LEZIONE:
“TECNOLOGIE E STRUMENTI PER L’E-LEARNING”
PROF. GIUSEPPE DE SIMONE
Tecnologie e strumenti per l’e-learning
Indice
1 L’e-learning------------------------------------------------------------------------------------------------ 3 2 Wikipedia -------------------------------------------------------------------------------------------------- 6 2.1 Wikipediani e struttura delle pagine ------------------------------------------------------------------ 7 2.2 WikiLove, il giusto atteggiamento dei wikipediani ------------------------------------------------ 9 2.3 Ricerche con Wikipedia -------------------------------------------------------------------------------- 9 2.4 La licenza GNU --------------------------------------------------------------------------------------- 10 2.5 I progetti di Wikimedia Foundation ---------------------------------------------------------------- 11 3 E-book ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 13 3.1 Storia dell’e-book ------------------------------------------------------------------------------------- 14 3.2 Formati dell’e-book ---------------------------------------------------------------------------------- 14 3.2.1 Formato PDF ----------------------------------------------------------------------------------------- 15
3.2.2 OEBPS ------------------------------------------------------------------------------------------------ 16
3.2.3 Il formato LIT ---------------------------------------------------------------------------------------- 17
4 Il Blog ----------------------------------------------------------------------------------------------------- 20 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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1 L’e-learning
La crescente popolarità del World Wide Web, con le sue interfacce utente ormai
standardizzate e la caratteristica di essere indipendente dalla piattaforma e quindi portabile, offre
una nuova strada per fornire un accesso completo ad applicazioni software anche complesse.
Internet è diventata ormai lo strumento attraverso il quale condividere le informazioni, ed in
particolare attraverso il quale condividere e costruire la conoscenza, questo anche perché ha fornito
un ambiente standardizzato nel quale si è sviluppato quello che oggi conosciamo come e-learning.
Con il termine e-learning si fa riferimento ad un’attività formativa che prevede:
1. l’utilizzo di una connessione di rete al fine di fruire dei materiale didattici e per
sviluppare attività formative basate su una “piattaforma tecnologica”;
2. l’impiego del computer come strumento fondamentale per la partecipazione al
percorso di apprendimento;
3. un’ indipendenza del percorso didattico da vincoli spazio-temporali;
4. il monitoraggio del percorso di apprendimento;
5. un incremento della multimedialità, dell’interattività e dell’interazione umana.
Molto spesso, in maniera sbagliata, si fa coincidere l’e-learning con la semplice formazione
a distanza (FAD) non prendendo in considerazione una componente fondamentale dell’e-learning
contemporaneo: Internet.
Come già accennato, un componente fondamentale dell’e-learning è la piattaforma
tecnologica o LMS (Learning Management System): è un sistema gestionale che grazie alla
tecnologia SCORM consente il tracciamento delle attività svolte dall’utente (accesso ai contenuti,
tempo di fruizione, ecc..).
Affinché la comunicazione digitale possa essere erogata con la maggior semplicità
all’utente, indipendentemente dallo skin tecnologico utilizzato, è necessario adottare formati digitali
di codifica che siano stabili.
La scelta del formato digitale è fondamentale, in quanto gli stessi formati di codifica sono
variabili dinamiche e di conseguenza tale scelta deve essere soggetta a continue revisioni e/o
aggiornamenti.
A tal proposito, è opportuno fare una breve introduzione sulle modalità di codifica
dell’informazione digitale in un ambiente di e-learning.
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Le pagine Web vengono strutturate attraverso il linguaggio HTML (HyperTest Markup
Language) che fino ad oggi è stato il linguaggio basato sui marcatori più utilizzato (linguaggio di
markup).
Come molto spesso accade, purtroppo, la semplicità è sufficiente per muovere i primi passi,
ma è poi inefficace a rispondere ai requisiti di utenti che cominciano a diventare esperti e a
pretendere dall’HTML servizi per il quale non era stato creato, evidenziandone in questo modo i
limiti quali:
•
la non estensibilità: HTML è un linguaggio con una sintassi ben definita, per
cui non è consentito all’utente di creare tag e attributi secondo le proprie
esigenze;
• la mancanza di strutturazione dell’informazione: l’HTML non prevede
strumenti per descrivere in modo efficiente la struttura dell’informazione che
va a rappresentare;
• la mancanza di descrizione dell’informazione: l’HTML si occupa solo del
modo in cui il contenuto di una pagina deve essere visualizzato e non di come
tale contenuto deve essere descritto;
•
problemi di portabilità: al fine di superare le limitazioni di cui sopra, è stato
sviluppato un gran numero di tecnologie in grado di assicurare la
sopravvivenza dell’HTML, implicando in questo modo problemi di
portabilità delle applicazioni Web, in quanto tali tecnologie non sono
standard ma necessitano per essere utilizzate di software particolari.
