EURO 75,00 aguaplano 9 788890 421341 studi di filosofia antica in onore di livio rossetti a cura di stefania giombini e flavia marcacci aguaplano aguaplano.eu IL QUINTO SECOLO studi di filosofia antica in onore di livio rossetti a cura di stefania giombini e flavia marcacci ISBN/EAN il quinto secolo panchenko_abstract.indd 231 20/11/2010 11.51.06 Introduzione È l’occhio terrestre che scopre la verità, oppure l’occhio spirituale? Lev I. Šestov, Parmenide incatenato C hi conosce il prof. Livio Rossetti sa bene che egli, oltre ad essere un eminente studioso, è un uomo di eccezionale caratura. Il carattere mite ma deciso, il rigore del pensiero, la poliedricità delle prospettive con cui guarda il mondo e la disponibilità verso gli altri lo rendono agli occhi degli amici, dei colleghi e di tutti coloro che anche per brevi periodi hanno avuto modo di frequentarlo, una persona non comune. Il lato umano ha sempre accompagnato i suoi studi e questo ben si vede nella sua vastissima bibliografia che rivela insieme interessi molteplici e passioni particolari. Livio Rossetti (Jesi, Ancona, 1938) ha conseguito la laurea in Filosofia nel 1963 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma (che non era ancora denominata “La Sapienza”) sotto la guida del prof. Enrico Castelli – un filosofo che ha lasciato un segno profondo nella cultura italiana – con una tesi su Lev I. Šestov nella quale spiccava l’analisi di un’operetta a lui rimasta molto cara, il Parmenide incatenato del 1938. Dopo alcuni anni di insegnamento nella scuola secondaria, è arrivato nel 1970 all’Università di Perugia come assistente di ruolo per la Storia della Filosofia, mentre prendevano il via le sue ricerche su Socrate e temi collegati con un articolo, Recenti sviluppi della questione socratica, che venne poi tradotto in tedesco e ripubblicato nell’autorevole Der historische Sokrates edito da Andreas Patzer (Darmstadt, 1987) come unico contributo di autore italiano. Nell’anno accademico 1975-1976 ha poi ricevuto l’incarico di docente di Storia della Filosofia Antica presso l’Università di Palermo dove, tra l’altro, ha subito stretto una forte amicizia con Giuseppe Mazzara. Dal 1976 e per sei anni è 12 Introduzione stato incaricato presso l’Università di Chieti: sono stati anni di intensa attività che lo hanno portato a organizzare a Chieti, nel marzo 1981, il Symposium Heracliteum1, a cui presero parte i maggiori specialisti dell’epoca. Tra questi, l’argentino Conrado Eggers Lan che, trasferitosi in Messico per motivi politici, nel 1986 organizzò a Città del Messico il Symposium Platonicum 1986. Al convegno messicano Rossetti, che vi partecipò insieme con Giuseppe Mazzara, Thomas M. Robinson, Christopher Rowe (i soli europei intervenuti), provò a lanciare l’idea di dare un seguito a quell’incontro con un secondo Symposium Platonicum da tenersi a Perugia – dove, nel 1983, era rientrato in veste di professore associato, per la Storia della Filosofia Antica – a distanza di tre anni. L’idea poté concretizzarsi e il Symposium perugino del 1989 fu onorato dalla presenza di studiosi provenienti anche da aree che, all’epoca, era normale non fossero rappresentate – la Cina, la Corea, il Giappone, la Russia, la Polonia, il Messico, il Venezuela e l’Argentina –, nonché dalla contestuale fondazione della International Plato Society (IPS), come ricorda il prof. Robinson nel suo secondo contributo al presente volume. Del 1987 è, invece, il volume Letture platoniche, frutto di un seminario specifico da lui organizzato all’Università di Perugia, seminario al quale contribuì lo stesso Robinson. Fin dagli anni di Chieti, il professore si aprì nuovi ambiti di indagine in direzione del diritto attico e della macroretorica, stimolato in questo dalla frequentazione di un maestro insigne dell’ateneo perugino, il filosofo del diritto Alessandro Giuliani. Tra i frutti di quella stagione si possono ricordare da un lato i contributi accolti dallo stesso Giuliani in L’educazione giuridica (Le magistrature nell’Atene classica: forme di controllo e forme di responsabilità nel 1981; La riforma delle istituzioni tra legislazione e educazione in Platone nel 1987; Processo e istituzioni giudiziarie nelle “Leggi” di Platone nel 1994), dall’altro il volume Strategie macro-retoriche: la “formattazione” dell’evento comunica1. Gli atti del Symposium sono stati pubblicati in due volumi (Atti del Symposium Heracliteum 1981, a cura di L. Rossetti, Roma 1983-1984). Seguì poi Eraclito. Bibliografia 1970-1984 e complementi 1621-1969 (a cura di F. De Martino, L. Rossetti e P.P. Rosati, Napoli 1986). Il convegno di Chieti ha avuto un seguito particolarmente significativo venticinque anni dopo, per merito di Enrique Hülsz Piccone, con il Symposium Heracliteum Secundum di Città del Messico (2006, atti pubblicati nel 2010). Da notare che, in occasione del symposium messicano, venne lanciata l’idea di costituire un’International Association for Presocratic Studies (IAPS), nata appena due anni dopo. Introduzione 13 zionale2 (Palermo 1994; traduzione spagnola, Messico 2009). Risale a questo periodo, crediamo, anche l’avvio di un interessante confronto con Stefania Nonvel Pieri in materia di filosofia e retorica3. In seguito, sempre sul fronte della ricerca, dopo aver dedicato le sue migliori energie a multiformi studi su Socrate, Platone e Socratici minori, Rossetti si produsse anche in ricerche bibliografiche, come nel caso della collaborazione con la Grande Antologia Filosofica (Milano 1984). L’Università di Perugia è stata l’Università del prof. Rossetti fino all’ottobre 2009, quando è giunta l’ora del pensionamento. Presso questa Università egli è stato docente di Storia della Filosofia Antica, corso che si è ben presto caratterizzato anche per il periodico Minicongresso di filosofia antica, la sessione in cui, a fine corso, gli studenti avevano modo di presentare i risultati delle loro ricerche in una sede ufficiale, facendo così la loro prima esperienza da ricercatori. Intanto, nei primi anni Novanta, ha preso forma anche un suo spiccato interesse per l’informatica applicata all’insegnamento, un pezzo di mondo al quale Rossetti si è affacciato sotto lo stimolo di due creativi Eutifrone ipertestuali apparsi negli Stati Uniti4. Come viene raccontato da Antonella Lignani nel volume da lei curato, Socrate al computer. L’informatica al servizio della filosofia (Città di Castello 1996)5 l’esame di quei due prodotti lo indusse a testarli con alcune classi di liceo e poi a ideare un ipertesto in italiano che, pur seguendo le orme di uno dei due, fosse realizzato in autonomia progettuale. Fu così che, nel 1995, videro la luce sia l’ipertesto Dialoga con Socrate, realizzato con la collaborazione tecnica di David Lanari, sia tre diversi prodotti testuali: un corposo Eutifrone con traduzione, ampio saggio introduttivo, vasto apparato di note (e alcune appendici), un agile Invito a dialogare con Socrate (con 2. La nozione di macro-retorica si è guadagnata il diritto di cittadinanza nella “repubblica delle lettere” proprio con questo volumetto di Rossetti. 3. Si rinviene traccia di questo confronto in L. Rossetti, Biografia e autobiografia in Platone, in I. Gallo-L. Nicastri (a cura di), Biografia e autobiografia degli antichi e dei moderni (Napoli 1995, pp. 57-78), in part. p. 72 e in L. Rossetti, Le côté inauthentique du dialoguer platonicien, in F. Cossutta-M. Narcy (éds.), La Forme dialogue chez Platon (Grénoble 2001, pp. 99-118), nota a p. 113. 4. Sull’argomento è disponibile un suo articolo, L’Eutifrone di Platone in due recenti rielaborazioni al computer, «Atene e Roma», n.s., 1994 (XXIX), pp. 53-70. 5. Rilevanti sono, in particolare, le pp. 14-18, peraltro da integrare con le pagine introduttive di Eros Lunani al volume da lui curato, L’apporto dell’informatica nell’insegnamento delle discipline filosofiche (Città di Castello 1997). 14 Introduzione un volumetto destinato agli studenti) e una Guida per l’insegnante. Rispetto ai non pochi ipertesti che, all’epoca, vennero associati ai manuali di storia della filosofia, questo era molto più dinamico e soprattutto si guardava dal fornire un insegnamento appena mimetizzato, al punto da ritenere che gli insegnanti dovessero essere allertati riguardo ai molti passaggi nei quali l’ipertesto volutamente si perdeva. Partendo da lì ebbe inizio il fertile decennio (1995-2006) in cui Rossetti è stato docente di Informatica, oltre che di Storia della Filosofia Antica. In questo ambito, se da un lato ha svolto funzioni di apripista nelle facoltà umanistiche dell’Università di Perugia, dall’altro egli ha coltivato con speciale impegno la didattica attraverso le nuove tecnologie impegnandosi a ripensare, in particolare, l’insegnamento della propria disciplina. Dopo il Dialoga con Socrate di cui si è già riferito, il gruppo, che si era nel frattempo costituito, produsse un frammento di Dialoga con Cartesio (di Giovanni Stelli e David Lanari), un impegnativo Dialoga con Husserl (di Enrica Natalini e David Lanari) e svariati volumi pubblicati dall’IRRSAE Umbria, nonché tre versioni di un altro ipertesto interattivo, Il trenino della fantasia, realizzato in collaborazione con un’ex-alunna, Caterina Capuano; quindi nel 2006 una seconda edizione di Dialoga con Socrate caratterizzata