La vaccinazione protegge MALATTIE INFETTIVE E VACCINAZIONI IN ETÀ PEDIATRICA Impressum Quest’opuscolo è edito dalla: Provincia autonoma di Bolzano – Ripartizione sanità Ufficio igiene e salute pubblica, 2007 Autori della nuova edizione: dott. Martin Fischer dott.ssa Martha Augschiller (medico igienista del Servizio igiene e sanità pubblica, Comprensorio sanitario di Bolzano) (medico igienista del Servizio igiene e sanità pubblica, Comprensorio sanitario di Bolzano) Lettori: dott.ssa. Martina Born dott.ssa Emanuela Pedevilla (medico del Servizio igiene e sanità pubblica, Comprensorio sanitario di Merano) (pediatra di base di Bressanone, membro dell’Associazione per la formazione permanente dei pediatri di base altoatesini – AFPA) dott. Albert Hopfgartner (dirigente medico del Servizio igiene e sanità pubblica, Comprensorio sanitario di Brunico) dott. Markus Markart (primario del Reparto di pediatria dell’Ospedale di Bressanone) dott.ssa Giulia Morosetti (direttrice dell’Ufficio provinciale igiene e salute pubblica) dott. Simone Schmorak (primario del Servizio igiene e sanità pubblica, Comprensorio sanitario di Merano) dott. Josef Simeoni (primario del Servizio igiene e sanità pubblica, Comprensorio sanitario di Bolzano) dott.ssa Maria Grazia Zuccaro (primario del Servizio igiene e sanità pubblica, Comprensorio sanitario di Bressanone) Redazione: dott.ssa Giulia Morosetti, dott.ssa Antje Trenkwalder e Sig.ra Melita Galvan Ufficio provinciale igiene e salute pubblica La vaccinazione protegge Indice Prefazione ............................................................................. 3 01 PERCHÉ VACCINARSI? ............................................................ 5 Una grande conquista ............................................................ 5 Un pericolo costantemente in agguato ................................... 5 L’informazione e la disinformazione ....................................... 6 Vaccinarsi per se stessi e per gli altri ..................................... 7 Vaccinarsi o no? Una scelta ragionata .................................... 8 La sicurezza dei vaccini ......................................................... 9 02 CHE COS’È UN VACCINO E COME AGISCE? ................. 11 L’immunità .......................................................................... 11 Vaccinare vuol dire prevenire ............................................... 12 L’immunizzazione attiva ....................................................... 12 Quando il vaccino non protegge ........................................... 12 I vaccini ............................................................................... 13 03 COME SI ESEGUE UNA VACCINAZIONE? ....................... 15 04 CHE COSA SI DEVE SAPERE DELLA VACCINAZIONE .... 17 Le controindicazioni ............................................................. 17 Le controindicazioni sono ..................................................... 18 La vaccinazione si può eseguire nei seguenti casi ................ 19 Le reazioni indesiderate a vaccino ....................................... 20 Le complicanze vaccinali ..................................................... 20 La segnalazione delle complicanze ...................................... 21 1 05 LE MALATTIE DA CUI DOVREMMO PROTEGGERE I NOSTRI FIGLI .......................................................................... 23 Il tetano ............................................................................... 23 La difterite ........................................................................... 24 La poliomielite ..................................................................... 25 L’epatite B ........................................................................... 26 La pertosse .......................................................................... 27 Il morbillo ............................................................................ 28 La parotite (orecchioni) ........................................................ 29 La rosolia ............................................................................. 30 L’infezione da Hib (Haemophilus influenzae tipo B) ............... 31 La varicella .......................................................................... 32 Le infezioni da pneumococchi .............................................. 33 L’influenza ........................................................................... 34 Le infezioni meningococciche .............................................. 35 06 IL CALENDARIO VACCINALE ED ULTERIORI INFORMAZIONI ......................................... 38 Gli intervalli tra le vaccinazioni ............................................. 40 Informazioni.......................................................................... 41 La vaccinazione protegge Prefazione Ë Cari genitori, il vaiolo, la difterite oppure la poliomielite sono soltanto alcune delle malattie infettive che fino ai tempi più recenti sono state una piaga per il nostro Paese. Soltanto grazie all’incisivo successo della vaccinazione il pericolo e le conseguenze di queste epidemie oggigiorno non sono quasi più percepite, oppure sono state dimenticate. In molti Paesi del mondo le malattie infettive conducono tutt’ora alla morte o alla malattia con gravi conseguenze. Perfino nei Paesi sviluppati le malattie infettive compaiono ancora. Rappresentano un pericolo costantemente in agguato, che non può essere sottovalutato. Il nostro sistema sanitario moderno può tenere sotto controllo le malattie infettive mediante vaccinazioni mirate. I vaccini impiegati sono somministrati in tutto il mondo con successo e vengono costantemente migliorati. “Vaccinare vuol dire prevenire” – questo è il messaggio appropriato che il Dipartimento Sanità e Politiche sociali intende diffondere con questo opuscolo. È infatti di grande importanza per i bambini che i loro genitori ed educatori siano adeguatamente e correttamente informati sulla necessità, le possibilità e l’efficacia delle vaccinazioni. Con questo opuscolo si vuole dare un aiuto alla popolazione per rendere chiaramente comprensibile la tematica. Il Vostro dott. Richard Theiner L’Assessore alla sanità e alle politiche sociali 3 01 La vaccinazione protegge PERCHÈ VACCINARSI? Ë UNA GRANDE CONQUISTA Per proteggere la propria salute, l’uomo nel corso della storia ha sempre cercato in vari modi di migliorare il proprio ambiente. Ma fra i molti progressi compiuti fino ad oggi, se si eccettua l’approvvigionamento di acqua potabile, sicuramente la vaccinazione è stata la più grande conquista per la salute dell’umanità. Grazie alla