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La festa dell’ASL
Il dono
della voce
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Carta
Regionale
dei Servizi
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11
Dicembre 20
NOTIZIARIO D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA
SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI COMO
Direttore: Roberto Antinozzi
Responsabile: Giordano Besana
Comitato Editoriale: Daniela Bianchi, Antonino Bonaffini,
Salvatore Tagliata, Achille Bonzanigo, Paola Giossi,
Giuseppe Ielmini, Anna Sannino, Roberto Tettamanti
Supplemento di INFORMASL
periodico dell’Azienda Sanitaria Locale
della Provincia di Como
Reg. Trib. di Como n. 23/99 del 16/12/1999
Anno X, n. 2
Dicembre 2008
Contatti: [email protected]
www.asl.como.it
Grafica e impaginazione: S.E.A. Como
Stampa: JMD Como
3
4
6
9
11
13
Anche i
gatti son
sicuri
Il dono
della voce
Pranzare
a scuola...
Carta
Regionale
dei Servizi
Sicurezza:
nuovo
Testo Unico
Sì, sciare!
Passione
per il
meteo
Immigrati
e sanità
Il club
alcolisti in
trattamento
40
42
Pozzoni
al canile
Il consultorio
familiare
SOMMARIO
15
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36
38
La festa
dell’ASL
4
A 4 ZAMPE
Anche i gatti
sono più sicuri!
Gatti randagi
G
“
Un più agevole ed
efficace controllo
sanitario delle
colonie feline
Gatti randagi: l’attività di vigilanza
da parte dei Servizi veterinari è
stata recentemente incrementata. Il
controllo sulle nascite, il monitoraggio del numero di animali nelle
colonie, la prevenzione degli aspetti igienico-sanitari che favoriscono
la diffusione all’uomo di malattie
sono oggi attività maggiormente
estese, grazie ad un Protocollo d’intesa tra l’Azienda Sanitaria Locale
della Provincia di Como e l’Ordine
dei Medici Veterinari delle Province
di Como e Lecco. Non solo, è
aumentata anche la disponibilità
per la sterilizzazione dei gatti randagi presenti nelle colonie feline,
che va ad integrare l’attività
già rilevante dei Medici
veterinari dell’ASL. È
infatti anche previsto,
per la sterilizzazioni dei
gatti randagi, l’intervento dei Medici veterinari liberi professionisti che hanno aderito
all’accordo, presso i loro
ambulatori veterinari.
Per i compensi di questi
professionisti l’ASL mette a disposizione una
somma derivante dalla
specifica quota dei
fondi funzione assegnati dalla
Regione al Dipartimento di Prevenzione Veterinario.
Sarà l’ASL che interpellerà i Medici
veterinari accreditati, solo per gatti
provenienti da colonie riconosciute
dalle amministrazioni comunali o
dall’ASL stessa. In pratica, le
Associazioni protezionistiche o le
referenti - le cosiddette “gattare”delle singole colonie dovranno indicare al Servizio di Sanità Animale
dell’ASL le colonie dalle quali è
opportuno prelevare i gatti ed il
numero degli animali da sottoporre
a sterilizzazione.
Per un più agevole ed efficace controllo sanitario delle colonie è prevista I’identificazione, mediante
microchip, dei gatti sterilizzati prima del loro rilascio nell’ ambiente
di provenienza .
Un incremento del servizio, quindi, nell’ottica del contenimento
delle colonie feline sia per assicurare una migliore qualità di vita
agli animali stessi che per monitorare e prevenire con maggior efficacia le malattie trasmissibili agli
animali ed all’uomo.
Dott. Claudio Fraquelli
Servizio Sanità Animale
IO, AMICA DEI GATTI
di animali schivi e diffidenti
non abituati al contatto
umano. Poi, dopo l’intervento
di sterilizzazione, ci
occupiamo della degenza
post-operatoria: alla fine, i
nostri amici sono reimmessi
nelle loro colonie di
appartenenza, come del
resto previsto dalla legge.
Un appello: chiunque sia a
conoscenza della presenza
di uno o più gatti randagi
ne segnali la presenza
all’ASL: è il primo
passo per aiutare
questi animali.
Federica
5
A 4 ZAMPE
Ormai sono otto anni che
sono in campo per loro.
Non mi spaventano levatacce,
o appostamenti notturni.
Riesco, prima o poi, ad
entrare in “sintonia”. Loro, i
gatti, alla fine capiscono che
non voglio entrare nella loro
vita, a volte scomoda, ma pur
sempre libera. Voglio solo
aiutarli a stare meglio, in
libertà. Capita che per
qualcuno di loro ci sia anche
l’esigenza di “accasarsi” .
Allora intervengo io: alla fine
creo un rapporto, un’unione,
spero indissolubile, tra un
umano e un felino. Il più delle
volte ci riesco, ma tanti
restano sulla strada. Il
randagismo rimane purtroppo
un fenomeno di dimensioni
molto vaste. Ogni quartiere,
ogni viuzza, ospita quasi
sempre dei gatti randagi che
tendono a riunirsi in vere e
proprie colonie formate da un
numero più o meno elevato di
soggetti. Numerosi sono nel
comasco i volontari che come
me e si occupano di sfamare
questi animali. Ma l’unico
vero modo per limitarne la
crescita esponenziale è quello
di controllare il numero delle
nascite: la sterilizzazione
viene effettuata dall’ASL, ma
il nostro lavoro di volontari è
importante. Per prima cosa,
ci occupiamo della cattura
dei felini, lavoro non semplice
considerando che si parla
voce
VOLONTARIATO
6
Il dono della
VOLONTARI DONATORI DI VOCE
PER IL CENTRO INTERNAZIONALE DEL LIBRO
PARLATO ONLUS DI FELTRE
S
Sembrerà strano parlare di questo Centro nel notiziario della
ASL, ma va subito specificato che
il Centro Internazionale del Libro
Parlato ONLUS di Feltre, pur
avendo sede fuori dalla nostra
regione, opera per tutto il territorio nazionale. Nato 25 anni fa per
volontà del maestro Gualtiero
Munerol e di un gruppo di persone che assieme a lui hanno fortemente creduto in questa iniziativa, ha come finalità quella di aiutare tutte le persone che non
possono leggere in modo auto-
nomo ad accostarsi allo studio e
alla lettura. Offre quindi un aiuto
concreto, ad esempio, per un
ciclo di studi - in alcuni casi fino
alla laurea - oppure nell’ascolto
della lettura di un libro, per diletto o per rendere meno vuote le
proprie giornate.
Al Centro si rivolgono dunque
non vedenti, ipovedenti, dislessici, anziani, ammalati e disabili
motori. In particolare vengono
effettuate registrazioni di audiolibri di studio o di svago e riviste
in CD mp3, trascrizioni in Braille
telematici, l’invio del materiale
avviene per posta ed i costi
sono a carico del Centro. Una
volta all’anno ci troviamo tutti
a Feltre per una tre-giorni di
convegno-lavoro-festa:
un’occasione per incontrare
altri donatori provenienti da
tutta Italia e conoscere gli
operatori di Feltre.
Il mio sogno: costituire un
gruppo di lettori nella
provincia di Como e poter
organizzare alcune iniziative
sul territorio.
Per questo lancio un appello
a quanti leggeranno queste
parole: amate la lettura e
desiderate fare qualcosa di
concreto per gli altri?
Il Centro Internazionale del
Libro parlato vi aspetta!
[email protected]
di testi scolastici nelle più diffuse
lingue, realizzazione di testi in
formato elettronico o anche con
caratteri ingranditi, riproduzioni
in rilievo di immagini, grafici,
tabelle e diagrammi, bassorilievi
tattili in resina di significative
opere pittoriche corredati da una
guida illustrativa e da una guida
vocale per non vedenti.
Il Centro può anche sottoscrivere
convenzioni con Enti, università,
biblioteche,
amministrazioni
comunali, scuole di ogni ordine e
grado, case di riposo, ASL, istituti
specializzati nell’assistenza ai
disabili.
È per la realizzazione degli audiolibri che il Centro si avvale del-
l’aiuto dei volontari, di cui c’è
molto bisogno visto il numero
sempre più elevato di richieste di
letture di opere che ci pervengono da parte dei nostri utenti. I
Donatori di Voce sono attualmente circa 200, di tutte le regioni:
mettono a disposizione parte del
loro tempo libero per la registrazione delle opere, direttamente
dalla propria abitazione, privilegiando argomenti da loro prescelti in base alla formazione
scolastica o professionale, oppure per propensione personale.
