GIALLO come IL MIELE INDICE 3 ASSOCIAZIONE CULTURALE 7 ProGETTO 9 Camera di Commercio Alessandria 10 DENTRO UN “un barattolo di miele” 12 BAMBINI “costruttori di storie” 13 LIBRO MOSTRA 15 AZIENDA APISTICA Pitarresi 17 Elenco manifestazioni 19 HONEY MENU 22 2B4EXPO 23 PALAZZO GHILINI 25 STORIE DI GASTRONOMIA 35 PROPRIETA’ DEL MIELE 42 CAPIRE L’ORIGINE DI UN MIELE? 46 L’AMORE E’ IL MIELE ASSOCIAZIONE CULTURALE “Amici ed ex allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria” I l canovaccio è vincente. Alimentato dalla fantasia dei ragazzi, Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria stuzzicato dalla curiosità degli adulti ha ispirato i ricercatori per essere lo scrigno della memoria. I PIÙ FRAGILI TRA I PIÙ DEBOLI / GIALLO come il MIELE EXPO MILANO 2015 NUTRIRE IL PIANETA ENERGIA PER LA VITA è nel cuore di Expo con un’iniziativa fortemente voluta per coinvolgere chi della cultura ha un’idea dinamica, aperta, improntata tanto alla diversità quanto alla profondità con narrazioni orali e lo sguardo rivolto a fondere emozioni e ricerche. Un nuovo paio d’occhi che ci aiuti a scoprirne gli aspetti, gli angoli, i colori e gli 3 odori e soprattutto la nascosta poesia del miele, cibo della mente. Un progetto, ha detto Fabrizio Montanari, psicologo della comunità, non è un’invenzione ma una scoperta. Esiste già nelle cose, lo devi solo sviluppare, dispiegare e GIALLO come il MIELE, parabola esemplare, compie la saldatura necessaria fra realtà e istituzione scolastica, con un’azione di forte contagiosità per diventare volano della fabbrica culturale e attrarre risorse con la validità di nuove strategie. I n questa prospettiva nasce la proposta dell’Associazione Culturale “Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria” in rete con Istituto Comprensivo “Bovio – Ca- vour” di Alessandria (scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuola secondaria di 1°), Istituto d’Istruzione Superiore Ciampini – Boccardo di Novi Ligure (Istituto Professionale indirizzo Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera), Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei di Alessandria, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Università degli Studi del Piemonte Orientale UPO, Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, D.I.S.i.T., sede di Alessandria), Coldiretti, Camera di Commercio di Alessandria e testata giornalista on.line Newsfood.com. Rete in cui tutti i nodi sono fondamentali per lo sviluppo di tutti e il campo della ricerca è un libro aperto su meraviglie inaspettate. In dialogo continuo, la rete è coinvolta in un’atmosfera serena dove la parola cultura acquista un senso concreto e l’appuntamento con GIALLO come il MIELE ha anche un significato particolare che registro con soddisfazione. 4 O uverture ideale sono i piccoli della scuola dell’infanzia Gobetti ovvero la tradizione in chiave contemporanea poi, le suggestioni, vissute con pennellate di vivacità da- gli alunni della scuola primaria Bovio che contraddistinguono l’identità dello stand M.I.U.R. con il libro-mostra pensato e realizzato per 5 il laboratorio del Salone Internazionale del Libro di Torino; infine, i dettagli che catturano l’occhio e il cuore con i colori decisi e carichi di personalità dei ragazzi della scuola secondaria di I grado Cavour. Inconsueti, gli allievi del corso di enogastronomia del Ciampini interpretano con attualità e ironia, fondendo segreti, leggende e magie con uno stile che prende spunto dalla storia più bella, il loro personalissimo honey menu. L a storia, patrimonio e memoria vocata a disperdersi, è invece il frutto della ricerca che fa vibrare le corde degli allievi del Liceo Scientifico Galilei. Come il romanziere sa rendere accessibili a tutti i misteri della scienza insaporendoli con buone dosi di avventure, così i ricercatori del D.I.S.i.T. ci accompagnano nel viaggio dell’incanto dove la fame della conoscenza è placata dalla scoperta di nuove tecniche e nuovi saperi. 6 Mariavittoria Delpiano Presidente Associazione Culturale “Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria” [email protected] I l progetto “Giallo come il Miele” è stato un momento importante per le scuole che lo hanno proposto e motivante per gli studenti che lo hanno realizzato. Cosa hanno imparato? Tante cose interessanti e utili, dalle qualità del miele come nutrimento alle straordinarie capacità delle api che lo producono. “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, affermava Albert Einstein. Sono molti gli scienziati che avallano questa tesi. L’attenzione si concentra soprattutto nell’analisi dei danni economici che deriverebbero da questa improvvisa morìa: le api sono infatti un’enorme risorsa economica della natura. Un alveare contiene fino a 50000 insetti, in Europa ci sono miliardi di api e ogni volta che un’ape esce dall’alveare, impollina un centinaio di fiori: un vero e proprio lavoro che produce solo nella UE miliardi di euro. Di primaria importanza è però l’impatto incommensurabile sull’ecosistema: senza api centinaia di piante scomparirebbero. Quale meraviglia della natura, una macchina sociale organizzata perfettamente, comunicano in modo stupendamente efficace. Alimento naturale, vivo, il miele da millenni è un concentrato di dolcezza. Oltre alle proprietà alimentari e mediche, nel corso della storia, ha assolto valori rituali e culturali in quasi tutte le aree del mondo. Antichissimo, prezioso e speciale, il miele è uno degli alimenti che meglio rappresenta il legame tra uomo e natura nel tempo. Il miele è tra gli alimenti più antichi della specie umana: ricerche archeologiche hanno confermato 7 che gli uomini preistorici si cibavano di questo dolce alimento: in una rappresentazione rupestre rinvenuta a inizio Novecento nei pressi di Valencia, in Spagna, è raffigurata una persona sospesa su una liana con una bisaccia e numerose api che le ronzano attorno mentre sta raccogliendo alcuni favi di miele da un anfratto di roccia. La scuola è un veicolo formidabile per capire, studiare, creare cultura e sviluppare idee nuove, innovative. Gli studenti che elaborano un progetto originale quale “Giallo come il Miele” apprendono e sviluppano molti contenuti e competenze. L’elemento più significativo è la trasversalità del percorso sia per le discipline (scienze, storia, geografia, letteratura), sia per le competenze (comprensione del testo, analisi e ricerca) e sia per lo sviluppo di capacità relazionali nelle arti sceniche. Insomma un progetto completo che è stato presentato con successo anche al Salone del Libro di Torino nello stand della Direzione Generale per il Piemonte (MIUR). Per le ottime risultanze ottenute le scuole in rete cercheranno di rielaborare il progetto e attraverso le sinergie della rete di ripresentarlo, con le modifiche e gli aggiornamenti necessari. Prof. Franco Calcagno Dirigente dell’Ufficio per lo studente, l’integrazione e la partecipazione della Direzione Scolastica Regionale del Piemonte nonchè dell’Ufficio scolastico dell’Ambito territoriale di Alessandria/Asti 8 www.istruzionepiemonte.it L a Camera di Commercio di Alessandria, coinvolta dall’Associazione “Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria”, nel corso di formazione dal titolo. “I più fragili fra i più deboli”, al cui interno è compreso anche il progetto “GIALLO come il MIELE”, esprime il proprio apprezzamento per l’iniziativa sia in virtù della validità dei suoi obiettivi, sia per l‘interesse che essa potrà suscitare per un pubblico numeroso e non solo a livello provinciale. I n considerazione anche della concomitanza con l’esposizione universale