vaccinazione, l’uomo ha oggi la possibilità di proteggersi efficacemente contro alcune malattie infettive. Ë UN PERICOLO COSTANTEMENTE IN AGGUATO Già alcuni decenni orsono nei Paesi industrializzati furono introdotte sistematicamente una serie di vaccinazioni, con la conseguenza che oggigiorno i molti casi di morte e di invalidità permanente un tempo causati dalle malattie infettive sono ormai solo un ricordo vago e lontano. Parecchie persone, quindi, s’illudono che questo rischio per la salute non esista più, almeno alle nostre latitudini. Prova ne sia il fatto che, sovente, ci si sente chiedere perché mai ci si debba ancora vaccinare contro alcune malattie, come la difterite o la poliomielite, benché da anni non compaiano più casi di questo tipo. Il timore degli effetti collaterali che potrebbe causare il vaccino sembra prevalente, ormai, sulla necessità di proteggersi dalla malattia stessa. In realtà, le malattie infettive come la difterite e la poliomielite esistono ancora in alcuni Paesi e si tratta per lo più di territori in cui le condizioni politiche, sociali ed economiche non consentono 5 un’attività vaccinale capillare e dove quindi gran parte della popolazione non è ancora protetta. In questi Paesi, dunque, queste malattie possono diffondersi in qualsiasi momento allo stato epidemico, senza contare il pericolo che anche i programmi vaccinali attualmente in corso si debbano interrompere in seguito a conflitti politici. Ma anche in Europa, negli ultimi anni, sono ricomparsi dei casi di poliomielite e difterite e questo benché si fosse creduto, in passato, che il nostro continente fosse stato liberato una volta per sempre da questa piaga. Fra l’estate e l’autunno del ’96, inoltre, ci furono 139 casi di poliomielite in Albania, 20 nell’ex Jugoslavia e 5 in Grecia. L’ultimo caso registrato in Europa risale al 2001 in Bulgaria e risulta importato dal subcontinente indiano. Dal 2003 in Europa non si sono verificati nuovi casi di poliomielite. Nel 1991, invece, in Russia e nell’Ucraina scoppiò una grave epidemia di difterite con più di 100.000 casi. L’aumento costante dei viaggi all’estero, cui si aggiungono i flussi migratori sempre più articolati, hanno fatto crescere inevitabilmente il rischio di contagio. Grazie ad una campagna di vaccinazione universale si è invece riusciti a debellare per sempre il vaiolo, il cui ultimo caso risale al 1979. Da allora, infatti, la vaccinazione antivaiolosa non è più necessaria. Tutto ciò dimostra che un’attuazione accurata e sistematica dei programmi vaccinali continua ad essere un pilastro irrinunciabile per la salute pubblica e anche per la salute individuale del Suo bambino. Ë L’INFORMAZIONE E LA DISINFORMAZIONE Nei Paesi industrializzati le malattie contro le quali si pratica la vaccinazione sono ormai sempre più rare o non si registrano più. Forse è per questo che la nostra attenzione si sposta sempre più spesso sui possibili effetti collaterali del La vaccinazione protegge vaccino, anziché sulle conseguenze della malattia, tanto da far credere a molti che la vaccinazione stessa rappresenti un rischio maggiore per la salute che non la malattia infettiva da cui dovrebbe proteggerci. Ma non è affatto così. In realtà, oggigiorno le complicanze prodotte da una vaccinazione – siano esse reali o soltanto temute – fanno molto più notizia della protezione di milioni di bambini ottenuta coi vaccini. È noto, infatti, che nessuna statistica si è mai preoccupata di contare le morti e le complicanze evitate anno per anno grazie alle vaccinazioni praticate. In Gran Bretagna, ad esempio, verso la fine degli anni Settanta si verificarono alcuni casi di encefalite in seguito ad una vaccinazione contro la pertosse, che guarirono nel giro di breve tempo. Ma i mezzi d’informazione ne parlarono in toni talmente allarmistici e catastrofici da indurre i genitori, impauriti e disorientati, a non far vaccinare più i propri bambini neonati. Negli anni successivi (1977-79) il tasso di vaccinazione scese infatti dal 90 al 30 %, con la conseguenza che si ammalarono molti più bambini di pertosse e che ogni anno ne morirono circa venti per le complicanze di questa malattia. In Olanda, nel 1992 scoppiò un’epidemia di poliomielite con 54 casi registrati in pochi mesi. Tutte le persone colpite facevano parte di una setta religiosa che rifiuta ogni genere di vaccinazione. Già queste considerazioni dovrebbero convincerci che è meglio non mettere a repentaglio la salute dei nostri figli. AffidateVi quindi con fiducia sia al Vostro medico, sia al personale del Servizio Sanitario, incaricato di svolgere il programma vaccinale. Ë VACCINARSI PER SE STESSI E PER GLI ALTRI Farsi vaccinare non è solo un diritto individuale, ma anche un dovere nei confronti della collettività. Oltre a proteggere chi lo riceve dal rischio di ammalarsi, infatti, il vaccino fa sí che anche le persone non vaccinate abbiano un rischio 7 minore di essere contagiate, grazie ad un buon livello di immunizzazione nella popolazione generale. Pertanto, vaccinarsi non è solo un aiuto concreto per la propria salute, ma anche un segno di solidarietà nei confronti di coloro che per vari motivi non possono sottoporsi alla vaccinazione (per esempio durante la gravidanza, per disturbi del sistema immunitario o altre patologie di base). Ispirandosi all’obiettivo generale di tutelare la salute di ogni cittadino e di tutta la popolazione, lo stato italiano ha previsto per l’età infantile una serie di vaccinazioni contro alcune malattie particolarmente gravi. Le vaccinazioni contro la difterite, il tetano, la poliomielite, l’epatite B, la pertosse, il morbillo, la parotite (orecchioni), la rosolia, la varicella, le malattie da Haemophilus influenzae tipo B e da pneumococco, sono raccomandate e offerte gratuitamente o come vaccinazione universale in età pediatrica o a particolari bambini su indicazione media. Così facendo, il Servizio Sanitario garantisce a tutti i genitori il diritto di tutelare la salute dei propri figli, a prescindere dal livello d’informazione e dalle possibilità economiche di ciascuna famiglia. Ë VACCINARSI O NO? UNA SCELTA RAGIONATA Quando è ancora nel grembo materno, il nascituro assorbe gli anticorpi della madre e comincia, nel contempo, a formare i propri. Subito dopo essere nato, per alcune settimane o mesi il neonato è ancora protetto dagli anticorpi materni, ma già in questa fase precoce comincia a dotarsi di un sistema immunitario autonomo, che lo proteggerà da una serie di agenti patogeni. Per garantirgli quanto più precocemente possibile una protezione efficace dalle malattie più pericolose, dovrebbe essere vaccinato già nei