Comitato economico e sociale europeo
CES/06/85
Bruxelles, 8 settembre 2006
429a sessione plenaria del CESE
13 e 14 settembre 2006
Commissione europea – Edificio Charlemagne Sala S3
Rue de la Loi, 170
ore 14.30
******
Conferimento del premio CESE per la società civile organizzata
Per ulteriori informazioni, si veda il comunicato stampa n. 83/2006
il 13 settembre 2006, nel quadro della sessione plenaria del Comitato
Commissione europea – Edificio Charlemagne
******
Ricevimento in occasione della presentazione del libro del CESE
"Vivere l'Europa - Dialogo con i cittadini",
su iniziativa della Presidente e con la partecipazione di Ján Figel', membro della
Commissione europea
mercoledì 13 settembre 2006 alle ore 20.00
ATRIUM CESE –rue Belliard, 99
******
Comitato economico e sociale europeo
Principali pareri da adottare:
−
L'approvvigionamento energetico dell'UE: strategia per un mix
energetico ottimale (parere esplorativo)
−
Cambiamento climatico - il ruolo della società civile (parere di
iniziativa)
−
Analisi settoriale sulle delocalizzazioni (relazione informativa)
−
Creazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione
−
L'immigrazione nell'UE e le politiche di integrazione (parere di
iniziativa)
−
Partecipazione della società civile alla lotta contro la criminalità
organizzata e il terrorismo
−
Qualità della vita professionale, produttività e occupazione di fronte
alla globalizzazione
e alle sfide demografiche (parere esplorativo)
−
Accrescere la visibilità e l'efficacia della cittadinanza europea
(parere di iniziativa)
−
La società civile in Bielorussia (parere di iniziativa)
L'approvvigionamento energetico dell'UE: strategia per un mix energetico ottimale
(parere esplorativo)
Relatrice: Sirkeinen (I gruppo – Datori di lavoro, Finlandia)
Il Comitato è dell'avviso che sia necessario sviluppare una strategia che preveda un mix energetico
diversificato, in cui siano comprese tutte le opzioni relative alle fonti energetiche e all'uso
dell'energia. L'efficienza energetica è la prima e principale risposta alle sfide della politica
energetica; l'efficienza agisce infatti a sostegno di tutti gli obiettivi della politica energetica:
competitività, sicurezza degli approvvigionamenti e lotta ai cambiamenti climatici. Le fonti di
energia rinnovabili sono ancora ricche di potenzialità nell'UE e vanno sostenute adeguatamente. Gli
obiettivi energetici nei trasporti possono essere raggiunti più facilmente attraverso un pacchetto
variegato di misure (dai carburanti alternativi passando per una pianificazione intelligente dei
trasporti fino ai veicoli ibridi, ecc.). L'energia nucleare continua a rappresentare un'opzione valida
per il futuro e finché le altre tecnologie e fonti energetiche (fusione, energie rinnovabili, ecc.) non
saranno in grado di soddisfare la domanda, occorre incoraggiare il miglioramento della sicurezza
nucleare nonché risolvere la questione del combustibile esaurito. Le nuove tecnologie
promuoveranno inoltre un uso adeguato e rispettoso dell'ambiente delle fonti energetiche
tradizionali come il carbone e il gas (tecnologie pulite del carbone, gas naturale liquefatto, ecc.). In
conclusione, un maggiore coordinamento della politica energetica nell'UE e un potenziamento degli
sforzi di R&S nel settore energetico sono anch'essi essenziali per realizzare una strategia energetica
ottimale dell'UE.
Cambiamento climatico - il ruolo della società civile (parere di iniziativa)
Relatore: Ehnmark (II gruppo – Lavoratori, Svezia)
Per ulteriori informazioni, si veda il comunicato stampa n. 84/2006
Comitato economico e sociale europeo
Analisi settoriale sulle delocalizzazioni (relazione informativa)
Relatore: van Iersel (Consigliere, I gruppo – Datori di lavoro, Paesi Bassi)
Correlatore: Calvet Chambon (Delegato, I categoria – Datori di lavoro, Spagna)
La relazione svolge una disamina dei dati statistici disponibili in 19 settori e si prefigge di presentare, in
forma sinottica, l'importanza del fenomeno della delocalizzazione delle imprese. Nelle conclusioni si
osserva che, attualmente, non vi sono basi statistiche solide sui cui fondare un'azione pubblica
coerente. I lavori effettuati si sono basati su un'analisi svolta da una società di consulenza esterna che
ha operato sotto la stretta supervisione di un gruppo di studio creato in seno alla CCMI, e
sull'organizzazione di un'audizione degli attori socioeconomici coinvolti. La relazione integra il parere sul
tema Portata ed effetti della delocalizzazione delle imprese (CCMI/014), adottato dal Comitato nel luglio
2005.
