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aguaplano
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studi di filosofia antica in onore di livio rossetti
a cura di
stefania giombini e flavia marcacci
aguaplano
aguaplano.eu
IL QUINTO SECOLO
studi di filosofia antica in onore di livio rossetti
a cura di stefania giombini e flavia marcacci
ISBN/EAN
il quinto secolo
panchenko_abstract.indd 231
20/11/2010 11.51.06
Introduzione
È l’occhio terrestre che scopre la verità,
oppure l’occhio spirituale?
Lev I. Šestov, Parmenide incatenato
C
hi conosce il prof. Livio Rossetti sa bene che egli, oltre ad essere un
eminente studioso, è un uomo di eccezionale caratura. Il carattere
mite ma deciso, il rigore del pensiero, la poliedricità delle prospettive
con cui guarda il mondo e la disponibilità verso gli altri lo rendono agli
occhi degli amici, dei colleghi e di tutti coloro che anche per brevi periodi hanno avuto modo di frequentarlo, una persona non comune. Il
lato umano ha sempre accompagnato i suoi studi e questo ben si vede
nella sua vastissima bibliografia che rivela insieme interessi molteplici
e passioni particolari.
Livio Rossetti (Jesi, Ancona, 1938) ha conseguito la laurea in Filosofia nel 1963 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di
Roma (che non era ancora denominata “La Sapienza”) sotto la guida
del prof. Enrico Castelli – un filosofo che ha lasciato un segno profondo
nella cultura italiana – con una tesi su Lev I. Šestov nella quale spiccava
l’analisi di un’operetta a lui rimasta molto cara, il Parmenide incatenato del 1938.
Dopo alcuni anni di insegnamento nella scuola secondaria, è arrivato nel 1970 all’Università di Perugia come assistente di ruolo per la
Storia della Filosofia, mentre prendevano il via le sue ricerche su Socrate e temi collegati con un articolo, Recenti sviluppi della questione
socratica, che venne poi tradotto in tedesco e ripubblicato nell’autorevole Der historische Sokrates edito da Andreas Patzer (Darmstadt,
1987) come unico contributo di autore italiano. Nell’anno accademico
1975-1976 ha poi ricevuto l’incarico di docente di Storia della Filosofia
Antica presso l’Università di Palermo dove, tra l’altro, ha subito stretto una forte amicizia con Giuseppe Mazzara. Dal 1976 e per sei anni è
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Introduzione
stato incaricato presso l’Università di Chieti: sono stati anni di intensa
attività che lo hanno portato a organizzare a Chieti, nel marzo 1981,
il Symposium Heracliteum1, a cui presero parte i maggiori specialisti
dell’epoca. Tra questi, l’argentino Conrado Eggers Lan che, trasferitosi
in Messico per motivi politici, nel 1986 organizzò a Città del Messico il
Symposium Platonicum 1986. Al convegno messicano Rossetti, che vi
partecipò insieme con Giuseppe Mazzara, Thomas M. Robinson, Christopher Rowe (i soli europei intervenuti), provò a lanciare l’idea di dare
un seguito a quell’incontro con un secondo Symposium Platonicum da
tenersi a Perugia – dove, nel 1983, era rientrato in veste di professore
associato, per la Storia della Filosofia Antica – a distanza di tre anni.
L’idea poté concretizzarsi e il Symposium perugino del 1989 fu onorato
dalla presenza di studiosi provenienti anche da aree che, all’epoca, era
normale non fossero rappresentate – la Cina, la Corea, il Giappone, la
Russia, la Polonia, il Messico, il Venezuela e l’Argentina –, nonché dalla
contestuale fondazione della International Plato Society (IPS), come
ricorda il prof. Robinson nel suo secondo contributo al presente volume. Del 1987 è, invece, il volume Letture platoniche, frutto di un seminario specifico da lui organizzato all’Università di Perugia, seminario al
quale contribuì lo stesso Robinson.
Fin dagli anni di Chieti, il professore si aprì nuovi ambiti di indagine
in direzione del diritto attico e della macroretorica, stimolato in questo dalla frequentazione di un maestro insigne dell’ateneo perugino, il
filosofo del diritto Alessandro Giuliani. Tra i frutti di quella stagione si
possono ricordare da un lato i contributi accolti dallo stesso Giuliani in
L’educazione giuridica (Le magistrature nell’Atene classica: forme di
controllo e forme di responsabilità nel 1981; La riforma delle istituzioni tra legislazione e educazione in Platone nel 1987; Processo e istituzioni giudiziarie nelle “Leggi” di Platone nel 1994), dall’altro il volume
Strategie macro-retoriche: la “formattazione” dell’evento comunica1. Gli atti del Symposium sono stati pubblicati in due volumi (Atti del Symposium
Heracliteum 1981, a cura di L. Rossetti, Roma 1983-1984). Seguì poi Eraclito. Bibliografia 1970-1984 e complementi 1621-1969 (a cura di F. De Martino, L. Rossetti e P.P. Rosati, Napoli 1986). Il convegno di Chieti ha avuto un seguito particolarmente significativo
venticinque anni dopo, per merito di Enrique Hülsz Piccone, con il Symposium Heracliteum Secundum di Città del Messico (2006, atti pubblicati nel 2010). Da notare che, in
occasione del symposium messicano, venne lanciata l’idea di costituire un’International
Association for Presocratic Studies (IAPS), nata appena due anni dopo.
Introduzione
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zionale2 (Palermo 1994; traduzione spagnola, Messico 2009). Risale a
questo periodo, crediamo, anche l’avvio di un interessante confronto
con Stefania Nonvel Pieri in materia di filosofia e retorica3. In seguito,
sempre sul fronte della ricerca, dopo aver dedicato le sue migliori energie a multiformi studi su Socrate, Platone e Socratici minori, Rossetti si
produsse anche in ricerche bibliografiche, come nel caso della collaborazione con la Grande Antologia Filosofica (Milano 1984).
L’Università di Perugia è stata l’Università del prof. Rossetti fino
all’ottobre 2009, quando è giunta l’ora del pensionamento. Presso questa Università egli è stato docente di Storia della Filosofia Antica, corso
che si è ben presto caratterizzato anche per il periodico Minicongresso
di filosofia antica, la sessione in cui, a fine corso, gli studenti avevano
modo di presentare i risultati delle loro ricerche in una sede ufficiale,
facendo così la loro prima esperienza da ricercatori.
Intanto, nei primi anni Novanta, ha preso forma anche un suo spiccato interesse per l’informatica applicata all’insegnamento, un pezzo di
mondo al quale Rossetti si è affacciato sotto lo stimolo di due creativi
Eutifrone ipertestuali apparsi negli Stati Uniti4. Come viene raccontato
da Antonella Lignani nel volume da lei curato, Socrate al computer.
L’informatica al servizio della filosofia (Città di Castello 1996)5 l’esame
di quei due prodotti lo indusse a testarli con alcune classi di liceo e poi a
ideare un ipertesto in italiano che, pur seguendo le orme di uno dei due,
fosse realizzato in autonomia progettuale. Fu così che, nel 1995, videro
la luce sia l’ipertesto Dialoga con Socrate, realizzato con la collaborazione tecnica di David Lanari, sia tre diversi prodotti testuali: un corposo
Eutifrone con traduzione, ampio saggio introduttivo, vasto apparato di
note (e alcune appendici), un agile Invito a dialogare con Socrate (con
2. La nozione di macro-retorica si è guadagnata il diritto di cittadinanza nella “repubblica delle lettere” proprio con questo volumetto di Rossetti.
3. Si rinviene traccia di questo confronto in L. Rossetti, Biografia e autobiografia in
Platone, in I. Gallo-L. Nicastri (a cura di), Biografia e autobiografia degli antichi e dei
moderni (Napoli 1995, pp. 57-78), in part. p. 72 e in L. Rossetti, Le côté inauthentique
du dialoguer platonicien, in F. Cossutta-M. Narcy (éds.), La Forme dialogue chez Platon
(Grénoble 2001, pp. 99-118), nota a p. 113.
4. Sull’argomento è disponibile un suo articolo, L’Eutifrone di Platone in due recenti
rielaborazioni al computer, «Atene e Roma», n.s., 1994 (XXIX), pp. 53-70.
5. Rilevanti sono, in particolare, le pp. 14-18, peraltro da integrare con le pagine introduttive di Eros Lunani al volume da lui curato, L’apporto dell’informatica nell’insegnamento delle discipline filosofiche (Città di Castello 1997).
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Introduzione
un volumetto destinato agli studenti) e una Guida per l’insegnante. Rispetto ai non pochi ipertesti che, all’epoca, vennero associati ai manuali
di storia della filosofia, questo era molto più dinamico e soprattutto si
guardava dal fornire un insegnamento appena mimetizzato, al punto da
ritenere che gli insegnanti dovessero essere allertati riguardo ai molti
passaggi nei quali l’ipertesto volutamente si perdeva.
Partendo da lì ebbe inizio il fertile decennio (1995-2006) in cui Rossetti è stato docente di Informatica, oltre che di Storia della Filosofia
Antica. In questo ambito, se da un lato ha svolto funzioni di apripista
nelle facoltà umanistiche dell’Università di Perugia, dall’altro egli ha
coltivato con speciale impegno la didattica attraverso le nuove tecnologie impegnandosi a ripensare, in particolare, l’insegnamento della
propria disciplina. Dopo il Dialoga con Socrate di cui si è già riferito, il
gruppo, che si era nel frattempo costituito, produsse un frammento di
Dialoga con Cartesio (di Giovanni Stelli e David Lanari), un impegnativo Dialoga con Husserl (di Enrica Natalini e David Lanari) e svariati
volumi pubblicati dall’IRRSAE Umbria, nonché tre versioni di un altro
ipertesto interattivo, Il trenino della fantasia, realizzato in collaborazione con un’ex-alunna, Caterina Capuano; quindi nel 2006 una seconda edizione di Dialoga con Socrate caratterizzata non soltanto da un
significativo sottotitolo, “Tentazioni esegetiche dissociate”, e dal completo rinnovamento della grafica (per merito di Alessandro Treggiari),
ma anche dall’aggiunta di una ampia sezione pensata per avviare il dibattito in classe sul dialogo. A quegli anni risalgono, peraltro, anche la
preparazione di un’Etica di Spinoza ipertestuale in sei lingue, non ancora edita, e l’edizione italiana di un creativo DVD nato in Grecia (per merito di Kostas Beys) e dedicato alla figura di Socrate. Massimo Capponi
(Università degli Studi di Perugia), che ha affiancato il prof. Rossetti in
questa singolare avventura, salvo poi a subentrare nell’insegnamento
della disciplina, ci rende partecipi di questa fase, piuttosto creativa, che
oltretutto diede luogo anche a una dispensa di informatica, alla collana
“Pillole di informatica” (Morlacchi Editore, Perugia) e alla costituzione
del LIFU (Laboratorio di Informatica delle Facoltà Umanistiche).
