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POLITICA
AGRICOLA
POLITICA AGRICOLA
SOMMARIO
4.1. Consiglio dei Ministri: 4.1.1 Sessione del Consiglio Agricoltura del 18 giugno 2012; 4.1.2 Sessione del
Consiglio Agricoltura del 16 luglio 2012. 4.2. Notizie: 4.2.1 Pubblicate le previsioni della Commissione europea
sulla produzione agricola europea; 4.2.2 Approvate dal Consiglio UE delle misure transitorie in attesa della riforma
della PAC; 4.2.3 Spese agricole irregolari: gli Stati membri dovranno restituire complessivamente 215.000.000 di
euro; 4.2.4 Vino: un nuovo sistema di gestione dei diritti di impianto a partire dal 2015; 4.2.5 Vino: una sentenza
della Corte di giustizia dell’UE sull’etichettatura; 4.2.6 Prodotti di qualità: l’Europarlamento approva un
compromesso; 4.2.7 Crisi economica: il Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale lancia alcuni
spunti per fronteggiarla; 4.2.8 Olio d’oliva: calo di produzione previsto in Grecia e Italia, secondo un rapporto della
Commissione. 4.3. Normativa.
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4.1. CONSIGLIO DEI MINISTRI
4.1.1 SESSIONE DEL CONSIGLIO AGRICOLTURA DEL 18 GIUGNO 2012
PRINCIPALI RISULTATI DEL CONSIGLIO
Per quanto riguarda l’agricoltura, i ministri hanno proceduto a un dibattito pubblico sulla questione specifica dello
sviluppo rurale nel quadro della riforma della PAC.
Inoltre, la presidenza ha presentato al Consiglio la sua relazione sull’andamento dei lavori in merito alla riforma della
politica agricola comune (PAC).
Il Consiglio ha quindi adottato conclusioni sulla protezione ed il benessere degli animali.
Infine, i ministri sono stati informati in merito alla protezione delle scrofe negli Stati membri, alla riunione del G20 in
Messico in materia di agricoltura, al progetto di conclusioni del Consiglio sull’impatto della resistenza agli
antimicrobici, a una relazione sulla produzione biologica e alla situazione del mercato del latte e dei prodotti lattierocaseari.
Riportiamo le conclusioni del Comunicato Stampa 11179/12 (Presse 261):
PUNTI DISCUSSI
Riforma della PAC – sviluppo rurale
I ministri hanno proceduto a un dibattito orientativo sulla proposta di regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale
nel quadro della riforma della PAC.
Gli Stati membri sostengono ampiamente il principio secondo cui la PAC dovrebbe contribuire in maniera
significativa ad affrontare le sfide concernenti l’ambiente, la biodiversità, nonché la mitigazione dei cambiamenti
climatici e l’adattamento ad essi. Tuttavia, i pareri degli Stati membri sono risultati discordi in merito all’introduzione
di una soglia nel considerando 28 della proposta sullo sviluppo rurale, laddove la Commissione suggerisce, a titolo
indicativo, che gli Stati membri spendano almeno il 25% del contributo totale del FEASR a ciascun programma di
sviluppo rurale per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi e per interventi sul territorio.
La Commissione ha chiarito che non si tratta di un obbligo ma di un’indicazione, dal momento che alcuni Stati
membri potrebbero spendere di più e altri potrebbero spendere meno ma conseguire ugualmente gli obiettivi
ambientali. Alcune delegazioni si sono dichiarate contrarie ad un requisito minimo, mentre altre hanno accolto con
favore la proposta e hanno suggerito di stabilire un obbligo vincolante per tutti gli Stati membri. Alcune hanno
perfino chiesto che la percentuale sia aumentata al 50%. Diversi Stati membri ritengono che il campo di applicazione
dovrebbe essere esteso cosí da includere, tra l’altro, i pagamenti connessi a Natura 2000, la direttiva quadro sulle
acque e le azioni forestali.
I tassi di cofinanziamento per il sostegno allo sviluppo rurale fanno parte dello schema di negoziazione del QFP per il
2014-2020. Gli Stati membri hanno parlato in termini generali della necessità di un sistema semplice e mirato per
finanziare le attività volte a raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di sviluppo rurale. Nella sua proposta, la
Commissione prevede un unico tasso di cofinanziamento massimo per la maggior parte delle misure sostenute dal
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), con poche eccezioni che potrebbero beneficiare di tassi di
cofinanziamento più elevati. Alcune delegazioni hanno espresso sostegno alla proposta nella sua forma attuale,
mentre altre hanno formulato una serie di suggerimenti per un tasso standard più elevato e per tassi superiori per le
operazioni che contribuiscono agli obiettivi in materia di ambiente e di mitigazione dei cambiamenti climatici e
adattamento ad essi, nonché di gestione dei rischi e di innovazione.
Molti Stati membri hanno chiesto che non ci sia alcun cofinanziamento nazionale per tutti gli storni dal pilastro I al
pilastro II.
Numerosi Stati membri hanno anche evidenziato che le misure sull’irrigazione sono una questione in sospeso che il
Consiglio dovrebbe ancora esaminare.
La Commissione ha presentato il pacchetto di riforma della PAC nella sessione del Consiglio “Agricoltura”
dell’ottobre 2011. Il Consiglio ha già proceduto a dibattiti orientativi sulle proposte di regolamenti concernenti i
pagamenti diretti, lo sviluppo rurale e l’organizzazione comune unica dei mercati nel corso delle ultime tre sessioni
del Consiglio “Agricoltura” tenutesi nel novembre e dicembre dello scorso anno e nel gennaio di quest’anno.
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A marzo i ministri hanno poi discusso la semplificazione della PAC. Nella sessione di aprile, il Consiglio ha
proceduto a un dibattito orientativo su giovani agricoltori, piccoli agricoltori, sostegno accoppiato facoltativo e
integrazioni per gli agricoltori nelle zone soggette a vincoli naturali, nonché sulla distribuzione interna, sulla
definizione di “agricoltore in attività” e sul livellamento del sostegno per le aziende di grandi dimensioni. A maggio il
Consiglio ha svolto un altro dibattito orientativo sull’ecologizzazione della PAC. Per quanto riguarda la riforma degli
orientamenti della PAC, oltre al dibattito orientativo la presidenza ha anche presentato la sua relazione
sull’andamento dei lavori (si veda il punto seguente).
Riforma della politica agricola comune – Relazione sull’andamento dei lavori
La presidenza ha presentato ai ministri la sua relazione sull’andamento dei lavori in merito alla riforma della politica
agricola comune (PAC) (8949/12).
Gli Stati membri hanno generalmente accolto con favore la relazione sull’andamento dei lavori, ritenendo nel
complesso che rispecchi in modo equo e fedele il dibattito svolto nel Consiglio e che crei una base solida per le
prossime fasi del processo, durante le presidenze cipriota e irlandese. Hanno inoltre rilevato che le presidenze
successive dovranno approfondire la discussione sulle questioni in sospeso. Alcune delegazioni hanno commentato
questioni ritenute importanti, in particolare riguardo al livellamento, alla convergenza dei pagamenti diretti e
all’ecologizzazione.
La relazione sull’andamento dei lavori evidenzia i progressi compiuti nel primo semestre del 2012 sulle proposte di
riforma della PAC ed è stata predisposta sotto la responsabilità della presidenza sulla base delle posizioni espresse
nell’ambito del Consiglio e dei suoi organi preparatori nel corso del semestre. Ne emerge chiaramente che nessun
accordo è acquisito finché non vi è accordo su tutti gli elementi.
La relazione sottolinea gli sforzi compiuti dalla presidenza, specialmente in merito all’aumento della flessibilità, alla
semplificazione e all’ecologiz-zazione, e in essa figurano le principali modifiche suggerite alle proposte della
Commissione e su cui la presidenza ha ottenuto un ampio sostegno da parte delle delegazioni. Le modifiche suggerite
dalla presidenza sono intese a risolvere varie questioni sollevate dalle delegazioni, in particolare al fine di garantire
che la futura legislazione sulla PAC sia di facile realizzazione pratica e possa essere attuata in maniera efficiente in
termini di costi.
Inoltre la relazione individua per ciascuna proposta le questioni fondamentali che restano in sospeso a giugno 2012,
tra cui le questioni contenute nello schema di negoziato riguardante la rubrica 2 del quadro finanziario pluriennale
(QFP).
