PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 L’E-book e il profilo del nuovo lettore Autrice: Alessandra Anichini I diritti del lettore La diffusione dell‟e-book pone, come mai prima, il problema della proprietà del libro. In termini intellettuali, certo, andando ad intaccare tutta una serie di evidenze legate al ruolo dell‟autore e dell‟editore, ma anche, più semplicemente, in termini fisici, per quanto riguarda il lettore. Che cosa, infatti, un lettore possiede di un e-book? Possiamo sostenere che entri veramente in possesso di un‟ampia biblioteca, nel momento in cui acquista una serie di titoli da un qualsiasi distributore? La questione non è semplice, anche perché, se così fosse, basterebbe ad ogni proprietario di e-reader scambiare file in .pdf o in e.pub con altri lettori di e-book per costruirsi man mano un archivio amplissimo di volumi, o di testi se preferite. Dall‟archivio DIA Indire. Ente fornit ore dell`immagine „patto di acquisto‟, scattano una serie di limitazioni sancite da sistemi di protezione noti con l‟acronimo di DRM (Digital Rights Management), garantiti tramite le Tpm ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina1 In realtà, il rivenditore del testo non lascia l‟acquirente così libero e, al momento del PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 (Technological Protection Measures), misure tecniche anti-pirateria che rappresentano i vincoli tecnici degli accordi stabiliti. Generalmente, nel momento in cui viene acquistato, un testo viene associato ad un solo utente (una sola licenza, qualcuna in più, in pochi casi specifici) e l‟uso è consentito ad un solo device alla volta, anche se potenzialmente il testo è leggibile tramite diversi dispositivi (pc, i-phone, e-reader …). Inoltre, il download che l‟utente compie è solo „apparente‟, in quanto il testo non è memorizzato in locale ed ogni modifica introdotta (note, appunti, sottolineature, ecc.) viene „tracciata‟ e registrata anche presso il server di provenienza dove si conservano tutti gli interventi del lettore. La stampa del testo è quasi sempre impedita e la lettura è possibile solo sulla macchina a questo destinata. A ben vedere il lettore può solo leggere, appropriarsi cioè del testo nel senso più alto del termine, rinunciando a fare del libro un oggetto di sua proprietà. Non può prestare il Pagina2 libro in suo possesso, non può portarlo con sé come un talismano, un po‟ come si fa fin ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 dai tempi degli enchiridia, i „libri da saccoccia‟, di cui lo stampatore Manuzio di Venezia ottenne l‟esclusiva nei primi anni della stampa 1 . Il lettore di e-book può accedere al libro più che possederlo e non è detto che questo accesso abbia durata illimitata nel tempo; può verificarsi anche il caso che vi sia una scadenza oltre la quale il testo acquistato sparisce dalle memorie a disposizione del lettore. Ed allora: sono davvero rispettati i diritti del lettore? E soprattutto, quale tipo di lettore può trarre vantaggio da regole simili? Forse ci vuole solo tempo; il tempo di adeguarsi. La consuetudine con le nuove modalità di accesso al testo potrebbe altresì migliorare il nostro rapporto con il contenuto del libro: far sì che le letture siano immagazzinate meglio e più di prima e che ogni lettore si ponga nei confronti del testo, autenticamente, davvero, come lo “spazio in cui si inscrivono, senza che nessuna vada perduta, tutte le citazioni di cui è fatta la scrittura”2 . Il non possesso di un testo potrebbe favorire una valorizzazione del contenuto stesso sulla sua materialità fisica. Le parole, prima di tutto, con il loro semplice suono e il loro significato. E potrebbe arrivare il momento in cui riconsiderare la distinzione tra lettura intensiva e lettura estensiva (quella di consultazione, che in qualche modo desacralizza l‟oggetto libro considerandone spezzoni, ignorando la sua unitarietà) per immaginare una lettura più orientata, finalizzata ad uno