Niccolò Machiavelli
(Firenze 1469/1527)
A cura del prof. L.O. Rintallo
Aspetti biografici
• 1469: nasce a Firenze da famiglia nobile, ma non ricca
• Si forma sui testi classici (greci e latini)
• Nella sua vita si distinguono due fasi:
– 1) 1498/1512: segretario della Cancelleria di Firenze
– 2) dal 1512, caduta la repubblica fiorentina, è
costretto in esilio dai Medici tornati al potere
• Durante l’esilio compone le opere più importanti
• Rientrato a Firenze, negli ultimi anni scrive le Istorie
fiorentine su commissione dei Medici. Muore nel 1527.
Opere :
Il Principe (1513)
Struttura dell'opera
Il principe
si compone di 4 parti
capp. I-XI
Tipi di principato
e indirizzi di governo
capp. XII-XIV
Le milizie
(proprie e mercenarie)
capp. XV-XXIV
Qualità del
principe
capp. XXV-XXVI
Riflessione sulla fortuna
ed esortazione sull'Italia
Primo capitolo
(procedimento binario)
Repubbliche
Principati
si conquistano con
milizie proprie
milizie altrui
possono essere
ereditari
nuovi
misti
(aggiunti a ereditari)
abituati a
essere sottomessi
abituati a
essere liberi
nuovi del tutto
(creati dal nulla)
Il pensiero politico 1
Presso gli antichi esistevano tre forme di governo, che
lo storico greco Polibio (202-120 a.C.) così
sintetizzava:
Ordini di governo
Monarchia
(di uno solo)
Oligarchia
(di pochi)
Democrazia
(di molti)
In ognuna di esse vi erano aspetti deteriori e la forma
ideale risultava dalla mescolanza equilibrata dei loro
caratteri distintivi. Machiavelli riprese questa
concezione e la adattò al suo tempo, assumendo
come Stato modello la Roma repubblicana.
Il pensiero politico 2
Machiavelli muove dalle due forme istituzionali a lui
note – vale a dire Principati e Repubbliche – che
colloca fra i due estremi delle degenerazioni di
monarchia e democrazia:
Tirannia
(monarchia degenerata)
Dispotismo asiatico
(Persia, Tartari)
Stati nel
Cinquecento
Età dei tiranni
in Grecia
Principati
Anarchia
(democrazia degenerata)
Repubbliche
Età
feudale
Demagogia
delle poleis
Nell'analizzare le repubbliche Machiavelli riprende
la tripartizione dei classici e le distingue in
oligarchiche
Venezia
miste
Sparta
democratiche
Atene
Roma antica
Firenze
Virtù, Fortuna e occasioni
La volontà di Dio non domina più sovrana sugli uomini. Ciò non
significa tuttavia che la capacità dell’uomo, la sua
VIRTU’,
può da sola creare la storia. Per questo Machiavelli introduce il
concetto di
FORTUNA
antagonista della VIRTU’. La sorte domina sulle vicende del mondo,
imponendo la mutazione delle cose a capriccio. Difficile l’equilibrio
tra i due fattori: se la fortuna limita l’azione umana, quali margini di
autonomia restano al PRINCIPE, cioè a colui che vuole imporre alla
realtà il suo progetto di dominio?
Nella dialettica virtu’/fortuna entra in gioco il concetto di
OCCASIONI.
La fortuna offre all’uomo l’occasione: sta a lui, e in particolare al
Principe, afferrare quella favorevole e servirsene per i suoi fini.
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