primi mesi di vita. Da diverse La vaccinazione protegge ricerche infatti, risulta che già da neonato il bambino reagisce molto bene al vaccino formando rapidamente anticorpi. Il suo sistema immunitario, inoltre, è in grado di confrontarsi con più agenti infettivi contemporaneamente. Per tutte le vaccinazioni obbligatorie si utilizzano vaccini molto sicuri ed efficaci e prima di eseguire la vaccinazione il personale medico specializzato verifica sempre in un colloquio approfondito lo stato di salute del bambino. Ponderando attentamente il rischio e i benefici della vaccinazione, gli operatori sanitari tengono conto della durata della copertura vaccinale, del rischio di reazioni al vaccino e della diffusione della malattia nella popolazione. In ogni caso, se confrontiamo obiettivamente i rischi delle vaccinazioni consigliate e quelli delle malattie che il vaccino può prevenire, emerge chiaramente che i primi sono di gran lunga preferibili ai secondi. Ë LA SICUREZZA DEI VACCINI Sviluppare un vaccino è un processo assai complicato e laborioso, che può durare anche parecchi anni. Per ottenere l’omologazione di un vaccino, infatti, la casa produttrice deve presentare alle autorità sanitarie una documentazione molto dettagliata, dimostrando, in base a criteri stabiliti a livello internazionale, che il vaccino possiede i massimi livelli di qualità in fatto di sicurezza, efficacia e processo di produzione. Analogamente ad ogni altro farmaco, anche i vaccini dopo essere stati messi in commercio sono sottoposti ad una serie di verifiche, in modo da rilevare anche gli effetti collaterali più rari e a distanza. Infine, i vaccini sono attualmente i prodotti farmaceutici meglio controllati e più sicuri. 9 02 La vaccinazione protegge CHE COS’È UN VACCINO E COME AGISCE? Ë L’IMMUNITÀ Quando il nostro organismo viene in contatto con un agente patogeno, reagisce attivando diversi meccanismi di difesa, tra i quali la produzione di anticorpi. Questi, una volta formati, proteggono la persona che li possiede quando entrano di nuovo in contatto con lo stesso agente patogeno, rendendo così il corpo “immune”. Molte malattie infettive possono causare complicanze gravi, danni permanenti e perfino la morte, poiché le nostre difese naturali non sono in grado di sconfiggere gli agenti infettivi prima che questi producano danni. La differenza tra una vaccinazione ed il contrarre una malattia è che il vaccino non ha la capacità di far ammalare come l’agente patogeno, ma induce il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici senza dover affrontare la malattia stessa. Per attivare il sistema immunitario e produrre anticorpi, il corpo impiega da 1 a 3 settimane. Il motivo è che la quantità dell’agente patogeno inattivato o attenuato contenuta nel vaccino è talmente ridotta, che non riesce a stimolare l’organismo così fortemente come potrebbe fare un’infezione con l’agente patogeno naturalmente circolante. Di conseguenza per raggiungere una sufficiente protezione sono normalmente necessarie più dosi di vaccino. 11 Ë VACCINARE VUOL DIRE PREVENIRE L’immunità acquisita con la vaccinazione può durare, a seconda del vaccino, da alcuni anni a una vita intera. Il vaccino antitetanico, per esempio, garantisce una copertura sufficiente solo per 10 anni ed è per questo che si consigliano i richiami periodici. Altri vaccini, invece, come quello antimorbillo o antirosolia, garantiscono una protezione immunitaria per tutto l’arco della vita. Ë L’IMMUNIZZAZIONE ATTIVA Con l’immunizzazione attiva e cioè con la vaccinazione, l’organismo produce gli anticorpi che lo proteggono, attivando altri processi immunologici importanti, come se vi fosse stato un contatto con un agente patogeno naturale. Sono le sostanze contenute nel vaccino, dette antigeni, ad attivare la formazione di anticorpi. Quasi sempre per ottenere un’immunità completa sono necessarie tre dosi parziali di vaccino, assunte ad intervalli prestabiliti (si tratta della cosiddetta immunizzazione di base). Ë QUANDO IL VACCINO NON PROTEGGE Come si è detto, la vaccinazione garantisce una protezione efficace e duratura e questo principio vale per la maggioranza dei bambini. In qualche raro caso, però, può capitare che dopo una vaccinazione la protezione sia solo parziale o nulla e le cause possono essere legate al sistema immunitario individuale (si parla dei cosiddetti non responder), al tipo di vaccino e al modo in cui è somministrato. Di conseguenza, anche dopo essere stati vaccinati, questi bambini possono contrarre la malattia, seppure in forma più attenuata. La vaccinazione protegge Ë I VACCINI Esistono diversi tipi di vaccini: Vaccini a base di agenti patogeni attenuati: per lo più si tratta di virus vivi prodotti in forma attenuata, in modo da non sviluppare tutto il proprio potenziale patologico sull’organismo. Esempi: alcuni vaccini contro il morbillo, la parotite, la rosolia e la varicella. Vaccini a base di agenti patogeni inattivati: i germi utilizzati sono inattivati col calore o con sostanze chimiche. Esempi: alcuni vaccini antipoliomielite. Vaccini a base di toxoidi: sono delle tossine formate dagli agenti patogeni e neutralizzate con procedimenti chimici, ma che conservano la propria efficacia immunizzante. Esempi: vaccini contro il tetano e la difterite Vaccini acellulari: si chiamano così poiché non contengono cellule intere, ma solo alcune componenti del patogeno, sufficienti ad attivare l’immunizzazione. Esempi: il vaccino contro la pertosse, l’influenza e l’epatite B Vaccini polivalenti o combinati: sono combinazioni di due o più vaccini, ciascuno dei quali induce una protezione sufficiente contro la rispettiva malattia. Il vantaggio di questi preparati polivalenti è di risparmiare al bambino troppe iniezioni e di ridurre la quantità totale di additivi somministrata. Esempio: il vaccino esavalente contro la difterite, il tetano, la pertosse, l’Haemophilus influenzae tipo B, la poliomielite e l’epatite B. 13 03 La vaccinazione protegge COME SI ESEGUE UNA VACCINAZIONE? Ë Per imprimere loro la massima efficacia, i vaccini vengono somministrati in modi diversi: a volte per iniezione nella cute (intradermica), sotto la cute o nei muscoli (intramuscolare), a volte invece per via orale. Per l’immunizzazione di base alcuni vaccini vanno somministrati in più dosi ad intervalli regolari di qualche mese, in modo da ottenere un’immunità sufficiente. Per conservare la copertura vaccinica, inoltre, molte vaccinazioni vanno ripetute a distanza di qualche anno (richiami). Ad esempio, la vaccinazione contro la difterite e il tetano si compone di un’immunizzazione di base, ottenuta con tre dosi