non soltanto da un significativo sottotitolo, “Tentazioni esegetiche dissociate”, e dal completo rinnovamento della grafica (per merito di Alessandro Treggiari), ma anche dall’aggiunta di una ampia sezione pensata per avviare il dibattito in classe sul dialogo. A quegli anni risalgono, peraltro, anche la preparazione di un’Etica di Spinoza ipertestuale in sei lingue, non ancora edita, e l’edizione italiana di un creativo DVD nato in Grecia (per merito di Kostas Beys) e dedicato alla figura di Socrate. Massimo Capponi (Università degli Studi di Perugia), che ha affiancato il prof. Rossetti in questa singolare avventura, salvo poi a subentrare nell’insegnamento della disciplina, ci rende partecipi di questa fase, piuttosto creativa, che oltretutto diede luogo anche a una dispensa di informatica, alla collana “Pillole di informatica” (Morlacchi Editore, Perugia) e alla costituzione del LIFU (Laboratorio di Informatica delle Facoltà Umanistiche). L’interesse per le metodologie didattiche è un tratto costante del prof. Rossetti, che non ha mai smesso di pensare alla filosofia come a un sapere prezioso se condiviso, un sapere da rielaborare con l’energia e la curiosità di chi scopre qualcosa sempre per la prima volta. È in quest’ottica che si comprende meglio la nascita dell’associazione Amica Introduzione 15 Sofia, costituitasi nel 2002 a Perugia come gruppo di carattere locale e rifondata nel 2008 come associazione nazionale con la presidenza dello stesso professore. Chiara Chiapperini (Liceo classico “A. Mariotti”, Perugia), che ha attivamente partecipato alla vita dell’associazione sin dai suoi primissimi passi, rievoca questo produttivo dialogo in un vivace contributo in cui si rileva bene la libertà mentale che contraddistingue il presidente dell’associazione. Nel nuovo millennio, mentre continuava il flusso delle pubblicazioni dedicate a Socrate, ai Socratici e a Platone, e mentre l’associazione Amica Sofia prendeva forma e corpo, si è anche consolidato l’interesse di Rossetti per i Sofisti e, più in generale, per i Presocratici, con un flusso di contributi che ha avuto una cospicua accelerazione grazie a Eleatica. Eleatica è nata dall’idea di tornare a parlare di Parmenide e Zenone nei luoghi in cui essi sono vissuti, l’antica Elea, area archeologica situata nel comune di Ascea (provincia di Salerno). Nel 2003, a seguito di un breve ciclo di lezioni promosso dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e tenuto ad Ascea nella sede della Fondazione Alario per Elea-Velia onlus, il prof. Rossetti trovò nella Fondazione6 e nella locale amministrazione comunale il giusto referente per cominciare a pensare alla realizzazione di un evento stabile che non fosse indegno del prestigio legato al nome dell’antica Elea. Da allora Eleatica, ormai prossima alla sesta edizione, si è venuta configurando come una sessione annuale di studi, con lezioni magistrali affidate ogni volta a uno specialista autorevole e una creativa molteplicità di eventi collaterali: non solo i volumi che hanno dato luogo a un’apposita collana, “Eleatica”7, ma anche importanti spettacoli teatrali, la Winter School on the Presocratics, una mostra “ipermediale”, una rassegna delle novità editoriali sui presocratici e altro ancora, in particolare il conferimento della Cittadinanza Onoraria dell’antica città di Elea a specialisti di riconosciuto valore. Al primo cittadino onorario di Elea, professor Nestor L. Cordero, dobbiamo una intensa rievocazione di quella toccante esperienza che egli ha condiviso, per l’appunto, con Rossetti8. 6. E più particolarmente nel consigliere delegato avv. Franco Chirico e nella direttrice dott.ssa Paola de Roberto. 7. La collana viene pubblicata dall’editore tedesco Academia Verlag. 8. Nel 2010 è stato proclamato un terzo cittadino onorario nella persona del prof. Jonathan Barnes. 16 Introduzione Quasi in parallelo, è decollata anche un’altra serie di incontri periodici, denominati Socratica, dedicati alla letteratura socratica antica e a tutto ciò che ruota attorno a Platone. Sulla scia di un convegno su Senofonte e Socrate, tenutosi ad Aix-en-Provence nel 20039, il prof. Rossetti e Alessandro Stavru ebbero la forte impressione che nell’orizzonte degli studi socratici qualcosa stesse cambiando e ci si stesse allontanando dalla polarizzazione sul solo Platone. Da qui una prima edizione di Socratica tenutasi nel 2005 a Senigallia, nelle Marche, e una seconda edizione tenutasi a Napoli nel 2008, seguite dalla pubblicazione dei relativi atti nonché dalla preparazione dell’edizione 2011. Nell’ambito degli studi su Socrate, è attualmente in uscita in Francia il volume Le dialogue socratique, con prefazione di François Roustang, che raccoglie i più recenti contributi del professore. L’opera offre una sintesi dei risultati raggiunti in anni di ricerche e apre nuove prospettive nell’ambito delle interpretazioni del dialogo socratico. Tra gli impegni più recenti di Rossetti si deve ricordare la partecipazione come responsabile per l’Università degli Studi di Perugia del Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, progetto PRIN (2006) che ha visto il coinvolgimento di altre tre università con i relativi referenti (l’Università degli Studi di Messina con la prof. Paola Radici Colace, coordinatrice del progetto, l’Università degli Studi di Salerno con Silvio Mario Medaglia e l’Università degli Studi di Trieste con Sergio Sconocchia). L’intensa attività lo ha condotto a stringere relazioni e a voler tessere amicizie con i luoghi dove la filosofia antica occidentale ha avuto storicamente tempi più lunghi di assorbimento, in particolar modo, con il mondo accademico messicano e brasiliano. Nel caso del Messico, i primi fruttuosi contatti si sono avuti con il Symposium Platonicum 1986, e la storia viene raccontata da Gerardo Ramírez Vidal e Omar D. Álvarez Salas nel loro secondo contributo al volume. La storia dei contatti con il Brasile è molto più recente, ancora in corso, ma anch’essa intensa e promettente, vista la grande capacità del prof. Rossetti di intessere proficue relazioni intellettuali e amicali, come risuona nella testimonianza di Marian Wesoły (Uniwersytet im. Adama Mickiewicza, Poznan) nel suo contributo al presente volume. 9. M. Narcy-A. Tordesillas (éds.), Xenophon et Socrate. Actes du colloque d’Aix-enProvence (6-9 novembre 2003), Paris 2008. Introduzione 17 Questo breve tributo alla biografia del prof. Rossetti non riesce a ricomprendere tutto quello che questo studioso ha saputo costruire in più di quarant’anni di carriera che, ad ogni modo, non è terminata con il pensionamento dell’anno 2009. Le sue energie lo portano ancora a lavorare con passione e a produrre con l’eguale spinta che lo ha sempre caratterizzato. Le allieve, che intendono rendergli omaggio con la cura di questo volume in suo onore, sono piene di riconoscenza per le strade tracciate, gli insegnamenti ricevuti e le cure costanti che il maestro, nei tanti anni condivisi, non ha mai lesinato ma ha dato con gioia, attenzione e affetto. *** E veniamo ora alla sezione dedicata agli studi. Prima di seguire le strade tematiche che essi hanno percorso ed esplorare i nodi storici e teoretici che hanno sollevato, sarà bene premettere qualche osservazione di contorno. Innanzi tutto si deve rilevare la positiva adesione di autori provenienti da tanti paesi diversi: la vivace e numerosa partecipazione al volume lascia una esplicita testimonianza su chi sia stato ed è questo intellettuale che, per natura, è pensatore libero e ricercatore autonomo, con una grande capacità di dare sempre valore a persone, cose e idee e con una spiccata attitudine a relazionarsi e lavorare con tante persone e studiosi anche di differente formazione. In secondo luogo va approntata qualche considerazione circa la scelta del tema intorno al quale tutti questi studi ruotano: il V secolo a.C. Il perché di tale scelta non dovrebbe faticare a mostrarsi, avendo appena presentato le vicende dello studioso Rossetti. È da sempre che egli si adopera su di un secolo così importante per la filosofia, avvicendando gli interessi per il naturalismo presocratico a quelli per la Sofistica fino a Socrate e Platone: potremmo, anzi, dire che su ogni decennio di questo secolo Rossetti non ha rinunciato a dire qualcosa, a scrivere qualcosa, a lasciare un’idea concretizzando i suoi impegni in lavori importanti che sono stati in vario modo punti di riferimento per altri specialisti, come anche si vede dalle abbondanti citazioni nei contributi di questo volume. Se questo è, per così dire, un valido motivo celebrativo, un altro motivo che ci sembra valido e di interesse più ampio è la mancanza 18 Introduzione – almeno per quanto a noi consta – di un volume (che sia una miscellanea o una monografia) che si concentri sul V secolo in quanto tale: è d’altra parte risaputa la complessità e la ricchezza di questo secolo, complessità che è la sua ricchezza e ricchezza, che ne è la complessità. Non potremmo che confermare la difficoltà del compito: il nostro è un tentativo di esplorare questo periodo storico in varie direzioni e sotto molteplici punti di vista, senza con ciò pretendere di fornire una visuale definitiva e completa. Ma proprio su questo aspetto vorremmo tornare tra breve. La combinazione di