Casi risolti Mercato interno e servizi Europe Direct è un servizio a vostra disposizione per aiutarvi a trovare le risposte ai vostri interrogativi sull’Unione europea Numero verde unico (*): 00 800 6 7 8 9 10 11 (*) Le informazioni sono fornite gratuitamente e le chiamate sono nella maggior parte dei casi gratuite (con alcuni operatori e in alcuni alberghi e cabine telefoniche il servizio potrebbe essere a pagamento). Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa (http://europa.eu). Una scheda catalografica figura alla fine del volume. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2013 ISBN 978-92-79-30672-3 doi:10.2780/99706 © Unione europea, 2013 Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Printed in Belgium Stampato su carta sbiancata senza cloro elementare (ECF) V ivere, lavorare o studiare in un qualsiasi paese di vostra scelta dell’UE è un diritto fondamentale nella UE. Anche le imprese hanno il diritto di stabilirsi, fornire servizi e fare affari ovunque all’interno dell’UE. Se vi hanno negato un diritto perché un’amministrazione nazionale non ha applicato correttamente la normativa europea, SOLVIT vi può aiutare. È un servizio gratuito, di facile impiego, ideato per aiutare i cittadini e le imprese dell’UE a trovare soluzioni rapide e concrete ai problemi che incontrano nel mercato interno. SOLVIT è una rete di centri nazionali in tutti i paesi dell’UE, Islanda, Liechtenstein e Norvegia. SOLVIT ha ottenuto un grande successo da quando è stato creato nel luglio 2002: è riuscito a risolvere oltre l’80% dei casi di cui si è occupato. Nel presente opuscolo troverete esempi di cittadini e imprese che sono stati aiutati da SOLVIT. Le storie sono raggruppate in base al tipo di problema. Troverete le informazioni riguardanti il vostro centro SOLVIT nazionale e il modulo di denuncia online sul sito www.solvit.eu. SOLVIT vi aiuta a cogliere le opportunità offerte dal mercato unico! Michel Barnier Membro della Commissione europea, commissario responsabile del Mercato interno e dei servizi 1 1 Qualifiche professionali 2 Libera circolazione delle persone e dei lavoratori 3 Libera circolazione dei servizi 4 Libera circolazione delle merci 5 Discriminazione 6 Patenti di guida e immatricolazione di veicoli 7 Fiscalità 8 Sicurezza e assistenza sociale Qualifiche professionali Le regole irlandesi per il riconoscimento degli ergoterapisti vengono allineate al diritto dell’UE SOLVIT aveva ricevuto due reclami, uno da un cittadino polacco, l’altro da un cittadino tedesco: entrambi stavano cercando di ottenere il riconoscimento della loro qualifica di ergoterapista in Irlanda. L’autorità irlandese richiedeva che l’università o la scuola superiore da cui avevano ottenuto la qualifica fosse approvata dalla Federazione mondiale degli ergoterapisti (WFOT) al momento della laurea. Tuttavia, questo requisito supplementare per il riconoscimento delle qualifiche non era in linea con la legislazione dell’UE. Il centro SOLVIT irlandese ha contattato il ministero competente persuadendolo ad accettare le domande di riconoscimento. Grazie all’intervento di SOLVIT, il riferimento all’approvazione da parte della Federazione mondiale degli ergoterapisti, finora un requisito indispensabile per il riconoscimento, è stato rimosso dal sito web dell’AOTI (Associazione degli ergoterapisti irlandesi) e dai moduli di domanda. Qualifiche professionali 1 Caso risolto in cinque mesi. Tutor ceco ottiene il riconoscimento del suo diploma in Lussemburgo Un cittadino ceco aveva un’opportunità di lavoro come tutor in Lussemburgo. Aveva ottenuto la relativa qualifica nella Repubblica ceca, ma le autorità competenti lussemburghesi si erano rifiutate di riconoscerla, negandogli inoltre il diritto di sostenere esami integrativi o di conseguire una formazione supplementare. In seguito all’intervento di SOLVIT l’autorità competente ha comunicato che il caso sarebbe stato riesaminato e che il diploma sarebbe stato riconosciuto direttamente oppure, nel caso di un parziale riconoscimento, che il richiedente avrebbe avuto la possibilità di adottare misure compensative. La qualifica ha ottenuto infine il pieno riconoscimento. Caso risolto in sette settimane. SOLVIT aiuta un medico a ottenere il riconoscimento della sua qualifica professionale in Italia Un cittadino italiano possedeva un attestato provvisorio della sua qualifica di medico, rilasciata dalle autorità spagnole. Il documento 5 Qualifiche professionali definitivo viene invece rilasciato dal Ministero dell’Istruzione. Arrivato in Italia, il cliente aveva chiesto il riconoscimento del suo titolo professionale, ma il Ministero italiano della Sanità non aveva riconosciuto l’attestato provvisorio spagnolo del medico, nonostante il fatto che tale documento avesse la stessa validità dell’originale. Grazie all’intervento di SOLVIT il Ministero italiano della Sanità ha accettato l’attestato sostitutivo rilasciato dall’autorità spagnola e ha emesso un attestato di riconoscimento della qualifica di medico del richiedente. Caso risolto in due settimane. Diploma ungherese viene riconosciuto in Francia Una cittadina francese, titolare di un diploma ungherese di infermiera, aveva presentato domanda per il riconoscimento della sua qualifica professionale in Francia per poter iniziare un’attività lavorativa. L’autorità competente, tuttavia, non aveva risposto alla sua domanda entro il termine di tre mesi previsto dal diritto dell’UE. A causa di questo ritardo la cliente stava rischiando di non poter accettare il lavoro che le era stato offerto. Grazie all’aiuto di SOLVIT il comitato responsabile della decisione ha esaminato la pratica e ha concesso rapidamente il pieno riconoscimento della qualifica. Caso risolto in nove settimane. SOLVIT aiuta un medico estone a lavorare in Spagna Un medico estone non aveva potuto lavorare in Spagna per dieci mesi a causa di un ritardo nel riconoscimento della sua qualifica. Il diritto dell’UE prevede un massimo di tre mesi per l’adempimento di tale pratica. Grazie a SOLVIT la procedura è stata sveltita e il medico estone può ora lavorare in Spagna. Caso risolto in quattro settimane. SOLVIT aiuta un fisioterapista austriaco a esercitare la sua professione in Portogallo Un fisioterapista austriaco, titolare di un diploma emesso nel proprio paese, aveva presentato domanda per il riconoscimento della sua qualifica in Portogallo. Per più di un anno non aveva ricevuto risposta dall’autorità portoghese. Quando aveva tentato di ottenere informazioni, gli era stato detto di attendere una loro chiamata. Visto che si erano prospettate diverse opportunità di lavoro in Portogallo, il fisioterapista aveva bisogno di una decisione rapida per poter lavorare. Grazie all’intervento del centro SOLVIT portoghese il cliente ha ottenuto il riconoscimento nell’arco di un mese e ha potuto avviare la sua carriera professionale in Portogallo. Caso risolto in cinque settimane. 6 SOLVIT abolisce la prova di lingua per i carpentieri dell’UE che lavorano in Svezia Cinque cittadini rumeni desideravano ottenere il riconoscimento della loro qualifica di fisioterapista in Italia. L’autorità competente italiana aveva esaminato il loro caso e li aveva invitati a optare per una misura compensativa a scelta tra un periodo di formazione o un esame. I cittadini rumeni avevano comunicato all’autorità la loro scelta, ma il ministero non aveva organizzato l’esame, obbligandoli così ad aspettare. Grazie all’assistenza di SOLVIT il ministero ha approvato lo svolgimento dell’esame. I cinque fisioterapistii hanno superato la prova e ottenuto il riconoscimento della loro qualifica. Qualifiche professionali I fisioterapisti rumeni possono sostenere un esame in Italia grazie a SOLVIT Caso risolto in quattro settimane. Un carpentiere polacco che lavorava in Svezia era venuto a sapere che per ottenere una retribuzione piena in qualità di carpentiere specializzato doveva ottenere un certificato di buona conoscenza dello svedese, dimostrando di avere maturato 10 000 ore di lavoro in Svezia in qualità di carpentiere e sostenendo una prova scritta in lingua svedese. SOLVIT ha aiutato il carpentiere a ottenere il certificato e ha inoltre convinto le autorità ad abolire la prova scritta di lingua. Caso risolto in 12 settimane. 