Allegato A alla delibera n. 53
del
29/01/2015
composto da n. 176 fogli
E SOCIO-SANITARI
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le
ai
fin
ANNO 2015
il
eg
al
i
DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE
DEI SERVIZI SANITARI
op
La redazione del documento è il risultato del lavoro di gruppo dei Responsabili per aree di specifica
competenza, condiviso con la Direzione Strategica.
C
Linee guida per il documento: la delibera delle Regole D.G.R. X/2989 del 23.12.2014
Il Direttore Generale dell’ASL di Como
Dott. Roberto Bollina
INDICE DEL DOCUMENTO
CONTESTO........................................................................................................................... 2
L’ASL DELLA PROVINCIA DI COMO ................................................................................................... 2
il
eg
al
i
CONTESTO TERRITORIALE .................................................................................................................... 4
CONTESTO EPIDEMIOLOGICO E SOCIO-ECONOMICO ................................................................... 6
PROMOZIONE DI STILI E AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE ...................................................... 27
MALATTIE INFETTIVE NELLA PROVINCIA DI COMO ......................................................................... 36
fin
NEOPLASIE NELLA PROVINCIA DI COMO ....................................................................................... 39
PRESTAZIONI FARMACEUTICHE ........................................................................................................ 43
ai
INDICATORI DI DOMANDA E DI OFFERTA: AREA SANITARIA ......................................................... 47
INDICATORI DI DOMANDA E DI OFFERTA: AREA SOCIO-SANITARIA ............................................ 65
bi
le
LE RISORSE DEL SISTEMA .................................................................................................................... 77
za
RELAZIONE ATTIVITA’ 2014 ............................................................................................... 82
iliz
SEZIONE PROGRAMMATORIA 2015................................................................................. 96
C
op
ia
no
n
ut
ALLEGATO 1 : PROGRAMMAZIONE 2015 - MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ E
DELL’APPROPRIATEZZA DEL SERVIZIO SANITARIO ......................................................... 171
1
CONTESTO
L’ASL DELLA PROVINCIA DI COMO
il
eg
al
i
L’ASL della Provincia di Como, costituita nel gennaio 1998, è l’azienda sanitaria che fornisce tutte le
prestazioni sanitarie e socio sanitarie nell’ambito della prevenzione medica e veterinaria, dell’assistenza
sanitaria di basee dell’assistenza socio sanitaria integrata. Garantisce inoltrele prestazioni specialistiche e
ospedaliere fornite da ospedali e ambulatori pubblici e privati accreditati, attraverso l’attività di
contrattualizzazione e controllo delle prestazioni erogate
Al suo interno si distinguono due livelli organizzativi: quello centrale che comprende la Direzione Aziendale, i
Dipartimenti e le relative Unità Operative Complesse e quello territoriale rappresentato dai distretti sociosanitari, i distretti veterinari dove vengono forniti i servizi e le prestazioni.
fin
Il Direttore Generale, coadiuvato dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo e dal Direttore Sociale,
nell'ambito delle rispettive aree di responsabilità (sanitaria, amministrativa e tecnica, socio-sanitaria),
garantisce il governo complessivo dell’Azienda, assicura il perseguimento della missione dell'ASL ed esercita i
poteri organizzativi e gestionali.
ai
L'integrazione delle quattro Direzioni costituisce la Direzione Strategica Aziendale che, supportata da alcune
Strutture e Uffici di Staff, ha come finalità quella di garantire l'unitarietà di azione, l'approccio integrato ai
problemi ed il supporto alle decisioni sulla base di valutazioni di carattere sanitario, sociale ed economicoorganizzativo.
bi
le
I Dipartimenti sanitari e socio sanitari, coordinano l’attività delle relative Strutture Complesse, che hanno
funzioni di programmazione, di indirizzo tecnico professionale e gestione diretta dei servizi e delle attività di
rispettivo riferimento, con un’attenzione significativa al territorio ed in stretto collegamento con i distretti socio
sanitari ed i distretti veterinari.
iliz
za
L’assistenza distrettuale, quale “area di offerta”, coordina organizzativamente il raggruppamento formato dai
servizi e dalle prestazioni prodotte ed erogate dalle strutture/servizi dipartimentali ovvero quanto direttamente
assicurato per competenza diretta. I distretti socio-sanitari sono quindi la leva aziendale per sviluppare una
logica di sistema fra l’assistenza sanitaria primaria, l’assistenza socio sanitaria e la prevenzione in relazione al
fabbisogno espresso dal territorio a garanzia di accessibilità e adeguatezza della risposta al cittadino.
La Vision
ut
Vision e mission aziendale
ia
no
n
L’ASL della Provincia di Como, all’interno del suo ruolo di governance delle risorse, considera la persona e il
suo bisogno di salute al centro della propria attività programmatoria, dirigendo sempre più sforzi verso
un’umanizzazione delle cure con l’obiettivo di raggiungere la soddisfazione del cittadino, della popolazione e
degli operatori. Diviene prioritario quindi per l’ASL di Como assicurare percorsi di cura integrati tra strutture
sanitarie e socio-sanitarie del territorio caratterizzati da garanzia di continuità assistenziale orientando il
rapporto domanda-offerta in funzione del bisogno di salute in un’ottica territoriale.
op
La Mission e gli obiettivi aziendali
C
L’ASL, all’interno dell’attuale sistema sanitario regionale, si pone come soggetto interprete della domanda di
salute dei cittadini e di coordinamento nella programmazione della rete dei servizi sanitari e socio-sanitari a
livello provinciale.
L’ASL è garante, nei confronti del cittadino, dei livelli di qualità delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie
acquistate dagli Erogatori pubblici e privati accreditati o direttamente erogate. L’ASL svolge, quindi, il ruolo di
punto di contatto tra la rete sanitaria e il cittadino.
Il suo assetto territoriale, organizzato in quattro Distretti socio-sanitari (Brianza, Como, Medio Alto Lario e SudOvest) e un distretto speciale (Campione d’Italia) – oltre a quattro Distretti veterinari, territorialmente
coincidenti con i Distretti socio-sanitari, assicura il compito di coordinare la rete dei medici di medicina
generale e dei pediatri di famiglia, controllare e garantire la qualità e l’efficienza di ospedali, ambulatori e
2
studi medici, svolgere direttamente interventi di igiene e prevenzione, compresa l’educazione sanitaria,
svolgere interventi di medicina veterinaria ed effettuare alcune prestazioni di assistenza sanitaria.
L’ASL nello svolgere e realizzare la propria mission ha scelto di assicurare un valore prioritario alle seguenti
funzioni:
Prevenire ed educare il cittadino alla salute promuovendo comportamenti corretti e salutari;
-
Garantire i Livelli Essenziali di Assistenza su tutto il territorio provinciale;
-
Garantire efficacia ed efficienza nella gestione attraverso l’ottimizzazione dei processi e la formazione e
la valorizzazione delle risorse professionali aziendali;
-
Acquisire i servizi dagli erogatori pubblici e privati accreditati migliorando la capacità organizzativa ed il
monitoraggio della qualità e l’appropriatezza delle prestazioni rese a favore dei cittadini e delle
prescrizioni mediche e farmaceutiche;
-
Coordinare il sistema sanitario e sociale a livello locale, ampliando gli spazi e le occasioni di condivisione
e programmazione a livello provinciale con gli Enti Locali, i Soggetti Erogatori ed il Terzo Settore.
il
eg
al
i
-
Aree Strategiche della programmazione ASL 2015
fin
Si assume quale elemento di attenzione prioritaria il principio “il cittadino al centro del sistema sanitario e
sociosanitario” che si sviluppa nelle seguenti funzioni:
ATTUAZIONE RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE DI SISTEMA E GESTIONE DELL’APPARATO AMMINISTRATIVO;
-
ATTUAZIONE PIANO TRIENNALE DI
DELL'INTEGRITA';
-
SVILUPPO ORGANIZZATIVO E ASSISTENZIALE DELLE CURE PRIMARIE;
-
MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ E DELL’APPROPRIATEZZA DEL SERVIZIO SANITARIO;
-
TUTELA DELLA SALUTE DEL SINGOLO E COLLETTIVA ATTRAVERSO STRATEGIE DI PROMOZIONE DELLA SALUTE,
PREVENZIONE DELLE MALATTIE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DI VITA;
-
TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ANIMALI E DELL’UOMO;
-
IL NUOVO MODELLO WELFARE: REVISIONE DELLA RETE DI OFFERTA SOCIALE E SOCIOSANITARIA;
-
PREVENZIONE E CONTRASTO DEL FENOMENO DELLE DIPENDENZE;
-
L’ORIENTAMENTO DEL CITTADINO ALLA RELAZIONE CON I SERVIZI.
ai
-
iliz
za
bi
le
PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA E
n
ut
L’organizzazione, le funzioni, i valori, i principi di riferimento, le politiche e gli obiettivi dell’ASL di Como,
vengono declinate nel Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari
che si integra con gli altri strumenti di programmazione strategica aziendale e con i contenuti dei seguenti
documenti:
Organizzazione
no
• Il POA (Piano di
strutturaorganizzativa;
Aziendale)
con
il
quale
viene
definita
ed
aggiornata
la
• Il Bilancio Preventivo ove viene declinata la programmazione economico-finanziaria aziendale;
ia
• Il Documento di Budget aziendale ove vengono declinate le principali progettualità che le strutture
pianificano al fine di migliorare la propria attività o di raggiungere gli obiettivi previsti dalle regole di sistema;
op
• Il Piano Controlli;
• Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Programma Triennale per la Trasparenza el’Integrità;
C
• Piani e programmi di attività dei Dipartimenti e delle Unità Operative;
• Il Piano delle Performance dell’ASL, con valenza triennale e aggiornamento annuale, comunicato nella
sezione “Amministrazione trasparente” del sito internet aziendale, costituisce il documento il riferimento
strategico delle priorità programmatorie pluriennali.
Rapporto con il territorio e i Portatori di interesse
Di prioritaria importanza sono le relazioni istituzionali con gli Enti Locali, i Soggetti del Terzo Settore e, in
generale, con le Forze Sociali e gli Erogatori di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie che rappresentano gli
3
interlocutori privilegiati dei bisogni socio-sanitari dei cittadini con particolare riferimento al territorio della
Provincia di Como.
il
eg
al
i
Al rapporto privilegiato tra Azienda Sanitaria Locale e Regione Lombardia si affianca quello istituzionale con i
Comuni attraverso gli Organismi di rappresentanza degli stessi. In particolare la Conferenza dei Sindaci, il
Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci per le problematiche di interesse provinciale e, a livello locale, le
Assemblee distrettualedei Sindaci; sono sviluppate inoltre collaborazioni con le Associazioni di Volontariato,
rappresentate nel Tavolo di Coordinamento del Terzo Settore, le Organizzazioni Sindacali territoriali e vari
Tavoli e Organismi di coordinamento su specifiche tematiche quali, ad esempio, le dipendenze, la salute
mentale e le adozioni.
La stesura dei Piani di Zona 2012-2014 ha costituito un’occasione di confronto per l’individuazione e la
condivisione, nell’ambito dell’integrazione socio-sanitaria, di obiettivi e azioni riguardanti specifiche aree, quali
la famiglia e le fragilità.
fin
Nei rapporti con le Strutture Erogatrici pubbliche e private accreditate l’Azienda, attraverso la Conferenza dei
Legali Rappresentanti delle Strutture Erogatrici Sanitarie e i Tavoli Istituzionali degli Erogatori socio sanitari
accreditati ha favorito il passaggio da una logica di controllo ad una di responsabilizzazione degli Erogatori
medesimi al fine di migliorare la congruità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate.
ai
Si è costituita una cabina di regia ASSI fra ASL e Uffici di Piano finalizzata alla maggiore integrazione dei servizi
sanitari, socio sanitari e sociali; Attraverso la Cabina di Regia si monitorano le diverse modalità con cui gli Uffici
di Pianorealizzano le misure dedicate alle gravi disabilità;
bi
le
Annualmente i Portatori di Interesse condividono il Documento di Programmazione e Coordinamento dei
Servizi Sanitari e Socio-sanitari, evidenziando le problematiche locali rilevate nei diversi ambiti territoriali nelle
aree sanitaria, socio-sanitaria e sociale.
Dati territoriali e demografici
za
CONTESTO TERRITORIALE
C
op
ia
no
n
ut
iliz
Figura 1 - Distretti socio-sanitari della ASL di Como – Anno 2014
4
L’ASL della Provincia di Como opera in un territorio
caratterizzato da una particolare conformazione
orografica; la presenza del lago e delle montagne
condiziona l’urbanizzazione, la localizzazione delle
attività industriali e professionali e, di conseguenza, la
diffusione della popolazione.
L’ottimizzazione dei servizi sul territorio risulta quindi
particolarmente impegnativa a causa delle diverse
realtà locali, della difficile mobilità che caratterizza
alcune aree e della tendenza della popolazione a
concentrarsi in quelle zone dove l’offerta di lavoro è
superiore.
Il territorio della provincia comprende 154 comuni dei
quali solo un numero limitato supera i diecimila
abitanti. Una peculiarità dell’Azienda è rappresentata
inoltre dall’enclave di Campione d’Italia, che
comporta problematiche gestionali completamente
diverse dal resto della provincia, a seguito delle
diverse condizioni socio-economiche dei residenti e
della coesistenza dell’offerta socio-sanitaria di due
differenti nazioni.
Grafico 1 - Assistibili domiciliati al 31/10/2014 - Fonte: ASL
La popolazione assistibile residente
nella provincia di Como ammontava,
al 31 ottobre 2014, ad un totale di
596.449 abitanti, così distribuita per
distretto socio-sanitario: Brianza con il
33,9% degli assistiti, seguito dal SudOvest 32,1%, Como 24,5%, Medio Alto
Lario 9,2% e Campione d’Italia 0,3%.
Negli ultimi anni si è registrata una
progressiva crescita demografica: nel
periodo 2005-2014 vi è stato un
incremento di 40.240 unità (+7,23%).
Tale incremento della popolazione è
dovuto principalmente al costante
intensificarsi dei flussi migratori, sia
nazionali che esteri, mentre la
crescita naturale (differenza tra
numero di nati e morti) ha un impatto
decisamente inferiore.
Tabella 1 –Distribuzione cittadini stranieri residenti
bi
le
ai
fin
il
eg
al
i
Grafico 2- Assistibili domiciliati al 31/10/2014 - Fonte: ASL
% stranieri su distretto
BRIANZA
7,85
COMO
10,69
MEDIO ALTO LARIO
6,82
SUD-OVEST
7,23
La componente di popolazione straniera residente
risulta ormai consistente (avendo raggiunto circa il
8,3%) e risulta particolarmente evidente nelle fasce
di età più giovani.
Il Distretto con la maggior presenza di stranieri
residenti risulta essere quello di Como, mentre
quello con la minor presenza di stranieri è il Distretto
Medio Alto Lario.
iliz
za
Distretto
ASL
8,31
C
op
ia
no
n
ut
Grafico 3 - Piramide delle età al 31/10/2014 – Fonte: ASL
5
La piramide delle età relativa ai residenti in
provincia di Como è tipica delle attuali società
industrializzate
ove
l’aumentata
qualità
dell’assistenza
socio-sanitaria
è
alla
base
dell’incremento dell’età media. Il progressivo
invecchiamento della popolazione è confermato
anche dall’andamento di due classici indici
demografici: l’indice di vecchiaia e l’indice di
invecchiamento.
Grafico 4 – Indice di invecchiamento – Fonte: ASL
il
eg
al
i
La percentuale di ultrasessantacinquenni sul
totale (indice di invecchiamento) è passata da
18,6 a 21,8 dal 2002 al 2014. Allo stesso modo il
rapporto tra ultrasessantacinquenni e soggetti in
età 0-14 anni (indice di vecchiaia) è cresciuto nel
tempo fino a superare i 155 anziani ogni 100
giovani.
Grafico 5 – Indice di vecchiaia - Fonte: ASL
300
250
194,4
200
fin
262,0
194,6
155,8
ai
145,5
130,7
150
bi
le
100
50
0
Como
Medio Alto Sud-Ovest
Lario
ASL
za
Campione
d'Italia
iliz
Brianza
La
popolazione
più
giovane
si
trova
prevalentemente nelle aree confinanti con
l’hinterland milanese, mentre il capoluogo e il
distretto Medio-Alto Lario sono abitati da una
popolazione mediamente più anziana. Il
costante allungamento della vita ha significative
ricadute
sulla
fase
di
programmazione
dell’assistenza ai cittadini da parte dell’ASL. Il
cambiamento dei bisogni che il Sistema Sanitario
e Socio-sanitario devono affrontare fa diventare
prioritario tra gli altri i temi della cronicità,
dell’assistenza agli anziani e di altre aree sia
sanitarie che assistenziali. Tali fattori hanno
implicazioni
organizzative
e
conseguenze
economiche particolarmente rilevanti quali, per
fare alcuni esempi: la protesica, l’ADI, l’assistenza
farmaceutica, ecc.
CONTESTO EPIDEMIOLOGICO E SOCIO-ECONOMICO
ut
Contesto epidemiologico
Tabella 2 - Prevalenza delle patologie cronico degenerative. Fonte BDA 2010 - 2013
PATOLOGIE CRONICODEGENERATIVE
ASSISTITI
PREVALENZA
2011
2012
2013
2010
2011
2012
2013
73.566
74.528
74.127
72.749
12,48 %
12,53 %
12,40%
12,13 %
21.053
23.150
24.775
26.037
3,57 %
3,89 %
4,14%
4,34 %
23.332
23.866
24.172
24.723
3,96 %
4,01 %
4,04%
4,12 %
Affezioni endocrine
9.541
10.103
10.377
10.765
1,62 %
1,70 %
1,74%
1,79 %
Broncopneumopatici
8.642
9.063
9.493
9.629
1,47 %
1,52 %
1,59%
1,61 %
Gastroenteropatici
9.572
8.954
8.476
8.434
1,62 %
1,51 %
1,42%
1,41 %
Neuropatici
6.940
7.188
7.582
7.863
1,18 %
1,21 %
1,27%
1,31 %
Affezioni autoimmuni
2.983
3.345
3.730
4.149
0,51 %
0,56 %
0,62%
0,69 %
Insufficienti renali cronici
1.949
2.096
2.255
2.455
0,33 %
0,35 %
0,38%
0,41 %
HIV e AIDS
1.326
1.366
1.391
1.429
0,22 %
0,23 %
0,23%
0,24 %
Trapiantato
431
450
475
499
0,07 %
0,08 %
0,08%
0,08 %
Neoplastici
C
op
ia
Diabetici
no
Cardiovasculopatici
n
2010
L’andamento delle principali patologie cronico degenerative è costantemente monitorato grazie alla
implementazione della Banca Dati Assistito (BDA); nellatabella 2è possibile osservare quale sia la prevalenza di
queste patologie nel corso degli anni 2010-2013.
6
Grafico 6 - Confronto della prevalenza delle principali patologie
cronico-degenerative tra 2003 e 2013 – Fonte: BDA
il
eg
al
i
Dal punto di vista quantitativo, le cardiovasculopatie continuano ad essere le patologie cronico
degenerative più rappresentate nella popolazione, a cui seguono le neoplasie e il diabete; dall’andamento
storico del quadriennio 2010-2013, si registra un sensibile aumento delle neoplasie, pari a circa il 5%, e un
tendenziale leggero aumento di quasi tutte le altre patologie cronico degenerative rappresentate in tabella.
Le uniche eccezioni sono rappresentate dalle cardiovasculopatie che registrano una rilevante contrazione
nell’anno 2013, pari a 1.378 assistiti (circa il 2%) e degli assistiti gastroenteropatici che diminuiscono rispetto
all’anno 2012di 419 unità (pari a circa l’11%). Questo dato è sicuramente influenzato anche dalla messa in
atto di campagne di prevenzione e di screening di massa che hanno influito sulla sopravvivenza per alcune
patologie, consentendo di diagnosticare situazioni che sarebbero giunte all’attenzione del medico solo in fasi
sintomatologicamente più evidenti.
Nel grafico 6viene rappresentato il confronto della prevalenza delle patologie cronico degenerative con i
Prevalenza cronici per fascia d'età - BDA 2012
dati relativi agli anni 2003 e 2013 dai quali emerge la tendenza di accentuazione delle patologie con
conseguente richiesta di cambiamento dei modelli di assistenza sanitaria e socio-sanitaria.
Grafico 7 - Prevalenza cronici per fascia d’età - Fonte: BDA 2013
90%
fin
80%
70%
60%
ai
50%
40%
30%
bi
le
20%
10%
8084
85+
7579
7074
6569
6064
5559
5054
4549
4044
3539
3034
2529
2024
1519
1014
5-9
0
za
1-4
0%
ut
iliz
L’aumento della prevalenza delle patologie cronico degenerative ha una delle cause principali
nell’incremento dell’età media della popolazione; suddividendo per fasce di età la percentuale di pazienti
affetti da queste patologie, si conferma infatti come la prevalenza sia direttamente proporzionale all’età.
È infatti possibile notare come la percentuale di pazienti aumenti progressivamente con l’invecchiamento,
raggiungendo il picco tra i settantacinque e gli ottantaquattro anni.
I distretti con popolazione più anziana (Como e Medio Alto Lario) registrano, con poche eccezioni, le più alte
prevalenze di patologie croniche.
n
Tabella 3 - Prevalenza delle patologie cronico degenerative. Fonte BDA 2013
PATOLOGIE
CRONICO-DEGENERATIVE
CAMPIONE
D'ITALIA
COMO
MEDIO ALTO
LARIO
SUD OVEST
0,3%
0,5%
0,3%
0,3%
0,3%
Insufficienti renali cronici
1,4%
0,8%
1,7%
1,1%
1,4%
HIV e AIDS
0,8%
0,0%
0,9%
0,6%
0,9%
Neoplastici
15,1%
12,7%
16,2%
13,9%
15,7%
Diabetici
14,6%
14,0%
14,5%
16,1%
14,4%
Cardiovasculopatici
43,9%
40,4%
42,7%
45,3%
42,0%
Broncopneumopatici
5,3%
5,4%
5,9%
4,9%
6,3%
Gastroenteropatici
5,3%
5,4%
4,5%
4,3%
5,3%
Neuropatici
4,5%
7,0%
4,8%
5,4%
4,5%
Malati di affezioni autoimmunitarie
2,3%
1,3%
2,5%
1,7%
2,8%
Malati di affezioni endocrine e metaboliche
6,6%
12,4%
6,1%
6,5%
6,2%
C
op
ia
Trapiantato
no
BRIANZA
7
I soggetti affetti da patologie cronicodegenerative rappresentano in provincia di
Como il 29% della popolazione; è interessante
notare come questa coorte di soggetti
assorba circa il 73% dei costi complessivi dei
tre principali capitoli di spesa sanitaria
(ricoveri,
specialistica
ambulatoriale
e
farmaceutica) (grafico n. 8).
A livello distrettuale, i costi sanitari generati,
sono spesso condizionati dalle modalità
assistenziali presenti nelle diverse realtà locali.
Tabella 4 - Costi medi pro capite per patologia – suddivisi per distretto - Fonte: BDA 2013
COMO
MEDIO ALTO
LARIO
SUD OVEST
Trapiantato
29.526,89
17.248,94
23.120,73
19.841,95
22.658,43
Insufficienti renali cronici
9.507,11
8.454,84
10.877,77
10.170,41
9.484,53
HIV e AIDS
9.479,94
9.170,48
10.435,78
10.255,54
9.717,73
Neoplastici
4.041,94
3.755,23
4.480,40
3.919,01
3.957,47
Diabetici
2.118,69
2.153,40
2.560,09
1.997,96
2.133,56
Cardiovasculopatici
1.650,43
Broncopneumopatici
1.571,78
Gastroenteropatici
1.292,43
Neuropatici
2.926,44
Malati di affezioni autoimmunitarie
ai
bi
le
ASL
1.793,66
1.982,42
1.707,44
1.734,17
1.558,83
1.914,31
1.313,77
1.506,21
1.538,40
1.566,52
1.502,76
1.437,24
3.370,01
4.202,87
2.886,54
3.162,90
828,88
907,28
1.081,66
866,12
877,90
785,57
878,79
980,92
916,97
863,94
iliz
Malati di affezioni endocrine e metaboliche
fin
BRIANZA
za
PATOLOGIE
CRONICO-DEGENERATIVE
il
eg
al
i
Grafico 8 – Distribuzione spesa patologie cronico-degenerative – Fonte: BDA 2013
n
ut
È infatti possibile notare che nel Distretto Medio Alto Lario i costi medi pro capite sono generalmente più
elevati rispetto agli altri Distretti. Questo fatto trova in buona parte riscontro nella scelta di ospedalizzare il
paziente con maggiore frequenza e per tempi più prolungati, a causa delle particolari condizioni orografiche
e delle conseguenti minori possibilità di spostamento per accedere a prestazioni specialistiche ambulatoriali,
day hospital, day surgery ecc.
no
A tal proposito, si evidenzia che tra i tre principali capitoli di spesa per il trattamento delle patologie croniche, i
ricoveri rappresentano percentualmente la parte preponderante, pari a più del 50% della spesa.
Grafico 10 - Spesa pro capite per età – Fonte: BDA 2013
C
op
ia
Grafico 9 – Distribuzione Spesa per tipologia di assistenza –
Fonte: BDA 2013
Valutando i consumi per assistito, suddivisi per fascia di età e tipologia di spesa, risulta evidente come i
maggiori costi sanitari siano a carico della fascia di età pediatrica (soprattutto tra 0 e 5 anni) e di quella
compresa tra i 65 e gli 85 anni, come si può notare dal grafico 10.
8
Mortalità
Nella Provincia di Como si registrano annualmente oltre 5.000 decessi; il tasso di mortalità grezzo presenta
valori attorno al 9‰.
Grafico 11 – Piramide delle età alla morte anno 2013
Fonte: Reg. mortalità ASL Como
fin
il
eg
al
i
Osservando la piramide delle età alla morte si nota una
maggiore longevità del sesso femminile. Le malattie del
sistema circolatorio ed i tumori sono causa di circa i due
terzi dei decessi totali; si sottolinea inoltre che la prima
causa di mortalità nel genere femminile è rappresentata
dalle malattie del sistema circolatorio, mentre i tumori
sono la causa principale di morte nei maschi.
ut
iliz
za
bi
le
ai
Grafico 12 – Distribuzione delle cause di morte anno 2013
Fonte: Reg. mortalità ASL Como
no
n
Mortalità evitabile
C
op
ia
L’analisi della mortalità evitabile costituisce un approccio valutativo degli eventi di outcome di salute,
validato e comunemente impiegato a livello internazionale. La mortalità evitabile è infatti prioritariamente
correlata con le abitudini di vita, con lo stato dell’ambiente di vita e di lavoro e con l’efficacia del servizio
sanitario (particolarmente con le politiche di prevenzione e le scelte diagnostiche e di cura). Sono indicati
come morti evitabili quei decessi che avvengono in determinate età e per cause che potrebbero essere
attivamente contrastate con interventi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia, igiene e
assistenza sanitaria.
 “Prevenzione Primaria”: sono cause che possono essere evitate o ridotte mediante l’adozione di
normative, comportamenti e stili di vita atti a prevenirle. Comprende le patologie più strettamente
connesse al fumo, all’alcool e le morti violente (prevalentemente incidenti stradali).
 “Diagnosi precoce e Terapia”: è costituito da morti per tumori in prevalenza femminili (es. carcinoma di
mammella e cervice uterina), che possono essere evitate con l’adozione di appropriati programmi di
diagnosi e terapia precoci (screening).
 “Igiene ed Assistenza Sanitaria”: è un gruppo eterogeneo di patologie. Comprende le malattie infettive
evitabili mediante provvedimenti igienici, preventivi (vaccinazioni) ed assistenza adeguata. Ne fanno
parte poi altre cause, tipici indicatori di malfunzionamento del sistema sanitario (diagnosi non
tempestiva, ritardi nel trasporto o nel ricovero o nell’intervento, etc.).
9
Le variazioni di mortalità evitabile possono essere rilevate in intervalli temporali piuttosto ampi allo scopo di
valutare gli effetti degli interventi posti in essere.
Grafico 14 – Mortalità evitabile (0-74) maschi periodo 2002 – 2011
Fonte: Reg. mortalità ASL Como
fin
il
eg
al
i
Grafico 13 – Mortalità evitabile (0-74) femmine periodo 2002 – 2011
Fonte: Reg. mortalità ASL Como
bi
le
ai
Dai grafici 13 e 14, si nota anzitutto che la mortalità evitabile tra 0 e 74 anni negli uomini risulta
significativamente più elevata che nelle donne. Si può inoltre rilevare come la mortalità evitabile presenti nel
tempo una tendenza alla diminuzione praticamente in tutti i gruppi di cause considerate ed in entrambi i sessi.
I miglioramenti più evidenti riguardano, nel sesso maschile, il capitolo “Prevenzione primaria” e nel sesso
femminile il capitolo “Diagnosi precoce e terapia”.
Malformazioni congenite
za
Le malformazioni congenite rappresentano la principale causa di mortalità entro il primo anno di vita e
contribuiscono in modo sostanziale alla morbilità ed alla disabilità a lungo termine nell’infanzia.
iliz
Il primo passo per la prevenzione delle malformazioni congenite consiste nell’identificare la loro eziologia: dal
momento che le cause di circa il 70% delle malformazioni rimangono ancora sconosciute, sono necessari
ulteriori studi per individuare i fattori che potrebbero esserne responsabili.
ut
Per condurre questi studi è importante disporre di un sistema di monitoraggio della popolazione, che possa
produrre dati affidabili e completi sulla frequenza alla nascita di malformazioni congenite.
ia
no
n
Per questo motivo l’ASL della Provincia di Como ha intrapreso una collaborazione finalizzata alla
implementazione di un Registro che rilevi le malformazioni congenite nei soggetti residenti sull’intero territorio
provinciale con la Fondazione IRCCS “Istituto Nazionale dei Tumori di Milano”, che vanta una consolidata
esperienza nel campo avendo attivato da tempo un Registro che è stato accreditato dalla Organizzazione
Internazionale per lo Studio delle Malformazioni Congenite ICBDRS(International Clearinghouse for Birth
Defects Surveillance and Research, Rome, Italy) e fa parte del Coordinamento Nazionale dei Registri delle
Malformazioni Congenite (Istituto Superiore di Sanità, Roma).
C
op
In tabella 5vengono riportati alcuni dati prodotti dal Registro, relativi ad un elenco selezionato di
malformazioni congenite riscontrate sui nati nel triennio 2008-2010 e residenti nel territorio provinciale.
10
Tabella 5 -Malformazioni congenite - dati provincia di ComoFonte: Reg. malformazioni congenite
21,97
Difetti in riduzione degli arti
9,25
Atresia / stenosi anorettale
7,52
Tetralogia del Fallot
5,78
Polidattilia
5,78
Palatoschisi senza labioschisi
5,78
Trisomia 18 (sindrome di Edwards)
4,63
Microcefalia
4,63
Labioschisi con / senza palatoschisi
4,63
Coartazione aortica
4,63
Atresia esofagea
4,63
Trasposizione dei grandi vasi
4,05
Spina bifida
4,05
Idrocefalo
4,05
za
Atresia / stenosi del piccolo intestino
3,47
Sindrome del cuore sx ipoplasico
ut
Ernia diaframmatica
n
Anencefalia
3,47
iliz
Agenesia renale
Rene policistico
2,31
1,73
1,73
1,73
1,16
Microftalmo
1,16
no
Onfalocele+ gastroschisi
C
op
ia
Trisomia 13 (sindrome di Patau)
11
fin
Trisomia 21 (sindrome di Down)
ai
28,91
bi
le
Ipospadia
il
eg
al
i
TASSI PER 10.000 (NATI VIVI + MORTI
FETALI + INTERRUZIONI DI
GRAVIDANZA)
MALFORMAZIONI CONGENITE
TRIENNIO 2008-2010
0,58
Contesto economico: principali attività economiche e produttive della provincia di
Como
Come indicato dai Piani Nazionali e Regionali Prevenzione ed in continuità con le modalità consolidate, la
programmazione delle attività di controllo è effettuata in relazione al contesto di riferimento e secondo i
principi della graduazione del rischio.
il
eg
al
i
L’attuazione del piano di controllo da parte del Dipartimento di Prevenzione Medico ha permesso nel 2014 la
realizzazione di oltre 9.500 controlli svolti nell’ambito degli ambienti di lavoro, degli ambienti di vita e della
filiera degli alimenti non di origine animale.
La programmazione fa propri e declina, nelle diverse realtà territoriali, anche gli obiettivi definiti dal livello
nazionale nei LEA, in coerenza con le linee di indirizzo conseguenti.
fin
Il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza nell’ambito delle attività di controllo degli ambienti di vita e di
lavoro e a tutela della sicurezza alimentare è stato reso possibile anche sviluppando ulteriormente il sistema
informativo della prevenzione (4-D Assocons) ed il suo dialogo con il sistema regionale I.M.Pre.S@, disponendo
in questo modo di una completa ed aggiornata conoscenza del contesto produttivo e del territorio nel quale
si opera.
ai
Come precisato nella Deliberazione Giunta Regionale n. X/2989 del 23.12.2014 “Determinazioni in ordine alla
gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale per l’esercizio 2015”entro il 28 febbraio 2015 verrà predisposto il
piano integrato dei controlli, al quale il presente Documento di programmazione rinvia per gli aspetti specifici.
Sicurezza alimentare
za
bi
le
La garanzia di assenza di pericoli collegati agli alimenti, nota come sicurezza alimentare, rappresenta uno
degli obiettivi sanitari della prevenzione meglio identificati nell’ambito delle politiche sanitarie europee.
L’attività del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, in virtù delle profonde innovazioni normative, è un
moderno e complesso sistema di controllo che ha come obiettivo la salubrità e la qualità dei prodotti
alimentari e contestualmente l’informazione, l’educazione alla salute e la crescita culturale dell’intero
comparto agroalimentare.
iliz
Il nuovo modello di sicurezza alimentare si basa sulla valutazione, la gestione e la comunicazione del rischio,
partendo dall’analisi di contesto, numerica del comparto e tipologica delle aziende presenti.
ut
In provincia di Como i numeri relativi alla produzione di alimenti di origine non animale e alla somministrazione
di alimenti in generale e acqua potabile sono notevoli.
ia
no
n
Si contano oltre 8.300 attività distribuite in 155 Comuni, dalla ristorazione pubblica - concentrata nelle zone più
turistiche (intorno ai laghi e nelle Comunità Montane) – alla produzione primaria orticola – presente
prioritariamente nella zona sud del Lomazzese ed intorno al comune di Como (Camnago Volta), nonché
esercizi di vendita la dettaglio e all’ingrosso, laboratori artigianali anche con annessa vendita, mense di
strutture collettive (scuole, ospedali, RSA, ecc.), produttori senza vendita, vendite di prodotti fitosanitari,
distribuite pressoché in modo omogeneo.
C
op
Di particolare interesse: tre ditte di acque minerali e bibite (nel menaggino, nel lomazzese e nel marianese);
quattro aziende vinicole IGT (due a Domaso, una a Drezzo ed una a Montano Lucino); un oleificio nell’Alto
Lario; un mulino nell’erbese; un produttore di integratori alimentari – di importanza internazionale – nel
Triangolo Lariano (che aprirà a breve una nuova unità locale); uno di caramelle ed uno di dolci nell’olgiatese;
un’industria di cioccolato a rilevanza nazionale ed in continua espansione nell’erbese; due produttori di
additivi alimentari nel Sud-Ovest della provincia.
Nel contesto alimentare vengono considerate anche tutte le opere di supporto alla captazione adduzione,
trattamento e distribuzione dell’acqua destinata al consumo umano. L’analisi numerica di tale settore è stata
meglio affinata in virtù del lavoro di classificazione di tutti punti oggetto di prelievo. Si rileva una presenza
numerica maggiore nelle zone prealpine intorno al lago e nel Triangolo Lariano per l’elevato numero di
sorgenti.
12
La tabella ed il grafico seguenti contestualizzano il comparto alimentare della provincia, ove il livello di rischio
è identificato in modo decrescente dal livello inferiore “livello di rischio 4” al livello massimo “livello di rischio 1”.
Tabella 6 - Sicurezza alimentare: tipologie di aziende e livello di rischio - Fonte 4D
RISCHIO 2
RISCHIO 3
RISCHIO 4
TOTALE
Impianti di acquedotto (captazioni, adduzioni,
trattamento, distribuzione)
60
540
555
65
1.220
Attività di coltivazione e produzione primaria
0
12
323
5
340
Aziende produttrici
4
50
36
2
92
Depositi e commercio all'ingrosso
2
33
188
37
260
Commercio al dettaglio
14
165
1.376
173
1.728
Ristorazione pubblica (ristoranti e bar)
63
1.357
1.836
16
3.272
Ristorazione collettiva (RSA, scuole, ospedali, aziende,
ecc.)
54
524
156
6
740
Laboratori artigianali di preparazione con vendita
19
387
291
6
703
TOTALE
216
3.068
4.761
310
8.355
fin
no
n
ut
iliz
za
bi
le
Grafico 15 - Sicurezza alimentare: tipologie di aziende e livello di rischio - Fonte4D
il
eg
al
i
RISCHIO 1
ai
TIPOLOGIE DI AZIENDE
ia
Ambienti di vita (strutture aperte e confinate – area ambiente e salute)
C
op
Nell’ambito dei procedimenti amministrativi (SCIA, AUA, AIA, ecc.) che vedono il coinvolgimento del Servizio
Igiene Sanità Pubblica e Prevenzione negli Ambienti di Vita, le attività e le strutture di ambienti aperti e
confinati soggette a controllo sono categorizzate in base al livello di rischio, con parametri e metodi
standardizzati, per macrocategoria sulla base delle specifiche tipologie. E’ in fase di implementazione
l’adozione di un modello per l’attribuzione del livello di rischio specifico della singola attività/sito, che sarà
progressivamente applicato alle diverse tipologie di attività. La tabella sotto riportata evidenzia le principali
tipologie di strutture, la loro numerosità sul territorio ed il loro rischio per “macro-categoria”.
13
Tabella 7 - Ambienti di vita aperti e confinati: tipologie e livello di rischio - Fonte 4D
ANNO 2014
LIVELLI DI RISCHIO
Alberghi e strutture ricettive
395
429
2
Scuole di ogni ordine e grado
546
477
2
Farmacie - parafarmacie
158
169
1
Ambulatori monospecialistici
385
385
1
Strutture sanitarie ospedaliere
15
15
1
Unità d'offerta socio-sanitarie
133
163
1
Unità d'offerta sociali (asili nido)
89
90
1
Piscine (escluse condominiali)
72
72
2
1.381
1.381
3
Attività di tatuaggio e piercing
15
36
2
Produzioni/importazioni cosmetici
18
18
1
Siti interessati da presenza amianto
5.292
8.940
TOTALE
8.499
12.175
1
ai
Parrucchieri e trattamenti estetici
il
eg
al
i
ANNO 2013
fin
TIPOLOGIE
n
ut
iliz
za
bi
le
In coerenza con l’approccio metodologico indicato dalle linee di indirizzo regionale e attraverso contribuiti
partecipativi, il Dipartimento di Prevenzione Medico contribuisce alla costruzione dei Piani di Governo del
Territorio (PGT) e al processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), supportando i Comuni, attraverso
l’analisi del contesto basata sulle conoscenze epidemiologiche e il complesso di dati sulla salute della
popolazione coinvolta, l’approccio di promozione della salute, l’individuazione di criticità sul territorio legate
ad usi non compatibili o in conflitto con la tutela della salute della popolazione e l’individuazione degli
obiettivi di salute e di salubrità del territorio analizzandone le ricadute in termini di guadagno di salute sia delle
attività economiche/infrastrutture esistenti ma in particolare di quelle di nuova previsione. Inoltre, la
valutazione che attiene ad atti di programmazione territoriale e di interventi strutturali – quali ad esempio
interventi sottoposti alle procedure di valutazione d’impatto ambientale (VIA), di autorizzazione integrata
ambientale (AIA) e alle analisi di rischio – è premessa indispensabile, unitamente allo studio della correlazione
ambiente-salute, per pianificare interventi che siano efficaci nel migliorare gli elementi che principalmente
incidono sullo stato di salute dei cittadini. Di seguito vengono riportate in tabella le principali tipologie relative
alle tematiche sopra citate – oggetto di valutazione e controllo nel 2014 – e altre tipologie riconducibili
all’area “ambiente e salute” per il loro possibile impatto sulla salute della popolazione.
Tabella 8– Area Salute e Ambiente: tipologie e livello di rischio (Numero situazioni oggetto di valutazione e controllo) - Fonte 4D
ANNO 2013
ANNO 2014
LIVELLI DI RISCHIO
-
134
1
Aziende oggetto di valutazioni impatto ambientale (AIA, VIA,
ecc.)
19
9
1
Siti oggetto di bonifiche ambientali
9
11
1
Cimiteri oggetto di varianti/piano cimiteriale
10
8
1
Aree soggette a valutazione urbanistica (VAS, PGT, ecc.)
94
24
1
Impianti di trattamento rifiuti
18
3
1
Derivazioni di acque di falda e superficiali
10
10
1
Punti di balneazione in monitoraggio
51
51
2
TOTALE
211
250
no
TIPOLOGIE
C
op
ia
Autorizzazioni Uniche Ambientali
14
Ambienti di lavoro (Aziende produttive, popolazione lavorativa, infortuni sul lavoro e malattie
professionali)
il
eg
al
i
Il Testo unico in materia di salute e sicurezza del lavoro D. Lgs. 81/2008 ha introdotto un’importante novità
organizzativa istituzionale con l’avvio di un modello di prevenzione nazionale, regionale e provinciale (artt. 5 e
7). Il Comitato Provinciale di Coordinamento presieduto dal Dipartimento di Prevenzione Medico – SPSAL
coinvolge tutti i soggetti istituzionali che si occupano di prevenzione negli ambienti di lavoro: ASL, INAIL,
Direzione Territoriale del Lavoro (DTL), INPS, ARPA, VV.F., OO.SS. Associazioni datoriali ed ha come scopo
principale quello di rendere i rapporti tra le istituzioni più funzionali, di ottimizzare l’utilizzo delle rispettive risorse
evitando sovrapposizioni di programmi di lavoro, duplicazioni o carenze negli interventi, salvaguardando nel
contempo, le specifiche competenze; risponde inoltre allo scopo di coinvolgere e supportare le aziende
nell’adempimento degli obblighi previsti dalle normative in materia di sicurezza rendendo conto ai cittadini
dei risultati quantitativi e qualitativi delle attività di prevenzione, così come richiamato nel Piano Regionale.
Contesto economico ed occupazionale
fin
L’analisi delle imprese presenti sul territorio della provincia di Como, condotta attraverso la banca dati INAIL
(ultimo aggiornamento 2012), conferma sostanzialmente il dato della precedente annualità: si è assistito ad
un ulteriore lieve calo delle imprese attive sul territorio che risultano essere 35.764 di cui 18.939 attività
riguardano il terziario e 16.825 attività sono industriali (Tabella 9).
Tabella 9 – Attività del settore industriale e del terziario della provincia di Como
TASSO DI PREVALENZA
NUMERO AZIENDE
7.629
TOTALE ATTIVITÀ INDUSTRIALI
16.825
Commercio
6.260
Alberghi e ristoranti
2.681
Trasporti e comunicazioni
1.436
bi
le
9.196
iliz
Costruzioni
intermediazione finanziaria
341
Att. Immobiliari
4.759
54,7 %
100 %
33,1 %
14,2%
7,6%
1,8%
52,9%
25,1%
0,6%
248
1,3%
732
3,9%
2.368
12,5%
TOTALE TERZIARIO
18.939
100 %
TOTALE
35.764
Istruzione
Sanità
100 %
ia
no
Altri servizi pubblici
ut
114
n
Pubblica amministrazione
Di cui:
45,3 %
47,1%
za
Manifatturiere
TOTALE
ai
ATTIVITÀ ECONOMICHE
C
op
La distribuzione percentuale delle imprese tra i diversi macrosettori economici evidenza una prevalenza del
terziario 52,9% con 18.939 attività (di cui ben il 33% è rappresentato dal commercio con 6.260 unità).Le attività
industriali sono distribuite per il 45,3% tra le manifatturiere con 7.629 imprese e per il 54,7% nel settore costruzioni
con 9.196 ditte (il dato comprende sia le ditte individuali sia quelle con dipendenti).Se si esamina il tessuto
produttivo delle costruzioni nella sua forma giuridica, esso è costituito per quasi la metà (48%) da imprese
individuali, corrispondenti a 9.974 lavoratori su 20.729 occupati del settore edili.
In tabella 10 sono riportate le posizioni assicurative INAIL provincia di Como per un totale di 27.066 PAT.
In tutti i settori del comasco sono occupati quasi 200 mila lavoratori.
15
Tabella 10 - PAT (posizioni assicurative) di tutta la Regione Lombardia, distribuite per provincia
Obiettivi LEA*
Bergamo
51.029
2.551,45
Brescia
55.599
2.779,95
Como
27.066
1.353,30
Cremona
14.615
730,75
Lecco
15.768
788,40
Lodi
8.616
430,80
17.672
883,60
101.096
5.054,90
Milano 1
39.900
1.995,00
Milano 2
25.484
1.274,20
Monza e Brianza
36.832
1.841,60
Pavia
Mantova
Milano
20.454
1.022,70
Sondrio
9.260
463,00
Varese
39.027
1.951,35
5.115
255,75
VallecamonicaSebino
Numero delle aziende del territorio che l’ASL deve controllare, corrisponde al 5% del totale delle imprese
ai

