La Repubblica Centrafricana
Paese vasto circa il doppio dell’Italia ma privo di
sbocco al mare, linee ferroviarie e strade asfaltate, la Repubblica Centrafricana è uno dei paesi più poveri del continente (PIL pro capite di
255 dollari USA prima della guerra).
Il paese vive da oltre 15 anni un’estrema instabilità politica, sconvolto da rivolte, scontri etnici
e politici, colpi di stato, ingerenze straniere; fattori che rendono precarie e difficili ogni azione
di sviluppo .
Dal settore agricolo dipendono circa i due terzi
della popolazione centrafricana, ma solo il 3,2%
(2002) della superficie complessiva del paese è
adibito a coltivazioni. Per il fabbisogno interno
si producono, in piccoli appezzamenti, manioca
(10% del territorio coltivato), arachidi, mais, patate dolci, miglio e sorgo. Fino a qualche anno
fa venivano coltivati ed esportati cotone e caffè
ma l’abbattimento dei prezzi di tali prodotti a
livello internazionale e la distruzione delle officine a causa della guerra, ne hanno bloccato la
produzione.
Emergenza acqua potabile.
La costruzione delle idropompe e la sua manutenzione risponde all'imperativo di garantire la
produzione e la gestione di acqua potabile alla
popolazione Centrafricana la cui mortalità è causata per il 50% dall'acqua.
In stagione secca nelle zone della savana la situazione è molto drammatica soprattutto quando
le pompe si guastano a causa della mancanza di
piccole parti di ricambio. Le donne già stancate
dei lavori agricoli devono fare da tre a quattro
chilometri per cercare l'acqua dei corsi d'acqua.
Dati statistici.
•
34% tasso di copertura d’acqua potabile in
ambiente rurale.
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22% tasso di copertura d’acqua potabile in
ambiente urbano.
•
8 città dispongono di acquedotto.
•
3117 trivellazioni fornite di pompa a mobilità
umana, realizzate dalla Direzione Generale dell’Idraulica di Villaggio e dai suoi partner: la cooperazione giapponese, la cooperazione
tedesca
(GTZ), l’UNICEF.
•
1000 trivellazioni realizzate dalle Chiese.
•
Il 50% delle pompe sono guaste dopo gli avvenimenti della guerra (ottobre 2002—
2002—marzo 2003)
per mancanza di mezzi e di organismi assistenti.
“idropompe per il Centrafrica”
Il progetto:
Il progetto è finalizzato alla costruzione di idropompe
ad azione manuale per il prelievo di acqua potabile nella Repubblica Centrafricana.
L’intervento, attuato anche in collaborazione con organismi locali, si prefigge di garantire la sostituzione e la manutenzione di impianti esistenti non più funzionanti attraverso l’avvio di un centro di produzione delle pompe direttamente nel paese africano.
Assicurare l’accesso all’acqua potabile consente di arginare le frequenti epidemie e di diminuire la mortalità,
soprattutto infantile.
La gestione dell'acqua permetterà di creare altre attività
quali l'orticoltura, la partecipazione al finanziamento delle scuole, l'occupazione degli artigiano-riparatori, ecc..
Tavola di progetto di pompa ad immersione con comando manuale.
E’ attualmente in corso la fase di collaudo — utilizzo dei primi
prototipi già installati in Centrafrica. Nel 2008 è stata avviata la
produzione delle idropompe direttamente nel paese africano.
Vuoi sostenere il progetto? Invia un contributo sul c/c
n°71088 (IBAN: IT09E0542853570000000071088) della
Banca Popolare di Bergamo, Filiale di Stezzano intestato alla Ass. Mani Amiche Onlus specificando la causale:“Progetto idropompe per il Centrafrica”.
Idropompa ad immersione in polietilene
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opuscolo pompe def - Associazione Mani Amiche Onlus Stezzano