7 Qualifiche professionali SOLVIT aiuta un bulgaro a studiare architettura in Germania SOLVIT aiuta un ingegnere irlandese a lavorare in Polonia Un cittadino polacco che aveva studiato ingegneria in Irlanda aveva difficoltà a ottenere il riconoscimento delle sue qualifiche in Polonia, dove gli si chiedeva di sostenere ulteriori esami a causa delle differenze tra il diploma irlandese e quello polacco. Tale richiesta non era in linea con quanto previsto dal diritto dell’UE. Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità polacche hanno riconosciuto il diploma irlandese senza imporre ulteriori condizioni. Caso risolto in quattro settimane. Un cittadino bulgaro desiderava studiare architettura in Germania. Dal suo diploma di maturità bulgaro, che dava accesso a qualsiasi università bulgara, risultava che lo studente aveva seguito il programma di studi generale. Tuttavia, dal momento che l’interessato aveva studiato alcune materie artistiche aggiuntive, risultava anche una specializzazione in arte e pittura. Le autorità tedesche sostenevano che questa specializzazione gli permetteva di accedere solo ad alcune università, dalle quali era esclusa la facoltà di architettura. Grazie a SOLVIT le autorità tedesche hanno rivisto la loro decisione e hanno riconosciuto che il diploma era sufficiente per studiare architettura in Germania. 8 Caso risolto in 13 settimane. Una cittadina polacca laureatasi in farmacia nel 2001 si era trasferita nel Regno Unito nel 2005, dove aveva lavorato come farmacista fino al 2009. Nel 2010 si era trasferita in Spagna e aveva chiesto il riconoscimento delle sue qualifiche professionali. Aveva avuto problemi con la domanda e con i documenti presentati perché non aveva diritto al riconoscimento automatico, ma a diritti acquisiti per il periodo di lavoro svolto nel Regno Unito. Grazie all’intervento di SOLVIT l’autorità competente spagnola ha riesaminato la sua domanda e ha riconosciuto le sue qualifiche professionali, consentendole di lavorare come farmacista anche in Spagna. Caso risolto in sei settimane. Una volta apprese, le conoscenze linguistiche durano per sempre Una cittadina bulgara, titolare di un diploma di infermiera rilasciato in Bulgaria (assistenza generale), aveva chiesto il riconoscimento della sua qualifica al “Nursing and Midwifery Council” (NMC) del Regno Unito. Dopo aver valutato la sua formazione, l’istituto aveva imposto una misura compensativa, ovverosia un tirocinio di adattamento di sei mesi; tuttavia, la cliente non riusciva a trovare un corso per l’adattamento richiesto. Come requisito indispensabile era richiesto il superamento di un test di inglese IELTS, mentre la candidata aveva superato un altro test di lingua inglese. A norma dell’articolo 53 della direttiva 2005/36/CE “I beneficiari del riconoscimento delle qualifiche professionali devono avere le conoscenze linguistiche necessarie all’esercizio della professione nello Stato membro ospitante”. Tuttavia, la valutazione delle conoscenze linguistiche non fa parte della procedura di riconoscimento delle qualifiche professionali. Grazie all’intervento congiunto del centro SOLVIT bulgaro e di quello britannico la cliente è riuscita a ottenere il riconoscimento del suo corso di inglese e ha potuto adempiere alla misura compensativa stabilita dall’NMC. Caso risolto in otto settimane. Qualifiche professionali Farmacista polacca proveniente dal Regno Unito riesce a esercitare la sua professione in Spagna Lavorare ovunque in Europa in qualità di ostetrica Una cittadina bulgara aveva presentato domanda alle autorità spagnole per il riconoscimento della sua qualifica medica ed esperienza professionale. Sebbene la sua domanda fosse corredata del certificato rilasciato dall’autorità competente del paese di origine (art. 11, lettera d), della direttiva 2005/36/CE), le era stato chiesto di presentare un diploma specifico d’infermiera. La cliente, tuttavia, aveva un diploma in ostetricia e la sua domanda riguardava il riconoscimento di quest’ultima professione e non quello di infermiera. In seguito all’intervento di SOLVIT, il Ministero spagnolo della Sanità ha deciso di convocare per una prova attitudinale alcuni cittadini dell’UE che avevano richiesto il riconoscimento delle qualifiche professionali per esercitare in Spagna la professione di ostetrica. La cliente ha quindi ricevuto una lettera dall’autorità competente spagnola in cui si riconosce sua professione. Caso risolto in sette settimane. SOLVIT aiuta una dentista spagnola a esercitare la sua professione nel Regno Unito Un’odontoigienista aveva presentato domanda alle autorità britanniche per il riconoscimento della sua qualifica professionale 9 Qualifiche professionali rilasciata in Spagna. Il General Dental Council le aveva chiesto di presentare i documenti, ma non avendoli ritenuti sufficienti, le aveva chiesto di compilare un lungo questionario. Alla fine, il General Dental Council aveva respinto la sua domanda di riconoscimento. Grazie all’intervento di SOLVIT la domanda dell’odontoigienista è stata riesaminata dal gruppo di valutatori in seguito alla presentazione di nuove informazioni. Il General Dental Council ha dato conferma che la domanda è stata accolta e che la cliente è stata informata dell’esito positivo. Caso risolto in 12 settimane. Anche gli ottici francesi possono aiutare le persone a vedere meglio in Spagna Una donna di nazionalità francese in possesso di un diploma di ottico optometrista (Opticien lunetiere) aveva presentato domanda per il riconoscimento delle sue qualifiche professionali in Spagna. Le autorità spagnole le avevano chiesto un attestato di competenza da cui risultasse la sua capacità di lavorare in qualità di ottico. La ricorrente aveva quindi contattato le autorità francesi, le quali avevano risposto tramite posta elettronica di non essere in grado di fornire tale documento, in quanto riservato alle sole professioni per cui vige il riconoscimento automatico. Nello stesso messaggio di posta elettronica le autorità confermavano, tuttavia, che la persona in questione possedeva le qualifiche per lavorare come ottico in Francia. Grazie all’intervento di SOLVIT quel messaggio di posta elettronica è stato considerato come prova e la domanda è stata riesaminata al fine di riconoscere le qualifiche della cliente e valutare le eventuali misure compensative. 