SVILUPPO E EVOLUZIONE DNA PROTEINE SISTEMI DI REGOLAZIONE E CONTROLLO C’E’ SEMPRE BISOGNO DI UN “AMBIENTE” per prendere dall’esterno quello che serve per funzionare o per vivere AMBIENTE PER CHI??? PER L’ORGANISMO (AMBIENTE ESTERNO) PER LE SUE SOTTO-STRUTTURE (AMBIENTE NTERNO) AMBIENTE PER TESSUTI AMBIENTE PER CELLULE AMBIENTE PER MOLECOLE GRANDI E PICCOLE AMBIENTE PER IL DNA AMBIENTE PER IONI….. APPROFONDIMENTO: GLI AMBIENTI INTERNI SONO STRETTAMENTE CORRELATI AGLI AMBIENTI ESTERNI DALLA LORO QUALITA’ DIPENDE IL FUNZIONAMENTO DELLE SOTTOSTRUTTURE INTERNE, FINO ALLE MOLECOLE PIU’ SEMPLICI MA DA LORO DIPENDE ANCHE LA QUALITA’ DELLA VITA LA PRECISIONE DEI SUOI FUNZIONAMENTI LE POSSIBILITA’ DI EVOLUZIONE AMBIENTE PER CHI? AMBIENTE PER CHI? AMBIENTI PER SEMI UN MUTEVOLE AMBIENTE PER CELLULE LA MUCOSA DELLO STOMACO AMBIENTI INTERNI DIFFERENZIATI PER CELLULE DIFFERENZIATE CON FUNZIONI DIFFERENZIATE NERVI, ARTERIE,CONNETTIVO….. Coagulo sanguigno UN AMBIENTE PROVVISORIO PER I GLOBULI ROSSI UN AMBIENTE MOLTO BEN CONTROLLATO PER UNA CELLULA NERVOSA UNO SCHEMA: LA MOLECOLA DEL DNA PURTROPPO SENZA IL SUO AMBIENTE DAL CROMOSOMA AL DNA COSA CI RACCONTA IL DNA? IL DNA DI OGNUNO PORTA TRACCE, IN UNO STESSO TEMPO, DI DUE STORIE: LA STORIA DELLO SVILUPPO (DAI GENITORI) LA STORIA DELL’EVOLUZIONE (DAGLI ANTENATI) MA L’ONTOGENESI RECAPITOLA LA FILOGENESI? CHI SONO I RESPONSABILI DELLO SVILUPPO E DELL’EVOLUZIONE? DNA GENOMICO NEL SUO AMBIENTE Sequenza in basi…. ma non solo Doppia elica…. ma non solo Codificazione di messaggi…. ma non solo Il progetto genoma potrebbe parlarci di questi tre aspetti Individualità Appartenenza ad una specie Appartenenza alla categoria dei viventi Il marchingegno che serve a fare “le sostanze specifiche e personalizzate” che compongono le cellule di ogni organismo. Deve funzionare in ogni cellula (quindi deve essere presente e attivo in ogni cellula) Deve essere uguale in ogni cellula (quindi si deve ricopiare e trasmettere) Deve restare fermo nel nucleo (quindi deve formare molecole che si spostano) Deve funzionare quando serve (quindi deve essere sensibile a segnali e controlli ambientali) "DENTRO" il vivente “DENTRO “ il DNA si devono guardare aspetti di differenziamento di funzionamento e interpretare i segnali che li condizionano I sistemi di segnalazione, di controllo, di comunicazione rappresentano una rete di permessi e proibizioni correlate. ASPETTO STATICO: Quali messaggi Quali segnali ASPETTO DINAMICO Efficacia dei messaggi Efficacia dei segnali Cioè: Come cominciano come finiscono Quando cominciano quando finiscono Dove cominciano dove finiscono In relazione a che cosa, perché cambiano L'ORGANIZZAZIONE DEI SEGNALI E DELLE RISPOSTE: SE…. ALLORA… SI PUO’ NON SI PUO’ NON SI PUO’ PIU’ Segnale (esterno, interno) Presenza o assenza di una sostanza nel mezzo (induzione) Cambiamento di forma di una sostanza nel mezzo Cambiamento di forma … provocato da… che provoca… ESSERE SENSIBILI AL SEGNALE a livello di organismo, di cellula, di