somministrate rispettivamente al 3°, 5° e 11° mese di vita e dai successivi richiami da eseguire a 6 anni e poi ogni 10 anni. 15 04 La vaccinazione protegge CHE COSA SI DEVE SAPERE DELLA VACCINAZIONE Al momento della vaccinazione il bambino non deve avere alcun sintomo di malattia grave. Nel dubbio, è il medico a decidere se il bambino può essere vaccinato. Se a suo giudizio la vaccinazione va rinviata, ciò non significa che i vaccini somministrati in precedenza perdano d’efficacia, ma in ogni caso è bene attenersi il più possibile alle scadenze indicate nel calendario vaccinale (vedasi pag. 38), in modo da garantire al fanciullo la migliore protezione possibile. Ë LE CONTROINDICAZIONI Prima di procedere ad ogni vaccinazione deve essere accertato lo stato di salute del vaccinando, eseguendo tra l’altro un’anamnesi approfondita. Bisogna accertare soprattutto se sussistono degli stati patologici considerati una controindicazione alla vaccinazione. A tale proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha varato un elenco ufficiale delle controindicazioni ai vaccini, aggiornato costantemente allo stato dell’arte della medicina specialistica. I motivi che giustificano il rinvio o la rinuncia alla vaccinazione vanno valutati di volta in volta dal medico di fiducia. Quest’ultimo può, nel caso delle vaccinazioni obbligatorie, richiedere al competente Servizio igiene e sanità pubblica del Comprensorio sanitario un’esenzione dalla vaccinazione. Il Direttore del suddetto servizio decide sull’esenzione vaccinale temporanea o definitiva. 17 Ë LE CONTROINDICAZIONI SONO: Patologie acute Nel caso di patologie acute in atto, prima di somministrare il vaccino bisogna attendere almeno fino a guarigione avvenuta, recuperando poi la vaccinazione appena possibile. Se però si tratta di malattie non gravi (es. un’infiammazione leggera delle vie aeree superiori) la vaccinazione si può eseguire. Allergie Ogni vaccino contiene, oltre al principio attivo vero e proprio, alcuni additivi come stabilizzatori, antibiotici e sostanze adiuvanti, necessarie, ad esempio, a garantire la conservabilità del prodotto, a prevenire una contaminazione batterica e ad ottenere una risposta immunitaria più rapida. Il più delle volte sono le sostanze adiuvanti a causare le reazioni allergiche. È importante informare il medico vaccinatore qualora il bambino abbia sofferto di reazioni anafilattiche in seguito all’assunzione di uovo, pollo, antibiotici (neomicina, streptomicina o kanamicina) o in seguito ad una precedente dose di vaccino: si tratta di situazioni che si verificano raramente ma che richiedono particolare attenzione per la somministrazione di alcuni vaccini. Disturbi immunitari Se il bambino da vaccinare ha un disturbo immunitario (immunosoppressione da farmaci, immunodeficienza congenita o acquisita, per esempio da HIV, leucemia o altri tumori) occorre assolutamente ponderare con attenzione quali vaccinazioni eseguire. Se infatti i vaccini inattivati non rappresentano un aumento del rischio per il paziente, per quelli a base di patogeni attenuati va sempre analizzato bene il rapporto tra rischi e benefici. La vaccinazione protegge Patologie neurologiche Ai bambini affetti da forme di epilessia difficilmente trattabile con farmaci o da patologie neurologiche progressive si possono somministrare solo alcuni vaccini e in ogni caso solo dopo aver consultato lo specialista. Gravidanza La donna in gravidanza prima di vaccinarsi deve valutare attentamente i rischi e i benefici. In ogni caso, durante la gestazione non dovrebbero essere somministrati vaccini attenuati. Ë LA VACCINAZIONE SI PUÒ INVECE ESEGUIRE NEI SEGUENTI CASI: • Malattie lievi (le banali infezioni delle vie aeree superiori, come tossi o raffreddori) • Allergie (tranne quelle specifiche contro le sostanze contenute nel vaccino) • Epilessia di familiari del bambino o convulsioni febbrili • Trattamento in corso: cortisonici a basso dosaggio o ad applicazione locale • Malattie della pelle: eczemi o infiammazioni localizzate della pelle • Malattie croniche del cuore, dei polmoni, del fegato o dei reni • Malattie neurologiche non progressive • Sindrome di Down • Ittero nel neonato 19 • Parto pretermine o neonato sottopeso • Allattamento Ë LE REAZIONI INDESIDERATE A VACCINO I vaccini somministrati con iniezione intramuscolare o sottocutanea possono causare delle reazioni circoscritte come gonfiore, arrossamento o dolore nel punto di inoculazione. Esse compaiono a seconda del vaccino nel ca. 220 % di tutti i pazienti vaccinati. In casi più rari, invece, possono comparire reazioni generalizzate come febbre, irrequietezza, inappetenza o altro. Sia reazioni locali che generalizzate si manifestano nel caso di vaccini inattivati dopo poche ore fino ad alcuni giorni e svaniscono senza lasciare conseguenze dopo poco tempo. Nel caso di vaccini attenuati possono manifestarsi reazioni generalizzate dopo un intervallo di più giorni per effetto della riproduzione dei virus (es. febbre e lieve eruzione cutanea dopo la vaccinazione contro il morbillo). Per alleviare queste reazioni locali si consigliano degli impacchi freddi umidi, e nel caso di febbre eventualmente antipiretici. Il manifestarsi di queste reazioni da vaccino non costituisce nessuna controindicazione alla somministrazione di dosi vaccinali successive. Ë LE COMPLICANZE VACCINALI Se la prassi vaccinale è corretta, ossia se si esegue un’anamnesi accurata per accertare eventuali controindicazioni e si utilizza una tecnica di somministrazione corretta, le complicanze si possono quasi sempre evitare. Si definisce complicanza vaccinale una compromissione dello stato di salute La vaccinazione protegge dopo vaccinazione che va oltre la normale reazione a vaccino. Con l’uso dei vaccini moderni le complicanze vaccinali insorgono raramente, ma poiché un vaccino resta comunque un prodotto farmacologico attivo, le complicanze non si possono mai escludere del tutto. Le complicanze da vaccino sono comunque assai meno frequenti delle complicanze delle malattie stesse e sono normalmente reversibili, sicché un confronto tra i rischi e i benefici depone a favore del vaccino. Ë LA SEGNALAZIONE DELLE COMPLICANZE Qualunque complicanza da vaccino deve essere comunicata al medico che ha eseguito la vaccinazione. Questo la segnala all’autorità competente (obbligo di notifica per legge). 