Casi risolti
Mercato interno
e servizi
Europe Direct è un servizio a vostra disposizione per aiutarvi
a trovare le risposte ai vostri interrogativi sull’Unione europea
Numero verde unico (*):
00 800 6 7 8 9 10 11
(*) Le informazioni sono fornite gratuitamente e le chiamate sono nella maggior parte dei casi gratuite (con alcuni operatori e in
alcuni alberghi e cabine telefoniche il servizio potrebbe essere a pagamento).
Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa (http://europa.eu).
Una scheda catalografica figura alla fine del volume.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2013
ISBN 978-92-79-30672-3
doi:10.2780/99706
© Unione europea, 2013
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.
Printed in Belgium
Stampato su carta sbiancata senza cloro elementare (ECF)
V ivere, lavorare o studiare in un qualsiasi paese di vostra scelta
dell’UE è un diritto fondamentale nella UE. Anche le imprese
hanno il diritto di stabilirsi, fornire servizi e fare affari ovunque
all’interno dell’UE.
Se vi hanno negato un diritto perché un’amministrazione nazionale
non ha applicato correttamente la normativa europea, SOLVIT vi
può aiutare. È un servizio gratuito, di facile impiego, ideato per
aiutare i cittadini e le imprese dell’UE a trovare soluzioni rapide e
concrete ai problemi che incontrano nel mercato interno.
SOLVIT è una rete di centri nazionali in tutti i paesi dell’UE, Islanda,
Liechtenstein e Norvegia. SOLVIT ha ottenuto un grande successo
da quando è stato creato nel luglio 2002: è riuscito a risolvere
oltre l’80% dei casi di cui si è occupato.
Nel presente opuscolo troverete esempi di cittadini e imprese che
sono stati aiutati da SOLVIT. Le storie sono raggruppate in base
al tipo di problema.
Troverete le informazioni riguardanti il vostro centro SOLVIT nazionale e il modulo di denuncia online sul sito www.solvit.eu.
SOLVIT vi aiuta a cogliere le opportunità offerte dal
mercato unico!
Michel Barnier
Membro della Commissione europea,
commissario responsabile del Mercato interno e dei servizi
1
1
Qualifiche professionali
2
Libera circolazione delle persone
e dei lavoratori
3
Libera circolazione dei servizi
4
Libera circolazione delle merci
5
Discriminazione
6
Patenti di guida
e immatricolazione di veicoli
7
Fiscalità
8
Sicurezza e assistenza sociale
Qualifiche professionali
Le regole irlandesi per il riconoscimento degli
ergoterapisti vengono allineate al diritto dell’UE
SOLVIT aveva ricevuto due reclami, uno da un cittadino polacco, l’altro da un cittadino tedesco: entrambi stavano cercando di
ottenere il riconoscimento della loro qualifica di ergoterapista in
Irlanda. L’autorità irlandese richiedeva che l’università o la scuola
superiore da cui avevano ottenuto la qualifica fosse approvata dalla
Federazione mondiale degli ergoterapisti (WFOT) al momento della
laurea. Tuttavia, questo requisito supplementare per il riconoscimento delle qualifiche non era in linea con la legislazione dell’UE. Il centro
SOLVIT irlandese ha contattato il ministero competente persuadendolo ad accettare le domande di riconoscimento. Grazie all’intervento di SOLVIT,
il riferimento
all’approvazione da parte della Federazione mondiale degli ergoterapisti, finora un requisito indispensabile per il riconoscimento, è
stato rimosso dal sito web dell’AOTI (Associazione degli ergoterapisti
irlandesi) e dai moduli di domanda.
Qualifiche professionali
1
Caso risolto in cinque mesi.
Tutor ceco ottiene il riconoscimento del suo diploma
in Lussemburgo
Un cittadino ceco aveva un’opportunità di lavoro come tutor in
Lussemburgo. Aveva ottenuto la relativa qualifica nella Repubblica
ceca, ma le autorità competenti lussemburghesi si erano rifiutate
di riconoscerla, negandogli inoltre il diritto di sostenere esami integrativi o di conseguire una formazione supplementare. In seguito
all’intervento di SOLVIT l’autorità competente ha comunicato che il
caso sarebbe stato riesaminato e che il diploma sarebbe stato riconosciuto direttamente oppure, nel caso di un parziale riconoscimento,
che il richiedente avrebbe avuto la possibilità di adottare misure
compensative. La qualifica ha ottenuto infine il pieno riconoscimento.
Caso risolto in sette settimane.
SOLVIT aiuta un medico a ottenere il riconoscimento
della sua qualifica professionale in Italia
Un cittadino italiano possedeva un attestato provvisorio della sua
qualifica di medico, rilasciata dalle autorità spagnole. Il documento
5
Qualifiche professionali
definitivo viene invece rilasciato dal Ministero dell’Istruzione. Arrivato
in Italia, il cliente aveva chiesto il riconoscimento del suo titolo
professionale, ma il Ministero italiano della Sanità non aveva riconosciuto l’attestato provvisorio spagnolo del medico, nonostante
il fatto che tale documento avesse la stessa validità dell’originale.
Grazie all’intervento di SOLVIT il Ministero italiano della Sanità ha
accettato l’attestato sostitutivo rilasciato dall’autorità spagnola e
ha emesso un attestato di riconoscimento della qualifica di medico
del richiedente.
Caso risolto in due settimane.
Diploma ungherese viene riconosciuto in Francia
Una cittadina francese, titolare di un diploma ungherese di infermiera, aveva presentato domanda per il riconoscimento della sua
qualifica professionale in Francia
per poter iniziare un’attività lavorativa. L’autorità competente, tuttavia, non aveva
risposto alla sua
domanda entro il termine di tre mesi previsto dal diritto dell’UE.
A causa di questo ritardo la cliente stava rischiando di non poter
accettare il lavoro che le era stato offerto. Grazie all’aiuto di SOLVIT
il comitato responsabile della decisione ha esaminato la pratica e
ha concesso rapidamente il pieno riconoscimento della qualifica.
Caso risolto in nove settimane.
SOLVIT aiuta un medico estone a lavorare in Spagna
Un medico estone non aveva potuto lavorare in Spagna per dieci
mesi a causa di un ritardo nel riconoscimento della sua qualifica. Il
diritto dell’UE prevede un massimo di tre mesi per l’adempimento
di tale pratica. Grazie a SOLVIT la procedura è stata sveltita e il
medico estone può ora lavorare in Spagna.
Caso risolto in quattro settimane.
SOLVIT aiuta un fisioterapista austriaco a esercitare
la sua professione in Portogallo
Un fisioterapista austriaco, titolare di un diploma emesso nel proprio paese, aveva presentato domanda per il riconoscimento della
sua qualifica in Portogallo. Per più di un anno non aveva ricevuto
risposta dall’autorità portoghese. Quando aveva tentato di ottenere
informazioni, gli era stato detto di attendere una loro chiamata.
Visto che si erano prospettate diverse opportunità di lavoro in
Portogallo, il fisioterapista aveva bisogno di una decisione rapida per
poter lavorare. Grazie all’intervento del centro SOLVIT portoghese
il cliente ha ottenuto il riconoscimento nell’arco di un mese e ha
potuto avviare la sua carriera professionale in Portogallo.
Caso risolto in cinque settimane.
6
SOLVIT abolisce la prova di lingua per i carpentieri
dell’UE che lavorano in Svezia
Cinque cittadini rumeni desideravano ottenere il riconoscimento
della loro qualifica di fisioterapista in Italia. L’autorità competente
italiana aveva esaminato il loro caso e li aveva invitati a optare per
una misura compensativa a scelta tra un periodo di formazione o
un esame. I cittadini rumeni avevano comunicato all’autorità la loro
scelta, ma il ministero non aveva organizzato l’esame, obbligandoli
così ad aspettare. Grazie all’assistenza di SOLVIT il ministero ha
approvato lo svolgimento dell’esame. I cinque fisioterapistii hanno
superato la prova e ottenuto il riconoscimento della loro qualifica.
Qualifiche professionali
I fisioterapisti rumeni possono sostenere un esame
in Italia grazie a SOLVIT
Caso risolto in quattro settimane.
