GIALLO
come
IL MIELE
INDICE
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ASSOCIAZIONE CULTURALE
7
ProGETTO
9
Camera di Commercio
Alessandria
10
DENTRO UN “un barattolo di
miele”
12
BAMBINI “costruttori di
storie”
13
LIBRO MOSTRA
15
AZIENDA APISTICA Pitarresi
17
Elenco manifestazioni
19
HONEY MENU
22
2B4EXPO
23
PALAZZO GHILINI
25
STORIE DI GASTRONOMIA
35
PROPRIETA’ DEL MIELE
42
CAPIRE L’ORIGINE DI UN MIELE?
46
L’AMORE E’ IL MIELE
ASSOCIAZIONE CULTURALE
“Amici ed ex allievi del
Liceo Scientifico Galileo Galilei
di Alessandria”
I
l canovaccio è vincente. Alimentato dalla
fantasia dei ragazzi,
Amici ed ex Allievi
del Liceo Scientifico
Galileo Galilei di Alessandria
stuzzicato dalla curiosità degli adulti ha ispirato i ricercatori per essere lo
scrigno della memoria.
I PIÙ FRAGILI TRA I PIÙ DEBOLI / GIALLO
come il MIELE EXPO MILANO 2015 NUTRIRE IL PIANETA ENERGIA PER LA VITA è nel
cuore di Expo con un’iniziativa fortemente
voluta per coinvolgere chi della cultura ha un’idea dinamica, aperta,
improntata tanto alla diversità quanto alla profondità con narrazioni
orali e lo sguardo rivolto a fondere emozioni e ricerche. Un nuovo
paio d’occhi che ci aiuti a scoprirne gli aspetti, gli angoli, i colori e gli
3
odori e soprattutto la nascosta poesia del miele, cibo della mente.
Un progetto, ha detto Fabrizio Montanari, psicologo della comunità,
non è un’invenzione ma una scoperta. Esiste già nelle cose, lo devi
solo sviluppare, dispiegare e GIALLO come il MIELE, parabola esemplare, compie la saldatura necessaria fra realtà e istituzione scolastica, con un’azione di forte contagiosità per diventare volano della
fabbrica culturale e attrarre risorse con la validità di nuove strategie.
I
n questa prospettiva nasce la proposta dell’Associazione Culturale “Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei
di Alessandria” in rete con Istituto Comprensivo “Bovio – Ca-
vour” di Alessandria (scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuola
secondaria di 1°), Istituto d’Istruzione Superiore Ciampini – Boccardo
di Novi Ligure (Istituto Professionale indirizzo Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera), Liceo Scientifico Statale Galileo
Galilei di Alessandria, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Università degli Studi del Piemonte Orientale UPO,
Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, D.I.S.i.T., sede
di Alessandria), Coldiretti, Camera di Commercio di Alessandria e testata giornalista on.line Newsfood.com. Rete in cui tutti i nodi sono
fondamentali per lo sviluppo di tutti e il campo della ricerca è un
libro aperto su meraviglie inaspettate.
In dialogo continuo, la rete è coinvolta in un’atmosfera serena dove
la parola cultura acquista un senso concreto e l’appuntamento con
GIALLO come il MIELE ha anche un significato particolare che registro con soddisfazione.
4
O
uverture ideale sono i piccoli della scuola dell’infanzia
Gobetti ovvero la tradizione in chiave contemporanea
poi, le suggestioni, vissute con pennellate di vivacità da-
gli alunni della scuola primaria Bovio che contraddistinguono l’identità dello stand M.I.U.R. con il libro-mostra pensato e realizzato per
5
il laboratorio del Salone Internazionale del Libro di Torino; infine, i
dettagli che catturano l’occhio e il cuore con i colori decisi e carichi
di personalità dei ragazzi della scuola secondaria di I grado Cavour.
Inconsueti, gli allievi del corso di enogastronomia del Ciampini interpretano con attualità e ironia, fondendo segreti, leggende e magie
con uno stile che prende spunto dalla storia più bella, il loro personalissimo honey menu.
L
a storia, patrimonio e memoria vocata a disperdersi, è
invece il frutto della ricerca che fa vibrare le corde degli
allievi del Liceo Scientifico Galilei. Come il romanziere
sa rendere accessibili a tutti i misteri della scienza insaporendoli con
buone dosi di avventure, così i ricercatori del D.I.S.i.T. ci accompagnano nel viaggio dell’incanto dove la fame della conoscenza è
placata dalla scoperta di nuove tecniche e nuovi saperi.
6
Mariavittoria Delpiano
Presidente Associazione Culturale “Amici ed ex Allievi del
Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria”
[email protected]
I
l
progetto
“Giallo come
il Miele” è
stato un momento
importante per le scuole che lo hanno proposto e motivante per gli
studenti che lo hanno realizzato.
Cosa hanno imparato? Tante cose interessanti e utili, dalle qualità del
miele come nutrimento alle straordinarie capacità delle api che lo producono.
“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, affermava Albert Einstein. Sono molti
gli scienziati che avallano questa tesi. L’attenzione si concentra soprattutto nell’analisi
dei danni economici che deriverebbero da
questa improvvisa morìa: le api sono infatti
un’enorme risorsa economica della natura.
Un alveare contiene fino a 50000 insetti, in
Europa ci sono miliardi di api e ogni volta
che un’ape esce dall’alveare, impollina un
centinaio di fiori: un vero e proprio lavoro che produce solo nella UE
miliardi di euro. Di primaria importanza è però l’impatto incommensurabile sull’ecosistema: senza api centinaia di piante scomparirebbero.
Quale meraviglia della natura, una macchina sociale organizzata perfettamente, comunicano in modo stupendamente efficace. Alimento
naturale, vivo, il miele da millenni è un concentrato di dolcezza. Oltre
alle proprietà alimentari e mediche, nel corso della storia, ha assolto
valori rituali e culturali in quasi tutte le aree del mondo. Antichissimo,
prezioso e speciale, il miele è uno degli alimenti che meglio rappresenta il legame tra uomo e natura nel tempo. Il miele è tra gli alimenti più
antichi della specie umana: ricerche archeologiche hanno confermato
7
che gli uomini preistorici si cibavano di questo dolce alimento: in una
rappresentazione rupestre rinvenuta a inizio Novecento nei pressi di
Valencia, in Spagna, è raffigurata una persona sospesa su una liana con
una bisaccia e numerose api che le ronzano attorno mentre sta raccogliendo alcuni favi di miele da un anfratto di roccia.
La scuola è un veicolo formidabile per capire, studiare, creare cultura e
sviluppare idee nuove, innovative. Gli studenti che elaborano un progetto originale quale “Giallo come il Miele” apprendono e sviluppano
molti contenuti e competenze. L’elemento più significativo è la trasversalità del percorso sia per le discipline (scienze, storia, geografia, letteratura), sia per le competenze (comprensione del testo, analisi e ricerca)
e sia per lo sviluppo di capacità relazionali nelle arti sceniche. Insomma
un progetto completo che è stato presentato con successo anche al
Salone del Libro di Torino nello stand della Direzione Generale per il
Piemonte (MIUR).
Per le ottime risultanze ottenute le scuole in rete cercheranno di rielaborare il progetto e attraverso le sinergie della rete di ripresentarlo, con
le modifiche e gli aggiornamenti necessari.
Prof. Franco Calcagno
Dirigente dell’Ufficio per lo studente, l’integrazione e la partecipazione
della Direzione Scolastica Regionale del Piemonte nonchè dell’Ufficio
scolastico dell’Ambito territoriale di Alessandria/Asti
8
www.istruzionepiemonte.it
L
a Camera di Commercio di Alessandria,
coinvolta dall’Associazione “Amici ed ex
Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei
di Alessandria”, nel corso di formazione dal titolo.
“I più fragili fra i più deboli”, al cui interno è compreso
anche il progetto “GIALLO come il MIELE”, esprime il
proprio apprezzamento per l’iniziativa sia in virtù della validità dei suoi
obiettivi, sia per l‘interesse che essa potrà suscitare per un pubblico
numeroso e non solo a livello provinciale.