21 05 La vaccinazione protegge LE MALATTIE DA CUI DOVREMMO PROTEGGERE I NOSTRI FIGLI Ë IL TETANO Si tratta di un’intossicazione causata da una sostanza tossica prodotta da un batterio (Clostridium tetani), che danneggia il sistema nervoso. Questo batterio si annida nello sporco, nella terra, nello sterco, nella segatura o nella ruggine dei metalli e può penetrare nell’organismo umano attraverso le ferite aperte. Proprio ferite profonde banali rappresentano il pericolo più grande (es. ferita da spina). Sintomi e decorso della malattia: tremore, sudorazioni, cefalee, tensione sulla lesione cutanea e gravi crampi muscolari (anca, schiena, volto, ventre ecc.), che possono portare alla morte. Diffusione della malattia: i batteri del tetano sono diffusi in tutto il mondo. Terapia: il tetano si cura con antibiotici ed anticorpi specifici, se necessario in regime di terapia intensiva. Ma nonostante le cure, ancora oggi il tasso di mortalità è piuttosto elevato. Vaccinazione: il vaccino antitetanico si somministra per via intramuscolare e fa parte della vaccinazione esavalente per l’immunizzazione di base; è anche integrato in altri vaccini combinati, o può essere acquistato come vaccino singolo. Chi non è stato vaccinato da più di 5-10 anni e si ferisce accidentalmente, dovrebbe sottoporsi ad un richiamo. Anche senza lesioni, comunque, è consigliabile un richiamo ogni 10 anni. 23 Ë LA DIFTERITE È un’infezione causata dalla tossina del Corynebacterium diphtheriae, un batterio che aggredisce la mucosa delle tonsille, della faringe, della laringe e del naso. Si trasmette per contagio diretto da alimenti od oggetti infetti, oppure attraverso l’aria tramite goccioline, per esempio con le particelle di saliva o di muco espulse parlando, tossendo o starnutendo. Sintomi e decorso della malattia: febbre, disturbi della deglutizione, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi, tonsille patinate, alito dolciastro. La malattia provoca gravi danni agli organi interni (sistema cardiocircolatorio e apparato renale) e porta a paralisi, nel bambino piccolo alla morte per soffocamento. Diffusione della malattia: la difterite è ancora diffusa in parecchi Paesi. Negli anni Novanta, ad esempio, nell’Unione Sovietica dopo una riduzione dell’attività vaccinale scoppiò un’epidemia che provocò più di 100.000 contagi e 4.000 morti. Terapia: pur esistendo un trattamento a base di antibiotici ed antitossinici, il tasso di mortalità resta elevato. Vaccinazione: anche questo vaccino fa parte della vaccinazione esavalente per l’immunizzazione di base, ma è disponibile anche in altre combinazioni o come vaccino singolo e si somministra per via intramuscolare. In età adulta sarebbe opportuno effettuare ogni dieci anni una vaccinazione di richiamo. La vaccinazione protegge Ë LA POLIOMIELITE È una malattia provocata da un virus specifico che aggredisce il sistema nervoso e si trasmette per contagio orofecale (infezione da contagio diretto oppure da contatto con oggetti contaminati). Sintomi e decorso della malattia: quasi sempre (95 % dei casi) l’infezione ha un decorso asintomatico (ossia privo di sintomi). Altrimenti, può manifestarsi sotto forma di affezione innocua con febbre e mal di gola, fino a provocare meningite, encefalite o infiammazione del midollo spinale, con conseguente paralisi flaccida e talvolta anche esito mortale. Diffusione della malattia: attualmente la poliomielite è ancora diffusa in alcuni Paesi africani e asiatici. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si è ripromessa di debellare la malattia, sia svolgendo campagne di vaccinazione capillari nei Paesi in via di sviluppo, dove si registrano ancora dei casi, sia mantenendo a livelli adeguati il tasso di vaccinazione nei Paesi industrializzati. Terapia: non esiste un trattamento mirato della poliomielite. Vaccinazione: da alcuni anni, per evitare la rara complicanza della cosiddetta poliomielite da vaccino, le autorità sanitarie hanno sostituito il vaccino attenuato orale, somministrato in passato (SABIN), con un vaccino inattivato più tollerabile (SALK). Il calendario vaccinale prevede la somministrazione di quattro dosi in età infantile. A queste dovrebbe seguire un richiamo in età adolescenziale e adulta per le persone che si recano in aree endemiche e che hanno assunto l’ultima dose di vaccino più di 10 anni prima. 25 Ë L’EPATITE B È una malattia causata da un virus specifico (HBV) che provoca gravi danni al fegato. La trasmissione del virus non avviene solo per via ematica (sangue) o per contatto con secrezioni (sperma, succhi vaginali), ma anche in seguito a contatti sociali ristretti con persone già infette. Durante la gravidanza o il parto, inoltre, la madre infetta può trasmettere il virus al proprio figlio (contagio verticale). Sintomi e decorso della malattia: il periodo di tempo tra l’infezione con l’agente patogeno e il manifestarsi dei sintomi (periodo d’incubazione) può arrivare fino a sei mesi, durante il quale la persona infetta è già contagiosa, pur non manifestando alcun sintomo. Quando la malattia diventa conclamata, si presenta spesso con nausea, vomito, dolori al ventre, diarrea e ittero. In casi più rari si può arrivare ad una degenerazione acuta delle cellule epatiche, che il più delle volte ha esito mortale. Il 5 -10 % degli adulti che contraggono l’epatite B acuta subisce una cronicizzazione della malattia, che col passare degli anni può trasformarsi in cirrosi epatica o tumore maligno del fegato, con esito spesso mortale. Più giovane è la persona contagiata, maggiore è la probabilità che l’epatite diventi cronica e che il paziente resti contagioso per tutta la vita. Diffusione della malattia: in tutto il mondo si calcola che le persone affette da epatite cronica siano 350 milioni. In Italia, dal 1988 al ’93 ogni anno furono registrati circa 3.600 nuovi casi di epatite B. Nel 2005, quattordici anni dopo l’introduzione della vaccinazione obbligatoria e l’avvio di altre misure preventive, il loro numero era calato a 369. Tuttavia, nonostante questo miglioramento, in Italia vivono ancora molti portatori cronici del virus e ogni anno si verificano casi di neonati contagiati da madri infette. La vaccinazione protegge Terapia: non esiste una terapia mirata dell’epatite B. Vaccinazione: il vaccino è disponibile sul mercato come vaccino singolo e come componente di altri vaccini combinati (es. vaccinazione esavalente per l’immunizzazione di base). Esso viene somministrato per via intramuscolare. Ë LA PERTOSSE È un’infezione delle vie respiratorie causata dal batterio Bordetella pertussis. L’agente patogeno è trasmesso dalle persone infette attraverso l’aria, ossia tramite contagio da goccioline. Sintomi e decorso della malattia: i sintomi più frequenti sono attacchi di tosse con vomito e mancanza di aria, febbre leggera, raffreddore, faringite, bronchite, appendicite e polmonite, ma la malattia può anche provocare danni cerebrali con convulsioni. Nei lattanti la malattia può avere un decorso particolarmente difficile; spesso mancano i tipici attacchi di tosse, ma in compenso può manifestarsi una forte dispnea (affanno) che in qualche caso può provocare la morte del bambino. Diffusione della malattia: nei Paesi in via di sviluppo con scarse opportunità terapeutiche, un bambino su cento fra quelli contagiati muore per la malattia. In tutto il mondo, ogni anno si ammalano di pertosse da 20 a 40 milioni di bambini e di questi 300.000 non sopravvivono. Terapia: la malattia si può trattare con gli antibiotici, ma la terapia porta a guarigione solo se i farmaci sono somministrati già allo stadio iniziale, altrimenti la pertosse, pur curata, può progredire, causare gravi danni permanenti e a volte anche la morte. 