ISTITUTO COMPRENSIVO DI BELLAGIO
Via Vitali, 9
22021 Bellagio (CO)
OPUSCOLO INFORMATIVO PER LE
LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA,
PUERPERIO OD ALLATTAMENTO
Ai Sensi del D. Lgs. 26 marzo 2001, n° 151 “Testo unico
delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno
della maternità”
INDICE
INDICE
1
1
OBBLIGHI DELLE LAVORATRICI
2
2
DESCRIZIONE RISCHI PER MANSIONE
3
2.1
Collaboratore scolastico
3
2.2
Docente
5
2.3
Educatrice scuola dell’infanzia
6
3
RISCHI VALIDI PER TUTE LE MANSIONI, IN QUANTO LEGATI ALLE
CONDIZIONI INDIVIDUALI E ALLO STATO DI SALUTE PERSONALE
7
4
8
DIRITTI DELLE DONNE IN GRAVIDANZA
4.1
Garanzie sul posto di lavoro
8
4.2
Astensione dal lavoro e indennità
8
4.3
Permessi retribuiti
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OBBLIGHI DELLE LAVORATRICI
Ai sensi del D. Lgs. 26 marzo 2001, n° 151 “Testo u nico delle disposizioni legislative in materia
di tutela e sostegno della maternità, le lavoratrici, appena accertato lo stato di gravidanza,
devono:
•
•
Comunicare tempestivamente al datore di lavoro lo stato di gravidanza,attraverso
certificato medico di gravidanza rilasciato a firma del ginecologo, per evitare, fin dai mesi
iniziali che risultano particolarmente vulnerabili, l’esposizione a rischi e per consentire
l’adozione delle necessarie misure di tutela;
Evitare le seguenti situazioni, incompatibili con lo stato di gravidanza, puerperio od
allattamento:
o Esposizione o potenziale esposizione ad agenti fisici quali radiazioni non
ionizzanti, campi magnetici statici, vibrazioni, sollecitazioni termiche e
meccaniche, rumore superiore agli 80 dB(A) o rumore di tipo impulsivo;
o Condizioni di lavoro che comportino trasporto e sollevamento di carichi,
o Esposizione a condizioni microclimatiche estremizzate;
o Esposizione o potenziale esposizione ad agenti biologici;
o Esposizione o potenziali esposizione ad agenti chimici, in particolare quelli
classificati come tossici, molto tossici, cancerogeni o mutageni;
o Lavori su scale mobili, impalcature o ponteggi;
o Lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell’orario;
o Lavori in orario notturno;
o Uso di autovetture anche come passeggero.
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2.1
DESCRIZIONE RISCHI PER MANSIONE
Collaboratore scolastico
Attività: Pulizie
RISCHIO
Postura eretta (2 ore al giorno)
VALUTAZIONE
Necessaria valutazione dell’intera
mansione per verificare se viene superata
la metà dell’orario
Fatica
Incompatibile (allontanamento della
mansione in gravidanza)
Uso prodotti chimici
Movimentazione manuale dei carichi
Uso di scale
Incompatibile (allontanamento della
mansione in gravidanza e per i 7 mesi
dopo il parto)
Incompatibile (allontanamento della
mansione in gravidanza e per i 7 mesi
dopo il parto)
Posizioni faticose o incongrue
Uso di monospazzola a bordo della stessa
(vibrazioni a corpo intero)
Vietato (allontanamento della mansione in
gravidanza)
Incompatibile (allontanamento della
mansione in gravidanza)
Incompatibile (allontanamento della
mansione in gravidanza)
Attività: Assistenza in mensa
RISCHIO
Postura eretta (1 ora al giorno)
VALUTAZIONE
Necessaria valutazione dell’intera
mansione per verificare se viene superata
la metà dell’orario
Rumore > 80dB(A) e < 85dB(A)
Incompatibile (allontanamento della
mansione in gravidanza)
VALUTAZIONE:
In genere le lavoratrici sono esposte a plurimi fattori di rischio (salvo posizioni individuali da
valutare concretamente)
È impossibile eliminare alcuni contenuti in modo da ricondurre la mansione entro termini
compatibili.
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MISURE INDIVIDUALI DA PRENDERE:
È indispensabile cambiare mansione in gravidanza e anche nei primi 7 mesi dopo il parto.
Tuttavia non esistono altre mansioni sicure a cui trasferire la lavoratrice, pertanto verrà richiesta
con lettera alla Direzione Provinciale del Lavoro l’interdizione per l’intera gravidanza e i 7 mesi
dopo il parto.
MISURE GENERALI DA PRENDERE:
Miglioramento dell’organizzazione del lavoro nelle pulizie;
Dotazione di mascherine e guanti in lattice per le operazioni di pulizia;
Verificare che esistano, dislocate in punti facilmente raggiungibili da tutte le lavoratrici, adeguate
toilettes con sedile, altrimenti provvedere;
Verrà data disposizione che alla lavoratrice sia consentito andare con breve o nessun preavviso
alla toilette con la frequenza desiderata. Verrà anche data disposizione di consentire brevi pause
per consentire l’alimentazione;
Predisposizione di un locale di riposo dove la lavoratrice incinta e la madre che allatta abbia la
possibilità di riposarsi in posizione distesa e in condizioni appropriate;
Formazione.
