Foto di Gerlando Lo Savio ▲ ▲ ▲ ▲ A.R.I.S. - Via Amm. Gravina, 53 - 90139 PALERMO - Trimestrale - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in A.P. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 DCB/Torino iscrizione Tribunale di Palermo con decreto n. 19 del 20-25/07/2000 - n° 40 ANNO 12 - Copia 1 euro - Contiene IP. N° 40 • Maggio 2012 Nanotecnologie e chirurgia oculare La riabilitazione visiva domiciliare Disabili della vista: uno spiacevole episodio mediatico Novità su congedi e permessi per l’assistenza ai disabili gravi LOW VISION ACADEMY LOW VISION ACADEMY LOW VISION ACADEMY LOW VISION ACADEMY A.R.I.S. Associazione dei Retinopatici ed Ipovedenti Siciliani Sommario Presidente ARIS: Rocco Di Lorenzo 4 Maculopatie degenerative senili: nuove prospettive presenti e future 7 Nanotecnologie e chirurgia oculare allʼavanguardia ed ipovisione 11 Ma è proprio vero che le degenerazioni maculari atrofiche non hanno terapia? 17 La partecipazione dellʼottico-optometrista nellʼequipe clinico-riabilitativa 21 Disabili della vista: uno spiacevole episodio mediatico 25 Donazione e trapianto di cornee Italia prima in Europa. E la Sicilia? 29 La riabilitazione visiva domiciliare attraverso VisionPad 33 La “visione” psicologica dello strabismo 37 Novità su congedi e permessi per lʼassistenza ai disabili gravi 41 Lʼabbacinamento: una delle pene più feroci praticate nellʼantichità Low Vision Academy Presidente: Duilio Siravo (Pisa) Vice presidente: Mario Bifani (Napoli) Vice presidente con delega alla ricerca: Sergio Z. Scalinci (Bologna) Segretario scientifico: Paolo G. Limoli (Milano) Consiglieri: Enzo M. Vingolo (Roma) Federico Bartolomei (Bologna) Paolo Carelli (Napoli) Roberto Iazzolino (Milano) Rocco Di Lorenzo (Palermo) IPOVISIONE S C I E N Z A , I N F O R M A Z I O N E , C U LT U R A E M E R CATO Editore: ARIS (Associazione Retinopatici ed Ipovedenti Siciliani) Iscrizione al R.O.C. n° 18408 del 17/06/09 Redazione c/o ARIS: Via Amm. Gravina, 53 - 90139 Palermo Tel/Fax 091 6622375 - e-mail: [email protected] Direttore responsabile: Rocco Di Lorenzo Redattori: M. Lombardi, F. V. Di Lorenzo, D. Matranga Hanno collaborato: D. Siravo, G. Palmisano, P.G. Limoli, S. Puccinelli, S. Z. Scalinci, L. A. Mesa Suero, L. Pasta, F. Bartolomei, F. Manari, L. Di Lorenzo, M. Bongi, F. Compagno, G. Lo Savio, R. Catalano, A. Giuffrè, S. Giordanella, L. Sgueglia. Fotocomposizione e stampa: Fabiano Group Srl Reg. S. Giovanni 40 - 14053 Canelli (AT) Tel. 0141 827801 - Fax 0141 827830 E-mail: [email protected] La riproduzione parziale o totale di articoli è subordinata al consenso scritto dell’Editore. Tutti i diritti sono riservati. IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO Editoriale Maculopatie degenerative senili: nuove prospettive presenti e future A CURA DI R. DI LORENZO - Presidente A.R.I.S. le informazioni sulla salute, che hanno ormai assunto rilievo allʼinterno del mercato della comunicazione. La diffusione capillare del web ha, inoltre, rivoluzionato e liberalizzato lʼaccesso allʼinformazione sanitaria, venendo a costituire una risorsa infinita di riferimenti e notizie, anche se non sempre certificate. Un capitolo dʼimpatto psico-sociale rilevante nella società moderna riguarda le malattie della visione, considerando che la funzione visiva costituisce il sistema primario nelle attività L a domanda di salute, in questi ultimi anni, ha subito una profonda modificazione. La crescita del livello dʼistruzione, lʼaumento dellʼetà media e le sempre più numerose esigenze che la nostra società richiede, hanno trasformato radicalmente lʼattitudine, le propensioni e le aspettative degli italiani nei confronti della salute proprio grazie alla diffusione di livelli di competenza crescente. Una conoscenza che va, ogni giorno, arricchendosi grazie al progressivo aumento dello spazio dedicato al4 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO socioculturali e di reperimento dʼinformazioni oltre che ovviamente nella vita lavorativa. La sfida dellʼoftalmologia moderna è la prevenzione delle malattie che possono determinare gravi deterioramenti della visione. Questo perché la prevalenza della cecità o ipovisione evitabile rimane a valori elevati anche in Paesi ad alto reddito, soprattutto nellʼetà avanzata. Alcune malattie come: la degenerazione maculare legata allʼetà, il glaucoma, la retinopatia diabetica stanno rapidamente crescendo tra le Il dott. Rocco Di Lorenzo. cause di cecità legale in persone ultracinquantenni. Lʼazione sanitaria rivolta alla prevenzione rappresenta la via migliore per raggiungere il maggior numero di persone con il migliore rapporto costo-beneficio. Ciò è possibile se si realizza unʼampia diffusione dellʼinformazione sanitaria, il cui obiettivo principale è certamente quello della prevenzione primaria, ma anche quello di poter raggiungere il maggior numero di utenti che necessitano cure terapeutiche di ultima generazione e offerte riabilitative che, nel caso di disabilità visive, comportano maggiore autonomia, mobilità e innalzamento della qualità di vita. Nel caso della degenerazione maculare senile (DMS), lʼinformazione adeguata ha dei risvolti importanti in termini di prevenzione, di diagnosi precoce, di terapia, di prognosi e di riabilitazione visiva. La pre5 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO caso di occlusioni venose retiniche) è il trattamento intravitreale di anti VEGF come lʼAvastin e il Lucentis. La DMS in forma secca o atrofica ha un decorso più lento ma, a differenza della forma umida, non esiste trattamento medico o chirurgico per tamponare o ripristinare la funzionalità delle cellule retiniche maculari. La possibilità di ricostruire il tessuto neuronale retinico degenerato ha condotto alcuni ricercatori statunitensi ad avviare lo studio sulla terapia con cellule staminali, introdotte nellʼepitelio pigmentato retinico compromesso. La sperimentazione, sino ad ora effettuata con successo sul modello animale, ha ottenuto lʼautorizzazione per essere effettuata sullʼuomo, prevedendo un rallentamento del processo degenerativo se non addirittura un parziale recupero della capacità visiva. ♦ venzione della comparsa della DMS iniziale, appare, inoltre, attualmente legata anche ad altri fattori di rischio quali: fumo e scorretto regime alimentare. Determinante per la diagnosi precoce della malattia è, altresì, lo screening dei soggetti a rischio (età oltre i sessanta anni, familiarità). La DMS, in forma essudativa o umida, è caratterizzata dallo sviluppo di nuovi vasi che dalla coroide si dirigono verso la retina centrale e la macula, sovvertendone la struttura, e determinando una riduzione repentina della visione centrale. Eʼ noto che i fattori angiogenici come i VEGF (vascular endothelial growth factor) giocano un ruolo centrale nella patogenesi della malattia. Ad oggi, lʼunica terapia in atto per tamponare lʼevoluzione delle maculopatie umide (presenti anche come complicanza nelle retinopatie diabetiche e in 6 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO Nanotecnologie e chirurgia oculare all’avanguardia ed ipovisione A CURA DI D. SIRAVO Foto di F. Compagno rimenti sono stati fatti su cavie da laboratorio e la lente è in grado di mostrare all'occhio diversi pixel in grado di fornire informazioni visive all'utilizzatore. Il dispositivo è stato provato su dei conigli con un tempo massimo di utilizzo della lente pari a 20 minuti, i primi risultati sembrano non manifestare particolari effetti collaterali. I ricercatori dell'Università di Washington, grazie ad un finanziamento della National Science Foundation, promulgato a tutti i CENTRI DI RICERCA nati in Europa (compreso il mio1) anno messo a punto una lente a contatto bionica, su nostra richiesta, composta da componenti elettronici miniaturizzati a livello di nanometri. I primi espe7 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO brale, sede della visione. Questa metodica, con