28 marzo 2008 Gli Accordi di Programma per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap Riflessioni sull’attuazione operativa un anno dopo la sottoscrizione Elaborazione dati del MONITORAGGIO promosso dal GLIP nel settembre 2007 Risposte al monitoraggio totale scuole statali : 78 totale scuole statali che hanno risposto : 40 80 70 60 50 40 totale paritarie che hanno risposto : 4 30 20 10 0 1 2 3 Priorità segnalate formazione Progetto di vita dell’alunno disabile Personale scolastico Centri Territoriali Risorse e Servizi Gruppi di lavoro per l’integrazione Competenze e funzione di soggetti istituzionali Priorità formazione 30 25 20 15 10 5 0 Istituzionale Interistituzionale Altro Modulistica DF PDF e PEI : interessi proritari Altro Caratteristiche nuovo modello DF Uso funzionale modulistica Contenuti sezioni PDF e PEI Soggetti modi e tempi per compilazione PDF e PEI Progetti in atto e buone prassi esibite 25 20 15 10 5 0 Progetti in atto Buone prassi Osservazioni e commenti Buone prassi segnalate dalle scuole del Distretto di Como I.C. COMO BORGHI: serate a tema per promuovere la cultura dell’integrazione I.C. TAVERNERIO: “Accorciamo le distanze”: integrazione tra scuola comune e Istituto Villa S. Maria I.C. COMO REBBIO: “Scuola Potenziata” per l’inclusione di disabili gravissimi nelle classi normali della scuola primaria D.D. COMO 2: “Sezione Scuola Infanzia Potenziata” per l’inserimento dei gravissimi I.C. COMO LAGO: Vademecum per l’integrazione; Progetto Accoglienza per gli alunni in passaggio tra i vari ordini di scuola ISTITUTO SAN CARPOFORO: “Il gaudiometro”, creazione di situazioni positive per migliorare l’autostima degli alunni Criticità evidenziate dalle scuole del Distretto di Como In alcuni casi, assegnazione insufficiente di ore di assistenza educativa da parte dei Comuni e poca chiarezza sul ruolo dell’assistente educatore Mancanza del trasporto assistito da parte di alcuni comuni Difficoltà di coordinamento con l’UONPIA Difficoltà di rapporto con LA NOSTRA FAMIGLIA, in particolare in seguito alla mancanza della figura della Psicopedagogista Rispetto alla modulistica, si lamenta che la D.F. è troppo sintetica e dà scarse informazioni DAI QUESTIONARI COMPILATI SI RIVELA POCA CHIAREZZA RISPETTO AI COMPITI DELL’ASL, O MEGLIO UNA CONFUSIONE DI RUOLI TRA ASL E UONPIA: 3 scuole dichiarano di compilare PEI e PDF con l’ASL. All’interno degli Istituti il lavoro del GLH non sempre trova riscontro in sede di Collegio Docenti e Consiglio di Istituto. DATI FORNITI DALL’UFFICIO DI PIANO DI COMO (hanno aderito al Monitoraggio 2 Uffici di Piano su 8) CONDIVISIONE della necessità di una formazione interistituzionale POSITIVITA’ del raccordo operativo in atto tra l’Ufficio di Piano e le scuole del Distretto di Como CRITICITA’: carenza di risorse economiche disponibili,difficoltà nella definizione del ruolo dell’assistente educatore,difficoltà nel mantenere il raccordo con l’UONPIA di Como, mancanza di una prevenzione generale nel campo della disabilità da parte dell’ASL, necessità di un raccordo con l’Amministrazione Provinciale per integrare gli interventi in caso di disabilità plurime. SUGGERIMENTI: garantire almeno un incontro collegiale di raccordo tra tutti gli operatori coinvolti per ciascun alunno disabile Piano Nazionale di Formazione per l’integrazione dei disabili (C.M. 1536 del 28.09.07) “I CARE: Imparare, Comunicare, Agire in una Rete Educativa) Inizia da un’ autoanalisi: siamo una scuola inclusiva? (es: predisponiamo attività di conoscenza dell’handicap rivolte ai genitori e/o ai compagni e percorsi specifici per migliorare le relazioni? La nostra scuola viene coinvolta nell’elaborazione dei Piani di zona? Conosciamo e utilizziamo l’I.C.F.? (il modello Internazionale per la Classificazione del Funzionamento della disabilità e della salute recentemente pubblicato dall’O.M.S.). E’ attuata l’intercambiabilità dei ruoli tra docente curricolare (che si occupa anche del disabile) e docente di sostegno (che ha la responsabilità della classe a tutti gli effetti)? Verso una scuola inclusiva R. Medeghini: “L’educazione inclusiva è uno sfondo adeguato per le abilità differenti” Oggi non esiste più la classe: esistono le “C.A.D.” (classi ad abilità differenziate) dove il docente si trova spesso a dover programmare non uno ma 4 o 5 curricula diversi. Tutto ciò comporta non tanto un moltiplicarsi di progetti, bensì una scelta etica a monte che ispiri uno stile “inclusivo” in tutti gli operatori scolastici.