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2.2
Docente
Attività: Insegnamento
RISCHIO
Stress correlato al lavoro
VALUTAZIONE
Si farà attenzione a tutte le lavoratrici per
verificare se mostrano sintomi in questo
senso. Chi aveva già mostrato in precedenza
sintomi evidenti corre il rischio maggiore.
Eventualmente saranno inviate alla Direzione
Provinciale del Lavoro per una valutazione e
l’assunzione di misure appropriate
(interdizione in gravidanza)
Attività: Attività di riunione, compilazione registri, ecc.
RISCHIO
VALUTAZIONE
Nessuno
Attività: Solo per docenti di attività motoria
RISCHIO
Stazione eretta per oltre metà dell’orario
VALUTAZIONE
Vietato (allontanamento della mansione in
gravidanza)
Rumore > 80dB(A) e < 85dB(A)
Incompatibile (allontanamento della mansione
in gravidanza)
VALUTAZIONE:
In genere le lavoratrici non sono esposte a fattori di rischio, tranne lo stress (da tenere sotto
osservazione)
MISURE INDIVIDUALI DA PRENDERE:
Divieto di eseguire il lavoro in posizione eretta in gravidanza in modo da eccedere la metà
dell’orario;
Divieto in gravidanza e puerperio di spostare-sollevare pesi eccedenti 3 kg;
Divieto in gravidanza di uso di scale e simili.
MISURE GENERALI DA PRENDERE:
Se presente l’aria condizionata: frequenza maggiore delle pulizie dei filtri per evitare infezioni
per via aerea;
Verificare che esistano, dislocate in punti facilmente raggiungibili da tutte le lavoratrici,
adeguate toilettes con sedile, altrimenti provvedere;
Verrà data disposizione che alla lavoratrice sia consentito andare con breve o nessun preavviso
alla toilette con la frequenza desiderata. Verrà anche data disposizione di consentire brevi
pause per consentire l’alimentazione;
Predisposizione di un locale di riposo dove la lavoratrice incinta e la madre che allatta abbia la
possibilità di riposarsi in posizione distesa e in condizioni appropriate;
Formazione.
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2.3
Educatrice scuola dell’infanzia
Attività: Insegnamento
RISCHIO
Sollevamento pesi
(necessità di sollevare frequentemente i
bambini)
VALUTAZIONE
Incompatibile (allontanamento dalla mansione
in gravidanza e fino al 7°mese post parto)
Biologico (infezioni prese dai bambini)
Incompatibile (allontanamento dalla mansione
in gravidanza e fino al 7°mese post parto)
Colpi, urti e cadute (dovuti ad un a certa
imprevedibilità dei bambini)
Incompatibile (allontanamento dalla mansione
in gravidanza)
Stazione eretta per oltre metà del tempo
Vietato (allontanamento dalla mansione in
gravidanza)
Rumore > 80dB(A) e < 85dB(A)
Incompatibile (allontanamento dalla mansione
in gravidanza, e anche nel periodo puerperio
fino al 7° mese se supera 85 dB(A))
VALUTAZIONE:
In genere le lavoratrici sono esposte a molteplici fattori di rischio. È necessario il cambio di
mansione. Tuttavia non esistono mansioni sicure, pertanto si attiveranno immediatamente le
procedure presso la Direzione Provinciale del Lavoro per l’interdizione in gravidanza e fino al 7°
mese post-parto.
MISURE INDIVIDUALI DA PRENDERE:
Divieto di eseguire il lavoro in posizione eretta in gravidanza in modo da eccedere la metà
dell’orario;
Divieto in gravidanza e puerperio di spostare-sollevare pesi eccedenti 3 kg;
Divieto in gravidanza di uso di scale e simili.
MISURE GENERALI DA PRENDERE:
Se presente l’aria condizionata: frequenza maggiore delle pulizie dei filtri per evitare infezioni
per via aerea;
Verificare che esistano, dislocate in punti facilmente raggiungibili da tutte le lavoratrici,
adeguate toilettes con sedile, altrimenti provvedere;
Verrà data disposizione che alla lavoratrice sia consentito andare con breve o nessun preavviso
alla toilette con la frequenza desiderata. Verrà anche data disposizione di consentire brevi
pause a disposizione per l’alimentazione;
Predisposizione di un locale di riposo dove la lavoratrice incinta e la madre che allatta abbia la
possibilità di riposarsi in posizione distesa e in condizioni appropriate;
Formazione.