impianto EPIRET (Epiretinico), INTRARET (intraretinico) e SUBRET (subretinico), prevede un intervento microchirurgico e lʼimpianto della protesi nei distretti menzionati, con le possibili e deducibili implicazioni anatomopatologiche reattive, espulsive dellʼimpianto, infiammatorie e/o emorragiche. Inoltre tale impianto prevede, come conditio sine qua non, il fatto che il nervo ottico sia intonso!!!! La nostra lente, bypassando le vie retino-corticali, NON IMPLICA queste problematiche. Ovviamente, la ricerca potrebbe essere condotta, attraverso i meccanismi classici di sperimentazione comportamentale animale con premio alimentare. Se si allena un coniglio ad arrivare ad alimentarsi tramite un circuito del tipo corridoi alle cui pareti ci sono sensori che se toc- Gli approcci chirurgici con lʼimpianto di microchips retinici prevedono diversi metodi dʼimpiego di protesi visive, a dipendenza del punto di stimolazione scelto per attivare le cellule ancora funzionanti del sistema visivo. Nel modello di sperimentazione italiana “Argus 2”, dellʼamericana Second sight medical products, una minitelecamera montata su occhiali speciali capta le immagini e le trasmette wireless al microchip, inserito sulla zona centrale della retina; il chip le trasforma in impulsi elettrici inviati lungo il nervo ottico alla corteccia occipitale cere8 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO cali autoassemblantesi attraverso un rotore elettromagnetico che cerchi le aree corticali, le associative e par associative SOTTO CONTROLLO P.E.V. N.B.: QUINDI METODICA ASSOLUTAMENTE NON INVASIVA, NON CHIRURGICA E CHE cati fanno scendere delle paratie che impediscono allo stesso la progressione verso il cibo, dopo reiterati tentativi si vede che lo stesso riesce ai arrivare velocemente al cibo senza mai toccare le pareti stesse dei corridoi. Al coniglio così preparato si occlude un occhio – LAC nera di tipo occlusivo con “tarsorrafia” – e allʼaltro si ingenera una cataratta completa matura per puntura lenticolare. Nellʼocchio catarattoso si applica la LAC bionica e bypassando il bulbo con un ricevitore wireless impiantato sulle vie ottiche e/o cerebrali dimostra che il coniglio può arrivare al target. Unʼulteriore idea è quella di passare dal wireless dislocato intracranicamente nei conigli con ago “similstereotassico” ad un “patch-wireless including” (tipo ecg), da dislocare ab estrinseco, dopo tricotomia distrettuale dei capelli, con microelettrodi epite- PUOʼ ESSERE REALIZZATA ANCHE IN OCCHI CON NERVO OTTICO NON FUNZIONANTE! Unica assoluta necessità è che la corteccia visiva non abbia problematiche anatomofunzionali. Un nuovo progetto di ricerca in cui sono implicato, studia lʼimpiego della nanotecnologia per 9 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO portato avanti da un gruppo di ricercatori del California Institute of Technology, in collaborazione con la californiana Calando Pharmaceuticals, studia un sistema di nanoparticelle in grado di veicolare piccole molecole di RNA capaci di spegnere geni coinvolti nellʼinsorgenza del cancro. ♦ la cura del melanoma della coroide con terapia genica endovenosa. Si tratta di progettare nanoparticelle in grado di rilevare e di localizzare i tumori: una volta localizzato il tumore, questi nanorobot potranno inoltre attaccarlo e neutralizzarlo. Il progetto NANOTHER, sostenuto dallʼUE, 1 - Camp Darby-Livorno IRCCS Fondazione G.B. Bietti Onlus per lo Studio e Ricerca in Oftalmologia A ROMA NUOVO AMBULATORIO PER LO SCREENING DELLE MALATTIE CORNEALI programma di screening gratuito per le patologie della cornea LʼIRCCS Fondazione G.B. Bietti Onlus, da sempre impegnata nello studio e nella ricerca nel campo delle malattie dellʼocchio e nello sviluppo di nuove procedure chirurgiche e parachirurgiche, ha recentemente istituito un programma di screening per le malattie della cornea. Lo screening, gratuito, è rivolto alle persone affette da patologie della cornea. Negli ambulatori dellʼIRCCS Fondazione G.B. Bietti Onlus, il paziente viene sottoposto a tutti gli esami necessari per effettuare una diagnosi accurata delle malattie corneali e predisporre la terapia più adeguata. Per info: 06.8552055 – www.fondazionebietti.it - Centro di Trials Clinici, Via Livenza 3, 00198 Roma. 10 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO Ma è proprio vero che le degenerazioni maculari atrofiche non hanno terapia? INTERVISTA A P.G. LIMOLI M lo stesso“. “Vedo sempre una macchia davanti a me e non riconosco più le facce delle persone né riesco a leggere”. “Mi hanno detto che per me le punture non vanno bene”. È così che, grossomodo, esordisce un paziente affetto da una maculopatia. In Italia colpisce oltre 3 milioni e mezzo di persone. È la principale causa di cecità acquisita nei paesi occidentali sopra i 50 anni. Nella popolazione an- i hanno detto che ho la “macula”. “Mi hanno detto che posso fare le punture”. “Ho una maculopatia ereditaria: è vero che non cʼè nulla per questa malattia? Un mio vicino fa le punture, le posso fare anche io?”. “Faccio sempre più fatica a leggere anche cambiando occhiali, ma mi hanno detto che non cʼè nulla da fare”. “Ho girato tre oculisti e mi hanno dato delle vitamine e nullʼaltro ma la mia vista peggiora 11 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO maculopatie e altre malattie gravi dellʼocchio, risponde alla nostra curiosità. Quali sono i principali tipi di maculopatia? Sono sostanzialmente due, a prescindere dallʼepoca della vita in cui possono insorgere, e, sempre, hanno una predisposizione genetica (oggi esistono anche i primi test al riguardo): le forme umide in cui una “essudazione siero emorragica” solleva prima e sovverte poi la struttura fine della macula, e le forme secche o atrofiche dove lentamente si assiste ad una distrofia/atrofia delle cellule retiniche portando ad una perdita di sensibilità sempre più importante. ziana ne risulta colpito un ultrasettantacinquenne su tre, ma «secondo lʼindagine Hyman condotta negli USA, la sua prevalenza potrebbe triplicarsi nellʼarco del prossimo ventennio». La patologia in questione è la degenerazione maculare, «una malattia della macula – parte della retina deputata alla visione dei dettagli e dunque fondamentale per la nostra qualità di vita – responsabile di unʼimportante riduzione degli standard visivi normali» ci dice il dottor Paolo Limoli, responsabile scientifico del Centro Studi Ipovisione a Milano e direttore sanitario del Centro Eye.com di Palermo, esperto in diagnostica, terapia maculare e riabilitazione nei casi di Come reagire ai primi sintomi di maculopatia? Una diagnosi e un trattamento precoce sono fondamentali per un buon risultato funzionale con ogni tipo di terapia; inoltre, quando una maculopatia si complica con una neovascola16 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO rizzazione, questa, anche se curata con pieno successo, si ripresenterà quasi certamente dopo alcuni mesi o al massimo dopo un paio dʼanni se non si pratica una terapia preventiva. La cosa più semplice è rivolgersi a uno studio oculistico qualificato per tali patologie e fotografare la situazione già dopo i 50-60 anni. Noi utilizziamo come test precoce una semplice fotografia del fundus ma in retromode, cioè con una tecnica basata sulla riflessione di 4 laser sulla parte interna della sclera che ci fornisce una immagine di tipo pseudotridimensionale. ma che rimane a livelli decisamente migliori rispetto al passato, consentendo nella stragrande maggioranza dei casi di conservare, magari attraverso la riabilitazione, la capacità di lettura e una dignitosa autonomia visiva. È interessante notare che lʼinteresse terapeutico da parte delle aziende sia tutto rivolto alle forme umide che costituiscono però solo il 20% delle maculopatie, essendo il grosso determinato dalle forme atrofiche. Allora nelle forme secche non esiste una terapia efficace? In realtà non è vero. Il fatto è che non si tratta di