PMI UNITE CONTRO IL FALSO - Il Gazzettino di Roma
Venerdì 18 Gennaio 2013 00:00
Le piccole e medie imprese italiane si uniscono per combattere la contraffazione che
ogni anno costa quasi 14 miliardi di euro di mancata produzione e anche Roma
Capitale si attiva.
di Marina Giangiuliani.
La contraffazione di beni è un fenomeno particolarmente problematico che colpisce
sopratutto le pmi e che in Italia investe i settori di abbigliamento e accessori (per 2,5 mld),
materiale informatico (1,8 mld) e prodotti alimentari (1,1 mld). È un fenomeno che al nostro
paese costa 110 mila posti di lavoro, con 13,7 miliardi di euro di mancata produzione, di cui 5,5
miliardi di mancato valore aggiunto che equivalgono allo 0,35 per cento del Pil privando le
casse dello Stato di 1,7 miliardi di euro l' anno. A Roma l’appello per la lotta alla contraffazione
e alla vendita di prodotti contraffatti e illegalmente introdotti sul territorio parte proprio dal
“basso” dove più di uno dei Presidenti dei Municipi capitolini ha sostenuto quanto sia dannoso
per la popolazione questo fenomeno. Per questo l’amministrazione di Roma Capitale ha
intensificato, da cinque anni a questa parte, le azioni di lotta al falso, operando in stretta
sinergia con il Ministero per lo Sviluppo Economico e l' Agenzia per le Dogane. Sono
così partite diverse campagne di comunicazione che hanno messo in guardia i consumatori sui
rischi in cui si incorre acquistando prodotti contraffatti e sono stati realizzati opuscoli informativi
tradotti in più lingue per dare indicazioni dettagliate anche ai turisti. Grazie all'azione congiunta
della Polizia locale di Roma Capitale con le altre forze dell'ordine, i controlli anticontraffazione a
Roma sono aumentati, arrivando a oltre 140mila in un anno. Questi sono i numeri conseguiti
fino ad oggi, ma l’azione per la lotta alla contraffazione non si ferma. Infatti si lavora “affinché
venga costituita una struttura del corpo di polizia di Roma Capitale altamente specializzata al
contrasto dei prodotti falsi”, come spiega Davide Bordoni, Assessore alle Attività produttive, al
Lavoro e al Litorale. Ma la vendita di prodotti contraffatti non è un fenomeno che può essere
debellato dal lavoro di un comune o di una sola nazione. È un problema globale che investe
ogni paese del mondo, e che le stime calcolano metta in
circolazione beni contraffatti per circa 600 miliardi di dollari. Così, Roma affronta la
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problematica in questi termini e con queste strategie, ma, come aggiunge Davide Bordoni in
riferimento alla campagna europea contro la contraffazione presentata dal vicepresidente della
Commissione europea, Antonio Tajani - responsabile di industria e imprenditoria - “la lotta al
falso e al commercio illegale deve trovare unite tutte le istituzioni. Bene ha fatto l' Europa a
presentare una campagna che oltre a sensibilizzare i consumatori intende promuovere una più
stretta collaborazione tra le autorità nazionali, quelle locali e le associazioni di categoria”. Oggi
l'amministrazione di Roma raccoglie l'invito da parte della Commissione europea a unire le
forze per contrastare un fenomeno che rappresenta “una piaga per Roma, per Italia e per
l’Europa”. C’è dunque bisogno nell’UE di un sistema unificato di controlli contro la
contraffazione dei prodotti. Con il sistema attuale "abbiamo 27 portieri, le Dogane di ogni
singolo Stato. Con il sistema attuale basta prendere gol in una qualsiasi delle 27 porte per
prendere gol dappertutto nel mercato interno - ha sottolineato Tajani - è inutile avere 20
campioni in porta come Buffon, se poi gli affianchiamo altri “7 titolari” di livello
dilettantistico". Per questo bisogna intervenire su sistemi di tutela della proprietà
intellettuale non armonizzati tra paesi e non ugualmente efficaci. L’ultimo degli inviti di natura
concreta e particolare è stato in vista delle festività natalizie a genitori, nonni e negozianti, cui la
Commissione europea ha raccomandato di non comprare giocattoli sospetti di contraffazione,
privi del marchio Ue, inadatti all'età del bimbo o usati. Il tutto rilanciando la campagna contro la
contraffazione che prende particolarmente di mira il settore dei giochi per bambini, una parte
cospicua dell'industria - tra i più dinamici in Europa, con oltre il 25 per cento di quota di mercato
mondiale e circa 100 mila addetti - e con un valore della produzione Ue che ha toccato i 5
miliardi di euro, di cui l'80 per cento generato in Francia, Italia, Germania, Irlanda, Spagna, Gb,
Repubblica Ceca e Polonia.
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