L’interesse per le metodologie didattiche è un tratto costante del
prof. Rossetti, che non ha mai smesso di pensare alla filosofia come a
un sapere prezioso se condiviso, un sapere da rielaborare con l’energia
e la curiosità di chi scopre qualcosa sempre per la prima volta. È in
quest’ottica che si comprende meglio la nascita dell’associazione Amica
Introduzione
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Sofia, costituitasi nel 2002 a Perugia come gruppo di carattere locale e
rifondata nel 2008 come associazione nazionale con la presidenza dello
stesso professore. Chiara Chiapperini (Liceo classico “A. Mariotti”, Perugia), che ha attivamente partecipato alla vita dell’associazione sin dai
suoi primissimi passi, rievoca questo produttivo dialogo in un vivace
contributo in cui si rileva bene la libertà mentale che contraddistingue
il presidente dell’associazione.
Nel nuovo millennio, mentre continuava il flusso delle pubblicazioni dedicate a Socrate, ai Socratici e a Platone, e mentre l’associazione
Amica Sofia prendeva forma e corpo, si è anche consolidato l’interesse di Rossetti per i Sofisti e, più in generale, per i Presocratici, con un
flusso di contributi che ha avuto una cospicua accelerazione grazie a
Eleatica.
Eleatica è nata dall’idea di tornare a parlare di Parmenide e Zenone
nei luoghi in cui essi sono vissuti, l’antica Elea, area archeologica situata nel comune di Ascea (provincia di Salerno). Nel 2003, a seguito di un
breve ciclo di lezioni promosso dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e tenuto ad Ascea nella sede della Fondazione Alario per
Elea-Velia onlus, il prof. Rossetti trovò nella Fondazione6 e nella locale
amministrazione comunale il giusto referente per cominciare a pensare
alla realizzazione di un evento stabile che non fosse indegno del prestigio legato al nome dell’antica Elea. Da allora Eleatica, ormai prossima
alla sesta edizione, si è venuta configurando come una sessione annuale
di studi, con lezioni magistrali affidate ogni volta a uno specialista autorevole e una creativa molteplicità di eventi collaterali: non solo i volumi che hanno dato luogo a un’apposita collana, “Eleatica”7, ma anche
importanti spettacoli teatrali, la Winter School on the Presocratics, una
mostra “ipermediale”, una rassegna delle novità editoriali sui presocratici e altro ancora, in particolare il conferimento della Cittadinanza
Onoraria dell’antica città di Elea a specialisti di riconosciuto valore. Al
primo cittadino onorario di Elea, professor Nestor L. Cordero, dobbiamo una intensa rievocazione di quella toccante esperienza che egli ha
condiviso, per l’appunto, con Rossetti8.
6. E più particolarmente nel consigliere delegato avv. Franco Chirico e nella direttrice
dott.ssa Paola de Roberto.
7. La collana viene pubblicata dall’editore tedesco Academia Verlag.
8. Nel 2010 è stato proclamato un terzo cittadino onorario nella persona del prof.
Jonathan Barnes.
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Introduzione
Quasi in parallelo, è decollata anche un’altra serie di incontri periodici, denominati Socratica, dedicati alla letteratura socratica antica e a
tutto ciò che ruota attorno a Platone. Sulla scia di un convegno su Senofonte e Socrate, tenutosi ad Aix-en-Provence nel 20039, il prof. Rossetti e Alessandro Stavru ebbero la forte impressione che nell’orizzonte
degli studi socratici qualcosa stesse cambiando e ci si stesse allontanando dalla polarizzazione sul solo Platone. Da qui una prima edizione
di Socratica tenutasi nel 2005 a Senigallia, nelle Marche, e una seconda edizione tenutasi a Napoli nel 2008, seguite dalla pubblicazione dei
relativi atti nonché dalla preparazione dell’edizione 2011. Nell’ambito
degli studi su Socrate, è attualmente in uscita in Francia il volume Le
dialogue socratique, con prefazione di François Roustang, che raccoglie i più recenti contributi del professore. L’opera offre una sintesi dei
risultati raggiunti in anni di ricerche e apre nuove prospettive nell’ambito delle interpretazioni del dialogo socratico.
Tra gli impegni più recenti di Rossetti si deve ricordare la partecipazione come responsabile per l’Università degli Studi di Perugia del Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, progetto PRIN
(2006) che ha visto il coinvolgimento di altre tre università con i relativi
referenti (l’Università degli Studi di Messina con la prof. Paola Radici
Colace, coordinatrice del progetto, l’Università degli Studi di Salerno
con Silvio Mario Medaglia e l’Università degli Studi di Trieste con Sergio Sconocchia).
L’intensa attività lo ha condotto a stringere relazioni e a voler tessere
amicizie con i luoghi dove la filosofia antica occidentale ha avuto storicamente tempi più lunghi di assorbimento, in particolar modo, con il
mondo accademico messicano e brasiliano. Nel caso del Messico, i primi fruttuosi contatti si sono avuti con il Symposium Platonicum 1986, e
la storia viene raccontata da Gerardo Ramírez Vidal e Omar D. Álvarez
Salas nel loro secondo contributo al volume. La storia dei contatti con
il Brasile è molto più recente, ancora in corso, ma anch’essa intensa e
promettente, vista la grande capacità del prof. Rossetti di intessere proficue relazioni intellettuali e amicali, come risuona nella testimonianza
di Marian Wesoły (Uniwersytet im. Adama Mickiewicza, Poznan) nel
suo contributo al presente volume.
9. M. Narcy-A. Tordesillas (éds.), Xenophon et Socrate. Actes du colloque d’Aix-enProvence (6-9 novembre 2003), Paris 2008.
Introduzione
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Questo breve tributo alla biografia del prof. Rossetti non riesce a
ricomprendere tutto quello che questo studioso ha saputo costruire in
più di quarant’anni di carriera che, ad ogni modo, non è terminata con
il pensionamento dell’anno 2009. Le sue energie lo portano ancora a
lavorare con passione e a produrre con l’eguale spinta che lo ha sempre
caratterizzato.
Le allieve, che intendono rendergli omaggio con la cura di questo
volume in suo onore, sono piene di riconoscenza per le strade tracciate, gli insegnamenti ricevuti e le cure costanti che il maestro, nei tanti
anni condivisi, non ha mai lesinato ma ha dato con gioia, attenzione e
affetto.
***
E veniamo ora alla sezione dedicata agli studi. Prima di seguire le
strade tematiche che essi hanno percorso ed esplorare i nodi storici e teoretici che hanno sollevato, sarà bene premettere qualche osservazione
di contorno. Innanzi tutto si deve rilevare la positiva adesione di autori
provenienti da tanti paesi diversi: la vivace e numerosa partecipazione
al volume lascia una esplicita testimonianza su chi sia stato ed è questo
intellettuale che, per natura, è pensatore libero e ricercatore autonomo,
con una grande capacità di dare sempre valore a persone, cose e idee e
con una spiccata attitudine a relazionarsi e lavorare con tante persone e
studiosi anche di differente formazione.
In secondo luogo va approntata qualche considerazione circa la scelta del tema intorno al quale tutti questi studi ruotano: il V secolo a.C. Il
perché di tale scelta non dovrebbe faticare a mostrarsi, avendo appena
presentato le vicende dello studioso Rossetti. È da sempre che egli si
adopera su di un secolo così importante per la filosofia, avvicendando
gli interessi per il naturalismo presocratico a quelli per la Sofistica fino a
Socrate e Platone: potremmo, anzi, dire che su ogni decennio di questo
secolo Rossetti non ha rinunciato a dire qualcosa, a scrivere qualcosa,
a lasciare un’idea concretizzando i suoi impegni in lavori importanti
che sono stati in vario modo punti di riferimento per altri specialisti,
come anche si vede dalle abbondanti citazioni nei contributi di questo
volume.
Se questo è, per così dire, un valido motivo celebrativo, un altro
motivo che ci sembra valido e di interesse più ampio è la mancanza
18
Introduzione
– almeno per quanto a noi consta – di un volume (che sia una miscellanea o una monografia) che si concentri sul V secolo in quanto tale:
è d’altra parte risaputa la complessità e la ricchezza di questo secolo,
complessità che è la sua ricchezza e ricchezza, che ne è la complessità.
Non potremmo che confermare la difficoltà del compito: il nostro è un
tentativo di esplorare questo periodo storico in varie direzioni e sotto
molteplici punti di vista, senza con ciò pretendere di fornire una visuale
definitiva e completa. Ma proprio su questo aspetto vorremmo tornare
tra breve.
La combinazione di queste due felici circostanze – la partecipazione
di autori provenienti da ogni parte del mondo e la scelta di un ambito di
approfondimento così affascinante – dà origine al nostro volume, che
vanta di raccogliere abilità, formazioni culturali, modalità di fare ricerca estremamente variegate. Nello scorrere i contributi, questa varietà
non potrà non saltare vivacemente agli occhi, e così offrire una nota
piacevole alla lettura di saggi che sollevano sempre aspetti interessanti
di un’epoca e dei suoi pensatori. Alla varietà dei contenuti, dunque, si
assomma la varietà di stili e di sensibilità, varietà che fa di queste pagine un inaspettato crocevia nel quale incontrarsi con il passato, per
orientare lo sguardo a ricerche future fecondate dal confronto tra mondi diversi. O almeno è questo ciò che le curatrici si augurano.
Veniamo dunque al V secolo a.C., un secolo di guerre e intense lotte
politiche: dalle Guerre Persiane a quella del Peloponneso, dalle alleanze alle ripetute stipule di pace, dalle battaglie combattute con toni
quasi mitici (come quella di Maratona o di Salamina) alla discussione
politica che contrappone modelli e città. Il secolo, che si era aperto con
la rivolta dei Greci d’Asia contro la Persia, si chiudeva da lì a poco con
il processo e la condanna di Socrate. Una sorta di parabola controversa
– o discendente? – quasi a fare i conti con una idealità – quella della
libertà e della democrazia – che per certi versi sembrava sconfitta dalla
storia e dai suoi eventi. Ma se un simile bilancio spetta oggi agli storici ed esula dalla presente trattazione, è fuor di dubbio che i Greci si
siano conquistati in questo secolo almeno una vittoria: la vittoria delle
produzioni artistiche, letterarie e filosofiche, che dentro e fuori l’Atene
di Pericle erano state prodotte in straordinaria abbondanza, lasciando
nella storia del pensiero e della cultura un solco così originale che mai
nessuna civiltà riprodusse con questa intensità.
Introduzione
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Un secolo esemplare, dunque, che, però, deve fare pur sempre i conti con il tempo. Il nostro tentativo è solo un modo di rappresentare questo secolo e la sua cultura trionfante, complessa, irriducibile. Il V secolo
contiene in sé, infatti, una congerie di tentativi riusciti, funzionanti e
interdipendenti che non sempre accettano facili “etichette”. I Greci tentarono, nel pensiero e sul campo di battaglia, di costruire l’hellēnikon,
e si ritrovarono infine tra le mani un’incontenibile ricchezza di produzioni culturali, dal teatro alla poesia, dal diritto alla logografia e alla storiografia, fino all’invenzione della filosofia. I temi indagati e le domande
sollevate in questo volume si richiamano tra loro e si comunicano nelle
tante modalità di fare cultura che questo secolo ci restituisce. È anche
un insegnamento dello stesso Rossetti quello di evitare riduzionismi
semplicistici e limitarsi a illustrare e accostare logoi giustapposti per
rispettare lo spirito di un’epoca10. Una sorta di prolungata polymathia
che solo molto lentamente si disciplina in cornici metodologiche più
specifiche e attorno a oggetti di indagine maggiormente definiti.