terapie “storiche”. Tre sono o saranno le strategie terapeutiche per queste forme: i fattori di crescita, le cellule staminali, la terapia genica. Negli ultimi dieci anni abbiamo applicato con successo sempre crescente il cosiddetto im- Con quali terapie è possibile trattare la maculopatia? Terapie antiossidanti, trattamenti fotodinamici e intravitreali con anti VeGF, permettono quasi sempre una regressione delle complicanze peggiori delle maculopatie a evoluzione umida. Il che non significa però che la vista non viene irreversibilmente compromessa, 13 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO pianto di lipociti subsclerali. Non sono stati segnalati eventi avversi di nessun genere con questa terapia. Tale intervento, opportunamente modificato, permette di poter diffondere nello spazio coroideale particolari tipi di fattori di crescita prodotti dagli adipociti, i bFGF (based Fibroblast Grown Factor). I bFGF stabilizzano o migliorano anche a distanza di 2 anni i pazienti la cui sensibilità retinica non è inferiore ai 3 dB. Dunque è possibile alzare la percentuale di successo dellʼintervento rendendo semplicemente più precoce il trattamento. Lʼideale è intervenire quando la retina smette di funzionare bene ma conserva ancora le proprie cellule da un punto di vista anatomico. O quando ad essere compromesse sono solo le cellule dellʼepitelio pigmentato dalle quali però dipende la funzionalità delle cellule retiniche. Il concetto è che la cosiddetta Growth Factors Therapy (Terapia con fattori di crescita) serve effettivamente a rallentare bloccandola per alcuni anni lʼevoluzione atrofica della malattia. I fattori di crescita esogeni potrebbero essere utili a prolungare il rallentamento evolutivo: un dispositivo della Neurotech a rilascio lento di CNTF (fattore per il trofismo neurociliare), attualmente in fase tre, permette di ostacolare i processi di morte programmata delle cellule nervose (la cosiddetta apoptosi), alla base delle patologie atrofiche retiniche. I risultati sembrano essere simili allʼimpianto di lipociti subsclerali con il vantaggio di poter modificare il dosaggio di tali fattori e lo svantaggio di dover inserire dentro al bulbo oculare il dispositivo. In tale direzione abbiamo elaborato presso il nostro Centro 14 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO una tecnica abbinabile allʼimpianto di lipociti definita Platelet Gel Loading Treatment (PGL), che pratichiamo di routine dal dicembre 2011: anziché utilizzare un dispositivo peraltro invasivo e comunque non ancora disponibile in commercio, preleviamo i fattori di crescita che ci occorrono, nella quantità che vogliamo e ogni volta che necessita direttamente dalle piastrine e “carichiamo” il peduncolo adiposo precedentemente posizionato sulla coroide, in modo da procrastinare il più possibile i fenomeni apoptotici della retina. Dal gennaio 2012, sempre presso il nostro Centro è in fase di studio una tecnica di rigenerazione retinica che pos- sa associare alle modalità precedenti lʼinnesto tra la sclera e la retina di cellule staminali adulte autologhe. Le terapie suddette hanno lʼimportante funzione di traghettare questi pazienti verso terapie future non ancora disponibili. La terapia genica consiste nellʼinserire nel cromosoma della cellula retinica il gene mancante attraverso un vettore virale o non. Interessante lʼimpianto di tessuti fotorecettoriali a partenza da cellule embrionali indifferenziate o da cellule gliali adulte (cellule di Muller), ma tale terapia comporta lʼuso di cellule staminali embrionali, vietate in Italia. Inoltre una sperimentazione con tali cellule appare molto costosa (alcune fonti parlano di oltre 40 milioni di dollari solo per gli studi preliminari). Dobbiamo però rammentare che non è necessario ricorrere alle forme embrionali per avere disponibili cellule staminali in quanto ognuno di noi ne è 15 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO provvisto in grande abbondanza. Anche nello studio sulla SLA e sulla Sclerosi Multipla del prof. Vescovi, uno dei massimi esponenti nella ricerca su terapia neurologica con staminali, appare ormai chiaro che le cellule staminali autologhe adulte sono altrettanto efficaci e per di più gratuite rispetto a quelle embrionarie. Una diagnosi precoce e una precoce terapia potrebbe cambiare il destino visivo di milioni di maculopatici. Il migliorato livello visivo di tali pazienti può e deve essere poi ottimizzato con adeguati trattamenti riabilitativi, che prevedano lʼuso sia di ausili ingrandenti sia di visual training in modo da mantenere la propria autonomia visiva. ♦ IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO La partecipazione dell’ottico-optometrista nell’équipe clinico-riabilitativa A CURA DI G. PALMISANO Short Communication presentata alla Low Vision Academy, Roma 30 sett. – 1 ott. 2011 L Foto di F. Compagno Ottico Optometrista è improntato nel risolvere, tramite le conoscenze di ottica fisica e fisiologica, le ametropie, quindi miopia, astigmatismo, ipermetropia, presbiopia, anisometropie. Ma di fronte al problema dellʼ Ipovisione, questa figura professionale deve collaborare con lʼOftalmologo e lʼOrtottista nellʼattuazione della riabilitazione attraverso ausili ottici ed o studio affrontato durante gli stage svolti presso il Centro Ciechi A. Antonacci di Lecce (Dr.ssa M.R.Franco) e il Centro Studi Ipovisione di Milano (Dr. G.P.Limoli Dr.ssa L. DʼAmato) si propone di valutare lʼimportanza di un Centro di Riabilitazione Visiva per soggetti ipovedenti e di focalizzare il ruolo dellʼOttico Optometrista. Lʼ80% del lavoro svolto dallʼ 17 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO la fine del proprio iter riabilitativo, cominciando dallʼananmesi, passando alla diagnosi e dopo lo studio dei risultati si può pianificare una terapia e/o una riabilitazione visiva personalizzata. Tutto questo fatto con: • Strumentazione specifica (campimetria computerizzata, microperimetria, retinografia, o.c.t., pentacam, lʼibis, foto stimolazione neurale, virtual ipo, ausili ottici ed elettronici, ecc…); • Personale altamente qualificato (oculisti, ortottisti, psicologi, e/o tiflologi). I vantaggi di un ambulatorio così organizzato sono: • maggior motivazione del paziente ipovedente: il paziente si sente continuamente circondato da ogni professionista del centro. • maggiore ricerca e sviluppo: tutte le analisi fatte per la diagnosi e per la riabilitazione possono dare delle statistiche più precise in quanto si abbassa notevolmente quel margine di elettronici. Prima di focalizzare il ruolo dellʼOttico nellʼequipe clinico riabilitativa, voglio dare risposta alla seguente domanda: qual è il luogo ideale per seguire un soggetto ipovedente? Attraverso il percorso di formazione presso i due centri ho potuto valutare che lʼipovedente avrebbe bisogno non di un semplice ambulatorio oculistico, ma questʼultimo deve organizzarsi in una vera e propria clinica oftalmica. La clinica oftalmica permetterebbe al paziente ipovedente di essere seguito dallʼinizio al18 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO portano dei comportamenti posturali scorretti. Le aree di intervento sono : - lʼilluminazione: una buona illuminazione studiata in base al tipo di attività che sta svolgendo il paziente e al tipo di patologia, possono aiutare il soggetto ad utilizzare lʼausilio per tempi più lunghi. - utilizzo del leggio o piano inclinato. Nelle attività da vicino questi due supporti aiutano a mantenere una postura corretta in base alla distanza di lavoro usata nellʼutilizzo di un specifico ausilio. Un altro campo di azione dellʼoptometrista è la contattologia: • le lenti a contatto morbide, ad esempio, possono agevolare di molto la visione di soggetti con miopie elevate, in quanto non hanno più un effetto SOLI che si avrebbe invece con le lenti oftalmiche negative. • le lenti a contatto rigide gas permeabili possono essere utilizzate sia per correggere