Nella relazione si distinguono tre categorie di questioni:
- questioni in merito alle quali esiste un ampio sostegno da parte delle delegazioni sulle modifiche suggerite
dalla presidenza alle proposte della Commissione;
- questioni che rimangono in sospeso a giugno 2012;
- questioni comprese nello schema di negoziato del quadro finanziario pluriennale e sulle quali il Consiglio
europeo adotterà una decisione finale.
Benessere degli animali
Il Consiglio ha adottato conclusioni sulla protezione ed il benessere degli animali. In tale occasione, diversi Stati
membri hanno illustrato la loro posizione nazionale mediante dichiarazioni da iscrivere a verbale del Consiglio.
Le conclusioni riguardano specificamente i seguenti documenti della Commissione:
- la comunicazione della Commissione sulla strategia dell’Unione europea per la protezione e il benessere
degli animali 2012-2015;
- la relazione della Commissione sull’impatto del regolamento n. 1/2005 sulla protezione degli animali
durante il trasporto.
La comunicazione sulla strategia dell’UE per il benessere degli animali era stata presentata al Consiglio nella sessione
di gennaio. In tale occasione, vari Stati membri avevano già espresso soddisfazione per i principali elementi proposti
nella strategia, come un’attuazione armonizzata dell’attuale quadro legislativo in questo settore, il miglioramento
dell’informazione dei consumatori o l’ottimizzazione delle sinergie con la PAC. Altre delegazioni avevano
sottolineato l’esigenza di misure che assicurassero la competitività a livello mondiale degli operatori UE nei confronti
di paesi terzi che non applicano le stesse norme in materia di benessere degli animali.
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La nuova strategia quadriennale è volta a migliorare ulteriormente la protezione e il benessere degli animali nell’UE
attraverso un’ampia serie di misure, che vanno dal rafforzamento delle azioni esistenti alla possibilità di istituire un
nuovo quadro legislativo globale per il benessere degli animali.
Nel dicembre 2011, la Commissione aveva presentato al Consiglio una relazione sull’applicazione della normativa in
vigore in materia di protezione degli animali durante il trasporto. L’UE dispone sin dal 1977 di norme che
disciplinano il benessere degli animali durante il trasporto. Un importante aggiornamento della normativa dell’UE è
stato il regolamento 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto, che prevedeva la relazione in
questione.
La relazione descrive i progressi conseguiti nell’applicazione del regolamento dell’UE relativo al trasporto di animali
e individua vari modi per affrontare i problemi che si sono posti; tuttavia, non è stata accompagnata da una proposta
legislativa. La Commissione ha evidenziato la necessità di una corretta applicazione di alcune misure e ha insistito
sull’armonizzazione dell’attuazione. La relazione è stata generalmente accolta con favore, sebbene talune delegazioni
abbiano mantenuto la richiesta di un’ulteriore azione legislativa.
Il 29 febbraio e il 1º marzo 2012 la presidenza e la Commissione hanno organizzato a Bruxelles una conferenza
congiunta nella quale rappresentanti degli Stati membri, dell’UE, delle parti e dei gruppi interessati internazionali
hanno discusso e commentato la comunicazione sulla strategia dell’UE per il benessere degli animali. I risultati della
conferenza sono confluiti anch’essi nella preparazione delle conclusioni.
La relazione, utilizzata anche per elaborare tali conclusioni, descrive i progressi ottenuti nell’applicazione del
regolamento UE relativo al trasporto di animali e identifica numerosi modi per affrontare i problemi insorti. La
relazione non è tuttavia corredata di una proposta legislativa. La Commissione ha evidenziato la necessità di una
corretta applicazione di alcune misure e ha spinto per l’armonizzazione dell’attuazione di questo regolamento
all’interno dell’UE.
L’UE dispone di norme che disciplinano il benessere degli animali durante il trasporto sin dal 1977.
Le norme mirano a eliminare le barriere tecniche agli scambi di animali vivi e a consentire alle organizzazioni di
mercato di funzionare senza intoppi, garantendo nel contempo un livello soddisfacente di protezione degli animali
interessati.
L’ultimo aggiornamento della normativa dell’UE è stato il regolamento 1/2005 sulla protezione degli animali durante
il trasporto, che prevede una relazione sull’impatto del regolamento stesso.
Varie
Benessere degli animali – Protezione dei suini
La Commissione ha informato il Consiglio circa il termine per i nuovi requisiti in materia di benessere degli animali
previsti nella direttiva 2008/120 che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini.
Come nella sessione del Consiglio di aprile nella quale si è discussa la questione, la Commissione ha evidenziato la
necessità di rispettare il termine di applicazione dei nuovi requisiti obbligatori in materia di scrofe gravide. A suo
avviso vi è una forte richiesta al riguardo da parte dei consumatori e si dovrebbe fare di tutto per evitare distorsioni
della concorrenza tra gli Stati membri al 1º gennaio 2013. Sono state inoltre ricordate le conseguenze
dell’inottemperanza.
Nuovi requisiti in materia di locali di stabulazione sono stati introdotti dalla direttiva 2001/88 recante modifica della
direttiva 91/630: tra questi, i requisiti per la stabulazione in gruppo obbligatoria per le scrofe e le scrofette gravide,
l’accesso continuo a materiali che permettono di grufolare e nuovi requisiti minimi per le pavimentazioni. La
Commissione si è concentrata sul requisito della stabulazione in gruppo per le scrofe e le scrofette gravide, che deve
essere applicato dagli Stati membri a decorrere dal 1º gennaio 2013.
Riunione del G20 in Messico in materia di agricoltura
La presidenza ha informato i ministri in merito ai risultati della riunione dei viceministri/supplenti dell’agricoltura del
G20, svoltasi il 17-18 maggio 2012 a Città del Messico.
La presidenza messicana del G20 aveva chiesto ai viceministri/supplenti dell’agricoltura del G20 di elaborare
raccomandazioni relative alla produzione e alla produttività dell’agricoltura a seguito del piano d’azione sulla
volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari e sull’agricoltura, da presentare al vertice del G20 di Los Cabos (18 e 19
giugno 2012).
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I partecipanti delle riunioni di Città del Messico hanno riconosciuto i notevoli progressi compiuti nell’attuazione del
piano d’azione su talune questioni quali il sistema d’informazione agricola o il forum di risposta rapida, ma hanno
anche rilevato la necessità di proseguire i lavori per l’attuazione di tale piano d’azione. Il 18 maggio 2012, hanno
convenuto sulle raccomandazioni in materia di sicurezza alimentare da presentare al vertice del G20.
Le raccomandazioni tengono conto della relazione, preparata da un certo numero di organizzazioni internazionali e
coordinata dalla FAO e dall’OCSE, intitolata “Improving Global Sustainable Agricultural Productivity Growth and
Bridging the Gap for small family farms” (Migliorare la crescita della produttività agricola sostenibile mondiale e
colmare il divario delle piccole aziende agricole familiari).
Esse sottolineano inoltre che aumentare la produzione e la produttività agricole in modo sostenibile è una delle sfide
più importanti che il mondo si trova oggi ad affrontare.
Resistenza agli antimicrobici – Presentazione di conclusioni
La presidenza ha informato il Consiglio in merito all’impatto della resistenza agli antimicrobici nel settore della
salute umana e nel settore veterinario e ha informato i ministri di un progetto di conclusioni su tale tema che potrebbe
essere adottato dal Consiglio EPSCO nella sessione del 22 giugno 2012.
A seguito della conferenza della presidenza sul tema “Combattere la resistenza agli antimicrobici – E’ tempo di
un’azione congiunta”, tenutasi a Copenaghen il 14-15 marzo 2012, la presidenza aveva suggerito un progetto di
conclusioni del Consiglio sulla resistenza agli antimicrobici.
Gli antimicrobici hanno notevolmente ridotto la minaccia posta dalle malattie infettive. Tuttavia, questo vantaggio è
seriamente messo a rischio dall’emergere e dalla diffusione di microbi resistenti.
Le infezioni provocate da microbi resistenti, infatti, non rispondono alle cure, con la conseguenza di malattie
prolungate e un maggior rischio di morte. L’insuccesso delle terapie determina anche periodi più lunghi di infettività,
che aumentano il numero di persone infette ed espongono cosí la popolazione al rischio di contrarre un ceppo di
infezione resistente. Le malattie più preoccupanti sono quelle per le quali si sta sviluppando una resistenza a quasi
tutti i farmaci attualmente disponibili. Anche se l’industria farmaceutica dovesse intensificare gli sforzi per realizzare
subito nuovi farmaci sostitutivi, le tendenze attuali indicano che alcune malattie non avranno più terapie efficaci nel
giro di dieci anni.