I
n considerazione anche della concomitanza con l’esposizione
universale di Milano che ha al centro della propria attenzione il
tema “Nutrire il pianeta”, la Camera ha pertanto espresso il pro-
prio sostegno all’iniziativa dell’Associazione mediante la concessione
del patrocinio camerale.
Gian Paolo Coscia
Presidente Camera di Commercio di Alessandria
www.al.camcom.it
9
DENTRO UN “barattolo
di miele”
P
rogetto in verticale d’istituto e scheda di un mosaico ancor più
ampio quello dell’Istituto Comprensivo ”BovioCavour”, in rete con D.i.S.I.T. - Università del
Piemonte Orientale sede di Alessandria, Liceo Scientifico
“Galileo Galilei” di Alessandria, Istituto d’Istruzione Superiore “Ciampini – Boccardo” di Novi Ligure, all’interno del
percorso “I più fragili fra i più deboli” progetto dell’Associazione Culturale “Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria” con la partnership morale di UST AL, UPO – D.i.S.I.T. di Alessandria, Camera di Commercio,
Coldiretti e Newsfood.com testata on line.
Il diritto a un cibo sano per una buona salute e il complesso delle tematiche sociali legate all’alimentazione e all’ambiente sono alla base dell’omonimo percorso in coincidenza con EXPO MILANO 2015 NUTRIRE IL
PIANETA, ENERGIA PER LA VITA. Le scuole dell’Istituto Comprensivo
”Bovio-Cavour” coinvolte sono: la Scuola d’Infanzia “Gobetti-Bovio”, con
un percorso di Educazione Ambientale, che i piccoli realizzano attraverso
l’approccio del “learning by doing” alle prese con un alveare, come fattispecie di sistema naturale la cui conoscenza si connota come un vero
“ecoalfabeto”, il plesso di Scuola Primaria “Bovio” (classi IA e I B), con
un iter di approccio al mondo delle api, ai ruoli di ciascun componente dell’arnia come microcosmo da esplorare, supportato da un percorso
di robotica e programmazione delle Bee Bot (piccole api robot), che si
conclude con la produzione di un libro-mostra e un’animazione teatrale
finale. Per quanto concerne la Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto, il plesso “Cavour”, i ragazzi realizzano un progetto sui vari utilizzi del miele nella tradizione popolare del territorio alessandrino e sulle
composizioni e gli utilizzi di vari tipi di miele, attraverso l’osservazione
di campioni al microscopio, nella quale sono supportati dai docenti del
DISIT, Università del Piemonte Orientale sede di Alessandria. vari tipi di
miele, attraverso l’osservazione di campioni al microscopio, nella quale
10
sono supportati dai docenti del DISIT, Università del Piemonte Orientale
sede di Alessandria.
A corredo di quest’ultimo percorso, partecipano al corso “Open Discovery Space - Granai della Memoria”, organizzato in collaborazione con
l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e, ancora,
il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del
Piemonte Orientale, scoprendo un tratto fondamentale della città e del
Borgo Rovereto: la sua gastronomia. Come giovani esploratori del gusto incontrano alcuni protagonisti della scena gastronomica del quartiere, che rappresentano la tradizione e la trasformazione della ristorazione
alessandrina nell’ultimo decennio e conducono video-interviste con l’uso
di telecamera, fino al montaggio dei video.
Il progetto didattico realizzato nella classe II C della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo Bovio Cavour, svolto durante le ore dell’insegnamento
di Scienze, è stato impostato in accordo con i traguardi per lo sviluppo
delle competenze e le indicazioni nazionali per il curriculo (2012), secondo una didattica di tipo inclusivo. Il lavoro è stato realizzato attraverso
alcune fasi successive, rappresentate dall’introduzione in brain-storming,
la condivisione di senso, la fase di allenamento con le lezioni frontali dialogate e l’integrazione delle risorse. Percorrendo le varie fasi elencate l’argomento focus è stato trattato/rappresentato dall’importanza del miele nel
nostro territorio con l’ausilio delle TIC, in particolare LIM, video, lezioni in
power point, intervento in classe di un esperto del settore e l’osservazione
di campioni di miele in laboratorio. La memoria del percorso è rappresentata da un e-book che, a differenza del libro cartaceo (book) integra
il contenuto con il “dispositivo di lettura”. La tecnologia digitale permette
di esplorare diverse forme espressive, inedite rispetto alla carta, date non
solo dalla multimedialità e interattività, ma anche dagli aspetti funzionali
dei dispositivi digitali e dello “status” digitale del contenuto non ancora
completamente attuati e implementati. L’e-book è un libro “liquido”, capace di adattarsi alle caratteristiche del contenitore e del fruitore, un libro
magico, con funzioni, comportamenti del tutto nuovi rispetto al libro di
stampa e particolarmente efficace nella didattica.
Per accedere all’e-book occorre prima iscriversi e solo dopo aver ricevuto
la password ( autogenerata e modificabile) si può digitare:
http://www.epubeditor.it/index.php?com=editor
e visualizzare il libro con i link correlati
Prof.ssa Antonella Talenti
dirigente Istituto Comprensivo “Bovio – Cavour” Alessandria
www.granaidellamemoria.it; www.icboviocavour.gov.it
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BAMBINI
“costruttori di storie”
N
oi consideriamo i bambini
‘costruttori di storie’ …..non
consumatori di cultura, ma
progettatori, che progettano, scelgono e
producono attività di soluzioni di problemi...
non devono tuttavia essere problemi corti, ma
problemi lunghi, con una storia dentro...con
una dimensione infinita...un intreccio di storie
aumenta la motivazione, che si costruisce attraverso storie lunghe
e complesse...in un progetto lungo accadono molte storie, attese e
non, previste e impreviste...e noi adulti dobbiamo avere la pazienza
di aspettare.
Il fattore tempo è un fattore forte, in genere escluso nella scuola...
invece è decisivo.
I
tempi dei bambini non collimano
con l’orologio...
il tempo dipana la storia
e fa scattare il percorso
ambivalente contraddittorio, inedito....non ci piacciono le attività
di problem solving, dove la soluzione è già dentro, all’interno del
problema....
Il problema è educare i bambini a inventare nuovi problemi, a fare
domande nuove, a continuare a interrogarsi.
Immaginazione e tempo.....”
12
Loris Malaguzzi pedagogo
https://it.wikipedia.org/wiki/Loris_Malaguzzi
LIBRO MOSTRA:
dentro un barattolo
di miele
C
on il libro-mostra “Dentro un barattolo di miele” è illustrato il meraviglioso lavoro delle api. Le prime quattro pagine rappresentano un grande prato fiorito riproducente la
stagionalità delle fioriture. Nocciolo, ciliegio, acacia, millefiori,
castagno e tiglio. Le
foglie sono irrigidite
dalla cera
per esse-
re conservate intatte
mentre i fuchi, senza pungiglione!, sono
rappresentati mentre volano indisturbati e le api operaie a bottinare. Ed
ecco la rappresentazione del volo nuziale. La regina vola alta circondata dai suoi fuchi.
Le ultime pagine illustrano invece, l’interno di un alveare. Al centro le
uova, quelle di un giorno diritte, quelle di due giorni con l’estremità
superiore piegata verso il basso, a forma di “C” già larve, le api nutrici,
rappresentate ironicamente con un biberon tra le zampe, le api guardiane, con grossi occhiali, pronte a identificare nemici.
Intorno alle cellette, le api ventilatrici mantengono costante la tempe-
13
ratura dell’alveare “muovendo
grossi ventagli” e le api spazzine? Armate di scope! La sigillatura, realizzata con la propoli, è
rappresentata con la cera marrone.
Realizzato su cartoni con la tecnica delle “cere sciolte e colate”
il libro è tuttora visibile su richiesta.
Motivo di vanto per l’idea semplice ma complessa nella stesura di ogni pagina che ha richiesto riflessione da parte dei bambini per la
componente di trasformazione
delle informazioni ricevute con
la messa in pratica di materiali
poveri è servita a divulgare i contenuti appresi durante gli incontro con gli apicoltori e l’osservazione delle immagini proposte sia durante il laboratorio svolto presso
l’UPO. sia in occasione delle attività svolte in classe nell’ambito del
programma di scienze.
