La Pulce Giornalino di informazione e azione missionaria E’ nato il mensile on line (per ora!) d’informazione missionaria “la pulce”!!! Si tratta di un piccolo opuscolo a sfondo missionario che verrà inviato via e-mail ogni mese dall'équipe di animazione missionaria che h opera all’interno ll della ll ONLUS L Punto P di Fraternità F sez. Bergamo B (Frati F Cappuccini liguri). Questa nuova iniziativa si prefigge di mettere “la pulce" nell'orecchio rispetto le dinamiche che regolano quel mondo complesso che è la Missione, tutto ciò attraverso la voce dei suoi protagonisti. Cercheremo inoltre di ospitare le molte voci del mondo missionario, attraverso reportage, approfondimenti sia nel contesto italiano che africano, interviste, rubriche, testimonianze e riflessioni. Questo mensile si rivolge in particolare ai giovani con l’intento di sensibilizzare e denunciare situazioni t che h possono risultare lt lontane l t in campo geografico, f ma che h ci toccano t profondamente f d t in quello ll umano. "Il mio nome è Mai più" recita una canzone, mai più guerre, abusi, genocidi; queste parole devono diventare un inno contro la povertà, le malattie, sfruttamenti e quei meccanismi politico-economici che contribuiscono ad accrescere il tasso di mortalità nei paesi del terzo mondo. «Tutti gli esseri nascono liberi e uguali in dignità e diritti». Così recita il primo articolo della «Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo», sottoscritta da 48 nazioni, a Parigi, il 10 dicembre 1948. La Dichiarazione si lascia l alle ll spalle ll molti lt anni, durante d t i qualil ill suddetto dd tt «mai più» è stato t t smentito t t troppe t volte. lt Vogliamo V l quindi dedicare la prima parte di questo breve mensile a quella parte di Africa in cui ancora oggi qualcuno festeggia il rito della morte. Spazio quindi alla situazione nella Rep. Centrafricana martoriata dalla guerra scoppiata ormai nove mesi fa e che sembra non avere fine. Spazio poi alla situazione siriana che sta sconvolgendo gli equilibri politici delle maggiori potenze mondiali. Infine ci permettiamo di consigliarvi una lettura e la visione di un film. Vi chiediamo di aiutarci a diffondere questo giornalino e di farlo avere ai vostri t amici e conoscentit invitandoli t d l a iscriversi alle ll nostre t news-letter l tt scrivendoci d semplicemente l t una mail a: [email protected] Grazie di cuore e buona lettura! Edoardo Scaburri Curiosità dal mondo… Indonesia: 50 milioni di bambini senza certificato di nascita La giornalista Michelle Unwin ha sottolineato la necessità per i bambini di strada indonesiani di avere ciascuno il proprio certificato di nascita, nascita basandosi su una ricerca secondo la quale solo dal 9 al 22% di loro possiede tale documento. In sostanza, circa 50 milioni di minori in Indonesia non hanno il certificato di nascita e non possono, perciò, usufruire dei servizi offerti dal governo, che spetterebbero loro di diritto. “Quando inc ncontri un uomo, loo giudichi dai vestititi; quando te ne seppari, lo giudichi dal al cuore..” Proverbbio Russo EDITORIALE ATTUALITA’ SIRIA....UNA GUERRA COMMERCIALE? A una settimana dal votoPapa Francesco domenica scorsa durante l'Angelus, riferendosi alla Siria, poneva l'attenzione alla minaccia i i di un conflitto flitt generato t sull dubbio d bbi che h le l guerre servano per vendere d armi!i! Domandandosi D d d i poi:i una guerra per problemi o una guerra commerciale? Il dubbio che sotto tutto ci sia l'incentivo di vendere armi illegali è alto. Un conflitto voluto da forze e poteri che sentiamo su giornali e TG ma che non conosciamo....e intanto poveri innocenti subiscono morte e violenza, vittime di atrocità come il misfatto accaduto con il gas Sarin usato dai ribelli su adulti e bambini. RIFLESSIONE. E intanto i t t in i Siria Si i la l popolazione l i disperata di t e terrorizzata t i t aspetta tt glili sviluppi il i su quella q ll che h sii preannuncia i una guerra scontata e pare pilotata. Moralmente, umanamente e da Cattolico Cristiano mi domando: siamo tutti