Nel 2008 il Consiglio ha adottato conclusioni sulla resistenza agli antimicrobici in cui chiedeva alla Commissione e
agli Stati membri di mantenere e migliorare una sorveglianza coordinata e coerente in materia di resistenza agli
antimicrobici e consumo di agenti antimicrobici e di sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica, nonché i
veterinari e gli operatori sanitari, riguardo all’AMR, all’uso prudente degli antibiotici negli esseri umani e negli
animali e alle pratiche di controllo delle infezioni.
La Commissione ha pubblicato nel 2011 un piano d’azione di lotta ai crescenti rischi di resistenza antimicrobica, che
contiene 12 azioni da attuare con gli Stati membri dell’UE e identifica sette settori nei quali è più necessaria
l’adozione di provvedimenti, compreso lo sviluppo di nuovi antimicrobici o altri mezzi per il trattamento.
Produzione biologica ed etichettatura dei prodotti biologici
La Commissione ha informato i ministri in merito a una relazione sull’applicazione del regolamento n. 834/2007
relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici.
La Commissione intende presentare una valutazione più dettagliata dell’applicazione di tale regolamento alla fine del
2013 sulla base di una valutazione d’impatto. Sulla scorta di tale dibattito, la Commissione presenterà eventualmente
proposte legislative in una frase successiva.
Il regolamento n. 834/2007 e i suoi testi di applicazione costituiscono il quadro giuridico sugli alimenti biologici e
l’agricoltura biologica a livello di UE.
Al momento della sua adozione, il Consiglio aveva evidenziato l’evoluzione dinamica del settore biologico e aveva
chiesto un futuro riesame di una serie di questioni per le quali si riteneva che andasse presa in considerazione
l’esperienza acquisita con l’applicazione delle nuove regole. Tali questioni sono le seguenti:
- l’ambito di applicazione del regolamento in sé;
- il divieto di uso di organismi geneticamente modificati (OGM);
- il funzionamento del mercato interno e del sistema dei controlli.
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La relazione conclude che è ancora troppo presto per introdurre proposte di modifica del regolamento, specialmente
perché la corrispondenza proposta di messa in conformità dello stesso con il trattato di Lisbona è tuttora in
discussione al Parlamento e al Consiglio. Tuttavia, gli elementi oggettivi presentati nella relazione potrebbero
alimentare il dibattito sul regolamento relativo all’agricoltura biologica.
Secondo la relazione, temi quali una semplificazione del quadro legislativo che garantisca al contempo di non
indebolire le norme, la coesistenza di colture geneticamente modificate in particolare con l’agricoltura biologica,
nonché il miglioramento del sistema di controllo e del regime di equivalenza nel commercio dei prodotti biologici
sono questioni fondamentali per le discussioni future sull’agricoltura biologica.
Situazione del mercato per il latte e i prodotti lattiero-caseari
Le delegazioni polacca e lituana hanno informato i ministri in merito alla situazione del mercato relativa al latte e ai
prodotti lattiero-caseari.
Come nella sessione di aprile, nella quale la questione è stata sollevata dalla Polonia, alcuni Stati membri hanno
sostenuto la richiesta polacca e lituana presentata alla Commissione di misure di mercato in risposta alla diminuzione
dei prezzi sul mercato del latte e dei prodotti lattiero-caseari.
La Commissione ha affermato che è a conoscenza della situazione, segue con attenzione l’evoluzione del mercato del
latte e, sulla base della sua valutazione della situazione, tornerà sulla questione nella prossima sessione del Consiglio
a luglio. Si è detta disposta ad attivare misure opportune, al di là delle misure già esistenti relative all’ammasso
privato, nel momento in cui ne rilevasse la necessità.
ALTRI PUNTI APPROVATI
AGRICOLTURA
Posizione dell’UE in sede di Organizzazione internazionale della vigna e del vino
Il Consiglio ha ottenuto una maggioranza qualificata a favore di una decisione relativa alla posizione da adottare a
nome dell’UE in merito alle risoluzioni che verranno discusse e votate nell’ambito dell’Organizzazione
internazionale della vigna e del vino (OIV). La Repubblica ceca, la Germania, l’Austria e la Slovacchia hanno votato
contro; il Lussemburgo si è astenuto.
L’OIV è un’organizzazione tecnico-scientifica intergovernativa costituita da membri, osservatori e organizzazioni
internazionali a statuto speciale attiva nei settori della vigna, del vino, delle bevande a base di vino, dell’uva da
tavola, dell’uva passa e di altri prodotti della vigna.
L’assemblea generale – organo plenario dell’OIV – si riunisce di solito una volta all’anno, ma possono essere
convocate sessioni straordinarie. L’OIV consta di 44 membri, ma soltanto 20 Stati membri dell’UE sono anche
membri dell’OIV. La prossima riunione dell’Assemblea generale dell’OIV avrà luogo il 22 giugno 2012. Attualmente
l’UE non ha uno status ufficiale in seno all’OIV.
Partenariato europeo per l’innovazione in materia di agricoltura
Il Consiglio ha adottato conclusioni sul partenariato europeo per l’innovazione (PEI) “Produttività e sostenibilità
dell’agricoltura”.
A marzo, la Commissione ha informato il Consiglio in merito alla sua comunicazione relativa al PEI “Produttività e
sostenibilità dell’agricoltura”. Vari Stati membri hanno sostenuto l’iniziativa, che mira a rafforzare il legame tra
agricoltura e ricerca per migliorare la sostenibilità e raccogliere le sfide cui sarà confrontata l’agricoltura.
***** *** *****
4.1.2 SESSIONE DEL CONSIGLIO AGRICOLTURA DEL 16 LUGLIO 2012
PRINCIPALI RISULTATI DEL CONSIGLIO
La presidenza cipriota ha presentato in seduta pubblica il suo programma di lavoro nei settori dell’agricoltura e della
pesca.
Relativamente all’agricoltura si sono svolti in sede di Consiglio due dibattiti pubblici sulle proposte di regolamento
sullo sviluppo rurale e di regolamento sull’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli nel quadro della
riforma della politica agricola comune (PAC).
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Per quanto riguarda la pesca i ministri hanno proceduto ad uno scambio di opinioni sulla comunicazione della
Commissione relativa a una consultazione sulle possibilità di pesca per il 2013.
Infine il Consiglio è stato informato circa la situazione del settore lattiero-caseario, le conseguenze degli incendi
forestali per l’agricoltura spagnola, la cooperazione con la Cina nel settore agroalimentare, una conferenza dei
direttori degli organismi pagatori dell’UE, il benessere degli animali durante il trasporto e la gestione dello sgombro
dell’Atlantico nord-orientale.
Riportiamo le conclusioni del Comunicato Stampa 12248/12 (Presse 322):
PUNTI DISCUSSI
Programma di lavoro della presidenza
La presidenza cipriota ha presentato in seduta pubblica il suo programma di lavoro nei settori dell’agricoltura e della
pesca.
Le priorità della politica agricola della presidenza includeranno:
• l’avanzamento della politica agricola comune (PAC) mediante:
- l’organizzazione di dibattiti centrati su questioni specifiche dei quattro principali regolamenti PAC del
pacchetto di riforma della PAC (pagamenti diretti, sviluppo rurale, organizzazione comune di mercato unica
(OCM) e finanziamento della CAP);
- l’adozione, entro novembre, di un orientamento generale parziale sugli elementi chiave del pacchetto di
riforma della PAC;
-
l’adozione, in accordo con il Parlamento europeo, delle proposte relative a misure transitorie per i pagamenti
diretti ed il settore vitivinicolo;
• l’allineamento della legislazione agricola al trattato di Lisbona, sul quale la presidenza confida di
raggiungere un accordo con il Parlamento europeo relativamente ad alcune proposte quali le regioni
ultraperiferiche e le isole minori del Mar Egeo;
• i regimi di qualità dei prodotti agricoli per i quali la presidenza assicurerà l’adozione finale del testo
precedente dall’accordo raggiunto, sotto presidenza danese, con il Parlamento europeo.
Per quanto riguarda le questioni alimentari e veterinarie la presidenza intende lavorare sui seguenti temi:
• la revisione del pacchetto igiene e il regolamento sui controlli ufficiali;
• la nuova normativa sulla salute degli animali;
• il nuovo regolamento sugli animali da compagnia che disciplina i movimenti a carattere non commerciale di
animali da compagnia e le condizioni di polizia sanitaria per gli scambi intra-UE per le importazioni di
animali da compagnia.