errore strumentale e accidentale che si avrebbe se le stesse analisi dovessero essere raccolte da più centri. Una volta che lʼOculista prescrive lʼocchiale e/o lʼausilio visivo al paziente ipovedente, deve subentrare la figura dellʼOttico Optometrista. Lʼottico attraverso le conoscenze specifice ottico-fisichetecniche (ottica fisica, ottica meccanica, ottica oftalmica) si impegna nellʼarea relativa al MONTAGGIO (ausilio ottico), PROVA E APPLICAZIONE dellʼausilio visivo. Lʼattitudine e la formazione dellʼOttico Optometrista non è solo teorica, di analisi e di affiancamento, ma applicata alla soluzione delle difficoltà nella visione con i mezzi Ottici. Quindi è di fondamentale importanza occuparsi anche di IGIENE VISIVA. Per igiene visiva si intendono tutte quelle strategie attuate per migliorare il confort visivo dei soggetti ipovedenti, costretti ad utilizzare dei mezzi ottici che 19 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO Come si evidenzia dal grafico, al centro dellʼattenzione durante la continua interazione fra le diverse figure professionali ci deve essere sempre il paziente. UnʼOttico-Optometrista, che si vuole approcciare al mondo articolato dellʼipovisione , oltre ad avere le competenze specifiche professionali, dovrebbe affrontare dei percorsi di formazione presso centri di ipovisione qualificati, in modo tale da apprendere che un paziente ipovedente deve essere seguito da un punto di vista medico, riabilitativo e tecnico. ♦ gli astigmatismi irregolari (cheratocono) che per uso terapeutico. Unʼaltra figura professionale da evidenziare è lo psicologo e/o tiflologo, che possono dare un supporto di tipo morale e motivazionale al paziente ipovedente per tutto il percorso riabilitativo. In conclusione, è evidente che una buona riabilitazione visiva non potrà essere la conseguenza solo dellʼintervento dellʼOptometrista, ma è il risultato di un lavoro di èquipe composto da figure quali: oculista, lʼortottista, lʼottico optometrista, psicologo e/o tiflologo. 20 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO Disabili della vista: uno spiacevole episodio mediatico A CURA DI S. PUCCINELLI Foto di F. Compagno U mamente lavora, attraversa la strada e va in bicicletta pur essendo stata dichiarata cieca totale e pur avendo diritto allʼindennità di accompagnamento. Nonostante il conduttore abbia tenuto a sottolineare che il suddetto caso non rientrava nei casi di falsa invalidità trattati pochi minuti prima, si è sviluppata unʼaccesa polemica che ha visto da un lato lo stesso conduttore e altri ospiti in studio e dallʼaltro lato gli avvocati della no spiacevole episodio mediatico ha scosso i disabili della vista, in particolare gli ipovedenti, e tutti coloro che sostengono e lavorano con questa disabilità. Ci si riferisce al dibattito sui “falsi invalidi” avvenuto durante la trasmissione “Domenica In- LʼArena” il giorno 1 aprile 2012. In quellʼoccasione è stato affrontato il caso di una parrucchiera romagnola, affetta da retinite pigmentosa, che autono21 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO sig.ra in causa e il Prof. Scalinci, Responsabile del Centro di Ipovisione del Policlinico S. Orsola di Bologna (perito di parte contattato dalla sig.ra e che ha visitato la stessa). La discussione si è focalizzata sulla definizione della patologia in questione, la retinite pigmentosa, e sulla definizione normativa di “cieco totale” in base alla legge 138/2001 ("Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici"), legge che definisce “ciechi totali” anche soggetti il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3 per cento. Quanto detto, come è stato sottolineato dal Prof. Scalinci, rappresenta una conquista dellʼUnione Italiana Ciechi e delle associazioni degli ipovedenti dal momento che ai “ciechi totali” sono riconosciuti diritti importanti come lʼindennità di accompagnamento. La piega presa dal dibattito ha portato proprio alla critica, da parte del conduttore e di altri ospiti in studio, della normativa che regola il suddetto diritto. Infatti, è stato definito inconcepibile che la legge garantisca lʼindennità di accompagnamento ad una persona con la capacità di andare in bicicletta ad una certa velocità mentre a soggetti affetti da patologie più invalidanti non viene riconosciuto lo stesso diritto. La polemica avviata durante la trasmissione ha provocato un profondo sdegno in tutti coloro che convivono con questa patologia e in coloro che quotidianamente lavorano e si impegnano per garantire i diritti 22 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO scenza della patologia cui si fa riferimento e della relativa normativa. Di seguito viene riportata una dichiarazione del Prof. Scalinci in merito al suddetto dibattito, a cui lui stesso ha partecipato. ♦ dei soggetti ipovedenti. Tale sdegno deriva anche dallʼaver preso atto che in un servizio pubblico come la RAI, con un forte impatto mediatico, vengano affrontati temi così importanti e delicati senza unʼadeguata cono- La mia lotta e impegno per le malattie eredo-degenerative, sia come medico che come ricercatore dura ormai da 25 anni. Insieme a Voi siamo riusciti a raggiungere buoni risultati, la Legge 138/2001 è uno dei piccoli traguardi ai quali non dobbiamo rinunciare, anzi dobbiamo andare avanti. Dovremo, purtroppo e per assurdo, cominciare a difenderci, per non incorrere in trasmissioni pubbliche come lʼArena presentata da Massimo Giletti il 1 aprile 2012 su RAI 1, dove non si è fatta informazione corretta ma solo accanimento verso persone con certificata disabilità visiva, inoltre si è dimostrata totale assenza di conoscenza della patologia e della Normativa esistente. La Retinite Pigmentosa è una degenerazione progressiva della retina e malattia genetica rara che può portare alla cecità assoluta. È una patologia con un forte impatto sociale, che crea diversi e complessi problemi alle persone che ne sono affette e alle persone care che condividono con loro tutti i problemi che incontrano quotidianamente. Aggiungo anche che portare avanti la ricerca è estremamente faticoso per la continua mancanza di fondi, ma dobbiamo farcela! Alcuni risultati si sono avuti sugli studi delle cellule staminali e sulla terapia genetica, sono fiducioso che proseguendo con determinazione e costanza i risultati ci saranno ma, come spiegavo allʼinizio, non dobbiamo perdere lʼaiuto del prossimo, altrimenti sprecheremo tempo ed energie (per continuare a spiegare) che invece dobbiamo dedicare alla medicina ed alla ricerca. Ripeto, lʼaccanimento per chi soffre di patologie così invalidanti è inefficace e in parte rappresenta perdita economica e di tempo: presso lʼIstituto Superiore di Sanità esiste il Registro Nazionale Malattie Rare e, con la collaborazione di tutte le Regioni, sono stati istituiti Centri Accreditati con Medici Referenti in possesso dei relativi requisiti clinici. In questi casi esperti in malattie eredo-degenerative abilitati a certificare malattie rare, potrebbero essere utilizzati per emettere documenti specifici sul grado di ipovisione di ciascun paziente senza “disturbare” la Guardia di Finanza e attuare controlli indifferenziati che portano solo problematiche inutili e dannose per i pazienti. Ci sarebbe tanto ancora da scrivere, ma in attesa delle scuse di RAI 1 qui ci fermiamo Con cordialità. Prof. Sergio Zaccaria Scalinci 23 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO LʼAris (Associazione dei Retinopatici e Ipovedenti Siciliani), attraverso il lavoro dellʼèquipe multidisciplinare che opera presso il “Centro di Ipovisione e Riabilitazione visiva” di Palermo, ha prodotto un opuscolo sugli ausili, nellʼottica di fornire strumenti aggiornati e completi, finalizzati ad unʼadeguata formazione dei professionisti che si occupano di riabilitazione visiva. La finalità di questo lavoro è quella di diffondere e sistematizzare le conoscenze attuali relative agli ausili ed allʼipovisione. Tale opuscolo, che si inquadra allʼinterno degli obiettivi previsti dalla L. 284/97, nasce come strumento di informazione per i pazienti ed i loro familiari e come modesto strumento di aggiornamento e approfondimento per tutti coloro che intendano accostarsi e orientarsi nel vasto mondo dellʼipovisione. 