queste due felici circostanze – la partecipazione di autori provenienti da ogni parte del mondo e la scelta di un ambito di approfondimento così affascinante – dà origine al nostro volume, che vanta di raccogliere abilità, formazioni culturali, modalità di fare ricerca estremamente variegate. Nello scorrere i contributi, questa varietà non potrà non saltare vivacemente agli occhi, e così offrire una nota piacevole alla lettura di saggi che sollevano sempre aspetti interessanti di un’epoca e dei suoi pensatori. Alla varietà dei contenuti, dunque, si assomma la varietà di stili e di sensibilità, varietà che fa di queste pagine un inaspettato crocevia nel quale incontrarsi con il passato, per orientare lo sguardo a ricerche future fecondate dal confronto tra mondi diversi. O almeno è questo ciò che le curatrici si augurano. Veniamo dunque al V secolo a.C., un secolo di guerre e intense lotte politiche: dalle Guerre Persiane a quella del Peloponneso, dalle alleanze alle ripetute stipule di pace, dalle battaglie combattute con toni quasi mitici (come quella di Maratona o di Salamina) alla discussione politica che contrappone modelli e città. Il secolo, che si era aperto con la rivolta dei Greci d’Asia contro la Persia, si chiudeva da lì a poco con il processo e la condanna di Socrate. Una sorta di parabola controversa – o discendente? – quasi a fare i conti con una idealità – quella della libertà e della democrazia – che per certi versi sembrava sconfitta dalla storia e dai suoi eventi. Ma se un simile bilancio spetta oggi agli storici ed esula dalla presente trattazione, è fuor di dubbio che i Greci si siano conquistati in questo secolo almeno una vittoria: la vittoria delle produzioni artistiche, letterarie e filosofiche, che dentro e fuori l’Atene di Pericle erano state prodotte in straordinaria abbondanza, lasciando nella storia del pensiero e della cultura un solco così originale che mai nessuna civiltà riprodusse con questa intensità. Introduzione 19 Un secolo esemplare, dunque, che, però, deve fare pur sempre i conti con il tempo. Il nostro tentativo è solo un modo di rappresentare questo secolo e la sua cultura trionfante, complessa, irriducibile. Il V secolo contiene in sé, infatti, una congerie di tentativi riusciti, funzionanti e interdipendenti che non sempre accettano facili “etichette”. I Greci tentarono, nel pensiero e sul campo di battaglia, di costruire l’hellēnikon, e si ritrovarono infine tra le mani un’incontenibile ricchezza di produzioni culturali, dal teatro alla poesia, dal diritto alla logografia e alla storiografia, fino all’invenzione della filosofia. I temi indagati e le domande sollevate in questo volume si richiamano tra loro e si comunicano nelle tante modalità di fare cultura che questo secolo ci restituisce. È anche un insegnamento dello stesso Rossetti quello di evitare riduzionismi semplicistici e limitarsi a illustrare e accostare logoi giustapposti per rispettare lo spirito di un’epoca10. Una sorta di prolungata polymathia che solo molto lentamente si disciplina in cornici metodologiche più specifiche e attorno a oggetti di indagine maggiormente definiti. Così, le visuali che avremmo potuto ottenere sul V secolo potevano essere tante, addirittura tantissime, e ognuna avrebbe connotato quest’epoca in un modo corretto. Ma i nostri autori hanno percorso piste preferenziali, e a pennellate ampie eppure particolareggiate hanno fatto emergere aspetti di un momento di cultura greca che possono essere ricondotti a quattro grandi aree tematiche secondo le quali il pensiero è andato declinandosi, quattro aree che proponiamo di ricondurre a quattro termini di forte carico semantico: la physis, il logos, l’ēthos, il pathos. Prima di chiarire il senso di queste quattro sezioni, è utile ricordare che si tratta di plessi concettuali che precedono la formazione della stessa filosofia e che solo in un secondo momento sono stati riconosciuti come parti di essa. È questo un tema affascinante intorno al quale lo stesso Rossetti ha avuto recentemente occasione di riflettere11: la cre10. Rossetti ama dire che, mentre con Aristotele il sapere ha cominciato a disporsi come gli spicchi di una torta che sono contigui e complessivamente provano a individuare l’intero campo dello scibile, nel V secolo il sapere non ha espresso un principio d’ordine, per cui ogni nuovo ambito si direbbe simile alle foglie di fico che cadono sul prato e ognuna ne copre una porzione, spesso non senza sovrapporsi parzialmente ad altre foglie. Il risultato è che svariate porzioni di prato rimangono scoperte. Ne ha scritto, in particolare, in Elementi della polymathia di V secolo (in Lingue tecniche del greco e del latino, III, a cura di S. Sconocchia, L. Toneatto et al., Bologna 2000, pp. 345-365) alle pp. 353 s. 11. In L’invenzione della filosofia, «Bollettino della Società Filosofica Italiana», n.s., 200, 2010, pp. 3-16. 20 Introduzione azione di uno standard disciplinare da identificare come philosophia è da riferirsi almeno agli inizi del IV, se non alla fine del V, se ancora Platone si rifà ai predecessori come sophoi. Infatti c’è un pensiero che tra il VI e il V secolo inizia a muoversi e a volersi organizzare, ma che prima di identificarsi come sapere specifico cerca la propria identità intorno a macrotemi come quelli indicati dalle nostre sezioni. Temi che, peraltro, sovente si compenetrano e si confondono, rendendo problematica la stessa collocazione di alcuni contributi allorché essi vanno a collocarsi quasi sul confine tra una sezione e l’altra. Conformemente ai pensatori attivi proprio nei primi decenni del V secolo a.C., non poteva non trovare un considerevole spazio di riflessione la physis. È forse pleonastico ricordare quanto questo termine sia diverso dalla traduzione latina natura alla quale la maggior parte delle lingue neolatine si rifanno: se in natura (da nascor) vi è l’idea del nascere e del mostrarsi, in physis vi è il riferimento a un processo che dal nascere indirizza piuttosto verso la pienezza delle proprietà che determinano e specificano le cose. In entrambi si esprime la dinamicità, che non può mai esaurirsi, propria dell’atto generativo, ma nel termine greco si vuole dar conto delle cose nella loro più compiuta realizzazione. Qualcosa di più ampio, di più comprensivo che consentiva ai Greci di scrutare il mondo e comprenderne i molteplici aspetti: non poteva esserci terreno più fertile per avviare e alimentare il sapere filosofico, che è ricerca intorno alla totalità. Così vi è una physis dalla quale emerge (non necessariamente in senso generativo) una psiche e nella quale osservare e descrivere un kosmos. Come anche vi è una physis che diviene oggetto di uno specifico sapere, che riceve una sua qualche compilazione nei Peri physeos, come Rossetti ha sostenuto in più lavori negli ultimi anni12. Aiutano a comprendere l’ampiezza del concetto di physis gli studi di Beatriz Bossi (Universidad Complutense de Madrid) e Omar D. Álvarez Salas (Universidad Nacional Autónoma de México, México D.F.). La prima coglie l’occasione per riflettere su di un frammento parmenideo tra i più discussi e meno risolti, il frammento B16, che sembra stabilire un iniziale parallelismo tra le membra e il pensiero, tra le sensazioni e 12. Caratteristiche tipologiche dei trattati Peri Physeos nei secoli VI-V a.C., in «Nova Tellus» [México], 2006 (XXIV.2), pp. 111-146. Inoltre la specifica voce Peri physeos nel Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, a cura di P. Radici Colace, S. Medaglia, L. Rossetti e S. Sconocchia, Pisa-Roma 2010. Introduzione 21 l’intelletto secondo un rapporto che l’autrice ridiscute profondamente; il secondo indaga il formarsi della concezione per cui in ogni essere vivente è presente una forma innata di intelligenza, disposta peraltro in tutto il corpo, confermando la reciprocità tra pensiero e materia e ritornando sul significato del termine stesso physis in Epicarmo – e dunque nella ricezione che la cultura di massa poteva avere del sostrato naturalistico ad esso pertinente. Sul senso del termine ha avuto ugualmente modo di riflettere Miriam Campolina Diniz Peixoto (Universidade Federal de Minas Gerais, Belo Horizonte), svolgendo una ampia indagine circa l’origine del processo educativo in Democrito, processo che questi ha ricondotto ad atomi. Su Democrito riflette anche Antonietta D’Alessandro (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”), che indaga invece come una delle proprietà meno “materiali” della realtà, il colore, possa essere ricondotta ad atomi. È Carlo Santini (Università degli Studi di Perugia) a riprendere la questione della connessione tra anima e corpo mediante gli atomi in Democrito, ma per rilevare la distanza presa da parte di Lucrezio nei confronti di questa posizione nel De rerum natura. Daniela De Cecco (Università degli Studi di Trieste) si volge invece a un altro pluralista, Anassagora, esaminando la provenienza del frammento B4 e arricchendolo di ulteriori e importanti sottolineature che confermano l’intento del pensatore di ricondurre la realtà a una molteplicità di omeomerie. Il passaggio e l’intima connessione tra materia e pensiero viene spinto verso aspetti espressamente metafisici nella ricognizione e ricostruzione dell’esordio del libro di Eraclito svolta da Serge Mouraviev (Gaillard, Mosca), mentre Dario Zucchello (Liceo classico “A. Volta”, Como) fa emergere la complessità del nesso tra la tradizione dei fisici e la propensione all’astrazione ontologica in Parmenide, che pur resta la sua eccentricità e originalità. In compenso M. Laura Gemelli Marciano (Universität Zürich) invita a riflettere proprio circa le difficoltà suscitate in ambito medico dalla persistenza di una sophia che ingloba la totalità dei saperi e che si rivolge alla totalità del reale, rendendo sovente dispersivo il lavoro degli specialisti e rallentando la costituzione di un canone disciplinare. Il mondo della physis viene infine reso più comprensibile alla percezione contemporanea del sapere scientifico grazie a Daniel W. Graham (Brigham Young University, Provo, UT), che chiarisce l’alto grado di intelligibilità contenuto nelle dottrine presocratiche intorno agli eventi naturali, nonché il loro rigore metodologico. 