27 Vaccinazione: il vaccino, molto ben tollerato, è somministrato sotto forma di vaccinazione esavalente o anche nella combinazione trivalente (antidifterica, antitetanica ed antipertosse) ed è tollerato molto bene. Proprio per questa vaccinazione, però, è assai importante rispettare gli intervalli prescritti, affinché il sistema immunitario abbia il tempo di costruire le proprie difese fin dal primo anno di vita. Ë IL MORBILLO Causata dal virus omonimo, trasmesso attraverso l’aria tramite contagio da goccioline, questa malattia può causare gravi danni alle vie respiratorie e al sistema nervoso. Sintomi e decorso della malattia: i sintomi più diffusi sono febbre, tosse, raffreddore, diarrea, congiuntivite, eruzioni cutanee con ampie macchie rosse diffuse e disseminate su tutto il corpo. Talora possono comparire anche bronchite, otite e polmonite. Nei bambini molto piccoli o con deficit nutrizionali il morbillo può inoltre causare diarrea, disidratazione, cecità e gravi infezioni cutanee. In un caso su centomila, inoltre, dopo che il bambino ha superato il morbillo apparentemente senza conseguenze, si sviluppa diversi anni dopo l’infezione la cosiddetta PESS (pan-encefalite-subacuta-sclerosante), un’encefalite che porta ad un’invalidità permanente o alla morte del bambino. Diffusione della malattia: nei Paesi in via di sviluppo ogni anno si ammalano di morbillo da 30 a 40 milioni di persone. Nel 2004 le morti causate da questa malattia sono state 454.000 (dati OMS). Anche in Italia si continuano a La vaccinazione protegge registrare epidemie diffuse, con migliaia di casi segnalati, l’ultima delle quali colpì l’Italia meridionale nel 2002, con più di 40.000 bambini contagiati, più di 1.000 ricoveri ospedalieri, 23 casi di encefalite e 4 decessi. Terapia: non esiste una terapia mirata del morbillo. Vaccinazione: il vaccino è di solito combinato a quello contro la parotite e la rosolia e si somministra per iniezione sottocutanea. Per garantire una copertura ottimale è raccomandabile assumere una seconda dose. In questo caso deve essere rispettato un intervallo minimo di un mese. È garantita una protezione di lunga durata contro questa malattia. Da cinque a dodici giorni dopo la vaccinazione possono manifestarsi, in via passeggera, febbre e leggere eruzioni cutanee, dette anche “morbillo da vaccinazione”. Ë LA PAROTITE (ORECCHIONI) È una malattia causata da un virus specifico trasmesso attraverso le goccioline. Sintomi e decorso della malattia: i sintomi più frequenti sono febbre, cefalea, dolori agli arti e al ventre, ingrossamento di una o più ghiandole salivari (di solito quelle parotidee). Ma la malattia può anche provocare meningite, ipoacusia o sordità totale permanente e infiammazione del pancreas. Durante e dopo la pubertà il 30 % dei pazienti maschi contrae un’orchite (infiammazione dei testicoli), mentre il 5 % delle femmine subisce un’infiammazione delle ovaie. In entrambi i casi queste complicanze possono causare una perdita parziale o totale della fertilità. 29 Diffusione della malattia: analogamente al morbillo la parotite è diffusa in tutto il mondo ed è una delle cause più frequenti della meningite virale e della sordità acquisita. Terapia: non esiste una terapia mirata della parotite. Vaccinazione: il vaccino è ben tollerato e si somministra in combinazione a quello antirosolia e antimorbillo. Ë LA ROSOLIA È una malattia causata da virus specifico e trasmessa attraverso l’aria per contagio da goccioline, oppure dalla donna in gravidanza direttamente al nascituro. Sintomi e decorso della malattia: quasi sempre la rosolia ha un decorso benigno, accompagnato da febbre, ingrossamento dei linfonodi ed eruzione cutanea. Durante la gravidanza, però, può causare complicanze gravi al nascituro. Se infatti una donna incinta contrae la malattia, rischia di causare al nascituro danni assai rilevanti come sordità, cecità, difetti cardiaci, danni cerebrali o altre malformazioni. Diffusione della malattia: nei mesi a cavallo tra il 1964 e il ‘65, prima che fosse introdotta la vaccinazione, negli Stati Uniti scoppiò un’epidemia di rosolia che ebbe come conseguenza la nascita di 20.000 neonati affetti da malformazioni. Grazia all’alta copertura vaccinale negli ultimi anni negli Stati Uniti i casi di malformazioni da rosolia sono molto rari. Terapia: non esiste una terapia mirata della rosolia. La vaccinazione protegge Vaccinazione: di solito il vaccino antirosolia è somministrato in combinazione a quello antimorbillo e antiparotite. Può essere effettuato in età infantile o adolescenziale alle scadenze previste dal calendario vaccinale, oppure in età adulta. In ogni caso, è consigliabile vaccinare le bambine prima della pubertà, in modo da escludere con certezza il rischio di contrarre la malattia durante una gravidanza. Per debellare gradualmente la rosolia e i rischi ad essa correlati per i nascituri, è necessario vaccinare quanti più bambini possibile ed è per questo che si consiglia la vaccinazione anche per i maschi. Ë L’INFEZIONE DA HIB (HAEMOPHILUS INFLUENZAE TIPO B) Si tratta di una malattia causata dal batterio omonimo, trasmesso da goccioline, che aggredisce le alte vie respiratorie. Sintomi e decorso della malattia: il batterio si moltiplica rapidamente causando febbre elevata, dolori muscolari, nausea, disturbi cardiaci e respiratori. A volte l’infezione provoca la meningite (3 - 5 % dei casi, di cui un quarto con danni permanenti), l’infiammazione dell’epiglottide (che se non trattata correttamente nella metà dei casi ha esito morale), la polmonite e l’infiammazione delle articolazioni. Diffusione della malattia: i più colpiti sono i bambini tra i 6 mesi e i 5 anni d’età, con maggiore frequenza sotto i due anni e in particolare tra gli ospiti degli asili nido. Terapia: si può trattare con antibiotici. Spesso il decorso della malattia è grave e può portare anche alla morte. 