenimento del corretto flusso di segnalazione/inserimento delle schede di segnalazione HIV ed elaborazione dei dati inseriti attraverso report specifici. ai f PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E VACCINAZIONI E’ ormai consolidata l’attività dell’ambulatorio MTS per il counselling anonimo e gratuito e per l’esecuzione delle indagini sierologiche per MTS, in raccordo con le strutture ospedaliere di PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI bi le Nell’anno 2014 è continuato il flusso di trasmissione delle schede previste per la segnalazione di nuova sieropositività per HIV che, grazie alla completezza dei dati aggiuntivi, permettono una puntuale lettura epidemiologica del fenomeno. MALATTIE TRASMESSE SESSUALMENTE : PREVENZIONE E CONTROLLO HIV/AIDS RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO za OBIETTIVO C 145 op i a no n L’attività ambulatoriale, articolata in 6 sedi ubicate su tutto il territorio provinciale ed attuata omogeneamente secondo specifica procedura aziendale, consiste nell’esecuzione di un counseling medico relativo ai rischi sanitari legati al viaggio, e nell’eventuale effettuazione delle vaccinazioni raccomandate e di profilassi farmacologica specifica per la malaria. Mantenimento dei requisiti organizzativi e di qualità del servizio offerto. le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ iz migranti ATTENZIONE AGLI STRANIERI: SORVEGLIANZA SANITARIA MIGRANTI Nel 2014 è ripreso il flusso straordinario dei provenienti dal Nord-Africa. za bi le Nell’ambito della sorveglianza delle malattie infettive anche nel 2014 è stata data particolare attenzione alla prevenzione della legionellosi. Completamento della revisione, avviata nel 2014, in condivisione con l’Azienda Ospedaliera S. Anna deputata alle attività sanitarie interne al carcere, delle misure diprevenzione delle malattie infettive in comunità carceraria, con particolare riguardo alla offerta vaccinale (Piano attuativo Locale ASL Como Deliberazione n. 374 del 27.06.2013) e alla sorveglianza della malattia tubercolare e delle MTS (Piano strategico locale per sorveglianza e prevenzione della malattia tubercolare, Deliberazione n. 706 del 19.12.2013). in i Semestralmente il Dipartimento di Prevenzione Medico esegue visite ispettive igienico-sanitarie presso il carcere presente sul territorio. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f CONTESTO SORVEGLIANZ AMALATTIE INFETTIVE NELLE CARCERI LA PROGRAMMAZIONE DELL’ASSITENZA TERRITORIALE E E PROGETTUALITA’ DI AREA SOCIOSANITARIA PROGRAMMI DI PREVENZIONE RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE A RISCHIO OBIETTIVO ut il Per pianificare le attività di sorveglianza sanitaria e prevenzione è stato siglato un protocollo d’intesa tra ASL e Prefettura nel luglio 2014. no n Nello stesso periodo è stato predisposto un progetto specifico di “Interventi preventivi integrati rivolti alla popolazione fragile afferente al Dormitorio Comunale di Como” con particolare riguardo alla sorveglianza della malattia tubercolare e delle MTS. C 146 op i a Nel corso dell’anno sono stati sottoposti a sorveglianza sindromica e screening tubercolare 389 migranti giunti presso le strutture di accoglienza della provincia. Prosecuzione dell’attività integrata di sorveglianza sanitaria dei migranti in arrivo presso i centri di accoglienza in collaborazione con le associazioni di riferimento. Attuazione, come da protocolli, degli interventi preventivi per la malattia tubercolare, le MTS e l’epatite A, patologie per cui gli stranieri sono considerati target a rischio. Per sensibilizzare la popolazione verso i tumori e gli stili di vita ha presentato una relazione sul tumore gastrico. SCREENING MAMMELLA E COLON RETTO ut il no n C op i a Nel 2014 l’ASL ha assicurato la chiamata attiva di tutta la popolazione target sia al primo livello che al secondo livello, nel rispetto degli indicatori di qualità e degli intervalli di round. Ha effettuato la ricerca dei cancri intervallo dei tumori mammari (coorte delle donne aderenti allo screening nel 2010), e dei tumori colon rettali (coorte persone aderenti nel 2007), per monitorare la sensibilità dei test. in i ai f Lanciare l’algoritmo per la nuova incidenza 2011-2013 Caricare le fonti principali anni 2013 e 2014, azioni preliminari al lancio dei successivi anni di incidenza Assicurare il mantenimento dei requisiti richiesti per l’accreditamento AIRTUM, anche attraverso la partecipazione ai programmi di formazione e ai convegni promossi dall’AIRTUM e ENCR Proseguire con le azioni di sensibilizzazione verso la popolazione con una presentazione sul tumore del fegato. iz Il tumore della mammella e quello colon rettale , principali patologie neoplastiche nella popolazione adulta, sono ancora tra le più frequenti cause di morte tumorale. Per entrambe le patologie esistono test di screening efficaci: mammografia e sangue occulto nelle feci, da effettuarsi ogni due anni nella fascia d’età 50-69 anni. Realizzare l’incidenza 2011 per cancro mammella e colon-retto bi le Nel 2014 l’ASL di Como ha proseguito l’attività di registrazione completando l’incidenza 2003-2009. Ha avviato le procedure per l’incidenza 2010 e 2011. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Nell’anno 2015 l’ASL intende completare e certificare (con check RT) l’incidenza 2003-2010 PREVENZIONE ONCOLOGICA REGISTRO TUMORI PROGRAMMI DI PREVENZIONE RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE A RISCHIO La rilevanza della patologia neoplastica per l’alto numero di casi che insorgono ogni anno, per l’elevata mortalità (circa il 50% dei casi a cinque anni), e per il consistente impegno organizzativo ed economico a carico del SSR, rende indispensabile avere a disposizione un sistema di controllo epidemiologico e di monitoraggio della qualità delle cure, altamente sensibile e specifico. 147 le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO za OBIETTIVO Nel 2015 l’ASL intende sviluppare il metodo della chiamata attiva per garantire l’estensione completa ai due programmi di screening e raggiungere l’adesione minima del 60% allo screening mammografico e del 45% per quello colon-rettale L’ASL intende proseguire nella revisione dei Cancri Intervallo effettuandone la ricerca sia per il mammografico, sulla coorte del 2011, che per il colon retto, sulla coorte 2008 Per aumentare l’adesione verrà valutato il piano della comunicazione con la revisione di alcuni strumenti comunicativi (lettere, depliant, ecc.) SCREENING CERVICE UTERINA le ga li PROGRAMMI DI PREVENZIONE RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE A RISCHIO Per il tumore della cervice uterina, al fine di promuovere una buona pratica preventiva fin dalla giovane età, accanto alla prevenzione spontanea, L’ASL invita ad eseguire il Pap test le donne di 25-29 anni che non risultano averlo fatto negli ultimi tre anni, come indicato dalla Regione Lombardia PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i RIFERIM. ATTIVITA’ Chiamata attiva al Pap test del rimanente 50% delle donne 25-29 anni che risultano non avere eseguito il test negli ultimi tre anni (da flussi 28SAN e 13FAM), salvo diverse indicazioni della Regione Lombardia. ai f CONTESTO C 148 op i a no n ut il iz za bi le OBIETTIVO le ga li TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ANIMALI E DELL’UOMO bi le ai f in i L’ASL individua le attività dedicate alla prevenzione veterinaria quale indispensabile strumento per la tutela della salute della persona e delle popolazioni animali del loro benessere, del corretto rapporto uomo-animale e della sicurezza alimentare, in totale coerenza con le indicazioni contenute nel Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria (PRIPV) 2015 – 2018 . Tutti gli interventi programmatori si allineano a disposizioni comunitarie, nazionali e regionali. In questa strategia la Prevenzione Veterinaria, attraverso i controlli su tutta la filiera, svolge un fondamentale ruolo istituzionale nei settori della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria a garanzia sia del consumatore che del sistema produttivo agroindustriale e zootecnico lombardo. Tale attività viene effettuata nel rispetto di essenziali presupposti quali la prevenzione del rischio di malattie infettive, la definizione degli standard di funzionamento dei servizi di controllo e la promozione della biosicurezza delle aziende. Gli ambiti di intervento riguardano la verifica della sicurezza dei prodotti di origine animale, la prevenzione delle malattie degli animali, il controllo delle zoonosi, la promozione del benessere animale, l'interazione uomo-animale, la promozione della competitività delle produzioni agro-zootecniche regionali. ATTORI COINVOLTI: Dipartimento di Prevenzione Veterinario – Distretti Veterinari – Randagismo – IZSLER – Regione – Comuni – Università degli Studi Facoltà di iz za Medicina Veterinaria – Amministrazione Provinciale – Associazioni di categoria – Associazioni Protezionistiche ed Animaliste – Altri Organismi di Controllo Ufficiale – UVAC – PIF Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: DGR X/2989 del 23.12.2014 – Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria C 149 op i a no n ut il 2015-2018 – Reg. (CE) 852-853-854 e 882/2004 – PNR – PNAA – Reg.