Quaderni Qualivita - Aprile 2011 Indice per prodotto Arancia di Ribera DOP 1 55 Scheda tecnica di commercializzazione Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011 Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Scheda tecnica di commercializzazione Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011 11 59 Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Scheda tecnica di commercializzazione Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011 19 63 Limone di Siracusa IGP 27 67 Scheda tecnica di commercializzazione Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011 Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP 37 71 Scheda tecnica di commercializzazione Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011 Piacentinu Ennese DOP 45 75 Scheda tecnica di commercializzazione Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011 Titolo Dispense Anteprima DOP Autore Mauro Rosati Redazione Editoriale Giuliana Antonucci, Arianna Vannini, Giovanni Sogari. Progetto Grafico Irene Bimbi, Niccolò Bindi © 2011 Fondazione Qualivita Con la collaborazione: Editore e Distributore Edizioni Qualivita Fondazione Qualivita Piazza Matteotti, 30 - 53100 Siena Tel. +39 0577 202545 - Fax +39 0577 202562 Web qualivita.it - qualigeo.eu Mail [email protected] Realizzato a Siena 2011 Prima Edizione Aprile 2011 Stampa Master Digital Siena Finito di stampare nel mese di Aprile 2011 Un particolare ringraziamento per il supporto fornito per la realizzazione va agli organismi dei produttori e agli uffici preposti del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Schede tecniche di commercializzazione Arancia di Ribera DOP Arancia di Ribera DOP - Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati Reg.ne EU Reg.to CE 95 del 03.02.2011 GUCE L 30 del 04.02.2011 Versione Vinitaly 2011 Descrizione del prodotto •Classificazione Denominazione: Arancia di Ribera DOP Famiglia: Rutaceae Genere: Citrus Specie: Citrus. sinesis Varietà: Brasiliano, Washington Navel, Navelina •Breve descrizione La Denominazione di Origine Protetta Arancia di Ribera si riferisce al frutto allo stato fresco ottenuto dalle varietà di arancio Brasiliano, Washington Navel, Navelina e relativi cloni. La buccia, di colore arancio intenso, nasconde una polpa bionda e zuccherina dalla consistenza particolarmente delicata. Il frutto si caratterizza per un perfetto equilibrio tra gusto, aroma e profumo ed è facilmente riconoscibile per il caratteristico ombelico interno, più pronunciato nelle varietà Brasiliano e Washington Navel. •Caratteristiche distintive L’Arancia di Ribera è l’unica arancia europea a marchio DOP. Si distingue per la dolcezza e la bassa acidità della polpa che, molto tenera, si scioglie in bocca lasciando pochissimi residui di membrana, con un'elevata quantità di succo. Dopo la raccolta non subisce alcun trattamento chimico, né sono utilizzate cere: la buccia viene semplicemente lavata con acqua potabile, consentendo l’impiego integrale del frutto per tutti gli usi gastronomici. Territorio di produzione 2 Tipologie in commercio Brasiliano Navelina Washington Navel Stagionalità Produzione Gen X (B-N-W) Feb X (B-N-W) Mar X (B-W) Apr Mag X Giu Lug Ago Set Ott X (B-W) Nov X (B-W) Dic X (N) (B-N-W) Nov Dic Commercializzazione Gen Feb Mar Apr Mag Giu X X X X X X (B-N-W) (B-N-W) (B-N-W) (B-N-W) (B-N-W) Lug Ago Set Ott X (B-N-W) (B-N-W) X (B-N-W) B = Brasiliano - N = Navelina - W = Washington Navel Confezionamento ed etichettatura Il prodotto è commercializzato nei seguenti formati: •sacchi retinati del peso massimo di 5 kg; •contenitori e/o vassoi di legno, plastica e cartone del peso massimo di 25 kg; •bins alveolari del peso massimo di 40 kg. Le confezioni, i sacchi e i bins risultano sempre sigillati, in modo da evitare che il contenuto possa essere estratto senza la rottura del sigillo. Le categorie commerciali ammesse sono la “Extra” e la “Prima”. Ogni frutto, come simbolo di riconoscimento se venduto sfuso, reca il bollino del Consorzio di tutela “Riberella”. Le confezioni recano sull’etichetta: •la denominazione Arancia di Ribera DOP; •il logo del prodotto; •l’indicazione della varietà di arance contenute: Brasiliano, Washington navel e Navelina; •il nome, la ragione sociale, l’indirizzo