molecola….. avere/essere una struttura che “si accorda” con la struttura del segnale ( es: complementarità molecolare) PERMESSI E PROIBIZIONI Quale regola per il funzionamento dei viventi? Tutto è permesso tranne quello che è proibito (blocchi opportuni sul funzionamento) Tutto è proibito, tranne quello che è permesso (rimozione opportuna di blocchi esistenti RISPONDERE AL SEGNALE IN MODO CONDIZIONANTE E OBBLIGATORIO modificarsi, attivarsi, funzionare da stimolo per altri processi Si risponde con: Trasformazioni indotte da cambiamenti di forma Interazioni indotte dal cambiamento di forma…. Attività indotta da presenza/assenza Comportamenti attivati o stimolati da presenza/assenza… Segnale: i gradienti morfogenetici Risposta: a soglia Ricerca di multifattorialità Cancro: malattia molecolare causata dalla mutazione di geni che regolano la sensibilità delle cellule somatiche a particolari segnali LA STORIA EVOLUTIVA: I TEMPI BIOLOGICI TEMPO LINEARE COME FRECCIA ORIENTATA PROCESSI CHE SI SUSSEGUONO: LA STORIA DELLA VITA TEMPO CICLICO PROCESSI RICORSIVI : SI NASCE… SI CRESCE …SI VIVE COME HANNO FATTO I NOSTRI ANTENATI TEMPO LINEARE LA CONTINUITA’ DELLA VITA UN MODELLO AD ALBERO TAGLIATO DAL TEMPO PRESENTE MA QUALI SONO LE “VERE” ORIGINI DELLA VITA? NEL MONDO DEI VIVENTI LA RIPRODUZIONE SESSUATA O ASESSUATA ASSICURA LA CONTINUITA’ DELLE SPECIE SOSTITUENDO GLI INDIVIDUI CHE MUOIONO CON NUOVI NATI CHE RIPERCORRONO IL CICLO VITALE DEI LORO GENITORI TEMPO CICLICO La vita degli individui di una stessa specie come un ciclo che ripercorre sempre le stesse fasi, con la stessa durata con gli stessi ritmi Come si è costruito EVOLUZIONE Prospettive di intervento Forma e struttura DIFETTI GENETICI TERAPIE GENICHE FECONDAZIONE IN VITRO BIOTECNOLOGIE Le ricerche in corso La decifrazione INGEGNERIA GENETICA OGM Come si trasmette GENOMA UMANO PROTEOMA TRASCRITTOMA I MICRO-RNA La manipolazione NON SOLO DOPPIA ELICA DUPLICAZIONE SEMICONSERVATIVA Come funziona Cosa contiene TRASCRIZIONE REGOLAZIONE DELLA TRASCRIZIONE ZONE CODIFICANTI ZONE NON CODIFICANTI ZONE SENSIBILI AI SEGNALI DI CONTROLLO PATRIMONIO GENETICO GARANZIA DI INDIVIDUALITA’ Ciascuno è diverso dagli altri GARANZIA DI APPARTENENZA I meccanismi biologici essenziali sono comuni a tutti i viventi RESPONSABILE DELLA CONSERVAZIONE DEI MODELLI (la stabilità delle specie) RESPONSABILE DEI CAMBIAMENTI DEL MODELLO (l’evoluzione delle specie) SENSIBILE AI CAMBIAMENTI DEL SISTEMA AMBIENTE in cui attua le sue potenzialità La specificità individuale La specificità individuale I cromosomi parentali hanno I cromosomi parentali alleli diversi inhanno quantoalleli hanno diversi in quanto hanno subito storie subito storie evolutive diverse Nella meiosi evolutive diverse. gli omologhi si scambiano dei pezzi, dando origine a gameti Nella meiosi (parentale) aploidi con associazioni di geniomologhi totalmente nuove. i cromosoçmi Nella si si scambiano deifecondazione pezzi, ricostituisce un organismo dando origine a gameti aploidi, diploide maschili