31 Vaccinazione: il vaccino, assai efficace e ben tollerabile, fa parte della vaccinazione esavalente per l’immunizzazione di base, ma può anche essere integrato ad altri vaccini combinati o somministrato come vaccino singolo, per via intramuscolare. In Italia, grazie all’aumento costante del tasso di vaccinazione, negli ultimi anni il numero delle infezioni registrate si è ridotto considerevolmente (130 casi in Italia nel 1996 contro i 18 del 2004). Ë LA VARICELLA È una malattia causata dal virus varicella zoster, trasmesso attraverso l’aria da goccioline e molto contagioso. Prima di raggiungere i 12 anni d’età la varicella viene contratta dall’80- 90 % dei bambini. Sintomi e decorso della malattia: dopo un periodo d’incubazione di 10-21 giorni si formano repentinamente delle eruzioni cutanee con forte prurito, accompagnate il più delle volte da una febbre leggera. Nell’età infantile il decorso è quasi sempre benigno, ma a partire dall’adolescenza aumentano notevolmente le complicanze, sotto forma di epatite, meningite, encefalite e nefrite. La varicella è assai pericolosa per le persone immunodepresse, nelle quali ha un tasso di mortalità del 7 %. Durante la gravidanza la varicella può causare aborti spontanei o malformazioni del feto. Se la madre contrae la malattia appena prima o dopo il parto, contagiando il neonato, nel 30 -50 % dei casi il bambino non sopravvive. Terapia: nei casi più gravi si esegue una terapia antivirale, che però non sempre si rivela efficace. Vaccinazione: la vaccinazione è consigliata ai bambini dal compimento del primo anno di età. Soprattutto dovrebbero essere tutelati i bambini in La vaccinazione protegge condizioni di salute precarie. Inoltre la vaccinazione è consigliata a giovani ed adulti che non si sono ancora ammalati di varicella. Donne in età feconda, persone a contatto con pazienti a rischio (immunodepressi, neonati) ed il personale sanitario rappresentano un importante gruppo di destinatari. Attualmente viene utilizzato un vaccino singolo, ben tollerato, a base di virus di varicella vivi attenuati. Tra poco sarà disponibile un vaccino combinato (morbillo, parotite, rosolia, varicella). Ë LE INFEZIONI DA PNEUMOCOCCHI Si tratta di infezioni causate da batteri del tipo Streptococchus pneumoniae (pneumococchi) trasmessi da uomo a uomo nei contatti ravvicinati tramite contagio da goccioline. Sintomi e decorso della malattia: i pneumococchi sono la causa più diffusa dell’otite media (50 %) e nell’età infantile una delle cause più frequenti di polmonite, meningite, encefalite e setticemia. Terapia: quasi sempre la terapia antibiotica è efficace, ma nei casi più gravi (encefalite, polmonite e setticemia) l’effetto può non essere tempestivo e la malattia può avere comunque un esito mortale. Inoltre, si osservano sovente delle resistenze dei batteri ai vari antibiotici impiegati. Vaccinazione: attualmente la vaccinazione è consigliata ai lattanti dopo i 2 mesi di vita e per i bambini piccoli. È particolarmente consigliabile a bambini che presentano determinate patologie di base e per i quali sussiste un maggiore pericolo di contagio. Questi sono soprattutto bambini ai quali è stata asportata la milza, o affetti da immunodeficienza acquisita o congenita, tumori, malattie cardiocircolatorie, diabete, malattie croniche dei polmoni e 33 dei reni. Fino ai due anni di vita, il vaccino utilizzato è efficace contro i sette tipi più diffusi di pneumococco. Dopo il compimento del secondo anno di vita viene impiegato un vaccino con 23 antigeni di pneumococco diversi, con un richiamo vaccinale tra i tre fino ai cinque anni dopo la prima somministrazione del vaccino. Entrambi i vaccini sono ben tollerati e proteggono soprattutto dalle forme di malattia più gravi. Ë L’INFLUENZA È una malattia causata dal virus influenzale, trasmesso da uomo a uomo per contagio da goccioline. Ha un decorso epidemico e si presenta soprattutto nei mesi invernali. Sintomi e decorso della malattia: l’influenza si manifesta quasi sempre con aumento improvviso della temperatura, brividi, dolori articolari e spossatezza generalizzata, accompagnata da mal di gola e tosse secca. Il più delle volte ha un decorso benigno, ma a volte può avere delle complicanze gravi e le persone più esposte sono quelle affette da patologie croniche come tumori, diabete, cardiopatie, nefropatie e pneumopatie. Il rischio di complicanze grava anche sulle persone più anziane. Terapia: è disponibile una terapia antivirale, ma dall’efficacia piuttosto limitata. Vaccinazione: la vaccinazione antinfluenzale non è prevista nel calendario vaccinale visto che viene somministrata al bisogno a bambini e adolescenti che hanno uno stato di salute debilitato da patologie croniche come car- La vaccinazione protegge diopatie, pneumopatie, malattie epatiche e renali, diabete ed altre affezioni metaboliche, oppure da immunodeficienza congenita o acquisita. Il vaccino, del tipo acellulare, va somministrato per via intramuscolare. La vaccinazione deve essere somministrata annualmente, in quanto i virus dell’influenza si modificano costantemente ed i vaccini devono essere adeguati al virus dell’influenza circolante. Ë LE INFEZIONI MENINGOCOCCICHE In questa categoria rientrano diverse malattie, per lo più gravi, causate da batteri del tipo Neisseria meningitidis (meningococchi). Questi agenti patogeni, diffusi in tutto il mondo, nei mesi invernali colpiscono dal 5 al 20 % della nostra popolazione aggredendo i seni nasali e il cavo faringeo. Sono trasmessi da goccioline nei contatti ravvicinati e provocano malattie il più delle volte sporadiche, mentre è raro che causino delle vere epidemie. Sintomi e decorso della malattia: quasi sempre l’infezione ha un decorso asintomatico, talora accompagnato da una leggera infiammazione delle alte vie respiratorie. Tuttavia, in qualche caso (in Alto Adige in 5 casi su 100.000) i meningococchi causano delle affezioni gravi, sovente fulminanti, come meningiti, encefaliti e/o setticemie. Non di rado queste malattie hanno un esito mortale e a farne le spese sono per lo più lattanti, bambini piccoli e adolescenti. Terapia: le meningococcosi si possono trattare con preparati antibiotici in regime di terapia intensiva, ma il loro decorso imprevedibile fa sí che, a volte, non si riesca a scongiurare l’esito mortale. 