fratelli, siamo al mondo per amarci, essere in pace e fare del bene. Perché invece siamo spesso in conflitto e in guerra? Perché ci odiamo? Perché non impariamo dai nostri precedenti errori ed orrori? L'unica via è la non-violenza, la PACE!!! Ecco cosa scrive il vescovo di Sarajevo Pero Sudar: "Osservando la storia della Bosnia-Erzegovina, dell'Europa e del mondo, mi chiedo se la pace giusta, cioè quella a misura d ll' dell'uomo sia i affatto ff tt possibile? p ibil ? Fi Fino add ora r la l formula f r l magica i non è stata t t trovata. tr v t Quale Q l modo d sarebbe r bb più o meno efficace per creare le condizioni di una pace a misura di tutti? Durante il regime comunista nella ex Jugoslavia anche io pensavo che, come ultimo mezzo per arrivare alla libertà, può servire anche la guerra. Oggi non lo penso più! Il cambiamento radicale è dovuto alla mia delusione, non soltanto verso coloro che hanno voluto dominare, sottomettere gli altri. ma anche verso coloro che si sono difesi. La mia poca conoscenza della storia umana, ma specialmente quella del mio Paese, e l'esperienza personale mi costringono ad affermare che nel mondo in cui viviamo non vi possono essere o almeno lm n nnonn cii sono n vincitori vin it ri giusti. gi ti Ecco perché sostengo che l'atteggiamento della nonviolenza è l'unica strada, che ci è rimasta, anche se molto lunga. Dove sarebbe e come starebbe oggi la Bosnia-Erzegovina, se tutti i protagonisti della sua storia avessero rinunciato alla violenza, vale a dire alle conquiste e alle guerre? Penso che sia più che lecito affermare che tutti e in tutti i modi starebbero molto meglio". (Pero Sudar, vescovo ausiliare di Sarajevo) Quanto interessa questa guerra a noi che siamo lontani e non ne siamo toccati? Cortesi Cristian [email protected] AGENDA O.N.G. Punto di Fraternità ONLUS Prossimi eventi: Mercatino presso: -Volontario? Volentieri! Open day in Piazza a Grumello d/m 29 Sett. 2013 -Lungo lago, Paratico il 6 Ottobre 2013 -Incontro annuale volontari PdF a Genova il 12 Ottobre 2013 -Castagnata a Grumello d/m il 20 Ottobre 2013 DAL MONDO… ALTRO! REP. CENTRAFRICANA: L’ ETERNO RITORNO DEL CAOS Finazzi Matteo Finmat12@virgilio it [email protected] . DOSSIER…… Paradosssi e ingiusttizie Fin dalla sua indipendenza la Repubblica Centrafricana ha una storia caratterizzata da conflitti. Indipendente dalla Francia nel 1960, il primo colpo di stato avviene nel 1965 e pone al potere Bokassa (che poi si dichiarerà imperatore), in seguito è Dacko che h nell 1979 diventa d t presidente. d t Il 1981 è l’anno l d Kolingba, di Kl ill 2002 2 2 quello ll di d Bozizé, B f add arrivare a qualche fino l h mese fa, f quando è Djotodia che assume il comando. Protagonisti dell’ultimo sconvolgimento sono i Seleka, una coalizione di diverse forze ribelli che racchiude anche alcuni gruppi estremisti islamici, provenienti soprattutto dal Sudan e dal Ciad, che vorrebbero fare del Centrafrica (composto per il 50% da cristiani e per il 15% da musulmani) uno stato islamico. L’attacco dei Seleka parte dal nord del paese a dicembre del 2012 per poi scendere velocemente verso la capitale: Bangui. Bozizé, che inizialmente si era mostrato contrario a trattare, si scopre improvvisamente debole (anche per l’abbandono da parte della Francia) e, e il 30 dicembre, dicembre si dichiara pronto al dialogo. dialogo I Selekà e Bozizé si incontrano il 2 gennaio a Libreville e gli accordi, siglati cinque giorni dopo, fanno sì che le forze ribelli siano integrate nel governo. L’11 gennaio comincia quindi un governo di unità nazionale dove alcuni rappresentanti dei seleka sono messi a capo di importanti ministeri. Tuttavia a regnare è ancora l’incertezza. Non tutte le fazioni dei ribelli sono soddisfatte del risultato e alcune milizie continuano ad attaccare diverse aree del paese colpendo soprattutto la popolazione. A marzo però i ribelli agiscono insieme e, posizionati alle porte di Bangui, stabiliscono un ultimatum di 72 ore al presidente Bozizé, considerato colpevole di non aver rispettato gli accordi