Per diventare donatori è necessario avere una voce che non sia
sgradevole all’ascolto, avere una
lettura chiara, espressiva e supe-
7
VOLONTARIATO
MI PRESENTO
Sono Maria Cristina Solazzi,
da alcuni anni donatrice di
voce per il Centro di Feltre.
Ho appreso della possibilità
di poter fare questo tipo di
volontariato, poco
conosciuto, come aiuto
concreto per non vedenti, da
una trasmissione radiofonica.
Amo la lettura: dopo averci
riflettuto un po’, ho deciso di
affrontare questa impresa e di
mettere a disposizione degli
altri questa mia passione: non
sono mancate le
soddisfazioni. Questo tipo di
volontariato, a differenza di
altri, si svolge in assoluta
autonomia organizzando il
proprio tempo libero come
meglio si crede: i contatti con
il Centro sono telefonici o
I libri parlati
si rivolgono
a non vedenti,
ipovedenti,
dislessici,
anziani,
ammalati e
disabili motori
“
VOLONTARIATO
8
rare un provino che consiste
nella registrazione di circa
2-3 minuti di parlato da
inviare al Centro in formato mp3: gli operatori
addetti valuteranno sia
la qualità tecnica sia
quella di lettura.
Può capitare di non
riuscire a superare il
provino al primo tentativo;
nessuna
paura: se ciò che lo
rende non idoneo è
correggibile lo si può rifare, fino
ad ottenere i parametri necessari
per una buona registrazione.
Come detto sopra, le letture
avvengono in casa propria e per
poterle effettuare bisogna possedere un computer ed una cuffiamicrofono di buona qualità; il
programma di registrazione,
anche per il provino, viene fornito dal centro.
Per saperne di più consultare:
www.libroparlato.org
M
“Mangiar sano per crescere
bene”: l’opuscolo che l’ASL ha
pubblicato qualche tempo fa indica il menù scolastico “tipo” per i
30.000 bambini e ragazzi che
pranzano nelle mense delle scuole
della provincia di Como. Rivolto al
personale di mensa, alle famiglie,
agli alunni ed agli educatori, contiene i principi e le linee guida per
una corretta alimentazione e sano
stile di vita sia a scuola che a
casa. In occasione della distribuzione del libretto è stata attivato
un indirizzo di posta elettronica:
[email protected], cui
chiunque si può rivolgere per
qualsiasi problema legato all’alimentazione.
Alla redazione ha provveduto
l’equipe nutrizionale di un servizio
dell’ASL: il SIAN ( Servizio d’Igiene
degli Alimenti e della Nutrizione)
che tutela i consumatori sotto
tutti gli aspetti, avvalendosi della
collaborazione di medici, biologi,
tecnologi alimentari, tecnici della
prevenzione, dietiste, assistenti
sanitarie e infermiere professionali. Un’equipe multidisciplinare che
cura uno per uno tutte le problematiche della ristorazione collettiva scolastica: obiettivo, la tutela
della salute dei ragazzi.
L’ igiene è il primo dei parametri
considerati: le strutture sono
periodicamente sottoposte a controlli, con verifica delle procedure
di conduzione dell’intero ciclo di
lavorazione e somministrazione
degli alimenti. Vengono effettuati
campionamenti ed analisi dei cibi
in quanto la sicurezza è requisito
primario, essenziale alla qualità.
Aspetto non meno
importante è la cura
delle tabelle dietetiche per le mense scolastiche, nelle scuole
pubbliche o non pubbliche che ne fanno
richiesta.
Vengono
valutati gli aspetti qualitativi nutrizionali dei
pasti e apportate limitazioni per le diete speciali, quelle cioè per ragazzi
con allergie ed intolleranze alimentari, rispettando le frequenze
dei nutrienti e i principi di un
menù bilanciato.
Ci sono quindi novità nei recenti
menù proposti. Un’indagine svolta dall’ASL nel 2002, che ha interessato circa 400 mense scolastiche della provincia di Como,
9
ALIMENTAZIONE
Pranzare
a
scuola
:
l’ASL interviene
ALIMENTAZIONE
10
Gli opuscoli
con i menù
tipo, i consigli
nutrizionali, i dati
di sorveglianza
nutrizionali
e le procedure
e la modulistica
per le diete
speciali sono
disponibili sul sito
Internet dell’Asl
www.asl.como.it
aveva evidenziato il generale
rispetto del menù stabilito, con
porzioni dei piatti adeguate o talvolta eccessive e con gradimento
soddisfacente per primi piatti,
frutta e secondi di carni, uova e
formaggi. Un po’ meno graditi
erano risultati i secondi a base di
pesce e la verdura. Questi presupposti hanno determinato l’elaborazione del nuovo menù “tipo”,
con gli aggiustamenti indispensabili per diminuire gli scarti ed
incrementare la varietà di tutti i
nutrienti della dieta, grazie anche
all’aiuto di cuochi, genitori ed
educatori.
Ma non è tutto. Il SIAN si occupa
anche di quello che in termini tecnici si chiama “sorveglianza nutrizionale”, cioè la raccolta di dati
sui consumi alimentari, sullo stato
di nutrizione e sull’attività fisica
della popolazione. Ciò permette di
conoscere la prevalenza dell’obesità e del sovrappeso, le abitudini
alimentari e gli stili di vita: una
fotografia precisa, periodicamente
aggiornata, indispensabile per
interventi mirati di prevenzione.
Qualche dato significativo: nel
2006, in un gruppo di 883 bambini nati nel 1996 ha riscontrato il
27% di soggetti sovrappeso e il
10% di obesi. Dati che fanno pensare dal momento che l’incidenza
delle malattie cronico degenerative, quali ipertensione arteriosa,
diabete, osteoporosi, patologie
cardio-vascolari, tumori, che rappresentano la quasi totalità delle
cause di morte, sono in gran parte
legate alla sedentarietà e ad una
scorretta alimentazione.
Dott. Marco Larghi
Servizio d’Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
Carta Regionale
dei Servizi:
con il consenso, vale di più!
“Ha portato gli esami dei mesi precedenti?” A volte, a questa domanda del Medico curante, seguono
una serie di imbarazzate giustificazioni che si concludono invariabilmente con l’invito: “La prossima
volta si ricordi, altrimenti, come
posso sapere se la cura ha fatto
effetto…”. Ma da oggi la situazione è destinata a cambiare.
Ricoveri, visite specialistiche, esami,
eventi di Pronto Soccorso: i dati
sanitari di ciascuno di noi sono ora
disponibili in un database elettronico. Ogni medico e operatore sociosanitario autorizzato inserisce
infatti in un “fascicolo sanitario
elettronico” le informazioni di sua
competenza, potendo nel contempo consultare quelle già contenute.
È però necessario dare un esplicito
consenso affinché questi dati possano essere consultati, ovviamente
solo da medici o da personale sanitario. Un esempio: il medico curante potrà vedere i dati sanitari di
chi ha espresso il consenso, relativi
a esami, ricoveri o visite effettuate
in strutture sanitarie pubbliche e
private della Lombardia, collegate
alla rete Sistema Informativo SocioSanitario. Un quadro preciso e
aggiornato della situazione clinica
del paziente, quindi, che consente
una migliore definizione diagnostica e terapeutica.
Il consenso per il trattamento dei
propri dati non è obbligatorio, ma
ne è evidente l’utilità. Sfruttiamo
questa opportunità, veramente
innovativa, che si pone nell’ottica
di un modello di sanità
avanzata.
Dare il consenso è semplice;
è possibile farlo:
- recandosi presso i
Distretti dell’ASL (sportelli di Scelta e Revoca)
con la propria carta
CRS e un documento
di identità;
- direttamente dal PC di
casa: occorre però
installare sul PC un lettore di smart-card in vendita
nelle edicole;
- a breve sarà possibile esprimere il consenso anche nelle
Farmacie.
È necessario, prima di
dare il consenso, leggere l’informativa sul
trattamento dei dati
sanitari, disponibile presso
i punti di gestione del
Consenso.
SERVIZI
H
11
SERVIZI
12
Quadro
preciso e
aggiornato
Consente
una migliore
definizione
diagnostica e
terapeutica
CHE COS’È
La CRS è la tua carta
intelligente dalle molteplici
funzioni. È infatti una smart
card, cioè una tessera
elettronica contenente una
chiave privata che garantisce
il riconoscimento della tua
identità e al contempo tutela
la tua privacy. È valida come:
Tessera Sanitaria Nazionale
perché sostituisce il tesserino
sanitario cartaceo;
Tessera Europea di
Assicurazione Malattia
perchè sostituisce il modello
E-111 e garantisce
l’assistenza sanitaria
nell’Unione Europea e in
Norvegia, Islanda,
Liechtenstein e Svizzera,
secondo le normative dei
singoli paesi;
Tesserino del Codice Fiscale;
Carta Nazionale dei Servizi
perché è stata creata
secondo gli standard tecnici
internazionali previsti per le
smart card e per questo
consente l’accesso ai servizi
on line che richiedono
un’identificazione.