Un carpentiere polacco che lavorava in Svezia era venuto a sapere
che per ottenere una retribuzione piena in qualità di carpentiere
specializzato doveva ottenere un certificato di buona conoscenza
dello svedese, dimostrando di avere maturato 10 000 ore di lavoro
in Svezia in qualità di carpentiere e sostenendo una prova scritta
in lingua svedese. SOLVIT ha aiutato il carpentiere a ottenere il
certificato e ha inoltre convinto le autorità ad abolire la prova
scritta di lingua.
Caso risolto in 12 settimane.
7
Qualifiche professionali
SOLVIT aiuta un bulgaro a studiare architettura in
Germania
SOLVIT aiuta un ingegnere irlandese a lavorare in
Polonia
Un cittadino polacco che aveva studiato ingegneria in Irlanda
aveva difficoltà a ottenere il riconoscimento delle sue qualifiche in
Polonia, dove gli si chiedeva di sostenere ulteriori esami a causa
delle differenze tra il diploma irlandese e quello polacco.
Tale richiesta non era in linea con quanto previsto dal diritto dell’UE.
Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità polacche hanno riconosciuto il diploma irlandese senza imporre ulteriori condizioni.
Caso risolto in quattro settimane.
Un cittadino bulgaro desiderava studiare architettura in Germania.
Dal suo diploma di maturità bulgaro, che dava accesso a qualsiasi università bulgara, risultava che lo studente aveva seguito il
programma di studi generale. Tuttavia, dal momento che l’interessato aveva studiato alcune materie artistiche aggiuntive, risultava
anche una specializzazione in arte e pittura. Le autorità tedesche
sostenevano che questa specializzazione gli permetteva di accedere solo ad alcune università, dalle quali era esclusa la facoltà di
architettura. Grazie a SOLVIT le autorità tedesche hanno rivisto la
loro decisione e hanno riconosciuto che il diploma era sufficiente
per studiare architettura in Germania.
8
Caso risolto in 13 settimane.
Una cittadina polacca laureatasi in farmacia nel 2001 si era trasferita nel Regno Unito nel 2005, dove aveva lavorato come farmacista fino al 2009.
Nel 2010 si era trasferita in Spagna e aveva chiesto il riconoscimento delle sue qualifiche professionali. Aveva avuto problemi con
la domanda e con i documenti presentati perché non aveva diritto
al riconoscimento automatico, ma a diritti acquisiti per il periodo
di lavoro svolto nel Regno Unito. Grazie all’intervento di SOLVIT
l’autorità competente spagnola ha riesaminato la sua domanda
e ha riconosciuto le sue qualifiche professionali, consentendole di
lavorare come farmacista anche in Spagna.
Caso risolto in sei settimane.
Una volta apprese, le conoscenze linguistiche durano
per sempre
Una cittadina bulgara, titolare di un diploma di infermiera rilasciato
in Bulgaria (assistenza generale), aveva chiesto il riconoscimento
della sua qualifica al “Nursing and Midwifery Council” (NMC) del
Regno Unito. Dopo aver valutato la sua formazione, l’istituto aveva
imposto una misura compensativa, ovverosia un tirocinio di adattamento di sei mesi; tuttavia, la cliente non riusciva a trovare un
corso per l’adattamento richiesto. Come requisito indispensabile
era richiesto il superamento di un test di inglese IELTS, mentre la
candidata aveva superato un altro test di lingua inglese. A norma
dell’articolo 53 della direttiva 2005/36/CE “I beneficiari del riconoscimento delle qualifiche professionali devono avere le conoscenze
linguistiche necessarie all’esercizio della professione nello Stato
membro ospitante”. Tuttavia, la valutazione delle conoscenze linguistiche non fa parte della procedura di riconoscimento delle
qualifiche professionali. Grazie all’intervento congiunto del centro
SOLVIT bulgaro e di quello britannico la cliente è riuscita a ottenere
il riconoscimento del suo corso di inglese e ha potuto adempiere
alla misura compensativa stabilita dall’NMC.
Caso risolto in otto settimane.
Qualifiche professionali
Farmacista polacca proveniente dal Regno Unito
riesce a esercitare la sua professione in Spagna
Lavorare ovunque in Europa in qualità di ostetrica
Una cittadina bulgara aveva presentato domanda alle autorità
spagnole per il riconoscimento della sua qualifica medica ed esperienza professionale. Sebbene la sua domanda fosse corredata del
certificato rilasciato dall’autorità competente del paese di origine
(art. 11, lettera d), della direttiva 2005/36/CE), le era stato chiesto
di presentare un diploma specifico d’infermiera. La cliente, tuttavia,
aveva un diploma in ostetricia e la sua domanda riguardava il riconoscimento di quest’ultima professione e non quello di infermiera.
In seguito all’intervento di SOLVIT, il Ministero spagnolo della Sanità
ha deciso di convocare per una prova attitudinale alcuni cittadini
dell’UE che avevano richiesto il riconoscimento delle qualifiche
professionali per esercitare in Spagna la professione di ostetrica.
La cliente ha quindi ricevuto una lettera dall’autorità competente
spagnola in cui si riconosce sua professione.
Caso risolto in sette settimane.
SOLVIT aiuta una dentista spagnola a esercitare la
sua professione nel Regno Unito
Un’odontoigienista aveva presentato domanda alle autorità britanniche per il riconoscimento della sua qualifica professionale
9
Qualifiche professionali
rilasciata in Spagna. Il General Dental Council le aveva chiesto
di presentare i documenti, ma non avendoli ritenuti sufficienti, le
aveva chiesto di compilare un lungo questionario. Alla fine, il General
Dental Council aveva respinto la sua domanda di riconoscimento.
Grazie all’intervento di SOLVIT la domanda dell’odontoigienista è
stata riesaminata dal gruppo di valutatori in seguito alla presentazione di nuove informazioni. Il General Dental Council ha dato
conferma che la domanda è stata accolta e che la cliente è stata
informata dell’esito positivo.
Caso risolto in 12 settimane.
Anche gli ottici francesi possono aiutare le persone
a vedere meglio in Spagna
Una donna di nazionalità francese in possesso di un diploma di
ottico optometrista (Opticien lunetiere) aveva presentato domanda
per il riconoscimento delle sue qualifiche professionali in Spagna.
Le autorità spagnole le avevano chiesto un attestato di competenza da cui risultasse la sua capacità di lavorare in qualità di
ottico. La ricorrente aveva quindi contattato le autorità francesi,
le quali avevano risposto tramite posta elettronica di non essere
in grado di fornire tale documento, in quanto riservato alle sole
professioni per cui vige il riconoscimento automatico. Nello stesso
messaggio di posta elettronica le autorità confermavano, tuttavia,
che la persona in questione possedeva le qualifiche per lavorare
come ottico in Francia.
Grazie all’intervento di SOLVIT quel messaggio di posta elettronica è
stato considerato come prova e la domanda è stata riesaminata al
fine di riconoscere le qualifiche della cliente e valutare le eventuali
misure compensative.
10
Caso risolto in cinque settimane.
Riconoscimento più rapido per i fisioterapisti rumeni
in Francia grazie a SOLVIT
In passato i fisioterapisti rumeni diplomati dovevano attendere a
lungo per ottenere il riconoscimento del loro titolo e poter lavorare
in Francia. Grazie all’intervento di SOLVIT il riconoscimento viene
ora concesso molto più rapidamente.
Caso risolto in sette settimane.
Libera circolazione delle persone e dei lavoratori
SOLVIT aiuta un consulente bulgaro a lavorare in
Lussemburgo
SOLVIT aiuta la moglie brasiliana di un cittadino
belga a viaggiare in Europa
Un cittadino bulgaro in possesso di un diploma francese aveva
trovato lavoro presso una società di consulenza in Lussemburgo.
L’azienda aveva seguito la procedura per ottenere un permesso di
lavoro per il suo nuovo impiegato. L’iter, però, stava richiedendo molto
più tempo del previsto (da uno a tre mesi), mettendo a rischio la possibilità del cittadino bulgaro di ottenere il posto di lavoro. In seguito
all’intervento di SOLVIT, il candidato ha ottenuto il permesso di lavoro
e ha potuto iniziare la sua carriera professionale in Lussemburgo.