Da queste considerazioni nasce la necessità di colmare le lacune dell’HTML e di favorire lo
sviluppo del Web anche in direzioni diverse dalla pubblicazione di documenti.
Il linguaggio che consente di superare tali limiti è l’XML.
XML è l’acronimo di eXtensible Markup Language. A dispetto del nome non si tratta
propriamente di un linguaggio, ma di un meta linguaggio, cioè un linguaggio per costruire altri
linguaggi.
XML fu sviluppato da XML Working Group nel 1996.
La sintassi dell’XML, rispetto a quella dell’HTML, è molto più rigida e severa; anche se
questa caratteristica può sembrare uno svantaggio in realtà non lo è, in quanto il W3C (World Wide
Web Consortium) l’ha volutamente introdotta al fine di facilitare lo sviluppo di applicazioni basate
su XML ed aumentarne le prestazioni.
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A differenza dell’HTML, la sintassi dell’XML non è fissata ma consente all’utente di
definire elementi ed attributi personalizzati.
In altre parole, è possibile definire un modello chiamato Document Type Definition (DTD)
che descrive la struttura ed il contenuto di una classe di documenti.
In conclusione, possiamo affermare che, grazie alla sua indipendenza dalla piattaforma
informatica, alla sua astrattezza e generalità nella rappresentazione dei dati, XML è ormai diventato
il formato universale per l’interscambio di dati.
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2 Wikipedia
Wikipedia è un’enciclopedia on-line, multilingue, sostenuta dalla Wikimedia Foundation.
La Wikimedia Foundation afferma: “Immagina un mondo in cui ognuno possa avere libero
accesso a tutto il patrimonio della conoscenza umana. Questo è il nostro scopo. E ci serve il tuo
aiuto”.
Con tali parole la Wikimedia Foundation presenta i suoi obiettivi, chiarendo la sua missone.
Wikimedia Foundation è un’organizzazione internazionale no-profit il cui scopo è promuovere la
crescita, lo sviluppo e la distribuzione di liberi contenuti in diverse lingue, e fornire gratuitamente,
senza pubblicità, il contenuto di questi progetti al pubblico.
Per conseguire tali obiettivi la Wikimedia Foundation, fondata da Jimbo Wales, utilizza un
sistema innovativo: il “wiki”.
Un wiki (termine hawaiano che significa “veloce”) è un sito Web che consente ad ogni
utente di aggiungere contenuti e modificare quelli inseriti da altri.
In tal modo, ogni utente può apportare il suo contributo alla realizzazione di un qualsiasi
contenuto, migliorando e modificando anche quanto viene scritto da altre persone. Il tentativo è
quello di portare il concetto e il metodo proprio dei software liberi “open-source” anche nel campo
della conoscenza. Nel software libero, infatti, la collaborazione di molte persone porta ad un
continuo miglioramento dei programmi e ad una veloce soluzione dei problemi. Il coinvolgimento
di tanti individui, sostenuti dalle stesse motivazioni, è di per sé una garanzia sufficiente ad ottenere
un buon prodotto. Questo tipo di approccio viene definito “collaborativo”. Se questo concetto
funziona per i programmi perché allora non estenderlo ad altri campi, rendendo quindi in qualche
modo “collaborativa” anche la diffusione della conoscenza?
Dalle considerazioni appena fatte è nato il wiki.
La definizione e la progettazione del primo wiki si è avuta nel 1995, da parte di Ward
Cunningham: esso era destinato all’uso e alla conoscenza dei pattern nella programmazione ed ha
riunito attorno a sé una mutevole comunità che liberamente ha partecipato al progetto.
Jimbo Wales e Larry Sanger adoperarono un concetto simile per creare, nel marzo 2000,
Nupedia. Quest’ultima, abbandonata nel 2003, aveva l’ambizione di voler diventare
un’enciclopedia on-line i cui contenuti dovevano essere rilasciati con licenza GNU Free
Documentation License.