Le priorità della politica della pesca saranno le seguenti:
• la riforma della politica comune della pesca (PCP) mediante:
- l’approfondimento del dibattito su taluni aspetti aspetti del pacchetto di riforma della PCP (nuovo
regolamento di base, nuova organizzazione comune di mercato e nuovo fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca 2014-2020) sulla base dell’orientamento generale adottato nel giugno 2012;
- la preparazione di un orientamento generale parziale sulla proposta relativa al fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca (FEAMP) 2014-2020;
• il dibattito sulla comunicazione annuale della Commissione relativa alle possibilità di pesca per il 2013 che
preparerà gli accordi politici sui totali ammissibili di catture (TAC) e sui contingenti (possibilità di pesca
relative a taluni stock ittici per i pescherecci dell’UE, alle acque profonde, al Mar Baltico e al Mar Nero);
• la conclusione di proposte volte al rinnovo di vari protocolli bilaterali di accordi di partenariato nel settore
della pesca.
• Altre proposte importanti:
- devono essere adottate misure tecniche (modifica del regolamento 850/98) al fine di garantire la continuità
delle misure tecniche provvisorie che scadono alla fine dell’anno;
- il regime d’accesso alla zona delle 12 miglia nautiche (art. 17 delle attuali disposizioni della PCP), che scade
il 31 dicembre 2012, dovrebbe essere prolungato fino all’adozione della nuova PCP;
- misure commerciali che dovrebbero essere adottate sotto l’attuale presidenza;
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- l’asportazione delle pinne di squalo per la quale la presidenza cercherà un accordo in prima lettura.
Riforma della PAC
I ministri hanno svolto due dibattiti di orientamento nel quadro della riforma della politica agricola comune (PAC). I
dibattiti si sono concentrati su argomenti specifici delle proposte:
* di regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale (regolamento sullo sviluppo rurale)
* di regolamento recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (regolamento OCM unica)
Sviluppo rurale
La maggior parte delle delegazioni concordano sul fatto che, alla luce delle sfide che la moderna agricoltura affronta
per effetto dei cambiamenti climatici e della volatilità dei prezzi, la gestione del rischio è divenuta essenziale per gli
agricoltori. Molti Stati membri hanno altresì appoggiato la proposta della Commissione sulla gestione del rischio
mediante il secondo pilastro consentendo agli Stati membri sia flessibilità nell’attuazione sia la possibilità di
cumulare le misure con altre azioni di cui al secondo pilastro.
Tuttavia, talune delegazioni non sono state convinte dal sostegno della gestione del rischio stabilito dal secondo
pilastro e si sono opposte, in particolare, allo strumento di stabilizzazione del reddito poiché temono che tale misura
richieda un alto livello di finanziamento e assorba pertanto un’ampia parte della loro dotazione nazionale a spese di
altre misure, come quelle sul clima e sull’ambiente. Dal loro punto di vista le disposizioni del primo pilastro
forniscono una rete di sicurezza sufficiente per il reddito degli agricoltori.
Per quanto riguarda il livello di sostegno la maggioranza delle delegazioni ritiene che le aliquote proposte dalla
Commissione siano appropriate. Talune delegazioni hanno tuttavia espresso il desiderio di veder aumentata l’intensità
degli aiuti al fine di raggiungere i livelli attuali di sostegno. Numerose delegazioni hanno altresì chiesto la riduzione
della soglia del 30% che un agricoltore deve soddisfare per accedere al sostegno. Tale soglia si basa sulle regole
dell’OMC. Alcune delegazioni richiedono maggiore flessibilità al fine di poter portare avanti i sistemi e gli strumenti
esistenti, quali l’indicizzazione, che è stata indicata come soluzione valida per semplificare il calcolo della perdita di
reddito.
OCM unica
Le misure eccezionali di sostegno proposte hanno trovato ampio consenso all’interno del Consiglio. Tuttavia, taluni
Stati membri hanno ritenuto che l’approccio proposto non sia sufficientemente ambizioso e che si possa fare di più.
In riferimento alla disposizione sulle turbative del mercato (articolo 154), alcune delegazioni preferirebbero avere una
chiara definizione di crisi o essere più rassicurate sul fatto che tale misura sia usata solo in situazioni realmente
eccezionali. D’altra parte, molte delegazioni hanno espresso il parere che la Commissione debba essere in grado di
reagire in modo veloce e flessibile di fronte a situazioni e fattori imprevedibili.
La maggioranza degli Stati membri ha sostenuto l’estensione dell’ambito di applicazione di questa disposizione a tutti
i prodotti (vale a dire la soppressione dell’articolo 154, paragrafo 2).
Per quanto concerne le misure connesse a malattie degli animali e alla perdita di fiducia dei consumatori in seguito ai
rischi per la salute pubblica, per la salute degli animali o per la salute delle piante (articolo 155), la maggioranza dei
paesi era soddisfatta del testo della presidenza e dell’estensione, a tutti i settori dell’OCM unica, dell’ambito di
applicazione delle misure relative alla perdita di fiducia dei consumatori.
Alcune delegazioni hanno inoltre chiesto un aumento dell’aliquota di cofinanziamento dell’UE.
Infine, per quanto riguarda le misure necessarie per risolvere problemi specifici (articolo 156), la maggioranza degli
Stati membri ha ritenuto importante tale disposizione ed è stata favorevole al mantenimento di un elevato grado di
flessibilità d’azione per la Commissione.
La Commissione ha presentato il pacchetto di riforma della PAC nella sessione del Consiglio “Agricoltura”
dell’ottobre 2011. Il Consiglio ha già svolto dibattiti orientativi generali sulle proposte di regolamenti concernenti i
pagamenti diretti, lo sviluppo rurale e l’organizzazione comune di mercato unica in occasione delle sessioni del
Consiglio “Agricoltura” tenutesi nel novembre e dicembre dello scorso anno e nel gennaio del corrente anno.
Nel marzo del corrente anno i ministri hanno poi discusso la semplificazione della PAC. Nella sessione di aprile, il
Consiglio ha svolto un dibattito orientativo su giovani agricoltori, piccoli agricoltori, sostegno accoppiato facoltativo
e integrazioni per gli agricoltori nelle zone soggette a vincoli naturali, nonché su distribuzione interna, definizione di
“agricoltore in attività” e livellamento del sostegno per le aziende di grandi dimensioni.
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POLITICA AGRICOLA
A maggio il Consiglio ha svolto un altro dibattito orientativo sull’integrazione di considerazioni ambientali nella PAC
e recentemente, a giugno, sulle questioni dello sviluppo rurale.
In aggiunta a questi dibattiti la presidenza danese ha altresì presentato la relazione sull’andamento dei lavori nella
quale si evidenziano i progressi compiuti nella prima metà del 2012 sui punti chiave delle proposte di riforma della
PAC.
Possibilità di pesca per il 2013
Il Consiglio è stato informato sulla comunicazione della Commissione relativa a una consultazione sulle possibilità di
pesca per il 2013 e ha proceduto ad uno scambio di opinioni al riguardo.
La maggior parte degli Stati membri ha riconosciuto il globale miglioramento dello stato delle risorse ittiche. Per
quanto riguarda gli stock per i quali non si dispone di dati sufficienti, numerose delegazioni hanno dichiarato di
preferire un approccio caso per caso basato sui totali ammissibili di catture (TAC) esistenti.
Nel corso del dibattito relativo alle possibilità di pesca numerose delegazioni hanno fatto riferimento all’accordo
raggiunto lo scorso giugno sotto presidenza danese al fine di raggiungere il rendimento massimo sostenibile (MSY)
entro il 2015, laddove possibile (ad esempio laddove siano disponibili studi scientifici sufficientemente dettagliati
sugli stock) e comunque entro il 2020.
Numerose delegazioni hanno fatto presente la necessità di rivedere lo sforzo di pesca per il merluzzo bianco al fine di
adattarlo alla reale situazione del relativo stock. La maggioranza degli Stati membri ha altresì considerato essenziale
definire piani pluriennali.
Molte delegazioni hanno lamentato la prosecuzione della prassi dello scorso anno di presentare due proposte sulle
possibilità di pesca per il 2013 per taluni stock ittici per le navi UE: una per gli stock interni ed un’altra per gli stock
gestiti congiuntamente e a livello internazionale.
Nella sua presentazione, la Commissione ha dichiarato che gli stock ittici erano in generale in uno stato migliore dello
scorso anno, con un aumento del numero di stock a livello MSY. La Commissione ha inoltre sottolineato il
miglioramento delle informazioni scientifiche disponibili sugli stock ittici: il numero di stock per i quali non si
dispone né di dati sufficienti né di un parere quantitativo è stato drasticamente ridotto a partire dallo scorso anno.