22 Introduzione Si giunge così alla seconda sezione del volume: logos. Anche in questo caso ci troviamo dinanzi a un termine dal forte valore evocativo, un termine che tutt’oggi rappresenta una pluralità di significati a volte sovrapponibili, a volte semplicemente giustapposti. Così il logos sta a indicare dapprima la notizia, il riferimento del fatto, la narrazione dell’evento tipica delle prime historiae, quelle che oggi chiameremmo cronache e racconti storici (Hdt. 1.184). Ma logos identifica anche il pensiero che si svolge, il ragionamento che si sviluppa e l’argomentazione che delucida, per poi significare anche l’insegnamento che viene offerto, il nucleo dottrinale e il calcolo chiarificatore. Così logos è anche la parola e la sua facoltà, fino ad essere la giustificazione e la causa. Si potrebbe continuare ancora, per meglio tratteggiare i significati qui elencati, ma è attorno a queste così variegate sfaccettature che si snoda un intero gruppo di contributi. A portare la riflessione su di un piano storico sono in maniera diversa e giustapposta Dmitri Panchenko (Bibliotheca classica Petropolitana e Saint-Petersburg State University) e Gianfranco Maddoli (Università degli Studi di Perugia): il primo fornisce un utile bilancio circa la percezione e, dunque, la narrazione del V secolo come secolo di straordinaria complessità e rilevanza di carattere panellenico, mentre il secondo va a interessarsi delle fonti che forniscono un dotto ritratto delle terre umbre nei loro contatti con il mondo greco in questa stessa epoca. Nel contributo di Emidio Spinelli (La Sapienza Università di Roma) si può vedere, invece, come la narrazione del passato e il reperimento di fonti antiche possa coniugarsi con gli intenti del narratore, nel caso specifico Arcesilao che, nel rendiconto ciceroniano, vuol guadagnare natali presocratici allo Scetticismo. Ai Presocratici continua a guardare Maria Michela Sassi (Università di Pisa) che si concentra su Senofane: riprendendo la celebre critica all’antropomorfismo, la studiosa ne esamina l’eventualità di un confronto con esperienze culturali non greche e con la tradizione orientale. L’importanza di circoscrivere le appartenenze culturali per poi erigere confronti davvero utili viene ribadita anche da Giuseppe Mazzara (Università degli Studi di Palermo), che invita a ragionare sulla figura del socratico Antistene in relazione ai suoi tratti gorgiani e pitagorici. È Ksenija Maricki Gadjanski (Università di Belgrado), ancora, che porta l’attenzione su quella che forse è una delle fonti meno lette dell’antichità, i Dissoi logoi, ravvisandone alcune peculiarità dalle quali la lingui- Introduzione 23 stica e le scienze umane moderne potrebbero trarre vantaggiose opportunità di riflessione. Con Stefania Giombini (Gualdo Tadino, Perugia) e Flavia Marcacci (Pontificia Università Lateranense, Città del Vaticano) veniamo all’esame di una particolare figura dell’argomentazione antica, l’antilogia, nel contesto sofistico e con la probabile paternità zenoniana. La figura di Zenone viene quindi messa in dialogo con epoche molto più tarde da Rafael Ferber (Universität Luzern) da una parte, e da Marcella G. Lorenzi (Università della Calabria) e Mauro Francaviglia (Università della Calabria, Università degli Studi di Torino) dall’altra: Ferber ne usa il pensiero per gettare luce su un tema centrale della filosofia moderna, il problema mente-corpo in Descartes; Lorenzi e Francaviglia utilizzano viceversa il modello quantistico per rileggere i paradossi entro una chiave interpretativa unitaria. L’investimento di speculazione offerto da Platone alla storia della filosofia viene mostrato grazie a diversi contributi che si concentrano su un policromo insieme di argomenti. Abbiamo così Diskin Clay (Duke University, Durham, NC) che esamina un aspetto tecnico dei dialoghi platonici, l’utilizzo di citazioni. Tomás Calvo-Martínez (Universidad Complutense de Madrid) e Franco Ferrari (Università degli Studi di Salerno) si concentrano invece sulla dialettica: il primo ne chiarisce rispettivamente l’irrinunciabile e costitutiva dimensione dialogica; il secondo si concentra sulle idee platoniche e la conseguente ontologia, ripensando profondamente il ruolo di Parmenide nel dialogo omonimo. Anche altre figure di V secolo vengono studiate a partire dai dialoghi platonici: Michel Narcy (Centre National de la Recherche Scientifique, Paris) volge a problematizzare la posizione di Callicle nel Gorgia, mentre Graciela E. Marcos de Pinotti (Universidad de Buenos Aires) guarda a Protagora e al giudizio platonico circa l’identificazione tra essere e apparire. Thomas M. Robinson (University of Toronto), invece, esamina l’idea di anima, specificamente nella sua natura immortale, attribuibile a Socrate e meno facilmente a Platone. La terza sezione, Ethos, intende comprendere una gamma di temi ampia quanto il termine che le connette. Un po’ come logos, anche ēthos abbraccia diversi significati: certamente rimanda alla tradizione, ai costumi e alle abitudini comportamentali e sociali, capaci di favorire il “vivere bene” e così importanti da dover essere trasmesse alle giovani generazioni. Ethos, dunque, può rimandare anche all’“etica” greca, 24 Introduzione andando a lambirne i contenuti più generali, dalla questione dell’eudamonia a quella dell’aretē fino all’intellettualismo morale: è evidente quella finalità pratica che tanto la avvicina e la innesta alla politica. Così questa terza sezione va a studiare gli aspetti legati alla dimensione etica e politica del pensiero greco, nonché al problema dell’educazione. In quanto tra i primi a stabilire un denominatore valido all’ēthos greco, non poteva mancare una riflessione sui Sette Saggi, riflessione offerta da Delfim F. Leão (Universidade de Coimbra), il quale va a irrobustirne la tradizione storiografica svincolando i Sette da una dipendenza eccessiva alla testimonianza platonica. Gabriele Cornelli (Universidade de Brasília) descrive i tratti peculiari e le abitudini delle comunità pitagoriche, sottolineando quegli usi che ne chiarificano la distanza dal nostro mondo e che, proprio nel prendere coscienza delle differenze, può usufruire delle ricchezze del proprio passato. Mario Vegetti (Università degli Studi di Pavia) dipinge la figura del medico nei secoli V a.C. e successivi, specificandone competenze e abitudini e soffermandosi in particolare sul passaggio dalla vita nomade alla vita stanziale che ha accompagnato il processo di determinazione del loro peculiare status sociale. Un altro interessante aspetto del vivere greco è presentato da Francesco De Martino (Università degli Studi di Foggia), che si concentra sulla Grecia al femminile, sulla morale ad essa collegata e, ben al di là dello stereotipo della “moglie migliore”, sull’intrecciarsi di bellezza e saggezza in alcune figure di donne note e meno note. Sul versante specificamente morale ha occasione di ragionare Francisco Bravo (Universidad Metropolitana de Caracas), intessendo un confronto tra la euthymia democritea e la eudamonia aristotelica, precisandone i punti di contatto e le discrepanze, sottolineando il valore dato in entrambi i casi alla stabilità dell’animo come scaturigine del vivere bene. Il rimando alla stabilità viene svolto, sia pure in direzioni diverse, anche da Chiara Robbiano (Universiteit Utrecht) e Renzo Vitali (Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”): l’una sottolinea il valore etico, prima che metafisico ed epistemologico, dell’immobilità e dell’immutabilità, che da Parmenide a Platone è tale da dover essere appreso e connesso agli dei fin nelle favole narrate a quei bambini destinati ad essere guardiani della città; l’altro muove da un’indagine filologica per scoprire nella radice della stasis greca la scaturigine del concetto stesso di rivoluzione, volendo dare di questo termine un’accezione utile alla contemporaneità. Walter O. Kohan (Universidade do Estado do Rio Introduzione 25 de Janeiro) si sofferma sul rapporto tra Socrate e la verità negli ultimi scritti di Foucault, lasciandoci assaporare un Socrate parresiasta che propone vigorosamente il nesso vita-verità come giustificazione della bellezza della propria vita e soprattutto del sé. Più attenti alla descrizione di risvolti maggiormente politici della Grecia di V secolo sono i contributi di