di Milano che ha al centro della propria attenzione il tema “Nutrire il pianeta”, la Camera ha pertanto espresso il pro- prio sostegno all’iniziativa dell’Associazione mediante la concessione del patrocinio camerale. Gian Paolo Coscia Presidente Camera di Commercio di Alessandria www.al.camcom.it 9 DENTRO UN “barattolo di miele” P rogetto in verticale d’istituto e scheda di un mosaico ancor più ampio quello dell’Istituto Comprensivo ”BovioCavour”, in rete con D.i.S.I.T. - Università del Piemonte Orientale sede di Alessandria, Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Alessandria, Istituto d’Istruzione Superiore “Ciampini – Boccardo” di Novi Ligure, all’interno del percorso “I più fragili fra i più deboli” progetto dell’Associazione Culturale “Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria” con la partnership morale di UST AL, UPO – D.i.S.I.T. di Alessandria, Camera di Commercio, Coldiretti e Newsfood.com testata on line. Il diritto a un cibo sano per una buona salute e il complesso delle tematiche sociali legate all’alimentazione e all’ambiente sono alla base dell’omonimo percorso in coincidenza con EXPO MILANO 2015 NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA. Le scuole dell’Istituto Comprensivo ”Bovio-Cavour” coinvolte sono: la Scuola d’Infanzia “Gobetti-Bovio”, con un percorso di Educazione Ambientale, che i piccoli realizzano attraverso l’approccio del “learning by doing” alle prese con un alveare, come fattispecie di sistema naturale la cui conoscenza si connota come un vero “ecoalfabeto”, il plesso di Scuola Primaria “Bovio” (classi IA e I B), con un iter di approccio al mondo delle api, ai ruoli di ciascun componente dell’arnia come microcosmo da esplorare, supportato da un percorso di robotica e programmazione delle Bee Bot (piccole api robot), che si conclude con la produzione di un libro-mostra e un’animazione teatrale finale. Per quanto concerne la Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto, il plesso “Cavour”, i ragazzi realizzano un progetto sui vari utilizzi del miele nella tradizione popolare del territorio alessandrino e sulle composizioni e gli utilizzi di vari tipi di miele, attraverso l’osservazione di campioni al microscopio, nella quale sono supportati dai docenti del DISIT, Università del Piemonte Orientale sede di Alessandria. vari tipi di miele, attraverso l’osservazione di campioni al microscopio, nella quale 10 sono supportati dai docenti del DISIT, Università del Piemonte Orientale sede di Alessandria. A corredo di quest’ultimo percorso, partecipano al corso “Open Discovery Space - Granai della Memoria”, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e, ancora, il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale, scoprendo un tratto fondamentale della città e del Borgo Rovereto: la sua gastronomia. Come giovani esploratori del gusto incontrano alcuni protagonisti della scena gastronomica del quartiere, che rappresentano la tradizione e la trasformazione della ristorazione alessandrina nell’ultimo decennio e conducono video-interviste con l’uso di telecamera, fino al montaggio dei video. Il progetto didattico realizzato nella classe II C della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo Bovio Cavour, svolto durante le ore dell’insegnamento di Scienze, è stato impostato in accordo con i traguardi per lo sviluppo delle competenze e le indicazioni nazionali per il curriculo (2012), secondo una didattica di tipo inclusivo. Il lavoro è stato realizzato attraverso alcune fasi successive, rappresentate dall’introduzione in brain-storming, la condivisione di senso, la fase di allenamento con le lezioni frontali dialogate e l’integrazione delle risorse. Percorrendo le varie fasi elencate l’argomento focus è stato trattato/rappresentato dall’importanza del miele nel nostro territorio con l’ausilio delle TIC, in particolare LIM, video, lezioni in power point, intervento in classe di un esperto del settore e l’osservazione di campioni di miele in laboratorio. La memoria del percorso è rappresentata da un e-book che, a differenza del libro cartaceo (book) integra il contenuto con il “dispositivo di lettura”. La tecnologia digitale permette di esplorare diverse forme espressive, inedite rispetto alla carta, date non solo dalla multimedialità e interattività, ma anche dagli aspetti funzionali dei dispositivi digitali e dello “status” digitale del contenuto non ancora completamente attuati e implementati. L’e-book è un libro “liquido”, capace di adattarsi alle caratteristiche del contenitore e del fruitore, un libro magico, con funzioni, comportamenti del tutto nuovi rispetto al libro di stampa e particolarmente efficace nella didattica. Per accedere all’e-book occorre prima iscriversi e solo dopo aver ricevuto la password ( autogenerata e modificabile) si può digitare: http://www.epubeditor.it/index.php?com=editor e visualizzare il libro con i link correlati Prof.ssa Antonella Talenti dirigente Istituto Comprensivo “Bovio – Cavour” Alessandria www.granaidellamemoria.it; www.icboviocavour.gov.it 11 BAMBINI “costruttori di storie” N oi consideriamo i bambini ‘costruttori di storie’ …..non consumatori di cultura, ma progettatori, che progettano, scelgono e producono attività di soluzioni di problemi... non devono tuttavia essere problemi corti, ma problemi lunghi, con una storia dentro...con una dimensione infinita...un intreccio di storie aumenta la motivazione, che si costruisce attraverso storie lunghe e complesse...in un progetto lungo accadono molte storie, attese e non, previste e impreviste...e noi adulti dobbiamo avere la pazienza di aspettare. Il fattore tempo è un fattore forte, in genere escluso nella scuola... invece è decisivo. I tempi dei bambini non collimano con l’orologio... il tempo dipana la storia e fa scattare il percorso ambivalente contraddittorio, inedito....non ci piacciono le attività di problem solving, dove la soluzione è già dentro, all’interno del problema.... Il problema è educare i bambini a inventare nuovi problemi, a fare domande nuove, a continuare a interrogarsi. Immaginazione e tempo.....” 12 Loris Malaguzzi pedagogo https://it.wikipedia.org/wiki/Loris_Malaguzzi LIBRO MOSTRA: dentro un barattolo di miele C on il libro-mostra “Dentro un barattolo di miele” è illustrato il meraviglioso lavoro delle api. Le prime quattro pagine rappresentano un grande prato fiorito riproducente la stagionalità delle fioriture. Nocciolo, ciliegio, acacia, millefiori, castagno e tiglio. Le foglie sono irrigidite dalla cera per esse- re conservate intatte mentre i fuchi, senza pungiglione!, sono rappresentati mentre volano indisturbati e le api operaie a bottinare. Ed ecco la rappresentazione del volo nuziale. La regina vola alta circondata dai suoi fuchi. Le ultime pagine illustrano invece, l’interno di un alveare. Al centro le uova, quelle di un giorno diritte, quelle di due giorni con l’estremità superiore piegata verso il basso, a forma di “C” già larve, le api nutrici, rappresentate ironicamente con un biberon tra le zampe, le api guardiane, con grossi occhiali, pronte a identificare nemici. Intorno alle cellette, le api ventilatrici mantengono costante la tempe- 13 ratura dell’alveare “muovendo grossi ventagli” e le api spazzine? Armate di scope! La sigillatura, realizzata con la propoli, è rappresentata con la cera marrone. Realizzato su cartoni con la tecnica delle “cere sciolte e colate” il libro è tuttora visibile su richiesta. Motivo di vanto per l’idea semplice ma complessa nella stesura di ogni pagina che ha richiesto riflessione da parte dei bambini per la componente di trasformazione delle informazioni ricevute con la messa in pratica di materiali poveri è servita a divulgare i contenuti appresi durante gli incontro con gli apicoltori e l’osservazione delle immagini proposte sia durante il laboratorio svolto presso l’UPO. sia in occasione delle attività svolte in classe nell’ambito del programma di scienze. 