La comunicazione illustra l’orientamento generale che la Commissione deve seguire nel formulare le sue proposte
sulle possibilità di pesca. La Commissione chiederà il punto di vista dei consigli consultivi regionali (CCR) e di tutte
le parti interessate attraverso una consultazione pubblica.
Il documento descrive lo stato degli stock ittici. La comunicazione offre anche una breve panoramica della
prestazione economica della flotta UE ed insiste sull’impegno a favore di piani di gestione a lungo termine e di una
gestione conforme ai pareri scientifici. Le prime indicazioni scientifiche offrono risultati più positivi rispetto allo
scorso anno.
La comunicazione descrive il metodo di lavoro proposto per definire i totali ammissibili di catture (TAC). I piani di
gestione a lungo termine e gli accordi internazionali saranno attuati direttamente.
La Commissione intende, per le specie per le quali il CIEM ha sviluppato un quadro MSY, applicare direttamente tale
quadro, sebbene abbia indicato che un’attuazione graduale entro il 2015 potrebbe essere accettabile, purché
compatibile con il parere. Inoltre, laddove esista un parere scientifico provvisorio, lo si dovrebbe utilizzare per fissare
i TAC e laddove non vi sia alcun parere scientifico, si raccomanda un approccio precauzionale.
Va infine osservato che:
• si deve considerare la gestione mediante unità funzionali degli stock interessati, come per lo scampo;
• non è proposta alcuna soluzione “orizzontale” per gli stock per i quali non si dispone di dati sufficienti,
come per lo scorso anno.
I regimi di gestione dello sforzo saranno rivisti all’interno di un processo che coinvolga un ampio ventaglio di parti
interessate.
Per quanto riguarda le possibilità di pesca per il 2013 per taluni stock ittici per le navi UE, la Commissione intende
continuare, per quest’anno, con la prassi dello scorso anno di presentare due proposte: una per gli stock interni ed
un’altra per gli stock gestiti congiuntamente e a livello internazionale. La prima proposta formale sarà sottoposta al
Consiglio a settembre e la seconda a novembre.
Le proposte della Commissione per le acque profonde, il Mar Baltico e il Mar Nero saranno sottoposte al Consiglio
rispettivamente a settembre, ottobre e novembre.
euroregione - Ottobre 2012 - Anno XXVII (nuova serie) - N° 5 - p. 10
POLITICA AGRICOLA
VARIE
31º conferenza dei direttori degli organismi pagatori dell’UE
Su iniziativa della delegazione danese i ministri sono stati informati sulle conclusioni generali della 31º conferenza
dei direttori degli organismi pagatori dell’UE svoltasi a Horsens (Danimarca) il 20 e il 21 giugno 2012.
La delegazione danese ha informato sulle conclusioni raggiunte durante la conferenza dai direttori degli organismi
pagatori, i quali hanno indicato che la versione attuale della proposta di riforma rischia di comportare un aumento del
costo e degli oneri amministrativi. Insieme alla Danimarca numerosi Stati membri hanno ritenuto che tali conclusioni
rafforzino la necessità di una semplificazione della PAC.
La conferenza di Horsens si è incentrata principalmente sugli aspetti pratici dell’attuazione dell’attuale proposta di
riforma della politica agricola comune. I gruppi di lavoro hanno svolto un’approfondita analisi delle difficoltà di
esecuzione in tre settori specifici:
• l’inverdimento;
• il futuro sistema di identificazione delle parcelle agricole (SIPA);
• il ruolo degli organismi pagatori nell’accertamento dei tassi di errore.
La conferenza consiste in una riunione semestrale tra i capi degli organismi pagatori dell’UE, i rappresentanti delle
istituzioni del settore agricolo dei paesi candidati all’adesione all’UE e i rappresentanti delle istituzioni dell’UE.
Scopo della riunione è l’esame di questioni rilevanti per gli organismi pagatori dell’UE, lo scambio di idee e delle
migliori prassi nell’espletamento dei compiti e l’esame di problemi connessi alle operazioni degli organismi pagatori.
Situazione del mercato del latte e dei prodotti lattiero-caseari
La Polonia e la Lituania avevano chiesto alla Commissione opportune misure contro l’aggravarsi della situazione
nell’UE del mercato del latte e dei prodotti lattiero-caseari. La Commissione ha quindi trasmesso al Consiglio la sua
valutazione della situazione.
Alcuni Stati membri hanno sostenuto la richiesta di misure per il mercato avanzata da Polonia e da Lituania alla
Commissione:
- nel breve termine, una temporanea reintroduzione delle restituzioni all’esportazione;
- nel lungo termine, un aumento dei prezzi attuali di riferimento e di intervento del burro e del latte scremato
in polvere.
Altri Stati membri, sebbene abbiano riconosciuto la situazione descritta da Polonia e Lituania, hanno convenuto con
la Commissione che al momento non sono necessarie misure o che queste non sarebbero efficaci. Essi vorrebbero che
la Commissione continuasse a monitorare la situazione del mercato del latte e dei prodotti lattiero-caseari.
La Commissione, nella sua relazione sulla situazione del mercato del latte e dei prodotti lattiero-caseari nei primi
mesi del corrente anno, ha notato che l’attuale diminuzione del prezzo del latte è legata a diversi fattori che includono
l’aumento globale della produzione di latte e la stagionalità della stessa. Ha altresì notato che tale diminuzione dei
prezzi produce effetti più marcati in alcuni Stati membri che in questo settore vivono una situazione specifica e hanno
problemi strutturali.
Tuttavia, la Commissione ha affermato che sta ancora seguendo da vicino l’evoluzione del mercato del latte. Sulla
base della sua valutazione della situazione la Commissione potrebbe, ove necessario, ritornare sull’argomento in una
futura sessione del Consiglio. Sarebbe disposta ad attivare misure opportune nel momento in cui ne rilevasse la
necessità.
Incendi in Spagna – Conseguenze per l’agricoltura
La delegazione spagnola ha informato i ministri sulle conseguenze degli incendi forestali per l’agricoltura del paese.
Molto recentemente nella parte orientale del paese, nei pressi della città di Valenza, sono divampati i peggiori incendi
forestali registrati in Spagna negli ultimi dieci anni. Il danno causato dagli incendi potrebbe portare ad un consistente
deterioramento nella regione colpita degli ecosistemi forestali, allo spopolamento delle regioni rurali e all’abbandono
delle aziende agricole, cosa che metterebbe a repentaglio la stabilità economica della regione e, di conseguenza, la
sua stabilità sociale ed ecologica. Tenuto conto dell’attuale crisi economica e dei problemi economici, sociali e
ambientali che la regione incontra nel ritornare alla normalità, la Spagna ha invocato l’assistenza dell’UE.
La Commissione, relativamente alle conseguenze degli incendi sulle attività forestali ed agricole, si è detta disposta
ad esaminare rapidamente una richiesta della Spagna nell’ambito del fondo per lo sviluppo rurale.
euroregione - Ottobre 2012 - Anno XXVII (nuova serie) - N° 5 - p. 11
POLITICA AGRICOLA
Cooperazione con la Cina nel settore agricolo
La Commissione ha informato il Consiglio sul contenuto del piano di cooperazione UE-Cina per l’agricoltura e lo
sviluppo rurale, firmato dal ministro dell’agricoltura cinese e dal commissario Ciolos durante la visita di quest’ultimo
in Cina, svoltasi dall’8 al 13 giugno 2012.
Il piano punta a rafforzare la cooperazione tra UE e Cina al fine di affrontare più efficacemente sfide comuni e
globali, in particolare per quanto riguarda la sicurezza alimentare, l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, i
cambiamenti climatici, la sicurezza degli alimenti, lo sviluppo rurale e l’agricoltura biologica.
Benessere degli animali durante il trasporto
A seguito dell’adozione, nel mese di giugno, delle conclusioni sulla protezione ed il benessere degli animali, l’Austria
e i Paesi Bassi hanno informato il Consiglio circa il benessere degli animali d’allevamento durante il trasporto.
Poiché dette conclusioni tengono conto della relazione della Commissione sull’impatto del regolamento n. 1/2005
sulla protezione degli animali durante il trasporto, l’Austria e i Paesi Bassi ritengono fondamentale che l’UE si
impegni a rafforzare l’attuale quadro giuridico del settore prevedendo una revisione del regolamento n. 1/2005 sulla
protezione degli animali durante il trasporto, in particolare attraverso la fissazione di un termine per il trasporto di
animali.