10 Caso risolto in cinque settimane. Riconoscimento più rapido per i fisioterapisti rumeni in Francia grazie a SOLVIT In passato i fisioterapisti rumeni diplomati dovevano attendere a lungo per ottenere il riconoscimento del loro titolo e poter lavorare in Francia. Grazie all’intervento di SOLVIT il riconoscimento viene ora concesso molto più rapidamente. Caso risolto in sette settimane. Libera circolazione delle persone e dei lavoratori SOLVIT aiuta un consulente bulgaro a lavorare in Lussemburgo SOLVIT aiuta la moglie brasiliana di un cittadino belga a viaggiare in Europa Un cittadino bulgaro in possesso di un diploma francese aveva trovato lavoro presso una società di consulenza in Lussemburgo. L’azienda aveva seguito la procedura per ottenere un permesso di lavoro per il suo nuovo impiegato. L’iter, però, stava richiedendo molto più tempo del previsto (da uno a tre mesi), mettendo a rischio la possibilità del cittadino bulgaro di ottenere il posto di lavoro. In seguito all’intervento di SOLVIT, il candidato ha ottenuto il permesso di lavoro e ha potuto iniziare la sua carriera professionale in Lussemburgo. Caso risolto in otto settimane. Libera circolazione delle persone e dei lavoratori 2 A una donna brasiliana che viveva nel Regno Unito (sposata con un cittadino belga) era stato impedito di recarsi in Francia per un’urgenza medica poiché le autorità britanniche avevano superato il limite di sei mesi, previsto dal diritto dell’UE, per rinnovare il suo permesso di soggiorno. SOLVIT ha contattato il Ministero degli Interni britannico e i documenti sono stati rilasciati con rapidità. Caso risolto in quattro settimane. 11 Libera circolazione delle persone e dei lavoratori Via libera ai festeggiamenti nuziali per una coppia di neosposi britannici grazie a SOLVIT Padre danese si ricongiunge con la famiglia in Germania Una coppia britannica, ufficialmente sposata nel Regno Unito, aveva invitato amici e parenti a festeggiare il matrimonio in Portogallo. Il padre della sposa, un iraniano sposato con una cittadina britannica da più di 25 anni, che lavorava e viveva nel Regno Unito, aveva richiesto un visto di due settimane per il Portogallo. Pur avendo presentato tutti i documenti necessari, il visto gli era stato negato per “motivi di immigrazione”. Lo sposo si è quindi rivolto a SOLVIT, che in collaborazione con le autorità competenti ha consentito al padre della sposa di ottenere tempestivamente il visto richiesto per partecipare ai festeggiamenti in Portogallo. Queste le parole di gratitudine dello sposo: “Che sollievo ricevere questa buona notizia! Sarà una gioia festeggiare tutti insieme!”. Un cliente danese residente in Germania voleva ricongiungersi con la moglie e il figlio che vivevano in Thailandia. La richiesta di permesso di soggiorno, tuttavia, era stata rifiutata dalle autorità locali tedesche. Grazie all’intervento del centro SOLVIT tedesco presso l’autorità competente di Flensburg, il caso è stato risolto nei tempi prestabiliti e la moglie ha ottenuto la carta di soggiorno per familiari, conformemente alla direttiva 2004/38/CE. Così, grazie al centro SOLVIT tedesco, il problema riguardante la scadenza del visto è stato risolto e la moglie ha potuto soggiornare legalmente in Germania. I coniugi hanno quindi potuto stabilirsi nel paese con il loro figlio. La coppia ha ringraziato SOLVIT, definendolo un ottimo strumento di risoluzione dei problemi che dovrebbe essere conosciuto da molte più persone. Caso risolto in due settimane. 12 Caso risolto in 12 settimane. Anche i periodi di residenza precedenti all’adesione contano Un cittadino bulgaro che aveva risieduto legalmente nei Paesi Bassi per più di cinque anni prima che la Bulgaria aderisse all’UE aveva fatto domanda di soggiorno permanente nei Paesi Bassi, ma le autorità locali non erano convinte del fatto che egli avesse effettivamente risieduto legalmente nei paese prima dell’adesione bulgara all’UE. Purtroppo, anche la dichiarazione rilasciata dalle forze armate, dove il richiedente era stato registrato, non era stata riconosciuta. L’intervento congiunto del centro SOLVIT bulgaro e olandese ha permesso di risolvere il caso e di fare in modo che il richiedente ottenesse un certificato di soggiorno permanente. Caso risolto in tre settimane. Un tunisino che viveva nel Regno Unito con la moglie polacca aveva richiesto un permesso di soggiorno nel Regno Unito e l’attesa si stava protraendo oltre i sei mesi previsti dal diritto dell’UE. Il permesso di soggiorno è stato rilasciato poco dopo l’intervento di SOLVIT. del diritto dell’UE, questa procedura era illegale e che la coppia aveva diritto a un permesso di soggiorno permanente perché aveva risieduto legalmente a Cipro per oltre cinque anni. In seguito a questo intervento, l’autorità competente ha rilasciato i documenti richiesti dalla coppia, modificando successivamente la sua politica di accettazione delle domande di soggiorno permanente. Caso risolto in 10 settimane. Caso risolto in 10 settimane. L’intervento di SOLVIT rende possibile il pagamento delle prestazioni sociali slovene su conti bancari esteri Dopo aver lavorato per sei mesi in Slovenia, un cittadino tedesco era rientrato in Germania e aveva richiesto il pagamento di assegni familiari e indennità parentali sloveni per il periodo in cui aveva lavorato in quel paese. L’autorità slovena gli aveva inviato una lettera in cui lo invitava ad aprire un conto bancario in Slovenia per poter ricevere il pagamento. L’autorità aveva spiegato che, per motivi tecnici, non era possibile effettuare un bonifico su un conto bancario tedesco. In seguito all’intervento di SOLVIT, l’autorità slovena ha deciso di potenziare il sistema informatico al fine di agevolare i pagamenti transfrontalieri delle prestazioni familiari. Libera circolazione delle persone e dei lavoratori SOLVIT aiuta un cittadino tunisino a ottenere un permesso di soggiorno nel Regno Unito Caso risolto in otto mesi. SOLVIT aiuta due cittadini dell’UE a godersi il sole di Cipro Una coppia britannica legalmente residente a Cipro aveva fatto domanda di soggiorno permanente. Quasi un anno dopo, le autorità avevano informato la coppia che dovevano innanzitutto ottenere un permesso di soggiorno di tre mesi per dimostrare la continuità del loro soggiorno. SOLVIT ha notificato alle autorità che, a norma SOLVIT aiuta un artista austriaco a prendere la residenza in Lussemburgo Un artista austriaco voleva registrarsi come residente in Lussemburgo. Pur essendo in possesso di tutti i documenti necessari, le autorità locali si rifiutavano di procedere alla registrazione a meno che il richiedente non fornisse una dichiarazione di sostegno 13 Libera circolazione delle persone e dei lavoratori di una persona residente in Lussemburgo. SOLVIT ha fatto notare che questa condizione supplementare non può essere imposta a un cittadino dell’UE. Le autorità locali hanno quindi rivisto la propria posizione e hanno adottato tutte le misure necessarie per registrare rapidamente il cittadino austriaco. Caso risolto in una settimana. SOLVIT aiuta un aspirante pilota francese a registrarsi in Belgio Ministero dei Trasporti belga, a norma del diritto dell’UE chiunque fosse iscritto a quella scuola doveva ottenere lo status di studente. Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità della “Comunità francese” hanno approvato la registrazione dello studente. Caso risolto in otto settimane. SOLVIT consente a una coppia di festeggiare il Natale in Danimarca Un danese che viveva nel Regno Unito con la moglie cittadina di un paese non UE desiderava recarsi con lei in Danimarca per trascorrere le feste natalizie in famiglia. La moglie non aveva ancora ottenuto un permesso di soggiorno nel Regno Unito (pratica che richiede fino a sei mesi), motivo per cui era necessario un visto turistico per entrare in Danimarca. Tuttavia, i tempi previsti per tale pratica non consentivano alle autorità di rilasciare il visto in tempo per Natale. Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità danesi competenti in materia di immigrazione hanno rilasciato il visto in sei giorni, consentendo alla coppia di festeggiare il Natale in Danimarca. Caso risolto in una settimana. Difficoltà a ottenere un visto per la Polonia per una cittadina extra UE, moglie di un cittadino irlandese 14 Un cittadino francese che studiava per diventare pilota presso una scuola di volo belga non era riuscito a registrarsi come studente presso le autorità belghe perché la scuola era privata e non era riconosciuta dalle autorità regionali belghe (la “Comunità francese”). Tuttavia, poiché i certificati rilasciati dalla scuola erano approvati dal La moglie ucraina di un cittadino irlandese era titolare di una carta di soggiorno irlandese e desiderava recarsi in Ucraina con il figlio irlandese, passando per la Polonia. Aveva bisogno di un visto perché possedeva una carta di soggiorno irlandese anziché una carta di soggiorno dell’UE; le autorità polacche, tuttavia, chiedevano un gran numero di documenti, non avendola classificata come in viaggio con un familiare cittadino dell’UE. In seguito all’intervento del Caso risolto in otto settimane. Difficoltà a recarsi a Malta per il coniuge extra UE di un’ungherese residente in Irlanda Il coniuge extra UE di una cittadina ungherese che viveva e lavorava in Irlanda desiderava recarsi a Malta per una vacanza. L’ambasciata maltese aveva informato la coppia che il coniuge extra UE doveva ottenere un visto per entrare a Malta, anche se era titolare di una carta di soggiorno dell’UE, e aveva timbrato il suo passaporto. In seguito all’intervento del centro SOLVIT maltese, il ministero maltese competente ha informato i clienti che non avrebbero avuto bisogno di un visto. Anche se aveva già timbrato il passaporto del cliente, l’ambasciata ha confermato che il visto non era necessario e, per evitare problemi al cliente alle frontiere degli Stati membri a causa del timbro, ha rilasciato un visto per la durata del viaggio. cognome del padre, sia quello della madre, come si usa in Spagna. Il centro SOLVIT italiano ha informato l’amministrazione del fatto che la legge italiana garantisce tale diritto, su richiesta dei genitori. Caso risolto in 12 settimane. Libera circolazione delle persone e dei lavoratori centro SOLVIT polacco, l’autorità polacca ha chiarito la situazione con l’ambasciata e ha informato la cliente che avrebbe ottenuto un visto conformemente al diritto dell’UE (articolo 5, paragrafo 2, della direttiva 2004/38/CE). Caso risolto in una settimana. Grazie a SOLVIT un bambino riesce ad avere lo stesso cognome in Spagna e in Italia Un cittadino spagnolo, sposato con una cittadina italiana, non riusciva a registrare suo figlio in Italia con lo stesso nome che compariva sui documenti spagnoli. L’amministrazione locale negava il diritto di includere nel passaporto italiano del bambino sia il 15 Libera circolazione dei servizi SOLVIT garantisce la parità di trattamento alle imprese di rafting in Slovenia Le imprese di rafting ungheresi e slovacche lamentavano che le concorrenti slovene potessero accedere per tutto l’anno e a un prezzo più basso a un determinato fiume in Slovenia. Oltre a pagare una tariffa più alta, le imprese straniere dovevano anche acquistare i biglietti giorno per giorno. Grazie a SOLVIT queste regole discriminatorie sono state abolite e le imprese di rafting straniere possono ora svolgere servizio sui fiumi sloveni alle stesse condizioni di quelle locali. La risoluzione del caso ha richiesto più tempo rispetto alla media SOLVIT in quanto ha comportato una modifica della regolamentazione. Caso risolto in 10 mesi. SOLVIT aiuta un’impresa portoghese in Francia Un’agenzia di lavoro interinale portoghese aveva dato incarico ai suoi dipendenti di fornire servizi nel settore dell’edilizia in Francia in via temporanea. Uno dei dipendenti era un cittadino angolano residente in Portogallo da 16 anni che aveva un contratto con la società portoghese ed era titolare di un permesso di soggiorno portoghese valido per cinque anni. L’ispettorato del lavoro francese aveva obbligato il cittadino angolano a interrompere il lavoro perché nutriva dubbi sul suo permesso di soggiorno. Questo aveva messo in seria difficoltà la società, che ogni giorno accusava ingenti perdite perché il dipendente angolano non poteva più svolgere le sue mansioni. Dopo una serie di chiarimenti, il centro SOLVIT è riuscito a convincere le autorità francesi che il dipendente angolano della società portoghese aveva il diritto di riprendere il suo lavoro temporaneo in Francia. Libera circolazione dei servizi 3 Caso risolto in due settimane. SOLVIT aiuta una società del Liechtenstein a fornire servizi di trasporto in tutta Italia Una società del Liechtenstein aveva ottenuto un contratto per trasportare denaro contante in tutta Italia. La sede legale della società era in Liechtenstein e i responsabili possedevano un porto d’armi europeo conforme al diritto dell’UE. Le autorità italiane avevano tuttavia comunicato alla società che tale servizio non poteva essere autorizzato perché la società aveva sede al di fuori dell’Unione europea. 17 Libera circolazione dei servizi In seguito all’intervento di SOLVIT, il Ministero italiano degli Interni ha riconosciuto che il Liechtenstein fa parte dello Spazio economico europeo e che quindi la società in questione dovesse essere trattata come una società avente sede nell’UE. Vista l’urgenza del caso, il ministero ha rilasciato l’autorizzazione nell’arco di una settimana. Caso risolto in due settimane. SOLVIT consente ai turisti di noleggiare yacht tedeschi in Italia Un’impresa tedesca aveva noleggiato ad alcuni turisti in Italia quattro yacht battenti bandiera tedesca. Il titolare dell’impresa era stato multato per non avere registrato i suoi yacht commerciali presso le autorità portuali locali, in conformità con la recente 18 regolamentazione italiana. Cinque mesi dopo, in seguito a ripetuti tentativi di ottenere la registrazione, al titolare dell’impresa era stato comunicato che la registrazione era riservata alle imprese aventi sede in Italia. SOLVIT è intervenuto per chiarire che questa condizione non era in linea con il diritto dell’UE e che le autorità dovevano accettare la registrazione della Camera di commercio tedesca. Tutti e quattro gli yacht sono stati registrati e le licenze di noleggio sono state rilasciate. Caso risolto in nove settimane. Libera circolazione delle merci Autorizzata la vendita in Francia di pulitori portatili per piscina svedesi grazie a SOLVIT Il legno ungherese può essere trattato con antisettici austriaci A una società austriaca era stato impedito di commercializzare antisettici del legno in Ungheria perché la società non aveva un rappresentante in quel paese e le autorità locali insistevano sul fatto che questo fosse indispensabile. SOLVIT ha provveduto a comunicare alle autorità ungheresi che tutto quello che occorreva era un ufficio nell’Unione europea. Le importazioni sono quindi state autorizzate. Libera circolazione delle merci 4 Caso risolto in due giorni. Una ditta svedese produttrice di pompe mobili per la pulizia delle piscine pubbliche si era vista negare l’accesso al mercato francese. Anche se le macchine fabbricate da questa ditta erano conformi allo standard europeo che stabilisce un massimo di 12V AC in presenza di bagnanti, la normativa francese prevedeva l’applicazione del voltaggio massimo a prescindere dalla presenza di bagnanti. SOLVIT ha scoperto che la normativa francese riguardava soltanto i dispositivi fissi. Dal momento che le macchine della ditta svedese erano portatili e non destinate a essere utilizzate in presenza di persone in piscina, il produttore ha ottenuto l’autorizzazione alla vendita in Francia. Caso risolto in 15 settimane. 