24 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO DONAZIONE E TRAPIANTO DI CORNEE Italia prima in Europa. E la Sicilia? A CURA DI L. A. MESA SUERO E L. PASTA Foto di L. A. Mesa Suero I l Report sullʼattività di donazione e trapianto in Italia 2011 del Ministero della Salute mette in luce che siamo il primo paese europeo per la donazione di cornee. Un risultato che è espressione della maturità del sistema sanitario, dellʼimpegno delle associazioni e, soprattutto, della solidarietà dei donatori e dei loro familiari. È una spinta per continuare ad andare avanti e per fare unʼanalisi critica dei problemi rimanenti perché, nonostante tutto, ancora non si riescono ad esaurire le liste dʼattesa per il trapianto. Le cornee si prelevano a cuore fermo anche varie ore dopo la morte e possono risultare idonee anche se il donatore è di avanzata età e ha concluso il proprio percorso di vita senza un evento drammatico, cosa che in genere è alla base delle donazioni di organi. Molti studi evidenziano che lʼopposizione alla donazione è influenzata, fra altro, dai dubbi sul concetto di morte cerebrale (da non confondere con il coma cerebrale) e i segni che potrebbero deturpare la salma. Niente di ciò avviene con il prelievo delle cornee. 25 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO Il fatto che per la donazione e trapianto di cornee non sussistano alcuni dei motivi di opposizione al prelievo, la facilità e la rapidità del prelievo stesso, lʼidoneità fino a tarda età e lʼassenza di eventi drammatici alla base delle morti di questi donatori, dovrebbero però fare registrare numeri di gran lunga superiori agli attuali e, alla fine, in grado di soddisfare i fabbisogni di tutte le persone che ne necessitano. Rimangono comunque altri proble- li siciliani giacché ci sono siciliani in lista dʼattesa altrove proprio perché la Regione Sicilia non soddisfa i propri bisogni. Altre persone che avrebbero bisogno del trapianto non sono a conoscenza né della necessità né dei benefici; e altre ancora temono o rifiutano lʼintervento. Molti paesi europei per individuare i propri bisogni si affidano agli indici consigliati negli Usa di 375 cornee per milione di popolazione. Se applicassimo queste raccomandazioni in Sicilia ci sarebbe bisogno di circa 1.800 cornee per anno; ma, purtroppo la Banca degli Occhi Lions della Regione Siciliana ne riceve poco più di 150. La Regione, per compensare parzialmente il deficit, è obbligata ad acquistare le cornee. In termini finanziari ogni cornea acquistata altrove costa al Sistema Sanitario Regionale circa € 1.000 e per ogni cittadino che fa il trapianto altrove la Regione Sicilia paga circa € 2.500. In più, anche se il trapianto è gratuito, ci sono costi dei pazienti e degli accompagnatori relativi al viaggio, vitto e alloggio anche per i controlli pre e post operatori. La Banca degli Occhi Lions della Regione Siciliana nel 2011 ha ricevuto 162 cornee e ne sono state utilizzate per trapianto 68. Sempre nel 2011 mi come la differenza nella distribuzione geografica delle donazioni e dei prelievi. La Sicilia, per esempio, è agli ultimi posti con risultati che non hanno mai sorpassato il 15% della media nazionale. Non è possibile conoscere con esattezza il fabbisogno di cornee nella popolazione siciliana perché non esistono studi al riguardo. Non è neanche un riferimento il numero dei pazienti in lista di attesa negli ospeda26 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO su quanto possono essi stessi guadagnare con il trapianto, spiegando la particolarità, la procedura e la legislazione in materia di donazione e trapianto. Si dovrebbe sottolineare lʼimportanza di fare in vita unʼespressa dichiarazione di volontà di assenso o dissenso alla donazione e che, fino ad oggi, non vale il principio del silenzio-assenso. Sarebbero opportune specifiche campagne di sensibilizzazione ed informazione per il personale sanitario, giacché è dimostrato che nella decisione di assenso alla donazione influiscono decisivamente le condizioni dʼaccoglienza delle strutture e il modo col quale il personale si prodiga per i malati e loro familiari. È imprescindibile un sistema integrato dove tanto il personale delle strutture sanitarie quanto le famiglie (per le persone che muoiono in casa) possano segnalare tempestivamente la disponibilità alla donazione e seguire piccoli accorgimenti ad hoc per evitare il deterioramento delle cornee prima del prelievo. Subito dopo, lʼequipe specializzata deve fare unʼaccurata valutazione della possibile idoneità prima di prelevare le cornee e ancora dopo deve agire in maniera da minimizzare gli errori che in Sicilia sono stati eseguiti 268 trapianti; ne deriva che 200 cornee sono state acquistate alla banca degli occhi di Mestre. Non è facile infine conoscere quanti siciliani sono stati trapiantati in altre regioni. È facile invece concludere, alla luce del dato grezzo numerico, che mancano almeno 1.500 cornee allʼappello. Allo stato attuale non ci sono validi motivi né mancano le risorse affinché la Sicilia guadagni la sua totale autonomia; è necessario sicuramente un maggiore impegno da parte delle istituzioni preposte (Assessorato alla Salute, Centro Regionale Trapianti), affinché la filiera completa dalla sensibilizzazione allʼinformazione sulla donazione, al trapianto vero e proprio, siano governati accuratamente. Come primo passo si dovrebbero disporre delle campagne di sensibilizzazione e di informazione sui problemi che colpiscono gli ipovedenti e 27 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO Ma è esattamente così? Le persone con gravi problemi di vista, soprattutto se colpite da altre malattie ed invalidità, possono imbattersi da una parte in problematiche come ostacoli per la loro integrazione e partecipazione sociale, che si traducono spesso in depressione, sedentarismo e abitudini di vita scorrette, così come in incidenti che possono determinare esiti anche gravi e ulteriormente invalidanti. Riflettendo, non sono proprio queste alcune delle cause di morte premature ed evitabili nei pazienti ipovedenti? In conclusione donare la vista non è anche questo un modo di donare una vita nuova? ♦ possono deteriorarle. Non cʼè di peggio che sapere (o intuire o sospettare) che un bel gesto di responsabilità e solidarietà, alla fine, è risultato inutile per imperizia, negligenza o ritardi nel sistema. Si percepisce pure una minore attenzione data alla donazione di cornee e altri tessuti rispetto a quella di organi. Basta andare sul sito web del Ministero della Salute o dei centri regionali di trapianto per constatare la differenza nella qualità dellʼinformazione fra le due sezioni. Questo si potrebbe spiegare (ma non giustificare), perché il trapianto di organi salva la vita mentre quello di cornee no. Dati forniti dalla banca degli occhi di Palermo 28 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO La riabilitazione visiva domiciliare attraverso VisionPad HT Home Trainer A CURA DI F. BARTOLOMEI Foto di F. Compagno ipovisione é oggi una problematica che presenta numeri in costante espansione. La principale causa di questo fenomeno é da imputare, soprattutto, all'incremento dell'età media della popolazione, fattore correlato allo sviluppo della degenerazione maculare senile, patologia che rappresenta nel mondo occidentale la principale causa di handicap visivo nell'anziano. La Riabilitazione visiva si pone come obbiettivo di restituire una maggior autonomia per svolgere al meglio le normali azioni della vita quotidiana. Maggiore autonomia significa migliore qualità della vita sia per l'individuo direttamente interessato che per l'intero nucleo familiare