X Economia & LAVORO MONDO PADANO Venerdì 27 marzo 2015 Dati tesseramento Uil 2014 UILA (agricoli, alimentare) FENEAL (edilizia, legno) UILTEC (chimici, tessili) UILM (meccanici) UILCA (credito, assicurazioni, esattoriali) UILCOM UILPOSTE 761 1.190 232 434 214 48 55 112 234 802 330 113 1.011 5.536 UILTUCS (commercio) UILTRASPORTI UILFPL (poteri locali) UIL scuola UILPA (stato) UILPensionati TOTALE L’intervista Mauro Colafato, Segretario generale Uil Scuola, a tutto campo sulla riforma «Sono tutti scontenti» Legge da modificare. Nessun riferimento agli investimenti e al ruolo della scuola «Il rinnovo delle Rsu è stato importante con il raddoppio dei seggi conquistati» o di Emilio Croci p M auro Colafato è Se‐ gretario Generale UIL Scuola Cremo‐ na‐Lodi e Segreta‐ rio Provinciale Confederale insie‐ me a Sara Gibellini, Moreno Fiorani e Fulvio Corbari. Con il rappresen‐ tante cittadino del sindacato, in ca‐ rica dal 2010 e rieletto nel 2014, tracciamo un bilancio sulle recenti elezioni Rsu ed un’analisi delle re‐ centi novità legislative che riguar‐ dano la scuola italiana: «La Uil, sia a livello nazionale che territoriale, re‐ gistra una crescita di consensi e di questo dobbiamo ringraziare tutti quelli che hanno contribuito ad una partecipazione democratica e tra‐ sparente». Scendiamo nel dettaglio di questi numeri. A livello nazionale ci attestiamo at‐ torno al 2%. Ma ancor più impor‐ tante, siamo stati l’unico sindacato a superare, per la quarta volta con‐ secutiva, il dato delle precedenti e‐ lezioni. A livello locale abbiamo il 17.3% di rappresentatività e siamo in generale molto soddisfatti per la crescita dei consensi. Registriamo il massimo scostamento rispetto a dati di partenza e numero di voti, con un incremento superiore al 46%. Ciò premia il nostro lavoro. In che percentuale eravate presenti negli istituti scolastici del territorio? Abbiamo presentato liste in quasi il 98% delle scuole, per un totale di 90 candidati, raddoppiando i seggi conquistati. Sostanzialmente 1 su 5 ha espresso la propria preferenza alla Uil scuola. In moltissimi istituti abbiamo ridotto il gap con gli altri sindacati. Siamo il primo negli isti‐ tuti comprensivi di Castelverde, Ca‐ salbuttano e San Bassano dove ab‐ biamo conquistato due seggi su tre. Allo Stanga abbiamo quadruplicato i voti rispetto al 2012. La partecipa‐ zione a livello nazionale è stata alta, è mancata la cassa di risonanza me‐ diatica dell’evento. Nessuno ha par‐ lato delle elezioni Rsu. In questa fa‐ se gli organismi intermedi, per mol‐ ti, possono essere di intralcio. Il go‐ verno agisce in maniera unilaterale, in maniera centralistica e senza possibilità di confronto. Esattamen‐ te come è accaduto con il disegno di legge della scuola. Veniamo proprio a questo. Qual è il vostro giudizio? Non siamo per nulla contenti del di‐ segno di legge. Tutte le persone che dovevano essere accontentate, so‐ no state invece scontentate. Parlo ovviamente dei precari. Esistono degli aspetti positivi o la posizione del sindacato è critica su tutti i fronti? Siamo soddisfatti per il manteni‐ mento degli scatti di anzianità. Per‐ mane quindi l’unica via di migliora‐ mento del salario per il docente. La nostra azione, particolarmente effi‐ cace e vincente, ha fatto conoscere gli effetti concreti della ipotesi go‐ vernativa di togliere risorse alla progressione per anzianità per pre‐ miare con venti euro mensili il così detto merito. L’altro aspetto positivo è l’introduzione del‐ la card, su cui puntavamo forte. E’ una sorta di buono da cinquecento euro, che può coprire le spese di for‐ mazione ed aggiorna‐ mento, in attinenza con il pia‐ no forma‐ tivo. Sul resto sia‐ mo per‐ plessi. Non si possono definire aspetti im‐ portantissimi come orario di lavo‐ ro, retribuzione e progressione eco‐ nomica attraverso una decisione u‐ nilaterale per legge. Come avete accolto l’immissione in ruolo di circa 100 mila lavoratori? La questione precariato è molto de‐ licata. Quando Matteo Renzi ha dif‐ fuso l’opuscolo sulla buona scuola, le immissioni in ruolo riguardavano tutti quelli inseriti nelle graduatorie ad inserimento, anche gli idonei. Poi si è fatto marcia indietro. La Corte di Giustizia a novembre ha condannato l’Italia per l’a‐ buso di reiterazione dei con‐ tratti a tempo determinato. Molti precari pensavano alla stabilizzazione. Moltissi‐ mi stanno vivendo con ansia queste giornate, perché rischiano non solo di es‐ sere tagliati fuori dalle assunzioni ma anche dal la‐ vo‐ ra‐ Quali sono le criticità principali? re. Di che soggetti parla? Ci sono insegnanti che hanno tutti i requisiti, hanno fatto tutta la forma‐ zione, sono in possesso di abilita‐ zione, sono in graduatoria di secon‐ da fascia, vengono utilizzati nelle scuole e nonostante questo vengo‐ no mantenuti con contratti a tempo determinato. Sono stati esclusi dal piano delle immissioni in ruolo pri‐ ma del bando del concorso. Quali sono le vostre proposte di modifica al