(CE) 1/2005 – Reg.(CE) 1099/09 – Reg (CE) 1069/09– O.M. 3.3.2009 – Manuale Regionale sugli Standard di funzionamento dei controlli ufficiali – D.L.vo 194/2008 – D.P.C.M. 29.11.2001- Reg. (CE) 1169/2011 – Reg.(CE) 2073/2005 sulla gestione delle anagrafi op i a Corsi di formazione informatizzate no n Prosecuzione della partecipazione ai Corsi Eupolis che interessano trasversalmente tutti i servizi dipartimentali su varie tematiche del settore veterinario trattate dal punto di vista organizzativo, tecnico e qualitativo Corsi di formazione trasportatori, OSA) 150 per utenti esterni (allevatori, le ga li ai f in i Programmazione e pianificazione attività previste dal PRIPV (prima annualità 2015) attraverso incontri di Comitato di Dipartimento di Prevenzione Veterinario alla presenza di tutti gli attori coinvolti, con particolare riguardo ai controlli, sulla base dell’analisi di contesto territoriale e in relazione alla graduazione del rischio con individuazione dei settori e delle attività da sottoporre a vigilanza e, degli impianti da sottoporre a verifica. Pianificazione e svolgimento dell'attività sulla base del livello di rischio individuato. Approvazione della prima annualità del piano entro il 28.02.2015 in conformità al documento “Standard di funzionamento delle ASL” e in attuazione del PRIPV 2015 - 2018 bi le FORMAZIONE ut il iz Il Corso Residenziale Dipartimentale dal titolo” Sanità e sicurezza alimentare: un percorso comune di formazione e di innovazione orientato alla salute umana ed animale III ° anno si propone di soddisfare obiettivi formativi tecnico professionali, finalizzati allo sviluppo delle competenze e delle conoscenze tecnico professionali individuali nel settore specifico di attività. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Programmazione organizzazione e svolgimento Corso di Aggiornamento del Personale per 52 ore Medici Veterinari e Tecnici della Prevenzione e per 8 ore ciascuno per Amministrativi e Operatori Tecnici(uditori) sia su argomenti tecnico professionali che di carattere organizzativo od idonei a promuovere il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza del sistema sanitario za Le attività in ambito distrettuale devono svolgersi nel rispetto del Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2015-2018 pianificando gli obiettivi triennali da declinare annualmente tramite la predisposizione dei Piani Integrati Aziendali e Distrettuali della Prevenzione Veterinaria. PROGRAMMAZIONE RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C SICUREZZA ALIMENTARE E SANITA’ VETERINARIA OBIETTIVO Maggiore formazione del personale interno identificato attraverso l’individuazione dei partecipanti ai Corsi Eupolis e successiva partecipazione del personale identificato Organizzazione e svolgimento del 100% dei Corsi programmati per personale dipendente e per operatori del settore agroalimentare tenuti da docenti interni. Organizzazione e svolgimento del 100% dei corsi di formazione per utenti esterni a cura di docenti interni 151 op i a le ga li in i ai f bi le SU TUTTA LA FILIERA PRODUTIVA za Predisposizione programma di AUDIT entro 31.01.2015 ed esecuzione del 90% degli Audit programmati in impianti riconosciuti e in allevamenti e strutture di ricovero di animali entro 31.12.2015 Programmazione di Audit interni su corretta applicazione del Piano Integrato della Prevenzione Veterinaria presso i Distretti e sull’omogenea effettuazione e rendicontazione degli interventi di controllo con esecuzione del 100% degli Audit interni programmati con particolare attenzione all’esecuzione di almeno una verifica per ogni Distretto e Presidio Distrettuale iz AUDIT ESTERNI Programmazione, pianificazione e svolgimento, dei Piani di campionamento, monitoraggio e controllo sulla base delle indicazioni ministeriali regionali a cura dei competenti Direttori di Servizio e dei Referenti di ogni singolo Piano in particolare si intende dare attuazione dei controlli ufficiali nel rispetto di quanto previsto dal Reg.(CE) 882/2004 secondo le modalità codificate nel PRIPV 2015-2018 con esecuzione di almeno il 90% dei campionamenti programmati ut il Piano Aziendale e Distrettuale Controlli in base al livello di rischio attribuito alle singole attività Piano Audit Servizi IAOA e SIAPZ in impianti riconosciuti UE, Paesi Terzi e Fed. Russa. P.N.R.,P.N.A.A. Piano PCB e diossine, Piano latte crudo, Piano Alpeggi, Piano Coli VTEC, Piano Aflatossine, Piano MSU, Piano Salmonella, Piano tracciabilità farmaco, monitoraggio in alimenti di O.A. di contaminanti ambientali Piano Audit Servizio IAOA in impianti riconosciuti Piano Audit Servizio IAPZ in stabilimenti sottoprodotti origine animale Piano Audit Servizi SA e SIAPZ in allevamenti e strutture di ricovero di animali Audit interni su corretta applicazione del Piano Integrato della Prevenzione Veterinaria presso i Distretti e sull’omogenea effettuazione e rendicontazione degli interventi di controllo. no n PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI AUDIT INTERNI Pianificazione obiettivi triennali con declinazione annuale. Le attività della sicurezza alimentare e della sanità veterinaria riguardano la predisposizione e lo svolgimento dei seguenti piani: PIANI DI CAMPIONAMENTO VERIFICHE RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C APPROCCIO DI FILERA ALLA SICUREZZA ALIMENTARE OBIETTIVO le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ Il Piano Riproduzione Animale in collaborazione con D.G. Agricoltura indica le attività di controllo da effettuare sulle strutture autorizzate al fine di assicurare sul territorio regionale l’omogenea espletazione delle attività di controllo e di verificare il rispetto dei requisiti cogenti da parte degli operatori del settore in i ai f PIANI DI SETTORE Programmazione ed esecuzione di almeno il 90% dei controlli del Piano sul benessere animale in allevamento, al macello e durante il trasporto al fine di garantire il rispetto della normativa comunitaria del settore bi le Il Piano Benessere Animale in allevamento, al macello e durante il trasporto orienta l’attività alla verifica del rispetto di quanto previsto dai regolamenti comunitari del settore za Programmare ed attuare il 100% dei controlli negli allevamenti dei requisiti previsti dal D.L.vo 122/2011 al fine di garantire il rispetto del benessere negli allevamenti suini 152 IN ALLEVAMENTO CONTROLLO SU op i a Attività di monitoraggio e controllo sanitario sulla fauna selvatica al fine di prevenire la trasmissione di malattie infettive agli animali domestici e all’uomo. PIANO DI no n ut il Attuazione del Piano Integrato dei controlli in materia di condizionalità mediante verifiche finalizzate, nell’ottica di un sempre maggior sviluppo rurale della regione secondo le finalità politiche comunitarie, al rispetto delle condizioni necessarie per fruire dei contributi erogati da U.E. Acquisizione elenco da D.G. Sanità e da D.G. Agricoltura delle aziende da sottoporre a verifica e conseguente svolgimento del 100% delle attività di controllo e formazione previste FAUNA SELVATICA iz PIANO DEI CONTROLLI Il Piano regionale di verifica del benessere negli allevamenti suini guida la verifica del rispetto dei requisiti del benessere negli allevamenti suini rapportando indicatori rilevati sugli animali a quelli strutturali sino ad oggi utilizzati. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Programmare ed attuare almeno il 90% dei controlli nel Piano di Riproduzione Animale con modalità omogenee sul territorio al fine di verificare il rispetto dei requisiti da parte degli operatori del settore zootecnico SULLA CONDIZIONALITA’ CONTESTO C GARANTIRE LA SORVEGLIANZA SUL BENESSERE DEGLI ANIMALI DA ALLEVAMENTO IGIENE ALLEVAMENTI E PRODUZIONI ZOOTECNICHE OBIETTIVO Programmazione e svolgimento dei controlli sanitari sulla fauna selvatica al fine di svolgere un completo controllo e/o eradicazione malattie infettive trasmesse dalla fauna selvatica agli animali domestici e all’uomo DEMATERIALIZZAZIONE AMIMINISTRATIVA le ga li SICUREZZA ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE E FARMACI VETERINARI Gestione Sistema Informativo Veterinario Integrato, strumento utilizzato per la gestione dei flussi informativi generati dalle attività di prevenzione veterinaria in i GARANTIRE LA SORVEGLIANZA SUL BENESSERE DEGLI ANIMALI DA ALLEVAMENTO Il Piano della Farmacosorveglianza negli allevamenti e nelle strutture veterinarie è l’insieme delle attività di verifica volte a monitorare, valutare e migliorare la sicurezza e l’efficacia del medicinale veterinario, dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio, in particolare rivolto all’utilizzo sugli animali da reddito o presso le strutture di cura veterinarie PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Individuazione strutture da sottoporre a verifica; programmazione ed esecuzione di almeno il 90% dei controlli e delle verifiche previste dal Piano di Farmacovigilanza ai f RIFERIM. ATTIVITA’ bi le CONTESTO iz za Implementazione in continuo e rendicontazione del debito informativo necessario per il governo delle attività tramite SIVI per attuazione di progetti di sburocratizzazione di alcuni adempimenti a carico degli operatori del settore agroalimentare secondo il timing definito da UO Veterinaria no n Controlli sulla biosicurezza in allevamento (misure da applicare per prevenire l’introduzione di certe malattie in una popolazione di animali indenni) a Controlli sugli spostamenti per ragioni di pascolo 153 op i Controlli sui sistemi di identificazione degli animali d’affezione (DDGS 15742/2008) INFORMATIZZAZIONE DEMATERIALIZZAZIONE E SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA ut il Controlli in allevamento e in macello sui sistemi di identificazione degli animali C SISTEMA INFORMATIVO VETERINARIO: ANAGRAFI ZOOTECNICHE E INFORMATIZZAZIONE AMMINISTRATIVA OBIETTIVO Programmazione ed esecuzione del 100% dei controlli secondo le indicazioni regionale Programmazione attività di controllo presso strutture accreditate all’utilizzo del sistema e svolgimento del 100% dei controlli assegnati da Regione Lombardia le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ bi le ai f in i Anagrafi zootecniche: Implementazione e aggiornamento in continuo anagrafi zootecniche bovine, suine, ovicaprine, avicole, ittiche, apistiche informatizzate. Anagrafe canina: Revisione Banca Dati e riallineamento alla popolazione effettivamente esistente ut il iz L’iscrizione per gatti e furetti è facoltativa, a meno che non si debba richiedere all’ASL il rilascio del passaporto per l’espatrio. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI za Conoscere il numero di animali, la loro distribuzione sul territorio e i loro spostamenti è di primaria importanza per controllare la diffusione delle malattie e per garantire la sicurezza degli alimenti di origine animale. L’anagrafe ovina e caprina è un obbligo per tutti gli allevatori dell’Unione Europea e permette un intervento tempestivo per prevenire e contrastare il diffondersi di malattie contagiose sul bestiame la tracciabilità degli animali e dei prodotti alimentari da essi derivati. L’anagrafe degli animali d’affezione è un sistema informatizzato per la registrazione degli animali da compagnia (cani, gatti, furetti) I cani devono essere registrati obbligatoriamente. ANAGRAFI ZOOTECNICHE CONTESTO no n Rilevazione certificati/attestazioni export Paesi Terzi attraverso modulo elettronico in stabilimenti abilitati 154 op i a Il Piano di emergenza nazionale e o manuali operativi malattie animali fanno riferimento alle malattie trasmissibili degli animali terrestri e acquatici e definisce le figure, i relativi compiti e responsabilità per l’attuazione delle misure di emergenza di carattere generale C PREVENZIONE VETERINARIA .PROGETTI FINANZIATI OBIETTIVO Verifica e monitoraggio su dati inseriti nel modulo in collaborazione con Eupolis con 100% dei certificati/ attestazioni inserite nel corso dell’anno 2015 Aggiornamento entro il 31.12.2015 della documentazione da utilizzare per la preparazione e la risposta rapida agli eventi di natura epidemica le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI 155 op i a no n Piano di controllo sulle strutture ove vengono detenuti animali d’affezione ai sensi Regolamento Regionale 2/2008 in i ai f bi le Individuazione attività da sottoporre a controllo, programmazione e svolgimento del 100% dei sopralluoghi congiunti con altri organismi di controllo Programmazione e svolgimento del 100% delle nuove edizioni dei Corsi per proprietari di cani previsti dalla O.M. 3.3.2009 e successive modifiche. za ut il iz Il tema dell’aggressività dei cani e dei conseguenti episodi di morsicatura e le sempre più frequenti iniziative riguardanti gli animali d’affezione rendono l’argomento sempre molto attuale PREVENZIOE DELLE MORSICATURE E DELLE AGGRESSIONI DA CANI Intensificazione e razionalizzazione dell’attività di controllo per la sicurezza alimentare in vista dell’evento EXPO 2015 EXPO 2015 Collaborazioni con altri Enti su specifici progetti, secondo indicazioni regionali C PREVENZIONE AL RANDAGISMO PREVENZIONE VETERINARIA .PROGETTI FINANZIATI OBIETTIVO Programmazione e svolgimento del 100% dei corsi per proprietari di gatti ed altri animali d’affezione Programmazione ed attuazione del 100% dei controlli programmati nelle strutture ove vengono detenuti gli animali d’affezione al fine di ridurre le morsicature e le aggressioni da cani 156 op i a no n ut il iz Piano Regionale di accreditamento degli allevamenti suini nei confronti della malattia di Aujeszky le ga li ai f in i Programmazione, pianificazione e svolgimento del 90% programmati degli interventi diagnostici e di atti di vigilanza, monitoraggio e controllo sulle malattie trasmissibili degli animali negli allevamenti bi le Piano Regionale di controllo e certificazione nei confronti della paratubercolosi bovina (DDGS 6845/2013) PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Programmazione attività di controllo presso strutture interessate dai Piani con svolgimento del 100% dei controlli sugli allevamenti aderenti al Piano za Programmazione, pianificazione, esecuzione e monitoraggio dei Piani di Bonifica Sanitaria e di controllo sulle malattie trasmissibili degli animali domestici (Influenza Aviare, IBR, Anemia infettiva ed Arterite equina, Blue Tongue, Salmonellosi, BSE,TSE, MVS, Agalassia Contagiosa, Malattie delle api, WND, Malattie trasmissibili con la riproduzione, Piano controllo Scrapie) PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI TRA ANIMALI E DAGLI ANIMALI ALL’UOMO RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C CONTROLLO DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI OBIETTIVO le ga li IL NUOVO MODELLO WELFARE: REVISIONE DELLA RETE DI OFFERTA SOCIALE E SOCIOSANITARIA in i La DGR n. 116/2013, ha affiancato la rete del sistema d’offerta consolidato con un sistema di risposte integrate e flessibili, attraverso progetti individuali, sugli effettivi bisogni delle persone, dove la flessibilità è garantita da un sistema a voucher che consente di modulare le prestazioni in ragione dell’evolversi del bisogno. Sono quindi confermate, con la DGR n. 2942/2014, tutte le misure avviate nel 2014 (residenzialità leggera/assistita, residenzialità per minori con gravissima disabilità ed rsa aperta, innovativa e modulabile a seconda dei bisogni, ampliando le categorie dei beneficiari); si evidenzia inoltre la prossima stabilizzazione della assistenza per post acuti. bi le ai f Si procede quindi nella direzione di rafforzamento delle modalità di presa in carico delle persone fragili, integrando le diverse componenti sanitarie, sociosanitarie e sociali, in modo da assicurare la globalità della risposta ai bisogni e la continuità assistenziale, superando la frammentazione tra le prestazioni erogate. Tale percorso prende avvio con la valutazione multidimensionale del bisogno da parte di equipe pluriprofessionali, anche integrate asl/ambiti territoriali, che definiscono un progetto individuale di assistenza nel quale trovano ricomposizione tutte le risposte sociosanitarie e sociali ai diversi bisogni della persona fragile e della sua famiglia (budget di cura). Strumento operativo da rafforzare sul territorio è costituito dallo Sportello Unico per il Welfare, sia come riferimento per gli assistiti, sia come integrazione socio sanitaria e sociale. Contestualmente, nell’ambito della rete consolidata, viene introdotto uno strumento innovativo - “vendor rating” per le RSA – finalizzato a spostare progressivamente la contrattualizzazione di quote di budget, quindi volumi di prestazioni, verso le unità d’offerta con migliori performance. Viene inoltre introdotto il “pacchetto base RSA”, quale strumento di tutela per l’ospite. za ATTORI COINVOLTI:Tutte le Strutture complesse del Dipartimento ASSI, Dipartimento Prevenzione Medica, Dipartimento Cure Primarie, Servizi Erogatori ut il iz ASL(Consultori Familiari) , UOC Miglioramento Qualità e Risk Management, Uffici di Piano, Enti gestori dei servizi socio-sanitari Integrati, Soggetti del Terzo settore, Ufficio scolastico provinciale, rete della Conciliazione Famiglia – Lavoro (Ster, Uffici di Piano, imprese, soggetti Terzo Settore, Enti Pubblici, Associazioni di categoria), Forze dell’Ordine, Prefettura, Casa Circondariale, Regione, DPA Presidenza Consiglio dei Ministri Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: DGR n. 2989/2014, DGR n. 1185/2013, DGR n. 2633/2011, DGR n. 1765/2014, DGR n. C 157 op i a no n 2569/2014, DGR n. 3239/2012, DGR n. 499/2013, DGR n. 2022/2014, DGR n. 116/2013, DGR n. 740/2013, DGR n. 856/2013, DGR n. 392/2013, Circolare regionale n. 1/2014, DGR n. 2655/2014, DGR n. 2883/2014, DGR n. 2855/2014, DGR n. 2942/2014, DGR n. 326/2013, DGR n. 2260/2014, DGR n. 2939/2014, DGR n. 2941/2014, DGR n. 1081/2013, DDUO n. 20587/2014, DGR n. 4597/2012, DGR n. 63/2013,DGR n. 2531/2014, DGR n. 2960/2014, DGR n. 1953/2014, DGR n. 3541/2012, DGR n. 3851/2012, Deliberazioni ASL di Como n. 262/2014, n. 296/2014, n. 406/2014, n. 709/201. le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f bi le za ut il iz Il Dipartimento ASSI, con la UOC Fragilità e la UOC Welfare territoriale, ha il compito di attuare il processo di valutazione dei bisogni, di elaborazione di progetti individualizzati ed emissione di buoni e voucher per l’acquisto e la fruizione di servizi, prestazioni presso enti erogatori accreditati. Prosegue nel 2015 ASSISTENZA DOMICILIARE Con DGR 116 / 2013, 740 / 2013, 856 / 2013 e successivi provvedimenti Regione ha avviato misure innovative finalizzate a rispondere ai bisogni delle persone fragili e delle loro famiglie che non sono coperti dalla rete dei servizi esistenti. 