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Gli articoli pubblicati erano caratterizzati da un processo di revisione eseguito da esperti
nelle varie discipline oggetto di approfondimento. Nonostante la buona idea, tale processo di
approvazione si è rivelato nel tempo troppo confuso e lento, e forse questo è stato il motivo
dell’insuccesso di Nupedia.
Nel gennaio 2001 Wales, in collaborazione con Sanger, lanciò Wikipedia. Rispetto a
Nupedia, su Wikipedia chiunque poteva scrivere articoli e correggerli, secondo la filosofia del wiki.
Era nata ufficialmente la prima enciclopedia on-line libera.
Wikipedia nacque inizialmente in lingua inglese, ma si diffuse rapidamente arrivando a
contare già ben 18 edizioni in lingue diverse al termine del primo anno di vita. Ogni versione di
Wikipedia è totalmente indipendente dalle altre, ad esempio, i contenuti presenti nella Wikipedia
italiana saranno diversi da quelli dell’omologa francese.
Inizialmente Wikipedia conteneva delle inserzioni pubblicitarie, ma questo era in
contraddizione con un progetto che ha l’ambizione di essere un’enciclopedia e pertanto deve essere
completamente libero da ogni strumentalizzazione.
Nel 2002 Wikipedia venne migliorata dagli inserzionisti, il “wiki” venne rilasciato come
open source (MediaWiki) ed il sito di riferimento divenne: www.wikipedia.org.
Il fondatore definisce Wikipedia come “lo sforzo di creare e distribuire un’enciclopedia
libera ad ogni singola persona sul pianeta nella sua propria lingua”. Nelle sue intenzioni,
Wikipedia dovrebbe raggiungere una qualità pari o migliore dell'Enciclopedia Britannica, ma
riguardo a questo ci sono delle opinioni discordanti.
2.1 Wikipediani e struttura delle pagine
Wikipedia esiste grazie al lavoro e alla passione delle persone che collaborano al progetto
scrivendo e modificando gli articoli.
Tutte queste persone prendono il nome di “wikipediani”, nome che sottolinea
l’appartenenza alla comunità di Wikipedia. Per iscriversi a tale comunità è sufficiente registrarsi in
pochi minuti: a fronte di questa piccola incombenza ogni wikipediano può partecipare in maniera
attiva alla vita di Wikipedia, discutere nel “bar” ed essere riconosciuto come autore di eventuali
articoli o modifiche (conformemente alla GNU FDL).
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Benché sia consigliata la registrazione, in realtà per agire su Wikipedia non è in ogni caso
necessario far parte della comunità: qualunque persona, infatti, può liberamente dare il suo
contributo anche in forma completamente anonima!
Al fine di diventare “attori” di Wikipedia e non solo semplici spettatori dobbiamo spendere
due parole sulla struttura di ogni pagina. Ogni volta che abbiamo accesso ad una qualsiasi pagina
wiki, vedremo in alto quattro schede cliccabili:
• voce: è la pagina che stiamo visualizzando.
• discussione: per ogni pagina è possibile aprire una discussione su quanto compare nella
finestra principale. Al fine di evitare malintesi o errori di interpretazione è consigliabile
aprire una discussione con gli altri utenti prima di modificare la voce principale.
• modifica: da tale pagina è possibile apportare tutte le correzioni ed i miglioramenti ritenuti
opportuni. Le modifiche possono essere riferite sia alla sezione “voce” che alla sezione
“discussione”, il tutto dipende dalla scheda selezionata prima di accedere alla scheda
modifica.
•
cronologia: qualsiasi modifica apportata alle pagine viene salvata in questa
sezione; è inoltre possibile accedendo ad essa confrontare due versioni della stessa pagina.
Per modificare una pagina non occorre conoscere alcun linguaggio particolare dal momento
che Wikipedia usa un linguaggio di markup semplificato: l’XML.
Per imparare ad agire in Wikipedia è messa a disposizione una pagina di prova detta
“sandbox”: in essa si possono fare tutte le prove che si desiderano senza temere di rovinare alcuna
pagina dell'enciclopedia. È bene ricordare che tutte le modifiche vengono memorizzate, per cui una
pagina è sempre recuperabile anche in caso di errata modifica.