dell’azienda produttrice e/o confezionatrice; •l’indicazione della settimana di raccolta dei frutti (facoltativa). •Confezioni Logo Prodotto contenitore in cartone peso inferiore a 25 kg contenitore in plastica peso inferiore a 25 kg Logo Consorzio sacco retinato peso inferiore a 5 kg prodotto sfuso 3 •Etichetta Logo del prodotto Denominazione Arancia di Ribera DOP •Scheda tecnica di prodotto Formato Retina Cartone Pressato Cartone Pressato Peso netto per confezione 1,5 kg 4 kg circa 7,5 kg Pezzi per confezione Codice EAN Codice EAN cartone Confezioni per cartone Dimensioni cartone (b×h×p) Unità di vendita per pallet i pezzi per confezione sono variabili in relazione ai calibri 8033549600020 - - - 8033549600051 - 9 - - 60×40×17 30×26×13,5 40×30×16,7 432 180 96 Numero strati per pallet 12 15 12 Numero cartoni per strato 4 12 8 30 gg (60 gg)* 30gg (60 gg)* 30gg (60 gg)* 4 4 4 Termine minimo di conservazione I.V.A. *Per conservazione in frigo fino a 4° C Deperibilità e shelf life I frutti appena raccolti, che non vengono immediatamente destinati al consumo, possono essere conservati per non più di 90 giorni in celle frigorifere, a temperatura compresa tra 3 e 6°C e un’umidità relativa compresa tra il 75% e il 95%. Al fine di salvaguardare la qualità e l’integrità, la conservazione deve avvenire nell’area di produzione, in quanto i lunghi trasporti e le successive manipolazioni potrebbero provocare il danneggiamento del prodotto. Il prodotto, in condizioni ottimali di freschezza, ha un termine minimo di conservazione di 30 e di 60 giorni per conservazioni in frigorifero a 4°C. 4 Controlli e rintracciabilità Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto Arancia di Ribera DOP lungo tutta la filiera. Di seguito si riporta una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di controllo attualmente in vigore. Tipologia di operatore Agricoltori Controlli Rintracciabilità • Ubicazione terreni e aziende agricole. • Conformità varietale. • Modalità di preparazione terreni. • Processo di coltivazione. • Gli Agricoltori provvedono a garantire le tecniche di coltivazione (es. registrazione su Quaderno di Campagna di potature, sistemi di impianto, metodi coltivazione, concimazioni, irrigazioni, trattamenti fitosanitari, adeguatezza impianti di coltivazione, ecc). • Rispetto modalità e tempi di raccolta. • Identificazione del prodotto (es. mediante cartellini, etichette, ecc.). Confezionatori • Ubicazione e adeguatezza impianti per il ricevimento, stoccaggio e conservazione. • Identificativo della data (o lotto) di produzione che identifica il prodotto immesso al confezionamento. • Quantità di prodotti confezionati con la denominazione “Arancia di Ribera”. • L’identificazione e la rintracciabilità del prodotto sia garantita nelle attività di stoccaggio, conservazione e movimentazione. • Controllo delle registrazioni delle verifiche dei requisiti di conformità della partita. • Controllo dell'avvenuto e corretto utilizzo del marchio autorizzato. Prodotto finito • Prove di laboratorio su campioni. • Rintracciabilità lotto. • Verifica dei parametri chimico-fisici (indice di maturazione, gradi Brix, acidità, resa in succo) e organolettici. Valori nutrizionali Valori nutrizionali per 100 ml di prodotto ARANCIA DI RIBERA DOP (succo) Energia (kcal) 45 Fibra totale (g) 1,6 Proteine (g) 0,5 Sodio (mg) 3 Carboidrati (g) (Amido 0) 9 Vitamina C (mg) (83% RDA) 50 Grassi (g) (Colesterolo 0) 0,1 La produzione Il Consorzio e la produzione attuale • Aziende aderenti al consorzio: 139 soci singoli e 9 soci strutture associate • Territorio di produzione: 1.200 ettari, con una resa di 32 tonnellate per ettaro • Produzione 2010: 38.400 tonnellate • Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 1,20/kg La produzione potenziale • Aziende produttrici, anche non aderenti al consorzio: 3.000 • Territorio totale di produzione: 55.000 ettari • Produzione 2010: 137.500 tonnellate • Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 1,00/kg 5 Overview di mercato Il mercato della coltivazione delle arance in Italia rappresenta un importante punto di forza del settore ortofrutticolo e la regione Sicilia detiene circa la metà della produzione nazionale di agrumi. Nello scorso anno circa il 7% delle