IL CENTRO DI
IPOVISIONE
DI
CESENA
Dipartimento Neuroscienze Testa Collo
Unità Operativa Oculistica
Direttore Dr. Giovanni Pirazzoli
PRESENTAZIONE
La prima legge che ha introdotto in Italia il concetto di
prevenzione della cecità ed ha formalizzato la riabilitazione
visiva degli ipovedenti è la n. 284 del 28 agosto 1997, che
ha istituito i Centri di Riabilitazione Visiva.
Presso l’Azienda USL di Cesena, Ospedale Bufalini, UO di
Oculistica, Direttore Dr. Giovanni Pirazzoli, è attivo dal
2001 il Centro di Ipovisione.
Il Centro di Ipovisione è una struttura specializzata che si
occupa di pazienti con gravi minorazioni visive non
correggibili con comuni occhiali e non curabili con terapia
medica o chirurgica; l'equipe del Centro ha il compito di
studiare la capacità visiva del paziente e valutare se
esistono possibilità di recupero.
La prima visita nel Centro di Ipovisione rappresenta il
primo gradino di un percorso riabilitativo in cui si
intrecciano tematiche multiple che danno l’avvio ad un
progetto riabilitativo comune d’equipe. Oculista e ortottista
esaminano gli aspetti visivi dell'ipovedente, l'istruttore di
orientamento e mobilità si occupa delle autonomie
personali e ambientali, mentre lo psicologo interviene nella
valutazione psico-sociale della situazione personale e
familiare; solo a questo punto al paziente ipovedente verrà
proposto un percorso riabilitativo personalizzato.
L’oculista,
lo
psicologo,
l’ortottista,
l'istruttore
di
orientamento e mobilità devono conoscere e supportare lo
sforzo e le difficoltà che verranno incontrate dal paziente,
comprenderne il disagio e stabilire un contatto di reciproca
fiducia.
Per sostenere le persone ipovedenti nelle loro diverse
esigenze il Centro di Ipovisione è in contatto con altre
realtà aziendali (per esempio Servizio Disabili, Centro di
Adattamento Ambiente Domestico, Ufficio di Assistenza
Protesica) e non (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, ottici
fornitori).
Questa è in sintesi la funzione del Centro di Ipovisione che
lavora accompagnando il paziente nei percorsi alternativi
più efficaci per raggiungere una maggior autonomia,
diventando così il punto di riferimento attraverso un
cammino riabilitativo che solo a grandi linee può essere
codificato, e che terrà conto delle peculiarità di ogni singolo
caso.
IL CENTRO DI IPOVISIONE DI CESENA
Il Centro di Ipovisione ha sede all’interno dell’Unità
Operativa di Oculistica, Ospedale Bufalini, al 2° piano della
Piastra Servizi, ambulatorio 76.
L'equipe riabilitativa è composta da: responsabile dr.ssa
Dalila Zoffoli, oculista; ortottiste Mariateresa Tartaglia
(referente), Federica Graziani, Silvia Marconi, Stefania
Mattioli, Valentina Mancini, Caterina De Rosa; psicologa
dr.ssa Cristina Dragoni.
CONTATTI
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 0547 352653, da lunedì a venerdì, ore 12.30-13.30;
email: [email protected] .
MODALITA' DI ACCESSO
La prenotazione avviene su agenda interna, gestita
direttamente dalle ortottiste, non tramite CUP; la data
dell’appuntamento per la visita specialistica verrà
comunicata successivamente.
DOCUMENTI RICHIESTI
Impegnativa del medico (specialista, medico di medicina
generale, pediatra di libera scelta) con indicazione di visita
oculistica e valutazione ortottica presso Centro di
Ipovisione;
documentazione relativa alla malattia oculare, eventuali
terapie oculari e generali, lenti in uso per lettura, per
distanza, occhiali da sole, lenti d’ingrandimento, ausili;
verbale di invalidità (se in possesso).