14 AZIENDA APISTICA Pitarresi L ’apicoltura è l’allevamento di api allo sco- po di utilizzare i prodotti da loro forniti per il genere umano, come ad esempio polline, miele, propoli, pappa reale, ecc.... L’azienda apistica Pitarresi Giuseppe nasce nel 1990 dalla passione per l’osservazione della vita delle api, condotta già da molti anni su un piano non professionale. Dal 1992, l’azienda ha iniziato a condurre i propri apiari secondo le direttive della produzione biologica. L’area di azione come apicoltura nomadista è piuttosto ampia e permette di produrre diverse varietà di miele di qualità: Acacia, tiglio, castagno, girasole, millefiori e melata. L’azienda produce anche propoli e una discreta quantità di pappa I reale e polline. L MIELE Il nettare che le api raccolgono dai fiori, per diventare miele deve subire delle complesse trasformazioni, le quali avvengono all’interno delle api stesse, in pratica il saccarosio (zucchero composto) di cui è costituito il nettare, è scisso in due zuccheri semplici, glucosio e fruttosio. Tutto questo lavoro si sarebbe dovuto verificare nel nostro organismo. Oltre agli zuccheri il miele contiene anche 15 sali minerali, come calcio, ferro, fosforo, ecc..., vitamine, enzimi e proteine. Da ciò si può capire come il miele sia un alimento completo con un elevato valore biologico! L’indicazione principale del miele è nella dietetica dei bambini nell’età scolare, quando altissimo è il fabbisogno enrgetico per la facile stancabilità e le frequenti disappetenze. Il miele merita senza dubbio il primo posto nell’alimentazione dello sportivo, prima d’ogni gara o allenamento accresce lo sforzo muscolare e lo sostiene nel tempo. Le varietà di miele sono tante quante sono le innumerevoli varietà di piante da cui possono raccogliere il nettare e le infinite possibilità di combinazione della flora dei vari ambienti e delle diverse annate, per tanto non si può affermare quale sia il miele P migliore. RODUZIONE BIOLOGICA Produrre in modo biologico significa, in parole povere, non concentrarsi solo sul prodotto finito, ma anche sulla natura, che di quel prodotto è fautrice e che, in un eterno ciclo, riassorbirà il prodotto stesso oltre ai prodotti utilizzati per ottenerlo. In una visione ideale, quindi, non solo il miele deve essere privo, per intenderci, di fitofarmaci di sintesi, ma anche il terreno da cui è stato ottenuto non dovrebbe ricevere alcun trattamento chimico che non sia autorizzato. In Italia la produzione di miele è estremamente diversificata su molte tipologie. Il miele biologico italiano è ancora minoritario rispetto al miele convenzionale, tuttavia, almeno, per qualsiasi tipologia floreale di miele convenzionale esiste un’adeguata produzione anche del corrispettivo biologico. Giuseppe Pitarresi, Allevatore di api 16 www.mielepitarresi.it ELENCO MANIFESTAZIONI “giallo come il miele” Alessandria mercoledì 1° aprile 2015 ore 11:00 Palazzo Ghilini – conferenza stampa “Giallo come il Miele” a cura dell’Ufficio Stampa della Provincia Alessandria giovedì 7 maggio 2015 ore 15:00 – 16:30 Palazzo Ghilini visita guidata Alessandria giovedì 7 maggio 2015 ore 16:30-17:30 Scuola Secondaria di I grado Cavour I.C. Bovio/Cavour - Lezione didattica a cura dell’Apicoltura Pitarresi Alessandria venerdì 8 maggio 2015 ore 16:30 – 17:30 Scuola Primaria Bovio– I.C. Bovio/Cavour -Lezione didattica a cura dell’azienda agricola di Vailati Anton di Montaldeo Alessandria venerdì 8 maggio ore 11:00 Sala d’onore della Prefettura Presentazione del libro “Un’idea senza fine” di M.Cannonero Cittadella di Alessandria domenica 10 maggio 2015 ore 11:00 – 17:00 ABBRACCIAMOCI SENZA BARRIERE organizzazione a cura dell’Ufficio per le persone con disabilità Novi Ligure giovedì 14 maggio 2015 ore 8:30 – 10:00 Lezione –referente prof.ssa Simona Traverso Bernini dell’Istituto Ciampini Torino giovedì 14 maggio 2015 ore 14:30 – 15:30 Salone Internazionale del Libro di Torino stand M.I.U.R. - laboratorio IA – IB Scuola Primaria Bovio Alessandria venerdì 15 maggio 2015 ore 18:30 – 19:30 StraAlessandria Consegna 1° Premio “Per tutti” 1° anno GIALLO come il MIELE Alessandria mercoledì 20 maggio 2015 ore 8:30 – 12:00 Scuola dell’infanzia Gobetti/Bovio – I.C. Bovio/Cavour - L’arnia didattica a cura dell’Associazione Aspromiele 17 Alessandria Aula magna L. S. Galileo Galilei mercoledì 20 maggio 2015 ore 16:30 – 18:30 Settima lezione 2° corso I PIÙ FRAGILI TRA I PIÙ DEBOLI 20 novembre – 20 maggio 2015 Consegna attestati di frequenza Torino venerdì 22 maggio 2015 ore 11:00 conferenza stampa EXPO - sede Coldiretti Piemonte Novi Ligure mercoledì 27 maggio 2015 ore 11:00 – 13:00 Presentazione Honey Menu a cura dell’IIS Ciampini Boccardo Milano Expo Milano domenica 31 maggio 2015 Padiglione Coldiretti ore 11:30 Presentazione progetto GIALLO come il MIELE Alessandria Aula magna L. S. Galileo Galilei venerdì 5 giugno 2015 ore 18:15 Concerto benefico per il Nepal MUSICA PER LA VITA a favore di U.N.I.C.E.F. Alessandria giovedì 11 giugno 2015 ore 15:00 Aula magna scuola secondaria di I grado Cavour spettacolo conclusivo “Giallo come il Miele” Alessandria/Novara/Vercelli venerdì 25 settembre 2015 ore 11:00 – 24:00 Notte dei Ricercatori conferenze e laboratori Oviglio domenica 18 ottobre 2015 ore 17:00 Palazzo comunale concerto “Giallo come il Miele” Personale di pittura di Carmelo Sciascia Milano Expo 2015 Cascina Triulza 29 ottobre 2015 ore 14:00 – 18:00 workshop “Giallo come il Miele” con gli allievi I.C. “Bovio-Cavour” di Alessandria, Liceo Scientifico “Galileo Galileo” di Alessandria, I.I.S. “Ciampini – Boccardo” di Novi Ligure, UPO – D.i.S.I.T Alessandria 18 HONEY MENU si mangia miele dall’antipasto al dolce Da sinistra nella foto: Nadia Cartabia Mariavittoria Delpiano Grazia Doro Silvana Cornaglia Ottavia Quargnenti 19 Prof. Mario Scarsi Dirigente I.I.S. Ciampini Boccardo di Novi Ligure www.ciampini.info 20 L’antipasto Flan di Grana Padano con crema leggera di peperoni rossi e miele di tiglio Si consiglia in abbinamento vino Cortese di Gavi DOCG Il primo Il secondo Gnocchi al viola di Barbera e fiori di ibisco con fonduta di Montebore e miele di rosmarino Il secondo Si consiglia in abbinamento vino Grignolino DOC Arrosto di maiale con demi glace al miele millefiori e dadolata di verdure croccanti Si consiglia in abbinamento vino Roero DOCG Il dolce Il cocktail Panna cott allo zafferano su crumble con passata di more aromatizzata al miele di erica 21 Si consiglia in abbinamento vino Brachetto d’Acqui DOCG Pink sunrise P uoi trovare tutte le curiosità possibili sul miele e le sue “sentinelle della biodiversità”, ovvero le api: un viag- gio fra l’attività e i testi latini, i grandi autori, la simbologia, insomma tutto quel linguaggio dedicato alla vita e alla sua protezione. Progetto indetto dalla classe 1°B del liceo scientifico Galileo Galilei di Alessandria (Piemonte, Italia), come prodotto digitale da presentare all’EXPO 2015 di Milano, tratterà non solo del “miele nell’antichità”, ma anche della sua funzione e del suo scopo attuale a livello economico e agricolo. Insomma, noi ragazzi ci siamo impegnati molto nel raggiungimento di questo scopo per moltecipli motivi, tra i quali organizzare, per la nostra prima volta, parte integrante di un “viaggio” fino alla quinta superiore e, soprattutto, presentarlo al mondo nel modo migliore. Quindi, concludiamo con una citazione del buon vecchio Albert Eistein: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita” Video dal sito https://2b4expo.wordpress.com/author/1b4expo/ Il Miele oggi: https://2b4expo.wordpress.com/author/1b4expo/ La favola delle api di Bernard Mandeville: https://2b4expo.wordpress.com/la-favola-delle-api-di-bernard-mandeville/ Le api ne “Le Georgiche” di Virgilio: https://2b4expo.wordpress.com/le-api-ne-le-georgiche-di-virgilio/ Le api nel mondo ellenico: https://2b4expo.wordpress.com/le-api-nel-mondo-ellenico/ Zeus cretese e api dell’antro sul monte Ida: https://2b4expo.wordpress.com/zeus-cretese-e-api-dellantro-sul-monte-ida/ Ritengo fondamentali: l’impostazione laboratoriale che caratterizza la didattica del progetto, la collaborazione delle scuole tra loro e con l’Università, il coinvolgimento di tanti operatori che qualificano il nostro territorio. 