Il parere e la relazione sono disponibili sul sito della CCMI
http://eesc.europea.eu/sections/ccmi/index_fr.asp e verranno pubblicati prossimamente sotto
forma di opuscolo assieme ad altri lavori svolti di recente dalla CCMI sul tema della
delocalizzazione.
Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (parere d'iniziativa)
Relatore: van Iersel (I gruppo – Datori di lavoro, Paesi Bassi)
Il CESE accetta la proposta della Commissione europea riguardante l'istituzione di un Fondo
europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) e approva l'obiettivo di intervenire, tramite il
FEG, nei casi in cui per i lavoratori sorgano difficoltà sociali dirette ed estese in conseguenza di
gravi e imprevedibili perturbazioni economiche dovute alla liberalizzazione del commercio
mondiale. Il CESE concorda sul fatto che sono gli Stati membri a detenere la responsabilità
principale e che il FEG dovrebbe intervenire soltanto su richiesta di uno Stato membro e previa
decisione corrispondente dell'autorità di bilancio. Si dovrebbe, tuttavia, garantire un coordinamento
rigoroso tra i diversi strumenti esistenti, in particolare tra il FEG ed i fondi strutturali, al fine di
aumentare l'efficacia e la coerenza dell'iniziativa.
L'immigrazione nell'UE e le politiche di integrazione (parere di iniziativa)
Relatore: Pariza Castanos (II gruppo – Lavoratori, Spagna)
Nel proprio progetto di parere il CESE sottolinea che è a livello regionale e locale che si affrontano nel
modo più efficace le sfide e che si conseguono i migliori risultati sul piano socioprofessionale. Le
amministrazioni locali e regionali, nel quadro delle competenze di cui sono investite nei rispettivi Stati
membri, dispongono di strumenti politici, normativi e di bilancio che devono utilizzare adeguatamente
nelle politiche di integrazione. In ambito lavorativo, la legislazione e le politiche pubbliche devono
essere integrate dalla collaborazione delle parti sociali, perché l'integrazione lavorativa è anche una
questione di atteggiamento sociale e di impegni sindacali e del datore di lavoro.
Comitato economico e sociale europeo
La partecipazione della società civile alla lotta contro la criminalità organizzata e il
terrorismo
Relatori: Rodriguez Garcia-Caro (I gruppo – Datori di lavoro, Spagna), Pariza Castanos (II
gruppo, Lavoratori, Spagna), Cabra de Luna (III gruppo - Attività diverse, Spagna)
La società civile ha un ruolo fondamentale in quanto promuove i valori dello Stato di diritto e
contribuisce attivamente alla vita democratica. Le organizzazioni della società civile in Europa
svolgono un lavoro molto utile sul piano sociale e promuovono una cittadinanza europea attiva e
una democrazia partecipativa. Esse però non possono e non devono sostituirsi alle autorità
nazionali ed europee nelle politiche operative.
Il CESE non può accettare che i terroristi e i delinquenti possano eludere l'azione della giustizia per
il fatto che le frontiere interne ostacolano l'azione delle autorità giudiziarie e di polizia. Pertanto
invita le istituzioni europee e gli Stati membri ad elaborare ed applicare una strategia comune di
lotta contro il terrorismo superando l'attuale situazione in cui le decisioni vengono prese "a caldo".
Il CESE giudica inadeguato e spesso inefficiente il sistema attuale, caratterizzato da una semplice
cooperazione tra i governi e propone che Europol assuma un ruolo più importante di quello di
coordinamento che svolge attualmente e si trasformi in un'agenzia europea. Il Comitato propone
inoltre alle istituzioni comunitarie di elaborare un quadro legislativo di norme minime per la
protezione e il riconoscimento delle vittime del terrorismo. Approva infine la creazione della
Piattaforma europea di cooperazione pubblico-privata proposta dalla Commissione.