che lo circonda. Tuttavia non sempre si riescono a programmare interventi riabilitativi ottimali, que- L’ 29 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO sto può accadere, ad esempio, a causa di elementi esterni che possono ostacolare la continuità riabilitativa, ad esempio l'eccessiva distanza dal centro di ipovisione, la necessità di frequenti sedute riabilitative, le difficoltà di trasporto. L'evoluzione tecnologica, ha portato alla scoperta di strumenti innovativi come i tablet a tecnologia touch screen che hanno fornito nuovi spunti alla ricerca stimolando la nascita di strumenti riabilitativi di più facile gestione ed accessibili a un ampia gamma di utenti. Il software riabilitativo domiciliare Vision Pad HT Home Trainer è un esempio di software riabilitativo che nasce proprio come applicazione per ipad. Lo scopo di questo strumento é quello di integrare i tradizionali protocolli riabilitativi attraverso unʼestensione domiciliare del trattamento. Le caratteristiche del sistema Vision Pad HT Home Trainer permettono di fornire al paziente ipovedente una serie di esercizi studiati per migliorare le performance visive attraverso la fotostimolazione ed il lavoro oculo-manuale La fotostimolazione è una procedura già indicata in numerosi studi come mezzo per condizionare i processi legati all'apprendimento e alla plasticità celebrale del sistema visivo che intervengono suc- Immagine realtiva al monitor del sistema vision pad ht 30 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO cessivamente alla comparsa di un deficit visivo. Ovviamente non tutte le patologie oculari e non tutte le situazioni si prestano a questo tipo di approccio. Al momento i primi studi hanno riguardato pazienti affetti da degenerazione maculare senile. I protocolli seguiti durante questa prima fase prevedono sedute giornaliere dalla durata di 10 minuti ciascuna per un minimo di 20 giorni. I primi risultati ottenuti hanno evidenziato una modificazione della fissazione, dell'acuità visiva e della velocità di lettura. Il sistema registra e riporta anche i valori relativi alla correttezza nel riconoscimento degli stimoli presentati, al tempo necessario al riconoscimento degli stessi e alla precisione nell'attività di punteggio richiesta per l'esecuzione dell'esercizio. I grafici riguardanti l'andamento di questi tre parametri ci informano sui progressi ottenuti col training. Il sistema si compone di due unità: una detta Master, generalmente gestita dall'ortottista che stabilisce i parametri da impostare per formulare un programma riabilitativo idoneo; una detta End User sulla quale vengono trasmessi i parametri del Master. Al termine del training domiciliare le due unità verranno ricollegate e i dati registrati durante le singole sedute verranno ritrasmesse dall'End User al Master e visualizzate sotto forma di grafici. In questa fase l'operatore deciderà se interrompere, continuare o modificare il programma riabilitativo. Per agevolare il reperimento degli i-pad dotati di software VisionPad HT é nato inoltre in Italia un network di negozi di Ottica che fra le varie attività si occupano di noleggio e assistenza per i pazienti che non posseggono questo tipo di tablet. ♦ 31 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO tamento allo sport che, come rilevato da molti interventi, possiede una notevole valenza riabilitativa che non può essere trascurata. In tal senso è stata avviata una collaborazione con la Società Canottieri Candia a cui APRI-onlus ha donato due imbarcazioni "jole". Tale acquisizione è stata possibile grazie ad un progetto finanziato dalla Compagnia di San Paolo di Torino. "Per noi oggi si realizza un sogno cullato per almeno venti anni" - ha affermato il presidente A . P. R . I . onlus Marco Bongi - "In pochi mesi siamo riusciti a ristrutturare questa sede ed ora le attività previste sono davvero moltissime. Non possiamo permetterci di perdere questa sfida." Sabato 31 marzo è stata inaugurata la nuova sede del Centro di Riabilitazione Visiva dell'ASL Torino-4, i cui locali si trovano in corso Costantino Nigra 37. Il servizio, attivo da alcuni anni presso l'Ospedale eporediese, è stato affidato, dal novembre 2011, all'A.P.R.I.onlus. Il Centro dispone di una fornita ausilioteca, una sala informatica, una cucina per i corsi di autonomia domestica, uno studio per i colloqui psicologici, una reception e un'altra sala polivalente destinata a varie attività ed offre anche interventi domiciliari sulla mobilità e l'uso del bastone bianco. Fiore all'occhiello della nuova struttura è l'attività di orien32 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO La “visione” psicologica dello strabismo A CURA DI F. MANARI “Humans beings deserve to have straight eyesLʼumanità ha il diritto di avere gli occhi dritti” Eugene Helveston MD. L o strabismo è un disordine motorio dellʼapparato visivo che esercita un'enorme influenza sullʼimportanza dello sguardo, della comunicazione tramite gli occhi, sul sentirsi accolti dallo sguardo dellʼaltro e sulla possibilità di accogliere e ricambiare lo sguardo altrui, sulla possibilità di trovare conferma e Rispecchiamento, proprio come nellʼinterazione faccia-afaccia tra la madre e il bambino dove la comunicazione non verbale, in special modo gli occhi, ri- veste un ruolo cruciale. Lo strabismo influisce pesantemente sulle relazioni interpersonali e sullʼautostima, in particolare nei preadolescenti nei quali vi è una maggiore attenzione al proprio schema corporeo e alle reazioni suscitate negli interlocutori, molto di più che nelle altre fasce dʼetà e soprattutto nelle femmine. I disturbi sensoriali e motori della vista, come lo strabismo, producono dei risvolti sullo sviluppo psicoemozionale, psicoaffettivo e psi33 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO cosociale, influenzando negativamente diverse variabili psicologiche sia nei bambini che negli adulti. Le difficoltà nelle relazioni interpersonali, nel procurarsi unʼoccupazione, nella scuola, nella ricerca del partner e nello sport, possono avere un impatto sullʼimmagine di sé ed essere alla base di scarsa autostima o mancanza di fiducia, tutti aspetti che caratterizzano i ri- importanza. La possibilità di un adeguato Rispecchiamento che permetta di trovare conferma nello sguardo dellʼaltro, soprattutto nella figura materna durante le fasi cruciali dellʼattaccamento, influisce sullo sviluppo dellʼautostima e sul sentimento di adeguatezza e di sicurezza personale che accompagna le persone nei rapporti interpersonali. Varie ricerche hanno indagato il profilo psicologico delle madri dei bambini strabici rilevando difficoltà relazionali con i propri figli affetti da strabismo, un rifiuto del ruolo materno e una scarsa reattività affettiva. Lo strabismo sembra incidere fortemente sul vissuto soggettivo degli individui che ne sono affetti e sul processo di costruzione dellʼidentità e di socializzazione. Questa patologia visiva è in grado di condizionare gli ambiti di vita che garantiscono il benessere psicofisico dellʼindividuo. Lʼuso degli occhiali e lo strabismo, specialmente nella fase preadolescenziale e adolescenziale, sono spesso accompagnati da disagio, senso di inferiorità e insicurezza corporea che alimentano una bassa stima di sé. Questo problema svolti psicologici dello strabismo. Il mancato allineamento degli assi visivi può inoltre condizionare il ruolo materno. La vita socio emozionale viene appresa, vissuta e sperimentata in un contesto relazionale, in particolare nella relazione con la madre, e lo sguardo svolge un ruolo di fondamentale 34 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO visibile nella sfera oculo-facciale è vissuto come un attacco alla propria immagine sociale con la conseguenza di distorcere ancora di più lo sguardo nella comunicazione con gli altri. Lo strabismo si caratterizza per una varietà di forme cliniche: monoculare, alternante, a piccolo o grande angolo, permanente