158 op i a no n Le misure prevedono una sempre maggiore integrazione con i servizi sociali erogati dai Comuni e dagli Uffici di Piano, anche attraverso il budget di cura. C GARANTIRE NELL’ATTIVAZIONE DEI SERVIZI IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE E AI SUOI COMPONENTI FRAGILI in i OBIETTIVO l’implementazione degli Sportelli Unici per il Welfare in relazione anche alle nuove proposte riorganizzative regionali (Centri Multiservizi per la persona di futura istituzione) e delle Unità Valutative Multidimensionali (una per distretto). le revisioni per l’ADI attraverso il miglioramento continuo dei percorsi assistenziali ADI in linea con gli adeguamenti regionali. i programmi informativi e formativi per tutto il personale ed il monitoraggio delle attività Regione prevede inoltre la messa a sistema di tutto il settore, per esempio con l’accesso ai percorsi ADI esclusivamente attraverso Valutazioni Multidimensionali ADI eseguite tramite VAOR. le ga li OBIETTIVO RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Le nuove modalità di rilevazione dei bisogni della popolazione fragile tramite le Valutazioni Multidimensionali fa si che ci si debba concentrare sulla attivazione di percorsi assistenziali esclusivamente secondo le suddette procedure aggiornandole e rendendole più efficaci possibile. C 159 op i a no n ut il iz za ASSISTENZA PERSONE FRAGILI bi le GARANTIRE NELL’ATTIVAZIONE DEI SERVIZI IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE E AI SUOI COMPONENTI FRAGILI ai f in i Le Unità Valutative Multidimensionali dovranno perfezionare quantitativamente e qualitativamente le proprie attività sia per quanto riguarda nuove azioni (per es. introduzione Valutazioni Multidimensionali Integrate con Uffici di Piano) che le azioni sperimentali già in essere (es. ADI/VAOR; percorsi Gravissime Disabilità ex DGR 2655/2014; Misure ex DGR 2942/2014; percorsi Post Acuti ed area Minori disabili ex DGR 2220/2014; ex DGR 392/2013 e DGR 1953/2014 ecc.). Sono previsti programmi formativi ed informativi specifici per supportare il personale operativo e per tutto il corso dell’anno continueranno i monitoraggi periodici delle attività in un’ ottica di miglioramento dei servizi. Sarà data continuità, nei termini definiti da Regione Lombardia, alle procedure di valutazione e accesso alla riabilitazione ambulatoriale e diurna territoriale extraospedaliera per minori disabili e ai ricoveri per pazienti fragili post – acuti. E’ prevista l’attuazione delle misure RSA aperta, Residenzialità leggera e Inserimento residenziale di minori con disabilità gravissima con le azioni migliorative prescritte da Regione, che prevedono una differenziazione dei livelli di assistenza e un allargamento dell’utenza agli anziani > di 75 anni non autosufficienti. L’attuazione delle nuove misure di welfare sarà accompagnata da azioni di comunicazione e da un incremento della integrazione degli Sportelli Unici per il Welfare con i servizi gestiti dagli UdP, finalizzata ad una presa in carico globale della casistica complessa attraverso lo strumento del budget di cura. Adeguamento delle comunicazioni presenti sul sito aziendale e rivolte ai MMG, UdP, Terzo settore. le ga li ai f proposte assistenziali socio-sanitarie integrate a supporto di tutti i componenti del nucleo, nei termini di interventi “a bassa soglia” qualificati da multidisciplinarità, personalizzazione della risposta al bisogno, precocità, tempestività di offerta e/o risposta e accessibilità allargata anche nei confronti di fasce di utenza fragile meno “tradizionali”; offerta di momenti di gruppo atti a favorire il mutuo scambio, la facilitazione evolutiva, il supporto reciproco e l’attivazione di reti socio-relazionali stabili; facilitazione dell’accesso a favore della fascia adolescenziale/giovanile. bi le ASSISTENZA CONSULTORIALE in i Proseguire nel consolidamento e nella sistematizzazione presso l’intera rete erogativa ASL delle modalità di presa in carico consultoriale revisionate nell’ottica di “Centro per la famiglia” – quale punto di riferimento stabile per ogni fase del ciclo di vita personale/familiare – caratterizzate da: ut il no n a op i C 160 PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI za L’ottimizzazione del percorso nascita – anche nell’ottica del miglioramento della continuità Ospedale/Territorio – prevista con DGR 2989/14, si colloca in perfetta continuità rispetto all’azione innovativa “Rimodulazione attività consultoriale: Centro per la Famiglia” sviluppata nell’arco del 2014 - che ha tra l’altro previsto la prosecuzione e la progressiva estensione all’intera rete consultoriale ASL delle funzioni introdotte dalle sperimentazioni ex DGR n. 3239/2012. Queste ultime, infatti, per l’ambito consultoriale hanno promosso lo sviluppo del ruolo di accompagnamento all’individuo, coppia e famiglia in tutte le fasi del ciclo di vita, anche mediante l’introduzione di nuove funzioni di ascolto, orientamento e supporto psico socio educativo.In questo senso, sono stati individuati quali contesti cardine per l’espressione delle potenzialità educativo/preventive e di promozione del benessere da parte dei Consultori/Centri per la Famiglia della ASL di Como - proprio le linee di offerta a favore dell’utenza adolescenziale/giovanile e quelle concernenti il percorso nascita consultoriale – dalla procreazione consapevole al supporto alla neogenitorialità. iz CONTESTO RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DI OFFERTA SOCIO SANITARIA IN RISPOSTA AI BISOGNI EMERGENTI RIFERIM. ATTIVITA’ OBIETTIVO Effettiva sistematizzazione – presso i diversi presidi della rete consultoriale pubblica - delle linee innovative di offerta nell’ambito del percorso nascita, nell’ottica di razionalizzazione e/o integrazione degli interventi delle reti territoriale e ospedaliera, nell’ambito dell’implementazione di un sistema integrato e qualificato di prevenzione, assistenza e sostegno alla donna e alla famiglia in uno dei più delicati momenti evolutivi del ciclo di vita personale/familiare. no n Nel corso del 2013 – 14 sono stati individuati i rappresentanti degli enti gestori di strutture erogatrici accreditate ed è stato avviato il tavolo di confronto con il Dipartimento ASSI. Con Deliberazione aziendale n.685 del 17.12.2013 è stato formalizzata la composizione del tavolo 161 op i a Nel 2014 si sono svolti due incontri, dai quali sono scaturite richieste di dati e informazioni sulla rete e sull’utenza delle strutture e sono state rappresentate problematiche da approfondire. Sono stati messi a disposizione i dati richiesti. le ga li PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f in i Promozione della salute e del benessere individuale e familiare mediante interventi preventivo/educativi e di supporto il più precoci possibile (a partire dalla scelta procreativa responsabile, per accompagnare il percorso di crescita individuale/familiare nell’arco del suo intero sviluppo fino alla vecchiaia) si individua quale azione prioritaria l’ottimizzazione e messa a regime delle nuove linee di offerta caratterizzanti la revisione del percorso nascita consultoriale sperimentate nel 2014 -nel rispetto delle specificità territoriali - presso i presidi consultoriali ASL, anche nell’ottica del potenziamento della rete territorio/ospedale. bi le Quanto sopra, attesa la risposta erogativa di base di cui all’assetto erogativo ex DGR 4597/12 e normativa nazionale di riferimento, nonché l’offerta connessa a progettualità regionali di supporto alle fragilità individuali/familiari concernenti l’area materno/infantile, la vicende separativa, la violenza alle donne, la patologia oncologica, ecc. za ut il iz La DGR n. 937/2010 ha sottolineato la necessità della partecipazione dei soggetti del terzo settore, degli enti locali e degli erogatori accreditati alla programmazione delle iniziative in materia sociale e sociosanitaria TAVOLI DEI RAPPRESENTANTI DEII SOGGETTI EROGATORI Nella direzione disupporto ad ogni momento critico della vita individuale/familiare, si collocano le rinnovate attenzioni sia in materia di contrasto alla violenza nei confronti delle donne, sia nell’area delle azioni di miglioramento della qualità della vita delle donne sottoposte a terapia oncologica – individuate dalle linee programmatiche regionali quali ambiti privilegiati di coinvolgimento della rete consultoriale ASSISTENZA CONSULTORIALE RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C LA PROGRAMMAZIONE DELL’ASSITENZA TERRITORIALE E LE PROGETTUALITA’ DI AREA SOCIO-SANITARIA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DI OFFERTA SOCIO SANITARIA IN RISPOSTA AI BISOGNI EMERGENTI OBIETTIVO Alla luce di quanto emerso nel 2014, il tavolo di confronto si riunirà con cadenza indicativamente bimensile e programmata. Effettuazione di almeno 4 sessioni del tavolo. Il Dipartimento metterà a disposizione i dati sulle attività delle strutture ed eventuali indicatori di criticità che riguardano l’utenza attuale o potenziale. I dati messi a disposizione verranno condivisi con tutti gli enti gestori per recepire contributi sulla loro interpretazione. Il confronto con i rappresentanti degli enti gestori è finalizzato al miglioramento del servizio erogato rispetto alle criticità riscontrate e alla individuazione di aree di bisogno scoperte. Evidenza della condivisione dei dati con tutti gli enti gestori presenti sulla scienza provinciale. Gli UdP dovranno elaborare il nuovo piano di zona territoriale, che riguarda la programmazione triennale dei servizi sociali. ut il INTERVENTI IN MATERIA DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E LAVORO iz Il programma di sviluppo della X legislatura regionale prevede fra i risultati attesi la valorizzazione delle politiche sulla Conciliazione dei tempi di vita e lavoro. La DGR 1081 /2013 dà disposizioni in merito alla elaborazione di piani territoriali in merito e prevede il finanziamento di progettualità. no n Il decreto dell’11.3.2014 dà ulteriori indicazioni per la organizzazione, finanziamento e attuazione di azioni e progetti per la Conciliazione. 