Caso risolto in otto settimane.
Libera circolazione delle persone e dei lavoratori
2
A una donna brasiliana che viveva nel Regno Unito (sposata con
un cittadino belga) era stato impedito di recarsi in Francia per
un’urgenza medica poiché le autorità britanniche avevano superato
il limite di sei mesi, previsto dal diritto dell’UE, per rinnovare il suo
permesso di soggiorno. SOLVIT ha contattato il Ministero degli
Interni britannico e i documenti sono stati rilasciati con rapidità.
Caso risolto in quattro settimane.
11
Libera circolazione delle persone e dei lavoratori
Via libera ai festeggiamenti nuziali per una coppia di
neosposi britannici grazie a SOLVIT
Padre danese si ricongiunge con la famiglia in
Germania
Una coppia britannica, ufficialmente sposata nel Regno Unito, aveva
invitato amici e parenti a festeggiare il matrimonio in Portogallo. Il
padre della sposa, un iraniano sposato con una cittadina britannica
da più di 25 anni, che lavorava e viveva nel Regno Unito, aveva
richiesto un visto di due settimane per il Portogallo. Pur avendo
presentato tutti i documenti necessari, il visto gli era stato negato
per “motivi di immigrazione”. Lo sposo si è quindi rivolto a SOLVIT,
che in collaborazione con le autorità competenti ha consentito al
padre della sposa di ottenere tempestivamente il visto richiesto
per partecipare ai festeggiamenti in Portogallo. Queste le parole
di gratitudine dello sposo:
“Che sollievo ricevere
questa buona notizia! Sarà una gioia
festeggiare tutti
insieme!”.
Un cliente danese residente in Germania voleva ricongiungersi con la
moglie e il figlio che vivevano in Thailandia. La richiesta di permesso
di soggiorno, tuttavia, era stata rifiutata dalle autorità locali tedesche.
Grazie all’intervento del centro SOLVIT tedesco presso l’autorità
competente di Flensburg, il caso è stato risolto nei tempi prestabiliti
e la moglie ha ottenuto la carta di soggiorno per familiari, conformemente alla direttiva 2004/38/CE. Così, grazie al centro SOLVIT
tedesco, il problema riguardante la scadenza del visto è stato risolto
e la moglie ha potuto soggiornare legalmente in Germania. I coniugi
hanno quindi potuto stabilirsi nel paese con il loro figlio. La coppia ha
ringraziato SOLVIT, definendolo un ottimo strumento di risoluzione
dei problemi che dovrebbe essere conosciuto da molte più persone.
Caso risolto in
due settimane.
12
Caso risolto in 12 settimane.
Anche i periodi di residenza precedenti all’adesione
contano
Un cittadino bulgaro che aveva risieduto legalmente nei Paesi Bassi
per più di cinque anni prima che la Bulgaria aderisse all’UE aveva
fatto domanda di soggiorno permanente nei Paesi Bassi, ma le
autorità locali non erano convinte del fatto che egli avesse effettivamente risieduto legalmente nei paese prima dell’adesione bulgara
all’UE. Purtroppo, anche la dichiarazione rilasciata dalle forze armate,
dove il richiedente era stato registrato, non era stata riconosciuta.
L’intervento congiunto del centro SOLVIT bulgaro e olandese ha
permesso di risolvere il caso e di fare in modo che il richiedente
ottenesse un certificato di soggiorno permanente.
Caso risolto in tre settimane.
Un tunisino che viveva nel Regno Unito con la moglie polacca aveva
richiesto un permesso di soggiorno nel Regno Unito e l’attesa si stava protraendo oltre i sei mesi previsti dal diritto dell’UE. Il permesso
di soggiorno è stato rilasciato poco dopo l’intervento di SOLVIT.
del diritto dell’UE, questa procedura era illegale e che la coppia
aveva diritto a un permesso di soggiorno permanente perché aveva
risieduto legalmente a Cipro per oltre cinque anni. In seguito a
questo intervento, l’autorità competente ha rilasciato i documenti
richiesti dalla coppia, modificando successivamente la sua politica
di accettazione delle domande di soggiorno permanente.
Caso risolto in 10 settimane.
Caso risolto in 10 settimane.
L’intervento di SOLVIT rende possibile il pagamento
delle prestazioni sociali slovene su conti bancari esteri
Dopo aver lavorato per sei mesi in Slovenia, un cittadino tedesco
era rientrato in Germania e aveva richiesto il pagamento di assegni
familiari e indennità parentali sloveni per il periodo in cui aveva
lavorato in quel paese. L’autorità slovena gli aveva inviato una
lettera in cui lo invitava ad aprire un conto bancario in Slovenia
per poter ricevere il pagamento. L’autorità aveva spiegato che, per
motivi tecnici, non era possibile effettuare un bonifico su un conto
bancario tedesco. In seguito all’intervento di SOLVIT, l’autorità
slovena ha deciso di potenziare il sistema informatico al fine di
agevolare i pagamenti transfrontalieri delle prestazioni familiari.
Libera circolazione delle persone e dei lavoratori
SOLVIT aiuta un cittadino tunisino a ottenere un
permesso di soggiorno nel Regno Unito
Caso risolto in otto mesi.
SOLVIT aiuta due cittadini dell’UE a godersi il sole di
Cipro
Una coppia britannica legalmente residente a Cipro aveva fatto
domanda di soggiorno permanente. Quasi un anno dopo, le autorità
avevano informato la coppia che dovevano innanzitutto ottenere
un permesso di soggiorno di tre mesi per dimostrare la continuità
del loro soggiorno. SOLVIT ha notificato alle autorità che, a norma
SOLVIT aiuta un artista austriaco a prendere la
residenza in Lussemburgo
Un artista austriaco voleva registrarsi come residente in
Lussemburgo. Pur essendo in possesso di tutti i documenti necessari, le autorità locali si rifiutavano di procedere alla registrazione a
meno che il richiedente non fornisse una dichiarazione di sostegno
13
Libera circolazione delle persone e dei lavoratori
di una persona residente in Lussemburgo. SOLVIT ha fatto notare
che questa condizione supplementare non può essere imposta
a un cittadino dell’UE. Le autorità locali hanno quindi rivisto la
propria posizione e hanno adottato tutte le misure necessarie per
registrare rapidamente il cittadino austriaco.
Caso risolto in una settimana.
SOLVIT aiuta un aspirante pilota francese a
registrarsi in Belgio
Ministero dei Trasporti belga, a norma del diritto dell’UE chiunque
fosse iscritto a quella scuola doveva ottenere lo status di studente.
Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità della “Comunità francese”
hanno approvato la registrazione dello studente.
Caso risolto in otto settimane.
SOLVIT consente a una coppia di festeggiare il
Natale in Danimarca
Un danese che viveva nel Regno Unito con la moglie cittadina di
un paese non UE desiderava recarsi con lei in Danimarca per trascorrere le feste natalizie in famiglia. La moglie non aveva ancora
ottenuto un permesso di soggiorno nel Regno Unito (pratica che
richiede fino a sei mesi), motivo per cui era necessario un visto
turistico per entrare in Danimarca. Tuttavia, i tempi previsti per
tale pratica non consentivano alle autorità di rilasciare il visto in
tempo per Natale. Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità danesi
competenti in materia di immigrazione hanno rilasciato il visto in sei
giorni, consentendo alla coppia di festeggiare il Natale in Danimarca.
Caso risolto in una settimana.
Difficoltà a ottenere un visto per la Polonia per una
cittadina extra UE, moglie di un cittadino irlandese
14
Un cittadino francese che studiava per diventare pilota presso una
scuola di volo belga non era riuscito a registrarsi come studente
presso le autorità belghe perché la scuola era privata e non era
riconosciuta dalle autorità regionali belghe (la “Comunità francese”).