o intermittente, orizzontale di tipo convergente (esotropia) e divergente (exotropia), verticale verso lʼalto (ipertropia) e verso il basso (ipotropia). Mentre il normale allineamento degli assi visivi viene detto ortoforia o ortotropia. Nel complesso i soggetti strabici vengono percepiti più negativamente dei soggetti normovedenti sotto vari profili e ciò condiziona sfavorevolmente il successo nellʼambito lavorativo e di coppia. In particolare le donne vengono classificate più negativamente degli uomini, lo strabismo allʼocchio destro viene percepito come peggio- re di quello allʼocchio sinistro, lʼesotropia viene considerata peggiore dellʼexotropia per i bambini e gli studenti, mentre lʼexotropia peggiore dellʼesotropia secondo i datori di lavoro e gli agenti matrimoniali. Se si escludono cause fisiche, un disturbo visivo non viene considerato la conseguenza di una disfunzione meccanica del sistema visivo, bensì come il risultato del processo di adattamento che deriva dalla sinergia mente-corpo. Proprio questa sinergia è oggetto di studio della PNEI (Psico-NeuroEndocrino-Immunologia), la quale evidenzia un registro di tipo psicogeno nella genesi, nel controllo e nello sviluppo delle malattie di sua pertinenza. Lʼapproccio biopsicosomatico considera i disturbi visivi sulla base della reciproca influenza tra i vari aspetti della personalità e la relativa influenza nelle varie parti del corpo. 35 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO Lʼapplicazione della psicologia nel campo dei disturbi visivi si prospetta fondamentale sia nel caso in cui le patologie visive siano di natura organica sotto forma di sostegno psicologico, sia nel caso in cui i disturbi visivi siano di natura psicogena per ripristinare lʼequilibrio psicofisico dellʼindividuo. È importante tenere in considerazione la risonanza psichica che un evento esercita nel vissuto soggettivo e inquadrare tutti quei fattori che possono contribuire ad uno stato di stress che altera lʼequilibrio psicofisico di una persona. Lʼobiettivo terapeutico principale consiste nel migliorare il benessere psicofisico e la qualità delle relazioni interpersonali dellʼindividuo. Il trattamento dei disturbi visivi presuppone, quindi, lʼintegrazione di diverse figure professionali (ocu- lista, psicologo, ortottista, educatore visivo), unʼintegrazione che nasce sulla base del paradigma PNEI, che riconosce le basi neurobiologiche della psiche e la relazione tra il sistema nervoso, endocrino, immunitario e tra questi e la psiche. Si tratta di un trattamento integrato tra diverse aree di cura e di intervento, ossia tra approcci clinici diversi ma compatibili tra di loro. La psicologia, come strumento di benessere e di salute nel trattamento dei disturbi visivi, ha il potere di arricchire il moderno approccio sistemico della PNEI nel mondo dellʼoculistica, dellʼottica e dellʼortottica. ♦ Tratto da Tesi di Laurea - Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute, AA 20102011, Università degli Studi “G. DʼAnnunzio” Chieti - Pescara 36 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO Rubrica Legale ▲ Novità su congedi e permessi per l’assistenza ai disabili gravi Circolare INPS 06.03.2012 n.32 A CURA DI LORIS DI LORENZO fruizione del prolungamento del congedo parentale, alla concessione del congedo straordinario, ed ai permessi per lʼassistenza a più persone disabili in situazioni di gravità. Per quanto riguarda le ipotesi di fruizione del prolungamento del congedo parentale, la nuova norma ha stabilito la possibilità, fruibile alternativamente da parte di ciascun genitore, di beneficiare del prolungamento LʼINPS ha recentemente emanato la circolare 6 marzo 2012, n. 32in materia di congedi e permessi per lʼassistenza alle persone disabili in situazione di gravità, fornendo importanti indicazioni operative rispetto alle disposizioni normative già contenute nel d.lgs. n. 119 del 18 luglio 2011. Tra le novità maggiormente rilevanti contenute nella circolare vi sono quelle relative alle modalità di 37 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO è ammissibile solo a condizione che il familiare da assistere sia il coniuge o un parente o un affine entro il primo grado, o entro il secondo grado qualora uno dei genitori o il coniuge della persona disabile in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni, o siano affetti da patologie invalidanti o siano decaduti o mancanti. Ma le novità non finiscono qui. Ad alimentare il dibattito in tema di permessi, è stata infatti la previsione normativa inerente la documentazione da presentare per i dipendenti che usufruiscano dei permessi per lʼassistenza ad un disabile grave residente a più di 150 km. A tal proposito, lʼINPS ha previsto per un periodo massimo di tre anni da godere entro il compimento dellʼottavo anno di vita del disabile grave. In buona sostanza la previsione ha inciso sulla possibilità per i genitori di continuare a fruire, in alternativa a tale beneficio, dei riposi orari retribuiti fino al compimento del terzo anno di vita del bambino. La circolare n. 32 ha precisato, inoltre, lʼambito operativo dellʼart. 6 del d.lgs. n. 119/2011con riferimento ai permessi per lʼassistenza a più persone disabili gravi. La novella, infatti,ha specificato la portata del citato articolo, dovendosi intendere la norma nel senso che il cumulo di più permessi in capo allo stesso lavoratore 38 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO zo di mezzi privati, invece, la circolare è rimasta generica evidenziando la necessità per il dipendente di munirsi di idonea documentazione comprovante lʼeffettiva presenza nel luogo di assistenza. Lʼassenza dal luogo di lavoro non potrà, dunque, essere più giustificata con il titolo di permesso ex legge 104/92 nellʼipotesi in cui il lavoratore non riesca a produrre al datore di lavoro la idonea documentazione prevista. A presidio di ciò, ed in ossequio ai principi di efficacia ed efficienza, lʼIstituto nazionale di previdenza ha previsto, infine, che provvederà annualmente alla verifica a campione delle situazioni dichiarate dai lavoratori richiedenti i permessi di assistenza ai disabili. ♦ lʼattribuzione in capo al dipendente dellʼonere della prova, come già indicato dal d.lgs. n. 119/2011. Pertanto, il dipendente che usufruisca dei citati permessi, dovrà provare di essersi effettivamente recato, nei giorni di fruizione degli stessi, presso la residenza del familiare da assistere, mediante lʼesibizione del titolo di viaggio (biglietto aereo, ferroviario o altro) o altra documentazione idonea a fornire prova dellʼavvenuto spostamento. A tal riguardo, il legislatore ha voluto prediligere lʼuso di mezzi di trasporto pubblici, in quanto consentono di esibire al datore di lavoro il cosiddetto “titolo di viaggio”. Nel caso di utiliz39 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO L’abbacinamento: una delle pene più feroci praticate nell’antichità A CURA DI M. BONGI Foto di F. Compagno P ochi oggi la ricordano, ma l'esistenza di questa pratica è chiaramente attestata in numerosi documenti storici. Stiamo parlando della privazione violenta della vista, anche detta "abbacinamento". Fu per secoli una delle pene più feroci ed inumane applicate, soprat- tutto in guerra, a nemici ed avversari politici. Questo supplizio, pare di origine cartaginese ma applicato in larga scala in età bizantina, consisteva nell'accecamento della vittima ottenuto od obbligandola a guardare a lungo il sole con gli occhi forzatamente aperti, op41 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO pure, ancor peggio, posando sulle povere cornee spilloni od altri oggetti metallici roventi. Da qui deriva, appunto, il termine "abbacinamento", espressione antica che oggi definiamo "abbagliamento", e cioè l'impossibilità di vedere a causa della forte luce. Non mancano, sul punto, terribili e impressionanti testimonianze storiche. È necessario comunque, all'inizio di questa