Le malattie retiniche ereditarie Roma 16 aprile 2011 Aspetti relazionali e comunicativi nell’ipovisione Una indagine esplorativa Giovanna Arrigoni Ipovisione Disabilità sensoriale con conservazione variabile della funzionalità visiva “… una condizione di acutezza visiva molto limitata che ha notevoli conseguenze sulla vita quotidiana. Può essere causata da vari fattori (siano essi congeniti o acquisiti). La vista si può ridurre fortemente in seguito a patologie che possono colpire diverse strutture oculari…Può essere associata a malattie che provocano una riduzione del campo visivo”. fonte Wikipedia Definizione legale: L. 138/01 Tipologia Acuità CV visiva binoculare Ciechi totali Non visione <3% m.m. - p.l. Ciechi < 1/20 < 10 % parziali Ipovedenti < 1/10 < 30 % Gravi Ipovedenti < 2/10 < 50 % medio-gravi Ipovedenti < 3/10 < 60 % Lievi Accompagnamento Pensione Fornitura ausili Agevolazioni Fornitura ausili Agevolazioni Meriti • • Limiti • Considera in modo esplicito l’ipovisione Introduce la valutazione del campo visivo per definire il livello di gravità Classificazione in termini puramente quantitativi, non considera i numerosi fattori che contribuiscono alla visione “… una buona legge in quanto va a colmare un vuoto normativo: gli ipovedenti ottengono il riconoscimento ufficiale di esistenza” [Cruciani, 2006] “… mentre è abbastanza comprensibile sul piano percettivo cosa si intende per cieco, non è possibile stabilire a priori quale sia la condizione percettiva di una singola persona ipovedente” [Gargiulo, 2009] Visione normale Scotoma periferico Scotoma centrale Indagine: lo strumento La somministrazione I partecipanti Genere N=60 50% 50% M F Provenienza geografica 74,1% 80% 60% 40% 20% 0% 13,8% 10,3% 1,7% Nord Centro Sud Isole 37% 40% 25% 14% 20% 12% 7% 3% Età min 18 max 84 M DS 42,8 12,3 >81 71-80 61-70 51-60 41-50 31-40 21-30 <20 0% 0% 2% Situazione familiare 80% 52,6% 60% 35,1% 40% 12,3% 1,8% se ve 20% 0% co pp i a si ng le pa ra to do vo Il partner 80% 76,2% 60% 40% 11,9% 11,9% ipo no 20% 0% no rm ov ed en te ve de n te nv ed e nte 80% I figli 64,8% 60% 40% 20,4% 14,8% 20% 0% no si, uno si, più di uno Ereditarietà della patologia incide su progettualità genitoriale? N No figli Si figli Totale non ereditaria 26 11 37 ereditaria 8 7 15 totale 34 18 52 X2(1)= 1,353; p=.245; ns Situazione lavorativa 80% 70,7% 60% 15,5% 40% 5,2% 5,2% 20% 3,4% 0% i ns a on o to te 46,7% pe ic ip at to of pr a up 60% en nd o er cc pe di lib so di Titolo di studio 43,3% 40% 10,0% 20% 0% obbligo diploma laurea Gravità (L.138/01) 80% 61,5% ciechi totali parziali ipovedenti gravi medio-lievi lievi 60% 40% 5,8% 20% 23,1% 3,8% 5,8% 0% 35,1% L. 68/99 no si 64,9% Ostacoli determinati dall’ipovisione 80% 67,3% 68,4% 62,5% 60% 36,2% 40% 17,5% 21,8% 20% 0% l re i az oc vi l ia ti ne tti ffe is on ia am o si to en am bi m g le ca s re en im er io og pr s in ud st i “…è difficile trovare un’occupazione, anche attraverso il collocamento mirato e… spesso non è adeguato alle proprie competenze e potenzialità”. poco abbastanza molto Come vive la sua disabilità visiva? 