162 op i a Nel 2014 il Dipartimento ASSI (UOC Welfare) ha promosso la formazione di una rete territoriale fra enti pubblici, aziende e terzo settore, elaborato un piano territoriale articolato su tre progetti finanziati: ha formalizzato il Comitato di valutazione ed approvato il piano di formazione. le ga li ai f in i Dovrà essere rafforzato il ruolo della Cabina di Regia come strumento per la graduale realizzazione degli obiettivi di ricomposizione dei servizi dedicati alle persone fragili, attraverso maggiore integrazione fra ASL ed Enti locali, condivisione di conoscenze e dati sui bisogni, sulle risorse impiegate e i servizi offerti. E’ prevista la sottoscrizione degli Accordi di Programma riferiti ai Piani di Zona dei 9 ambiti territoriali provinciali. bi le Il Dipartimento ASSI deve dare attuazione alle linee di indirizzo regionali con l’obiettivo di migliorare la efficacia e la equità erogativa dei servizi territoriali. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Supporto al processo di elaborazione dei nuovi Piani di Zona, al monitoraggio e valutazione delle politiche adottate e alla promozione della gestione associata dei servizi. za Con DGR 326/2013 Regione Lombardia ha istituito le Cabine di Regia, per promuovere una maggiore integrazione e comunicazione operativa fra ASL e Uffici di Piano (UdP). Con DGR 2941 / 2014 sono state date indicazioni, sulla base di un preliminare percorso di ricerca condiviso con le ASL e gli UdP, per un ulteriore incremento della integrazione fra servizi sociali e socio – sanitari, soprattutto a favore della popolazione fragile e non autosufficiente. PROGRAMMAZIONE SOCIALE RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C LA PROGRAMMAZIONE DELL’ASSITENZA TERRITORIALE E LE PROGETTUALITA’ DI AREA SOCIO-SANITARIA OBIETTIVO Nel corso dell’anno si darà corso all’attuazione del Piano territoriale di Conciliazione, che si concluderà nel 2016. Il Piano prevede la realizzazione di azioni articolate su tutto il territorio, da integrarsi fra loro, accompagnate da un lavoro costante di formazione degli operatori e pubblicizzazione delle opportunità offerte alle famiglie e alle aziende. La realizzazione del Piano verrà accompagnata dal Dipartimento anche attraverso il Comitato di valutazione e con monitoraggio semestrale a Regione. La pubblicizzazione delle azioni del Piano territoriale di Conciliazione avverrà attraverso il sito aziendale, i media locali e i soggetti aderenti alla rete. 163 op i Vigilanza sulle unità di offerta sociali, DGR 7437/2008 e DGR 2569/2014 VIGILAZNA E CONTROLLO a no n ut il Innovazioni regionali in materia di accreditamento, vigilanza e controllo previste dalle DGR 2569/2014 e DGR 2989/2014, ove vengono delineate: le procedure per l’esercizio e l’accreditamento delle unità di offerta sociosanitarie, i relativi requisiti trasversali di esercizio e di accreditamento, la vigilanza e il controllo di appropriatezza sulle unità d’offerta sociosanitarie e le sanzioni che ne costituiscono parte integrante e sostanziale. in i bi le CONTRATTI E BUDGET Miglioramento del sistema operativo di gestione e controllo dei Voucher a favore delle persone fragili e delle loro famiglie (DGR 2655/2014 e 2942/2014) iz Per i servizi alla persona fragile e alla sua famiglia, le DGR 2942 e 2655 del 2014 indicano nuove modalità per l’erogazione dei servizi Realizzazione di uno strumento di monitoraggio e controllo trimestrale della spesa “budget annuale ADI”, articolato per livello distrettuale za I budget ASSI per i servizi tradizionali sono definiti provvisoriamente ai sensi del Decreto n. 2769 del 31.03.2014. I contratti definitivi saranno sottoscritti entro il 31.03.2015, UdO e ADI, ad eccezione di quelli con gli Enti gestori di RSA previsto per il 28.02.15. C LA PROGRAMMAZIONE DELL’ASSITENZA TERRITORIALE E LE PROGETTUALITA’ DI AREA SOCIO-SANITARIA Servizi tradizionali a budget Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata Servizi alla persona fragile e alla sua famiglia (DGR 116/2013) PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI Introduzione del sistema di “Vendor Raiting” e di indicatori di fabbisogno per le RSA (entro il 30.06.2015 assegnazione del budget definitivo 2015 sulla base degli esiti dei 4 indicatori previsti e eventuale rimodulazione entro il 30.11.2014) (B) Nel 2015 il sistema di governo delle risorse si articola in tre aree (DGR 2989 del 23.12.2014): - le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO ai f OBIETTIVO Redazione ed attivazione del Piano annuale di vigilanza e controllo sulle unità di offerta socio sanitarie e sociali redatto secondo indicazioni definite nella DGR 2989/2014 e relativo monitoraggio semestrale; Integrazione dell’attività di vigilanza riferita al mantenimento dei requisiti strutturali, organizzativo e gestionali con l’attività di controllo dell’appropriatezza delle prestazioni applicando gli indicatori regionali definiti con DGR 1765/2014. Proseguimento integrazioni tra l’attività dell’UOS Accreditamento Vigilanza e Controllo e il Dipartimento Prevenzione per le unità di offerta sociosanitarie e sociali. le ga li PREVENZIONE E CONTRASTO DEL FENOMENO DELLE DIPENDENZE bi le ai f in i Le attuali caratteristiche dell’uso, l’abuso e della dipendenza da sostanze e da comportamenti come il gioco d’azzardo patologico nella popolazione (non solo giovanile), rendono necessari nuovi modelli di comprensione del fenomeno e di intervento in ambito programmatorio, preventivo e di cura. Verranno implementate, dando una forte impronta di integrazione in rete tutte le azioni in ambito preventivo correlate alla Rete Regionale Prevenzione e ai progetti regionali in linea con il Piano Nazionale e Regionale Prevenzione 2014 – 2018 e il lavoro dell’Osservatorio Dipendenze.E’ necessario dare risposte ai mutati bisogni espressi dalle persone e dalle famiglie in particolare in quelle che sono le aree della cronicità, adolescenti in difficoltà, prevenzione selettiva e riduzione dei rischi proseguendo nelle azioni di sviluppo di azioni innovative sulla base degli indirizzi regionali (DGR n. 3239). Nei Sert verrà adottato dal secondo semestre 2015 il modello regionale di valutazione multidimensionale del bisogno sui casi nuovi o riammessi con definizione della gravità clinica. Contestualmente i giocatori d’azzardo patologico dall’1.1.2015 verranno presi in carico come per le altre patologie di dipendenza con prestazioni tariffate a carico del SSN. Si segnala il netto aumento dei soggetti in cura per Gioco d’Azzardo Patologico a conferma che la popolazione di Como seconda città italiana nella spesa pro-capite per giochi d’azzardo, ha un alto rischio di sviluppo per questa dipendenza. ATTORI COINVOLTI: Dipartimento Dipendenze, Tutte le Strutture complesse del Dipartimento ASSI, Distretti socio-sanitari, Dipartimento di Prevenzione Medico, UOC ut il iz za Miglioramento qualità ed educazione alla salute, Dipartimento Cure Primarie, Uffici di Piano, Enti gestori dei servizi socio-sanitari Integrati, Soggetti del Terzo settore, Ufficio scolastico provinciale, Forze dell’Ordine, Prefettura, Casa Circondariale, Regione, DPA Presidenza Consiglio dei Ministri Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: L.R. n. 3/2008, L.R. N. 8/2013; DGR n. 48847/2000, DGR n.12621/2003, DGR 20586/2005, DGR n. C 164 op i a no n 5509/2007, DGR n. 6219/2007, DGR 10759/2009, DGR n.10158/2009, DGR 1999/2011, DGR 3239/12, DGR n. 3375/2012, DGR n. 4225/2012, DGR n. 4334/12, DGR 499/2013, DGR 856/2013; DGR 2989/2014, T.U. 309/90 e successive modifiche, Circolare regionale n. 1/2014, Circolare regionale n.2/2014, Decreto del Ministero della Salute del 11.06.2010, Progetto quadro nazionale NNIDAC 2011-2012; Piano Nazionale per la prevenzione 2014-2018; Legge stabilità nazionale; D.d.u.o. n. 11729/2014 ; D.G.R. 2743/2014;DGR n. 2573/2014. le ga li in i ai f Prosecuzione del Progetto Rete regionale prevenzione con sviluppo di partnership tra i diversi attori del territorio e realizzazione dei progetti preventivi regionali con un utilizzo del finanziamento regionale, pari a € 15.000. bi le ut il no n a op i 165 Consolidare il ruolo di regia del Dipartimento Dipendenze con il rafforzamento della Rete Territoriale Prevenzione attraverso il rafforzamento della Rete locale per la prevenzione delle dipendenze e dell’attività del Comitato Rete Territoriale Prevenzione con monitoraggio della realizzazione degli interventi previsti nel Piano Locale Prevenzione delle Dipendenze 2014 – 2015. Coordinamento e monitoraggio nella fase di prosecuzione fino all’accreditamento quale UdO del progetto DGR n. 3239/2012 e 499/2013 area cronicità “Approdo Sicuro”. iz riferimento alla prevenzione universale e selettiva, coordina emonitora lo sviluppo di azioni innovative sulla base degli indirizziregionali in relazione ai mutatibisogni espressi dalle persone e dallefamiglie (in particolare rispetto gliambiti individuati dalla DGR n.3239/2012: cronicità, adolescenti in difficoltà, prevenzione selettiva e riduzione dei rischi). L’Osservatorio Dipendenze garantisce lo studio delfenomeno, la rilevazione dei datiepidemiologici e la ricerca sulletendenze dei consumi in rete con gliOsservatori regionale e nazionale. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI za L’ambito programmatorio gestisce ecoordina progettazioni anche inutilizzo di specifici finanziamenti disettore regionali e nazionali, sviluppapiani di intervento con particolare PROGRAMMAZIONE E OSSERVATORIO DELLE DIPENDENZE Il Dipartimento Dipendenze, attraverso l’area programmatoria separata dall’area erogativa, garantisce il contrasto delfenomeno nella sua evoluzionesvolgendo un ruolo di regia efavorendo lo sviluppo di una rete diintervento territoriale con gli altri entidi settore per una prevenzione euna cura strutturata ed efficace. PROGRAMAMAZIONE DEGLI INTERVENTI CON LA RETE TERRITORIALE RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C IL GOCERNO DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE E LA PROGRAMMAZIONE OBIETTIVO Coordinamento e monitoraggio nella fase di prosecuzione fino alla definizione dei progetti europei del progetto DGR n. 3239/2012 e 499/2013 area adolescenti “Co-adattamenti”. Coordinamento e monitoraggio nella fase di prosecuzione fino alla definizione dei progetti europei del progetto DGR n. 3239/2012 e 499/2013 area riduzione dei rischi “Party con noi”. Prosecuzione delle attività di analisi del fenomeno delle dipendenze con implementazione del sistema di rilevazione informatica dei dati epidemiologici e della attività di ricerca in rete con gli Osservatori regionale e nazionale nella attuazione del Piano di lavoro 2015 nell’ambito del Tavolo Tecnico Regionale degli Osservatori (TTRO) istituito da Regione Lombardia in utilizzo del finanziamento assegnato € 20.000. le ga li RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI 166 ai f bi le Prosecuzione e conclusione del progetto biennale ”Net Outcome” del Dipartimento Politiche Antidroga (Presidenza Consiglio dei Ministri) per la valutazione degli esiti dei trattamenti farmacologici per la per la dipendenza da oppiacei finanziato per € 15.557,53 Garantire dal 1° gennaio 2015 le prestazioni di cura a carico del SSN al giocatore d’azzardo patologico (GAP) secondo la normativa nazionale e regionale vigente za DIPENDENZE CARCERE op i a no n ut il iz Attraverso l’area erogativa, rappresentata da 4 sedi SERT accreditate, viene garantita la cura e la riabilitazione ai soggetti con dipendenze patologiche da sostanze illegali e legali e da comportamenti di “addiction” non mediati da sostanze. Nell’ambito del governo dell’assistenza territoriale attraverso i Sert vengono garantite le prestazioni di cura sulle patologie di dipendenza anche comportamentali quale il gioco d’azzardo patologico a carico del SSN e nel contesto della detenzione, presso la Casa Circondariale “Bassone”, sulla base del nuovo modello regionale della valutazione multidimensionale del bisogno con definizione della gravità clinica. AREA EROGATIVA SERT in i Erogare gli interventi di assistenza diretta ai soggetti con dipendenza patologica da sostanze illegali e legali e da gioco d’azzardo patologico garantendo la valutazione multidimensionale dei bisogni, la definizione della gravità clinica e la valutazione degli esiti con adozione sui casi nuovi o riammessi presso i Sert dal 1° luglio 2015, secondo le indicazioni regionali del nuovo modello di valutazione multidimensionale del bisogno con definizione della gravità clinica. C IL GOCERNO DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE E LA PROGRAMMAZIONE OBIETTIVO Favorire la presa in carico dei soggetti con patologie alcool correlate attraverso la formalizzazione di protocolli di collaborazione tra il Dipartimento Dipendenze, i Sert e le associazioni di auto aiuto in ambito alcologico (AA, CAT) Garantire le prestazioni di cura e riabilitazione al paziente con patologia di dipendenza anche in stato detentivo attraverso l’erogazione delle prestazioni di cura ai detenuti tossicodipendenti della Casa Circondariale di Como anche in integrazione con le altre realtà operanti in carcere su progettazioni di reinserimento sociale con attività riabilitative intramurarie. le ga li L’ORIENTAMENTO DEL CITTADINO ALLA RELAZIONE CON I SERVIZI za bi le ai f in i L’ Azienda per implementare al meglio la propria attività con particolare attenzione all’URP ed al sito internet aziendale, ritiene indispensabile procedere durante l’anno 2015 ad una indagine di customer satisfaction. In particolare, l’indagine riguarderà gli utenti dell’ASL di Como, al fine di determinare il loro grado di soddisfazione rispetto alle azioni di informazione e comunicazione, di cui hanno usufruito, come misura della loro qualità e per introdurre le opportune misure correttive. Tale rilevazione non è finora stata eseguita presso l’Azienda sanitaria, ma rappresenta un indispensabile strumento di valutazione e miglioramento. In particolare si prevede di: - rilevare esigenze, bisogni e aspettative generali e specifici dei diversi target e gruppi di cittadini in termini di accesso alle informazioni; - favorire l’emersione di bisogni latenti o più scarsamente valutati nella generale comunicazione dei servizi; - raccogliere idee e suggerimenti e promuovere la partecipazione; - rafforzare il livello di comunicazione, di dialogo e di fiducia dei cittadini rispetto alle pubbliche amministrazioni. Il fine ultimo della citizen satisfaction risiede quindi nel miglioramento della qualità dei servizi erogati. iz ATTORI COINVOLTI: Ufficio Stampa e Comunicazione e tutti i Dipartimenti ed i distretti aziendali. ut il Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: Legge 150/2000 “Disciplina delle asttività di Informazione e di comunicazione delle Pubbliche C 167 op i a no n Amministrazioni”; Documenti di Programmazione regionale; altri documenti e/o linee guida: “La customersatisfaction nelle amministrazioni pubbliche: Valutare la qualità percepita dai cittadini” a cura del Dipartimento Funzione pubblica per l'efficienza delle amministrazioni; “Linee guida in tema di trattamento di dati per lo svolgimento di indagini di customersatisfaction in ambito sanitario” - (Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 25 maggio 2011) 168 op i a no n SITO INTERNET ut il iz za Il sito internet aziendale deve offrire ai cittadini la possibilità usufruire dei servizi aziendali limitando per quanto possibile l’accesso fisico in tutte le fasi dove questo non è strettamente necessario; inoltre si intende identificare il sito internet dell’ASL come un effettivo strumento per reperire informazioni, sia ai sensi di legge (trasparenza, anticorruzione, etc.) sia utili per migliorare la qualità della vita. Il sito internet aziendale è in continuo miglioramento; il suo recente rifacimento in ordine all’accessibilità consente un puntuale restyling delle sua veste grafica e dei principali contenuti. Questi processi vengono attivati anche sulla scorta delle segnalazioni degli utenti del sito. le ga li in i Incremento dell’efficacia comunicativa attraverso azioni di comunicazione esterna per promuovere le attività intraprese dall’Azienda e da Regione Lombardia, percepire il bisogno attraverso indagine di customer per facilitare l’accesso ai servizi. A tal fine si promuove la collaborazione con strutture aziendali per campagne di comunicazione attraverso: partecipazioni a programmi televisivi; pubblicazione di articoli su testate giornalistiche locali, organizzazione di convegni e campagne tematiche. bi le Gli interventi proposti traggono spunto dalla ricezione, attraverso l’URP, di numerose segnalazioni e richieste da parte dei cittadini. In particolare, l’accesso ai servizi è uno dei temi più frequenti ed evidenzia il bisogno di informazione e facilitazione al riguardo. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI ai f AZIONI DI COMUNICAZIONE RIFERIM. ATTIVITA’ CONTESTO C POTENZIAMENTO DELL’ATTENZIONE INFORMATIVA E COMUNICATIVA OBIETTIVO Miglioramento qualitativo e grafico del sito internet aziendale, con particolare attenzione alla creazione di una home page più efficace per l’individuazione dei contenuti. SEMPLIFICAZIONE DEI PROCESSI INFORMATIVI PRE IL CITTADINO RAFFORZAMENTO DELL’INFORMAZIONE AL SISTEMA DEI PORTATORI DI INTERESSE DELL’EVOLUZIONE DELLA MISSION AZIENDALE Necessità di redazione e trasmissione in collaborazione con A.O. Sant’Anna del Piano di Comunicazione integrato, al fine di migliorare la sinergia tra le aziende sanitarie pubbliche del territorio in tema di informazione al cittadino e stabilire delle campagne condivise per una migliore efficacia comunicativa sul territorio le ga li POTENZIAMENTO DELL’ATTENZIONE INFORMATIVA E COMUNICATIVA Sulla scorta di segnalazioni e richieste pervenute all’URP, si rende necessario una rilevazione sistematica delle principali criticità riscontrate rispetto alle azioni di informazione e comunicazione intraprese. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i RIFERIM. ATTIVITA’ Promuovere un’indagine di customersatisfaction, da completare entro il 31/12/2015, che riguardi gli utenti dell’ASL di Como, al fine di determinare il loro grado di soddisfazione rispetto alle azioni di informazione e comunicazione di cui hanno usufruito come indispensabile strumento di valutazione e miglioramento. ai f CONTESTO C 169 op i a PIANI DI COMUNICAZIONE no n ut il iz za bi le OBIETTIVO Raccordo e condivisione dei Piani di Comunicazione dell’ASL di Como e dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna entro il 31 marzo 2015 e successiva trasmissione degli stessi in Regione Lombardia, entro data da definire come da indicazioni regionali NUOVO PORTALE CITTADINO za iz ut il no n a op i C 170 le ga li INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE AI CITTADINI DEL PORTALE CITTADINO PER PRENOTAZIONI E VISIONE REFERTI ON LINE Nel corso del 2014 sono state intraprese numerose iniziative di comunicazione per la promozione dei servizi di prenotazione di visite ed esami attraverso il portale cittadino e farmacie. Il numero dei cittadini che usufruisce di questi servizi sono in costante aumento. PROGRAMMAZIONE e RISULTATI ATTESI in i RIFERIM. ATTIVITA’ ai f CONTESTO Sulla scorta di indicazioni che perverranno entro marzo 2015 da Regione Lombardia potranno effettuarsi iniziative di comunicazione e promozione verso i cittadini relativamente al nuovo portale cittadino ed all’ incremento del numero di accessi da parte dei cittadini per l’utilizzo dei servizi on-line bi le OBIETTIVO ALLEGATO 1 : Programmazione 2015 - MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ E DELL’APPROPRIATEZZA DEL SERVIZIO SANITARIO LA CONTRATTAZIONE PER L’ACQUISTO DI PRESTAZIONI AMBULATORIALI – ANNO 2015 il eg al i Come previsto dalla DGR 2989/2014 l’ASL della Provincia di Como intende condurre, con le Strutture accreditate e già a contratto e con quelle solo accreditate, una negoziazione che consenta di acquisire una quota ulteriore di prestazioni con tempi di attesa critici al fine di di ridurre/contenere le liste di attesa. Ciò potrà garantire ai propri cittadini/utenti l’accesso, non solo in un periodo di tempo adeguato, ma anche in fasce orarie (tardo pomeriggio, sabato e festivi) compatibili con l’attività lavorativa. Nei prospetti successivi vengono riportati alcuni dati relativi al trend di erogazione delle visite specialistiche (primi accessi e di controllo) e di alcune prestazioni diagnostiche oggetto di monitoraggio per quanto riguarda il tempo di attesa. Tabella 93 - Prime visite specialistiche per branca – Gennaio-Novembre 2012 – 2013 - 2014 2012 2013 2014 Diff % 13-14 2012 2013 Dermatologia 4.772 5.916 6.547 10,7% 15.937 Oculistica 18.786 19.575 20.779 6,2% 14.600 Odontoiatria 2.574 2.936 3.189 8,6% 10.811 ORL 3.298 4.500 4.547 1,0% 12.527 Med. Fisica e Riab. 7.438 7.287 8.252 13,2% Ortopedia 13.843 14.715 14.943 Cardiologia 8.600 9.109 8.930 Neurologia 3.488 3.764 4.331 Chirurgia Gen. 5.597 6.140 Urologia 3.608 Ginecologia 4.258 Endocrin./Diabetologia 1.405 1.904 Pneumologia 1.126 1.040 Nefrologia 13.439 8,3% 21,0% 49,6% 12.221 12.116 -0,9% 24,5% 57,6% 10.713 10.852 1,3% 13,0% 39,6% 10.159 10.248 0,9% 27,1% 53,0% 8.702 8.717 8.731 0,2% 17,8% 25,4% 1,5% 6.991 6.669 6.245 -6,4% 7,1% 25,6% -2,0% 6.795 5.960 6.191 3,9% 34,9% 50,1% 15,1% 4.649 4.511 4.776 5,9% 29,2% 40,4% 6.512 6,1% 4.391 4.296 4.278 -0,4% 11,5% 33,5% 4.336 4.451 2,7% 4.199 3.690 3.983 7,9% 15,9% 35,0% 4.577 5.126 12,0% 3.554 3.514 3.863 9,9% 25,5% 49,3% 1.683 -11,6% 2.645 2.959 3.444 16,4% 17,7% 40,5% 1.381 32,8% 2.988 3.004 2.614 -13,0% 30,9% 29,8% . 1.210 1.019 1.219 19,6% . 53,8% 799 0,6% 713 916 1.158 26,4% 26,6% 64,2% . 810 827 874 5,7% . 52,3% 403 Gastroenterologia ia Oncologia 12.409 no Anestesiologia Chir. Vascolare op C % oltre soglia 1.981 1.865 1.703 -8,7% 591 865 758 -12,4% 54,5% 26,6% 935 992 754 -24,0% 613 693 724 4,5% 20,0% 1,8% 837 678 568 -16,2% 587 611 527 -13,7% 21,9% 24,6% . 67 129 427 . 0,0% 1.497 14,4% 479 356 347 -2,5% 21,4% 23,4% 1.243 1.308 16 15 -6,3% 1.442 1.347 1.314 -2,4% 84.192 91.452 96.007 5,0% 105.301 95.585 98.128 2,7% Neuropsich. Inf. TOTALE bi le za iliz 794 Med. Nucleare Angiologia Az. Osp. Diff % 13-14 n Chir. Plastica Str. Private 2014 ai PRIMA VISITA tariffa = 22,50 € fin Az. Ospedaliera ut Str. Private Per quanto riguarda le prime visite, come si può vedere dalla tabella 93, nel 2013 l’Azienda Ospedaliera ha erogato circa 10.000 prime visite in meno rispetto all’anno precedente che sono state solo in parte compensate dalle Strutture private. Nel 2014 la stessa A.O. ha in parte recuperato, anche se in modo disomogeneo, la riduzione avvenuta nell’anno precedente senza tuttavia raggiungere i livelli di erogazione del 2012. 171 L’accessibilità, nella maggioranza dei casi, è risultata molto critica, facendo registrare tempi di attesa oltre il tempo obiettivo regionale (30 giorni) che, in alcuni casi e in particolare per l’Azienda Ospedaliera, superano il 40-50% dei casi. Da segnalare che l’A.O. è, per alcune specialità, l’unica struttura erogante o comunque quella con una maggiore attrazione. Tabella 94 - Visite specialistiche di controllo per branca – Gennaio-Novembre 2013-2014 Str. Private Az. Ospedaliera 2012 2013 2014 Diff % 13-14 2012 2013 Dermatologia 1.908 1.885 2.223 17,9% 12.295 11.464 11.817 3,1% Oculistica 17.882 18.544 18.637 0,5% 11.108 9.751 9.678 -0,7% Odontoiatria 2.760 3.605 4.305 19,4% 6.536 6.075 6.706 10,4% 2014 Diff % 13-14 il eg al i VISITA DI CONTROLLO 1.346 2.571 2.751 7,0% 6.691 5.751 5.654 -1,7% Ortopedia 11.950 11.970 12.210 2,0% 11.433 11.304 11.951 5,7% Cardiologia 8.122 8.044 7.871 -2,2% 7.589 7.098 7.396 4,2% Neurologia 5.229 5.253 6.038 14,9% 2.998 2.995 2.992 -0,1% Chirurgia Gen. 2.338 2.406 2.801 16,4% 2.169 2.143 2.139 -0,2% Urologia 6.388 6.995 7.381 5,5% 6.716 6.291 6.348 0,9% Ginecologia 3.206 3.253 2.854 -12,3% Ostetricia 2.721 2.965 3.829 29,1% Endocrin./Diabetologia 8.658 8.817 8.412 Pneumologia 1.053 1.100 1.317 Chir. Plastica . . . Anestesiologia 1.000 994 988 Gastroenterologia 1.463 1.474 1.669 Oncologia 9.436 8.854 297 246 ai 2.594 2.435 -6,1% 3.015 3.235 3.617 11,8% -4,6% 17.919 22.016 23.482 6,7% 19,7% 5.452 5.705 5.426 -4,9% . 860 940 803 -14,6% -0,6% 499 697 912 30,8% 13,2% 618 672 627 -6,7% 9.072 2,5% 4.071 3.771 3.710 -1,6% 224 -8,9% 314 471 553 17,4% 1.518 1.631 7,4% 197 269 230 -14,5% za bi le 2.797 iliz Chir. Vascolare fin ORL 1.230 Non specificata 38.257 39.732 41.188 3,7% 39.087 36.901 29.607 -19,8% 125.288 130.226 135.401 4,0% 142.364 140.143 136.083 -2,9% TOTALE ut Angiologia no n Per le visite di controllo, tenendo conto del fatto che si tratta di accessi successivi, non si sono elaborati i dati relativi ai tempi di erogazione. Dalla tabella 94, si evidenzia tuttavia che nel 2014 si è registrato, per l’Azienda Ospedaliera, una contrazione complessiva di circa 4.000 prestazioni. C op ia L’Azienda Ospedaliera, anche in relazione ai vincoli legati alla ridotta possibilità di acquisire alcune figure professionali determinanti, ha diminuito le prenotazioni di visite di controllo a favore dei primi accessi determinando tuttavia una riduzione della fruibilità di questa particolare tipologia di servizio. In pratica l’A.O. ha incrementato le prime visite a discapito dei controlli, con un saldo negativo pari a oltre 1.500 visite specialistiche. 172 Tabella 95 - Prestazioni diagnostiche oggetto di monitoraggio regionale – Gennaio-Novembre 2013-2014 Str. Private Az. Ospedaliera Prestazioni diagnostiche 2012 2013 2014 Diff % 13-14 GASTRODUODENOSCOPIA [EGDS] 2.604 2.078 1.706 -17,9% 1.165 EGDS CON BIOPSIA 2.629 2.847 2.910 2,2% 1.916 COLONSCOPIA 3.660 3.581 3.803 6,2% 1.511 786 673 743 10,4% 723 BIOPSIA ENDOSC. INTEST. CRASSO 2012 % oltre soglia Str. Az. Private Osp. 2014 Diff % 13-14 972 991 2,0% 20,6% 7,5% 2.193 2.281 4,0% 13,2% 6,5% 1.710 1.601 -6,4% 25,5% 5,4% 725 776 7,0% 11,7% 8,7% 2013 1.298 1.362 1.383 1,5% 475 558 573 2,7% 29,4% 10,0% RADIOGRAFIA DEL TORACE 14.933 15.782 16.123 2,2% 7.827 7.820 8.026 2,6% 8,6% 38,4% RX COLONNA LOMBOSACR. 11.184 11.636 11.036 -5,2% 4.752 4.724 4.406 -6,7% 8,5% 63,3% RADIOGRAFIA BACINO, ANCA 12.706 12.826 13.056 1,8% 5.914 6.282 RX FEMORE, GINOCCHIO, GAMBA 11.903 11.987 12.276 2,4% 5.110 5.450 ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO 21.945 23.905 23.624 -1,2% 7.393 5.946 ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE 5.165 5.062 4.690 -7,3% 2.005 1.596 ECOGRAFIA ADDOME INFERIORE 1.893 1.911 1.881 -1,6% 578 421 ECOGRAFIA CAPO E COLLO 8.808 9.837 9.639 -2,0% 3.959 3.056 ECOGRAFIA OSTETRICA 6.704 6.653 6.436 -3,3% 6.503 6.819 ECOGRAFIA GINECOLOGICA 1.630 1.604 1.621 1,1% 87 46 712 677 579 -14,5% 5 ECODOPPLERGRAFIA CARDIACA ECODOPPLER CARD. DOPO PROVA FIS. ECODOPPLER TSA 11.166 12.746 13.645 7,1% 7.470 1.837 1.576 649 -58,8% 9.364 10.392 10.970 5,6% ECODOPPLER ARTI SUP. INF. DISTR. ECOGRAFIA BILATERALE MAMMELLA ECOGRAFIA MONOLAT. MAMMELLA MAMMOGRAFIA BILATERALE 13.255 14.307 13.857 -3,1% 16.313 16.559 16.209 565 564 16.515 TAC DEL CAPO 1.966 TAC DEL CAPO CON CONTR. 