La CRS è gratuita ed è stata
spedita a casa a tutti i
cittadini iscritti alle ASL della
Lombardia.
Per usufruire dei servizi on
line delle Pubbliche
Amministrazioni è invece
indispensabile essere in
possesso del codice PIN che
puoi richiedere, per un
rilascio immediato, presso gli
sportelli di Scelta e Revoca
della tua ASL.
Se dai il consenso al
trattamento dei tuoi dati, con
la CRS puoi sfruttare appieno
il potenziale dei servizi offerti
dal Sistema Informativo
Socio-Sanitario lombardo,
rendendo immediatamente
visibili i tuoi dati clinici e
sanitari al tuo medico di
famiglia o ai medici che ti
hanno in cura.
B
Ben cinquecento iscritti, l’Aula
Magna del Politecnico stracolma:
la Giornata della Sicurezza sul
Lavoro 2008, giunta alla nona
edizione, ha registrato il tutto
esaurito. Il 30 ottobre all’incontro, promosso dalla ASL della
Provincia di Como in collaborazione con altri Enti istituzionali
locali (INAIL, Vigili del Fuoco,
Direzione provinciale del Lavoro,
Prefettura) e con Associazioni
imprenditoriali e dei lavoratori,
erano presenti tutte le categorie
interessate: imprenditori, consulenti, lavoratori, medici, che quest’anno, con l’entrata in vigore
della nuova normativa - il
Decreto Legislativo 81 del 2008 o
Testo Unico sulla sicurezza sul
lavoro - hanno potuto confrontarsi e chiarire i particolari aspetti di
questo importante strumento.
Il nuovo Testo Unico è complesso,
riunisce e aggiorna le norme precedenti in materia (la ben nota
Legge 626 è stata abrogata): gli
aspetti principali di questa normativa sono stati
affrontati da esperti che
hanno spiegato, in particolare, quanto gravi
siano oggi diventati i
reati legati alle violazioni
alle norme sulla sicurezza sul lavoro e quanto sia
doveroso affrontare con serietà lo
studio dei rischi ed il loro conseguente contenimento. Da questa
corretta applicazione delle norme
dipende la salute e spesso la
sopravvivenza di migliaia
di lavoratori ogni anno.
13
SICUREZZA
Sicurezza:
nuovo Testo Unico
in primo
piano
SICUREZZA
14
IN
PROVINCIA DI COMO:
IN ITALIA, OGNI ANNO:
Tyssen Krupp, Liceo di Rivoli anche le scuole sono luoghi di
lavoro - sono solo alcuni esempi:
troppo spesso si verificano eventi
tragici, il più delle volte prevedibili e prevenibili .
Dalla cronica indifferenza verso il
problema si passa periodicamente, in occasione di eventi tragici di
grande risonanza mediatica, ad
un interesse molto alto. La morte
sul lavoro suscita una emozione
particolare, legata alla sacralità
da sempre attribuita alle attività
lavorative. Ma chi se ne occupa
sa che la prevenzione paga solo
se applicata con competenza,
serietà e continuità.
Le Giornate della Sicurezza continueranno a rappresentare un contributo conoscitivo e di riflessione
per tutti i soggetti interessati.
la realtà lavorativa:
gli infortuni sul lavoro:
circa 40.000 unità lavorative
circa 180.000 addetti
circa 9.000/anno
Morti sul lavoro:
Morti per malattie professionali:
Feriti per infortuni sul lavoro:
circa 1.200
circa 3.000
circa 1 milione
Dott. Lamberto Settimi
U.O. Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di lavoro
la festa dellí
la festa dell’
… Al fine di riprendere
serenamente
e costruttivamente
un cammino e un dialogo …
Q
Questa è la vera ragione per cui oggi ci troviamo qui!
Della precedente esperienza - che meritava di essere vissuta
comunque - non conservo alcun rimpianto.
Sono convinto che la vita è fatta di percorsi … e che … l’arrivo è
spesso l’occasione per una nuova partenza, ed è per tale motivo che,
da possibili nuove esperienze e da eventuali nuove avventure,
bisogna saper cogliere l’occasione e l’opportunità per rinnovarsi, per
trovare nuovi impulsi, nuovi stimoli e nuove motivazioni.
Ovviamente mi manca la familiarità di un luogo in cui ho vissuto tutti i
giorni per tanti anni e l’amicizia di tante persone - che il tempo e
l’esperienza hanno selezionato o che forse si sono selezionate da sole
- con le quali ho condiviso momenti esaltanti ma anche istanti di una
qualche difficoltà e di un qualche imbarazzo.
A questa carenza, però, posso facilmente ovviare in quanto quei
luoghi posso ancora vederli e quelle persone posso ancora
frequentarle.
Non mi trovo affatto, quindi, nella situazione del Generale Garibaldi mi scuso con l’Eroe dei Due Mondi per l’irriguardoso paragone - che,
prima di ritirarsi a Caprera e nell’atto di uscire per sempre dal
Parlamento del neocostituito Regno d’Italia, rendeva pubblico il suo
pensiero scrivendo … Tutt’altra Italia io sognavo. Non questa,
miserabile all’interno e vilipesa all’estero...
Guardo, infatti, al futuro con immutato e inguaribile ottimismo!
Ciò che mi mancava - e con oggi questa lacuna viene colmata - era
l’incontro periodico con la mia Comunità, la sensazione di potere con il mio personale consueto spirito di servizio - condividere i
progetti, prendendo spunto anche dalle diverse e multiformi esperienze
da qualsiasi parte provenienti, attraverso un colloquio continuo,
cordiale, improntato sempre alla massima collaborazione.
Mi è sempre piaciuto, infatti, sentire l’odore dell’ambiente che mi
circonda … e il tempo e l’esperienza mi hanno affinato questo istinto
innato, che poi altro non è che riuscire a capire per tempo - magari in
anticipo - quali siano le attese, le speranze, le illusioni … per poi
mettersi a lavorare … insieme.
D’altra parte - i miei trascorsi me ne rendono ragione - ho da sempre
creduto, contrariamente ad altre scuole di pensiero, che, operando nel
proprio territorio - ove si vive tutti i giorni - e tra la propria Gente quella che si incontra tutti i giorni, nella condivisione, anche, delle
quotidianità comuni a ciascuno di noi - ci si possa esprimere
costantemente al massimo, nell’ambito di un progressivo
accrescimento e di una valorizzazione continua della propria
professionalità.
… Ed ora, con il Vostro permesso, riprendiamo serenamente e
costruttivamente quel cammino e quel dialogo!
Per esaudire questo desiderio, ho dovuto letteralmente inventare una
sorta di Festa della ASL, una Festa - noi non abbiamo Santi che ci
proteggono, motivo per cui Ne abbiamo preso Uno in prestito,
ricordandoLo anche con la poesia che ci porta alla memoria tanti
la festa dell’
ricordi, sepolti ormai dal tempo, di un’infanzia sempre più lontana che vuole essere il momento dell’incontro con la mia Comunità e che,
a mio avviso, deve poter proseguire nel tempo.
Quest’anno, l’occasione è la Festa di S. Martino.
Una Festa che torna a ripetersi dopo lontane o più recenti esperienze
(La festa della luna calante sulla collina ideata da Vittorio Chianese e
L’estate del S. Martino di Iubilantes - Ortofloricola Comense - Luoghi
non comuni - Nèp).
Un’opportunità che ha preso le mosse dalla volontà di esaudire il
desiderio di Padre Felice di tornare pienamente in possesso non solo
della Sua Chiesa - quella Chiesa della B. V. Assunta in cui ha
celebrato per tanti anni - ma forse anche dei luoghi in cui ha
condiviso le miserie umane di tanti, forse troppi, internati in Ospedale
Psichiatrico.
Il desiderio di Padre Felice, in tutti questi anni, è stato sempre espresso
con cortesia, con discrezione e con garbo, quasi in silenzio ma, con
quel tipo di … silenzio … che, come dal Laboratorio del Bosco delle
Parole Dimenticate, … è un modo di fare rumore.
