Le infezioni delle vie urinarie
Docente C.I. Oriani Roberta
bibliografia cap. 6
La prevenzione delle infezioni
ospedaliere
Introduzione
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Le infezioni alle vie urinarie rappresentano la
localizzazione più frequente (35%-40%) delle
infezioni ospedaliere; il fatto stesso che il catetere
sia posizionato in una zona (l’area perineale)
colonizzata, che è sottoposto a molte manipolazioni
e che le urine siano un ottimo terreno di cultura,
aumenta molto il rischio di contrarre un infezione.
Però le infezioni alle vie urinarie (IVU) sono
correlate ad attività messi in atto dagli
operatori e perciò la prevenzione si può attuare .
Epidemiologia
Il rischio è associato a fattori quali:
 fattori inalterabili: il sesso, l’età
avanzata, la presenza di malattie gravi
 fattori modificabili: il tipo di
cateterismo , la durata del cateterismo e
le procedure di inserzione e gestione del
catetere vescicale
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Epidemiologia
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Alcuni studi hanno dimostrato che un catetere a
sistema aperto causa batteriuria nel 100% dei
pazienti dopo 4 giorni.
I microrganismi possono penetrare nel tratto
urinario attraverso il lume del catetere ( via
intraluminale ) o lungo la sua superficie esterna tra
il catetere e la mucosa uretrale ( via
transuretrale) durante il periodo della
cateterizzazione.
La diagnosi viene fatta con l’urinocoltura
Indicazioni generali
I fattori relativi al cateterismo vescicale che determinano
la scelta delle strategie per la prevenzione sono:
– alterati meccanismi di difesa: lesioni della cute (uretra ,
pene);
– agenti infettanti ( batteri o funghi)
– serbatoi ( feci, urine, essudato, sacche di drenaggio, …)
– meccanismi di trasmissione diretto( mani, cute lesa o
escoriata) o indiretto ( sacche di drenaggio..)
Le
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strategie di controllo delle infezioni
Lavaggio delle mani
tecniche asettiche
rimozione tempestiva del catetere
sistema drenaggio a circuito chiuso
svuotamento regolare della sacca usando
contenitori puliti
MISURE PREVENTIVE secondo i CDC
CATEGORIA I
Inserire i cateteri uretrali solo in presenza di una precisa indicazione
clinica e rimuoverli il più presto possibile non appena l’indicazione all’uso
cessi di esistere.
Assistenza al paziente cateterizzato solo da
personale appositamente qualificato.
Corretto lavaggio delle mani.
Inserzione del catetere con tecniche asettiche e presidi sterili
Utilizzare sacche di drenaggio a circuito chiuso
Non scollegare mai la sacca di drenaggio dal catetere
Effettuare prelievi di campioni di urina secondo tecniche asettiche
Assicurare il libero deflusso delle urine
MISURE PREVENTIVE secondo i CDC
CATEGORIA II
Aggiornare periodicamente il personale sulle
tecniche di inserzione e gestione del catetere
Al momento dell’inserzione del catetere,
disinfettare il meato uretrale con soluzione
antisettica appropriata (polivinil, pirrolidone iodio,
clorexidina o derivati del cloro) in confezione
monodose
Utilizzare lubrificante in confezione monodose.
Fissare in modo opportuno il catetere.
MISURE PREVENTIVE secondo i CDC
CATEGORIA II
Svuotare la sacca di drenaggio adottando le seguenti
precauzioni:
-lavarsi le mani e indossare guanti puliti prima di manipolare il
rubinetto;
-assicurarsi che il rubinetto non venga mai a contato con il
pavimento;
-utilizzare un contenitore pulito per lo svuotamento della sacca
di ciascun paziente;
-evitare che i bordi del contenitore vengano a contatto con il
rubinetto durante lo svuotamento
MISURE PREVENTIVE secondo i CDC
CATEGORIA II
Nei pazienti con lesione spinale acuta o vescica
neurogena, utilizzare il cateterismo a intermittenza.
Nei pazienti incontinenti o lungodegenti, valutare
l’opportunità di ricorrere a metodi alternativi al
cateterismo uretrale a permanenza.
Utilizzare il catetere delle dimensioni più piccole
possibili, in grado di assicurare un buon drenaggio
MISURE PREVENTIVE secondo i CDC
CATEGORIA II
Evitare l’irrigazione della vescica con antibiotici o
disinfettanti.
Se è necessaria l’irrigazione per la presenza di
coaguli, adottare tecniche asettiche.
In presenza di ostruzione del catetere, è preferibile
sostituirlo piuttosto che ricorrere a irrigazioni frequenti.
Evitare le piegature del catetere e del tubo di
raccolta.
Mantenere la sacca di raccolta sotto il livello della
vescica.
Non sostituire i cateteri a intervalli prefissati
Misure la cui efficacia non è stata
dimostrata:
Disinfezione giornaliera del meato uretrale
Monitoraggio batteriologico dei pazienti cateterizzati
Separazione spaziale dei pazienti cateterizzati
Sostituzione del sistema di drenaggio quando il
circuito è stato violato
Cateteri impregnanti di sali d’argento
Aggiunta di disinfettanti alla sacca di raccolta
Attenzione

Quando non è possibile evitare la
cateterizzazione
è
fondamentale
adottare un sistema di drenaggio
urinario sterile a circuito chiuso;
questo rappresenta un fondamentale
requisito per prevenire le infezioni
alle vie urinarie.
Misure per prevenire le
infezioni urinarie
La riduzione dell’uso del catetere
vescicale
 l’utilizzo di cateteri a circuito chiuso
 l’inserimento del catetere in asepsi
 il mantenimento del circuito chiuso
 lo svuotamento in asepsi della sacca di
drenaggio

Attenzione
La
procedura di inserimento e gestione del catetere non sono
esenti da rischi.
Vi possono essere:
 contaminazione microbica associata alla manovra di
inserimento ad es tecnica asettica imperfetta
 contaminazione microbica del sistema a circuito chiuso
durante lo svuotamento della sacca , durante il prelievo delle
urine, per deconnesione del tubo
 ostruzione del tubo di drenaggio che impedisce il normale
flusso urinario e favorisce la stasi
 reflusso delle urine per scorretto posizionamento della sacca
traumi del meato urinario provocati dalla trazione del
catetere vescicale
 contaminazione del meato urinario per cattiva igiene
Svuotamento della sacca
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Attività affidata all’Oss

Conoscere la scheda pag 172 del testo
Mobilizzazione del paziente

Attività affidata all’Oss

Conoscere la scheda pag 173 del testo
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