Tuttavia, poiché i certificati rilasciati dalla scuola erano approvati dal
La moglie ucraina di un cittadino irlandese era titolare di una carta
di soggiorno irlandese e desiderava recarsi in Ucraina con il figlio
irlandese, passando per la Polonia. Aveva bisogno di un visto perché
possedeva una carta di soggiorno irlandese anziché una carta di
soggiorno dell’UE; le autorità polacche, tuttavia, chiedevano un
gran numero di documenti, non avendola classificata come in viaggio con un familiare cittadino dell’UE. In seguito all’intervento del
Caso risolto in otto settimane.
Difficoltà a recarsi a Malta per il coniuge extra UE di
un’ungherese residente in Irlanda
Il coniuge extra UE di una cittadina ungherese che viveva e lavorava in Irlanda desiderava recarsi a Malta per una vacanza.
L’ambasciata maltese aveva informato la coppia che il coniuge
extra UE doveva ottenere un visto per entrare a Malta, anche se
era titolare di una carta di soggiorno dell’UE, e aveva timbrato il
suo passaporto. In seguito all’intervento del centro SOLVIT maltese,
il ministero maltese competente ha informato i clienti che non
avrebbero avuto bisogno di un visto. Anche se aveva già timbrato
il passaporto del cliente, l’ambasciata ha confermato che il visto
non era necessario e, per evitare problemi al cliente alle frontiere
degli Stati membri a causa del timbro, ha rilasciato un visto per
la durata del viaggio.
cognome del padre, sia quello della madre, come si usa in Spagna.
Il centro SOLVIT italiano ha informato l’amministrazione del fatto
che la legge italiana garantisce tale diritto, su richiesta dei genitori.
Caso risolto in 12 settimane.
Libera circolazione delle persone e dei lavoratori
centro SOLVIT polacco, l’autorità polacca ha chiarito la situazione
con l’ambasciata e ha informato la cliente che avrebbe ottenuto
un visto conformemente al diritto dell’UE (articolo 5, paragrafo
2, della direttiva 2004/38/CE).
Caso risolto in una settimana.
Grazie a SOLVIT un bambino riesce ad avere lo
stesso cognome in Spagna e in Italia
Un cittadino spagnolo, sposato con una cittadina italiana, non
riusciva a registrare suo figlio in Italia con lo stesso nome che
compariva sui documenti spagnoli. L’amministrazione locale negava il diritto di includere nel passaporto italiano del bambino sia il
15
Libera circolazione dei servizi
SOLVIT garantisce la parità di trattamento alle
imprese di rafting in Slovenia
Le imprese di rafting ungheresi e slovacche lamentavano che le
concorrenti slovene potessero accedere per tutto l’anno e a un
prezzo più basso a un determinato fiume in Slovenia. Oltre a pagare una tariffa più alta, le imprese straniere dovevano anche
acquistare i biglietti giorno per giorno. Grazie a SOLVIT queste
regole discriminatorie sono state abolite e le imprese di rafting
straniere possono ora svolgere servizio sui fiumi sloveni alle stesse
condizioni di quelle locali. La risoluzione del caso ha richiesto più
tempo rispetto alla media SOLVIT in quanto ha comportato una
modifica della regolamentazione.
Caso risolto in 10 mesi.
SOLVIT aiuta un’impresa portoghese in Francia
Un’agenzia di lavoro interinale portoghese aveva dato incarico ai
suoi dipendenti di fornire servizi nel settore dell’edilizia in Francia
in via temporanea. Uno dei dipendenti era un cittadino angolano
residente in Portogallo da 16 anni che aveva un contratto con la
società portoghese ed era titolare di un permesso di soggiorno
portoghese valido per cinque anni. L’ispettorato del lavoro francese aveva obbligato il cittadino angolano a interrompere il lavoro
perché nutriva dubbi sul suo permesso di soggiorno. Questo aveva
messo in seria difficoltà la società, che ogni giorno accusava ingenti
perdite perché il dipendente angolano non poteva più svolgere le
sue mansioni. Dopo una serie di chiarimenti, il centro SOLVIT è
riuscito a convincere le autorità francesi che il dipendente angolano
della società portoghese aveva il diritto di riprendere il suo lavoro
temporaneo in Francia.
Libera circolazione dei servizi
3
Caso risolto in due settimane.
SOLVIT aiuta una società del Liechtenstein a fornire
servizi di trasporto in tutta Italia
Una società del Liechtenstein aveva ottenuto un contratto per trasportare denaro contante in tutta Italia. La sede legale della società
era in Liechtenstein e i responsabili possedevano un porto d’armi
europeo conforme al diritto dell’UE. Le autorità italiane avevano tuttavia comunicato alla società che tale servizio non poteva essere autorizzato perché la società aveva sede al di fuori dell’Unione europea.
17
Libera circolazione dei servizi
In seguito all’intervento di SOLVIT, il Ministero italiano degli Interni
ha riconosciuto che il Liechtenstein fa parte dello Spazio economico
europeo e che quindi la società in questione dovesse essere trattata
come una società avente sede nell’UE. Vista l’urgenza del caso, il
ministero ha rilasciato l’autorizzazione nell’arco di una settimana.
Caso risolto in due settimane.
SOLVIT consente ai turisti di noleggiare yacht
tedeschi in Italia
Un’impresa tedesca aveva noleggiato ad alcuni turisti in Italia
quattro yacht battenti bandiera tedesca. Il titolare dell’impresa
era stato multato per non avere registrato i suoi yacht commerciali presso le autorità portuali locali, in conformità con la recente
18
regolamentazione italiana. Cinque mesi dopo, in seguito a ripetuti
tentativi di ottenere la registrazione, al titolare dell’impresa era
stato comunicato che la registrazione era riservata alle imprese
aventi sede in Italia. SOLVIT è intervenuto per chiarire che questa
condizione non era in linea con il diritto dell’UE e che le autorità
dovevano accettare la registrazione della Camera di commercio
tedesca. Tutti e quattro gli yacht sono stati registrati e le licenze
di noleggio sono state rilasciate.
Caso risolto in nove settimane.
Libera circolazione delle merci
Autorizzata la vendita in Francia di pulitori portatili
per piscina svedesi grazie a SOLVIT
Il legno ungherese può essere trattato con
antisettici austriaci
A una società austriaca era stato impedito di commercializzare
antisettici del legno in Ungheria perché la società non aveva un
rappresentante in quel paese e le autorità locali insistevano sul
fatto che questo fosse indispensabile. SOLVIT ha provveduto a
comunicare alle autorità ungheresi che tutto quello che occorreva
era un ufficio nell’Unione europea. Le importazioni sono quindi
state autorizzate.
Libera circolazione delle merci
4
Caso risolto in due giorni.
Una ditta svedese produttrice di pompe mobili per la pulizia delle
piscine pubbliche si era vista negare l’accesso al mercato francese.
Anche se le macchine fabbricate da questa ditta erano conformi allo
standard europeo che stabilisce un massimo di 12V AC in presenza
di bagnanti, la normativa francese prevedeva l’applicazione del voltaggio massimo a prescindere dalla presenza di bagnanti. SOLVIT ha
scoperto che la normativa francese riguardava soltanto i dispositivi
fissi. Dal momento che le macchine della ditta svedese erano portatili
e non destinate a essere utilizzate in presenza di persone in piscina,
il produttore ha ottenuto l’autorizzazione alla vendita in Francia.
Caso risolto in 15 settimane.
19
Libera circolazione delle merci
SOLVIT elimina le barriere tecniche al commercio in
Polonia
Un produttore ceco di materiali da costruzione non armonizzati,
commercializzati legalmente nella Repubblica ceca ed esportati
in 60 diversi paesi, aveva avuto problemi sul mercato polacco. A
norma del diritto polacco, tutti i materiali da costruzione utilizzati
in Polonia, armonizzati o meno a livello di UE, dovevano recare un
marchio CE oppure un marchio polacco, il cosiddetto “marchio B”.
In questo settore non esistevano disposizioni sul reciproco riconoscimento. L’obbligo generale di adattare i prodotti ai regolamenti
tecnici polacchi aveva creato una barriera tecnica al commercio
che contravveniva al diritto dell’UE.
incentivo perché era riservato esclusivamente alle ditte con sede in
Danimarca e un numero di registrazione danese (numero CVR). In
seguito all’intervento di SOLVIT, le autorità danesi hanno annunciato
che il sussidio sarebbe stato esteso anche ai prodotti installati da
imprese non registrate in Danimarca.