Così, le visuali che avremmo potuto ottenere sul V secolo potevano essere tante, addirittura tantissime, e ognuna avrebbe connotato
quest’epoca in un modo corretto. Ma i nostri autori hanno percorso piste preferenziali, e a pennellate ampie eppure particolareggiate hanno
fatto emergere aspetti di un momento di cultura greca che possono essere ricondotti a quattro grandi aree tematiche secondo le quali il pensiero è andato declinandosi, quattro aree che proponiamo di ricondurre
a quattro termini di forte carico semantico: la physis, il logos, l’ēthos, il
pathos. Prima di chiarire il senso di queste quattro sezioni, è utile ricordare che si tratta di plessi concettuali che precedono la formazione della
stessa filosofia e che solo in un secondo momento sono stati riconosciuti
come parti di essa. È questo un tema affascinante intorno al quale lo
stesso Rossetti ha avuto recentemente occasione di riflettere11: la cre10. Rossetti ama dire che, mentre con Aristotele il sapere ha cominciato a disporsi
come gli spicchi di una torta che sono contigui e complessivamente provano a individuare
l’intero campo dello scibile, nel V secolo il sapere non ha espresso un principio d’ordine,
per cui ogni nuovo ambito si direbbe simile alle foglie di fico che cadono sul prato e ognuna
ne copre una porzione, spesso non senza sovrapporsi parzialmente ad altre foglie. Il risultato è che svariate porzioni di prato rimangono scoperte. Ne ha scritto, in particolare, in
Elementi della polymathia di V secolo (in Lingue tecniche del greco e del latino, III, a cura
di S. Sconocchia, L. Toneatto et al., Bologna 2000, pp. 345-365) alle pp. 353 s.
11. In L’invenzione della filosofia, «Bollettino della Società Filosofica Italiana», n.s.,
200, 2010, pp. 3-16.
20
Introduzione
azione di uno standard disciplinare da identificare come philosophia è
da riferirsi almeno agli inizi del IV, se non alla fine del V, se ancora Platone si rifà ai predecessori come sophoi. Infatti c’è un pensiero che tra il
VI e il V secolo inizia a muoversi e a volersi organizzare, ma che prima
di identificarsi come sapere specifico cerca la propria identità intorno a
macrotemi come quelli indicati dalle nostre sezioni. Temi che, peraltro,
sovente si compenetrano e si confondono, rendendo problematica la
stessa collocazione di alcuni contributi allorché essi vanno a collocarsi
quasi sul confine tra una sezione e l’altra.
Conformemente ai pensatori attivi proprio nei primi decenni del V
secolo a.C., non poteva non trovare un considerevole spazio di riflessione la physis. È forse pleonastico ricordare quanto questo termine
sia diverso dalla traduzione latina natura alla quale la maggior parte
delle lingue neolatine si rifanno: se in natura (da nascor) vi è l’idea
del nascere e del mostrarsi, in physis vi è il riferimento a un processo
che dal nascere indirizza piuttosto verso la pienezza delle proprietà che
determinano e specificano le cose. In entrambi si esprime la dinamicità,
che non può mai esaurirsi, propria dell’atto generativo, ma nel termine
greco si vuole dar conto delle cose nella loro più compiuta realizzazione.
Qualcosa di più ampio, di più comprensivo che consentiva ai Greci di
scrutare il mondo e comprenderne i molteplici aspetti: non poteva esserci terreno più fertile per avviare e alimentare il sapere filosofico, che
è ricerca intorno alla totalità. Così vi è una physis dalla quale emerge
(non necessariamente in senso generativo) una psiche e nella quale osservare e descrivere un kosmos. Come anche vi è una physis che diviene
oggetto di uno specifico sapere, che riceve una sua qualche compilazione nei Peri physeos, come Rossetti ha sostenuto in più lavori negli
ultimi anni12.
Aiutano a comprendere l’ampiezza del concetto di physis gli studi di
Beatriz Bossi (Universidad Complutense de Madrid) e Omar D. Álvarez
Salas (Universidad Nacional Autónoma de México, México D.F.). La
prima coglie l’occasione per riflettere su di un frammento parmenideo
tra i più discussi e meno risolti, il frammento B16, che sembra stabilire
un iniziale parallelismo tra le membra e il pensiero, tra le sensazioni e
12. Caratteristiche tipologiche dei trattati Peri Physeos nei secoli VI-V a.C., in «Nova
Tellus» [México], 2006 (XXIV.2), pp. 111-146. Inoltre la specifica voce Peri physeos nel
Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, a cura di P. Radici Colace,
S. Medaglia, L. Rossetti e S. Sconocchia, Pisa-Roma 2010.
Introduzione
21
l’intelletto secondo un rapporto che l’autrice ridiscute profondamente;
il secondo indaga il formarsi della concezione per cui in ogni essere vivente è presente una forma innata di intelligenza, disposta peraltro in
tutto il corpo, confermando la reciprocità tra pensiero e materia e ritornando sul significato del termine stesso physis in Epicarmo – e dunque
nella ricezione che la cultura di massa poteva avere del sostrato naturalistico ad esso pertinente. Sul senso del termine ha avuto ugualmente
modo di riflettere Miriam Campolina Diniz Peixoto (Universidade Federal de Minas Gerais, Belo Horizonte), svolgendo una ampia indagine
circa l’origine del processo educativo in Democrito, processo che questi
ha ricondotto ad atomi. Su Democrito riflette anche Antonietta D’Alessandro (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”), che indaga invece
come una delle proprietà meno “materiali” della realtà, il colore, possa
essere ricondotta ad atomi. È Carlo Santini (Università degli Studi di
Perugia) a riprendere la questione della connessione tra anima e corpo
mediante gli atomi in Democrito, ma per rilevare la distanza presa da
parte di Lucrezio nei confronti di questa posizione nel De rerum natura. Daniela De Cecco (Università degli Studi di Trieste) si volge invece
a un altro pluralista, Anassagora, esaminando la provenienza del frammento B4 e arricchendolo di ulteriori e importanti sottolineature che
confermano l’intento del pensatore di ricondurre la realtà a una molteplicità di omeomerie. Il passaggio e l’intima connessione tra materia e
pensiero viene spinto verso aspetti espressamente metafisici nella ricognizione e ricostruzione dell’esordio del libro di Eraclito svolta da Serge
Mouraviev (Gaillard, Mosca), mentre Dario Zucchello (Liceo classico
“A. Volta”, Como) fa emergere la complessità del nesso tra la tradizione dei fisici e la propensione all’astrazione ontologica in Parmenide,
che pur resta la sua eccentricità e originalità. In compenso M. Laura
Gemelli Marciano (Universität Zürich) invita a riflettere proprio circa
le difficoltà suscitate in ambito medico dalla persistenza di una sophia
che ingloba la totalità dei saperi e che si rivolge alla totalità del reale,
rendendo sovente dispersivo il lavoro degli specialisti e rallentando la
costituzione di un canone disciplinare. Il mondo della physis viene infine reso più comprensibile alla percezione contemporanea del sapere scientifico grazie a Daniel W. Graham (Brigham Young University,
Provo, UT), che chiarisce l’alto grado di intelligibilità contenuto nelle
dottrine presocratiche intorno agli eventi naturali, nonché il loro rigore
metodologico.
22
Introduzione
Si giunge così alla seconda sezione del volume: logos. Anche in questo caso ci troviamo dinanzi a un termine dal forte valore evocativo,
un termine che tutt’oggi rappresenta una pluralità di significati a volte sovrapponibili, a volte semplicemente giustapposti. Così il logos sta
a indicare dapprima la notizia, il riferimento del fatto, la narrazione
dell’evento tipica delle prime historiae, quelle che oggi chiameremmo
cronache e racconti storici (Hdt. 1.184). Ma logos identifica anche il
pensiero che si svolge, il ragionamento che si sviluppa e l’argomentazione che delucida, per poi significare anche l’insegnamento che viene
offerto, il nucleo dottrinale e il calcolo chiarificatore. Così logos è anche
la parola e la sua facoltà, fino ad essere la giustificazione e la causa.
Si potrebbe continuare ancora, per meglio tratteggiare i significati qui
elencati, ma è attorno a queste così variegate sfaccettature che si snoda
un intero gruppo di contributi.
A portare la riflessione su di un piano storico sono in maniera diversa e giustapposta Dmitri Panchenko (Bibliotheca classica Petropolitana
e Saint-Petersburg State University) e Gianfranco Maddoli (Università
degli Studi di Perugia): il primo fornisce un utile bilancio circa la percezione e, dunque, la narrazione del V secolo come secolo di straordinaria complessità e rilevanza di carattere panellenico, mentre il secondo
va a interessarsi delle fonti che forniscono un dotto ritratto delle terre
umbre nei loro contatti con il mondo greco in questa stessa epoca. Nel
contributo di Emidio Spinelli (La Sapienza Università di Roma) si può
vedere, invece, come la narrazione del passato e il reperimento di fonti
antiche possa coniugarsi con gli intenti del narratore, nel caso specifico
Arcesilao che, nel rendiconto ciceroniano, vuol guadagnare natali presocratici allo Scetticismo.
Ai Presocratici continua a guardare Maria Michela Sassi (Università di Pisa) che si concentra su Senofane: riprendendo la celebre critica
all’antropomorfismo, la studiosa ne esamina l’eventualità di un confronto con esperienze culturali non greche e con la tradizione orientale.
L’importanza di circoscrivere le appartenenze culturali per poi erigere
confronti davvero utili viene ribadita anche da Giuseppe Mazzara (Università degli Studi di Palermo), che invita a ragionare sulla figura del
socratico Antistene in relazione ai suoi tratti gorgiani e pitagorici. È
Ksenija Maricki Gadjanski (Università di Belgrado), ancora, che porta
l’attenzione su quella che forse è una delle fonti meno lette dell’antichità, i Dissoi logoi, ravvisandone alcune peculiarità dalle quali la lingui-
Introduzione
23
stica e le scienze umane moderne potrebbero trarre vantaggiose opportunità di riflessione.
Con Stefania Giombini (Gualdo Tadino, Perugia) e Flavia Marcacci
(Pontificia Università Lateranense, Città del Vaticano) veniamo all’esame di una particolare figura dell’argomentazione antica, l’antilogia, nel
contesto sofistico e con la probabile paternità zenoniana. La figura di
Zenone viene quindi messa in dialogo con epoche molto più tarde da
Rafael Ferber (Universität Luzern) da una parte, e da Marcella G. Lorenzi (Università della Calabria) e Mauro Francaviglia (Università della
Calabria, Università degli Studi di Torino) dall’altra: Ferber ne usa il
pensiero per gettare luce su un tema centrale della filosofia moderna,
il problema mente-corpo in Descartes; Lorenzi e Francaviglia utilizzano viceversa il modello quantistico per rileggere i paradossi entro una
chiave interpretativa unitaria.