il
eg
al
i
Totale PAT
fin
ASL
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le
Grafico 16 - Distribuzione per settori
C
op
Nonostante il calo delle attività a cui si è assistito nell’ultimo quinquennio, tutti i settori lavorativi storici della
provincia risultano ancora rappresentati. Il settore della lavorazione dei metalli (industria meccanica e metalli)
è storicamente prevalente nell’area dell’erbese – 25% circa delle industrie – e risulta meritevole di controlli per
indice infortunistico di media-alta gravità; il tessile, molto rappresentato in provincia nel passato, occupa solo
il 15% delle industrie. Il canturino ed il marianese restano famosi per la lavorazione del legno.
Andamento infortunistico in Provincia di Como
Pur considerando le variabili introdotte dalla crisi economica ed il relativo decremento delle ore lavorate
registrate al 2012 (dato INAIL) si conferma la sostanziale stabilità del calo occupazionale in provincia ed il
costante trend in riduzione degli infortuni rispetto agli anni precedenti, in particolare se confrontato al 2011, sia
per gravità (indagini richieste dalla Procura della Repubblica con prognosi superiore 30 gg) sia per indice di
frequenza.
16
il
eg
al
i
Grafico 17 - Infortuni Indice di gravità – Periodo Anni 2010 – 2014
fin
L’incidenza per 1.000 addetti degli infortuni gravi, tasso grezzo, è in riduzione per quasi tutti i comparti negli
ultimi cinque anni e si osserva una significativa riduzione di quelli gravi nell’ultimo triennio (-38 % circa degli
infortuni gravi rispetto al 2011). E’ necessario precisare che gli infortuni gravi indagati rappresentano circa il
20% degli infortuni riconosciuti, così distribuiti nei diversi comparti produttivi: Costruzioni (28%), Metalmeccanica
(15%), Commercio (15%), Logistica (12%), Tessile (11%), Legno (7%), Servizi (7%) e Agricoltura (5%).
n
Infortuni mortali
ut
iliz
za
bi
le
Grafico 18 - Infortuni gravi (non mortali) Anno 2014 – principali settori indagati
ai
Il grafico sottostante rappresenta la distribuzione per settori degli infortuni gravi indagati in provincia nel 2014
(non mortali) dal quale si conferma la necessità di non abbassare l’attenzione nei settori più a rischio.
ia
no
In Italia nel 2012 ci sono state 654 mila denunce di infortunio, il 9% in meno rispetto all’anno precedente. Nel
2012 calano anche gli infortuni mortali, 820, contro gli 886 morti registrati nel 2011. Nelle cifre descritte non
rientrano gli infortuni dei lavoratori “in nero”, che stime ISTAT 2010 individuano in quasi 3 milioni di unità di
lavoro. Secondo l’INAIL ammontano a circa 164mila gli infortuni “invisibili” rientranti, per lo più, in un range di
gravità medio-lieve (165 mila nel 2009, 175.000 nel 2006).
C
op
In tutta la Regione Lombardia, così come in Provincia di Como, si conferma il trend in riduzione anche degli
infortuni mortali; tuttavia si confermano per indice di gravità i settori industria, costruzioni, agricoltura e logistica
sempre meritevoli di vigilanza.
17
il
eg
al
i
Grafico 19 - Infortuni mortali in Regione Lombardia - Incidenza percentuale degli eventi per provincia Periodo Anno 2011 – Gennaio-Ottobre
2012 - Fonte Registro regionale Infortuni Mortali
fin
.
Tabella 11 - Regione Lombardia: infortuni mortali anni 2008-2012
COMPARTO
TOTALE
COSTRUZIONI
INDUSTRIA
TRASPORTI/
LOGISTICA
ALTRO
4
0
4
4
2
1
9
4
2
5
2
1
12
2
2
20
3
9
2011
22
6
9
2010
28
5
8
2009
22
4
10
2008
28
7
5
za
2012
ai
AGRICOLTURA
bi
le
ANNO
iliz
Il grafico sottostante rappresenta l’andamento temporale degli infortuni mortali in provincia di Como dal 2011
al 2014. Si conferma il trend in riduzione, ma si confermano anche i settori più a rischio tra i quali l’agricoltura,
la logistica e la manutenzione.
C
op
ia
no
n
ut
Grafico 20 – Infortuni mortali nella Provincia di Como – Periodo Anni 2011 – 2014
Le indagini riguardano esclusivamente gli infortuni mortali accaduti in ambito lavorativo (azienda, cantiere,
servizi) e sono esclusi quelli in itinere.
Dalle statistiche sono esclusi anche tutti gli infortuni accaduti a lavoratori non assicurati INAIL, rientranti in
categorie specifiche (pensionati, Vigili del Fuoco, militari, liberi professionisti ecc.).
18
ANNO
2011
ANNO
2012
ANNO
2013
ANNO
2014
Agricoltura
2
0
2
1
Edilizia / Costruzioni
3
3
2
0
Industria Metalmeccanica
1
0
0
0
Trasporti/ Logistica
0
1
0
1
Altro
0
0
1
1
TOTALE
6
4
5
3
COMPARTO
il
eg
al
i
Tabella 12 – Infortuni mortali in Provincia di Como (dettaglio per settore)– Periodo Anni 2011 - 2014
fin
Dai grafici e dalle tabelle riassuntive degli infortuni mortali nei diversi settori lavorativi della provincia di Como,
si confermano per gravità quelli segnalati da Regione Lombardia: l’edilizia, l’agricoltura, la logistica; a questi si
aggiungono la lavorazione del legno, la manutenzione e la meccanica.
ai
Per quanto riguarda l’analisi del settore agricoltura si osserva che solo nel 2012 non sono stati registrati eventi
ad esito mortale e che la categoria di lavoratori più esposta è costituita dai titolari e soci delle aziende
agricole. Ciò può essere attribuito al fatto che il tessuto provinciale è formato principalmente da aziende
piccole e medio piccole, a conduzione prevalentemente familiare.
bi
le
La prima causa di morte è la perdita di controllo di macchine o attrezzature agricole, prevalentemente per
uso del trattore (50% dei casi), al mezzo di traino incompatibile, al carico eccessivo e allo sbilanciamento del
rimorchio in parte dovuto alla pendenza del terreno caratteristico del territorio lariano.
za
A questi rischi possono essere esposti sia i lavoratori sia coloro che vengano a trovarsi in prossimità delle
macchine in movimento.
iliz
La gestione della sicurezza si presenta perciò complessa anche per le caratteristiche del settore, quali l’ampia
presenza di aziende di piccole o piccolissime dimensioni, spesso a conduzione familiare; la presenza
numerosa di lavoratori autonomi e l’utilizzo di attrezzature meccaniche a volte obsolete.
ut
La seconda causa di morte è legata alle operazioni di manutenzione e conseguenti intossicazioni in ambienti
confinati.
n
Malattie Professionali
no
I Servizi PSAL delle ASL sono istituzionalmente destinatari delle segnalazioni di malattia professionale da parte
dei medici ai sensi dell’art. 139 del DPR 1124/65 (denuncia di malattia professionale) e dell’art. 365 del Codice
Penale (referto medico).
op
ia
Per le malattie professionali nel 2013 si è operato per favorire l’emersione delle denunce attraverso la
collaborazione con gli Ospedali di zona e con l’avvio del Sistema Informativo gestionale M.a.P.I. con il quale è
stato avviato un percorso di sperimentazione da parte degli operatori del Servizio, della UOML di Desio e degli
Ospedali Provinciali (S. Anna - Fatebenefratelli).
C
Il grafico mostra l’andamento delle Malattie Professionali indagate negli ultimi 5 anni: nell’anno 2012 le MP
indagate dal Servizio PSAL sono superiori (128) rispetto a quelle denunciate all’INAIL (97).
Nell’anno 2014 si è assistito ad un ulteriore incremento delle segnalazioni (132) con superamento
dell’indicatore Regionale – riduzione degli infortuni del 25% in 5 anni e l’incremento del 25% delle segnalazioni
di MP in 5 anni pari al 5% circa all’anno.
Il dato è da interpretare come ricerca attiva del Servizio PSAL dell’ASL di Como che ha collaborato
attivamente con R.L. per la realizzazione del progetto M.a.P.I.
19
il
eg
al
i
Grafico 21 – Malattie Professionali segnalate nel Periodo 2010 – 2014
ai
fin
L’incremento delle denunce di MP è in parte da attribuire agli interventi di sensibilizzazione realizzati dal
Servizio PSAL per i medici competenti del territorio in collaborazione con la Unità ospedaliera di medicina del
Lavoro di Desio, dagli Enti di Patrocinio, dalla collaborazione con i registri regionali TuNS e Mesoteliomi nonché
dalla ricerca attiva svolta direttamente dai medici del Servizio PSAL.
bi
le
Interessante notare che alcuni casi sono stati riscontrati nella stessa azienda cluster di lavoratori affetta dalla
medesima patologia e pertanto esposti allo stesso fattore di rischio. Le indagini hanno portato ad aree di
miglioramento nelle aziende ancora attive del territorio.
op
ia
no
n
ut
iliz
za
Grafico 22 - Fonti di segnalazione sospette malattie professionali anno 2014
C
Le segnalazioni sono da attribuire prevalentemente ai medici competenti del territorio (45/132) seguiti dai
reparti ospedalieri.
Alle 132 MP segnalate nel 2014, alcune delle quali ancora in corso di indagine, debbono essere sommate 10
MP pervenute nel 2013 e concluse nel corrente anno (per un totale di 142 MP) la cui distribuzione per causa è
rappresentata nel grafico sottostante.
Si evidenzia che oltre il 40% delle denunce è riferita ai tumori di sospetta origine professionale e tra questi il 25%
è a carico della pleura per pregressa esposizione ad amianto (Mesoteliomi Maligni – di seguito MM).
20
il
eg
al
i
Grafico 23 - Distribuzione per diagnosi delle malattie di sospetta origine professionale
I MM in provincia di Como sono riconducibili prevalentemente al settore tessile (39% dei casi) mentre i casi
riconducibili al settore costruzioni sono pari al 16% e il 13% è da riferire al settore della lavorazione dei metalli.
bi
le
ai
fin
Tra le malattie professionali denunciate si segnalano in particolare quelle neoplastiche e tra queste in
particolare quelle conseguenti alla esposizione all’amianto: tumore del polmone e mesotelioma pleurico. Il
mesotelioma pleurico è un tumore strettamente correlato ai consumi di amianto avvenuti fino agli inizi del
1992 e caratterizzato da un lungo periodo di latenza, 30 anni in media. Il picco della curva epidemica è
atteso tra il 2010 e il 2020. Nella maggior parte dei casi la malattia insorge nei soggetti che hanno avuto
un’esposizione nei luoghi di lavoro dove, rispetto ad altre circostanze, le condizioni di esposizione erano le
peggiori. A Como si rileva un andamento crescente della sua incidenza anche nelle donne per esposizione
nel settore tessile.
za
L’efficacia delle indagini condotte dai medici del lavoro di Como è documentata altresì dall’incremento del
numero dei casi di riconoscimento ed indennizzo dei MM da parte dell’istituto assicuratore in misura superiore
alla percentuale di riconoscimento in tutta la Regione Lombardia (67,2% dei casi a Como contro il 63% di
Regione Lombardia).
iliz
Insieme ai tumori di sospetta natura professionale sono in aumento le tecnopatie a carico dell’apparato
muscolo scheletrico.
C
op
ia
no
n
ut
Grafico 24 – Malattie Professionali segnalate nel 2014distribuzione per settori
Area veterinaria
Nelle tabelle successive sono rappresentati gli impianti di maggiore rilevanza soggetti alle attività di controllo
di Prevenzione Veterinaria, con l’evidenza del relativo livello di rischio, identificato in maniera decrescente dal
livello inferiore “livello di rischio 4” al livello massimo “livello di rischio 1”.
21
Tabella 13 – Patrimonio zootecnico della Provincia di Como
NUMERO DI
IMPIANTI
ANNO 2013
NUMERO DI
IMPIANTI
ANNO 2014
LIVELLI DI
RISCHIO
Allevamenti apistici
417
449
480
3
Allevamenti avicoli
54
54
67
2
Allevamenti bovini da carne
889
738
777
3
Allevamenti bovini da latte
186
209
207
1
Allevamenti bovini da riproduzione
396
374
396
Allevamenti equini
1.351
1.395
1.481
Allevamenti ovicaprini
1.844
1.687
1.810
Allevamenti suini
725
711
757
Allevamenti cunicoli
22
22
Allevamenti ittici
13
13
5.897
5.862
fin
2
3
da 1 a 2
da 1 a 2
22
3
13
3
6.010
ai
TOTALE
il
eg
al
i
NUMERO DI
IMPIANTI
ANNO 2012
TIPOLOGIA IMPIANTO
Tabella 14 – Impianti soggetti ai controlli sugli animali d’affezione
ANNO 2013
ANNO 2014
LIVELLI DI
RISCHIO
8
5
3
1
1
2
25
17
3
18
14
3
16
16
3
za
TIPOLOGIA IMPIANTO
Canili sanitari
Negozi per la vendita di animali
ut
iliz
Canili rifugi
Pensioni per animali
Allevamenti cani
bi
le
Nella tabella sono rappresentatela tipologia e il numero di aziende zootecniche, su cui i Servizi di Sanità
Animale e di Igiene Zootecnica dell’ASL di Como esercitano le loro attività di vigilanza al fine di prevenire la
trasmissione e la diffusione di malattie infettive salvaguardando i requisiti igienico-sanitari dei prodotti tramite
verifiche effettuate fin dall’inizio della filiera produttiva.
no
n
L’aumento del numero dei cani entrati in canile sanitario e di quelli ai proprietari sono il risultato di una sempre
più corretta gestione dell’anagrafe canina informatizzata che obbliga i proprietari degli animali all’iscrizione
dei propri soggetti e all’identificazione mediante microchip al posto di quella con tatuaggio,oggettivamente
piùdifficoltosa. Considerevole, quindi, la percentuale di cani restituiti perché identificati rispetto a quelli
accalappiati (74,2 %).
ia
Tabella 15 – Attività Canile sanitario
ANNO 2013
ANNO 2014
Cani ricoverati Canile Sanitario
792
752
831
Cani restituiti ai proprietari
533
593
617
C
op
ANNO 2012
Il territorio e le caratteristiche delle attività produttive della Provincia di Como sottoposte al controllo dei Servizi
del Dipartimento di Prevenzione Veterinario presentano aspetti tipici legati a un territorio collinare e
montagnoso da una parte e urbanizzato dall’altro.
Il Distretto Veterinario Medio Alto Lario è caratterizzato dalla presenza di un elevato numero di allevamenti,
soprattutto ovicaprini, con le caratteristiche tipiche della zootecnia di montagna. Rilevante risulta essere
l’attività di controllo sulla fauna selvatica sugli alpeggi e sui prodotti ivi lavorati. Nel Distretto Veterinario di
Como è presente una grande industria alimentare con abilitazione all’esportazione verso Paesi Terzi e Fed.
Russa con macello industriale oltre ad insediamenti zootecnici ed industriali di grande e media entità e a un
22
il
eg
al
i
Canile Zoofilo. Il Distretto Veterinario Brianza si contraddistingue per la presenza di numerose attività industriali
di cui una di particolare rilevanza per la produzione di conserve di pesce esportate verso Paesi Terzi ed
un'altra di prodotti a base di carne esportati verso gli USA. Su questo territorio si trovano altresì numerose
attività artigianali di lavorazione e trasformazione degli alimenti e due Canili Zoofili, Diffusa la zootecnia
intensiva nel Marianese,nel Canturino e nell’Erbese e quella rurale in Valassina. Il Distretto Veterinario Sud
Ovest si caratterizza per la presenza di due macelli industriali, di due stabilimenti per la lavorazione di
sottoprodotti di origine animale a grande rilevanza di cui uno autorizzato per l’esportazione verso Paesi Terzi,
di un importante caglificio e di uno stabilimento di prodotti a base di carne abilitati anch’essi per
l’esportazione verso Paesi Terzi. Alto è il numero di aziende agricole e concentramenti animali di carattere
intensivo o semintensivo. Nella tabella precedente vengono rappresentate le attività sia di produzione
primaria che di trasformazione soggette alla vigilanza dei servizi di Igiene ed Alimenti di Origine Animale e di
Igiene Zootecnica.
Tabella 16 – Attività alimentari, presenti in provincia di Como, Numero impianti soggetti ai controlli veterinari
ANNO 2014
Deposito all'ingrosso riconosciuti
56
47
Depositi all’ingrosso registrati
101
97
Distributore automatico di latte crudo
40
Ipermercati e supermercati
109
fin
LIVELLI DI
RISCHIO
ANNO 2013
Negozio commercializzazione al dettaglio
246
da 3 a 4
Da 3 a 4
1
111
3
245
da 3 a 4
4
2
50
51
da 1 a 2
45
48
3
39
45
2
5
bi
le
Impianto di macellazione di pollame, lagomorfi e
selvaggina
Impianto di macellazione di ungulati domestici industriali e
non industriali
Impianto di produzione, porzionatura e confezionamento
di prodotti a base di latte
Impianto di produzione prodotti a base di carne industriale
e non industriale
ai
40
za
TIPOLOGIA IMPIANTO
3
3
2
Impianto di produzione di prodotti a base di latte in
alpeggio
23
21
da 2 a 3
Centro trattamento termico del latte
3
4
2
Impianto di produzione di prodotti a base di pesce
15
17
da 1 a 2
Impianto di sezionamento di carni
33
37
da 2 a 3
Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo
25
28
2
Laboratorio di produzione e vendita di gelati e prodotti
a base di latte
212
210
da 1 a 2
Laboratorio di produzione e vendita miele
101
105
3
Macellerie e/o pollerie
201
196
3
Pescherie
15
15
2
Pesca professionale
41
63
3
Strutture mobili per vendita ambulante
387
344
2
Coltivazione prodotti destinabili alimentazione zootecnica
377
389
Commercio e produzione mangimi
171
180
Grossisti autorizzati alla vendita diretta di farmaci ad uso
veterinario
3
3
Impianti di trasformazioni e transito categoria 1
1
1
1
Impianti di trasformazioni e transito categoria 3
2
2
2
Ambulatori cliniche studi veterinari
71
66
C
op
ia
no
n
ut
iliz
Impianto di trasformazione di stomaci, vesciche ed intestini
23
Contesto Socio-Economico
Per quanto riguarda la qualità della vita misurata da “Il Sole 24 ORE”, la provincia di Como nel 2014
(http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2014) nella classifica complessiva nazionale si è collocata al 48°
posto (su 107 province italiane) in calo di sei posizioni rispetto all’anno precedente e di dodici rispetto
all’analisi svolta nel 2012; tale classifica viene elaborata in base ad una serie di indicatori demografici,
economici, ambientali e socio-sanitari. La provincia di Como è ai vertici della graduatoria per servizi e
ambiente (8 ° posto) e per ordine pubblico (27 ° posto). Seguono in ordine le altre voci: affari e lavoro (45°
posto) tenore di vita (54 ° posto), aspetti demografici (78 ° posto) e tempo libero (82 ° posto).
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le
ai
fin
il
eg
al
i
Grafico 25 – Grafico a bersaglio indicatori di qualità di vita – Anno 2015
op
Nel grafico a bersaglio sono state rappresentati i valori della graduatoria della Provincia di Como:
C
-
nel settore verde vi sono i valori ove la Provincia di Como risulta tra le prime posizioni su scala nazionale;
nel settore giallo gli indicatori ove la posizione è di poco superiore alla posizione mediana della
graduatoria;
nel settore arancione vengono rappresentati quegli indicatori che rilevano delle lievi criticità;
nel settore rosso gli indicatori ove la Provincia di Como risulta tra le ultime posizioni della graduatoria
nazionale e pertanto ove si rilevano le criticità più rilevanti.
Di seguito si procede ad analizzare i singoli settori considerati nella ricerca:
24
Affari e Lavoro
Tabella 17 – Settore “Affari e Lavoro” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore
MEDIA
ITALIA
COMO
AFFARI E LAVORO
Posizione
Valore
Valore
45
Totale per settore
16
6,84
10,33
Tasso di occupazione (15-64)
21
64,39
55,58
Quota export su PIL (%)
28
38,67
25,02
Impieghi su depositi totali
49
Imprenditorialità giovanile: giovani 18-29 titolari o amministratori di
aziende ogni 1000 giovani
72
98
Imprese registrate ogni 100 abitanti
il
eg
al
i
Sofferenze su impieghi totali
1,23
1,23
41,86
45,19
8,15
10,27
fin
Nel settore “Affari & Lavoro” la Provincia di Como ha una posizione intermedia, ma in miglioramento rispetto
allo scorso anno ove si era posizionata al 61 ° posto; un buon posizionamento viene ottenuto dalle voci
relative agli indicatori relativi alle sofferenze su impieghi totali e al tasso di occupazione; al contrario è tra le
ultime per quanto riguarda il numero di imprese registrate ogni 100 abitanti e per l’indicatore relativo
all’imprenditorialità giovanile.
Tabella 18 – Settore “Ordine Pubblico” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore
Totale per settore
Estorsioni per 100.000 abitanti
Variazione reati totali 2013/2007
Rapine per 100.000 abitanti
Furti in casa per 100.000 abitanti
iliz
Scippi e borseggi per 100.000 abitanti
za
Truffe e frodi informatiche
MEDIA
ITALIA
COMO
bi
le
ORDINE PUBBLICO
ai
Ordine Pubblico
Posizione
Valore
Valore
2
142,28
225,58
14
6,18
10,79
27
35
0,95
1,00
54
134,1
195,34
55
35,57
46,42
98
601,03
390,75
no
n
ut
La Provincia di Como ottiene un buon posizionamento per quanto riguarda l’ordine pubblico. Si posiziona
addirittura al secondo posto per lo scarso numero di frodi informatiche ogni 100.000 abitanti e rientra nelle
prime posizioni anche per numero di estorsioni su 100.000 abitanti. Si trova invece nelle ultime posizioni per
quanto riguarda il numero di furti in casa ogni 100.000 abitanti, risultando per tanto una criticità che deve
essere affrontata da parte degli organi competenti.
Popolazione
op
ia
Tabella 19 – Settore “Popolazione” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore
POPOLAZIONE
Totale per settore
MEDIA
ITALIA
COMO
Posizione
Valore
Valore
78
47
9,81
9,67
Stranieri residenti regolari su 1000 abitanti
50
8,28
7,45
59
86,08
86,53
Divorzi e separazioni ogni 10mila famiglie
60
52,66
52,78
Tasso migratorio (totale iscritti/totale cancellati)
86
1,29
1,49
100
458,73
241,75
C
Numero medio di anni di studio
Evoluzione indice di giovinezza Tagliacarne (under 15 / over 64,
dato 2000 = 100)
Abitanti per chilometro quadrato
Sul fronte inerente la popolazione Como è al 78° posto, in lieve calo rispetto alla posizione dello scorso anno.
Como ha una ottiene un discreto piazzamento in termini di numero medio di anni di studio e di stranieri
residenti regolari. La provincia si conferma invece agli ultimi posti in termini di numero di abitanti per kmq.
25
Servizi e Ambiente
Tabella 20 – Settore “Servizi e Ambiente” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore
MEDIA
ITALIA
COMO
SERVIZI & AMBIENTE
Posizione
Valore
Valore
8
Totale per settore
2,18
9,41
13
82,9
81,96
Indice smaltimento cause civili: definite su 100 sopravvenute o pendenti
26
45
38,4
Disponibilità asili rispetto potenziale utenza (posti ogni 100 bimbi)
38
14,2
12,1
Indice climatico (Tmax - Tmin)
41
15,6
16,4
Indice Legambiente
82
43,6
49,6
il
eg
al
i
3
Speranza di vita media (anni)
Sanità: percentuale emigrazione ospedaliera
fin
Per quanto riguarda i “Servizi e l’Ambiente”, Como si posiziona all’ 8° posto, in netto miglioramento rispetto al
22° dell’anno precedente. Como spicca per il valore contenuto del tasso di emigrazione ospedaliera, per la
speranza di vita media e per la giustizia civile, comparativamente più veloce. Non brilla invece per il clima
(inteso come escursione delle temperature minime e massime) e per l’indice Legambiente sulla qualità
ambientale (ecosistema urbano).
Tempo libero
ai
Tabella 21 – Settore “Tempo Libero” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore
Indice di sportività
N. ristoranti e N. bar ogni 100.000 abitanti
iliz
Librerie su popolazione
za
Copertura banda ultra-larga (% popolazione)
bi
le
Posizione
Totale per settore
Superficie GDO per ambiente (mq)
MEDIA
ITALIA
COMO
TEMPO LIBERO
Numero sale cinematografiche ogni 100mila abitanti
Valore
Valore
22
265
188
74
547,4
641,3
79
28
42
84
0,2
0,25
88
5,34
7,94
92
1,67
2,72
82
n
Tenore di vita
ut
Per la gestione del tempo libero Como non brilla, è al 82° posto, in peggioramento rispetto al 72° del 2013.
Como ha un buon piazzamento per quanto riguarda l’indice di sportività, mentre è agli ultimi posti per
numero di librerie e di cinema ogni 100.000 abitanti.
no
Tabella 22 – Settore “Tenore di vita” – Qualità della Vita – Fonte Il sole 24 Ore
TENORE DI VITA
MEDIA
ITALIA
COMO
Valore
8
2.359
1.882
Patrimonio famigliare medio (euro)
18
434.027
346.424
Importo medio mensile pensioni (euro)
20
1.086
975
Valore Aggiunto pro capite (euro)
49
22.967
21.558
92
2.600
1.948
104
2,08
1,24
ia
Valore
Totale per settore
C
op
Consumi per famiglia (euro)
Costo casa al metro quadro (euro)
Inflazione (%)
Posizione
54
Per quanto riguarda il tenore di vita, la Provincia di Como si posiziona al 54° posto, posizione in leggero calo
rispetto all’anno precedente. Como spicca in termini di consumi per famiglia, di patrimonio famigliare medio
e d’importo medio mensile per le pensioni. La Provincia di Como si conferma invece negli ultimi posti della
graduatoria per quanto riguarda il costo delle case al metro quadro, che è molto più elevato della media
nazionale e perde moltissime posizioni in quanto alla percentuale di inflazione, con un valore quasi doppio
rispetto alla media nazionale
26
PROMOZIONE DI STILI E AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE
Nel corso del 2014, sono proseguite le azioni orientate a
promuovere la riduzione del sale nella dieta, importante
obiettivo da perseguire per la salute della popolazione e
dei bambini in particolare.
Tabella 23 -- Adesione panificatori all’attività meno sale nel pane
ANNO 2012
ANNO 2013
ANNO 2014
47
51
51
il
eg
al
i
Le associazioni locali di panificatori sono state nuovamente invitate a reclutare un maggior numero di
panificatori per sostenere l’adesione alla campagna "Con meno sale nel pane c'è più gusto ...e guadagni in
salute". Non vi è stato però un aumento di adesioni, solo un consolidamento, obiettivo comunque auspicato
dalle Regole regionali.
In occasione della visita ispettiva nutrizionale, sul rispetto dei menù e la loro gestione e sulla gradibilità da
parte dei piccoli utenti, realizzata nel 2014, anche attraverso la consegna del pieghevole dedicato, 180
scuole dell'infanzia della provincia di Como, sono state sensibilizzate all'approvvigionamento di pane a ridotto
contenuto di sale. Le stesse scuole sono state successivamente invitate ad attivarsi tramite l’invio di una nota
formale riportante tutte le raccomandazioni scaturite dal sopralluogo.
ai
fin
Scale per la salute: a causa di traslochi e nuove collocazioni, si è provveduto a riposizionare in tutte le
sedi dotate di ascensore ove opera personale ASL, ad ogni piano, la specifica cartellonistica che invita
l'utente a servirsi delle scale anziché dell'ascensore. Documentazione specifica disponibile sul sito intranet
rinforza tale messaggio.
iliz
za
bi
le
Promozione di abitudini alimentari salutari e dell’attività fisica, il Servizio Igiene degli Alimenti e della
Nutrizione nel 2014 ha proseguito il proprio impegno in materia di sorveglianza sugli stili di vita della
popolazione. In particolare, rielaborando i dati precedentemente raccolti (anno 2012) e relativi alla
sorveglianza nutrizionale adulti della provincia di Como, ha predisposto il libretto “Cambia il tuo modo di
vivere prima che la vita cambi te”, divulgato attraverso: sindaci, medici di medicina generale, pediatri di
famiglia, farmacie, strutture sanitarie accreditate e tutte le sedi territoriale ASL.Il libretto contiene – tra l’altro –
specifiche indicazioni per migliorare l'introito individuale di frutta e verdura e consigli per una corretta attività
fisica.Tale opuscolo vuole essere uno strumento di educazione nutrizionale e corretti stili di vita rivolto alla
popolazione generale della provincia di Como.Complessivamente sono state distribuite 21.650 copie di tale
libretto. Inoltre sul sito dell'Asl (www.asl.como.it) è disponibile la versione integrale in formato pdf.
n
ut
Lo studio condotto dall'ASL di Como nel 2007 (sorveglianza nutrizionale adulti) rivelava che il 42% della
popolazione adulta era in eccesso ponderale (sovrappeso); l'analogo studio condotto nel 2012 ha invece
evidenziato l'aumento delle fasce di normopeso, obesi e sottopeso con una contestuale riduzione della fascia
di sovrappeso.
no
Nel 2012 è risultato altresì che solo l'1% svolge attività fisica eccellente rispetto al 2% del 2007 e il 59%
svolge un'attività fisica insufficiente rispetto al 61% del 2007; risulta inoltre che nel 2012 si è avuto un generale
miglioramento della distribuzione delle frequenze alimentari: l'alimentazione squilibrata è passata dal 62% del
2007 al 48% del 2012.
C
op
ia
Praticare regolarmente attività fisica costituisce un altro fattore protettivo nei riguardi di molte malattie
cronico-degenerative come i tumori, il diabete, l’ipertensione, l’obesità, l’osteoporosi, le malattie
cardiovascolari. Nella vita di ogni giorno ci sono molte occasioni per fare movimento ma l’importante è essere
convinti che una regolare attività fisica, anche moderata sia associata positivamente al proprio stato di salute
e benessere emotivo e sociale. L’abitudine all’esercizio fisico si acquisisce fin dall’infanzia: figli di genitori
sportivi hanno maggiori probabilità di non diventare sedentari in età adulta. D’altra parte chi è più sportivo tra
i 9 e i 19 anni ha maggiori probabilità di essere attivo anche più avanti nella vita. Abituare bambini ed
adolescenti ad uno stile di vita attivo, quindi, significa garantire loro un migliore stato di benessere e di salute
nel tempo.
In provincia di Como molti soggetti in età evolutiva presentano un eccesso ponderale: la causa va ricercata
nell’assunzione di cattive abitudini alimentari ma anche ad un tempo insufficiente dedicato all’attività fisica.
Nei bambini a partire dai 5 anni di età è raccomandata la pratica di almeno un’ora di attività fisica
moderato-vigorosa al giorno.
27
Piedibus: Nel 2014 sono stati consolidati gli interventi
di promozione all’attività fisica sulle varie fasce
d’età per migliorare la salute fisica e mentale di
tutta la popolazione. In particolare, rinsaldando le collaborazioni con le amministrazioni comunali e con gli
istituti scolastici, sono stati attivati tre nuovi Piedibus nel Comune di Veniano per promuovere nei bambini delle
scuole primarie l’abitudine ad andare a scuola a piedi. Per stimolare la partecipazione, è stato organizzato un
incontro con i genitori dei bambini frequentanti le scuole primarie di primo grado dei Comuni interessati per
illustrare i vantaggi della pratica quotidiana dell’attività fisica e i danni provocati dalla sedentarietà.
L’assunzione dell’abitudine a camminare a piedi associata ad una corretta alimentazione permetterebbe il
mantenimento di un giusto peso corporeo ed uno stile di vita salutare.
il
eg
al
i
31 Piedibus in 18 Comuni della provincia di Como con
una media di 878 bambini partecipanti
di 400 bambini vanno a scuola a piedi
Per incentivare l’organizzazione di altri Piedibus nel territorio provinciale è stata inviata una lettera a tutte le
Amministrazioni Comunali e ai Dirigenti degli Istituti Comprensivi con la quale l’ASL della provincia di Como
mette a disposizione la propria competenza e collaborazione per l’organizzazione di tale progetto.
Tabella 24 - Pedibus attivi sul territorio provinciale
NUMERO PEDIBUS
NUMERO ALUNNI ISCRITTI AI
PEDIBUS
NUMERO MEDIO DI ALUNNI PARTECIPANTI
GIORNALMENTE AI PEDIBUS
18
31
1.116
878
fin
NUMERO COMUNI
ai
Gruppi di cammino: per quanto riguarda la fascia di popolazione anziana dobbiamo stimolare la
popolazione sedentaria, che ammonta a più del 60% della popolazione adulta del nostro territorio, a
modificare il proprio stile di vita e praticare regolarmente una attività fisica.
Tabella 25 - Gruppi di cammino in provincia di Como
za
bi
le
Anche in questo caso si auspica una maggiore collaborazione con le amministrazioni locali affinché altre
realtà cittadine possano avviare Gruppi di Cammino, salutare pratica fisica che, a costi zero, favorisca la
salute individuale e della comunità. Pertanto, anche per tale progetto è stata inviata una lettera a tutti i
Comuni offrendo la collaborazione dell’Asl per la realizzazione di Gruppi di cammino presso i vari territori
comunali. Nel 2014 sono stati attivati tre Gruppi di Cammino presso i Comuni di Villaguardia, Lomazzo e
Olgiate Comasco.
ANNO DI ATTIVAZIONE
10
dal 16/12/2009 al
31/12/2011
1
2012
Guanzate
2013
Anzano del Parco
2014
Villaguardia, Lomazzo, Olgiate Comasco.
ut
iliz
GRUPPI DI CAMMINO
1
Merone, Lambrugo, Cucciago, Cavallasca, Carbonate,
Faloppio, Dongo-Gravedona, Lipomo, Tavernerio e Grandate
n
3
COMUNI COINVOLTI
no
Ogni gruppo di cammino vede la partecipazione media di circa 20-25 persone con cadenza bisettimanale o tri-settimanale
ia
A conclusione del Progetto regionale ”Prescrizione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e
terapia in Lombardia” è stato inserito nel libretto “Cambia il tuo modo di vivere prima che la vita cambi te” un
capitolo specifico in cui sono stati riportati i risultati del progetto congiuntamente con i risultati della
sorveglianza nutrizionale degli stili di vita negli adulti tra i 18 e gli 80 anni.
C
op
Per quanto riguarda l’attività di promozione della salute rivolta alla popolazione generale, un ruolo importante
è stato svolto dai MMG che, attraverso l’applicazione dei PDTA relativi alle patologie croniche, oltre al
monitoraggio e cura delle patologie hanno svolto una diffusa azione di sensibilizzazione nei confronti degli
assistiti per l’adozione di corretti stili di vita e la prevenzione del tabagismo.
Abusi, dipendenze (tabagismo e alcooldipendenze) e ludopatie: relativamente al tabagismoogni
anno, nella provincia di Como, il fumo è responsabile del 15% di decessi. L’ASL di Como individua, come
interlocutori privilegiati delle iniziative di promozione della salute in tale ambito, i pre-adolescenti e gli
adolescenti, ma anche la popolazione generale. L’iniziazione dei giovani al fumo e all’utilizzo di altre sostanze
avviene per lo più in epoca pre-adolescenziale e adolescenziale e nell’ambito del gruppo che, a questa età,
acquisisce sempre maggiore importanza. I fenomeni di abuso, riconosciuti fra i comportamenti a rischio tipici
dell’adolescenza, hanno sulla salute un impatto ampiamente documentato: da quelli immediati a quelli a
distanza nel tempo come le patologie tumorali. Si rileva come il consumo di tabacco sia sperimentato per la
28
prima volta ed aumenti in modo considerevole proprio nel periodo preadolescenziale.I dati della tabella
successiva e della tabella 27che è rappresentata in seguito riepilogano l’analisi del “Rapporto sui dati
regionali HBSCHealthBehaviour in School-agedChildren 2009 - 2010 Stili di vita e salute dei giovani in età
scolare” - http://www.ored-lombardia.org/uploads/hbsc-2009-2010-report-lombardia.pdf
Tabella 26 - Percentuale di giovani che fumano in Lombardia – Fonte dati regionali - Rapporto HBSC 2009 – 2010 Stili di vita e salute dei
giovani in età scolare
% GIOVANI CHE
FUMANO
% GIOVANI CHE FUMANO
ALMENO UNA VOLTA A
SETTIMANA
% GIOVANI CHE FUMANO
OGNI GIORNO
11-enni
0,92 %
0,38 %
0,15 %
13-enni
8,09 %
3,84%
15-enni
30,58 %
22,03 %
il
eg
al
i
FASCIA DI ETÀ
1,76%
15,49 %
fin
Da qui la scelta di mettere in campo interventi precoci che permettano ai ragazzi di sviluppare “competenze
di vita” (life skills) per fare scelte consapevoli e “sane” anche in questo ambito. Nel 2014 l’ASL ha ulteriormente
implementato gli interventi di prevenzione sulla dipendenza tabagica, da alcol e droghe nelle scuole,
promuovendo in particolare la sperimentazione regionale del programma Life Skills Training (LST) che
coinvolge attualmente 359 docenti e 2.743 studenti di scuola secondaria di primo grado. Le azioni realizzate
nelle scuole sono inserite nel programma della rete delle scuole che promuovono salute.
ai
E’ proseguita altresì l’attività di counselling nei contesti opportunistici quali gli ambulatori di Medicina dello
Sport volti a favorire la cessazione tabagica e l’invio ai servizi di cura specifici.
bi
le
Nel 2014 l’ASL oltre a continuare gli interventi di prevenzione sulla dipendenza tabagica nelle scuole ha
dedicato uno spazio significativo alla progettazione e realizzazione di interventi di contrasto nell’ambiente di
lavoro rivolti al target lavoratori.
ut
iliz
za
Sono state coinvolte una ditta del settore terziario e una ditta del manifatturiero, realtà produttive aderenti
alla Rete WHP. Individuati i soggetti fumatori questi sono stati inseriti in un programma per lo studio
sull’abitudine al fumo e sottoposti a questionario specifico, spirometrie semplici e rilevazione CO nell’espirato.
L’indagine è stata preceduta da un momento informativo/formativo al fine di illustrare lo scopo del progetto.
Gli esiti degli esami effettuati sono stati consegnati al medico competente dell’azienda e in copia ai singoli
lavoratori nel rispetto della privacy. Sono stati successivamente indirizzati al Servizio Dipendenze per l’avvio su
base volontaria di un programma di disassuefazione dal fumo. Complessivamente le azioni di counselling e
indirizzo ai servizi nel 2014 sono state implementate rispetto al 2013 e hanno coinvolto 725 soggetti.
no
n
Presso l’ASL è stato mantenuto l’accesso facilitato agli ambulatori antifumo ed è stato riproposto nel secondo
semestre a tutti i dipendenti un questionario sui determinanti di salute distribuito per misurare il numero di
fumatori presenti. Coerentemente alle indicazioni regionali, sono state inoltre avviate una serie di azioni con
l’intento di coinvolgere realtà produttive del territorio e lavoratori in programmi di promozione della salute
fondati sullo sviluppo di buone pratiche nel setting ambiente di lavoro con adesione alla Rete WHP.
C
op
ia
Tra le abitudini scorrette da contrastare si aggiunge l’abuso di sostanze alcoliche che mostra un notevole
incremento proprio nella transizione tra l’età preadolescenziale e adolescenziale.Il consumo di alcol fra gli
adolescenti è un fenomeno che non può essere sottovalutato anche perché è in questa età che si
stabiliscono i modelli di consumo che saranno poi verosimilmente mantenuti nell’età adulta.
29
Tabella 27 - Percentuale di ragazzi/e che dichiarano di bere. Fonte dati regionale Rapporto sui dati regionali HBSCHealthBehaviour in SchoolagedChildren2009 – 2010 Stili di vita e salute dei giovani in età scolare
FASCIA
DI ETÀ
%
ADOLESCENTI/GIOVANI
CHE BEVONO
SALTUARIAMENTE
ALCOLICI
%
ADOLESCENTI/GIOVANI
CHE BEVONO
FREQUENTEMENTE
ALCOLICI
% ADOLESCENTI/GIOVANI
CHE DICHIARANO DI BERE
ALCOLICI SOLAMENTE NEL
WEEKEND
% ADOLESCENTI/GIOVANI
CHE DICHIARANO DI BERE
ALCOLICI NELLA
SETTIMANA E NEL
WEEKEND
11-enni
24,90%
4,26%
5,96 %
1,16 %
13-enni
45,43%
9,53%
11,44 %
2,82 %
15-enni
44,71%
36,33%
37,24 %
8,06 %
fin
Nei box successivi sono stati rappresentati alcuni dati ISTAT relativi all’anno 2012:
il
eg
al
i
La maggior parte dei giovani consuma alcolici nel weekend e tale tendenza si accentua al crescere dell’età.
Parallelamente aumenta anche la percentuale di giovani che dichiarano di bere alcolici sia nel weekend sia
in settimana. (Rapporto sui dati regionali HBSC Health Behaviour in School-aged Children 2009 – 2010 Stili di
vita e salute dei giovani in età scolare - http://www.ored-lombardia.org/hbsc). Anche a Como l’abuso di
bevande alcoliche tra i giovani è preoccupante. Il 15% degli studenti 15 - 21 anni dichiara più di tre episodi di
ubriacatura (bingedrinking) negli ultimi sei mesi.
ai
Ha consumato almeno una bevanda alcolica il 64,6% degli italiani di 11 anni e più (pari a 34 milioni e 990 mila
persone), con prevalenza notevolmente maggiore tra gli uomini (78,3%) rispetto alle donne (51,8%). Il 23,6 % dei
consumatori (12 milioni e 800 mila persone) beve quotidianamente (35,6% tra i maschi e 12,5% tra le femmine).
Nell’ambito dell’intero decennio 2002-2012, prendendo in considerazione la popolazione di 14 anni e più, si rileva:
- la diminuzione della quota di consumatori (dal 70.2% al 66,6%);
bi
le
- la diminuzione della quota di consumatori giornalieri (dal 34,5% al 24,4%);
- l’aumento dei consumatori occasionali (dal 35,8% al 42,2%);
- l’aumento dei consumatori fuori pasto (dal 23,1% al 26,9%).
iliz
za
L’ISTAT ha rilevato altresì nel decennio 2002-2012 una forte riduzione della quota di consumatori che bevono solo
vino e birra, soprattutto fra i più giovani e le donne; e un aumento della quota di chi consuma, oltre a vino e birra,
anche aperitivi, amari e superalcolici, aumento che riguarda i giovani e i giovanissimi ma in misura maggiore gli
adulti oltre i 44 anni e gli anziani. Data l’occasionalità e la lontananza dai pasti che caratterizza spesso il consumo
di quest’ultimo tipo di bevande, i mutamenti verificatisi nella preferenza delle bevande alcoliche si associano a
una maggiore esposizione al rischio di danni alcol correlati.
I consumatori fuori pasto
n
ut
Tra i nuovi comportamenti che hanno modificato il tradizionale modello di consumo alcolico del nostro Paese,
rendendo sempre meno frequente il consumo quotidiano e moderato di vino ai pasti, il consumo fuori pasto è
sicuramente tra quelli a maggiore diffusione, soprattutto tra i giovani e i giovani adulti, che lo adottano spesso
nell’ambito di occasioni e contesti legati al divertimento e alla socializzazione.
I consumatori “bingedrinking”
C
op
ia
no
Viene definita bingedrinking una modalità di consumo alcolico che comporta l’assunzione, in un’unica occasione
e in un ristretto arco di tempo, di quantità di alcol molto elevate (convenzionalmente 6 o più unità alcoliche), con
conseguente stato di ebbrezza alcolica o ubriachezza. Si tratta di un’abitudine molto diffusa nei Paesi del Nord
Europa, da alcuni anni sempre più presente anche nel nostro Paese, inizialmente rilevabile tra i più giovani ma
ormai anche tra gli adulti, soprattutto di genere maschile. E’ un fattore di grave rischio per la salute e la sicurezza
del singolo individuo e della società, a causa della sua correlazione con gli incidenti stradali, sul lavoro e
domestici, e può avere pesanti conseguenze negative sulla vita familiare, relazionale e lavorativa sia dei bevitori
che delle loro famiglie. Nel 2012 secondo l’ISTAT fra le persone di 11 anni e più il 6,9% ha dichiarato di aver
consumato almeno una volta 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione, l’11,1% tra i maschi e il
3,1% tra le femmine. Tale prevalenza risulta inferiore a quella rilevata nel 2011, anno in cui la quota dei
consumatori bingedrinking era pari al 7,5% (12,2% tra i maschi e 3,2% tra le femmine).
Non trascurabile è il problema della incidentalità stradale. Nel 2010 nella provincia di Como gli incidenti
stradali sono stati 1.697 con 23 morti e 2.370 feriti (dati ISTAT 2010). Le fasce maggiormente soggette ad
incidentalità stradale in provincia di Como sono quelle giovanili (dai 18 ai 25 e dai 26 ai 35 anni) e il maggior
numero di ricoveri per infortuni stradali avviene nei week end.
Per quanto riguarda le rilevazioni e osservazioni raccolte dalle stesse Unità Mobili Giovani e Divertimento
territoriali i rischi più frequenti correlati al consumo di alcol e droghe sono rappresentati dalle abbuffate
alcoliche, dalle risse ed in generale dall’incidentalità stradale. Dalle misurazioni del tasso alcolico effettuate
30
sui ragazzi che spontaneamente hanno aderito emerge come sul totale delle misurazioni effettuate più del
50% siano oltre il limite legale.
A fronte del quadro appena descritto, ma anche degli interventi di contrasto attivati è importante
sottolineare come in questi ultimi anni si sia registrata una riduzione degli incidenti stradali e in particolare di
quelli correlati alla guida in stato di ebbrezza alcolica.
Tabella 28 - Trend degli incidenti stradali, con infrazione art. 186 (guida sotto l’influenza dell’alcol) e art.187 (guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti)
ANNO
INCIDENTI
PER USO DI SOSTANZE
STUPEFACENTI
INCIDENTI
PER GUIDA INFLUENZA ALCOL
Latabella 28descrive il
trend degli incidenti
stradali, con infrazione
art. 186 (guida sotto
l’influenza dell’alcol) e
art.187 (guida in stato
di alterazione psicofisica
per
uso
di
sostanze stupefacenti),
del
Codice
della
strada rilevati dalla
Polizia
Stradale
di
Como.
il
eg
al
i
INCIDENTI
STRADALI
NUMERO
% SU TOTALE
NUMERO
% SU TOTALE
2006
479
77
16,0
14
3,0
2007
393
70
17,8
15
3,8
2008
344
55
16,0
12
3,1
2009
318
52
16,3
19
6,0
2010
318
39
12,3
14
2011
240
24
10,0
10
fin
NUMERO
4,4
ai
4,2
bi
le
In relazione all’uso di sostanze illecite, i dati disponibili dipingono un quadro della situazione locale
caratterizzato da:
progressiva diffusione del consumo e del poli-consumo di sostanze nelle fasce giovanili della
popolazione, in contesti di “normalità” e con scarsissima consapevolezza del rischio;
- forte prossimità dei giovani con la disponibilità di droghe;
- tendenza alla “normalizzazione” dell’assunzione/sperimentazione di sostanze nell’ambito del contesto
sociale e familiare;
- scarsa percezione dell’illecito diffusa ai diversi segmenti d’età.
In Italia il dato sui consumi di sostanze stupefacenti indica nella popolazione generale (15 – 64 anni) una
tendenza alla diminuzione, in atto ormai da alcuni anni, e che può ritenersi confermata. Questo trend
presenta invece un andamento inverso nella popolazione studentesca 15 - 19 anni.
ut
iliz
za
-
Tabella 29 -Percentuale di studenti 15 -19 anni che hanno dichiarato di aver usato sostanze almeno una volta
nella vita (Relazione annuale al Parlamento 2014)
2013
Cannabis
Femmine %
Totale %
Maschi %
Femmine%
Totale %
29,63
19,39
24,56
31,11
22,98
27,08
2,61
1,29
1,96
2,56
1,85
2,21
ia
Stimolanti
2014
Maschi %
no
Tipo di sostanza
n
ANNO
3,8
1,72
2,77
2,84
1,55
2,20
Eroina
0,65
0,42
0,55
0,44
0,27
0,35
Allucinogeni
4,19
1,88
3,05
3,93
1,96
2,96
op
Cocaina
C
Tra i giovani infatti si riscontra una tendenza all'aumento dei consumi in particolare per la cannabis e gli
stimolanti (ecstasy e amfetamine). Dato preoccupante il facile accesso alle sostanze anche attraverso il web
(smartdrugs e cannabinoidi sintetici) e l’intensificarsi di nuove forme di dipendenza quali i comportamenti di
addiction non mediati da sostanze come il gioco d’azzardo patologico. Nel corso dell’anno scolastico 2011 –
2012 l’Istituto di Ricerca Mario Negri in collaborazione con il Dipartimento Dipendenze dell’ASL di Como ha
condotto una indagine sull’uso e l’abuso di sostanze legali ed illegali nelle scuole superiori della città di Como.
Sono stati intervistati tramite questionario anonimo circa 800 studenti e studentesse di 13 scuole dalla classe
seconda alla quinta. La fascia di età presa in considerazione è quella dai 15 ai 21 anni. A livello locale la
cannabis risulta la sostanza illecita maggiormente assunta dagli studenti: il 29,5% degli studenti delle scuole
31
superiori dichiara di averla assunta almeno una volta. Rispetto alle altre sostanze abbiamo un 2,5% degli
studenti che dichiarano l’assunzione una volta nella vita di cocaina e un 3,6% di sostanze stimolanti. Nel corso
dell’indagine locale sono stati intervistati ragazzi di una fascia di età leggermente superiore rispetto a quella
analizzata dalla ricerca nazionale. Andando a confrontare i dati possiamo comunque dire che i consumi a
livello locale sono in linea coi dati rilevati a livello nazionale. Emerge infatti dal confronto come i consumi siano
maggiori per classi di età maggiori. Aumentando l’età dei ragazzi crescono i consumi: questo sottolinea
l’importanza di attivare interventi preventivi precoci ma anche come sia necessario costruire una rete
territoriale che vada ad intercettare e agganciare precocemente quei giovani che già usano e abusano di
sostanze.
Tabella 30 - Prevalenza (%) di consumatori di sostanze stupefacenti nella popolazione
generale 15-64 anni (una o più volte negli ultimi 12 mesi). Anni 2010 e 2012
Prevalenza
Differenza
il
eg
al
i
L’analisi generale dell’andamento dei consumi di sostanze stupefacenti negli ultimi 12 mesi, riferiti alla
popolazione nazionale 15 – 64 anni, conferma la tendenza alla contrazione dei consumatori già osservata
negli scorsi due anni per tutte le sostanze considerate, anche se con intensità minore rispetto al decremento
riscontrato nel 2010. (fonte dati: Relazione al Parlamento 2013)
iliz
za
bi
le
ai
fin
In generale, tra gli adulti (a differenza di quanto
accade tra i giovani) il consumo di sostanze
Anno 2010
Anno 2012
2010 - 2012
stupefacenti diminuisce all’aumentare dell’età.
Cannabis
5,33
4,01
-1,32
Focalizzando l’attenzione sui consumi di sostanze
Cocaina
0,89
0,60
-0,29
stupefacenti nella popolazione generale 18-64
anni per fascia d’età, si osserva che, tranne per
Eroina
0,24
0,12
-0,12
gli oppioidi e gli stimolanti, l’assunzione
Stimolanti
0,29
0,13
-0,6
diminuisce all’aumentare dell’età, con differenze
statisticamente significative per la cannabis
Allucinogeni
0,21
0,19
-0,02
(tutte le fasce d’età), per la cocaina e gli
allucinogeni (tra i giovani 18-34 anni e la fascia 35-64 anni). Anche per il consumo di almeno una sostanza
illegale si osservano differenze statisticamente significative tra le fasce d’età: il 12,1% dei 18-24enni sembra
aver assunto almeno una sostanza stupefacente negli ultimi 12 mesi, il 6,1% nella fascia 25-34 anni, mentre solo
l’1,8% nell’età più adulta.
Sostanza
C
op
ia
no
n
ut
Dal 2008 l’ASL, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, realizza
periodicamente uno studio sul consumo delle principali droghe illecite nella popolazione di Como attraverso
la misurazione dei metaboliti nelle acque in ingresso al depuratore cittadino. Si è potuto così rilevare che la
sostanza più consumata nel 2008 era la cannabis seguita da cocaina, eroina e anfetamine. Paragonando i
consumi della nostra città con quelli di altre importanti capitali italiane ed estere emerge che: a Como il
consumo stimato di cocaina è risultato inferiore a quello di Milano, Lugano e Londra. I consumi di cannabis e
di eroina sono invece risultati superiori rispetto a quelli di Milano, comparabili a quelli di Lugano e inferiori a
quelli di Londra. I consumi di amfetamine a Como sono risultati superiori a quelli di Lugano e Milano ma
inferiori a quelli di Londra. Complessivamente le stime suggeriscono che a Como si consumerebbe
relativamente meno cocaina, ma più eroina e cannabis che a Milano. Le analisi ripetute nel 2009 hanno
verificato una significativa riduzione dei consumi, in particolare di eroina e cocaina. Si sono inoltre riscontrate
tracce di ketamina. Tale riduzione dei consumi viene in parte attribuito alla attuale crisi economica in corso
che può avere orientato l’uso verso sostanze meno care e in parte all’importante sforzo preventivo in atto. Nel
corso delle annualità 2011 – 2012 lo studio è stato ripetuto. Il Dipartimento Dipendenze ha infatti aderito al
progetto regionale di ricerca "Istituzione di una rete di rilevazione regionale per la stima dei consumi di
sostanze in Lombardia mediante analisi delle acque reflue. Un metodo innovativo basato sulle evidenze"
promosso dall'Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri. Il progetto per la parte delle rilevazioni delle
sostanze d'abuso nelle acque reflue si è concluso alla fine del 2012. Dallo stesso (come evidenziato nella
seguente tabella) si è potuto confermare nel 2012 rispetto al 2008, pur con oscillazioni nel corso delle
annualità, una riduzione dei consumi delle principali droghe d’abuso e in particolare di cocaina, eroina e
metamfetamine.
32
Tabella 31 - Ricerca Istituto Mario Negri - Stima dei consumi droghe d'abuso popolazione di Como attraverso la misurazione dei metaboliti
nelle acque reflue in ingresso al depuratore
2008
SOSTANZA
NOV
2009
GIU
2011
SET
2011
NOV
2011
MAR
2012
GIU
2012
OTT
2012
N. dosi per giorno / 1000 abitanti di Como
6,9
4,6
5
3,5
3,7
4,7
3,5
5
Eroina
5,3
4,1
2,3
2,1
1,4
2
2,3
3,7
Cannabinoidi
38
29,7
38,8
20,5
27,4
27,2
20,8
31,5
Metamfetamine
0,8
0,5
0,3
0,4
0,3
0,4
0,3
0,6
il
eg
al
i
Cocaina
La dimensione del fenomeno “gambling” e gioco d’azzardo patologico in Italia è difficilmente stimabile in
quanto, ad oggi, non esistono studi esaustivi del fenomeno.
La popolazione italiana totale è stimata in circa 60 milioni di persone, di cui il 54% ha giocato
d’azzardo, cioè spendendo denaro, almeno una volta negli ultimi 12 mesi
fin
La stima però dei giocatori d’azzardo “problematici”, a forte rischio evolutivo, varia dall’1,3% al 3,8% della
popolazione generale mentre la stima dei giocatori d’azzardo “patologici” (cioè con una vera e propria
malattia di dipendenza)varia dallo 0,5% al 2,2% (DPA, Ministero della Salute, 2012).
bi
le
ai
Regione Lombardia ha la maggiore spesa assoluta per gioco d’azzardo, 14,8 miliardi nel 2011, ed è la quarta
regione italiana per spesa pro capite. La provincia di Pavia è al primo posto in Italia come spesa pro capite
(2.125 euro) ma è subito seguita al secondo posto da Como (1.504 euro nel 2010, 1.884 euro nel 2011 e 1.924
euro nel 2012; + 27,9% rispetto al 2010). La spesa maggiore a Como è per le slot seguite da gratta e vinci e
lotto. Nel 2011 per il gioco d’azzardo a Como sono stati spesi 1 miliardo e 40 mila euro (+ 25,4% rispetto al 2010).
no
n
ut
iliz
za
Da alcune osservazioni inoltre emergerebbe che il 60% degli introiti totali da gioco (almeno per quanto
riguarda le slot machine) sarebbero alimentati proprio da questa classe minoritaria di giocatori patologici più
vulnerabili. Nella popolazione studentesca la pratica del gioco d’azzardo è stata dichiarata dal 49,4% degli
intervistati. Questa popolazione è composta da una quota di giocatori sociali (39,0%), da giocatori
problematici (7,2%) e da giocatori patologici (3,2%). I soggetti di genere maschile hanno una prevalenza di
gioco nettamente superiore rispetto a quelli di genere femminile (59,2% vs. 37,1%). Un’interessante, anche se
preoccupante, associazione è stata trovata tra frequenza della pratica del gioco d’azzardo e consumo di
sostanze che evidenzia una correlazione lineare tra le due condizioni sia nella popolazione giovanile (15-19
anni) che generale (15-64 anni). (Indagine SPS-DPA del 2013 popolazione 15-19 anni). Una analoga
osservazione è stata rilevata sulla popolazione generale 18-64 anni. Il gioco d’azzardo si presenta come un
fenomeno di dimensioni rilevanti e in continua e forte espansione che sta assumendo negli ultimi anni anche
in provincia di Como implicazioni di carattere economico, sanitario e sociale di proporzioni importanti per la
popolazione coinvolta.La sua legalizzazione, la continua differenziazione dei giochi esistenti e la diffusione
capillare di luoghi dove giocare sono i principali fattori che hanno determinato un aumento notevole del
numero dei giocatori con un forte rischio di evoluzione verso una situazione problematica o francamente
patologica.
C
op
ia
Il quadro rappresentato richiede che un approccio preventivo dei fenomeni di consumo di sostanze
psicoattive legali ed illegali e da comportamenti non mediati da sostanze (ovvero gioco d’azzardo
patologico) nella popolazione generale possa contare sul coinvolgimento e il raccordo di tutte le energie
istituzionali, culturali e sociali presenti sul territorio provinciale; pertanto l’ASL si è impegnata nel corso del 2014
in azioni di valorizzazione e sviluppo della Rete Territoriale di prevenzione attraverso il progetto “Rete
Regionale della prevenzione delle dipendenze”, sviluppando il proprio ruolo di regia e definendo con le altre
articolazioni ASL e altri enti nel contesto del “Comitato Rete Territoriale Prevenzione” il Piano Locale della
Prevenzione 2014-2015 (delibera n. 786 del 17/12/14). Nel 2014 sono proseguiti nelle scuole secondarie di
primo e secondo grado in implementazione i programmi preventivi regionali (Life Skill Training Program e
Unplugged) in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Medica, l’Ufficio Scolastico Provinciale e la
Rete delle Scuole che promuovono salute. Sono stati curati vari momenti formativi a supporto degli adulti con
un ruolo educativo e si è attivata una specifica collaborazione con alcune Associazioni di famiglie che
operano sul territorio provinciale. E’ proseguito il progetto di prevenzione selettiva e riduzione dei rischi “Party
con noi” che ha permesso di raggiungere oltre 3.500 giovani ed il Progetto Prefettura in collaborazione tra
33
% di scuole primarie e secondarie coinvolte in
interventi preventivi su droghe, alcool, gioco
d’azzardo patologico e incidentalità stradale
80%
(avanzamento 2008
– 2014)
% di scuole secondarie di primo grado
coinvolte nella sperimentazione LIFE SKILL
TRAINING PROGRAM
36%
(avanzamento 2011
– 2014)
% di scuole secondarie di secondo grado
coinvolte nella sperimentazione UNPLUGGED
EUDAP
10%
(avanzamento 2011
– 2014)
za
8.856
- 6.993 studenti
- 828 insegnanti
- 1.035 genitori
iliz
n. studenti, genitori, insegnanti delle scuole
primarie e secondarie raggiunti da interventi
preventivi su droghe, alcol, gioco d’azzardo
patologico e incidentalità stradale
RISULTATO RAGGIUNTO
Raggiungimento capillare delle scuole del
territorio di diverso ordine e grado
ai
TARGET RAGGIUNTO
2014
Attivazione e corretta implementazione del
Life Skill Training Program (programma di
validata efficacia) nelle scuole aderenti
bi
le
INDICATORE
fin
Tabella 32- Indicatori di risultato ed efficacia degli interventi di prevenzione delle dipendenze
il
eg
al
i
Sert, Consultori Familiari e Prefettura di Como “Spazio In-Dipendenze Giovanili” per la presa in carico precoce
di giovani segnalati per consumo di sostanze e il Progetto adolescenti “Co-adattamenti”. E’ stato inoltre
definito il Piano di Intervento territoriale sul gioco d’azzardo patologico: il Piano, deliberato dall’ASL con
provvedimento n. 45 del 30.01.2014 ai sensi della DGR n. 856/2013 e condiviso con la Conferenza dei Sindaci,
è stato realizzato in collaborazione con gli Uffici di Piano, gli Enti Locali, l’Ufficio Scolastico e le Associazioni.
Sono state realizzate diverse iniziative di prevenzione del gioco d’azzardo patologico: eventi informativi e
conferenze spettacolo di informazione e sensibilizzazione sul gioco d’azzardo rivolti alla popolazione generale
e a docenti e studenti delle scuole che hanno permesso di raggiungere oltre 2.700 persone; interventi
preventivi nel contesto scolastico; realizzazione di incontri per i sindaci e gli amministratori locali e per gli
operatori sociali dei comuni e degli ambiti territoriali; realizzazione di eventi informativi - formativi per i volontari
delle associazioni anziani e per gli anziani stessi. E’ stato predisposto e divulgato specifico materiale
informativo sui rischi del gioco d'azzardo e i servizi di cura. Nel corso delle diverse iniziative informative e
formative realizzate con la collaborazione di Uffici di Piano, Comuni, Medici di Medicina Generale, Scuole,
Associazioni sono state distribuite sul territorio n. 21.000 brochure. Nella Tabella seguente vengono riportati gli
indicatori in avanzamento 2014 delle principali azioni di contrasto realizzate dal Dipartimento Dipendenze ASL
in collaborazione e integrazione con le altre articolazioni aziendali ed Enti del territorio.
Attivazione e corretta implementazione del
programma Unplugged nelle scuole aderenti
Attivazione dei docenti quali moltiplicatori
dell’azione preventiva, sensibilizzazione dei
genitori e sviluppo delle abilità di vita (life skill)
degli studenti
> 1.210
(avanzamento 2009
– 2014)
Intervento precoce sui giovani consumatori
di sostanze
n. giovani contattati nei contesti del
divertimento tramite progetti di prevenzione
selettiva e riduzione dei rischi
29.571
(avanzamento 2010
– 2014)
Realizzazione di interventi preventivi rivolti ai
giovani nei contesti dei locali del
divertimento notturno
n. soggetti alla guida sottoposti a controlli
stradali e accertamenti tossicologici (Progetto
DOS Prefettura/FFOO/SerT/Comune di Como
e Cantù)
16.269
(avanzamento 2009
– 2014)
Potenziamento dell’azione di contrasto
dell’incidentalità stradale correlata ad alcol
e droghe attraverso la collaborazione tra
FFOO e SerT
452
(avanzamento
2011- 2014)
Sviluppo della Rete Territoriale di Prevenzione
e ampliamento dei contesti di intervento
preventivo
n. di amministratori, operatori e popolazione
generale raggiunti tramite interventi specifici
di sensibilizzazione, informazione e formazione
sul gioco d’azzardo patologico
1.138
(avanzamento 2013
- 2014)
Promozione di azioni di sensibilizzazione e
corretta informazione sul tema del gioco
d’azzardo patologico
n. brochure distribuite nella campagna
informativa “Azzardo: conosci le regole del
gioco”
> 24.000
(avanzamento 2013
- 2014)
Implementazione di una azione informativa
specifica sul gioco d’azzardo patologico e sui
servizi di cura presenti sul territorio
ia
no
n
ut
n. giovani consumatori di droghe 14-24 anni
contattati da “Spazio In- Dipendenze
Giovanili”
C
op
n. educatori informali e operatori formati
34
il
eg
al
i
Attività di prevenzione nel rapporto “uomo-animale”: Nell’ambito delle attività di promozione della
salute sviluppate nel corso del 2014 si collocano anche iniziative orientate ad un sempre miglior rapporto
“uomo-animale”. Nello specifico due medici veterinari dipendenti,esperti in comportamento animale, hanno
tenuto 4 incontri a titolo gratuito con proprietari di cani ai fini dell’ottenimento del patentino previsto dalle
norme vigenti e 2 incontri con proprietari di gatti. In totale hanno partecipato e sostenuto l’esame finale 37
proprietari di cani e 33 proprietari di gatti. Attività analoga sempre nell’ottica di migliorare il rapporto “uomoanimale”, è stata svolta in collaborazione con la “Rete delle scuole che promuovono salute” nell’ambito del
progetto “Abbaio ma non mordo”, rivolto alle scuole primarie 2° ciclo e secondarie di 1° che si è
concretizzato attuando una serie di incontri rivolti ad insegnanti, studenti e famiglie presso le scuole della rete
e nella condivisione e presentazione di un video.
-
4 incontri serali nelle Scuole di Binago, Luisago,Inverigo e Cassina Rizzardi
-
6 incontri con rete SPS su bando Expo 2015 e relativa piattaforma interattiva
-
5 Incontri su “ Promozione salute "
-
Video “Abbaio ma non mordo“ presentato a “Guadagnare Salute” ad Orvieto
C
op
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le
ai
fin
Per quanto concerne la Sicurezza Alimentare nel corso dell’ anno 2014 si sono tenuti con le Associazioni e le
Organizzazione degli operatori del settore 3 incontri riguardanti la presentazione del manuale HACCP
semplificato per le piccole imprese inserito nell’ambito dei progetti di semplificazione previsti dalla DGR n°
1105 del 20.12.2013. Sono continuati nel corso del 2014 gli incontri con gli allevatori organizzati dall’ APA, su
aspetti di attualità quale il benessere animale e l’autocontrollo delle produzioni. Presso i Distretti Veterinari gli
allevatori sono stati coinvolti in incontri dedicati alla gestione delle anagrafi zootecniche informatizzate.
Ulteriori attività di aggiornamento si sono tenute nei confronti dei Medici Veterinari Liberi Professionisti in
riferimento alla corretta gestione dell’Anagrafe Canina Regionale.
35
MALATTIE INFETTIVE NELLA PROVINCIA DI COMO
Malattie infettive
iliz
za
bi
le
ai
fin
Grafico 26 – Numero notifiche di malattie infettive ASL della Provincia di Como – Anni 2006 - 2014
il
eg
al
i
Nel corso dell’anno 2014 è proseguito l’utilizzo dell’applicativo MAINF, in uso dall’anno 2006, per la
registrazione e notifica delle malattie infettive soggette a segnalazione obbligatoria. Tramite l’inserimento di
informazioni standardizzate e la validazione dei dati secondo criteri predefiniti è così possibile effettuare
un’elaborazione statistica periodica utile per delineare un quadro aggiornato del contesto epidemiologico
locale sulla base del quale pianificare gli interventi di prevenzione, con particolare riguardo alle strategie di
offerta vaccinale per le malattie prevenibili con vaccinazione.
n
ut
Da una prima analisi dei dati relativi alla totalità delle segnalazioni di malattia infettiva pervenuti nell’anno
2014 si osserva una significativa riduzione numerica rispetto agli anni precedenti. Ciò è in gran parte da
imputarsi all’importante riduzione delle segnalazioni di malattie esantematiche infantili quali varicella (da 1535
casi nel 2013 ai 742 nel 2014) e scarlattina (da 459 casi a 209), imputabile verosimilmente al tipico andamento
ciclico di tali patologie.
no
Di seguito alcune considerazioni e valutazioni di carattere generale:
i tassi di incidenza delle patologie infettive più comuni riferiti agli ultimi 5 anni in relazione all’età, indicano:

ia
CLASSI D’ETA’
Bambini e Adolescenti
Prevalgono patologie di tipo esantematico e gastroenterico
Giovani adulti
Si riscontrano più frequentemente casi di morbillo, di malattia invasiva da
meningococco e, soprattutto se stranieri, di tubercolosi
Fascia d’età intermedia
(tra i 30 e i 45 anni)
Si concentrano i casi di nuova sieropositività HIV e sifilide
Anziani
oltre i 65 anni
Prevalgono patologie quali la diarrea infettiva da Clostridium Difficile, la
legionellosi e la polmonite invasiva da pneumococco
op
C

PATOLOGIE
Le patologie prevenibili con vaccinazione più frequentemente notificate nel nostro territorio così come in
quello regionale, sono le malattie esantematicheinfantili; mantengono tuttavia un carattere
francamente epidemico solo la varicella (ad oggi in Regione Lombardia, diversamente da altre realtà
regionali, non ancora oggetto di offerta attiva ai nuovi nati) e, in misura minore, la scarlattina mentre
pertosse, morbillo, rosolia e parotite, grazie al raggiungimento di buoni tassi di copertura per il vaccino
36
C
op
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le
ai
fin
il
eg
al
i
MPR nella popolazione infantile, risultano numericamente contenute con conseguente riduzione
dell’incidenza di complicanze e di ospedalizzazione. Altrettanto basse rispetto al periodo precedente
l’introduzione di massa delle rispettive vaccinazioni si mantengono i casi di epatite B edi malattia invasiva
da HaemophilusInfluenzaedi tipo b.

L’analisi delle patologie trasmesse da alimenti conferma una stabilità in generale dei tassi di
segnalazione ed una certa difficoltà ad identificare la fonte di contagio. Per quanto riguarda il recente
andamento epidemiologico dell’epatite A si evidenzia come nell’anno 2014 si sia progressivamente
spento il focolaio internazionale verificatosi in relazione alla distribuzione sul mercato di frutti di bosco
surgelati provenienti da paesi dell’Est europeo contaminati dal virus dell’epatite A. Pertanto si è verificata
una riduzione dei casi nel 2014 rispetto al 2013 con 7 casi complessivi in linea con la consueta incidenza
media pari a 9 casi/anno(1,5 /100,000 ab.) La malattia si caratterizza di fatto nel nostro territorio come
patologia da importazione interessando prevalentemente soggetti di nazionalità straniera e di età
inferiore ai 15 anni che hanno contratto l’infezione perlopiù durante un soggiorno temporaneo nel paese
d’origine. Nell’anno 2014 due casi in due fratelli frequentanti la scuola primaria ha determinato la
necessità di un intervento allargato all’intera comunità scolastica con esecuzione di vaccinazione post
esposizione a circa 160 bambini compagni di scuola con un importante impatto sulla comunità. Per
questo motivo continua l’offerta vaccinale attiva e gratuita ai bambini immigrati.

L’analisi demografica locale evidenzia un importante flusso migratorio nel territorio provinciale
proveniente da Paesi in via di sviluppo o comunque ad alta endemia tubercolare. La popolazione
straniera residente in Provincia di Como è pari al 7% circa. La valutazione delle notifiche di malattia
tubercolare peraltro evidenzia che negli ultimi cinque anni i casi registrati in “cittadini immigrati” hanno
rappresentato nel complesso oltre il 50 % del totale dei casi segnalati. Ciò evidenzia la necessità dello
sviluppo di programmi di controllo e prevenzione mirati nei confronti di tale target di popolazione a
maggior rischio con il coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle associazioni di volontariato così
come previsto dalla DGR n. IX/4489 del 13/12/2012. In tale ottica nel corso dell’anno 2014 è stato dato
impulso al controllo preventivo tubercolare su tutti i migranti provenienti dal Nord Africa mediante la
stesura di un Protocollo Sanitario d’Intesa tra Asl e Prefettura in base al quale sono stati sottoposti a
sorveglianza sindromica e screening tubercolare circa 300 soggetti. L’attività di screening è stata inoltre
estesa a tutti gli ospiti che accedono al dormitorio pubblico cittadino in quanto soggetti fragili e quindi
considerati a rischio tubercolare.
Relativamente alle malattie sessualmente trasmissibili, il numero dei casi segnalati di AIDS – 12 nell’anno 2013 rileva un andamento sostanzialmente costante rispetto al trend degli ultimi anni. Si conferma la maggiore
incidenza di malattia nel sesso maschile e nelle fasce di età intermedie (età mediana 47 anni); il rischio
prevalente è legato all’attività sessuale non protetta. In due terzi dei soggetti la diagnosi è coincisa con il
primo riscontro di sieropositività a conferma del dato, su base nazionale, secondo il quale in due terzi dei casi
di AIDS la condizione di sieropositività è conosciuta tardivamente con conseguente rischio di contagio per i
partner ed impossibilità da parte del paziente di usufruire dei benefici delle terapie prima dell’esordio della
malattia. A seguito del diffondersi di schemi terapeutici efficaci, se applicati in fase precoce, si conferma il
mutamento del quadro prevalente di manifestazione dell’Aids non più definibile come “malattia acuta”, ma
come patologia cronica a lenta evoluzione, insorgente mediamente in una fascia d’età più avanzata rispetto
al passato (40-50 anni). Come noto i casi di Aids segnalati non sono indicativi della reale diffusione
dell’infezione, in quanto, alcuni soggetti permangono anche per molti anni senza evolvere nella forma
conclamata. Per tale motivo il Ministero della Salute con il DM del 31 marzo 2008, ha istituito il Sistema di
Sorveglianza Nazionale delle nuove diagnosi di Infezione da HIV, provvedendo ad aggiungere tale infezione,
documentata a livello sierologico, all’elenco delle malattie infettive sottoposte a notifica obbligatoria. Tale
rilevazione consente di ottenere dati significativi, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche
qualitativo, relativi al comportamento cui può essere attribuito il contagio avvenuto, per meglio indirizzare gli
interventi preventivi e di educazione sanitaria ai gruppi a maggior rischio di esposizione.
Circa un quarto dei soggetti interessati sono di nazionalità straniera; prevale nettamente il sesso maschile e
l’età media di incidenza è di circa 35 anni. L’infezione è stata contratta prevalentemente attraverso rapporti
eterosessuali non protetti ed in minor misura rapporti omosessuali; in più di un terzo dei casi la diagnosi risulta
tardiva.
37
Nuove HIV positività per sesso
Grafico 27 – Nuove HIV positività per sesso – Anni 2009 - 2013
35
30
25
20
Maschi
15
Femmine
il
eg
al
i
10
5
0
2009
2010
2011
2012
2013
za
bi
le
ai
fin
Grafico 28 – Modalità di esposizione HIV – Periodo Anni 2009 – 2013
no
n
ut
iliz
Al fine di incentivare l’esecuzione dei
Consolidamento della rete MTS e ottimizzazione dell’offerta del test HIV in
test diagnostici nella popolazione per
collaborazione con l’Azienda Ospedaliera S. Anna
giungere ad una diagnosi precoce,
che consenta di intraprendere la terapia in modo efficace e nel contempo l’adozione di idonei
comportamenti per ridurre la diffusione del contagio come da indicazioni regionali – Decreto n° 11572 del
novembre 2010 – è attivo dal 23 aprile 2012 presso l’ex ospedale S.Anna l’ambulatorio MTS, gestito dal
Dipartimento di Prevenzione Medico dell’Asl, finalizzato all’esecuzione di counseling e test sierologici per HIV e
malattie sessualmente trasmesse in forma anonima e gratuita in stretta integrazione con il centro specialistico
ospedaliero di secondo livello. Complessivamente a tutto il 2014 gli accessi al Centro sono stati oltre 1.000.
Tabella 33 – Accesso al Centro MTS – Anni 2011 - 2014
ia
Accessi al Centro MTS
ANNO 2011
ANNO 2012
ANNO 2013
ANNO 2014
56
248
380
406
C
op
All’attività ambulatoriale è stata affiancata inoltre negli anni 2013 - 2014 un’innovativa attività di promozione
alla salute mirata sul tema MTS che tra l’altro si è concretizzata nella progettazione e attivazione, in
conformità agli standard previsti dalla Rete SPS Lombardia, di un intervento di promozione della salute
integrato e partecipativo, denominato “MaTuLoSai” rivolto agli studenti frequentanti nell’anno scolastico
2013-2014 il secondo anno di un Istituto Tecnico del territorio.
38
Vaccinazioni
COPERTURE ASL
VACCINAZIONE E COPERTURA ATTESA
MORBILLO - PAROTITE - ROSOLIA: 1.A DOSE ≥ 95%
92%
PNEUMOCOCCO: 1.A DOSE ≥ 70%
89%
MENINGOCOCCO C: 1.A DOSE ≥ 70%
bi
le
96%
ai
AL 31.12.2014
ESAVALENTE (POLIO-DIFTO-TETANO-PERTOSSE-EPATITE BHIB) 3.A DOSE ≥ 95%
fin
Tabella 34 – Percentuale di vaccinazione e copertura attesa – Dati al 31.12.2014
il
eg
al
i
L’attività vaccinale costituisce uno dei settori di impegno prioritario delle azioni di prevenzione. Il settore
vaccinale è strutturato ed ha consentito di mantenere, per le vaccinazioni raccomandate dell’infanzia, livelli
di copertura in linea con le indicazioni regionali ed un adeguato monitoraggio dei risultati. Nel 2014 sono
proseguite le attività di offerta attiva delle vaccinazioni. Particolare attenzione è stata rivolta al target dei
bambini (0-14 anni) a rischio per patologia di base per la cui individuazione sono stati coinvolti attivamente i
Pediatri di Famiglia del territorio come da specifico progetto condiviso con il Dipartimento di Cure Primarie.
Sono state altresì attuate, in stretta sinergia con Pediatri di famiglia, azioni specifiche di sostegno al
raggiungimento e/o mantenimento delle coperture vaccinali nell’infanzia in ottemperanza a quanto stabilito
dalla DGR IX/4475 del 05/12/2012 recepita nel Piano Attuativo Locale Asl Como – Del. n. 374 del 26/06/2013.
Altro target oggetto di particolare attenzione è quello dei migranti cui viene offerta la vaccinazione
antidifterico – tetanica – poliomielitica anche in ordine ad uno stato di emergenza internazionale
recentemente segnalato da OMS in relazione alla circolazione di virus Polio selvaggi in alcuni paesi
extraeuropei.
80%
MORBILLO - PAROTITE - ROSOLIA: 2.A DOSE ≥ 95%
95%
za
POLIO 4.A DOSE ≥ 95%
92%
HPV - 1.A DOSE > 80%
iliz
HPV - 3.A DOSE ≥ 70%
71%
86%
ut
DITE – 5.A DOSE ≥ 85%
70%
NEOPLASIE NELLA PROVINCIA DI COMO
n
Neoplasie (attività registro tumori)
C
op
ia
no
Nel 2014 la Struttura Registro Tumori e Screening ha completato l’incidenza 2003-2009 e registrato i casi di
tumore alla mammella e al colon retto del 2010, sedi oggetto di programmi di screening. Ha partecipato a
convegni ed effettuato approfondimenti sul tumore gastrico, polmonare e mesotelioma. Per quest’ultimo ha
partecipato ad uno studio ad alta risoluzione (LUME) promosso dalla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei
Tumori di Milano su pazienti lungo sopravviventi nel mesotelioma pleurico. Ha inoltre fornito i propri dati a
livello nazionale (AIRTUM – CCM) per gli studi epidemiologici oncologici condotti sulle aree coperte da Registri
Tumori accreditati. A livello internazionale ha collaborato allo studio “Progetto Concord-2” (Union for
International Cancer Control) sulla sopravvivenza dei tumori dello stomaco, colon, retto, fegato, polmone,
mammella, cervice uterina, ovaio, prostata e sangue. Per promuovere una maggiore conoscenza e
consapevolezza sui tumori ha presentato alla popolazione una relazione sul tumore dello stomaco con
datiepidemiologici della provincia di Como e indicazioni sugli stili di vita.
Incidenza
Nel periodo di incidenza disponibile, 2003-2009, in provincia di Como sono stati diagnosticati 24.170 nuovi
tumori pari a circa 3.450 nuovi casi/anno. Il sesso maschile contribuisce per il 54,68% dei casi. Il tasso di
incidenza standardizzato sulla popolazione europea per 100.000 abitanti è risultato essere di 512,4 per gli
uomini e 358,2 per le donne. I tumori si confermano essere più frequenti negli anziani e grandi anziani; solo il
0,4% si sviluppa sotto i 15 anni essendo è un evento assolutamente raro.
39
iliz
za
bi
le
ai
fin
Grafico 30 – Incidenza media dei tumori nelle donne(escluso cute non melanoma) - periodo 2006-2009
il
eg
al
i
Grafico 29 – Incidenza media dei tumori negli uomini (escluso cute non melanoma)- prime 15 sedi - periodo 2006-2009
Tabella 35 – Primi 4 tumori più frequenti negli uomini e % sul totale dei tumori, suddivisi per fascia d’età - periodo 2006-2009
15-44
Testicolo
(15,13 %)
no
Melanoma
(9,23 %)
ia
2°
55-64
65-74
75 +
Prostata
(11,22 %)
Prostata
(20,67 %)
Prostata
(24,04 %)
Polmone
(15,66 %)
Polmone
(9,59 %)
Polmone
(12,41 %)
Polmone
(13,19 %)
Prostata
(14,23 %)
3°
Linfoma nonHodgkin
(8,46 %)
Colon
(6,76 %)
Vescica
(8,99 %)
Vescica
(8,26 %)
Colon
(8,6 %)
4°
Hodgkin
(6,03%)
AVDR : Alte Vie
Digerenti e
Respiratorie
(5,65 %)
Colon
(7,98 %)
Colon
(7,89 %)
Vescica
(8,55 %)
op
C
45-54
n
1°
ut
UOMINI
40
Tabella 36 – Primi 4 tumori più frequenti nelle donne e % sul totale dei tumori, suddivisi per fascia d’età - periodo 2006-2009
DONNE
45-54
55-64
65-74
75 +
1°
Mammella
(37,81 %)
Mammella
(42,57 %)
Mammella
(33,73 %)
Mammella
(25,33 %)
Mammella
(18,05 %)
2°
Melanoma
(8,95 %)
Tiroide
(5,54 %)
Colon
(7,37%)
Colon
(9,43 %)
Colon
(11,01 %)
3°
Tiroide
(7,26 %)
Colon
(5,25 %)
Corpo dell'utero
(6,94 %)
Polmone
(5,46%)
4°
Cervice uterina
(6,24 %)
Corpo dell'utero
(4,65 %)
Polmone
(5,07 %)
Corpo dell'utero
(5,08 %)
il
eg
al
i
15-44
Stomaco
(5,90 %)
fin
Mortalità
Polmone
(5,63 %)
ai
Nel periodo considerato, 2003-2009, la mortalità per tumore negli uomini è stata di 6.346 casi, con un tasso std
europeo di 225.2/100.000; nelle donne il totale è stato di 5.024 casi con un tasso std europeo di 126/100.000.
Complessivamente si tratta di circa 1.600 casi/anno.
Prime quattro sedi per tasso di mortalità, standardizzato sulla popolazione europea su 100.000 abitanti:
negli uomini: polmone (59,3), colon (19,2), fegato (17,7), stomaco (16,9), prostata (16.6);
nelle donne: mammella (24,8), polmone (13,4), colon (12,1), pancreas (9,0).
bi
le