Caso risolto in tre settimane.
Il problema della ditta non ha potuto essere risolto entro la scadenza prevista per i casi SOLVIT, perché ha richiesto una modifica
della legge polacca pertinente. Tuttavia, i suggerimenti di SOLVIT
sono stati presi in considerazione dall’autorità competente al
momento della modifica della legge e la nuova legge è stata
pubblicata il 29.6.2010. Le disposizioni pertinenti sono vincolanti
dal 30.12.2010.
Caso risolto in 31 mesi.
SOLVIT aiuta un’impresa svedese a riscaldare le
case danesi
In Danimarca si può ottenere un sussidio governativo pari a 20
000 corone danesi se si sostituisce un vecchio impianto di riscaldamento domestico a gasolio con un sistema a pompa di calore.
I clienti di una ditta svedese che installava questo tipo di impianto in Danimarca non avevano potuto beneficiare di questo
20
SOLVIT agevola le importazioni di fagiolini della
Tanzania in Belgio
A norma del diritto dell’UE alcune merci provenienti da determinati
paesi possono essere importate nell’UE a tariffe inferiori a quelle
normalmente applicate. Una ditta belga aveva importato per oltre vent’anni fagiolini dalla Tanzania a tariffe agevolate (tramite
SOLVIT aiuta un’impresa italiana di smaltimento dei
rifiuti a continuare a operare in Polonia
Caso risolto in 24 settimane.
Libera circolazione delle merci
l’aeroporto di Amsterdam), senza mai riscontrare problemi burocratici. Quando, nel 2004, la ditta aveva effettuato una spedizione di
tali prodotti tramite l’aeroporto di Bruxelles, la dogana belga aveva
messo in dubbio il fatto che la merce provenisse dalla Tanzania,
condizione essenziale per l’applicazione della tariffa ridotta. Grazie
all’intervento di SOLVIT il Ministero delle Finanze belga ha immediatamente ordinato alle autorità doganali di rivedere la loro
decisione e di autorizzare la tariffa ridotta.
A norma di un nuovo regolamento polacco, un’impresa italiana che
gestiva quattro discariche aveva dovuto chiedere l’autorizzazione
per continuare a operare in una delle discariche. Le autorità locali
si erano rifiutate di concederla, sostenendo che la discarica in
questione non era conforme agli standard ambientali, anche se
le attività dell’impresa erano già state approvate dal Ministero
dell’Ambiente polacco. Grazie a SOLVIT l’impresa ha ottenuto l’autorizzazione necessaria.
Caso risolto in nove settimane.
21
Libera circolazione delle merci
SOLVIT aiuta gli acquirenti di macchinari agricoli
importati a ottenere fondi UE in Lituania
SOLVIT aiuta un avvocato del Liechtenstein a
registrare un brevetto europeo in Irlanda
Un avvocato del Liechtenstein, specializzato in brevetti, si era visto
negare dall’ufficio brevetti irlandese il permesso di registrare un
brevetto europeo, perché il Liechtenstein, paese dove risiedeva,
non è uno Stato membro dell’UE. La decisione era ingiustificata,
poiché il Liechtenstein, pur non essendo un paese membro dell’UE,
appartiene allo Spazio economico europeo (SEE) e aderisce al sistema europeo dei brevetti. In seguito all’interessamento di SOLVIT,
l’ufficio brevetti irlandese ha registrato il brevetto. Successivamente
anche la legislazione irlandese è stata modificata.
Caso risolto in tre settimane.
I fondi regionali dell’UE possono essere utilizzati per finanziare
l’acquisto di macchinari agricoli. Nel 2009 la Lituania aveva introdotto una nuova norma in base alla quale tali fondi potevano
essere concessi solo per l’acquisto di macchinari nuovi (ovverosia
macchinari mai immatricolati prima in alcun luogo, usati o non
usati). Questa nuova norma impediva l’accesso ai finanziamenti
alle imprese che importavano e noleggiavano questi macchinari.
Grazie all’intervento di SOLVIT la norma è stata abrogata.
Caso risolto in 24 settimane.
22
SOLVIT offre aiuto a un’impresa britannica nel
mercato francese
Un’impresa britannica produttrice di bilance mediche voleva estendere il proprio mercato alla Francia. L’impresa commercializzava il
proprio prodotto già nel Regno Unito e in diversi altri paesi dell’Unione europea, nel rispetto del diritto dell’UE. Tuttavia, le autorità
francesi si erano rifiutate di ammettere il prodotto sul loro mercato, richiedendo test aggiuntivi. L’impresa aveva cercato di fare
approvare il prodotto per oltre un anno e alla fine aveva deciso
di rivolgersi a SOLVIT. Grazie alla stretta
collaborazione tra l’impresa e SOLVIT, le
bilance mediche hanno potuto essere
commercializzate con successo in
Francia nel giro di poche settimane. L’impresa ha dichiarato di
essere riuscita a evitare
un’ingente perdita grazie
a SOLVIT.
Una ditta ceca distribuiva materiale da costruzione in Slovacchia, fra
cui lavandini rumeni. Il materiale veniva importato nella Repubblica
ceca e testato da un organismo ceco autorizzato. Le autorità slovacche, tuttavia, avevano ordinato alla ditta di ritirare i prodotti dal
mercato se non fosse stata in grado di presentare un certificato di
conformità rilasciato dal produttore rumeno. SOLVIT è riuscito a
convincere le autorità che il certificato ceco di conformità sarebbe
stato sufficiente per vendere i lavandini in Slovacchia. La vendita
dei prodotti è stata quindi autorizzata immediatamente.
Libera circolazione delle merci
SOLVIT autorizza la distribuzione di lavandini rumeni
sul mercato slovacco
Caso risolto in 11
settimane.
Caso risolto in una settimana.
23
Libera circolazione delle merci
SOLVIT aiuta a tinteggiare le case polacche con
vernice austriaca
Le autorità polacche hanno quindi confermato che il produttore
non era tenuto a indicare i dati di contatto del distributore polacco
sulla confezione.
Caso risolto in 17 settimane.
SOLVIT aiuta una ditta danese a ottenere dati dai
Paesi Bassi
A una società di consulenza danese era stato negato il permesso
di utilizzare i microdati dell’Agenzia statistica olandese (CBS). Tali
dati erano indispensabili alla società per offrire servizi di consulenza nei Paesi Bassi; inoltre, l’Agenzia statistica danese “Statistics
Denmark” (DS) l’aveva autorizzata a utilizzare i microdati. Tuttavia,
secondo il Comitato centrale di statistica dei Paesi Bassi, solo le
università straniere potevano ottenere l’autorizzazione a lavorare
con i microdati dell’Agenzia statistica olandese, mentre a livello di
organizzazioni private l’accesso era riservato alle sole società olandesi. Dopo aver consultato l’Agenzia statistica olandese, il centro
SOLVIT olandese ha reso possibile l’accesso ai microdati anche ai
soggetti esteri. I requisiti per i soggetti esteri sono ora simili ai criteri
previsti per quelli olandesi; il problema è stato quindi risolto, non
solo per la società danese, ma per qualsiasi altra società straniera.
Caso risolto in cinque settimane.
24
Un produttore austriaco di vernici e pitture aveva difficoltà a vendere
i suoi prodotti in Polonia. Le autorità polacche insistevano sul fatto
che il nome del distributore polacco dovesse comparire sull’etichetta insieme a quello del produttore. SOLVIT ha fatto notare che, a
norma del diritto dell’UE, è obbligatorio indicare sull’etichetta un
solo nome: quello del produttore, dell’importatore o del distributore.
Discriminazione
SOLVIT garantisce prezzi d’ingresso non discriminatori
ai monasteri rumeni
Uno svedese in Austria si vede negare il diritto di
partecipare a un campionato sportivo
Discriminazione
5
A uno svedese che viveva in Austria era stato negato il diritto di
praticare il curling, il suo sport preferito. La federazione austriaca
del curling aveva stabilito che i giocatori non austriaci potessero
partecipare al campionato austriaco solo se avevano vissuto in
Austria nei 18 mesi precedenti. Inoltre, era ammesso un solo giocatore straniero per ciascuna squadra. SOLVIT ha fatto notare che
queste regole erano discriminatorie e ha convinto la federazione
ad abolire le quote di stranieri dal suo regolamento.