22 Ing Carlo Arzani - Dirigente Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria “2B4EXPO” www.scientificogalilei.it https://2b4expo.wordpress.com/author/1b4expo/ PALAZZO GHILINI PALAZZO GHILINI, GIOIELLO DEL BAROCCO PIEMONTESE APRE LE PORTE AI VISITATORI. P alazzo Ghilini, il bellissimo edificio principesco della Città di Alessandria, proprietà della Provincia di Alessandria dal 1861 sarà visitabile ‘su richiesta’ da Associazioni o privati cittadini che desiderano conoscerne le origini e la storia. Il ‘gioiello barocco’ ha ospitato nei secoli passati a partire dal 1760 circa ( 1732 , anno di inizio della costruzione) importanti personaggi, (Napoleone, Papa Pio VII, Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II, ed i Presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi) e attraverso la famiglia Ghilini, una delle più antiche e potenti di Alessandria ha contribuito alla fama e alla fortuna della città L nei secoli passati. ’Ufficio Comunicazione della Provincia si rende disponibile per coloro che ne faranno richiesta , ad effettuare una visita gratuita guidata dalla responsabile della Comunicazione Cristina Antoni . ‘Ritengo che sia di grande interesse per i cittadini conoscere la storia della città 23 attraverso le vicende della famiglia Ghilini e degli avvenimenti storici ad essa legati, ammirando nel contempo le bellissime Sale del Palazzo di proprietà della Provincia di Alessandria, soprattutto nel periodo di Expo, in cui tutte le componenti attrattive del territorio dovranno essere fruibili dal pubblico interessato’- dichiara Rita Rossa, Presidente della Provincia. L a storia dei Ghilini parte dai tempi di Carlo Magno e vede la fondazione della Città con il primo rappresentante ufficiale della famiglia, Gherardo, nel 1178, fino all’ultima discen- Da sinistra nella foto: Piera Invernizzi Egle Muda Ezio Gho Cristina Antoni Maria Teresa Guerci Luisa Gandini Any Bonifacio Annamaria Pontillo Grazia Doro Mariavittoria Delpiano dente della nobile stirpe, Cristina, presunta amante di Napoleone e dama di corte di Paolina Bonaparte. La storia del Palazzo segue poi le vicende napoleoniche e a seguire quelle della corte sabauda fino all’acquisto da parte dell’Amministrazione provinciale. Dalla facciata, elegante ed imponente , per passare all’atrio grandissimo, caratterizzato dal soffitto con la volta a lunette fino alle magnifiche Sale del Piano Nobile affrescate da Antonio Cucchi, ogni mattone, ogni dipinto, ogni mobile raccontano vicende legate agli avvenimenti più importanti della storia alessandrina. 24 Dott.ssa Cristina Antoni Capo Ufficio Stampa Provincia di Alessandria www.provincia.alessandria.gov.it Giallo come il miele storie di gastronomia alessandrina I l miele è uno degli alimenti fondamentali della cucina dei sei continenti. Cru- do o cotto, diluito, mescolato: il miele entra in molteplici preparazioni caratterizzando le cucine del mondo. È per questo che il racconto di quest’alimento può diventare una fondamentale risorsa per apprezzare la diversità culturale ed arricchire la propria cultura. Sulla base di quest’ipotesi, il progetto Giallo come il Miele si è intersecato con il progetto Open Discovery Space dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche portando ragazzi di prima e seconda media a diventare giovani ricercatori del gusto del loro quartiere, della loro città. Quest’articolo racconta i risultati di questo progetto educativo condotto durante l’anno scolastico 2014-15, presso la scuola media Cavour di Alessandria. Open Discovery Space Il progetto alessandrino si è mosso all’interno di un grande progetto europeo chiamato Open Discovery Space: A socially-powered and multilingual open learning infrastructure to boost the adoption of eLearning resources (d’ora in poi, ODS). Il progetto, iniziato nel 2012 e con durata triennale, coinvolge 50 partner europei pubblici e privati, in una collaborazione che ha come obiettivo la promozione dell’agenda digitale all’interno dell’educazione europea (Sotiriou et al., 2013). In particolare ODS ha voluto sviluppare un’innovativa piattaforma digitale, libera- 25 mente fruibile in rete, in cui in primo luogo mettere a disposizione della community internazionale un patrimonio di circa un milione di risorse didattiche digitali gratuite, prodotte dai partner del progetto. Inoltre questa piattaforma è un luogo di incontro virtuale tra tutti i principali attori del mondo della scuola: studenti, docenti, famiglie e policy makers. L’obiettivo di quest’interazione è migliorare l’istruzione offrendo una didattica tecnologica innovativa ma soprattutto capace di coinvolgere in un unico progetto di sviluppo ed istruzione soggetti altrimenti spesso lontani dalle dinamiche d’aula. Il progetto è uscito ormai dalla fase di sviluppo e quasi quattromila scuole e novemila insegnati in tutt’Europa. L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (d’ora in avanti, UNISG) è una delle due istituzioni italiane coinvolte in questo grande progetto. Quest’Università “speciale”, la prima al mondo ad essere completamente dedicata allo studio del cibo e dell’alimentazione, è stata coinvolta per la sua particolare e transdisciplinare specificità per produrre materiali didattici e far crescere il progetto europeo. I Granai della Memoria In questo progetto, UNISG ha portato l’esperienza dei Granai della Memoria (Grimaldi & Porporato, 2012), un ambizioso percorso scientifico e didattico, diretto da Piercarlo Grimaldi e Davide Porporato, che mira a raccogliere e comunicare in video le memorie del mondo attraverso un complesso archivio multimediale digitale online. 