14
AZIENDA APISTICA
Pitarresi
L
’apicoltura
è
l’allevamento
di api allo sco-
po di utilizzare i prodotti
da loro forniti per il genere umano, come ad esempio polline, miele, propoli,
pappa reale, ecc....
L’azienda apistica Pitarresi Giuseppe nasce nel 1990 dalla passione
per l’osservazione della vita delle api, condotta già da molti anni su
un piano non professionale.
Dal 1992, l’azienda ha iniziato a condurre i
propri apiari secondo le direttive della produzione biologica.
L’area di azione come apicoltura nomadista
è piuttosto ampia e permette di produrre diverse varietà di miele di
qualità: Acacia, tiglio, castagno, girasole, millefiori e melata.
L’azienda produce anche propoli e una discreta quantità di pappa
I
reale e polline.
L MIELE
Il nettare che le api raccolgono dai fiori, per diventare miele
deve subire delle complesse trasformazioni, le quali avvengono
all’interno delle api stesse, in pratica il saccarosio (zucchero composto) di cui è costituito il nettare, è scisso in due zuccheri semplici,
glucosio e fruttosio.
Tutto questo lavoro si sarebbe dovuto verificare nel nostro organismo.
Oltre agli zuccheri il miele contiene anche
15
sali minerali, come calcio, ferro, fosforo,
ecc..., vitamine, enzimi e proteine.
Da ciò si può capire come il miele sia un
alimento completo con un elevato valore biologico! L’indicazione principale del
miele è nella dietetica dei bambini nell’età scolare, quando altissimo è
il fabbisogno enrgetico per la facile stancabilità e le frequenti disappetenze. Il miele merita senza dubbio il primo posto nell’alimentazione dello
sportivo, prima d’ogni gara o allenamento accresce lo sforzo muscolare
e lo sostiene nel tempo.
Le varietà di miele sono tante quante sono le innumerevoli varietà di
piante da cui possono raccogliere il nettare e le infinite possibilità di
combinazione della flora dei vari ambienti e delle diverse annate, per
tanto non si può affermare quale sia il miele
P
migliore.
RODUZIONE BIOLOGICA
Produrre in modo biologico significa, in parole povere, non
concentrarsi solo sul prodotto finito, ma anche sulla natura, che di quel
prodotto è fautrice e che, in un eterno ciclo, riassorbirà il prodotto stesso
oltre ai prodotti utilizzati per ottenerlo. In una visione ideale, quindi, non
solo il miele deve essere privo, per intenderci, di fitofarmaci di sintesi,
ma anche il terreno da cui è stato ottenuto non dovrebbe ricevere alcun
trattamento chimico che non sia autorizzato. In Italia la produzione di
miele è estremamente diversificata su molte tipologie. Il miele biologico
italiano è ancora minoritario rispetto al miele convenzionale, tuttavia,
almeno, per qualsiasi tipologia floreale di miele convenzionale esiste
un’adeguata produzione anche del corrispettivo biologico.
Giuseppe Pitarresi, Allevatore di api
16
www.mielepitarresi.it
ELENCO MANIFESTAZIONI
“giallo come il miele”
Alessandria mercoledì 1° aprile 2015 ore 11:00
Palazzo Ghilini – conferenza stampa “Giallo come il Miele”
a cura dell’Ufficio Stampa della Provincia
Alessandria giovedì 7 maggio 2015 ore 15:00 – 16:30
Palazzo Ghilini visita guidata
Alessandria giovedì 7 maggio 2015 ore 16:30-17:30
Scuola Secondaria di I grado Cavour I.C. Bovio/Cavour - Lezione didattica a cura
dell’Apicoltura Pitarresi
Alessandria venerdì 8 maggio 2015 ore 16:30 – 17:30
Scuola Primaria Bovio– I.C. Bovio/Cavour -Lezione didattica a cura dell’azienda
agricola di Vailati Anton di Montaldeo
Alessandria venerdì 8 maggio ore 11:00
Sala d’onore della Prefettura Presentazione del libro “Un’idea senza fine” di
M.Cannonero
Cittadella di Alessandria domenica 10 maggio 2015 ore 11:00 – 17:00
ABBRACCIAMOCI SENZA BARRIERE organizzazione a cura dell’Ufficio per le
persone con disabilità
Novi Ligure giovedì 14 maggio 2015 ore 8:30 – 10:00
Lezione –referente prof.ssa Simona Traverso Bernini dell’Istituto Ciampini
Torino giovedì 14 maggio 2015 ore 14:30 – 15:30
Salone Internazionale del Libro di Torino stand M.I.U.R. - laboratorio IA – IB Scuola
Primaria Bovio
Alessandria venerdì 15 maggio 2015 ore 18:30 – 19:30
StraAlessandria Consegna 1° Premio “Per tutti” 1° anno GIALLO come il MIELE
Alessandria mercoledì 20 maggio 2015 ore 8:30 – 12:00
Scuola dell’infanzia Gobetti/Bovio – I.C. Bovio/Cavour - L’arnia didattica a cura
dell’Associazione Aspromiele
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Alessandria Aula magna L. S. Galileo Galilei mercoledì 20 maggio 2015 ore
16:30 – 18:30
Settima lezione 2° corso I PIÙ FRAGILI TRA I PIÙ DEBOLI 20 novembre – 20
maggio 2015
Consegna attestati di frequenza
Torino venerdì 22 maggio 2015 ore 11:00
conferenza stampa EXPO - sede Coldiretti Piemonte
Novi Ligure mercoledì 27 maggio 2015 ore 11:00 – 13:00
Presentazione Honey Menu a cura dell’IIS Ciampini Boccardo
Milano Expo Milano domenica 31 maggio 2015 Padiglione Coldiretti ore 11:30
Presentazione progetto GIALLO come il MIELE
Alessandria Aula magna L. S. Galileo Galilei venerdì 5 giugno 2015 ore 18:15
Concerto benefico per il Nepal MUSICA PER LA VITA a favore di U.N.I.C.E.F.
Alessandria giovedì 11 giugno 2015 ore 15:00
Aula magna scuola secondaria di I grado Cavour
spettacolo conclusivo “Giallo come il Miele”
Alessandria/Novara/Vercelli venerdì 25 settembre 2015 ore 11:00 – 24:00
Notte dei Ricercatori conferenze e laboratori
Oviglio domenica 18 ottobre 2015 ore 17:00
Palazzo comunale concerto “Giallo come il Miele”
Personale di pittura di Carmelo Sciascia
Milano Expo 2015 Cascina Triulza 29 ottobre 2015 ore 14:00 – 18:00
workshop “Giallo come il Miele”
con gli allievi I.C. “Bovio-Cavour” di Alessandria, Liceo Scientifico “Galileo Galileo” di Alessandria, I.I.S. “Ciampini – Boccardo” di Novi Ligure, UPO – D.i.S.I.T
Alessandria
18
HONEY MENU
si mangia miele
dall’antipasto
al dolce
Da sinistra nella foto:
Nadia Cartabia
Mariavittoria Delpiano
Grazia Doro
Silvana Cornaglia
Ottavia Quargnenti
19
Prof.
Mario Scarsi
Dirigente I.I.S.
