FONDAMENTI DI ECONOMIA AZIENDALE
A.A. 2008-2009
Esercitazione sulle decisioni tattiche
Ing. Claudio Garbellini
Quando si parla di decisioni tattiche
Le decisioni “tattiche” o “di breve periodo” sono caratterizzate
dal fatto che hanno un impatto a breve termine e reversibile
sulla struttura aziendale.
• Utilizzo quindi gli strumenti propri per le decisioni tattiche
quando:
1. Gli effetti della decisione sono limitati nel tempo (convenzionalmente
non superiori a un esercizio)
2. Prendo la decisione a risorse strutturali fissate (quando non si mutino
sostanzialmente gli assets tecnologici e la dotazione di risorse
umane, con particolare riferimento a personale assunto con contratto
a tempo indeterminato)
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La grandezza fondamentale di analisi
Anche le decisioni tattiche, così come le decisioni di
investimento e tutte le decisioni aziendali, hanno come
obiettivo ultimo quello di
aumentare il valore economico dell’impresa.
Proprio perché ci si concentra sugli impatti a breve delle
decisioni, la grandezza fondamentale da analizzare è la
differenza: “P-Cevitabili”, che spesso coincide con la grandezza
“P-Cvariabili” e quindi con il “margine di contribuzione”.
E’ su questa grandezze che si concentra l’analisi.
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Esempi di decisioni tattiche
Analisi
break even point
make or buy
(di breve periodo)
Mix produttivo
(Massimizzazione del
MCT di breve periodo)
Obiettivo
Definire un volume
produttivo obiettivo in fase di
pianificazione
Scegliere se produrre
internamente o comprare da
terzi per far fronte a picchi di
domanda
Scegliere quali prodotti
produrre in presenza di
risorse scarse
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Analisi di Break-Even (1/3)
Obiettivo:
–
identificare, in fase di pianificazione, il minimo
volume operativo necessario per il raggiungimento di
un certo target
Finalità:
–
–
Determinazione del volume operativo per
raggiungere uguaglianza ricavi-costi
Determinare produzione che consente copertura costi
e conseguimento margini soddisfacenti
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Analisi di Break-Even (2/3)
Ipotesi del Modello
1.
2.
3.
4.
5.
Monoprodotto
Qprodotta = Qvenduta
Fatturato = p Qv
C TOT = c vQ p + C F
No relazione tra prezzo e quantità venduta
solo con oscillazioni contenute volume
(trascuriamo effetti fiscali e
gestione straordinaria)
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Il Modello di Break-Even per l’analisi di
rischio
€
Fatt=pvX
MON<0
CTOT= CF + CVX
Il “punto di break-even” è il punto
in corrispondenza del quale si ha:
MON=RN=0
E’ il punto di pareggio, in cui i
ricavi coincidono con i costi
CF
MON>0
XBE
pvxv = c v x v +C F
X

X BE
=
CF
C
= F
p v - c v mc
L’analisi di break even è molto potente perchè si presta bene ad “analisi
di sensitività”. Poiché in azienda non si lavora con dati certi, ma con
delle stime, posso valutare l’impatto di scenari sul break even aziendale e
misurare così il rischio in maniera efficace e intuitiva.
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BEP: Analogia Idraulica
FLOW IN
VALVE
COSTI VARIABILI
FATTURATO
NET
FLOW
MDC
TARGET LEVEL
BREAK EVEN
FLOW OUT
COSTI FISSI
“Conoscendo il flusso in entrata e la quantità di liquido prelevata in un determinato tempo
dalla bocchetta flow out, determinare per quanto tempo occorre tenere aperta la valvola
al fine di ottenere un determinato livello all’interno del recipiente”
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BEP: Come gestire il multiprodotto
FLOW IN
VALVE
COSTI VARIABILI
FATTURATO
NET
FLOW
MDC
TARGET LEVEL
BREAK EVEN
FIXED FLOW OUT
COSTI FISSI
“Se la domanda fosse per quanto tempo devono stare aperte le tre valvole, ma ognuna
potesse stare aperta per un tempo diverso, mi troverei con n soluzioni possibili. Se
invece dico che tutte e tre le valvole sono aperte in contemporanea, la soluzione torna
unica: fare questa ipotesi equivale a fissare il mix dei prodotti venduti. Questa è una
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soluzione spesso possibile con buona approssimazione”
Esempio 1 – Produzione di Dolci
DOLCIARIA Srl Produzione
di Dolci
Video 11:05
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Esempio 1 – Produzione di Bubble Gum
Ammortamenti
Gum Base
Energia
Lavoro indiretto
Manutenzione e pulizia
Mat. indiretti
Affitto capannone
Sciroppo di
Glucosio
liquido
Carte
Imballaggio
Chewing-gum 1
Cut & Wrap
Machine
Raffreddamento
Destrosio in
polvere
Estrusore
Aromi
Miscelatore
Coloranti
Chewing-gum 2
Chewing-gum n
Confezione
Manodopera diretta
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2. Make or buy
“In queste situazioni ci si trova di fronte alla scelta di produrre
internamente o di comprare da terzi i prodotti da rivendere o
alcune componenti degli stessi”
Metodologia di analisi del make or buy
• Definizione delle alternative (“Make” e “Buy”)
• Identificazione e analisi del caso base (es. “Buy”)
• Valutazione delle alternative (es. Make) in termini
differenziali
• Valutazione degli effetti sul valore economico
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Esempio 2 – Produzione di Forni
ROSSETTI FORNI Srl
Produzione di Forni Elettrici
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Scelta del mix produttivo ottimale
La scelta del mix produttivo ottimale,
consiste nel determinare l’alternativa di
produzione tale da massimizzare il
margine di contribuzione totale
MCT = (p- Cv) * Q
= margine di contribuzione
totale
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Fresatura
Inserti
Per attacchi
Film plastici
per “Top”
Snow Board 2
Finitura
Foratura
Verniciatrua
cottura
Snow Board 1
Rifilatura
Pressatura
a caldo
Vernici
protettive
Tavole Sagomate Curve
Applicazioe
del top in
composito
Quality
Check
Tavole sagomate
Piallatura
Tavole di
legno
Foratura
Esempio 2 – Produzione di Snow Board
Snow Board n
Inchiostri
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Esempio 2 – Produzione di Condizionatori
POLAR Spa
Produzione di
Condizionatori
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Agenda dell’esercitazione
Le tipiche decisioni tattiche:
•
Break Even Point
•
Make or Buy
•
Definizione del piano di produzione
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FEAII08_Esercitazione Decisioni di breve 4 maggio 2009