DISABILITA’ E RIABILITAZIONE
Una disabilità ha sempre un forte impatto ed effetto sugli
equilibri personali e familiari, poiché modifica in maniera
sostanziale lo stile e la qualità di vita.
Migliorare la qualità della vita del soggetto ipovedente,
aiutandolo a riacquistare autonomia nei diversi momenti
della
quotidianità,
è
l’obiettivo
primario
prefisso
dall’equipe.
IL RUOLO DELL’OCULISTA
Il medico oculista effettua la visita
oculistica.
In
ipovisione
è
fondamentale la valutazione esatta
del residuo visivo, per lontano e per
vicino; la valutazione del campo visivo
residuo, la sensibilità al contrasto, la
sede e la stabilità della fissazione,
specifiche per ogni paziente, sono analizzate avvalendosi di
strumentazione specifica. L’oculista identifica, al termine
della valutazione, la categoria di appartenenza del tipo di
ipovisione.
A questo punto, la visita oculistica tradizionale è terminata,
ma il compito dell’oculista continua: per ogni singolo
paziente, infatti, stabilisce con precisione gli obiettivi da
raggiungere: leggere, vedere la TV, giocare a carte, cucire,
cucinare, fare la spesa, vedere le foto dei nipotini,
passeggiare… in sintesi capire l’aspettativa prioritaria della
persona ipovedente.
È compito dell’oculista individuare e prescrivere l’eventuale
ausilio idoneo alle necessità dell’ipovedente.
Alla fine della valutazione specialistica, che coinvolge
l’equipe per intero, viene proposto al paziente il progetto
riabilitativo personalizzato.
Questo potrebbe essere un occhiale più preciso, l’ausilio
necessario, idonea illuminazione; nei casi più gravi, sarà
consigliata la riabilitazione con l’ortottista e/o l’istruttore di
mobilità e orientamento.
Se la prescrizione dell’ausilio è da nomenclatore, l’oculista
procederà al collaudo dello stesso.
La classificazione dell’ipovisione considera l’acuità visiva e il
campo visivo residui (legge 138 del 3 aprile 2001):
ipovedenti gravi:
a) coloro che hanno un residuo visivo non
superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o
nell’occhio migliore, anche con
eventuale correzione
b) coloro il cui residuo perimetrico binoculare
è inferiore al 30%;
ipovedenti medio-gravi:
a) coloro che hanno un residuo visivo non
superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio
migliore, anche con eventuale correzione
b) coloro il cui residuo
perimetrico binoculare è inferiore al 50%;
ipovedenti lievi:
a) coloro che hanno un residuo visivo non
superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio
migliore, anche con eventuale correzione
b) coloro il cui residuo perimetrico binoculare è
inferiore al 60%.
IL RUOLO DELL’ORTOTTISTA
L’ortottista assistente di oftalmologia è l’operatore della
riabilitazione visiva (DL 14 settembre 1994, n. 743).
L’ortottista partecipa alla valutazione dell’ipovedente e si
occupa degli aspetti organizzativi relativi al Centro di
Ipovisione
(informazioni,
gestione
appuntamenti,
registrazione e trasmissione dati a fini statistici, gestione
cartelle e modulistica…).
Le sue competenze sono valutazione ortottica, esami
strumentali (campimetria, microperimetria, schermo di
Hess,
pachimetria,
senso
cromatico),
training
di
riabilitazione visiva.
RIABILITAZIONE VISIVA IN IPOVISIONE
Con la riabilitazione visiva il paziente ipovedente apprende
le strategie di utilizzo del residuo visivo; il corretto
movimento degli occhi e della testa e un armonico
atteggiamento posturale consentono l’ottimizzazione della
funzione visiva residua.