Giovanni Cerri (Università degli Studi Roma Tre), Christopher Rowe (Durham University) e Gerardo Ramírez Vidal (Universidad Nacional Autónoma de México, México D.F.). Cerri elabora una esegesi del processo a Socrate per mettere in luce gli intenti, propagandistici e antidemocratici, di Platone: così, il Socrate dell’Apologia ripropone la concezione della politica come di una technē purtroppo non posseduta da quanti governano la città, lasciando intendere tra le righe che fu proprio questa concezione di politica il motivo che scatenò l’odio e poi la condanna. Rowe commenta un passo del Politico (292E-293A) dove all’abilità del giocatore di petteia è connessa quella del politico riflettendo sulla possibile relazione tra la strategia del gioco e la dialettica. Ramírez Vidal espone la consistente difficoltà di riconoscere i “maestri di politica” del V secolo, non immediatamente identificabili con i retori, né con i Sofisti, sebbene tra questi due profili esistessero affinità, prima tra tutte la propensione didattica e educativa. Con questo contributo gli studi si spostano sul tema della paideia greca, tema attorno al quale vertono gli scritti di Rachel Gazolla (Pontifícia Universidade Católica de São Paulo) e Gilbert Romeyer Dherbey (Université Paris Sorbonne – Paris IV): la prima invita a un confronto tra la figura di Socrate (nelle sue diverse connotazioni) e quella dei Cinici; il secondo si concentra nell’analisi di un Socrate che educa attraverso il linguaggio, inteso come strumento privilegiato per la trasmissione della cultura e che si dipana in un dialogo libero da rigide impostazioni; la formazione attuata da Socrate si dimostra, così, cosciente e profonda al punto da segnare un’epoca. Attorno alla figura del re lidio Gige si muove il contributo di Giovanni Casertano (Università degli Studi di Napoli “Federico II”), che nel comparare la narrazione di Erodoto e quella di Platone lascia scoprire nell’agire morale una necessità che può legarsi alla ragione della legge o alla ragione delle passioni. Così la dimensione dell’ēthos viene fatta trapassare in quella del pathos. È questa l’ultima sezione dei nostri saggi. Con il pathos siamo in qualche modo agli antipodi del logos, poiché esso è il movimento del- 26 Introduzione la parte irrazionale dell’anima, sollevata nei propri sentimenti e nelle proprie emozioni. In molte occasioni la cultura greca crea uno spazio appropriato per questa dimensione: dapprima nell’arte e nel teatro, per provocare sentimenti con finalità catartica (cf. Arist. Poet. 1449b 24-28). Così il teatro greco consente di esemplificare anche le passioni politiche più forti e si carica di idealità: il saggio di Maria de Fátima Silva (Universidade de Coimbra) permette di riflettere su questo aspetto, e, in stretto dialogo con la sezione precedente, ripercorre i ritratti euripidei di Atene per trarne indicazioni intorno alla tensione utopica e le aspirazioni sociali della polis greca. Idealità e storia, personaggi e fatti si intrecciano e rendono l’intero V secolo il protagonista indiscusso de Il romanzo di Calliroe di Caritone di Afrodisia, oggetto di puntuale analisi da parte di Patrizia Liviabella Furiani (Università degli Studi di Perugia). Di un altro potere evocativo e persuasivo ci parla Maria do Céu Fialho (Universidade de Coimbra) analizzando due tragedie sofoclee, Filottete e Edipo a Colono: è il potere dell’azione e dell’esistenza umana, che suscita pathos e philia, capaci di orientare solo chi è davvero saggio e, in quanto tale, può comprendere l’umana fragilità e indirizzarla. Ma il teatro greco si volge anche a rappresentare la dimensione culturale, in particolare filosofica, della grecità: Noburu Notomi (Keio University, Tokio) rintraccia le impressioni aristofanee attorno alla figura di Prodico, lasciando comprendere quanto la società del V secolo a.C. avesse già assorbito la teologia razionalistica del sofista. Enrique Hülsz Piccone (Universidad Nacional Autónoma de México, México D.F.) esamina il legame tra Eraclito ed Epicarmo, legame che potrebbe essere stato molto più profondo di quanto ci permettono di immaginare i pochi testi a nostra disposizione. Il pathos sa volgersi anche all’arte della persuasione, la forza della peithō che occorre al retore per condurre le anime. Il potere della parola, capace di oltrepassare il testo scritto, capace di sollevare le opinioni e condurle ovunque, viene ricordato nel ritratto che Alessandro Stavru (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”) fornisce di alcuni passi dell’Encomio di Elena di Gorgia (Hel. 8-14), dal quale si evince il legame di seduzione che intercorre tra la peithō e il logos, quest’ultimo inteso come massimamente atto a produrre apparenza. È Lidia Palumbo (Università degli Studi di Napoli “Federico II”) a insistere su questo potere della parola, rivolgendosi al teatro tragico e collocando proprio nelle raffigurazioni narrative che lo caratterizzano il luogo na- Introduzione 27 tivo dell’anima greca nella sua flessione filosofica. Il potere evocativo della parola, infine, viene richiamato da Nestor L. Cordero (Université de Rennes 1) nell’analisi della pratica terapeutica di Antifonte: questi, volendo spezzare il rapporto tra logos e verità, colloca il primo entro una dimensione soggettiva e lo usa come strumento privilegiato per la sua psicoterapia, richiamandosi alla dimensione pratica della ragione (gnōmē) e approfittando del legame profondo tra physis in generale e physis umana in particolare. *** Desideriamo esprimere i nostri sentimenti di sincera gratitudine alla prof.ssa Antonietta D’Alessandro e al dott. Lorenzo Chiuchiù, i quali hanno sostenuto a diverso titolo il nostro lavoro con consigli e suggerimenti insostituibili. In maniera particolarissima vogliamo ringraziare la giovane casa editrice Aguaplano―Officina del Libro che, nella persona di Raffaele Marciano, ha fin da subito accolto questo progetto e vi ha collaborato attivamente con la migliore professionalità auspicabile e con competenza davvero rara, tanto da accrescere in noi curatrici una stima già profonda che ha radici nel passato. Con Raffaele, infatti, abbiamo condiviso un buon tratto di strada, proprio in quegli anni di studio che ci hanno fatto incontrare nelle aule universitarie e seguire Livio Rossetti: è stato quindi naturale condividere l’entusiasmo verso questa “impresa editoriale”, mossi da un comune affetto verso il professore. Questo momento celebrativo viene così a offrirsi a noi come un’occasione irripetibile per ricongiungere le strade professionali a quelle dell’amicizia, sotto il segno della filosofia antica quale “custode speciale” che proprio il professore ci ha lasciato in eredità. Stefania Giombini, Flavia Marcacci Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti [1971] 1. Recenti sviluppi della questione socratica, «Proteus» [Roma], 6, 1971 (II), pp. 161187 [cf. 47]. 2. Platone biografo di Socrate: un riesame, «Proteus» [Roma], 12, 1973 (IV), pp. 63101. Socratica, in Fedone di Elide, «Studi Urbinati» [Urbino], n.s. B, 1973 (XLVII), pp. 364-381. [1973] 3. [1974] Spuren einiger Erotikoi Logoi aus der Zeit Platons, «Eranos» [Stockholm], 1974 (LXXII), pp. 185-192. 5. Le Nuvole di Aristofane: perché furono una commedia e non una farsa?, «Rivista di cultura classica e medievale» [Roma], 1974 (XVI), pp. 131-136. 6. Alla ricerca dei logoi Sokratikoi perduti, «Rivista di Studi Classici» [Torino], 1974 (XXII), pp. 424-438. 7. Therapeia in the Minor Socratics, «Theta-Pi (A Journal for Greek and Early Christian Philosophy)» [Leiden], 1974 (III), pp. 145-157. 8. Due momenti della polemica tra Policrate e i Socratici all’inizio del IV secolo a.C., «Rivista di cultura classica e medievale» [Roma], 1974 (XVI), pp. 289-298. 9. Socrate e il ruolo della dissimulazione nel processo educativo, «Pedagogia e Vita» [Brescia], 1974 (XXXVI), pp. 41-59. 10. Le aporie di Parmenide, «Logos» [Napoli], 1974 [s.n.], pp. 171-176. 4. [1975] 11. Alla ricerca dei logoi Sokratikoi perduti (II), «Rivista di Studi Classici» [Torino], 1975 (XXIII), pp. 87-99. 12. Platone e la tradizione filosofica preplatonica, «Atti dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche» [Napoli], 1975 (LXXXV), pp. 180-197. 13. Tracce di un logos Sokratikos alternativo al Critone e al Fedone platonici, «Atene e Roma» [Firenze], n.s., 1975 (XX), pp. 34-43. 14. Alla ricerca dei logoi Sokratikoi perduti (III), «Rivista di Studi Classici» [Torino], 1975 (XXIII), pp. 361-381. 30 [1976] [1977] [1978] [1979] [1980] [1981] [1982] [1983] Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti 15. Il momento conviviale dell’eteria socratica e il suo significato pedagogico, «Ancient Society» [Leuven], 1976 (VII), pp. 29-77. 16. Aspetti della letteratura socratica antica, Università degli Studi di Chieti, Chieti 1977 [170 p.]. 16a. Aspetti della riflessione contemporanea sul mondo morale, «Verifiche» [Trento], 1977 (III), pp. 589-603. 17. La morale popolare dell’antica Grecia (a proposito di un libro recente), «Atene e Roma» [Firenze], n.s., 1978 (XXIII), pp. 45-51. 18. Ancora sul Milziade di Eschine Socratico: P.Oxy. 2890 (Back), «Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik» [Köln], 1979 (XXXIII), pp. 47-56 [in collaborazione con Claudio Lausdei]. 