19 Libera circolazione delle merci SOLVIT elimina le barriere tecniche al commercio in Polonia Un produttore ceco di materiali da costruzione non armonizzati, commercializzati legalmente nella Repubblica ceca ed esportati in 60 diversi paesi, aveva avuto problemi sul mercato polacco. A norma del diritto polacco, tutti i materiali da costruzione utilizzati in Polonia, armonizzati o meno a livello di UE, dovevano recare un marchio CE oppure un marchio polacco, il cosiddetto “marchio B”. In questo settore non esistevano disposizioni sul reciproco riconoscimento. L’obbligo generale di adattare i prodotti ai regolamenti tecnici polacchi aveva creato una barriera tecnica al commercio che contravveniva al diritto dell’UE. incentivo perché era riservato esclusivamente alle ditte con sede in Danimarca e un numero di registrazione danese (numero CVR). In seguito all’intervento di SOLVIT, le autorità danesi hanno annunciato che il sussidio sarebbe stato esteso anche ai prodotti installati da imprese non registrate in Danimarca. Caso risolto in tre settimane. Il problema della ditta non ha potuto essere risolto entro la scadenza prevista per i casi SOLVIT, perché ha richiesto una modifica della legge polacca pertinente. Tuttavia, i suggerimenti di SOLVIT sono stati presi in considerazione dall’autorità competente al momento della modifica della legge e la nuova legge è stata pubblicata il 29.6.2010. Le disposizioni pertinenti sono vincolanti dal 30.12.2010. Caso risolto in 31 mesi. SOLVIT aiuta un’impresa svedese a riscaldare le case danesi In Danimarca si può ottenere un sussidio governativo pari a 20 000 corone danesi se si sostituisce un vecchio impianto di riscaldamento domestico a gasolio con un sistema a pompa di calore. I clienti di una ditta svedese che installava questo tipo di impianto in Danimarca non avevano potuto beneficiare di questo 20 SOLVIT agevola le importazioni di fagiolini della Tanzania in Belgio A norma del diritto dell’UE alcune merci provenienti da determinati paesi possono essere importate nell’UE a tariffe inferiori a quelle normalmente applicate. Una ditta belga aveva importato per oltre vent’anni fagiolini dalla Tanzania a tariffe agevolate (tramite SOLVIT aiuta un’impresa italiana di smaltimento dei rifiuti a continuare a operare in Polonia Caso risolto in 24 settimane. Libera circolazione delle merci l’aeroporto di Amsterdam), senza mai riscontrare problemi burocratici. Quando, nel 2004, la ditta aveva effettuato una spedizione di tali prodotti tramite l’aeroporto di Bruxelles, la dogana belga aveva messo in dubbio il fatto che la merce provenisse dalla Tanzania, condizione essenziale per l’applicazione della tariffa ridotta. Grazie all’intervento di SOLVIT il Ministero delle Finanze belga ha immediatamente ordinato alle autorità doganali di rivedere la loro decisione e di autorizzare la tariffa ridotta. A norma di un nuovo regolamento polacco, un’impresa italiana che gestiva quattro discariche aveva dovuto chiedere l’autorizzazione per continuare a operare in una delle discariche. Le autorità locali si erano rifiutate di concederla, sostenendo che la discarica in questione non era conforme agli standard ambientali, anche se le attività dell’impresa erano già state approvate dal Ministero dell’Ambiente polacco. Grazie a SOLVIT l’impresa ha ottenuto l’autorizzazione necessaria. Caso risolto in nove settimane. 21 Libera circolazione delle merci SOLVIT aiuta gli acquirenti di macchinari agricoli importati a ottenere fondi UE in Lituania SOLVIT aiuta un avvocato del Liechtenstein a registrare un brevetto europeo in Irlanda Un avvocato del Liechtenstein, specializzato in brevetti, si era visto negare dall’ufficio brevetti irlandese il permesso di registrare un brevetto europeo, perché il Liechtenstein, paese dove risiedeva, non è uno Stato membro dell’UE. La decisione era ingiustificata, poiché il Liechtenstein, pur non essendo un paese membro dell’UE, appartiene allo Spazio economico europeo (SEE) e aderisce al sistema europeo dei brevetti. In seguito all’interessamento di SOLVIT, l’ufficio brevetti irlandese ha registrato il brevetto. Successivamente anche la legislazione irlandese è stata modificata. Caso risolto in tre settimane. I fondi regionali dell’UE possono essere utilizzati per finanziare l’acquisto di macchinari agricoli. Nel 2009 la Lituania aveva introdotto una nuova norma in base alla quale tali fondi potevano essere concessi solo per l’acquisto di macchinari nuovi (ovverosia macchinari mai immatricolati prima in alcun luogo, usati o non usati). Questa nuova norma impediva l’accesso ai finanziamenti alle imprese che importavano e noleggiavano questi macchinari. Grazie all’intervento di SOLVIT la norma è stata abrogata. Caso risolto in 24 settimane. 22 SOLVIT offre aiuto a un’impresa britannica nel mercato francese Un’impresa britannica produttrice di bilance mediche voleva estendere il proprio mercato alla Francia. L’impresa commercializzava il proprio prodotto già nel Regno Unito e in diversi altri paesi dell’Unione europea, nel rispetto del diritto dell’UE. Tuttavia, le autorità francesi si erano rifiutate di ammettere il prodotto sul loro mercato, richiedendo test aggiuntivi. L’impresa aveva cercato di fare approvare il prodotto per oltre un anno e alla fine aveva deciso di rivolgersi a SOLVIT. Grazie alla stretta collaborazione tra l’impresa e SOLVIT, le bilance mediche hanno potuto essere commercializzate con successo in Francia nel giro di poche settimane. L’impresa ha dichiarato di essere riuscita a evitare un’ingente perdita grazie a SOLVIT. Una ditta ceca distribuiva materiale da costruzione in Slovacchia, fra cui lavandini rumeni. Il materiale veniva importato nella Repubblica ceca e testato da un organismo ceco autorizzato. Le autorità slovacche, tuttavia, avevano ordinato alla ditta di ritirare i prodotti dal mercato se non fosse stata in grado di presentare un certificato di conformità rilasciato dal produttore rumeno. SOLVIT è riuscito a convincere le autorità che il certificato ceco di conformità sarebbe stato sufficiente per vendere i lavandini in Slovacchia. La vendita dei prodotti è stata quindi autorizzata immediatamente. Libera circolazione delle merci SOLVIT autorizza la distribuzione di lavandini rumeni sul mercato slovacco Caso risolto in 11 settimane. Caso risolto in una settimana. 23 Libera circolazione delle merci SOLVIT aiuta a tinteggiare le case polacche con vernice austriaca Le autorità polacche hanno quindi confermato che il produttore non era tenuto a indicare i dati di contatto del distributore polacco sulla confezione. Caso risolto in 17 settimane. SOLVIT aiuta una ditta danese a ottenere dati dai Paesi Bassi A una società di consulenza danese era stato negato il permesso di utilizzare i microdati dell’Agenzia statistica olandese (CBS). Tali dati erano indispensabili alla società per offrire servizi di consulenza nei Paesi Bassi; inoltre, l’Agenzia statistica danese “Statistics Denmark” (DS) l’aveva autorizzata a utilizzare i microdati. Tuttavia, secondo il Comitato centrale di statistica dei Paesi Bassi, solo le università straniere potevano ottenere l’autorizzazione a lavorare con i microdati dell’Agenzia statistica olandese, mentre a livello di organizzazioni private l’accesso era riservato alle sole società olandesi. Dopo aver consultato l’Agenzia statistica olandese, il centro SOLVIT olandese ha reso possibile l’accesso ai microdati anche ai soggetti esteri. I requisiti per i soggetti esteri sono ora simili ai criteri previsti per quelli olandesi; il problema è stato quindi risolto, non solo per la società danese, ma per qualsiasi altra società straniera. Caso risolto in cinque settimane. 