Alcuni Stati membri hanno appoggiato la richiesta avanzata da Austria e Paesi Bassi di una revisione delle
disposizioni giuridiche vigenti sulla protezione degli animali durante il trasporto, mentre altri Stati membri si sono
dichiarati contrari a tale revisione.
Nella sua relazione, la Commissione afferma che una modifica del regolamento non costituirebbe l’approccio più
adeguato a risolvere i problemi rilevati e che una situazione giuridica stabile consentirà agli Stati membri ed alle parti
interessate di concentrarsi sull’applicazione nell’ambito di un quadro giuridico stabile. Essa ha ribadito tale posizione
in risposta alle richieste avanzate da Austria e Paesi Bassi, impegnandosi al contempo ad esaminare tutti i dati
pertinenti.
***** *** *****
4.2. NOTIZIE
4.2.1 PUBBLICATE LE PREVISIONI DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLA PRODUZIONE AGRICOLA
EUROPEA
Secondo le previsioni a breve termine rese note dalla Commissione europea il 1º ottobre, quest’anno si registrerebbe
un calo del 3,3% della produzione di cereali, con un ribasso notevole del 16% del raccolto di mais, a causa del
periodo di siccità che ha colpito la Bulgaria, l’Ungheria e la Romania.
La Commissione anticipa una produzione complessiva di cereali di 276.200.000 tonnellate nel 2012. L’effetto
combinato di un calo della produzione europea e di una ridotta disponibilità di quantitativi importati dalla regione del
Mar Nero potrebbero pesare sul bilancio cerealicolo europeo, portando la percentuale delle scorte da utilizzare al
12% nel 2012, a fronte del 13,6% dell’anno precedente.
Per quanto riguarda le sostanze oleose e a base di proteine, il raccolto nel 2012 dovrebbe ugualmente diminuire:
- a 18.600.000 tonnellate per la colza (nel 2011 la produzione era stata di 19.100.000 t.)
- a 7.000.000 t per i semi di girasole (nel 2011 la produzione era di 8.800.000)
- a 2.400.000 t per le sostanze a base di proteine (nel 2011 la produzione era di 2.700.000 t)
Per quanto concerne la produzione di carne, la produzione europea nel 2012 dovrebbe ridursi lievemente dello 0,6%:
è previsto un calo notevole della produzione di carne di bovino e di agnello (-4,8%), a fronte invece di un incremento
di produzione di carne di volatili (+1,9%); la produzione di carne di maiale dovrebbe ugualmente ridursi dello 0,4%.
Nel 2013 la Commissione prevede un’ulteriore significativa riduzione dell’1,3% della produzione di carne, a causa
del rincaro dei mangimi, conseguente alla siccità verificatasi negli USA.
La produzione di carne di maiale dovrebbe inoltre essere influenzata dalle nuove norme obbligatorie sul benessere
delle vacche da riproduzione, che entreranno in vigore dall’1/1/2013.
euroregione - Ottobre 2012 - Anno XXVII (nuova serie) - N° 5 - p. 12
POLITICA AGRICOLA
La produzione di latte dovrebbe aumentare dello 0,9% nel 2012 fino a 153.100.000 tonnellate e dell’1,1% nel 2013,
stima la Commissione.
Gli allevamenti di vacche da latte continuano a ridursi: da 22.900.000 capi di bestiame nel 2011 a 22.700.000 nel
2012 e a 22.500.000 stimati nel 2013; d’altro canto, il rendimento pro-capite di ogni mucca continua ad aumentare:
6.472 chilogrammi di latte nel 2011; 6.584 Kg nel 2012; 6.647 Kg stimati nel 2013.
***** *** *****
4.2.2 APPROVATE DAL CONSIGLIO UE DELLE MISURE TRANSITORIE IN ATTESA DELLA RIFORMA
DELLA PAC
Nel mese di luglio il Consiglio europeo ha adottato una serie di modifiche al regolamento n. 73/2009 per quanto
riguarda il sistema di applicazione dei pagamenti diretti agli agricoltori per l’anno 2013, in seguito al raggiungimento
di un compromesso raggiunto in prima lettura con il Parlamento europeo.
Il regolamento “2013” (sui pagamenti diretti) è uno dei due regolamenti transitori che saranno adottati quest’anno in
attesa della riforma della PAC (Politica agricola comune), che dovrà entrare in vigore nel 2014.
L’altro regolamento transitorio riguarda il sostegno ai viticoltori.
Il regolamento “2013” ha l’obiettivo di consentire una transizione senza traumi dal sistema attuale dei pagamenti
diretti (regolamento n. 73/2009) al nuovo sistema di pagamenti che la Commissione ha previsto nelle sue proposte
relative alla riforma della PAC.
Si tratta soprattutto di applicare un meccanismo di aggiustamento simile alla modulazione, al fine di garantire la
continuità del livello dei pagamenti, tenendo conto dell’introduzione progressiva dei pagamenti diretti nei nuovi Paesi
membri.
Il regolamento contiene inoltre delle disposizioni che consentono una transizione a partire dal meccanismo attuale che
prevede: la modulazione facoltativa, pagamenti diretti nazionali complementari, aiuti di Stato applicati in alcuni
nuovi Paesi membri e un meccanismo volto a favorire un utilizzo maggiormente efficace dei fondi.
L’attuale sistema di modulazione scade alla fine del 2012, tale sistema ha imposto una riduzione obbligatoria e
progressiva dei pagamenti diretti agli agricoltori. I pagamenti diretti di un importo superiore a 5 mila euro sono stati
ridotti progressivamente di anno in anno; nel 2012 costituivano il 10%. Gli importi corrispondenti sono trasferiti al
Fondo europeo agricolo e per lo sviluppo rurale, per promuovere azioni a tutela del clima, a favore delle energie
rinnovabili e della biodiversità.
***** *** *****
4.2.3 SPESE AGRICOLE IRREGOLARI:
COMPLESSIVAMENTE 215.000.000 DI EURO
GLI
STATI
MEMBRI
DOVRANNO
RESTITUIRE
Nell’ambito della cosiddetta procedura di liquidazione dei conti, la Commis-sione europea ha chiesto oggi la
restituzione di fondi della politica agricola dell’UE indebitamente spesi dagli Stati membri per un totale di 215
milioni di euro. Tuttavia, dato che una parte di questi fondi è già stata recuperata presso gli Stati membri e che la
Commissione sta rimborsando la Spagna in se-guito a una sentenza della Corte su un precedente mancato
riconoscimento, l’impatto finanziario netto della decisione odierna si colloca intorno ai 94 milioni di euro. I fondi
riconfluiscono nel bilancio dell’Unione per inosser-vanza delle norme UE o inadempienze nelle procedure di
controllo della spesa agricola. Se infatti gli Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese
della politica agricola comune (PAC), spetta alla Commis-sione controllare che essi abbiano fatto un uso corretto dei
fondi stanziati.
Gli Stati membri sono responsabili della gestione della maggior parte dei pagamenti della PAC, principalmente
tramite i loro organismi pagatori. Essi sono inoltre responsabili dei controlli, ad esempio della verifica delle domande
di pagamenti diretti presentate dagli agricoltori. La Commissione svolge oltre 100 audit ogni anno, verificando che i
controlli effettuati dagli Stati membri e le correzioni delle carenze siano sufficienti, ed è abilitata a recuperare i fondi
euroregione - Ottobre 2012 - Anno XXVII (nuova serie) - N° 5 - p. 13
POLITICA AGRICOLA
arretrati se gli audit dimostrano che le correzioni apportate dagli Stati membri non sono abbastanza efficaci da
garantire che i fondi dell’UE siano stati spesi correttamente.
Principali rettifiche finanziarie
In virtù dell’ultima decisione della Commissione, saranno recuperati fondi dai seguenti Stati membri: Austria,
Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Regno Unito, Romania, Svezia e
Ungheria. Le principali rettifiche per paese sono:
• 89,4 milioni di euro (impatto finanziario: 88,9 milioni di euro) a carico del Portogallo per carenze nel
sistema di identificazione delle parcelle agricole (SIPA) e nel sistema di informazione geografica (SIG) e nei
controlli in loco;
• 34,5 milioni di euro (impatto finanziario: 32,2 milioni di euro) a carico del Regno Unito per carenze nel
SIPA-SIG e lacune nei controlli in loco;
• 28,0 milioni di euro (impatto finanziario: 27,9 milioni di euro) a carico dell’Italia per lacune nel calcolo dei
diritti all’aiuto e per carente integrazione del settore dell’olio di oliva nell’RPU;
• 20,4 milioni di euro a carico della Svezia per carenze nel SIPA per l’esercizio 2009 sulle spese per gli aiuti
per superficie, comprese le misure di sviluppo rurale connesse alle superfici.
