Didattica Speciale
Un percorso di riflessione
su alcune parole chiave
Scienze della Formazione
Carmelo Piu
Alcune definizioni
La Didattica Speciale:
ha per oggetto la formazione, che viene perseguita in una situazione speciale, ossia che prevede
l’instaurarsi del rapporto educativo tra soggetti che presentano caratteristiche di particolare diversità
rispetto alla maggior parte dei membri di quella determinata comunità (Genovesi, 2005);
è un’attività scientifica, di ricerca e di sperimentazione, volta ad accrescere la conoscenza dei
soggetti diversamente abili, puntando i riflettori euristici, ermeneutici, divulgativi su alcuni problemi e
condizioni particolari: quelli intitolati alla diversità, alla disabilità, al deficit, allo svantaggio, alla
situazione di handicap, all'emergenza, in estrema sintesi, delle questioni che rientrano nell'ambito dei
bisogni educativi speciali” (Gelati, 1996).
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -Euristica: metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso,
ma che si affida all'intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di
generare nuova conoscenza
Ermeneutica: tecnica dell'interpretazione
Precedenti denominazioni
1980
menomazione
disabilità
handicap
2000
menomazione
attività personale – diversamente abile
diversa partecipazione sociale
Criteri
esteriozzazione
oggettivazione
conseguenze sociali
IN AMBITO SCOLASTICO
* ritardo mentale
* disturbi di
apprendimento
lieve
medio
grave
gravissimo
lettura
scrittura
matematica (discalculia)
dislessia
disgrafia
IN AMBITO SCOLASTICO
• disturbi di
sviluppo
generalizzati
•
sindrome di alterazione globale
autismo infantile
sindrome disintegrativi
•
Il disturbo disintegrativo dell'infanzia viene anche chiamato sindrome di Heller, demenza infantile o
psicosi disintegrativa.
Il bambino colpito da questa sindrome va incontro, dopo i primi 2 anni di vita ma sempre prima dei 10, ad una
perdita significativa di capacità acquisite in precedenza in almeno due delle seguenti aree:
Linguaggio - relazioni sociali - controllo degli sfinteri - capacità motorie
•
Il disturbo disintegrativo dell'infanzia spesso è associato al ritardo mentale grave.
•
* disturbi specifici di comportamento
Un grande nome sullo sfondo della
pedagogia e didattica speciale it.
Maria Montessori ha avuto l’intuizione della
preponderanza della dimensione
pedagogica su quella medica, circa il
metodo dell’educazione dei “fanciulli deficienti”,
sottolineando che la ricerca per mettere a punto
il miglior metodo di educazione dei “bambini
idioti” è possibile solo se guidata dalla
consapevolezza di una teoria pedagogica.
La Didattica Speciale oggi
• Educabilità
• Progettualità
• Integrazione e inclusione
• Complessità e poliedricità dell’oggetto di studio
Educabilità
• Apertura alla possibilità di orientarsi verso una
meta, la più alta consentita dalla storicità
esistenziale; questa capacità di essere educati
implica la disposizione personale a sviluppare
continuamente l’insieme delle potenzialità.
• L’educabilità consente una visione dell’uomo
centrata sulle potenzialità di sviluppo, di
crescita, di emancipazione, potenzialità che sono
insite nella stessa condizione di umanità.
Educazione
“Interrelazione tra entità assunte
come diverse che si sostanzia di
comunicazione di saperi attraverso
cui perseguire consapevolmente la
trasformazione migliorativa di tutte le
entità coinvolte e coinvolgibili nella
interrelazione medesima”
(Marescotti, 2006)
Integrazione
• Rendere completo, completarsi
vicendevolmente.
• Significa, dal punto di vista educativo,
considerarsi perennemente incompiuti e,
pertanto, avvertire come necessario il
rapporto con l’altro da sé, il diverso, e le
ristrutturazioni che ne derivano.
• L’integrazione si configura come necessità
logica dell’integrazione.
• (Marescotti, 2006)
Inclusione
• Traduce il termine inglese inclusion (dal
verbo to include) che significa essere
parte di qualcosa, sentirsi
completamente accolti e avvolti.
• L’essere inclusi è un modo di vivere
insieme, basato sulla convinzione che
ogni individuo ha valore e
appartiene alla comunità.
(Pavone, 2010)
La prospettiva progettuale
Educare e formare è mettere gli individui
nelle condizioni di costruire e di scegliere
consapevolmente la propria esistenza,
accrescendo l’autonomia e la libertà di
pensiero e di azione per finalità consacrate
solo ed esclusivamente al
miglioramento della qualità della
propria e dell’altrui vita.
(Marescotti, 2006)
Per i disabili
• Spesso si pensa:…
• Disabilità quale limite invalicabile
• Potenzialità ridotte
Spesso si effettua:….
• Sostegno di capacità presenti
• Richiesta di prestazioni modeste
Carenza di progettualità
Spesso la famiglia e la scuola
declinano ogni azione e ogni progetto
sull’unica dimensione temporale del
presente, negando qualsiasi
evoluzione o miglioramento,
appiattendo e livellando
progettualità, ostacolando latenti
potenzialità.
(Caldin Populin, 2001)
Progetto
“Il progetto è il tratto costitutivo
dell’esistenza umana, che non è al
mondo come le cose, ma aperta al
mondo”
(Galimberti, 1999)
Le dimensioni temporali
• Il presente del passato
• Il presente del presente
• Il presente del futuro
(Pensami adulto)
Il disabile protagonista del proprio
progetto di vita
• Pensiero progettuale caldo (immaginare,
desiderare)
• Pensiero progettuale freddo (preparare le azioni
necessarie, prevederne le fasi, gestirne i tempi e
valutarne i pro e i contro, in modo da
consentirne la fattibilità)
• (Pavone, 2006)
L’educazione alla progettualità
Per diventare soggetti progettuali occorre essere
educati alla progettualità fin da piccoli,
possibilmente in più contesti e da più educatori,
attraverso relazioni comunicative che
incoraggino, contemporaneamente, l’attitudine
esplorativa e la capacità riflessiva, l’autostima e
l’apertura-collaborazione con gli altri, il senso
critico e la fantasia…” (Bertin G.M., Contini M.,
2004).
Didattica Speciale
• Il carattere “speciale” della didattica
emerge a fronte delle diversità dei
soggetti coinvolti nell’interrelazione
educativa.
• Il discrimine tra didattica generale e
didattica speciale risiede principalmente
nella necessità di diversificare le
procedure, le metodologie e le tecniche
della comunicazione educativa in
corrispondenza di situazioni di disabilità.
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Didattica Spec.1