Sopravvivenza
iliz
za
In provincia di Como la curabilità di molti tumori ha raggiunto livelli di assoluta eccellenza grazie alla diagnosi
precoce ed alla buona efficienza ed efficacia del sistema sanitario. Il progressivo miglioramento di
sopravvivenza, evidente a livello nazionale e locale, è generalmente attribuito all’azione sinergica delle cure
e dei programmi di diagnosi precoce.
ut
La Sopravvivenza Osservata a 5 anni (SO5) dalla diagnosi per i pazienti diagnosticati nel periodo 2003-2009 è
stimabile intorno al 48,8% nei maschi e 56,8% nelle femmine.
Tabella 37– Sedi a migliore e a peggiore prognosi di sopravvivenza suddivisa per sesso
UOMINI
n
SEDI
Peggiore prognosi
41
SO5
SEDI
SO5
Testicolo
94 %
Tiroide
91,3 %
Tiroide
85 %
Melanoma
83,4 %
Prostata
80,9 %
Mammella
81,1 %
Linfoma di Hodgkin
79,3 %
Linfoma di Hodgkin
77,6 %
Melanoma
77,6 %
Corpo dell’utero
76,9 %
Pancreas
3,2 %
Pancreas
3,5 %
Colecisti
9,6 %
Mesotelioma
4,4 %
Mesotelioma
9,8 %
Colecisti
4,6 %
Esofago
11 %
Fegato
11,6 %
Polmone
11,1 %
Cervello
9,8 %
Cervello
12 %
Esofago
13,6 %
Fegato
14,6 %
Polmone
16,9 %
no
C
op
ia
Migliore prognosi
DONNE
Il progressivo miglioramento di sopravvivenza, evidente a livello nazionale e locale, è generalmente attribuito
all’azione sinergica delle cure e dei programmi di diagnosi precoce.
Adesione alle attività di screening
I dati sull’attività di screening evidenziano come l’ASL sia stata in linea con gli obiettivi regionali di adesione
(>= 60% per la mammella e >= 45% per il colon-retto).
Tabella 38 – Estensione e tassi di adesione corretti – Anni 2013 e 2014 (dato provvisorio)
SCREENING
2013
Mammografico
Colon-Rettale
TASSO DI
ADESIONE
CORRETTO
ANNO
2013
il
eg
al
i
TASSO DI
ADESIONE
CORRETTO
ANNO
(dato provvisorio)
38.835
pari a circa
38.934
pari a circa
donne invitate
il 62%
donne invitate
il 62,6%
61.351
pari a circa
83.743
pari a circa
soggetti invitati
il 56%
soggetti invitati
il 50%
fin
Cancri Intervallo mammella
Tabella 39 - Cancri di intervallo – Periodo 2004 - 2010
CA
ATTESI
Anni 2004-2006
7.549
Anni 2006-2007
19.465
Anno 2008
15.258
18.877
OSSERVATO/ATTESI
OSSERVATI
OSSERVATO/ATTESI
22
5
22,1 %
11
48,7 %
58
5
8,5 %
13
22,2 %
45
10
22,1%
14
30,9 %
56
5
8,9 %
17
30,5 %
58
2
3,42 %
19
32,5 %
ut
no
ia
Anno 2009
19.326
op
Anno 2010
INCIDENZA PROPORZIONALE
2° ANNO
OSSERVATI
n
PERIODO
INCIDENZA PROPORZIONALE
1° ANNO
iliz
MX
ESEGUITE
za
bi
le
ai
L’ASL ha proseguito con il monitoraggio dei cancri di intervallo (CI); si tratta dei cancri che si manifestano
nell’intervallo tra un episodio di screening “negativo” e l’episodio successivo (nei due anni successivi). Per il
tumore mammario, secondo le Linee Guida Europee, il loro numero non dovrebbe superare nel primo anno il
30% dei casi attesi in assenza di screening, e nel secondo anno il 50%. I valori di riferimento vogliono significare
che è inevitabile la presenza di CI per motivi sia epidemiologici che di difficoltà diagnostiche ma che il loro
numero deve essere contenuto e in proporzione all’incidenza attesa in una determinata popolazione. Nel
2014 sono stati ricercati e revisionati i CI appartenenti alla coorte delle donne con esito negativo alla
mammografia eseguita nel 2010. Nella tabella sottostante è rappresentata l’incidenza proporzionale dei CI,
effettuata nelle cinque coorti di screening: 2004-06; 2006-07; 2008; 2009 e 2010.
C
La ricerca e revisione dei CI è attività fondamentale per il monitoraggio della performance non solo dei
radiologi ma anche dell’intero programma di screening, insieme agli altri indicatori noti. I dati presentati
confermano una buona sensibilità.
Cancri Intervallo colon-retto
Lo screening colon rettale a Como è stato avviato nel maggio 2006; a fine 2007 è stato completato il primo
round. Da allora l’ASL assicura la chiamata con SOF (Sangue Occulto Fecale) ogni due anni ai residenti di età
50-69 anni. Nel 2013 la popolazione target si attestava su 153.148 residenti.
La ricerca dei cancri Intervallo sia al primo che al secondo livello è stata svolta per la prima volta nel 2014
seguendo le indicazioni GISCoR (Gruppo Italiano Screening ColoRettale); lo studio riguarda la coorte soggetti
42
screenati nel 2007 con esito negativo. Per la ricerca dei CI si sono utilizzate le SDO e il Registro Tumori; come
per il mammografico è stata fatta una puntuale ricerca dei referti per precisare se in situ o invasivo e la data
di diagnosi. In alcuni casi si è chiesta la cartella sanitaria agli Ospedali. Per il calcolo dell’incidenza
proporzionale si è utilizzato il tasso di incidenza grezzo del tumore del colon retto del Registro Tumori, anni
2003-2006, periodo antecedente l’inizio del programma di screening. Il computo è stato effettuato con un
modello semplificato rispetto a quello indicato nel manuale GISCoR utilizzando un valore di incidenza atteso
medio per uomini e donne; inoltre si è considerato trascurabile l’errore derivato da possibili perdite al followup. Lo stesso vale per quanto riguarda la correzione della coorte per effetto dell’invecchiamento.
Tabella 40- Cancri di intervallo casi osservati e attesi
tasso grezzo 2003-06
attesi
osservati 1° anno
50-54
5.862
61,9
3,6
55-59
6.811
85,0
5,8
4
60-64
6.105
135,9
8,3
1
65-69
5.547
202,4
11,2
4
Totale
24.325
28,94
9
Tabella 41– Calcolo incidenza proporzionaleal 1° e 2° anno e sensibilità
2° anno
13,82%
TOTALE incidenza
44,92%
TOTALE sensibilità
77,54 %
1
3
4
13
bi
le
31,10%
Tot.
ai
Osservati/ Attesi
1° anno
osservati 2° anno
il
eg
al
i
esaminati
fin
fasce età
iliz
za
Per il colon-retto non si hanno al momento a disposizione standard di riferimento. Per questo è più difficile la
valutazione della performance. I CI da SOF negativo sono stati in totale tredici con una sensibilità del
programma pari al 77,54%, non molto diversa dall’esperienza del Veneto, capofila in Italia (sensibilità biennale
circa 78 %). I CI al secondo livello riguardavano quattro casi di cui tre risultavano avere un adenoma ad alto
rischio (follow-up a tre anni) e uno solo rispettava il criterio di colonscopia negativa per adenomi o
carcinoma, con diagnosi di polipo iperplastico.
ut
PRESTAZIONI FARMACEUTICHE
n
Erogazione diretta prestazioni farmaceutiche
no
L’ASL di Como nell’ambito di patologie molto specifiche e di particolare gravità, che per loro complessità
clinica non trovano risposte e cure nelle farmacie territoriali, è impegnata direttamente nel garantire il
trattamento terapeutico e farmacologico appropriato a tutti i pazienti che ne richiedono la necessità
attraverso prescrizione specialistica.
C
op
ia
In particolare nella tabella successiva si evincono le tipologie e i volumi di pazienti affetti da patologie per le
quali l’ASL eroga direttamente prestazioni farmaceutiche e che impegnano la stessa ASL nell’utilizzo di un
numero importante di risorse umane ed economiche.
43
Tabella 42 – Erogazione diretta prestazioni farmaceutiche anno 2014
PAZIENTI
Pazienti in Ossigenoterapia domiciliare meccanica
2.379
Pazienti in Ventiloterapia domiciliare meccanica
1.976
401
Pazienti affetti da fibrosi cistica
52
Pazienti laringectomizzati
231
Pazienti diabetici dotati di microinfusore
188
Pazienti emofilici
39
Pazienti affetti da malattia rara
12
Pazienti affetti da gravissime patologie
47
Pazienti affetti da talassemia
22
Pazienti in nutrizione enterale e parenterale domiciliare
729
Pazienti nefropatici
469
fin
Pazienti che necessitano di particolari ausili e protesi per la loro sopravvivenza
il
eg
al
i
TIPOLOGIA
Totale pazienti trattati
6.545
ai
A tutte le tipologie di pazienti sopraindicati, l’ASL eroga con cadenza mensile/trimestrale la fornitura di
farmaco necessario al proprio trattamento terapeutico.
Altre attività di vigilanza e controllo
bi
le
I controlli contabili svolti dall’UOC Servizio Assistenza Farmaceutica si dividono in
za
- controlli contabili: prevedono la verifica della Distinta Contabile Riepilogativa dei prezzi applicati per i
medicinali, l’applicazione dell’eventuale ticket, il conteggio delle fustelle applicate sia per i medicinali sia per i
parafarmaci e i dispositivi medici.
iliz
- controlli tecnici; prevedono il controllo formale della corretta compilazione della prescrizione medica,
nonché della spedizione della stessa
ut
Nel corso dell’anno 2014 si sono svolte inoltre 12 sedute della Commissione Farmaceutica Aziendale, costituita
ai sensi della vigente normativa D.P.R. 371/98, con delibera aziendale con il compito di effettuare controlli idi
legittimità e correttezza formale delle ricette a carico del Sistema Sanitario Nazionale
Tabella 43– Attività di vigilanza e controllo UOC Servizio Assistenza Farmaceutica – Anno 2014
DARE
valori in €
no
n
Importo addebitato /
accreditato
Importo addebitato
68.700,15
3,449,54
op
Anno 2014
Pratiche relative alle Farmacie controllate
1.911
Ricette valutate
9.765
Ricette addebitate
304
COMMISSIONE FARMACEUTICA AZIENDALE
6.703,02
C
Importo addebitato
Tipologia Attività
CONTROLLI CONTABILI
ia
Importo accreditato
AVERE
valori in €
Ricette esaminate nelle sedute ordinarie
Ricette esaminate nelle sedute straordinarie
436
1.824
SANZIONI AMMINISTRATIVE
Importo addebitato
TOTALE RECUPERATO
DALL’ASL
44
14.280,13
86.233,76 €
Processi verbali
15
Sono state svolte 44 ispezioni nel corso dell’anno 2014, nell’intero ambito territoriale.
Tabella 44 – Ispezioni Farmaceutica Territoriale – Anno 2014
Numero
visite
39
FARMACIE
Numero
visite
DISTRETTO
BRIANZA
12
PARAFARMACIE
29,6
COMO
14
GROSSISTI
23,3
MEDIO ALTO LARIO
6
SUD OVEST
12
44 VISITE
TOTALE
Consumi della farmaceutica territoriale
il
eg
al
i
TIPOLOGIA
Tabella 45 – Consumo farmaceutico pro capite - valore espresso in euro – Fonte: ASL Como
2012
2013
2014
0 anni
17,0
15,3
32,0
26,5
25,7
01-04 anni
29,6
27,5
31,0
31,8
30,8
05-14 anni
23,3
21,4
26,2
23,2
22,5
15-44 anni
48,0
44,4
38,1
36,7
35,6
45-64 anni
166,3
149,6
128,6
123,9
120,0
65-74 anni
403,5
356,8
309,7
298,0
288,6
75 anni ed oltre
466,2
414,6
378,1
375,7
363,8
TOTALE ASL
155,2
141,2
126,4
124,2
120,2
ai
2011
iliz
za
bi
le
2010
ut
FASCE D’ETÀ
fin
La tabella successiva mostra il trend 2009-2013 delle risorse assorbite per l'area della farmaceutica territoriale;
si evidenzia la diminuzione del dato di spesa registrato dall'anno 2011 e la stabilizzazione dello stesso
nell’ultimo biennio. In particolare i dati evidenziano per gli anni 2012 e 2013 una notevole diminuzione di spesa
farmaceutica soprattutto per le fasce sopra i 45 anni.
no
n
La stessa tabella conferma inoltre che, per gli anni considerati, il maggior consumo pro-capite è da attribuirsi
principalmente alle fasce d’età compresa fra i 65-74 ed oltre i 75 anni, pazienti critici, solitamente sottoposti a
politerapie e pluripatologie.
ia
La riduzione della spesa, di fatto iniziata nel 2011 è stata determinata soprattutto dalle numerose azioni
intraprese dall’ASL per incrementare il consumo dei farmaci equivalenti e biosimilari che, a parità di efficacia
e principio attivo, hanno un costo significativamente inferiore.
C
op
Anche per il 2015, così come prevedono le Regole di sistema, le attività che verranno messe dall’ASL di Como
nell’ambito dell’assistenza sanitaria saranno molteplici e riguarderanno la continuazione di attività già
intraprese e consolidate nel precedente biennio, mirate quindi principalmente alla promozione sul territorio
della prescrizione dei farmaci a brevetto scaduto e dei farmaci biosimilari. Inoltre si punterà ad
un’informazione puntuale e continua verso i Medici prescrittori per un utilizzo sempre più appropriato del
farmaco.
Le attività effettuate nell’ultimo biennio, hanno consolidato il trend di spesa nell’ASL di Como. Le tabelle
successive, evidenziano e confermano positivamente i dati di prescrizione di farmaci equivalenti e di farmaci
biosimilari, consolidando difatto il superamento del dato medio regionale di prescrizione per i farmaci
equivalenti e l’incrementando del dato di prescrizione di farmaci biosimilari già avviato nel biennio 2012 2013.
45
Tabella 46 – Percentuale Spesa e DDD Farmaci equivalenti – Dato progressivo al 30.11.2014 – Dati regionali
% SPESA SU
TOTALE PRESCRITTO
% DDD SU
TOTALE PRESCRITTO
49 %
75,3 %
Regione Lombardia
47,1 %
74,2 %
ASL / REGIONE
+ 1,9 %
+ 1,1 %
ASL Como
% SPESA SU
TOTALE PRESCRITTO
% PEZZI SU
TOTALE PRESCRITTO
20 %
46,2 %
ASL Como
il
eg
al
i
Tabella 47 – Percentuale di spesa e di pezzi Farmaci biosimilari – Dato progressivo al 30.08.2014 – Dati farmavision
fin
Anche nel 2015 l’ASL di Como metterà in campo azioni consolidate che gli hanno permesso in questi anni di
raggiungere risultati di ottimo livello, posizionandosi costantemente fra le primissime ASL di Regione Lombardia
nella prescrizione di farmaci a brevetto scaduto e pertanto concentrando i suoi sforzi nella realizzazione di
una serie di attività rivolte ai MMG, PdF, Medici specialisti e alle Farmacie territoriali, mirate ad incrementare e
standardizzare la conoscenza e l’utilizzo dei farmaci equivalenti e dei farmaci biosimilari sul proprio territorio.
ai
Tra le principali attività inoltre si ricordano:
Incontri formativi/conoscitivi sul farmaco equivalente/biosimilare ai Medici di Medicina Generale e ai
Medici specialisti operanti nelle Strutture di ricovero e cura del nostro territorio per favorirne
l’erogazione e/o la prescrizione alla dimissione ed in particolare quelli che contribuiscono ad una
maggiore induzione territoriale.

Aggiornamento continuo del Prontuario delle Dimissioni, in collaborazione con le Strutture di ricovero
e cura del nostro territorio, con particolare attenzione alla prescrizione alla dimissione dei farmaci
equivalenti e biosimilari attraverso il controllo anche dei Piani Terapeutici degli stessi e la condivisone
di tabelle specifiche di spesa.

Aggiornamento del protocollo delle Malattie Rare condiviso con le Strutture erogatrici del nostro
territorio così come prevedono le regole di sistema 2015.

Mantenimento con le Strutture stesse degli accordi e dei volumi di farmaci relativi alla duplice via di
distribuzione, con fornitura diretta agli utenti dei farmaci inclusi nel Prontuario Ospedale - Territorio
(Pht), conformemente a quanto previsto dal D.L. 347/2001 convertito nella Legge 405 del 16.11.2001
con le Strutture di ricovero e cura della nostra provincia.

Attuazione della convenzione tra l’ASL e le Associazioni sindacali delle farmacie convenzionate
pubbliche e private e con l'Associazione Distributori Farmaceutici per la distribuzione dei farmaci
inclusi nel Pht secondo il nuovo progetto regionale previsto nelle regole di sistema 2015.

Realizzazione di report di farmacovigilanza e di note informative ai Medici, al fine di migliorare la
"qualità sanitaria" e la conoscenza delle specialità medicinali più utilizzate nel nostro ambito
provinciale per un loro corretto uso, sia da parte dei cittadini che di tutti gli operatori sanitari.
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le

C
op
Inoltre nell’ultimo anno si sono sviluppate nuove aree di attività nell’ambito dei controlli che ha interessato
la farmaceutica territoriale, divenute di fatto attività prioritarie per Regione Lombardia. In questo ambito si
ricordano:

Attività di monitoraggio e verifica continua di concerto con Regione Lombardia dei farmaci carenti
sulla nostra provincia, eventualmente distribuiti all’estero, che potrebbero determinare interruzione
dell’assistenza farmaceutica, con specifici sopralluoghi e verifiche presso i distributori intermedi.

Attraverso apposita Commissione Aziendale, attività di verifiche e controlli contabili e tecnici sulle
distinte e sulle ricette dispensate delle farmacie territoriali, mirate a recuperare risorse
inappropriatamente erogate da Regione Lombardia.

Controllo e monitoraggio del 100% dei nuovi farmaci per l’epatite C e dell’85%dei farmaci oncologici
ed oftalmologici sottoposti a monitoraggio attraverso scheda AIFA e rendicontati dalle Strutture
46
erogatrici attraverso il tracciato record File F (tipologia 5,2,1) in collaborazione con il Nucleo
Operativo Controlli del Dipartimento Programmazione Acquisto e Controllo/Sanitario e contestuale
verifica della corretta rendicontazione della nota di credito della stessa Struttura erogatrice - tipologia
15 del file f – risksharing.
INDICATORI DI DOMANDA E DI OFFERTA: AREA SANITARIA
il
eg
al
i
Sul territorio sono presenti 1 Azienda Ospedaliera, 3 Ospedali Classificati (2 religiosi e uno privato) e 4
Case di Cura per complessivi 2.263 PL pari a 3,8 posti letto ogni mille abitanti (comprensivi di 1 PL di
riabilitazione). Sono presenti 6 Pronti Soccorso di cui 3 anche con funzione DEA (Dipartimento
Emergenza e Accettazione), 11 Strutture accreditate dispecialistica ambulatoriale a contratto, 4
Centri accreditati di medicina sportiva, 63 Punti e attività di prelievo afferenti a Smel pubblici e privati
accreditati. Le strutture residenziali di psichiatria sono 31 e quelle relative alla neuropsichiatria sono 4.
Le Cure primarie sono prestate da 377 MMG, 66 PDF, 85 Medici di continuità assistenziale.
fin
Nel corso del 2013 i residenti dell’ASL hanno usufruito di 82.050 ricoveri, di cui 85,6% in regime ordinario, per un
tasso di ricovero pari a 120,4 ‰ (fonte Regione Lombardia).
bi
le
ai
Il 28,5% dei ricoveri ordinari avviene in Strutture lombarde al di fuori del territorio dell’ASL di Como,
principalmente nelle strutture site nelle ASL confinanti per motivi di accessibilità degli Ospedali e nell’ASL di
Milano per la tipologia di offerta; il 2,4% dei ricoveri è extraregione prevalentemente verso Piemonte e Emilia
Romagna. Il grafico sottostante evidenzia l’andamento dei ricoveri per acuti dei comaschi in Regione
Lombardia, suddiviso in regime ordinario e regime diurno (Day Hospital/Day Surgery) nel periodo 2009-2013.
Continua il trend in calo rispettando quanto auspicato dalle strategie regionali di programmazione sulla
appropriatezza d’erogazione e di politica tariffaria.
no
n
ut
iliz
za
Grafico 31 - Numero di ricoveri residenti ASL Como in Lombardia e extra-regionali. (Fonte: Regione Lombardia)
Tabella 48 - Numero di Day Hospital e Ricoveri in regime ordinario – Periodo Anni 2009 - 2013
2010
2011
2012
2013
Ricoveri diurni (DH/DS)
24.646
20.613
21.098
13.375
11.776
Regime ordinario
78.068
74.518
72.531
70.943
70.274
Ricoveri totali
102.714
95.131
93.629
84.318
82.050
C
op
ia
2009
Nel 2013 i residenti hanno usufruito di 9.793.555 prestazioni ambulatoriali (il 71,55% in strutture site nel territorio
dell’ASL), registrando un calo dell’ 8% rispetto al 2012. Tale calo è evidente soprattutto per le prestazioni
riconducibili al laboratorio analisi ed è da imputarsi al trasferimento di uno SMeL presso un’altra ASL che ha
mantenuto tuttavia nella provincia di Como i propri punti prelievo. Escludendo le prestazioni di Laboratorio,
nel 2013 si registra un leggero incremento delle prestazioni ambulatoriali erogate ai residenti della Provincia
rispetto al 2012
47
ATTIVITA’ DI RICOVERO
Analisi dell’offerta: La rete dei servizi sanitari in provincia di Como, con l’eccezione dell’offerta
psichiatrica, ha sostanzialmente mantenuto nell’ultimo quinquiennio le sue caratteristiche strutturali. Sul
territorio sono presenti 1 Azienda Ospedaliera, 3 Ospedali Classificati (2 religiosi e uno privato) e 4 Case di
Cura per complessivi 2.263 PL pari a 3,8 posti letto ogni mille abitanti (comprensivi di 1 ogni mille di
riabilitazione). Nella tabella 49 sono raffigurati i posti letto accreditati a contratto per struttura di ricovero anni
2010 - 2014. In alcune strutture i posti letto effettivamente attivi sono in un numero significativamente inferiore
a causa degli interventi di ristrutturazione in atto.
il
eg
al
i
La provincia, nell’ambito dell’emergenza urgenza, afferisce alla macro area dei laghi: sono presenti 6 Pronto
Soccorso di cui 3 anche con funzione DEA (Dipartimento Emergenza e Accettazione).
Il pubblico garantisce il 52 % dei posti letto di degenza per acuti e il 17 % dei posti di ricovero riabilitativi, la
maggiore varietà di discipline e la maggior parte della diagnostica con tecnologia avanzata: solo nel PO
Sant’Anna sono presenti una TAC, una TAC Spirale, due RMN e una PET.
Tabella 49 – Offerta ricovero accreditato e a contratto
fin
Da segnalare che tre strutture, l’Ospedale Classificato Moriggia-Pelascini e le Case di Cura Villa San Giuseppe
e Villa San Benedetto hanno dei posti letto di riabilitazione non a contratto.
2010
Acuti
Riab.
190
40
OSP. SACRA FAMIGLIA - F.B.F. - ERBA
CO - Ospedale
Classificato
OSP. VALDUCE - COMO
Riab.
21
184
40
35
234
DH/DS
17
15
14
148
136
11
IST. CLINICO VILLA APRICA - COMO
112
42
26
108
40
21
C.O.F. - LANZO D'INTELVI
48
147
4
50
143
3
za
106
VILLA S. BENEDETTO – ALBESE CON C.
71
VILLA S. GIUSEPPE – ANZANO DEL PARCO
64
4
470
104
724
21
158
748
71
64
1
494
68
P.O. CANTU'
162
ut
A.O.
10
94
19
10
54
3
63
20
8
63
20
5
100
566
30
55
SANT'ANNA P.O. MARIANO C.
n
P.O. MENAGGIO
OSP. S. ANNA - COMO
no
Totale Strutture Pubbliche
TOTALE ASL
Acuti
148
Totale Strutture Private
A.O.- Azienda
Ospedaliera
250
Degenza
ordinaria
OSP. M. PELASCINI - GRAVEDONA
iliz
CC - Casa di Cura
DH/DS
ai
Degenza
ordinaria
ENTE
bi
le
TIPOLOGIA STRUTTURA
2014
606
13
841
114
148
797
104
76
1.589
584
252
1.521
598
144
C
op
ia
A seguito delle indicazioni regionali l’offerta dei posti di ricovero è andata in questi ultimi anni riducendosi, i
mutamenti hanno riguardato soprattutto l’offerta ospedaliera diurna. A seguito delle nuove macroattività di
“Chirurgia a bassa intensità operativa ed assistenziale – BIC” e “Ambulatoriale ad alta complessità
assistenziale - MAC” i posti di DH/DS si sono ridotti dal 2010 ad oggi di circa il 43%. Anche l’attività di degenza
per acuti ha subito alcune trasformazioni, in parte imputabili all’implementazione dell’attività di cure sub
acute: con l’inizio del 2014 la provincia di Como è dotata di 54 posti tecnici collocati presso le seguenti
strutture:

12 Istituto Clinico Villa Aprica

12 Ospedale Classificato Valduce

10 Az. Osp. - PO. Sant’Anna – Como

14 Az. Osp. - PO Sant’Antonio Abate – Cantù

6 Az. Osp. - PO Erba Renaldi – Menaggio
48
Come si evince dallatabella 49, risulta in controtendenza l’offerta di posti letto di riabilitazione: nel 2013 sono
stati infatti contrattualizzati ulteriori 30 posti di riabilitazione all’OspedaleClassificato Moriggia-Pelascini di
Gravedona a seguito della DGR 4934 del 28.02.2013. Sempre in relazione alla riabilitazione si evidenzia che nel
mese di dicembre 2014 l’A.O. Sant’Anna ha trasferito 30 posti di riabilitazione specialistica dal PO di Mariano
Comense al PO di San Fermo con la contestuale cancellazione di altrettanti posti letto per acuti presenti in
assetto ma non attivi presso il PO Sant’Anna.
Figura 2 – Mappa del Tassi di ricovero ordinari - Fonte: Regione Lombardia – Anno 2013
za
bi
le
ai
fin
il
eg
al
i
Nel 2013 il numero complessivo di Ricoveri Ordinari (R.O.)
fruiti dai cittadini comaschi nelle strutture ospedaliere
regionali ed extra regionali risulta in lieve diminuzione, così
come auspicato dalle funzioni di programmazione
sanitaria regionale e nazionale. Per il distretto Medio Alto
Lario si conferma un tasso di ricovero più elevato rispetto
agli altri distretti, da attribuirsi alla minor presenza di punti
assistenza e ad una minor accessibilità determinata dalla
configurazione territoriale e dalla viabilità difficoltosa.
n
ut
iliz
La diminuzione dei ricoveri ordinari si osserva in tutte le strutture della provincia e riguarda sia i ricoveri per
acuti che riabilitativi. In calo anche la mobilità attiva così come si evince dalle tabelle 50 e 51. In relazione ai
pazienti fuori regione si segnala la controtendenza delle strutture Istituto Clinico Villa Aprica, COF e l’Ospedale
Moriggia-Pelascini che hanno aumentato rispetto al 2013 la propria attrazione. Quest’ultimo si sta connotando
come centro di riferimento per la riabilitazione specialistica di pazienti affetti da gravi cerebro lesioni e da
malattia di Parkinson.
no
Tabella 50 - Ricoveri ordinari acuti – Anno 2012 - 2014 Fonte: ASL Como
Residenti Como
Altri Res. Lombardi
% FR
2014
2013
2014
2012
2014
2012
2013
2014
%
%
OSP.SACRA FAMIGLIA - F.B.F. - ERBA
4.864
4.634
4.379
1.850 1.823 1.556
105
123
110
1,9
1,8
OSP.GENERALE DI ZONA VALDUCE
8.528
8.265
8.005
260
274
264
2,9
2,9
OSP. MORIGGIA PELASCINI
3.427
3.360
3.069
72
93
90
1,6
1,7
IST. CLINICO VILLA APRICA SPA
3.174
3.355
2.935
667
756
725
282
387
431
9,4
11,8
555
600
500
467
476
372
199
290
244
26
28
C
op
2012
COF - LANZO D'INTELVI
926
2013
% FR
2013
ia
STRUTTURA
Residenti Fuori
Regione
973
843
2.077 2.111 2.230
AZIENDA OSP. SANT'ANNA
23.061 22.577 20.709 1.873 1.829 1.771 2.293 2.220 2.161
6,7
9,6
TOTALE
43.609 42.791 39.597 7.860 7.968 7.497 3.211 3.387 3.300
6,7
7
49
Tabella 51- Ricoveri ordinari riabilitazione - Anno 2012-2014 - Fonte: ASL Como
Residenti Como
STRUTTURA
Residenti Fuori
Regione
2012 2013 2014
Altri Res. Lombardi
FR
2013
%
FR
2014
%
2012
2013
2014
2012
2013
2014
OSP.SACRA FAMIGLIA - F.B.F.
333
349
324
143
152
138
22
31
31
6,1
6,7
OSP. MORIGGIA PELASCINI
539
575
537
454
573
549
15
170
193
14,8
17,8
359
339
311
91
81
77
18
22
37
2,2
9,5
1.306
1.316
1.355
677
653
615
105
139
141
7,1
11,1
CASA DI CURA VILLA S. BENEDETTO
135
135
155
559
599
544
38
52
31
7,1
4,4
CASA CURA VILLA S.GIUSEPPE
457
499
506
286
263
274
21
10
12
1,3
1,5
AZIENDA OSP. SANT'ANNA
903
942
857
101
111
96
26
14
19
1,3
1,9
4.032
4.155
4.045
2.311
2.432
2.293
245
438
464
6,6
7,3
COF - LANZO D'INTELVI
TOTALE
il
eg
al
i
IST. CLINICO VILLA APRICA SPA
fin
La mobilità passiva è pressoché stabile, in relazione alla mobilità intra regionale si evidenzia che le UUOO che
registrano una percentuale superiore a quella provinciale sono la Chirurgia vascolare, l’ORL, l’Oncologia e
l’Oculistica. Ciò è dovuto ad una ridotta offerta sul territorio provinciale e all’attrazione dei centri di riferimento
del Milanese.
Tabella 52 - Ricoveri ordinari residenti comaschi distinti per UU.OO. in strutture della Regione- anno 2013 - 2014 - Fonte: ASL Como
Strutture Territorio
2014
stima
diff.
%
2013
2014
stima
bi
le
2013
Altre Strutture Lombarde
diff.
%
2013
2014
stima
2013
%
2014
%
65
- 35,0 %
0
0
.
386
465
79,4
87,7
0
0
.
783
588
- 24,9 %
1.051
911
57,3
60,8
ONCOLOGIA
0
0
.
402
323
- 19,7 %
499
443
55,4
57,8
263
247
- 5,9 %
61
78
27,2 %
344
303
51,5
48,3
0
0
.
257
259
0,8 %
213
194
45,3
42,8
OCULISTICA
CHIRURGIA PLASTICA
za
100
OTORINOLARINGOIATRIA,
AUDIOLOGIA
iliz
CHIRURGIA VASCOLARE
Strutture pubbliche
ai
Strutture Private
U.O.
UROLOGIA
970
829
- 14,5 %
822
805
- 2,1 %
923
956
34,0
36,9
NEUROCHIRURGIA
187
197
5,3 %
515
492
- 4,4 %
400
365
36,3
34,7
0
0
.
248
222
- 10,5 %
109
114
30,5
33,8
1.474
1.317
- 10,6 %
1.028
961
- 6,5 %
1.198
1.070
32,4
31,9
0
0
.
431
391
- 9,3 %
173
176
28,6
31,1
3.002
2.777
- 7,5 %
2.661
2.301
- 13,5 %
2.670
2.257
32,0
30,8
ORTOPEDIA E
TRAUMATOLOGIA
2.672
2.363
- 11,6 %
1.527
1.344
- 12,0 %
1.739
1.633
29,3
30,6
CARDIOLOGIA
1.678
1.696
1,0 %
1.740
1.552
- 10,8 %
1.356
1.385
28,4
29,9
RIABILITAZIONE SPECIALISTICA
2.600
2.532
- 2,6 %
767
761
- 0,8 %
1.380
1.363
29,1
29,3
OSTETRICIA E GINECOLOGIA
2.901
2.714
- 6,5 %
2.538
2.438
- 3,9 %
2.503
2.057
31,5
28,5
NEUROLOGIA
797
808
1,4 %
633
497
- 21,5 %
555
500
28,0
27,7
TERAPIA INTENSIVA, ANESTESIA
E RIANIMAZIONE
184
173
- 6,0 %
265
205
- 22,6 %
140
124
23,8
24,7
1.424
1.310
-8,0 %
1.796
1.713
- 4,6 %
941
924
22,6
23,4
3.533
3.316
-6,1 %
2.541
2.332
- 8,2 %
1.362
1.454
18,3
20,5
0
0
.
629
590
- 6,2 %
153
132
19,6
18,2
PATOLOGIA NEONATALE,
NEONATOLOGIA
468
527
12,7 %
853
806
- 5,5 %
229
193
14,8
12,6
ALTRE UU.OO.
866
946
9,2 %
2.762
2.628
- 4,8 %
764
631
17,4
15,0
23.119
21.818
-5,6 %
23.259
21.285
-8,5 %
19.088
17.650
29,2
29,1
NIDO, NEONATI SANI
no
n
PNEUMOLOGIA, TISIOLOGIA,
FISIOPATOLOGIA RESPIR.
CHIRURGIA GENERALE
ut
MALATTIE INFETTIVE E TROPICALI
C
op
ia
(COMPRESA CHIRUR. D'URGENZA)
PEDIATRIA
MEDICINA GENERALE
(NON ALTRIMENTI SPECIFICATA)
NEFROLOGIA
TOTALE
50
Anche per il 2013 si conferma che la fuga di ricoveri è maggiore nei territori di confine a Sud-Ovest per la
prossimità di presidi ospedalieri afferenti ad altre ASL. Come si rileva dalla tabella 53 il calo è più marcato nelle
strutture pubbliche rispetto a quelle private.
Tabella 53 - Ricoveri ordinari residenti comaschi distinti per UU.OO. in strutture extra Regione - Fonte: ASL Como
Strutture Territorio
Strutture Private
U.O.
Strutture Extra
Regione
Strutture pubbliche
2014
stima
diff. %
2013
2014
stima
diff. %
2012
2013
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
2.672
2.363
- 11,6 %
1.527
1.344
- 12,0 %
214
201
RIABILITAZIONE SPECIALISTICA
2.600
2.532
- 2,6 %
767
761
- 0,8 %
175
196
3.533
3.316
- 6,1 %
2.541
2.332
- 8,2 %
158
195
3.002
2.777
- 7,5 %
2.661
2.301
- 13,5 %
165
130
OSTETRICIA E GINECOLOGIA
2.901
2.714
- 6,5 %
2.538
2.438
- 3,9 %
133
124
PEDIATRIA
1.424
1.310
- 8,0 %
1.796
1.713
- 4,6 %
104
100
CARDIOLOGIA
1.678
1.696
1,0 %
1.740
1.552
- 10,8 %
66
90
970
829
- 14,5 %
822
805
- 2,1 %
39
51
ALTRE UU.OO.
4.339
4.278
- 1,4 %
8.867
8.042
- 9,3 %
493
497
TOTALE
23.119
21.816
- 5,6 %
23.259
1.547
1.584
CHIRURGIA GENERALE
(COMPRESA CHIRURGIA D'URGENZA)
UROLOGIA
fin
(NON ALTRIMENTI SPECIFICATA)
ai
MEDICINA GENERALE
il
eg
al
i
2013
21.287
- 8,5 %
iliz
za
bi
le
Analisi 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza per Struttura anni 2013- 2014: La DGR 1185/2013
poneva l’attenzione sull’elenco dei 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza individuati nel patto per la
salute 2010-2012, prevedendo che il rapporto tra i ricoveri afferenti a tali DRG e il totale dei ricoveri ordinari
non superasse il 29% nel 2014. Dai dati relativi ai primi nove mesi dell’anno si registra a livello provinciale una
lieve riduzione della percentuale (18,8 %) che risulta altresì ampiamente al di sotto dell’obiettivo regionale.
L’unica struttura che si discosta è la Casa di Cura Centro Lanzo Hospital dove la percentuale per l’anno 2014,
sostanzialmente invariata rispetto al 2013, raggiunge il 31,6 % pur a fronte di una riduzione numerica
complessiva dei casi.
Tabella 54- Numero Ricoveri dei “108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza” per struttura
2013
Totale
ricoveri
ordinari
%
108 DRG
Numero
108 DRG
2014 (gen-set)
Totale
ricoveri
ordinari
%
108 DRG
1.087
6.547
16,6
762
4.706
16,2
OSP.GENERALE DI ZONA VALDUCE
1.582
9.489
16,7
1.139
7.110
16,0
OSP. MORIGGIA PELASCINI
1.191
5.634
21,1
941
4.266
22,1
ISTITUTO CLINICO VILLA APRICA SPA
1.122
4.307
26,1
808
3.112
26,0
402
1.352
29,7
272
860
31,6
no
n
OSP.SACRA FAMIGLIA - F.B.F.
Numero
108 DRG
ut
STRUTTURA
COF - LANZO D'INTELVI
4.556
24.768
18,4
3.224
17.906
18,0
TOTALE
9.940
52.097
19,1
7.146
37.960
18,8
op
ia
AO SANT'ANNA
C
Da segnalare che la DGR 2989/2014 pone come obiettivo 2015 di ridurre di una quota pari al 10 % rispetto al
2014 la valorizzazione riferibile ai 108 DRG (e comunque tale da portare a una percentuale inferiore del 22% il
numero di ricoveri con tali DRG rispetto ai DRG “appropriati”).
Confronto 2012-2014 budget assegnato/produzione: Di seguito si riporta un confronto tra 2013 e 2014
relativo all’utilizzo delle risorse contrattualizzate da parte delle Strutture. Con il calo del numero di ricoveri
avvenuto in questi anni, si è passati, da un completo consumo delle risorse assegnate e da alcuni casi di
richiestedi ulteriori fondi, ad una progressiva riduzione del loro utilizzo, più significativo per l’Azienda
Ospedaliera. Dal calcolo della % di utilizzo è stato escluso l’Ospedale Moriggia P. che negli ultimi due anni ha
avuto il riconoscimento delle attività di ricovero connesso alla contrattualizzazione di ulteriori P.L. di
riabilitazione. Le risorse sono comunque state In buona parte trasferite sull’attività ambulatoriale.
51
Tabella 55 - Utilizzo Risorse contrattuali anni 2012-2014
Utilizzo Budget
2012
2013
2014 (stima)
102,4%
98,5%
98,7%
OSP. CLASS. VALDUCE
99,3%
96,5%
97,0%
OSP. CLASS. MORIGGIA PELASCINI
102,3%
-
IST. CLINICO VILLA APRICA
101,0%
98,4%
OSP. CLASS. SACRA FAMIGLIA
98,1%
C.O.F. - LANZO INTELVI
99,8%
99,1%
99,5%
CASA CURA VILLA S. BENEDETTO
100,2%
100,8%
101,1%
CASA CURA VILLA S. GIUSEPPE
100,7%
99,9%
102,5%
A.O. S.ANNA – COMO
103,2%
97,5%
97,9%
TOTALE
101,9%
97,8%
98,2%
ATTIVITA’ AMBULATORIALE
il
eg
al
i
Struttura
Analisi dell’offerta: In relazione all’offerta ambulatoriale, oltre all’attività garantita presso le Strutture
ospedaliere e i 14 poliambulatori esterni dell’Azienda Ospedaliera figurano 27 Strutture accreditate
TIPOLOGIA DI STRUTTURA
DENOMINAZIONE STRUTTURA
Poliambulatorio San Carlo – Olgiate C.
fin
Tabella 56 – Offerta ambulatoriale accreditata
ai
Synlab Como (ex Poliambulatorio Centro Polispecialistico S. Nicolò)
Poliambulatorio San Paolo Radiologia - Bregnano
bi
le
Radiologia e Terapia Fisica Studio di Radiologia e Ter. Fisiche CDC –Bulgarograsso
CDC News – Como*
POLIAMBULATORIO
Centro Medico Polispecialistico Villa Romanò – Inverigo*
za
Associazione Italiana Sclerosi Multipla AISM - Servizio di Riabilitazione – Como *
Ambulatorio Oculistico Blu Vision s.r.l. - Cantù
iliz
Unimed S.r.l. – (Ambulatorio polispecialistico) Inverigo
Villa Santa Maria – Tavernerio (Amb.NPI /PSI e riabilitativo)*
Laboratorio Analisi Laboratorio Analisi “Le Betulle” – Appiano G.
ut
LABORATORIO ANALISI
Odontoiatra Studio Dentistico Dott. Ezio Freni – Orsenigo
n
Odontoiatra Dott. Fabrizio Petit & C. – Cantù
no
Odontoiatra Dott. Marcello Cornelio – Como
Odontoiatra Dott. Fabio Molteni – Como
C
op
ia
STUDIO DENTISTICO
Odontoiatria Ambulatorio Odontoiatrico di Giudici Amalia – Mariano C.
Studio Rossini Odontoiatri di dr.M.Rossini, dr.F. Rossini, dr.M.G. Rossini - Monguzzo
Studio Medico Dentistico Associato Dott. Beccari e Dott. Soldati - Cantù
Società di Medicina Odontostomatologica s.r.l. - Como
Ambulatorio Odontoiatrico Dott. Cesare Sassi – Uggiate Trevano
Dott.ssa Tralli Chiara - Albate
Centro Medicina dello Sport di Molinari Stefano -Eupilio
MEDICINA DELLO SPORT
Centro Assistenza Valutazione Medico Sportiva - Rovellasca
MedSport -Como
ASL della Provincia di Como
NPI
52
Centro Vela srl– Como*
In grassetto
gli
enti
a
contratto con
asterisco gli
ambulatori a
contratto
“transitori”
Anche per il 2014 Regione Lombardia ha destinato risorse economiche alle ASL per avviare progetti atti ad
acquistare prestazioni di specialistica ambulatoriale (per le quali sono state evidenziate criticità di
accessibilità) dai soggetti erogatori accreditati, con lo scopo di contenere i tempi di attesa. Questo ha
determinato la contrattualizzazione transitoria di altre strutture e di nuove branche specialistiche in Strutture
già storicamente a contratto.
Analisi delle attività per branca specialistica
Tabella 57 – Confronto 2013-2014 per branca specialistica – valori in migliaia di Euro
Privato
DISCIPLINA
il
eg
al
i
Nelle tabelle successive è riportata l’analisi dell’erogazione di prestazioni ambulatoriali suddivise per branca
specialistica confronto 2013 -2014 (stima): si osserva complessivamente una sostanziale stabilità del privato e
una leggera crescita del pubblico, tuttavia si evidenzia che la situazione reale potrebbe discostarsi alla luce
della ridistribuzione di ulteriori risorse economiche attribuite da RL con la DGR 2313 di agosto 2014.
Pubblico
2014
stima
diff %
2013
69 RADIOLOGIA
13.773
13.959
1,4%
4.174
34 OCULISTICA
8.833
9.032
2,3%
1.785
00 ALTRE PRESTAZIONI / LAB. ANALISI
6.366
6.224
-2,2%
7.043
6.923
-1,7%
36 ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
5.045
4.498
-10,8%
1.066
994
-6,7%
64 ONCOLOGIA
2.194
2.094
-4,5%
1.425
1.602
12,4%
56 RECUPERO E RIABILITAZIONE FUNZIONALE
2.069
2.015
-2,6%
1.530
1.468
-4,1%
08 CARDIOLOGIA
2.136
2.109
-1,3%
1.112
1.147
3,1%
986
26 MEDICINA GENERALE
836
37 OSTETRICIA E GINECOLOGIA
787
58 GASTROENTEROLOGIA
764
09 CHIRURGIA GENERALE
14 CHIRURGIA VASCOLARE
no
70 RADIOTERAPIA
n
54 EMODIALISI
61 MEDICINA NUCLEARE
ALTRO
ia
TOTALE
op
C
1.606
-10,0%
ai
463
469
1,4%
762
-8,9%
781
764
-2,1%
761
-3,4%
763
782
2,5%
758
-0,7%
0
0
.
541
-14,5%
419
381
-9,2%
619
822
32,8%
0
0
.
567
995
75,4%
683
651
-4,6%
527
531
0,7%
374
0
-100,0%
505
547
8,3%
260
270
3,7%
280
307
9,8%
1.263
1.103
-12,7%
0
0
10.721
10.480
-2,3%
0
0
4.827
4.326
-10,4%
0
0
1.615
1.662
2,9%
9.142
9.019
-1,4%
4.438
4.645
4,7%
56.062
55.976
-0,2%
44.742
43.468
-2,8%
N.B. Nella tipologia “Altro”, sono ricomprese la disciplina di NPI e Medicina dello sport.
53
0,5%
633
ut
03 ANATOMIA ED ISTOLOGIA PATOLOGICA
4.195
1,6%
iliz
05 ANGIOLOGIA
diff %
1.002
za
43 UROLOGIA
32 NEUROLOGIA
bi
le
35 ODONTOIATRIA E STOMATOLOGIA
2014
stima
fin
2013
Psichiatria
Tabella58 - Offerta residenzialità psichiatrica 2014
L’offerta di posti di residenzialità psichiatrica è
ampiamente superiore al fabbisogno provinciale. Ad
oggi il tasso di posti a contratto per 10.000 abitanti è 5,3
Alta assistenza (CRA-CPA)
123
93
questo sale a 7,7 per 10.000 abitanti se si considerano
Media assistenza (CRM-CPM)
177
39
anche i posti non contrattualizzati. Il privato gestisce il 70
Bassa assistenza (CPB)
18
% dei 318 posti. Il peso percentuale è divenuto sempre
più significativo a partire dall’avvio del progetto “Vita
TOTALE
318
132
Nova”(DGR 6931 del 2 aprile 2008). Tale progetto
sperimentale prevede, oltre alla gestione delle strutture terapeutiche residenziali di Neuropsichiatria
dell’infanzia e dell’adolescenza), anche quella di alcune comunità per adulti: la CPA di Asso per i disturbi del
comportamento alimentare (12 posti) e la CPA di Como (20 posti) afferenti inizialmente al Dipartimento di
Salute Mentale di Como.
Posti a
contratto
Posti non a
contratto
il
eg
al
i
Tipologia di Comunità
fin
Le nuove comunità psichiatriche sono nate in questi anni per corrispondere alle necessità di molte ASL
lombarde di collocazione dei pazienti complessi e dei pazienti dimessi dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
ai
Contrariamente alla residenzialità la semiresidenzialità contrattualizzata è invece gestita quasi esclusivamente
dal pubblico (82 posti) con l’eccezione del CD della Casa di Cura San Benedetto (10 posti)e dell’Ente ATI San
Giuseppe e Sant’Andrea (5 posti). In provincia vi sono anche ulteriori 4 CD accreditati non a contratto con 35
posti di semiresidenzialità che afferiscono ad enti privati.
Tabella 59 - Offerta residenzialità e semiresidenzialità NPIA 2014
bi
le
L’offerta di residenzialità e semi residenzialità di NPI è interamente privata.
Residenzialità
Ente
FONDAZIONE ROSA DEI VENTI ONLUS
8
-
5
32
-
72
-
18
-
2
77
26
72
7
ut
TOTALE
45
iliz
VILLA SANTA MARIA SOC. COOP. SOC.
non a contratto
za
Contratto
ATI – SAN GIUSEPPE SANT’ANDREA
Semi residenzialità
(media posti /anno)
Contratto
non a contratto
no
n
L’alta offerta di residenzialità psichiatrica è utilizzata solo in parte da pazienti della provincia di Como: infatti,
come si rileva dalla tabella seguente l’occupazione dei posti da parte di soggetti residenti è pari al 53,5 % del
totale e si è progressivamente ridotta grazie alla costante collaborazione con il DSM dell’Azienda Ospedaliera
tesa a contenere il ricorso a questa tipologia di assistenza e a favorire il percorso in uscita dei pazienti
individuando soluzioni più appropriate di accoglienza che prevedano un reinserimento nel contesto sociale
come la residenzialità leggera e/o l’assistenza in strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali più adeguate ai
mutati bisogni dei pazienti.
op
ia
Tabella 60 - Pazienti inseriti in Strutture residenziali psichiatriche negli anni 2007-2010-2013
TIPO
STRUTTURA
Numero medio pazienti/giorno
2007
2010
2013
non res.
% res
res. CO
non res.
% res
res. CO
non res.
% res
Totale pubblico
95
4
96,1%
82
6
93,4%
82
7
91,7%
Totale privato
82
92
47,2%
81
128
38,7%
77
131
37,0%
TOTALE
177
96
65,0%
163
134
55,0%
159
138
53,5%
C
res. CO
Nelle tabelle 61, 62 e 63 vengono riportati i dati per il periodo 2011-2013, relativi alla spesa e al numero di
pazienti residenti nell’ASL di Como che usufruiscono di prestazioni di psichiatria (flusso 46 san) suddivise in
residenzialità, semi-residenzialità (Centri Diurni) e assistenza territoriale (attività CPS). La spesa per la
54
residenzialità e semi-residenzialità è sostanzialmente invariata mentre è confermato il costante aumento dei
pazienti che si rivolgono all’attività territoriale.
Tabella 61 - Prestazioni di residenzialità Strutture a contratto - Anni 2011 – 2013 – Valori espressi in migliaia di euro
Anno 2011
DISTRETTO
Anno 2012
BRIANZA
3.040
COMO
M.A.L.
Differenza %
2013-2012
Valore
Numero
Pazienti
Valore
Numero
Pazienti
91
3.167
81
3.253
99
2,72%
2.699
98
2.692
103
2.563
114
-4,79%
681
32
719
25
750
25
4,31%
SUD OVEST
2.916
95
2.856
93
2.841
90
TOTALE ASL
9.336
316
9.434
302
9.407
328
Tabella 62- Prestazioni di semi-residenzialità - Anni 2011 – 2013 – Valori espressi in migliaia di euro
Anno 2011
DISTRETTO
Anno 2012
956
102
COMO
709
122
M.A.L.
616
SUD OVEST
TOTALE ASL
Differenza %
2013-2012
Valore
Numero
Pazienti
927
99
974
111
5,07%
764
115
797
112
4,32%
71
616
65
618
60
0,32%
570
124
557
121
467
2.851
419
2.864
400
2.856
fin
BRIANZA
-0,29%
ai
Valore
-0,53%
Numero
Pazienti
126
-16,16%
409
-0,28%
bi
le
Valore
Numero
Pazienti
Anno 2013
il
eg
al
i
Valore
Numero
Pazienti
Anno 2013
Tabella 63 - Prestazioni di assistenza territoriale - Anni 2010 – 2012 – Valori espressi in migliaia di euro
Anno 2011
DISTRETTO
Anno 2012
Valore
Valore
BRIANZA
1.855
1605
1.761
1.659
1.625
1.830
-7,72%
COMO
2.555
1303
2.332
1.410
2.501
1.443
7,25%
M.A.L.
1.159
561
1.106
584
1.322
573
19,53%
SUD OVEST
2.004
1686
2.104
1.751
2.260
1.889
7,41%
TOTALE ASL
7.573
5.155
7.303
5.404
7.708
5.735
5,55%
Valore
iliz
ut
Numero
Pazienti
Differenza %
2013-2012
Numero
Pazienti
za
Numero
Pazienti
Anno 2013
ia
no
n
Nella tabella successiva sono riportati i dati relativi ai ricoveri di pazienti provenienti da Ospedali Psichiatrici
Giudiziari o con disabilità psico-organica associata a disturbi del comportamento presso la rete dei servizi
sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali di strutture private “non a contratto” con il S.S.R. (flusso 43/san). Si
nota un andamento crescente dei costi legato alla necessità di rispondere ad un incremento della domanda
di questa specifica tipologia. Come si evidenzia dalla tabella la quota maggiore di incremento registrato sia
nel 2012 che nel 2013, è dovuto alla necessità dell’inserimento in idonee strutture residenziali del territorio di
alcuni pazienti dimessi dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari di Castiglione delle Stiviere e di Reggio Emilia.
op
Tabella 64- Ricovero di pazienti ex OPG o con disabilità psico-organica associata a disturbi del comportamento - I valori sono espressi in
migliaia di euro
Tipologia
ANNO 2011
ANNO 2012
ANNO 2013
VALORE
N. Pz.
VALORE
N. Pz.
VALORE
N. Pz.
Differenza %
2013-2012
418
8
692
17
1.196
26
72,8%
1.882
122
2.151
148
2.770
165
28,8%
2.300
130
2.843
165
3.966
191
39,5%
C
ex OPG
altro
TOTALE
* tra gli ex OPG ci sono anche pazienti in 43 san inviati dalla magistratura
55
LA RETE TERRITORIALE DELLE CURE PRIMARIE
Medici di medicina generale
Tabella 65–Numero MMG – Anni 2013-2014
I cambiamenti dell’assistenza primaria permettono
oggi all’assistito la possibilità di usufruire di prestazioni
MEDICINA GENERALE
DISTRETTO
più qualificate ed appropriate anche grazie
ANNO
ANNO
2013
2014
all’adozione di soluzioni organizzative quali le forme
associative della medicina generale, la presenza di
Brianza
125
125
personale di studio ed infermieristico e all’utilizzo di
Campione
2
2
strumenti quali i percorsi diagnostico terapeutici (PDTA)
Como
97
98
basati sulle EvidenceBased Medicine (EBM). La legge
Balduzzi del 2012 prevede che medici di medicina
M.A.L.
36
36
generali e i pediatri di famiglia svolgano la loro attività
Sud Ovest
112
116
in forma associata. Regione Lombardia ha previsto
che nel corso del 2015 venga dato avvio su tutto il
TOTALE ASL
372
377
territorio regionale alla riforma organizzativa della
medicina territoriale con l’obbligo per tutti i medici e i pediatri di svolgere la propria attività in aggregazioni
funzionali territoriali (AFT). La distribuzione dei Medici di Medicina Generale sul territorio è rappresentata nella
tabella 65,mentre la tabella successiva riporta le forme associative della medicina generale oggi presenti in
Provincia di Como.
ai
fin
il
eg
al
i
MEDICI DI
Tabella 66– Tipologia forme associative MMG – Anni 2013-2014
ASSOCIAZIONI
MEDICI
bi
le
TIPO FORMA
ASSISTITI
ANNO
2014
ANNO
2013
ANNO
2014
ANNO
2013
ANNO
2014
-
4
-
13
-
17.741
Gruppo
23
24
86
85
123.548
123.798
Rete
34
38
155
155
219.660
222.766
TOTALE ASL
57
253
343.208
364.305
iliz
Ass.ne semplice
za
ANNO
2013
ASSOCIATIVA
66
ut
Pediatri di famiglia
241
Nelle tabelle seguenti viene rappresentata la distribuzione dei Pediatri di Famiglia sul territorio provinciale e la
loro ripartizione nelle varie forme associative
n
Tabella 67 - Numero di pediatri di famiglia – Anno 2014
no
PEDIATRI DI FAMIGLIA
ANNO
2013
ANNO
2014
23
23
Campione
0
0
op
DISTRETTO
Como
14
14
M.A.L.
5
5
Sud Ovest
23
24
TOTALE ASL
64
66
C
ia
Brianza
56
Tabella 68 - Tipologia forme associative pediatri di famiglia – Anno 2014
TIPO FORMA
ASSOCIATIVA
ASSOCIAZIONI
PEDIATRI
ASSISTITI
ANNO
2014
ANNO
2013
ANNO
2014
ANNO
2013
ANNO
2014
Associazione
5
4
24
21
25.940
22.642
Associazione / Rete
-
1
-
5
-
5.797
Gruppo/ Rete
3
4
10
7
11.351
7.427
Totale Asl
8
9
34
33
37.262
35.866
il
eg
al
i
ANNO
2013
E’ continuata anche per l’anno 2014 l’attività di continuità assistenziale nelle giornate di sabato svolte da
specialisti in pediatria. I due ambulatori di Appiano Gentile (trasferito a Fino Mornasco dal mese di ottobre) e
Mariano Comense sono stati attivati per l’intero anno nelle giornate di sabato dalle ore 10.00 alle ore 18.00 e
in tali ambulatori il pediatria è sempre stato affiancato da un infermiere delle ASL.
fin
Il numero di visite effettuato è stato nel 2014 è pari 2.824 di cui 1.835 svolte presso le sedi del Distretto Sud
Ovest (Appiano Gentile da gennaio ad agosto 2014, trasferito nella sede di Fino Mornasco a partire dal mese
di settembre) e 989 svolte presso la sede di Mariano Comense.
bi
le
ai
Il trasferimento dell’ambulatorio da Appiano Gentile a Fino Mornasco per problematiche organizzative
relative al Servizio di Continuità Assistenziale, non ha creato disagi alla popolazione e i dati di attività non
hanno subito riduzioni. A 759 bambini sono inoltre state eseguite prestazioni di particolare impegno per
approfondimenti diagnostici, quali tampone faringeo, ricerca di parametri ematici ed urinari. L’indice di
gradimento del servizio da parte della popolazione e delle amministrazioni comunali è stato particolarmente
alto.
Continuità assistenziale
Tabella69 – Postazioni territoriali servizio Continuità Assistenziale – Anno 2014
MEDICI
SEDE
2013
MEDICI
za
DISTRETTO
2014
C
op
ia
no
n
ut
iliz
Il servizio di Continuità Assistenziale, come riportato
dalla tabella 69, opera attraverso una rete di 15
Cantù
postazioni territoriali, 14 delle quali (ad esclusione di
Brianza
Erba
16
17
quella di Campione d’Italia) coordinate da una
Mariano
Centrale Operativa, ubicata presso la sede della
Campione
Campione
5
5
Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) in
territorio di Villa Guardia. Delle 15 postazioni territoriali,
Cernobbio
11 sono attive sia durante la fascia oraria notturna
Como
Como
16
16
(20.00-8.00) che durante la fascia oraria diurna (8.00Pognana
20.00) delle giornate festive e prefestive, mentre 4
Dongo
(Mariano Comense, Pognana, Menaggio e Locate
Medio Alto Lario
Menaggio
10
11
Varesino) sono attive solo durante la fascia oraria
diurna nelle giornate festive e prefestive. Tale scelta è
San Fedele
stata effettuata sulla base dei risultati dell’analisi dei
Locate Varesino
dati di attività, razionalizzando la distribuzione dei
Fino Mornasco
medici
valorizzando
in
particolare
l’attività
Sud Ovest
Lomazzo
25
25
ambulatoriale che rappresenta la prevalenza
dell’attività svolta. La centrale operativa, il cui compito
Appiano Gentile
è quello di ricevere le richieste di intervento da tutto il
Olgiate
territorio provinciale attraverso una chiamata al
Centrale Operativa
10
11
numero verde 840.000.661, effettua una valutazione
TOTALE ASL
15 SEDI
82
85
dei bisogni e in caso di
N. VERDE
necessità di intervento domiciliare attiva il medico della postazione territoriale di
CENTRALE OPERATIVA
riferimento per il cittadino che necessita di assistenza o invita il cittadino stesso a
840.000.661
recarsi presso la postazione per una visita ambulatoriale
57
il
eg
al
i
La Centrale Operativa è interconnessa con la Centrale della AREU (Servizio di 118) e condivide con essa i
supporti informatici, telematici e di registrazione garantendo così una rapida attivazione del Servizio 118 in
caso di necessità. Dal luglio 2013 la Centrale operativa di Como riceve le chiamate anche dal territorio di
Sondrio. L’organico medico è stato affiancato da operatori laici in fasce orarie prestabilite. Ciò permette di
sperimentare due differenti modelli organizzativi: il primo quello dell’ASL in base al quale risponde un medico
che effettua il triage e soddisfa direttamente le eventuali consulenze telefoniche, il secondo quello dell’ASL di
Sondrio in base al quale risponde un operatore tecnico che si accerta ponendo tre specifiche domande che
il caso non sia di competenza del Servizio di 118 e inoltra la chiamata al medico della postazione territoriale
competente che inquadra il caso e decide per l’intervento conseguente. Il confronto tra i due modelli in
termini di efficacia ed efficienza non è facilmente attuabile a causa di differenti condizioni di base
rappresentate dal contesto demografico e geografico e dall’affiancamento, nel territorio di Sondrio, per
lunghi periodi dell’anno del servizio di Guardia Turistica. Dal luglio 2014 è sono state informatizzate 7 postazioni
di CA e ciò ha permesso una più efficace gestione del servizio in termini di rendicontazione e di informazioni
disponibili sugli assistiti. Il progetto di riorganizzazione della medicina territoriale mediante l’istituzione delle AFT
coinvolgerà anche il servizio di Continuità Assistenziale.
fin
La Cronicità e il Governo Clinico
iliz
za
bi
le
ai
La cronicità: l’attenzione al paziente cronico e al paziente fragile, elemento caratterizzante l’attività
degli anni precedenti, è stata ulteriormente implementata con la diffusione della cultura “della presa in
carico” sia a livello di medicina generale che di strutture Socio Assistenziali, con la finalità di effettuare il
passaggio dalla “cura” alla ”presa in cura” del paziente cronico. Tali interventi hanno comportato la
necessità dello sviluppo della integrazione tra ospedale e territorio e della integrazione tra Cure Primarie e
altre strutture aziendali. Si è consolidata l’applicazione del protocollo “Dimissioni protette” come continuità
dell’assistenza tra ospedale e territorio nel momento della dimissione ospedaliera di assistito ancora
necessitante di cure integrate a livello domiciliare. La metodologia di valutazione prevista dal protocollo
permette di evidenziare tutti i bisogni sanitari dell’assistito e di attuare i percorsi conseguenti che prevedono
l’attivazione della assistenza domiciliare, la fornitura di protesi ed ausili, il raccordo con i servizi sociali comunali
attraverso il SUW (Sportello Unico Welfare). Rientrano tra gli interventi che garantiscono la continuità
assistenziale tra ospedale e territorio i letti subacuti delle strutture erogatrici (Azienda Ospedaliera S. Anna
presidio di Como e Cantù, Ospedale Valduce e Istituti Clinici Villa Aprica) e i letti post acuti di 4 RSA, utilizzati
sia per pazienti in dimissione dal reparto ospedaliero che inviati dai medici di medicina generale andando
così a colmare la carenza di offerta di assistenza per pazienti in fase subacuta presente sul territorio.
C
op
ia
no
n
ut
Il Governo clinico: il progressivo invecchiamento della popolazione e il conseguente incremento di
cittadini affetti da patologie cronico-degenerative impongono nuovi approcci e nuovi modelli di
organizzazione sanitaria, che tengano conto della gestione dei pazienti cronici, dell’efficacia e
dell’appropriatezza clinica dell’assistenza erogata, nonché della qualità delle cure. Il governo clinico
rappresenta uno strumento che implica aspetti che riguardano sia l’organizzazione dei servizi sanitari che
elementi che riguardano gli aspetti clinici delle cure anche attraverso metodologie e strumenti come: l’audit
clinico, linee-guida, percorsi diagnostici terapeutici o nuovi modelli organizzativi di presa in carico del
paziente quale il CReG (ChronicRelated Group). Nel 2015 verrà proseguito il programma di attuazione del
governo clinico attraverso il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale con specifici progetti per
la gestione di pazienti affetti dalle principali patologie cronico-degenerative quali il diabete, lo scompenso
cardiaco, le dispilipidemie, l’ipertensione arteriosa, le broncopneumopatie, la malattia renale cronica e le
demenze. In particolare si attiveranno azioni finalizzate al monitoraggio dei PDTA già adottati sul territorio
comasco e la definizione di nuovi PDTA o la revisione di quelli già esistenti.
58
Tabella 70 – PDTA attivi nell’ASL di COMO
PDTA
Azioni
Percorsi Diagnostico Terapeutici: nel territorio
della ASL sono attivi o in fase di attivazione i PDTA
Diabete
elencati nella tabella 70; in questi documenti
Broncopneumopatia cronicosono illustrati i percorsi che si intendono effettuare
Revisione
ostruttiva (BPCO)
e monitorare per la gestione integrata dei
Scompenso Cardiaco
Revisione
pazienti, tra i medici della medicina generale e gli
specialisti. La revisione del PDTA diabete attuata
Applicazione e
Ipertensione
monitoraggio
nel corso del 2013, ha determinato interessanti
risultati nell’anno 2014 sia in termini di
Applicazione e
Depressione
monitoraggio
miglioramento dell’appropriatezza del percorso
assistenziale del paziente affetto da diabete che
Applicazione e
Malattia Renale Cronica
monitoraggio
una
razionalizzazione
nell’automonitoraggio.
Relativamente alla Malattia Renale Cronica sulla
Ansia
In fase di definizione
base delle indicazioni regionali è stato definito un
percorso assistenziale del territorio comasco con la UO di nefrologia dell’Azienda Ospedaliera, recentemente
approvato che prevede precisi compiti per il medico di medicina generale sulla diagnosi precoce e sul
monitoraggio del paziente cronico. Nel corso dell’anno 2015 si proseguirà con la revisione di altri PDTA in
particolare del PDTA Scompenso Cardiaco e Broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO) e
all’approvazione del nuovo PDTA sull’Ansia.
ai
fin
il
eg
al
i
Applicazione e
monitoraggio
ut
iliz
za
bi
le
CREG (Chronic Related Group): nel territorio della ASL di Como nel corso dell’anno 2014 ha visto la
prosecuzione della sperimentazione del CREG: innovativo modello organizzativo per la gestione del paziente
cronico. Le quattro cooperative di Medici della Medicina Generale, gestori della sperimentazione nel corso
dell’anno hanno concretizzato le azioni previste del progetto. In particolare l’attività è stata concentrata sulla
sviluppo del concetto presa in carico degli assistiti arruolati che, nell’ambito della sperimentazione
comprende sia aspetti clinici che aspetti organizzativi–gestionali, quali: la predisposizione e l’aggiornamento
del PAI (piano terapeutico individuale); l’attività amministrativa/organizzativa di supporto al MMG e al
paziente, effettuata dal Centro Servizi per l’effettiva gestione del percorso proposto al paziente cronico
arruolato; l’attivazione di servizi innovativi(telemedicina, convenzioni con soggetti erogatori accreditati a
contratto, ambulatori dedicati, prestazioni erogate direttamente dai soggetti gestori del CReG).
Di seguito viene indicata una tabella che illustra i numeri degli attori che partecipano alla sperimentazione.
Tabella 71 – Attori che partecipano alla sperimentazione CREG
N. MMG
33
no
COMO MEDICARE
ARRUOLATI
%
ARRUOLATI
ARRUOLATI
CON PAI
% ARRUOLATI
CON PAI
7.319
4.970
68 %
4.740
95,4 %
ARRUOLABILI
n
PROVIDER
35
7.567
5.540
73 %
5.535
99,9 %
MMG-CREG
24
5.927
4.573
77 %
3.913
85,6 %
PAXME GESTIONI
10
2.317
1.423
61 %
1.264
88,8 %
TOTALE
102
23.130
16.506
71 %
15.452
93,6 %
op
ia
COSMA 2000
C
Nel corso del 2014 è stata ulteriormente implementata l’attività di controllo già avviata nel corso del 2013.
Oltre all’attività di verifica del mantenimento dei requisiti strutturali ed organizzativi previsti dalla normativa di
riferimento e al confronto tra le prestazioni inserite nel PAI con gli EPA regionali di riferimento, sono stati
implementati controlli in merito ai PAI (esistenza, appropriatezza ed attuazione), verifiche relative all’attività
del centro servizi (n° assistiti contattati, tipologia delle chiamate in entrata e i uscita) e sopralluoghi per la
verifica dell’attività svolta presso gli ambulatori medici degli MMG che sperimentano il CReG.
59
Protesica
L’aumento della prevalenza delle patologie cronico-degenerative e l’innalzamento della vita media
determinano un costante incremento dell’utilizzo di ausili e presidi.
Tabella 72 – Prevalenza, Incidenza (Anni 2012-2014) di assistiti utilizzatori di presidi di protesica minore
2012
Cateteri
Diabetica
Assorbenza
Stomie
2013
INCIDENZA
2014
2012
2013
2014
1.296
1.332
1.376
329
412
419
22.892
23.531
24.183
2.619
2.498
2.588
8.788
9.227
9.749
2.281
2.423
2.572
809
855
855
217
250
232
Nell’anno 2014, proseguendo il percorso
avviato negli anni precedenti, sono
state
attuate
azioni
di
omogeneizzazione
delle
modalità
prescrittive, in particolare sono state
semplificate le procedure di accesso ai
servizi da parte degli assistiti.
il
eg
al
i
PREVALENZA
bi
le
ai
fin
E’ continuato il processo di revisione dell’intero sistema protesica che ha interessato come elementi
fondamentali l’appropriatezza della prescrizione dei presidi, la condivisione del percorso con gli specialisti
ospedalieri, una riorganizzazione interna e la razionalizzazione della spesa. In modo particolare si è cercato di
allineare i flussi della protesica estrapolati da Assistant RL con i dati di bilancio e l’inventariazione di tutti i beni
di proprietà. Nel corso dell’anno si è verificato il fallimento della Ditta Reha alla quale era stata assegnata la
gestione del servizio, con gravi disagi per i cittadini sia nella assegnazione di nuovi ausili e nella riconsegna.
Dal dicembre 2014 il servizio è ripreso con alcune difficoltà nel recuperare in breve tempo l’attività rimasta in
sospeso. In applicazione alle linee guida regionali è continuata anche per l’anno 2014 l’attività di
monitoraggio sulle prescrizioni protesiche on line effettuate dagli specialisti delle strutture erogatrici e tale
attività ha portato a percentuali di prescrizioni on line che si avvicinano oggi al 90% con punte relative ad
alcune strutture del 98-100%. Il processo continuerà nel corso dell’anno 2015 in particolare sul fronte medici di
medicina generale che effettuano oggi circa il 50% delle prescrizioni protesiche, come intervento finalizzato
alla facilitazione dell’accesso del cittadino alla fornitura.
za
La Celiachia
ut
iliz
In questo ambito l’ASL di Como, a partire dal mese di aprile 2014, è stata una delle prime ASL coinvolta
nell’erogazione dei prodotti dietetici privi di glutine anche attraverso la grande distribuzione e mediante
l’utilizzo del sistema regionale celiachi@RL, sistema operativo che permette una gestione più omogenea ed
efficiente. Tale iniziativa che vedrà entro i primi mesi del 2015 il coinvolgimento di tutte le ASL lombarde oltre a
permettere un governo più razionale del “servizio celiachia” sancisce la libertà per gli assistiti di
approvvigionarsi su tutto il territorio regionale con maggiori possibilità di scelta e individuando come fornitori
sia le Farmacie che le attività commerciali (negozi specifici) e la grande distribuzione.
n
La Ricetta Elettronica
C
op
ia
no
Nel corso dell’anno 2014 è proseguita la sperimentazione dell’utilizzo della ricetta dematerializzata che ha
visto impegnati a partire dall’ultimo trimestre 2013, 15 medici di medicina generale e 5 farmacie. A seguito di
indicazioni pervenute da parte di Regione Lombardia mediante circolare del 22 ottobre 2014, il progetto è
stato esteso a tutto l’ambito territoriale della ASL. Pur in considerazione dei vincoli ad oggi previsti dalla
sperimentazione, rappresentati dalla necessità di stampa di un promemoria e dalla possibilità di effettuare
solo prescrizioni di farmaci per assistiti non in possesso di esenzione o con esenzione per reddito, il numero di
medici che a fine anno ha iniziato a prescrivere con ricetta elettronica è stato pari a 92 su 440/Medici di
medicina generale e pediatri) per un totale di 6520 ricette. Uno dei compiti fondamentali della ASL per l’anno
2015 sarà quello di sensibilizzare i medici e i pediatri nella prescrizione dematerializzata per una precisa messa
a punto del sistema.
Le Farmacie
In provincia di Como sono presenti 159 Farmacie territoriali e 18 Dispensari Farmaceutici distribuiti
equamente su tutto il territorio dell’ASL, oltre a diverse parafarmacie e corner parafarmaceutici nei
maggiori ipermercati provinciali.
In particolare le stesse oltre ad essere le attrici principali nell’erogazione di farmaci e prestazioni
farmaceutiche, saranno continuamente coinvolte nel servizio di prenotazione e prima visita di
60
controllo e saranno chiamate nel 2015 con i MMG a portare avanti, di concerto con l’ASL e la
Regione, l’attività di erogazione dei farmaci attraverso la ricetta elettronica. Compito dell’ASL sarà
quello di verificare costantemente l’adesione dei medici alla prescrizione e delle farmacie alla
dispensazione attraverso ricetta elettronica ed eventualmente a porre in atto azioni mirate a
migliorare le performance dell’intera ASL.
Invalidità civile
il
eg
al
i
Il riconoscimento degli stati di invalidità civile
APERTURA MAIL DEDICATA ALL’UTENZA GENERALE:
(compresa la sordità e la cecità) di portatore
[email protected]
per ricezione di domande su tematiche di natura medico legale
di handicap e di disabilità (per la successiva
iscrizione alle liste speciali provinciali del
collocamento mirato), cui sono correlati rilevanti benefici economici ed importanti tutele in ambito lavorativo
e sociale, si effettua attraverso accertamenti sanitari medico legali collegiali svolti dall’ASL.
La materia dell'invalidità, in seguito all'emanazione dell'art. 20 della L.102 del 2009, si articola in fasi
sequenziali, con diversi momenti di competenza dei Patronati, dei privati, dell’ASL e dell’ INPS.
fin
- Su richiesta dell'utente, il medico di base o altro medico certificatore inoltra all’INPS un certificato
telematico in cui si attesta l’esistenza di una o più patologie invalidanti; contestualmente rilascia
all'interessato un codice numerico identificativo del certificato stesso.
bi
le
ai
- L'utente interessato, qualora non fosse già in possesso di credenziali individuali (codice PIN fornito
dall'INPS), deve rivolgersi ad un Patronato, a cui conferisce mandato di rappresentanza. Il Patronato
inoltra la domanda di invalidità, collegandole il certificato medico dell’assistito di cui sopra.
za
- L'ASL di Como scarica le domande ed i connessi certificati di invalidità che vengono resi disponibili
dal programma informatico dell'INPS e convoca a visita tramite una lettera l'utente, di norma nel
termine di 20 giorni dalla domanda. La visita viene calendarizzata nelle sedute disponibili, nelle varie
sedi dell'ASL di Como, a seconda del luogo di domicilio dell'utente, e si svolge di regola entro 30 giorni
dall'inoltro della domanda.
iliz
- Alla visita l'utente deve presentarsi con un documento d'identità e con tutta la documentazione
attestante la patologia dichiarata nel certificato medico telematico. L'utente viene giudicato dalla
Commissione medica dell'ASL.
ut
- Terminata la visita, l'ASL di Como trasmette il verbale della visita e la relativa documentazione all'INPS
entro 7 giorni dall' accertamento.
ia
no
n
- L'INPS è competente per l'approvazione del verbale e per la sua trasmissione all'utente. L'ASL non ha
competenze per la fase successiva all'invio della documentazione all'INPS, e quindi non deve essere
interpellata per conoscere lo stato della pratica in caso di ritardato invio del verbale definitivo, né per
tutte le vicende relative ai trattamenti economici eventualmente derivanti dai giudizi in ordine
all'invalidità civile. Le attività informative dell'utenza rispetto a queste materie competono ai Patronati
a cui l'utente conferisce mandato di rappresentanza.
C
op
La calendarizzazione deve tenere conto anche delle visite di "revisione", ovvero degli utenti già
riconosciuti invalidi, per cui sia stata prevista nel precedente verbale una visita di conferma del grado
di invalidità. Le visite di revisione vengono convocate in assenza di domanda dell'utente, valendo
perciò quale termine quanto indicato nel primo verbale. Per effetto della Legge 114/14, nei casi di
verbali in cui sia prevista la rivedibilità, la convocazione a visita è di competenza dell'INPS.
Nelle more della presa in carico di quanto disposto da parte dell’Istituto, su indicazione regionale le ASL
lombarde, tra cui l’ASL di Como continuano a procedere alla convocazione per le visite di rivedibilità. Tale
indicazione è mirata ad evitare situazioni di stallo che potrebbero determinare disservizi e situazioni di disagio
ai cittadini, ciò anche sulla base del principio di continuità delle funzioni pubbliche, in quanto strettamente
connesso all'art. 97 della Costituzione, come la Corte Costituzionale ha avuto più volte modo di evidenziare.
Se il richiedente è titolare di patente di guida e l'esito della visita fa sorgere nella Commissione Invalidi ASL
dubbi sulla persistenza dei requisiti psicofisici d'idoneità alla guida, è obbligatoria la segnalazione alla
61
Direzione Provinciale della MCTC al fine di procedere alla revisione del giudizio d’idoneità alla guida tramite
la Commissione Medica Locale Patenti.
In occasione della visita di riconoscimento/aggravamento dell’invalidità civile può essere ottenuta la
certificazione sanitaria utile per il rilascio, da parte dei Comuni, dello speciale contrassegno di circolazione e
sosta(pass invalidi).
il
eg
al
i
Sotto il profilo gestionale sono state introdotte in ASL nel 2014 importanti innovazioni in realizzazione di quanto
previsto dalle Regole del sistema sanitario e socio sanitario per l’anno. Entro il primo semestre 2014 l’ASL si è
dotata di un software di collegamento in modalità di cooperazione applicativa (cioè coordinata) con la
procedura INPS relativa alle attività di accertamento degli stati di invalidità civile, handicap, sordità e cecità
civile nonché della disabilità. Con tale azione si è voluto arricchire il volume e la qualità dei dati oggetto di
debito informativo e rispondere ad esigenze di semplificazione e di snellimento dei tempi di attesa per
l'utente.
Altri accertamenti sanitari collegiali e monocratici
fin
Altri accertamenti sanitari collegiali svolti dall’ASL sono finalizzati alla verifica dell’idoneità a svolgere alcune
attività e funzioni ritenute di interesse pubblico e meritevoli di tutela e controllo. In ambito collegiale assumono
particolare rilievo:
bi
le
ai
- l’accertamento, da parte della Commissione medica provinciale, dei requisiti fisici e psichici per l'idoneità
alla guida di candidati o conducenti affetti da malattie fisiche o psichiche rilevanti per la sicurezza della
guida o da minorazioni che possano interessare l’udito, gli arti, la colonna, la conformazione o lo sviluppo
somatico. In caso di inidoneità la Commissione comunica l’eventuale giudizio di temporanea o permanente
inidoneità alla guida alla Motorizzazione Civile
za
- l’accertamento, da parte della Commissione medica provinciale, dei requisiti fisici e psichici per l'idoneità
alla conduzione di natanti. Il nuovo Codice per la Nautica prevede il rilascio della patente nautica anche a
persone con disabilità
iliz
- l’accertamento, da parte di apposita Commissione, dei requisiti psicofisici per il rilascio ed il rinnovo
dell'autorizzazione al porto d'armi per uso sportivo o per difesa personale nei riguardi dei cittadini che abbiano
proposto ricorso avverso il giudizio espresso dal un medico certificatore monocratico.
ut
Sono invece affidate alla competenza di un solo medico, di solito specialista in medicina legale, le attività
finalizzate a:
no
n
- Tutelare i soggetti danneggiati a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di
emoderivati, nel caso in cui l’utente ritenga di aver subito un danno irreversibile a causa di queste pratiche
sanitarie. Oltre ai benefici di carattere economico diretto, è prevista l'esenzione dalla partecipazione alla
spesa sanitaria (esenzione ticket) limitatamente alle prestazioni necessarie alla diagnosi e alla cura delle
patologie.
op
ia
- Tutelare i lavoratori dipendenti, i cui rispettivi Contratti Collettivi Nazionali di lavoro lo prevedano, con lo
strumento dello scorporo dal periodo di comporto dei giorni di assenza per malattia, in caso di patologie gravi
che richiedano terapie salvavita ed altre ad esse assimilabili. Per accedere al beneficio, oltre all’esistenza di
una patologia cronica grave, rileva anche la necessità, in conseguenza della patologia, di effettuazione
diterapiesalvavita o assimilabili, di per sé produttivediincapacità temporanea alla prestazione lavorativa.
C
- Tutelare i lavoratori invalidi civili con percentuale riconosciuta uguale o superiore al 50% tramite lo strumento
del congedo straordinario retribuito per cure di 30 giorni l’anno (anche non continuativi) nel caso in cui
necessitino trattamenti connessi allo stato di invalidità.
62
Tabella 73 – Attività medicina legale ASL di Como – Periodo Anni 2012-2014
Anno 2013
Anno 2014
9.878
9.628
10.362
48
325 *
496
-
26
352
15.516
15.035
15.710
Altre visite collegiali (collegio medico valutazione mansioni
lavorative, collegio medico porto d’armi)
148
165
172
Indennizzi per danni da vaccinazione/trasfusione: relazioni ed
atti intra-procedimentali
35
38
34
Riconoscimento gravi patologie con terapie salvavita e
congedi straordinari per cure
76
85
93
Altre e diverse certificazioni, relazioni, pareri scritti e consulenze
di vario genere
220
235
348
Visite per accertamento dipendenza dal alcool
685
712
795
Visite per accertamento dipendenza da stupefacenti e
psicotropi
138
125
118
Visite per certificazioni speciali
Segnalazioni ex – art. 128 CDS pervenute in copia alla CML
Visite in commissione effettuate per revisione ex – art. 128 CDS
Visite per invalidità civile
ai
* Dati relativi al IV trim 2013
il
eg
al
i
Anno 2012
fin
Attività
bi
le
I principali incrementi si rilevano per l’attività di visite per certificazioni speciali la cui performance è dovuta al
concorrere di due diversi fattori: tenuta dei volumi di attività in base annua, superate le difficoltà manifestatesi
tra febbraio ed aprile e a settembre a causa dell’introduzione delle nuove modalità di rinnovo telematico, ed
incremento della quota – parte di visite effettuate per revisione ex - art. 128 del Codice della Strada.
za
Le visite per revisione obbligatoria ex – art 128 sono disposte dal Direttore della Motorizzazione Civile al
ricevimento delle segnalazioni da parte dei medici ASL che, in occasione di visite od accertamenti medico –
legali di varia natura, accertano l’esistenza di condizioni patologiche che possano pregiudicare l’idoneità alla
guida.
ut
iliz
Le attività delle visite per invalidità civile ove nel corso degli ultimi due anni si sono riscontrate le principali
modifiche normative e/o organizzative hanno avuto un incremento nel corso dell’ultimo anno mentre le altre
attività istituzionali, fondandosi su un impianto normativo di riferimento consolidato, in assenza di variazioni di
contesto nell’anno, si sono mantenute entro volumi di attività sostanzialmente stabili nel 2014.
no
n
Si mantiene sostanzialmente stabile, nell’ambito delle attività della Commissione Medica Patenti Speciali,
anche la quota parte di visite effettuate su conducenti sottoposti a provvedimenti di restrizione per guida in
stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti; per il terzo anno consecutivo si conferma il trend in lieve
ascesa delle valutazioni per alcool ed in lieve discesa di quelle per stupefacenti, forse a rispecchiare una
relativa minore incisività dei controlli delle FFOO su strada in quest’ultimo settore.
ia
CRS-SISS
op
Nel corso del 2014 è regolarmente proseguita l’attività di diffusione del Progetto sul territorio comasco. Allo
stato attuale la situazione è così rappresentabile:
C
- MEDICI: Nel corso del 2014 è proseguita l’attività inerente la trasmissione dei certificati di malattia on-line e
l’invio delle prescrizioni effettuate tramite SISS.
- RICETTA ELETTRONICA: Nei primi mesi del 2014 è proseguita la sperimentazione dell’erogazione delle
specialità medicinali attraverso prescrizione ed erogazione con ricetta elettronica che ha visto coinvolti
all’inizio dell’anno alcuni MMG/PDF e Farmacie. A seguito di comunicazione regionale si è dato avvio
all’estensione a tutti i medici e farmacie.
- PRENOTAZIONI DI VISITE ED ESAMI: Nel corso del 2014 oltre al servizio telefonico (Call Center Regionale) sono
state confermate le farmacie come “veicolo“ nel servizio di prenotazione e si osservano incrementi anche
nell’utilizzo del servizio tramite internet (prenotazione direttamente da casa). A tal proposito l’ASL ha
effettuato un piano di promozione del servizio di prenotazione per incrementare il canale Farmacie e Internet.
63
- SOGGETTI EROGATORI: oltre all’A.O. S.Anna, tutti gli Enti Erogatori Privati Accreditati (EEPA) sono integrati al
SISS per quanto riguarda la gestione dei flussi di rendicontazione e la pubblicazione di referti (laboratorio,
radiologia, lettere di dimissione, ecc.), per renderli visibili ai cittadini e al medico curante.
- CITTADINI: nel corso del 2014 nell’ambito dei servizi on-line messi a disposizione dei cittadini è proseguita
l’attività di rilascio delle credenziali ai cittadini tramite il servizio GASS (Gestione Accesso Semplificato ai
Servizi), per accedere al portale cittadino, dove è possibile prenotare visite ed esami, visionare i referti on-line
e cambiare il medico. Il servizio è disponibile presso gli sportelli scelta e revoca dell’ASL e presso gli sportelli
delle Aziende Ospedaliere ed Enti Erogatori Privati Accreditati.
C
op
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le
ai
fin
il
eg
al
i
- COMUNI: nel 2014 si è proseguita con buoni risultati la collaborazione con le Amministrazioni comunali, per
consentire ai cittadini il ritiro del codice PIN/PUK. Alcuni dei Comuni già abilitati tramite convenzione con ASL,
hanno sottoscritto nel 2014 un protocollo d’intesa per fornire ai cittadini residenti il servizio di scelta e revoca
del medico in modalità limitata (servizio rivolto ai cittadini già iscritti al servizio sanitario regionale).
64
INDICATORI DI DOMANDA E DI OFFERTA: AREA SOCIO-SANITARIA
La rete territoriale dei servizi socio sanitari
Un importante dato di contesto da considerare nel 2015 è l’incertezza delle risorse economiche nazionali e
regionali da destinare al sistema socio sanitario, dovuta alla previsione di riduzione di 15 milioni di euro della
quota Fondo Sanitario Regionale.
Inoltre il sistema socio sanitario regionale potrebbe essere oggetto di importanti cambiamenti sia a seguito di
eventuale revisione dei LEA sia della proposta di riforma del medesimo.
il
eg
al
i
Nel 2015 la politica regionale prevede un potenziamento delle azioni prioritarie di intervento sino ad ora
promosse con le DGR 1185/2013 e 116/2013, in particolare:
lo sviluppo e la promozione dell’integrazione tra attività e servizi sanitari, socio-sanitari e sociali al fine di
garantire una risposta globale alla multidimensionalità dei bisogni espressi dalla persona e dalla sua
famiglia;