24 Un produttore austriaco di vernici e pitture aveva difficoltà a vendere i suoi prodotti in Polonia. Le autorità polacche insistevano sul fatto che il nome del distributore polacco dovesse comparire sull’etichetta insieme a quello del produttore. SOLVIT ha fatto notare che, a norma del diritto dell’UE, è obbligatorio indicare sull’etichetta un solo nome: quello del produttore, dell’importatore o del distributore. Discriminazione SOLVIT garantisce prezzi d’ingresso non discriminatori ai monasteri rumeni Uno svedese in Austria si vede negare il diritto di partecipare a un campionato sportivo Discriminazione 5 A uno svedese che viveva in Austria era stato negato il diritto di praticare il curling, il suo sport preferito. La federazione austriaca del curling aveva stabilito che i giocatori non austriaci potessero partecipare al campionato austriaco solo se avevano vissuto in Austria nei 18 mesi precedenti. Inoltre, era ammesso un solo giocatore straniero per ciascuna squadra. SOLVIT ha fatto notare che queste regole erano discriminatorie e ha convinto la federazione ad abolire le quote di stranieri dal suo regolamento. Caso risolto in 18 settimane. Un cittadino francese si era lamentato dei prezzi d’ingresso discriminatori nei confronti dei turisti che volevano visitare i monasteri rumeni. Il prezzo del biglietto per i visitatori non rumeni era il doppio di quello riservato ai cittadini rumeni. Poiché tale politica era contraria ai principi dell’UE, il centro SOLVIT rumeno ha convinto le autorità ecclesiastiche a fissare prezzi d’ingresso ai monasteri non discriminatori. Caso risolto in nove settimane. 25 Discriminazione SOLVIT fa ridurre la tariffa eccessiva applicata a una nave norvegese in un porto britannico Una nave norvegese che trasportava fertilizzanti dalla Norvegia all’Irlanda del Nord si era vista applicare una tariffa superiore rispetto alle navi provenienti dai paesi dell’UE. Dal momento che la Norvegia appartiene allo Spazio economico europeo (SEE), le sue imbarcazioni dovrebbero essere trattate come quelle provenienti da un paese dell’UE. SOLVIT è riuscito a convincere le autorità portuali ad allineare le tariffe. beneficiava della sicurezza sociale bulgara. SOLVIT ha spiegato alle autorità bulgare che, a norma del diritto dell’UE, non è consentito penalizzare i propri cittadini per aver esercitato il diritto di lavorare in altri paesi dell’UE. Grazie all’intervento di SOLVIT la famiglia è riuscita a iscrivere la figlia all’asilo. Caso risolto in sei settimane. Caso risolto in 14 settimane. Parità di trattamento per i rumeni all’estero SOLVIT pone fine alla discriminazione contro i cittadini bulgari che lavorano all’estero 26 Una coppia bulgara che viveva e lavorava all’estero non aveva potuto iscrivere la figlia a un asilo bulgaro perché la famiglia non Un cittadino rumeno residente in Bulgaria aveva dovuto pagare una tassa amministrativa doppia rispetto a quella normalmente applicata per i servizi dell’Ufficio statale rumeno delle invenzioni e dei marchi. Questa tariffa era stata applicata in ragione del fatto che non vivesse in Romania, ma in un altro paese. Pur aver presentato diversi reclami, il cittadino non aveva ricevuto alcuna risposta entro tempi ragionevoli. Grazie all’intervento del centro SOLVIT rumeno, il cittadino rumeno ha ottenuto il rimborso dell’importo pagato in eccesso. Caso risolto in tre settimane. Patenti di guida e immatricolazione di veicoli SOLVIT agevola l’importazione di rimorchi in Bulgaria A un cittadino olandese era stato impedito di importare un rimorchio in Bulgaria. Dal momento che i rimorchi più leggeri di 750 kg non richiedono la registrazione nei Paesi Bassi, l’importatore non possedeva alcun documento di registrazione, In assenza di tale documento le autorità si sono rifiutate di registrare il rimorchio. SOLVIT ha aiutato l’importatore a superare il controllo tecnico bulgaro, che era necessario per registrare il rimorchio in Bulgaria. Caso risolto in 13 settimane. Via libera a un’automobile estone in Finlandia Un cittadino estone che aveva vissuto e lavorato in Finlandia per due anni e mezzo aveva preso in leasing un’automobile da una società di leasing estone per farne uso personale in Finlandia. La dogana finlandese aveva sequestrato l’automobile estone e aveva dichiarato che, a norma della legge fiscale nazionale, l’avrebbe dissequestrata soltanto dopo aver ricevuto il pagamento di una tassa di immatricolazione, che in gran parte era già stata pagata in Estonia. Grazie all’intervento del centro SOLVIT finlandese si è appurato che la tassa di immatricolazione finlandese per gli autoveicoli poteva essere considerata un ostacolo al diritto di libera prestazione di servizi transfrontalieri per le società di leasing di altri Stati membri dell’UE. Le autorità fiscali, dopo aver riesaminato il caso, hanno subito applicato la tassa adeguata. Patenti di guida e immatricolazione di veicoli 6 Caso risolto in 10 settimane. Camionista spagnolo ottiene la sostituzione dei suoi documenti belgi con documenti spagnoli Un cittadino spagnolo che aveva vissuto in Belgio desiderava lavorare in Spagna come autotrasportatore professionale. A tal fine doveva richiedere la sostituzione del suo certificato di competenza professionale e della sua patente di guida, che erano stati rilasciati in Belgio. Aveva avuto molte difficoltà con le autorità spagnole e ha cercato di far valere i suoi diritti per otto mesi, in un periodo in cui era disoccupato e aveva urgentemente bisogno dei documenti 27 Patenti di guida e immatricolazione di veicoli per trovare lavoro. Grazie all’intervento di SOLVIT il camionista è riuscito a ottenere i documenti. Caso risolto in due settimane. Un camionista belga ottiene una patente di guida senza restrizioni in Spagna Un cittadino bulgaro aveva ottenuto la patente di guida in Bulgaria e durante i suoi studi in Germania l’aveva fatta convertire in una patente tedesca, perché all’epoca la Bulgaria non era uno Stato membro dell’UE. Quando era rientrato nel suo paese, non aveva potuto guidare alcun veicolo a motore perché la polizia bulgara si era rifiutata di riconoscerne la validità..Il centro SOLVIT bulgaro ha contattato le autorità competenti per risolvere la questione. Nel giugno del 2007 è entrata in vigore in Bulgaria una nuova legge sul reciproco riconoscimento delle patenti di guida rilasciate dagli Stati membri. Caso risolto in otto settimane. Quando un camionista belga residente in Spagna aveva chiesto di convertire la sua patente di guida belga in una patente di guida spagnola, aveva scoperto con stupore che la nuova patente per un anno non gli consentiva di percorrere più di 50 km dal suo punto di partenza. Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità spagnole hanno subito riscontrato un errore nella pratica del camionista ed eliminato questa restrizione dalla sua patente. 28 La Bulgaria modifica la legge per garantire il riconoscimento delle patenti di guida dell’UE Caso risolto in otto settimane. Fiscalità 7 Fiscalità SOLVIT aiuta una squadra di calcio portoghese a ottenere il rimborso dell’IVA Una squadra di calcio portoghese aveva acquistato un giocatore da una squadra rumena per 2 500 000 euro (inclusa l’IVA pari a 475 000 euro). La squadra portoghese aveva pagato alle autorità rumene il 19% di IVA. Nel febbraio del 2009 aveva poi presentato alle autorità fiscali rumene una domanda di rimborso dell’IVA. Trascorsi otto mesi senza aver ricevuto risposta, si era rivolta a SOLVIT per chiedere assistenza. Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità rumene hanno restituito l’IVA alla squadra di calcio. Caso risolto in quattro settimane. SOLVIT aiuta una società francese a ottenere il rimborso dell’IVA dalla Germania SOLVIT aiuta una società austriaca a ottenere il rimborso dell’IVA in Lussemburgo Nel febbraio del 2008 una società francese aveva chiesto il rimborso dell’IVA alle autorità tedesche. Non avendo ricevuto risposta per dieci mesi, la società si era rivolta a SOLVIT per chiedere assistenza. Grazie all’intervento di SOLVIT la procedura è stata sveltita e la società è riuscita a ottenere il rimborso. Una società austriaca aveva chiesto il rimborso dell’IVA in Lussemburgo. La società aveva aspettato oltre un anno prima di chiedere assistenza a SOLVIT. Nel frattempo l’autorità competente non aveva né comunicato alcuna decisione in merito all’approvazione o al rifiuto delle domande di rimborso, né chiesto ulteriori informazioni. L’autorità competente aveva violato la direttiva 2008/9/CE perché non aveva rispettato il termine di quattro mesi per comunicare la propria decisione sulle domande di rimborso. Caso risolto in sei settimane. 