Era un suo modo per tentare di ridare per quanto possibile vita e
dignità a tutti Coloro ai quali, come scrive Mauro Fogliaresi, …
Nessuna poesia avrebbe mai potuto ridare il senso di tanti abbracci
mancati, di ambigui ricoveri in odore di miseria, di lettere che ancora
aspettavano una partenza … all’insaputa del mittente mai spedite …
… Storie di traditi e tradimenti. … … Aspettando un’immensa carta
assorbente di un qualunque, fosse anche l’ultimo, Dio.
Anche se il desiderio è quello di ripeterla in questo giorno, ogni anno,
non desidero, però, che quest’incontro si confonda con la Festa di S.
Martino.
Non è e non vuole essere solo questo!
È e deve essere, invece, il momento dei
consuntivi, per quella che è stata l’attività di un
anno, ed una sorta di preventivo e di
progettazione per quanto, sul territorio, possa
essere attivato nel prossimo futuro.
E tutto ciò - nei limiti ovviamente del reso possibile
dalle regole che tutti dobbiamo rispettare - voglio
condividerlo con Voi, con chi Vi rappresenta, così
come stiamo facendo, ad esempio, con i diversi
tavoli aperti, su vari argomenti estremamente
coinvolgenti e di impressionante attualità, da S. E.
il Prefetto.
In verità, devo dire che S. E. il Prefetto è stato il primo a decriptare il
messaggio che già dai primi giorni del mio nuovo insediamento - e
comunque non appena se ne presentava l’occasione - stavo
lanciando.
Chi mi ha preceduto, infatti, ha saputo costruire - e non è stato da
poco - un’immagine molto positiva della ASL, ha saputo darle una
visibilità ragguardevole, sia con iniziative proprie che attraverso il
patrocinio, su temi diversi, a moltissime manifestazioni.
Tutto ciò mi ha fatto trovare, in eredità, un ambiente estremamente
motivato e voglioso di mettere in mostra quanto più possibile le
capacità e le professionalità
presenti ed è per questo che ora,
a mio avviso, bisogna fare il salto
di qualità, dovendo essere la
ASL, nell’ambito delle proprie
innumerevoli competenze, il
motore ed il punto principale di
riferimento e di collegamento di
tante iniziative, non solo, quindi, il
patrocinatore di eventi da altri
costruiti pur con le più lodevoli
intenzioni.
Ci stiamo attrezzando per farlo,
certamente nell’alveo di un
rapporto di collaborazione leale non prevaricante ma neanche
subalterno - con le Istituzioni, gli Enti Locali e la Comunità nelle Sue
diverse espressioni, nel rispetto delle reciproche peculiarità e
competenze.
Passando ai bilanci, in questo primo anno di attività, oltre ad essermi
calato in una realtà ben diversa da quella cui ero abituato,
provvedendo - i lavori sono ancora in corso! - a personalizzare il già
buono impianto organizzativo, con i più stretti Collaboratori, abbiamo
costruito e pianificato quel percorso che vedrà migliorare ed ampliare
alcune attività territoriali - ad esempio quella relativa all’Assistenza
Domiciliare Integrata - in perfetta sintonia ed accordo con la
Conferenza dei Sindaci, il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci,
le Assemblee Distrettuali, gli Uffici dei Piani di Zona.
Ho scoperto, in questo primo periodo di attività, un aspetto della
sanità che non conoscevo direttamente - anche se occasionalmente
capitava di doversene occupare - e che trovo assai congeniale alla
la festa dell’
mia cultura e al mio modo d’essere: quello relativo agli aspetti sociosanitari, con particolare riferimento al mondo della cronicità, dei
disabili, dei terminali e dell’emarginazione, un mondo che va
protetto e curato altrettanto bene quanto quello più strettamente
sanitario.
In tal senso, auspico, inoltre, la prosecuzione di un rapporto di
collaborazione sempre più stretto e partecipato con il Volontariato, in
tutte le sue forme ed espressioni, che del territorio non è solo risorsa
insostituibile ma anche attendibile indicatore di un bisogno e
autorevole richiamo al quale dover prestare sempre attenzione ed
ascolto.
Stiamo lavorando molto, inoltre, in termini di prevenzione della
salute, di educazione sanitaria, di sicurezza sul lavoro ma anche c’è anche questo tra i nostri compiti! - in termini di controllo.
Un’attività di controllo - tanto per citarne alcune - che spazia dai
luoghi di lavoro ai prodotti destinati al consumo
umano, dalla verifica del rispetto delle regole negli
esercizi pubblici ai requisiti di appropriatezza strutturali e funzionali - delle strutture sanitarie e delle
case di riposo.
Il mio sogno però, quello per il quale ho sentito di
dover lavorare già all’indomani dell’insediamento in
ASL, è il tentare di costruire una rete territoriale solida,
una rete in cui tutti gli attori possano ritrovarsi
pienamente coinvolti.
Non solo, quindi, le strutture erogatrici ma anche - e
in questo momento forse soprattutto - i medici di
medicina generale ed i pediatri di libera scelta che,
del territorio, devono tornare ad essere i maggiori interpreti ed i
migliori protagonisti.
Da un osservatorio privilegiato quale è stato l’Ospedale, infatti,
erano ben evidenti le debolezze del territorio così come, dall’attuale
posizione, altrettanto chiaramente emerge la carenza di integrazione
delle strutture erogatrici con il territorio.
Credo, pertanto, che si possa contribuire a fare una buona sanità
anche da tavoli molto più organizzativi e molto meno operativi.
È una sfida … ma avendovi ritrovati mi sento di poterla raccogliere!
Dott. Roberto Antinozzi
Direttore Generale dell’ASL della Provincia di Como
Il BORGO
I
DI
S. MARTINO
a Como
Il borgo di S. Martino deve la propria denominazione alla chiesa,
posta sulla via Briantea, che già nel 1209 aveva annesso un ospedale
degli Umiliati, dipendenti dal Capitolo della Cattedrale.
Questa chiesa, situata nella pieve di Zezio e intitolata a S. Martino, il
grande vescovo di Tours, sarebbe stata già in età preromana sede di
un centro di culto connesso in
qualche modo con le acque del
vicino torrente Cosia: quindi si
delinea una certa continuità di
funzioni in epoca romana e poi
cristiana. Nel Quattrocento venne
adibita a lazzaretto per gli
appestati, dopo che il piccolo
ospedale posto in via Briantea fu
annesso insieme ad altri “spitali”
all’Ospedale Maggiore di Como,
intitolato a S. Anna. Ma la vicinanza
ad un borgo piuttosto popolato
costrinse le autorità a spostare il
lazzaretto a S. Clemente di Geno.
S. Martino divenne così un
monastero di Umiliati che vi rimasero
fino alla soppressione dell’ordine nel
1571. Dal 1639 la chiesa svolse funzioni di parrocchia per tutta la
zona sud-orientale di Como esterna alle mura e continuò ad essere
utilizzata fino al 1783, quando il parroco ottenne di trasferire il titolo
parrocchiale da S. Martino alla chiesa intitolata a S. Agata, meglio
agibile. Ma, ormai, la consuetudine aveva identificato nel toponimo
“San Martino” tutta la zona che gravitava sull’antica parrocchiale e la
popolazione ha continuato a chiamare così il borgo, anche dopo la
secolarizzazione dell’edificio oggi adibito in parte a garage e in parte
a ristorante.
Nel diciannovesimo secolo il borgo di S. Martino, divenuto sede di
industrie e commerci, era noto in tutta la provincia. Ma la sua fama
avrebbe assunto un nuovo significato con la costruzione, su un vasto
la festa dell’
appezzamento di terreno, di un complesso di edifici per la cura degli
alienati.
In città era iniziata intanto, già dal 1857, la discussione riguardo
l’ubicazione di un ospedale psichiatrico. L’individuazione dell’area era
legata ad un progetto adatto alle terapie psichiatriche dell’epoca:
metodi clinici che prevedevano osservazione e cure, non disgiunti
dalla possibilità di far lavorare gli alienati in piccoli opifici o impianti
CHIESA EX OSPEDALE PSICHIATRICO
SAN MARTINO
All’interno del compendio dell’ex Ospedale Psichiatrico di
via Castelnuovo sorge la Chiesa, costruita nel 1951
dall’Impresa Nessi & Majocchi, in stile eclettico su progetto
dell’ing. Somaini, selezionato tra 2 progetti nel 1950.
Nel 1952 è stata dedicata alla Beata Vergine Assunta dal
Vescovo Mons. Bonomini.