arance italiane è stato esportato prevalentemente nei paesi confinanti con il Nord Italia. Mercato Generale Arance Italiane - Volume (tons)* Produzione 2010 Export Import Prezzo al consumo (€/kg)** 2.466.598 175.992 (7,1%) 94.383 (3,8%) 1,08 *Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat ** Fonte: Ismea Mercato Generale Arance Italiane Dati Export (tons) Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 175.992 100.00 118.07 Germania 51.261 29.13 174.07 Svizzera 21.118 12.00 31.22 Austria 18.551 10.54 35.26 Mercato Generale Arance Italiane Dati Import (tons) Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 94.383 100.00 - 51.59 Sudafrica 39.463 41.81 16.10 Spagna 30.316 32.12 - 75.57 Distribuzione Il mercato di destinazione dell’Arancia di Ribera DOP è rappresentato per la maggior parte dall’Italia mentre una piccola quota della produzione è riservata ai circuiti esteri; a livello nazionale il prodotto è reperibile principalmente attraverso la Distribuzione Moderna. Mercati di Destinazione - Arancia di Ribera DOP Mercato Interno Mercato Estero 91% 9% Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Arancia di Ribera DOP Vendita diretta Dettaglio Tradizionale Distribuzione Moderna Ho.re.ca. 20% 20% 60% - Principali Insegne della Distribuzione Moderna dell'Arancia di Ribera DOP Ortofin 6 Produzioni derivate Tutto il prodotto di scarto che non rientra nella selezione per la denominazione di Arancia di Ribera DOP, viene utilizzato dall’industria agrumaria per l’estrazione dei succhi e di altri sottoprodotti. Inoltre, lo stesso prodotto viene utilizzato dai laboratori artigianali per la produzione di marmellate e canditi. Potenziali prodotti concorrenti Di seguito sono indicate le altre arance italiane ed europee a marchio DOP e IGP che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il mercato delle certificazioni comunitarie. Italia: • Arancia Rossa di Sicilia IGP • Arancia del Gargano IGP Europa: • Cítricos Valencianos IGP (Spagna) Marketing e punti di contatto Il Consorzio mette a disposizione informazioni sul prodotto attraverso: •brochures e pieghevoli sui marchi del Consorzio: Riberella e RiberellaBIO; •sito internet www.riberella.it ; •pagina facebook. È inoltre spesso presente con pubblicazioni su riviste specializzate e di settore. Partecipa come espositore alle seguenti fiere di settore: •Milano Agrem Vittoria, 7/9 aprile 2011 - Ragusa •Macfrut 5/7 Ottobre 2011 - Cesena •Artigiano in fiera, 3/11 dicembre 2011 - Fiera di Milano •Fruit Logistica, 8/12 Febbraio 2012 - Berlino •Biofach 15/18 febbraio 2012 Norimberga •Matching 21/23/ novembre 2011 Milano •BIT Milano 16/19 febbraio 2012 •Fa la cosa giusta marzo 2012 Milano Il Consorzio partecipa ad altre iniziative promozionali (missioni, workshop, etc.) organizzate da altri enti. 7 Organismi di riferimento •Organismo di Riferimento Produttori Consorzio di Tutela Arancia Ribera di Sicilia D.O.P. c/o Centro Direzionale per l’Agricoltura Via Quasimodo - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 561511/274 Fax: +390925 561511/274 www.riberella.it •Organismo di Controllo IZS Sicilia Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia Via G. Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo Tel: +39 091 6565328 Fax: +39 091 6565437 www.izssicilia.it [email protected] Aziende •Produttori e confezionatori Parlapiano Fruit srl V/le delle Alpi - 92016 Ribera (AG) Tel: + 39 0925 545947 Web: www.parlapianofruit.com Ass. Val di Verdura Via Platania, n. 10 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 335 7714375 Web: www.valdiverdura.com Coop. L'Arcobaleno Piazza S.S. Rosario, 9/a - 92020 Villafranca S. (AG) Tel: +39 0925 550552 Campisi Serafino s.a.s. Via R. Normanno 92016 Ribera (AG) Tel: +39 338 2909372 OP. Makeda C/da Giardinello - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 69095 Web: www.biofruit.it Chetta Simone Viale Garibaldi, 108 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 338 1605976 Mail: [email protected] Ortofruit di Pace Vincenzo Via Chiarenza, 176- 92016 Ribera (AG) Tel: +39 348 0867374 Mail: [email protected] Corsentino Carmela Via R. Normanno, 110 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 63441 Alessi Giovanni Via Imbonone, 11 