790 TAC DEL TORACE 855 TAC ADDOME SUP. CON CONTR. TAC DEL BACINO -0,6% 12,6% 64,6% 5.123 -13,8% 11,1% 24,4% 1.362 -14,7% 10,0% 4,4% 423 0,5% 23,4% 20,3% 2.709 -11,4% 10,4% 26,1% 7.153 4,9% 17,7% 24,8% 94 104,3% 6,0% 33,3% 1 1 0,0% 10,0% 0,0% 6.918 7.685 11,1% 13,8% 40,9% . 59,5% . ai fin 67,7% 5.415 3.119 7,0% 5,8% 26,8% 2.069 2.155 4,2% 4,0% 29,5% -2,1% 3.520 3.669 3.772 2,8% 13,3% 35,5% 510 -9,6% 246 279 287 2,9% 18,2% 36,4% 16.212 15.417 -4,9% 4.287 4.494 4.334 -3,6% 18,5% 59,1% 2.176 2.300 5,7% 651 664 705 6,2% 0,9% 0,0% 756 828 9,5% 398 412 402 -2,4% 2,4% 0,0% 986 1.127 14,3% 261 281 309 10,0% 1,3% 0,0% 3.518 3.841 3.818 -0,6% 1.470 1.581 1.788 13,1% 3,9% 0,0% 672 744 661 -11,2% 67 68 57 -16,2% 2,9% 0,0% 19 31 19 -38,7% 57 49 40 -18,4% 0,0% 50,0% bi le 2.915 444 488 534 9,4% 23 40 32 -20,0% 0,5% 0,0% 4.218 4.583 4.664 1,8% 1.890 2.054 2.111 2,8% 3,8% 0,0% 1.681 1.636 1.791 9,5% 299 248 302 21,8% 0,7% 0,0% 142 180 183 1,7% 46 49 77 57,1% 1,6% 0,0% 2.145 2.360 2.485 5,3% 392 396 405 2,3% 2,4% 0,0% n TAC ADDOME COMPLETO TAC ADDOME COMPL. CON CONTR. TAC RACHIDE 13,7% ut TAC ADDOME INF. CON CONTR. -2,3% 2.869 za TAC TORACE CON CONTRASTO 6.137 3.959 iliz ECOGRAFIA CARDIACA il eg al i POLIPECTOMIA ENDOSCOPICA 3.251 3.452 6,2% 933 926 1.062 14,7% 4,4% 3,2% 12.284 12.466 1,5% 1.548 1.367 1.680 22,9% 1,0% 17,1% 943 1.084 1.213 11,9% 458 570 434 -23,9% 5,5% 0,0% RMN MUSCOLOSCHELETRICA RMN MUSCOLOSCHEL. CON CONTR. RMN ADDOME INF. CON CONTR. 12.979 13.159 12.725 -3,3% 1.427 1.510 1.611 6,7% 1,2% 7,9% 343 320 333 4,1% 237 226 169 -25,2% 11,1% 0,0% 182 267 323 21,0% 163 257 286 11,3% 3,8% 0,0% ELETTROCARDIOGRAMMA 19.942 22.216 21.863 -1,6% 19.093 19.683 21.072 7,1% 16,7% 34,1% ECG DA SFORZO 3.998 3.825 3.841 0,4% 2.945 2.678 2.797 4,4% 13,6% 22,5% ECG DINAMICO 7.152 7.500 7.902 5,4% 2.016 1.967 1.904 -3,2% 12,5% 17,2% DENSITOMETRIA OSSEA 10.349 9.924 9.852 -0,7% 1.309 1.271 1.346 5,9% 0,2% 0,0% SPIROMETRIA SEMPLICE 9.283 9.776 10.327 5,6% 3.003 2.835 2.744 -3,2% 9,6% 15,0% 15,1% C op RMN COLONNA CON CONTRASTO 2.993 11.591 ia no RMN CERVELLO E T. ENC. RMN CERVELLO E T. ENC. CON CONTR. RMN COLONNA SPIROMETRIA GLOBALE 799 919 1.161 26,3% 3.111 3.464 3.475 0,3% 41,6% 11.367 11.776 11.657 -1,0% 111 230 453 97,0% 0,2% 0,3% 707 1.097 1.211 10,4% 6.170 5.281 5.442 3,0% 8,4% 17,1% ESAME DEL FUNDUS OCULI 3.401 4.732 4.697 -0,7% 2.765 2.548 3.123 22,6% 21,8% 49,3% INTERVENTO DI CATARATTA 6.557 6.154 6.284 2,1% 888 909 745 -18,0% 5,9% 0,0% 296.611 310.842 310.480 -0,1% ELETTROMIOGRAFIA SEMPLICE ESAME AUDIOMETRICO TONALE TOTALE 173 124.005 120.227 122.994 2,3% Dalla tabella 95, che riporta il trend delle quantità di prestazioni diagnostiche erogate nel periodo Gennaio – Novembre dal 2012 al 2014, è possibile evidenziare come le strutture private, dopo l’incremento registrato nel 2013, abbiano mantenuto sostanzialmente stabile il numero complessivo delle prestazioni erogate. Si registra, per alcune prestazioni, una contrazione dell’offerta in parte bilanciata dall’incremento assicurato dall’Azienda Ospedaliera che complessivamente ha aumentato le prestazioni erogate di oltre 2.500 unità. L’incremento dell’A.O., che va a compensare la riduzione di visite specialistiche sopra evidenziato, non ha tuttavia permesso di recuperare in toto la quantità di prestazioni offerte nel 2012. il eg al i In conclusione, nonostante le azioni messe in atto dall’ASL per contrastare la complessiva riduzione dell’offerta di prestazioni con tempi di attesa critici, l’offerta di prestazioni non è ancora in linea con una domanda che per diversi motivi (invecchiamento della popolazione, maggiore attenzione degli utenti, disponibilità di nuove tecnologie, ecc.) tende ad aumentare nel corso degli anni. Nel 2014 le disposizioni regionali hanno permesso all’ASL di dedicare una quota di risorse (3% del budget complessivo ambulatoriale del privato a contratto) all’acquisto di specifiche prestazioni che sono state negoziate, attraverso un avviso pubblico, con i diversi erogatori privati coinvolgendo anche tre strutture solo accreditate. fin Nel contratto sottoscritto con l’Azienda Ospedaliera si è invece definita una quota di risorse (2,5% del budget) la cui erogazione è stata vincolata all’effettuazione di determinate prestazioni selezionate fra quelle più critiche. ai Anche per il 2015, nel rispetto delle indicazioni regionali, l’ASL intende sviluppare una negoziazione che privilegi l’acquisto e l’erogazione delle prestazioni che presentano problemi di accessibilità. bi le Verrà migliorata ulteriormente l’analisi dell’offerta sul territorio con una individuazione più puntuale delle aree che mostrano maggiori criticità in termini di tempi di attesa. za La quota di risorse disponibile per l’acquisto di queste prestazioni, che per l’anno in corso è stata ulteriormente incrementata, verrà resa disponibile - come lo scorso anno tramite un avviso pubblico -per le strutture che saranno in grado di fornire quanto richiesto. iliz Inoltre verrà valutata l’opportunità di trasformare gli assetti accreditati delle strutture ambulatoriale accreditate, al fine di orientare la riorganizzazione dell’offerta verso attività che meglio corrispondono al bisogno clinico-epidemiologico del territorio. Ciò potrà avvenire con l’attivazione di branche specialistiche con un’offerta insufficiente a fronte di una contestuale dismissione di altre branche. no n ut Nel 2015 verrà ulteriormente implementato il progetto di sperimentazione CReG (Cronic Related Group) che prevede un nuovo approccio ai pazienti cronici con un ruolo determinante del MMG. Questo comporterà per diversi utenti una modalità diversa di accesso alle prestazioni ambulatoriali e pertanto l’ASL si farà carico di favorire la creazione di agende dedicate a questa tipologia di utenti. Sarà altresì incrementata l’attenzione verso l’appropriatezza della prescrizione sia attraverso l’informazione/formazione di MMG, PdF e Specialisti, sia attraverso i controlli effettuati dal Nucleo Operativo di Controllo dell’ASL. C op ia Nella contrattazione sarà posto particolare riguardo anche per gli interventi che rientrano nell’ambito della chirurgia a bassa complessità e che, pur in assenza della necessità di essere eseguiti in tempi brevi, hanno raggiunto tempi di attesa che superano spesso i sei mesi. 174 Tabella 96 - Interventi Chirurgia Bassa Intensità (BIC) - Numero e tempo di attesa - 2013, 2014 2013 2014 (stima) 20142013 2013 2014 2013 2014 n. n. Diff % media gg ta media gg ta 95° perc. gg ta 95° perc. gg ta 7.558 7.119 -5,8% 65,0 75,0 154 184 Tariffa Intervento di cataratta € Intervento varici arti inf. € 1.461 842 863 2,5% 72,6 59,0 338,1 228,6 Circoncisione € 1.065 310 304 -1,9% 114,5 124,0 402,4 387,6 Artroscopia ginocchio € 2.005 1.797 1.640 -8,7% 31,2 34,0 938 il eg al i Prestazione 93,1 91 Tariffa 2014 (stima) n. n. 2014 A - entro 30 giorni B - entro 60 giorni C - entro 180 giorni D - no attesa max bi le Intervento 2013 ai Tabella 97 - Interventi effettuati in regime di ricovero - Numero per classe di priorità - 2013, 2014 fin Anche se non rientrano nella contrattazione per l’acquisto di prestazioni ambulatoriali, l’ASL intende sollecitare le Strutture ad una maggiore attenzione verso alcuni interventi eseguiti in regime di ricovero ma che tuttavia presentano tempi di attesa particolarmente lunghi. Alcuni di questi rientrano tra i ricoveri per i quali Regione Lombardia ha avviato da tempo un puntuale monitoraggio introducendo, tra l’altro, classi di priorità da rispettare. In particolare verranno monitorati i ricoveri evidenziati nelle due tabelle sotto riportate. € 892 302 273 1 33 231 8 Interventi per emorroidi € 1.202 256 251 32 91 112 16 Interventi per ernia inguinale € 1.168 762 544 73 225 227 19 Prostatectomia transuretrale € 2.377 353 370 35 109 119 107 Interventi per protesi anca € 8.443 548 543 32 263 235 13 2.221 1.981 173 721 924 163 iliz za Tonsillectomia / Adenoidectomia Totale 2014 (stima) 2013 2014 (stima) 2013 2014 (stima) n. n. media gg ta media gg ta 95° perc. ta gg 95° perc. ta gg Tonsillectomia / Adenoidectomia 246 231 230,1 239,1 423 383,3 Interventi per emorroidi 135 112 110,9 115,9 392,2 415,9 Interventi per ernia inguinale 433 227 68,1 72,1 184 138 Prostatectomia transuretrale 160 119 91,4 152,4 288,1 489 Interventi per protesi anca 278 235 112,1 107,2 256 267,5 Totale 1252 924 n 2013 ia ut Tabella 98 - Interventi effettuati in regime di ricovero – Numero e T.A. - 2013, 2014 C op no Intervento * Classe di priorità C = Ricovero da effettuare entro 180 giorni, per i casi clinici che presentano minimo dolore, disfunzioni o disabilità e non manifestano la tendenza ad aggravarsi Come si evidenzia da quest’ultima tabella il tempo di attesa per questi ricoveri, che già risulta abbondantemente sopra i 180 giorni previsti, tende ad aumentare superando in alcuni casi l’anno. Dal confronto con le strutture coinvolte si auspica possano emergere soluzioni atte a riportare i tempi di attesa entro limiti accettabili. 175