Progettata con pianta a croce greca, l’abside della chiesa è
decorata con un affresco, realizzato da R. Cerutti nel 1968.
Nel corso degli ultimi mesi, con l’Associazione Nazionale
Alpini di Como e la ditta Frangi Imbiancature, che hanno
prestato la loro opera volontariamente, sono stati eseguiti i
lavori di imbiancatura completa dell’interno, la manutenzione straordinaria dell’impianto elettrico, la realizzazione
della rampa di accesso per disabili e il ripristino del sagrato.
agricoli che dovevano quindi essere parte integrante del complesso
nosocomiale. Non senza vicissitudini e dibattiti, nel 1876 venne
definitivamente scelta la località in posizione sopraelevata, assai vicina
alla città, sulla sponda sinistra del torrente Cosia, nelle vicinanze del
ponte di S. Martino. L’area aveva facile accesso alla strada
provinciale per Lecco e possedeva un’abbondante e perenne sorgente
di ottima acqua. Successivamente il Consiglio provinciale approvò il
progetto degli ingegneri Pietro Luzzani e Giuseppe Casartelli e il 15
giugno 1882 il nuovo Ospedale Psichiatrico entrò in funzione.
La peculiarità terapeutica dell’Ospedale psichiatrico di quei tempi
era il lavoro, considerato allora uno dei migliori mezzi di cura per i
malati di mente, che doveva distoglierli dall’inerzia mentale e dato
loro fiducia in sé stessi.
Per i malati, il lavoro all’aperto consisteva nella coltivazione del
giardino, dell’orto, dei campi e nell’accudire il bestiame o
l’allevamento delle api e dei bachi da seta, mentre in ambienti chiusi si
svolgevano lavori in paglia e vimini, di tessitura, di cucitura, di ricamo
e rammendo. Con il trascorrere del tempo e con l’aumento dei ricoveri,
le diverse e molteplici attitudini dei numerosi ammalati originarono
nuove attività tanto che per molti comaschi l’area dell’Ospedale
Psichiatrico era divenuta sinonimo di cittadella agricola e artigianale.
Franca Ronchetti
la festa dell’
Le ”STAGIONI
DEL
S. MARTINO”
Dal volume “Le stagioni del San Martino” di Gin Angri e Mauro
Fogliaresi (ed. Marna)
INCONSOLABILE. ALLA VOCE:
“ARCHIVIO DEL MANICOMIO”.
Quarantaduemila cartelle riposavano in lunghi corridoi anonimi.
Ogni cartella: “un malato”, una storia, un libro, un film dimenticato da
raccontare.
Passavo a Gin i faldoni sperando di ritrovare le briciole di tanti
“innocenti Pollicini” senza sentiero di guarigione: l’idea consolante di
un”normale” ritorno a casa. Il segno dovuto di una resurrezione
riparatrice. “Un’anima. Ridategli l’anima!”.
Le mie mani nel voltare di pagina diventavano carezze polverose
aggiunte ad altre carezze senza età. Immagini inconsolabili con aura
argentata di una sospensione nel tempo dolorosissima. Ad ogni scatto
fotografico di Gin si compiva una sorta di respirazione bocca a bocca
di rianimazione in vita.
“Il pudore è in quell’istinto fotografico pulito!” mi ripetevo. Cercavo
nell’arte di Angri la certezza che non avremmo infranto l’intimità di
quel fragilissimo patto del cuore con quelle anime perse in cartelle e
cartelle di diagnosi e supplizi.
E mentre il fotografo “scattava” con riguardo:
- Le parole che senso avevano in quell’attimo le parole?Inadeguate.
Che ci faceva un poeta lì ? Nessuna poesia avrebbe mai potuto ridare il
senso di tanti abbracci mancati, di ambigui ricoveri in odore di miseria, di
lettere che ancora aspettavano un destinatario… all’insaputa del mittente
mai spedite… che riposta mai ci sarebbe stata ora?
In quel corridoio eterno ad aprirsi in faldoni e faldoni come scatole
cinesi si chiudeva nel petto l’irrespirabile senso di incolmabili
dimenticanze. Io e Gin, poeta e fotografo eravamo la più aritmica
extrasistole in un unico cuore/tango/corridoio straziato violato
inconsolabile . In un silenzio così silenzio che… assordante… persino
gli acari della polvere tossivano imbarazzati.
Storie di traditi e tradimenti.
Ancora danzava alla voce: “ tracce di demonologia” il sospeso
delirio di Odette ballerina a Lione finita nel manicomio di Como nel
segno del tradimento del suo amante coreografo falso e ingannatore...
Gavino dal Gennargentu - non contava le pecore per addormentarsi ma ne rubò una dal gregge del pastore vicino e per questo punito,
mandato al fronte sul Piave, avendo in odio le armi e la guerra, disertò
e in quella colpa ora riposa senza pace tra le carte… le troppe carte
dell’ex manicomio San Martino.
In quelle cartelle d’archivio in tanto inchiostro intriso di perentorie
sentenze, di colpe di morali di sensi e controsensi.. l’inchiostro
inquisisce…” le macchie” le macchie di…
Aspettando un’immensa carta assorbente di un qualsiasi fosse anche
l’ultimo Dio.
Mauro Fogliaresi
I
Il volume è un vero e proprio toccante
documentario fotografico su passato e
presente del mondo psichiatrico
provinciale. Le fotografie di Gin Angri,
i testi e il progetto poetico di Mauro
Fogliaresi ripercorrono - dall'archivio
dell'ex manicomio San Martino alla
dismissione degli ultimi ospiti, sino alle
comunità sul territorio - un viaggio
"toccante" su un tema delicato e colmo
di sofferta umanità. Parte degli incassi
del libro sono devoluti all'associazione
Nep "Nessuno è perfetto". Il sodalizio
legato al mondo della psichiatria si
occupa anche della vendita e della
distribuzione del volume.
la festa dell’
(foto volume: foto di Gin Angri)
MAURO FOGLIARESI E GIN ANGRI SONO
PARTE ATTIVA DELL'ASSOCIAZIONE LUOGHI
NON COMUNI
L'associazione prende il nome dalla pubblicazione
"Dizionario dei luoghi non comuni". Mauro Fogliaresi,
promotore e curatore del volume, è il fondatore del
sodalizio. Luoghi Non Comuni è un'associazione
socioculturale composta da persone volenterose che in
collaborazione con scrittori, poeti, artisti e operatori del
sociale, attraverso pubblicazioni, incontri e manifestazioni,
naviga controvento con l'intento di dare spazio alle
cosidette voci fuori dal coro allo scopo di promuovere
eventi culturali che, distanti dai luoghi "privilegiati",
trovino nella periferia il centro d'ogni iniziativa.
Luoghi Non Comuni opera concretamente tramite progetti
atti a valorizzare sia il materiale creativo presente sul
territorio, sia le risorse umane, spesso problematiche di chi
vive ai margini. La ricerca va dal
recupero di manoscritti, poesie,
testimonianze, alla creazione di
laboratori all'interno di scuole, case
di riposo, e comunità protette.
Vengono periodicamente
organizzati, inoltre, incontri
musicali, performance e pieces
teatrali.
Dimostrare che cultura, espressione, disagio, possono
fornire stimoli sempre nuovi rispetto alle consolidate,
quanto spesso troppo schematiche opinioni al riguardo, è
uno degli scopi dell’Associazione. Raccogliere manoscritti,
testimonianze, canti, è non solo un modo per arricchire
l'immaginaria biblioteca di un territorio, ma anche una
sottile partecipazione all'altra città.
S. MARTINO:
percorsi da ritrovare
D
Dopo avere visto la straordinaria valenza storica ed ambientale dello
splendido parco dell'ex Ospedale Psichiatrico Provinciale S. Martino,
Ente soppresso nel 1998, Iubilantes ne ha iniziato a studiare possibili
strategie di tutela e valorizzazione, unitamente alle Associazioni Luoghi
Non Comuni e Società Ortofloricola Comense, con cui da tempo
collabora. Il progetto che ne è
nato, realizzato nell'ambito del
Programma “Una rete per la
Salute Mentale” del Dipartimento
di Salute Mentale dell'Azienda
Ospedaliera Sant'Anna di Como,
ha portato la nostra Associazione
non solo, come ci si era proposti,
a riscoprire gli antichi percorsi del
parco, ma anche, e questa è
stata la cosa più emozionante, a
ricostruire la storia dell'area e
dell'insediamento dell'Ospedale,
a ridare volto a personaggi
protagonisti di questa vicenda, e
soprattutto a ritrovare e riscoprire
l'importante funzione di cura e riabilitazione che il parco stesso, con i
suoi percorsi, le sue piante decorative e le sue attività agricole,
concretamente svolgeva per l'Ospedale e per i suoi degenti.