scopo, situazionale, collocata in un tempo e in uno spazio dati. Soprattutto, dovremo accettare l‟idea che non esiste la lettura, ma le tante letture possibili, ognuna con il suo obiettivo, le sue strategie e i suoi strumenti. Una lettura critica, ad esempio, che vuole andare a fondo e cogliere le profonde connessioni delle informazioni contenute nel testo; o una lettura creativa che riscrive il testo; una lettura fatta per diletto, sensuale, come qualcuno l‟ha già definita; letture ampie e letture private, letture pericolose come quelle di cui ci parla Leo Loventhal nel suo noto opuscolo Il rogo dei libri 3 . Certo, le nuove modalità di accesso al libro potrebbero costringerci ad operare una maggiore selezione (nell‟epoca della memoria infinita e dell‟accumulo dei dati) 1 Qualche anno dopo Grippo, incisore autore del noto corsivo utilizzato da Manuzio, idea una collana in 2 R. Barthes, “La morte dell‟autore” in Il brusio della lingua, Einaudi, Torino, 1988, p. 56 3 Leo Loventhal, Il rogo dei libri, Il Nuovo Melangolo, 1991 citato in Asa Briggs/Peter Burke, Storia sociale dei media. Da Gutemberg a Internet, Il Mulino 2007, p. 77 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina3 trentaduesimo, tanto maneggevole da poter accompagnare ovunque il lettore. PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 distinguendo, così come suggeriva Francis Bacon nella sua opera Of Studies, tra i diversi testi quelli a cui ci accostiamo per lavoro, quelli letti per studio, quelli per svago: “Alcuni libri devono essere gustati, altri inghiottiti, e un piccolo numero masticati e digeriti” 4 . Potremmo scegliere di possedere solo i libri da gustare e non quelli già digeriti, o, forse, viceversa. Operare una selezione potrebbe rappresentare il modo per esercitare il diritto alla scelta: “I lettori veramente buoni sono sempre stati quelli le cui esigenze si sono ristrette a pochissimi libri, e più d'una contadina, che non possiede e conosce altro che la Bibbia, l'ha letta più a fondo e ne ha tratto una maggior somma di sapere, di conforto e di gioia di quanto un qualsiasi riccone viziato possa ricavare dalla sua lussuosa biblioteca” scriveva Herman Hesse, nel 1908, nel breve testo Del leggere e possedere i libri, pubblicato poi nella raccolta Una biblioteca della letteratura universale. Secondo l‟autore del Gioco delle perle di vetro, ci sono libri che è necessario possedere e non solo nella memoria, libri a cui si attinge continuamente come ad un frasario e che devono essere disponibili in ogni momento, fisicamente. “In fondo, ogni vero lettore è anche un amico del libro. Infatti, chi è capace di accogliere di tutto cuore un libro e di amarlo, vuole, se appena può, che sia anche suo, vuole rileggerlo, possederlo, avere la certezza che è vicino e disponibile. Farsi prestare un libro e leggerlo in fretta per poi restituirlo è cosa che non presenta difficoltà, ma per lo più ciò che si è letto va perduto con la stessa rapidità o quasi con cui il libro è sparito dalla casa”. Chi scrive appartiene, certo, ad un altro secolo, ad un altro millennio: un secolo in cui può capitare che il libro possa essere facilmente considerato come oggetto transazionale, quasi un feticcio. Il lettore ideale di Hesse è un lettore che si costruisce nel tempo, la propria, personale biblioteca di base, esigua, forse, ma posseduta nel profondo. Per il resto, la 4 Peter Burke, Storia sociale della conoscenza, Il Mulino 2002, p.234 “Some books are to be tasted, others to be swallowed, and some few to be chewed and digested; that is, some books are to be read only attention. Some books also may be read by deputy, and extracts made o f them by others; but that would be only in the less important arguments, and the meaner sort of books, else distilled books are like common distilled waters, flashy things”. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina4 in parts; others to be read, but not curiously; and some few to be read wholly, and with diligence and PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 consultazione è più che bastante. Certo, per giungere alla selezione, molti testi devono essere passati nelle mani o sotto gli occhi del lettore. Ci viene in mente allora la storia citata da Robert Darnton nel suo intervento The Future of Libraries. Si tratta di una curiosa visione proposta nel 1771 da Luis Sébastien Mercier nel suo volume The Year 2440. Mercier immagina di risvegliarsi nella Parigi del 2400 e di visitare la biblioteca nazionale. Il suo stupore è grande quando si trova di fronte poche casse di libri, tutto il resto è stato bruciato dopo che una commissione di illustri studiosi ha decretato che i libri che vale la pena di salvare sono in realtà poche decine. In quelle poche pagine si racchiude tutto ciò che vale la pena sapere e non si corre più il rischio di un overload infomativo che rende l‟uomo solo un po‟ più confuso e un po‟ più stupido. Forse la nuova testualità e le nuove interfacce di lettura ci potrebbero aiutare in questo difficile compito di selezione lasciato ad ogni lettore. Grandi biblioteche A differenza dalle fantasie di Mercier, mi piace molto l‟idea di un‟immensa biblioteca a cui tutti possano accedere liberamente. Mi piace l‟idea di potermi aggirare all‟interno di immaginari corridoi, alla ricerca di un libro da leggere, di cui magari ho sentito parlare, ma che non ho mai avuto la fortuna di sfogliare. Le biblioteche devono essere ampie per definizione e importante è piuttosto la possibilità di trovare ciò che si cerca, senza troppo dispendio di energia. Già oggi la Rete riesce talvolta a farci presagire qualcosa di simile, quando dopo un ricerca, magari dietro a qualche nome di cui non si conosceva l‟esistenza, trovato per caso tra le citazioni di un articolo online o a margine di qualche bibliografia, si scopre con sollievo che di quell‟autore, magari del volume di quell‟autore che ci piacerebbe avere tra le mani, esiste una riproduzione parziale in Google Libri (http://books.google.it/) ed è possibile, non solo vederne la copertina e leggere nel colophon indicazioni circa l‟anno e il luogo di pubblicazione, ma anche consultarne Pagina5 l‟indice o addirittura leggerne stralci (snippet) all‟interno di capitoli incompleti. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Dall‟archivio DIA Indire. Ente fornit ore dell`immagine: Olycom S.p.A. Certo, spesso, quello che si cerca è proprio contenuto in quella decina di pagine omesse e il desiderio del possesso fisico del libro cresce assieme alla frustrazione che si prova nell‟impossibilità di stampare quello che si vede o di prelevarne brani da usare, magari come citazione. Tutto apparirebbe più semplice se ciò fosse possibile e potremmo vivere l‟illusione di poter attingere liberamente dalla messe immensa dei volumi a disposizione quelle “scintille di un antico autentico sapere” che Francesco Bacone voleva estrapolare dai testi classici, perché diventassero la base per nuove riflessioni all‟interno di scritti originali, nuove interpretazioni adeguate ai nuovi tempi. Il sogno di una biblioteca universale appartiene alla nostra tradizione culturale dagli anni dell‟Umanesimo in poi. I maestri umanisti avevano posto al centro del loro interesse la conservazione e la trasmissione del sapere, un sapere da rintracciare e selezionare all‟interno dei libri antichi, quei pochi scampati alla distruzione dei secoli bui. Le biblioteche che ordinavano il sapere si erano impegnate fino ad allora nella conservazione di una conoscenza già acquisita che doveva solo essere riletta. Molti uomini di studio si faranno poi sostenitori di una diversa idea di conoscenza, magari da applicare alle riflessioni sull‟educazione. Nel 1605, ad esempio, all‟interno del testo studioso: accanto alla difesa, alla rilettura e alla conservazione dei libri antichi, la conoscenza la si accresce anche attraverso la composizione di libri nuovi che ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina6 