MENOPAUSA MENOPAUSA E ASPETTATIVA DI VITA 100 Età 80 60 40 20 0 1900 1940 1980 Anni 2020 > 65 ANNI IN ITALIA 1901 6% 1981 13% 2010 18% MENOPAUSA L’ultima mestruazione dopo 6-12 mesi di amenorrea. Come c’è un lungo periodo prepuberale, c’è un lungo periodo postfertile: esclusivo della specie umana. Genazzani, Torino 1999 FOLLICOLI L’atresia dei follicoli comincia a 40 anni e si arriva a 0 follicoli a 51,4 anni. Vi è una inadeguata follicologenesi. Nella transizione Menopausale si nota decremento di E2 ed aumento di FSH Santoro N, Am J Med, 2005 GnRH Feedback ormonali E,P GnRH E,P LH FSH CLIMATERIO continuum di eventi dipendenti da una progressiva carenza estrogenica PERIMENOPAUSA Inizia con la comparsa di irregolarità del ciclo e/o disturbi climaterici, il che esprime il declino della funzione ovarica MENOPAUSA L’ultima mestruazione dopo 6-12 mesi di amenorrea POSTMENOPAUSA Inizia dopo un anno dalle ultime mestruazioni spontanee età media della menopausa -6 -5 -4 -3 -2 -1 50 +1 +2 +3 +4 +5 +6 De Aloysio e Pansini, 1997 COMPOSIZIONE CORPOREA Il primo evento nella variazione corporea in menopausa è la riduzione della BMD? cui segue l’inversione del rapporto massa magra\grassa e della distribuzione del grasso tronco-gambe. Morita Y, J Obstet Gynaecol, 2006 Sindrome climaterica Vampate di calore Sudorazione notturna Insonnia Variazione dell’umore Irritabilità Diminuzione memoria Scarsa capacità di concentrazione Cistiti e trigoniti Vaginiti Dispareunia Riduzione desiderio sessuale MEDIO TERMINE Patologie cardiovascolari Osteoporosi LUNGO TERMINE IMMEDIATI Sintomi da deprivazione estrogenica in climaterio INSTABILITA’ VASOMOTORIA VAMPATE DI CALORE SUDORAZIONI Si ritiene che siano dovute ad uno squilibrio tra ipotalamo e SNA dovuto a carenza estrogenica NEUROSTEROIDI La carenza di estrogeni agisce anche modificando le concentrazioni delle sostanze serotoninergiche, noradrenergiche ed oppioidi. Genazzani AR, CNS Spectr, 2005 Sintomi da deprivazione estrogenica in climaterio Condizioni atrofiche Atrofia vaginale Dispareunia Prurito vulvo-vaginale Sindrome del trigono vescicale Pollachiuria Disuria Cistiti VAGINA progressione delle modificazioni postmenopausali Diminuita trasudazione parietale e diminuita produzione di muco cervicale SECCHEZZA VAGINALE Diminuzione delle cellule superficiali ricche di glicogeno DIMINUITA PRODUZIONE DI ACIDO LATTICO AUMENTO DEL pH VAGINALE PREVALENZA DEI GERMI COLIFORMI Assottigliamento della mucosa SCOMPARSA DELLE RUGHE VAGINALE FRAGILITA’ VASALE (PERDITE EMATICHE) DISTROFIE ULCERAZIONI Un circolo vizioso MENOPAUSA IPOESTROGENISMO Problemi relazionali Ipoandrogenismo Diminuzione della libido e della frequenza dei rapporti sessuali Diminuzione delle secrezioni ghiandolari e della trasudazione vaginale Assenza di stimoli meccanici locali Problematiche di relazione della coppia Secchezza vaginale Rapporti sessuali dolorosi Danni alla mucosa vaginale Cessazione della capacità riproduttiva Cessazione dell’attività sessuale PERDITA DEL RUOLO SOCIALE ORMONI E DISTRIBUZIONE DEL GRASSO Le variazioni endocrine durante la transizione menopausale influenzano più dell’età il peso corporeo e la distribuzione del grasso Genazzani AR e Gambacciani M, Gynecol Endocrinol, 2006 TIROIDE E MENOPAUSA Con l’età aumenta il TSH specialmente nelle donne dopo la menopausa . La patologia tiroidea subclinica raggiunge il 23.2% dopo la menopausa con netta prevalenza dell’ipotiroidismo 73.8%. Schindler AE, Gynecol Endocrinol 2003 Estrogeni e lipidi Riducono i livelli ematici di colesterolo; Riducono