29 Fiscalità L’entità dell’importo in oggetto (circa 140 000 euro) aveva messo in seria difficoltà la società. Grazie all’intervento del centro SOLVIT lussemburghese l’autorità di quel paese ha introdotto una nuova soluzione informatica che le ha permesso di gestire adeguatamente le richieste. Le domande di rimborso non evase di un importo superiore ai 15 000 euro sono state gestite con priorità e dopo due mesi la società austriaca ha ottenuto il rimborso dell’IVA. aveva necessità di recuperare le fatture originali inviate in Italia, che erano di vitale importanza per le pratiche contabili dell’associazione. Grazie all’intervento del centro SOLVIT italiano l’autorità italiana competente ha rispedito le fatture originali al richiedente. Caso risolto in otto settimane. Cittadina slovena ottiene il rimborso delle tasse pagate in Spagna grazie a SOLVIT SOLVIT contribuisce ad accelerare un rimborso IVA delle autorità spagnole Un gruppo aziendale portoghese molto importante aveva presentato una domanda di rimborso dell’IVA pagata in Spagna. Le autorità fiscali spagnole avevano superato il termine consentito di sei mesi per completare le procedure di rimborso. Grazie all’intervento del centro SOLVIT spagnolo le autorità fiscali spagnole hanno accelerato la procedura, comunicando al richiedente l’approvazione del rimborso IVA che è stato effettuato poco dopo. Una cittadina slovena aveva lavorato e abitato in Spagna pagando in tale paese le imposte sui redditi da risparmio (alle banche). Aveva inviato all’autorità fiscale spagnola competente una domanda di rimborso fiscale pari a 207,86 euro, ma non aveva ricevuto alcun rimborso. Il mancato rimborso violava la direttiva 2003/48/ CE relativa alla tassazione dei redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi. Tale direttiva non consente, infatti, la doppia imposizione. In seguito all’intervento del centro SOLVIT spagnolo, l’autorità fiscale spagnola ha rimborsato alla cliente l’importo trattenuto dalle banche. Caso risolto in una settimana. Caso risolto in otto settimane. Moda portoghese in Italia Un’associazione portoghese di imprese che operano nel settore della moda aveva chiesto alle autorità fiscali italiane il rimborso dell’IVA pagata in Italia in occasione di varie fiere di moda tenutesi in Italia tra il 2006 e il 2008. Contestualmente alla domanda di rimborso, l’associazione portoghese aveva inviato alle autorità fiscali italiane le fatture originali, come richiesto. Le autorità italiane avevano tuttavia respinto il rimborso dell’IVA. Il richiedente 30 Caso risolto in sei settimane. Sicurezza e assistenza sociale Pensionata tedesca effettua visite mediche di controllo in Spagna Cittadina italiana ottiene la cancellazione di un pagamento non dovuto in Francia Una cittadina italiana aveva lavorato per due mesi in Francia a Euro Disney. In seguito a un’urgenza medica si era fatta operare in un ospedale pubblico. Dopo l’intervento, le era stato chiesto di pagare 12 494,46 euro per l’assistenza ricevuta, anche se questo costo era a carico dell’assicurazione. Grazie all’intervento di SOLVIT l’errore è stato corretto e la fattura è stata spedita alla compagnia assicurativa. Sicurezza e assistenza sociale 8 Caso risolto in cinque settimane. Una tedesca che viveva in Spagna si era vista negare il rimborso delle visite mediche di controllo perché le autorità spagnole si rifiutavano di riconoscere la sua assicurazione sanitaria tedesca. In seguito all’intervento di SOLVIT, la donna è stata informata sui documenti necessari ed è riuscita a ottenere il riconoscimento della sua assicurazione sanitaria. Caso risolto in quattro settimane. 31 Sicurezza e assistenza sociale La Grecia concede a un cittadino bulgaro il pieno diritto alla pensione SOLVIT assiste una disoccupata ungherese in Belgio Un cittadino bulgaro che aveva lavorato sia in Bulgaria che in Grecia si era visto negare dalle autorità greche parte del suo diritto alla pensione. SOLVIT ha chiarito la questione con le autorità previdenziali di entrambi i paesi, consentendo al richiedente di ricevere l’intera pensione dall’istituto previdenziale greco. Caso risolto in sei settimane. Dopo aver dato alla luce due figli in Belgio nel periodo in cui percepiva il sussidio di disoccupazione (che le spettava visto che prima lavorava in Belgio), una donna ungherese aveva scoperto di non avere più diritto ad alcuna indennità perché il suo permesso di lavoro era scaduto e quindi non poteva più soddisfare il requisito di essere alla ricerca attiva di un’occupazione. SOLVIT ha risolto il caso mettendosi in contatto con le autorità belghe e la donna ha rapidamente ottenuto il riconoscimento come disoccupata alla ricerca attiva di un’occupazione. 32 Caso risolto in nove settimane. Grazie all’intervento di SOLVIT le autorità bulgare hanno inviato alla paziente una lettera in cui confermavano i suoi diritti (successivamente riconosciuti anche dal medico) e indicavano un referente in caso di ulteriori problemi. Caso risolto in 16 settimane. SOLVIT aiuta un cittadino belga a farsi operare in Francia Una cittadina britannica residente in Bulgaria aveva dovuto erroneamente pagare per una visita medica nonostante avesse presentato la documentazione (“S1”) che le dava diritto all’assistenza sanitaria gratuita nel luogo di erogazione del servizio. Gli assicurati in Bulgaria, infatti, non devono pagare per tali visite, quindi lo stesso trattamento dovrebbe essere riservato a un cittadino britannico residente in Bulgaria. Il medico della paziente non aveva accettato i suoi documenti, sostenendo di non avere ricevuto istruzioni riguardo al trattamento dei pazienti di altri paesi dell’UE. Un cittadino belga aveva bisogno di assistenza medica per curare un’ernia. La sua assicurazione sanitaria belga gli aveva dato il permesso di farsi operare in una clinica specializzata francese. Tuttavia, egli aveva scoperto che nonostante l’assicurazione sanitaria francese avesse rimborsato molte spese ospedaliere, non aveva rimborsato l’intervento chirurgico. L’assicurazione sanitaria francese sosteneva che le spese di chirurgia non potessero essere rimborsate, anche se l’ospedale aveva confermato che in generale le spese di questo tipo venivano rimborsate in Francia e che la legislazione dell’UE stipula chiaramente che: “La persona assicurata autorizzata dall’istituzione competente a recarsi in un altro Stato membro al fine di ricevervi cure adeguate al suo stato di salute, beneficia delle prestazioni in natura erogate, per conto dell’istituzione competente, dall’istituzione del luogo di dimora, secondo le disposizioni della legislazione che essa applica, come se fosse assicurata in virtù di tale legislazione”. Il centro SOLVIT francese, dopo aver più volte contattato l’assicurazione sanitaria francese e l’ospedale, ha appurato che il caso del cittadino belga era stato gestito in modo scorretto ed era un esempio di applicazione non conforme del diritto UE. Per porre rimedio alla situazione, un tariffario modificato è stato inviato all’assicurazione sanitaria belga e il cittadino ha ottenuto il rimborso delle spese chirurgiche. Caso risolto in otto settimane. Sicurezza e assistenza sociale SOLVIT aiuta una paziente britannica a farsi curare in