Ciampini Boccardo
di Novi Ligure
www.ciampini.info
20
L’antipasto
Flan di Grana Padano con crema leggera
di peperoni rossi e miele di tiglio
Si consiglia in abbinamento vino Cortese di Gavi DOCG
Il primo
Il secondo
Gnocchi al viola di Barbera e fiori di ibisco con
fonduta di Montebore e miele di rosmarino
Il secondo
Si consiglia in abbinamento vino Grignolino DOC
Arrosto di maiale con demi glace al miele millefiori e
dadolata di verdure croccanti
Si consiglia in abbinamento vino Roero DOCG
Il dolce
Il cocktail
Panna cott allo zafferano su crumble con passata di
more aromatizzata al miele di erica
21
Si consiglia in abbinamento vino Brachetto d’Acqui DOCG
Pink sunrise
P
uoi trovare tutte le curiosità possibili
sul miele e le sue “sentinelle della
biodiversità”, ovvero le api: un viag-
gio fra l’attività e i testi latini, i grandi autori, la
simbologia, insomma tutto quel linguaggio dedicato alla vita e alla
sua protezione. Progetto indetto dalla classe 1°B del liceo scientifico Galileo Galilei di Alessandria (Piemonte,
Italia), come prodotto digitale da presentare all’EXPO
2015 di Milano, tratterà non solo del “miele nell’antichità”, ma anche della sua funzione e del suo scopo attuale a livello economico e agricolo. Insomma, noi ragazzi ci siamo
impegnati molto nel raggiungimento di questo scopo per moltecipli
motivi, tra i quali organizzare, per la nostra prima volta, parte integrante di un “viaggio” fino alla quinta superiore e, soprattutto, presentarlo al mondo nel modo migliore. Quindi, concludiamo con una
citazione del buon vecchio Albert Eistein: “Se l’ape scomparisse dalla
faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”
Video dal sito https://2b4expo.wordpress.com/author/1b4expo/
Il Miele oggi:
https://2b4expo.wordpress.com/author/1b4expo/
La favola delle api di Bernard Mandeville:
https://2b4expo.wordpress.com/la-favola-delle-api-di-bernard-mandeville/
Le api ne “Le Georgiche” di Virgilio:
https://2b4expo.wordpress.com/le-api-ne-le-georgiche-di-virgilio/
Le api nel mondo ellenico:
https://2b4expo.wordpress.com/le-api-nel-mondo-ellenico/
Zeus cretese e api dell’antro sul monte Ida:
https://2b4expo.wordpress.com/zeus-cretese-e-api-dellantro-sul-monte-ida/
Ritengo fondamentali: l’impostazione laboratoriale che caratterizza la didattica
del progetto, la collaborazione delle scuole tra loro e con l’Università, il coinvolgimento di tanti operatori che qualificano il nostro territorio.
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Ing Carlo Arzani - Dirigente Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria
“2B4EXPO”
www.scientificogalilei.it
https://2b4expo.wordpress.com/author/1b4expo/
PALAZZO GHILINI
PALAZZO GHILINI, GIOIELLO DEL BAROCCO PIEMONTESE
APRE LE PORTE AI VISITATORI.
P
alazzo Ghilini, il bellissimo edificio principesco della
Città di Alessandria, proprietà della Provincia di Alessandria dal 1861 sarà visitabile ‘su richiesta’ da Associazioni
o privati cittadini che desiderano conoscerne le origini e la storia.
Il ‘gioiello barocco’ ha ospitato nei secoli passati a partire dal 1760
circa ( 1732 , anno di inizio della costruzione) importanti personaggi, (Napoleone, Papa Pio VII, Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II, ed
i Presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio
Ciampi) e attraverso la famiglia Ghilini, una delle più antiche e potenti di Alessandria ha contribuito alla fama e alla fortuna della città
L
nei secoli passati.
’Ufficio Comunicazione della Provincia si rende disponibile per coloro che ne faranno richiesta , ad effettuare
una visita gratuita guidata dalla responsabile della Comunicazione Cristina
Antoni .
‘Ritengo
che sia di
grande interesse per
i cittadini
conoscere
la storia
della città
23
attraverso le vicende della famiglia Ghilini e degli avvenimenti
storici ad essa legati, ammirando nel contempo le bellissime Sale
del Palazzo di proprietà della Provincia di Alessandria, soprattutto
nel periodo di Expo, in cui tutte le componenti attrattive del territorio dovranno essere fruibili dal pubblico interessato’- dichiara
Rita Rossa, Presidente della Provincia.
L
a storia dei Ghilini parte dai tempi di Carlo Magno e
vede la fondazione della Città con il primo rappresentante ufficiale della famiglia, Gherardo, nel 1178, fino
all’ultima discen-
Da sinistra nella foto:
Piera Invernizzi
Egle Muda
Ezio Gho
Cristina Antoni
Maria Teresa Guerci
Luisa Gandini
Any Bonifacio
Annamaria Pontillo
Grazia Doro
Mariavittoria Delpiano
dente della nobile stirpe, Cristina, presunta amante di Napoleone e
dama di corte di Paolina Bonaparte. La storia del Palazzo segue poi
le vicende napoleoniche e a seguire quelle della corte sabauda fino
all’acquisto da parte dell’Amministrazione provinciale. Dalla facciata, elegante ed imponente , per passare all’atrio grandissimo,
caratterizzato dal soffitto con la volta a lunette fino alle magnifiche Sale del Piano Nobile affrescate da Antonio Cucchi, ogni
mattone, ogni dipinto, ogni mobile raccontano vicende legate agli
avvenimenti più importanti della storia alessandrina.
24
Dott.ssa Cristina Antoni
Capo Ufficio Stampa Provincia di Alessandria
www.provincia.alessandria.gov.it
Giallo come il miele
storie di gastronomia
alessandrina
I
l miele è uno degli alimenti fondamentali della cucina dei
sei continenti. Cru-
do o cotto, diluito, mescolato: il miele entra in
molteplici
preparazioni
caratterizzando le cucine
del mondo. È per questo
che il racconto di quest’alimento può diventare una fondamentale risorsa per apprezzare la diversità culturale ed arricchire la propria cultura. Sulla base di quest’ipotesi, il progetto Giallo come il Miele si è
intersecato con il progetto Open Discovery Space dell’Università degli
Studi di Scienze Gastronomiche portando ragazzi di prima e seconda
media a diventare giovani ricercatori del gusto del loro quartiere, della
loro città. Quest’articolo racconta i risultati di questo progetto educativo condotto durante l’anno scolastico 2014-15, presso la scuola media
Cavour di Alessandria.
Open Discovery Space
Il progetto alessandrino si è mosso all’interno di un grande progetto europeo chiamato Open Discovery Space: A socially-powered and multilingual open learning infrastructure to boost the adoption of eLearning
resources (d’ora in poi, ODS). Il progetto, iniziato nel 2012 e con durata
triennale, coinvolge 50 partner europei pubblici e privati, in una collaborazione che ha come obiettivo la promozione dell’agenda digitale
all’interno dell’educazione europea (Sotiriou et al., 2013). In particolare ODS ha voluto sviluppare un’innovativa piattaforma digitale, libera-
25
mente fruibile in rete, in cui in primo luogo mettere a disposizione della
community internazionale un patrimonio di circa un milione di risorse didattiche digitali gratuite, prodotte dai partner del progetto. Inoltre
questa piattaforma è un luogo di incontro virtuale tra tutti i principali
attori del mondo della scuola: studenti, docenti, famiglie e policy makers. L’obiettivo di quest’interazione è migliorare l’istruzione offrendo
una didattica tecnologica innovativa ma soprattutto capace di coinvolgere in un unico progetto
di sviluppo ed istruzione
soggetti altrimenti spesso
lontani dalle dinamiche
d’aula. Il progetto è uscito ormai dalla fase di sviluppo e quasi quattromila
scuole e novemila insegnati in tutt’Europa.
L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (d’ora in
avanti, UNISG) è una delle due istituzioni italiane coinvolte in questo
grande progetto. Quest’Università “speciale”, la prima al mondo ad essere completamente dedicata allo studio del cibo e dell’alimentazione,
è stata coinvolta per la sua particolare e transdisciplinare specificità per
produrre materiali didattici e far crescere il progetto europeo.
I Granai della Memoria
In questo progetto, UNISG ha portato l’esperienza dei Granai della Memoria (Grimaldi & Porporato, 2012), un ambizioso percorso scientifico
e didattico, diretto da Piercarlo Grimaldi e Davide Porporato, che mira
a raccogliere e comunicare in video le memorie del mondo attraverso
un complesso archivio multimediale digitale online.
26
L
e interviste raccolte nel corso delle ricerche di terreno, condotte in Italia e all’estero, riportano testimonianze di contadini, operai, artigiani, imprenditori, cuochi, gastronomi. I
video raccolti sono autobiografie di questi attori della Storia, che attraverso il racconto di sé, delle loro esperienze raccontano i saperi delle
loro comunità, i modi di vivere, il modo di capire il mondo e affrontare
le sue sfide. Oggi sono circa mille le testimonianze raccolte e rese liberamente accessibili online nel portale www.granaidellamemoria.it
Il percorso di ricerca sul campo è parte integrante del lavoro scientifico:
un importante momento di formazione, in cui i “raccoglitori di memorie” sono chiamati a informarsi sulle tematiche della ricerca, imparare ad
usare tecnologie e tecniche
filmiche ed informatiche.