In Wikipedia tutti possono modificare o aggiornare, ma comunque vi devono essere delle
regole di comportamento valide per tutti gli utenti e delle linee guida di sviluppo del progetto.
Le regole di comportamento sono indicate nella Wikiquette, un regolamento che offre le
linee guida per imparare a lavorare con gli altri allo scopo di migliorare Wikipedia.
Le linee guida definiscono cos’è e cosa non è Wikipedia ad esempio Wikipedia non è un
dizionario, non è un forum o una chat, non è un giornale, non è una bacheca.
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Inoltre, Wikipedia è un’enciclopedia ed in quanto tale adotta il “Punto di Vista Neutrale”
(Neutral Point Of View, NPOV) per tutti i suoi contenuti, ovvero non assume nessuna posizione né
favorevole, né contraria ai fatti che descrive.
Wikipedia non assume alcuna posizione di consenso o di dissenso e nessuna idea è
prevalente tranne nel caso in cui, sia effettivamente preferibile alla luce di oggettive ed obiettive
considerazioni generali.
2.2 WikiLove, il giusto atteggiamento dei wikipediani
Spesso, si assiste su Wikipedia a discussioni che con il passare del tempo non portano alcun
beneficio alla causa che, lo ricordiamo, non è di scrivere la “nostra” enciclopedia, ma di collaborare
per favorire la diffusione della conoscenza.
Al fine di evitare liti o delusioni è nato WikiLove, che con semplici regole indica come
avere un atteggiamento positivo (e assolutamente collaborativo) nel partecipare a Wikipedia:
•
seguire la Wikiquette e rispettare gli altri autori;
•
rispettare ancora di più i nuovi arrivati;
•
seguire le regole di base;
•
mirare sempre ad un punto di vista neutrale;
•
scrivere articoli che possano essere letti ed accettati da persone di ogni
ideologia;
•
“Sii d’accordo con il concetto ‘perdona e dimentica’ ”.
2.3 Ricerche con Wikipedia
Vediamo adesso come utilizzare questa enciclopedia on-line per le ricerche. Innanzitutto
bisogna decidere in quale edizione di Wikipedia dare inizio alla nostra ricerca: come abbiamo già
detto, ogni edizione è totalmente indipendente anche nei suoi contenuti.
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Per effettuare le ricerche è possibile collegarsi alla home page, inserire il concetto cercato
(un nome, una parola o un insieme di parole), scegliere la lingua e attendere il risultato
dell’elaborazione. In alternativa è possibile entrare direttamente nella Wikipedia desiderata ed
iniziare la ricerca sull’edizione di quella lingua.
A prescindere dalla strada scelta, se siamo stati fortunati saremo immediatamente indirizzati
alla pagina corretta, altrimenti potremmo trovarci di fronte un elenco di voci tra cui scegliere. In
altre circostanze meno fortunate la ricerca non ci condurrà ad una pagina con le informazioni che
cerchiamo: se non esiste ancora saremo invitati a crearla, in pieno spirito collaborativo (wiki).
2.4 La licenza GNU
La GNU Free Documentation License (GNU FDL) è una licenza che regola la distribuzione
di documentazione libera, creata dalla Free Software Foundation per il progetto GNU.
Tale licenza stabilisce che ciascuna copia del materiale, anche se modificata, deve essere
distribuita con la stessa licenza. Queste copie possono essere vendute e, se riprodotte in gran
quantità, devono essere messe a disposizione in un formato tale da facilitare successive modifiche.
La GNU FDL tutela il copyright, ma la libertà di distribuzione che permette chiama in
causa il nuovo concetto (giocando con la lingua inglese) di copyleft.
Wikipedia è la più grande raccolta di documentazione che utilizza questo tipo di licenza.
Quando qualche autore partecipa al progetto con materiale originale, i diritti d’autore rimangono in
suo possesso ma egli concorda nel rilasciare il lavoro sotto la GFDL.
In alcune versioni di Wikipedia è possibile trovare alcune immagini, suoni e loghi che non
sono liberi, ma vengono usati con una rivendicazione di “fair use” (un concetto peraltro non
presente nella legislazione italiana), mentre in altri casi il loro uso è stato consentito solo all'interno
di Wikipedia.
In conclusione Wikipedia è sicuramente il più conosciuto dei prodotti fondati sul wiki, ma le
potenzialità di questo software sono effettivamente tante, e molti altri progetti possono ancora
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svilupparsi grazie ai milioni di utenti che decideranno di collaborare solo per “amore della
conoscenza”.