80% 74,6% 57,6% 60% 22,4% 27,1% 40% si 20% 0% . ic ff di . ic ff di i az o rs l re pe i al on l na to i ic at pr en m ta at iti lim ad i “I limiti di carattere pratico riguardano essenzialmente la mancanza di servizi pensati per tutti i cittadini”. “Il vissuto è stato positivo finché, negli ultimi tempi, non si sono presentate notevoli difficoltà di carattere pratico. Nel complesso comunque si tratta di ritrovare un nuovo equilibrio, dopo di che penso la situazione tornerà serena”. Strategie utilizzate organizzo in anticipo 80% 56,1% 63,2% 61,4% 59,6% 60% 42,1% dichiaro le mie difficoltà sono molto ordinato dedico più tempo allo svolgimento delle attività frequento persone che sanno 31,6% 40% 19,3% 20% 5,3% frequento normovedenti che possono compensare le difficoltà evito situazioni nuove evito nuovi incontri 0% SI Seguo un‘attenta strategia riguardo al "se", "quando" e "come" dichiarare le mie difficoltà: non sempre è conveniente. Risposte della rete sociale 80% 62,1% 60% 41,4% 40% 37,9% 24,1% 20% 12,1% si 0% ne io az zz ili nt to fa en in am nt lo al tia pa em to or ne pp zio su za liz e na n ba zio tta ce ac n o eg st so “ C’è un po’ di tutto …” “… ognuno può percepire il problema in modo diverso: c’è chi tende a compatire, a dire “poverina” , chi non riesce a capire l’entità e le caratteristiche del problema, chi riesce abbastanza a capire …” 80% 62,1% 60% 41,4% 40% 37,9% 24,1% 20% 12,1% si 0% ne io az zz ili nt to fa en in am nt lo al tia pa em to or ne pp zio su za liz e na n ba zio tta ce ac n o eg st so “Dipende dagli amici, alcuni sono amici da una vita (…). I vedenti in ogni caso, in generale non ti allontanano ma di certo diradano i rapporti”. “Direi con normalità. La mia rete di relazione contempla indifferentemente persone normo, ipo e non vedenti”. “Le risposte si riferiscono ai veri amici. La malattia è uno spartiacqua in tal senso”. “Molta disinformazione a volte limita la libertà di espressione delle persone nei miei confronti”. Vissuti emotivi 80% 65,0% 56,8% 60% 47,6% 44,1% 40% 31,7% accettazione frustrazione 38,1% 27,1% speranza rabbia rifiuto 25,0% 20% condivisione supporto 0% soggetto N=60 famiglia* N=59 partner N=44 figli N=21 * di origine [soggetto] “Provare un’emozione nei confronti della mia patologia è come provarne per un braccio o una gamba; spesso la sento come una parte di me che ha contribuito a fare di me ciò che sono e trovo difficile scinderla dal resto del corpo”. [famiglia di origine] “La patologia è presente anche in famiglia (…). [partner] “Paure e incertezze su un futuro insieme”. [figli] “Figlia di 17 anni non si rende conto delle reali difficoltà comunque età in cui si è egocentrati”. Ipotesi statistiche VI a. Sesso b. Età c. Caratteristiche della patologia: • • • VD 1. Processi adattivi del soggetto 2. Risposte emotive Modalità di insorgenza del soggetto – Congenita vs acquisita 3. Risposte emotive Stabilità vs progressione della rete Età di insorgenza d. Comunicazione della diagnosi Verifica delle ipotesi statistiche • Effetti della variabile genere Vissuti emotivi della famiglia d’origine M F T. di n = 30 n = 28 Mann-Whitney Rango Medio Rango Medio Zoss p Positivi 35,38 24,02 -2,642 .008 Negativi 25,71 33,03 -2,113 .035 M accettazione nel partner [X2(1)=4,058; p=.044] M condivisione famiglia [X2(1)=11,184; p=.001] • Effetti della variabile età Variabile età non influenza in modo statisticamente significativo i vissuti emotivi sia del soggetto sia della rete informale Età >40 aa rifiuto nella famiglia d’origine [X2(1)=6,234; p=.013] Effetti delle caratteristiche della patologia •Stabilità vs progressione Vissuti emotivi del soggetto stabile progressiva T. di n = 30 n = 27 Mann-Whitney Rango Medio Rango Medio Zoss p Negativi 24,90 33,56 -2,193 .028 Stabilità accettazione nel partner [X2(1)=4,972; p=.026]; supporto dalla famiglia d’origine X2(1) =5,032; p=.025]; Progressione condivisione da parte dei figli X2(1) =3,844; p=.049]; Effetti delle caratteristiche della patologia •Età di insorgenza Vissuti emotivi della famiglia d’origine Dalla nascita Non dalla nascita T. di n = 29 n = 29 Mann-Whitney Rango Rango Medio