35 Vaccinazione: contro i meningococchi del tipo B, che negli anni passati sono stati di gran lunga la causa più frequente delle meningococcosi registrate in Alto Adige (più del 90 %) attualmente la vaccinazione non è ancora disponibile. Da diversi anni, invece, è in uso un vaccino contro i meningococchi del tipo C, che in alcune regioni italiane hanno acquisito una notevole diffusione, visto che stanno causando nelle fasce d’età più precoci (lattanti e bambini piccoli) quasi lo stesso numero di affezioni che vengono causate dal tipo B. Se anche in Alto Adige aumentassero i casi di meningococcosi del tipo C anche da noi andrebbe quindi, presa in considerazione la vaccinazione sistematica dei lattanti e dei bambini piccoli. Per il momento, il vaccino – di provata efficacia – è consigliabile solo per i lattanti e i bambini sottoposti ad asportazione della milza o affetti da immunodeficienze specifiche. Inoltre, il vaccino antimeningococcico C è consigliato a tutti coloro che, per motivi di studio, scambi scolastici o corsi di lingue, si recano per periodi prolungati in Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Irlanda, Belgio, Olanda o in certe zone del Canada e della Francia, poiché in questi Paesi le meningococcosi del tipo C sono relativamente frequenti. Per i bambini oltre i 2 anni d’età e gli adulti sono disponibili vaccini antimeningococcici tetravalenti, efficaci contro i tipi A, C, W135 e Y; questa vaccinazione dà una copertura solo di tre anni ed è indicata solo per chi compie soggiorni prolungati in una zona endemica per questi agenti patogeni. 06 CALENDARIO VACCINALE IN ETÀ EVOLUTIVA Vaccino a 6 anni a 11 - 15 anni DTaP DTaP dTap IPV IPV IPV HB HB HB Hib Hib Hib 3° mese 5° mese 11° mese DTaP DTaP IPV IPV HB Hib DTaP MPR Pneumo Pneumo Pneumo MPR 1 MPR 1/2* MPR 1/2** Varicella* Varicella* Varicella** Pneumo Varicella Legenda 13° - 15° mese Note DTaP Vaccino antidifterite, antitetano ed antipertosse Il vaccino DTaP va usato fino all’età di 6 anni, dopo di che viene impiegato il vaccino dTap (dose per adulti). Si raccomanda un richiamo della vaccinazione antidiftericaantitetanica-antipertosse a 6 anni e all’età di 11-15 anni. Dopo questa età si raccomanda un richiamo della vaccinazione antidifterica-antitetanica ogni 10 anni. La vaccinazione antipertosse può essere effettuata indipendentemente da altre vaccinazioni antipertosse precedenti. dTap Vaccino antidifterite, antitetano e antipertosse per adulti / La vaccinazione protegge IPV Vaccino antipolio inattivato–SALK, intramuscolare / HB Vaccino antiepatite B I neonati di madri portatrici del virus devono essere vaccinati subito dopo la nascita. Hib Vaccino contro malattie da haemophilus influenzae tipo b / MPR Vaccino antimorbillo, antiparotite ed antirosolia La 1a dose del vaccino antimorbillo, antiparotite ed antirosolia va somministrata tra il 13° ed il 15° mese. All’età di 6 anni va offerta la 2a dose MPR in concomitanza con il richiamo IPV e DTaP, oppure la 1a dose ai bambini non vaccinati fino a quel momento (MPR 1/2*). All’età di 11-15 anni a questi ultimi va data la 2a dose, oppure, a quelli non vaccinati, la 1a dose (MPR 1/2**). Pneumo Vaccino contro malattie da pneumococco Ai bambini che iniziano il ciclo vaccinale entro il primo anno di vita 3 dosi (3°, 5°, 11° mese). Per chi inizia il ciclo vaccinale tra il 12° e 23° mese: 2 dosi a distanza minima di 2 mesi, mentre per i bambini a partire dal 2° anno di vita è prevista una sola dose di vaccino. Varicella Vaccino antivaricella La vaccinazione è raccomandata per i bambini, compiuto il 1° anno di vita* Per non vaccinati e per coloro che non hanno contratto la malattia** 39 Ë GLI INTERVALLI TRA LE VACCINAZIONI L’obiettivo di un piano vaccinale è di ottenere la massima copertura vaccinale possibile, riducendo al minimo il numero delle somministrazioni e delle scadenze da rispettare. Per una copertura vaccinale duratura è importante soprattutto rispettare gli intervalli indicati nel calendario vaccinale e concludere il ciclo di base nei tempi previsti. Il calendario vaccinale serve da un lato al personale sanitario, per svolgere correttamente le vaccinazioni necessarie all’immunizzazione di base e i richiami previsti, e dall’altro ai genitori per tenersi informati e rispettare le scadenze. Il neonato può essere vaccinato dopo l’ottava settimana di vita. L’immunizzazione di base non va ricominciata da zero solo perché si superano gli intervalli previsti per la vaccinazione antidifterica, antitetanica, antipertosse, antipolio e antiepatite B. Tuttavia, in questi casi, si ritarda il processo con cui si consolidano le difese dell’organismo. L’intervallo minimo tra la prima e la seconda dose del vaccino antidifterico, antitetanico, antipertosse, antipolio, antiepatite B e anti-Hib (Haemophilus influenzae) dovrebbe essere di almeno sei settimane, quello tra la seconda e la terza dose di almeno sei mesi. Ogni modifica o rinvio di una vaccinazione a causa di eventi particolari nella crescita dal bambino (malattie infettive o altre patologie contratte) va concordata con il medico. Per ogni ulteriore informazione, non esitate a consultare con fiducia il personale specializzato del Servizio Sanitario. La vaccinazione protegge Ë INFORMAZIONI Per consulenze sui contenuti di questo opuscolo ci si può rivolgere a: Comprensorio sanitario di Bolzano: Servizio igiene e sanità pubblica, via Amba Alagi 33 – 39100 Bolzano, tel. 0471 909229 Comprensorio sanitario di Merano: Servizio igiene e sanità pubblica, via Goethe 7 – 39012 Merano, tel. 0473 222535 Comprensorio sanitario di Bressanone: Servizio igiene e sanità pubblica, via Dante 51 – 39042 Bressanone, tel. 0472 812460/812461 Comprensorio sanitario di Brunico: Servizio igiene e sanità pubblica, vicolo dei Frati 3 – 39031 Brunico, tel. 0474 586530 Per ulteriori informazioni: Ufficio igiene e salute pubblica, Corso Libertà 23 – 39100 Bolzano, tel. 0471 411 740, fax 0471 411 759, e-mail: [email protected] Se aveste altre domande sulle vaccinazioni, consultate il Vostro pediatra, il medico igienista di distretto o il Servizio igiene e sanità pubblica del Vostro Comprensorio sanitario. 41 Fonti delle foto: Foto pag. 8: Due bambini affetti da poliomielite, Repubblica democratica del Congo, Kisangani Organizzazione Mondiale della Sanità, Ginevra Foto pag. 25: Bambino con gamba gravemente deformata a causa di poliomielite, Organizzazione Mondiale della Sanità, Ginevra Foto pag. 27: Bambino affetto da pertosse, Centers for Disease Control and Prevention, USA Foto pag. 28: Bambino affetto da morbillo tratto da “Bildmappe Pädiatrie” del prof. Hansjörg Cremer, “Infektionskrankheiten und Infektallergische Krankheitsbilder im Kindesalter”, Germania Foto pag. 32: Bambino affetto da varicella tratto da “Pädiatrie in Bildern” Thomas Rautenstrauch, Germania Grafica & produzione: Satzzentrum Brixen, tel. 0472 834 477