Qualità della vita professionale, produttività e occupazione di fronte alla globalizzazione
e alle sfide demografiche
Relatrice: Engelen-Kefer (II gruppo – Lavoratori, Germania)
Uno degli obiettivi dell'Agenda di Lisbona è quello di creare non solo nuovi ma anche migliori posti
di lavoro. Il parere in parola, richiesto dalla presidenza finlandese, esamina per la prima volta il
rapporto tra qualità del lavoro e produttività. La nozione di qualità del lavoro comporta tutta una
serie di aspetti diversi: tra questi figurano ad esempio condizioni di lavoro positive per la salute,
una buona organizzazione dell'attività sul posto di lavoro nonché la sicurezza sociale, che a sua
volta implica un reddito adeguato, la possibilità di perfezionare le competenze e qualifiche, nonché
la possibilità di conciliare meglio la vita lavorativa e quella familiare. Il parere dimostra che delle
buone condizioni di lavoro costituiscono un presupposto essenziale per migliorare la produttività del
lavoro e al tempo stesso rafforzare la capacità innovativa delle imprese. Il CESE propone inoltre
che, di concerto con le parti sociali, si metta a punto un indice europeo della qualità del lavoro,
composto di diversi criteri di definizione del "buon lavoro" elaborati sulla base di studi specifici.
Comitato economico e sociale europeo
Accrescere la visibilità e l'efficacia della cittadinanza europea
Relatore: Vever (I gruppo – Datori di lavoro, Francia)
L'inserimento formale dei diritti della cittadinanza europea nei recenti Trattati non è bastato a
fermare l'aumento dell'euroscetticismo nell'opinione pubblica. Bisogna quindi consentire
urgentemente il pieno esercizio della cittadinanza europea. In tale contesto il Comitato propone
delle azioni concrete tra cui, ad esempio, uno statuto europeo delle associazioni, uno statuto
europeo delle mutue e uno statuto europeo semplificato aperto alle PMI. In secondo luogo, propone
di sviluppare una governance dell'Unione più attenta ai cittadini, rivalutando, ad esempio, la fase
consultiva della preparazione dei progetti e prestando maggiore attenzione al valore aggiunto che
essi devono offrire ai cittadini. Il Comitato propone infine di promuovere iniziative comuni
incentrate sull'identità europea, ad esempio i grandi progetti europei di particolare importanza (reti
transeuropee, ricerca, alta tecnologia, programmi europei ambiziosi nel campo dell'istruzione e
della formazione) e di adottare decisioni con un alto significato politico come, ad esempio,
organizzare le elezioni europee il medesimo giorno, fare del 9 maggio il giorno festivo dedicato
all'Europa e prevedere fin da ora un diritto europeo di iniziativa popolare.
La società civile bielorussa (parere di iniziativa)
Relatore: Stulik (III gruppo – Attività diverse, Repubblica ceca)
Con il parere di iniziativa in esame il Comitato economico e sociale europeo intende esprimere
sostegno, solidarietà e simpatia a tutte le organizzazioni della società civile bielorusse che lottano per
affermare nel proprio paese la democrazia, i diritti dell'uomo, lo Stato di diritto, la libertà d'associazione
e la libertà d'espressione. Condizione irrinunciabile per un sostegno finanziario europeo alla società
civile bielorussa è il fatto di dare a questo sostegno forme adeguate e flessibili, in modo tale che gli aiuti
arrivino davvero ai destinatari che ne hanno bisogno. È inoltre indispensabile che l'UE e gli Stati membri
attuino una politica di concessione dei visti meno restrittiva nei confronti dei cittadini bielorussi. Il
Comitato raccomanda infine che le istituzioni dell'UE, nel definire strategie di sostegno alle
organizzazioni della società civile bielorussa, ricorrano all'esperienza e al know-how di cui dispongono,
in materia di "transizione", le organizzazioni della società civile dei nuovi Stati membri.
Comitato economico e sociale europeo
Per maggiori ragguagli sull'ordine del giorno della sessione plenaria e l'accesso ai documenti in
tutte le lingue, consultare il seguente indirizzo: http://www.toad.esc.eu.int
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Karel Govaert o Christian Weger, ufficio Stampa del CESE
Rue Belliard 99 - B-1040 Bruxelles
tel. +32 (0)2 546 9396/9586 - GSM +32 475 75 32 02
e-mail [email protected]
Internet http://www.eesc.europa.eu/activities/press/index_en.asp
Comunicati stampa:
http://www.eesc.europa.eu/activities/press/cp/index_fr.asp
ll Comitato economico e sociale europeo (CESE) rappresenta le diverse componenti economiche e
sociali della società civile organizzata. Istituito dal Trattato di Roma nel 1957, è un organo
istituzionale consultivo. Questa sua funzione consultiva permette ai suoi membri, e quindi alle
organizzazioni che essi rappresentano, di partecipare al processo decisionale comunitario. Il CESE
è composto di 317 membri, che sono nominati dal Consiglio.
Scarica

Comitato economico e sociale europeo