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 329 4073286 Mail: [email protected] Daino Salvatore Via F. Crispi, 67 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 61843 8 Fruttasana SRL Via R. Guttuso, 10 - Villabate (PA) Tel: +39 091 492867 Mail: [email protected] Sarullo Vincenzo Piazza Fermi, 3 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 092 562649 Ganduscio Paolo Via Ospedale n.6 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 368 682031 Mail: [email protected] Riber Navel Soc. Coop. Via Verga 42 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 092566008 G&G s.r.l. C/da Strasatto - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 338 3497316 Russo Antonio Trionfo, 86 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 328 5336026 Mail: [email protected] •Confezionatori Puccio Vita – Biofruit srl Via Umbria, 32 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 69095 Mail: [email protected] Parlapiano Fruit srl V/le delle Alpi - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 545947 Mail: [email protected] •Produttori Aprile Silvano Via Re Federico - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 368 3912593 Gagliano Alfonso Via Modiglioni, 21 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 339 4799572 Mail: [email protected] Amato Stefano Via Candela, 92 - 92016 Ribera (AG) Miceli Nicola Via Candela, 95 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 66623 Barbagallo Domenica Via dei Tulipani Seccagrande- 92016 Ribera (AG) Palermo Santo Via Pio La Torre, 12/c - 92016 Ribera (AG) Tel: 0925 540500 Borsellino Leonardo Via Fortuna, 140 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 328 6577027 Mail: [email protected] Pasciuta Giuseppe Via E. Fermi, 1- 92016 Ribera (AG) Mail: [email protected] Colletti Giuseppe Via Termine, 84 - 92016 Ribera (AG) Tel: 388 706203 Puma Emanuele Viale Italia, 9 - 92016 Ribera (AG) Tel: 0925 67065 Mail: [email protected] D’Aleo Giuseppe Via Gramsci - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 61798 Torretta Vincenzo Via Emilia, 9 - 92016 Ribera (AG) Tel: 336 364020 D’Angelo Dino Giovanni Viale Italia, 10 - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 544237 Vaccarino Sergio C/da Molinello - Cattolica Eraclea (AG) Tel: +39 338 7041283 Falletta Gianfranco V.le Garibaldi,69 - 92016 Ribera (AG) Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori. 9 Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Carciofo Spinoso di Sardegna DOP - Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati Reg.ne EU Reg.to CE 94 del 03.02.2011 GUCE L 30 del 04.02.2011 Versione Vinitaly 2011 Descrizione del prodotto •Classificazione Denominazione: Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Famiglia: Asteraceae Genere: Cynara Specie: Cynara scolymus Varietà: Spinoso Sardo •Breve descrizione La Denominazione di Origine Protetta Carciofo Spinoso di Sardegna si riferisce all’ortaggio fresco, con capolino spinoso, proveniente da coltivazioni dell’ecotipo locale Spinoso Sardo riconducibile alla specie Cynara scolymus. Le brattee sono carnose, morbide e croccanti alla base, il gambo risulta internamente poco fibroso, tenero ed edibile. Il profumo è intenso, il gusto è corposo, con equilibrata sintesi di amarognolo e dolciastro. •Caratteristiche distintive Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP risulta al palato poco astringente in quanto la presenza dei tannini, responsabili di tale sensazione, è controbilanciata dall’elevato contenuto di carboidrati che determinano invece sensazioni di dolcezza. Questo fattore, insieme alla tenerezza della polpa, sia delle brattee che del gambo, lo rende il carciofo preferito per il consumo a crudo, ad esempio in pinzimonio. Territorio di produzione 12 Stagionalità Produzione Gen Feb Mar Apr Mag X X X X X Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic X X X X Set Ott Nov Dic X X X X Commercializzazione Gen Feb Mar Apr Mag X X X X X Giu Lug Ago Confezionamento ed etichettatura Il prodotto è commercializzato in mazzi avvolti con una fascia oppure utilizzando le seguenti confezioni, chiuse e con l’apposizione del logo: •vassoi da 2 a 12 capolini interi e/o porzionati; •cestini in materiale per alimenti da 500 gr a 5 kg; •cassette in