Bulgaria 33 Sicurezza e assistenza sociale Cittadina slovena ottiene l’assegno di maternità in Francia grazie a SOLVIT I diritti pensionistici maturati in paesi diversi vengono riconosciuti grazie a SOLVIT Una cittadina slovena in congedo di maternità che esercitava un’attività professionale autonoma in Francia aveva richiesto l’assegno di maternità al CESVDP, l’istituto previdenziale sloveno. Il CESVDP aveva inviato il modulo E104 all’istituto pertinente francese per una conferma, ma l’autorità francese non aveva dato alcuna risposta, contravvenendo al diritto dell’UE. Grazie all’intervento di SOLVIT l’autorità francese ha completato il modulo E104, come richiesto dalle autorità slovene. Queste ultime hanno quindi potuto considerare i periodi di lavoro della cittadina slovena in Francia al fine di calcolare l’indennità di maternità che le spettava. Caso risolto in otto settimane. Cittadina irlandese ottiene il formulario elettronico dall’Italia Una cittadina irlandese aveva lavorato a Roma come insegnante. Quando era rientrata in Irlanda aveva presentato alle autorità irlandesi una domanda di pagamento di prestazioni sociali. L’autorità irlandese aveva bisogno di informazioni riguardo alla sua occupazione in Italia per poter evadere la sua domanda e aveva richiesto diverse volte, nell’arco di due anni, il formulario elettronico pertinente all’autorità italiana, senza mai riceverlo. Grazie all’intervento del centro SOLVIT italiano il formulario elettronico è stato rilasciato immediatamente e la domanda della cliente ha potuto proseguire il suo iter. Caso risolto in 2 settimane. 34 Un cittadino ungherese che aveva lavorato in Romania per vent’anni e, successivamente, in Ungheria per diciott’anni aveva presentato domanda di pensionamento alle autorità ungheresi. Quest’ultime avevano chiesto alle autorità rumene di calcolare la parte rumena della pensione, ma nonostante i numerosi solleciti non avevano ricevuto risposta per quasi un anno. Grazie all’interessamento del centro SOLVIT rumeno l’autorità previdenziale rumena ha preso una decisione riguardo alla quota Caso risolto in nove giorni. Una famiglia slovacca ottiene gli assegni familiari in Islanda grazie a SOLVIT domanda per gli assegni familiari. Le autorità slovacche si erano tuttavia rifiutate di pagargli gli assegni per il periodo in cui aveva lavorato in Islanda. SOLVIT ha scoperto che le autorità islandesi non avevano risposto perché mancavano alcuni documenti nella pratica dello slovacco. Su richiesta di SOLVIT l’interessato ha fornito la documentazione necessaria e poco dopo ha ricevuto gli assegni islandesi. Caso risolto in 12 settimane. SOLVIT aiuta un pensionato portoghese Il ricorrente era un cittadino portoghese che aveva lavorato nel settore marittimo per molti anni nei Paesi Bassi. Dopo aver atteso nove mesi la sua pensione di vecchiaia olandese senza ottenere alcuna informazione dalle autorità olandesi, il portoghese ha contattato SOLVIT. Il mancato pagamento gli stava causando enormi problemi perché la pensione di vecchiaia era il suo unico introito. Grazie all’intervento di SOLVIT i pagamenti arretrati sono stati accreditati sul suo conto bancario portoghese. Da allora, i pagamenti mensili sono stati versati puntualmente. Sicurezza e assistenza sociale rumena della pensione e il cittadino ungherese può ora finalmente godersi la pensione. Caso risolto in due settimane. Cittadina polacca ottiene gli arretrati non pagati dell’indennità di disoccupazione grazie a SOLVIT Un cittadino slovacco che viveva e lavorava in Islanda aveva chiesto alle autorità islandesi gli assegni familiari per i suoi due figli, ma non aveva ricevuto risposta. Nel frattempo aveva lasciato l’Islanda ed era tornato in Slovacchia dove aveva nuovamente presentato Una cittadina polacca aveva lavorato nel Regno Unito per sette anni e si era trasferita a Cipro con il marito cipriota e il loro bambino. Prima di lasciare il Regno Unito aveva richiesto l’indennità di disoccupazione. Arrivata a Cipro, si era registrata presso il Ministero del Lavoro e della sicurezza sociale e aveva iniziato a lavorare. La cliente era stata pagata soltanto per le prime tre settimane di disoccupazione nel Regno Unito, ma aveva diritto a ricevere ulteriori 35 Sicurezza e assistenza sociale pagamenti relativi alla sua disoccupazione. In seguito all’intervento di SOLVIT gli arretrati sono stati pagati. Caso risolto in due settimane. SOLVIT aiuta una studentessa austriaca con il pagamento di un trattamento ospedaliero nei Paesi Bassi SOLVIT aiuta un cittadino francese a godersi la pensione in Polonia Un cittadino francese che viveva in Polonia e aveva lavorato sia in Francia sia in Polonia aveva chiesto alle autorità francesi un conteggio dei contributi del periodo lavorativo svolto in Francia da trasferire in Polonia. Non avendo ricevuto risposta per diversi mesi, il cliente ha richiesto l’intervento di SOLVIT per accelerare la procedura. Ora il cittadino francese può godersi la sua pensione in Polonia. Caso risolto in sei settimane. 36 Una studentessa austriaca aveva dovuto farsi operare durante un soggiorno di studio nei Paesi Bassi. A norma del diritto dell’UE, l’interessata avrebbe dovuto ricevere per l’assistenza medica lo stesso trattamento di qualsiasi altro assicurato nei Paesi Bassi. Una persona assicurata nei Paesi Bassi non dovrebbe pagare in una simile situazione, perché il costo della prestazione è pagato direttamente dall’assicurazione sanitaria; lo stesso trattamento dovrebbe quindi essere riservato alla studentessa austriaca. Grazie a SOLVIT la situazione è stata chiarita e la studentessa non ha Caso risolto in otto settimane. Una cittadina estone ottiene l’indennità di disoccupazione grazie a SOLVIT Una cittadina estone aveva lavorato a Cipro per due anni, era assicurata e versava regolarmente i contributi..Al termine del suo contratto di lavoro era rientrata in Estonia. Prima di partire aveva presentato il modulo E301 all’autorità competente cipriota, che avrebbe dovuto completarlo e inoltrarlo al Fondo estone per l’assicurazione contro la disoccupazione. Tuttavia, dopo quattro mesi l’autorità non aveva ancora evaso tale pratica.. Questo aveva impedito alla cliente di percepire l’indennità di disoccupazione in Estonia. In seguito all’intervento di SOLVIT, il modulo E301 è stato rilasciato dai servizi di sicurezza sociale ciprioti e presentato al Fondo estone per l’assicurazione contro la disoccupazione, che ha quindi preso una decisione in merito al pagamento dell’indennità di disoccupazione alla cliente. Sicurezza e assistenza sociale dovuto pagare nulla; la fattura è stata infatti saldata dall’ente assicurativo competente. Caso risolto in sei settimane. Disegni: Ian Baker 37 Commissione europea SOLVIT — Casi risolti Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea 2013 — 37 pagg. — 21 x 14.8 cm ISBN 978-92-79-30672-3 doi:10.2780/99706 COME OTTENERE LE PUBBLICAZIONI DELL’UNIONE EUROPEA Pubblicazioni gratuite: • una sola copia: tramite EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu); • più di una copia o poster/carte geografiche: presso le rappresentanze dell’Unione europea (http://ec.europa.eu/represent_it.htm), presso le delegazioni dell’Unione europea nei paesi terzi (http://eeas.europa.eu/delegations/index_it.htm), contattando uno dei centri Europe Direct (http://europa.eu/europedirect/index_it.htm), chiamando il numero 00 800 6 7 8 9 10 11 (gratuito in tutta l’UE) (*). (*) L e informazioni sono fornite gratuitamente e le chiamate sono nella maggior parte dei casi gratuite (con alcuni operatori e in alcuni alberghi e cabine telefoniche il servizio potrebbe essere a pagamento). 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