IL RISCHIO IN AMBIENTE SCOLASTICO VA RIFERITO A DUE DIVERSE TIPOLOGIE DI CARICHI: CARICHI INANIMATI Sollevamento/abbassamento e trasporto manuale in piano di oggetti e attrezzature di qualsiasi tipo. I soggetti più esposti: personale ausiliario, personale di cucina, collaboratori scolastici CARICHI ANIMATI assistenza e sollevamento di bambini da 0 a 6 anni; assistenza e sollevamento di bambine e/o ragazzi inabili I soggetti più esposti: insegnati/educatrici , in particolare di nido e materne, insegnanti di sostegno e personale ausiliario ENTITA’ DEL CARICO AUTONOMIA DI MOVIMENTO DEL CARICO ANIMATO E GRADO DI COLLABORAZIONE FREQUENZA DEI SOLLEVAMENTI NECESSITA’ DI ASSUMERE POSTURE INCONGRUE ORTOSTATISMO PROLUNGATO A SCHIENA FLESSA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI , SPALLE Nel disco intervertebrale il liquido nucleare, circondato dall'anello fibroso, obbedisce alle leggi fisiche dei liquidi e risulta incomprimibile. La presenza del liquido nucleare impedisce che le sollecitazioni compressive provochino un eccessivo avvicinamento dei corpi vertebrali L’aumento di pressione causa una fuoriuscita dei liquidi (sostanze di scarto), mentre un calo di pressione causa un ingresso dei liquidi (sostanze nutritive) nel disco. Una prolungata ed eccessiva pressione compromette questi ricambi e causa un precoce invecchiamento del disco Artrosi È una malattia degenerativa delle articolazioni, che provoca una irregolare ricostruzione dell’osso, sotto forma di protuberanze ossee ai bordi della vertebra, detti “osteofiti”. L’artrosi può provocare dolore locale e, se comprimono un nervo, può causare formicolii e dolori a braccia o gambe (es. sciatica). Ernia del disco La formazione dell’ernia è causata dalla fuoriuscita del disco intervertebrale dalla sua sede naturale. In particolare, la parte centrale del disco, detta “nucleo polposo”, fuoriesce dalla propria sede, attraversando la struttura che lo racchiude (“anello fibroso”). Sciatica Come già descritto, avviene quando altri fenomeni, come artrosi o ernia del disco, comprimono un nervo, causando dolore ed irritazione. Fra i nervi più colpiti vi è appunto il “nervo sciatico”. Il dolore si propaga dalla zona lombare alla faccia posteriore della coscia, e può arrivare fino al piede. Lo stress meccanico sui dischi lombari durante il sollevamento dipende : dall’entità del peso, dalla sua distanza dal corpo, dalla modalità e frequenza di sollevamento La colonna vertebrale diritta si trova in una posizione staticamente favorevole. Nel sollevamento con la schiena diritta, lo sforzo sui dischi intervertebrali, grazie ai bracci di leva più favorevoli, è minore del 20% rispetto al sollevamento a schiena piegata bisogna piegare le gambe e non la schiena (non curvare mai la schiena in avanti o indietro) tenere il peso che si solleva vicino al corpo distribuire il peso simmetricamente rispetto al corpo (evitare di portare un grosso peso con un solo arto: è meglio suddividerlo in due pesi da tenere con le due mani) evitare il sollevamento (presa e/o deposito) di pesi posti ad una altezza inferiore a 40 cm da terra o posti superiormente all’altezza delle spalle (circa 150 cm). Nel riporre in alto un oggetto, evitare di inarcare troppo la schiena: usare uno sgabello o una scaletta non sollevare bruscamente il peso evitare la torsione del busto in particolare i carichi più gravosi vanno movimentati con cautela, eventualmente con l’uso di attrezzature (carrelli etc.) o con l’aiuto di un secondo operatore quando è possibile, è necessario, prima di sollevare un carico, accertarsi che: Il carico non sia troppo pesante Il carico non sia difficile da afferrare Il carico non debba essere sollevato con movimenti bruschi, che richiedano torsioni del corpo o che avvengano in posizione instabile PESO LIMITE MOVIMENTABILE IN CONDIZIONI IDEALI, SECONDO IL SESSO E L’ETÀ Tali valori sono da considerare limiti, superati i quali, si determina comunque una situazione di rischio. ETÀ 18 < 45 anni <18 anni >45 anni MASCHI FEMMINE Kg 25 Kg 20 Kg 20 Kg 15 accertamenti preventivi per valutare l’eventuale presenza di controindicazioni al lavoro specifico. accertamenti periodici per controllare lo stato di salute del lavoratore. Accertamenti straordinari a seguito di assenze per malattia o infortunio >30 giorni Entrambi tali accertamenti comportano l’espressione di giudizi di idoneità e comprendono esami clinici, biologici ed indagini diagnostiche mirate allo specifico rischio (lesioni del rachide dorsolombare nella fattispecie). il medico competente può avvalersi, per motivate ragioni, della collaborazione di medici specialisti scelti dal datore di lavoro, che ne sopporta gli oneri”.