lo sviluppo coordinato dei due pilastri su cui oggi si fonda il sistema socio sanitario: la rete accreditata delle
strutture e il fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili.
fin

ai
Pertanto la rete territoriale dei servizi socio-sanitari della provincia di Como sarà ulteriormente chiamata,
compatibilmente con le risorse disponibili, a offrire un sistema omogeneo di prestazioni e servizi in risposta ai
bisogni espressi, a favore della persona e della sua famiglia.
bi
le
Nel 2014, con la DGR 1185/2013 l’ASL è intervenuta potenziando i servizi nell’ambito della disabilità, che
presentava un fabbisogno di interventi superiore a quello della popolazione anziana. E’ stata incrementata
l’offerta residenziale per le persone disabili attraverso l’accreditamento e messa a contratto di tutti i posti di
RSD, CDD e CSS disponibili sul territorio della provincia di Como.
ut
iliz
za
Nelle tabelle che seguono si rileva sinteticamente la situazione della rete dei servizi socio sanitari nel territorio
dell’ASL di Como, al 31.12.2014. Da considerare, ai fini dell’analisi comparativa tra gli anni 2012 – 2014, un
incremento di unità d’offerta (di cui 1 RSA, 1 RSD, 2 CDD, 2 CSS, 3 ADI), soprattutto per l’area della disabilitàe
l’ADI, incrementando le dimensioni produttive (posti letto) ma non immediatamente la percentuale di
saturazione, costi e produzione, poiché l’avvio dei nuovi posti è stata graduale. Inoltre l’attività delle
sperimentazione, per alcune strutture che hanno utilizzato posti a letto a contratto, ha significato una
riduzione della produzione a “budget”. La dimensione più significativa dell’offerta continua ad essere
rappresentata dalle 56 RSA.
Tabella 74 - Numero posti a contratto per tipologia di unità d’offerta
NUMERO UNITA’
D’OFFERTA
NUMERO POSTI A
CONTRATTO
% POSTI LETTO
56
4.505
76,01%
15
333
5,62%
8
273
4,61%
CDD
15
399
6,73%
CSS
9
79
1,33%
IDR
3
115
1,94%
INT (CURE INTERMEDIE)
1
60
1,01%
HOSPICE
2
20
0,34%
EA (ENTI AUSILIARI)
6
143
2,41%
CF (CONSULTORI FAMILIARI)
4
0
0,00%
ADI
26
0
0,00%
TOTALE
145
5.927
100,00%
n
TIPOLOGIA UNITA’ D’OFFERTA
no
RSA
CDI
C
op
ia
RSD
65
Nella successiva tabella 75si rappresentano, oltre che ai posti letto a contratto delle Unità d’Offerta, i dati
rappresentati – soggetti a stima per quanto riguarda l’ultima trimestralità anno 2014 – si riferiscono al numero
di utenti (codici fiscali) che hanno fruito di prestazioni e alle saturazioni complessive per tipologia di struttura. Il
criterio di rappresentazione “Numero Utenti” è stato rivisto rispetto a quello degli anni precedenti: in passato si
era utilizzato il “numero di accessi degli utenti” nelle strutture socio sanitarie e pertanto un utente poteva
essere rappresentato più volte nello stesso anno.
Tabella 75 - Rete strutture socio-sanitarie e loro utilizzo
NUMERO
STRUTTURE
A
CONTRATTO
NUMERO
POSTI LETTO
A
CONTRATTO
NUMERO
UTENTI
2012
NUMERO
UTENTI
2013
NUMERO
UTENTI
2014
proiezione
RSA
56
4.505
6.218
6.331
6.102
96
CDI
15
333
584
616
590
69
RSD
8
273
272
273
327
98
HOSPICE
2
20
296
310
300
80
CDD
15
399
322
325
353
80
CSS
9
79
63
56
70
90
EA
6
143
250
247
256
10.746
14.483
14.053
CF PRIVATI
4
3.203
4.257
RIA
3
115
4.884
INT
1
60
0
Enti Erogatori
ADI
26
4.323
SERT/NOA
6
2.537
bi
le
1 sede
distaccata*
4.927
4.399
0
355
4.287
4.234
2.553
2.618
za
%
SATURAZIONE
2014
proiezione
97
97
97
93
99
95
83
80
86
83
90
93
88
88
89
96
95
ai
8+
CF PUBBLICI
%
SATURAZIONE
2013
il
eg
al
i
%
SATURAZIONE
2012
fin
TIPOLOGIA
STRUTTURA
95
iliz
*dal 1.12.2014 la sede distaccata di Campione d’Italia non è più attiva. E’ stata realizzata la riorganizzazione delle sedi consultoriali del
Distretto MAL, con individuazione dei presidi di Menaggio, quale Sede principale, e di Dongo quale Sede distaccata.
ut
Le attività socio-sanitarie integrate (ASSI) sono rivolte a varie tipologie di utenza caratterizzate principalmente
da situazioni di “fragilità” (anziani, disabili, tossicodipendenti, malati terminali,…);
n
Nella tabella 76 si riportano i dati relativi ai consumi di prestazioni fruite da utenti lombardi nelle varie Unità
d’Offerta, espressi in giornate:
2012
2013
2014
Proiezione
1.597.513
1.582.429
1.583.145
83.534
84.069
87.210
CSS
19.347
20.845
24.237
CDD
64.896
63.848
65.154
C
no
Tabella 76 - Consumo di prestazioni nelle strutture socio-sanitarie - dato espresso in numero di giornate/prestazioni
fruite su posti a contratto da utenti lombardi
IDR*
130.788
130.446
130.679
CDI
75.708
74.377
75.162
HOSPICE
5.902
5.859
5.968
ENTI AUSILIARI
DIPENDENZE
45.758
45.306
43.830
2.023.446
2.007.179
2.015.385
STRUTTURE
op
RSD
ia
RSA**
TOTALI
66
* Nel 2012, 40 p.l. di IDR sono stati trasferiti in altra ASL
** Nel 2013 e 2014, alcune RSA hanno aderito alla sperimentazione
della DGR 3239/12, successivamente alla fase di miglioramento
della DGR 499/2013 e poi alla fase di transizione della DGR
2022/2014.Attualmente i posti a contratto dedicati alla
sperimentazione sono complessivamente n. 26 per n. 7.760 giornate
di ricovero.
Trend stabile con leggere flessioni di sistema; in alcuni casi (RSA/RIA)
dovute alle cause come da note sotto riportate.
Per quanto riguarda la valorizzazione dei consumi delle prestazioni socio sanitarie, la tabella 77che riguarda i
“costi delle prestazioni” rappresenta il valore in migliaia di euro, per le prestazioni usufruite dai residenti della
Provincia di Como (sia in Lombardia sia fuori Regione); mentre la successiva tabella 78rappresenta la
“valorizzazione della produzione prestazioni” in migliaia di euro erogate dalle strutture socio-sanitarie a
contratto con l’ASL per gli anni 2012, 2013 e 2014. Nel 2014, l’incremento dei posti letto per la disabilità porta a
prevedere un aumento delle giornate e delle prestazioni e dei relativi costi di produzione.
2013
2014
Proiezione
RSA
57.452
57.376
57.495
RSD
7.111
7.046
7.640
CSS
306
299
339
CDD
3.280
3.250
3.446
IDR
10.273
10.412
8.743
INT
0
0
CDI
2.092
2.024
784
775
Hospice
1.148
1.235
EA
2.782
2.903
2.645
40
38
4.636
4.461
318
571
90.314
91.841
Servizi Multidisciplinari Integrati
42
ADI e VOUCHER
4.486
675
za
Altri costi
TOTALE GENERALE COSTI
2.045
2.134
1.089
ai
Consultori Privati
fin
2012
1.195
bi
le
COSTI SOSTENUTI PER RESIDENTI COMO
IN STRUTTURE PROVINCIALI E NON
90.431
il
eg
al
i
Tabella 77- Costi prestazioni nelle strutture socio-sanitarie - dato espresso in migliaia di euro
iliz
Tabella 78 – Valorizzazione della produzione di prestazioni delle strutture socio-sanitarie - dato espresso in migliaia di euro
2013
2014
proiezione
69.270
69.146
69.150
8.929
9.094
9.422
333
327
364
3.254
3.213
3.456
8.327
8.249
8.360
2.217
2.184
2.200
784
896
984
Hospice
1.354
1.344
1.351
EA
2.813
2.781
2.697
ADI e VOUCHER
4.486
4.613
4.461
675
516
601
102.442
102.395
103.046
2012
ut
PRODUZIONE PRESTAZIONI PER ASSISTITI
REGIONALI E NON
RSA
RSD
IDR
ia
CDI
no
CDD
n
CSS
C
op
Consultori privati
Altri costi
TOTALE GENERALE COSTI
Il confronto tra la tabella 77“Costi prestazioni nelle strutture socio-sanitarie” e la tabella 78“Produzione di
prestazioni delle strutture socio-sanitarie (assistiti lombardi e fuori regione)” evidenzia l’elevato indice di
“attrazione” delle strutture accreditate e a contratto anche nei confronti di assistiti residenti presso altre
province lombarde, con particolare riferimento al “residenziale” (24% per le strutture per anziani RSA e CDI;
35% per le strutture per disabili RSD, CDD e CSS). In tali tipologie di struttura, i dati riferiti alla “produzione”
67
presso le strutture provinciali sono maggiori di quelli riferiti al “costo” per soli assistiti residenti, sostenuti sia in
ambito provinciale che extra provinciale. Si riscontra una leggera diminuzione del trend dei consumi, da
attribuire in generale alla situazione di crisi che sta vivendo il Paese.
A fronte della produzione erogata dalle Unità di Offerta presenti nella provincia di Como, nel 2014 l’ASL ha
sottoscritto contratti per un importo complessivo pari a €. 96.165.533. Si precisa inoltre che il dato per l’ADI
rappresenta i costi sostenuti per l’erogazione del servizio da parte dei soggetti accreditati – attraverso il
sistema a “voucher” – nonché per il costo del personale componente le équipe di valutazione
multidimensionale.
RISORSE DISPONIBILI PER CONTRATTI BUDGET ANNO 2014
BUDGET DI
PRODUZIONE
(valori espressi in €)
3.693.239,00
CDI
2.325.133,00
CSS
411.041,00
RSD
10.208.504,00
RSA
65.506.554,00
ai
fin
CDD
il
eg
al
i
Tabella 79 - Risorse a disposizione per la contrattazione dei servizi socio-sanitari
8.528.000,00
RIA – INT Servizi di Riabilitazione(compresa mobilità passiva)
EA Servizi Residenziali e Semiresidenziali - Area Dipendenze
2.852.062,00
bi
le
(compresa mobilità passiva)
1.473.000,00
HOSPICE
1.018.000,00
za
CONSULTORI FAMILIARI PRIVATI
ADI*
100.590.533,00
iliz
TOTALE
4.575.000
* compresa l’assegnazione per i voucher ADI a favore delle persone con bisogni complessi pari a €. 440.000,00
ut
Per favorire gli interventi sulla cronicità, l’ASL continuerà ad assicurare la valutazione multidimensionale, la
presa in carico della fragilità, la presa in cura delle demenze e delle dipendenze, il sostegno e l’orientamento
del nucleo familiare.
n
La valutazione multidimensionale del bisogno diventa lo strumento fondamentale per l’integrazione delle
competenze e delle risorse dell’ASL e di altri soggetti erogatori e ambiti territoriali.
no
Attraverso la valutazione multidimensionale si rilevano i bisogni complessivi della persona e della famiglia,
permettendo con il monitoraggio, attraverso gli attuali e futuri sistemi di gestione dei flussi, il governo delle
risorse finanziarie annuali destinate al sistema socio sanitario.
ia
Le cure domiciliari (Assistenza Domiciliare Integrata)
C
op
Si rappresentano di seguito i dati sulle attività garantite dai Distretti socio-sanitari dell’ASL nell’ambito della
Fragilità, sostanzialmente a favore di persone anziane o con disabilità. In ogni Distretto è presente una Unità di
Valutazione Multidimensionale per assicurare la lettura e la rilevazione dei bisogni degli utenti e delle famiglie.
In particolare le attività correlate alle Cure Domiciliari (Assistenza Domiciliare Integrata) si sono sviluppate nel
2014 seguendo le indicazioni regionali relative alla sperimentazione ancora in essere della “Riforma ADI”.
Infatti a partire dal 1° luglio 2014 anche nella provincia di Como è stato adottato il nuovo Strumento per la
Valutazione Multidimensionale ADI (Sistema VAOR – Valutazioni InterRAI Home Care) da caricare sul nuovo
portale indicato da Regionale (Sistema Atla@nte). Tutto il personale delle UVM, tra maggio e giugno 2014, ha
partecipato al corso di formazione sul nuovo sistema operativo. Nel corso del 2014 sono stati presi in carico nei
percorsi ADI 4.234 pazienti e nel secondo semestre dell’anno sono state valutate con il nuovo modello
68
valutativo, tutte le nuove prese in carico e per le rivalutazioni periodiche degli utenti già in carico, 1.371
persone.
Sono state inoltre potenziate le attività di Valutazione Multidimensionale relative ai diversi percorsi innovativi
secondo le normative introdotte e confermate dal livello legislativo lombardo. Nella tabella 80è
rappresentato il numero di Valutazioni Multi Dimensionali (VMD) con l’evidenza della tipologia di intervento,
che evidenziano un complessivo incremento dello strumento valutativo.
Tabella 80 – Le valutazioni multidimensionali – Periodo: Anni 2012 - 2014
VALUTAZIONI
2013
VALUTAZIONI
2014
(Proiezione)
Valutazioni ADI
2.258
2.651
2.899
TOTALEvalutazioni ADI
2.258
2.651
2.899
il
eg
al
i
VALUTAZIONI
2012
VALUTAZIONI MULTIDIMENSIONALIEFFETTUATE
COMPLESSIVAMENTE NEI DISTRETTI
VALUTAZIONI ADI
109
42
155
Valutazioni multidimensionali per attuazione nuove misure
Welfare regionale (DGR 856/2013 e DGR n. 499/2013)
28
700
1.065
Altre valutazioni (Voucher CSS; progetti per persone con bisogni
complessi; progetti per minori disabili ex DGR 889/2010;
inserimenti speciali in RSA)
136
259
222
TOTALE altre valutazioni multidimensionali
273
1.001
1.442
2.531
3.652
4.341
bi
le
za
TOTALE COMPLESSIVO
ai
Buono mensile a favore delle persone con gravissime disabilità*
fin
ALTRE VALUTAZIONI MULTIDIMENSIONALI
C
op
ia
no
n
ut
iliz
* Negli anni 2012 e 2013 il buono mensile era a favore di persone in stato vegetativo e affette da SLA
69
Consultori Familiari
Il Consultorio familiare è un servizio multidisciplinare dove una équipe – composta da assistente sociale,
ginecologo, infermiera, ostetrica e psicologo – offre accoglienza personalizzata, sostegno e assistenza per il
benessere e la salute delle persone. E’ un punto di riferimento per l’individuo, la coppia e la famiglia
nell’ambito della risposta a bisogni, domande o criticità emergenti nelle diverse fasi del ciclo di vita
personale/familiare. E’ di seguito rappresentata la distribuzione per sesso e fascia di età degli utenti che
hanno usufruito di almeno una prestazione presso i presidi consultoriali dell’ASL nel 2014.
Tabella 81 – Utenza 2014 Consultori Familiari pubblici
COMO
CASTELNUOVO
FINO
MORNASCO
OLGIATE
COMASCO
CANTÙ
MARIANO
COMENSE
PONE
LAMBRO
DONGO
MENAGGIO
il
eg
al
i
COMO
GRAMSCI
FASCE
D’ETÀ
M
F
M
F
M
F
M
F
M
F
M
F
M
F
M
F
M
F
103
19
11
20
14
17
17
45
29
26
28
15
14
1
0
6
7
TOTALE
UTENTI
99
10
66
2
45
0
33
10
42
4
26
1
13
2
30
0
12
7
26
329
18-24
12
174
13
153
2
184
9
140
12
154
4
91
4
111
1
21
5
100
1.190
25-29
14
152
5
111
1
170
15
156
12
136
3
71
9
94
0
17
3
105
1.074
30-39
74
401
24
248
30
390
53
360
30
306
9
222
25
226
2
48
13
222
2.683
40-49
68
251
44
240
35
365
49
288
22
226
11
164
34
349
5
86
26
269
2.532
>49
29
156
17
213
16
353
25
194
9
314
1
135
19
453
4
120
13
396
2.467
TOT.
(M/F)
306
1.303
124
1.021
1.197
134
1.191
55
724
304
73
1.125
10.746
1.145
1.613
1.375
1.325
779
1.385
317
471
1.198
bi
le
1.609
108 1.277 13
ai
TOT.
(CF)
104 1.509 178
fin
0-13
14-17
za
Di seguito vengono riportati gli esiti degli interventi di supporto alle famiglie fragili di cui alle iniziative regionali
di riferimento – ove l’operatività ha evidenziato come la presa in carico comprensiva di erogazione di
contributi economici, di fatto faciliti la compliance da parte di un’utenza, altrimenti difficilmente raggiungibile
dalla rete dei servizi.
iliz
Tabella 82 – Nuovi nuclei familiari in condizione di fragilità presi in carico nell’ambito degli interventi consultoriali connessi ai Fondi regionali
Cresco, Nasko, Sostengo – Anno 2014
CONSULTORI FAMILIARI
PUBBLICI
FONDO
SOSTENGO
TOTALE NUCLEI FAMILIARI
FRAGILI ASSISTITI
5
24
18
47
6
8
8
22
Distretto MAL
0
0
0
0
no
Distretto Sud-Ovest
2
18
19
39
13*
50**
45***
108
n
Distretto di Como
TOTALE
FONDO
CRESCO
ut
Distretto Brianza
FONDO
NASKO
ia
* Nuclei presi in carico esclusivamente dai Consultori Familiari Pubblici in collaborazione con i CAV
** di cui 3 presi in carico dai Consultori Familiari Privati
*** di cui 26 presi in carico dai Consultori Familiari Privati
C
op
In merito alla sperimentazione delle nuove funzioni consultoriali, si ritiene di sottolineare la significatività
dell’affluenza registrata nell’ambito dell’offerta innovativa “Noi con i nostri bambini” – che ha reso evidente
l’effettivo bisogno di ascolto, orientamento e supporto da parte dell’individuo, coppia e famiglia – con
particolare riguardo all’efficacia dei momenti di confronto e sostegno in contesto di “gruppi a bassa soglia” di
supporto alla neo-genitorialità.
Tabella 83 – Esiti sperimentazione consultoriale - Progetto “Tutti per uno, un consultorio per tutti” – anno 2014.
PROGETTO "TUTTI PER UNO, UN CONSULTORIO PER TUTTI" –
LINEA DI ATTIVITÀ “NOI CON I NOSTRI BAMBINI”
70
Attività 2014
Ascolto. Orientamento e supporto
psicopedagogico ai neogenitori - n. spazi
n. accessi
CF Como Gramsci
93
1.604
Realizzazione delle nuove politiche di Welfare Territoriale
Gli interventi in merito alle nuove politiche di Welfare Territoriale riguardano principalmente l’integrazione
sanitaria e socio sanitaria, per la presa in carico della persona “fragile”, in condizione di cronicità socio
sanitaria (anziani non autosufficienti, disabili, persone affette da dipendenze di vario tipo).
Particolare importanza viene attribuita ai meccanismi di integrazione quali:
il
eg
al
i
La realizzazione di un modello basato sulla risposta ai bisogni, quindi non solo sull’offerta di servizi predefiniti,
ma sulla valutazione della richiesta e la definizione della risposta più appropriata, presuppone una modalità di
approccio all’utenza basata su questa sequenza operativa: valutazione multidimensionale del bisogno;
elaborazione di un progetto ad hoc, individualizzato e rispondente ai bisogni rappresentati da quella famiglia
per la specificità della situazione che vive; erogazione di una misura (voucher, buono) che permetta alla
famiglia di soddisfare i bisogni di assistenza, anche attraverso la individuazione di un fornitore di servizi che
elabori un piano di assistenza rispondente alle esigenze emerse.
la condivisione di metodologie, strumenti e modelli organizzativi;

la costituzione di una cabina di regia fra Asl e Uffici di Piano finalizzata alla maggiore integrazione dei
servizi sanitari, socio sanitari e sociali;

la valutazione multidimensionale del bisogno della persona fragile, della famiglia o care giver;

la semplificazione dell’accesso ai servizi, anche tramite un potenziamento delle informazioni a disposizione
degli operatori, delle famiglie e del terzo settore, nonché attraverso l’apertura degli Sportelli Unici per il
Welfare (S.U.W.);

il sistema informativo;

i piani di assistenza individuale integrati, che tengano conto delle diverse esigenze della famiglia e della
persona;
bi
le
ai
fin

iliz
Azioni innovative sperimentali
za
La progressiva realizzazione di questi cambiamenti paradigmatici nell’erogazione dell’assistenza si è realizzata
nel 2014, attuando modalità di approccio diverse anche attraverso le azioni e i servizi sperimentali.
no
n
ut
Sportello Unico Welfare: durante il 2014 è proseguito il consolidamento degli Sportelli Unici per il Welfare
(SUW), attivati nel mese di novembre 2013. Sono state migliorate le sedi operative sia a livello strutturale che
gestionale garantendo orari omogenei e modalità di accesso facilitate, anche attraverso la possibilità di
prenotazione. Tutti gli operatori distrettuali sono stati coinvolti durante tutto il corso dell’anno in iniziative di
formazione ed informazione rispetto alle diverse opportunità offerte dalla rete dei servizi sanitari e socio
sanitari; sono state messe a loro disposizione strumenti operativi procedurali ed informatici, aggiornati rispetto
alle innumerevoli news messe in campo dal sistema Welfare Lombardo.
ia
Lo Sportello Unico per il Welfare dunque si sta aprendo verso il territorio con una modalità di approccio nei
confronti della popolazione non più solo di informativa e di orientamento ai servizi ma soprattutto di lettura e
di presa in carico dei bisogni delle persone e delle famiglie fragili.
C
op
Allo Sportello Unico per il Welfare sono ora strettamente correlate le attività delle Unità Valutative
Multidimensionali, le cui équipe sono state potenziate sia in termini quantitativi che qualitativi. Particolare
importanza è attribuita all’implementazione delle collaborazioni d’integrazione con gli Ambiti Territoriali/Uffici
di Piano (UdP) al fine di migliorare le modalità di accesso integrato ai principali servizi erogabili dal sistema
socio-sanitario e sociale.
Prevenzione del disagio/fragilità e promozione dello sviluppo armonico e del benessere individuale, di coppia
e familiare: il Centro per la Famiglia. Nel riordino del welfare regionale, ed in particolare nell’ambito della
transizione a “Centri per la famiglia”, i Consultori – storicamente “ben equipaggiati” e fulcro privilegiato
rispetto alla presa in carico dei nuclei familiari – rappresentano nodi cruciali della rete dei servizi, anche nei
confronti di fasce di utenza meno “tradizionali” – quali disabili ed anziani. Ciò non tanto nei termini di
duplicazione o sovrapposizione di interventi riguardo a competenze o settori specifici socio-assistenziali o
sconfinamento rispetto a servizi specialistici di assistenza, cura e riabilitazione, bensì nell’ottica di promozione
71
di interventi atti a esacerbare, implementare e sostenere potenzialità generative e risorse proprie di ogni
componente e dell’intero nucleo familiare – evalorizzarne la ricchezza nei termini di esperienze e competenze
– nell’ambito della costruzione di percorsi personalizzati anche volti all’orientamento alla rete dei servizi, al fine
di semplificare percorsi e accessibilità, razionalizzare interventi e risorse mediante lo sviluppo di alleanze e
sinergie.
il
eg
al
i
Senza peraltro dimenticare il focus nei termini di “prevenzione primaria” della missionconsultoriale che ben si
coniuga con lo spirito del “Centro per la famiglia”, che sollecita una risposta quanto più precoce ai bisogni
e/o ai primi segni di difficoltà espressi dal nucleo familiare e dai suoi componenti nei diversi momenti
dell’evoluzione del ciclo di vita, nell’ambito di un approccio integrato multidisciplinare attento alla globalità
della persona e del suo sistema di riferimento, in funzione di una reale promozione del benessere e della
qualità di vita individuale e familiare.
fin
Nel merito dell’attualità storica del contesto socio-economico, la ristrettezza di risorse professionali ha
inevitabilmente imposto delle scelte (attesa la risposta erogativa di base di cui all’assetto erogativo ex DGR
4597/12 e normativa nazionale di riferimento, nonché l’offerta connessa a progettualità regionali di supporto
alle fragilità) in ordine all’investimento prioritario di linee di attività consultoriali con migliore probabilità di
incidenza ed efficacia nell’ottica del perseguimento delle finalità preventive.
ai
In questo senso, si è ritenuto di privilegiare le linee di offerta a favore dell’utenza adolescenziale/giovanile e
quelle concernenti il percorso nascita consultoriale – dalla procreazione consapevole al supporto alla neogenitorialità – quali contesti cardine per l’espressione delle potenzialità educativo/preventive e di promozione
del benessere da parte del “Centro per la Famiglia”.
bi
le
Nuove tipologie di servizi
za
Coerentemente con quanto previsto dalla normativa regionale D.G.R 116/2013 e D.G.R. 856/2013, sono state
attivate nuove linee di servizi/interventi. Presupposto necessario per accedere alle prestazioni e ai servizi è
costituito dalla valutazione multidimensionale e la conseguente emissione di voucher per la fruizione del
servizio, accompagnata dalla predisposizione del progetto individualizzato. Le “nuove tipologie di servizi” sono
costituite da:
iliz

Residenzialità leggera per persone con disabilità e anziani con parziale e temporanea non
autosufficienza;
ut

RSA e RSD “aperte” per persone affette da demenza: le condizioni di accesso, oltre alla certificazione
specialistica, fanno riferimento alla valutazione dello stress del caregiver. I servizi offerti vanno dall’assistenza al
domicilio, alla formazione del caregiver, al supporto specialistico, all’accesso semiresidenziale o residenziale.
no
n

Forme di residenzialità per minori con gravissime disabilità, in genere molto piccoli, con patologie ad alto
impatto sociale o gravi patologie cerebrali e conseguenti plurimenomazioni, con breve speranza di vita che
necessitano di assistenza continua nelle 24/h.

Interventi di informazione e presa in cura in materia di gioco d’azzardo patologico (GAP).

Residenzialità per minori, vittime di abusi, violenze e maltrattamenti.
ia
Tabella 84 – Sintesi anno 2014 – Voucher DGR 856/2013
N. Utenti
N. Voucher emessi
Importo totale Voucher
Misura 2 - Residenzialità Leggera
33
48
€. 51.804,00
Misura 3 - Residenzialità Minori con
Gravissima Disabilità
6
9
€. 118.795,00
Misura 4 - RSA/RSD Aperta
72
94
€. 144.500,00
Misura 5 - Trattamento Ambulatoriale GAP
98
131
€. 129.400,00
Misura 6 - Minori in Comunità
94*
===
€. 1.300.000,00
Totale
303
282
€. 1.615.099,00
C
op
Misure
*il dato si riferisce al III Trim. 2014
72
Questi nuovi servizi sono stati erogati attraverso la sequenza “valutazione del bisogno – predisposizione di un
piano individualizzato – erogazione delle prestazioni secondo un piano assistenziale conseguente”. Un ruolo
importante è stato giocato dalla comunicazione agli operatori e al pubblico delle nuove opportunità
regionali: infatti le misure sono state attuate in modo progressivo, conseguentemente alla sempre maggiore
richiesta da parte dell’utenza potenziale.
il
eg
al
i
Nel 2015 – sulla scorta di quanto previsto dalla DGR 2942/2014 – verranno attivate le “azioni migliorative”
rispetto alle misure confermate (residenzialità leggera/assistita, RSA aperta, residenzialità per minori con
gravissime disabilità), mentre la presa in carico di persone affette da gioco d’azzardo patologico saranno
erogate con le stesse modalità previste per le altre tipologie di dipendenza e sulla base del tariffario in vigore
(L. 190/2014).
Gli aspetti rilevanti delle azioni migliorative sono costituite dalla differenziazione dei livelli assistenziali da
garantire ad esito della valutazione e conseguente differenziazione voucher, dal perfezionamento degli
strumenti valutativi e dalla puntualizzazione dei requisiti organizzativo e gestionali che gli enti erogatori devono
possedere.
fin
Prosegue anche la misura “comunità minori”; un’altra linea di attività è costituita dai progetti – avviati nel 2014
– in materia di interventi a sostegno delle famiglie con la presenza di persone con disabilità, con particolare
riguardo ai disturbi pervasivi dello sviluppo e dello spettro autistico; tramite apposito bando sono state
finanziate due iniziative a livello provinciale.
bi
le
ai
Verranno inoltre sistematizzate le sperimentazioni avviate con DGR 3239/12 e 499/13 (riabilitazione
ambulatoriale e diurna territoriale extra ospedaliera per minori disabili, assistenza post acuta, interventi in
materia di dipendenze/cronicità, nonché nuove funzioni consultoriali).
iliz
za
Un altro caposaldo degli interventi di rafforzamento delle modalità di presa in carico delle persone fragili è
costituita dalla DGR 2655/2014 – in continuità con quanto previsto dalla DGR 740/13 – che, attraverso l’utilizzo
del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, prevede l’assegnazione di un buono (per compensare le
prestazioni di assistenza e monitoraggio assicurate dal caregiver familiare e/o da assistente personale) e di un
voucher (per interventi di assistenza domiciliare, di riabilitazione o ricoveri di sollievo) a favore delle persone in
condizione di dipendenza vitale. Anche queste misure,atte a favorire la permanenza della persona nel
proprio ambiente di vita quotidiana, vengono erogate previa una valutazione multidimensionale, la
predisposizione di un progetto individuale e di un budget di cura integrato con gli interventi di pertinenza
comunale (n. 108 beneficiari al 31.12.2014).
no
n
ut
Attraverso la Cabina di Regia, si sono monitorate le diverse modalità con cui gli UdP hanno realizzato le misure
dedicate alle gravi disabilità; un elemento di sicura criticità è stato rappresentato dalla marcata
disomogeneità con cui le misure sono state attuate nei diversi ambiti territoriali, sotto diversi profili (tipo di
misure, criteri di ammissione, entità dei voucher e dei buoni). Si è anche evidenziata la necessità di un migliore
coordinamento nell’informazione al pubblico fra Distretti Asl e UdP o Comuni.
Integrazione con il territorio (Uffici di Piano)
ia
Come già accennato, la piena realizzazione delle politiche di Welfare regionale presuppone l’integrazione
dei servizi socio-sanitari con i rispettivi Ambiti territoriali e le Amministrazioni Comunali.
C
op
Strumento principale è stata la Cabina di Regia, che verrà utilizzata anche nel 2015 per garantire una
sostanziale evoluzione nei rapporti fra ASL e UDP, nonché fra gli stessi UdP, al fine soprattutto di ridurre la
disomogeneità erogativa, la sovrapposizione di servizi o la mancata copertura di bisogni importanti da parte
delle famiglie con persone fragili.
Nel corso del 2014 si sono raggiunti importanti risultati nel grado di collaborazione dei rispettivi UdP con i servizi
socio-sanitari dei rispettivi Distretti ASL: la collaborazione fa parte di un processo in via di progressiva
evoluzione, supportato da Regione.
A tal proposito si ricordano i Protocolli operativi sperimentali in materia di politiche regionali di welfare
sottoscritti nel 2014 tra ASL e gli otto Ambiti Territoriali.
73
Le modalità di collaborazione sono principalmente finalizzate ad assicurare una risposta più completa, sotto il
profilo sanitario e sociale, ai bisogni complessi dell’utenza; non è secondario anche l’impatto sulla
semplificazione dell’accesso ai servizi da parte delle famiglie.
Riequilibrio dell’offerta socio sanitaria
Nel 2014 l’ASL ha potenziato l’offerta socio sanitaria residenziale a favore di persone disabili attraverso
l’accreditamento e messa a contratto di tutti i posti di RSD, CDD e CSS disponibili sul territorio della provincia di
Como.
il
eg
al
i
Con le regole del 2015, Regione Lombardia intende continuare le azioni intraprese nei precedenti esercizi,
attraverso:
definizione dei volumi di attività da mettere a contratto, con particolare riferimento alla valutazione degli
indici di fabbisogno territoriale e alle nuove unità d’offerta realizzate con finanziamenti pubblici;

progressivo adeguamento dei LEA, attraverso un percorso per adottare il criterio dei costi standard,
prioritariamente per le RSA;

messa a sistema delle sperimentazioni di azioni innovative in risposta ai bisogni emergenti, a partire dalle
cure intermedie e dai nuovi servizi per le tossicodipendenze;

conferma del Fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili e in prospettiva di sviluppo del
budget di cura della persona presa in carico.
ai
fin

Nel 2015 le politiche di governo dell’offerta si realizzeranno attraverso:
riequilibrio dell’offerta in termini sia di n. posti letto nel territorio, sia di omogeneità di tariffe per “pacchetti
base” di servizi erogati all’utente;

riapertura del processo di accreditamento (DGR 2569/2014), quale strumento di innalzamentodel livello
qualitativo del sistema socio sanitario;

progetti individuali, garantiti da un sistema di voucher, quali risposte integrate, flessibili e modulate in
funzione dell’evoluzione del bisogno dell’assistito avente diritto (DGR 116/2013, 740/2013, 856/2013,
392/2013, 2313/2014, 2655/2014, 2942/2014).
iliz
za
bi
le

ut
In particolare, il processo di sviluppo della rete territoriale riguarderà principalmente le unità di offerta socio
sanitarie residenziali per anziani (RSA).
n
Come anticipato nella DGR 1185/2013, per rispondere alla politica regionale che prevede di riequilibrare
l’offerta a livello dei singoli distretti e quindi, nell’ambito delle proprie competenze territoriali, l’Asl potrà
utilizzare nella programmazione lo strumento degli accordi territoriali.
ia
no
Regione Lombardia ha stabilito il “pacchetto base RSA”, quale primo riferimento per la definizione del costo
standard anno 2015, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema territoriale. L’acquisto
delle prestazioni dalle RSA sarà regolato dal metodo del “vendor rating”, introdotto progressivamente nel
corso del 2015, oltre che da indicatori di fabbisogno del territorio. Con questa metodologia l’ASL effettuerà, in
accordo con gli Enti gestori, la rimodulazione del budget annuale in funzione dei punteggi acquisti.
op
Altri importanti strumenti per il governo della rete di servizi socio sanitari 2015 saranno potenziati e migliorati:
sistema informativo: estensione dell’utilizzo del sistema di acquisizione, controllo, verifica ed elaborazione di
analisi fondato sul flusso economico (FE) acquisito via SMAF;
C


introduzione del processo di codifica delle UdO socio sanitarie nel quadro del nuove regole ministeriali –
Monitoraggio Rete Assistenziale (MRA);

il sistema AFAM sostituirà progressivamente il flusso trimestrale della rete acquisito da SMAF;

nuove regole di contrattualizzazione (obbligo dell’autocertificazione antimafia e relativi sistemi di
controllo);

contratto unico ed Ente Gestore unico ai sensi della nuova DGR 2569/2014 che supera la DGR 3257/2006;
74
Dipendenze
Nel 2014 il Dipartimento Dipendenze ha garantito attraverso i Sert la cura e riabilitazione ai soggetti con
patologia di dipendenza nonché un’importante azione di studio, monitoraggio, contrasto e prevenzione del
fenomeno sviluppando il proprio ruolo di regia e coordinamento territoriale attraverso l’organismo consultivo
“Comitato Rete Territoriale prevenzione”, realizzando il Piano Prevenzione Dipendenze 2013 – 2014 e il Piano di
Intervento territoriale sul gioco d’azzardo patologico in applicazione della Misura 5 DGR 856/2013, definendo il
Piano Prevenzione 2014 – 2015 e realizzando numerosi interventi e progetti di provata efficacia per i quali si
rimanda alla specifica sezione del paragrafo “Promozione di stili e ambienti favorevoli alla salute”.
il
eg
al
i
Importante il coordinamento dei progetti sperimentali regionali nuovo welfare finanziati con DGR n. 3239/2012
nelle aree dipendenza “Prevenzione e riduzione del rischio” (Progetto “Party con noi”), “Adolescenti”
(Progetto “Co-adattamenti”) e “Cronicità” (Progetto “Approdo Sicuro”) nonché l’attività di supporto alla
programmazione dell’Osservatorio Dipendenze territoriale. Nel 2015 proseguirà il progetto area “cronicità” a
budget fino alla messa a regime con accreditamento dell’UdO. Proseguiranno i progetti “Party con noi” e Coadattamenti” fino a confluire in progetti europei.
ai
fin
Nel 2015 verranno implementate, dando una forte impronta di integrazione in rete tutte le azioni in ambito
preventivo correlate alla Rete Regionale Prevenzione e ai progetti regionali in linea con il Piano Nazionale e
Regionale Prevenzione 2014 – 2018 e il lavoro dell’Osservatorio Dipendenze. Si realizzeranno gli interventi del
Piano Locale Prevenzione Dipendenze 2014 – 2015 e si definiranno protocolli con le associazioni di auto aiuto
per favorire la presa in carico dei problemi alcol correlati.
S.E.R.T
iliz
za
bi
le
Nell’ambito della cura e riabilitazione nel 2014 i Sert hanno garantito l’assistenza a 2553 soggetti residenti con
problemi di consumo, abuso e dipendenza da sostanze psicotrope illegali e legali con prestazioni
ambulatoriali, in carcere o presso strutture residenziali con accesso libero e in assenza di liste d’attesa
prestando particolare attenzione alla valutazione degli esiti dei trattamenti nell’ambito del progetto “Net
Outcome”. Gli interventi di cura si sono integrati con quelli erogati dalle strutture accreditate residenziali di
settore in un’ottica di sistema territoriale. Importante, in particolare, l’impegno dei Sert nel garantire
l’assistenza ai soggetti con dipendenze comportamentali non mediate da sostanze quale il Gioco d’Azzardo
Patologico (GAP) presi in cura attraverso l’erogazione di voucher ai sensi della Misura 5 DGR n. 856/2013, non
rientrando ancora la patologia nei LEA.
op
ia
no
n
ut
Nelle successive tabelle 85, 86 e 87 sono riportati i principali indicatori di domanda di cura Sert nonché gli
indicatori che ne caratterizzano l’utenza negli ultimi anni. Il numero complessivo degli utenti Sert rispetto al
2013 è in leggero aumento con riferimento in particolare ai soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico e
da alcoldipendenza. Si confermano le tendenze nazionali che riportano una diminuzione del consumo di
sostanze illegali nella popolazione generale e un trend ancora in aumento nella fascia giovanile
(cannabinoidi e sostanze stimolanti) denotando ciò la necessità di investire ancora nella prevenzione in
ambito giovanile. La sostanza d’uso primaria prevalente permane l’eroina seguita da cocaina e
cannabinoidi. In netto aumento invece i soggetti in cura per Gioco d’Azzardo Patologico a conferma che la
popolazione di Como, seconda città italiana nella spesa pro-capite per giochi d’azzardo, ha un alto rischio di
sviluppo per questa dipendenza. Nel 2015 a partire dal secondo semestre nei Sert verrà adottato il modello
regionale di valutazione multidimensionale del bisogno sui casi nuovi o riammessi con definizione della gravità
clinica. Contestualmente i giocatori d’azzardo patologico verranno presi in carico come per le altre patologie
di dipendenza con prestazioni tariffate a carico del SSN.
C
Tabella 85– Indicatori di domanda di cura area Dipendenze – Periodo Anni 2010-2014
ASSISTENZA SERT
ANNO
2010
ANNO
2011
ANNO
2012
ANNO
2013
ANNO
2014
proiezione
Soggetti assistiti nei SERT
2.618
2.622
2.537
2.553
2.618
Prestazioni tariffate erogate nei SERT
178.288
123.957
108.028
100.361
103.572
Soggetti assistiti dal SERT in carcere
345
329
359
333
333
Soggetti residenti assistiti in comunità
244
262
244
242
241
75
Tabella 86 – Indicatori di domanda utenti Sert alcoldipendenti (AD)) – Periodo Anni 2011-2014
ANNO
2012
ANNO
2013
PROIEZIONE
ANNO
2014
445
477
485
531
73,9% maschi
76,9% maschi
78,4% maschi
79,1% maschi
% fascia età 19-29
5,8 %
8,2 %
4,7 %
5,1 %
% fascia età 30-49
60 %
66,3 %
58,6 %
52,5%
59,5 %
59,7 %
59,4%
56,5%
16,4 % l. elementare
16,5 % l.
elementare
14,9 % l.
elementare
51 % l. media inf.
50,2 % l. media inf.
50,7 % l. media inf.
25,4 % dipl. sup.
29,7 % dipl. sup
29,7 % dipl. sup
N. utenti Alcooldipendenti
% occupati
Scolarità prevalente
50 % l. media inf.
24,9 % dipl. sup.
Bevanda alcolica
prevalente
Prevalenza nei distretti di
residenza in ordine
decrescente
15,3% l.
elementare
55,3 % vino
57,6 % vino
54,2 % vino
27,2 % birra
28,1 % birra
25,4 % birra
13,7 % superalcolici
11,9 % superalcolici
12,2 %superalcolici
Brianza, MAL,
Brianza, Como,
Brianza, Como,
Brianza, Como,
Como, Sudovest
MAL, Sudovest
Sudovest, MAL,
Sudovest, MAL,
55,9 % vino
26,4% birra%
13,4%superalcolici
fin
Sesso prevalente
il
eg
al
i
ANNO
2011
INDICATORE
N. utenti Tossicodipendenti
e altre dipendenze
di cui:
2.177
54
60
93
163
147
131
85,2% maschi
85,7% maschi
19 %
35 %
14,6 %
14,9%
46,5 %
43,9 %
41,5 %
38,9%
67,6 %
63,5 %
61,1%
60%
61,9 % l. media inf.
26,9 % dipl. sup.
59,5% l. media inf.
29,4% dipl. sup
64,1 % lic. media inf. 69,5 % lic. media inf.
25,6 % dipl. sup.
16,8 % dipl. sup.
ia
Scolarità prevalente
2.124
84,4 % maschi
no
% fascia età 25-39
2.094
85,4 % maschi
n
% fascia età 15-24
ut
Sesso prevalente
Proiezione Anno
2014
2.060
iliz
N. valutazioni
multidimensionali GAP
effettuati su Misura 5 DGR
856
N. voucher assegnati e PAI
attivati pazienti GAP su
Misura 5 DGR 856
Anno
2013
za
N. utenti GAP
% occupati
Anno
2012
bi
le
Anno
2011
INDICATORE
ai
Tabella 87 – Indicatori di domanda utenti Sert tossicodipendenti e altre dipendenze comportamentali (GAP) – Periodo Anni 2011-2014
61,5 % eroina
20,8 % cocaina
16 % cannabis
62,5 % eroina
22,3 % cocaina
13,5 % cannabis
61,7 % eroina
21,1 % cocaina
13,7 % cannabis
60,2% eroina
21,4% cocaina
12,7% cannabis
Sostanza d’uso secondaria
56,3 % cocaina
22,6 %cannabis
13,2 % alcol
54,9 % cocaina
19,5 %cannabis
16,8 % alcol
50,6 % cocaina
20,7 %cannabis
20,3 % alcol
50,2% cocaina
22,1%cannabis
17,4% alcol
Como, Sudovest,
Brianza, MAL
Como, Brianza,
Sudovest, MAL
Brianza, Sudovest,
MAL, Como
Brianza, Sudovest,
MAL, Como
C
op
Sostanza d’uso primaria
Prevalenza nei distretti di
residenza in ordine
decrescente
76
LE RISORSE DEL SISTEMA
Le risorse umane e professionali
il
eg
al
i
Nel corso dell’anno 2014 il funzionamento dei servizi dell’ASL è stato assicurato da un numero di dipendenti
pari a 635 corrispondenti a 603,64 ricondotti a unità intera tenendo conto dei 106 dipendenti con impegno
lavorativo part-time. La seguente tabella rappresenta il personale suddiviso per macro-classi secondo i criteri
di rilevazione dei contingenti adottati al livello regionale. Come si può notare il 74,64% dei dipendenti è
composto dal personale del comparto, il 17,95% dai Dirigenti Medici e Veterinari ed il 7,09% dalla dirigenza
Sanitaria Professionale Tecnica ed Amministrativa (S.P.T.A).
Tabella 88 - Distribuzione per macro classi di profili ed aree contrattuali (31/12/2014) - Fonte: ADS – Gestione del personale
TEMPO PIENO
TEMPO
PARZIALE
Personale infermieristico
54
23
Personale tecnico sanitario
6
Personale vigilanza e ispezione
65
12
Personale della riabilitazione
8
5
Assistenti sociali
20
Personale amministrativo
165
Personale ruolo tecnico non sanitario
48
Personale ausiliario specializzato servizi assistenziali
1
Personale ausiliario specializzato servizi economali
TOTALE COMPARTO NON DIRIGENZIALE
Dirigenza medica
za
Dirigenza veterinaria
Dirigenza professionale tecnica
TOTALE AREA DIRIGENZA
TOTALE COMPLESSIVO
ut
Dirigenza amministrativa
iliz
Dirigenza sanitaria
TEMPO
DETERMINATO
TOTALE
77
6
77
fin
13
8
ai
49
3
28
2
216
3
54
1
2
1
2
3
368
103
5
476
76
1
1
78
35
1
bi
le
MACRO CLASSI DI PROFILI/AREE CONTRATTUALI
36
30
5
30
1
6
9
9
155
3
159
523
106
6
635
no
n
La struttura organizzativa inoltre mostra una netta prevalenza della presenza femminile nel personale dell’area
del comparto e una distribuzione pressoché omogenea all’interno delle Aree della Dirigenza.
Tabella 89 - Distribuzione per area di appartenenza e per sesso (31/12/2014) - Fonte: ADS – Gestione del personale
ia
AREA CONTRATTUALE DI
APPARTENENZA
DONNE
NUMERO
DIPENDENTI
UOMINI
NUMERO
DIPENDENTI
RIPARTIZIONE %
PER AREA
CONTRATTUALE
NUMERO
DIPENDENTI
RIPARTIZIONE %
PER AREA
CONTRATTUALE
476
330
69,33%
146
30,67%
Dirigenza S.P.T.A.
45
21
46,67%
24
53,33%
Dirigenti Medici e Veterinari
114
57
50,00%
57
50,00%
TOTALE
635
408
64,25%
227
35,75%
C
op
Comparto
Analizzando la piramide dell’età dei dipendenti, si nota un peso maggiore del personale delle classi di età
centrali (45-54 anni), relativamente elevate tenendo conto dei requisiti anagrafici necessari per maturare il
diritto alla pensione: il 91,02% del totale dei dipendenti è ultraquarantenne con un’età media superiore ai 50
anni (50 anni e 6 mesi), più elevata nelle aree dirigenziali (55 anni per i dirigenti medici e veterinari e 54 anni
per la dirigenza S.P.T.A.) rispetto al comparto (49 anni), a riprova di una più lunga durata di tali rapporti e delle
77
difficoltà, anche di carattere normativo, per l’ingresso di nuove figure (al 31/12/2014, il monitoraggio individua
un solo dirigente medico con meno di 35 anni). La classe di età che ha un peso maggiore è quella dei
dipendenti compresi tra i 50 e i 60 anni che da sola arriva a coprire il 50,08% dell’intera popolazione. Esiguo il
numero di coloro che hanno meno di 35 anni: appena 30 unità.
Piramide delle età del personale dipendente
Grafico 32 - Piramide delle età del personale dipendente (31/12/2014) - Fonte: ADS – Gestione del personale
65-70 anni
60-64 anni
Età
50-54 anni
M
45-49 anni
F
40-44 anni
35-39 anni
30-34 anni
25-29 anni
100
50
0
50
100
fin
150
il
eg
al
i
55-59 anni
Numero Unità
Distribuzione per età del personale dipendente
ai
Grafico 33 - Distribuzione per età del personale dipendente (31/12/2014) - Fonte: ADS – Gestione del personale
500
bi
le
400
300
60-70 anni
50-59 anni
200
40-49 anni
100
0
CDI R
25-39 anni
MEDV
iliz
CALT
za
Numero unità
Area contrattuale
ia
no
n
ut
La linea di rigore, adottata ormai da diversi anni nell’ambito della P.A., si è contraddistinta per interventi che
hanno interessato innanzitutto le dinamiche retributive, ma nondimeno hanno inciso anche su quelle
occupazionali, attraverso un sempre più stretto governo del turn-over. Al progressivo contenimento del flusso
occupazionale in entrata si sono poi sovrapposti interventi legislativi miranti ad innalzare l’età di uscita dal
lavoro, con la conseguenza di rendere sempre più elevata l’anzianità media degli occupati nel settore
pubblico. [Anzianità ed età del personale pubblico, Collana Aran Occasional Paper, numero 3, Giugno 2013]
I vincoli esistenti nel turnover hanno infatti determinato nella realtà aziendale comasca un progressivo
invecchiamento del personale dipendente con un’età media di un anno superiore rispetto al 2013 per ogni
area contrattuale.
C
op
Tale dato, incrociato con l’aumento della speranza di vita alla nascita (82,6 anni secondo le statistiche
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) deve essere correlato con l’aumento del numero dei dipendenti ai
quali vengono riconosciuti periodi di congedo straordinario per assistere familiari con gravi disabilitàai sensi
dell’art. 33 della Legge 104/92; nell’ASL di Como, approssimativamente nel 75% dei casi, si tratta di permessi
concessi per l’assistenza a genitori, suoceri e zii. Nel conto annuale dell’esercizio 2013 sono state indicate 112
unità titolari di permessi per legge 104/92; nel corso del 2014 sono state pubblicate nell’albo aziendale nuove
determine per il riconoscimento degli stessi diritti a 22 ulteriori dipendenti. Così mentre da un lato incrementa il
ricorso a tale tipologia di permesso (2.254 giorni nel 2012, 2.255 giorni nel 2013, 2.490 giorni nel 2014), dall’altro
diminuisce il numero dei giorni legati alla maternità (ad esempio, con riferimento all’astensione obbligatoria
861 giorni nel 2013 e appena 563 nel 2014).
Aumenta inoltre nel 2014 il numero delle assenze per malattia.
78
Scorporando il dato aggregato nelle sue componenti, si realizza tuttavia che la percentuale delle cosiddette
“malattie brevi” (di durata inferiore a 10 giorni) diminuisce: 50,8% sul totale delle assenze per malattia nel 2013,
40,8% nel 2014. Ad aumentare è infatti la percentuale dei giorni legati a malattie di durata superiore ai 10
giorni, ai ricoveri, alle patologie i cui effetti si prolungano nel tempo.
Tabella 90- Permessi retribuiti legati ad assenze per malattia. Periodo 2012 – 2014 - Fonte: ADS – Gestione del personale
Anno 2012
Numero
Giorni
Tipologia assenza
Numero
Giorni
Anno 2014
Valori
percentuali
Numero
Giorni
225
4,5%
163
3,1%
Malattie di durata compresa tra 1 e 10 giorni
2.476
49,5%
2.655
50,8%
2.725
40,8%
Malattia di durata superiore a 10 giorni
1.970
39,4%
2.140
41,0%
3.092
46,3%
27
0,5%
90
1,7%
201
3,0%
0,0%
7
0,1%
115
1,7%
6,0%
170
3,2%
438
6,6%
Malattia retribuita al 90% *
Malattia retribuita al 50%*
Ricoveri
301
4.999
5.224
1,6%
6.678
fin
Totale
107
Valori
percentuali
il
eg
al
i
Giorni di assenza legati a gravi patologie
Valori
percentuali
Anno 2013
Nota:
* Numero complessivo giorni di malattia superiore a 9 mesi nell'ultimo triennio dall’ultimo episodio registrato
ai
Si può ipotizzare che siano questi dati, uniti all’obbligo della fruizione totale delle ferie maturate nell’anno, a
causare un rallentamento nella velocità di riduzione dei tassi di assenza del personale.
iliz
za
bi
le
Il P.O.A. approvato da Regione Lombardia con DGR del 19/12/2012, modificando radicalmente la struttura
organizzativa aziendale preesistente, si è rivelato efficiente e funzionale al raggiungimento degli obiettivi di
Governance rendendo necessarie solamente trascurabili variazioni in itinere. Nel complesso, nel confronto tra
il 2013 e il 2014, non cambia la percentuale del personale assegnato alle strutture territoriali aziendali (Distretti
Socio Sanitari e Veterinari), seppure nell’ambito di una diversa distribuzione interna. Si conferma il personale
afferente ai Dipartimenti Sanitari (Prevenzione Medica e Veterinaria, Cure Primarie, Programmazione Acquisto
e Controllo Sanitario) che passa dal 43% al 44% del totale dei dipendenti, così come rimane pressoché
invariata la percentuale di coloro che svolgono il proprio servizio nell’ambito delle strutture centralizzate di
supporto (Dipartimento Amministrativo, Staff e Direzioni Aziendali).
ut
Grafico 34- Distribuzione per area di assegnazione del personale dipendente (Confronto dati 2013 – 2014) - Fonte: ADS – Gestione del
personale
ANNO 2013
Dipartimento
Amministrativo
13%
n
Staff
4%
no
Distretti Veterinari
10%
ia
Distretti Socio Sanitari
15%
op
C
Distretti Veterinari
8%
Staff
4%
Dipartimento
Amministrativo
15%
Dipartimento ASSI
11%
Distretti Socio Sanitari
17%
Direzione
1%
Direzione
1%
79
Dipartimento ASSI
14%
ANNO 2014
Dipartimenti Sanitari
43%
Dipartimenti Sanitari
44%
Le risorse logistiche
Nel 2014 l’ASL nell’ottica della razionalizzazione/riordino/valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà
si è continuato il percorso già intrapreso nelle precedenti annualità continuando gli interventi di
adeguamento della sede ASL di via Pessina 6 in Como.
il
eg
al
i
In particolare si ricorda il trasferimento dall’ex Op San Martino dell’UOS Sistemi Informatici Aziendali e del
Dipartimento PACS, la realizzazione di una sala formazione in via Pessina, il trasferimento dell’UOS Impiantistica
in palazzina “Ponte” di proprietà ASL nell’ex OP San Martino e realizzazione nella medesima di un archivio.
Queste azioni hanno permesso sia di proseguire nella razionalizzazione e utilizzo della sede di via Pessina che
di liberare ulteriori spazi di proprietà dell’A.O. Sant’Anna presso l’ex OP San Martino.
Si è inoltre proseguito nella revisione/riduzione delle sedi di non di proprietà distrettuali verso la conseguente
razionalizzazione di quelle di proprietà perseguendo il fine della riduzione di costi pur garantendo i servizi ai
cittadini.
E’ stata attuata una parziale riorganizzazione del Distretto MAL attraverso la ridistribuzione, nella palazzina di
proprietà di via Diaz in Menaggio, degli spazi consultoriali ove è stato trasferito anche il servizio ADI e il SUW
(questi ultimi hanno permesso di liberare in parte la sede in comodato di Villa Govone).
ai
fin
In modo analogo si è proceduto nel Distretto Sud Ovest: il servizio ambulatoriale del sabato è stato trasferito
da Appiano Gentile a Fino Mornasco permettendo in tal modo di trasferire la postazione di CA di Lurate
Caccivio (in sede non di proprietà) ad Appiano Gentile (sede di proprietà). Si è inoltre rinegoziato il contratto
di locazione della sede di Olgiate Comasco ottenendo dalla controparte condizioni economiche più
favorevoli.
bi
le
Nella sede del Dipartimento Veterinario (in comodato d’uso via Stazzi Como) si è proceduto alla realizzazione
di nuovi uffici e alla ridistribuzione degli spazi esistenti permettendo in tal modo il trasferimento dell’ufficio
cassa al piano terra e il trasferimento nella stessa sede dell’UOC Servizio di Programmazione, Accreditamento
e Osservatorio Epidemiologico Veterinario.
za
Le risorse economico finanziarie
iliz
Il contesto economico-finanziario 2015 è fortemente legato agli accordi tra Governo e Regioni per il nuovo
Patto per la Salute 2014-2016. Le risorse per il 2015 sono confermate dal “DDL stabilità” fatte salve eventuali
rideterminazioni. In particolare Regione Lombardia, in tale contesto di risorse non ancora completamente
individuate, definisce come “ponte” il bilancio preventivo per l’esercizio 2015.
ut
Tabella 91 – Bilancio Consuntivo 2013 – Bilancio Preventivo 2014 e IV CET 2014 – ASL di Como
A.S.L. DELLA PROVINCIA DI COMO
Bilancioconsuntivo
2013
Bilancio Preventivo
2014
IV CET 2014
690.116
698.224
695.604
99.369
100.124
97.419
Funzioni non tariffate
504
504
504
Utilizzi contributi esercizi precedenti
208
-
123
RICAVI
ia
Ricavi ASSI
no
Quota Capitaria
n
Voce
8.332
2.019
7.579
Altri contributi
40
0
1
Entrate proprie
3.789
4.325
3.753
272
252
274
op
Altri contributi e fondi da Regione
Libera professione (art. 55 CCNL)
C
Prestazioni S.S.R.
Proventi finanziari e straordinari
Ricavi per prestazioni sanitarie
Totale Ricavi (al netto capitalizzati)
80
2
181
1.121
64
802.877
51
805.448
806.429
COSTI
DRG
285.960
290.699
291.117
Ambulatoriale
119.793
119.164
119.647
4.877
4.991
4.730
Neuropsichiatria
Screening
Farmaceutica territoriale + Doppio canale
995
1.357
1.100
101.118
103.138
102.130
382
367
386
File F
37.449
40.325
40.231
Psichiatria
21.756
21.655
21.992
Personale
33.173
33.128
33.025
IRAP personale dipendente
2.244
2.236
Libera professione (art. 55 CCNL) + IRAP
Costi ASSI
225
233
99.369
100.124
il
eg
al
i
Protesica e dietetica in convenzione
2.239
227
97.419
Ammortamenti (al netto dei capitalizzati)
2.319
3.224
Medicina Generale e Pediatri
51.214
52.152
Beni e Servizi (netti)
9.943
8.095
Altri costi
2.622
1.910
126
12
438
17.341
17.395
Integrativa e protesica non erogata in
farmacia (compresi acq. di beni)
ai
17.905
Oneri finanziari e straordinari
587
2.188
-
323
5.297
8.986
1.388
-
-
802.877
805.448
806.425
9.432
bi
le
Costi per prestazioni sanitarie
Costi per servizi sanitari-Mobilità
Internazionale Passiva
Totale Costi (al netto capitalizzati)
9.487
fin
Accantonamenti dell'esercizio
2.005
51.360
iliz
za
Livelli essenziali di assistenza: La tabella sottoriportata rappresenta, in valori percentuali, le risorse
dedicate dall’ASL di Como alle tre macro aree d’intervento della prevenzione, dell’assistenza distrettuale e
dell’assistenza ospedaliera, riportando una sintesi dei dati rendicontati nel modello ministeriale LA, che
costituisce un allegato del bilancio d’esercizio.
no
n
ut
Nell’ASL di Como il trend per livello di assistenza nel corso degli ultimi quattro anni evidenzia un riscontro della
politica sanitaria con un contenimento progressivo dei costi dell’”Assistenza ospedaliera” ed un incremento
percentuale dell’”Assistenza distrettuale”. Il consolidamento nel corso del 2013 dei nuovi modelli di assistenza,
quali le MAC (macroattività ambulatoriali complesse), le nuove reti sanitarie (in particolare l’ospedalizzazione
domiciliare), la gestione dei sub-acuti, ha comportato uno spostamento di risorse dall’assistenza ospedaliera a
quella distrettuale.
ia
Per quanto riguarda l’”Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro”, si rileva un posizionamento
percentuale pari al 4,1%, valore che risulta in linea con gli anni precedenti, nel pieno rispetto degli obiettivi
previsti a livello di programmazione regionale e locale.
Tabella 92 – Andamento percentuale dei costi per Livello di Assistenza – Fonte: “Modello LA” ASL di Como – Periodo Anni 2010-2013
MODELLO
LA 2010
MODELLO
LA 2011
MODELLO
LA 2012
MODELLO
LA 2013
Assistenza sanitaria collettiva in ambiente
di vita e di lavoro
4,3%
4,0%
4,1%
4,1%
Assistenza distrettuale
58,2%
58,9%
59,9%
60,1%
Assistenza ospedaliera
37,5%
37,1%
36,0%
35,8%
C
op
LIVELLI ASSISTENZA
81
RELAZIONE ATTIVITA’ 2014