La festa dell’ASL della Provincia di Como, tenutasi l’11 novembre
proprio al S. Martino, è stata l'occasione, sollecitata dal Direttore
Generale Dott. Roberto Antinozzi, per far conoscere questo nostro
lavoro, unitamente a quello delle altre due associazioni. Lo abbiamo
presentato in forma di mostra documentaria e fotografica, dal titolo
“S. Martino. Il colle e la città: legami da ritrovare” di cui la nostra
associazione è stata ideatrice e coordinatrice. Una mostra che ci
auguriamo possa essere riesposta, ad uso di tutta la comunità.
Alla mostra si è affiancato, nel pomeriggio, un istruttivo percorso
guidato, a piedi, nel parco; un percorso sinergico, vivace e vivamente
la festa dell’
partecipato: mentre la Società Ortofloricola Comense faceva
apprezzare la bellezza del manto verde, Iubilantes, per bocca
dell'arch. Giorgio Costanzo, responsabile di progetto, riportava
l'attenzione sui percorsi e sulle loro antiche e nuove funzioni. Ne è
emerso che il parco del vecchio Manicomio è oggi l'unico vero parco
della città di Como, e che i suoi percorsi sono una specialissima e
splendida rete pedonale verde: un patrimonio inestimabile, che merita
davvero di essere valorizzato.
Iubilantes, nata a Como nel 1996, è un'Organizzazione di
Volontariato Culturale ONLUS impegnata nella tutela e
valorizzazione dei percorsi storici, soprattutto di
pellegrinaggio, e nella promozione della cultura del
cammino. Scopo di Iubilantes è la scoperta approfondita
dei luoghi e delle loro memorie con la modalità "lenta",
semplice e coinvolgente dell'andare a piedi.
Iubilantes Organizzazione di Volontariato Culturale
ONLUS- Via Vittorio Emanuele II, 45 - Como
tel. 031 279684 [email protected]
www.iubilantes.eu
Un gioiello verde
L’
da tutelare
L’ampio parco del S. Martino, situato in posizione dominante e ben
esposta, con stupendi scorci sulla città e sui colli circostanti, è
caratterizzato da una vera e propria rete di viali alberati ed è ricco di
essenze degne di nota per maestosità e per unicità come conifere e
latifoglie. Per lunghi anni precluso al pubblico, ha mantenuto integro un
ricco patrimonio vegetale, un vero tesoro, unico sul territorio.
Nell’ambito di un progetto dell’Ospedale S. Anna, l’Associazione ha
realizzato nel biennio 2006-2008 il censimento delle piante situate
nella zona centrale del parco, rilevandone 367 esemplari. Gli scorsi
anni, in concomitanza con la ricorrenza di San Martino, con altre
Associazioni sono stati organizzati con successo all’interno del parco
una serie di eventi, denominati ‘L’Estate del San Martino’ allo scopo di
favorire la conoscenza e l’apprezzamento del luogo da parte di un
vasto pubblico.
Con analogo obiettivo, in occasione della prima Festa dell’ASL
dell’11 novembre, il direttore generale dott. Roberto Antinozzi ha
voluto coinvolgerci, sempre con la stessa formula di collaborazione:
presso Villa Monte Verde, struttura gestita dall’ARCA, è stata allestita
una mostra dal titolo: ‘Il colle e la città: un legame da ritrovare’.
la festa dell’
Attraverso un percorso articolato in quindici pannelli ha inteso fornire
una interessante documentazione sulle origini del sito, sulla sua storia,
sulla qualità e la consistenza del patrimonio botanico, nonché
sull’esigenza di salvaguardia. La mostra è stata corredata da un
efficace supporto cartaceo predisposto dall’ASL, in distribuzione
gratuita ai visitatori.
Per l’occasione, proprio per sottolineare l’importanza di una valida
tutela del bene, la Società Ortofloricola ha provveduto a riportare alla
luce la storica fontana, nascosta alla vista da detriti depositatisi nel
corso degli anni, mentre il presidente Emilio Trabella, attraverso un
percorso naturalistico che ha suscitato notevole interesse tra i numerosi
esponenti dell’ASL e dell’Ospedale S.Anna presenti, accompagnati dai
rispettivi Direttori Generale, ha ampiamente illustrato le peculiarità della
zona più ricca del parco.
La Società Ortofloricola Comense è un’associazione noprofit, da 25 anni impegnata nella diffusione della cultura
del verde, nella difesa e valorizzazione del patrimonio
vegetale con particolare attenzione a parchi e giardini.
Con questo obiettivo organizza con cadenza mensile visite
guidate a ville e giardini e serate di aggiornamento. Da
due anni, in collaborazione con le associazioni Iubilantes e
Luoghi Non Comuni, si preoccupa di diffondere la
conoscenza e la tutela del parco del San Martino, parte
integrante del complesso dell’ ex Ospedale Psichiatrico.
Società Ortofloricola Comense
Via Ferabosco 11 - Como - tel. 031.531705
www.ortofloricola.it
1988 - 2008 Vent’anni
a SAN MARTINO
G
Breve cronaca di un cambiamento “epocale”
Gli ultimi vent’anni per la struttura dell’ex Ospedale Psichiatrico San
Martino sono stati di cambiamento “epocale”. Se per cent’anni la vita, le
attività e la cura dei malati non avevano avuto che pochi cambiamenti,
l’ultimo ventennio - in virtù delle conoscenze nel campo medico e delle
nuove tecnologie - ha portato alla conclusione del ciclo vitale dell’ex
Ospedale Psichiatrico.
Negli anni ’80, l’attenzione si era focalizzata sulla realizzazione di
impianti monta lettighe e delle scale antincendio: non era infatti più
ammissibile che i padiglioni di tre piani ne fossero ancora sprovvisti.
Le camere, fino allora da 10-12 letti, furono smantellate a favore di più
confortevoli camere a quattro letti, adeguati gli impianti tecnologici e resi
accessibili ai disabili i servizi igienici.
I lavori si conclusero nel 1992 con l’adeguamento dell’ultimo padiglione.
Era nel frattempo iniziato il dibattito sulle riconversioni degli ex Ospedali
Psichiatrici: la loro chiusura iniziò gradualmente con la promulgazione
della legge 180 del 1978 (la cosiddetta Legge Basaglia), anche se la
vera chiusura definitiva degli ex OP fu imposta alla fine del 1998. Si
stava facendo avanti un nuovo concetto di cura: le nuove strutture per
pazienti psichiatrici dovevano essere nel segno dell’ integrazione e non
nella segregazione, in modo da indurre nuovi modalità di convivenza tra
malati e società.
I pazienti presenti nel 1998 presso il San Martino erano 440; dopo la
sua chiusura verranno distribuiti in comunità alloggio sul territorio.
Nel 1998 si delineava anche una nuova opportunità. Usufruendo di un
finanziamento dello Stato, l’ASL individuava un edificio, l’ex colonia
agricola, per realizzare un “hospice” finalizzato alla cura dei malati di
AIDS e sindromi collegate. Con la realizzazione dell’hospice si otteneva
la ricucitura delle strutture dell’ex colonia agricola, ora data in comodato
alla Cooperativa ARCA di Como, i cui edifici già da molti anni sono stati
completamente ristrutturati.
Nell’ultimo periodo l’ASL ha profondamente inciso nel dare un futuro
all’intero complesso dell’ex OP, ristrutturando di volta in volta gli spazi
disponibili, aggiungendo servizi e uffici, decongestionando così altre
realtà di pertinenza.
Nuova vitalità è stata data all’area, ma molto potrebbe ancora essere
fatto nell’ottica della conservazione di una realtà complessa e densa di
storia della città e della sua comunità.
Arch. Francesco Negri
32 Sì sciare
SPORT
,
!
Prepariamoci al meglio
A
Arriva, anzi sul territorio della provincia di Como, consistentemente
- siamo a dicembre - è già arrivata. La neve è per molti aspetti una
scocciatura e una benedizione allo
stesso tempo.Automobilisti in difficoltà ma paesaggi inconsuetamente idilliaci; disagi e freddo ma
anche sportivi contenti e già pronti
a inforcare sci o snowboards.
Molti si avvicinano alla classica
“settimana bianca” senza aver
fatto un adeguato lavoro di preparazione o, peggio ancora, senza
aver effettuato la seppur minima
attività fisica.