di Libreville. Il 24 marzo ll’ormai ormai ex presidente scappa verso il Camerun, mentre i Seleka assaltano la capitale e il leader della coalizione Michel Djotodia si autoproclama presidente stabilendo un governo di transizione. Dall’inizio del colpo di stato la Repubblica Centrafricana vive nel caos. Le milizie dei ribelli controllano il territorio e compiono continui gesti di violenza nei confronti della popolazione: omicidi, furti, regolamento di conti, stupri, reclutamento di bambini soldato. Centinaia di migliaia sono gli sfollati e innumerevoli coloro che cercano riparo negli stati vicini. I cristiani (che compongono il 50% della popolazione) sono spesso presi di mira da gruppi di ribelli islamici e gli attacchi colpiscono anche le missioni disseminate sul territorio. Djotodia, anche per acquistare legittimità a livello internazionale, ha cominciato ad aprire alle forze dell’opposizione, ma il governo non riesce a stabilizzare un territorio che è ormai controllato dalle bande di ribelli. In uno degli stati più poveri al mondo, dove il 60% della popolazione vive con meno di 1,25 US $ e il 51,4% delle persone sono analfabete, la situazione di costante instabilità e di perenne mala gestione politica non permette di affrontare i problemi e di migliorare le tragiche condizioni di vita dei cittadini. Per questo negli ultimi giorni Djotodia ha sciolto la coalizione dei Seleka, dichiarando che chi continua a dichiararsi un suo componente sarà considerato come un bandito. Sulla carta la transizione dovrebbe durare 24 mesi, entro i quali dovranno essere stabilite t bilit libere lib elezioni l i i cuii glili attuali tt li ministri i i t i e lo l stesso t Dj t di non dovrebbero Djotodia d bb partecipare. t i M la Ma l situazione it i sii sta t complicando. Soprattutto nel nord del paese si stanno organizzando truppe in favore del deposto Bozizé che lottano contro quelle degli ex Selekà. Il paese è quindi sull’orlo di una guerra civile che assume i contorni anche di un conflitto religioso, un aspetto questo inedito per il paese centrafricano. LIBRI Questo è un libro che conosciamo tutti, o meglio, di cui tutti conosciamo il titolo, ma che pochi hanno letto. Io l'ho letto per puro caso due anni fa. E’ un libricino di un centinaio di pagine che non spaventa a vedersi come quei mattoni da mille pagine, però ci sono più insegnamenti in quelle cento pagine che in mille altre. Se volete un riassunto della trama ci sono siti internet che vi aiuteranno certamente più di me , quindi non la scrivo qui. Io sinceramente mi ricordo una piccola parte rispetto a tutto quello ll che h ill libro l può offrire, ff però quell poco mi è rimasto impresso. Ho impiegato due ore a leggerlo, un po' di ore in più mi sono servite per capirlo a fondo, sempre che ci sia riuscito. È una fiaba più che un libro, quindi leggera…. Buona lettura! Alessandro Belotti FILM “Le ali della libertà” è un film coinvolgente, ricco di spunti interessanti che inevitabilmente fanno riflettere ifl tt sulla ll nostra t condizione di i sociale i l e su privilegi i il i e diritti di itti che h con essa cii sono concessi.i Andy è un banchiere che viene, se pur innocente, accusato dell’omicidio della moglie e del suo amante e condannato alla reclusione nel carcere della prigione di Shawshank. Dentro quel luogo di oppressione dove odio, violenza e rabbia sono il pane quotidiano, Andy riesce a salvare se stesso, alcuni compagni e a creare momenti nei quali il pensiero può “evadere” grazie alla travolgente forza che cultura, musica e lettura possono regalare. p della ppropria p innocenza pporta il pprotagonista g a sognare g una nuova vita fuori dal La consapevolezza carcere, una vita che sa di meritare e ciò lo spinge a tentare la fuga verso la “libertà” nella quale non ha mai smesso di sperare. “La speranza è una buona cosa, forse la migliore di tutte. E le cose buone non muoiono mai.” Assolutamente da vedere! Buona visione! Alessandro Belotti Scriveteci a: [email protected] Seguite la pagina facebook: Punto di fraternità Bergamo