Zoss p Medio Positivi 34,47 24,53 -2,311 .021 Dalla nascita accettazione [X2(1)=4,462; p=.035] e supporto nella famiglia d’origine [X2(1)=5,695; p=.017]; condivisione da parte dei figli [X2(1) =3,844; p=.049]; Comunicazione della diagnosi 28,8% 30% 22,0% chiara adeguata allarmante ambigua fredda/distaccata esauriente rassicurante 16,9% 20% 11,9% 10% 1,7% 0,0% 0% La diagnosi: AMBIGUA Vissuti emotivi dei figli ambigua n=4 Rango Medio positivi 4,88 non ambigua n = 17 Rango Medio 12,44 T. di Mann-Whitney Zoss p -2,254 .024 Ambiguità speranza nel soggetto X2(1)= 4,737; p=.030 Ambiguità condivisione nei figli X2(1)=5,435; p=.020 La diagnosi: FREDDA/DISTACCATA Vissuti emotivi del soggetto fredda n=7 Rango Medio negativi non fredda T. di n = 51 Mann-Whitney Rango Medio Zoss p 40,36 28,01 -2,029 .042 Vissuti emotivi della famiglia d’origine n=7 n = 50 positivi 16,86 30,70 -2,132 .033 negativi 41,86 27,20 -2,847 .004 Supporto della rete formale 80% 80% 69,1% 60% 40% 60% 48,3% 46,5% 36,2% 34,5% 19,0% 20% 15,5% no poco si 41,8% 40% 32,7% 25,5% 21,8% no poco si 20% 9,1% 0% 0% medico oculista Informazioni mediche medico oculista Informazioni su ausili Medico<oculista: T. Wilcoxon [Z=-4,546; p=.000] “… il centro di ipovisione della mia Asl è penoso. Da anni lo stesso medico non è informato su nulla e chi si deve occupare di fornire gli ausili anche meno di lui”. Le informazioni mediche e sugli ausili sono facilmente reperibili? “se si è pratici nell’uso di Internet, se si ha un’apertura mentale per rivolgersi alle associazioni (…)” “solo alle persone che hanno accesso alla Rete, quindi ad una minoranza”. “No, la maggior parte delle informazioni è resa nota con il passaparola (…)” Quali fonti per la ricerca autonoma di informazioni? 100% 88,1% 80% 55,9% 49,2% 60% 40% 22,0% 20,3% 18,6% 20% 0% SI internet socio assistenziali associazioni stampa specialistica passa parola strutture sanitarie Differenze tra le fonti statisticamente significative [T. Q di Cochran X2(5)=90,131; p=.000] T. di McNemar Internet vs associazioni p .000 “ vs passa parola .001 “ vs socio-assistenziali .000 “ .001 vs stampa Associazioni vs passa parola .000 “ vs strutture sanitarie .003 “ vs stampa .001 Passa parola vs socio-assistenziali .000 Quanto sono informate le persone rispetto all’ipovisione? per niente 1,9% poco abbastanza molto 1,9% 61,6% 34,6% “Molto poco! C’è ancora molta confusione. Manca una cultura dell’ipovisione”. “Sono informate solo le persone che hanno avuto a che fare con un ipovedente”. “Il non vederci del tutto appare più intuibile che il vederci poco, perché è un ambito dalle mille sfumature. Io stessa in alcuni giorni e in alcune condizioni vedo diversamente, a volte più, a volte meno”. “Sono disorientate – lo siamo anche noi – dal fatto che gli ipovedenti sono tutti diversi l’uno dall’altro. Ipovisione diventa un concetto molto vago”. Percezione delle difficoltà 80% 75,0% 60% non se ne rendono conto lo sottovalutano 44,6% 39,3% lo minimizzano 17,9% 40% lo sopravalutano 9,1% 20% lo negano 0% SI mai 53,4% a volte 6,9% Motivare la richiesta d’aiuto 39,7% sempre Reazione degli interlocutori solidarietà 59,6% 60% curiosità 42,1% incomprensione 38,6% diffidenza 40% 21,1% indifferenza 10,5% 20% 5,3% rifiuto derisione 0% SI Le aree di intervento La comunicazione della diagnosi Il supporto formale La rete … e la Rete? “Sarebbe necessaria un rete di informazione capillare (…) in modo che anche i pazienti anziani riescano a trovare informazione e supporto presso le asl e i medici di base che sono i primi ad avere contatto con il paziente nelle prime fasi della malattia”. Grazie