L’orientamento del cittadino alla relazione con i servizi

La prevenzione: promozione e tutela della salute
-
La promozione della salute e i corretti stili di vita
-
La prevenzione per l’uomo
-
La prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro
-
La prevenzione veterinaria

La presa in carico dell’assistito

La rete dei servizi sanitari territoriali

Il governo della rete dei servizi sanitari territoriali

La rete dei servizi socio-sanitari

Il governo della rete dei servizi socio-sanitari
fin
Organizzazione e gestione del sistema ASL
ai

il
eg
al
i
Per le seguenti aree strategiche, declinate nel documento di programmazione anno 2014:
bi
le
è stata redatta una breve relazione dell’attività svolta che tiene in considerazione anche le eventuali novità
intervenute in materia.
C
op
ia
no
n
ut
iliz
za
Attraverso l’utilizzo di una forma schematica, sono stati messi in evidenza – per area – i punti di forza, le
criticità e/o i punti debolezza che hanno concorso nella realizzazione degli stessi; in particolare per
quest’ultimi l’analisi effettuata è stata utilizzata dalle strutture aziendali come spunto di riferimento nella
programmazione dell’attività anno 2014.
82
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL SISTEMA ASL
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
il
eg
al
i
In un’ottica di razionalizzazione di risorse di sistema si è proceduto alla applicazione “a regime” del POA 2012-2014. In
applicazione della DGR n. IX/3822 del 25/07/2012 è stata inviata una ulteriore proposta di aggiornamento annuale POA
adottata con deliberazione n. 780 del 17/12/2014. Tale proposta risulta in attesa di decreto di approvazione regionale.
Sotto il profilo micro organizzativo è stato altresì radicalmente rivisto l’assetto degli incarichi dirigenziali di natura
professionale, attribuendo a ciascuna posizione uno specifico ambito di competenza tecnica. Nell’ottica della
razionalizzazione e della valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà, si è incrementato l’utilizzo delle sedi di
proprietà, trasferendo diversi servizi aziendali presso sedi di proprietà, permettendo in tal modo di liberare in parte o
totalmente gli immobili che non sono di proprietà dell’ASL di Como quali per esempio quelli nell’ex OP. Per l'anno 2014
l’ASL ha effettuato acquisti di beni e servizi per una percentuale pari al 51,2% superiore all’obiettivo regionale del 50%. Le
procedure di gara sono state effettuate tramite la piattaforma SINTEL
ai
Consulenze sanitarie: 459.000 € rendicontati nel IV CET 2014, 679.000 € di valore obiettivo;
Spese di rappresentanza 36.000 € rendicontati nel IV CET 2014, 71.800 € di valore obiettivo;
Missioni 24.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 96.000 € di valore obiettivo;
Formazione 57.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 57.000 € di valore obiettivo;
Autovetture 176.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 222.400 € di valore obiettivo;
Personale a tempo determinato 196.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 304.000 € di valore obiettivo;
Contratti atipici 44.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 44.000 € di valore obiettivo;
Prestazioni di lavoro 85.000 € rendicontati nel IV CET 2014 su 67.000 € di valore obiettivo.
bi
le
-
fin
Si è data inoltre piena applicazione a quanto previsto dalle normative per la Spending Review nella Pubblica
Amministrazione con i piani di risparmio conseguenti per le diverse tipologie di spesa ove era previsto un valore obiettivo
pari a 1.541.000 € e il risultato a lV CET è pari a 1.077.000 €, qui di seguito viene rappresentato il confronto delle voci di
spesa tra i dati relativi aI IV CET e quelli obiettivo:
za
Relativamente alle risorse umane-professionali, nel corso dell’anno 2014 il numero di dipendenti è stato pari a 635
corrispondenti a 603,64 ricondotti ad “unità intera” tenendo conto dei 106 con impegno lavorativo part-time; emerge
una diminuzione del personale pari a 1,43 “unità intera” rispetto ai dati del 31.12.2013.
iliz
Vista la progressiva diminuzione della dotazione organica registrata negli ultimi 4 anni, il personale ha dovuto esprimere
capacità, flessibilità ed efficienza per assicurare il mantenimento dei servizi sia dal punto di vista quantitativo che
qualitativo; al fine di raggiungere tali obiettivi, in molte servizi aziendali, sono state individuate ed introdotte soluzioni e
strumenti di semplificazione interna con proposta di percorsi di valorizzazione del capitale umano attraverso una
qualificata offerta formativa.
PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
no
n
ut
PUNTI DI FORZA
Raggiungimento del risultato economico

Gestione delle gare consorziate per l’acquisto di beni e
servizi in un’ottica di economicità, efficienza ed efficacia
Definizione di metodologie di lavoro improntate a criteri di
appropriatezza organizzativa, mediante l’adozione, ove
possibile, di procedure operative standardizzate e di
miglioramento dei processi di qualità delle attività
aziendali
C
op

ia


Riorganizzazione riordino e valorizzazione del Patrimonio
immobiliare di proprietà.
83
 Variabilità, in corso d’anno, di logiche di sistema
non preventivate che hanno influenzato la
programmazione delle attività
 Ulteriore semplificazione e digitalizzazione dei
procedimenti in termini di efficienza ed
appropriatezza organizzativa nel rispetto dei limiti
di spesa.
 Promozione
dell’utilizzo
delle
tecnologie
dell'informazione
e
della
comunicazione
aziendale con i cittadini e con gli enti pubblici e
privati
 Complessità nell’espletamento delle procedure
di gara mediante la piattaforma SINTEL
L’ORIENTAMENTO DEL CITTADINO ALLA RELAZIONE CON I SERVIZI
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
Semplificazione dei processi informativi per il cittadino: Si è proceduto all’aggiornamento in tempo reale della Carta dei
Servizi telematica sul sito aziendale da parte dei Dipartimenti e Distretti.
Valorizzazione e miglioramento dell’integrazione della rete distrettuale degli URP: si sono tenuti periodici incontri con i
referenti URP distrettuali; è stato predisposto e approvato il nuovo Regolamento per la gestione dei reclami.
il
eg
al
i
Crescita delle professionalità specifiche nel campo della comunicazione/informazione: organizzati due corsi dedicati a
varie figure professionali aziendali; gli argomenti dei corsi erano la Gestione della comunicazione con l’utenza, con
particolare riguardo a quella telefonica ed il Problem solving nell’attività quotidiana.
Nuovo design grafico del sito aziendale, che consente una maggiore quantità di contenuti in termine di informazioni,
organizzati secondo le linee guida sull’accessibilità dei siti WEB delle PA. Il sito realizzato consente anche una maggiore
tempestività e semplicità nell’aggiornamento dei contenuti.
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
fin
 Necessario introdurre ulteriori facilitazioni per
l’utente, ad esempio la possibilità di pagamento
on line delle visite per patenti.
C
op
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le
ai
 Collaborazione fattiva di tutte le strutture aziendali
84
LA PREVENZIONE: PROMOZIONE E TUTELA DELLA SALUTE
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE E I CORRETTI STILI DI VITA
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
C
op
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le
ai
fin
il
eg
al
i
E’ proseguita, anche attraverso incontri programmati di formazione sul campo, la collaborazione a livello
programmatorio tra le varie articolazioni aziendali nell’ambito dei programmi correlati alle reti SPS, WHP, HPH e al Piano
Locale di Promozione della Salute.
Promozione attività fisica e corrette abitudini alimentari:Il SIAN nel 2014 ha proseguito il proprio impegno in materia di
sorveglianza sugli stili di vita della popolazione. In particolare, rielaborando i dati precedentemente raccolti (anno 2012)
relativi alla sorveglianza stili di vita adulti tra i 18 e gli 80 anni della provincia di Como, ha predisposto il libretto “Cambia il
tuo modo di vivere prima che la vita cambi te” rivolto a tutta la popolazione. Nell’opuscolo sono altresì riportati i risultati
del Progetto ”Prescrizione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia in Lombardia” unitamente a
consigli su tutti gli stili di vita salutari. Complessivamente ne sono state distribuite 21.650 copie, attraverso sindaci, medici
di medicina generale, pediatri di famiglia, farmacie, strutture sanitarie accreditate e tutti i distretti Asl; l’opuscolo è anche
pubblicato sul sito web dell’ASL di Como.
Scale per la salute: causa traslochi e nuove sedi si è provveduto, in tutte le sedi ASL dotate di ascensore, a riposizionare,
ad ogni piano, la cartellonistica che invita l'utente a servirsi delle scale anziché dell'ascensore. Sul sito intranet è
disponibile documentazione specifica che rinforza questo messaggio e cioè che salire le scale a piedi fa bene alla
salute.
Riduzione del sale nella dieta: è proseguita l’azione di promuovere meno sale nel pane, abitudine importante per la
salute della popolazione in particolare dei bambini, sensibilizzando ulteriormente le associazioni locali di panificatori a
reclutare un sempre maggior numero di panificatori aderenti alla campagna "Con meno sale nel pane c'è più gusto ... e
guadagni in salute". Anche in occasione della visita ispettiva nutrizionale programmata, sono state sensibilizzate
all'approvvigionamento di pane a ridotto contenuto di sale 180 scuole dell'infanzia della provincia di Como, sia
attraverso la consegna del pieghevole dedicato sia attraverso una specifica indicazione scritta.
Per migliorare la salute fisica e mentale di tutta la popolazione, sono stati consolidati altresì, gli interventi di promozione
all’attività fisica sulle varie fasce d’età. Sono stati attivati tre nuovi Piedibus nel Comune di Veniano e tre Gruppi di
Cammino presso i Comuni di Villaguardia, Lomazzo e Olgiate Comasco. Per incentivare maggiormente l’organizzazione
di altri Piedibus e gruppi di Cammino nel territorio provinciale, è stata inviata una lettera a tutte le Amministrazioni
Comunali e ai Dirigenti degli Istituti Comprensivi: nel testo della lettera l’ASL ha precisato di essere disponibile ad offrire la
propria competenza e collaborazione per la messa a punto dell’organizzazione di tali iniziative.
Allattamento al seno: Si è provveduto ad inserire la promozione dell'allattamento al seno tra i programmi di Rete da
sviluppare all’interno dei lavori del tavolo interaziendale relativo al percorso nascita istituito con le strutture sanitarie
erogatrici nel corso del mese di settembre 2014. Nello specifico è stata avviata una indagine conoscitiva
sull’allattamento al seno, da completarsi nell’anno 2015, coinvolgente sia i dipendenti Asl sia i genitori dei bambini che
accedono nel primo anno di vita ai centri vaccinali. Sulla base dei dati raccolti si valuteranno le azioni da attuare.
Rete Whp: Nel 2014, nell’ambito della rete WHP, l'Azienda Ospedaliera S. Anna di San Fermo che ha attivato gli interventi
di promozione della salute sui dipendenti relativi a due aree tematiche con relative buone prassi: “Promozione di
un'alimentazione corretta” e “Contrasto al fumo di tabacco” con il coinvolgimento attivo di 1800 soggetti. Il Servizio Spsal
del Dipartimento di Prevenzione Medico e il Dipartimento Dipendenze hanno altresì collaborato attivamente con una
ditta del settore chimico aderente alla rete Whp nello sviluppo di un intervento di promozione del Contrasto al fumo
tramite lo svolgimento di incontri informativi a 60 lavoratori sul tema dipendenza tabagica e successiva esecuzione di
prove spirometriche nonché invio eventuale all’ambulatorio per la disassuefazione tabagica.
Tabagismo e altre dipendenze: Nel 2014 sono state realizzate tutte le attività programmate nella prevenzione delle
dipendenze implementando il lavoro di rete con le scuole e con gli altri enti dello specifico Comitato. E’ stato altresì
definito il Piano Locale Prevenzione delle dipendenze 2014 – 2015. Tra le azioni previste , sono stati realizzati i seguenti
interventi preventivi: formazione agli adulti con ruolo educativo, interventi di prevenzione universale nelle scuole
secondarie di primo e secondo grado di provata efficacia (Life Skills Training e Unglugged), collaborazione nell’ambito
delle Scuole che promuovono salute, interventi di prevenzione selettiva rivolti a giovani consumatori segnalati dalle
FF.OO. alla Prefettura (Spazio In-Dipendenze Giovanili) e volti a prevenire l’incidentalità correlata all’uso di sostanze
(protocollo DOS in collaborazione con Polizia Locale). Particolarmente intenso è stato l’impegno posto nella definizione,
ai sensi della DGR 856/2013, del Piano di intervento territoriale sul Gioco d’Azzardo Patologico e nella piena realizzazione
delle azioni di carattere informativo, divulgativo e formativo nei diversi contesti (scuola, territorio, enti, amministratori,
popolazione, target anziani).
Nello specifico della dipendenza tabagica, sono continuati gli interventi di prevenzione nelle scuole ed è stato dedicato
uno spazio significativo alla progettazione e realizzazione di interventi rivolti al target lavoratori. Sono state coinvolte una
ditta del settore terziario e una ditta del manifatturiero, individuando i soggetti fumatori. Gli stessi sono stati inseriti in un
programma per lo studio sull’abitudine al fumo e sottoposti a questionario specifico, spirometrie semplici e rilevazione CO
nell’espirato. L’indagine è stata preceduta da un momento informativo/formativo al fine di illustrare lo scopo del
progetto. Gli esiti degli esami effettuati sono stati consegnati al medico competente dell’azienda e in copia ai singoli
lavoratori nel rispetto della privacy. Sono stati successivamente indirizzati al Servizio Dipendenze per l’avvio su base
volontaria di un programma di disassuefazione dal fumo. E’ proseguito il counselling presso l’ambulatorio di Medicina
85
dello Sport indirizzando i soggetti fumatori presso i servizi di cura specifici.
Per quanto riguarda l’attività di promozione della salute rivolta alla popolazione generale, un ruolo importante è stato
svolto dai MMG che, attraverso l’applicazione dei PDTA relativi alle patologie croniche, oltre al monitoraggio e cura
delle patologie hanno svolto una diffusa azione di sensibilizzazione nei confronti degli assistiti per l’adozione di corretti stili
di vita e la prevenzione del tabagismo.
PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
 Integrazione tra strutture ASL, rete SPS, enti, istituzioni e
associazioni del territorio nella pianificazione degli
interventi/programmi di promozione della salute
 Proseguimento della collaborazione interdisciplinare tra
SPSAL e Dipartimento dipendenze per la promozione di
comportamenti corretti tra i lavoratori con particolare
riguardo alla disassuefazione dall’abitudine tabagica
 Aumento dell’azione preventiva attraverso una forte
strutturazione del lavoro di retesostenuto da una capillare
e specifica diffusione di strumenti informativi - rivolti a
tutta la popolazione - di promozione di corretti stili di vita
(es. libretto nelle scuole)
 Qualità degli interventi utilizzando programmi di provata
efficacia
 Corretta progettazione con indicatori predefiniti e
misurabili
 Disponibilità di personale esperto e qualificato
 Sviluppo di interventi in aree sperimentali e innovative
(ludopatie)
 Efficacia della verifica ispettiva sul rispetto dei menu e sulla
gradibilità da parte dei piccoli utenti nelle scuole
dell’infanzia, che ha consentito una raccolta di
informazioni utili al miglioramento delle indicazioni per la
dieta e contestualmente lo stimolo a corretti stili di vita
 Sviluppo e realizzazione incollaborazione con alcuni
insegnanti e l’AO S. Annapresso una scuola secondaria di
2° del territorio di un Intervento specifico
per la
prevenzione delle MTS già avviato nell’anno 2013
 Integrazione tra strutture ASL, rete SPS, enti e
associazioni del territorio nella pianificazione degli
interventi/programmi di promozione della salute
 Difficoltà di efficace programmazione su lunghi
periodi degli interventi preventivi e sulla totalità e
trasversalità dei progetti di promozione della salute
(es. WHP) per l’incertezza dei fattori produttivi
disponibili.
 L’adesione volontaria e spontanea a programmi
di promozione della salute quali Rete WHP e SPS
condiziona di fatto nella possibilità di pianificare
un’estensione degli interventi di promozione della
salute in tali ambiti
 Sempre maggiore necessità di competenze
trasversali del personale con conseguente
aumento di investimento formativo
 Mancato
incremento
delle
adesioni
dei
panificatori ai programmi per la riduzione del sale
nel pane
C
op
ia
no
n
ut
iliz
za
bi
le
ai
fin
il
eg
al
i
PUNTI DI FORZA
86
LA PREVENZIONE PER L’UOMO
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
il
eg
al
i
Vaccinazioni: Le coperture vaccinali si mantengono sostanzialmente in linea con gli obiettivi regionali. Permane la
criticità della crescente “disaffezione” all’adesione alle vaccinazioni, che si manifesta anzitutto nella fascia di età
adolescenziale con difficoltà per il raggiungimento delle coperture previste per la vaccinazione HPV offerta alle 12enni
e diTePer ai 15/16enni; qualche criticità si registra anche per la vaccinazione antimorbillo (2° dose a 5 anni), nonché
nella progressiva “non compliance” all’offerta vaccinale antinfluenzale. Attivate iniziative di formazione congiunte con
MMG e PdF individuando ed adottando azioni di sensibilizzazione e supporto all’offerta vaccinale. Implementazione di
vaccinazione anti-epatite A a bambini appartenenti a nuclei familiari stranieri. Nel 2014 si è consolidata la procedura di
trasmissione dei dati vaccinali con flusso continuo (GEV).
fin
Malattie infettive: il monitoraggio sul software gestionale MAINF evidenzia il mantenimento dei requisiti di qualità dei dati
inseriti, con particolare riguardo ai tempi di chiusura dei focolai epidemici, all’acquisizione delle schede di inizio e fine
terapia nei casi di Tubercolosi e alla sorveglianza speciale a seguito di casi di morbillo o rosolia. E’ stata data piena
applicazione a quanto previsto dal Piano strategico locale TB 2013 (Del. 706 del 19/12/2013) in relazione allo screening
dei target di popolazione a rischio mediante la definizione di un progetto di screening dei soggetti all’atto dell’accesso
al dormitorio pubblico della città di Como (prot. 40419 del 16/07/2014) e di screening tubercolare a tutti i profughi in
arrivo presso i Centri di accoglienza presenti sul territorio (Protocollo d’Intesa tra Asl e Prefettura di Como in materia di
assistenza sanitaria ai migranti siglato il 28/07/2014). Si è proceduto all’ estensione di indicazioni specifiche ed omogenee
a MMG e PDF per l’individuazione e invio presso le UO Prevenzione Territoriali degli assistiti a rischio tubercolare.
ai
Prevenzione malattie a trasmissione sessuale (MTS): L’attività del Centro MTS ha mantenuto e consolidato i requisiti di
qualità ed accessibilità ridefiniti in un Protocollo Operativo della rete provinciale MTS aggiornato nell’anno 2014,
garantendo un percorso preferenziale e l’anonimato ai cittadini che ad esso si rivolgono ed in particolare ai gruppi di
popolazione a maggior rischio.
bi
le
Registro Tumori: completato il rapporto incidenza 2003-2009 e avviate le procedure per l’incidenza 2010 e 2011.
Presentata alla popolazione una relazione sul tumore gastrico per aumentarne la consapevolezza e favorirne i corretti
stili di vita.
iliz
PUNTI DI FORZA
za
Screening: invitati tutti i soggetti eleggibili al 31/12/2014 sia per lo screening mammografico (38.934) che per lo screening
colonrettale (83.743). L’adesione corretta è in linea con gli obiettivi regionali e corrisponde (dati provvisori) al 62,6% per lo
screening mammografico e 50% per lo screening colon-rettale. Effettuata la ricerca e la revisione dei Cancri di Intervallo
per entrambi gli screening. Si è proceduto ad effettuare la chiamata attiva del 50% delle donne 25-29 anni che non
hanno eseguito il Pap test negli ultimi tre anni. Proseguito il progetto di reclutare le donne all’esecuzione del Pap-test, in
occasione dell’accesso ai Consultori Familiari ASL.
ut
 Coinvolgimento di MMG e PdF in eventi di formazione
comuni, con individuazione e adozione di azioni di
miglioramento per favorire l’adesione all’offerta vaccinale
PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
 Criticità di adesione alle offerte vaccinali MPR, HPV
e diTePer
 Ostacoli al buon esito della
antinfluenzale rappresentati da:
campagna
o
criticità nel coinvolgimento dei MMG
o
eventi avversi con forte impatto mediatico
 L’organizzazione e la pubblicizzazione dell’attività del
Centro MTS (distribuzione pieghevoli informativi compartecipazione ad evento promozionale in occasione
Giornata Mondiale Aids 01/12/2014) ha portato ad un
incremento progressivo e cospicuo degli accessi (da 248
nel 2012 a 380 nel 2013 e 406 nel 2014)
o
difficoltà a gestire una comunicazione efficace
ed incisiva per contrastare le campagne di
controinformazione sulle vaccinazioni e sui
presunti “rischi” correlati
o
difficoltà ad estendere pienamente la
sorveglianza virologica a tutti i casi di morbillo e
rosolia in quanto l’adesione è su base del tutto
volontaristica
ia
no
n
 Adozione di “agenda elettronica” per il miglioramento
della gestione delle sedute vaccinali
op
 Consistenza e qualità della casistica del Registro Tumori e
inizio diffusione dati alla popolazione
C
 Buona performance screening dal punto di vista dei
Cancri Intervallo
87
 Potenziamento front-office screening
mammografico e stabilizzazione risorse umane
dedicate al Registro Tumori
LA PREVENZIONE NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
Programmazione: Con nota prot. n. 12466 del 27.02.2014 è stato inviato in Regione Lombardia alla U.O. Governo della
Prevenzione il Piano integrato dei controlli anno 2014.
Audit interni: I Servizi del Dipartimento di Prevenzione Medico a valenza territoriale hanno effettuato Audit interni tramite
analisi di pratiche e visite ispettive presso le UOSPT al fine di verificare la qualità dell’attività ed il rispetto di procedure e
modulistica.
il
eg
al
i
SCIA: L’attività del Tavolo interdisciplinare costituito presso il Dip.to di Prevenzione Medico è stata oggetto di azioni di
miglioramento sia nell’organizzazione interna (espletamento di un evento formativo specifico di FsC per incrementare
l’omogeneità nella valutazione) sia nella revisione della modulistica per i Comuni (chiarendo agli stessi due percorsi
diversi in base alla tempistica). Un ulteriore impulso alla dematerializzazione è stata la realizzazione – seppur ancora in
via sperimentale – di un progetto di sviluppo di funzionalità specifiche nel software gestionale 4-D Prevenzione, che
consente l’acquisizione “automatica” delle SCIA nel sistema stesso.
Sicurezza Alimentare: Sono stati effettuati i controlli nelle attività del settore secondo la categorizzazione del rischio.
Novità del 2014 è stata l’individuazione nell'ambito del Piano controlli di particolari preparazioni alimentari da sottoporre
a controllo specifico: alimenti sfusi per celiaci (D.d.g. 31 luglio 2013 n. 7310) e funghi sfusi (Circolare 17/SAN/2010), nonché
un particolare focus con controllo “a tappeto” su 100 esercizi di vendita e utilizzo prodotti fitosanitari.
fin
Acqua potabile: Grazie alla prosecuzione da parte di Regione Lombardia della riorganizzazione dei Laboratori di
Prevenzione delle ASL (ai cui tavoli il nostro LSP ha sempre partecipato) si è avuta anche una maggior possibilità di
controllo chimico su contaminanti che in precedenza non era possibile determinare (es.: Bromacil, Atrazina, Mebikar,
LM6), a garanzia di una migliore qualità dell’acqua distribuita.
bi
le
ai
Expo 2015: A seguito delle nuove indicazioni regionali e degli accordi con la Direzione aziendale i Dipartimenti di
Prevenzione Medico e Veterinario hanno avviato la realizzazione del progetto a garanzia della salute dei consumatori
nelle ristorazioni di prodotti tipici. Sono stati effettuati tutti i 40 sopralluoghi previsti. Come disposto dalla DGS – a seguito
dell’assunzione di personale ad hoc nel mese di novembre 2014 – è stato avviato (n. 20 controlli) il Piano straordinario di
sorveglianza su lidi e spiagge, strutture ricettive, centri benessere e centri estetici, palestre, piscine e impianti sportivi, che
proseguirà nel 2015.
za
Ambienti di vita: In tutti i settori sotto elencati tutta l’attività è stata svolta secondo la programmazione riportata nei
Documenti aziendali (Documento di Programmazione, Piano controlli, Piano di comunicazione, ecc.): Balneazione Impianti natatori - Rischio amianto - Bonifiche ambientali - Lotta agli infestanti - Contenimento proliferazione zanzare ed
altri vettori - Produzione cosmetici - Tatuatori e piercing – Scuole – Ambiente indoor (con particolare riferimento al rischio
legionellosi) – Carcere – Radioprotezione – Strutture sanitarie, socio sanitarie e assistenziali.
ut
iliz
Ambienti di lavoro ad alto rischio: Effettuati controlli (ispezioni, indagini per infortunio, indagini per malattie professionali)
nelle attività economiche produttive programmate, con una copertura maggiore dell’obiettivo richiesto dalla Regione
pari al 5% delle ditte presenti sul territorio rispettando l’indicatore LEA. In particolare sono stati eseguiti i controlli richiesti
nei settori più a rischio come i cantieri, agricoltura, industrie chimiche, metalmeccanica, logistica e settore legno. Sono
stati inoltre controllati alcuni settori del terziario ritenuti significativi per i rischi emergenti quali la movimentazione manuale
dei carichi e lo stress lavoro correlato. E’ stata inoltre verificata la coerenza tra i fattori di rischio presenti nei DVR di alcune
aziende rispetto ai protocolli sanitari predisposti dai medici competenti.
no
n
Cantieri: Anche nel settore edile è stato rispettato l’indicatore LEA pari al 10% delle imprese del territorio controllate,
inoltre per alcune aree particolarmente pericolose, ambienti confinati e alcuni cantieri, ci si è avvalsi anche della
collaborazione con altre istituzioni (Direzione Territoriale del Lavoro).
ia
Ricerca attiva per l’emersione delle malattie professionali: L’ASL ha i contribuito in modo significativo al progetto di
emersione delle malattie professionali attraverso la ricerca attiva delle stesse e la sensibilizzazione dei medici del territorio
per l’inoltro delle segnalazioni. Nei casi di cluster di malattie professionali nella medesima azienda l’indagine ha
consentito interventi di miglioramento nelle aziende ancora attive del territorio apportando un contributo ulteriore alla
prevenzione negli ambienti di lavoro.
op
Assistenza sanitaria ai lavoratori ex esposti ad amianto: In collaborazione con INAIL , parti sociali e UOC MDL di Desio
sono stati avviati controlli sanitari negli operatori ex esposti ad amianto.
C
Indagini di comparto: coinvolte 174 aziende del settore panificazione in un progetto sperimentale e gratuito per
l’emersione di malattie professionali collegate all’esposizione a farine, per introdurre miglioramenti procedurali ambientali
nei posti di lavoro. La stretta collaborazione con l’UOC ospedaliera di medicina del Lavoro di Desio e il centro di
allergologia dell’ ospedale S. Raffaele di Milano ha consentito indagini specialistiche di secondo livello che hanno
apportato qualità sia per quanto riguarda le segnalazioni di malattie professionali, sia per i miglioramenti negli ambienti di
lavoro, sia per la qualità della sorveglianza sanitaria condivisa con i medici competenti.
Affiancamento alle imprese: alle imprese sono stati forniti strumenti specifici o trasversali a tutti i settori, di aggiornamento
per il miglioramento della prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, attraverso la realizzazione di momenti
formativi (convegno della sicurezza, amianto, incontri specifici di settore, audit per i coordinatori del comparto
costruzioni) oltre a strumenti di consultazione, pubblicati anche sul sito ASL, per la formazione delle diverse figure previste
dal DLgs 81/08, per la profilassi dei lavoratori all’estero, per il rischio chimico e per il rischio elettrico.
88
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
 A seguito di Audit svolto da Regione Lombardia sono stati
riconosciuti formalmente al SIAN ed al DPM dell’ASL di
Como i seguenti punti di forza:
Ottimizzazione dell’utilizzo del sistema gestionale
informativo per il monitoraggio delle attività di
controllo
-
Evidenza di cooperazione con il Dipartimento di
Prevenzione Veterinario, in particolare nella stesura di
procedure e modulistica congiunte
 Revisione delle modalità di controllo della Commissione
Ispettiva sulle Farmacie con inserimento nella stessa delle
competenze proprie del tecnico della prevenzione negli
ambienti di vita e di lavoro ed avvio dell’aggiornamento
di procedure e modulistica per la vigilanza
 Messa a regime di un Tavolo tecnico per la valutazione di
procedimenti relativi agli ambienti aperti, con possibili
impatti sullo stato di salute dei cittadini (es. AUA)
 Incertezza interpretativa nell’applicazione di
alcune normative di settore (es. D. Lgs. 194/2008,
seminterrati ad uso lavorativo, diffide / sanzioni in
materia agroalimentare, etichettatura)
 Mancata
conclusione
del
processo
di
riorganizzazione del Laboratori di Prevenzione e
della loro specialità
 Necessità di formazione professionale specifica per
personale dirigente e tecnico in materia di igiene
ambientale per la valutazione degli impatti sulla
salute dei cittadini
bi
le
 Collaborazione con gli enti esterni : INAIL (ex esposti ad
amianto) DTL, CPT, Procura, che ha contribuito al
miglioramento qualitativo dell’attività ispettiva e delle
attività supplementari di formazione ed affiancamento
alle imprese
 Permane elevato il numero delle Conferenze dei
Servizi, spesso in contemporanea, che impedisce
una presenza qualificata alle stesse, costringendo
a esprimere parere preventivo in forma autonoma,
che non consente il confronto con gli altri Enti
competenti.
il
eg
al
i
-
fin
Implementazione di un tavolo coordinato per la
gestione delle SCIA
ai
-
 Impossibilità ad acquisire nell’immediatezza delle
ispezioni
le
visure
camerali
storiche
per
l’attribuzione delle responsabilità amministrative o
penali sia in corso di indagini per infortuni, malattie
professionali nonché nelle comuni attività di
vigilanza
za
 Controllo della qualità della sorveglianza sanitaria sui
medici competenti che ha contribuito all’incremento delle
segnalazioni delle malattie professionali
 Necessità di dotazione di mezzi tecnici adeguati
per la gestione di documenti
(cartografie,
planimetrie, ecc.) relativi in particolare a
procedimenti che interessano gli ambienti aperti
iliz
 Collaborazione con l’UOMDL di Desio sia per quanto
riguarda la realizzazione di protocolli/linee guida sulla
qualità dell’operato dei medici competenti sia per la
formazione interna ed esterna
n
ut
 Avvio di un rapporto di collaborazione proficuo con la
magistratura per il miglioramento delle indagini per
infortuni e malattie professionali allo scopo di ridurre le
indagini supplementari e le elezioni a domicilio per i
lavoratori stranieri.
C
op
ia
no
 Avvio di una collaborazione interdisciplinare tra SPSAL e
SIAN per le ispezioni in ambito di vigilanza per l’utilizzo di
prodotti fitosanitari che ha consentito la sperimentazione
dell’integrazione e trasversalità delle attività aziendali
89
 Aumento significativo delle indagini supplementari
richieste dalla Procura della Repubblica
LA PREVENZIONE VETERINARIA
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
Nel corso del 2014 tutta l’attività programmata si è svolta in collegamento alla terza annualità del Piano Integrato della
Prevenzione Veterinaria. Per quanto concerne la sicurezza alimentare su tutta la filiera i Servizi di Igiene Alimenti di Origine
Animale e di Igiene Zootecnica hanno eseguito più del 90% dei controlli programmati presso le strutture sottoposte a
vigilanza, tutti inseriti in SIVI, compresi i controlli effettuati congiuntamente al SIAN presso gli agriturismi nell’ambito del
progetto EXPO 2015.
il
eg
al
i
E’ stato portato a termine il programma di Audit esterni, condotti dai competenti Servizi sia in stabilimenti riconosciuti e
abilitati all’export verso Paesi Terzi e Fed. Russa che in aziende agricole e in strutture di ricovero di animali e quello di
Audit interni condotti dai Direttori di Servizio presso i Distretti.
Con il pieno rispetto della tempistica prevista sono stati eseguiti i campionamenti assegnati dal PNR, PNAA, PCB e
Diossine, Piani latte crudo, alpeggi e per la corretta applicazione del Reg. 2073/04 sui prodotti alimentari di Origine
Animale nonché gli interventi previsti dai Piani MSR e MSU. Gli episodi collegati a segnalazione di allerta alimentare sono
stati correttamente gestiti. E’ stata data piena applicazione ai progetti di semplificazione previsti dalla DGR 1105 del
20.12.13.
fin
Il Servizio Igiene Zootecnica ha seguito lo svolgimento dei Piani di controllo sulla riproduzione e sul benessere animale e di
farmacovigilanza. Le operazioni di bonifica sanitaria degli allevamenti per TBC e Brucellosi e l’attività di monitoraggio
sulle principali malattie infettive e diffusive degli animali, quali Influenza Aviare, Blu Tongue, MVS, West Nile, Morbo di
Aujeskzy hanno contraddistinto l’attività del Servizio Sanità Animale che ha anche provveduto in continuo ad aggiornare
ed implementare le anagrafi zootecniche e quella canina, a proseguire la capillare attività di controllo sul randagismo e
a curare lo svolgimento del Piano di monitoraggio sulla fauna selvatica.
PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
L’emanazione del PRPV e la sua declinazione a livello
Dipartimentale e Distrettuale ha permesso una migliore
pianificazione ed omogeneizzazione dello svolgimento
delle attività programmate facilitandone il monitoraggio
e la verifica delle azioni intraprese

Programmazione e svolgimento dell’attività di Audit
interni (Verifiche dei Direttori dei Servizi sulle attività dei
Distretti Veterinari) ed esterni (Verifiche da parte dei
competenti Servizi sui sistemi di produzione e sulle
modalità di controllo ufficiale in stabilimenti,aziende
agricole ed altre strutture veterinarie)

Attività di formazione e aggiornamento contraddistinta
dallo svolgimento del Corso Residenziale annuale
riservato a tutti i Medici Veterinari e ai Tecnici della
Prevenzione
bi
le

ai
PUNTI DI FORZA
C
op
ia
no
n
ut
iliz
za

90

Complessità dei processi di informatizzazione
Mancanza di struttura ambulatoriale presso
Distretto Sud Ovest dopo la chiusura Sede Rovello
Porro. L’attività viene momentaneamente svolta
presso la Sede di Como
LA PRESA IN CARICO DELL’ASSISTITO
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
il
eg
al
i
Paziente cronico: nel corso dell’anno 2014 molta attenzione è stata dedicata all’implementazione del concetto di
“presa in carico del paziente cronico”. Il percorso sviluppato con gli MMG ha avuto come obiettivo prioritario il
passaggio dalla cura alla presa in carico di tale paziente. Un importante aspetto è rappresentato dalla prosecuzione del
progetto sperimentale CReG (ChronicRelated Group) che ha coinvolto circa 17.000 assistiti affetti da patologie croniche.
Il monitoraggio dell’applicazione dei PDTA adottati in Provincia di Como ha rappresentato un secondo elemento che ha
permesso di valutare l’aderenza a tali percorsi da parte degli assistiti con conseguente coinvolgimento dei medici di
medicina generale e l’assegnazione a ciascuno di loro di specifici obiettivi di miglioramento. Un ulteriore elemento è
rappresentato da percorsi formativi rivolti agli MMG sul significato di presa in carico, su alcuni PDTA e il loro monitoraggio.
Integrazione tra medicina territoriale e specialistica: rafforzamento dei percorsi relativi alle dimissioni protette, all’utilizzo di
letti subacuti e postacuti e all’ospedalizzazione domiciliare, al coinvolgimento delle strutture erogatrici nel progetto
CReG mediante la definizione di specifici accordi sulla gestione di alcune tipologie di pazienti con i vari enti gestori del
CReG.
ai
fin
Assistenza protesica e integrativa: prosecuzione della revisione del sistema con il coinvolgimento di tutte le strutture
aziendali coinvolte per una omogeneità di impostazione, uno snellimento dell’iter e una razionalizzazione della spesa.
Particolare attenzione, è stata dedicata all’allineamento dei flussi di erogazione con i flussi contabili ai fini un migliore
governo del sistema. L’ASL di Como è stata inoltre una delle prime ASL lombarde ad avviare l’utilizzo del sistema
regionale celiachi@-RL che ha determinato la costituzione di una rete territoriale tra fornitori di prodotti privi di glutine ed
ASL. L’utilizzo di tale sistema permette infatti agli assistiti affetti da celiachia una maggiore scelta nei prodotti e la
possibilità di rivolgersi, muniti solo della propria CRS-SISS e del proprio PIN a tutti i fornitori delle Regione, compresa la
grande distribuzione recentemente riconosciuta dal SSR tra i fornitori di prodotti per celiaci.
bi
le
Ricetta elettronica: proseguita la sperimentazione della ricetta dematerializzata che ha visto impegnati a partire
dall’ultimo trimestre 2013, 15 medici di medicina generale e 5 farmacie; dal novembre 2014, il progetto è stato esteso a
tutto l’ambito territoriale della ASL. Pur in considerazione dei vincoli ad oggi previsti dalla sperimentazione, il numero di
medici che a fine anno ha iniziato a prescrivere con ricetta elettronica è stato pari a 92 su 440 (Medici di medicina
generale e pediatri di Famiglia) per un totale di 6.520 ricette.
Continuità assistenziale: informatizzazione di 7 postazioni di CA che ha permesso una migliore gestione del servizio.
iliz
za
Aggregazioni Funzionali Territoriali: la prevista riforma territoriale con l’individuazione delle Aggregazioni Funzionali
Territoriali non ha potuto essere completamente realizzata a causa di mancate linee guida regionali in merito e alle
criticità nell’affrontare una riorganizzazione in assenza di un completo rinnovamento dell’Accordo Collettivo Nazionale
della Medicina Generale e Pediatria di Famiglia.
PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
 Sviluppo di una maggiore integrazione all’interno e
all’esterno dell’Azienda relativa alla gestione del paziente
affetto da patologie croniche: interazione e condivisione
di percorsi con Dipartimento ASSI, Dipartimento PACS e
specialisti delle Strutture erogatrici.
 Maggiore uniformità ed accessibilità nei percorsi erogativi
della protesica, mediante un maggior ricorso alla
prescrizione on-line (oltre l’85%), un maggior riutilizzo degli
ausili restituiti e sanificati e una maggiore chiarezza nel
rapporto con il cittadino.
 Miglioramento nella fornitura di prodotti al cittadino
affetto da celiachia mediante l’utilizzo del sistema
operativo celiachi@ RL e possibilità di fornitura prodotti
anche attraverso la grande distribuzione.
 Proseguimento della sperimentazione dell’utilizzo della
ricetta elettronica mediante la definizione della possibilità
tecnica a prescrivere da parte di tutti i medici e di tutti i
pediatri e della possibilità tecnica ad acquisire ricette da
parte di tutte le farmacie del territorio.
 Esiti della razionalizzazione del servizio di Continuità
Assistenziale che a fronte del mantenimento di buoni livelli
qualitativi dell’assistenza ha determinato la possibilità di un
contenimento dei costi. Informatizzazione del servizio di
Continuità Assistenziale.
 Difficoltà nella individuazione delle AFT in assenza
di specifici indirizzi regionali e della complessità del
progetto in considerazione anche del mancato
rinnovamento dell’Accordo Collettivo Nazionale
della Medicina Generale e della Pediatria di
Famiglia.
 Persistenza della disomogeneità di attività dei
medici di medicina generale e pediatri di famiglia
con particolare riferimento alla presa in carico del
paziente, alla facilitazione dell’accesso da parte
dell’assistito.
 Criticità nel corso del secondo semestre dell’anno
nella gestione del magazzino protesi ed ausili della
ASL a causa del fallimento della Azienda alla quale
è stata assegnata la gestione del servizio.
 Vincoli previsti dalla sperimentazione della ricetta
elettronica rappresentati dalla necessità di stampa
di un promemoria e dalla possibilità di effettuare
solo prescrizioni di farmaci per assistiti non in
possesso di esenzione o con esenzione per reddito.
C
op
ia
no
n
ut
PUNTI DI FORZA
91
IL GOVERNO DELLA RETE DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
Nell’ambito dell’attività legata al governo della rete dei Servizi Sanitari territoriali si sono attuate le seguenti linee di
intervento:
Contrattualizzazione e budget con le Strutture che erogano prestazioni di Ricovero, Specialistica Ambulatoriale,
Psichiatria e NPI attraverso:
-
assegnazione di una quota di risorse (3% del budget complessivo per le prestazioni ambulatoriali erogate dalle
Strutture private a contratto) destinata all’acquisto di prestazioni ambulatoriali con TA critici;
obiettivi assegnati alle strutture legati alla quota variabile del contratto (2%) finalizzati a migliorare i servizi offerti
(ad es. tempi di attesa, sviluppo SISS, screening);
incontri di monitoraggio per la verifica del consumo delle risorse assegnate e del raggiungimento degli obiettivi
assegnati;
contratti transitori con strutture accreditate per l’acquisto di prestazioni ambulatoriali con TA critici (DGR
1185/2013) e con accessibilità nel tardo pomeriggio e/o il sabato;
distribuzione di ulteriori risorse per migliore l’accessibilità alle prestazioni ambulatoriali (DGR 2313/2014);
il
eg
al
i
-
fin
Potenziamento delle reti offerta e di patologia in attuazione di quanto richiesto da Regione Lombardia: presentazione di
una proposta di riorganizzazione dei punti nascita, istituzione di tavoli di lavoro interaziendali;
Monitoraggio e contenimento dei Tempi di Attesa per prestazioni di ricovero e prestazioni ambulatoriali;
Stesura e attuazione del Piano dei Controlli sulla base delle indicazioni di Regione Lombardia;
ai
Revisione e implementazione, in collaborazione con il Dipartimento Salute Mentale, di Programmi innovativi in Psichiatria
e Progetti per la NPIA biennali, validati dai rispettivi Organismi di Coordinamento e monitorati nel corso dell’anno;
bi
le
Adozione di un protocollo delle dimissioniospiti over 18 anni dalle strutture residenziali e semiresidenziali di NPIA.
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
C
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n
ut
iliz
za
 Disponibilità di ulteriori risorse per l’acquisto di prestazioni
sanitarie che hanno permesso il contenimento dei TA e il
miglioramento dell’accessibilità (orari serali/ sabato)
 Riduzioni delle giornate di ricovero inappropriate
precedenti l’intervento chirurgico.
 Ulteriore
miglioramento
della
completezza
della
documentazione sanitaria relativa ai ricoveri in tutte le
strutture provinciali.
 Attivazione di tutti i posti tecnici per sub acuti previsti dalla
programmazione regionale.
 Miglioramento dell’appropriatezza nell’inserimento di
pazienti ricompresi nelle aree di confine della Psichiatria e
della NPI con la disabilità psico-organica nella
residenzialità non a contratto (Nucleo di Valutazione
Interaziendale ASL/A.O.).
92
 Persistente inappropriatezza nei ricoveri di
riabilitazione: giornate di degenza e livello di
intensità riabilitativa.
 Tempi ristretti per lo svolgimento dell’attività dei
tavoli di lavoro interaziendali.
 Utilizzo dei posti sub acuti solo in dimissione.
 Ancora in fase di discussione la proposta di
riorganizzazione dei punti nascita.
 Difficoltà nella gestione dei minori, inseriti in
Strutture NPI, nel momento di passaggio alla
maggiore età.
LA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
Welfare: si è consolidato lo sviluppo degli Sportelli Unici per il Welfare (SUW) allo scopo di implementare i momenti di
informazione all’utenza ed all’accompagnamento verso la fruizione dei servizi stessi. Ai SUW sono state collegate le
attività delle Unità Valutative Multidimensionali le cui équipe hanno lavorato nel corso dell’anno per migliorare le
capacità di rilevare e leggere i bisogni delle persone e delle famiglie fragili e di farsi carico e prendersi in carico l’utenza
attivando i percorsi assistenziali di riferimento. Sono state introdotte nuove Unità di Offerta per le quali si è lavorato per
sviluppare una rete socio sanitaria e sociale in sintonia con il nuovo welfare lombardo.
-
il
eg
al
i
Si è proseguito con:
Il monitoraggio e supporto alle sperimentazioni regionali (servizi per post – acuti, presa in carico extra ospedaliera di
minori disabili, residenzialità per minori con gravissime disabilità, residenzialità leggera, RSA / RSD aperte
Il miglioramento dell’ integrazione con UONPIA ospedaliera e altri servizi nella presa in carico extra ospedaliera dei
minori con disabilità.
L’attuazione, attraverso gli sportelli di orientamento e consulenza per l’autonomia e la vita indipendente, ad un
servizio innovativo dedicato alle persone con disabilità e ad anziani.
L’elaborazione del Piano territoriale per la Conciliazione, con la formazione di tre alleanze e il finanziamento
regionale di altrettanti progetti: i progetti sono stati avviati e si è assegnato il budget dedicato alla formazione al
provider individuato con procedura di trasparenza.
-
fin
-
-
La collaborazione con Regione per la pubblicizzazione dei servizi offerti sul territorio sulla Conciliazione.
bi
le
ai
Fragilità:Durante l’anno si sono implementate numericamente e qualitativamente le équipe afferenti alle Unità Valutative
Multidimensionali distrettuali; sono stati attivati e migliorati numerosi percorsi assistenziali. Tutto il personale ha
partecipato a corsi di formazione specifici e continuativi nel corso del 2014 e si è iniziato a lavorare in maniera sistemica
e congiunta con il personale degli Ambiti Territoriali/UdP, partendo da un evento di formazione sul campo che ha visto
coinvolti gli operatori dei due settori di riferimento (ASL/UdP).
za
Orientamento e Sostegno alla Famiglia : nell’ambito dell’obiettivo di rimodulazione dell’attività consultoriale nell’ottica di
Centro per la Famiglia – è stato avviato il ri-orientamento delle modalità di accoglienza e presa in carico presso tutti i
presidi consultoriali ASL (a partire dall’esperienza pilota del CF di Como Gramsci) nei termini di miglioramento
dell'accessibilità e personalizzazione della risposta consultoriale di orientamento, accompagnamento e sostegno
all’individuo, alla coppia e alla famiglia in ogni fase del ciclo di vita personale/familiare.
n
ut
iliz
Dipendenze: le sedi Sert hanno garantito l’assistenza multidisciplinare a 2.618 soggetti con dipendenza patologica da
sostanze illegali, legali (alcol, tabacco) e da comportamenti di addiction (Gioco d’Azzardo Patologico) erogando
100.361prestazioni tariffate. Particolarmente importante l’impegno nella cura delle ludopatie (trattati n. 163 pazienti) nei
Sert anche attraverso l’erogazione di voucher ai sensi della DGR 856/2013. L’attività, secondo le indicazioni regionali, ha
risposto ai bisogni rilevati attraverso corretti percorsi diagnostici. Un’attenzione particolare è stata data alla valutazione
degli esiti dei trattamenti aderendo al Progetto “Net Outcome” del Dipartimento Politiche Antidroga. L’assistenza è stata
garantita anche presso la Casa Circondariale di Como nello “Spazio carcere” dedicato per 333 detenuti sviluppando
interventi riabilitativi intramurari ed extra-murari in collaborazione con altri enti territoriali.
no
PUNTI DI FORZA
C
op
ia
 Consolidamento degli Sportelli Unici per il Welfare (SUW),
rendendo più omogenei i servizi e potenziando
strutturalmente e gestionalmente le sedi operative.
 Miglioramento delle attività legate alle Unità Valutative
Multidimensionali sia in termini quantitativi che qualitativi.
 Revisione continua dei protocolli operativi supportati da
incontri formativi ed informativi che si sono svolti durante
tutto il corso dell’anno.
 Applicazione dal 1° luglio 2014 delle scala di valutazione
dei bisogni dei pazienti socio sanitari a domicilio (VAORHC), e conseguente effettuazione delle VM ADI utilizzando
esclusivamente il nuovo modello valutativo.
 Rivisitazione continua delle procedure interne riguardanti
la casistica domiciliare e coinvolgimento attivo del
personale distrettuale per l’omogeneizzazione dei servizi.
 Maggiore
integrazione
con
UONPIA
ospedaliera
sull’attuazione delle misure di welfare regionale che
riguardano i minori con disabilità
93
PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
 Permane non omogenea l’integrazione con i
diversi ambiti territoriali (Uffici di Piano) e l’offerta di
servizi sociali dei rispettivi ambiti territoriali
 Difficoltà di adattamento da parte del Sistema ASL
alle modalità di erogazione dei servizi previsti dalle
nuove politiche in materia di Welfare.
 Le nuove modalità operative di attivazione di
servizi socio sanitari e sociali tramite la lettura dei
bisogni con Valutazioni Multidimensionali specifiche
per ogni singola Unità di Offerta richiedono tempo
lavoro dedicato che è difficoltoso garantire con le
attuali risorse assegnate.
 Si sono registrate episodiche difficoltà di
adattamento da parte della rete delle strutture alle
nuove modalità di erogazione di servizi come RSA /
RSD aperte;
 Vista la scarsa affluenza registrata da parte di
soggetti della terza età, (esigenza probabilmente
 Le azioni rivolte ai diversi momenti evolutivi del ciclo di vita
familiare, ed in particolare quelle connesse alla neogenitorialità, hanno registrato grande consenso, con tassi
di accesso che hanno saturato le potenzialità dell’offerta
ed
evidenziato
un
livello
di
domanda/bisogno
decisamente significativo.
za
il
eg
al
i
bi
le
 L’accessibilità a bassa soglia, la flessibilità degli interventi,
la personalizzazione della presa in carico integrata e la
sinergia tra azioni/operatori atta a supportare l’intero
nucleo nello specifico momento evolutivo in atto, si sono
rivelate assai efficaci nella risposta al bisogno.
fin
 Interventi complessivi sul miglioramento delle attività di
valutazione
multidimensionale
legate
alle
nuove
sperimentazioni e progettualità Welfare.
assolta per una considerevole area di bisogno
dall’offerta “CEAD” e/o altri punti informativi di
natura socio-assistenziale degli Enti Locali) il
Consultorio/Centro per la famiglia può essere
ritenuto punto di riferimento più che per l’accesso
diretto della categoria “anziani”, come spazio di
orientamento e supporto per le problematiche
familiari di convivenza con i soggetti anziani.
 Il bisogno di supporto psicologico consultoriale,
nell’ambito delle diverse fasi del ciclo di vita, risulta
di gran lunga superiore alle potenzialità delle risorse
disponibili.
 Si riscontra ancora una consistente quota di utenza
femminile che ha “consolidato” l’abitudine alla
fruizione dell’assistenza ginecologica, secondo una
modalità tipicamente specialistico-ambulatoriale e
che esprime significative resistenze rispetto
all’offerta
multidisciplinare
di
accoglienza
squisitamente consultoriale, che prende in carico
la persona nella sua interezza in relazione al
momento
evolutivo
del
ciclo
di
vita
personale/familiare.
ai
 Proseguimento delle attività di valutazione connesse ai
ricoveri per post acuti e miglioramento della tempistica di
accesso alle strutture.
 Avvio di due sportelli per l’autonomia, gestiti da Enti del
Terzo Settore (Sim – Patia; CRAIS) e consolidamento delle
attività di consulenza e progettazione per la vita
indipendente.
 Attuazione di un percorso, nell’ambito della Cabina di
Regia, di maggiore integrazione con UdP per la
realizzazione delle nuove misure di welfare regionale e
miglioramento
e
ampliamento
del
grado
di
collaborazione con gli UdP rispetto alle attività dei SUW.
 Revisione delle procedure interne riguardanti la casistica
domiciliare ADI/SLA/SV. Coinvolgimento attivo del
personale distrettuale in una logica di omogeneizzazione
dei servizi.
iliz
 Il setting consultoriale di gruppo, aperto a fasce di utenza
accomunate dallo specifico momento di vita, evidenzia
una grande potenzialità in termini di mutuo scambio,
facilitazione evolutiva, supporto reciproco e attivazione di
reti socio-relazionali stabili.
ut
 Cura e riabilitazione prevista nei LEA, garantita per tutte le
domande
assistenziali
espresse
nell’ambito
delle
dipendenze.
C
op
ia
no
n
 Efficienza nell’erogazione delle prestazioni in funzione dei
reali bisogni rilevati in fase diagnostica.
 Implementazione della risposta di cura su altre aree
problematiche quali le ludopatie.
94
IL GOVERNO DELLA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI
RELAZIONE DI SINTESI ATTIVITA’ PROGRAMMATA ANNO 2014
Welfare: Attuazione politiche regionali in materia di sostegno alle fragilità (DGR 740/13; 856/13); Sviluppo attività Cabina
di Regia territoriale ASL/UdP; nuovo Piano territoriale in materia di politiche di conciliazione famiglia/lavoro.
Vigilanza e Controllo: rispettato pienamente il Piano dei controlli approvato dall’ASL come previsto nella DGR 1185/2013;
effettuato un maggior numero di sopralluoghi ordinari rispetto a quanto previsto (pari a circa l’80% delle UdO rispetto al
50% preventivato).
fin
il
eg
al
i
Dipendenze: realizzate tutte le attività programmate; si è consolidato il ruolo di regia del Dipartimento Dipendenze nel
rafforzamento della rete territoriale, garantendo l’attività dell’apposito Comitato Rete Territoriale Prevenzione con il quale
è stato realizzato il Piano Locale Prevenzione Dipendenze 2013 – 2014 e definito quello per le annualità 2014 - 2015.
Sviluppando il progetto Rete Regionale Prevenzione sono stati realizzati gli interventi del Piano previsti per il 2014 e i
programmi preventivi regionali di provata efficacia nelle scuole (LST e Unplugged). E’ stato definito e pienamente
realizzato ai sensi della DGR 856/2013 il Piano di intervento territoriale sul Gioco d’Azzardo Patologico. Sono inoltre stati
coordinati, favorendone lo sviluppo, i progetti sperimentali regionali nuovo welfare D.G.R. 3239/2012 dell’area
dipendenze su prevenzione selettiva e riduzione del rischio, cronicità, adolescenti in difficoltà. E’ stata garantita la
collaborazione con gli Osservatori Territoriali ASL nell’ambito del tavolo regionale TTRO per lo sviluppo del piano annuale
di raccolta dati per l’elaborazione del report regionale. L’analisi dei dati dell’Osservatorio ha guidato la programmazione
delle attività.
Diversificazione delle opportunità presenti sul territorio
attraverso la contrattualizzazione enti gestori per
l’erogazione di nuovi servizi/interventi (n. 30 Erogatori).
Sottoscrizione di Protocolli operativi sperimentali in
materia di welfare tra ASL e uffici di piano (n. 8).

Attuazione di un percorso partecipato per la
definizione del nuovo piano territoriale in materia di
conciliazione e sottoscrizione dell’accordo di rete (n.
37 soggetti sottoscrittori).
za

Prosecuzione della collaborazione con Dipartimento
Prevenzione Medico per le attività di vigilanza e
controllo.
iliz

 Disomogeneo livello di conoscenza presente sul
territorio rispetto alle nuove opportunità; difficoltà
nella
circolazione
dell’informazione;
disomogeneo coinvolgimento dei MMG/PdF.
bi
le

PUNTI DI DEBOLEZZA /CRITICITA’
ai
PUNTI DI FORZA
Implementazione dei controlli effettuati.