In tal senso, rappresenta
un modello olistico di informazione che incrocia
saperi teorici e pratici in un
percorso di studio, di partecipazione alla complessità del mondo. Proprio per questa ricchezza, il Granai della Memoria
sono diventati un terreno di sperimentazione didattica che ha coinvolto
studenti universitari e superiori, in autonome e spesse volte autorevoli
lavori sul campo. Questa sperimentazione didattica ha quindi coinvolto
direttamente anche i ragazzi della Scuola Media Cavour di Alessandria.
Giovani
ricercatori
del
Gusto
Da gennaio a marzo 2015,
27
16 ragazzi delle classi prime e seconde della scuola media Cavour sono
stati protagonisti, quindi, protagonisti di un percorso didattico nuovo,
mirato alla scoperta un tratto fondamentale della città: la sua gastronomia. Il cibo è infatti un elemento fondamentale della vita sociale e
culturale di una comunità, un centro di relazioni tra persone, luoghi,
oggetti, sapori e saperi. Laddove la città di Alessandria, ed in particolare il suo antico quartiere di Borgo Rovereto, sono stati il centro
nell’ultimo ventennio di un sostanziale fenomeno di immigrazione, pre-
valentemente dal nord africa, dal Medio Oriente e dai Balcani, che ha
riscritto il profilo demografico dell’area, portare i ragazzi ad esplorare
i sentieri del gusto del loro territorio, incontrando e potendo dialogare
con chef e gastronomi ha voluto dire per loro interrogare il fenomeno
della migrazione, incontrando culture, modi di fare, storie di cosa vuol
dire essere di Alessandria, che altrimenti difficilmente avrebbero potuto
conoscere. A tal fine, il progetto ha insegnato ai giovani esploratori a
strutturare e condurre una video-intervista, partendo dalla stesura di un
articolato questionario, per approfondire l’uso di una telecamera e il
montaggio dei video.
Il questo progetto di apprendimento pedagogico improntato sul prin-
28
cipio del learning by doing, proprio per “assaporare” la differenza
culturale che
caratterizza la
città i ragazzi
hanno incontrato e intervistato
quattro
prot agonis ti
della scena gastronomica del quartiere che rappresentano, con le
loro storie, la tradizione e la trasformazione che la ristorazione alessandrina ha vissuto. Così sono stati intervistati testimoni della tradizione alessandrina quali Marco Roggero, della pasticceria Rolando,
e Beppe Sardi,
del ristorante
il Grappolo, e
due innovatori
del gusto della città, quali
Sukhwinder Singh Hayer, del ristorante indiano Swagat, e Tugay Kartal,
del ristorante kebab Baran Istanbul 2. Le interviste hanno prodotto video
documentari, oggi pubblicati online nel sito dei Granai della Memoria
e sono risorse costituenti
la ricca documentazione sulla città,
i suoi luoghi
e le sue persone che l’Istituto Comprensivo sta raccogliendo nell’archivio digitale
in realizzazione all’interno del progetto integrato di sviluppo urbano
“Borgo Rovereto – Quartiere Cittadella” promosso dal Comune di Ales-
29
sandria.
Giallo come il Miele
Il percorso di ricerca gastronomico ha quindi preso in considerazione
direttamente il tema del miele, elemento considerato dagli stessi ragazzi
un importante oggetto attraverso cui comprendere la diversità di modi
30
di vedere e vivere il cibo. Per condurre quest’esplorazione, i ragazzi
hanno sviluppato una sezione del questionario, dedicando tre icastiche domande: “Usa
il miele nelle sue
preparazioni?”, “Che
miele
preferisce?”,
“Ci può raccontare una ricetta in cui
si usa il miele?”. Le
risposte
domande
a
queste
danno
un primo spaccato
importante di cosa
possa significare il
miele in un contesto
multietnico che in
qualche modo sfida
le abituali divisioni
tra dolce e salato. Infatti, i ragazzi posti
31
di fronte alla necessità di impostare il questionario erano partiti pensando che il miele fosse unicamente “dolce” e “per i dolci”, usato in primo
luogo come dolcificante. In questo senso, l’intervista con Beppe Sardi,
del Grappolo, sorprese i giovani esploratori del gusto che vennero a
contatto con un modo diverso di intendere il prodotto. Il ristoratore,
infatti, presentò loro una ricetta di una salsa con cui condire un taglio
di carne, meglio se arrosto. Nocciole, vino cortese, miele e un pizzico
di senape: tutti elementi del territorio delle provincia, da mischiare,
frullare assieme, producendo una salsa dal gusto dolce-amaro, profondamente diverso dal panorama di ketchup e maionese a cui i ragazzi
erano avvezzi.
Gli altri ristoratori portarono in dote le ricette di dolci: dolci tradizionali
piemontesi come gli amaretti e il torrone raccontati da Marco Roggero, oppure radicati nella tradizione del mar Egeo e dei Balcani come il
32
giovani che, seppure avvezzi ai torroni ed alle stesse mousse, non si
erano apparentemente mai interrogati su cosa potessero essere preparati, tantomeno su quale ruolo importante giocasse il miele in cucina.
La scoperta
Il percorso didattico ha così portato alla scoperta di un nuovo mondo, prima allora conosciuto e sconosciuto allo stesso tempo. In questo
senso, l’esplorazione del miele ha rappresentato un momento di vera
acquisizione e scoperta antropologica. Infatti, come scriveva ormai in
un classico articolo Horace Miner(1956) il compito dell’antropologo è
quello di fare dell’insolito elemento familiare e del familiare insolito. È
attraverso questo processo di straniamento che è possibile comprendere l’altro e soprattutto la propria cultura, le barriere invisibili che ci definiscono. L’esplorazione del miele, nel suo piccolo,
ha permesso proprio questo processo, permettendo ai ragazzi di comprendere da una parte le somiglianze che uniscono culture diverse, ma come
nella nostra cultura ci siano aspetti insoliti, per molti aspetti che stonano con quanto siamo abituati a
pensare essere “giusto”, “normale”. In questo senso
il miele ha rappresentato un elemento importante
di analisi multiculturale e allo stesso tempo di indagine di critica della produzione, dell’artigianato alimentare. Per molti ragazzi, infatti, scoprire la ricetta di un amaretto o come si prepara una mousse è
apparso completamente nuovo e lontano dall’orizzonte di pratiche domestiche in quanto nella sfera domestica questi prodotti sono consumati, ma
non preparati. Da qui una nuova curiosità verso
il farsi della cucina, fondamentale prodromo per
una coscienza critica sul cibo e la sua economia.
33
Concludendo, il giallo del miele è stato per i ragazzi il colore di una nuova lente, di kantiana memoria, attraverso cui è stato esplorato un angolo di mondo, scoprendo nuove terre e nuove culture: il miele quindi non solo un dolce sapore dalla
punta di amaro, ma vettore di crescita e abbraccio del mondo.
Michele Filippo Fontefrancesco (Alessandria, 1983). Antropologo sociale, ha completato la sua
formazione presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e la Durham University. Etnografo del territorio piemontese, lavora presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche,
nel team di ricerca dei Granai della Memoria.
Bibliografia
Grimaldi, P., & Porporato, D. (2012). Granai della memoria: Manuale di Umanità 2.0. PollenzoBra: Università degli Studi di Scienze Gastronomiche.
Miner, H. (1956). Body Ritual among the Nacirema. American Anthropologist, 58.
Sotiriou, S. A., Agogi, E., Athanasiades, N., Ramfos, A., Stracke, C. M., Richter, T., et al. (2013).
Open discovery space., The Joy of Learning: Enhancing Learning Experience, Improving Learning
Quality.
22nd EDEN 2013 Annual Conference.