19. Su P.Oxy. 2890 Front (dal Milziade di Eschine Socratico), «Aegyptus», 1979 (LIX), pp. 91-96 [in collaborazione con Claudio Lausdei]. 20. Socratico-Laertiana, «Studi Italiani di Filologia Classica» [Firenze], 1979 (LI), pp. 72-83 [in collaborazione con Claudio Lausdei]. 21. Per studiare Platone, «Verifiche» [Trento], 1979, pp. 245-250. 22. Ricerche sui ‘dialoghi socratici’ di Fedone e di Euclide, «Hermes» [Wiesbaden], 1980 (CVIII), pp. 183-200. 23. Tre studi sui Dissoi Logoi, «Studi Filosofici» [Napoli], 1980 (III), pp. 27-54. 24. P. Oxy. 2889 e il Milziade di Eschine Socratico, «Rheinisches Museum für Philologie» [Frankfurt am Main], N.F., 1981 (CXXIV), pp. 154-165 [in collaborazione con Claudio Lausdei]. 25. L’arte del dire nell’Atene dei secc. V e IV, «Giornale Italiano di Filologia» [Roma], n.s., 1981 (XII), pp. 261-266. 26. Le magistrature nell’Atene classica: forme di controllo e forme di responsabilità, in L’educazione giuridica, IV: Il pubblico funzionario, a cura di A. Giuliani e N. Picardi, vol. I, Università degli Studi di Perugia, Perugia 1981, pp. 3-42. 27. Dikastai anhupeuthunoi, «Quaderni di Storia» [Bari], 1982 (XV), pp. 181-202. 28. La ‘questione socratica’: un problema malposto, «Rivista Critica di Storia della Filosofia» [Milano], 1983 (XXXVIII), pp. 3-24. 29. Atti del Symposium Heracliteum 1981, a cura di L. Rossetti, vol. I, Edizioni dell’Ateneo, Roma 1983 [475 p.]. Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti 31 30. Eraclito (e Solone) sulla stasis, in Atti del Symposium Heracliteum [= 29], I, pp. 347-359. 31. K.J. Dover, La morale popolare greca all’epoca di Platone e di Aristotele, tr. it. di Livio Rossetti, Paideia, Brescia 1983 [Greek Popular Morality, Blackwell, Oxford 1974; 558 p.]. 32. Atti del Symposium Heracliteum 1981, a cura di L. Rossetti, vol. II, Roma, Edizioni dell’Ateneo [280 p.]. 33. Socrate, Alcibiade, Temistocle e i ‘Dodici Dèi’, «Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik» [Köln], 1984 (LIV), pp. 27-35 [in collaborazione con Antonio Esposito]. 34. Socrate et la rhétorique de la culpabilité, in Justifications de l’Ethique [XIXe Congrès de l’Assoc. des Société de Philosophie de Langue Française, Bruxelles-Louvainla-Neuve], Editions de l’Université Libre de Bruxelles, Bruxelles 1984, pp. 383388. 35. Collaborazioni al vol. XXXII della Grande antologia filosofica. Aggiorn. bibliografico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano 1984 [pp. 1-189, 243-260, 371-379]. 36. Encore une inconséquence dans Euthphr. 10, «Apeiron» [Newcastle NSW], 1984 (XVIII), pp. 26-30. 37. Rhétorique des Sophistes-Rhétorique de Socrate, in H ARCHAIA SOFISTIKE. The Sophistic Movement, ed. by K. Boudouris, Kardamitsa, Athens 1984, pp. 137-145. 38. Le inferenze pseudoanalogiche, in Metafore dell’invisibile: ricerche sull’analogia, a cura di G. Santinello, Morcelliana, Brescia 1984, pp. 271-283. 39. Come instaurare un nuovo assetto costituzionale secondo Platone (La ‘spiacevole necessità’: chi, se non il demos?), «Gerión» [Madrid], 1985 (III), pp. 63-77. 40. L’aisthesis come referente ultimo in Protagora: peritropē e antiperitropē, in Studi di filosofia preplatonica, a cura di M. Capasso, F. De Martino e P. Rosati, Bibliopolis, Napoli 1985, pp. 173-190. 41. Lo scambio secundum quid/simpliciter nel Peri tou me ontos, in Gorgia e la Sofistica. Atti del convegno internazionale (Lentini-Catania, 12-15 dicembre 1985), a cura di F. Romano e L. Montoneri [= «Siculorum Gymnasium», n.s., 1-2, 1985 (XXXVIII)], pp. 107-118]. 42. Eraclito: Bibliografia 1970-1984 e complementi 1621-1969, a cura di F. De Martino, L. Rossetti e P. Rosati, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1986 [178 p.]. 43. Altri quindici anni di studi su Eraclito, in Eraclito: Bibliografia 1970-1984 e complementi 1621-1969 [= 42], pp. 9-27. 44. La certitude subjective inébranlable, in Positions de la Sophistique, éd. par B. Cassin, Vrin, Paris 1986, pp. 195-209. 45. Recensione di A. Capizzi, Platone nel suo tempo: l’infanzia della filosofia e i suoi pedagoghi [Edizioni dell’Ateneo, Roma 1984], «Bollettino della Società Filosofica Italiana» [Roma], n.s., 126, 1986, pp. 61-64. 46. Recensione di A. Patzer, Bibliographia Socratica [Verlag Karl Alber, Freiburg-München 1985], «Rivista di Storia della Filosofia» [Milano], 1986 (XLI), pp. 811-814. [1984] [1985] [1986] 32 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti [1987] 47. Neueste Entwicklungen in der sokratische Frage, in Der historische Sokrates, hg. v. A. Patzer, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1987, pp. 391-433 [cf. 1]. 48. Letture platoniche, a cura di L. Rossetti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1987 [Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia», 4; 146 p.]. 49. Linguaggio allusivo e comunicazione occultante in Platone, in Letture platoniche [= 48], pp. 11-23. 50. How to Make a Paradox out of Something Lacking Paradoxical Qualifications, in Argumentation: Perspectives and Approaches. Proceedings of the Conference on Argumentation 1986, ed. by F.H. Van Eemeren, R. Grootendorst, J.A. Blair, Ch.A. Willard, Foris, Amsterdam 1987, pp. 283-288. 51. Informe sobre la Logica Informal, «Revista Venezolana de Filosofía» [Caracas], 1987 (XXIII), pp. 93-107 [cf. 54, 91]. 52. Sui rischi di un’attitudine troppo benevola dell’interprete verso il testo: il caso del Politico, in Platón: Los Diálogos Tardíos. Actas del Symposium Platonicum 1986, comp. por C. Eggers, Lan Univ. Nacional Autónoma de México, México pp. 9-34. 53. La riforma delle istituzioni tra legislazione ed educazione in Platone, in L’educazione giuridica, V: Modelli di legislazione e scienza della legislazione, a cura di A. Giuliani e N. Picardi, vol. I, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1987, pp. 29-56. 54. Sull’uso greco di incolpare gli dei per discolparsi, «Nova Tellus» [México], 1988 (V), pp. 19-41 [cf. 66 e 75]. [1988] 55. Rapporto sulla logica informale, «Bollettino della Società Filosofica Italiana» [Roma], n.s., 133, 1988, pp. 2-31 [ripresa di 51; cf. 91]. 56. Come cambia il filosofare quando il linguaggio allusivo entra in scena (con note di commento a Plat. Gorg. 447-8), in Questioni di etica e metafisica, a cura di F. Bosio, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1988, pp. 29-41 [Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia» 6]. 57. L’«Achille» di Zenone: logica e retorica, «Criterio» [Napoli], n.s. 1988 (VI), pp. 6776. 58. Una funzione per i filosofi nella metropoli del sapere, «Il Contributo» [Roma], 1988 (XII), pp. 73-80. 59. Eléments d’une morale juridique dans les Lois de Platon, «Archives de Philosophie du Droit» [Paris], 1988 (XXXIII), pp. 229-242. 60. Plat. Lach. 187D6-188C2: tra le pieghe del dichiarato, in Problemi dell’uomo, a cura di F. Bosio, pp. 51-71 [Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia», 7]. 61. The Rhetoric of Zeno’s Paradoxes, «Philosophy and Rhetoric» [University Park, PA], 1988 (XXI), pp. 145-152. [1989] 62. Aeschines Socraticus 1,2,3 [= edizione e commento di P.Oxy 1608, 2889 e 2890], in Corpus dei papiri filosofici greci e latini, a cura di F. Adorno e coll., vol. I 1*, Olschki, Firenze 1989, pp. 120-146 [in collaborazione con Maria Serena Funghi]. Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti 33 63. About the incompleteness of the overlap between ethical and legal requirements in Plato’s Laws, in On Justice / Peri Dikaiosunes, a cura di K. Boudouris, Hell. Philos. Etaireia, Athens 1989, pp. 385-390. 64. La filosofia penale di Ippodamo e la cultura giuridica dei Sofisti, «Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto» [Roma], n.s., 1989 (LXVI), pp. 315-335. 65. The Rhetoric of Socrates, «Philosophy and Rhetoric» [University Park, PA], 1989 (XXII), pp. 225-238. 66. Sobre la costumbre griega de culpar a los dioses, «Analogía» [México], 2, 1989 (III), pp. 39-63 [ripresa di 60; cf. 75]. 67. About the Disunity of Heraclitus’ Thought, in Ionian Philosophy, a cura di K. Boudouris, International Association for Greek Philosophy, Athens 1989, pp. 353-362. [1990] 68. Socrate: l’eloquenza dei gesti, in La naissance de la raison en Grèce, a cura di J.-F. Mattéi, Presses Universitaires de France, Paris 1990, pp. 307-313. 69. Sulla dimensione retorica del dialogare socratico, in «Méthexis» [Buenos Aires], 1990 (III), pp. 15-32. 70. Ritoriceskie elementi b nekotor’ch paradoksach Zenona eleïskogo [“Elementi retorici in alcuni paradossi di Zenone di Elea”], «Vestnik Drevnej Istorii» [Moscow], 1990 (CXCIV), pp. 20-33. 71. Sulla differenza tra il fenomenismo di Protagora e il fenomenismo scettico, in Le Scepticisme antique. Perspectives historiques et systématiques, a cura di H.-J. Voelke, Genève-Lausanne-Neuchâtel 1990 [«Cahiers de la Revue de Théologie et de Philosophie», 15], pp. 55-68. 72. La Paideia de Sócrates: entre verdad y retórica, «Limes» [Santiago del Chile], 1990 (II), 73-88. [1991] 73. Postfazione a M. Meyer, Problematologia. Filosofia, scienza e linguaggio, Pratiche editrice, Parma 1991, pp. 417-431 [20092 cf. 203]. 74. Logoi Sokratikoi anteriori al 399 a.C., in Logos e Logoi, a cura di L. Rossetti e O. Bellini, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1991, pp. 21-40 [Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia» 9]. 