Caso risolto in 18 settimane.
Un cittadino francese si era lamentato dei prezzi d’ingresso discriminatori nei confronti dei turisti che volevano visitare i monasteri
rumeni. Il prezzo del biglietto per i visitatori non rumeni era il doppio di quello riservato ai cittadini rumeni. Poiché tale politica era
contraria ai principi dell’UE, il centro SOLVIT rumeno ha convinto
le autorità ecclesiastiche a fissare prezzi d’ingresso ai monasteri
non discriminatori.
Caso risolto in nove settimane.
25
Discriminazione
SOLVIT fa ridurre la tariffa eccessiva applicata a
una nave norvegese in un porto britannico
Una nave norvegese che trasportava fertilizzanti dalla Norvegia
all’Irlanda del Nord si era vista applicare una tariffa superiore rispetto alle navi provenienti dai paesi dell’UE. Dal momento che la
Norvegia appartiene allo Spazio economico europeo (SEE), le sue
imbarcazioni dovrebbero essere trattate come quelle provenienti
da un paese dell’UE. SOLVIT è riuscito a convincere le autorità
portuali ad allineare le tariffe.
beneficiava della sicurezza sociale bulgara. SOLVIT ha spiegato alle
autorità bulgare che, a norma del diritto dell’UE, non è consentito
penalizzare i propri cittadini per aver esercitato il diritto di lavorare
in altri paesi dell’UE. Grazie all’intervento di SOLVIT la famiglia è
riuscita a iscrivere la figlia all’asilo.
Caso risolto in sei settimane.
Caso risolto in 14 settimane.
Parità di trattamento per i rumeni all’estero
SOLVIT pone fine alla discriminazione contro i
cittadini bulgari che lavorano all’estero
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Una coppia bulgara che viveva e lavorava all’estero non aveva
potuto iscrivere la figlia a un asilo bulgaro perché la famiglia non
Un cittadino rumeno residente in Bulgaria aveva dovuto pagare una
tassa amministrativa doppia rispetto a quella normalmente applicata
per i servizi dell’Ufficio statale rumeno delle invenzioni e dei marchi.
Questa tariffa era stata applicata in ragione del fatto che non vivesse
in Romania, ma in un altro paese. Pur aver presentato diversi reclami,
il cittadino non aveva ricevuto alcuna risposta entro tempi ragionevoli.
Grazie all’intervento del centro SOLVIT rumeno, il cittadino rumeno
ha ottenuto il rimborso dell’importo pagato in eccesso.
Caso risolto in tre settimane.
Patenti di guida e immatricolazione di veicoli
SOLVIT agevola l’importazione di rimorchi in
Bulgaria
A un cittadino olandese era stato impedito di importare un rimorchio in Bulgaria. Dal momento che i rimorchi più leggeri di 750 kg
non richiedono la registrazione nei Paesi Bassi, l’importatore non
possedeva alcun documento di registrazione, In assenza di tale
documento le autorità si sono rifiutate di registrare il rimorchio.
SOLVIT ha aiutato l’importatore a superare il controllo tecnico
bulgaro, che era necessario per registrare il rimorchio in Bulgaria.
Caso risolto in 13 settimane.
Via libera a un’automobile estone in Finlandia
Un cittadino estone che aveva vissuto e lavorato in Finlandia per
due anni e mezzo aveva preso in leasing un’automobile da una
società di leasing estone per farne uso personale in Finlandia. La
dogana finlandese aveva sequestrato l’automobile estone e aveva
dichiarato che, a norma della legge fiscale nazionale, l’avrebbe
dissequestrata soltanto dopo aver ricevuto il pagamento di una
tassa di immatricolazione, che in gran parte era già stata pagata
in Estonia. Grazie all’intervento del centro SOLVIT finlandese si è
appurato che la tassa di immatricolazione finlandese per gli autoveicoli poteva essere considerata un ostacolo al diritto di libera
prestazione di servizi transfrontalieri per le società di leasing di
altri Stati membri dell’UE. Le autorità fiscali, dopo aver riesaminato
il caso, hanno subito applicato la tassa adeguata.
Patenti di guida e immatricolazione di veicoli
6
Caso risolto in 10 settimane.
Camionista spagnolo ottiene la sostituzione dei suoi
documenti belgi con documenti spagnoli
Un cittadino spagnolo che aveva vissuto in Belgio desiderava lavorare in Spagna come autotrasportatore professionale. A tal fine
doveva richiedere la sostituzione del suo certificato di competenza
professionale e della sua patente di guida, che erano stati rilasciati
in Belgio. Aveva avuto molte difficoltà con le autorità spagnole e
ha cercato di far valere i suoi diritti per otto mesi, in un periodo in
cui era disoccupato e aveva urgentemente bisogno dei documenti
27
Patenti di guida e immatricolazione di veicoli
per trovare lavoro. Grazie all’intervento di SOLVIT il camionista è
riuscito a ottenere i documenti.
Caso risolto in due settimane.
Un camionista belga ottiene una patente di guida
senza restrizioni in Spagna
Un cittadino bulgaro aveva ottenuto la patente di guida in Bulgaria
e durante i suoi studi in Germania l’aveva fatta convertire in una
patente tedesca, perché all’epoca la Bulgaria non era uno Stato
membro dell’UE. Quando era rientrato nel suo paese, non aveva
potuto guidare alcun veicolo a motore perché la polizia bulgara si
era rifiutata di riconoscerne la validità..Il centro SOLVIT bulgaro ha
contattato le autorità competenti per risolvere la questione. Nel
giugno del 2007 è entrata in vigore in Bulgaria una nuova legge
sul reciproco riconoscimento delle patenti di guida rilasciate dagli
Stati membri.
Caso risolto in otto settimane.
Quando un camionista belga residente in Spagna aveva chiesto
di convertire la sua patente di guida belga in una patente di guida
spagnola, aveva scoperto con stupore che la nuova patente per un
anno non gli consentiva di percorrere più di 50 km dal suo punto
di partenza. Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità spagnole
hanno subito riscontrato un errore nella pratica del camionista ed
eliminato questa restrizione dalla sua patente.
28
La Bulgaria modifica la legge per garantire il
riconoscimento delle patenti di guida dell’UE
Caso risolto in otto settimane.
Fiscalità
7
Fiscalità
SOLVIT aiuta una squadra di calcio portoghese a
ottenere il rimborso dell’IVA
Una squadra di calcio portoghese aveva acquistato un giocatore
da una squadra rumena per 2 500 000 euro (inclusa l’IVA pari a
475 000 euro). La squadra portoghese aveva pagato alle autorità
rumene il 19% di IVA. Nel febbraio del 2009 aveva poi
presentato alle autorità fiscali rumene una domanda di rimborso dell’IVA. Trascorsi otto mesi senza
aver ricevuto risposta, si era rivolta a SOLVIT per
chiedere assistenza. Grazie all’intervento di SOLVIT
le autorità rumene hanno restituito l’IVA alla
squadra di calcio.
Caso risolto in quattro settimane.
SOLVIT aiuta una società francese a ottenere il
rimborso dell’IVA dalla Germania
SOLVIT aiuta una società austriaca a ottenere il
rimborso dell’IVA in Lussemburgo
Nel febbraio del 2008 una società francese aveva chiesto il rimborso dell’IVA alle autorità tedesche. Non avendo ricevuto risposta per
dieci mesi, la società si era rivolta a SOLVIT per chiedere assistenza.
Grazie all’intervento di SOLVIT la procedura è stata sveltita e la
società è riuscita a ottenere il rimborso.
Una società austriaca aveva chiesto il rimborso dell’IVA in
Lussemburgo. La società aveva aspettato oltre un anno prima di
chiedere assistenza a SOLVIT. Nel frattempo l’autorità competente
non aveva né comunicato alcuna decisione in merito all’approvazione o al rifiuto delle domande di rimborso, né chiesto ulteriori informazioni. L’autorità competente aveva violato la direttiva
2008/9/CE perché non aveva rispettato il termine di quattro mesi
per comunicare la propria decisione sulle domande di rimborso.