Nelle sedute riabilitative l’ortottista propone all’ipovedente
esercizi per individuare e stabilizzare l’area visiva residua
più utile per la vita quotidiana, avvalendosi di
strumentazione specifica (microperimetro, sinottoforo,
prismi, leggio, illuminazione) e di materiale cartaceo; il
lavoro in ambulatorio è prolungato e consolidato a casa con
esercizi domiciliari, insegnati al paziente e controllati
durante le sedute riabilitative. Oltre alla rieducazione della
fissazione e dei movimenti oculari, l’ortottista insegna
all’ipovedente l’utilizzo dell’ausilio individuato nel corso
della visita specialistica; solo al termine delle sedute
riabilitative, quando il paziente avrà imparato il corretto
uso dell’ausilio, l’oculista lo prescriverà.
ORIENTAMENTO, MOBILITA’ E AUTONOMIE PERSONALI
IN IPOVISIONE
I progetti, in piena sintonia con le direttive dell’Istituto
Ricerca Formazione e Riabilitazione I.Ri.Fo.R. Nazionale,
che si occupano delle autonomie dei non vedenti, degli
ipovedenti
e
delle
persone
con
pluriminorazione
psicosensoriale, propongono una serie attività che
abbracciano tutte le sfere private e di relazione tese alla
piena integrazione.
Durante una serie di incontri individuali si svolgono
esperienze in relazione alla patologia, all’età, alle possibilità
visive personali, allo stato fisico e psicologico dando delle
risposte ai bisogni del paziente.
La possibilità di gestire lo spazio e di muoversi in
autonomia sono sicuramente due componenti dell'essere
umano che consentono di inserirsi appieno nella società.
L'intervento che l’istruttore di O.M. e A.P. svolge tende a
raggiungere con la persona con minorazione visiva risultati
di piena inclusione.
Nei corsi di Orientamento e Mobilità come in quelli di
Autonomia Personale abbiamo l’obiettivo di apprendere le
capacità che legano l’individuo al proprio fare quotidiano.
Essere autonomi nel compiere attività semplici e attività
complesse utilizzando
tecniche corrette e strategie
appropriate è il risultato ultimo dell’azione svolta
dall’istruttore insieme alla persona.
IL RUOLO DELLO PSICOLOGO
Durante la prima visita al Centro di Ipovisione la persona
incontra anche lo psicologo per un colloquio conoscitivo e
valutativo: un grave deficit visivo (nella persona giovane
come nell’anziano) può avere importanti conseguenze sulla
qualità di vita e suscitare reazioni ed emozioni che possono
essere molto negative.
È un momento in cui le persone ipovedenti (e i relativi
familiari) possono essere ascoltati nelle loro difficoltà
quotidiane, nelle loro fatiche e frustrazioni così come nelle
loro conquiste; in questo colloquio si raccolgono
informazioni sulla storia della malattia, su come la persona
la vive, sullo stile di vita e gli interessi, sulle relazioni in
famiglia e fuori: tutto ciò è estremamente utile nel
progettare un percorso riabilitativo il più possibile
corrispondente ai bisogni di ciascuno.
Se emergono elementi di disagio e sofferenza importanti e
la persona è motivata, è possibile concordare un percorso
di consulenza psicologica nel quale affrontare meglio i
problemi emersi.
IL GRUPPO DI SOSTEGNO
L’esigenza congiunta di operatori e pazienti di condividere
uno
spazio
di
riflessione
extraospedaliero
sulle
problematiche legate all’ipovisione ha portato alla nascita
di un gruppo di sostegno. Le persone che partecipano al
gruppo sono accomunate dagli stessi problemi, sono in una
condizione di assoluta parità e di scambio, ciascuno dà
aiuto agli altri e allo stesso tempo lo riceve.
Il gruppo è costituito dai pazienti, dai loro parenti e dagli
operatori del Centro di Ipovisione. Lo psicologo è sempre
presente in qualità di moderatore e conduttore del gruppo,
mentre gli altri professionisti sono coinvolti a seconda delle
tematiche trattate.