75. Se sia lecito incolpare gli dei (da Omero a Aristotele), in Studi di Filologia Classica in onore di Giusto Monaco, vol. I, Università degli Studi di Palermo, Palermo 1991, pp. 37-53 [ripresa di 66; cf. 59]. [1992] 76. Sull’intreccio di logica e retorica in alcuni paradossi di Zenone di Elea, «Archiv für Geschichte der Philosophie» [Berlin-New York], 1990 (LXXIV), pp. 1-25 [cf. 86]. 77. Understanding the Phaedrus. Proceeedings of the II Symposium Platonicum, a cura di L. Rossetti, Academia Verlag, Sankt Augustin 1992 [328 p.]. 78. Quale skoteinotes? Sul rapporto che Eraclito instaura con il suo uditorio potenziale, «Philo<:>logica» [Parma], 1992 (I), pp. 3-28. 79. Esope et le “miracle” du paradoxe à l’aube de la civilisation grecque, in Le miracle grec, a cura di A. Thivel, Universite de Nice Sophia Antipolis, Nice 1992, pp. 69-79. 34 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti [1993] 80. «If we link the essence of rhetoric with deception»: Vincenzo on Socrates and Rhetoric, «Philosophy and Rhetoric» [University Park, PA], 1993 (XXVI), pp. 311-321. 81. Where Philosophy and Literature Merge in the Platonic Dialogues, «Argumentation» [Amsterdam], 1993 (VI), pp. 433-443. 82. Sulle tracce della letteratura socratica antica, «Giornale Italiano di Filologia» [Roma], 1993 (XLV), p. 263-274. 83. Rodi. Un profilo della cultura rodiese dei secoli V a.C.-I d.C., in Lo spazio letterario della Grecia antica, a cura di G. Cambiano, L. Canfora e D. Lanza, vol. I.2, Salerno Editrice, Roma 1993, pp. 657-715 [in collaborazione con Patrizia Liviabella Furiani]. 84. Il ricorso alla pena detentiva nelle Leggi di Platone, in Il problema della pena criminale tra filosofia greca e diritto romano, a cura di O. Diliberto, Jovene, Napoli, pp. 347-369. 85. La versione informatica di un dialogo platonico: l’Eutifrone, in AICA97. Atti del Congresso annuale, Gallipoli, 1993, vol. I, pp. 771-781. 86. La “formattazione”: una metafora per i filosofi, «Informazione Filosofica» [Milano], 13-14, 1993 (IV), pp. 32-34. 87. Sull’intreccio di logica e retorica in alcuni paradossi di Zenone di Elea, in Verso la scienza regale. Studi in memoria di Giorgio Imbraguglia, a cura di P.P. Ottonello, Japadre, L’Aquila-Roma 1993, 87-121 [ripresa di 76]. [1994] 88. L’Eutifrone di Platone in due recenti rielaborazioni al computer, «Atene e Roma» [Firenze], n.s., 1994 (XXIX), pp. 53-70 [cf. 203]. 89. Strategie macro-retoriche: la “formattazione” dell’evento comunicazionale, Aesthetica, Palermo [70 p.]. 90. La dimension retórica de los mitos platónicos, «Revista de Occidente» [Madrid], 1993 (CLVIII-CLIX), pp. 71-91. 91. Processo e istituzioni giudiziarie nelle “Leggi” di Platone, in L’educazione giuridica, vol. VI (Modelli storici della procedura continentale), a cura di A. Giuliani e N. Picardi, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1994, pp. 3-26. 92. Raport o “logice nieformalnej”, «Poznanskie Studia z Filozofii Humanistyk» [Poznan] XIV 233-245 [è la trad. polacca di 53]. 93. I paradossi di Zenone nell’interpretazione di A. Koyré, in Alexandre Koyré. L’avventura intellettuale, a cura di C. Vinti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1994, pp. 423-435. 94. Socrate al computer, in La rhétorique grecque. 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El momento epíkairos (kairós «espontáneo», kairós negativo, kairós inducido, contra-kairós), «Analogía Filosófica» [México], 1996 (X), pp. 3-29. 110. Stravincere nelle Americhe, «Nao. Revista de la cultura del Mediterráneo» [Buenos Aires], 58, 1996 (XVI), pp. 17-25 [ripresa di 100]. 36 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti 111. La primogenitura del ceramista, nobile ‘decaduto’. A proposito di “Virtualità del Vaso”, «Faenza. Bollettino del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza», 1996 (LXXXII), pp. 275-283. 112. Il ricorso al computer nell’insegnamento: studio ma pure addestramento, con un corso mirato e con attività collaterali, in Università di Perugia. Scienze della Formazione [Supplemento a «L’Università»], 2, 1996 (XV), pp. 16-17. [1997] 113. Il “mito filosofico”: un ossimoro di troppo?, «Giornale di Metafisica» [Genova], n.s., 1997 (XIX), pp. 319-352. 114. Il logos amarturos nel contesto della retorica attica, in Lingue tecniche del latino e del greco [Atti del II Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina, Trieste. 4-5 ottobre 1993], vol. II, a cura di S. Sconocchia, L. Toneatto et al., Pàtron, Bologna 1997, pp. 129-149 [ripresa di 98]. 115. Autore dell’Athenaion Politeia fu forse un socratico, omonimo di Senofonte erchieo?, in M. Gigante e G. Maddoli (a cura di), L’Athenaion Politeia dello PseudoSenofonte, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1997, pp. 141-158. 116. Erodoto, Storie, Newton Compton, Roma 1997 (560 p.) [revisione della trad. di P. Sgroj; Introduzione; Note e Indici redatti con la collaborazione di Graziano Ranocchia; v. anche 179]. 117. Tucidide, La guerra del Peloponneso, Newton Compton, Roma 1997 (448 p.) [revisione della trad. di P. Sgroj; Note e Indici redatti con la collaborazione di Graziano Ranocchia]. 118. Il computer in classe, ma per farci cosa?, «Insegnare Filosofia» 3, 1997 (I), pp. 1216. 119. Lo specifico dei supporti informatici per l’insegnamento della filosofia, in L’apporto dell’informatica nell’insegnamento delle discipline filosofiche, a cura di E. Lunani, GESP-IRRSAE dell’Umbria, Perugia 1997, pp. 21-34. 120. Arguing and suggesting within a Platonic dialogue: towards a typology, in Plato’s Dialogues. The Dialogical Approach, ed. by R. Hart and V. Tejera, Edwin Mellen Press, Lewinston (NH) 1997, pp. 215-245. 120a.Ricerca specialistica e politica culturale nell’opera di Conrado Eggers Lan, «Méthexis», 1997 (X), pp. 125-128. 121. La comunicazione asimmetrica, «Anuari de la Societat Catalana de Filosofia» [Barcelona], 1997 (IX), pp. 9-24. [1998] 122. Retorica e verità. Le insidie della comunicazione, a cura di L. Rossetti e O. Bellini, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1998 [Università degli Studi di Perugia, «Quaderni dell’Istituto di Filosofia», 13; 258 p.]. 123. Insidie della comunicazione “seria” (ad es. del libro di filosofia) ed esercizi di analisi, in Retorica e verità. Le insidie della comunicazione [122], pp. 45-74. 124. Le lezioni di filosofia di Johann Jakob Engel del 1780: una mera rarità bibliografica o qualcosa di più? Nota introduttiva, in Retorica e verità. Le insidie della comunicazione [122], pp. 151-165. Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti 37 125. Introduzione alla filosofia antica. Premesse filologiche e altri “ferri del mestiere”, Levante, Bari 1998 [382 p.; cf. 165]. 126. Retorica del discorso giusto, in «Il contributo», 1998 (XIX) [= La giustizia tra etica e diritto, a cura di G. Ciaravolo], pp. 29-40. 127. Il mito escatologico in Platone e il suo dubbio statuto epistemico, in J.L. 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L’etica socratica è espressa da un (piccolo) insieme di enunciati?, in L’homme grec face à la nature et face à lui-même. Hommage à Antoine Thivel, éd. par M. Galy, Nice, Association des Publications de la Faculté des Lettres de Nice, Nice 1999, pp. 221-241. 134. I valori etici propugnati da Socrate, in Il dibattito etico e politico in Grecia tra il V e il IV secolo, a cura di M. Migliori, Città del Sole, Napoli 1999, pp. 73-95. 135. Elementi della polymathia di V secolo (Parmenide, gli Storici, Aristofane, Teleas), in Lingue tecniche del greco e del latino, vol. III [Atti del III Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina: Trieste 1998], a cura di S. Sconocchia, L. Toneatto et al., Pàtron, Bologna 1999, pp. 333-353. 136. La confutazione virtuale dei paradossi nell’Eutidemo, in Plato: Euthydemus, Lysis, Charmides. Proceedings of the V Symposium Platonicum, Selected Papers, ed. by T.M. Robinson and L. Brisson, Academia Verlag, Sankt Augustin 1999, pp. 98-114. 137. L’ideologia filosofica: il caso di Platone, in Retórica, política e ideología. Desde la Antuigüedad clasica hasta nuestros días [Actas del II Congreso Internacional, Salamanca, noviembre 1997], Volumen III (Ponencias), a cura di A. López Eire, Logo, Salamanca 1999, pp. 169-183. 138. Informatica per usi comunicazionali, s.n.t. [sed Perugia, Morlacchi 1999; 131 p.]. 139. Invito a dialogare con Husserl via computer. Istruzioni e idee per l’uso dell’ipertesto, Roma, Armando 2000 [59 p.; in collaborazione con E. Natalini; con allegato l’ipertesto Dialoga con Husserl, di E. Natalini]. 140. Le ridicule comme arme entre les mains de Socrate et de ses élèves, in Le rire des Grecs. Anthropologie du rire en Grèce ancienne, éd. par M.-L. Desclos, Jérôme Millon, Grenoble 2000, pp. 253-268. 38 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti 140a.A che serve il dialogo, conversazione con gli studenti registrata e trasmessa dalla RAI nel 2000. [2001] 141. Le dialogue socratique in statu nascendi, «Philosophie Antique. Problèmes, Renaissances, Usages» [Lille], 2001 (I), pp. 11-35. 142. Le coté inauthentique du dialoguer platonicien, in La forme dialogue chez Platon. Evolution et réceptions, éd. par F. Cossutta et M. Narcy, Jérôme Millon, Grenoble 2001, pp. 99-118. 