Il rischio è quello di salire sugli
sci dopo un anno di inattività,
senza aver prima adeguatamente
preparato l’organismo al fine di
evitare fastidiosi e a volte gravi
infortuni fisici.
Sciare è un po’ come andare in
bicicletta: la modalità, una volta
imparata, non si dimentica mai. Il
problema non è tanto quello di
“spolverare” la tecnica di esecuzione quanto quello di avere una
struttura fisica preparata ed in
grado di sopportare tutte le sollecitazioni meccaniche alle quali lo
sci sottopone.
Il corpo è formato fondamental-
mente da varie strutture: quella
muscolare , quella osteo-articolare-tendinea e quella cardio-vascolare . Contrariamente a quello che
comunemente si pensa, il sistema
più facile da allenare è quello
muscolare: i muscoli hanno infatti
un’ottima memoria e va da sé che,
dopo qualche piccolo dolore
muscolare a seguito delle prime
due-tre sedute di allenamento, i
muscoli iniziano da subito a recuperare tono e forza. Diverso è il
discorso legato al condizionamento articolare. Ad esempio, i tendini, che hanno la funzione di connettere i muscoli all’articolazione,
sono strutture molto meno elastiche dei muscoli. È per questo che
gran parte degli incidenti sugli sci
interessano le articolazioni piuttosto che le strutture muscolari.
Un altro aspetto fondamentale da
curare prima di rimettersi gli scarponi ai piedi è l’efficienza dell’apparato cardio-vascolare, che
diventa sempre più necessario
man mano che si avanza con l’età.
Il cuore è pur sempre un muscolo,
anche se involontario, e come tale
va allenato alla stregua del resto
del corpo. Avere dei quadricipiti
poco allenati può limitare nella
33
SPORT
discesa; sciare a lungo senza
l’adeguata capacità cardio-vascolare può provocare seri danni
all’apparato cardiaco.
La maggior parte delle persone
tende sempre a sovrastimare il
proprio stato di preparazione fisica. La pista da sci, se da un lato
può sembrare affascinante e
divertente, dall’altro nasconde
insidie e difficoltà. Oltre a farsi
male, a causa della scarsa preparazione fisica, spesso si rischia
anche di arrecare danno agli altri:
gran parte degli incidenti che
accadono sugli sci sono causati
oltre che dall’imprudenza anche
da una cattiva condizione fisica.
Quindi prima di partire per la
sospirata settimana sulla neve
bisogna realizzare un buon lavoro di preparazione fisica indispensabile per ripristinare la forza, la
resistenza e l’equilibrio e soprattutto per prevenire spiacevoli ed
indesiderati infortuni.
Dott. Biagio Santoro
Medicina dello Sport e lotta al doping
Molti si
avvicinano
alla classica
“settimana
bianca” senza
aver fatto
un adeguato
lavoro di
preparazione
LA STORIA
34
Passione per la
meteorologia
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO VOLENTIERI
QUESTO CONTRIBUTO: LA VICENDA NARRATA
È UNA STORIA DI SUCCESSO, A DIMOSTRAZIONE DI COME LA VOLONTÀ E LA PASSIONE
POSSANO FAR SUPERARE MOMENTI DIFFICILI.
M
Mi chiamo Emilio e lavoro presso
il distretto ASL Sud-Ovest, nella
sede di Olgiate Comasco.
Fin dai tempi delle elementari
avevo una grande passione: la
meteorologia. Ero affascinato dagli
eventi atmosferici più estremi,
come i temporali estivi e ancor più
le abbondanti nevicate invernali ricordo in particolare quelle degli
anni ‘ 70 e ’80. Quante notti insonni per monitorare la precipitazione
e misurare gli accumuli della neve!
Negli anni successivi, in una difficile adolescenza funestata da un
grave incidente invalidante, la passione per la meteorologia si è
accentuata ed evoluta; nonostante
la scarsa propensione allo studio,
l’interesse per i fenomeni atmosferici mi hanno portato ad
approfondire la materia con
diversi testi di studio, acquisendo fondamentali nozioni di
termodinamica e sull’interpretazione dei modelli matematici.
Parallelamente ho frequentato
vari corsi di approfondimento con
i meteorologi dell’Istituto Federale
di Meteosvizzera.
Nel 2000 inizia la grande avventura : il mio sogno nel cassetto prende forma.
Installo la mia stazione meteorologica affrontando un’importante
spesa economica, sostenuta e in
parte condivisa dal resto della
famiglia perchè di fondamentale
importanza per raggiungere il mio
obiettivo.
Dal primo gennaio dello stesso
anno inizia il prelievo sistematico
di tutti i parametri meteorologici e
parallelamente realizzo un primo
sito internet “casalingo”; era
giunto il momento di provare ad
elaborare una previsione.
Decisi di fare previsioni per l’ambito delle province di Como e
meteorologia. Quest’ultimo fattore
è determinante!
Nella vita le forti motivazioni
fanno raggiungere obiettivi inaspettati e anche l’umile “meteoappassionato” come me a volte
riesce ad offrire un buon prodotto
gratuitamente; personalmente,
anche se potrà sembrare retorico,
penso che un sincero riconoscimento morale vale molto più di un
riconoscimento economico.
Ormai questo “vestito” di previsore del tempo e amante della
meteorologia mi accompagna
ogni giorno, scoprendo quotidianamente persone che conoscono
le mie previsioni. A volte, in
ambienti e situazioni impensabili,
sento commenti sui cambiamenti
meteo da me previsti spesso
apprezzati e a volte criticati ma
devo ammettere che non mi
dispiace affatto!
Mi sento piacevolmente diverso,
non per il mio handicap, ma per
quello che dico e che sono riuscito
a fare con la mia perseveranza.
Un giorno ho coniato questa frase
che racchiude l’idea che ho della
meteorologia:
“La meteorologia è un libro infinito al quale ogni giorno si aggiunge una nuova pagina!”.
Emilio Ghielmetti
www.meteovalmorea.it
35
LA STORIA
Varese, in quanto possiedo una
buona conoscenza della morfologia territoriale, elemento indispensabile per formulare una
buona previsione del tempo.
In ambito lavorativo i colleghi,
quotidianamente, mi chiedono
come sarà il tempo dei giorni successivi, ognuno per il suo buon
motivo; chi perché vuole passare il
week-end in montagna o al mare,
chi per il giardinaggio… e con
piacere cerco di essere il più preciso possibile.
Ormai questo ruolo di previsore del
tempo amatoriale fa parte della
mia vita; da diversi anni la prima
cosa che faccio al risveglio del mattino è l’osservazione dello stato del
cielo, fondamentale sia per verificare la validità della previsione
emessa il giorno precedente, sia
per delineare in parte l’evoluzione
futura a breve termine.
Ogni pomeriggio dedico diverso
tempo all’aggiornamento del mio
sito www.meteovalmorea.it cercando di fare il meglio, facendo
tesoro degli errori passati, errori
che indubbiamente non fanno
piacere ma danno stimolo di ricerca delle cause.
Alcuni sostengono che faccio
delle buone previsioni… ne sono
lusingato ed è uno stimolo a dare
sempre di più per non deludere
questi miei lettori.
Nel corso degli anni ho conosciuto
diversi meteorologi di professione,
alcuni lo fanno esclusivamente per
un tornaconto economico, altri
(pochi) con la vera passione per la
INFORMARSI
36
Immigrati
e sanità
istruzioni per l’uso
P
Per ottenere i servizi è necessario
chiederli nel modo giusto,
al posto giusto. Se il cittadino
immigrato comprende correttamente le regole del Sistema
Sanitario, tutela meglio la propria salute: oltretutto, con una
migliore comprensione, il personale sanitario può meglio
recepire i suoi reali bisogni.
L’italiano vede l’immigrato rispettare le procedure e ‘fare
la coda’ insieme a lui: i buoni rapporti si costruiscono proprio a partire da questi gesti
quotidiani.
Senza contare che la buona salute di un paese si fonda sulla salute di ciascuno, nessuno escluso.
Per questo L’ASL della Provincia
di Como, d’intesa con la
Prefettura, con l’aiuto della Società Cooperativa Chance ha
deciso di far giungere ai cittadini
immigrati informazioni corrette
su come rivolgersi al servizio
sanitario.
ECCO QUINDI CINQUE VOLANTINI, PER
CINQUE PROBLEMI.
Volantino giallo: preoccupati di
I volantini sono stati tradotti in
cinque lingue: arabo, turco, spagnolo, nonché francese e inglese
(per cittadini africani e di molte
altre nazionalità).