L’investimento di speculazione offerto da Platone alla storia della
filosofia viene mostrato grazie a diversi contributi che si concentrano
su un policromo insieme di argomenti. Abbiamo così Diskin Clay (Duke
University, Durham, NC) che esamina un aspetto tecnico dei dialoghi
platonici, l’utilizzo di citazioni. Tomás Calvo-Martínez (Universidad
Complutense de Madrid) e Franco Ferrari (Università degli Studi di
Salerno) si concentrano invece sulla dialettica: il primo ne chiarisce
rispettivamente l’irrinunciabile e costitutiva dimensione dialogica; il
secondo si concentra sulle idee platoniche e la conseguente ontologia,
ripensando profondamente il ruolo di Parmenide nel dialogo omonimo.
Anche altre figure di V secolo vengono studiate a partire dai dialoghi
platonici: Michel Narcy (Centre National de la Recherche Scientifique,
Paris) volge a problematizzare la posizione di Callicle nel Gorgia, mentre Graciela E. Marcos de Pinotti (Universidad de Buenos Aires) guarda
a Protagora e al giudizio platonico circa l’identificazione tra essere e apparire. Thomas M. Robinson (University of Toronto), invece, esamina
l’idea di anima, specificamente nella sua natura immortale, attribuibile
a Socrate e meno facilmente a Platone.
La terza sezione, Ethos, intende comprendere una gamma di temi
ampia quanto il termine che le connette. Un po’ come logos, anche
ēthos abbraccia diversi significati: certamente rimanda alla tradizione,
ai costumi e alle abitudini comportamentali e sociali, capaci di favorire
il “vivere bene” e così importanti da dover essere trasmesse alle giovani generazioni. Ethos, dunque, può rimandare anche all’“etica” greca,
24
Introduzione
andando a lambirne i contenuti più generali, dalla questione dell’eudamonia a quella dell’aretē fino all’intellettualismo morale: è evidente
quella finalità pratica che tanto la avvicina e la innesta alla politica. Così
questa terza sezione va a studiare gli aspetti legati alla dimensione etica
e politica del pensiero greco, nonché al problema dell’educazione.
In quanto tra i primi a stabilire un denominatore valido all’ēthos
greco, non poteva mancare una riflessione sui Sette Saggi, riflessione offerta da Delfim F. Leão (Universidade de Coimbra), il quale va a irrobustirne la tradizione storiografica svincolando i Sette da una dipendenza
eccessiva alla testimonianza platonica. Gabriele Cornelli (Universidade
de Brasília) descrive i tratti peculiari e le abitudini delle comunità pitagoriche, sottolineando quegli usi che ne chiarificano la distanza dal
nostro mondo e che, proprio nel prendere coscienza delle differenze,
può usufruire delle ricchezze del proprio passato. Mario Vegetti (Università degli Studi di Pavia) dipinge la figura del medico nei secoli V a.C.
e successivi, specificandone competenze e abitudini e soffermandosi in
particolare sul passaggio dalla vita nomade alla vita stanziale che ha
accompagnato il processo di determinazione del loro peculiare status
sociale. Un altro interessante aspetto del vivere greco è presentato da
Francesco De Martino (Università degli Studi di Foggia), che si concentra sulla Grecia al femminile, sulla morale ad essa collegata e, ben al di
là dello stereotipo della “moglie migliore”, sull’intrecciarsi di bellezza e
saggezza in alcune figure di donne note e meno note.
Sul versante specificamente morale ha occasione di ragionare Francisco Bravo (Universidad Metropolitana de Caracas), intessendo un
confronto tra la euthymia democritea e la eudamonia aristotelica, precisandone i punti di contatto e le discrepanze, sottolineando il valore
dato in entrambi i casi alla stabilità dell’animo come scaturigine del
vivere bene. Il rimando alla stabilità viene svolto, sia pure in direzioni diverse, anche da Chiara Robbiano (Universiteit Utrecht) e Renzo
Vitali (Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”): l’una sottolinea il
valore etico, prima che metafisico ed epistemologico, dell’immobilità e
dell’immutabilità, che da Parmenide a Platone è tale da dover essere appreso e connesso agli dei fin nelle favole narrate a quei bambini destinati ad essere guardiani della città; l’altro muove da un’indagine filologica
per scoprire nella radice della stasis greca la scaturigine del concetto
stesso di rivoluzione, volendo dare di questo termine un’accezione utile
alla contemporaneità. Walter O. Kohan (Universidade do Estado do Rio
Introduzione
25
de Janeiro) si sofferma sul rapporto tra Socrate e la verità negli ultimi
scritti di Foucault, lasciandoci assaporare un Socrate parresiasta che
propone vigorosamente il nesso vita-verità come giustificazione della
bellezza della propria vita e soprattutto del sé.
Più attenti alla descrizione di risvolti maggiormente politici della
Grecia di V secolo sono i contributi di Giovanni Cerri (Università degli Studi Roma Tre), Christopher Rowe (Durham University) e Gerardo Ramírez Vidal (Universidad Nacional Autónoma de México, México
D.F.). Cerri elabora una esegesi del processo a Socrate per mettere in
luce gli intenti, propagandistici e antidemocratici, di Platone: così, il Socrate dell’Apologia ripropone la concezione della politica come di una
technē purtroppo non posseduta da quanti governano la città, lasciando
intendere tra le righe che fu proprio questa concezione di politica il motivo che scatenò l’odio e poi la condanna. Rowe commenta un passo del
Politico (292E-293A) dove all’abilità del giocatore di petteia è connessa
quella del politico riflettendo sulla possibile relazione tra la strategia
del gioco e la dialettica. Ramírez Vidal espone la consistente difficoltà
di riconoscere i “maestri di politica” del V secolo, non immediatamente
identificabili con i retori, né con i Sofisti, sebbene tra questi due profili
esistessero affinità, prima tra tutte la propensione didattica e educativa.
Con questo contributo gli studi si spostano sul tema della paideia greca,
tema attorno al quale vertono gli scritti di Rachel Gazolla (Pontifícia
Universidade Católica de São Paulo) e Gilbert Romeyer Dherbey (Université Paris Sorbonne – Paris IV): la prima invita a un confronto tra
la figura di Socrate (nelle sue diverse connotazioni) e quella dei Cinici;
il secondo si concentra nell’analisi di un Socrate che educa attraverso il
linguaggio, inteso come strumento privilegiato per la trasmissione della
cultura e che si dipana in un dialogo libero da rigide impostazioni; la
formazione attuata da Socrate si dimostra, così, cosciente e profonda al
punto da segnare un’epoca.
Attorno alla figura del re lidio Gige si muove il contributo di Giovanni Casertano (Università degli Studi di Napoli “Federico II”), che nel
comparare la narrazione di Erodoto e quella di Platone lascia scoprire
nell’agire morale una necessità che può legarsi alla ragione della legge
o alla ragione delle passioni. Così la dimensione dell’ēthos viene fatta
trapassare in quella del pathos.
È questa l’ultima sezione dei nostri saggi. Con il pathos siamo in
qualche modo agli antipodi del logos, poiché esso è il movimento del-
26
Introduzione
la parte irrazionale dell’anima, sollevata nei propri sentimenti e nelle
proprie emozioni. In molte occasioni la cultura greca crea uno spazio
appropriato per questa dimensione: dapprima nell’arte e nel teatro,
per provocare sentimenti con finalità catartica (cf. Arist. Poet. 1449b
24-28). Così il teatro greco consente di esemplificare anche le passioni
politiche più forti e si carica di idealità: il saggio di Maria de Fátima
Silva (Universidade de Coimbra) permette di riflettere su questo aspetto, e, in stretto dialogo con la sezione precedente, ripercorre i ritratti
euripidei di Atene per trarne indicazioni intorno alla tensione utopica
e le aspirazioni sociali della polis greca. Idealità e storia, personaggi e
fatti si intrecciano e rendono l’intero V secolo il protagonista indiscusso
de Il romanzo di Calliroe di Caritone di Afrodisia, oggetto di puntuale
analisi da parte di Patrizia Liviabella Furiani (Università degli Studi di
Perugia). Di un altro potere evocativo e persuasivo ci parla Maria do
Céu Fialho (Universidade de Coimbra) analizzando due tragedie sofoclee, Filottete e Edipo a Colono: è il potere dell’azione e dell’esistenza
umana, che suscita pathos e philia, capaci di orientare solo chi è davvero saggio e, in quanto tale, può comprendere l’umana fragilità e indirizzarla. Ma il teatro greco si volge anche a rappresentare la dimensione
culturale, in particolare filosofica, della grecità: Noburu Notomi (Keio
University, Tokio) rintraccia le impressioni aristofanee attorno alla figura di Prodico, lasciando comprendere quanto la società del V secolo
a.C. avesse già assorbito la teologia razionalistica del sofista. Enrique
Hülsz Piccone (Universidad Nacional Autónoma de México, México
D.F.) esamina il legame tra Eraclito ed Epicarmo, legame che potrebbe
essere stato molto più profondo di quanto ci permettono di immaginare
i pochi testi a nostra disposizione.
Il pathos sa volgersi anche all’arte della persuasione, la forza della
peithō che occorre al retore per condurre le anime. Il potere della parola, capace di oltrepassare il testo scritto, capace di sollevare le opinioni
e condurle ovunque, viene ricordato nel ritratto che Alessandro Stavru (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”) fornisce di alcuni
passi dell’Encomio di Elena di Gorgia (Hel. 8-14), dal quale si evince
il legame di seduzione che intercorre tra la peithō e il logos, quest’ultimo inteso come massimamente atto a produrre apparenza. È Lidia
Palumbo (Università degli Studi di Napoli “Federico II”) a insistere su
questo potere della parola, rivolgendosi al teatro tragico e collocando
proprio nelle raffigurazioni narrative che lo caratterizzano il luogo na-
Introduzione
27
tivo dell’anima greca nella sua flessione filosofica. Il potere evocativo
della parola, infine, viene richiamato da Nestor L. Cordero (Université
de Rennes 1) nell’analisi della pratica terapeutica di Antifonte: questi,
volendo spezzare il rapporto tra logos e verità, colloca il primo entro
una dimensione soggettiva e lo usa come strumento privilegiato per la
sua psicoterapia, richiamandosi alla dimensione pratica della ragione
(gnōmē) e approfittando del legame profondo tra physis in generale e
physis umana in particolare.
***
Desideriamo esprimere i nostri sentimenti di sincera gratitudine alla
prof.ssa Antonietta D’Alessandro e al dott. Lorenzo Chiuchiù, i quali
hanno sostenuto a diverso titolo il nostro lavoro con consigli e suggerimenti insostituibili.
In maniera particolarissima vogliamo ringraziare la giovane casa
editrice Aguaplano―Officina del Libro che, nella persona di Raffaele
Marciano, ha fin da subito accolto questo progetto e vi ha collaborato attivamente con la migliore professionalità auspicabile e con competenza davvero rara, tanto da accrescere in noi curatrici una stima
già profonda che ha radici nel passato. Con Raffaele, infatti, abbiamo
condiviso un buon tratto di strada, proprio in quegli anni di studio
che ci hanno fatto incontrare nelle aule universitarie e seguire Livio
Rossetti: è stato quindi naturale condividere l’entusiasmo verso questa “impresa editoriale”, mossi da un comune affetto verso il professore. Questo momento celebrativo viene così a offrirsi a noi come un’occasione irripetibile per ricongiungere le strade professionali a quelle
dell’amicizia, sotto il segno della filosofia antica quale “custode speciale” che proprio il professore ci ha lasciato in eredità.