26 L e interviste raccolte nel corso delle ricerche di terreno, condotte in Italia e all’estero, riportano testimonianze di contadini, operai, artigiani, imprenditori, cuochi, gastronomi. I video raccolti sono autobiografie di questi attori della Storia, che attraverso il racconto di sé, delle loro esperienze raccontano i saperi delle loro comunità, i modi di vivere, il modo di capire il mondo e affrontare le sue sfide. Oggi sono circa mille le testimonianze raccolte e rese liberamente accessibili online nel portale www.granaidellamemoria.it Il percorso di ricerca sul campo è parte integrante del lavoro scientifico: un importante momento di formazione, in cui i “raccoglitori di memorie” sono chiamati a informarsi sulle tematiche della ricerca, imparare ad usare tecnologie e tecniche filmiche ed informatiche. In tal senso, rappresenta un modello olistico di informazione che incrocia saperi teorici e pratici in un percorso di studio, di partecipazione alla complessità del mondo. Proprio per questa ricchezza, il Granai della Memoria sono diventati un terreno di sperimentazione didattica che ha coinvolto studenti universitari e superiori, in autonome e spesse volte autorevoli lavori sul campo. Questa sperimentazione didattica ha quindi coinvolto direttamente anche i ragazzi della Scuola Media Cavour di Alessandria. Giovani ricercatori del Gusto Da gennaio a marzo 2015, 27 16 ragazzi delle classi prime e seconde della scuola media Cavour sono stati protagonisti, quindi, protagonisti di un percorso didattico nuovo, mirato alla scoperta un tratto fondamentale della città: la sua gastronomia. Il cibo è infatti un elemento fondamentale della vita sociale e culturale di una comunità, un centro di relazioni tra persone, luoghi, oggetti, sapori e saperi. Laddove la città di Alessandria, ed in particolare il suo antico quartiere di Borgo Rovereto, sono stati il centro nell’ultimo ventennio di un sostanziale fenomeno di immigrazione, pre- valentemente dal nord africa, dal Medio Oriente e dai Balcani, che ha riscritto il profilo demografico dell’area, portare i ragazzi ad esplorare i sentieri del gusto del loro territorio, incontrando e potendo dialogare con chef e gastronomi ha voluto dire per loro interrogare il fenomeno della migrazione, incontrando culture, modi di fare, storie di cosa vuol dire essere di Alessandria, che altrimenti difficilmente avrebbero potuto conoscere. A tal fine, il progetto ha insegnato ai giovani esploratori a strutturare e condurre una video-intervista, partendo dalla stesura di un articolato questionario, per approfondire l’uso di una telecamera e il montaggio dei video. Il questo progetto di apprendimento pedagogico improntato sul prin- 28 cipio del learning by doing, proprio per “assaporare” la differenza culturale che caratterizza la città i ragazzi hanno incontrato e intervistato quattro prot agonis ti della scena gastronomica del quartiere che rappresentano, con le loro storie, la tradizione e la trasformazione che la ristorazione alessandrina ha vissuto. Così sono stati intervistati testimoni della tradizione alessandrina quali Marco Roggero, della pasticceria Rolando, e Beppe Sardi, del ristorante il Grappolo, e due innovatori del gusto della città, quali Sukhwinder Singh Hayer, del ristorante indiano Swagat, e Tugay Kartal, del ristorante kebab Baran Istanbul 2. Le interviste hanno prodotto video documentari, oggi pubblicati online nel sito dei Granai della Memoria e sono risorse costituenti la ricca documentazione sulla città, i suoi luoghi e le sue persone che l’Istituto Comprensivo sta raccogliendo nell’archivio digitale in realizzazione all’interno del progetto integrato di sviluppo urbano “Borgo Rovereto – Quartiere Cittadella” promosso dal Comune di Ales- 29 sandria. Giallo come il Miele Il percorso di ricerca gastronomico ha quindi preso in considerazione direttamente il tema del miele, elemento considerato dagli stessi ragazzi un importante oggetto attraverso cui comprendere la diversità di modi 30 di vedere e vivere il cibo. Per condurre quest’esplorazione, i ragazzi hanno sviluppato una sezione del questionario, dedicando tre icastiche domande: “Usa il miele nelle sue preparazioni?”, “Che miele preferisce?”, “Ci può raccontare una ricetta in cui si usa il miele?”. Le risposte domande a queste danno un primo spaccato importante di cosa possa significare il miele in un contesto multietnico che in qualche modo sfida le abituali divisioni tra dolce e salato. Infatti, i ragazzi posti 31 di fronte alla necessità di impostare il questionario erano partiti pensando che il miele fosse unicamente “dolce” e “per i dolci”, usato in primo luogo come dolcificante. In questo senso, l’intervista con Beppe Sardi, del Grappolo, sorprese i giovani esploratori del gusto che vennero a contatto con un modo diverso di intendere il prodotto. Il ristoratore, infatti, presentò loro una ricetta di una salsa con cui condire un taglio di carne, meglio se arrosto. Nocciole, vino cortese, miele e un pizzico di senape: tutti elementi del territorio delle provincia, da mischiare, frullare assieme, producendo una salsa dal gusto dolce-amaro, profondamente diverso dal panorama di ketchup e maionese a cui i ragazzi erano avvezzi. Gli altri ristoratori portarono in dote le ricette di dolci: dolci tradizionali piemontesi come gli amaretti e il torrone raccontati da Marco Roggero, oppure radicati nella tradizione del mar Egeo e dei Balcani come il 32 giovani che, seppure avvezzi ai torroni ed alle stesse mousse, non si erano apparentemente mai interrogati su cosa potessero essere preparati, tantomeno su quale ruolo importante giocasse il miele in cucina. La scoperta Il percorso didattico ha così portato alla scoperta di un nuovo mondo, prima allora conosciuto e sconosciuto allo stesso tempo. In questo senso, l’esplorazione del miele ha rappresentato un momento di vera acquisizione e scoperta antropologica. Infatti, come scriveva ormai in un classico articolo Horace Miner(1956) il compito dell’antropologo è quello di fare dell’insolito elemento familiare e del familiare insolito. È attraverso questo processo di straniamento che è possibile comprendere l’altro e soprattutto la propria cultura, le barriere invisibili che ci definiscono. L’esplorazione del miele, nel suo piccolo, ha permesso proprio questo processo, permettendo ai ragazzi di comprendere da una parte le somiglianze che uniscono culture diverse, ma come nella nostra cultura ci siano aspetti insoliti, per molti aspetti che stonano con quanto siamo abituati a pensare essere “giusto”, “normale”. In questo senso il miele ha rappresentato un elemento importante di analisi multiculturale e allo stesso tempo di indagine di critica della produzione, dell’artigianato alimentare. Per molti ragazzi, infatti, scoprire la ricetta di un amaretto o come si prepara una mousse è apparso completamente nuovo e lontano dall’orizzonte di pratiche domestiche in quanto nella sfera domestica questi prodotti sono consumati, ma non preparati. Da qui una nuova curiosità verso il farsi della cucina, fondamentale prodromo per una coscienza critica sul cibo e la sua economia. 33 Concludendo, il giallo del miele è stato per i ragazzi il colore di una nuova lente, di kantiana memoria, attraverso cui è stato esplorato un angolo di mondo, scoprendo nuove terre e nuove culture: il miele quindi non solo un dolce sapore dalla punta di amaro, ma vettore di crescita e abbraccio del mondo. Michele Filippo Fontefrancesco (Alessandria, 1983). Antropologo sociale, ha completato la sua formazione presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e la Durham University. Etnografo del territorio piemontese, lavora presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, nel team di ricerca dei Granai della Memoria. Bibliografia Grimaldi, P., & Porporato, D. (2012). Granai della memoria: Manuale di Umanità 2.0. PollenzoBra: Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Miner, H. (1956). Body Ritual among the Nacirema. American Anthropologist, 58. Sotiriou, S. A., Agogi, E., Athanasiades, N., Ramfos, A., Stracke, C. M., Richter, T., et al. (2013). Open discovery space., The Joy of Learning: Enhancing Learning Experience, Improving Learning Quality. 