In seguito alla sentenza pronunciata dalla Corte di giustizia europea l’anno scorso (C-24/11P) contro una precedente
decisione della Commissione di recuperare i fondi per l’olio d’oliva, alla Spagna saranno restituiti 110,7 milioni di
euro.
Per ulteriori informazioni sul funzionamento del sistema di liquidazione annuale dei conti, vedere l’opuscolo “Una
gestione saggia del bilancio agricolo”, disponibile al seguente indirizzo Internet:
http://ec.europa.eu/agriculture/fin/clearance/factsheet_it.pdf.
(Fonte: Commissione Europea, Comunicato Stampa IP/12/944 del 07/09/2012)
***** *** *****
4.2.4 VINO: UN NUOVO SISTEMA DI GESTIONE DEI DIRITTI DI IMPIANTO A PARTIRE DAL 2015
Il Gruppo di alto livello sul vino, costituito per promuovere un forum per la discussione sulla liberalizzazione dei
diritti di impianto delle viti, riunitosi lo scorso 21 settembre, ha valutato positivamente la proposta della Commissione
europea su un nuovo sistema di gestione degli impianti delle vigne, da attuare a partire dal 2015.
La Commissione ammette che la liberalizzazione approvata con la riforma del settore vitivinicolo nel 2008 ha
comportato dei seri problemi ai produttori e di conseguenza è maggiormente aperta verso una soluzione più flessibile,
ma certamente non è disposta ad estendere semplicemente il vecchio sistema.
Occorre promuovere un sistema di gestione più a livello nazionale e locale e non centralizzato a Bruxelles, onde
favorire una miglior organizzazione e cooperazione per aumentare il valore aggiunto del settore e ripartire i benefici
economici tra tutti gli operatori e beneficiari.
Nel corso del dibattito gli esperti hanno analizzato due strumenti essenziali e complementari: la gestione degli
impianti per i vini con indicazioni geografiche (DOP e IGP) e una clausola di salvaguardia per evitare una rapida
espansione degli impianti per vini senza indicazioni geografiche.
La maggior parte dei Paesi membri ha reagito favorevolmente a questo approccio.
A fine novembre è previsto un quarto ed ultimo incontro del Gruppo di altro livello, durante il quale sono attese le
conclusioni di tale forum avviato a gennaio di quest’anno.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito seguente:
http://ec.europa.eu/agriculture/newsroom/91_fr.htm
***** *** *****
euroregione - Ottobre 2012 - Anno XXVII (nuova serie) - N° 5 - p. 14
POLITICA AGRICOLA
4.2.5 VINO: UNA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UE SULL’ETICHETTATURA
La Corte di giustizia dell’Unione europea si è pronunciata lo scorso 6 settembre stabilendo che un viticoltore non può
commercializzare un vino presentandolo come “digeribile” (appellativo che indica un ridotto livello di acidità),
poiché si tratta di un’indicazione di tipo sanitario, che è vietata per le bevande alcoliche nell’UE (Causa C-544/10).
La Corte è stata chiamata a pronunciarsi sul caso di una cooperativa tedesca (Deutsches Weintor) che promuove certi
vini di vigneti di una zona particolare (Dornfelder e Graner/Weisser Burgunder) con una etichetta con l’indicazione
“Produzione mite/digeribile”. L’utilizzo di tale denominazione è contestata dalle autorità regionali, secondo le quali si
tratta di un’indicazione sanitaria vietata dal diritto dell’UE.
Il produttore si è difeso affermando che l’indicazione “digeribile” non presenta alcun rapporto con la salute e non
riguarda il benessere generale. Nelle sue conclusioni la Corte dà torto alla cooperativa produttrice del vino,
sottolineando che tale denominazione può suggerire al consumatore un effetto fisiologico benefico durevole,
consistente nel preservare il buono stato del sistema digerente, contrariamente ad altri vini che si presume
comportino, a seguito di un consumo prolungato, degli effetti durevoli negativi sull’apparato digerente e quindi sulla
salute. Secondo il parere della Corte, quindi, questo appellativo costituisce un’indicazione sanitaria vietata. Tale
divieto stabilisce un giusto equilibrio tra la tutela della salute dei consumatori da una parte e la libertà professionale e
la libertà d’impresa dei produttori e dei distributori dall’altra. La Corte riconferma che tutte le indicazioni che
riguardano le bevande alcoliche non devono essere ambigue.
***** *** *****
4.2.6 PRODOTTI DI QUALITA’: L’EUROPARLAMENTO APPROVA UN COMPROMESSO
L’Europarlamento ha recentemente approvato il compromesso sui sistemi di qualità applicabili ai prodotti agricoli e
alle derrate alimentari. Il Consiglio deve ancora adottare formalmente il regolamento che entrerà in vigore il 20º
giorno dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’UE.
Il regolamento prevede un sistema di denominazioni d’origine controllata e indicazioni geografiche protette, per
aiutare i produttori di prodotti legati ad una certa zona geografica: assicurando un’equa remunerazione rispetto alla
qualità dei loro prodotti; garantendo una protezione uniforme delle denominazioni come diritto di proprietà
intellettuale sul territorio dell’UE; fornendo ai consumatori delle informazioni chiare e trasparenti sulle proprietà che
conferiscono un valore aggiunto al prodotto.
Il regolamento consentirà di ridurre il ritardo nella risposta della Commissione europea per una richiesta di
registrazione di prodotti di qualità da 12 a 6 mesi.
Il ritardo consentito per depositare un atto di opposizione presso la Commissione sarà ugualmente ridotto.
I gruppi di produttori e di trasformatori saranno in grado di agire per proteggere le loro denominazioni d’origine e
promuovere l’autenticità e la reputazione dei loro prodotti.
I gruppi di produttori potranno controllare la parte dei loro prodotti sul mercato ma non avranno il diritto di stabilire
un sistema di gestione del volume della produzione o di controllare l’approvvigionamento e la domanda di prodotti
tutelati, come aveva chiesto inizialmente la Commissione.
Il regolamento riguarda anche una nuova definizione dei prodotti tradizionali. I produttori che chiedono
l’autorizzazione per ottenere un’etichetta di specialità tradizionale garantita dovranno provare l’effettivo consumo del
prodotto sul mercato interno durante un periodo di almeno 30 anni, contro i 25 attuali. Il nuovo regime delle SGT
permetterà di salvaguardare non solo i metodi tradizionali di produzione ma anche le ricette, come richiesto dal PE.
Tra le migliorie apportate alla proposta iniziale figura anche l’aggiunta di prodotti come: oli essenziali, pane, birra e
sale che finora non potevano beneficiare di una denominazione DOP o IGP. I gruppi di produttori richiedenti le
etichette di qualità potranno vendere e tutelare meglio i loro prodotti contro le frodi e gli utilizzi commerciali
fraudolenti che ingannano i consumatori. Inoltre, i Paesi membri avranno la possibilità di mantenere sull’etichetta dei
loro prodotti delle indicazioni di qualità facoltative non contemplate nel regolamento: “prodotti di montagna”; altre
indicazioni: “prodotti dell’agricoltura insulare”; “prodotti locali”, “vendita diretta” potranno essere messe allo studio
della Commissione e essere oggetto di una nuova legislazione.
euroregione - Ottobre 2012 - Anno XXVII (nuova serie) - N° 5 - p. 15
POLITICA AGRICOLA
4.2.7 CRISI ECONOMICA: IL COMMISSARIO EUROPEO PER L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE
LANCIA ALCUNI SPUNTI PER FRONTEGGIARLA
Il Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos, ha rilasciato un’intervista al quotidiano
francese Le Figaro lo scorso 6 settembre, proponendo alcuni spunti per rispondere alla crisi dei prezzi degli alimenti e
per rafforzare la sicurezza alimentare.
Oltre ad incoraggiare un’azione necessaria contro la speculazione, il commissario auspica che ogni grande area
regionale del mondo si doti di una politica agricola simile a quella dei 27 Paesi membri dell’UE.