Stefania Giombini, Flavia Marcacci
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
[1971]
1.
Recenti sviluppi della questione socratica, «Proteus» [Roma], 6, 1971 (II), pp. 161187 [cf. 47].
2.
Platone biografo di Socrate: un riesame, «Proteus» [Roma], 12, 1973 (IV), pp. 63101.
Socratica, in Fedone di Elide, «Studi Urbinati» [Urbino], n.s. B, 1973 (XLVII),
pp. 364-381.
[1973]
3.
[1974]
Spuren einiger Erotikoi Logoi aus der Zeit Platons, «Eranos» [Stockholm], 1974
(LXXII), pp. 185-192.
5. Le Nuvole di Aristofane: perché furono una commedia e non una farsa?, «Rivista
di cultura classica e medievale» [Roma], 1974 (XVI), pp. 131-136.
6. Alla ricerca dei logoi Sokratikoi perduti, «Rivista di Studi Classici» [Torino], 1974
(XXII), pp. 424-438.
7. Therapeia in the Minor Socratics, «Theta-Pi (A Journal for Greek and Early Christian Philosophy)» [Leiden], 1974 (III), pp. 145-157.
8. Due momenti della polemica tra Policrate e i Socratici all’inizio del IV secolo a.C.,
«Rivista di cultura classica e medievale» [Roma], 1974 (XVI), pp. 289-298.
9. Socrate e il ruolo della dissimulazione nel processo educativo, «Pedagogia e Vita»
[Brescia], 1974 (XXXVI), pp. 41-59.
10. Le aporie di Parmenide, «Logos» [Napoli], 1974 [s.n.], pp. 171-176.
4.
[1975]
11. Alla ricerca dei logoi Sokratikoi perduti (II), «Rivista di Studi Classici» [Torino],
1975 (XXIII), pp. 87-99.
12. Platone e la tradizione filosofica preplatonica, «Atti dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche» [Napoli], 1975 (LXXXV), pp. 180-197.
13. Tracce di un logos Sokratikos alternativo al Critone e al Fedone platonici, «Atene e
Roma» [Firenze], n.s., 1975 (XX), pp. 34-43.
14. Alla ricerca dei logoi Sokratikoi perduti (III), «Rivista di Studi Classici» [Torino],
1975 (XXIII), pp. 361-381.
30
[1976]
[1977]
[1978]
[1979]
[1980]
[1981]
[1982]
[1983]
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
15. Il momento conviviale dell’eteria socratica e il suo significato pedagogico, «Ancient Society» [Leuven], 1976 (VII), pp. 29-77.
16. Aspetti della letteratura socratica antica, Università degli Studi di Chieti, Chieti
1977 [170 p.].
16a. Aspetti della riflessione contemporanea sul mondo morale, «Verifiche» [Trento],
1977 (III), pp. 589-603.
17. La morale popolare dell’antica Grecia (a proposito di un libro recente), «Atene e
Roma» [Firenze], n.s., 1978 (XXIII), pp. 45-51.
18. Ancora sul Milziade di Eschine Socratico: P.Oxy. 2890 (Back), «Zeitschrift für
Papyrologie und Epigraphik» [Köln], 1979 (XXXIII), pp. 47-56 [in collaborazione
con Claudio Lausdei].
19. Su P.Oxy. 2890 Front (dal Milziade di Eschine Socratico), «Aegyptus», 1979 (LIX),
pp. 91-96 [in collaborazione con Claudio Lausdei].
20. Socratico-Laertiana, «Studi Italiani di Filologia Classica» [Firenze], 1979 (LI),
pp. 72-83 [in collaborazione con Claudio Lausdei].
21. Per studiare Platone, «Verifiche» [Trento], 1979, pp. 245-250.
22. Ricerche sui ‘dialoghi socratici’ di Fedone e di Euclide, «Hermes» [Wiesbaden],
1980 (CVIII), pp. 183-200.
23. Tre studi sui Dissoi Logoi, «Studi Filosofici» [Napoli], 1980 (III), pp. 27-54.
24. P. Oxy. 2889 e il Milziade di Eschine Socratico, «Rheinisches Museum für Philologie» [Frankfurt am Main], N.F., 1981 (CXXIV), pp. 154-165 [in collaborazione con
Claudio Lausdei].
25. L’arte del dire nell’Atene dei secc. V e IV, «Giornale Italiano di Filologia» [Roma],
n.s., 1981 (XII), pp. 261-266.
26. Le magistrature nell’Atene classica: forme di controllo e forme di responsabilità,
in L’educazione giuridica, IV: Il pubblico funzionario, a cura di A. Giuliani e N. Picardi, vol. I, Università degli Studi di Perugia, Perugia 1981, pp. 3-42.
27. Dikastai anhupeuthunoi, «Quaderni di Storia» [Bari], 1982 (XV), pp. 181-202.
28. La ‘questione socratica’: un problema malposto, «Rivista Critica di Storia della Filosofia» [Milano], 1983 (XXXVIII), pp. 3-24.
29. Atti del Symposium Heracliteum 1981, a cura di L. Rossetti, vol. I, Edizioni dell’Ateneo, Roma 1983 [475 p.].
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
31
30. Eraclito (e Solone) sulla stasis, in Atti del Symposium Heracliteum [= 29], I,
pp. 347-359.
31. K.J. Dover, La morale popolare greca all’epoca di Platone e di Aristotele, tr. it. di
Livio Rossetti, Paideia, Brescia 1983 [Greek Popular Morality, Blackwell, Oxford
1974; 558 p.].
32. Atti del Symposium Heracliteum 1981, a cura di L. Rossetti, vol. II, Roma, Edizioni
dell’Ateneo [280 p.].
33. Socrate, Alcibiade, Temistocle e i ‘Dodici Dèi’, «Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik» [Köln], 1984 (LIV), pp. 27-35 [in collaborazione con Antonio Esposito].
34. Socrate et la rhétorique de la culpabilité, in Justifications de l’Ethique [XIXe Congrès de l’Assoc. des Société de Philosophie de Langue Française, Bruxelles-Louvainla-Neuve], Editions de l’Université Libre de Bruxelles, Bruxelles 1984, pp. 383388.
35. Collaborazioni al vol. XXXII della Grande antologia filosofica. Aggiorn. bibliografico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano 1984 [pp. 1-189, 243-260, 371-379].
36. Encore une inconséquence dans Euthphr. 10, «Apeiron» [Newcastle NSW], 1984
(XVIII), pp. 26-30.
37. Rhétorique des Sophistes-Rhétorique de Socrate, in H ARCHAIA SOFISTIKE. The
Sophistic Movement, ed. by K. Boudouris, Kardamitsa, Athens 1984, pp. 137-145.
38. Le inferenze pseudoanalogiche, in Metafore dell’invisibile: ricerche sull’analogia, a
cura di G. Santinello, Morcelliana, Brescia 1984, pp. 271-283.
39. Come instaurare un nuovo assetto costituzionale secondo Platone (La ‘spiacevole
necessità’: chi, se non il demos?), «Gerión» [Madrid], 1985 (III), pp. 63-77.
40. L’aisthesis come referente ultimo in Protagora: peritropē e antiperitropē, in Studi
di filosofia preplatonica, a cura di M. Capasso, F. De Martino e P. Rosati, Bibliopolis, Napoli 1985, pp. 173-190.
41. Lo scambio secundum quid/simpliciter nel Peri tou me ontos, in Gorgia e la Sofistica. Atti del convegno internazionale (Lentini-Catania, 12-15 dicembre 1985),
a cura di F. Romano e L. Montoneri [= «Siculorum Gymnasium», n.s., 1-2, 1985
(XXXVIII)], pp. 107-118].
42. Eraclito: Bibliografia 1970-1984 e complementi 1621-1969, a cura di F. De Martino,
L. Rossetti e P. Rosati, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1986 [178 p.].
43. Altri quindici anni di studi su Eraclito, in Eraclito: Bibliografia 1970-1984 e complementi 1621-1969 [= 42], pp. 9-27.
44. La certitude subjective inébranlable, in Positions de la Sophistique, éd. par B. Cassin, Vrin, Paris 1986, pp. 195-209.
45. Recensione di A. Capizzi, Platone nel suo tempo: l’infanzia della filosofia e i suoi
pedagoghi [Edizioni dell’Ateneo, Roma 1984], «Bollettino della Società Filosofica
Italiana» [Roma], n.s., 126, 1986, pp. 61-64.
46. Recensione di A. Patzer, Bibliographia Socratica [Verlag Karl Alber, Freiburg-München 1985], «Rivista di Storia della Filosofia» [Milano], 1986 (XLI), pp. 811-814.
[1984]
[1985]
[1986]
32
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
[1987]
47. Neueste Entwicklungen in der sokratische Frage, in Der historische Sokrates, hg. v.
A. Patzer, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1987, pp. 391-433 [cf. 1].
48. Letture platoniche, a cura di L. Rossetti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1987
[Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia», 4; 146 p.].
49. Linguaggio allusivo e comunicazione occultante in Platone, in Letture platoniche
[= 48], pp. 11-23.
50. How to Make a Paradox out of Something Lacking Paradoxical Qualifications,
in Argumentation: Perspectives and Approaches. Proceedings of the Conference
on Argumentation 1986, ed. by F.H. Van Eemeren, R. Grootendorst, J.A. Blair,
Ch.A. Willard, Foris, Amsterdam 1987, pp. 283-288.
51. Informe sobre la Logica Informal, «Revista Venezolana de Filosofía» [Caracas],
1987 (XXIII), pp. 93-107 [cf. 54, 91].
52. Sui rischi di un’attitudine troppo benevola dell’interprete verso il testo: il caso del
Politico, in Platón: Los Diálogos Tardíos. Actas del Symposium Platonicum 1986,
comp. por C. Eggers, Lan Univ. Nacional Autónoma de México, México pp. 9-34.
53. La riforma delle istituzioni tra legislazione ed educazione in Platone, in L’educazione giuridica, V: Modelli di legislazione e scienza della legislazione, a cura di A. Giuliani e N. Picardi, vol. I, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1987, pp. 29-56.
54. Sull’uso greco di incolpare gli dei per discolparsi, «Nova Tellus» [México], 1988
(V), pp. 19-41 [cf. 66 e 75].
[1988]
55. Rapporto sulla logica informale, «Bollettino della Società Filosofica Italiana»
[Roma], n.s., 133, 1988, pp. 2-31 [ripresa di 51; cf. 91].
56. Come cambia il filosofare quando il linguaggio allusivo entra in scena (con note di
commento a Plat. Gorg. 447-8), in Questioni di etica e metafisica, a cura di F. Bosio, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1988, pp. 29-41 [Università degli Studi di
Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia» 6].
57. L’«Achille» di Zenone: logica e retorica, «Criterio» [Napoli], n.s. 1988 (VI), pp. 6776.
58. Una funzione per i filosofi nella metropoli del sapere, «Il Contributo» [Roma], 1988
(XII), pp. 73-80.
59. Eléments d’une morale juridique dans les Lois de Platon, «Archives de Philosophie
du Droit» [Paris], 1988 (XXXIII), pp. 229-242.