Collaborazione e integrazione degli interventi con gli
altri Servizi ASL e gli altri Enti del territorio.

Corretta analisi dei nuovi bisogni con sviluppo di
relative risposte innovative nell’area dipendenze.
C
op
ia
no
n
ut

95
 Reciproche rigidità di sistema ASL / UdP /
Comuni.
 Difficoltà “culturali” di approccio alla materia
della conciliazione tempi della famiglia/tempi del
lavoro.
 Riprogrammazione Risorse umane nell’ambito
delle dipendenze giovanili
 Complessità del lavoro di rete richiedente
competenze specifiche e risorse umane esperte
con conseguente difficoltà di delega.
le
ga
li
SEZIONE PROGRAMMATORIA 2015
in
i
ATTUAZIONE RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE DI SISTEMA E GESTIONE DELL’APPARATO AMMINISTRATIVO
bi
le
ai
f
Il processo di organizzazione e gestione del sistema vede l’ASL impegnata su diversi fronti quali la messa a regime delle ricadute organizzative delle integrazioni al POA
2012-2014, il rispetto del budget e del piano di gestione delle risorse umane e professionali, lo sviluppo delle competenze professionali anche al fine di mantenere ed
incrementare le professionalità competenti e preparate nei settori specifici, l’attuazione del piano formativo rivolto ai dipendenti, lo sviluppo di iniziative orientate al
miglioramento della qualità rivolte al cliente/utente interno ed esterno, la razionalizzazione di spesa per beni e servizi attraverso procedure centralizzate/aggregate e
la razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà.
ATTORI COINVOLTI: Struttura complesse del Dipartimento Amministrativo, UOC Programmazione Aziendale e Controllo di Gestione, UOC Miglioramento Qualità e
za
Risk Management, Direzioni aziendali, Dipartimenti aziendali, Distretti socio-sanitari, Staff delle Direzioni strategiche
Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: DGR 2989 del 23/12/2014 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario
C
96
op
i
a
no
n
ut
il
iz
regionale per l'esercizio 2015”; DRG 7780 del 18/1/2002 “Approvazione Linee guida per il Controllo di Gestione nelle ASL” e successive circolari integrative; Decreto n.
2784 del 31/12/2014 “Il Sistema lombardo di educazione continua in medicina-sviluppo professionale continuo (ECM-CPD): indicazioni operative. Linee guida attività di
Risk Management – anno 2015”
le
ga
li
Realizzazione dell’attuazione dei processi previsti per il 2015 dal Piano
attuativo adottato dall’Azienda con Deliberazione n. 800 del 17/12/2014 al
fine di giungere nel 2016 alla certificabilità del bilancio secondo il DM
17/09/2012. L’attività correlata coinvolge l’Azienda in ogni sua articolazione.
bi
le
ai
f
in
i
PAREGGIO DI
BILANCIO
Nel rispetto delle risorse assicurate al sistema più contenute rispetto al 2014,
assicurare il pareggio di bilancio attraverso una attenta e costante gestione
delle risorse e con processi amministrativi integrati gestendo il processo di
definizione di un bilancio “ponte” e di un successivo assestamento definitivo.
FATTURAZIONE
ELETTRONICA
Obbligatorietà della dichiarazione mensile del Direttore Generale circa il
rispetto dei termini di pagamento delle fatture ai fornitori come normati dal
D. Lgs. 192 del 9 novembre 2012.
97
op
i
a
no
n
ut
il
Avvio a regime del ciclo attivo e passivo di fatturazione elettronica e
revisione dei relativi processi di liquidazione e pagamento. Conclusione del
progetto iniziato a fine 2014 con una fase sperimentale che si concluderà nel
corso del 2015.
PAGAMENTI VERSO
FORNITORI
iz
za
Il contesto economico-finanziario 2015 è legato agli
accordi tra Governo e Regioni per il nuovo Patto per la
Salute 2014-2016. Le risorse per il 2015 sono confermate dal
DDL stabilità, fatte salve eventuali rideterminazioni da
definirsi entro il 31/01/2015. In particolare Regione
Lombardia, in tale contesto di risorse non ancora
completamente individuate, definisce come “ponte” il
bilancio preventivo per l’anno 2015.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
PIANO ATTUATIVO DELLA
CERTIFICABILITA’
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
RISPETTO EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO E RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA
OBIETTIVO
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
bi
le
GESTIONE
ACQUISTO BENI E SERVIZI
Ottenere un valore di spesa per beni e servizi attraverso procedure
centralizzate/aggregate con l’Agenzia Regionale Centrale Acquisti e la
CONSIP SpA per un valore pari ad almeno il 55% del totale della spesa o, in
alternativa, incremento del 10% della spesa effettiva attraverso procedure
centralizzate/aggregate rispetto all’anno 2014.
za
Le linee di indirizzo regionali per l’anno 2015 sono orientate
come per gli anni precedenti ad un attento monitoraggio
della spesa finalizzato ad un mantenimento e
miglioramento dell’equilibrio finanziario di sistema e, in
sede di verifiche nazionali, all’accesso alle risorse
finanziarie disponibili per il Servizio Sanitario Regionale.
ai
f
in
i
CONTESTO
98
op
i
a
no
n
ut
il
iz
Inoltre l’ASL ha stipulato per il quadriennio 2012-2015
l’accordo con le Aziende Sanitarie Locali di Bergamo,
Lecco, Monza e Brianza, Sondrio e Varese per l’acquisto di
beni e servizi in forma consorziata.
C
RISPETTO EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO E RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA
OBIETTIVO
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Superamento del modello di gestione del personale legato all’elaborazione
di un Piano Assunzioni autorizzato da Regione verso un più generale piano di
gestione delle risorse umane che sia in grado di mantenere inalterati gli
indicatori di efficienza e i livelli di attività coerentemente con il budget
assegnato attraverso una periodica valutazione comparativa delle dotazioni
di risorse umane rapportati ai livelli di attività prodotti, tenuto conto del
personale previsto in quiescenza nel corso dell’anno; il regolare
monitoraggio dei costi e conseguente la formulazione di un progetto di
gestione che possa mantenere nel tempo un assetto complessivo delle
presenze coerentemente con il budget assegnato.
bi
le
Valutazione periodica della qualità dei dati dei flussi informativi legati al
personale al fine di ottenere la quadratura dei dati del flusso Fluper con i dati
di contabilità economica e di contabilità analitica
99
op
i
a
no
n
ut
il
iz
za
Nel corso dell’anno 2014 il funzionamento dei servizi
dell’ASL è stato assicurato da un numero di dipendenti pari
a 635 corrispondenti a 603,64 ricondotti a unità intera
tenendo conto dei 106 dipendenti con impegno lavorativo
part-time. Il 74,64% dei dipendenti è composto dal
personale del comparto, il 17,95% dai Dirigenti Medici e
Veterinari ed il 7,09% dalla dirigenza Sanitaria Professionale
Tecnica ed Amministrativa (S.P.T.A).
COSTI DEL PERSONALE
ai
f
in
i
CONTESTO
C
RISPETTO EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO E RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA
OBIETTIVO
Conferma di quanto previsto dall’art 9 comma 2 bis del D.L. 31 maggio 2010
n. 78 convertito in Legge 30 luglio 2010 n. 122 (l’importo dei fondi contrattuali
non potrà superare quello previsto al 31/12/2010 ed in ogni caso dovrà
essere ridotto in misura proporzionale al personale cessato dal Servizio,
secondo le regole già applicate negli anni 2012, 2013, 2014) con valutazione
dell’ammontare complessivo delle risorse destinate al trattamento
accessorio del personale, confronto con il corrispondente importo dell’anno
2010 e verifica dell’adozione di provvedimenti aziendali che confermino la
ridefinizione dei fondi tenuto conto della riduzione del personale in servizio.
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
L'ASL della Provincia di Como ha una notevole quantità di
sedi (circa 60) distribuite sul territorio.
in
i
Continuare gli interventi di adeguamento della sede ASL di via Pessina 6 in
Como, la riorganizzazione del Distretti per completare il trasferimento di
ulteriori servizi ASL al fine di Attuare interventi finalizzati alla razionalizzazione
delle sedi prediligendo quelle di proprietà
za
LOGISTICA
bi
le
ai
f
L'alta quantità di sedi comporta spese di mantenimento,
difficoltà organizzative per i continui spostamenti tra una
sede e l'altra.
Al fine della realizzazione del processo riorganizzativo del
patrimonio L’ASL, come previsto dalle regole di sistema,
nell’ottica della valorizzazione/riordino del patrimonio
immobiliare di proprietà continuerà quanto già intrapreso
nelle precedenti annualità attuando interventi finalizzati
alla razionalizzazione delle sedi.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Completare il trasferimento di quelle attività ASL ancora presenti in edifici
non di proprietà nell’ex Ospedale Psichiatrico di via Castelnuovo: la
Farmacia verrà trasferita nella Palazzina “Villa Teresa” di proprietà ASL nell’ex
OP liberando in tal modo gli spazi attualmente occupati sempre nell’ex OP
ma di proprietà Azienda OSA; Il Consultorio, trasferito provvisoriamente dal
Piano 1 al piano terra del Padiglione centrale dell’ex OP, come da Accordo
di Programma relativo alla Cittadella Sanitaria sarà trasferito nella palazzina
40 dell’ex Ospedale Sant’Anna non appena la medesima sarà resa
disponibile.
Molte di queste sedi non sono di proprietà dell'Azienda ma
sono concesse in uso oneroso o gratuito da Enti Pubblici o
Privati.
100
op
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Regione Lombardia, in attuazione dell’Accordo di
Programma per la realizzazione del Nuovo ospedale di
Como del 13 dicembre 2003 e quale fase attuativa della
realizzazione della Cittadella Sanitaria, con DGR n. 2932
del 19.12.2014, ha approvato, quale cofinanziamento
dell’intervento di complessivi € 901.940,00.=, una quota di €
700.000,00.= precisando che la quota rimanente per €
201.940,00.= dovrà essere finanziata con parte dei proventi
derivanti dall’alienazione della porzione dell’ex Ospedale
Sant’Anna denominata “GB Grassi”
C
RAZIONALIZZAZIONE DELLA LOGISTICA AZIENDALE
le
ga
li
OBIETTIVO
Trasferire il Servizio Tossicodipendenze dalla sede di via Santa Brigida presso
l’edificio 34 all’interno del compendio dell’ex Ospedale Sant’Anna nel
rispetto dell’Accordo di Programma circa la messa in vendita da parte di
infrastrutture Lombarde della porzione dell’ex Ospedale S. Anna denominata
“G.B. Grassi”, la cui alienazione è condizione necessaria per lo spostamento
del SERT ricompreso in tale area (palazzina in via S. Brigida).
-
RELAZIONE AL CONTO ANNUALE
-
DATI DI PRODUZIONE AZIENDALE
-
FOCUS
-
MODELLO MINISTERIALE LA
-
CONTRIBUTI INTRAZIENDALI
in
i
I contenuti dei box - contabilità analitica - e - reportistica aziendale verranno alimentati in progress con cadenza trimestrale.
za
FLUSSI DI CONTABILITA’ ANALITICA
i
di
di
In
di
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iz
-
MIGLIORAMENTO INTEGRAZIONE
FLUSSI INFORMATIVI DELLE RISORSE UMANE
REPORTISTICA AZIENDALE
Nel corso del 2015, verranno condotti incontri dedicati con
Direttori/Responsabili delle strutture aziendali coinvolte per il recepimento
eventuali richieste e/o proposte nonché per l’implementazione dell’uso
alcuni box che richiedono confronti e condivisioni e/o riprogettazioni.
particolare verrà dedicata attenzione all’area di contenuto dei box: dati
produzione aziendale, focus, e contributi intraziendali.
bi
le
I report sono stati pubblicati nell’area intranet, raggruppati
nei box di consultazione:
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
CONTROLLO DI GESTIONE
A seguito di un periodo di sperimentazione del nuovo
programma web del Controllo di Gestione, è stata
prodotta una prima reportistica, in particolare riguardo ai
costi di funzionamento Aziendali relativi all’esercizio 2014 –
III trimestre.
-
le
ga
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RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
101
op
i
a
no
n
Una corretta compilazione di tutti i flussi informatividerivanti
da disposizioni nazionali e regionali, consente di garantire
una migliore qualità dei dati, anche inconsiderazione del
fatto che gli stessi sono utilizzati per la definizione degli
indicatori di efficienza, efficacia ed economicità delle
Aziende e costituisce pertanto per Regione Lombardia un
riferimento aggiornato ed allineato.
C
BUON FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO DEI SETTORI AZIENDALI
OBIETTIVO
Nell’anno 2015 i flussi informativi saranno oggetto di particolare attenzione e
di possibili interventi di miglioramento al fine di garantire unamaggiore
coerenza, con l’allineamento fra le informazioni presenti - in un’ottica di
sistema informativo integrato - nei database di gestione del personale, del
Controllo di Gestione e della Contabilità Generale.
Verranno realizzati incontri dedicati tra le diverse strutture dedicate con il
coordinamento di un referente unico a cui viene affidato il ruolo di
interfaccia con RL.
le
ga
li
Nel corso del 2015 si prevede di implementare il sistema di valutazione delle
competenze tecnico professionali e in particolare:
in
i
PER LA DIRIGENZA PROFESSIONAL TERRITORIALE MEDICO VETERINARIA
DIPARTIMENTALE:
ai
f
Promozione di processi di autovalutazione in progress da parte del
personale stesso;
Assegnazione di obiettivi di sviluppo / miglioramento di conoscenze
e/o competenze per gruppi family di specializzazione;
Valutazione finale per singoli dirigenti afferenti ai gruppi family per la
definizione degli obiettivi di miglioramento 2016 attraverso l’utilizzo di
questionari strutturati ovvero altri strumenti che possano “fotografare” livelli
oggettivi di possesso di conoscenza / competenze.
-
PER LA DIRIGENZA MEDICO VETERINARIA DEI DIPARTIMENTI A LIVELLO
CENTRALE:
za
Nel 2014 per le aree di specializzazione afferenti ai
dipartimenti di Prevenzione Medico, Veterinario, Cure
Primarie, ASSI e Dipendenze in relazione alle figure di
medico / veterinario per la dirigenza professionale
territoriale è stata definita una scheda tipo di valutazione
ove vengono elencate su tre livelli di possesso BASE –
MEDIO – ELEVATO – sia le conoscenze per area
specialistica che le competenze tecniche correlate.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
bi
le
La scheda di valutazione dei dirigenti, sia professional che
gestionali rende visibile un’area di opportunità di
miglioramento completando l’attenzione valutativa agli
aspetti più propriamente tecnico professionali del dirigente
che, al fine di una valutazione, necessitano di un supporto
metodologico e strumentale con una banca dati di
riferimento: la stessa è definita attraverso una
formalizzazione di mappatura delle competenze e delle
conoscenze classificate per livelli.
VALUTAZIONE PERFORMANCE INDIVIDUALI
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
Mappatura delle conoscenze e delle competenze specifiche per
professional, le strutture semplici e complesse.
i
FORMAZIONE
iz
102
op
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no
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il
Nel 2014 sono state progettate ed introdotte diverse
modalità innovative di riorganizzazione e di gestione
interna ed esterna della erogazione formativa. Nello
specifico sono state privilegiate azioni orientate a
migliorare, in un’ottica di semplificazione, i rapporti con il
cliente interno ed esterno e sono state realizzate azioni
orientate al contenimento dei costi. Inoltre è stata
progettata l’introduzione di un nuovo sistema informatico
di gestione degli eventi che automatizza il processo di
erogazione della formazione e favorisce il dialogo tra
responsabili scientifici anche in ambito interaziendale tra
aziende che già adottano lo stesso sistema (AO Niguarda
e AO Sacco).
C
BUON FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO DEI SETTORI AZIENDALI
OBIETTIVO
L’attività di erogazione degli eventi formativi verrà descritta nel Piano
formativo aziendale in conformità con i fabbisogni formativi espressi dalle
strutture aziendali e in linea con le strategie di sviluppo regionale che deve
essere rese disponibile nel sistema regionale lombardo ECM_CPD.
Proseguirà
l’attività di
sviluppo e implementazione del processo di
semplificazione e miglioramento della qualità della formazione anche
attraverso la messa a regime dell’applicativo “REFERA” e il dialogo
interaziendale.
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Redazione del Piano Annuale di Risk Management (P.A.R.M.), da inviarein
Regione entro il 31.03.2015, sviluppato in relazione all’andamento del rischio
ed alla sinistrosità dell’ultimo triennio con elaborazione di almeno 2 progetti
come previsto dalle Linee Guida regionali per le attività di Risk Management
anno 2015
Nel 2014 si sono svolti 3 incontri allargati del Gruppo di
coordinamento aziendale per la gestione del rischio. Sono
stati inoltre realizzati 6 eventi formativi residenziali sulla
gestione del rischio clinico e 4 in tema di sicurezza degli
operatori di cui formazione generale sulla sicurezza rivolto
a 424 lavoratori a rischio alto e basso, e la formazione per
5 RLS; sulle attrezzature di lavoro per 1 solo operatore e la
formazione sulla sicurezza a 154 dirigenti.
Rafforzamento del Gruppo di Coordinamento Aziendale per la Gestione del
Rischio (GCR) con realizzazione di almeno 3 incontri e sviluppo del CVS nella
fase di progettazione e monitoraggio delle politiche aziendali in tema di Risk
management
ai
f
Promozione dei processi di ascolto/mediazione all’interno dell’Azienda
attraverso la Revisione/aggiornamento e diffusione della procedura
specifica presso le strutture dipartimentali e distrettuali
Pianificazione e realizzazione di almeno due Iniziative formative specifiche in
materia di prevenzione del rischio e patientsafety e partecipazione ad
almeno l’80% degli incontri regionali programmati in materia di prevenzione
del rischio e di patientsafety
Prosecuzione dell’attività di monitoraggio e alimentazione del sistema
informativo SIMES con la segnalazione degli eventi sentinella. Quanto
rilevato sarà oggetto di disamina da parte del GCR e CVS al fine di
procedere all’aggiornamento del profilo di rischiosità aziendale
za
bi
le
RISK MANAGEMENT:
GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO
Sono stati realizzati due progetti “Miglioramento della
sicurezza nell’ambulatorio vaccinale per gli utenti e
operatori ” e “L'importanza della segnalazione di reazione
o evento avverso da farmaco nel servizio di continuità
assistenziale” scaturiti dall’analisi delle criticità.
in
i
La rischiosità aziendale è bassa ciò nonostante sono state
compiute azioni orientate a prevenire i rischi e ad
aumentare nel contempo la cultura aziendale in tema di
prevenzione del rischio e di patientsafety .
103
op
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a
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n
ut
il
iz
Il CVS ha proseguito la propria attività di istruzione e
valutazione dei sinistri, pur in considerazione del numero
esiguo di denunce di sinistro pervenute all’azienda nel
corso dell’anno. In tutti i casi in cui la Compagnia ha
messo a disposizione un legale, il CVS ha contribuito alla
definizione della linea difensiva dell’Azienda nei giudizi
pendenti, anche mediante una raccolta puntuale e
completa degli elementi istruttori. Nel corso del 2014 è
stato trattato un caso inviato dall’URP, a cui è stata offerta
una seduta di ascolto. Non sono state evidenziate
particolari criticità. E’ proseguita l’attività di monitoraggio
degli eventi sentinella, degli eventi avversi, dei rischi
RCT/O, delle polizze, cadute ed infortuni
C
BUON FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO DEI SETTORI AZIENDALI
OBIETTIVO
Prosecuzione dell’attività di monitoraggio degli eventi sentinella. Quanto
rilevato sarà oggetto di disamina da parte del Gruppo per il Coordinamento
del Rischio e CVS, al fine di orientare le rispettive attività
Attuazione da parte del CVS a quanto previsto dalle Linee guida regionali
attività di risk management – anno 2015
Prosecuzione dell’attività di monitoraggio dei rischi RCT/O, delle polizze,
cadute ed infortuni, nonché della rendicontazione degli eventi avversi .
Quanto rilevato sarà oggetto di disamina da parte del CVS e del Gruppo
per il Coordinamento del Rischi, al fine di orientare le rispettive attività.
Il CVS darà attuazione a quanto previsto dalla circolare regionale delle
regole 2015
le
ga
li
ai
f
in
i
Prosecuzione dell’attività di sviluppo ed implementazione del sistema di
gestione per la qualità aziendale sia attraverso revisione/aggiornamento
documentale presso le strutture certificate e non al fine di uniformare e
omogeneizzare le attività in particolare sugli aspetti di erogazione all’utenza,
sia attraverso audit programmati presso le aree di maggiore criticità.
za
L’auditing nella Pubblica Amministrazione è la base di una
buona Governance del settore pubblico.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
bi
le
Il processo di miglioramento è stato sostenuto da iniziative
formative specifiche e dalle raccomandazioni/azioni di
miglioramento condivise con i responsabili di struttura in
occasione delle visite di audit programmati.
QUALITA’ : INTERNAL AUDITING
Anche nel 2014 è proseguita l’attività di sviluppo di
iniziative orientate al miglioramento della qualità con
particolare
attenzione
all’area
della
formazione,
prevenzione medica e delle cure primarie.
QUALITA’
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
iz
L’audit rappresenta un presupposto fondamentale per
creare un ambiente istituzionale e organizzativo idoneo
per l’esercizio delle attività di controllo.
104
op
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a
no
n
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Per avviare in modo “efficace” un’attività di audit è
necessario operare in un ambiente di controllo adeguato
e
che tale funzione abbia una configurazione
organizzativa e istituzionale appropriata ed abbia pieno
mandato per poter realizzare gli obiettivi suoi propri.
C
BUON FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO DEI SETTORI AZIENDALI
OBIETTIVO
Sviluppo e implementazione dell’attività di internal auditing in conformità
con le direttive regionali attraverso l’attuazione di alcuni step di processo:
formalizzazione del referente attività di internal auditing e dei componenti
del gruppo operativo e definizione modalità operativa di gestione
dell’attività di internal auditinge pianificazione attività
PIANO
TRIENNALE
DI
PREVENZIONE
DELLA
le
ga
li
ATTUAZIONE
CORRUZIONE
DELL'INTEGRITA'
E
DELLA
TRASPARENZA
E
in
i
Per quanto riguarda la trasparenza (D. Lgs. n. 33/2013) si provvederà all’aggiornamento, secondo le scadenze indicate dei contenuti della sezione “Amministrazione
Trasparente”: messa a regime delle procedure di acquisizione dei dati; definizione di formati standard per la rappresentazione grafica dei dati che ne agevolino la
comprensione anche da parte dell’utenza. A tale scopo verranno riproposti incontri di confronto e verifica con i soggetti responsabili del contenuto e della
pubblicazione dei dati: verranno, inoltre, perfezionate schede specifiche per ogni struttura, con particolare riferimento all’oggetto degli obblighi di pubblicazione ed
alla tempistica.
bi
le
ai
f
Relativamente alla prevenzione della corruzione si ritiene di interesse prioritario
diffondere pratiche e comportamenti improntati alla legalità: ciò troverà
realizzazione mediante attività di formazione diretta prioritariamente ai responsabili e ai dipendenti operanti nelle aree a rischio. Previsione di alcuni adempimenti
atti a garantire un maggior controllo nell’ambito dei procedimenti svolti nelle aree a rischio corruzione (automatizzazione di processi, definizione di protocolli operativi,
verifiche in ordine alla veridicità di dichiarazioni rese, con particolare riferimento alle incompatibilità, agli incarichi extraistituzionali, ecc). Previsione di una procedura
per l’acquisizione in forma anonima e riservata di segnalazioni di illeciti da parte di personale dipendente (cd. Whistleblowing).
za
ATTORI COINVOLTI: Dipartimento Amministrativo – Responsabile Aziendale dell’Anticorruzione e della Trasparenza, tutte le Strutture complesse Aziendali, Direzioni
aziendali, Dipartimenti aziendali, Distretti socio-sanitari, le Strutture di Staff delle Direzioni strategiche
iz
Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: Legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della
ut
il
corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.” D. Lgs. n. 39 dell’ 8 aprile 2013 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso
le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190.” D. Lgs. n. 33
del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.”
C
105
op
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a
no
n
Deliberazione n. 72/2013 CIVIT Approvazione Piano Nazionale Anticorruzione.
le
ga
li
OBIETTIVO
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
ai
f
TRASPARENZA
bi
le
Piena accessibilità alle informazioni sull’Azienda da parte della cittadinanza
mediante l’adozione di format e rappresentazioni grafiche volte ad
agevolare la lettura dei dati da parte dei “non addetti ai lavori”.
Aggiornamento di tutte le informazioni richieste, adozione di format
omogenei per la pubblicazione dei dati.
za
Il D. Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 titolato “Riordino della
disciplina riguardante gli obblighi
di pubblicità,
trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle
pubbliche amministrazioni” ha
introdotto un nuovo
concetto di trasparenza come “piena accessibilità alle
informazioni relative alle risorse umane , alle attività svolte
ed ai risultati ottenuti da ciascuna amministrazione .
Dall’esame complessivo della normativa emerge la
necessità di creare una cultura della trasparenza intesa
come valore assoluto dell’attività delle pubbliche
amministrazioni.
106
op
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ut
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iz
L’ingente quantità di informazioni di cui è richiesta la
pubblicazione richiede inoltre un costante monitoraggio e
confronto con i soggetti coinvolti.
C
GARANTIRE L’ACCESSIBILITÀ DEI DATI IN
MATERIA DI TRASPARENZA DELL’AMMINISTRAZIONE
Aggiornamento del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità
(formalizzazione entro il 31 gennaio 2015)
Monitoraggio della tempistica e del contenuto delle informazioni oggetto di
pubblicazione. Attività di verifica periodica, congiuntamente all’UOS Sistemi
informatici, circa il la tempestività ed il contenuto delle informazioni oggetto
di pubblicazione.
le
ga
li
ai
f
(formalizzazione entro il 31 gennaio 2015
bi
le
Diffusione della cultura della legalità, conoscenza da parte del personale
aziendale interessato e della dirigenza gestionale della normativa e degli
adempimenti anticorruzione. Organizzazione di 2 eventi formativi riferiti
rispettivamente alla Dirigenza gestionale dell’Azienda e ai Dipendenti
operanti nelle aree definite a rischio.
107
op
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a
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za
Per quanto riguarda le attività svolte dalla ASL una
particolare attenzione va posta ai settori del reclutamento
del personale dipendente, della scelta del contraente per
gare di appalto e forniture e dei rapporti economici
derivanti, delle attività relative concessioni di sovvenzioni,
contributi e vantaggi economici, ed infine a quelle
ispettive e di vigilanza.
Aggiornamento al Piano per la Prevenzione della Corruzione
CORRUZIONE
La legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la
prevenzione e la repressione della corruzione e
dell’illegalità nella pubblica amministrazione” pone
l’accento sulla necessità di creare una cultura della
legalità, intesa non solo come correttezza formale degli
atti, ma soprattutto come coerenza dell’attività svolta agli
interessi della collettività. Ciò va perseguito da una parte
con l’attività di prevenzione e controllo sulle aree a rischio
e dall’altra mediante attività di formazione specifiche.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
DIFFONDERE COMPORTAMENTI IMPRONTATI ALLA LEGALITÀ
NELL’ATTIVITÀ AZIENDALE
OBIETTIVO
le
ga
li
SVILUPPO ORGANIZZATIVO E ASSISTENZIALE DELLE CURE PRIMARIE
La cura delle persone affette da patologie croniche è ancora oggi legata in modo prevalente all’assistenza ospedaliera, in alcuni presidi ospedalieri i pazienti cronici
raggiungono oltre il 90% della casistica. La tipologia dei bisogni derivanti da situazioni di cronicità richiede una nuova “cultura” dell’assistenza territoriale basata su
nuove regole e modelli organizzativi che abbiano il loro fondamento sui seguenti principi: prossimità, presa in carico e continuità assistenziale.
ai
f
in
i
Poiché l’assistenza territoriale non è ancora riuscita un punto di riferimento per i cittadini un passo decisivo verso il prendersi cura della cronicità parte dalla
costituzione di un distinto polo territoriale in grado di generare una propria offerta e capacità di attrazione alternativa all’ospedale e che, insieme all’ospedale, crei il
circuito virtuoso della continuità ospedale territorio.
bi
le
Il presidio territoriale è il luogo ove viene ”organizzata” la presa in carico dei bisogni del cittadino per la gestione delle patologie croniche. La gestione territoriale
della cronicità richiede cultura, strumenti, competenze e organizzazione innovativa con l’obiettivo di garantire al malato cronico un miglior compenso clinico,
ritardando il danno d’organo, le acuzie, le disabilità con conseguente ricadute sulla riduzione dei consumi sanitari e il contenimento della spesa. Già a partire dal
2014 è stato sviluppato un piano strategico pluriennale per affrontare la cronicità nella sua complessità centrato sulla persona e la sua famiglia, e non sulla malattia,
con particolare rilevanza allo sviluppo di una relazione di cura tra il medico di medicina generale, la persona malata , le strutture erogatrici- sanitarie e socioassistenziali e nuovi servizi territoriali adatti al governo della cronicità.
Strutture complesse del Dipartimento Cure Primarie e del Dipartimento PACS, Dipartimento ASSI, Medici di Medicina Generale, Medici di
ut
il
ATTORI COINVOLTI:
iz
za
Tutte le iniziative ipotizzate per l’anno 2015 quali il proseguimento delle sperimentazione del modello organizzativo CReG, lo sviluppo e applicazione di nuovi PDTA o la
revisione di alcuni già esistenti, il miglioramento della aderenza terapeutica, nonché la necessità per i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Famiglia di lavorare
in forme associate, rappresentano strumenti finalizzati al miglioramento della presa in carico del paziente cronico.
Continuità Assistenziale e Pediatri di Famiglia, Farmacie Territoriali, Strutture Sanitarie e Socio Sanitarie del territorio, Regione Lombardia e Lombardia Informatica
no
n
Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: Delibera 2989 del 23.12.2014, accordo collettivo nazionale della medicina generale, accordo
C
108
op
i
a
collettivo nazionale della pediatria di famiglia, accordi regionali per la medicina generale e pediatria di famiglia relativi agli anni 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 e
2015, delibere regionali sulla sperimentazione del progetto CReG; governo dell’assistenza protesica e assistenza integrativa: dm 332 del 27/8/1999, DGR 8730 del
22.12.2008
le
ga
li
REALIZZAZIONE DI UN NUOVO MODELLO
ORGANIZZATIVO DELL’ASSISTENZA PRIMARIA
IN ATTUAZIONE ALLA LEGGE BALDUZZI
Completare, entro il 30.06.2014, la predisposizione di un progetto, condiviso
con il Comitato Aziendale, con la proposta di riorganizzazione della medicina
territoriale sulla base di quanto previsto dalla legge 189/2012 finalizzata
all’implementazione della realizzazione dell’assistenza in forma associata con
obiettivi comuni per una migliore presa in carico e continuità delle cure.
za
iz
PROGETTO CREG
PER I PAZIENTI CRONICI
ut
il
no
n
a
op
i
109
C
SVILUPPO DI MODELLI ORGANIZZATIVI STRUTTURATI
TERRITORIALI PER LA CRONICITÀ
Il CReG è un progetto innovativo proposto per migliorare
la gestione e la cura dei pazienti affetti da patologie
cronicheattraverso un piano di cura prestabilito sulla
base di linee guida nazionali ed internazionali e
personalizzato per il paziente. Nel 2015 è previsto il
proseguimento della sperimentazione CReG. Lo sviluppo
della sperimentazione si attuerà attraverso nuovi
arruolamenti, estensione dei contratti e il monitoraggio
ed il controllo e monitoraggio delle attività
in
i
Emerge la necessità di individuazione, nell’ambito del
territorio della Provincia di Como delle Aggregazioni
Funzionali Territoriali (AFT) che rappresentano la forma
organizzativa monoprofessionale (medici di medicina
generale o pediatri di famiglia) composta da medici che
prendano in carico i bisogni di salute degli assistiti
attuando azioni di governance nel settore della
farmaceutica e della specialistica, attuando quanto
previsto dai Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali
aziendali, favorendo la prevenzione oncologica, la
promozione della salute e l’empowerrment dei pazienti,
secondo obiettivi concordati e pianificati. Ciascuna AFT
dovrà avere una dimensione coerente con le condizioni
orogeografiche del territorio, ricompresa tra un minimo di
15.000 assistiti e circa 10 medici e un massimo di 60.000
assistiti e circa 40 medici. Dovrà inoltre avere una sede di
riferimento e la presenza di un medico coordinatore.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
RIFERIM.
ATTIVITA’
bi
le
CONTESTO
OBIETTIVO
Attuazione dell’attività propedeutica all’avvio di nuovi pazienti arruolati e
monitoraggio degli stessi. (almeno un’azione propedeutica a questo obiettivo
in ciascun soggetto gestore del CReG
Estensione dei contratti 2014 per il 2015 a tutte le 4 Cooperative Gestori del
CReG con attuazione di nuove modalità nella definizione dei contratti: in
particolar modo la previsione di uno specifico “addendum CReG nei contratti
con i soggetti erogatori di prestazioni a carico del SSR.
Stesura di un documento che illustri le previste accurate attività di
monitoraggio e controllo con successiva definizione ed attuazione del piano
monitoraggio e controllo
le
ga
li
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
Nell’ambito del Servizio di Continuità Assistenziale per l’anno 2015, si prevede
l’entrata a regime della informatizzazione delle 7 postazioni nelle quali nel
corso del 2014 è stato avviato il processo.
ai
f
Si intende proseguire nella revisione del documento “Linee guida Aziendali
sulla Gestione del Servizio di Continuità Assistenziale” con la predisposizione e
la realizzazione di un programma di monitoraggio che prevede la valutazione
mensile della turnistica sia in termini preventivi che consuntivi e la verifica
organizzativa ed igienico sanitaria di ciascuna postazione con frequenza
trimestrale.
bi
le
ll Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia
Medica) interviene negli orari in cui il Medico di Medicina
Generale e il Pediatra di Famiglia non sono tenuti ad
esercitare l'attività. Da alcuni anni si manifesta la
necessità di migliorare l’integrazione del servizio di
continuità assistenziale nel contesto più generale della
medicina territoriale per una garanzia di reale continuità
di cura.
RIORGANIZZAZIONE LOGISTICA
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
110
op
i
a
no
n
ut
il
iz
L’ASSISTENZA TERRITORIALE:
GOVERNO CLINICO E PDTA
I Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) sono
piani interdisciplinari di cura creati per rispondere a
bisogni complessi di salute del cittadino. Sono altresì
strumenti di gestione clinica usati da chi eroga
prestazioni sanitarie per definire la migliore sequenza di
azioni, nel tempo ottimale, degli interventi efficaci rivolti a
pazienti con particolari patologie. L’ASL di Como intende
proseguire nel percorso di miglioramento dell’equità
delle cure associata alla reale presa in carico attraverso
gli strumenti del PDTA per il governo delle patologie
croniche
za
Definizione del PDTA sulla Gammopatia monoclonale aspecifica
C
SVILUPPO DELLE FORME ASSOCIATIVE FUNZIONALI NELL’AMBITO DELLA MEDICINA
CONVENZIONATA TERRITORIALE
OBIETTIVO
Definizione del PDTA sull’ansia
Revisione del PDTA sullo scompenso cardiaco
Svolgere il monitoraggio dell’applicazione dei PDTA Malattia Renale Cronica e
Diabete Mellito
le
ga
li
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
in
i
Aumentare i valori di farmaco biosimilare prescritto dalle Strutture erogatrici
come valore aggiunto nella razionalizzazione della spesa farmaceutica
convenzionata attraverso l’aggiornamento del Protocollo dei Farmaci
Biosimilari esistente e condivisione con le Strutture erogatrici, con inserimento
di eventuali nuovi farmaci e loro utilizzo in particolare nei pazienti “naive”
Verificare l'applicazione dei contenuti del Protocollo attraverso il monitoraggio
mensile della prescrizione dei farmaci biosimilari e inviare specifiche tabelle di
spesa e confronto alle Strutture erogatrici
iz
FARMACI A BREVETTO SCADUTO
za
bi
le
Un farmaco biosimilare è una versione “alternativa” di
un farmaco biologico già autorizzato per uso clinico
(detto "farmaco originatore") al quale sia analogo per
caratteristiche fisico-chimiche, efficacia clinica e
sicurezza sulla base di studi di confronto. L’ASL di Como
intende promuovere l'appropriatezza d'uso dei farmaci
biologici a brevetto scaduto (farmaci biosimilari) sul
territorio.
FARMACI BIOSIMILARI
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
111
op
i
a
no
n
ut
il
Un medicinale equivalente è un medicinale che, in
seguito a studi clinici appositi, si dimostra bio-equivalente
rispetto ad un altro medicinale. L’ASL intende
promuovere sul territorio
l'appropriatezza d'uso dei
farmaci di natura chimica a brevetto scaduto (farmaci
equivalenti).
C
MIGLIORAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DEI FARMACI
OBIETTIVO
Aggiornamento del Prontuario delle Dimissioni, entro il primo semestre 2015,
condiviso con le Strutture erogatrici relativamente a specifiche categorie di
farmaci a base di principi attivi non coperti da brevetto inseriti nelle liste di
trasparenza ( ATC: C08, C09, C10, M01, M05, J01, B03, L03, H01, L04)
Monitoraggio mensile della prescrizione dei farmaci equivalenti e invio di
specifiche tabelle si spesa e confronto alle Strutture erogatrici al fine del
raggiungimento al 31.12.2015 della percentuale di farmaco equivalente sul
totale prescritto secondo i parametri individuati dalle Regole regionali 2015.
112
op
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a
no
n
Facilitare il percorso diagnostico terapeutico del
paziente affetto da malattia rara che si focalizza
essenzialmente sull'obiettivo di condividere con tutti gli
attori delterritorio della ASL di Como, le possibili sinergie e
le opportune procedure al fine di garantire al cittadino
affetto da patologia rara le terapie appropriate,
facilitando l'accesso a tutte le risorse clinico-assistenziali
offerte dal territorio.
le
ga
li
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
in
i
Controllo e monitoraggio della prescrizione/erogazione, secondo i parametri
individuati dalle Regole regionali 2015, attraverso il tracciato record File F dei
farmaci per l'epatite C, oncologici ed oftalmologici con scheda AIFA,
appartenenti alla tipologia 5,2 o 1, al fine di migliorare l’appropriatezza
prescrittiva dei farmaci ad alto costo utilizzati in ambito ospedaliero.
bi
le
Attuazione della convenzione tra l'ASL e le Associazioni sindacali delle
farmacie pubbliche e private del territorio e con l'Associazione distributori
farmaceutici secondo il Progetto regionale " Distribuzione per conto dei
farmaci classificati in fascia A-PHT, tramite un'unica Azienda capofila per le
ASL della R.L.", al fine di razionalizzare la spesa farmaceutica convenzionata.
za
MALATTIE RARE
ut
il
iz
Promuovere l'utilizzo dei farmaci A-PHT (Prontuario della
distribuzione diretta per la presa in carico e la continuità
assistenziale
Ospedale-Territorio)
attraverso
la
distribuzione per conto per il tramite delle farmacie del
territorio.
FARMACEUTICA TERRITORIALE
Monitoraggio e controllo farmaci innovativi rendicontati
dalle strutture erogatrici attraverso il tracciato record file
F
FARMACEUTICA
OSPEDALIERA
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
GOVERNO DELL’ ASSISTENZA FARMACEUTICA TERRITORIALE E OSPEDALIERA
OBIETTIVO
Coinvolgimento dei MMG e delle farmacie alla prescrizione ed erogazione di
tali farmaci secondo le direttive emanate da Regione Lombardia. Verifica
dell'adesione di tutte le 159 farmacie al Progetto regionale secondo le
direttive definite dalle regole 2015, attraverso l'analisi e la raccolta mensile
delle distinte e dei moduli delle singole farmacie.
Aggiornamento e condivisione del protocollo " Malattie Rare ", secondo i
parametri dettati dalle Regole 2015 e dalla circolare attuativa entro il
31.12.2015, attraverso specifici tavoli, con le Strutture Erogatrici e
pubblicazione sul sito aziendale.
RIFERIM.
ATTIVITA’
Miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva e del
percorso di fornitura di protesi ed ausili
PROTESICA MAGGIORE E
GOVERNO DELLE
PRESCRIZIONI
Razionalizzazione della spesa relativa alla protesica
minore nella salvaguardia della appropriatezza nella
fornitura
PROTESICA MINORE
Consolidamento del percorso di fornitura di presidi per l’automonitoraggio del
diabete diversificato sulla base della terapia assunta dal paziente e
facilitazione dell’accesso alla fornitura con verifica costante dell’applicazione
del protocollo e mantenimento del costo per presidi rispetto all’anno 2014 pur
in considerazione di un aumento del dato di prevalenza.
DIETETICA NUTRIZIONALE IN
NEGOZI, FARMACIE E GRANDE
DISTRIBUZIONE
Favorire la libera circolazione degli assistiti affetti da celiachia su tutto il
territorio regionale attraverso il consolidamento del progetto sia mediante
attivazione e convenzionamento di eventuali nuovi negozi e filiali della grande
distribuzione e il conseguente aggiornamento del sito aziendale, sia attraverso
la verifica e l'aggiornamento degli elenchi dei pazienti celiaci con
certificazione di esenzione.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
za
bi
le
ai
f
in
i
Definizione ed adozione di protocollo operativo che descriva in modo
dettagliato tutte le fasi del processo erogativo dalla individuazione del
prescrittore al pagamento della fattura; applicazione scrupolosa delle Linee
Guida Regionali sulla individuazione dei prescrittori e dei Centri di Prescrizione
Protesica
iz
ut
il
113
op
i
a
no
n
Consolidamento del progetto regionale che nel corso
del 2014 ha visto l'ASL aderire a tale progetto che
prevedeva la possibilità di erogazione in ambito SSN di
prodotti dietetici a pazienti celiaci attraverso le farmacie,
negozi convenzionati e la grande distribuzione.
C
GOVERNO DELL’ASSISTENZA INTEGRATIVA E PROTESICA
IN TERMINI DI APPROPRIATEZZA E CONTENIMENTO DELLA SPESA
le
ga
li
CONTESTO
OBIETTIVO
le
ga
li
Nei primi mesi del 2014 è proseguita la sperimentazione
dell’erogazione delle specialità medicinali attraverso
prescrizione ed erogazione con ricetta elettronica che
ha visto coinvolti alcuni MMG/PDF e Farmacie. A seguito
di comunicazione regionale si è dato avvio all’estensione
a tutti i medici e farmacie che deve prevedere nel 2015 il
consolidamento della fase di sperimentazione.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
za
iz
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no
n
a
op
i
C
114
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f
Estensione della ricetta elettronica a MMG/PDF e farmacie e incremento delle
prescrizioni secondo il target che verrà indicato dalla Regione e verifica
periodica della prescrizione da parte dei MMG ed erogazione da parte delle
farmacie della ricetta dematerializzata per accertare la diffusione sull'intero
territorio provinciale della stessa secondo i parametri e i vincoli dettati da
Regione Lombardia con eventuali richiami formali a Medici e farmacie che
non attengono alle disposizioni regionali e aziendali in termini di
dematerializzazione delle prescrizioni farmaceutiche.
bi
le
RICETTA ELETTRONICA
in
i
CONTESTO
SVILUPPO DEL SISTEMA INFORMATIVO SOCIO SANITARIO
PER SEMPLIFICARE E RENDERE PIÙ ACCESSIBILE I
SERVIZI AGLI OPERATORI E CITTADINI
RIFERIM.
ATTIVITA’
OBIETTIVO
le
ga
li
MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ E DELL’APPROPRIATEZZA DEL SERVIZIO SANITARIO
in
i
Prendersi cura dell’assistito richiede, oltre che un diverso approccio culturale, anche la disponibilità di strumenti e competenze organizzative innovative. In particolare
diviene sempre più indispensabile un’integrazione tra i soggetti della rete dei servizi al fine di garantire “continuità” nel processo di cura per gli assistiti. L’obiettivo è
assicurare una risposta a tutto campo alle esigenze di prevenzione, diagnosi e cura. Ridurre i fattori di rischio, estendere gli screening per la diagnosi precoce, fornire
in modo appropriato e tempestivo prestazioni diagnostiche e assistenza clinica adeguata determinano non solo una migliore qualità della vita, ma anche positive
ricadute sulla riduzione dei consumi sanitari e il contenimento della spesa.
ai
f
Si ravvisa pertanto, anche per il 2015, la necessità di migliorare il governo della rete, in particolare per una più efficace risposta al trattamento delle patologie
cronico degenerative che dovrebbe sempre più essere assicurato dai servizi sanitari territoriali, riservando all’ospedale la gestione delle acuzie. La presa in carico dei
pazienti cronici può essere migliorata anche attraverso una maggiore organizzazione delle reti di patologia che possono assicurare la continuità del percorso
dell’assistito.
bi
le
Anche le attività di ricovero e cura, in particolare le alte specialità, necessitano di una riorganizzazione al fine di garantire una maggiore appropriatezza clinica e una
risposta alle problematiche connesse al cambiamento della domanda ed all’evoluzione tecnologica.
za
Si tratta quindi, in un contesto che vede sempre più l’impossibilità di incrementare le risorse disponibili, di rendere sempre più efficiente ed efficace l’erogazione delle
prestazioni sanitarie. ASL e Regione Lombardia sono pertanto sempre più impegnate nel perseguimento di obiettivi quali l’appropriatezza, la qualità e l’accessibilità
dei servizi offerti dalle Strutture pubbliche e private che concorrono ad assicurare l’assistenza sanitaria ai cittadini.
iz
ATTORI COINVOLTI: Dipartimento Programmazione Acquisto e Controllo Sanitario, Dipartimento Cure Primarie, Dipartimento ASSI, Medici di Medicina Generale,
ut
il
Medici di Continuità Assistenziale e Pediatri di Famiglia, Strutture Sanitarie e Socio Sanitarie del territorio, Regione Lombardia
Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali:
C
115
op
i
a
no
n
“Patto della salute 2014-2016”; DGR2933 del 19.12.2014; DGR 2563 del 31.10.2014
PROGRAMMAZIONE SANITARIA: DGR 2329 del 23.12.2014 ; Piano Socio Sanitario Regionale 2010- 2014;
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Sottoscrizione dei contratti entro il 31.12.2014 e il 30.04.2015
in
i
Individuazione, entro il 31.03.2015 di prestazioni con criticità per i Tempi di
Attesa da acquistare con risorse dedicate tramite successiva sottoscrizione di
specifici accordi contrattuali con le Strutture accreditate anche attualmente
non a contratto
ai
f
Incontri periodici con gli Erogatori per il monitoraggio delle attività
Sottoscrizione nell’ambito della contrattazione di Aprile del Protocollo per la
gestione del paziente cronico (Addendum CReG)
bi
le
Orientare la trasformazione degli assetti accreditati per corrispondere ai
bisogni del territorio
Ridurre i ricoveri inappropriati, a parità di risorsee in riduzione della mobilità
passiva
za
Vedi allegato 1
AREA RICOVERI
BUDGET CON LE STRUTTURE
EROGATRICI
op
i
a
Rimodulare i contratti sulla base delle performance
Assegnare una quota di risorse (6% produzione ambulatoriale)
miglioramento dei Tempi di Attesa
per
Individuare gli obiettivi legati alla quota “variabile” del budget assegnato per
le prestazioni ambulatoriali
Vedi allegato 1
AREA AMBULATORIALE
no
n
ut
il
iz
Con la DGR 2329/2014 R.L. ha valorizzato la funzione di
programmazione territoriale dell’ASL nella gestione degli
aspetti di accreditamento, contrattualizzazione e
regolazione del sistema dell’offerta.
L’ASL è chiamata a garantire la continuità operativa e di
erogazione dell’assistenza da parte delle strutture già
accreditate, a valutare i bisogni emergenti, il quadro
epidemiologico e la adeguatezza territoriale, in termini
di accessibilità, della rete di offerta esistente.
116
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
PROGRAMMAZIONE SANITARIA - INDICI DI OFFERTA E NEGOZIAZIONE
OBIETTIVO
Orientare l’offerta, in particolare delle diverse branche specialistiche, per
corrispondere ai bisogni dei cittadini
Trasferire quote di budget dall’attività di ricovero alla specialistica per
prestazioni con Tempi di Attesa critici e accessibilità in orari serali e festivi
Garantire che l’erogazione delle prestazioni sia distribuita in modo adeguato
nel corso dell’anno
Garantire la condivisione tra ASL / Gestori CReg / Erogatori, di un protocollo
per la gestione del paziente cronico
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Stesura ed invio del Piano dei Controlli entro il 31.01.2015
Effettuazione dei controlli previsti entro il 28.02.2016 come previsto dalla
normativa vigente
in
i
PIANO
CONTROLLI
CONTESTO
bi
le
za
-
APPROPRIATEZZA
RICOVERI DI
RIABILITAZIONE
Controllo delle prestazioni di ricovero in riabilitazione al fine di verificare la
possibilità di spostare parte dell’attività da degenza ordinaria a prestazioni
erogate in regime di MAC per migliorare l’appropriatezza complessiva
dell’attività di ricovero, anche in relazione a quanto verrà emanato da DG
Salute in applicazione alla DGR 2933.
Attuazione di un Piano dei controlli condiviso con RL per la verifica
dell’attività ambulatoriale: anche per quest'anno è confermato l'obiettivo del
3,5% di prestazioni ambulatoriali da sottoporre ad attività di controllo
ut
il
no
n
a
op
i
117
-
quota fino al 3% riferita ad attività di autocontrollo della qualità della
documentazione clinica, effettuata a cura dei soggetti erogatori
selezionata con modalità di campionamento casuale da parte delle ASL;
quota di almeno il 7% riferita ai controlli di congruenza ed appropriatezza
generica (o organizzativa) sulle prestazioni di ricovero, selezionata con
modalità di campionamento mirato;
quota fino al 4% riferita ad attività di autocontrollo di congruenza ed
appropriatezza generica (o organizzativa) sulle prestazioni di ricovero,
effettuata a cura dei soggetti erogatori e selezionata da parte degli stessi
con modalità da essi definite.
APPROPRIATEZZA
PRESTAZIONI
AMBULATORIALI
iz
Stesura e attuazione del Piano dei Controlli sulla base
delle indicazioni di Regione Lombardia contenute nella
DGR 2989/2014
APPROPRIATEZZA
RICOVERI
-
ai
f
Attuazione di un Piano dei controlli condiviso con R.L. per la verifica
dell’attività di ricovero: circa 9.700 pratiche, così suddivise:
C
GARANTIRE L’APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI DI RICOVERO E AMBULATORIALI
OBIETTIVO
op
i
a
no
n
Il miglioramento o quanto meno il contenimento dei T.A.
coinvolge non solo le Strutture erogatrici ma anche i
prescrittori e sempre più il Call Center Regionale che, con
il passare degli anni, è diventato il punto di interfaccia tra
utente, erogatore e organi di monitoraggio/tutela (ASL e
RL).
in
i
bi
le
ai
f
Monitoraggio dei Tempi di attesa, attraverso l’effettuazione di 12 rilevazioni di
prevalenza, in riferimento a quanto previsto dal piano aziendale per il
governo dei tempi di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e
di ricovero per l’anno 2015
Miglioramento tracciabilità, trasparenza ed equità di accesso tramite:
- Disponibilità agende ambulatoriali e flusso di prenotazione per tutti gli
erogatori accreditati
za
ut
il
iz
L’incremento
della
domanda
di
prestazioni
ambulatoriali, nonostante le maggiori risorse rese
disponibili dal sistema, ha accentuato il problema dei
Tempi di Attesa (TA), in particolare per alcune prestazioni
particolarmente richieste. Negli ultimi anni, le Strutture,
hanno implementato un’offerta di prestazioni in regime
di solvenza con tariffe contenute che tuttavia non può
risolvere il problema per le categorie di utenti più fragili.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Predisposizione e formalizzazione dell’aggiornamento del Piano Attuativo
entro il 31.01.2015 con l’obiettivo di attualizzarlo rispetto a nuove priorità e
necessità.
MONITGORAGGIO E GOVERNO
DEI TEMPI DI ATTESA
Da diversi anni la gestione delle liste di attesa per le
prestazioni di ricovero, ma soprattutto per quelle
ambulatoriali, costituisce un elemento di particolare
interesse per le ricadute sulla qualità ed efficienza del
SSN. Inoltre, l’impatto sul cittadino risulta determinante
per la percezione non solo della qualità del Servizio
offerto ma anche per gli aspetti legati all’equità e al
diritto alla salute.
118
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
CONTENIMENTO DELLE LISTE DI ATTESA PER L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI
OBIETTIVO
- Avvio flusso delle prestazioni erogate in regime libero professionale o di
solvenza
- Avvio del flusso sulle liste di attesa dei ricoveri
- Maggior raccordo fra attività libero professionale e rispetto dei Tempi
Obiettivo
- Inserimento negli accordi contrattuali di specifici obiettivi legati al rispetto dei
TA, della gestione delle agende di prenotazione, alla corretta rendicontazione
dei dati necessari per un corretto monitoraggio
- Sottoscrizione di specifici accordi contrattuali, sia con gli erogatori da tempo
a contratto che con ulteriori Strutture accreditate ma non ancora
contrattualizzate
- Miglioramento dell’informazione fornita ai cittadini in particolare attraverso la
revisione della sezione dedicata del sito internet aziendale
le
ga
li
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Individuare una risposta diversificata attraverso la sperimentazione di iniziative
e di soluzioni organizzative integrate e innovative:
introduzione, in ciascun Presidio Ospedaliero dotato di PS/DEA/EAS, di un
piano interno di gestione dei pazienti necessitanti di ricovero ospedaliero
urgente, d’intesa con AREU, sia per le situazioni “ordinarie” che per quelle
di iper-afflusso
proseguimento della progettualità riferita agli ambulatori dedicati ai codici
minori nell’ambito dei Pronti Soccorso
-
ai
f
in
i
-
Confronto e monitoraggio delle attività e delle situazioni di criticità attraverso
la periodica convocazione del Tavolo provinciale dell’Emergenza/Urgenza
Presentazione di un progetto per il miglioramento della continuità Ospedale
/Territorio in applicazione dell’Accordo stato regioni del 16.12. 2010 su
sicurezza e appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita
iz
za
RETI DI PATOLOGIA : ALTA SPECIALITA’, PUNTI
NASCITA, ATTIVITA’ TRASFUSIONALI E CURE
PALLIATIVE
bi
le
Il sovraffollamento periodico dei PS/DEA/EAS è un
problema rilevante che impatta sulla qualità dell’offerta
sanitaria sia in termini di sicurezza e qualità delle cure ai
pazienti, che di benessere psicofisico degli operatori
RETE DELL’EMERGENZA-URGENZA
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
119
op
i
a
no
n
ut
il
Anche per il 2015 si prevede di perseguire l’obiettivo di
contemperare le esigenze di riordino strutturale
dell’offerta per punti nascita, laboratori, alte specialità,
sistema trasfusionale , reti di patologia con l’obiettivo
prioritario di garantire livelli di erogazione di prestazioni di
elevata qualità in totale sicurezza
C
CONTENIMENTO DELLE LISTE DI ATTESA PER L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI
OBIETTIVO
Successivamente alla definizione dei requisiti di accreditamento da parte di
RL, verifiche delle istanze di riclassificazioni in relazione all’attività Stroke, PMA,
Elettrofisiologia, Centri terapia del dolore, Riabilitazione
Governo e sviluppo delle Reti di offerta/patologia e dell’attività di trapianto
con partecipazione a incontri dedicati dei Tavoli di lavoro interaziendali già
formalizzati nel 2014
-
Implementazione dei percorsi di cura per i pazienti
psichiatrici
-
Dimissione pazienti lombardi
Ospedali Psichiatrici Giudiziari
-
Prosecuzione dei Programmi Innovativi Territoriali in
salute Mentale
-
Attuazione della revisione dell’attività dei CPS
no
n
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op
i
presso
in
i
ai
f
bi
le
ut
il
ricoverati
PSICHIATRIA
Verifica puntuale della residenzialità psichiatrica
iz
-
Monitoraggio dei Programmi Innovativi in Salute Mentale biennali, (attivati nel
2014), secondo le indicazioni di Regione Lombardia e rendicontazione degli
stessi. Validazione da parte dell’OCSM
Gestione e monitoraggio, in collaborazione con il DSM dell’AO S. Anna, del
processo di dimissione con progressiva riduzione del numero totale dei
pazienti ricoverati presso OPG
za
Anche in relazione a questa criticità si ritiene quanto mai
opportuno aderire alle indicazioni di Regione Lombardia
relativamente a:
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Prosecuzione del monitoraggio dei pazienti psichiatrici inseriti in strutture
residenziali non a contratto, attraverso riunioni mensili del Nucleo di
Valutazione interaziendale ASL/AO per condividere, stante l’esame clinico,
effettuato da componenti del Nucleo, e verificare l’appropriatezza
dell’inserimento e l’ eventuale riduzione /azzeramento della quota aggiuntiva
destinata a coprire i costi di tipo sanitario
L’ASL di Como è caratterizzata da una estesa offerta di
strutture di residenzialità psichiatrica sia nel pubblico che
nel privato accreditato o solo autorizzato. Tale offerta
condiziona fortemente la gestione del percorso di cura
dei pazienti: il ricorso alla residenzialità risulta
significativamente più alto rispetto al dato medio
regionale.
120
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
GOVERNO DELLE PRESTAZIONI DI RESIDENZIALITÀ PSICHIATRICA
E NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E ADOLESCENZIALE,
IN COLLABORAZIONE CON IL DSM DELL’AZIENDA OSPEDALIERA
OBIETTIVO
Formalizzazione tramite un atto congiunto tra ASL e AO della
implementazione ei percorsi di cura e verifica della loro introduzione nei piani
formativi e di qualità della AO
Verifica dell’impegno del DSM a definire PDTA aziendali coerenti con il Piano
Nazionale di Azioni per la Salute Mentale 2013
Avvio del monitoraggio e revisione dell’attività dei CPS, affinchè sia coerente
con i percorsi territoriali di cura, atti a soddisfare le attuali esigenze di
accessibilità, specificità e integrazione
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Prosecuzione
della
residenzialità NPIA
puntuale
-
Attivazione di interventi domiciliari intensivi
-
Prosecuzione dei Progetti di NPIA
della
121
op
i
a
no
n
ut
il
verifica
iz
-
ai
f
bi
le
Si tratta pertanto di proseguire nelle azioni prioritarie con
particolare attenzione al risultato del lavoro dei progetti
regionali di NPIA e dei diversi GAT attivati
Prosecuzione, secondo le indicazioni contenute nella DGR 2989/2014, del
monitoraggio dei pazienti minori inseriti in strutture residenziali non a contratto,
attraverso le riunioni mensili del Nucleo di Valutazione Interaziendale ASL/AO
per verificare l’appropriatezza dell’inserimento
Monitoraggio e verifica del processo di dimissione dei minori inseriti in strutture
residenziali a contratto al compimento della maggiore età secondo le
indicazioni contenute nel Protocollo di Dimissione ospiti over 18 anni adottato
dalla ASL nel 2014
za
Per l’attività di Neuropsichiatria (NPIA) l’offerta di
residenzialità e di
Centri Diurni (esclusivamente nel
privato accreditato)determina un eccessivo ricorso a tali
modalità di assistenza.
NEUROPSICHIATRIA
in
i
Monitoraggio dei Progetti Innovativi di NPIA biennali, (attivati nel 2014),
secondo le indicazioni di Regione Lombardia e rendicontazione degli stessi.
Validazione da parte dell’OCNPIA
C
GOVERNO DELLE PRESTAZIONI DI RESIDENZIALITÀ PSICHIATRICA
E NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E ADOLESCENZIALE,
IN COLLABORAZIONE CON IL DSM DELL’AZIENDA OSPEDALIERA
OBIETTIVO
Utilizzare le risorse rese disponibili dalla 43/san per attivare interventi domiciliari
intensivi e definire strumenti adeguati per l’utilizzo delle somme dedicate
REFERTI PUBBLICI – SISS
bi
le
za
CITTADINI
ut
il
no
n
122
op
i
a
Nel corso del 2014 è proseguita la diffusione dell’utilizzo
del portale cittadino, implementato dalla Regione nel
2013.
Per il 2015 prosecuzione dell’integrazione al SISS e della pubblicazione di
documenti clinici elettronici nel rispetto del target che verrà indicato dalla
Regione nel Piano Annuale ASL 2015
Per il 2015 prosecuzione della regolare distribuzione delle CNS che andranno a
sostituire le CRS in scadenza con incremento del numero totale dei cittadini in
possesso della CNS, ricevuta a seguito della scadenza naturale della CRS.
iz
In tema di prenotazioni di visite ed esami, nel corso del
2014 oltre al servizio telefonico (Call Center Regionale)
sono state confermate le farmacie come “veicolo“ nel
servizio di prenotazione (l’elenco aggiornato è
pubblicato sul portale aziendale ASL) e si osservano
anche utilizzi del servizio tramite internet (prenotazione
direttamente da casa).
C
GARANTIRE UN MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ
ALLE CONSULTAZIONI DEI DATI SANITARI
Passaggio dalla Carta Regionale dei Servizi (CRS) alla
Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Nel corso del 2014 sono
state sostituite più di 23.000 tessere in scadenza
le
ga
li
Tutti gli Enti Erogatori Privati ed Accreditati sono integrati
al SISS per la gestione dei flussi di rendicontazione e per
la pubblicazione on-line di referti (laboratorio, radiologia,
lettere di dimissione, ecc.). Nel corso del 2014 è
proseguita l’attività di integrazione al SISS delle discipline
non ancora integrate.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
RIFERIM.
ATTIVITA’
ai
f
CONTESTO
OBIETTIVO
Per il 2015 prosecuzione del servizio di prenotazione in particolar modo tramite
il canale farmacie e Internet nel rispetto del target che verrà indicato dalla
Regione nel Piano Annuale ASL 2015
Per il 2015 prosecuzione della diffusione dell’utilizzo del portale per la fruizione
dei servizi on-line (consultazione referti, prenotazioni, ecc.), accessibile tramite
credenziali richiedibili presso gli sportelli ASL, Azienda Ospedaliera ed Enti
Erogatori Privati nel rispetto del target che verrà indicato dalla Regione nel
Piano Annuale ASL 2015
le
ga
li
in
i
Continuare a garantire il servizio di erogazione dei codici PIN/PUK
ai
f
Alcuni dei Comuni già abilitati tramite convenzione con
ASL, hanno sottoscritto nel 2014 un protocollo d’intesa
per fornire ai cittadini residenti il servizio di scelta e
revoca del medico in modalità limitata (servizio rivolto ai
cittadini già iscritti al servizio sanitario regionale).
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Pianificare e svolgere la formazione ad altri 5 Comuni della Provincia di Como
bi
le
Le sedi ASL, i Comuni abilitati (tramite apposita
convenzione con ASL) e gli sportelli di Spazio Regione nel
corso del 2014 hanno fornito i codici PIN legati all’utilizzo
della CRS (Carta Regionale dei Servizi)/CNS (Carta
Nazionale dei Servizi).
COMUNI, ASL E SPAZIO REGIONE
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
a
op
i
123
iz
SISS
e
ut
il
via
no
n
Gli MMG/PDF effettuano prescrizioni
trasmettono i certificati di malattia on-line.
PRESCRIZIONI SISS
za
Nel 2014 sono stati formati i primi 5 Comuni
C
GARANTIRE UN MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ
ALLE CONSULTAZIONI DEI DATI SANITARI
OBIETTIVO
Proseguire nell’attività prescrittiva tramite SISS e trasmissione dei certificati di
malattia on-line.
le
ga
li
TUTELA DELLA SALUTE DEL SINGOLO E COLLETTIVA ATTRAVERSO STRATEGIE DI PROMOZIONE DELLA SALUTE,
PREVENZIONE DELLE MALATTIE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DI VITA
ai
f
in
i
La “sanità pubblica” è fondata su una visione globale del modo in cui gli stili di vita e le condizioniambientali determinano lo stato di salute e si basa, inoltre, sulla
consapevolezza della necessità di mobilitare risorse e di investire in modo sostanziale nelle politiche, nei programmi e nei servizi che creano, mantengono e tutelano
la salute, sostenendo stili divita sani e creando ambienti favorevoli alla salute. L’approccio moderno al concetto di promozione della salute attribuisce all’assunzione
e mantenimento di uno stile di vita corretto la centralità nel determinare lo stato di salute e il benessere dei giovani ; costituisce altresì il presupposto per la salute
futura di persone adulte. Le strategie e i programmi di educazione soprattutto rivolti alla popolazione infantile e giovanile non può prescindere quindi dalla
condivisione di iniziative dedicate alla prevenzione dell’obesità, lotta alla sedentarietà, fumo, alcol e altre dipendenze secondo un approccio interdisciplinare
tenendo conto nella progettazione delle difficoltà a raggiungere al meglio i gruppi di popolazione più a rischio. Ogni intervento di educazione e promozione della
salute deve essere fondato su criteri di appropriatezza professionale ed organizzativa e riconoscere un ruolo chiave alla comunicazione e al marketing sociale
nell’accesso all’informazione da parte dei cittadini.
bi
le
Prosegue lo sforzo di “ri-orientamento” del sistema della prevenzione dall’adempimento burocratico al lavoro programmato, sviluppando i propri interventi sulla base
di: analisi del contesto territoriale, che consenta una corretta impostazione delle priorità
integrazione tra le diverse strutture operative del Dipartimento di Prevenzione Medico e le altre strutture dell’ASL coinvolte nell’obiettivo del miglioramento della
sicurezza sanitaria, della qualità della vita e dell’ambiente
-
coinvolgimento di attori anche al di fuori dello specifico “sanitario” per il potenziamento di attività di educazione alla salute e di controllo ed il raggiungimento della
consapevolezza da parte della popolazione nell’adesione alle campagne di prevenzione
-
programmazione di controlli sulle imprese e sui prodotti in base alla valutazione del rischio
-
utilizzo di nuovi criteri di semplificazione.
iz
za
-
ATTORI COINVOLTI: Dipartimento di Prevenzione Medico, Miglioramento qualità e Risk Management, Dipartimento Dipendenze, Dipartimento di Prevenzione Veterinario,
no
n
ut
il
Dipartimento Cure Primarie, Dipartimento PAC/S, Dipartimento ASSI, Distretti socio-sanitari, Osservatorio Epidemiologico e Sistemi Informativi, Rete delle Scuole che promuovono
salute, Ufficio Scolastico Territoriale, Uffici di Piano, Enti locali, Terzo settore, Ministero della Salute, Regione Lombardia, UO. Governo della Prevenzione e Tutela Sanitaria
Direzione Generale Sanità, Associazioni di categoria artigiani e commercianti, Comuni, SUAP, Medici di medicina generale, Pediatri di famiglia, Farmacie, Prefettura,
Motorizzazione, Forze dell’ordine, Azienda Ospedaliera S. Anna, Laboratorio di Sanità Pubblica di Milano, ISS, Istituto di Virologia-Policlinico di Milano, Direzione Provinciale del
Lavoro, UOOML di Desio, INAIL, Comitato Coordinamento Provinciale ex art. 7 D.Lgs. 81/08, ARPA, ASL Varese, ASL Lecco, Fondazione Minoprio, Autorità d’Ambito.
Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali:
D.Lgs. 81/08; DGR n. X/2934 del 19.12.2014 “Impegno , ai sensi dell’Intesa Stato-Regioni del 13 novembre
C
124
op
i
a
2014 concernente il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, ad assumere nel’emanando Piano Regionale della Prevenzione, la visione, i principi, le priorità, la struttura dello stesso,
attraverso l’individuazione di programmi regionali, integrati e trasversali ed in coerenza con gli elementi proprio del contesto lombardo” – Documento di sintesi dell’emanando Piano
Regionale Prevenzione 2014-2018; Piano di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro 2014 - 2018- DGR n. X/2989 del 23.12.2014 “Regole 2015”; Linee Guida Regionali in materia di
“Standard di funzionamento dei servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare” ai sensi del Reg. (CE) 882/2004, Pacchetto Igiene, Regolamenti Europei N. 1907/2006 REACH; N.
1272/2008 CLP e N. 453/2010; DGR n. IX/4475 “Aggiornamento Piano regionale vaccini” , DGR n. IX/4489 del 13.12.2012 “Revisione e aggiornamento interventi di sorveglianza Malattie
Infettive”; normative specifiche di settore. L.R. N. 8/2013; DGR n. 6219/2007, DGR 10759/2009, DGR n.10158/2009, DGR 1999/2011, DGR 3239/12, DGR n. 3375/2012, DGR n. 4225/2012, DGR
n. 4334/12, DGR 499/2013, DGR 856/2013, T.U. 309/90 e successive modifiche, Circolare regionale n. 1/2014; Legge stabilità nazionale; D.d.u.o. n. 11729/2014 ; D.G.R. 2743/2014; DGR n.
2573/2014.
le
ga
li
PROGRAMMAZIONE
iz
ut
il
C
125
Rafforzamento delle attività di prevenzione in sicurezza alimentare, controllo
degli agenti patogeni, dei contaminanti, dei residui di sostanze pericolose
che possonoentrare nella catena alimentare e arrecare danni alla salute
umana. Attuazione degli emanan di Piani Regionali:
- Integrato dei Controlli (PRIC) per alimenti non di origine animale
contenente gli indirizzi metodologici alle ASL per la programmazione dei
controlli su base territoriale;
- il Piano dei residui di fitosanitari in alimenti;
- il Piano di controllo degli OGM in alimenti.
Sulla base di tali piani e di eventuali altri, elaborati dalla Regione a seguito di
nuovi indirizzi nazionali, predisposizione del Piano integrato dei controlli entro
il 28/2/2015.Nella redazione del Piano si terrà conto dei seguenti aspetti:
-
-
-
AUDIT
op
i
a
no
n
Per garantire la sicurezza degli alimenti, a partire dal
prodotto “nel campo” fino a quello “sulla tavola” dei
consumatori,
vengono programmati annualmente
interventi di controllo sugli operatori del settore.
Predisposizione report attività di prevenzione anno 2014 e sua pubblicazione
sul sito ASL entro i termini richiesti per la comunicazione alla popolazione ed
agli stakeholders.
za
CONTROLLO E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI
GARANZIA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
TUTELA DELLA SALUTE
DEI LAVORATORI E DI
TUTTA LA
POPOLAZIONE
La sicurezza alimentare può essere garantita solo da
pratiche adeguate di produzione e manipolazione
degli alimenti, che nel loro insieme costituiscono una
serie di misure diprevenzione e controllo dei rischi. Se
queste misure non sono applicate correttamente, gli
alimenti contaminati da diversi agenti, di natura fisica,
chimica e microbiologica, possano causare una serie di
patologie, che in qualche caso si rivelano anche letali.
Invio alla U.O. Governo della Prevenzione e Tutela Sanitaria del Piano
Controlli anno 2015 entro il 28.02.2015
in
i
Come previsto dalla DGR n. X/2989 del 23.12.2014
occorre procedere alla programmazione integrata per
l’anno 2015 dei controlli negli ambienti di vita di lavoro
basata sull’analisi e la graduazione dei rischi
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
RIFERIM.
ATTIVITA’
bi
le
CONTESTO
OBIETTIVO
programmazione dei controlli secondo i criteri di categorizzazione del rischio
identificazione di comparti su cui focalizzare la vigilanza (es.: impianti di
acquedotto, mercati, esposizione esterna di frutta e verdura in luoghi non
protetti)
applicazione nuova normativa sull’etichettatura
programmazione audit in Ospedali e RSA
revisione delle matrici da analizzare nel settore dei campionamenti alimentari,
in base airisultati degli anni precedenti e alle scelte regionali suiLaboratori di
riferimento.
Attuazione delle azioni individuate nella relazione in risposta alle osservazioni
contenute nel Rapporto di Audit sulle Autorità Competenti Locali in materia
di alimenti non di origine animale ai sensi del Reg CE 882/2004 (dic. 2014)
Nello specifico dell’attività di prevenzione micologica, si
garantisce da maggio a novembre l’apertura degli
Ispettorati Micologici della ASL provincia di Como per la
C
126
op
i
a
no
n
Il servizio è gratuito ed ha ad oggetto i funghi raccolti
da privati cittadini. E’ attiva inoltre la reperibilità
specifica in orario festivo e notturnoper le intossicazioni,
da agosto a novembre (svolta anche per l’ASL della
provincia di Lecco).
VERSO EXPO 2015 – SORVEGLIANZA
ALIMENTARE
le
ga
li
in
i
ai
f
ut
il
iz
determinazione, commestibilità e identificazione delle
specie fungine.
Mantenimento degli standard di qualità anche attraverso una continua
formazione, che consente un’elevata capacità di certificazione dei funghi ai
privati e di intervento nei casi di intossicazione
bi
le
Sono stati effettuati complessivamente n. 2.407 controlli,
così distribuiti: n. 1203 ispezioni, n. 340verifiche
documentali, n. 850 campionamenti di matrici
alimentari e acqua potabile.
Prosecuzione del monitoraggio delle acque destinate al consumo umano,
secondo le frequenze previste dalla legge e con particolare riguardo ai
Comuni con situazioni più critiche come quelli della parte sud del territorio
provinciale per l’identificazione di due nuovi contaminanti (Mebikar e LM6)
za
GARANZIA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Nel 2014 la programmazione dei controlli ha privilegiato
le attività ritenute più a rischio, non trascurando le
allerte, le segnalazioni e le nuove attività.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ACQUE DESTINATE AL
CONSUMO UMANO
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
INTOSSICAZIONI DA FUNGHI
OBIETTIVO
Nell’ambito del Piano straordinario di controllo e sorveglianza correlato alla
manifestazione EXPO, verifica all’interno dei comparti strutture ricettive, lidi e
spiagge e piscine (n. 125) delle attività di somministrazione alimenti.
C
op
i
a
no
n
ut
il
iz
Tale flusso comprende i dati derivanti dalle attività di
campionamento di alimenti, bevande e materiali a
contatto con gli alimenti, svolte dalla ASL per la ricerca
di contaminanti chimici, biologici/microbiologici e fisici.
ai
f
in
i
Prosecuzione della partecipazione al Tavolo regionale per la
razionalizzazione e riorganizzazione “in rete” dei Laboratori di Prevenzione
delle ASL a supporto delle attività di controllo e in un’ottica di sistema
integrato allargato.
bi
le
In particolare prosegue la razionalizzazione nella logica
della “rete funzionale”, di quanto effettuato dai
laboratori,
con
verifica
di
reciproco
scambio/collaborazione e attuazione degli indirizzi
regionali in materia di gare per gli acquisti di materiali e
sistemi
informatici
di
supporto,
compresa
l’implementazione del sistema, previsto dal Ministero,
NSIS-Vigilanza.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
za
GARANZIA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Tra le azioni finalizzate all’obiettivo di rafforzamento
delle attività di prevenzione in sicurezza alimentare la
DGR X/2989 del 23.12.2014 (Regole 2015) declina la
completa attuazione della Rete dei Laboratori di
Prevenzione ASL nell’ottica di garantire sempre una
maggiore efficacia ed efficienza.
127
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE NSIS:
VIGILANZA
OBIETTIVO
Alimentazione del sistema informatico NSIS-Vigilanza Ministeriale con la
trasmissione degli esiti dei controlli effettuati su alimenti e acque minerali.
-
Costituisce pertanto il bacino in cui confluiscono tutte
le informazioni utili a descrivere lo “stato prevenzionale”
delle imprese del territorio.
iz
I.M.Pre.S@ non sostituisce i gestionali in uso nelle ASL,
ma coopera con essi.
C
128
op
i
a
no
n
ut
il
In quest’ottica il Dipartimento di Prevenzione Medico
punta la sua attenzione sulla qualità / efficienza del
proprio gestionale (4-D Prevenzione), anche al fine di
una completa e corretta formalizzazione delle attività
svolte - entità e risultati dei controlli - attraverso
l’estrazione degli specifici tracciati record caricati su
I.M.Pre.S@.
le
ga
li
ai
f
-
Valorizzazione degli strumenti di autocertificazione in
coerenza con il modello europeo: responsabilità e
autocontrollo delle imprese
Semplificazione amministrativa, ossia revisione dei
processi non partendo dal solo dato giuridico, ma
anche e soprattutto dal profilo organizzativo e
tecnologico
Aumento dell’efficacia dei controlli e dell’efficienza
dell’azione.
Completa restituzione nel data base regionale I.M.Pre.S@ delle informazioni
relative all’attività effettuata:
bi
le
SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE A VANTAGGIO
DEGLI UTENTI E DELL’ORGANIZZAZIONE
-
-
controlli
-
indagini infortuni e malattie professionali
-
provvedimenti
za
I.M.Pre.S@è lo Strumento Informativo Regionale
progettato e realizzato per dare concreta applicazione
ai principi di:
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
“SISTEMA INFORMATIVO DELLA PREVENZIONE REGIONALE I.M.PRE.S@”
OBIETTIVO
-
esiti di laboratorio
le
ga
li
OBIETTIVO
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Organizzazione – all’inizio del 2015 - di workshop per l’esposizione da parte
dei gruppi dei propri elaborati.
SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE A VANTAGGIO
DEGLI UTENTI E DELL’ORGANIZZAZIONE
L’aggregazione di queste informazioni consente di
tracciare una “storia” di ciascun soggetto, leggendo il
singolo evento in un’ottica più complessiva ed
articolata.L’architettura generale del Sistema prevede il
modulo gestionale Ma.P.I. che permette agli operatori
dei Servizi ASL diPrevenzione e Sicurezza negli Ambienti
di Lavoro eUOOML (Unità Operative Ospedaliere di
Medicinadel Lavoro) di inserire in più momenti i dati
acquisiti nell’istruttoria /indagine.
no
n
ut
il
Obiettivo del 2014 è stato la predisposizione da parte
degli operatori afferenti al Dipartimento di Prevenzione
Medico (suddivisi in gruppi individuati) di un report
illustrativo del percorso – dalla pianificazione,
all’esecuzione, agli esiti – dell’attività programmata dal
DPM secondo le regole regionali.
C
129
op
i
a
Nel 2014 i Servizi Dipartimentali con valenza territoriale
(ISP-PAV, IAN, MPC, PSAL) hanno effettuato audit interni
documentali ed ispettivi presso le UOS Prevenzione e
PSAL.
ai
f
pone
il
cittadino/lavoratore
al
centro
dell’attenzione e dell’indagine, ai fini della raccolta
degli eventi patologici occorsi e dei risultati delle
indagini sull’esposizione lavorativa.
bi
le
-
za
nasce dalla necessità di raccolta e analisi dei dati
relativi agli infortuni e malattie professionali
MIGLIORAMENTO DELLAQUALITA’
DELLA PROGRAMMAZIONE INTERNA
-
in
i
SISTEMA INFORMATIVO DELLA PREVENZIONE
REGIONALE Ma.P.I.
Consolidamento dell’utilizzo del Sistema Informativo della Prevenzione
Person@/Ma.P.I. (Malattie Professionali ed Infortuni), con inserimento del
100% degli infortuni e M.P. indagati, i cui controlli risultano registrati in
I.M.Pre.S@.
iz
Il Sistema regionale Person@:
Ciò costituirà elemento di particolare importanza per:
- esame dei risultati 2014 e delle criticità ai fini di una migliore
programmazione 2015
- conoscenza di ciascun operatore dell’attività specifica del DPM, in tutte le
sue articolazioni, anche per una facilitazione dell’interfaccia con l’utenza da
indirizzare ai giusti interlocutori con le corrette modalità e procedure
Svolgimento di ulteriori audit interni - documentali ed ispettivi - presso le sedi
territoriali con report sulle criticità e le soluzioni migliorative
le
ga
li
Alimentazione “automatica” sezione Anagrafica al fine di evitare
duplicazione di attività amministrativa, consentire una contrazione dei
tempi, ridurre le possibilità di errore
-
Archiviazione documentale per acquisire nel Sistema gestionale 4D in
formato elettronico la documentazione di supporto (modulistica,
planimetrie, progetti, ecc.), evitando di “stampare” mole di carta e
attraverso tale processo di dematerializzazione giungere anche ad un
aumento di qualità della valutazione ASL.
ai
f
in
i
-
C
130
op
i
a
no
n
ut
il
iz
La Commissione Medica Locale per patenti di guida ha
il compito di accertare la sussistenza dei requisiti fisici e
psichici per il rilascio, la conferma di validità e la
revisione della patente di guida ("patente speciale") nei casi previsti dalla legge - di candidati o conducenti
affetti da malattie fisiche o psichiche rilevanti per la
sicurezza della guida o da minorazioni che possano
interessare l'udito, gli arti, la colonna, la conformazione
o
lo
sviluppo
somatico.
La
Commissione
Patenti comunica l'eventuale giudizio di temporanea o
permanente inidoneità alla guida alla Motorizzazione
Civile, che adotta il provvedimento di sospensione o
revoca della patente di guida. Inoltre comunica al CED
della Motorizzazione civile le eventuali riduzioni della
validità della patente e gli eventuali adattamenti che
vengono resi obbligatori sui veicoli.
Messa a regime delle funzionalità implementate nel software gestionale 4-D
Prevenzione:
bi
le
SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE A VANTAGGIO
DEGLI UTENTI E DELL’ORGANIZZAZIONE
La trasmissione alla ASL a mezzo PEC si inserisce
ulteriormente nel percorso di dematerializzazione, che
occorre proseguire anche nella fase di valutazione in
capo al Dipartimento di Prevenzione Medico.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
za
La presentazione delle SCIA on line ai SUAP / Comuni
attua concretamente la semplificazione e lo
snellimento amministrativo della P.A.
SEMPLIFICAZIONE
PER LE IMPRESE: SCIA
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
COMMISSIONE PATENTI SPECIALI
OBIETTIVO
Ottimizzazione delle procedure di verbalizzazione in commissione e di
rinnovo telematico delle patenti di guida mantenendo invariati i tempi
d’attesa per l’accesso a visita entro gli standard aziendali (30 + 10 gg)
L’interessato viene poi convocato per la
collegiale da parte dell'Ufficio Invalidi dell'ASL.
visita
Il verbale della visita viene trasmesso dall'Ufficio ASL
all'INPS e da quest'ultimo il cittadino riceve il verbale
con il giudizio della commissione.
in
i
-
20 giorni dalla data di presentazione della domanda, per l'invito
dell'utente
-
30 giorni dalla data di presentazione della domanda per l'effettuazione
della visita di invalidità;
- 7 giorni dall'effettuazione della visita per l'invio della documentazione
bi
le
za
iz
ut
il
C
op
i
a
no
n
Quindi il gruppo interdipartimentale “Laboratorio del
progettare insieme per la salute e il Comitato territoriale
delle dipendenze attraverso vari incontri programmati
hanno monitorato lo stato di attuazione delle azioni
pianificate interfacciandosi con la rete delle scuole SPS
e gli altri interlocutori territoriali coinvolti nella
promozione della salute
Utilizzo della nuova procedura di "cooperazione applicativa" per la gestione
informatica degli atti relativi all'accertamento dell'invalidità civile con
mantenimento delle seguenti tempistiche:
all'INPS.
PROMOZIONE DELLA SALUTE E
CORRETTI STILI DI VITA
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA
Nel corso del 2014 i referenti aziendali per le attività di
promozione della salute in diversi contesti e momenti di
discussione e confronto si sono impegnati nella ricerca
di sinergie per migliorare l’approccio metodologico
alle iniziative e programmi messe in campo nel l’area
della salute in particolare delle abitudini e stili di vita
corretti.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE A
VANTAGGIO DEGLI UTENTI E
DELL’ORGANIZZAZIONE
La richiesta di accertamento sanitario dello stato di
invalidità/handicap è totalmente informatizzata: per
ottenere il riconoscimento dello stato di invalidità civile,
cecità civile, sordità civile, handicap (L. 104/1992) e
disabilità (L. 68/1999) si deve presentare domanda
all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps)
esclusivamente per via telematica tramite il sito web
dell'Inps stesso.
131
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
TEMPI DI ATTESA
INVALIDITA’ CIVILE
OBIETTIVO
Nel 2015 si intende proseguire il percorso di progettazione, monitoraggio e
valutazione condivisa da parte dei referenti
salute aziendali
interdipartimentali al fine di potenziale la collaborazione tra le varie aree
sanitarie e sociosanitarie coinvolte. Inoltre si intende rafforzare le
collaborazioni territoriali in un’ottica di condivisione di strumenti metodologici
orientati ad una programmazione di iniziative fondate su evidenze
scientifiche e alla validazione di buone pratiche
op
i
a
Nel 2014 è stata svolta l’attività di verifica presso le
mense scolastiche di 180 scuole dell’infanzia, rilevando
- con appositi questionari - l’osservanza, il gradimento e
gli scarti dei menù approvati o utilizzati senza
approvazione; tutti i dati sono stati riversati in apposito
software per la loro successivaelaborazione.
le
ga
li
Prosecuzione dei Programmi/Attività, già in essere su scala regionale,
mediante l’erogazione/offerta integrata di azioni/interventi (dettagliati nelle
successive sezioni):
-
in
i
-
Programma “Scuole che Promuovono Salute - Rete SPS Lombardia“,
“LifeSkills Training Program;
Programma “Aziende che Promuovono Salute – Rete WHP Lombardia”;
Programmi per la Promozione dell’allattamento al seno;
Programmi per la promozione dell’attività fisica e corretta
alimentazione;
Azioni/Interventi relativi alla disassuefazione del tabagismo.
ai
f
-
bi
le
PROMOZIONE DELLA SALUTE E
CORRETTI STILI DI VITA
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Proseguendo l’attività iniziata nel 2014, nel corso del 2015 si concluderanno
le ispezioni presso le scuole dell’infanzia della provincia di Como e verranno
attivati i controlli presso le scuole primarie. In totale verranno ispezionate
ulteriori 180 ristorazioni scolastiche.
za
iz
ut
il
no
n
Nella provincia di Como esistono 547 scuole (29%
paritarie e 71% statali) con circa 80000 studenti. Di esse
le scuole con mensa sono 472 (224 infanzia, 176
primarie e 72 secondarie).
C
132
Nello studio di sorveglianza nutrizionale condotto
dall’ASL di Como nel 2011 risulta che circa il 38% dei
soggetti in età evolutiva (nati nel 2001) presenta un
eccesso ponderale. Risulta altresì che i bambini in
sovrappeso ed obesità presentano un livello di attività
fisica insufficiente per il 46%. Tali dati sono confermati
da altre evidenze scientifiche.
PROMOZIONE ATTIVITA’ FISICA E CORRETTE ABITUDINI
ALIMENTARI
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità, l’86% dei decessi e il 77% della perdita di anni di
vita in buona salute in Europae in Italia sono provocati
da malattie croniche (ictus, infarto, malattie
respiratorie, ecc.). Sono quattro i principali fattori di
rischio su cui occorre intervenire per migliorare la
situazione: fumo di tabacco, consumo eccessivo di
alcol, scorretta alimentazione e mancanza di attività
fisica.
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA:
RETE LOMBARDA SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE
CONTESTO
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE
ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA
RIFERIM.
ATTIVITA’
OBIETTIVO
A tutte le scuole della provincia – tenendo conto dei primi risultati emersi
dalle ispezioni 2014 - il servizio proporrà un nuovo menù tipo Asl (che sostituirà
il precedente del 2005), elaborato sulla base delle più recenti acquisizioni
scientifiche.
Cronoprogramma azioni:
a) Elaborazione di un nuovo menù scolastico indicativamente entro aprile
2015
b) Diffusione del nuovo menù entro giugno 2015
c) Prime valutazioni dell’applicazione e gradimento entro dicembre 2015
RIFERIM.
ATTIVITA’
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA:
RETE LOMBARDA SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE
Il notevole incremento della prevalenza di sovrappeso
e obesità nei soggetti
in età evolutiva trova
responsabilità oltre che in una non corretta
alimentazione anche in una insufficiente attività fisica.
E’ noto che nei paesi occidentali, anche in età infantile
è sempre maggiore il tempo impiegato in attività
sedentarie. Pertanto, in modo sempre maggiore si pone
l’attenzione all’incremento dell’attività fisica sia nella
prevenzione che nel trattamento del sovrappeso.
L’attività fisica efficace per mantenere il controllo del
peso corporeo non è solamente quella sportiva. Anzi, il
nostro studio evidenzia che l’obesità nei bambini è
inversamente associata con il livello di attività fisica
destrutturata mentre non esiste alcuna associazione
con l’attività sportiva. La scuola rappresenta l’ambiente
ideale per svolgere interventi educativi in ambito
sanitario. L’ambiente scolastico può essere molto
stimolante, creare entusiasmo ed aspettative e riuscire
non solo a consentire la ampia diffusione di informazioni
relative ai sani stili di vita ma permettere il
coinvolgimento attivo degli studenti, che possono
diventare essi stessi artefici del progetto ed ideare e
mettere in pratica soluzioni operative.
PROMOZIONE ATTIVITA’ FISICA E
CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
bi
le
Il progetto” Più passi e meno pasti… scorretti” ha lo scopo di sensibilizzare un
campione di studenti frequentanti le scuole secondarie di primo grado di un
Istituto comprensivo della Provincia di Como aderente alla Rete delle scuole
che promuovono salute attraverso la conduzione di una articolata indagine
di sorveglianza degli stili di vita affiancata da una progettazione didattica
con modalità interattiva relativamente ai temi di una corretta alimentazione
e promozione dell’attività fisica.
za
iz
ut
il
no
n
a
op
i
C
133
le
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li
CONTESTO
in
i
OBIETTIVO
le
ga
li
in
i
ai
f
Considerata la recente adesione alla rete provinciale SPS di due Istituti
secondari, sensibilizzazione degli stessi allo sviluppo della progettualità
“MaTuLoSai” che prevede:
incontri di presentazione del progetto;
-
supporto attivo nella formazione degli insegnanti;
-
fornitura di materiale informativo, anche in tema di vaccinazione HPV
(estesa a tutte le scuole secondarie di 1° grado)
bi
le
-
a
no
n
Praticare regolarmente attività fisica costituisce un altro
fattore protettivo nei riguardi di molte malattie cronicodegenerative come i tumori, il diabete, l’ipertensione,
l’obesità, l’osteoporosi, le malattie cardiovascolari.
Nella vita di ogni giorno ci sono molte occasioni per
fare movimento ma l’importante è essere convinti che
una regolare attività fisica, anche moderata sia
associata positivamente al proprio stato di salute e
benessere emotivo e sociale.
PROMOZIONE ATTIVITA’ FISICA E
CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI
ut
il
iz
La fascia adolescenziale e giovanile rappresenta il
target a rischio e, nell’ambito della rete ASL/Ospedale
Sant’Anna, all’attivitàambulatoriale è affiancata
un’attività di promozione alla salute mirata sul tema
MTS. Tale attività ha esitato negli anni 2013 e 2014 nella
progettazione e attivazione, in conformità agli standard
previsti dalla Rete SPS Lombardia, di un intervento di
promozione della salute integrato e partecipativo,
denominato “MaTuLoSai” rivolto agli studenti di un
Istituto Tecnico del territorio.
MALATTIE TRASMESSE SESSUALMENTE / CRH
la diffusione del contagio, presso la nostra ASL è attiva
la rete MTS con ottimizzazione dell’offerta del test HIV, in
collaborazione con l’A.O. S. Anna.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
za
Al fine di incentivare presso la popolazione una
diagnosi precoce delle MTS e nel contempo l’adozione
di idonei comportamenti per ridurre
op
i
134
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA:
SETTING AMBIENTI
FAVOREVOLI ALLA SALUTE
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA:
RETE LOMBARDA SCUOLE CHE
PROMUOVONO SALUTE
OBIETTIVO
Promozione delle attività ed eventuale soddisfacimento delle nuove richieste
pervenute dalle pubbliche amministrazioni relativamente all’organizzazione
di Gruppi di cammino e piedibus
le
ga
li
OBIETTIVO
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ut
il
iz
Da un’indagine effettuata nel 2012 nell’ambito della
provincia di Como è emersa un soddisfacente tasso di
adesione a questa buona pratica da parte delle
giovani mamme.Quale azione di promozione, il
Dipartimento di Prevenzione della ASL di Como dal
2010, in occasione della prima vaccinazione,
distribuisce l’opuscolo “…Tu lo sai quale pappa al
bimbo dai?” che contiene un apposito capitolo
dedicato all’allattamento al seno.Si ritiene comunque
necessario mettere in atto ulteriori azioni coordinate per
sostenere l’allattamento al seno, mirando ad aiutare le
donne ad avere un atteggiamento positivo nei
confronti di tale pratica e ad aumentare il numero di
quelle che scelgono di alimentare in questo modo i loro
figli.
a
op
i
C
135
ai
f
bi
le
-
Effettuazione di indagine conoscitiva mediante somministrazione di
questionari ai genitori dei bambini in occasione delle vaccinazioni del primo
anno di vita
za
-
no
n
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA:
SETTING AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE
-
è il modo naturale di alimentare i bambini ed è
l’inizio ideale per la vita
è il miglior modo di assicurare una crescita ed uno
sviluppo salutare nei primi sei mesi di vita
il latte materno, accompagnato da altri alimenti,
fornisce vantaggi nutrizionali anche dopo i sei mesi
ha un impatto positivo sulla salute di donne e
bambini, con una ridotta spesa sanitaria e meno
diseguaglianze.
PROMOZIONE ALLATTAMENTO AL SENO
-
in
i
La promozione dell’allattamento al seno è una priorità
di salute pubblica perché:
Ricognizione delle buone pratiche già attuate presso i punti nascita, PdF e
strutture consultoriali nell’ambito del Tavolo Tecnico interaziendale dedicato
al “percorso nascita”, al fine di garantire azioni omogenee e di qualità volte
a favorire l’allattamento al seno.
le
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li
Ambulatori ASL
Ambulatori MMG
in
i
-
ai
f
- Ambienti di lavoro aderenti alla rete WHP, anche attraverso esecuzione di
accertamenti sanitari mirati all’apparato respiratorio - con studio di indicatori
predittivi di danno (spirometrie-rilevazione Co nell’espirato)
Invio dei fumatori ai servizi di cura facilitandone l’accesso agli ambulatori
antifumo dell’ASL e conseguente monitoraggio dell’attività
bi
le
PREVENZIONE AL TABAGISMO
Implementazione dell’informazione e del counselling motivazionale breve
per la cessazione tabagica nei setting opportunistici
iz
no
n
diffusione della cultura della sicurezza. In questo
percorso, in coerenza con l’obiettivo del Piano SSL
2014-2018 (salute e sicurezza nei
op
i
a
luoghi di lavoro), compete all’ASL diffondere la cultura
della sicurezza attraverso momenti informativi con il
coinvolgimento degli stakeholder del territorio per tutti i
settori lavorativi con particolare riferimento a quelli ad
alto rischio.
CULTURA DELLA SICUREZZA
ut
il
Alla DG Salute compete la formazione in materia di
salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e la promozione di
azioni finalizzate alla
C
136
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Attività di promozione presso le ditte dell’ambito provinciale per incentivare
l’inserimento nella rete WHP (WorkplaceHealth Promotion Network - Aziende
che promuovono salute)
za
La prevenzione del tabagismo e la lotta contro il
consumo di tabacco sono obiettivi delle politiche
sanitarie non solo nel nostro Paese, ma anche della
comunità internazionale. Il fumo attivo, una delle
principali cause prevenibili di morbosità e mortalità,
incide in modo rilevante sullo stato di salute della
popolazione,
determinando
patologie
cronico
degenerative, cardiovascolari e neoplasie. Occorre
pertanto implementare le azioni, dirette ai diversi target
della popolazione, riguardo l’informazione sui rischi,
l’aumento della motivazione a smettere e a favorire la
cura della dipendenza conseguente, attraverso una
regia e un lavoro preventivo integrato tra i diversi attori
del territorio.
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA:
EMPOWERMENT E PROMOZIONE DELLA CULTURA
DELLA SICUREZZA
CONTESTO
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA:
SETTING AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE
RIFERIM.
ATTIVITA’
OBIETTIVO
Potenziamento delle strategie preventive nei luoghi di lavoro attraverso
l’affiancamento alle aziende del territorio al fine di favorire comportamenti
virtuosi e responsabilità sociale di impresa.
Il contrasto agli infortuni e alle patologie lavoro correlate, perseguito
storicamente attraverso gli strumenti del controllo, necessita di integrazione
con quelli di promozione e sostegno a tutte le imprese e alle figure previste
dal DLgs 81/08.
Azioni programmate:
-
Riunioni periodiche della Commissione Provinciale ex art. 7 D.Lgs. 81/08 e
suo coinvolgimento nella programmazione ispettiva e formativa, anche
in occasione dell’evento Expo.
-
Affiancamento alle imprese edili sui principali rischi del settore (report sulle
imprese edili coinvolte nelle azioni di “empowerment”)
- Organizzazione Giornata della Sicurezza del Lavoro per promuovere la
cultura della sicurezza
C
op
i
a
Realizzare interventi di prevenzione selettiva rivolti a
giovani consumatori di sostanze volti all’intervento
precoce e a prevenire i rischi correlati e l’incidentalità
stradale.
ai
f
in
i
Partecipazione agli incontri del gruppo ASL di programmazione del Piano
Integrato Locale per la promozione alla Salute (“Laboratorio del progettare
insieme”), al gruppo di lavoro ASL di supporto alla “Rete delle Scuole che
promuovono salute” e ai gruppi di lavoro relativi a specifiche progettazioni
regionali (“WHP”, “HPH”, “Città sane”..) sviluppando la collaborazione con il
Dipartimento ASSI e le altre articolazioni aziendali.
bi
le
Realizzazione delle azioni preventive previste nel Piano Locale Prevenzione
delle Dipendenze 2014-2015 congruente con i documenti di
programmazione aziendale in collaborazione e integrazione con altre
articolazioni ASL ed enti territoriali.
Implementazione e messa a regime nelle scuole secondarie di I grado del
programma preventivo regionale Life Skills Training Lombardia a supporto del
consolidamento della Rete delle Scuole che promuovono salute in
collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Medico.
za
PREVENZIONE SELETTIVA
DELLE DIPENDENZE
E DEI RISCHI CORRELATI
no
n
ut
il
Realizzare interventi di prevenzione universale di
provata efficacia rivolti alle scuole secondarie e ai
contesti extra-scolastici secondo le indicazioni regionali.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Consolidamento dell’attività del Comitato Rete Territoriale della prevenzione
in collaborazione con altre articolazioni aziendali ASL ed enti territoriali
secondo indirizzi condivisi a livello regionale.
iz
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AI CORRETTI STILI DI VITA:
AREA DIPENDENZE
Dai dati locali e nazionali (Relazione al Parlamento
2014) si rileva che, pur riducendosi i consumi di sostanze
psicotrope illegali nella popolazione generale, tra i
giovani il problema continua ad allarmare in
particolare per il consumo di cannabinoidi e stimolanti
nonché
di
bevande
alcoliche
con
gravi
rischi.Preoccupante inoltre la diffusione del Gioco
d’Azzardo nella popolazione con aumento dei
giocatori d’azzardo patologici. Como risulta la seconda
città italiana per spesa pro-capite.Il Dipartimento
Dipendenze garantisce il contrasto del fenomeno nella
sua evoluzione svolgendo un ruolo di regia e favorendo
lo sviluppo di una rete di intervento territoriale con gli
altri enti di settore per una prevenzione strutturata ed
efficace.
137
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PREVENZIONE UNIVERSALE DELLE DIPENDENZE
E DEI RISCHI CORRELATI
OBIETTIVO
Implementazione e messa a regime nelle scuole secondarie di II grado del
programma preventivo regionale Unplugged.
Realizzazione di azioni formative rivolte agli adulti con un “ruolo educativo”
nei contesti extra-scolastici.
Prosecuzione del Progetto Prefettura “Spazio In-Dipendenze Giovanili” sui
giovani consumatori segnalati
Prosecuzione della collaborazione Sert/FF.OO./Polizia Locale sul protocollo
DOS nei controlli per alcol e/o droghe sui soggetti alla guida di veicoli
Prosecuzione del coordinamento del progetto sperimentale “Party con noi”
con Unità Mobili nei luoghi del divertimento
a
op
i
C
138
le
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li
ai
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bi
le
PREVENZIONE VETERINARIA
ut
il
iz
Il Comune di Milano nel gennaio 2014 ha stabilito che le
derrate alimentari
non consumate nelle mense
scolastiche siano conservate e poi ridistribuite alle
associazioni per indigenti; inoltre è previsto che ogni
bambino si porti a casa le proprie porzioni di cibo non
consumate: Tutto questo a fronte di una crisi
economica internazionale persistente e all'aumento
della popolazione mondiale (si stima che dovremo
raddoppiare le produzioni alimentari nei prossimi 40
anni) che chiederà sempre più cibo; la sfida sarà
raggiungere questo obiettivo in modo sostenibile dal
punto di vista ambientale.
Sviluppo di un progetto sulla LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE
in
collaborazione con la Rete Scuole SPS ed il Banco Alimentare
per
l’educazione al corretto comportamento alimentare, l’informazione
sull'interconnessione tra emergenze ambientali, scelte etiche (benessere
animale), conflitti internazionali, risparmio energetico e le scelte alimentari
individuali; la lotta agli sprechi e impegno sociale nel combattere la povertà
attraverso la proposta di lezioni mensili presso le scuole della rete che ne
facciano richiesta, inserite nel calendario scolastico delle scuole primarie e
secondarie di primo grado
za
E' ancora poco conosciuta la problematica dello
sperpero di eccedenze alimentari regolarmente
confezionate che vengono distrutte solo perché
invendute, in un contesto di crisi economica che ha
consolidato oltre 4 milioni di poveri in Italia, che non
riescono ad arrivare alla fine del mese. Il Banco
Alimentare, con la sua rete di ONG volontarie sparse su
tutto il territorio nazionale e grazie anche alla "legge del
buon samaritano" (L. n° 155/03, che consente la
ridistribuzione delle derrate di cibo fresco non
consumate) riassegna le eccedenze alimentari a
famiglie e mense per bisognosi.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
no
n
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE
E AI CORRETTI STILI DI VITA:
AREA VETERINARIA
OBIETTIVO
le
ga
li
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
bi
le
ai
f
in
i
Assunto il percorso metodologico di programmazione delle attività di
controllo sulla base del principio della graduazione del rischio, nel 2015 si
prevede, all’interno del Piano dei controlli, il mantenimento dell’attività di
vigilanza nel comparto edile.
Conclusione delle richieste relative al Programma di sviluppo rurale con
effettuazione di controlli a campione nelle aziende agricole con dipendenti
per la garanzia della sicurezza sulle macchine.
C
139
op
i
a
no
n
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il
L’attività di controllo nelle aziende viene effettuata - in
coerenza con le linee di indirizzo regionali - con priorità
di intervento nei comparti più a rischio, sulla base del
rischio individuale, graduazione della tipologia e
frequenza dei controlli.
ATTIVITA’ ECONOMICHE
E PRODUTTIVE
iz
Per il raggiungimento degli obiettivi, la Regione ha
messo in campo una rete di operatori (“peer network”
o “rete dei pari”) volta a consolidare un metodo di
condivisione - tra i diversi attori (istituzioni, imprese,
organizzazioni sindacali, ecc.) - delle strategie e degli
indirizzi comuni, stimolando partecipazione e consenso.
AGROINDUSTRIA
Il Piano Regionale 2014-2018 per la tutela della salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro ha quali obiettivi principali
la riduzione del tasso infortunistico e delle malattie
professionali e il sostegno alle imprese mediante la
semplificazione dell’azione delle istituzioni con
competenza in materia.
AMBIENTI DI LAVORO:
CANTIERI
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
za
PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI
OBIETTIVO
Effettuazione di controlli in almeno il 5% delle imprese attive, privilegiando le
verifiche in strutture a rischio elevato (1 e 2 o secondo i parametri forniti da
R.L.)
le
ga
li
Effettuazione controlli REACH/CLP in 5 industrie a rischio chimico con
campionamenti come da richieste di R.L. prosecuzione partecipazione al
Tavolo Regionale per la vigilanza in materia REACH/CLP
Promozione in n. 5 aziende dell’applicazione delle linee di indirizzo e dei
vademecum regionali relativi al settore lavorazione del legno
za
bi
le
ai
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in
i
INDUSTRIE CHIMICHE
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
SETTORE LEGNO
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI
OBIETTIVO
C
140
op
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il
SETTORE TERZIARIO
iz
Effettuazione – nell’ambito del 5% delle imprese del territorio - di n. 15
controlli specifici su stress Lavoro correlato.
Partecipazione al Laboratorio di approfondimento regionale per la
predisposizione di check list stress L.C, come da indicazioni del Piano
Nazionale.
Controlli a campione su qualità sorveglianza sanitaria condotta dai Medici
Competenti (MC). Sviluppo di attività informativa agli stessi e alle figure
previste dal D.Lgs. 81/08 al fine di un maggior coinvolgimento nel risultato.
Partecipazione al Laboratorio di approfondimento regionale per la
produzione di Linee Guida per MC.
C
op
i
a
no
n
ut
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Il territorio provinciale è caratterizzato da importante
presenza di realtà produttive – che di per sé possono
impattare sulle condizioni igienico-ambientali – e
presenta elementi di criticità per situazioni con possibile
impatto sulla salute dei cittadini: amianto,
aree
dismesse, ecc.
ai
f
in
i
Prosecuzione dell’attività di supporto alle Pubbliche Amministrazioni in
relazione ai procedimenti di programmazione per l’uso del territorio e la
declinazione delle scelte strategiche in piani attuativi (PGT e altri strumenti
urbanistici) attraverso la partecipazione alle procedure VAS e VIA, nonché
per interventi su siti oggetto di bonifiche ambientali.
Avvio di un processo di mappatura sistematica del territorio, al fine di una
georeferenziazione delle situazioni di interesse igienico ambientale.
Continuità nell’attività di censimento/valutazione delle strutture contenenti
amianto e interventi in situazioni di rischio correlato ad esse
bi
le
In generale, la prevenzione delle malattie di origine
ambientale richiede uno sforzo complesso di azione sia
sui comportamenti e gli stili di vita, che sulle norme e le
misure istituzionali che consentono di garantire la
sicurezza della popolazione esposta ai rischi ambientali.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Collaborazione
con
i
Comuni
per
interventi
coordinati/congiunti su situazioni di particolare interesse.
e/o
valutazioni
za
RIDUZIONE DELLE ESPOSIZIONI AMBIENTALI
POTENZIALMENTE DANNOSE PER LA SALUTE
Il rapporto con l’ambiente è uno dei determinanti
fondamentali dello stato di salute della popolazione
umana. L’ambiente può influire direttamente o
indirettamente sulla salute per la presenza di fattori
negativi, quali contaminanti biologici, chimici e fisici.
141
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
AMBIENTE E SALUTE: LA QUALITÀ DEGLI AMBIENTI E DEL TERRITORIO
OBIETTIVO
Mantenimento di un particolare livello di attenzione - in considerazione delle
peculiarità territoriali - in relazione agli aspetti di radioprotezione ambientale
in collaborazione con la Prefettura e l’ARPA per quanto di relativa
competenza.
Mantenimento dell’attività di supporto alle Amministrazioni locali per la
prevenzione di fattori di rischio ambientale correlati alla presenza di allergeni
e di insetti vettori di patologie
Indicazioni tecnico-scientifiche per le Amministrazioni locali a supporto
dell’adozione di misure finalizzate alla prevenzione di patologie da allergeni
ambientali e di patologie trasmesse da insetti vettori.
La balneazione rientra tra le attività che favoriscono
sani stili di vita.
le dotazioni necessarie per la sua corretta fruizione
da parte dei bagnanti;
-
la corretta informazione al pubblico circa le
condizioni di idoneità alla balneazione della singola
località.
bi
le
-
BALNEAZIONE E STATO DI
SALUTE DEL LAGO
le condizioni di sicurezza della località balneare;
L’attività informativa a favore dei cittadini proseguirà mediante
pubblicazione degli esiti dei monitoraggi in apposita sezione del sito internet
dell’ASL
ut
il
iz
-
Estensione del monitoraggio ad ulteriori 5 punti di balneazione sul lago di
Como. L’attività di controllo verrà mantenuta in termini quantitativi e
qualitativi su strutture e acque secondo quanto stabilito dalla normativa
vigente. L’attività di controllo sui laghi di Como e di Pusiano proseguirà in
stretta collaborazione con l’ASL di Lecco.Si conferma per il 2015 la
disponibilità di collaborazione con i Comuni per la predisposizione di
strumenti per la corretta informazione dei cittadini (cartellonistica specifica
nei punti di balneazione).
za
L’attività è finalizzata al controllo della qualità
dell’acqua a tutela della salute dei bagnanti e attuata
mediante campionamenti e analisi – effettuati durante
tutto l’arco dell’anno per il monitoraggio algale e
durante la stagione balneare per il monitoraggio
microbiologico. Questa è integrata con l’attività di
vigilanza sulle aree di balneazione, al fine di verificare:
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
L’attività di controllo sulla balneazione è effettuata in 56
punti presenti sui laghi di Como, Montorfano, Segrino,
Pusiano, Lugano e Piano.
RIDUZIONE DELLE ESPOSIZIONI AMBIENTALI
POTENZIALMENTE DANNOSE PER LA SALUTE
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
ai
f
OBIETTIVO
C
142
op
i
a
no
n
Per una più efficace tutela dei bagnanti, l’attività di
controllo è integrata mediante rilevazione – con
collaborazione dei medici di medicina generale e delle
strutture sanitarie territoriali – di eventuali segnalazioni di
eventi o manifestazioni cliniche correlabili alla
balneazione.
Rilevazione di eventuali manifestazioni cliniche correlabili alla balneazione
C
op
i
a
Al fine di favorire il miglior accesso alle strutture
territoriali e la massima fruibilità in sicurezza, sono
programmate azioni di controllo preventivo su tali
strutture, potenziando l’attività di servizio già prevista
dai Piani annuali di vigilanza.
strutture recettivo-alberghiere
-
centri di benessere e strutture ricreative
-
strutture collettive
-
strutture sportive
-
carcere
-
strutture sociali e socio sanitarie
-
strutture sanitarie
-
strutture adibite a pubblici spettacoli
-
centri commerciali
ai
f
in
i
-
bi
le
AMBIENTI DI VITA:
TUTELA DEL CITTADINO
VERSO EXPO 2015 –
CONTROLLI STRUTTURE
ut
il
no
n
Per l’evento EXPO 2015 è prevedibile un impatto anche
sul territorio della Provincia di Como, in particolare per
l’utilizzo di strutture recettive e di tipo ricreativo e di
servizio.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Espletamento di attività di controllo - con particolare riguardo alla
prevenzione del rischio legionellosi, nonché per le altre condizioni di sicurezza
e benessere ambientale (attività integrata SISP-PAV – SMPC) su:
iz
RIDUZIONE DELLE ESPOSIZIONI AMBIENTALI
POTENZIALMENTE DANNOSE PER LA SALUTE
Le condizioni di igiene indoor rappresentano un fattore
che condiziona fortemente lo stato di salute di quanti
soggiornano in ambienti confinati. I potenziali fattori di
rischio possono essere molteplici: microbiologico,
tossicologico, allergico ecc. L’attività di controllo
espletato dal Dipartimento di Prevenzione Medico
integra pertanto tutti gli aspetti rappresentati nelle
diverse realtà: in ambito residenziale (in occasione di
verifiche previste da specifiche normative), nelle
strutture recettive, in centri di benessere e strutture
ricreative, in strutture collettive - scuole, strutture
sportive (attività integrata SISP-PAV – Serv. Med. Sport),
carcere. ecc – in strutture assistenziali e socio sanitarie
(in collaborazione con la Direzione Sociale), in strutture
sanitarie (in collaborazione con il Dipartimento PAC/S),
nelle farmacie (in collaborazione con il Servizio
Farmaceutico) e sulle attività di trasporto sanitario, in
strutture adibite a pubblici spettacoli (a supporto della
Prefettura), centri commerciali, ecc.
143
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
Vigilanza sulle strutture scolastiche per la prevenzione delle condizioni di
rischio sia per gli allievi/frequentatori, sia per gli operatori/lavoratori, sia per
gli aspetti legati alla tutela igienica degli alimenti (attività integrata SISP-PAV
– SMPC – SIAN)
za
OBIETTIVO
Partecipazione alle Commissioni di vigilanza prefettizie.
Attuazione di una campagna di controllo ad hoc mirata su specifiche
tipologie di attività che
rappresentano strutture ove prevedibilmente
avranno accesso i visitatori EXPO che, con l’occasione, frequenteranno il
nostro territorio: strutture alberghiere e recettive in generale, centri benessere
ed estetisti, palestre e strutture similari, lidi ed impianti balneari (attività che
andrà ad integrare quanto già previsto per il settore specifico).
Per la registrazione e notifica delle malattie infettive
soggette a segnalazione obbligatoria è consolidato
l’utilizzo dell’applicativo MAINF, con particolare
attenzione alla tempestività, completezza e qualità dei
dati inseriti.
in
i
bi
le
Potenziamento dell’offerta vaccinale, in coerenza con le emanande
indicazioni regionali,
- per target di popolazione
- per soggetti a rischio per patologia/condizione.
no
n
ut
il
iz
L’attività vaccinale costituisce infatti uno dei settori di
impegno prioritario delle azioni di prevenzione. Il settore
vaccinale è strutturato ed ha consentito di mantenere,
per le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate
dell’infanzia,
livelli di copertura in linea con le
indicazioni regionali ed un adeguato monitoraggio dei
risultati.
Mantenimento/miglioramento dei livelli di copertura vaccinale secondo le
consuete indicazioni regionali.
za
L’analisi dell’andamento dei casi di malattia segnalati
consente di tracciare un quadro aggiornato del
contesto epidemiologico locale, utile per una corretta
analisi di rischio specifico e per la conseguente
definizione dei criteri sulla base dei quali pianificare gli
interventi di prevenzione con particolare riguardo alle
strategie di offerta vaccinale per le malattie prevenibili
con vaccinazione.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Mantenimento dei requisiti di qualità del sistema di sorveglianza Malattie
Infettive (MAINF)
MALATTIE INFETTIVE PREVENIBILI
CON VACCINAZIONE
PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE
E VACCINAZIONI
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
ai
f
OBIETTIVO
C
144
op
i
a
Occorre comunque mantenere/migliorare l’adesione
alle vaccinazioni e intensificare le iniziative di
comunicazione per alcune vaccinazioni (anti-HPV e
Morbillo - Parotite- Rosolia).
Miglioramento della comunicazione in ambito vaccinale sia attraverso una
formazione mirata degli operatori che attraverso pubblicazione sul sito ASL e
divulgazione di materiale informativo
secondo livello.
Il numero di accessi nel 2014 è ulteriormente
aumentato (406 contro 380 nel 2013 e 248 nel 2012).
le
ga
li
in
i
Mantenimento dei requisiti di qualità e di operatività del Centro MTS, in
applicazione al nuovo protocollo operativo Rete MTS redatto nel 2014.
ut
il
MEDICINA DEI VIAGGI E
PROFILASSI INTERNAZIONALE
iz
La Medicina dei Viaggi rappresenta un aspetto saliente
in ottica di Sanità Pubblica in quanto, oltre a garantire
la tutela della salute individuale dei viaggiatori (turisti,
lavoratori, volontari, migranti che rientrano nei Paesi
d’origine), è finalizzata al controllo dell’importazione di
nuovi agenti infettivi sul territorio nazionale.
Mantenimento del corretto flusso di segnalazione/inserimento delle schede
di segnalazione HIV ed elaborazione dei dati inseriti attraverso report
specifici.
ai
f
PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE
E VACCINAZIONI
E’ ormai consolidata l’attività dell’ambulatorio MTS per il
counselling anonimo e gratuito e per l’esecuzione delle
indagini sierologiche per MTS, in raccordo con le
strutture ospedaliere di
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
bi
le
Nell’anno 2014 è continuato il flusso di trasmissione delle
schede previste per la segnalazione di nuova
sieropositività per HIV che, grazie alla completezza dei
dati aggiuntivi, permettono una puntuale lettura
epidemiologica del fenomeno.
MALATTIE TRASMESSE SESSUALMENTE :
PREVENZIONE E CONTROLLO HIV/AIDS
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
za
OBIETTIVO
C
145
op
i
a
no
n
L’attività ambulatoriale, articolata in 6 sedi ubicate su
tutto
il
territorio
provinciale
ed
attuata
omogeneamente
secondo
specifica
procedura
aziendale, consiste nell’esecuzione di un counseling
medico relativo ai rischi sanitari legati al viaggio, e
nell’eventuale
effettuazione
delle
vaccinazioni
raccomandate e di profilassi farmacologica specifica
per la malaria.
Mantenimento dei requisiti organizzativi e di qualità del servizio offerto.
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
iz
migranti
ATTENZIONE AGLI STRANIERI:
SORVEGLIANZA SANITARIA MIGRANTI
Nel 2014 è ripreso il flusso straordinario dei
provenienti dal Nord-Africa.
za
bi
le
Nell’ambito della sorveglianza delle malattie infettive
anche nel 2014 è stata data particolare attenzione alla
prevenzione della legionellosi.
Completamento della revisione, avviata nel 2014, in condivisione con
l’Azienda Ospedaliera S. Anna deputata alle attività sanitarie interne al
carcere, delle misure diprevenzione delle malattie infettive in comunità
carceraria, con particolare riguardo alla offerta vaccinale (Piano attuativo
Locale ASL Como Deliberazione n. 374 del 27.06.2013) e alla sorveglianza
della malattia tubercolare e delle MTS (Piano strategico locale per
sorveglianza e prevenzione della malattia tubercolare, Deliberazione n. 706
del 19.12.2013).
in
i
Semestralmente il Dipartimento di Prevenzione Medico
esegue visite ispettive igienico-sanitarie presso il
carcere presente sul territorio.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
CONTESTO
SORVEGLIANZ AMALATTIE
INFETTIVE NELLE CARCERI
LA PROGRAMMAZIONE DELL’ASSITENZA TERRITORIALE E E PROGETTUALITA’ DI AREA SOCIOSANITARIA PROGRAMMI DI PREVENZIONE RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE A RISCHIO
OBIETTIVO
ut
il
Per pianificare le attività di sorveglianza sanitaria e
prevenzione è stato siglato un protocollo d’intesa tra
ASL e Prefettura nel luglio 2014.
no
n
Nello stesso periodo è stato predisposto un progetto
specifico di “Interventi preventivi integrati rivolti alla
popolazione fragile afferente al Dormitorio Comunale
di Como” con particolare riguardo alla sorveglianza
della malattia tubercolare e delle MTS.
C
146
op
i
a
Nel corso dell’anno sono stati sottoposti a sorveglianza
sindromica e screening tubercolare 389 migranti giunti
presso le strutture di accoglienza della provincia.
Prosecuzione dell’attività integrata di sorveglianza sanitaria dei migranti in
arrivo presso i centri di accoglienza in collaborazione con le associazioni di
riferimento.
Attuazione, come da protocolli, degli interventi preventivi per la malattia
tubercolare, le MTS e l’epatite A, patologie per cui gli stranieri sono
considerati target a rischio.
Per sensibilizzare la popolazione verso i tumori e gli stili di
vita ha presentato una relazione sul tumore gastrico.
SCREENING
MAMMELLA E COLON RETTO
ut
il
no
n
C
op
i
a
Nel 2014 l’ASL ha assicurato la chiamata attiva di tutta
la popolazione target sia al primo livello che al secondo
livello, nel rispetto degli indicatori di qualità e degli
intervalli di round. Ha effettuato la ricerca dei cancri
intervallo dei tumori mammari (coorte delle donne
aderenti allo screening nel 2010), e dei tumori colon
rettali (coorte persone aderenti nel 2007), per
monitorare la sensibilità dei test.
in
i
ai
f
Lanciare l’algoritmo per la nuova incidenza 2011-2013
Caricare le fonti principali anni 2013 e 2014, azioni preliminari al lancio dei
successivi anni di incidenza
Assicurare il mantenimento dei requisiti richiesti per l’accreditamento
AIRTUM, anche attraverso la partecipazione ai programmi di formazione e ai
convegni promossi dall’AIRTUM e ENCR
Proseguire con le azioni di sensibilizzazione verso la popolazione con una
presentazione sul tumore del fegato.
iz
Il tumore della mammella e quello colon rettale ,
principali patologie neoplastiche nella popolazione
adulta, sono ancora tra le più frequenti cause di
morte tumorale. Per entrambe le patologie esistono
test di screening efficaci: mammografia e sangue
occulto nelle feci, da effettuarsi ogni due anni nella
fascia d’età 50-69 anni.
Realizzare l’incidenza 2011 per cancro mammella e colon-retto
bi
le
Nel 2014 l’ASL di Como ha proseguito l’attività di
registrazione completando l’incidenza 2003-2009. Ha
avviato le procedure per l’incidenza 2010 e 2011.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Nell’anno 2015 l’ASL intende completare e certificare (con check RT)
l’incidenza 2003-2010
PREVENZIONE ONCOLOGICA
REGISTRO TUMORI
PROGRAMMI DI PREVENZIONE RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE A RISCHIO
La rilevanza della patologia neoplastica per l’alto
numero di casi che insorgono ogni anno, per l’elevata
mortalità (circa il 50% dei casi a cinque anni), e per il
consistente impegno organizzativo ed economico a
carico del SSR,
rende indispensabile avere a
disposizione un sistema di controllo epidemiologico e di
monitoraggio della qualità delle cure, altamente
sensibile e specifico.
147
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
za
OBIETTIVO
Nel 2015 l’ASL intende sviluppare il metodo della chiamata attiva per
garantire l’estensione completa ai due programmi di screening e
raggiungere l’adesione minima del 60% allo screening mammografico e del
45% per quello colon-rettale
L’ASL intende proseguire nella revisione dei Cancri Intervallo effettuandone
la ricerca sia per il mammografico, sulla coorte del 2011, che per il colon
retto, sulla coorte 2008
Per aumentare l’adesione verrà valutato il piano della comunicazione con
la revisione di alcuni strumenti comunicativi (lettere, depliant, ecc.)
SCREENING
CERVICE UTERINA
le
ga
li
PROGRAMMI DI PREVENZIONE RIVOLTI
ALLA POPOLAZIONE A RISCHIO
Per il tumore della cervice uterina,
al fine di
promuovere una buona pratica preventiva fin dalla
giovane età, accanto alla prevenzione spontanea,
L’ASL invita ad eseguire il Pap test le donne di 25-29
anni che non risultano averlo fatto negli ultimi tre anni,
come indicato dalla Regione Lombardia
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
RIFERIM.
ATTIVITA’
Chiamata attiva al Pap test del rimanente 50% delle donne 25-29 anni che
risultano non avere eseguito il test negli ultimi tre anni (da flussi 28SAN e
13FAM), salvo diverse indicazioni della Regione Lombardia.
ai
f
CONTESTO
C
148
op
i
a
no
n
ut
il
iz
za
bi
le
OBIETTIVO
le
ga
li
TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ANIMALI E DELL’UOMO
bi
le
ai
f
in
i
L’ASL individua le attività dedicate alla prevenzione veterinaria quale indispensabile strumento per la tutela della salute della persona e delle popolazioni animali del
loro benessere, del corretto rapporto uomo-animale e della sicurezza alimentare, in totale coerenza con le indicazioni contenute nel Piano Regionale Integrato della
Sanità Pubblica Veterinaria (PRIPV) 2015 – 2018 . Tutti gli interventi programmatori si allineano a disposizioni comunitarie, nazionali e regionali. In questa strategia la
Prevenzione Veterinaria, attraverso i controlli su tutta la filiera, svolge un fondamentale ruolo istituzionale nei settori della sicurezza alimentare e della sanità pubblica
veterinaria a garanzia sia del consumatore che del sistema produttivo agroindustriale e zootecnico lombardo. Tale attività viene effettuata nel rispetto di essenziali
presupposti quali la prevenzione del rischio di malattie infettive, la definizione degli standard di funzionamento dei servizi di controllo e la promozione della
biosicurezza delle aziende. Gli ambiti di intervento riguardano la verifica della sicurezza dei prodotti di origine animale, la prevenzione delle malattie degli animali, il
controllo delle zoonosi, la promozione del benessere animale, l'interazione uomo-animale, la promozione della competitività delle produzioni agro-zootecniche
regionali.
ATTORI COINVOLTI: Dipartimento di Prevenzione Veterinario – Distretti Veterinari – Randagismo – IZSLER – Regione – Comuni – Università degli Studi Facoltà di
iz
za
Medicina Veterinaria – Amministrazione Provinciale – Associazioni di categoria – Associazioni Protezionistiche ed Animaliste – Altri Organismi di Controllo Ufficiale –
UVAC – PIF
Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: DGR X/2989 del 23.12.2014 – Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria
C
149
op
i
a
no
n
ut
il
2015-2018 – Reg. (CE) 852-853-854 e 882/2004 – PNR – PNAA – Reg.(CE) 1/2005 – Reg.(CE) 1099/09 – Reg (CE) 1069/09– O.M. 3.3.2009 – Manuale Regionale sugli
Standard di funzionamento dei controlli ufficiali – D.L.vo 194/2008 – D.P.C.M. 29.11.2001- Reg. (CE) 1169/2011 – Reg.(CE) 2073/2005
sulla
gestione
delle
anagrafi
op
i
a
Corsi di formazione
informatizzate
no
n
Prosecuzione della partecipazione ai Corsi Eupolis che
interessano trasversalmente tutti i servizi dipartimentali su
varie tematiche del settore veterinario trattate dal punto
di vista organizzativo, tecnico e qualitativo
Corsi di formazione
trasportatori, OSA)
150
per
utenti
esterni
(allevatori,
le
ga
li
ai
f
in
i
Programmazione e pianificazione attività previste dal PRIPV (prima annualità
2015)
attraverso incontri di Comitato di Dipartimento di Prevenzione
Veterinario alla presenza di tutti gli attori coinvolti, con particolare riguardo ai
controlli, sulla base dell’analisi di contesto territoriale e in relazione alla
graduazione del rischio con individuazione dei settori e delle attività da
sottoporre a vigilanza e, degli impianti da sottoporre a verifica. Pianificazione
e svolgimento dell'attività sulla base del livello di rischio individuato.
Approvazione della prima annualità del piano entro il
28.02.2015 in
conformità al documento “Standard di funzionamento delle ASL” e in
attuazione del PRIPV 2015 - 2018
bi
le
FORMAZIONE
ut
il
iz
Il Corso Residenziale Dipartimentale dal titolo” Sanità e
sicurezza alimentare: un percorso comune di formazione
e di innovazione orientato alla salute umana ed animale
III ° anno si propone di soddisfare obiettivi formativi
tecnico professionali, finalizzati allo sviluppo delle
competenze e delle conoscenze tecnico professionali
individuali nel settore specifico di attività.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Programmazione organizzazione e svolgimento Corso di Aggiornamento del
Personale per 52 ore Medici Veterinari e Tecnici della Prevenzione e per 8 ore
ciascuno per Amministrativi e Operatori Tecnici(uditori) sia su argomenti
tecnico professionali che di carattere organizzativo od idonei a promuovere il
miglioramento della qualità e dell’appropriatezza del sistema sanitario
za
Le attività in ambito distrettuale devono svolgersi nel
rispetto del Piano Regionale Integrato della Sanità
Pubblica Veterinaria 2015-2018 pianificando gli obiettivi
triennali da declinare annualmente tramite la
predisposizione dei Piani Integrati Aziendali e Distrettuali
della Prevenzione Veterinaria.
PROGRAMMAZIONE
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
SICUREZZA ALIMENTARE E SANITA’ VETERINARIA
OBIETTIVO
Maggiore formazione del personale interno identificato attraverso
l’individuazione dei partecipanti ai Corsi Eupolis e successiva partecipazione
del personale identificato
Organizzazione e svolgimento del 100% dei Corsi programmati per personale
dipendente e per operatori del settore agroalimentare tenuti da docenti
interni.
Organizzazione e svolgimento del 100% dei corsi di formazione per utenti
esterni a cura di docenti interni