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RISCHI VALIDI PER TUTE LE MANSIONI, IN QUANTO LEGATI ALLE
CONDIZIONI INDIVIDUALI E ALLO STATO DI SALUTE PERSONALE
•
•
•
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L’esistenza di complicanze o di altre patologie interessanti la gravidanza o l’allattamento
dovrà essere segnalata affinché si prendano gli opportuni provvedimenti di tutela. Lo
stesso vale per l’aggravamento di eventuali patologie preesistenti. In particolare sarà
disposta una visita presso lo Spsal per verificare la possibilità di un provvedimento di
astensione anticipata o di interdizione dal lavoro;
L’eventuale presenza di disturbi sarà presa in considerazione non appena segnalata e
saranno presi gli opportuni provvedimenti di tutela. Ad esempio: malessere mattutino,
mal
di
schiena,
vene
varicose/altri
problemi
circolatori/emorroidi,
stanchezza/fatica/stress, disturbi dell’equilibrio (anche in allattamento), ecc. ;
Dovrà essere valutato, caso per caso, se il tempo di viaggio da e per la sede di lavoro
(pendolarismo) è tale da consigliare provvedimenti di riduzione dell’orario o di
anticipazione dall’astensione. Infatti le vibrazioni che interessano l’intero corpo (come
l’uso di veicoli) possono essere pericolose in gravidanza.
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4.1
DIRITTI DELLE DONNE IN GRAVIDANZA
Garanzie sul posto di lavoro
La donna incinta non può essere licenziata dal datore di lavoro nel periodo compreso tra l'inizio
della gestazione e il compimento del primo anno di età del bambino, salvo che per colpa grave
(ad esempio furto), cessazione dell'azienda, scadenza del contratto a termine. In caso di
licenziamento la donna ha il diritto di chiedere, agendo per vie legali, la reintegrazione nel posto
di lavoro e il risarcimento dei danni. Durante questo arco di tempo la lavoratrice non può
nemmeno essere messa in cassa integrazione o essere soggetta a riduzione dell'orario di
lavoro. Dall'inizio della gravidanza fino a sette mesi dopo il parto non può essere adibita al
trasporto e al sollevamento di pesi o a lavori pericolosi. Le dimissioni volontarie della madre
lavoratrice devono essere comunicate all'Ispettore del lavoro, che deve dare la propria
approvazione per renderle efficaci. Con questo sistema si cerca di scoraggiare la pratica, per
fortuna sempre più rara, di far firmare alle lavoratrici appena assunte una lettera di dimissioni
con la data in bianco, da utilizzare in caso di maternità.
4.2
Astensione dal lavoro e indennità
La lavoratrice può scegliere (previa attestazione medica che tale scelta non comporti alcun
rischio per la salute della mamma e del bambino) di far "slittare" in avanti il periodo di
sospensione dal lavoro, da un mese prima della data presunta del parto fino a quattro mesi
dopo la nascita del bambino. In questi mesi le lavoratrici dipendenti ricevono un'indennità pari
all'80% della retribuzione, pagata dall'INPS tramite il datore di lavoro. Molti contratti di categoria
prevedono poi che l'azienda integri l'indennità per portarla alla pari con lo stipendio.
È possibile sia alle mamme che ai papà, nei primi 8 anni di vita del bambino, usufruire di un
periodo di astensione pari complessivamente a 10 mesi, secondo le seguenti regole: alla madre
spetta un periodo (continuativo o frazionato) non superiore ai 6 mesi, e così pure al padre; in
quest'ultimo caso, però nel caso in cui il papa si astenga dal lavoro per almeno 3 mesi è
previsto un "bonus" che porta a 7 i mesi complessivi di astensione facoltativa utilizzabili dal
genitore.
Godono di questi diritti tutte le lavoratrici dipendenti, comprese quelle che lavorano in enti
pubblici o come socie di cooperative. Il diritto all'astensione facoltativa riguarda solo le
lavoratrici e i lavoratori dipendenti. Durante questo periodo si percepisce una indennità pari al
30% dello stipendio per un tempo massimo complessivo, per entrambi i genitori, di 6 mesi e fino
al terzo anno di età del bambino; per le astensioni facoltative fruite e nel periodo tra il terzo e
l'ottavo anno di vita del bambino, l'indennità viene riconosciuta solo per redditi al di sotto di
parametri predeterminati. Durante il periodo di astensione facoltativa si maturano l'anzianità di
servizio, ma non le ferie. Il periodo di astensione facoltativa viene conteggiata ai fini del Tfr
(trattamento di fine rapporto), ma non ai fini della tredicesima.
4.3
Permessi retribuiti
Tutte le lavoratrici in gravidanza hanno il diritto di recarsi a fare gli esami e gli accertamenti
clinici necessari utilizzando permessi retribuiti, nel caso gli esami siano fissati durante l'orario di
lavoro.
Dopo la nascita e fino al primo anno di vita del bambino la madre ha diritto a due periodi di
riposo giornalieri, di un'ora ciascuno, per l'allattamento. Sono completamente retribuiti e, in
accordo con il datore di lavoro, possono anche essere cumulati. Tali periodi si riducono di
mezz'ora nel caso che sul posto di lavoro esista una camera di allattamento o un asilo nido.
Se l'orario di lavoro è un part-time inferiore alle 6 ore, si ha diritto ad una sola ora di riposo.
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01 - informativa donne in gravidanza