60. Plat. Lach. 187D6-188C2: tra le pieghe del dichiarato, in Problemi dell’uomo, a
cura di F. Bosio, pp. 51-71 [Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto
di Filosofia», 7].
61. The Rhetoric of Zeno’s Paradoxes, «Philosophy and Rhetoric» [University Park,
PA], 1988 (XXI), pp. 145-152.
[1989]
62. Aeschines Socraticus 1,2,3 [= edizione e commento di P.Oxy 1608, 2889 e 2890], in
Corpus dei papiri filosofici greci e latini, a cura di F. Adorno e coll., vol. I 1*, Olschki,
Firenze 1989, pp. 120-146 [in collaborazione con Maria Serena Funghi].
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
33
63. About the incompleteness of the overlap between ethical and legal requirements in
Plato’s Laws, in On Justice / Peri Dikaiosunes, a cura di K. Boudouris, Hell. Philos.
Etaireia, Athens 1989, pp. 385-390.
64. La filosofia penale di Ippodamo e la cultura giuridica dei Sofisti, «Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto» [Roma], n.s., 1989 (LXVI), pp. 315-335.
65. The Rhetoric of Socrates, «Philosophy and Rhetoric» [University Park, PA], 1989
(XXII), pp. 225-238.
66. Sobre la costumbre griega de culpar a los dioses, «Analogía» [México], 2, 1989
(III), pp. 39-63 [ripresa di 60; cf. 75].
67. About the Disunity of Heraclitus’ Thought, in Ionian Philosophy, a cura di K. Boudouris, International Association for Greek Philosophy, Athens 1989, pp. 353-362.
[1990]
68. Socrate: l’eloquenza dei gesti, in La naissance de la raison en Grèce, a cura di J.-F.
Mattéi, Presses Universitaires de France, Paris 1990, pp. 307-313.
69. Sulla dimensione retorica del dialogare socratico, in «Méthexis» [Buenos Aires],
1990 (III), pp. 15-32.
70. Ritoriceskie elementi b nekotor’ch paradoksach Zenona eleïskogo [“Elementi retorici in alcuni paradossi di Zenone di Elea”], «Vestnik Drevnej Istorii» [Moscow],
1990 (CXCIV), pp. 20-33.
71. Sulla differenza tra il fenomenismo di Protagora e il fenomenismo scettico, in Le
Scepticisme antique. Perspectives historiques et systématiques, a cura di H.-J. Voelke, Genève-Lausanne-Neuchâtel 1990 [«Cahiers de la Revue de Théologie et de
Philosophie», 15], pp. 55-68.
72. La Paideia de Sócrates: entre verdad y retórica, «Limes» [Santiago del Chile], 1990
(II), 73-88.
[1991]
73. Postfazione a M. Meyer, Problematologia. Filosofia, scienza e linguaggio, Pratiche
editrice, Parma 1991, pp. 417-431 [20092 cf. 203].
74. Logoi Sokratikoi anteriori al 399 a.C., in Logos e Logoi, a cura di L. Rossetti e
O. Bellini, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1991, pp. 21-40 [Università degli
Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia» 9].
75. Se sia lecito incolpare gli dei (da Omero a Aristotele), in Studi di Filologia Classica
in onore di Giusto Monaco, vol. I, Università degli Studi di Palermo, Palermo 1991,
pp. 37-53 [ripresa di 66; cf. 59].
[1992]
76. Sull’intreccio di logica e retorica in alcuni paradossi di Zenone di Elea, «Archiv für
Geschichte der Philosophie» [Berlin-New York], 1990 (LXXIV), pp. 1-25 [cf. 86].
77. Understanding the Phaedrus. Proceeedings of the II Symposium Platonicum, a
cura di L. Rossetti, Academia Verlag, Sankt Augustin 1992 [328 p.].
78. Quale skoteinotes? Sul rapporto che Eraclito instaura con il suo uditorio potenziale, «Philo<:>logica» [Parma], 1992 (I), pp. 3-28.
79. Esope et le “miracle” du paradoxe à l’aube de la civilisation grecque, in Le miracle
grec, a cura di A. Thivel, Universite de Nice Sophia Antipolis, Nice 1992, pp. 69-79.
34
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[1993]
80. «If we link the essence of rhetoric with deception»: Vincenzo on Socrates and Rhetoric, «Philosophy and Rhetoric» [University Park, PA], 1993 (XXVI), pp. 311-321.
81. Where Philosophy and Literature Merge in the Platonic Dialogues, «Argumentation» [Amsterdam], 1993 (VI), pp. 433-443.
82. Sulle tracce della letteratura socratica antica, «Giornale Italiano di Filologia»
[Roma], 1993 (XLV), p. 263-274.
83. Rodi. Un profilo della cultura rodiese dei secoli V a.C.-I d.C., in Lo spazio letterario della Grecia antica, a cura di G. Cambiano, L. Canfora e D. Lanza, vol. I.2,
Salerno Editrice, Roma 1993, pp. 657-715 [in collaborazione con Patrizia Liviabella
Furiani].
84. Il ricorso alla pena detentiva nelle Leggi di Platone, in Il problema della pena criminale tra filosofia greca e diritto romano, a cura di O. Diliberto, Jovene, Napoli,
pp. 347-369.
85. La versione informatica di un dialogo platonico: l’Eutifrone, in AICA97. Atti del
Congresso annuale, Gallipoli, 1993, vol. I, pp. 771-781.
86. La “formattazione”: una metafora per i filosofi, «Informazione Filosofica» [Milano], 13-14, 1993 (IV), pp. 32-34.
87. Sull’intreccio di logica e retorica in alcuni paradossi di Zenone di Elea, in Verso la
scienza regale. Studi in memoria di Giorgio Imbraguglia, a cura di P.P. Ottonello,
Japadre, L’Aquila-Roma 1993, 87-121 [ripresa di 76].
[1994]
88. L’Eutifrone di Platone in due recenti rielaborazioni al computer, «Atene e Roma»
[Firenze], n.s., 1994 (XXIX), pp. 53-70 [cf. 203].
89. Strategie macro-retoriche: la “formattazione” dell’evento comunicazionale, Aesthetica, Palermo [70 p.].
90. La dimension retórica de los mitos platónicos, «Revista de Occidente» [Madrid],
1993 (CLVIII-CLIX), pp. 71-91.
91. Processo e istituzioni giudiziarie nelle “Leggi” di Platone, in L’educazione giuridica,
vol. VI (Modelli storici della procedura continentale), a cura di A. Giuliani e N. Picardi, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1994, pp. 3-26.
92. Raport o “logice nieformalnej”, «Poznanskie Studia z Filozofii Humanistyk» [Poznan] XIV 233-245 [è la trad. polacca di 53].
93. I paradossi di Zenone nell’interpretazione di A. Koyré, in Alexandre Koyré. L’avventura intellettuale, a cura di C. Vinti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1994,
pp. 423-435.
94. Socrate al computer, in La rhétorique grecque. Actes du colloque “Octave Navarre”, Nice 17-19 décembre 1992, Textes rassemblés par J.-M. Galy et A. Thivel, Université de Nice Sophia Antipolis, Nice 1994, pp. 123-129 [cf. 104].
[1995]
95. Platone, Eutifrone [traduzione, introduzione, commento, appendici], Armando,
Roma 1995 [227 p.].
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
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96. Dialoga con Socrate [simulazione interattiva dell’Eutifrone platonico, su floppydisk], Università degli Studi di Perugia, Perugia 1995 [in collaborazione con David
Lanari].
96a Dialoga con Socrate sulla base dell’Eutifrone platonico. Guida per l’insegnante,
Armando, Roma 1995 (48 p.).
97. Invito a dialogare con Socrate, Armando, Roma 1995 [64 p.; con allegato il n. 95; in
collaborazione con David Lanari].
98. Biografia e autobiografia in Platone, in Biografia e autobiografia degli antichi e
dei moderni, a cura di I. Gallo e L. Nicastri, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli
1995, pp. 57-78.
99. Un topos attico di V secolo: il logos amarturos, «Nova Tellus» [México], 1995 (XIII),
pp. 27-58 [cf. 111].
100. Filosofia per i non vedenti. Dialogare con Socrate via computer e soundblaster,
in Atti del 4° Convegno Nazionale Informatica, Didattica e Disabilità, a cura di A.
Saba, vol. III, A.I.D.D., Napoli 1995, pp. 711-716.
101. La sindrome perversa: stravincere nelle Americhe, in L’universalità dei diritti
umani e il pensiero cristiano del ’500, a cura di S. Biolo, Rosenberg & Sellier, Torino
1995, pp. 149-162 [cf. 109].
102. Riuscire ad intendersi con gli Indios. Il nuovo mondo visto da Diego Valadés (1579),
in L’universalità dei diritti umani e il pensiero cristiano del ’500 [= 101], pp. 163173.
[1996]
103. Fare filosofia al computer: ipertesti e altri possibili standard, in Filosofia & Informatica. Atti del primo incontro italiano sulle applicazioni informatiche e multimediali nelle discipline filosofiche, a cura di L. Floridi, Paravia, Torino 1996, pp. 4856.
104. Un programma con cui frugare nelle pagine di Platone, in Socrate al computer. L’informatica al servizio della filosofia, a cura di A. Lignani, GESP-IRRSAE
dell’Umbria, Perugia 1996, pp. 33-57.
105. Besedovat s Sokratom pri pomosci kompjutera [Dialogare con Socrate con l’aiuto
del computer], «Vestnik Drevnej Istorii» [Moscow], 1996 (CCXLIII), pp. 235-238
[cf. 94].
106. Il ‘kairos’ comunicazionale, in ODOI DIZESIOS. Le vie della ricerca. Studi in onore
di Francesco Adorno, a cura di S. Funghi, Olschki, Firenze 1996, pp. 415-426.
107. Le tableau de Cléanthe, in Chypre et les origines du Stoïcisme, a cura di E. Moutsopoulos, Publications du Centre Culturel Hellénique de Paris, Paris 1996, pp. 118124.
108. Sulla struttura macro-retorica del Filebo, in Il Filebo di Platone e la sua fortuna, a
cura di P. Cosenza, D’Auria, Napoli 1996, pp. 321-352.
109. El momento epíkairos (kairós «espontáneo», kairós negativo, kairós inducido, contra-kairós), «Analogía Filosófica» [México], 1996 (X), pp. 3-29.
110. Stravincere nelle Americhe, «Nao. Revista de la cultura del Mediterráneo» [Buenos
Aires], 58, 1996 (XVI), pp. 17-25 [ripresa di 100].
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Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
111. La primogenitura del ceramista, nobile ‘decaduto’. A proposito di “Virtualità del
Vaso”, «Faenza. Bollettino del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza»,
1996 (LXXXII), pp. 275-283.
112. Il ricorso al computer nell’insegnamento: studio ma pure addestramento, con un
corso mirato e con attività collaterali, in Università di Perugia. Scienze della Formazione [Supplemento a «L’Università»], 2, 1996 (XV), pp. 16-17.
[1997]
113. Il “mito filosofico”: un ossimoro di troppo?, «Giornale di Metafisica» [Genova], n.s.,
1997 (XIX), pp. 319-352.
114. Il logos amarturos nel contesto della retorica attica, in Lingue tecniche del latino e
del greco [Atti del II Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica
greca e latina, Trieste. 4-5 ottobre 1993], vol. II, a cura di S. Sconocchia, L. Toneatto
et al., Pàtron, Bologna 1997, pp. 129-149 [ripresa di 98].