Uno degli scopi del gruppo è di dare, a persone che vivono
situazioni simili, l'opportunità di condividere le loro
esperienze e di mostrare l'uno all'altro come affrontare i
problemi comuni. Il clima degli incontri è accogliente e
informale: i membri del gruppo possono mettere a nudo
ansie e paure senza essere giudicati o criticati. L’invito al
gruppo è rivolto anche ai familiari, che spesso
accompagnano le persone ipovedenti e che vivono a loro
volta situazioni di disagio più o meno espresse. Conoscere
persone che hanno attraversato o stanno attraversando le
stesse difficoltà fa sentire meno soli e aiuta a capire che
sentimenti e reazioni che sembrano "cattivi" o "stupidi" non
sono affatto tali. Inoltre, incontrare persone che hanno
superato gli stessi problemi, o hanno trovato modi ottimali
per affrontarli e gestirli può regalare speranza e ottimismo.
Confrontandosi con persone che hanno vinto certi ostacoli
si possono acquisire le competenze sia dal punto di vista
psicologico che operativo, per avere il maggior controllo
possibile sul problema, invece di esserne controllati.
Gli incontri, a cadenza mensile, vengono programmati
all’inizio dell’anno, cercando di rispondere alle esigenze
espresse dai partecipanti stessi.
INIZIATIVE IN COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO
Negli ultimi anni il Centro di Ipovisione ha organizzato
alcune iniziative, autonomamente o in collaborazione con la
UICI - Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti - e/o altre
associazioni del territorio:
- conferenze finalizzate a informare e sensibilizzare
l’opinione pubblica e le persone con problemi di ipovisione
(e i loro familiari) in merito alle caratteristiche della varie
patologie della vista;
- visite a mostre d’arte e uscite (Mostra del Canova ai
Musei San Domenico Forlì; visita alla casa editrice musicale
“Casadei Sonora” a Savignano sul Rubicone);
- escursioni in ambiente montano;
- visione di spettacoli teatrali in collaborazione con l’ausilio
dell’associazione “Occhi Parlanti”: grazie al supporto
dell’audiodescrizione è stato possibile rendere “visibili” tutti
quei particolari silenziosi (dettagli scenografici, aspetto
fisico e costumi dei personaggi, movimento e espressioni
del volto degli attori, ecc.), componenti fondamentali e
significative di qualunque opera teatrale, altrimenti
inaccessibili a una persona ipovedente o non vedente;
- progetto “Vedere la Musica” in collaborazione con
l’Associazione “Le Muse e il Tempo” di Bologna: ciclo di
quattro lezioni-concerto sulla musica d’arte occidentale che
ha offerto la possibilità di ascoltare e comprendere le opere
proposte attraverso esecuzioni musicali dal vivo, introdotte,
spiegate e commentate dai concertisti stessi. L’iniziativa ha
avuto lo scopo di stimolare l’esperienza d’ascolto riflessivo,
far acquisire ai partecipanti nuove competenze in ambito
musicale e favorire la socializzazione;
- progetto “Toccare il Mare” con l’associazione “Cesena in
Blu”: progetto di attività subacquea rivolto a un gruppo di
persone ipovedenti seguite dal Centro di Ipovisione. L’attività subacquea ha l’obiettivo di: favorire la crescita personale attraverso il contatto, l’esplorazione e la conoscenza
dell’ambiente marino; offrire un’occasione ricreativa e di
svago e nel contempo di emancipazione e integrazione sociale; migliorare le relazioni interpersonali e il senso di appartenenza a un gruppo; incrementare una maggiore autonomia e fiducia in sé stessi grazie al sistema di immersione
in coppia e allo spirito di gruppo che caratterizza l’attività.
Il conseguimento del brevetto H.S.A. per effettuare immersioni in acque libere fino a 18 m di profondità rappresenta
la conclusione del progetto.