Caso risolto in sei settimane.
29
Fiscalità
L’entità dell’importo in oggetto (circa 140 000 euro) aveva messo
in seria difficoltà la società. Grazie all’intervento del centro SOLVIT
lussemburghese l’autorità di quel paese ha introdotto una nuova
soluzione informatica che le ha permesso di gestire adeguatamente
le richieste. Le domande di rimborso non evase di un importo superiore ai 15 000 euro sono state gestite con priorità e dopo due
mesi la società austriaca ha ottenuto il rimborso dell’IVA.
aveva necessità di recuperare le fatture originali inviate in Italia,
che erano di vitale importanza per le pratiche contabili dell’associazione. Grazie all’intervento del centro SOLVIT italiano l’autorità
italiana competente ha rispedito le fatture originali al richiedente.
Caso risolto in otto settimane.
Cittadina slovena ottiene il rimborso delle tasse
pagate in Spagna grazie a SOLVIT
SOLVIT contribuisce ad accelerare un rimborso IVA
delle autorità spagnole
Un gruppo aziendale portoghese molto importante aveva presentato una domanda di rimborso dell’IVA pagata in Spagna. Le autorità
fiscali spagnole avevano superato il termine consentito di sei mesi
per completare le procedure di rimborso. Grazie all’intervento del
centro SOLVIT spagnolo le autorità fiscali spagnole hanno accelerato la procedura, comunicando al richiedente l’approvazione del
rimborso IVA che è stato effettuato poco dopo.
Una cittadina slovena aveva lavorato e abitato in Spagna pagando
in tale paese le imposte sui redditi da risparmio (alle banche). Aveva
inviato all’autorità fiscale spagnola competente una domanda
di rimborso fiscale pari a 207,86 euro, ma non aveva ricevuto
alcun rimborso. Il mancato rimborso violava la direttiva 2003/48/
CE relativa alla tassazione dei redditi da risparmio sotto forma
di pagamenti di interessi. Tale direttiva non consente, infatti, la
doppia imposizione. In seguito all’intervento del centro SOLVIT
spagnolo, l’autorità fiscale spagnola ha rimborsato alla cliente
l’importo trattenuto dalle banche.
Caso risolto in una settimana.
Caso risolto in otto settimane.
Moda portoghese in Italia
Un’associazione portoghese di imprese che operano nel settore
della moda aveva chiesto alle autorità fiscali italiane il rimborso
dell’IVA pagata in Italia in occasione di varie fiere di moda tenutesi
in Italia tra il 2006 e il 2008. Contestualmente alla domanda di
rimborso, l’associazione portoghese aveva inviato alle autorità
fiscali italiane le fatture originali, come richiesto. Le autorità italiane avevano tuttavia respinto il rimborso dell’IVA. Il richiedente
30
Caso risolto in sei settimane.
Sicurezza e assistenza sociale
Pensionata tedesca effettua visite mediche di
controllo in Spagna
Cittadina italiana ottiene la cancellazione di un
pagamento non dovuto in Francia
Una cittadina italiana aveva lavorato per due mesi in Francia a
Euro Disney. In seguito a un’urgenza medica si era fatta operare
in un ospedale pubblico. Dopo l’intervento, le era stato chiesto di
pagare 12 494,46 euro per l’assistenza ricevuta, anche se questo
costo era a carico dell’assicurazione. Grazie all’intervento di SOLVIT
l’errore è stato corretto
e la fattura è stata
spedita alla compagnia assicurativa.
Sicurezza e assistenza sociale
8
Caso risolto in
cinque settimane.
Una tedesca che viveva in Spagna si era vista negare il rimborso
delle visite mediche di controllo perché le autorità spagnole si
rifiutavano di riconoscere la sua assicurazione sanitaria tedesca.
In seguito all’intervento di SOLVIT, la donna è stata informata sui
documenti necessari ed è riuscita a ottenere il riconoscimento della
sua assicurazione sanitaria.
Caso risolto in quattro settimane.
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Sicurezza e assistenza sociale
La Grecia concede a un cittadino bulgaro il pieno
diritto alla pensione
SOLVIT assiste una disoccupata ungherese in Belgio
Un cittadino bulgaro che aveva lavorato sia in Bulgaria che in Grecia
si era visto negare dalle autorità greche parte del suo diritto alla
pensione. SOLVIT ha chiarito la questione con le autorità previdenziali di entrambi i paesi, consentendo al richiedente di ricevere
l’intera pensione dall’istituto previdenziale greco.
Caso risolto in sei settimane.
Dopo aver dato alla luce due figli in Belgio nel periodo in cui percepiva
il sussidio di disoccupazione (che le spettava visto che prima lavorava in Belgio), una donna ungherese aveva scoperto di non avere
più diritto ad alcuna indennità perché il suo permesso di lavoro era
scaduto e quindi non poteva più soddisfare il requisito di essere alla
ricerca attiva di un’occupazione. SOLVIT ha risolto il caso mettendosi in contatto con le autorità belghe e la donna ha rapidamente
ottenuto il riconoscimento come disoccupata alla ricerca attiva di
un’occupazione.
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Caso risolto in nove settimane.
Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità bulgare hanno inviato
alla paziente una lettera in cui confermavano i suoi diritti (successivamente riconosciuti anche dal medico) e indicavano un referente
in caso di ulteriori problemi.
Caso risolto in 16 settimane.
SOLVIT aiuta un cittadino belga a farsi operare in
Francia
Una cittadina britannica residente in Bulgaria aveva dovuto erroneamente pagare per una visita medica nonostante avesse presentato
la documentazione (“S1”) che le dava diritto all’assistenza sanitaria gratuita nel luogo di erogazione del servizio. Gli assicurati in
Bulgaria, infatti, non devono pagare per tali visite, quindi lo stesso
trattamento dovrebbe essere riservato a un cittadino britannico
residente in Bulgaria. Il medico della paziente non aveva accettato i
suoi documenti, sostenendo di non avere ricevuto istruzioni riguardo
al trattamento dei pazienti di altri paesi dell’UE.
Un cittadino belga aveva bisogno di assistenza medica per curare
un’ernia. La sua assicurazione sanitaria belga gli aveva dato il permesso di farsi operare in una clinica specializzata francese. Tuttavia,
egli aveva scoperto che nonostante l’assicurazione sanitaria francese
avesse rimborsato molte spese ospedaliere, non aveva rimborsato
l’intervento chirurgico. L’assicurazione sanitaria francese sosteneva
che le spese di chirurgia non potessero essere rimborsate, anche se
l’ospedale aveva confermato che in generale le spese di questo tipo
venivano rimborsate in Francia e che la legislazione dell’UE stipula
chiaramente che: “La persona assicurata autorizzata dall’istituzione
competente a recarsi in un altro Stato membro al fine di ricevervi
cure adeguate al suo stato di salute, beneficia delle prestazioni in
natura erogate, per conto dell’istituzione competente, dall’istituzione
del luogo di dimora, secondo le disposizioni della legislazione che
essa applica, come se fosse assicurata in virtù di tale legislazione”. Il
centro SOLVIT francese, dopo aver più volte contattato l’assicurazione
sanitaria francese e l’ospedale, ha appurato che il caso del cittadino
belga era stato gestito in modo scorretto ed era un esempio di applicazione non conforme del diritto UE. Per porre rimedio alla situazione,
un tariffario modificato è stato inviato all’assicurazione sanitaria
belga e il cittadino ha ottenuto il rimborso delle spese chirurgiche.
Caso risolto in otto settimane.