breve trattazione, precisare che non ci stiamo riferendo alla cosiddetta "legge del taglione" che consiste nella regola, di natura risarcitoria, e quindi oggi diremmo civilistica, dell'occhio per occhio, dente per dente. In questo principio, espresso chiaramente già nel codice di Hammurabi (XVIII sec. a.c.), il rife- rimento alla privazione della vista assume un significato essenzialmente esemplificativo e sta ad indicare il criterio di proporzionalità fra il danno arrecato e il risarcimento garantito dalla legge. Ben diverso appare invece il discorso relativo alla pratica di privare i nemici del bene della luce, in senso penale e vindicatorio, così come emerge in numerose testimonianze antiche e medioevali. Il poeta latino Orazio racconta, ad esempio, come fra le torture inflitte all'eroe romano Attilio Regolo (299 - 246 a.c.), prima della condanna a morte, ci fosse stato anche il taglio delle palpebre ed il successivo suo accecamento da parte del sole. Nei secoli successivi le cronache ci ricordano, però, episodi 42 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO ancor più truculenti. Uno dei più terrificanti ci è stato tramandato dallo storico Giovanni Skylitzes e si riferisce alla battaglia di Kleidion, combattuta, nell'anno 1014, fra l'imperatore bizantino Basilio II (958 - 1025) e l'esercito dei bulgari. Basilio, dopo la vittoria, catturò ben 14.000 soldati nemici, li fece dividere in gruppi da cento uomini e, una volta legatili in fila indiana, fece accecare tutti i prigionieri, dal secondo al centesimo di ogni gruppo. Al capofila fu invece riservata una sorte più clemente: venne abbacinato solo da un occhio affinchè potesse condurre i suoi compagni di sventura fino all'accampamento bulgaro. Si dice che lo czar Samuele, visto quello strazio, sia morto di crepacuore pochi giorni dopo. Ma già oltre due secoli prima gli imperatori di Costantinopoli si distinsero negativamente per la loro perfidia, scaricata, cosa davvero incredibile, addirittura sugli occhi dei loro famigliari. Davvero emblematica, in tal senso, appare la vicenda dell'imperatore Costantino VI (771 - 797). Egli fu, con tutta probabilità, fatto accecare, su ordine della madre Irene che, avendogli fatto da tutrice negli anni della minore età, si era evidentemente ben abituata al potere da mal sopportare di doverlo cedere al figlio. Ella condivise il regno con Costantino per alcuni anni ma si adoperò continuamente per alienargli le simpatie dei sudditi e dell'esercito. Ma nel breve periodo del suo impero anche al giovane Costantino non difettò certo la crudeltà. Nel 789 infatti egli 43 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO riuscì a sventare una congiura ordita da suo zio Niceforo e, non sentendosela evidentemente di ucciderlo, optò per la condanna alla privazione violenta della vista. Chi di spillone rovente ferisce dunque, spesso di spillone rovente perisce! Qualche secolo dopo possiamo altresì narrare la storia del Re serbo Stefano III Decanski (1285 - 1231). Egli, nel 1314 fu accecato dal padre Stefano II Milutin (1253 - 1321) che temeva una ribellione, da parte del principe ereditario, allo scopo di affrettare la successione. La legge bizantina infatti impediva l'incoronazione di un sovrano non vedente. Le cronache del tempo, forse in parte romanzate, riportano che al giovane principe, dopo aver subito il supplizio, apparve in sogno San Nicola che lo rassicurava dicendogli che avrebbe recuperato miracolosamente la vista. Di fatto, nel corso del successivo esilio a Costantinopoli, ci si rese conto che il nobile rampollo, forse per la pietà del carnefice, era soltanto ipovedente e quindi, alla morte del padre, potè salire al trono di Serbia nel 1322. Morirà, strangolato per ordine del figlio Stefano IV Dusan (1308 - 1355), nel 1331 e la Chiesa Ortodossa serba lo venera come santo. Se ci spostiamo comunque più ad occidente notiamo come la barbara pratica di togliere la vista agli avversari vinti, seppur più limitatamente, venne purtroppo messa in opera anche in Italia. Sicuramente venne accecato, prima di morire a causa della mutilazione, il barone siciliano Matteo Bonello che, nel 1161, aveva guidato una violenta rivolta contro il re Guglielmo I di Altavilla. Il grande imperatore Federico II di Svevia (1194 - 1250), dal 44 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO canto suo, non si mostrò più clemente verso i nobili che avevano tramato contro di lui nella "congiura di Capaccio" del 1246. Dopo averli infatti catturati, al termine di un assedio durato tre mesi, ne fece accecare circa centocinquanta, prima di ucciderli fra orrendi patimenti. La triste rassegna storica potrebbe continuare a lungo ma non vorremmo risultare ripetitivi. Non è però possibile passare sotto silenzio la macabra impresa compiuta dall'ammiraglio Ruggero di Lauria (1250 1305). Egli, nel 1285, fu impegnato in dure battaglie navali, al servizio degli Aragonesi che erano stati attaccati dal Re di Francia Filippo III l'Ardito (1245 - 1285). Dopo aver rotto, con abili manovre strategiche, l'assedio di Gerona, Ruggero catturò numerose navi nemiche facendo molti prigionieri. I tre- cento feriti furono legati ad una gomena e, dopo essere stati trascinati al largo, vennero tutti annegati. I duecentosessanta ancora sani invece, prendendo esempio evidentemente dall'imperatore bizantino Basilio II, Vennero abbacinati tutti meno uno. Il "fortunato" subì la mutilazione di un solo occhio ed ebbe l'incarico di accompagnare tutti i suoi colleghi dal Re di Francia. Non osiamo immaginare lo spettacolo di quella lugubre ed inumana processione. Vorremmo concludere ricordando infine un noto episodio letterario di abbacinamento riportato dallo scrittore francese Jules Verne (1828 1905) nel suo famoso romanzo "Michele Strogoff". Il racconto ci presenta Michele, inviato dello Zar, nel momento in cui viene catturato dai ribelli tartari. Questi gli sottraggono la lettera che lui doveva consegnare e poi lo accecano per 45 IPOVISIONE SCIENZA, INFORMAZIONE, CULTURA E MERCATO renderlo innocuo. Ma l'eroe, finalmente una storia a lieto fine, riesce a non riportare alcuna mutilazione ma si fingerà cieco, nelle scene successive, per ingannare i nemici. Una ragione sicuramente validissima per simulare la mancanza della vista, certo assai più giustificabile di chi oggi si comporta in questo modo solo allo scopo di percepire una pensione immeritata! Ma, scherzi a parte, possiamo dav- vero rallegrarci del fatto che ai giorni nostri, tranne forse presso alcuni marginalissimi popoli primitivi, la pena dell'abbacinamento sia stata definitivamente abbandonata dagli uomini, almeno se intesa in senso volontario. Si dovrebbe infatti forse parlare dei danni alla vista prodotti dai gas e dalle armi chimiche ma questo discorso, in parte diverso, ci porterebbe assai lontano. ♦ Foto di F. Compagno 46 I servizi e le attività dell’Associazione, compresa la realizzazione di questo trimestrale, sono espletate esclusivamente dai volontari. Trascurati da tempo dalle Istituzioni ci auguriamo che il nuovo Governo Regionale si accorga di questa grossa realtà e confidiamo nel contributo di 25.00 € degli abbonati che sono sempre la nostra migliore risorsa. GRAZIE. A.R.I.S. Associazione dei Retinopatici ed Ipovedenti Siciliani Via Ammiraglio Gravina, 53 90139 Palermo Tel./Fax 091 6622375 [email protected] FAC-SIMILE DI CONTO CORRENTE POSTALE ▲ CONTI CORRENTI POSTALI - Ricevuta di Accredito BancoPosta € sul C/C n. TD 4 5 1 00596908 di Euro 2 5,0 0 IMPORTO IN LETTERE INTESTATO A ASSOCIAZIONE DEI RETINOPATICI ED IPOVEDENTI SICILIANI CAUSALE SERVIZI E ABBONAMENTO RIVISTA IPOVISIONE ESEGUITO DA VIA - PIAZZA CAP BOLLO DELLʼUFFICIO POSTALE codice bancoposta LOCALITÀ IMPORTANTE: importo in euro NON SCRIVERE NELLA ZONA SOTTOSTANTE numero conto tipo documento 00596908< 451> È possibile inoltre effettuare un bonifico al Banco di Sicilia, Ag. n° 3 di Palermo IBAN IT 42 P 02008 04690 000300 356385