o femminili con associazioni genetiche totalmente nuove Nella fecondazione i gameti maschili e femminili si uniscono formando un organismo diploide e portando nel nuovo individuo i geni dei loro genitori I PROBLEMI DELLO SVILUPPO EMBRIONALE LA SEQUENZIALITA’ DELLE FASI LA ORGANIZZAZIONE DELLE PARTI LA ORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI I CAMBIAMENTI PROGRESSIVI IMMAGINARE L’INVISIBILE LE PARTI CHE PRENDONO FORMA LE PARTI CHE SI ORGANIZZANO LE PARTI CHE FUNZIONANO LA CRESCITA COERENTE LE DIFFERENZE CON GLI ADULTI LE TRASFORMAZIONI PROGRESSIVE IL CONTINUO CAMBIAMENTO NEL TEMPO PER FORMARE UN INDIVIDUO BISOGNA FARE LE PROTEINE GIUSTE NEL MOMENTO GIUSTO AL POSTO GIUSTO L’INFORMAZIONE PER FARLE NON BASTA SERVONO ACCURATISSIMI SISTEMI DI CONTROLLO SUL FUNZIONAMENTO DEL DNA: DI QUESTO SI OCCUPANO I MODERNISSIMI STUDI DI EPIGENETICA I CONTROLLI SONO PROTEINE CODIFICATE DAL DNA STESSO SONO MICRO-RNA CAPACI DI ATTIVARE, BLOCCARE, REGOLARE LE SINTESI DI ALTRE PROTEINE NELLO SVILUPPO E NELLA EVOLUZIONE INTERVENGONO RESPONSABILI GENETICI: I GENI STRUTTURALI e I GENI DEI CONTROLLORI DEI GENI INTERVENGONO RESPONSABILI AMBIENTALI: CAMBIAMENTI E MUTAZIONI CASUALI DEI RESPONSABILI GENETICI LA SELEZIONE SUGLI ORGANISMI CAMBIAMENTI DEGLI AMBIENTI ESTERNI ED INTERNI INTERFERENZE SUL FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO UN AMBIENTE PER I MECCANISMI DI TRASCRIZIONE RNA POLIMERASI E DNA UN AMBIENTE PER I MECCANISMI DI TRASCRIZIONE Regulation of Gene Expression Young Lab Home Page I CONTROLLI SUI MECCANISMI MOLECOLARI La RNA polimerasi riconosce il posto giusto sul DNA e i posti giusti per le proteine che regolano la sintesi degli RNA Le tante componenti di un complicato sistema di controllo che devono riconoscersi e interagire reciprocamente Complesso multiproteico di un mediatore di lievito Complesso multiproteico di un mediatore umano In scuro sono rappresentate le proteine omologhe Le differenze evolutive: qualche conto Nei tempi evolutivi si sono stabilizzate piccole differenze tra i DNA delle diverse specie, sia a livello dei geni strutturali che dei meccanismi di controllo. Le mutazioni efficaci sono solo quelle che incidono su quel 5% del DNA che svolge funzioni codificanti. Il DNA dell’uomo ha circa 3 miliardi di basi Le differenze tra due umani: circa 3 milioni di basi, lo 0,01% Le differenze tra uomo e scimpanzè: circa l’1,2 % (36 milioni di coppie di basi diverse) Le somiglianze tra uomo e topo: circa il 70% I cromosomi di topo contengono sostanzialmente gli stessi geni dell’uomo che, per il 96% si trovano anche nello stesso ordine NELLE DIVERSE CELLULE DI UN ORGANISMO I GENI SONO UGUALI NELLE DIVERSE SPECIE LE DIFFERENZE TRA I GENI SONO POCHE MA LE DIFFERENZE SI GENERANO DAI CAMBIAMENTI EVOLUTIVI NEI LUOGHI, NEI MOMENTI E NELLE QUANTITA’ IN CUI I GENI VENGONO ESPRESSI SONO DIVERSI I MODI DI ATTIVARE E DI DISATTIVARE AL MOMENTO GIUSTO I GENI REGOLATORI E DI ASSEMBLARE FUNZIONALMENTE I LORO PRODOTTI ( LE PROTEINE DI CONTROLLO)