COLLABORAZIONI ESTERNE
AREA DISABILI
(Dipartimento
Cure
Primarie
Responsabile dr.ssa Germana Nuti) provvede alle
consulenze sulle problematiche e sull’integrazione dei
soggetti adulti con disabilità. Gli operatori dell’Area Disabili
organizzano
l’intervento
dell’istruttore
di
OM&AP,
autonomamente o su segnalazione dell’oculista del Centro
di Ipovisione. A loro volta, gli operatori dell’Area Disabili
possono richiedere l’intervento dell’equipe del Centro di
Ipovisione.
Area Disabili: tel. 0547352247 oppure 0547352402/32
(segreteria Dipartimento Cure Primarie).
CENTRO ADATTAMENTO AMBIENTE DOMESTICO (CAAD)
nasce per offrire informazioni e consulenza tecnica su come
organizzare gli spazi interni, rimuovere o superare ostacoli
ambientali e barriere architettoniche, studiare accorgimenti
e soluzioni per facilitarne le attività giornaliere, accedere ai
contributi a alle agevolazioni fiscali, sui prodotti, sui servizi
e opportunità presenti sul territori.
CAAD Cesena: tel/fax 0547352789
Email: [email protected]
UFFICIO ASSISTENZA PROTESICA: il paziente vi accede
con prescrizione su apposito modulo di richiesta ausilio da
consegnare all’ufficio protesi con referto dell’oculista e
copia del verbale di invalidità.
Segreteria Assistenza Protesica: tel. 0547352409.
UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI (UICI) sezione di
Forlì-Cesena attivamente presente nelle attività del Centro
di Ipovisione nel proporre incontri, mostre, concerti, gite e
per fornire informazioni e supporto tecnico.
Segreteria UICI Forlì e Cesena: tel. 0543402247
Email: [email protected]
OTTICI FORNITORI la collaborazione fra ortottista, oculista
e ottico è fondamentale non solo per un aggiornamento
costante sulle novità dei prodotti, ma anche per un
confronto tra specialista e fornitore.
TESTIMONIANZE
Marco, anni 6
Per troppo tempo mi sono sentita dire: “Lei può solo
peggiorare”.
Agli incontri però ci sono dei medici che usano un altro
linguaggio, che mettono al nostro servizio la loro
professionalità, il loro tempo, persone che ascoltano. Che
dalle varie situazioni traggono spunti perché noi non si
veda quel grigio che opprime il cuore e fa sembrare tutto
nero. Medici che chiedono anche come possono aiutarci e
ci aiutano non dall’alto di una
cattedra o con test
prestabiliti ma incontrandoci, tendendoci le mani e
soprattutto il cuore.
E’ per questa umanità palpabile che mi commuovo!
Elisa, anni 89
Quello che lo staff del Centro Ipovedenti ha organizzato, è
una cosa davvero eccezionale: sono riusciti a coinvolgere
in
un
gruppo
aperto
pazienti,
medici,
tecnici,
accompagnatori e psicologi, i quali si scambiano esperienze
di vita, consigli, domande, curiosità sulle nostre malattie,
sul modo di viverle, combatterle o accettarle, ma anche
iniziative di genere culturale, inerenti e non alle nostre
malattie.
Il progetto del centro di ipovisione ci ha coinvolto
direttamente più come persone che come pazienti. Questo
ha fatto sì che la stima in noi stessi sia cresciuta e ci ha
illuminato di nuovo la via, ci ha fatto capire che non siamo
soli e forse, anzi ne sono certo, il buio che verrà non sarà
così scuro.
Alessandro, anni 43
Angelo, 64 anni
Da un’idea di Nadia Bertaggia.
Con il contributo di Sara Cappelli, Cristina Dragoni, Marco
Fossati, Stefania Mattioli, Rosita Masi, Barbara Novelli,
Mariateresa Tartaglia, Dalila Zoffoli.
Gli operatori del Centro di Ipovisione ringraziano i pazienti
ipovedenti e i loro familiari, in particolare Marco, Elisa,
Alessandro e Angelo
Cesena,
giugno 2012
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opuscolo "Il Centro di Ipovisione di Cesena" (ed. giugno 2012)