Oslo: European Distance and E-Learning Network
Dott. Michele Filippo Fontefrancesco - Università
degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
34
www.unisg.it
PROPRIETA’ DEL MIELE:
le mille e una virtù
il miele misterioso,
ricco e pesante
miele, spesso aroma,
liquida luce che cade a goccioloni
Pablo Neruda (Ode all’ape)
P
L’ape
d o me-
stica
costituisce
la società animale più studiata ed
ammirata. È una
società
matriar-
cale, monoginica e pluriannuale, formata da numerosi individui appartenenti a tre caste, tutte alate. Di norma in un alveare vivono una regina, unica femmina fertile, 40 000 – 100 000 operaie, femmine sterili
destinate al mantenimento ed alla difesa della colonia, e, tra aprile e
luglio (in Europa), da 500 a 2000 maschi (detti anche fuchi o pecchioni), questi ultimi destinati esclusivamente alla riproduzione. La specie
è polimorfica perché le tre caste hanno conformazioni morfologiche
diverse tra loro. Alle api si associa immediatamente il miele anche se,
in realtà, esse sono in grado di donarci altri prodotti, come cera, pappa
reale, polline e propoli. Il miele comunque rappresenta per le api adulte
35
l’unico alimento oltre all’acqua. E’ anche usato con il polline per nutrire
la covata di operaie e maschi. La base per la produzione del miele è il
nettare, cioè un liquido zuccherino secreto dai fiori per attirare insetti
pronubi che favoriscano la sua fecondazione certa. Viene raccolto sistematicamente dalle api, che lo trasportano nell’alveare utilizzando una
sacca detta mellifica, posta prima dello stomaco, che contiene circa il
peso equivalente ad un terzo di quello dell’ape stessa. Giunta all’alveare, l’ape bottinatrice passa il dolce fardello alle api di casa più giovani
che a loro volta lo passano ad altre sorelle, prima di essere posto nelle
celle esagonali costruite in cera. Durante questi passaggi il nettare viene arricchito e trasformato in miele.
36
I
l miele è sostanzialmente una soluzione super-saturata in zuccheri, di cui i più importanti sono il fruttosio e il glucosio. La precisa
composizione chimica varia, non solo in base alla specie vegetale da cui proviene il nettare,
ma anche in base al clima, alle
condizioni ambientali e al processo che il prodotto subisce.
Nel miele si ritrova poi una
grande varietà di componenti
minori, quali fenoli e flavonoidi, enzimi, acido ascorbico,
carotenoidi, acidi organici, amminoacidi (come prolina, fenilalanina e aspartato), proteine
e α-tocoferolo. Il contenuto in
minerali e vitamine è piuttosto
basso (0.02% del peso) e i lipidi sono assenti.
Sin da tempi molto antichi, il
miele è stato usato non solo
come dolcificante naturale ma anche a scopo terapeutico e per la salvaguardia della salute. Immagini ritrovate in varie località e risalenti all’età
della pietra (6000 a.C. circa) documentano il suo utilizzo da almeno
ottomila anni. Non solo l’uso di questo prodotto naturale è molto antico, ma è anche ubiquitario, come confermato da reperti appartenenti a
svariate popolazioni e culture, come tavole Sumere (6200 a.C.), papiri
Egizi (1900-1250 a.C.), scritture del Corano, del Vecchio e del Nuovo
Testamento e sacre scritture indiane e cinesi.
Studi in vivo su animali modello e test clinici hanno dimostrato che il
miele può accelerarne la guarigione.
37
Tuttavia, alcuni autori sostengono che non ci siano sufficienti evidenze
per il trattamento clinico di lesioni gravi.
Gli effetti cicatrizzanti del miele sono associati agli alti livelli di viscosità e osmolarità, al pH acido e alla presenza di perossido di idrogeno.
Tuttavia, ulteriori meccanismi d’azione associati alla guarigione delle
ferite sono ignoti.
I
l nostro studio è stato così rivolto all’analisi dei meccanismi cellulari e molecolari indotti dal miele durante il processo di riparazione della ferita. A tal fine, è stato usato un modello sperimentale in
vitro di scratch wound healing già ampiamente sperimentato nel nostro
laboratorio.
Questo test è un metodo per misurare in vitro la capacità di chiusura di
una ferita. I passaggi fondamentali di tale sistema implicano la creazione
di un taglio, di una discontinuità in un monostrato di cellule, catturando
le immagini all’inizio e ad intervalli regolari durante la migrazione delle
cellule per “chiudere la ferita”, e confrontando così le immagini per
quantificare la velocità di migrazione, in presenza o meno di miele.
L
a ricerca è stata svolta usando linee cellulari di cheratinociti
e fibroblasti che sono i principali tipi cellulari della pelle.
Poiché è noto che l’origine botanica del miele ha una no-
tevole influenza sulle proprietà biologiche di questo prodotto, questa
indagine è stata condotta mettendo a confronto vari tipi di miele.
Lo studio condotto nel nostro laboratorio ha fornito una prima e importante caratterizzazione delle proprietà del miele sulle cellule della pelle
e suggerisce che questo prodotto naturale possa essere usato efficacemente per il trattamento clinico delle ferite.
38
U
n passaggio chiave della guarigione delle ferite è il fenomeno della riepitelizzazione, un processo durante il quale
i cheratinociti che costeggiano i bordi della ferita perdono
alcune delle loro caratteristiche epiteliali e si trasformano in cellule in
attivo movimento per colmare la lacuna generata dalla lesione. Non
erano mai state esplorate le relazioni tra questo processo e le proprietà
curative del miele.
I nostri dati dimostrano che il miele è poco citotossico su cheratinociti e
fibroblasti, confermando che può essere utilizzato in modo sicuro non
solo per applicazioni esterne su pelle sana, ma anche come rimedio
sulle ferite.
Inoltre, i dati di laboratorio supportano, oltre ogni ragionevole dubbio,
che il miele induce un marcato aumento delle capacità di riparazione
della ferita da parte dei cheratinociti. Tale indicazione è stata rafforzata
dal confronto tra miele e un prodotto medicale ottenuto dalle piastrine
del sangue, il lisato piastrinico, che viene utilizzato nella pratica clinica
per migliorare la guarigione delle ferite.
Inoltre, utilizzando vari tipi di miele, abbiamo osservato che essi agiscono con meccanismi diversi, e che alcuni sono più efficaci di altri.
In particolare, i mieli di acacia e di grano saraceno hanno dimostrato
un effetto più cospicuo sulla guarigione delle ferite rispetto al miele di
manuka.Così, diversi tipi di miele sono in grado di indurre il processo
di riepitelizzazione e chiusura della ferita, ma i meccanismi che sottendono questa riparazione sono pressoché sconosciuti.
I
l nostro lavoro è stato intrapreso, grazie al contributo della Fondazione giapponese Yamada Bee Farm, per aumentare la conoscenza sui processi riparativi e fornire un “valore aggiunto” al
prodotto miele attraverso lo sviluppo di prodotti con attività terapeutica
(cioè per il trattamento e la gestione di ferite, ustioni, ulcere, ecc.).
39
In conclusione, i dati di questa indagine dimostrano che le proprietà
benefiche del miele sulle ferite vanno ben oltre le note proprietà antisettiche che erano ritenute prioritarie per questo tipo di effetto. Inoltre,
i dati mostrano che mieli differenti agiscono con differenti meccanismi,
suggerendo che trattamenti combinati con mieli di tipo diverso potrebbero fornire così risultati clinicamente rilevanti.
Infine, l’attivazione del fenomeno della riepitelilizzazione è un aspetto molto importante per la caratterizzazione farmacologica del miele,
rendendolo un oggetto di studio particolarmente interessante, anche in
L
vista di ulteriori applicazioni cliniche.
ush prize
Nel novembre 2013 si è svolta a Londra, la cerimonia di premiazione
della seconda edizione del Lush Prize, il premio internazionale dedicato alla ricerca nel campo dei test alternativi promosso da “Lush” e
“Ethical Consumer”.