22nd EDEN 2013 Annual Conference. Oslo: European Distance and E-Learning Network Dott. Michele Filippo Fontefrancesco - Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo 34 www.unisg.it PROPRIETA’ DEL MIELE: le mille e una virtù il miele misterioso, ricco e pesante miele, spesso aroma, liquida luce che cade a goccioloni Pablo Neruda (Ode all’ape) P L’ape d o me- stica costituisce la società animale più studiata ed ammirata. È una società matriar- cale, monoginica e pluriannuale, formata da numerosi individui appartenenti a tre caste, tutte alate. Di norma in un alveare vivono una regina, unica femmina fertile, 40 000 – 100 000 operaie, femmine sterili destinate al mantenimento ed alla difesa della colonia, e, tra aprile e luglio (in Europa), da 500 a 2000 maschi (detti anche fuchi o pecchioni), questi ultimi destinati esclusivamente alla riproduzione. La specie è polimorfica perché le tre caste hanno conformazioni morfologiche diverse tra loro. Alle api si associa immediatamente il miele anche se, in realtà, esse sono in grado di donarci altri prodotti, come cera, pappa reale, polline e propoli. Il miele comunque rappresenta per le api adulte 35 l’unico alimento oltre all’acqua. E’ anche usato con il polline per nutrire la covata di operaie e maschi. La base per la produzione del miele è il nettare, cioè un liquido zuccherino secreto dai fiori per attirare insetti pronubi che favoriscano la sua fecondazione certa. Viene raccolto sistematicamente dalle api, che lo trasportano nell’alveare utilizzando una sacca detta mellifica, posta prima dello stomaco, che contiene circa il peso equivalente ad un terzo di quello dell’ape stessa. Giunta all’alveare, l’ape bottinatrice passa il dolce fardello alle api di casa più giovani che a loro volta lo passano ad altre sorelle, prima di essere posto nelle celle esagonali costruite in cera. Durante questi passaggi il nettare viene arricchito e trasformato in miele. 36 I l miele è sostanzialmente una soluzione super-saturata in zuccheri, di cui i più importanti sono il fruttosio e il glucosio. La precisa composizione chimica varia, non solo in base alla specie vegetale da cui proviene il nettare, ma anche in base al clima, alle condizioni ambientali e al processo che il prodotto subisce. Nel miele si ritrova poi una grande varietà di componenti minori, quali fenoli e flavonoidi, enzimi, acido ascorbico, carotenoidi, acidi organici, amminoacidi (come prolina, fenilalanina e aspartato), proteine e α-tocoferolo. Il contenuto in minerali e vitamine è piuttosto basso (0.02% del peso) e i lipidi sono assenti. Sin da tempi molto antichi, il miele è stato usato non solo come dolcificante naturale ma anche a scopo terapeutico e per la salvaguardia della salute. Immagini ritrovate in varie località e risalenti all’età della pietra (6000 a.C. circa) documentano il suo utilizzo da almeno ottomila anni. Non solo l’uso di questo prodotto naturale è molto antico, ma è anche ubiquitario, come confermato da reperti appartenenti a svariate popolazioni e culture, come tavole Sumere (6200 a.C.), papiri Egizi (1900-1250 a.C.), scritture del Corano, del Vecchio e del Nuovo Testamento e sacre scritture indiane e cinesi. Studi in vivo su animali modello e test clinici hanno dimostrato che il miele può accelerarne la guarigione. 37 Tuttavia, alcuni autori sostengono che non ci siano sufficienti evidenze per il trattamento clinico di lesioni gravi. Gli effetti cicatrizzanti del miele sono associati agli alti livelli di viscosità e osmolarità, al pH acido e alla presenza di perossido di idrogeno. Tuttavia, ulteriori meccanismi d’azione associati alla guarigione delle ferite sono ignoti. I l nostro studio è stato così rivolto all’analisi dei meccanismi cellulari e molecolari indotti dal miele durante il processo di riparazione della ferita. A tal fine, è stato usato un modello sperimentale in vitro di scratch wound healing già ampiamente sperimentato nel nostro laboratorio. Questo test è un metodo per misurare in vitro la capacità di chiusura di una ferita. I passaggi fondamentali di tale sistema implicano la creazione di un taglio, di una discontinuità in un monostrato di cellule, catturando le immagini all’inizio e ad intervalli regolari durante la migrazione delle cellule per “chiudere la ferita”, e confrontando così le immagini per quantificare la velocità di migrazione, in presenza o meno di miele. L a ricerca è stata svolta usando linee cellulari di cheratinociti e fibroblasti che sono i principali tipi cellulari della pelle. Poiché è noto che l’origine botanica del miele ha una no- tevole influenza sulle proprietà biologiche di questo prodotto, questa indagine è stata condotta mettendo a confronto vari tipi di miele. Lo studio condotto nel nostro laboratorio ha fornito una prima e importante caratterizzazione delle proprietà del miele sulle cellule della pelle e suggerisce che questo prodotto naturale possa essere usato efficacemente per il trattamento clinico delle ferite. 38 U n passaggio chiave della guarigione delle ferite è il fenomeno della riepitelizzazione, un processo durante il quale i cheratinociti che costeggiano i bordi della ferita perdono alcune delle loro caratteristiche epiteliali e si trasformano in cellule in attivo movimento per colmare la lacuna generata dalla lesione. Non erano mai state esplorate le relazioni tra questo processo e le proprietà curative del miele. I nostri dati dimostrano che il miele è poco citotossico su cheratinociti e fibroblasti, confermando che può essere utilizzato in modo sicuro non solo per applicazioni esterne su pelle sana, ma anche come rimedio sulle ferite. Inoltre, i dati di laboratorio supportano, oltre ogni ragionevole dubbio, che il miele induce un marcato aumento delle capacità di riparazione della ferita da parte dei cheratinociti. Tale indicazione è stata rafforzata dal confronto tra miele e un prodotto medicale ottenuto dalle piastrine del sangue, il lisato piastrinico, che viene utilizzato nella pratica clinica per migliorare la guarigione delle ferite. Inoltre, utilizzando vari tipi di miele, abbiamo osservato che essi agiscono con meccanismi diversi, e che alcuni sono più efficaci di altri. In particolare, i mieli di acacia e di grano saraceno hanno dimostrato un effetto più cospicuo sulla guarigione delle ferite rispetto al miele di manuka.Così, diversi tipi di miele sono in grado di indurre il processo di riepitelizzazione e chiusura della ferita, ma i meccanismi che sottendono questa riparazione sono pressoché sconosciuti. I l nostro lavoro è stato intrapreso, grazie al contributo della Fondazione giapponese Yamada Bee Farm, per aumentare la conoscenza sui processi riparativi e fornire un “valore aggiunto” al prodotto miele attraverso lo sviluppo di prodotti con attività terapeutica (cioè per il trattamento e la gestione di ferite, ustioni, ulcere, ecc.). 39 In conclusione, i dati di questa indagine dimostrano che le proprietà benefiche del miele sulle ferite vanno ben oltre le note proprietà antisettiche che erano ritenute prioritarie per questo tipo di effetto. Inoltre, i dati mostrano che mieli differenti agiscono con differenti meccanismi, suggerendo che trattamenti combinati con mieli di tipo diverso potrebbero fornire così risultati clinicamente rilevanti. Infine, l’attivazione del fenomeno della riepitelilizzazione è un aspetto molto importante per la caratterizzazione farmacologica del miele, rendendolo un oggetto di studio particolarmente interessante, anche in L vista di ulteriori applicazioni cliniche. ush prize Nel novembre 2013 si è svolta a Londra, la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Lush Prize, il premio internazionale dedicato alla ricerca nel campo dei test alternativi promosso da “Lush” e “Ethical Consumer”. Dodici i premiati provenienti dall’Europa, dagli Stati Uniti e dalla Nuova Zelanda per i loro notevoli contributi nel campo della ricerca scientifica, della sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della lobby “cruelty free”. Nella categoria “Giovani Ricercatori”, la dr.ssa Simona Martinotti è stata premiata