2.5 I progetti di Wikimedia Foundation
Il successo di Wikipedia ha causato la nascita di vari progetti anch’essi promossi dalla
Wikimedia Foundation di Jimbo Wales.
L’obiettivo di tali progetti è per l’appunto lo stesso di Wikipedia: creare, attraverso
l’approccio collaborativo, contenuti multilingue di varia natura e distribuirli liberamente e a quante
più persone possibile.
I progetti e gli obiettivi sono:
•
Wikizionario (Wiktionary): lo scopo è quello di creare dizionari
multilingue, comprensivi di sinonimi.
•
Wikibooks: si tratta di una raccolta di e-book gratuiti e dal contenuto
libero, rivolti in particolare agli studenti.
•
Wikiquote: è una sintesi on-line ad accesso libero di citazioni, incluse le
fonti (quando conosciute).
•
Wikisource: si tratta di un progetto multilingue nato al fine di realizzare
una raccolta di documenti originali, sempre con contenuti liberi.
Costituisce un utile archivio di testi classici, leggi ed altri testi utilizzabili
per gli altri progetti di Wikimedia.
•
Wikispecies: è un elenco di dati relativi alle specie animali. In futuro,
Wikispecies , dovrebbe fornire una banca dati centralizzata ed esaustiva
per la tassonomia e si rivolgerà ai bisogni degli utenti delle discipline
scientifiche.
•
Wikinews: l’obiettivo è quello di riportare notizie inerenti un’ampia
varietà di soggetti. Gli articoli possono spaziare da resoconti originali a
riassunti delle notizie di fonti esterne.
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•
Wikimedia Commons: è il centro di raccolta per immagini, musica e testi,
che è possibile usare nei vari progetti di Wikimedia.
•
Meta-Wiki: è il fulcro del coordinamento dei progetti Wikimedia. Meta è
esso stesso un wiki utilizzato per formulare nuovi progetti, per coordinare
gli sviluppi, per discutere di sviluppo e amministrazione dei wiki, per
parlare del software MediaWiki e per tutte le discussioni tra wikipediani.
È, in pratica, un wiki di “servizio”.
•
MediaWiki: si tratta di un motore “wiki” rilasciato sotto la licenza GPL.
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3 E-book
Il termine e-book (libro elettronico), deriva dalla contrazione delle parole electronic
e book.
Una delle definizioni di e-book in Italia è stata sviluppata da Gino Roncaglia e Fabio
Ciotti, studiosi che tra i primi nel nostro paese si sono occupati in maniera approfondita
delle tematiche inerenti l'e-book. Secondo Ciotti "con il termine e-book si intende un'opera
letteraria monografica pubblicata in forma digitale e consultabile mediante appositi
dispositivi informatici" 1. Tale definizione è stata riformulata in maniera più accurata da Gino Roncaglia in
occasione di un suo intervento pubblicato nel Bollettino dell’Associazione italiana
biblioteche:”potremmo parlare di libro elettronico, o e-book, davanti a un testo elettronico
ragionevolmente esteso, compiuto e unitario (“monografia”), opportunamente codificato ed
eventualmente accompagnato da metainformazioni descrittive, accessibile attraverso un
dispositivo hardware e un'interfaccia software”2. Come si deduce dalle definizioni precedenti, con il termine e-book si intende la
versione elettronica di un libro e si fa riferimento ad un oggetto digitale contraddistinto da
un’emulazione avanzata delle modalità di fruizione dei libri cartacei.
Secondo le disposizioni dell’Unesco un libro è “una pubblicazione stampata non
periodica che consta come minimo di 49 pagine, senza contare quelle di copertina”. Si
considera un opuscolo, invece, la “pubblicazione stampata non periodica che consta di non
meno di cinque pagine e non più di 48, senza contare quelle di copertina”.
In ambiente digitale una differenziazione di questo tipo non è ammissibile, in quanto
potendo variare dinamicamente nel passaggio da un dispositivo ad un altro, il numero delle
pagine non rappresenta un discrimine sufficiente, pertanto parliamo di testo elettronico
ragionevolmente esteso, compiuto e unitario (“monografia”).
Le caratteristiche proprie di un e-book sono:
1
Marco Calvo, Fabio Ciotti, Gino Roncaglia, Marco A. Zela, Frontiere di rete, Roma-Bari, Laterza 2000, pp. 105-106.