Dodici i premiati provenienti dall’Europa, dagli Stati Uniti e dalla Nuova
Zelanda per i loro notevoli contributi nel campo della ricerca scientifica, della sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della lobby “cruelty
free”. Nella categoria “Giovani Ricercatori”, la dr.ssa Simona Martinotti
è stata premiata per la sua ricerca nella cura delle ferite e nello “skin
health” (benessere della cute) con rimedi a base di prodotti naturali,
come il miele, condotta in collaborazione con Elia Ranzato.
Simona Martinotti è stata selezionata per la ricerca mirata allo sviluppo
di test di laboratorio, su prodotti per il benessere e la cura della cute.
Il premio Lush nasce da una collaborazione tra Lush ed Ethical Consumer; la Lush è una compagnia manifatturiera di Manchester, rivenditrice di cosmetici fatti a mano con negozi in 49 paesi nel mondo. Il
40
premio nasce per promuovere l’uso di una sperimentazione non anima-
le nei test di sicurezza dei prodotti per i consumatori, concentrandosi
sull’abolizione dei test di tossicità degli ingredienti e dei prodotti, e integrandosi con i numerosi progetti già esistenti contro la sperimentazione
animale dei medicinali.
Bibliografia:
Simona Martinotti, Elia Ranzato, Propolis: a new frontier for wound healing? Burns&Trauma 2015; 3: 9
Simona Martinotti, Giorgio Calabrese, Elia Ranzato, Honey and Wound Healing: new solutions from an old remedy.
In: Lacie E. Wade (ed), Wound Healing: Cellular Mechanisms, Alternative Therapies and Clinical Outcomes, Nova
Publishers Inc, Hauppauge, New York, 2015, ISBN 978-1-63463-455-7.
Simona Martinotti, Elia Ranzato, Honey’s healing history, In: Simona Martinotti and Elia Ranzato (eds.), Cellular and
Molecular Mechanisms of Honey Wound Healing, Nova Publishers Inc, Hauppauge, New York, 2014, ISBN 978-163117-253-3.
Elia Ranzato, Simona Martinotti, Bruno Burlando, Honey exposure stimulates wound repair of human dermal fibroblasts, Burns&Trauma 2013; 1: 32-38
Elia Ranzato, Simona Martinotti, Bruno Burlando, Epithelial mesenchymal transition traits in honey-driven keratinocyte wound healing: comparison among different honeys. Wound Repair and Regeneration 2012 20(5):778-85.
Libro:
Cellular and Molecular Mechanisms of Honey Wound Healing, a cura di Elia Ranzato e Simona Martinotti, Nova
Publisher, New York 2014, ISBN: 978-1-63117-251-9
https://www.novapublishers.com/catalog/product_info.php?products_id=48070&osCsid=3464e8ee732a5018
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Questo libro, con contributi di esperti internazionali (dall’Australia agli USA, dal Qatar alla Nigeria) esplora per la
prima volta i dati che si stanno accumulando circa gli effetti benefici del miele, andando oltre le proprietà antisettiche, suggerendo così il coinvolgimento di meccanismi fisiologici specifici.Simona Martinotti si è laureata in Biologia
nel 2006 e in Scienze Biologiche Applicate nel 2008. Nel 2008 inizia il corso di Dottorato in Scienze Ambientali
(Acque Interne e Agrosistemi) presso il DISIT, e lo temina nel 2012 discutendo poi la Tesi dal titolo “Active nutrients
and drug: building a new synergistic approach in mesothelioma therapy”.
Oltre allo sviluppo di nuovi approcci per il mesotelioma, un altro importante campo dell’attività scientifica è lo studio dei meccanismi di riparazione delle ferite e di rigenerazione tissutale utilizzando composti naturali.
Nel 2013, ha vinto il Lush Prize Award, premio internazionale dedicato alla ricerca nel campo dei test alternativi
promosso da Lush e Ethical Consumer.
Nel 2015, è stata selezionata tra oltre 20000 giovani scienziati per partecipare al 65esimo Lindau Nobel Prize, settimana di incontri e conferenze con 65 premi Nobel.
Elia Ranzato (ERa) si è laureato nel 2002 in Scienze Biologiche. Ha conseguito, nel 2006, il dottorato di ricerca presso l’Università del Piemonte Orientale, occupandosi di monitoraggio ambientale. Nel 2011, ERa è stato insignito del
Premio Ricercatore Junior, da parte dell’Associazione Italiana di Colture Cellulari (AICC).
Una parte dell’attività scientifica di ERa è dedicata allo sviluppo di nuovi approcci per il mesotelioma. Un altro importante campo dell’attività scientifica di ERa è lo studio dei meccanismi di riparazione delle ferite e di rigenerazione
tissutale utilizzando composti naturali.
Grazie alla sua capacità di attrarre fondi da parte d’istituzioni internazionali, ha ottenuto per ben due volte lo Yamada
Bee Farm Grant da parte della Fondazione Giapponese Yamada Bee Farm, per intraprendere e proseguire un innovativo progetto di studio sul miele, che persegue tenacemente per produrre lavori scientifici originali.
Dott.ssa Simona Martinotti, Dott. Elia Ranzato
Università del Piemonte Orientale
www.disit.unipmn.it
41
Come capire
l’origine di un miele?
E’ sufficiente osservare
quali pollini contiene!
I
mieli possono essere distinti in base alle
essenze botaniche che hanno fornito il
nettare alle api ed alla zona di produzio-
ne: queste informazioni danno visibilità e garanzia alla qualità del prodotto.
Molti mieli commercializzati in Italia provengono da paesi esteri, soprattutto dall’est europeo
e mancano di tracciabilità, non offrendo quindi
alcuna garanzia al consumatore (Persano Oddo
L. et al., 2007). Studiare le caratteristiche e la provenienza geografica
del miele significa quindi proteggere i consumatori e salvaguardare
gli apicoltori dall’invasione sul mercato di mieli esteri poco affidabili
e manipolati (DiStasi, 2010).
Come è possibile riconoscere da quale pianta è stato ricavato il nettare? Quando le api bottinatrici si posano sui fiori, si “sporcano” di
polline, e quando visitano altri fiori, contribuiscono così alla loro fecondazione. Parte del polline però si ritrova nel nettare e quindi nel
miele. Il polline è la chiave per capire l’origine del nettare: i granuli
pollinici, infatti, possono essere considerati come l’“impronta digitale” delle piante, perché la loro morfologia cambia a seconda della
famiglia o del genere o persino della specie.
I
pollini sono difficilmente visibili ad occhi nudo, ma facilmente
osservabili al microscopio ottico ed al microscopio elettronico
a scansione
42
Un granulo pollinico maturo è circondato da uno strato cellulosico
più o meno sottile, l’intina. Esternamente si trova
un altro strato, l’esina, costituito da sporopollenina,
un polimero di carotenoidi molto resistente (pensate
che per degradarla è necessario ricorrere alla cosiddetta “miscela del diavolo”, formata da acido solforico ed acido fluoridrico bollenti!)
La parte più superficiale dell’esina può presentare ornamentazioni caratteristiche di una data famiglia o un dato genere. Le ornamentazioni consentono al polline di aderire alla superficie dell’insetto che visita i fiori. Se
invece è il vento che distribuisce il polline, allora le ornamentazioni non
sono necessarie, e la sua superficie è liscia. Il polline è tuttavia riconoscibile grazie ad altre caratteristiche morfologiche (la forma e le aperture,
utili anche per il riconoscimento dei pollini ornamentati). Le
aperture sono zone nelle quali lo strato di esina è assente (è
presente però il sottile strato cellulosico), e attraverso le quali
può passare dall’interno verso l’esterno, il tubetto pollinico
quando il polline, posatosi sulla parte superiore del pistillo
(organo di riproduzione femminile) germina, per fecondare
l’ovulo.
Lo spettro pollinico, cioè l’insieme di tutti i granuli pollinici presenti in un miele, contribuisce a stabilire l’origine geografica del miele, che è un prodotto strettamente legato al
territorio di produzione: le sue caratteristiche sensoriali dipendono
infatti dalla biodiversità dell’ambiente di origine.
Sarebbe quindi importante perseguire anche per il miele, come per
altri prodotti alimentari, una politica di caratterizzazione qualitativa, attraverso la realizzazione di marchi. Indispensabile, a tal fine,
riconoscere i pollini presenti nei mieli e risalire alla flora visitata
dalle api. Da evitare la microfiltrazione, richiesta da alcuni, che
impedirebbe, eliminando i pollini, di risalire all’origine dei mieli.