Sicurezza e assistenza sociale
SOLVIT aiuta una paziente britannica a farsi curare
in Bulgaria
33
Sicurezza e assistenza sociale
Cittadina slovena ottiene l’assegno di maternità in
Francia grazie a SOLVIT
I diritti pensionistici maturati in paesi diversi
vengono riconosciuti grazie a SOLVIT
Una cittadina slovena in congedo di maternità che esercitava un’attività professionale autonoma in Francia aveva richiesto l’assegno
di maternità al CESVDP, l’istituto previdenziale sloveno. Il CESVDP
aveva inviato il modulo E104 all’istituto pertinente francese per una
conferma, ma l’autorità francese non aveva dato alcuna risposta,
contravvenendo al diritto dell’UE. Grazie all’intervento di SOLVIT
l’autorità francese ha completato il modulo E104, come richiesto
dalle autorità slovene. Queste ultime hanno quindi potuto considerare i periodi di lavoro della cittadina slovena in Francia al fine
di calcolare l’indennità di maternità che le spettava.
Caso risolto in otto settimane.
Cittadina irlandese ottiene il formulario elettronico
dall’Italia
Una cittadina irlandese aveva lavorato a Roma come insegnante. Quando era rientrata in Irlanda aveva presentato alle autorità irlandesi una domanda di pagamento di prestazioni sociali.
L’autorità irlandese aveva bisogno di informazioni riguardo alla sua
occupazione in Italia per poter evadere la sua domanda e aveva
richiesto diverse volte, nell’arco di due anni, il formulario elettronico pertinente all’autorità italiana, senza mai riceverlo. Grazie
all’intervento del centro SOLVIT italiano il formulario elettronico
è stato rilasciato immediatamente e la domanda della cliente ha
potuto proseguire il suo iter.
Caso risolto in 2 settimane.
34
Un cittadino ungherese che aveva lavorato in Romania per vent’anni
e, successivamente, in Ungheria per diciott’anni aveva presentato
domanda di pensionamento alle autorità ungheresi. Quest’ultime
avevano chiesto alle autorità rumene di calcolare la parte rumena
della pensione, ma nonostante i numerosi solleciti non avevano
ricevuto risposta per quasi un anno.
Grazie all’interessamento del centro SOLVIT rumeno l’autorità
previdenziale rumena ha preso una decisione riguardo alla quota
Caso risolto in nove giorni.
Una famiglia slovacca ottiene gli assegni familiari in
Islanda grazie a SOLVIT
domanda per gli assegni familiari. Le autorità slovacche si erano
tuttavia rifiutate di pagargli gli assegni per il periodo in cui aveva
lavorato in Islanda. SOLVIT ha scoperto che le autorità islandesi non
avevano risposto perché mancavano alcuni documenti nella pratica
dello slovacco. Su richiesta di SOLVIT l’interessato ha fornito la documentazione necessaria e poco dopo ha ricevuto gli assegni islandesi.
Caso risolto in 12 settimane.
SOLVIT aiuta un pensionato portoghese
Il ricorrente era un cittadino portoghese che aveva lavorato nel
settore marittimo per molti anni nei Paesi Bassi. Dopo aver atteso
nove mesi la sua pensione di vecchiaia olandese senza ottenere
alcuna informazione dalle autorità olandesi, il portoghese ha contattato SOLVIT. Il mancato pagamento gli stava causando enormi
problemi perché la pensione di vecchiaia era il suo unico introito.
Grazie all’intervento di SOLVIT i pagamenti arretrati sono stati accreditati sul suo conto bancario portoghese. Da allora, i pagamenti
mensili sono stati versati puntualmente.
Sicurezza e assistenza sociale
rumena della pensione e il cittadino ungherese può ora finalmente
godersi la pensione.
Caso risolto in due settimane.
Cittadina polacca ottiene gli arretrati non pagati
dell’indennità di disoccupazione grazie a SOLVIT
Un cittadino slovacco che viveva e lavorava in Islanda aveva chiesto
alle autorità islandesi gli assegni familiari per i suoi due figli, ma
non aveva ricevuto risposta. Nel frattempo aveva lasciato l’Islanda
ed era tornato in Slovacchia dove aveva nuovamente presentato
Una cittadina polacca aveva lavorato nel Regno Unito per sette
anni e si era trasferita a Cipro con il marito cipriota e il loro bambino. Prima di lasciare il Regno Unito aveva richiesto l’indennità di
disoccupazione. Arrivata a Cipro, si era registrata presso il Ministero
del Lavoro e della sicurezza sociale e aveva iniziato a lavorare.
La cliente era stata pagata soltanto per le prime tre settimane di
disoccupazione nel Regno Unito, ma aveva diritto a ricevere ulteriori
35
Sicurezza e assistenza sociale
pagamenti relativi alla sua disoccupazione. In seguito all’intervento
di SOLVIT gli arretrati sono stati pagati.
Caso risolto in due settimane.
SOLVIT aiuta una studentessa austriaca con il
pagamento di un trattamento ospedaliero nei Paesi
Bassi
SOLVIT aiuta un cittadino francese a godersi la
pensione in Polonia
Un cittadino francese che viveva in Polonia e aveva lavorato sia
in Francia sia in Polonia aveva chiesto alle autorità francesi un
conteggio dei contributi del periodo lavorativo svolto in Francia
da trasferire in Polonia.
Non avendo ricevuto risposta per diversi mesi, il cliente ha richiesto
l’intervento di SOLVIT per accelerare la procedura. Ora il cittadino
francese può godersi la sua pensione in Polonia.
Caso risolto in sei settimane.
36
Una studentessa austriaca aveva dovuto farsi operare durante
un soggiorno di studio nei Paesi Bassi. A norma del diritto dell’UE,
l’interessata avrebbe dovuto ricevere per l’assistenza medica lo
stesso trattamento di qualsiasi altro assicurato nei Paesi Bassi.
Una persona assicurata nei Paesi Bassi non dovrebbe pagare in
una simile situazione, perché il costo della prestazione è pagato
direttamente dall’assicurazione sanitaria; lo stesso trattamento
dovrebbe quindi essere riservato alla studentessa austriaca. Grazie
a SOLVIT la situazione è stata chiarita e la studentessa non ha
Caso risolto in otto settimane.
Una cittadina estone ottiene l’indennità di
disoccupazione grazie a SOLVIT
Una cittadina estone aveva lavorato a Cipro per due anni, era
assicurata e versava regolarmente i contributi..Al termine del suo
contratto di lavoro era rientrata in Estonia. Prima di partire aveva presentato il modulo E301 all’autorità competente cipriota,
che avrebbe dovuto completarlo e inoltrarlo al Fondo estone per
l’assicurazione contro la disoccupazione. Tuttavia, dopo quattro
mesi l’autorità non aveva ancora evaso tale pratica.. Questo aveva
impedito alla cliente di percepire l’indennità di disoccupazione in
Estonia. In seguito all’intervento di SOLVIT, il modulo E301 è stato
rilasciato dai servizi di sicurezza sociale ciprioti e presentato al
Fondo estone per l’assicurazione contro la disoccupazione, che ha
quindi preso una decisione in merito al pagamento dell’indennità
di disoccupazione alla cliente.
Sicurezza e assistenza sociale
dovuto pagare nulla; la fattura è stata infatti saldata dall’ente
assicurativo competente.
Caso risolto in sei settimane.
Disegni: Ian Baker
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Commissione europea
SOLVIT — Casi risolti
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea
2013 — 37 pagg. — 21 x 14.8 cm
ISBN 978-92-79-30672-3
doi:10.2780/99706
COME OTTENERE LE PUBBLICAZIONI DELL’UNIONE EUROPEA
Pubblicazioni gratuite:
• una sola copia:
tramite EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu);
• più di una copia o poster/carte geografiche:
presso le rappresentanze dell’Unione europea (http://ec.europa.eu/represent_it.htm),
presso le delegazioni dell’Unione europea nei paesi terzi (http://eeas.europa.eu/delegations/index_it.htm),
contattando uno dei centri Europe Direct (http://europa.eu/europedirect/index_it.htm),
chiamando il numero 00 800 6 7 8 9 10 11 (gratuito in tutta l’UE) (*).
(*) L e informazioni sono fornite gratuitamente e le chiamate sono nella maggior parte dei casi gratuite
(con alcuni operatori e in alcuni alberghi e cabine telefoniche il servizio potrebbe essere a pagamento).
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(http://publications.europa.eu/others/agents/index_it.htm).
KM-03-13-252-IT-C
doi:10.2780/99706
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