Advancement of Learning, Bacone parlerà di un nuovo compito assegnato allo PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 approfondiscano ciò che è stato trascurato dalla cultura precedente. Conservare e promuovere nuova conoscenza insieme, sono, dunque, le due irrinunciabili funzioni della biblioteca, il luogo che organizza in maniera scientifica il sapere, classificando opere, ma anche promuovendo una nuova attività creatrice. Il concetto di aforisma guida il metodo di Bacone: “si trattava di trovare e isolare nel patrimonio conservato nelle biblioteche quel che c‟era di vero. I libri andavano idealmente scomposti per estrarne singole verità, indipendentemente dall‟ordine nel quale erano state collocate”5 La biblioteca, dunque, è anche un‟officina in cui il sapere si analizza e si ricompone, dove, soprattutto, si accresce. In un saggio contenuto nel volume La memoria del sapere edito da Laterza nel 1988 a cura di Pietro Rossi, Carlo Augusto Viano cita Montaigne come assertore convinto dell‟idea che la memoria possa rappresentare un ostacolo per l‟intelligenza, se non 5 Pietro Rossi (a cura di), La memoria del sapere, Laterza Roma/Bari 1988, p. 251 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina7 consente a chi ha appreso di dimenticare le informazioni e la fonte da cui sono tratte PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 per rielaborare un pensiero originale e impossessarsi davvero di tutta la quantità di sapere stratificato in noi negli anni. La biblioteca di Montaigne “un luogo in cui andare a caccia di accostamenti liberi, facendosi guidare dal giudizio, ma dimenticando le circostanze e le impalcature nelle quali i frammenti di esperienza erano originariamente inseriti”6 assomiglia molto a quello che vorremmo diventasse una library online che si rispetti. Certo, sulla struttura e sulla funzione della biblioteca come luogo in cui il sapere si conserva, ma solo per essere utilizzato e messo a frutto per nuove elaborazioni, in un processo di crescita costante, si potrebbero scrivere interi libri, ma mi preme qui solo parlare di una nuova possibile grande biblioteca virtuale che si sta costituendo e a cui ho già fatto cenno. In un volume edito nel 1996 presso il Massachusset Institute Technology e tradotto da Utet nel 1997 a cura di Franco Carlini, con il titolo Internet Dreams. Archetipi, miti, metafore, Mark Stefik apriva la rassegna delle metafore della rete parlando proprio della library e commentava una serie di interventi che, da As we may think in poi, affrontavano il tema della grande biblioteca del sapere universale. In particolare vorrei citare un pezzo tratto da Libraries of the Future di J. C. R. Licklider, l‟articolo che riconosce alla pagina stampata una serie di meriti: “la pagina stampata è un mezzo eccellente per la visualizzazione di informazioni. Offre un‟immagine la cui alta risoluzione è adeguata a soddisfare le esigenze dell‟occhio; fornisce informazioni sufficienti a tenere occupato il lettore per un arco di tempo conveniente; assicura una grande flessibilità di caratteri e di formato; permette al lettore di controllare le modalità e la velocità dell‟esame. E‟ piccola e leggera, inoltre si può spostare, ritagliare, appuntare, incollare, riprodurre, eliminare, e per giunta non è molto costosa”. Secondo Licklider la pagina rappresenta, almeno da un punto di vista visivo, quanto di meglio si possa chiedere ad un dispositivo di conservazione e trasmissione del sapere; viceversa, nel momento in cui le pagine si ricompongono in libri e soprattutto quando i libri, unendosi, vanno a formare biblioteche, i vantaggi della carta sembrano svanire: “I libri sono pesanti e voluminosi; contengono un numero di informazioni di gran lunga superiore a quello che il lettore può assimilare entro un tempo definito (…) ogni 6 Pietro Rossi, La memoria del sapere, Laterza, Roma/Bari 1998, p. 241 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina8 