143. La nascita di un nuovo genere letterario all’inizio del IV secolo a.C.: il “logos sokratikos”, «Classica Cracoviensia» [Kraków], 2001 (VI), pp. 187-202. 144. Socrate e il dialogo “ad alta interattività”, «Humanitas» [Coimbra], 2001 (LIII), pp. 171-181. 145. La rhétorique de Socrate, in Socrate et les Socratiques, Etudes sous la direction de Gilbert Romeyer-Dherbey réunies et éditées par Jean-Baptiste Gourinat, Vrin, Paris 2001, pp. 161-185. 146. Retórica de la filosofía, Filosofía de la retórica, in El horizonte interdisciplinario de la retórica, comp. Por H. Beristáin, Universidad Nacional Autónoma de México, México 2001, pp. 13-34. 147. Le Leggi di Platone nel contesto della letteratura giuridica attica, Plato’s Laws and its historical significance. Selected papers of the I Intern. Congress on Ancient thought, Salamanca 1998, ed. by F.L. Lisi, Academia Verlag, Sankt Augustin 2001, pp. 203-220. [2002] 148. Il più antico decreto ecologico a noi noto e il suo contesto, in Thinking about the Environment. Our Debt to the Classical and Medieval Past, ed. by T.M. Robinson and L. Westra, Lexington Books, Lanham (MD), 2002, pp. 43-57. 149. Non solo dottrine politiche. L’apporto di Platone, Aristotele, Teofrasto e altri peripatetici alla cultura giuridica, in Gigantomachia. Convergenze e divergenze tra Platone ed Aristotele, a cura di M. Migliori, Morcelliana, Brescia, 2002, pp. 357377. 150. Parmenide e il “saper di sapere”, in Discorsi per Giuseppe Martano Senior, a cura di G. Martano jr., Martano Editore, Napoli 2002, pp. 147-158. 151. Modi diversi di fare storia della filosofia (antica): l’approccio comunicazionale, in Pensare all’antica. A chi servono i filosofi?, a cura di V. Andò e A. Cozzo, Carocci, Roma 2002, pp. 32-57. [2003] 152. Informatica per gli studi classici: un settore non omogeneo, in Som e imagem no ensino dos estudos clássicos, org. por J. Ribeiro Ferreira e P. Barata Diaz, Istituto de Estudos Clássicos da Universidade de Coimbra, Coimbra 2003, pp. 221-238. [2004] 153. Greek Philosophy in the New Millennium, Essays in honour of Thomas M. Robinson, ed. by L. Rossetti, Academia Verlag, Sankt Augustin 2004 [346 p.]. Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti 39 154. Studi sul pensiero e la lingua di Empedocle, a cura di L. Rossetti e C. Santaniello, Levante, Bari 2004 [328 p.]. 155. 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La dimensione metacognitiva dei testi paradossali nell’età dei Sofisti, «Méthexis» [México], 2006 (XIX), pp. 125-138. 167. Il proemio del Timeo. Una strategia comunicazionale molto protetta, in CONCENTUS EX DISSONIS. Scritti in onore di Aldo Setaioli, a cura di C. Santini, L. Zurli, L. Cardinali, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2006, pp. 593-608. 168. The Rehabilitation of the Sophists, «Zbornik matice srpska sa klasicne studije» [Novi Sad], 2006 (VIII), pp. 25-35 [in serbo]. 169. Due libri sui sophoi di Mileto e un grande repertorio bibliografico, «Zbornik matice srpska sa klasicne studije» [Novi Sad], 2006 (VIII), pp. 195-201. 170. Un Eutifrone interattivo. Tentazioni esegetiche dissociate, Morlacchi, Perugia 2006 [libretto di 54 p. e Cd-rom; soluzioni informatiche di A. Treggiari]. 40 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti 171. Kostas E. Beys, ORA APIENAI. È tempo di andare. Time to go, Un DVD sul processo e la morte di Socrate, edizione italiana a cura di L. Rossetti, con una nota introduttiva di M. Vegetti, Morlacchi, Perugia 2006. 172. Socrate davanti ai giudici. Elementi di un contesto, in ORA APIENAI [= 171], pp. 1924. 173. Filosofare con i bambini e i ragazzi. Atti delle giornate di studio di Villa Montesca (Città di Castello, 31 marzo-3 aprile 2005), a cura di L. Rossetti e C. Chiapperini, Morlacchi, Perugia 2006. 174. Filosofia anche alle Medie?, in Filosofare con i bambini e i ragazzi [= 173], pp. 105118. 175. O diálogo socrático “abierto” e sua temporada mágica, «Hypnos» [São Paulo], 2006 (XVI), pp. 1-16. 176. Rodolfo Mondolfo storico della filosofia antica, in Rodolfo Mondolfo 1877-1976, a cura di G. Crinella, s.n.t. 2006 [sed Centro Studi Don Giuseppe Riganelli, Fabriano], pp. 27-49. 177. Dialogo socratico, in Enciclopedia Filosofica, diretta da V. Melchiorre, Bompiani, Milano 2006, vol. III, pp. 2821-2822. [2007] 178. A Context for Plato’s Dialogues, in Philosophy and Dialogue. Studies on Plato’s Dialogues, ed. by A. 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I Socratici della prima generazione: fare filosofia con i dialoghi anziché con trattati o testi paradossali, in SOCRATICA 2005 [= 189], pp. 39-75. 192. Filosofare a 5 anni, «Rocca» [Assisi], 18, 2008 (LXVII), pp. 40-42. 193. N.-L. Cordero et al., ELEATICA 2006: Parmenide scienziato?, a cura di L. Rossetti e F. Marcacci, Academia Verlag, Sankt Augustin 2008 [167 p.]. 194. Perché Parmenide non rinunciò alla seconda sezione del poema, mentre i suoi allievi diretti lo fecero?, in ELEATICA 2006: Parmenide scienziato? [= 193], pp. 133141. 195. El panfleto sofístico, o la comunicación en dos niveles, in Cultura clásica y su tradición. Balance y perspectivas actuales, comp. por O.D. Álvarez Salas, UNAM, México 2008, pp. 293-309. 196. La filosofia torna a scuola, «Chora» [Milano], 2008 (XVI), pp. 105-107 [Intervista a cura di M. Cappuccio]. 197. Socrate enkrates, «Zbornik Matice srpske za klasicne studije» [Novi Sad], 2008 (XX), pp. 65-79. 198. Filosofia e retorica: storiche liti tra vicini, «Arkete» [Arezzo], 2008 (IV), pp. 3-9. 199. Sócrates y la cultura del autocontrol, «Limes» [Santiago de Chile], 2008 (XX), pp. 39-52. 200. El “drama filosófico”, invención del s. V a.C. (Zenón y los Sofistas), «Revista de Filosofía de la Univ. de Costa Rica», 2008 (XLVI), pp. 29-38. [2009] 201. I sophoi di Elea: Parmenide e Zenone, Levante, Bari 2009 [77 p.; con Appendice iconografica a cura di F. De Martino]. 202. Metacognitive Hypertexts, «Discourse» [York], 2009 (VIII). 203. Estrategias macro-retóricas: el “formateo” del hecho comunicativo, UNAM, México DF 2009 [cf. 89]. 204. La legge ambientale più antica del mondo, «Uomo & Società» [Palermo], n.s., 2009 (I), pp. 49-58. 205. Filosofía consignada en los tratados y filosofía consignada en los Diálogos: un dilema de los tiempos de Platón, «Revista de Filosofía y Teoría Política» [La Plata], 2009 (XL), pp. 141-155. 206. Ipertesti metacognitivi e pratiche filosofiche informali, in Il mestiere dello storico tra ricerca e impegno civile. Studi in memoria di Maria Cristina Giuntella, a cura di L. Proietti, Aracne, Roma 2009, pp. 185-205. 207. Polymathia e unità del sapere in Eraclito: alle origini di una anomalia, in Nuevos Ensayos Sobre Heráclito. Actas del Segundo Symposium Heracliteum, comp. por E. Hülsz Piccone, UNAM, México DF 2009, pp. 337-360. 42 Bibliografia degli scritti di Livio Rossetti [2010] 208. Socrate ha segnato un’epoca?, in Dialéctica histórica y compromiso social. Homenaje a Domingo Plácido, comp. por C. Fornis, J. Gallego, P. López Barja y M. Valdés, Pórtico, Zaragoza 2010, pp. 191-204. 209. Zenone di Elea, maestro in comunicazione, in Dic mihi, musa, virum. Homenaje al Profesor Antonio López Eire, comp. por F. Cortés Gabaudan y Y.J.V. Méndez Dosuna, Universidad de Salamanca, Salamanca 2010, pp. 595-602. 210. SOCRATICA 2008. Studies in Ancient Socratic Literature, ed. by L. Rossetti and A. Stavru, Levante, Bari 2010 [353 p.]. 211. I Socratici ‘primi filosofi’ e Socrate ‘primo filosofo’, SOCRATICA 2010 [= 210], pp. 59-70. 212. L’invenzione della filosofia, «Bollettino della Società Filosofica Italiana» [Roma], n.s., 200, 2010, pp. 3-16. *** Il trenino della fantasia è in partenza per… Perugia, a cura di Caterina Capuano e Livio Rossetti, Morlacchi, Perugia 2001 [opuscolo di 64 p. per gli insegnanti; opuscolo di 48 p. per i bambini; ipertesto interattivo]. Il trenino della fantasia è in partenza per… Roma, a cura di Caterina Capuano e Livio Rossetti, Morlacchi, Perugia 2005 [opuscolo di 64 p. per gli insegnanti; opuscolo di 48 p. per i bambini; ipertesto interattivo]. Il trenino della fantasia è in partenza per… il lago di Bracciano, a cura di Caterina Capuano e Livio Rossetti, DENEB, Roma 2005 [opuscolo di 37 p. per gli insegnanti; opuscolo di 48 p. per i bambini; ipertesto interattivo]. In corso di stampa Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, a cura di Paola Radici Colace (coord.), Silvio Mario Medaglia, Livio Rossetti e Sergio Sconocchia, Fabrizio Serra Editore, Pisa-Roma 2010 [voci curate, in tutto o in parte, da L. Rossetti: Accademia; Anassimandro; Anassimene; Aristotele; Cosmologia; Democrito; Diritto; Empedocle; Epicuro; Eraclide Pontico; Eraclito; Eudemo di Rodi; Filolao; Filosofia; Liceo; Parmenide; Peri Physeos; Pitagora; Platone; Presocratici; Senofonte; Simone; Talete; Teofrasto; Zenone di Elea. L’opera include inoltre una sua Appendice intitolata Alle origini dell’idea occidentale di scienza e tecnica]. Le dialogue socratique, con prefazione di François Roustang, Encre Marine-Société d’Édition Les Belles Lettres, Paris. La structure du poème de Parménide, «Philosophie Antique». Talete sophos (ad Atene, sotto l’arcontato di Damasia), «Humanitas». Consumismo epistemico e primato della domanda sulla risposta. A proposito della Problematologia di M. Meyer, «Giornale di Metafisica». Dell’antilogia aguaplano aguaplano.eu Stefania Giombini, Flavia Marcacci