Gino Roncaglia, Libri elettronici: problemi e prospettive, a cura di Anna Galluzzi, in Associazione italiana
biblioteche. BollettinoAIB <http://www.aib.it/aib/boll/2001/01-4-409.htm> 25 febbraio 2002, (23 ottobre 2003).
2
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• Oggetto digitale: l’e-book è un oggetto digitale utilizzabile
unicamente per mezzo di un dispositivo informatico.
• Emulazione libro: l’e-book cerca di riprodurre quanto più
fedelmente possibile l'esperienza della lettura di un libro
cartaceo in maniera digitale.
3.1
Storia dell’e-book
Storicamente, le date rilevanti a cui legare la nascita dell’e-book sono tre: il 1971, il 1990 e
il 1993.
Al 1971 risale la nascita del progetto Gutenberg (Project Gutenberg) da molti considerato il
padre dell’e-book. Questo progetto è stato iniziato da Michael Hart il quale aveva come obiettivo
quello di creare una biblioteca di versioni elettroniche di libri stampati liberamente riproducibili.
I testi presenti in questa biblioteca libera sono per la maggior parte di pubblico dominio, in
quanto non c’è mai stata la copertura da diritto d’autore; i testi invece coperti da copyright, hanno in
ogni caso ottenuto dagli autori il permesso per la pubblicazione in forma elettronica.
Tale progetto, che prende il nome dall’inventore tedesco della stampa a caratteri mobili del
XV secolo (Johannes Gutenberg), negli ultimi anni ha iniziato ad avvicinarsi ad Internet, infatti nel
1990 viene pubblicato dapprima sul web, in seguito distribuito su floppy ed infine inserito
all’interno di una prestigiosa antologia cartacea, il primo “iper-romanzo” dal titolo Afternoon a
story, dello scrittore statunitense Michael Joyce. Negli anni, a tale lavoro, ne sono seguiti molti
altri, pubblicati sia su supporti fissi che sul Web fino ad arrivare nel 1993 alla fondazione della
BiblioBytes, la prima casa editrice a vendere eBook in rete.
3.2
Formati dell’e-book
I principali formati, adottati per la memorizzazione digitale dei libri elettronici sono:
il PDF, L’OEBPS e il Microsoft Lit.
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3.2.1
Formato PDF
Il PDF (portable document format) è uno dei prodotti più conosciuti della Adobe3, software
house americana fondata nel 1982 da John Warnock e Charles Geschke.
Tale formato è stato introdotto nel giugno 1993 ed è nato da una trasformazione di Adobe
Postscript.
Si tratta di un linguaggio di descrizione della pagina, ma anche di un linguaggio di
programmazione procedurale con istruzioni che indicano ad un dispositivo di output come
rappresentare la pagina descritta.
La caratteristica più importante del Postscript è la sua indipendenza dai vari dispositivi di
output ovvero un file generato con questa tecnologia può essere stampato correttamente da
periferiche di stampa di ogni tipo, con il solo vincolo che i plotter e gli altri dispositivi devono
supportare il linguaggio.
A partire da Postscript fu creato il PDF con lo scopo di risolvere il problema della
condivisione e distribuzione dei documenti con testi e grafica formattati su piattaforme differenti,
conservando il layout originale.
I documenti PDF possono essere visualizzati su qualunque computer oppure inviati a
qualsiasi dispositivo di stampa, a prescindere dalla piattaforma hardware e software, in cui il file
originale è stato creato. Inizialmente il PDF è nato come formato per l’interscambio di documenti;
fu la Glassbook Inc. ad immettere sul mercato una soluzione basata su PDF per la distribuzione di
e-book: il Glassbook Reader.
Dalla schermata principale era possibile accedere all’ambiente biblioteca, in cui erano
elencati gli e-book disponibili attraverso la miniatura della copertina; inoltre era possibile
selezionare i titoli in riferimento al soggetto, ordinarli secondo vari criteri ed infine accedere ad una
finestra di informazioni aggiuntive attraverso il tasto destro del mouse.
3
Con sede a San José, California, Adobe Systems è la seconda società americana di software per PC con un fatturato di
oltre 1.2 miliardi di dollari.
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Nell’estate del 2000 Adobe acquistò Glassbook, diventato in seguito Acrobat Ebook Reader,
appropriandosi così delle sue tecnologie che vennero presto integrate nei suoi prodotti.