concetto di biblioteca che parta da scaffali carichi di libri suscita necessariamente PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 problemi”7 . Nelle biblioteche è difficile trovare informazioni e anche sulla durevolezza del supporto cartaceo si nutrono profondi dubbi. E allora, la soluzione che già si prospettava nel 1965 è quella di una biblioteca virtuale, che consenta un recupero veloce dell‟informazione e favorisca le operazioni di ricerca del lettore. Dopo anni di riflessioni, di tentativi, forse oggi potremmo essere alle soglie della realizzazione di un‟idea che è maturata nell‟arco di sessanta anni. Una biblioteca, però; una library, che si presenta, di fatto, come una libreria nel senso italiano del termine, uno spazio, cioè, in cui i libri, sebbene a disposizione di tutti coloro che li vogliono sfogliare, alla fine, tuttavia, si vendono e non si danno in prestito soltanto. Sto parlando, naturalmente, del futuro di Google Books e delle possibilità per il lettore che sono dichiarate nelle pagine di presentazione del nuovo servizio. “Questo accordo creerà nuove opzioni per poter leggere testi integrali (dopo tutto, i libri sono fatti per questo). Una volta approvato l'accordo, sarà possibile pagare per avere il completo accesso online a milioni di libri. Ciò significa che sarà possibile leggere un intero libro da qualsiasi computer connesso a Internet semplicemente accedendo al proprio account Google Ricerca Libri. Dopodiché il testo rimarrà sullo "scaffale elettronico" dell'utente, in modo che sia comodamente accessibile anche in seguito”. Per biblioteche (reali) ed università poi, l‟accesso ai libri potrà essere collettivo, in cambio, sempre, naturalmente di un compenso. Al momento in cui si scrive, tutto questo riguarda solo gli Stati Uniti, ma credo che i tempi siano maturi anche per l‟Europa, ora che molte biblioteche nazionali hanno ceduto e anche l‟orgoglio francese sembra aver abdicato alle pressioni del colosso americano. Tre saranno le categorie di libri a cui si potrà aver accesso: Libri protetti da copyright e in commercio “tutti quei libri normalmente disponibili in libreria. Questo accordo amplia il mercato online dei libri in commercio permettendo ad autori ed editori di attivare modelli di "anteprima" e "acquisto" che rendano i loro titoli disponibili più facilmente attraverso Google Ricerca Libri”. Libri protetti da copyright ma fuori stampa “ogni libro fuori stampa da noi digitalizzato diventerà disponibile online per l'anteprima e l'acquisto, a meno che il relativo autore o 7 Mark Stefik, Internet Dreams. Archetipi, miti, metafore, UTET 1997, pp. 37-8 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina9 editore scelga di "disattivare" tale titolo”. PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Libri non protetti da copyright “gli utenti di Google Ricerca Libri potranno continuare a leggere, scaricare e stampare tali titoli come hanno fatto fino a oggi”. Questo quello che sta per accadere, forse. La „vicenda Google‟ ha inizio nel 2002, quando Larry Page avvia il progetto di digitalizzazione del patrimonio librario mondiale, ispirandosi ad esperienze esistenti tra cui l‟American Memory o il Progetto Gutenberg o il Million Book Project. Nel 2004 si annuncia alla Fiera del Libro di Francoforte “Google Print” e nel dicembre di quell‟anno il “Progetto Biblioteche”, reso possibile da partnership con Harvard, l‟Università del Michigan, la New York Public Library, Oxford e Stanford. Nel 2005 “Google Print” viene ribattezzato “Google Books”, un‟iniziativa che suscita subito al reazione dell‟AAP (Association of American Publisher) e della Authors Guild americana, preoccupate per la violazione dei diritti editoriali e anche per il monopolio che la società voluta da Page e Brin sta costruendo. Una lunga vertenza rallenta l‟attività avviata e un accordo siglato tra le parti attende ancora la ratifica della Corte Distrettuale del Tribunale di New York (http://www.googlebooksettlement.com/). Il percorso procede così per avanzamenti e battute d‟arresto e non resta che stare a vedere quale sarà, alla fine, l‟esito di questa battaglia che si profila prima commerciale http://www.mediagu.com/wp-content/uploads/2011/03/leggere.jpg ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina10 che culturale. PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Nuove possibilità per il lettore di e-book Intanto, dal 2009, si è costituita in Italia la MediaLibraryOnLine (MLOL) http://www.medialibrary.it/home/home.aspx, il primo network di biblioteche pubbliche che consente il prestito digitale. MLOL offre oggi ad ogni utente di una pubblica biblioteche una serie di possibilità tra cui: prendere a prestito e-book dei principali editori italiani; consultare banche dati e enciclopedie; leggere le versioni integrali dei quotidiani o di altri periodici; ascoltare e scaricare audio musicali; visionare video in streaming; ascoltare e scaricare audio-libri; assistere in live-casting ad eventi organizzati dalle biblioteche e rivederne le registrazioni; consultare manoscritti e testi antichi in formato immagine; leggere libri digitalizzati attraverso tipologie diverse di e-book reader. Tramite il portale MLOL le biblioteche possono acquistare dagli editori licenze che permettono il download gratuito dei testi da parte degli utenti. L‟utente iscritto ad una qualsiasi delle 2300 biblioteche che aderiscono all‟iniziativa si connette al portale MLOL e scarica un e-book che potrà avere a disposizione per 14 giorni. Dopo questo periodo di tempo, il testo in lettura „scomparirà‟ dallo schermo del suo device. Ma questo è ciò che già si fa nelle biblioteche, dove, semmai il tempo di lettura concesso è più lungo (ma si sa oggi la lettura è più veloce …). Del marzo 2012 è la notizia di un accordo tra MLOL e Bookrepublic, la piattaforma di distribuzione digitale che riunisce piccoli e medi editori italiani, per un servizio di prestito senza DRM. In base a questo accordo le biblioteche potranno dare in prestito ai propri utenti gli ebook contrassegnati con watermark (o Social DRM) distribuiti da Bookrepublic. Un titolo ogni 14 giorni, assicurando al lettore la persistenza nel tempo dell‟accesso al libro preso in prestito, senza che la copia abbia una scadenza e senza che ci sia un limite al numero massimo di dispositivi su cui scaricare il testo. L‟iniziativa terreno di sperimentazione in fatto di digitale. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina11 rappresenta una novità in campo mondiale e, per una volta, l‟Italia si presenta come PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Intanto, le statistiche raccolte da più parti danno in costante crescita il numero degli ebook venduti, di sicuro al di là dell‟oceano, ma anche qui in Italia, nonostante la penuria dei titoli ancora oggi a disposizione. Qualcosa si muove e l‟editoria tradizionale corre ai ripari proponendo nuove esperienze di lettura e cercando di adeguare la propria attività al nuovo panorama culturale ed economico. Potremmo dire anche alle nuove esigenze del lettore? Ancora una volta non è chiaro, infatti, quanto sia il bisogno a creare l‟offerta o viceversa. Mentre le opportunità crescono, qualcuno sta immaginando nuove possibilità per il lettore e la lettura, da attività solitaria, diventa social. Si moltiplicano, infatti, gli ambienti online che propongono agli amanti del libro nuove opportunità di condivisione e di scambio. Già Anobii ( http://www.anobii.com/) da qualche anno, riesce ad aggregare le persone attorno alle loro letture, creando reti di conoscenze basate su una propria personale biblioteca. Il servizio consente al lettore di creare una propria library di segnalazioni, di esprimere la propria opinione sui volumi e di recensirli, contribuendo a questo modo ad una sorta di rating collettivo sulle pubblicazioni. Un luogo interessante, anche per un autore che vede crescere la propria utenza e può misurare il gradimento, oltre che accedere ai commenti dei singoli lettori. Può rappresentare, inoltre, un buon punto di partenza per costruire bibliografie su argomenti nuovi là dove viene utilizzato da utenti specializzati che, piuttosto che costruire biblioteche universali, tendono ad Pagina12 allestire spazi di approfondimenti su temi specifici. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Da qualche tempo la casa editrice Penguin ha proposto un nuovo sistema di coinvolgimento del lettore attraverso un portale che consente agli appassionati di letteratura di sperimentare anche le proprie capacità scrittorie. BookCountry.com (http://bookcountry.com/) consente infatti la creazione di una comunità di lettori, autori o aspiranti tali che possono interagire in modi diversi, scrivendo, leggendo e revisionando i testi altrui. Una volta entrati a far parte della comunità, si possono ricevere informazioni sui volumi o sui propri autori preferiti, si può avviare una forma di colloquio con alcuni di loro e soprattutto si possono rendere pubblici i propri scritti oltre a partecipare ad esperimenti di scrittura collettiva. Naturalmente si possono anche acquistare titoli in formato e-book. Readmill (http://readmill.com/) è invece una piattaforma che consente non solo di commentare i libri preferiti, ma anche di sottolineare brani e condividerli con la comunità degli iscritti. E‟ un modo per mettere in condivisione i propri pensieri, alla Pagina13 ricerca di un legame ideale con altri lettori che apprezzano, segnalano le stesse parole. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Potremmo citare altre esperienze, tra cui lo spazio che su Facebook viene utilizzato per condividere letture e informazioni sui libri. Nella galassia Apple potremmo segnalare Subtext, l‟app che consente al lettore di inserire tra le pagine del volume commenti, domande, collegamenti ad altre informazioni, si può anche dettarle piuttosto che digitare semplicemente. Ogni lettore ha la prerogativa di „leggere assieme‟, conversare a proposito di libri con amici, autori ed esperti, accedere ad informazioni „a margine‟ dei volumi, sapere quali amici stanno leggendo lo stesso libro nello stesso momento. “Get the story behind the story” insomma, come recita il sottotitolo del prodotto. Ciò che emerge chiaramente è una tendenza, quella che alcuni specialisti del settore hanno già definito social-reading, qualcosa che assomiglia vagamente ad un virtuale salotto letterario di fine Settecento e potrebbe avere ulteriori sviluppi. Perché non pensare infatti a letture pubbliche (rigorosamente online), magari tenute dallo stesso autore del libro, o a incontri a tema in cui una serie di esperti commentano passi salienti di un libro; il proseguimento online delle attività di studio e analisi di un testo all‟interno di un corso universitario; le attività possibili sono molteplici se si guarda con attenzione a ciò che la tecnologia oggi rende possibile. Molti autori hanno, in passato tentato esperimenti di „scrittura condivisa‟ coinvolgendo il lettore fino dalla fase di ideazione e stesura del testo, in un rapporto di costante della creazione letteraria. Le cose da fare sono tante e si attende che la fantasia degli utenti, e forse degli editori, offra qualcosa di veramente inedito. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina14 scambio che consente anche a chi legge di penetrare un po‟ più addentro all‟officina PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Riadattamento da Il Testo digitale, Apogeo 2010 Bibliografia Cavallo G. e Chartier R. (a cura di), Storia della lettura, Laterza, Bari, 1995. Roncaglia Gino, La quarta rivoluzione. Sei lezione sul futuro del libro, Roa/Bari, Laterza, 2010 Rossi P. (a cura di), La memoria del sapere, Laterza, Roma-Bari, 1988 Stefik M., Internet dreams – Archetipi, Miti e Metafore, Prefazione di Franco Carlini, Pagina15 Torino, UTET Libreria, 1997 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it