151
op
i
a

le
ga
li
in
i
ai
f
bi
le
SU TUTTA LA FILIERA PRODUTIVA
za
Predisposizione programma di AUDIT entro 31.01.2015 ed esecuzione del 90%
degli Audit programmati in impianti riconosciuti e in allevamenti e strutture di
ricovero di animali entro 31.12.2015
Programmazione di Audit interni su corretta applicazione del Piano Integrato
della Prevenzione Veterinaria presso i Distretti e sull’omogenea effettuazione e
rendicontazione degli interventi di controllo con esecuzione del 100% degli
Audit interni programmati con particolare attenzione all’esecuzione di almeno
una verifica per ogni Distretto e Presidio Distrettuale
iz

AUDIT ESTERNI

Programmazione, pianificazione e svolgimento, dei Piani di campionamento,
monitoraggio e controllo sulla base delle indicazioni ministeriali regionali a
cura dei competenti Direttori di Servizio e dei Referenti di ogni singolo Piano in
particolare si intende dare attuazione dei controlli ufficiali nel rispetto di
quanto previsto dal Reg.(CE) 882/2004 secondo le modalità codificate nel
PRIPV 2015-2018 con esecuzione di almeno il 90% dei campionamenti
programmati
ut
il

Piano Aziendale e Distrettuale Controlli in base al
livello di rischio attribuito alle singole attività
Piano Audit Servizi IAOA e SIAPZ in impianti
riconosciuti UE, Paesi Terzi e Fed. Russa.
P.N.R.,P.N.A.A. Piano PCB e diossine, Piano latte
crudo, Piano Alpeggi, Piano Coli VTEC, Piano
Aflatossine, Piano MSU, Piano Salmonella, Piano
tracciabilità farmaco, monitoraggio in alimenti di
O.A. di contaminanti ambientali
Piano Audit Servizio IAOA in impianti riconosciuti
Piano Audit Servizio IAPZ in stabilimenti sottoprodotti
origine animale
Piano Audit Servizi SA e SIAPZ in allevamenti e strutture
di ricovero di animali
Audit interni su corretta applicazione del Piano
Integrato della Prevenzione Veterinaria presso i
Distretti
e
sull’omogenea
effettuazione
e
rendicontazione degli interventi di controllo.
no
n

PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
AUDIT INTERNI
Pianificazione obiettivi triennali con declinazione
annuale. Le attività della sicurezza alimentare e della
sanità veterinaria riguardano la predisposizione e lo
svolgimento dei seguenti piani:
PIANI DI CAMPIONAMENTO VERIFICHE
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
APPROCCIO DI FILERA ALLA SICUREZZA ALIMENTARE
OBIETTIVO
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
Il Piano Riproduzione Animale in collaborazione con D.G.
Agricoltura indica le attività di controllo da effettuare
sulle strutture autorizzate al fine di assicurare sul territorio
regionale l’omogenea espletazione delle attività di
controllo e di verificare il rispetto dei requisiti cogenti da
parte degli operatori del settore
in
i
ai
f
PIANI DI SETTORE
Programmazione ed esecuzione di almeno il 90% dei controlli del Piano sul
benessere animale in allevamento, al macello e durante il trasporto al fine di
garantire il rispetto della normativa comunitaria del settore
bi
le
Il Piano Benessere Animale in allevamento, al macello e
durante il trasporto orienta l’attività alla verifica del
rispetto di quanto previsto dai regolamenti comunitari
del settore
za
Programmare ed attuare il 100% dei controlli negli allevamenti dei requisiti
previsti dal D.L.vo 122/2011 al fine di garantire il rispetto del benessere negli
allevamenti suini
152
IN ALLEVAMENTO
CONTROLLO SU
op
i
a
Attività di monitoraggio e controllo sanitario sulla fauna
selvatica al fine di prevenire la trasmissione di malattie
infettive agli animali domestici e all’uomo.
PIANO DI
no
n
ut
il
Attuazione del Piano Integrato dei controlli in materia di
condizionalità mediante verifiche finalizzate, nell’ottica di
un sempre maggior sviluppo rurale della regione
secondo le finalità politiche comunitarie, al rispetto delle
condizioni necessarie per fruire dei contributi erogati da
U.E.
Acquisizione elenco da D.G. Sanità e da D.G. Agricoltura delle aziende da
sottoporre a verifica e conseguente svolgimento del 100% delle attività di
controllo e formazione previste
FAUNA
SELVATICA
iz
PIANO DEI CONTROLLI
Il Piano regionale di verifica del benessere negli
allevamenti suini guida la verifica del rispetto dei requisiti
del benessere negli allevamenti suini rapportando
indicatori rilevati sugli animali a quelli strutturali sino ad
oggi utilizzati.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Programmare ed attuare almeno il 90% dei controlli nel Piano di Riproduzione
Animale con modalità omogenee sul territorio al fine di verificare il rispetto dei
requisiti da parte degli operatori del settore zootecnico
SULLA CONDIZIONALITA’
CONTESTO
C
GARANTIRE LA SORVEGLIANZA SUL
BENESSERE DEGLI ANIMALI
DA ALLEVAMENTO
IGIENE ALLEVAMENTI E
PRODUZIONI ZOOTECNICHE
OBIETTIVO
Programmazione e svolgimento dei controlli sanitari sulla fauna selvatica al
fine di svolgere un completo controllo e/o eradicazione malattie infettive
trasmesse dalla fauna selvatica agli animali domestici e all’uomo
DEMATERIALIZZAZIONE
AMIMINISTRATIVA
le
ga
li
SICUREZZA ALIMENTI
DI ORIGINE ANIMALE E
FARMACI VETERINARI
Gestione Sistema Informativo Veterinario Integrato,
strumento utilizzato per la gestione dei flussi informativi
generati dalle attività di prevenzione veterinaria
in
i
GARANTIRE LA SORVEGLIANZA
SUL BENESSERE DEGLI ANIMALI
DA ALLEVAMENTO
Il Piano della Farmacosorveglianza negli allevamenti e
nelle strutture veterinarie è l’insieme delle attività di
verifica
volte
a
monitorare,
valutare
e
migliorare la sicurezza e l’efficacia del medicinale
veterinario, dopo l’autorizzazione all’immissione in
commercio, in particolare rivolto all’utilizzo sugli animali
da reddito o presso le strutture di cura veterinarie
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Individuazione strutture da sottoporre a verifica; programmazione ed
esecuzione di almeno il 90% dei controlli e delle verifiche previste dal Piano di
Farmacovigilanza
ai
f
RIFERIM.
ATTIVITA’
bi
le
CONTESTO
iz
za
Implementazione in continuo e rendicontazione del debito informativo
necessario per il governo delle attività tramite SIVI per attuazione di progetti di
sburocratizzazione di alcuni adempimenti a carico degli operatori del settore
agroalimentare secondo il timing definito da UO Veterinaria
no
n
Controlli sulla biosicurezza in allevamento (misure da
applicare per prevenire l’introduzione di certe malattie in
una popolazione di animali indenni)
a
Controlli sugli spostamenti per ragioni di pascolo
153
op
i
Controlli sui
sistemi di identificazione degli animali
d’affezione (DDGS 15742/2008)
INFORMATIZZAZIONE
DEMATERIALIZZAZIONE E
SEMPLIFICAZIONE
AMMINISTRATIVA
ut
il
Controlli in allevamento e in macello sui sistemi di
identificazione degli animali
C
SISTEMA INFORMATIVO VETERINARIO:
ANAGRAFI ZOOTECNICHE E INFORMATIZZAZIONE
AMMINISTRATIVA
OBIETTIVO
Programmazione ed esecuzione del 100% dei controlli secondo le indicazioni
regionale
Programmazione attività di controllo presso strutture accreditate all’utilizzo del
sistema e svolgimento del 100% dei controlli assegnati da Regione Lombardia
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
bi
le
ai
f
in
i
Anagrafi zootecniche:
Implementazione e aggiornamento in continuo
anagrafi zootecniche bovine, suine, ovicaprine, avicole, ittiche, apistiche
informatizzate.
Anagrafe canina: Revisione Banca Dati e riallineamento alla popolazione
effettivamente esistente
ut
il
iz
L’iscrizione per gatti e furetti è facoltativa, a meno che
non si debba richiedere all’ASL il rilascio del passaporto
per l’espatrio.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
za
Conoscere il numero di animali, la loro distribuzione sul
territorio e i loro spostamenti è di primaria importanza per
controllare la diffusione delle malattie e per garantire la
sicurezza degli alimenti di origine animale.
L’anagrafe ovina e caprina è un obbligo per tutti gli
allevatori dell’Unione Europea e permette
un intervento tempestivo per prevenire e contrastare
il diffondersi di malattie contagiose sul bestiame
la tracciabilità degli animali e dei prodotti alimentari
da essi derivati.
L’anagrafe degli animali d’affezione è un sistema
informatizzato per la registrazione degli animali da
compagnia (cani, gatti, furetti)
I cani devono essere registrati obbligatoriamente.
ANAGRAFI ZOOTECNICHE
CONTESTO
no
n
Rilevazione certificati/attestazioni export Paesi Terzi
attraverso modulo elettronico in stabilimenti abilitati
154
op
i
a
Il Piano di emergenza nazionale e o manuali operativi
malattie animali fanno riferimento alle malattie
trasmissibili degli animali terrestri e acquatici e definisce le
figure, i relativi compiti e responsabilità per l’attuazione
delle misure di emergenza di carattere generale
C
PREVENZIONE VETERINARIA .PROGETTI FINANZIATI
OBIETTIVO
Verifica e monitoraggio su dati inseriti nel modulo in collaborazione con
Eupolis con 100% dei certificati/ attestazioni inserite nel corso dell’anno 2015
Aggiornamento entro il 31.12.2015 della documentazione da utilizzare per la
preparazione e la risposta rapida agli eventi di natura epidemica
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
155
op
i
a
no
n
Piano di controllo sulle strutture ove vengono detenuti
animali d’affezione ai sensi Regolamento Regionale
2/2008
in
i
ai
f
bi
le
Individuazione attività da sottoporre a controllo, programmazione e
svolgimento del 100% dei sopralluoghi congiunti con altri organismi di controllo
Programmazione e svolgimento del 100% delle nuove edizioni dei Corsi per
proprietari di cani previsti dalla O.M. 3.3.2009 e successive modifiche.
za
ut
il
iz
Il tema dell’aggressività dei cani e dei conseguenti
episodi di morsicatura e le sempre più frequenti iniziative
riguardanti gli animali d’affezione rendono l’argomento
sempre molto attuale
PREVENZIOE DELLE MORSICATURE E
DELLE AGGRESSIONI DA CANI
Intensificazione e razionalizzazione dell’attività di
controllo per la sicurezza alimentare in vista dell’evento
EXPO 2015
EXPO 2015
Collaborazioni con altri Enti su specifici progetti, secondo indicazioni regionali
C
PREVENZIONE AL RANDAGISMO
PREVENZIONE VETERINARIA
.PROGETTI FINANZIATI
OBIETTIVO
Programmazione e svolgimento del 100% dei corsi per proprietari di gatti ed
altri animali d’affezione
Programmazione ed attuazione del 100% dei controlli programmati nelle
strutture ove vengono detenuti gli animali d’affezione al fine di ridurre le
morsicature e le aggressioni da cani
156
op
i
a
no
n
ut
il
iz
Piano Regionale di accreditamento degli allevamenti
suini nei confronti della malattia di Aujeszky
le
ga
li
ai
f
in
i
Programmazione, pianificazione e svolgimento del 90% programmati degli
interventi diagnostici e di atti di vigilanza, monitoraggio e controllo sulle
malattie trasmissibili degli animali negli allevamenti
bi
le
Piano Regionale di controllo e certificazione nei confronti
della paratubercolosi bovina (DDGS 6845/2013)
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Programmazione attività di controllo presso strutture interessate dai Piani con
svolgimento del 100% dei controlli sugli allevamenti aderenti al Piano
za
Programmazione,
pianificazione,
esecuzione
e
monitoraggio dei Piani di Bonifica Sanitaria e di controllo
sulle malattie trasmissibili degli animali domestici
(Influenza Aviare, IBR, Anemia infettiva ed Arterite
equina, Blue
Tongue, Salmonellosi, BSE,TSE,
MVS,
Agalassia Contagiosa, Malattie delle api, WND, Malattie
trasmissibili con la riproduzione, Piano controllo Scrapie)
PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE MALATTIE
TRASMISSIBILI TRA ANIMALI E DAGLI ANIMALI ALL’UOMO
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
CONTROLLO DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI
OBIETTIVO
le
ga
li
IL NUOVO MODELLO WELFARE: REVISIONE DELLA RETE DI OFFERTA SOCIALE E SOCIOSANITARIA
in
i
La DGR n. 116/2013, ha affiancato la rete del sistema d’offerta consolidato con un sistema di risposte integrate e flessibili, attraverso progetti individuali, sugli effettivi
bisogni delle persone, dove la flessibilità è garantita da un sistema a voucher che consente di modulare le prestazioni in ragione dell’evolversi del bisogno. Sono
quindi confermate, con la DGR n. 2942/2014, tutte le misure avviate nel 2014 (residenzialità leggera/assistita, residenzialità per minori con gravissima disabilità ed rsa
aperta, innovativa e modulabile a seconda dei bisogni, ampliando le categorie dei beneficiari); si evidenzia inoltre la prossima stabilizzazione della assistenza per
post acuti.
bi
le
ai
f
Si procede quindi nella direzione di rafforzamento delle modalità di presa in carico delle persone fragili, integrando le diverse componenti sanitarie, sociosanitarie e
sociali, in modo da assicurare la globalità della risposta ai bisogni e la continuità assistenziale, superando la frammentazione tra le prestazioni erogate. Tale percorso
prende avvio con la valutazione multidimensionale del bisogno da parte di equipe pluriprofessionali, anche integrate asl/ambiti territoriali, che definiscono un
progetto individuale di assistenza nel quale trovano ricomposizione tutte le risposte sociosanitarie e sociali ai diversi bisogni della persona fragile e della sua famiglia
(budget di cura). Strumento operativo da rafforzare sul territorio è costituito dallo Sportello Unico per il Welfare, sia come riferimento per gli assistiti, sia come
integrazione socio sanitaria e sociale.
Contestualmente, nell’ambito della rete consolidata, viene introdotto uno strumento innovativo - “vendor rating” per le RSA – finalizzato a spostare
progressivamente la contrattualizzazione di quote di budget, quindi volumi di prestazioni, verso le unità d’offerta con migliori performance. Viene inoltre introdotto il
“pacchetto base RSA”, quale strumento di tutela per l’ospite.
za
ATTORI COINVOLTI:Tutte le Strutture complesse del Dipartimento ASSI, Dipartimento Prevenzione Medica, Dipartimento Cure Primarie, Servizi Erogatori
ut
il
iz
ASL(Consultori Familiari) , UOC Miglioramento Qualità e Risk Management, Uffici di Piano, Enti gestori dei servizi socio-sanitari Integrati, Soggetti del Terzo settore,
Ufficio scolastico provinciale, rete della Conciliazione Famiglia – Lavoro (Ster, Uffici di Piano, imprese, soggetti Terzo Settore, Enti Pubblici, Associazioni di categoria),
Forze dell’Ordine, Prefettura, Casa Circondariale, Regione, DPA Presidenza Consiglio dei Ministri
Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: DGR n. 2989/2014, DGR n. 1185/2013, DGR n. 2633/2011, DGR n. 1765/2014, DGR n.
C
157
op
i
a
no
n
2569/2014, DGR n. 3239/2012, DGR n. 499/2013, DGR n. 2022/2014, DGR n. 116/2013, DGR n. 740/2013, DGR n. 856/2013, DGR n. 392/2013, Circolare regionale n.
1/2014, DGR n. 2655/2014, DGR n. 2883/2014, DGR n. 2855/2014, DGR n. 2942/2014, DGR n. 326/2013, DGR n. 2260/2014, DGR n. 2939/2014, DGR n. 2941/2014, DGR n.
1081/2013, DDUO n. 20587/2014, DGR n. 4597/2012, DGR n. 63/2013,DGR n. 2531/2014, DGR n. 2960/2014, DGR n. 1953/2014, DGR n. 3541/2012, DGR n. 3851/2012,
Deliberazioni ASL di Como n. 262/2014, n. 296/2014, n. 406/2014, n. 709/201.
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
bi
le

za
ut
il
iz
Il Dipartimento ASSI, con la UOC Fragilità e la UOC
Welfare territoriale, ha il compito di attuare il processo di
valutazione dei bisogni, di elaborazione di progetti
individualizzati ed emissione di buoni e voucher per
l’acquisto e la fruizione di servizi, prestazioni presso enti
erogatori accreditati.
Prosegue nel 2015
ASSISTENZA DOMICILIARE
Con DGR 116 / 2013, 740 / 2013, 856 / 2013 e successivi
provvedimenti Regione ha avviato misure innovative
finalizzate a rispondere ai bisogni delle persone fragili e
delle loro famiglie che non sono coperti dalla rete dei
servizi esistenti.
158
op
i
a
no
n
Le misure prevedono una sempre maggiore integrazione
con i servizi sociali erogati dai Comuni e dagli Uffici di
Piano, anche attraverso il budget di cura.
C
GARANTIRE NELL’ATTIVAZIONE DEI SERVIZI IL SOSTEGNO
ALLE FAMIGLIE E AI SUOI COMPONENTI FRAGILI
in
i
OBIETTIVO
l’implementazione degli Sportelli Unici per il Welfare in relazione anche alle
nuove proposte riorganizzative regionali (Centri Multiservizi per la persona di futura istituzione) e delle Unità Valutative Multidimensionali (una per
distretto).

le revisioni per l’ADI attraverso il miglioramento continuo dei percorsi
assistenziali ADI in linea con gli adeguamenti regionali.

i programmi informativi e formativi per tutto il personale ed il monitoraggio
delle attività
Regione prevede inoltre la messa a sistema di tutto il settore, per esempio con
l’accesso
ai
percorsi
ADI
esclusivamente
attraverso
Valutazioni
Multidimensionali ADI eseguite tramite VAOR.
le
ga
li
OBIETTIVO
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Le nuove modalità di rilevazione dei bisogni della popolazione fragile tramite
le Valutazioni Multidimensionali fa si che ci si debba concentrare sulla
attivazione di percorsi assistenziali esclusivamente secondo le suddette
procedure aggiornandole e rendendole più efficaci possibile.
C
159
op
i
a
no
n
ut
il
iz
za
ASSISTENZA PERSONE FRAGILI
bi
le
GARANTIRE NELL’ATTIVAZIONE DEI SERVIZI IL SOSTEGNO
ALLE FAMIGLIE E AI SUOI COMPONENTI FRAGILI
ai
f
in
i
Le
Unità
Valutative
Multidimensionali
dovranno
perfezionare
quantitativamente e qualitativamente le proprie attività sia per quanto
riguarda nuove azioni (per es. introduzione Valutazioni Multidimensionali
Integrate con Uffici di Piano) che le azioni sperimentali già in essere (es.
ADI/VAOR; percorsi Gravissime Disabilità ex DGR 2655/2014; Misure ex DGR
2942/2014; percorsi Post Acuti ed area Minori disabili ex DGR 2220/2014; ex
DGR 392/2013 e DGR 1953/2014 ecc.).
Sono previsti programmi formativi ed informativi specifici per supportare il
personale operativo e per tutto il corso dell’anno continueranno i monitoraggi
periodici delle attività in un’ ottica di miglioramento dei servizi.
Sarà data continuità, nei termini definiti da Regione Lombardia, alle
procedure di valutazione e accesso alla riabilitazione ambulatoriale e diurna
territoriale extraospedaliera per minori disabili e ai ricoveri per pazienti fragili
post – acuti.
E’ prevista l’attuazione delle misure RSA aperta, Residenzialità leggera e
Inserimento residenziale di minori con disabilità gravissima con le azioni
migliorative prescritte da Regione, che prevedono una differenziazione dei
livelli di assistenza e un allargamento dell’utenza agli anziani > di 75 anni non
autosufficienti.
L’attuazione delle nuove misure di welfare sarà accompagnata da azioni di
comunicazione e da un incremento della integrazione degli Sportelli Unici per
il Welfare con i servizi gestiti dagli UdP, finalizzata ad una presa in carico
globale della casistica complessa attraverso lo strumento del budget di cura.
Adeguamento delle comunicazioni presenti sul sito aziendale e rivolte ai
MMG, UdP, Terzo settore.
le
ga
li
ai
f
proposte assistenziali socio-sanitarie integrate a supporto di tutti i
componenti del nucleo, nei termini di interventi “a bassa soglia”
qualificati da multidisciplinarità, personalizzazione della risposta al
bisogno, precocità, tempestività di offerta e/o risposta e accessibilità
allargata anche nei confronti di fasce di utenza fragile meno
“tradizionali”;
offerta di momenti di gruppo atti a favorire il mutuo scambio, la
facilitazione evolutiva, il supporto reciproco e l’attivazione di reti
socio-relazionali stabili;
facilitazione
dell’accesso
a
favore
della
fascia
adolescenziale/giovanile.
bi
le
ASSISTENZA CONSULTORIALE

in
i
Proseguire nel consolidamento e nella sistematizzazione presso l’intera rete
erogativa ASL delle modalità di presa in carico consultoriale revisionate
nell’ottica di “Centro per la famiglia” – quale punto di riferimento stabile per
ogni fase del ciclo di vita personale/familiare – caratterizzate da:
ut
il
no
n
a
op
i
C
160
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI

za
L’ottimizzazione del percorso nascita – anche nell’ottica
del miglioramento della continuità Ospedale/Territorio –
prevista con DGR 2989/14, si colloca in perfetta
continuità rispetto all’azione innovativa “Rimodulazione
attività consultoriale: Centro per la Famiglia” sviluppata
nell’arco del 2014 - che ha tra l’altro previsto la
prosecuzione e la progressiva estensione all’intera rete
consultoriale ASL delle funzioni introdotte dalle
sperimentazioni ex DGR n. 3239/2012. Queste ultime,
infatti, per l’ambito consultoriale hanno promosso lo
sviluppo del ruolo di accompagnamento all’individuo,
coppia e famiglia in tutte le fasi del ciclo di vita, anche
mediante l’introduzione di nuove funzioni di ascolto,
orientamento e supporto psico socio educativo.In questo
senso, sono stati individuati quali contesti cardine per
l’espressione delle potenzialità educativo/preventive e di
promozione del benessere da parte dei Consultori/Centri
per la Famiglia della ASL di Como - proprio le linee di
offerta a favore dell’utenza adolescenziale/giovanile e
quelle concernenti il percorso nascita consultoriale –
dalla procreazione consapevole al supporto alla neogenitorialità.
iz
CONTESTO
RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DI OFFERTA SOCIO SANITARIA
IN RISPOSTA AI BISOGNI EMERGENTI
RIFERIM.
ATTIVITA’
OBIETTIVO

Effettiva sistematizzazione – presso i diversi presidi della rete consultoriale
pubblica - delle linee innovative di offerta nell’ambito del percorso nascita,
nell’ottica di razionalizzazione e/o integrazione degli interventi delle reti
territoriale e ospedaliera, nell’ambito dell’implementazione di un sistema
integrato e qualificato di prevenzione, assistenza e sostegno alla donna e alla
famiglia in uno dei più delicati momenti evolutivi del ciclo di vita
personale/familiare.
no
n
Nel corso del 2013 – 14 sono stati individuati i
rappresentanti degli enti gestori di strutture erogatrici
accreditate ed è stato avviato il tavolo di confronto con
il Dipartimento ASSI.
Con Deliberazione aziendale n.685 del 17.12.2013 è stato
formalizzata la composizione del tavolo
161
op
i
a
Nel 2014 si sono svolti due incontri, dai quali sono
scaturite richieste di dati e informazioni sulla rete e
sull’utenza delle strutture e sono state rappresentate
problematiche da approfondire. Sono stati messi a
disposizione i dati richiesti.
le
ga
li
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
in
i
Promozione della salute e del benessere individuale e familiare mediante
interventi preventivo/educativi e di supporto il più precoci possibile (a partire
dalla scelta procreativa responsabile, per accompagnare il percorso di
crescita individuale/familiare nell’arco del suo intero sviluppo fino alla
vecchiaia) si individua quale azione prioritaria l’ottimizzazione e messa a
regime delle nuove linee di offerta caratterizzanti la revisione del percorso
nascita consultoriale sperimentate nel 2014 -nel rispetto delle specificità
territoriali - presso i presidi consultoriali ASL, anche nell’ottica del
potenziamento della rete territorio/ospedale.
bi
le
Quanto sopra, attesa la risposta erogativa di base di cui all’assetto erogativo
ex DGR 4597/12 e normativa nazionale di riferimento, nonché l’offerta
connessa a progettualità regionali di supporto alle fragilità individuali/familiari
concernenti l’area materno/infantile, la vicende separativa, la violenza alle
donne, la patologia oncologica, ecc.
za
ut
il
iz
La DGR n. 937/2010 ha sottolineato la necessità della
partecipazione dei soggetti del terzo settore, degli enti
locali e degli erogatori accreditati alla programmazione
delle iniziative in materia sociale e sociosanitaria
TAVOLI DEI RAPPRESENTANTI DEII SOGGETTI
EROGATORI
Nella direzione disupporto ad ogni momento critico della
vita individuale/familiare, si collocano le rinnovate
attenzioni sia in materia di contrasto alla violenza nei
confronti delle donne, sia nell’area delle azioni di
miglioramento della qualità della vita delle donne
sottoposte a terapia oncologica – individuate dalle linee
programmatiche regionali quali ambiti privilegiati di
coinvolgimento della rete consultoriale
ASSISTENZA CONSULTORIALE
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
LA PROGRAMMAZIONE DELL’ASSITENZA
TERRITORIALE E
LE PROGETTUALITA’ DI AREA SOCIO-SANITARIA
RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DI OFFERTA
SOCIO SANITARIA
IN RISPOSTA AI BISOGNI EMERGENTI
OBIETTIVO
Alla luce di quanto emerso nel 2014, il tavolo di confronto si riunirà con
cadenza indicativamente bimensile e programmata. Effettuazione di almeno
4 sessioni del tavolo.
Il Dipartimento metterà a disposizione i dati sulle attività delle strutture ed
eventuali indicatori di criticità che riguardano l’utenza attuale o potenziale.
I dati messi a disposizione verranno condivisi con tutti gli enti gestori per
recepire contributi sulla loro interpretazione.
Il confronto con i rappresentanti degli enti gestori è finalizzato al
miglioramento del servizio erogato rispetto alle criticità riscontrate e alla
individuazione di aree di bisogno scoperte. Evidenza della condivisione dei
dati con tutti gli enti gestori presenti sulla scienza provinciale.
Gli UdP dovranno elaborare il nuovo piano di zona
territoriale, che riguarda la programmazione triennale dei
servizi sociali.
ut
il
INTERVENTI IN MATERIA DI CONCILIAZIONE
DEI TEMPI DI VITA E LAVORO
iz
Il programma di sviluppo della X legislatura regionale
prevede fra i risultati attesi la valorizzazione delle politiche
sulla Conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
La DGR 1081 /2013 dà disposizioni in merito alla
elaborazione di piani territoriali in merito e prevede il
finanziamento di progettualità.
no
n
Il decreto dell’11.3.2014 dà ulteriori indicazioni per la
organizzazione, finanziamento e attuazione di azioni e
progetti per la Conciliazione.
162
op
i
a
Nel 2014 il Dipartimento ASSI (UOC Welfare) ha promosso
la formazione di una rete territoriale fra enti pubblici,
aziende e terzo settore, elaborato un piano territoriale
articolato su tre progetti finanziati: ha formalizzato il
Comitato di valutazione ed approvato il piano di
formazione.
le
ga
li
ai
f
in
i
Dovrà essere rafforzato il ruolo della Cabina di Regia come strumento per la
graduale realizzazione degli obiettivi di ricomposizione dei servizi dedicati alle
persone fragili, attraverso maggiore integrazione fra ASL ed Enti locali,
condivisione di conoscenze e dati sui bisogni, sulle risorse impiegate e i servizi
offerti. E’ prevista la sottoscrizione degli Accordi di Programma riferiti ai Piani di
Zona dei 9 ambiti territoriali provinciali.
bi
le
Il Dipartimento ASSI deve dare attuazione alle linee di
indirizzo regionali con l’obiettivo di migliorare la efficacia
e la equità erogativa dei servizi territoriali.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Supporto al processo di elaborazione dei nuovi Piani di Zona, al monitoraggio
e valutazione delle politiche adottate e alla promozione della gestione
associata dei servizi.
za
Con DGR 326/2013 Regione Lombardia ha istituito le
Cabine di Regia, per promuovere una maggiore
integrazione e comunicazione operativa fra ASL e Uffici
di Piano (UdP). Con DGR 2941 / 2014 sono state date
indicazioni, sulla base di un preliminare percorso di
ricerca condiviso con le ASL e gli UdP, per un ulteriore
incremento della integrazione fra servizi sociali e socio –
sanitari, soprattutto a favore della popolazione fragile e
non autosufficiente.
PROGRAMMAZIONE SOCIALE
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
LA PROGRAMMAZIONE DELL’ASSITENZA TERRITORIALE E
LE PROGETTUALITA’ DI AREA SOCIO-SANITARIA
OBIETTIVO
Nel corso dell’anno si darà corso all’attuazione del Piano territoriale di
Conciliazione, che si concluderà nel 2016.
Il Piano prevede la realizzazione di azioni articolate su tutto il territorio, da
integrarsi fra loro, accompagnate da un lavoro costante di formazione degli
operatori e pubblicizzazione delle opportunità offerte alle famiglie e alle
aziende.
La realizzazione del Piano verrà accompagnata dal Dipartimento anche
attraverso il Comitato di valutazione e con monitoraggio semestrale a
Regione.
La pubblicizzazione delle azioni del Piano territoriale di Conciliazione avverrà
attraverso il sito aziendale, i media locali e i soggetti aderenti alla rete.
163
op
i
Vigilanza sulle unità di offerta sociali, DGR 7437/2008 e
DGR 2569/2014
VIGILAZNA E CONTROLLO
a
no
n
ut
il
Innovazioni regionali in materia di accreditamento,
vigilanza e controllo previste dalle DGR 2569/2014 e DGR
2989/2014, ove vengono delineate: le procedure per
l’esercizio e l’accreditamento delle unità di offerta
sociosanitarie, i relativi requisiti trasversali di esercizio e di
accreditamento, la vigilanza e il controllo di
appropriatezza sulle unità d’offerta sociosanitarie e le
sanzioni che ne costituiscono parte integrante e
sostanziale.
in
i
bi
le
CONTRATTI E BUDGET
Miglioramento del sistema operativo di gestione e controllo dei Voucher a
favore delle persone fragili e delle loro famiglie (DGR 2655/2014 e 2942/2014)
iz
Per i servizi alla persona fragile e alla sua famiglia, le DGR
2942 e 2655 del 2014 indicano nuove modalità per
l’erogazione dei servizi
Realizzazione di uno strumento di monitoraggio e controllo trimestrale della
spesa “budget annuale ADI”, articolato per livello distrettuale
za
I budget ASSI per i servizi tradizionali sono definiti
provvisoriamente ai sensi del Decreto n. 2769 del
31.03.2014. I contratti definitivi saranno sottoscritti entro il
31.03.2015, UdO e ADI, ad eccezione di quelli con gli Enti
gestori di RSA previsto per il 28.02.15.
C
LA PROGRAMMAZIONE DELL’ASSITENZA TERRITORIALE E
LE PROGETTUALITA’ DI AREA SOCIO-SANITARIA
Servizi tradizionali a budget
Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata
Servizi alla persona fragile e alla sua famiglia
(DGR 116/2013)
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
Introduzione del sistema di “Vendor Raiting” e di indicatori di fabbisogno per
le RSA (entro il 30.06.2015 assegnazione del budget definitivo 2015 sulla base
degli esiti dei 4 indicatori previsti e eventuale rimodulazione entro il 30.11.2014)
(B)
Nel 2015 il sistema di governo delle risorse si articola in tre
aree (DGR 2989 del 23.12.2014):
-
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
ai
f
OBIETTIVO
Redazione ed attivazione del Piano annuale di vigilanza e controllo sulle unità
di offerta socio sanitarie e sociali redatto secondo indicazioni definite nella
DGR 2989/2014 e relativo monitoraggio semestrale;
Integrazione dell’attività di vigilanza riferita al mantenimento dei requisiti
strutturali,
organizzativo
e
gestionali
con
l’attività
di
controllo
dell’appropriatezza delle prestazioni applicando gli indicatori regionali definiti
con DGR 1765/2014.
Proseguimento integrazioni tra l’attività dell’UOS Accreditamento Vigilanza e
Controllo e il Dipartimento Prevenzione per le unità di offerta sociosanitarie e
sociali.
le
ga
li
PREVENZIONE E CONTRASTO DEL FENOMENO DELLE DIPENDENZE
bi
le
ai
f
in
i
Le attuali caratteristiche dell’uso, l’abuso e della dipendenza da sostanze e da comportamenti come il gioco d’azzardo patologico nella popolazione (non solo
giovanile), rendono necessari nuovi modelli di comprensione del fenomeno e di intervento in ambito programmatorio, preventivo e di cura. Verranno implementate,
dando una forte impronta di integrazione in rete tutte le azioni in ambito preventivo correlate alla Rete Regionale Prevenzione e ai progetti regionali in linea con il
Piano Nazionale e Regionale Prevenzione 2014 – 2018 e il lavoro dell’Osservatorio Dipendenze.E’ necessario dare risposte ai mutati bisogni espressi dalle persone e
dalle famiglie in particolare in quelle che sono le aree della cronicità, adolescenti in difficoltà, prevenzione selettiva e riduzione dei rischi proseguendo nelle azioni di
sviluppo di azioni innovative sulla base degli indirizzi regionali (DGR n. 3239). Nei Sert verrà adottato dal secondo semestre 2015 il modello regionale di valutazione
multidimensionale del bisogno sui casi nuovi o riammessi con definizione della gravità clinica. Contestualmente i giocatori d’azzardo patologico dall’1.1.2015
verranno presi in carico come per le altre patologie di dipendenza con prestazioni tariffate a carico del SSN. Si segnala il netto aumento dei soggetti in cura per
Gioco d’Azzardo Patologico a conferma che la popolazione di Como seconda città italiana nella spesa pro-capite per giochi d’azzardo, ha un alto rischio di
sviluppo per questa dipendenza.
ATTORI COINVOLTI: Dipartimento Dipendenze, Tutte le Strutture complesse del Dipartimento ASSI, Distretti socio-sanitari, Dipartimento di Prevenzione Medico, UOC
ut
il
iz
za
Miglioramento qualità ed educazione alla salute, Dipartimento Cure Primarie, Uffici di Piano, Enti gestori dei servizi socio-sanitari Integrati, Soggetti del Terzo settore,
Ufficio scolastico provinciale, Forze dell’Ordine, Prefettura, Casa Circondariale, Regione, DPA Presidenza Consiglio dei Ministri
Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: L.R. n. 3/2008, L.R. N. 8/2013; DGR n. 48847/2000, DGR n.12621/2003, DGR 20586/2005, DGR n.
C
164
op
i
a
no
n
5509/2007, DGR n. 6219/2007, DGR 10759/2009, DGR n.10158/2009, DGR 1999/2011, DGR 3239/12, DGR n. 3375/2012, DGR n. 4225/2012, DGR n. 4334/12, DGR 499/2013,
DGR 856/2013; DGR 2989/2014, T.U. 309/90 e successive modifiche, Circolare regionale n. 1/2014, Circolare regionale n.2/2014, Decreto del Ministero della Salute del
11.06.2010, Progetto quadro nazionale NNIDAC 2011-2012; Piano Nazionale per la prevenzione 2014-2018; Legge stabilità nazionale; D.d.u.o. n. 11729/2014 ; D.G.R.
2743/2014;DGR n. 2573/2014.
le
ga
li
in
i
ai
f
Prosecuzione del Progetto Rete regionale prevenzione con sviluppo di
partnership tra i diversi attori del territorio e realizzazione dei progetti preventivi
regionali con un utilizzo del finanziamento regionale, pari a € 15.000.
bi
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il
no
n
a
op
i
165
Consolidare il ruolo di regia del Dipartimento Dipendenze con il rafforzamento
della Rete Territoriale Prevenzione attraverso il rafforzamento della Rete locale
per la prevenzione delle dipendenze e dell’attività del Comitato Rete
Territoriale Prevenzione con monitoraggio della realizzazione degli interventi
previsti nel Piano Locale Prevenzione delle Dipendenze 2014 – 2015.
Coordinamento e monitoraggio nella fase di prosecuzione fino
all’accreditamento quale UdO del progetto DGR n. 3239/2012 e 499/2013
area cronicità “Approdo Sicuro”.
iz
riferimento alla prevenzione universale e selettiva,
coordina emonitora lo sviluppo di azioni innovative sulla
base degli indirizziregionali in relazione ai mutatibisogni
espressi dalle persone e dallefamiglie (in particolare
rispetto gliambiti individuati dalla DGR n.3239/2012:
cronicità, adolescenti in difficoltà, prevenzione selettiva e
riduzione
dei
rischi).
L’Osservatorio
Dipendenze
garantisce lo studio delfenomeno, la rilevazione dei
datiepidemiologici e la ricerca sulletendenze dei
consumi in rete con gliOsservatori regionale e nazionale.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
za
L’ambito
programmatorio
gestisce
ecoordina
progettazioni anche inutilizzo di specifici finanziamenti
disettore regionali e nazionali, sviluppapiani di intervento
con particolare
PROGRAMMAZIONE E
OSSERVATORIO DELLE DIPENDENZE
Il
Dipartimento
Dipendenze,
attraverso
l’area
programmatoria
separata
dall’area
erogativa,
garantisce il contrasto delfenomeno nella sua
evoluzionesvolgendo un ruolo di regia efavorendo lo
sviluppo di una rete diintervento territoriale con gli altri
entidi settore per una prevenzione euna cura strutturata
ed efficace.
PROGRAMAMAZIONE DEGLI
INTERVENTI CON LA RETE
TERRITORIALE
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
IL GOCERNO DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE E LA PROGRAMMAZIONE
OBIETTIVO
Coordinamento e monitoraggio nella fase di prosecuzione fino alla definizione
dei progetti europei del progetto DGR n. 3239/2012 e 499/2013 area
adolescenti “Co-adattamenti”.
Coordinamento e monitoraggio nella fase di prosecuzione fino alla definizione
dei progetti europei del progetto DGR n. 3239/2012 e 499/2013 area riduzione
dei rischi “Party con noi”.
Prosecuzione delle attività di analisi del fenomeno delle dipendenze con
implementazione del sistema di rilevazione informatica dei dati epidemiologici
e della attività di ricerca in rete con gli Osservatori regionale e nazionale nella
attuazione del Piano di lavoro 2015 nell’ambito del Tavolo Tecnico Regionale
degli Osservatori (TTRO) istituito da Regione Lombardia in utilizzo del
finanziamento assegnato € 20.000.
le
ga
li
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
166
ai
f
bi
le
Prosecuzione e conclusione del progetto biennale ”Net Outcome” del
Dipartimento Politiche Antidroga (Presidenza Consiglio dei Ministri) per la
valutazione degli esiti dei trattamenti farmacologici per la per la dipendenza
da oppiacei finanziato per € 15.557,53
Garantire dal 1° gennaio 2015 le prestazioni di cura a carico del SSN al
giocatore d’azzardo patologico (GAP) secondo la normativa nazionale e
regionale vigente
za
DIPENDENZE CARCERE
op
i
a
no
n
ut
il
iz
Attraverso l’area erogativa, rappresentata da 4 sedi SERT
accreditate, viene garantita la cura e la riabilitazione ai
soggetti con dipendenze patologiche da sostanze illegali
e legali e da comportamenti di “addiction” non mediati
da sostanze. Nell’ambito del governo dell’assistenza
territoriale attraverso i Sert vengono garantite le
prestazioni di cura sulle patologie di dipendenza anche
comportamentali quale il gioco d’azzardo patologico a
carico del SSN e nel contesto della detenzione, presso la
Casa Circondariale “Bassone”, sulla base del nuovo
modello regionale della valutazione multidimensionale
del bisogno con definizione della gravità clinica.
AREA EROGATIVA SERT
in
i
Erogare gli interventi di assistenza diretta ai soggetti con dipendenza
patologica da sostanze illegali e legali e da gioco d’azzardo patologico
garantendo la valutazione multidimensionale dei bisogni, la definizione della
gravità clinica e la valutazione degli esiti con adozione sui casi nuovi o
riammessi presso i Sert dal 1° luglio 2015, secondo le indicazioni regionali del
nuovo modello di valutazione multidimensionale del bisogno con definizione
della gravità clinica.
C
IL GOCERNO DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE E LA PROGRAMMAZIONE
OBIETTIVO
Favorire la presa in carico dei soggetti con patologie alcool correlate
attraverso la formalizzazione di protocolli di collaborazione tra il Dipartimento
Dipendenze, i Sert e le associazioni di auto aiuto in ambito alcologico (AA,
CAT)
Garantire le prestazioni di cura e riabilitazione al paziente con patologia di
dipendenza anche in stato detentivo attraverso l’erogazione delle prestazioni
di cura ai detenuti tossicodipendenti della Casa Circondariale di Como
anche in integrazione con le altre realtà operanti in carcere su progettazioni
di reinserimento sociale con attività riabilitative intramurarie.
le
ga
li
L’ORIENTAMENTO DEL CITTADINO ALLA RELAZIONE CON I SERVIZI
za
bi
le
ai
f
in
i
L’ Azienda per implementare al meglio la propria attività con particolare attenzione all’URP ed al sito internet aziendale, ritiene indispensabile procedere durante l’anno
2015 ad una indagine di customer satisfaction. In particolare, l’indagine riguarderà gli utenti dell’ASL di Como, al fine di determinare il loro grado di soddisfazione
rispetto alle azioni di informazione e comunicazione, di cui hanno usufruito, come misura della loro qualità e per introdurre le opportune misure correttive.
Tale rilevazione non è finora stata eseguita presso l’Azienda sanitaria, ma rappresenta un indispensabile strumento di valutazione e miglioramento.
In particolare si prevede di:
- rilevare esigenze, bisogni e aspettative generali e specifici dei diversi target e gruppi di cittadini in termini di accesso alle informazioni;
- favorire l’emersione di bisogni latenti o più scarsamente valutati nella generale comunicazione dei servizi;
- raccogliere idee e suggerimenti e promuovere la partecipazione;
- rafforzare il livello di comunicazione, di dialogo e di fiducia dei cittadini rispetto alle pubbliche amministrazioni.
Il fine ultimo della citizen satisfaction risiede quindi nel miglioramento della qualità dei servizi erogati.
iz
ATTORI COINVOLTI: Ufficio Stampa e Comunicazione e tutti i Dipartimenti ed i distretti aziendali.
ut
il
Riferimenti normativi e programmatici nazionali e regionali: Legge 150/2000 “Disciplina delle asttività di Informazione e di comunicazione delle Pubbliche
C
167
op
i
a
no
n
Amministrazioni”; Documenti di Programmazione regionale; altri documenti e/o linee guida: “La customersatisfaction nelle amministrazioni pubbliche: Valutare la qualità
percepita dai cittadini” a cura del Dipartimento Funzione pubblica per l'efficienza delle amministrazioni; “Linee guida in tema di trattamento di dati per lo svolgimento di
indagini di customersatisfaction in ambito sanitario” - (Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 25 maggio 2011)
168
op
i
a
no
n
SITO INTERNET
ut
il
iz
za
Il sito internet aziendale deve offrire ai cittadini la possibilità
usufruire dei servizi aziendali limitando per quanto possibile
l’accesso fisico in tutte le fasi dove questo non è strettamente
necessario; inoltre si intende identificare il sito internet dell’ASL
come un effettivo strumento per reperire informazioni, sia ai
sensi di legge (trasparenza, anticorruzione, etc.) sia utili per
migliorare la qualità della vita. Il sito internet aziendale è in
continuo miglioramento; il suo recente rifacimento in ordine
all’accessibilità consente un puntuale restyling delle sua veste
grafica e dei principali contenuti. Questi processi vengono
attivati anche sulla scorta delle segnalazioni degli utenti del sito.
le
ga
li
in
i
Incremento
dell’efficacia
comunicativa
attraverso
azioni
di
comunicazione esterna per promuovere le attività intraprese
dall’Azienda e da Regione Lombardia, percepire il bisogno attraverso
indagine di customer
per facilitare l’accesso ai servizi.
A tal fine si promuove la collaborazione con strutture aziendali per
campagne di comunicazione attraverso: partecipazioni a programmi
televisivi; pubblicazione di articoli su testate giornalistiche locali,
organizzazione di convegni e campagne tematiche.
bi
le
Gli interventi proposti traggono spunto dalla ricezione,
attraverso l’URP, di numerose segnalazioni e richieste da parte
dei cittadini. In particolare, l’accesso ai servizi è uno dei temi
più frequenti ed evidenzia il bisogno di informazione e
facilitazione al riguardo.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
ai
f
AZIONI DI COMUNICAZIONE
RIFERIM.
ATTIVITA’
CONTESTO
C
POTENZIAMENTO DELL’ATTENZIONE INFORMATIVA E COMUNICATIVA
OBIETTIVO
Miglioramento qualitativo e grafico del sito internet aziendale, con
particolare attenzione alla creazione di una home page più efficace
per l’individuazione dei contenuti.
SEMPLIFICAZIONE DEI PROCESSI
INFORMATIVI PRE IL CITTADINO
RAFFORZAMENTO DELL’INFORMAZIONE AL
SISTEMA DEI PORTATORI DI INTERESSE
DELL’EVOLUZIONE DELLA MISSION AZIENDALE
Necessità di redazione e trasmissione in collaborazione con
A.O. Sant’Anna del Piano di Comunicazione integrato, al fine di
migliorare la sinergia tra le aziende sanitarie pubbliche del
territorio in tema di informazione al cittadino e stabilire delle
campagne condivise per una migliore efficacia comunicativa
sul territorio
le
ga
li
POTENZIAMENTO DELL’ATTENZIONE
INFORMATIVA E COMUNICATIVA
Sulla scorta di segnalazioni e richieste pervenute all’URP, si
rende necessario una rilevazione sistematica delle principali
criticità riscontrate rispetto alle azioni di informazione e
comunicazione intraprese.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
RIFERIM.
ATTIVITA’
Promuovere un’indagine di customersatisfaction, da completare entro il
31/12/2015, che riguardi gli utenti dell’ASL di Como, al fine di
determinare il loro grado di soddisfazione rispetto alle azioni di
informazione e comunicazione
di cui hanno usufruito come
indispensabile strumento di valutazione e miglioramento.
ai
f
CONTESTO
C
169
op
i
a
PIANI DI COMUNICAZIONE
no
n
ut
il
iz
za
bi
le
OBIETTIVO
Raccordo e condivisione dei Piani di Comunicazione dell’ASL di Como
e dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna entro il 31 marzo 2015 e
successiva trasmissione degli stessi in Regione Lombardia, entro data da
definire come da indicazioni regionali
NUOVO PORTALE CITTADINO
za
iz
ut
il
no
n
a
op
i
C
170
le
ga
li
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE AI
CITTADINI DEL PORTALE CITTADINO PER
PRENOTAZIONI E VISIONE REFERTI ON LINE
Nel corso del 2014 sono state intraprese numerose iniziative di
comunicazione per la promozione dei servizi di prenotazione di
visite ed esami attraverso il portale cittadino e farmacie. Il
numero dei cittadini che usufruisce di questi servizi sono in
costante aumento.
PROGRAMMAZIONE e
RISULTATI ATTESI
in
i
RIFERIM.
ATTIVITA’
ai
f
CONTESTO
Sulla scorta di indicazioni che perverranno entro marzo 2015 da
Regione Lombardia potranno effettuarsi iniziative di comunicazione e
promozione verso i cittadini relativamente al nuovo portale cittadino ed
all’ incremento del numero di accessi da parte dei cittadini per l’utilizzo
dei servizi on-line
bi
le
OBIETTIVO
ALLEGATO 1 : Programmazione 2015 - MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ
E DELL’APPROPRIATEZZA DEL SERVIZIO SANITARIO
LA CONTRATTAZIONE PER L’ACQUISTO DI PRESTAZIONI AMBULATORIALI – ANNO 2015
il
eg
al
i
Come previsto dalla DGR 2989/2014 l’ASL della Provincia di Como intende condurre, con le Strutture
accreditate e già a contratto e con quelle solo accreditate, una negoziazione che consenta di acquisire una
quota ulteriore di prestazioni con tempi di attesa critici al fine di di ridurre/contenere le liste di attesa. Ciò
potrà garantire ai propri cittadini/utenti l’accesso, non solo in un periodo di tempo adeguato, ma anche in
fasce orarie (tardo pomeriggio, sabato e festivi) compatibili con l’attività lavorativa.
Nei prospetti successivi vengono riportati alcuni dati relativi al trend di erogazione delle visite specialistiche
(primi accessi e di controllo) e di alcune prestazioni diagnostiche oggetto di monitoraggio per quanto
riguarda il tempo di attesa.
Tabella 93 - Prime visite specialistiche per branca – Gennaio-Novembre 2012 – 2013 - 2014
2012
2013
2014
Diff %
13-14
2012
2013
Dermatologia
4.772
5.916
6.547
10,7%
15.937
Oculistica
18.786
19.575
20.779
6,2%
14.600
Odontoiatria
2.574
2.936
3.189
8,6%
10.811
ORL
3.298
4.500
4.547
1,0%
12.527
Med. Fisica e Riab.
7.438
7.287
8.252
13,2%
Ortopedia
13.843
14.715
14.943
Cardiologia
8.600
9.109
8.930
Neurologia
3.488
3.764
4.331
Chirurgia Gen.
5.597
6.140
Urologia
3.608
Ginecologia
4.258
Endocrin./Diabetologia
1.405
1.904
Pneumologia
1.126
1.040
Nefrologia
13.439
8,3%
21,0%
49,6%
12.221
12.116
-0,9%
24,5%
57,6%
10.713
10.852
1,3%
13,0%
39,6%
10.159
10.248
0,9%
27,1%
53,0%
8.702
8.717
8.731
0,2%
17,8%
25,4%
1,5%
6.991
6.669
6.245
-6,4%
7,1%
25,6%
-2,0%
6.795
5.960
6.191
3,9%
34,9%
50,1%
15,1%
4.649
4.511
4.776
5,9%
29,2%
40,4%
6.512
6,1%
4.391
4.296
4.278
-0,4%
11,5%
33,5%
4.336
4.451
2,7%
4.199
3.690
3.983
7,9%
15,9%
35,0%
4.577
5.126
12,0%
3.554
3.514
3.863
9,9%
25,5%
49,3%
1.683
-11,6%
2.645
2.959
3.444
16,4%
17,7%
40,5%
1.381
32,8%
2.988
3.004
2.614
-13,0%
30,9%
29,8%
.
1.210
1.019
1.219
19,6%
.
53,8%
799
0,6%
713
916
1.158
26,4%
26,6%
64,2%
.
810
827
874
5,7%
.
52,3%
403
Gastroenterologia
ia
Oncologia
12.409
no
Anestesiologia
Chir. Vascolare
op
C
% oltre soglia
1.981
1.865
1.703
-8,7%
591
865
758
-12,4%
54,5%
26,6%
935
992
754
-24,0%
613
693
724
4,5%
20,0%
1,8%
837
678
568
-16,2%
587
611
527
-13,7%
21,9%
24,6%
.
67
129
427
.
0,0%
1.497
14,4%
479
356
347
-2,5%
21,4%
23,4%
1.243
1.308
16
15
-6,3%
1.442
1.347
1.314
-2,4%
84.192
91.452
96.007
5,0%
105.301
95.585
98.128
2,7%
Neuropsich. Inf.
TOTALE
bi
le
za
iliz
794
Med. Nucleare
Angiologia
Az.
Osp.
Diff %
13-14
n
Chir. Plastica
Str.
Private
2014
ai
PRIMA VISITA
tariffa = 22,50 €
fin
Az. Ospedaliera
ut
Str. Private
Per quanto riguarda le prime visite, come si può vedere dalla tabella 93, nel 2013 l’Azienda Ospedaliera ha
erogato circa 10.000 prime visite in meno rispetto all’anno precedente che sono state solo in parte
compensate dalle Strutture private. Nel 2014 la stessa A.O. ha in parte recuperato, anche se in modo
disomogeneo, la riduzione avvenuta nell’anno precedente senza tuttavia raggiungere i livelli di erogazione
del 2012.
171
L’accessibilità, nella maggioranza dei casi, è risultata molto critica, facendo registrare tempi di attesa oltre il
tempo obiettivo regionale (30 giorni) che, in alcuni casi e in particolare per l’Azienda Ospedaliera, superano il
40-50% dei casi. Da segnalare che l’A.O. è, per alcune specialità, l’unica struttura erogante o comunque
quella con una maggiore attrazione.
Tabella 94 - Visite specialistiche di controllo per branca – Gennaio-Novembre 2013-2014
Str. Private
Az. Ospedaliera
2012
2013
2014
Diff %
13-14
2012
2013
Dermatologia
1.908
1.885
2.223
17,9%
12.295
11.464
11.817
3,1%
Oculistica
17.882
18.544
18.637
0,5%
11.108
9.751
9.678
-0,7%
Odontoiatria
2.760
3.605
4.305
19,4%
6.536
6.075
6.706
10,4%
2014
Diff %
13-14
il
eg
al
i
VISITA DI CONTROLLO
1.346
2.571
2.751
7,0%
6.691
5.751
5.654
-1,7%
Ortopedia
11.950
11.970
12.210
2,0%
11.433
11.304
11.951
5,7%
Cardiologia
8.122
8.044
7.871
-2,2%
7.589
7.098
7.396
4,2%
Neurologia
5.229
5.253
6.038
14,9%
2.998
2.995
2.992
-0,1%
Chirurgia Gen.
2.338
2.406
2.801
16,4%
2.169
2.143
2.139
-0,2%
Urologia
6.388
6.995
7.381
5,5%
6.716
6.291
6.348
0,9%
Ginecologia
3.206
3.253
2.854
-12,3%
Ostetricia
2.721
2.965
3.829
29,1%
Endocrin./Diabetologia
8.658
8.817
8.412
Pneumologia
1.053
1.100
1.317
Chir. Plastica
.
.
.
Anestesiologia
1.000
994
988
Gastroenterologia
1.463
1.474
1.669
Oncologia
9.436
8.854
297
246
ai
2.594
2.435
-6,1%
3.015
3.235
3.617
11,8%
-4,6%
17.919
22.016
23.482
6,7%
19,7%
5.452
5.705
5.426
-4,9%
.
860
940
803
-14,6%
-0,6%
499
697
912
30,8%
13,2%
618
672
627
-6,7%
9.072
2,5%
4.071
3.771
3.710
-1,6%
224
-8,9%
314
471
553
17,4%
1.518
1.631
7,4%
197
269
230
-14,5%
za
bi
le
2.797
iliz
Chir. Vascolare
fin
ORL
1.230
Non specificata
38.257
39.732
41.188
3,7%
39.087
36.901
29.607
-19,8%
125.288
130.226
135.401
4,0%
142.364
140.143
136.083
-2,9%
TOTALE
ut
Angiologia
no
n
Per le visite di controllo, tenendo conto del fatto che si tratta di accessi successivi, non si sono elaborati i dati
relativi ai tempi di erogazione. Dalla tabella 94, si evidenzia tuttavia che nel 2014 si è registrato, per l’Azienda
Ospedaliera, una contrazione complessiva di circa 4.000 prestazioni.
C
op
ia
L’Azienda Ospedaliera, anche in relazione ai vincoli legati alla ridotta possibilità di acquisire alcune figure
professionali determinanti, ha diminuito le prenotazioni di visite di controllo a favore dei primi accessi
determinando tuttavia una riduzione della fruibilità di questa particolare tipologia di servizio. In pratica l’A.O.
ha incrementato le prime visite a discapito dei controlli, con un saldo negativo pari a oltre 1.500 visite
specialistiche.
172
Tabella 95 - Prestazioni diagnostiche oggetto di monitoraggio regionale – Gennaio-Novembre 2013-2014
Str. Private
Az. Ospedaliera
Prestazioni diagnostiche
2012
2013
2014
Diff %
13-14
GASTRODUODENOSCOPIA [EGDS]
2.604
2.078
1.706
-17,9%
1.165
EGDS CON BIOPSIA
2.629
2.847
2.910
2,2%
1.916
COLONSCOPIA
3.660
3.581
3.803
6,2%
1.511
786
673
743
10,4%
723
BIOPSIA ENDOSC. INTEST. CRASSO
2012
% oltre soglia
Str.
Az.
Private Osp.
2014
Diff %
13-14
972
991
2,0%
20,6%
7,5%
2.193
2.281
4,0%
13,2%
6,5%
1.710
1.601
-6,4%
25,5%
5,4%
725
776
7,0%
11,7%
8,7%
2013
1.298
1.362
1.383
1,5%
475
558
573
2,7%
29,4%
10,0%
RADIOGRAFIA DEL TORACE
14.933
15.782
16.123
2,2%
7.827
7.820
8.026
2,6%
8,6%
38,4%
RX COLONNA LOMBOSACR.
11.184
11.636
11.036
-5,2%
4.752
4.724
4.406
-6,7%
8,5%
63,3%
RADIOGRAFIA BACINO, ANCA
12.706
12.826
13.056
1,8%
5.914
6.282
RX FEMORE, GINOCCHIO, GAMBA
11.903
11.987
12.276
2,4%
5.110
5.450
ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO
21.945
23.905
23.624
-1,2%
7.393
5.946
ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE
5.165
5.062
4.690
-7,3%
2.005
1.596
ECOGRAFIA ADDOME INFERIORE
1.893
1.911
1.881
-1,6%
578
421
ECOGRAFIA CAPO E COLLO
8.808
9.837
9.639
-2,0%
3.959
3.056
ECOGRAFIA OSTETRICA
6.704
6.653
6.436
-3,3%
6.503
6.819
ECOGRAFIA GINECOLOGICA
1.630
1.604
1.621
1,1%
87
46
712
677
579
-14,5%
5
ECODOPPLERGRAFIA CARDIACA
ECODOPPLER CARD. DOPO
PROVA FIS.
ECODOPPLER TSA
11.166
12.746
13.645
7,1%
7.470
1.837
1.576
649
-58,8%
9.364
10.392
10.970
5,6%
ECODOPPLER ARTI SUP. INF. DISTR.
ECOGRAFIA BILATERALE
MAMMELLA
ECOGRAFIA MONOLAT.
MAMMELLA
MAMMOGRAFIA BILATERALE
13.255
14.307
13.857
-3,1%
16.313
16.559
16.209
565
564
16.515
TAC DEL CAPO
1.966
TAC DEL CAPO CON CONTR.
790
TAC DEL TORACE
855
TAC ADDOME SUP. CON CONTR.
TAC DEL BACINO
-0,6%
12,6%
64,6%
5.123
-13,8%
11,1%
24,4%
1.362
-14,7%
10,0%
4,4%
423
0,5%
23,4%
20,3%
2.709
-11,4%
10,4%
26,1%
7.153
4,9%
17,7%
24,8%
94
104,3%
6,0%
33,3%
1
1
0,0%
10,0%
0,0%
6.918
7.685
11,1%
13,8%
40,9%
.
59,5%
.
ai
fin
67,7%
5.415
3.119
7,0%
5,8%
26,8%
2.069
2.155
4,2%
4,0%
29,5%
-2,1%
3.520
3.669
3.772
2,8%
13,3%
35,5%
510
-9,6%
246
279
287
2,9%
18,2%
36,4%
16.212
15.417
-4,9%
4.287
4.494
4.334
-3,6%
18,5%
59,1%
2.176
2.300
5,7%
651
664
705
6,2%
0,9%
0,0%
756
828
9,5%
398
412
402
-2,4%
2,4%
0,0%
986
1.127
14,3%
261
281
309
10,0%
1,3%
0,0%
3.518
3.841
3.818
-0,6%
1.470
1.581
1.788
13,1%
3,9%
0,0%
672
744
661
-11,2%
67
68
57
-16,2%
2,9%
0,0%
19
31
19
-38,7%
57
49
40
-18,4%
0,0%
50,0%
bi
le
2.915
444
488
534
9,4%
23
40
32
-20,0%
0,5%
0,0%
4.218
4.583
4.664
1,8%
1.890
2.054
2.111
2,8%
3,8%
0,0%
1.681
1.636
1.791
9,5%
299
248
302
21,8%
0,7%
0,0%
142
180
183
1,7%
46
49
77
57,1%
1,6%
0,0%
2.145
2.360
2.485
5,3%
392
396
405
2,3%
2,4%
0,0%
n
TAC ADDOME COMPLETO
TAC ADDOME COMPL. CON
CONTR.
TAC RACHIDE
13,7%
ut
TAC ADDOME INF. CON CONTR.
-2,3%
2.869
za
TAC TORACE CON CONTRASTO
6.137
3.959
iliz
ECOGRAFIA CARDIACA
il
eg
al
i
POLIPECTOMIA ENDOSCOPICA
3.251
3.452
6,2%
933
926
1.062
14,7%
4,4%
3,2%
12.284
12.466
1,5%
1.548
1.367
1.680
22,9%
1,0%
17,1%
943
1.084
1.213
11,9%
458
570
434
-23,9%
5,5%
0,0%
RMN MUSCOLOSCHELETRICA
RMN MUSCOLOSCHEL. CON
CONTR.
RMN ADDOME INF. CON CONTR.
12.979
13.159
12.725
-3,3%
1.427
1.510
1.611
6,7%
1,2%
7,9%
343
320
333
4,1%
237
226
169
-25,2%
11,1%
0,0%
182
267
323
21,0%
163
257
286
11,3%
3,8%
0,0%
ELETTROCARDIOGRAMMA
19.942
22.216
21.863
-1,6%
19.093
19.683
21.072
7,1%
16,7%
34,1%
ECG DA SFORZO
3.998
3.825
3.841
0,4%
2.945
2.678
2.797
4,4%
13,6%
22,5%
ECG DINAMICO
7.152
7.500
7.902
5,4%
2.016
1.967
1.904
-3,2%
12,5%
17,2%
DENSITOMETRIA OSSEA
10.349
9.924
9.852
-0,7%
1.309
1.271
1.346
5,9%
0,2%
0,0%
SPIROMETRIA SEMPLICE
9.283
9.776
10.327
5,6%
3.003
2.835
2.744
-3,2%
9,6%
15,0%
15,1%
C
op
RMN COLONNA CON CONTRASTO
2.993
11.591
ia
no
RMN CERVELLO E T. ENC.
RMN CERVELLO E T. ENC. CON
CONTR.
RMN COLONNA
SPIROMETRIA GLOBALE
799
919
1.161
26,3%
3.111
3.464
3.475
0,3%
41,6%
11.367
11.776
11.657
-1,0%
111
230
453
97,0%
0,2%
0,3%
707
1.097
1.211
10,4%
6.170
5.281
5.442
3,0%
8,4%
17,1%
ESAME DEL FUNDUS OCULI
3.401
4.732
4.697
-0,7%
2.765
2.548
3.123
22,6%
21,8%
49,3%
INTERVENTO DI CATARATTA
6.557
6.154
6.284
2,1%
888
909
745
-18,0%
5,9%
0,0%
296.611
310.842
310.480
-0,1%
ELETTROMIOGRAFIA SEMPLICE
ESAME AUDIOMETRICO TONALE
TOTALE
173
124.005 120.227 122.994
2,3%
Dalla tabella 95, che riporta il trend delle quantità di prestazioni diagnostiche erogate nel periodo Gennaio –
Novembre dal 2012 al 2014, è possibile evidenziare come le strutture private, dopo l’incremento registrato nel
2013, abbiano mantenuto sostanzialmente stabile il numero complessivo delle prestazioni erogate. Si registra,
per alcune prestazioni, una contrazione dell’offerta in parte bilanciata dall’incremento assicurato
dall’Azienda Ospedaliera che complessivamente ha aumentato le prestazioni erogate di oltre 2.500 unità.
L’incremento dell’A.O., che va a compensare la riduzione di visite specialistiche sopra evidenziato, non ha
tuttavia permesso di recuperare in toto la quantità di prestazioni offerte nel 2012.
il
eg
al
i
In conclusione, nonostante le azioni messe in atto dall’ASL per contrastare la complessiva riduzione dell’offerta
di prestazioni con tempi di attesa critici, l’offerta di prestazioni non è ancora in linea con una domanda che
per diversi motivi (invecchiamento della popolazione, maggiore attenzione degli utenti, disponibilità di nuove
tecnologie, ecc.) tende ad aumentare nel corso degli anni.
Nel 2014 le disposizioni regionali hanno permesso all’ASL di dedicare una quota di risorse (3% del budget
complessivo ambulatoriale del privato a contratto) all’acquisto di specifiche prestazioni che sono state
negoziate, attraverso un avviso pubblico, con i diversi erogatori privati coinvolgendo anche tre strutture solo
accreditate.
fin
Nel contratto sottoscritto con l’Azienda Ospedaliera si è invece definita una quota di risorse (2,5% del budget)
la cui erogazione è stata vincolata all’effettuazione di determinate prestazioni selezionate fra quelle più
critiche.
ai
Anche per il 2015, nel rispetto delle indicazioni regionali, l’ASL intende sviluppare una negoziazione che
privilegi l’acquisto e l’erogazione delle prestazioni che presentano problemi di accessibilità.
bi
le
Verrà migliorata ulteriormente l’analisi dell’offerta sul territorio con una individuazione più puntuale delle aree
che mostrano maggiori criticità in termini di tempi di attesa.
za
La quota di risorse disponibile per l’acquisto di queste prestazioni, che per l’anno in corso è stata ulteriormente
incrementata, verrà resa disponibile - come lo scorso anno tramite un avviso pubblico -per le strutture che
saranno in grado di fornire quanto richiesto.
iliz
Inoltre verrà valutata l’opportunità di trasformare gli assetti accreditati delle strutture ambulatoriale
accreditate, al fine di orientare la riorganizzazione dell’offerta verso attività che meglio corrispondono al
bisogno clinico-epidemiologico del territorio. Ciò potrà avvenire con l’attivazione di branche specialistiche
con un’offerta insufficiente a fronte di una contestuale dismissione di altre branche.
no
n
ut
Nel 2015 verrà ulteriormente implementato il progetto di sperimentazione CReG (Cronic Related Group) che
prevede un nuovo approccio ai pazienti cronici con un ruolo determinante del MMG. Questo comporterà per
diversi utenti una modalità diversa di accesso alle prestazioni ambulatoriali e pertanto l’ASL si farà carico di
favorire la creazione di agende dedicate a questa tipologia di utenti.
Sarà altresì incrementata l’attenzione verso l’appropriatezza della prescrizione sia attraverso
l’informazione/formazione di MMG, PdF e Specialisti, sia attraverso i controlli effettuati dal Nucleo Operativo di
Controllo dell’ASL.
C
op
ia
Nella contrattazione sarà posto particolare riguardo anche per gli interventi che rientrano nell’ambito della
chirurgia a bassa complessità e che, pur in assenza della necessità di essere eseguiti in tempi brevi, hanno
raggiunto tempi di attesa che superano spesso i sei mesi.
174
Tabella 96 - Interventi Chirurgia Bassa Intensità (BIC) - Numero e tempo di attesa - 2013, 2014
2013
2014
(stima)
20142013
2013
2014
2013
2014
n.
n.
Diff %
media
gg ta
media
gg ta
95° perc.
gg ta
95° perc.
gg ta
7.558
7.119
-5,8%
65,0
75,0
154
184
Tariffa
Intervento di cataratta
€
Intervento varici arti inf.
€ 1.461
842
863
2,5%
72,6
59,0
338,1
228,6
Circoncisione
€ 1.065
310
304
-1,9%
114,5
124,0
402,4
387,6
Artroscopia ginocchio
€ 2.005
1.797
1.640
-8,7%
31,2
34,0
938
il
eg
al
i
Prestazione
93,1
91
Tariffa
2014
(stima)
n.
n.
2014
A - entro
30 giorni
B - entro
60 giorni
C - entro
180 giorni
D - no
attesa max
bi
le
Intervento
2013
ai
Tabella 97 - Interventi effettuati in regime di ricovero - Numero per classe di priorità - 2013, 2014
fin
Anche se non rientrano nella contrattazione per l’acquisto di prestazioni ambulatoriali, l’ASL intende
sollecitare le Strutture ad una maggiore attenzione verso alcuni interventi eseguiti in regime di ricovero ma
che tuttavia presentano tempi di attesa particolarmente lunghi. Alcuni di questi rientrano tra i ricoveri per i
quali Regione Lombardia ha avviato da tempo un puntuale monitoraggio introducendo, tra l’altro, classi di
priorità da rispettare. In particolare verranno monitorati i ricoveri evidenziati nelle due tabelle sotto riportate.
€
892
302
273
1
33
231
8
Interventi per emorroidi
€
1.202
256
251
32
91
112
16
Interventi per ernia inguinale
€
1.168
762
544
73
225
227
19
Prostatectomia transuretrale
€
2.377
353
370
35
109
119
107
Interventi per protesi anca
€
8.443
548
543
32
263
235
13
2.221
1.981
173
721
924
163
iliz
za
Tonsillectomia / Adenoidectomia
Totale
2014
(stima)
2013
2014
(stima)
2013
2014
(stima)
n.
n.
media
gg ta
media
gg ta
95° perc.
ta gg
95° perc.
ta gg
Tonsillectomia / Adenoidectomia
246
231
230,1
239,1
423
383,3
Interventi per emorroidi
135
112
110,9
115,9
392,2
415,9
Interventi per ernia inguinale
433
227
68,1
72,1
184
138
Prostatectomia transuretrale
160
119
91,4
152,4
288,1
489
Interventi per protesi anca
278
235
112,1
107,2
256
267,5
Totale
1252
924
n
2013
ia
ut
Tabella 98 - Interventi effettuati in regime di ricovero – Numero e T.A. - 2013, 2014
C
op
no
Intervento
* Classe di priorità C = Ricovero da effettuare entro 180 giorni, per i casi clinici che presentano minimo dolore, disfunzioni o disabilità e non
manifestano la tendenza ad aggravarsi
Come si evidenzia da quest’ultima tabella il tempo di attesa per questi ricoveri, che già risulta
abbondantemente sopra i 180 giorni previsti, tende ad aumentare superando in alcuni casi l’anno. Dal
confronto con le strutture coinvolte si auspica possano emergere soluzioni atte a riportare i tempi di attesa
entro limiti accettabili.
175
Scarica

53-A - ASL Como