per la sua ricerca nella cura delle ferite e nello “skin health” (benessere della cute) con rimedi a base di prodotti naturali, come il miele, condotta in collaborazione con Elia Ranzato. Simona Martinotti è stata selezionata per la ricerca mirata allo sviluppo di test di laboratorio, su prodotti per il benessere e la cura della cute. Il premio Lush nasce da una collaborazione tra Lush ed Ethical Consumer; la Lush è una compagnia manifatturiera di Manchester, rivenditrice di cosmetici fatti a mano con negozi in 49 paesi nel mondo. Il 40 premio nasce per promuovere l’uso di una sperimentazione non anima- le nei test di sicurezza dei prodotti per i consumatori, concentrandosi sull’abolizione dei test di tossicità degli ingredienti e dei prodotti, e integrandosi con i numerosi progetti già esistenti contro la sperimentazione animale dei medicinali. Bibliografia: Simona Martinotti, Elia Ranzato, Propolis: a new frontier for wound healing? Burns&Trauma 2015; 3: 9 Simona Martinotti, Giorgio Calabrese, Elia Ranzato, Honey and Wound Healing: new solutions from an old remedy. In: Lacie E. Wade (ed), Wound Healing: Cellular Mechanisms, Alternative Therapies and Clinical Outcomes, Nova Publishers Inc, Hauppauge, New York, 2015, ISBN 978-1-63463-455-7. Simona Martinotti, Elia Ranzato, Honey’s healing history, In: Simona Martinotti and Elia Ranzato (eds.), Cellular and Molecular Mechanisms of Honey Wound Healing, Nova Publishers Inc, Hauppauge, New York, 2014, ISBN 978-163117-253-3. Elia Ranzato, Simona Martinotti, Bruno Burlando, Honey exposure stimulates wound repair of human dermal fibroblasts, Burns&Trauma 2013; 1: 32-38 Elia Ranzato, Simona Martinotti, Bruno Burlando, Epithelial mesenchymal transition traits in honey-driven keratinocyte wound healing: comparison among different honeys. Wound Repair and Regeneration 2012 20(5):778-85. Libro: Cellular and Molecular Mechanisms of Honey Wound Healing, a cura di Elia Ranzato e Simona Martinotti, Nova Publisher, New York 2014, ISBN: 978-1-63117-251-9 https://www.novapublishers.com/catalog/product_info.php?products_id=48070&osCsid=3464e8ee732a5018 22213ab2742c2322 Questo libro, con contributi di esperti internazionali (dall’Australia agli USA, dal Qatar alla Nigeria) esplora per la prima volta i dati che si stanno accumulando circa gli effetti benefici del miele, andando oltre le proprietà antisettiche, suggerendo così il coinvolgimento di meccanismi fisiologici specifici.Simona Martinotti si è laureata in Biologia nel 2006 e in Scienze Biologiche Applicate nel 2008. Nel 2008 inizia il corso di Dottorato in Scienze Ambientali (Acque Interne e Agrosistemi) presso il DISIT, e lo temina nel 2012 discutendo poi la Tesi dal titolo “Active nutrients and drug: building a new synergistic approach in mesothelioma therapy”. Oltre allo sviluppo di nuovi approcci per il mesotelioma, un altro importante campo dell’attività scientifica è lo studio dei meccanismi di riparazione delle ferite e di rigenerazione tissutale utilizzando composti naturali. Nel 2013, ha vinto il Lush Prize Award, premio internazionale dedicato alla ricerca nel campo dei test alternativi promosso da Lush e Ethical Consumer. Nel 2015, è stata selezionata tra oltre 20000 giovani scienziati per partecipare al 65esimo Lindau Nobel Prize, settimana di incontri e conferenze con 65 premi Nobel. Elia Ranzato (ERa) si è laureato nel 2002 in Scienze Biologiche. Ha conseguito, nel 2006, il dottorato di ricerca presso l’Università del Piemonte Orientale, occupandosi di monitoraggio ambientale. Nel 2011, ERa è stato insignito del Premio Ricercatore Junior, da parte dell’Associazione Italiana di Colture Cellulari (AICC). Una parte dell’attività scientifica di ERa è dedicata allo sviluppo di nuovi approcci per il mesotelioma. Un altro importante campo dell’attività scientifica di ERa è lo studio dei meccanismi di riparazione delle ferite e di rigenerazione tissutale utilizzando composti naturali. Grazie alla sua capacità di attrarre fondi da parte d’istituzioni internazionali, ha ottenuto per ben due volte lo Yamada Bee Farm Grant da parte della Fondazione Giapponese Yamada Bee Farm, per intraprendere e proseguire un innovativo progetto di studio sul miele, che persegue tenacemente per produrre lavori scientifici originali. Dott.ssa Simona Martinotti, Dott. Elia Ranzato Università del Piemonte Orientale www.disit.unipmn.it 41 Come capire l’origine di un miele? E’ sufficiente osservare quali pollini contiene! I mieli possono essere distinti in base alle essenze botaniche che hanno fornito il nettare alle api ed alla zona di produzio- ne: queste informazioni danno visibilità e garanzia alla qualità del prodotto. Molti mieli commercializzati in Italia provengono da paesi esteri, soprattutto dall’est europeo e mancano di tracciabilità, non offrendo quindi alcuna garanzia al consumatore (Persano Oddo L. et al., 2007). Studiare le caratteristiche e la provenienza geografica del miele significa quindi proteggere i consumatori e salvaguardare gli apicoltori dall’invasione sul mercato di mieli esteri poco affidabili e manipolati (DiStasi, 2010). Come è possibile riconoscere da quale pianta è stato ricavato il nettare? Quando le api bottinatrici si posano sui fiori, si “sporcano” di polline, e quando visitano altri fiori, contribuiscono così alla loro fecondazione. Parte del polline però si ritrova nel nettare e quindi nel miele. Il polline è la chiave per capire l’origine del nettare: i granuli pollinici, infatti, possono essere considerati come l’“impronta digitale” delle piante, perché la loro morfologia cambia a seconda della famiglia o del genere o persino della specie. I pollini sono difficilmente visibili ad occhi nudo, ma facilmente osservabili al microscopio ottico ed al microscopio elettronico a scansione 42 Un granulo pollinico maturo è circondato da uno strato cellulosico più o meno sottile, l’intina. Esternamente si trova un altro strato, l’esina, costituito da sporopollenina, un polimero di carotenoidi molto resistente (pensate che per degradarla è necessario ricorrere alla cosiddetta “miscela del diavolo”, formata da acido solforico ed acido fluoridrico bollenti!) La parte più superficiale dell’esina può presentare ornamentazioni caratteristiche di una data famiglia o un dato genere. Le ornamentazioni consentono al polline di aderire alla superficie dell’insetto che visita i fiori. Se invece è il vento che distribuisce il polline, allora le ornamentazioni non sono necessarie, e la sua superficie è liscia. Il polline è tuttavia riconoscibile grazie ad altre caratteristiche morfologiche (la forma e le aperture, utili anche per il riconoscimento dei pollini ornamentati). Le aperture sono zone nelle quali lo strato di esina è assente (è presente però il sottile strato cellulosico), e attraverso le quali può passare dall’interno verso l’esterno, il tubetto pollinico quando il polline, posatosi sulla parte superiore del pistillo (organo di riproduzione femminile) germina, per fecondare l’ovulo. Lo spettro pollinico, cioè l’insieme di tutti i granuli pollinici presenti in un miele, contribuisce a stabilire l’origine geografica del miele, che è un prodotto strettamente legato al territorio di produzione: le sue caratteristiche sensoriali dipendono infatti dalla biodiversità dell’ambiente di origine. Sarebbe quindi importante perseguire anche per il miele, come per altri prodotti alimentari, una politica di caratterizzazione qualitativa, attraverso la realizzazione di marchi. Indispensabile, a tal fine, riconoscere i pollini presenti nei mieli e risalire alla flora visitata dalle api. Da evitare la microfiltrazione, richiesta da alcuni, che impedirebbe, eliminando i pollini, di risalire all’origine dei mieli. 