115. Autore dell’Athenaion Politeia fu forse un socratico, omonimo di Senofonte erchieo?, in M. Gigante e G. Maddoli (a cura di), L’Athenaion Politeia dello PseudoSenofonte, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1997, pp. 141-158.
116. Erodoto, Storie, Newton Compton, Roma 1997 (560 p.) [revisione della trad. di P.
Sgroj; Introduzione; Note e Indici redatti con la collaborazione di Graziano Ranocchia; v. anche 179].
117. Tucidide, La guerra del Peloponneso, Newton Compton, Roma 1997 (448 p.) [revisione della trad. di P. Sgroj; Note e Indici redatti con la collaborazione di Graziano
Ranocchia].
118. Il computer in classe, ma per farci cosa?, «Insegnare Filosofia» 3, 1997 (I), pp. 1216.
119. Lo specifico dei supporti informatici per l’insegnamento della filosofia, in L’apporto dell’informatica nell’insegnamento delle discipline filosofiche, a cura di E. Lunani, GESP-IRRSAE dell’Umbria, Perugia 1997, pp. 21-34.
120. Arguing and suggesting within a Platonic dialogue: towards a typology, in Plato’s
Dialogues. The Dialogical Approach, ed. by R. Hart and V. Tejera, Edwin Mellen
Press, Lewinston (NH) 1997, pp. 215-245.
120a.Ricerca specialistica e politica culturale nell’opera di Conrado Eggers Lan, «Méthexis», 1997 (X), pp. 125-128.
121. La comunicazione asimmetrica, «Anuari de la Societat Catalana de Filosofia» [Barcelona], 1997 (IX), pp. 9-24.
[1998]
122. Retorica e verità. Le insidie della comunicazione, a cura di L. Rossetti e O. Bellini,
Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1998 [Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia», 13; 258 p.].
123. Insidie della comunicazione “seria” (ad es. del libro di filosofia) ed esercizi di analisi, in Retorica e verità. Le insidie della comunicazione [122], pp. 45-74.
124. Le lezioni di filosofia di Johann Jakob Engel del 1780: una mera rarità bibliografica o qualcosa di più? Nota introduttiva, in Retorica e verità. Le insidie della comunicazione [122], pp. 151-165.
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125. Introduzione alla filosofia antica. Premesse filologiche e altri “ferri del mestiere”,
Levante, Bari 1998 [382 p.; cf. 165].
126. Retorica del discorso giusto, in «Il contributo», 1998 (XIX) [= La giustizia tra etica
e diritto, a cura di G. Ciaravolo], pp. 29-40.
127. Il mito escatologico in Platone e il suo dubbio statuto epistemico, in J.L. Calvo Martínez (ed.), Religión, Magia y Mitología en la Antigüedad Clásica, Editorial Universidad de Granada, Granada 1998, pp. 265-282.
128. “Rhétorique de l’anti-rhétorique” et effet de surprise”: à l’origine de l’image négative
des sophists, «Noesis. Revue de Philosophie» [Nice] 2, 1998, pp. 105-118 [Actes du
colloque “Pourquoi a-t-on tué les Sophistes?” tenu à Nice le 14 Novembre 1996].
129. Lettura filosofica di un testo, «Insegnare Filosofia» [Milano], 1, 1998 (II), pp. 22-24.
130. El ateísmo como delito extremo en las Leyes de Platón, «Theoría» [Revista del Colegio de Filosofia, Facultad de Filosofía y Letras, Universidad Nacional Autónoma de
México], 1998 (VI), pp. 75-86.
[1999]
131. Presentazione, in F. Cossutta, Elementi per la lettura dei testi filosofici, Calderini,
Bologna 1999, pp. IX-XVI.
132. Aristotele, Teofrasto e la letteratura giuridica attica del IV secolo a.C., «Rivista
Internazionale di Filosofia del Diritto» [Roma], 1999 (LXXVI), pp. 651-682.
[2000]
133. L’etica socratica è espressa da un (piccolo) insieme di enunciati?, in L’homme grec
face à la nature et face à lui-même. Hommage à Antoine Thivel, éd. par M. Galy,
Nice, Association des Publications de la Faculté des Lettres de Nice, Nice 1999,
pp. 221-241.
134. I valori etici propugnati da Socrate, in Il dibattito etico e politico in Grecia tra il V
e il IV secolo, a cura di M. Migliori, Città del Sole, Napoli 1999, pp. 73-95.
135. Elementi della polymathia di V secolo (Parmenide, gli Storici, Aristofane, Teleas),
in Lingue tecniche del greco e del latino, vol. III [Atti del III Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina: Trieste 1998], a cura di
S. Sconocchia, L. Toneatto et al., Pàtron, Bologna 1999, pp. 333-353.
136. La confutazione virtuale dei paradossi nell’Eutidemo, in Plato: Euthydemus, Lysis,
Charmides. Proceedings of the V Symposium Platonicum, Selected Papers, ed. by
T.M. Robinson and L. Brisson, Academia Verlag, Sankt Augustin 1999, pp. 98-114.
137. L’ideologia filosofica: il caso di Platone, in Retórica, política e ideología. Desde la
Antuigüedad clasica hasta nuestros días [Actas del II Congreso Internacional, Salamanca, noviembre 1997], Volumen III (Ponencias), a cura di A. López Eire, Logo,
Salamanca 1999, pp. 169-183.
138. Informatica per usi comunicazionali, s.n.t. [sed Perugia, Morlacchi 1999; 131 p.].
139. Invito a dialogare con Husserl via computer. Istruzioni e idee per l’uso dell’ipertesto, Roma, Armando 2000 [59 p.; in collaborazione con E. Natalini; con allegato
l’ipertesto Dialoga con Husserl, di E. Natalini].
140. Le ridicule comme arme entre les mains de Socrate et de ses élèves, in Le rire des
Grecs. Anthropologie du rire en Grèce ancienne, éd. par M.-L. Desclos, Jérôme Millon, Grenoble 2000, pp. 253-268.
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Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
140a.A che serve il dialogo, conversazione con gli studenti registrata e trasmessa dalla
RAI nel 2000.
[2001]
141. Le dialogue socratique in statu nascendi, «Philosophie Antique. Problèmes, Renaissances, Usages» [Lille], 2001 (I), pp. 11-35.
142. Le coté inauthentique du dialoguer platonicien, in La forme dialogue chez Platon.
Evolution et réceptions, éd. par F. Cossutta et M. Narcy, Jérôme Millon, Grenoble
2001, pp. 99-118.
143. La nascita di un nuovo genere letterario all’inizio del IV secolo a.C.: il “logos sokratikos”, «Classica Cracoviensia» [Kraków], 2001 (VI), pp. 187-202.
144. Socrate e il dialogo “ad alta interattività”, «Humanitas» [Coimbra], 2001 (LIII),
pp. 171-181.
145. La rhétorique de Socrate, in Socrate et les Socratiques, Etudes sous la direction de
Gilbert Romeyer-Dherbey réunies et éditées par Jean-Baptiste Gourinat, Vrin, Paris
2001, pp. 161-185.
146. Retórica de la filosofía, Filosofía de la retórica, in El horizonte interdisciplinario
de la retórica, comp. Por H. Beristáin, Universidad Nacional Autónoma de México,
México 2001, pp. 13-34.
147. Le Leggi di Platone nel contesto della letteratura giuridica attica, Plato’s Laws
and its historical significance. Selected papers of the I Intern. Congress on Ancient
thought, Salamanca 1998, ed. by F.L. Lisi, Academia Verlag, Sankt Augustin 2001,
pp. 203-220.
[2002]
148. Il più antico decreto ecologico a noi noto e il suo contesto, in Thinking about the
Environment. Our Debt to the Classical and Medieval Past, ed. by T.M. Robinson
and L. Westra, Lexington Books, Lanham (MD), 2002, pp. 43-57.
149. Non solo dottrine politiche. L’apporto di Platone, Aristotele, Teofrasto e altri peripatetici alla cultura giuridica, in Gigantomachia. Convergenze e divergenze tra
Platone ed Aristotele, a cura di M. Migliori, Morcelliana, Brescia, 2002, pp. 357377.
150. Parmenide e il “saper di sapere”, in Discorsi per Giuseppe Martano Senior, a cura
di G. Martano jr., Martano Editore, Napoli 2002, pp. 147-158.
151. Modi diversi di fare storia della filosofia (antica): l’approccio comunicazionale, in
Pensare all’antica. A chi servono i filosofi?, a cura di V. Andò e A. Cozzo, Carocci,
Roma 2002, pp. 32-57.
[2003]
152. Informatica per gli studi classici: un settore non omogeneo, in Som e imagem no
ensino dos estudos clássicos, org. por J. Ribeiro Ferreira e P. Barata Diaz, Istituto de
Estudos Clássicos da Universidade de Coimbra, Coimbra 2003, pp. 221-238.
[2004]
153. Greek Philosophy in the New Millennium, Essays in honour of Thomas M. Robinson, ed. by L. Rossetti, Academia Verlag, Sankt Augustin 2004 [346 p.].
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154. Studi sul pensiero e la lingua di Empedocle, a cura di L. Rossetti e C. Santaniello,
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155. Empedocle scienziato, in Studi sul pensiero e la lingua di Empedocle [= 154], pp. 95198.
156. La demonizzazione della Sofistica nella conversazione tra Socrate ed Ippocrate, in
Il Protagora di Platone: struttura e problematiche, a cura di G. Casertano, Loffredo,
Napoli 2004, vol. I, pp. 104-127.
157. The Sokratikoi Logoi as a Literary Barrier. Toward the Identification of a Standard Socrates Through the Dialogues, in Socrates 2400 Years Since His Death. International Symposium Proceedings, Athens-Delphi 13-21 July 2001, ed. by V. Karasmanis, European Cultural Centre of Delphi, Delphi 2004, pp. 81-94.
158. NOMOS: Direito e sociedade na Antiguidade Clássica. Derecho y sociedad en la
Antigüedad Clásica, comp. por D.F. Leão, L. Rossetti, M. do Ceu G.Z. Fialho, Ediciones Clásicas-Imprensa da Universidade de Coimbra, Madrid-Coimbra 2004.
159. Materiali per una storia della letteratura giuridica attica, in NOMOS [= 159],
pp. 51-73.
160. Plato on the Pre-Socratics, in Uses and Abuses of the Classics. Western Interpretations of Greek Philosophy, ed. by J.J.E. Gracia and J. Yu, Ashgate, Aldershot 2004,
pp. 11-35.
[2005]
161. A Holistic Approach to the Earlier Socratic Literature, «Sbornik Matice Srpske sa
klassicne studije» [Novi Sad], 7, 2005, pp. 7-13.
162. Logoi Sokratikoi. Le contexte dans lequel Platon a écrit, in La Philosophie de Platon, éd. par M. Fattal, L’Harmattan, Paris 2005, vol. II, pp. 51-80.
163. Dagli enigmi al metadiscorso. “Qualcosa di filosofico” per la scuola media, «Cooperazione educativa» [Roma], 54, 2005, pp. 29-36.