Nel corso degli anni il software è stato aggiornato:
1.
integrandolo con una tecnologia di sub-pixel font rendering al fine di
migliorare la leggibilità del testo (CoolType);
2.
adottando la tecnologia PDF Marchant per la tutela della proprietà
intellettuale;
3.
adottando le soluzioni DRM per la sicurezza sulla vendita di e-book (Content
Server).
Tale piattaforma è ormai adottata dalla maggior parte dei siti di commercio elettronico. Essa
si basa sui principi della crittografia asimmetrica fornendo una soluzione completa per tutti i
protagonisti della filiera del libro; inoltre, la sua caratteristica fondamentale è quella di consentire il
prestito dei libri, funzionalità al momento non disponibile in altri sistemi software.
Dall’estate 2003 le tecnologie dell’Adobe Content Server sono state integrate con quelle
dell’Acrobat Reader dando vita, così, ad un lettore universale per qualsiasi documento basato su
PDF: l’Adobe Reader
3.2.2
OEBPS
Al fine di sviluppare uno standard aperto e non proprietario, volto a favorire la diffusione
dell’editoria elettronica, è stato sviluppato nel 1998 l’Open e-book Forum4 (OEBF); si tratta di
un’organizzazione privata ed internazionale costituita da produttori di software e hardware, editori,
autori, lettori ecc.
Nel 1999 l’Open e-book Forum ha sviluppato uno standard per gli e-book basato su
tecnologie quali XML, HTML e CSS.
4
<http://www.openebook.org>.
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Una pubblicazione OEBPS è costituita da un insieme di file HTML che includono i
contenuti della pubblicazione elettronica; tali files sono collegati fra di loro ed organizzati per
mezzo di un file XML chiamato package file.
Tale file rappresenta la radice dell’albero dei documenti costituenti la pubblicazione
caratterizzato dalle sezioni seguenti:
• package identity: si tratta di un identificatore univoco della pubblicazione;
• metadata: questo elemento contiene una serie di meta informazioni inerenti
alla pubblicazione. Per la definizione di tale elemento OEBPS fa riferimento ad un
sottoinsieme del Dublin Core metadata element set, uno standard internazionale per i
metadata;
• manifest: comprende una lista dei file, che costituiscono la pubblicazione; in
più, può contenere le dichiarazioni di fallback, vale a dire informazioni fondamentali per
la visualizzazione di tipi di file non supportati dalle specifiche;
• spine: definisce l'ordine di lettura di default dei file;
• tours: stabilisce i percorsi di lettura alternativi;
• guide: contiene riferimenti a file corrispondenti a diversi componenti
strutturali della pubblicazione quali l'indice, la bibliografia, la copertina ecc..;
Benché gli e-book in questione possono essere letti utilizzando lettori compatibili, quello
creato dall'Open eBook Forum non è un formato pensato per l'utente finale, bensì un formato
"intermedio", ovvero uno standard aperto utile al fine di creare una sorta di "sorgente" del libro
elettronico, che possa poi essere compilato in vari formati proprietari.
Per quanto riguarda la protezione intellettuale degli e-book, le specifiche OEBPS, non
prevedono particolari indicazioni; l’Open e-book Forum ha avviato una collaborazione con
un’organizzazione, l’Electronic Book Exchange (EBX), al fine di contribuire allo sviluppo di una
nuova tecnologia di DRM standard e aperta.
3.2.3
Il formato LIT
Il formato LIT si basa sullo standard OEBPS ed è stato rilasciato prima nella versione per
pocket PC e successivamente nella versione per PC (Microsoft Reader).
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Tecnologie e strumenti per l’e-learning
Si tratta di un’applicazione software sviluppata al fine di consentire una lettura su schermo
molto vicina a quella su supporto cartaceo, a tal proposito è stata inclusa la tecnologia di
visualizzazione ClearType volta a migliorare la leggibilità del testo a video.
Come è noto, lo schermo di un computer ha una struttura a “mosaico” ovvero è formato da
una griglia di pixel disposti su righe e colonne, ed è proprio a causa di questa struttura che, quando
la risoluzione dello stesso non è sufficiente, si produce l’effetto di distorsione grafica detto Aliasing.