Sono in distribuzione presso la
Prefettura ma sono stati inviati
anche alle scuole, alle sedi dei
corsi di lingua italiana per stranieri, a diverse strutture sanitarie, ad associazioni di immigrati,
ad associazioni che gestiscono
sportelli d’informazione, a luoghi
di aggregazione.
A breve saranno trasmessi anche
ai Comuni, alla Questura e, infine,
saranno resi disponibili sul sito
internet dell’ASL. Oltre ad indicare
come rivolgersi al servizio sanitario, i volantini riportano gli indirizzi delle diverse strutture sanitarie
ed indicano anche gli sportelli a
cui si possono chiedere informazioni. Una piccola preziosa guida,
quindi per potersi orientare in un
modo e in un mondo, per certi
aspetti, davvero “nuovi”.
Caterina De Camilli
Chance Cooperativa Sociale - Como
37
INFORMARSI
avere il tesserino sanitario, non
aspettare di esser ammalato!
Volantino verde: scegli il posto
giusto dove farti curare: non solo
il pronto soccorso, ma la guardia
medica, il medico di base, lo specialista…
Volantino azzurro: preoccupati
della salute in vista di una
vacanza al paese d’origine.
Volantino arancio: le vaccinazioni
sono un diritto, non rinunciare!
Volantino rosa: i problemi sociosanitari legati alla maternità.
I volantini
sono stati
tradotti in
cinque lingue:
arabo, turco,
spagnolo,
nonché
francese
e inglese
“
SALUTE
38
Il club alcolisti in
trattamento
S
Smettere di bere non è facile;
cambiare le proprie abitudini, i
propri comportamenti ancora
meno. Ma, soprattutto, è difficile
farlo da soli. Ora c’è un altro
aiuto: anche in provincia di
Como, da tempo, sono nati i Club
degli Alcolisti in Trattamento
(CAT). In cosa consistono? I club
sono costituiti dalle famiglie
degli alcolisti che si incontrano
ogni settimana per promuovere
un cambiamento di stile di vita.
Nati a Zagabria nel 1964, dall’idea di Vladimir Hudolin, psichiatra esperto di fama internazionale sui problemi alcolcorrelati, i Club sono arrivati in Italia nel
1979, a Trieste. Da allora il loro
numero è via via cresciuto: oggi
sul territorio nazionale sono
circa 2.500.
L’esperienza insegna che nel
Club smettere è più facile, più
costruttivo, ma porta anche e
soprattutto a cambiare quello
stile di vita che ha procurato
tanti problemi.
Negli incontri settimanali si parla
dei problemi, delle gioie, dei
dolori della vita degli associati.
Ogni famiglia, parlando di sé,
porta il proprio contributo agli
altri, per trovare insieme eventuali risposte. Parlare del presente per progettare il futuro: il passato deve rimanere alle spalle,
39
ALCUNE TESTIMONIANZE
Alessio, 40 anni: L’alcol mi
aveva ridotto in carrozzina,
non camminavo più; con
l’aiuto del Nucleo Operativo
Alcologico (NOA) dell’ASL
ho conosciuto i C.A.T. Ho
smesso di bere e sono sobrio
da 10 anni.
Tiziana: l’alcol è stato la
causa di litigi continui in
casa. Ho dovuto
abbandonare marito e figlia.
Ho conosciuto i CAT, tramite
il NOA, la mia vita è
cambiata. Sono in sobrietà
da ormai tre anni. E vivo di
nuovo con i miei.
mai giudicato, ma sempre accolto. Il problema che ha accomunato i partecipanti li rende sicuri
che tornare a vivere, essere
sobri è possibile!!
ACAT Como
Mario: Dopo un lungo
periodo passato con l’alcol
ho riconosciuto di avere una
dipendenza e mi sono rivolto
al CAT. È stata dura, ma
cambiando stile di vita con
l’aiuto della famiglia ho
smesso di bere: sono in
sobrietà ormai da tre anni.
Ho partecipato al corso
di sensibilizzazione ai
problemi alcol-correlati e i
disagi complessi della
famiglia per diventare
servitore-insegnante. Sono
passato dall’altra parte della
barricata: ho aperto un Club
a Como, attualmente
frequentato da sei famiglie.
SALUTE
perché continuare a rivangarlo
non serve. Solidarietà, amicizia,
condivisione, questi sono i valori
dei clubs. Comunicare diventa
più facile, perché chi espone i
suoi problemi sa che non verrà
A 4 ZAMPE
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Pozzoni
visto dal canile
O
Oggi è un buon giorno qui: arriva
Pozzoni. Mentre ci strigliava un po'
per farci più belli, Vincenzo ci ha
spiegato che Pozzoni è un fotografo, scatterà delle immagini e magari... magari qualcuno di noi piacerà
a qualcuno, magari qualcuno potrà
andare via di qui. Non stiamo
malissimo, qui, però non stiamo
bene: siamo troppi, non c'è privacy,
a volte uno non riesce nemmeno a
sentirsi abbaiare. E i ragazzi che
sono qua... si vede che ci vogliono
bene, però non possono fare tutto,
non possono vivere per tutti noi,
anche se vorrebbero. Anche
Pozzoni, che intanto è arrivato,
magari è uno di quelli che si ricorda
di noi solo quando arriva al canile
per caso. Magari preferisce i gatti!
Comodi loro: "C'è il fotografo!",
una leccatina e sono subito a posto
anche se... Beh, qui non ci sono
certo dei campioni di bellezza,
anche fra noialtri anche se solo gli
uomini possono inventarsi che un
cane è brutto, gli stessi che hanno
inventato i guinzagli e le piazzole
dove ci dimenticano. Magari qualcuno piacerà a qualcuno, magari a
Pozzoni che... Guardalo com'è
grande: si vede che a casa sua c'è
tanta pappa. Qui non ce n'è mai
abbastanza per tutti.
41
Carlo Pozzoni, fotoreporter e
giornalista, ha realizzato
reportage per le più
importanti riviste di viaggio e
di turismo. A Como ha
allestito apprezzate mostre.
Quest'anno: "Ritratti di parole
2008", nell'ambito della
manifestazione letteraria
Parolario e sino al 6 dicembre
in biblioteca " L'olio nel vetro
scuro " sulla realtà del
volontariato nel comasco. Tra
i suoi libri "La Ticosa non c'è
più" che ha segnato il suo
esordio come editore, e
"Viaggio a Lourdes" che
racconta il pellegrinaggio
diocesano del 2007. Da oltre
dieci anni collabora con il
quotidiano "La Provincia",
con numerose testate
nazionali e con le agenzie
Ansa e LaPresse.
Magari
qualcuno
di noi piacerà
a qualcuno,
magari
qualcuno
potrà andare
via di qui
INFORMAZIONE
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Il consultorio
familiare
Il consultorio familiare è un servizio
di prevenzione, assistenza sanitaria,
psicologica e sociale.
Offre un’accoglienza personalizzata,
consulenze e prestazioni specialistiche per
il benessere e la salute delle persone
È un punto di riferimento per
l’individuo, la coppia e la famiglia
nelle diverse fasi di vita
PER INFORMAZIONI E RICHIESTE DI APPUNTAMENTO:
CANTÙ
V.le Madonna 10 - 031 706595
Lunedì, martedì e venerdì:
8,30-12,30;
mercoledì: 8,30-12 e 14-16;
giovedì: 8,30-12.
ERBA PONTE LAMBRO
Via Verdi 2 - 031 6337935
Lunedì 9-11,30 e 14-15,30;
martedì e giovedì
9-12,30 e 14-15,30;
mercoledì e venerdì 9-12,30
MENAGGIO
Via Diaz 12 - 0344 369133
Dal lunedì al venerdì 9-12,30
COMO
Via Gramsci 4
031 370347 - 031 370348
Lunedì e martedì 8,30-12,30;
mercoledì e giovedì
8,30-12,30 e 14-15,30;
venerdì 9-12,30
COMO
Via Castelnuovo 1
031 370683
Lunedì e martedì
9-12,30 e 14,30-16,30;
da mercoledì a venerdì
9-12,30
MARIANO COMENSE
Via Villa 5 - 031 755222
Dal lunedì al venerdì
8,30-12,30
DONGO
Via Gentile 11
0344 973536 - 0344 973550
Dal lunedì al giovedì
9-12,30; venerdì 9-11,30
OLGIATE COMASCO
Via Roma 61
031 999471
Dal lunedì al giovedì
9-12 e 14,30-16;
venerdì 9-12
Sei un adolescente,
un giovane?
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FAMILIARE
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Dicembre - ASL Como