colesterolo LDL ( gli estrogeni in realtà aumentano l’LDL colesterolo, ma aumentano in misura maggiore il suo catabolismo, per cui alla fine i livelli circolanti di LDL-colesterolo risultano diminuiti). Aumentano colesterolo HDL; Elevato rapporto HDL/LDL si associa ad un minor rischio cardio-vascolare. Estrogeni ed azione antiossidante Azione anti-aterosclerotica: riducendo la possibilità di ossidazione a carico delle LDL e di accumulo dei lipidi sulla parete vasale. Estrogeni e parete arteriosa Presenza di recettori per tali ormoni sulla parete endoteliale (azione diretta); Favoriscono la vasodilatazione, mediante l’aumentata produzione di fattori rilassanti (EDRFs endothelial relaxant factors) e la diminuita produzione di fattori contraenti (EDCFs endothelial contraent factors); Riducendo quindi la possibilità di produzione della placca. Estrogeni e metabolismo delle prostaglandine Aumentano formazione di prostacicline ed ossido nitrico ad azione vasodilatante; Riducono il trombossano dotato di azione vasocostrittrice ed aggregante piastrinica, Effetti minori degli estrogeni Azione inotropa sul cuore Aumentato metabolismo periferico del glucosio; Conseguente diminuzione dell’insulinemia, che è dotata di effetto aterogenico sui vasi quando è elevata. POSTMENOPAUSA Aumento delle LDL e delle VLDL Fattori psicoemotivi Stress Aumento del tono del simpatico Aumento della pressione arteriosa Maggiore mobilizzazione dei grassi dai tessuti MALATTIE CARDIOVASCOLARI Menopausa e rischio cardio-vascolare Dopo la menopausa (con la cessazione dell’attività ovarica)il rischio di malattie coronariche nella donna si raddoppia e la mortalità per questo tipo di patologie tende ad eguagliarsi nei due sessi intorno ai 65 anni Nappi C. et al., 1998 Mortalità cardio-vascolare La mortalità cardio-vascolare aumenta drammaticamente nella donna di ben 17 volte dai 40 ai 60 anni passando rispettivamente dall’1-1,3 per mille per anno al 22,1 per mille per anno. ATTIVITA’ FISICA Una moderata o intensa attività fisica è associata in postmenopausa a un più basso BMI, minore grasso viscerale e migliori profili metabolici. Major GP, Med Sci Sports Exerc 2005 OSTEOPOROSI Perdita netta di massa ossea 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 0,3% 0,3% 3% 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64 66 68 70 72 74 76 78 80 Uomo Donna 0 10 20 30 40 50 ANNI 60 70 STABILIZZAZIONE PERDITA RALLENTATA PERDITA RAPIDA PERDITA LENTA CONSOLIDAMENTO SVILUPPO RAPIDO MASSA OSSEA Andamento della massa ossea e ciclo di vita della donna 80 90 HRT e cervello Alcuni studi hanno dimostrato una minore frequenza di riduzione della funzionalità cerebrale nelle donne in terapia E2 ED SNC L’azione degli estrogeni sull’SNC si espleta non solo a livello della instabilità vasomotoria ma si estende alle attività cognitive, variazioni dell’umore ed altro ancora. Anche il progesterone ha effetti cerebrali sul tono dell’umore e sul comportamento. Genazzani AR, Maturitas, 2002 E2 E FUNZIONE CEREBRALE Studi clinici hanno dimostrato una azione positiva degli estrogeni sulle funzioni cognitive, mediati dalla circolazione a livello dell’ippocampo e dei lobi frontali. Maki PM, Int J Fertil Womens Med, 2005 E2 E FUNZIONE CEREBRALE Il WHI ha negato l’efficacia degli estrogeni nella protezione delle capacità cognitive, tale contraddizione con quanto evidenziato da altri studi è spiegabile con l’età avanzata del campione, infatti la protezione estrogenica è efficace solo se iniziata in prossimità della menopausa . Maki PM, NeuroScince F, 2006