Per risolvere questo problema sono stati sviluppati diversi algoritmi, detti anti-aliasing, che
provvedono ad aggiungere ai bordi dell’immagine alcuni pixel di minore intensità cromatica,
creando in questo modo l’impressione di un arrotondamento dei bordi.
Le tecnologie di sub-pixel font rendering, quali Microsoft ClearType oppure Adobe
CoolType, rappresentano un’evoluzione delle tecniche di anti-aliasing in quanto esse vengono
applicate non più ai pixel ma ai subpixel riuscendo così a garantire una migliore nitidezza rispetto
alle tradizionali tecniche di anti-aliasing.
Poichè il LIT è un formato basato su di un linguaggio di marcatura logica del testo,
Microsoft Reader è stato dotato di un sistema dinamico di lettura in grado di leggere l’e-book
pagina per pagina, basandosi sulle caratteristiche del dispositivo utilizzato per la visualizzazione.
Grazie a questa gestione dinamica è possibile adattare il testo delle pagine in base alla
risoluzione dello schermo consentendo in questo modo all’utente, di leggere l’e-book da qualsiasi
computer (palmare, notebook o pc) senza dover scorrere in verticale la pagina.
Per quanto riguarda la questione del copyright il formato del software in questione non
consente la modifica del contenuto di un e-book senza autorizzazione; inoltre non consente
all’utente di stampare direttamente il testo dell’e-book.
Per la sicurezza relativa alla vendita dell’e-book, il formato LIT utilizza il sistema D.A.S.
(Digital Asset Server) basato su sofisticate tecniche crittografiche; in particolare tale sistema
prevede tre livelli di sicurezza:
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vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
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Tecnologie e strumenti per l’e-learning
•
Sealed: tale protezione viene attivata al momento della conversione
del file, che viene criptato al fine di assicurare l’integrità del contenuto;
•
Inscribed: questa protezione viene utilizzata per “iscrivere”
all’interno del’e-book delle informazioni riguardanti l’acquirente;
•
Owner Exclusive: questo livello garantisce la protezione massima in
quanto il file viene criptato utilizzando un sistema asimmetrico di chiavi assicurando,
in questo modo, l’associazione univoca dell’e-book ad una particolare copia del
Reader.
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Tecnologie e strumenti per l’e-learning
4 Il Blog
Il termine blog è un termine inglese che deriva dalla contrazione dei termini “web” e
“log” (web-log).
La nascita del blog risale al 1997 quando lo statunitense Dave Winer sviluppa un
software che ne consente la pubblicazione (proto-blog), mentre il primo blog è stato
effettivamente pubblicato, nello stesso anno, grazie al commerciante (Jorn Barger)
appassionato di caccia che decide di aprire una pagina personale per condividere i risultati delle
ricerche inerenti al suo hobby sul web.
La struttura di un blog è costituita da un programma di pubblicazione che permette, in
maniera automatica, di creare una pagina web facilmente personalizzabile graficamente senza
necessariamente conoscere il linguaggio HTML.
Un blog consente a qualsiasi utente in possesso di una connessione internet di creare, in
modo semplice e con una procedura guidata, un sito in cui pubblicare qualsiasi tipo di testo
(articolo, opinione, informazioni).
Una componente fondamentale nella struttura di un blog sono i feed ovvero dei file generati
automaticamente, attraverso il cui uso e la cui memorizzazione è possibile sapere quando un sito
viene aggiornato senza andare sul sito stesso.
Esistono diversi tipi di blog, tra quelli più diffusi troviamo:
•
blog Chiuso: rappresentato dai blog dedicati ad una ristretta schiera di utenti.
•
blog Conduttore: usato per diffondere avvisi, aggiornamenti o idee, in un
simile blog la comunicazione avviene da un “membro del progetto” a tutti gli altri utenti.
•
blog Partecipativo: usato per mettere in comunicazione diverse persone e
diverse idee dando vita in questo modo a diverse discussioni. Gli utenti possono anche
decidere di includere dei contenuti nel proprio blog e continuare separatamente la
discussione approfondendo alcuni aspetti. Si usano a questo scopo particolari tecnologie
come ad esempio i Feed Rss o i Bookmarking Sociali, ed è quindi il tipo di blog più evoluto
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Tecnologie e strumenti per l’e-learning
e complesso da realizzare. Gli utenti di questo genere di blog sono più numerosi e ciò
determina un proporzionale aumento dei contenuti.
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