Parità salariale ed effetti della recessione sulle lavoratrici Presentazione dott.ssa Jane Pillinger Conferenza FSESP sulla contrattazione collettiva Madrid, 16-17 giugno 2010 Perché il differenziale retributivo di genere persiste? • Cause multiple, complesse e correlate – – – – – – Discriminazione diretta e indiretta Sottovalutazione del lavoro femminile Segregazione sul mercato del lavoro – verticale ed orizzontale Struttura dei sistemi retributivi e di contrattazione Stereotipi di genere Conciliazione tra tempi di lavoro e di vita • Nell’attuale clima economico – – – – Aumento del differenziale retributivo di genere Molte conquiste per la parità di genere sono minacciate Tagli alle retribuzioni e moderazione salariale Segni evidenti di nuove forme di discriminazione Privatizzazione e ristrutturazione: effetti sul differenziale salariale di genere • Perché il tema della privatizzazione riguarda le donne? – Non è privo di un impatto differenziale sulla parità di genere – Minaccia la parità delle donne sul mercato del lavoro e in famiglia – L’impiego nel settore pubblico offre opportunità per un lavoro decoroso in settori sindacalizzati – riduce il divario retributivo • La privatizzazione porta a riduzione dei salari, meno diritti sul lavoro, carichi di lavoro più pesanti e minori (o inesistenti) diritti alla pensione – Aumenta il differenziale retributivo di genere – Le donne con bassa retribuzione sono costrette a svolgere lavoro di cura non retribuito Alcuni dati • Il differenziale retributivo di genere in Europa è pari al 17,6% (retribuzione oraria) – Una misura corretta del gap salariale di genere indica che la discriminazione rimane un aspetto rilevante (4% in Danimarca, 30% a Cipro) – È riconducibile a forme di discriminazione diretta, alla continua sottovalutazione del lavoro femminile e alla segregazione in particolari occupazioni. • Disparità in termini di occupazione femminile – Tasso di occupazione femminile: 58,3% (72,5% per gli uomini) – Il 75% dei lavoratori nel settore sociosanitario e assistenziale è composto da donne – Il 60% dei laureati è donna – Il 29% di ingegneri e scienziati è donna – Il 32% dei dirigenti è donna – Il 10% dei membri dei consigli di amministrazione è donna – Il 78% dei lavoratori a tempo parziale è donna – Il 21% delle donne over 65 è a rischio di povertà (a fronte del 16% degli uomini) B el R ep g B ub u io bl lga ic ri a a D cec an a im G arc er m a an Es ia to n Irl ia an d G a re c Sp ia ag Fr na an ci a It a lia C i Le pro tt o Lu L nia ss itu em an i bu a U rgo ng he ria Pa M es alt iB a as A si us t Po ria Po lo rt nia og R allo om a Sl ni ov a Sl ov eni ac a Fi chi a nl an di R Sv a eg e no zia U ni to Differenziale salariale di genere (%) 35 30 25 20 15 10 5 0 Incidenza della struttura del mercato del lavoro sul gap salariale di genere • Basso tasso di occupazione femminile (Malta, Ungheria, Italia, Grecia e Polonia) – Inferiore al differenziale salariale medio – Riflette la bassa percentuale di donne scarsamente/per nulla qualificate nella forza lavoro • Mercati del lavoro che presentano segregazione (Cipro, Estonia, Slovacchia e Finlandia) – Maggiore differenziale retributivo – Occupazione femminile in settori a bassa retribuzione • Mercati del lavoro con elevato numero di addetti parttime (Paesi Bassi, Austria, Svezia, Germania, UK) – Maggiore gap retributivo – Il divario salariale si accentua ulteriormente se si considera il part-time Quadro di intervento europeo • L’articolo 141 del Trattato pone le basi per: – 1975 - Direttiva sulla parità retributiva – 2002 – Direttiva sulla parità di trattamento per l’accesso al lavoro, alla formazione professionale, alla promozione e alle condizioni di lavoro – 2006 – Direttiva sul principio delle pari opportunità e della parità di trattamento (rifusione di sette direttive sulla parità, fra cui la direttiva del 2002) – La parità salariale è uno degli indicatori strutturali per il monitoraggio della Strategia europea per la crescita e l’occupazione • Attualmente è allo studio della Commissione una revisione della direttiva sulla parità di retribuzione – Studio da realizzare – Obiettivo: esaminare la possibilità di rafforzare la direttiva per costringere i datori di lavoro ad effettuare verifiche sulla parità salariale – Parere del Comitato consultivo per le pari opportunità – rafforzare le misure per colmare il divario retributivo piuttosto che la legislazione Azione della Commissione • Tabella di marcia per la parità tra uomini e donne 2006-2010 – Sei ambiti prioritari per la parità tra i generi, fra cui indipendenza economica per uomini e donne e necessità di un’azione collettiva per eliminare il differenziale retributivo di genere – È attualmente in fase di definizione una nuova tabella di marcia il cui completamento è previsto nell’estate del 2010. Il differenziale retributivo di genere resterà una priorità. – Consultazioni con le parti sociali europee – Nella sua risposta, la CES ha raccomandato anche l’introduzione di un obiettivo qualitativo ed un maggiore impegno politico verso la parità di genere • Comunicazione della Commissione (2007) “Combattere il divario di retribuzione tra donne e uomini” – Tra le azioni per trattare la questione: migliore attuazione della legislazione; integrazione nelle politiche del lavoro degli Stati membri; intervento dei datori di lavoro nel quadro della responsabilità sociale; scambio di buone prassi e partenariati sociali. Campagna della Commissione per ridurre il gap retributivo di genere • Messaggi della