43
G
iallo come il miele è un’iniziativa che va ben al di là dell’alimento citato: ha coinvolto operatori diversi del territorio
alessandrino, dai produttori agli insegnanti di ogni ordine e
grado, incluse le fattorie didattiche, dai rappresentanti degli enti pubblici agli alunni delle scuole primarie e secondarie, con la partecipazione
dell’Università. L’iniziativa, promossa dall’associazione “Amici ed ex
Allievi del Liceo Scientifico Galilei di Alessandria” si inserisce nel tema
di EXPO2015.
Questa pubblicazione, di facile lettura e a carattere divulgativo, basata
su contenuti ben documentati, consente al lettore di avere un’idea delle
caratteristiche nutrizionali, degli usi gastronomici, delle possibili applicazioni del miele nel campo della medicina e di come sia importante
evitarne la microfiltrazione, per consentire di risalire alle sue origini attraverso le analisi dei granuli pollinici, limitando frodi e contraffazioni.
Di Stasi M., 2010. La flora apistica e le analisi melissopalinologiche strumenti per valorizzare la
qualità, l’origine botanica e geografica dei mieli molisani. Tesi di Dottorato di ricerca in “Difesa e
qualità delle produzioni agro-alimentari e forestali” XXIII ciclo. Dipartimento di Scienze Animali
Vegetali e dell’Ambiente Facoltà di Agraria UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL MOLISE
44
Graziella Berta, Nadia Massa, Simone Cantamessa
Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università
del Piemonte Orientale
www.disit.unipmn.it
Curriculum della prof. Graziella Berta
Professore Ordinario di Botanica dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” dal 1994,
era in precedenza (1987-1994) professore Associato di “Ultrastrutture Vegetali” presso l’Università degli Studi di Torino, dove è stata ricercatore dal 1981 al 1987. Coordinatore del Dottorato
di Ricerca in “Scienze Ambientali (acque interne e agroecosistemi)”(1998-2011), Presidente del
Consiglio del Corso di Studi in Biologia per due mandati, Vicepreside della Facoltà di Scienze
MFN; Delegato del Rettore per la Ricerca Scientifica (2009-2012). Ha fatto parte della “Commissione Statuto”(2010-11) del suo ateneo. E’ attualmente Direttore del Dipartimento di Scienze e
Innovazione tecnologica (DISIT).
Autrice di più di 350 pubblicazioni tra lavori in extenso, delle quali 152 pubblicate su riviste
internazionali con alto fattore d’impatto, relazioni e comunicazioni, molte su invito, a Congressi
Internazionali e Nazionali. E’ socia di società Nazionali ed Internazionali di Biologia Vegetale ed
Endocitobiologia.
Attività di ricerca
Si occupa da anni di aspetti teorici ed applicativi connessi con microrganismi rizosferici favorenti
la crescita della pianta, la sua resistenza a stress di varia natura, il miglioramento delle qualità
sensoriali dei frutti, in collaborazione con diverse istituzioni sia italiane, sia straniere.
Da alcuni anni si interessa anche di problemi connessi con il monitoraggio e la bonifica ambientale tramite vegetali e microrganismi batterici e fungini. A questo proposito ha intrapreso ricerche
di base sullo studio dei meccanismi di risposta delle piante a stress abiotici, ed altre, di taglio
applicativo, con sperimentazione in campo di processi di fitorisanamento e fitodepurazione. E’
stata, ed è, responsabile scientifico di progetti nazionali ed internazionali (U E), correlati con
aspetti relativi ad una agricoltura sostenibile. Ha coordinato e coordina progetti mirati allo studio
ed alla bonifica di zone contaminate (metalli pesanti, arsenico ed idrocarburi aromatici)
Nel corso della sua attività è stata correlatore di numerose tesi di Dottorato di Università estere, revisore di numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali, revisore di numerose
riviste internazionali. Fa parte del Comitato di redazione delle riviste Caryologia e Plant Journal
Interactions, ed è Editor della rivista “Botany”. Ha partecipato alle attività del COST (European
Cooperation on Scientific and Technical Research).
Ha fatto parte del Centro di Eccellenza per la Biosensoristica Vegetale e Microbica (CEBIOVEM), dell’Università di Torino e del Comitato Scientifico dell’Associazione “Ambiente Territorio
e Formazione” (ATF, Alessandria); è membro del Consiglio Scientifico del Polo Agroalimentare
(Dronero). Fa parte della Commissione Ricerca della Regione Piemonte.
E’ socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino.
Direttore del Dipartimento DiSIT
45
IL MIELE
D
orato, trasparente, odoroso morbido, poesia e letteratura
da secoli si ispirano al miele, al suo profumo e a tutte le
sensazioni che può evocare: amore, sacralità, preziosità
e, proprio al fascino di questo alimento si sono ispirati autori di tutti i tempi per scrivere
versi e frasi, per evocare la poesia e per far trasparire sensualità.
I
l “cibo degli Dei” il miele è un concentrato di dolcezza nonché uno degli
alimenti che meglio rappresenta il legame tra uomo e natura nel tempo,
infatti, la nostra mitologia narra che le divine frecce di Cupido, per avere
effetto, dovevano essere imbevute nel miele perché…..
“la vita è il fiore per il quale l’amore è il miele”
(Victor Hugo)
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Dott Antonino Meduri funzionario MIUR
www.istruzionepiemonte.it
P
erché Giallo come il Miele ? Cosa è?
E’ un viaggio verso Expo di un gruppo di amici,
la corsa al consumo sfrenato, rischiano di far salta-
Amici ed ex allievi dell’Istituto Scientifico Galilei
re un anello debole della catena della Vita.
di Alessandria e del suo Presidente, Mariavittoria
Senza le api non c’è impollinazione; senza impolli-
Delpiano, che in poco tempo hanno formato uno
nazione non ci sono frutti; senza frutti non c’è cibo
sciame: scolari e studenti, maestri e professori, diri-
per gli animali e per l’uomo.
genti e professionisti, ma anche genitori e nonni…
Questo è un Expo speciale per
Ognuno degli Amici si è attivato per coinvolgere
il nostro Paese e per il mondo
altri amici con l’obiettivo di sensibilizzare sempre
intero. Per la prima volta, non è
più persone a rispettare l’ambiente, e a farlo rispet-
semplicemente la vetrina della
tare, per garantire la sopravvivenza delle api e per
scienza e delle tecnologie più
migliorare la nostra vita.
moderne, come lo è sempre
newsfood.com ha accolto con entusiasmo l’invito
stato dal 1851 a Londra, sur-
a selezionare e mettere insieme i vari contributi,
classato cinque anni dopo dai
i “pollini”, e ha realizzato questo opuscolo… un
Francesi con la Torre Eiffel -.
Millefiori, “Giallo come il Miele”.
Giuseppe Danielli
Direttore e Fondatore
newsfood.com
EXPO 2015 si tiene a Milano e ha come tema il
La pubblicazione verrà presentata a Expo,
cibo: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.
alla Cascina Triulza, il 29 ottobre 2015.
Con poche risorse è difficile pensare di poter “Nu-
Il viaggio non finisce qui. Ci saranno tante altre tap-
trire il Pianeta” ed allora ognuno ha dato il suo
pe; ogni ape continuerà la sua ricerca per coinvol-
contributo, seppur modesto, come tante api, lavo-
gere nuovi Amici e formare un grande sciame che,
rando su un progetto che riguarda proprio le api.
oltre alle api impollinatrici, possa riuscire a tutelare
L’industrializzazione eccessiva, l’uso di pesticidi e
i più deboli e salvaguardare i più fragili.
Coloro che volessero saperne di più e fare il viaggio con noi, apportando il loro contributo con scritti,
immagini, pensieri, progetti... tutto dedicato alle api e al miele, potranno farlo, scrivendo a:
[email protected]
Grafica e stampa: newsfood.com - Editrice Taro 1957 - Edit Multimedia Milano
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giallo il miele - news - Università degli Studi del Piemonte Orientale