43 G iallo come il miele è un’iniziativa che va ben al di là dell’alimento citato: ha coinvolto operatori diversi del territorio alessandrino, dai produttori agli insegnanti di ogni ordine e grado, incluse le fattorie didattiche, dai rappresentanti degli enti pubblici agli alunni delle scuole primarie e secondarie, con la partecipazione dell’Università. L’iniziativa, promossa dall’associazione “Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galilei di Alessandria” si inserisce nel tema di EXPO2015. Questa pubblicazione, di facile lettura e a carattere divulgativo, basata su contenuti ben documentati, consente al lettore di avere un’idea delle caratteristiche nutrizionali, degli usi gastronomici, delle possibili applicazioni del miele nel campo della medicina e di come sia importante evitarne la microfiltrazione, per consentire di risalire alle sue origini attraverso le analisi dei granuli pollinici, limitando frodi e contraffazioni. Di Stasi M., 2010. La flora apistica e le analisi melissopalinologiche strumenti per valorizzare la qualità, l’origine botanica e geografica dei mieli molisani. Tesi di Dottorato di ricerca in “Difesa e qualità delle produzioni agro-alimentari e forestali” XXIII ciclo. Dipartimento di Scienze Animali Vegetali e dell’Ambiente Facoltà di Agraria UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL MOLISE 44 Graziella Berta, Nadia Massa, Simone Cantamessa Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale www.disit.unipmn.it Curriculum della prof. Graziella Berta Professore Ordinario di Botanica dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” dal 1994, era in precedenza (1987-1994) professore Associato di “Ultrastrutture Vegetali” presso l’Università degli Studi di Torino, dove è stata ricercatore dal 1981 al 1987. Coordinatore del Dottorato di Ricerca in “Scienze Ambientali (acque interne e agroecosistemi)”(1998-2011), Presidente del Consiglio del Corso di Studi in Biologia per due mandati, Vicepreside della Facoltà di Scienze MFN; Delegato del Rettore per la Ricerca Scientifica (2009-2012). Ha fatto parte della “Commissione Statuto”(2010-11) del suo ateneo. E’ attualmente Direttore del Dipartimento di Scienze e Innovazione tecnologica (DISIT). Autrice di più di 350 pubblicazioni tra lavori in extenso, delle quali 152 pubblicate su riviste internazionali con alto fattore d’impatto, relazioni e comunicazioni, molte su invito, a Congressi Internazionali e Nazionali. E’ socia di società Nazionali ed Internazionali di Biologia Vegetale ed Endocitobiologia. Attività di ricerca Si occupa da anni di aspetti teorici ed applicativi connessi con microrganismi rizosferici favorenti la crescita della pianta, la sua resistenza a stress di varia natura, il miglioramento delle qualità sensoriali dei frutti, in collaborazione con diverse istituzioni sia italiane, sia straniere. Da alcuni anni si interessa anche di problemi connessi con il monitoraggio e la bonifica ambientale tramite vegetali e microrganismi batterici e fungini. A questo proposito ha intrapreso ricerche di base sullo studio dei meccanismi di risposta delle piante a stress abiotici, ed altre, di taglio applicativo, con sperimentazione in campo di processi di fitorisanamento e fitodepurazione. E’ stata, ed è, responsabile scientifico di progetti nazionali ed internazionali (U E), correlati con aspetti relativi ad una agricoltura sostenibile. Ha coordinato e coordina progetti mirati allo studio ed alla bonifica di zone contaminate (metalli pesanti, arsenico ed idrocarburi aromatici) Nel corso della sua attività è stata correlatore di numerose tesi di Dottorato di Università estere, revisore di numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali, revisore di numerose riviste internazionali. Fa parte del Comitato di redazione delle riviste Caryologia e Plant Journal Interactions, ed è Editor della rivista “Botany”. Ha partecipato alle attività del COST (European Cooperation on Scientific and Technical Research). Ha fatto parte del Centro di Eccellenza per la Biosensoristica Vegetale e Microbica (CEBIOVEM), dell’Università di Torino e del Comitato Scientifico dell’Associazione “Ambiente Territorio e Formazione” (ATF, Alessandria); è membro del Consiglio Scientifico del Polo Agroalimentare (Dronero). Fa parte della Commissione Ricerca della Regione Piemonte. E’ socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Direttore del Dipartimento DiSIT 45 IL MIELE D orato, trasparente, odoroso morbido, poesia e letteratura da secoli si ispirano al miele, al suo profumo e a tutte le sensazioni che può evocare: amore, sacralità, preziosità e, proprio al fascino di questo alimento si sono ispirati autori di tutti i tempi per scrivere versi e frasi, per evocare la poesia e per far trasparire sensualità. I l “cibo degli Dei” il miele è un concentrato di dolcezza nonché uno degli alimenti che meglio rappresenta il legame tra uomo e natura nel tempo, infatti, la nostra mitologia narra che le divine frecce di Cupido, per avere effetto, dovevano essere imbevute nel miele perché….. “la vita è il fiore per il quale l’amore è il miele” (Victor Hugo) 46 Dott Antonino Meduri funzionario MIUR www.istruzionepiemonte.it P erché Giallo come il Miele ? Cosa è? E’ un viaggio verso Expo di un gruppo di amici, la corsa al consumo sfrenato, rischiano di far salta- Amici ed ex allievi dell’Istituto Scientifico Galilei re un anello debole della catena della Vita. di Alessandria e del suo Presidente, Mariavittoria Senza le api non c’è impollinazione; senza impolli- Delpiano, che in poco tempo hanno formato uno nazione non ci sono frutti; senza frutti non c’è cibo sciame: scolari e studenti, maestri e professori, diri- per gli animali e per l’uomo. genti e professionisti, ma anche genitori e nonni… Questo è un Expo speciale per Ognuno degli Amici si è attivato per coinvolgere il nostro Paese e per il mondo altri amici con l’obiettivo di sensibilizzare sempre intero. Per la prima volta, non è più persone a rispettare l’ambiente, e a farlo rispet- semplicemente la vetrina della tare, per garantire la sopravvivenza delle api e per scienza e delle tecnologie più migliorare la nostra vita. moderne, come lo è sempre newsfood.com ha accolto con entusiasmo l’invito stato dal 1851 a Londra, sur- a selezionare e mettere insieme i vari contributi, classato cinque anni dopo dai i “pollini”, e ha realizzato questo opuscolo… un Francesi con la Torre Eiffel -. Millefiori, “Giallo come il Miele”. Giuseppe Danielli Direttore e Fondatore newsfood.com EXPO 2015 si tiene a Milano e ha come tema il La pubblicazione verrà presentata a Expo, cibo: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. alla Cascina Triulza, il 29 ottobre 2015. Con poche risorse è difficile pensare di poter “Nu- Il viaggio non finisce qui. Ci saranno tante altre tap- trire il Pianeta” ed allora ognuno ha dato il suo pe; ogni ape continuerà la sua ricerca per coinvol- contributo, seppur modesto, come tante api, lavo- gere nuovi Amici e formare un grande sciame che, rando su un progetto che riguarda proprio le api. oltre alle api impollinatrici, possa riuscire a tutelare L’industrializzazione eccessiva, l’uso di pesticidi e i più deboli e salvaguardare i più fragili. Coloro che volessero saperne di più e fare il viaggio con noi, apportando il loro contributo con scritti, immagini, pensieri, progetti... tutto dedicato alle api e al miele, potranno farlo, scrivendo a: [email protected] Grafica e stampa: newsfood.com - Editrice Taro 1957 - Edit Multimedia Milano