[2006]
164. Introdução à filosofia antiga. Premissas filológicas e outras “ferramenta de trabalho”, Editorial Paulus, São Paulo 2006 [440 p.; cf. 125].
165. Caratteristiche tipologiche dei trattati PERI PHYSEOS nei secoli VI-V a.C., «Nova
Tellus» [México], 2006 (XXIV.2), pp. 111-146.
166. Oltre il demonstrandum. La dimensione metacognitiva dei testi paradossali
nell’età dei Sofisti, «Méthexis» [México], 2006 (XIX), pp. 125-138.
167. Il proemio del Timeo. Una strategia comunicazionale molto protetta, in CONCENTUS EX DISSONIS. Scritti in onore di Aldo Setaioli, a cura di C. Santini, L. Zurli,
L. Cardinali, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2006, pp. 593-608.
168. The Rehabilitation of the Sophists, «Zbornik matice srpska sa klasicne studije»
[Novi Sad], 2006 (VIII), pp. 25-35 [in serbo].
169. Due libri sui sophoi di Mileto e un grande repertorio bibliografico, «Zbornik matice
srpska sa klasicne studije» [Novi Sad], 2006 (VIII), pp. 195-201.
170. Un Eutifrone interattivo. Tentazioni esegetiche dissociate, Morlacchi, Perugia 2006
[libretto di 54 p. e Cd-rom; soluzioni informatiche di A. Treggiari].
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171. Kostas E. Beys, ORA APIENAI. È tempo di andare. Time to go, Un DVD sul processo e la morte di Socrate, edizione italiana a cura di L. Rossetti, con una nota
introduttiva di M. Vegetti, Morlacchi, Perugia 2006.
172. Socrate davanti ai giudici. Elementi di un contesto, in ORA APIENAI [= 171], pp. 1924.
173. Filosofare con i bambini e i ragazzi. Atti delle giornate di studio di Villa Montesca
(Città di Castello, 31 marzo-3 aprile 2005), a cura di L. Rossetti e C. Chiapperini,
Morlacchi, Perugia 2006.
174. Filosofia anche alle Medie?, in Filosofare con i bambini e i ragazzi [= 173], pp. 105118.
175. O diálogo socrático “abierto” e sua temporada mágica, «Hypnos» [São Paulo],
2006 (XVI), pp. 1-16.
176. Rodolfo Mondolfo storico della filosofia antica, in Rodolfo Mondolfo 1877-1976, a
cura di G. Crinella, s.n.t. 2006 [sed Centro Studi Don Giuseppe Riganelli, Fabriano],
pp. 27-49.
177. Dialogo socratico, in Enciclopedia Filosofica, diretta da V. Melchiorre, Bompiani,
Milano 2006, vol. III, pp. 2821-2822.
[2007]
178. A Context for Plato’s Dialogues, in Philosophy and Dialogue. Studies on Plato’s
Dialogues, ed. by A. Bosch-Veciana and J. Montserrat-Molas, Barcelonesa d’Edicions, Barcelona 2007, vol. I, pp. 15-31.
179. Metacognition and Philosophy, Metacognition and Dialectic, «Dike» [Athens], 38,
2007, pp. 639-645 [greco]; pp. 645-650 [inglese].
180. Umbria-Messico, Perugia-UNAM: frammenti di una lunga amicizia, Testimonianze raccolte da Livio Rossetti, Presentazione di Pier Augusto Petacco, Morlacchi, Perugia 2007.
181. Un nuovo tipo di lessici dedicati ai più famosi filosofi greci, «Zbornik matice srpska
sa klasicne studije» [Novi Sad], 9, 2007, pp. 239-242.
182. L’affiorare di un mondo ‘sommerso’: i bambini alle prese con la filosofia, «Bollettino degli insegnanti del Circolo Didattico di Corciano», a.s. 2006-2007, s.n.t. [sed
Corciano 2007], pp. 73-75.
183. Il dialogo socratico come unità comunicazionale ‘aperta’, in Il Socrate dei dialoghi.
Seminario palermitano del gennaio 2006, a cura di G. Mazzara, Levante, Bari 2007,
pp. 33-52.
184. L’Eutidemo di Senofonte: Memorabili IV 2, in Il Socrate dei dialoghi [= 183], pp. 63103.
[2008]
185. La componente metacognitiva della filosofia e del filosofare, «Giornale di Metafisica» [Genova], n.s., 2008 (XXX), pp. 3-30.
186. Erodoto, Storie, Newton Compton, Roma 2008 [560 p.; ripresa del n. 116, con parziale rifacimento di introduzione e bibliografia].
187. Estratégias no tratamento das paixões (de Antifonte a Sócrates), «Hypnos» [São
Paulo], 2008 (XX), pp. 1-17.
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
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188. Savoir imiter c’est connaître: le cas de Mémorables III, 8, in Xénophon et Socrate. Actes du colloque d’Aix-e-Provence (6-9 novembre 2003), éd. par M. Narcy et
A. Tordesillas, Vrin, Paris 2008, pp. 111-127.
189. SOCRATICA 2005. Studi sulla letteratura socratica antica presentati alle Giornate di studio di Senigallia, a cura di L. Rossetti e A. Stavru, Levante, Bari 2008
[390 p.].
190. Introduzione a SOCRATICA 2005 [= 189], pp. 11-36.
191. I Socratici della prima generazione: fare filosofia con i dialoghi anziché con trattati o testi paradossali, in SOCRATICA 2005 [= 189], pp. 39-75.
192. Filosofare a 5 anni, «Rocca» [Assisi], 18, 2008 (LXVII), pp. 40-42.
193. N.-L. Cordero et al., ELEATICA 2006: Parmenide scienziato?, a cura di L. Rossetti
e F. Marcacci, Academia Verlag, Sankt Augustin 2008 [167 p.].
194. Perché Parmenide non rinunciò alla seconda sezione del poema, mentre i suoi allievi diretti lo fecero?, in ELEATICA 2006: Parmenide scienziato? [= 193], pp. 133141.
195. El panfleto sofístico, o la comunicación en dos niveles, in Cultura clásica y su tradición. Balance y perspectivas actuales, comp. por O.D. Álvarez Salas, UNAM, México 2008, pp. 293-309.
196. La filosofia torna a scuola, «Chora» [Milano], 2008 (XVI), pp. 105-107 [Intervista
a cura di M. Cappuccio].
197. Socrate enkrates, «Zbornik Matice srpske za klasicne studije» [Novi Sad], 2008
(XX), pp. 65-79.
198. Filosofia e retorica: storiche liti tra vicini, «Arkete» [Arezzo], 2008 (IV), pp. 3-9.
199. Sócrates y la cultura del autocontrol, «Limes» [Santiago de Chile], 2008 (XX),
pp. 39-52.
200. El “drama filosófico”, invención del s. V a.C. (Zenón y los Sofistas), «Revista de
Filosofía de la Univ. de Costa Rica», 2008 (XLVI), pp. 29-38.
[2009]
201. I sophoi di Elea: Parmenide e Zenone, Levante, Bari 2009 [77 p.; con Appendice
iconografica a cura di F. De Martino].
202. Metacognitive Hypertexts, «Discourse» [York], 2009 (VIII).
203. Estrategias macro-retóricas: el “formateo” del hecho comunicativo, UNAM, México
DF 2009 [cf. 89].
204. La legge ambientale più antica del mondo, «Uomo & Società» [Palermo], n.s., 2009
(I), pp. 49-58.
205. Filosofía consignada en los tratados y filosofía consignada en los Diálogos: un dilema de los tiempos de Platón, «Revista de Filosofía y Teoría Política» [La Plata],
2009 (XL), pp. 141-155.
206. Ipertesti metacognitivi e pratiche filosofiche informali, in Il mestiere dello storico
tra ricerca e impegno civile. Studi in memoria di Maria Cristina Giuntella, a cura
di L. Proietti, Aracne, Roma 2009, pp. 185-205.
207. Polymathia e unità del sapere in Eraclito: alle origini di una anomalia, in Nuevos
Ensayos Sobre Heráclito. Actas del Segundo Symposium Heracliteum, comp. por
E. Hülsz Piccone, UNAM, México DF 2009, pp. 337-360.
42
Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti
[2010]
208. Socrate ha segnato un’epoca?, in Dialéctica histórica y compromiso social. Homenaje a Domingo Plácido, comp. por C. Fornis, J. Gallego, P. López Barja y M. Valdés,
Pórtico, Zaragoza 2010, pp. 191-204.
209. Zenone di Elea, maestro in comunicazione, in Dic mihi, musa, virum. Homenaje al
Profesor Antonio López Eire, comp. por F. Cortés Gabaudan y Y.J.V. Méndez Dosuna, Universidad de Salamanca, Salamanca 2010, pp. 595-602.
210. SOCRATICA 2008. Studies in Ancient Socratic Literature, ed. by L. Rossetti and
A. Stavru, Levante, Bari 2010 [353 p.].
211. I Socratici ‘primi filosofi’ e Socrate ‘primo filosofo’, SOCRATICA 2010 [= 210],
pp. 59-70.
212. L’invenzione della filosofia, «Bollettino della Società Filosofica Italiana» [Roma],
n.s., 200, 2010, pp. 3-16.
***
Il trenino della fantasia è in partenza per… Perugia, a cura di Caterina Capuano e Livio
Rossetti, Morlacchi, Perugia 2001 [opuscolo di 64 p. per gli insegnanti; opuscolo di
48 p. per i bambini; ipertesto interattivo].
Il trenino della fantasia è in partenza per… Roma, a cura di Caterina Capuano e Livio
Rossetti, Morlacchi, Perugia 2005 [opuscolo di 64 p. per gli insegnanti; opuscolo di
48 p. per i bambini; ipertesto interattivo].
Il trenino della fantasia è in partenza per… il lago di Bracciano, a cura di Caterina Capuano e Livio Rossetti, DENEB, Roma 2005 [opuscolo di 37 p. per gli insegnanti;
opuscolo di 48 p. per i bambini; ipertesto interattivo].
In corso di stampa
Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, a cura di Paola Radici Colace
(coord.), Silvio Mario Medaglia, Livio Rossetti e Sergio Sconocchia, Fabrizio Serra Editore, Pisa-Roma 2010 [voci curate, in tutto o in parte, da L. Rossetti: Accademia; Anassimandro; Anassimene; Aristotele; Cosmologia; Democrito; Diritto; Empedocle; Epicuro;
Eraclide Pontico; Eraclito; Eudemo di Rodi; Filolao; Filosofia; Liceo; Parmenide; Peri
Physeos; Pitagora; Platone; Presocratici; Senofonte; Simone; Talete; Teofrasto; Zenone
di Elea. L’opera include inoltre una sua Appendice intitolata Alle origini dell’idea occidentale di scienza e tecnica].
Le dialogue socratique, con prefazione di François Roustang, Encre Marine-Société
d’Édition Les Belles Lettres, Paris.
La structure du poème de Parménide, «Philosophie Antique».
Talete sophos (ad Atene, sotto l’arcontato di Damasia), «Humanitas».
Consumismo epistemico e primato della domanda sulla risposta. A proposito della Problematologia di M. Meyer, «Giornale di Metafisica».
Dell’antilogia
aguaplano
aguaplano.eu
Stefania Giombini, Flavia Marcacci
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