Una nuova generazione di politiche agricole deve contribuire alla creazione di infrastrutture soprattutto di trasporto e
di deposito; una migliore organizzazione degli agricoltori, essenziale per la struttura dei mercati locali e la creazione
di valore aggiunto; una maggior attenzione e maggior investimento nella ricerca, l’innovazione e la condivisione
delle conoscenze agronomiche; degli strumenti di sicurezza reattivi ed efficaci per evitare che delle crisi sempre più
numerose e violente possano spingere gli agricoltori a rinunciare al proprio mestiere. Un dialogo con l’Unione
africana è già stato avviato su questi argomenti e 800.000.000 di euro all’anno come sostegno all’agricoltura e alla
sicurezza alimentare per i Paesi in via di sviluppo sono stati erogati dall’UE. Il commissario afferma che l’aspetto
agricolo della politica di vicinato dell’UE con i Paesi dell’Est e del Sud Mediterraneo sarà rafforzato.
***** *** *****
4.2.8 OLIO D’OLIVA: CALO DI PRODUZIONE PREVISTO IN GRECIA E ITALIA, SECONDO UN
RAPPORTO DELLA COMMISSIONE
Un rapporto recentemente pubblicato dalla Commissione europea mostra che la produzione di olio d’oliva dovrebbe
calare in Italia e in Grecia e restare stabile in Spagna fino al 2020.
Le scorte di olio d’oliva in Spagna dovrebbero però aumentare del 28% tra il 2011 e il 2020.
La produzione media di olio d’oliva nell’UE negli ultimi anni è cresciuta a 2.200.000 tonnellate ossia il 73% della
produzione mondiale. Il rapporto dal titolo “Analisi economica del settore dell’olio d’oliva” rivela che Spagna,
Grecia e Italia rappresentano il 97% della produzione complessiva dell’UE e che la Spagna da sola produce il 62%. In
termini di qualità nel 2009 la Spagna ha prodotto il 35% di olio extra vergine di oliva, 32% di olio vergine e 33% di
olio per uso non commestibile (per illuminazione).
Le cifre per l’Italia sono rispettivamente: 59%, 18%, 26%. In base ad un altro rapporto della Commissione sulle
prospettive 2012-2020 per il settore dell’olio d’oliva in Spagna, Italia e Grecia, la produzione di olio in Spagna
dovrebbe variare tra 1,43 milioni di t e 1,86 milioni di t a seconda delle condizioni climatiche; il consumo di olio
d’oliva in Spagna dovrebbe restare stabile e raggiungere il valore di 632 mila tonnellate fino al 2020. Le esportazioni
spagnole dovrebbero aumentare di 840 mila tonnellate nel 2011 fino a circa un milione di tonnellate nel 2020, mentre
le importazioni dovrebbero restare stabili (tra 40 mila e 50 mila t). Le scorte di olio potrebbero aumentare da 635 mila
t alla fine del periodo 2011/2012 a 881 mila t alla fine del periodo 2020/2021.
Per quanto riguarda l’Italia, le superfici riservate all’olio di oliva dovrebbero restare stabili fino al 2020 attestandosi
sul valore di 1,14 milioni di ettari. I rendimenti in Italia dovrebbero abbassarsi da 459 chili di olio per ettaro nel 2011
a 418 Kg nel 2020. Sostanzialmente, la produzione in Italia dovrebbe calare da 538.000.000 di t a 477.000.000 t tra il
2011 e il 2020; anche il consumo nazionale dovrebbe subire un calo: 660 mila t nel 2011 e 620 mila t nel 2020.
L’Italia dovrebbe rimanere ancora un importante importatore netto di olio d’oliva; le importazioni dovrebbero
avvicinarsi alle 500 mila t all’anno tra il 2011 e il 2020 e le esportazioni dovrebbero continuare ad aumentare per
raggiungere le 360 mila t nel 2020. Le scorte dovrebbero rimanere sostanzialmente stabili.
Per quanto riguarda la situazione del mercato greco, gli uliveti dovrebbero crescere di numero: si passerebbe da 738
mila ettari nel 2007 a 767 mila ettari nel 2020, ma i rendimenti dovrebbero diminuire. Di conseguenza la produzione
greca di olio d’oliva dovrebbe passare da 310 mila t nel 2011 a 270 mila t nel 2020. Il consumo nazionale dovrebbe
ridursi ugualmente da 228 mila t nel 2011 a 202 mila t nel 2020. Infine, anche le esportazioni dovrebbero ridursi (4% della produzione).
(B.B.)
euroregione - Ottobre 2012 - Anno XXVII (nuova serie) - N° 5 - p. 16
POLITICA AGRICOLA
4.3. NORMATIVA
* Regolamento di esecuzione (UE) n. 786/2012 della Commissione, del 30 agosto 2012, che modifica e rettifica il
regolamento (CE) n. 951/2006 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 318/2006 del Consiglio per
quanto riguarda gli scambi di prodotti del settore dello zucchero con i paesi terzi
(GUUE L 235 del 1º/9/2012 pg. 1 e 7)
* Regolamento di esecuzione (UE) n. 787/2012 della Commissione, del 31 agosto 2012, recante deroga al
regolamento (CE) n. 612/2009 per quanto riguarda la determinazione del tasso di restituzione per le carni suine nel
caso delle consegne di cui all’articolo 34 di detto regolamento effettuate tra il 1º e il 18 aprile 2012
(GUUE L 235 del 1º/9/2012 pg. 1 e 7)
* Regolamento di esecuzione (UE) n. 799/2012 della Commissione, del 5 settembre 2012, che definisce la forma e il
contenuto delle informazioni contabili che devono essere trasmesse alla Commissione ai fini della liquidazione dei
conti del FEAGA e del FEASR nonché a fini di sorveglianza e di previsione
(GUUE L 240 del 6/9/2012 pag. 3)
* Regolamento di esecuzione (UE) n. 792/2012 della Commissione, del 23 agosto 2012, che stabilisce norme sulla
struttura delle licenze, dei certificati e degli altri documenti previsti dal regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio
relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio e che
modifica il regolamento (CE) n. 865/2006 della Commissione
(GUUE L 242 del 7/9/2012 pag. 13)
* Decisione di esecuzione della Commissione, del 6 settembre 2012, che esclude dal finanziamento dell’Unione
europea alcune spese effettuate dagli Stati membri nell’ambito del Fondo europeo agricolo di orientamento e di
garanzia (FEAOG), sezione Garanzia, del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e del Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) [notificata con il numero C(2012)6113]
(GUUE L 244 del 09/09/2012 pg. 11)
* Regolamento di esecuzione (UE) n. 806/2012 della Commissione, del 10 settembre 2012, recante fissazione dei
valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli
(GUUE L 245 dell’11/09/2012 pg. 1)
* Regolamento di esecuzione (UE) n. 837/2012 della Commissione, del 18 settembre 2012, relativo
all’autorizzazione della 6-fitasi (EC 3.1.3.26) prodotta dall’Aspergillus oryzae (DSM 22594) come additivo per
mangimi destinati a pollame, suinetti svezzati, suini da ingrasso e scrofe (titolare dell’autorizzazione DSM Nutritional
Products)
(GUUE L 252 del 19/9/2012 pg. 7 e 9)
* Regolamento di esecuzione (UE) n. 838/2012 della Commissione, del 18 settembre 2012, relativo
all’autorizzazione del Lactobacillus brevis (DSMZ 21982) come additivo per mangimi destinati a tutte le specie
animali
(GUUE L 252 del 19/9/2012 pg. 7 e 9)
* Regolamento di esecuzione (UE) n. 839/2012 della Commissione, del 18 settembre 2012, relativo
all’autorizzazione dell’urea come additivo per mangimi destinati ai ruminanti
(GUUE L 252 del 19/9/2012 pp. 11-14-21-23-26)
euroregione - Ottobre 2012 - Anno XXVII (nuova serie) - N° 5 - p. 17
POLITICA AGRICOLA
* Regolamento delegato (UE) n. 880/2012 della Commissione, del 28 giugno 2012, che completa il regolamento (CE)
n. 1234/2007 per quanto riguarda la cooperazione transnazionale e i negoziati contrattuali delle organizzazioni di
produttori nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari
(GUUE L 263 del 28/09/2012 pg. 8)
* Regolamento di esecuzione (UE) n. 889/2012 della Commissione, del 27 settembre 2012, che modifica l’allegato I
del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento
europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e
alimenti di origine non animale
(GUUE L 263 del 28/09/2012 pg. 28)
* Decisione (UE) n. 533/2012 del Consiglio, del 24 settembre 2012, sulla posizione che l’Unione europea deve
adottare in sede di comitato misto istituito dall’articolo 11 dell’accordo tra l’Unione europea e la Georgia relativo alla
protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e alimentari, in merito all’adozione del regolamento
interno del comitato misto
(GUUE L 266 del 02/10/2012)
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