campagna informativa – Benefici per datori di lavoro e lavoratori – Redditività economica – Promuove la giustizia sociale e le pari opportunità • Strumenti per i governi, le parti sociali e le organizzazioni di donne (toolkit, DVD, opuscoli) • Calcolatore del differenziale retributivo di genere • Approccio all’intero ciclo di vita • Campagna sui media (manifesti in luoghi pubblici ed autobus, inserti pubblicitari nei quotidiani) • Sito web: http://ec.europa.eu/equalpay Azioni congiunte • “Quadro d’azione sulla parità di genere” sottoscritto dalle parti sociali europee (2005) – Riduzione del differenziale salariale di genere annoverata tra gli obiettivi prioritari – Progressi valutati su base annua • Risoluzione del Parlamento europeo 2008 – Raccomanda una serie di iniziative integrate • Patto europeo per la parità di genere adottato dai leader dell’UE (2006) – Colmare il differenziale salariale di genere in quanto priorità – incoraggia gli Stati membri e l’UE ad affrontare il tema della parità salariale. A cosa portano queste azioni? • Attualmente vi sono numerose proposte ed azioni per le parti sociali e i governi nazionali: – – – – – – – – Misure per intervenire sulle cause del gap retributivo di genere Integrazione della dimensione di genere Legislazione Politiche del lavoro Prevenzione delle forme di discriminazione Migliori strumenti di valutazione/classificazione del lavoro Sensibilizzazione e scambio di buone pratiche Funzione del dialogo sociale • Allora, perché il divario salariale di genere persiste? – Scarsa incidenza delle misure sulle disuguaglianze strutturali e poche sanzioni in vigore • Cosa possono fare i sindacati per favorire una maggiore visibilità di questa tematica? Priorità della FSESP • Risoluzione del Congresso 2009 sulla parità di retribuzione – Campagne e azioni di pressione a livello politico – Negoziazione ed istruzione – Strutture della FSESP • Lista di controllo sulla parità salariale per la negoziazione – Per garantire che il divario retributivo sia materia di contrattazione collettiva – Ad es. formando le delegazioni negoziali e assicurando che le donne partecipino alla contrattazione collettiva • Lista di controllo per il coordinamento dell’informazione sulla contrattazione salariale e i sistemi retributivi – Indispensabile per sistemi retributivi trasparenti che evidenzino eventuali differenze salariali di genere • Studio della FSESP sui salari nel settore dell’assistenza sociosanitaria – Raccomandazioni per l’integrazione della dimensione di genere nella contrattazione collettiva e migliori statistiche di genere • Indagine annuale sulla parità salariale – Monitoraggio dei progressi dell’azione sindacale sulla parità retributiva Sfide per i sindacati a livello europeo • La politica della Commissione per ridurre il gap salariale tra uomini e donne è in contrasto con l’agenda politica della Commissione sui servizi pubblici orientata al mercato – I tagli alle retribuzioni e la moderazione salariale si ripercuotono sul differenziale retributivo di genere, in particolare sulle lavoratrici a basso salario • La crisi economica è usata come pretesto per non considerare le questioni salariali in un’ottica di genere – Il divario retributivo di genere deve essere trattato come un tema chiave per la ripresa economica e per garantire benefici economici e sociali. • Molti dei punti sollevati dalla Commissione riguardano una maggiore sensibilizzazione e lo scambio di buone pratiche – Necessità di una legislazione più stringente per i bilanci di genere e i piani per la parità tra uomini e donne sul posto di lavoro – Azione concertata delle parti sociali a livello nazionale e europeo – Essenziale per trattare la questione sotto diverse angolazioni e affrontare le cause strutturali della disuguaglianza Sfide per i sindacati a livello nazionale • Campagne per colmare il differenziale salariale di genere – – – • Lottare contro la continua sottovalutazione del lavoro femminile – – – – – • A livello settoriale e relativi al luogo di lavoro I dati devono essere coerenti e comparabili Integrazione della parità di retribuzione nella contrattazione collettiva – – – • Interventi sui fattori strutturali – Segregazione professionale Piani obbligatori per la parità / audit sulle retribuzioni con sanzioni Rivendicazioni a favore degli adeguamenti di “parità” Efficaci forme di valutazione professionale esenti da pregiudizi di genere Trasparenza dei sistemi retributivi Dati più consistenti – – • Rinnovare l’interesse / alleanze Sensibilizzazione e centralità della questione nelle attività dei sindacati sulla crisi economica Campagne per il rafforzamento della normativa europea – obiettivi / sanzioni Strumenti e formazione per le delegazioni preposte alla negoziazione Donne con funzioni negoziali Dimensione di genere nei contratti collettivi Analizzare gli effetti della privatizzazione e delle ristrutturazioni sulle donne Domande • Quali azioni possono intraprendere i sindacati della funzione pubblica per favorire la mobilitazione e campagne sul differenziale retributivo di genere? • Come ricollegarsi a disparità strutturali di più ampia portata tra uomini e donne nella società e nel mondo del lavoro? • Quali interventi sono necessari per portare il differenziale retributivo di genere al centro della contrattazione collettiva in un momento di crisi economica e di ristrutturazione salariale? • Quali strategie devono attuare i sindacati per garantire che la prospettiva di genere sia parte della risposta alla crisi economica? Grazie!