Parlamento? Riguardano soprattutto tre temati‐ che: precariato, squilibrio tra ruolo del dirigente, didattica, organi col‐ legiali, funzioni tecniche di control‐ lo, sostanziale eliminazione della partecipazione e del contratto nelle materie che attengono al rapporto di lavoro. Esistono punti non toccati dalla riforma? Risulta assente ogni riferimento ad un piano pluriennale di investimen‐ to per riequilibrare la spesa pubbli‐ ca a favore dell’istruzione, secondo parametri medi europei. Non risul‐ ta esserci una vision sul nuovo ruo‐ lo e sulla rinnovata importanza del‐ la cultura e dei saperi per un paese come l’Italia che ha straordinaria tradizione e eccellenze in tutti i campi, cui i percorsi scolastici con‐ tribuiscono fortemente. Invece si continua a tagliare, ad esem‐ pio anche negli istituti di cul‐ tura e nei lettorati di lingua italiana all’estero, così co‐ me nella Legge di Stabilità. Antonio Foccillo segnala l’assenza del confronto Il segretario confederale Antonio Foccillo (in foto) met‐ te in luce un mancato con‐ fronto con le organizzazioni sindacali su un tema molto caro alla Uil: «Riprende la di‐ scussione al Senato sulla presunta riforma della pub‐ blica amministrazione, sen‐ za nessun confronto con le organizzazioni sindacali. Si parla di licenziamenti per i dirigenti, si propongono corsi‐concorsi o con‐ corsi, dimenticandosi che si è giù svolto un concor‐ so pubblico e, addirittura per legge, si stabiliscono le retribuzioni e le percentuali d’incidenza sulle re‐ tribuzioni di posizione e di risultato. Inoltre, si par‐ la di superamento degli automatismi e di progres‐ sione in base al merito. Tutte materie contrattuali che andrebbero regolate nella contrattazione fra le parti». Foccillo entra nel cuore del problema: «È be‐ ne ricordare che il merito, la valutazione e la perdi‐ ta del salario accessorio, se i dirigenti fossero stati valutati negativamente, erano contenuti già nel pri‐ mo e unico contratto dei dirigenti firmato qualche anno fa, proprio quando i dirigenti erano inseriti in un ruolo unico. Singolare, poi, l’eliminazione dei se‐ gretari comunali, unica figura di controllo rimasta negli enti locali per verificare la legittimità degli at‐ ti. Infine, non sappiamo, se sarà inserita nello stes‐ so provvedimento la misura per l’eliminazione del corpo nazionale delle guardie forestali, unico ba‐ luardo contro le eco mafie. Si può essere decisioni‐ sti, ma la democrazia costituzionale pone pesi e contrappesi, proprio per evitare un uomo solo al comando e per questo stabilisce strumenti (scelta dei propri rappresentanti, partiti e sindacati) per far partecipare i cittadini alla vita del Paese». IL PUNTO DI MINO GROSSI, SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL DI CREMONA «Metodo farraginoso e meritocrazia incerta» Sulla riforma della scuola è intervenuto anche il segretario provinciale Mino Grossi: «Il testo della Buona scuola non rappresenta realmente una riforma del sistema educativo, ma una mera propo‐ sta di riforma della professione docen‐ te. È un modo farraginoso di rinnovare la scuola a danno di tutto il personale scolastico. Agli insegnanti, dopo mesi di promesse di riscatto da una condizione avvilente, viene propinata una rinnova‐ ta carriera, annacquata da una merito‐ crazia tutta da definire, sostenuta finan‐ ziariamente attraverso il blocco delle retribuzioni. L’unico elemento di par‐ ziale tutela salariale per chi presta ser‐ vizio nelle scuole è stato il manteni‐ mento degli scatti di anzianità, impor‐ tantissimo risultato ottenuto anche gra‐ zie alla UIL Scuola che li ha difesi in as‐ senza di un impegno governativo a rin‐ novare il contratto nazionale. Si insiste sul merito: in questa prospettiva c’è so‐ lo una strada da seguire, la contratta‐ zione. Attribuire ai Dirigenti la valuta‐ zione sugli insegnanti ci riporterebbe indietro di 50 anni e darebbe spazio ad abusi e clientelismi contrari proprio a quel merito che si vorrebbe e dovrebbe premiare». E poi di seguito: «Altro nodo critico è il precariato. La UIL ritiene che l’assunzione dei precari debba necessa‐ riamente avvenire con decreto: non si possono lasciare ancora tante persone in balia dell’incertezza e non si può fare ricorso a un disegno di legge, perché l’allungamento della tempistica rende‐ rebbe impraticabile l’obiettivo. Serve un piano straordinario pluriennale di assunzione di tutti i precari, compresi quelli con 36 mesi di servizio che non sono nelle graduatorie ad esaurimento. Soluzioni vanno trovate anche per i pre‐ cari idonei al concorso e con 36 mesi senza abilitazione. Si parla complessi‐ vamente di decine di migliaia di lavora‐ tori che si trovano nelle graduatorie d’i‐ stituto, lavorano anche da dieci anni su cattedre vacanti e stanno vivendo con forte apprensione e rabbia i probabili effetti dei provvedimenti annunciati. Le misure proposte dalla riforma devono riguardare sia i docenti che il personale amministrativo, tecnico e ausiliario». Mino Grossi