legno, cartone e plastica per alimenti contenenti dai 4 ai 60 capolini. Le categorie commerciali ammesse sono la “Extra” e la “Prima”. Ogni confezione deve contenere carciofi della stessa categoria merceologica. Le etichette apposte sulle confezioni devono recare: la denominazione Carciofo Spinoso di Sardegna DOP e il logo comunitario, il calibro e il numero dei capolini. •Confezioni Logo Prodotto cassetta in cartone contenente dai 4 ai 60 capolini cassetta in legno contenente dai 4 ai 60 capolini vassoio contenente dai 2 ai 12 capolini cassetta in plastica contenente dai 4 ai 60 capolini mazzo avvolto da fascia Deperibilità e shelf life Vista la facile deperibilità del prodotto, intesa come perdita delle caratteristiche di freschezza, è necessario ridurre al minimo le manipolazioni e sottoporlo al condizionamento subito dopo la fase di raccolta. Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP va preferibilmente consumato nell’arco di poco tempo perché tende a perdere le sue valenze organolettiche e la caratteristica croccantezza. 13 Controlli e rintracciabilità Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto Carciofo Spinoso di Sardegna DOP lungo tutta la filiera. Di seguito si riporta una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di controllo attualmente in vigore. Tipologia di operatore Controlli Rintracciabilità • Ubicazione terreni e aziende agricole. • Conformità varietale. • Modalità di preparazione terreni. • Processo di coltivazione. • Registrazione Quaderno di Campagna. • Rispetto modalità tempi di raccolta. • Controlli aziendali sulle modalità di coltivazione e di lavorazione. • Identificazione e rintracciabilità del raccolto. Condizionatori/ Confezionatori • Fasi di processo disciplinate. • Ubicazione impianti e adeguatezza impianti. • Identificativo della data (o lotto) di produzione che identifica il prodotto immesso al confezionamento. • Quantità di prodotti confezionati con la denominazione “Carciofo Spinoso di Sardegna”. • Identificazione e rintracciabilità del prodotto dal ricevimento fino alla vendita. • Controllo delle registrazioni delle verifiche dei requisiti di conformità della partita. • Controllo dell'avvenuto e corretto utilizzo del marchio autorizzato. Prodotto finito • Prove di laboratorio su campioni. • Rintracciabilità lotto. • Verifica dei parametri chimico-fisici (% di carboidrati, polifenoli ecc.) e organolettici. Agricoltori Valori nutrizionali Valori nutrizionali per 100 gr di prodotto CARCIOFO SPINOSO DI SARDEGNA DOP Energia (kcal/kj) 22/92 Carboidrati (g) 2,5 Parte edibile (%) 34 Grassi (mg) 0,2 Acqua (g) 91,3 Proteine (mg) 2,7 Fibre (mg) 5,5 La produzione Il Consorzio e la produzione attuale •Aziende aderenti al consorzio: 33, di cui 10 cooperative che rappresentano circa 250 singole aziende •Territorio di produzione: 1.600 ettari, con una resa per ettari di 80 quintali circa • Produzione 2010: non stimabile - registrazione DOP giunta a fine stagione • Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 0,50 pz* * il prezzo indicato è da intendersi come media di tutte le produzioni che vengono immesse sul mercato con la denominazione “Carciofo Spinoso di Sardegna DOP” La produzione potenziale •Aziende produttrici, anche non aderenti al consorzio: 900 •Territorio totale di produzione: 5.000 ettari •Produzione 2010: 4.000 tonnellate •Prezzo medio di vendita alla distribuzione: dato non reperibile 14 Overview di mercato Il mercato della produzione dei carciofi in Italia si concentra prevalentemente in alcune regioni e in particolare in Sardegna la coltivazione di questo ortaggio è tra le prime attività dell’isola. Negli ultimi anni sta aumentando l’esportazione dei carciofi italiani in paesi come la Francia e la Germania. Mercato Generale Carciofi Italiani - Volume (tons)* Produzione 2010 Export Import Prezzo al consumo (€/kg)** 480.112 6.419 (1,3%) 14.626 (3,0%) 0,47 *Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat ** Fonte: Ismea Mercato Generale Carciofi Dati Export (tons) Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 6.419 100.00 97.26 Francia 3.752 58.45 181.06 Germania 1.378 21.47 14.36 Mercato Generale Carciofi Dati Import (tons) Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 14.626 100.00 - 26.51 Egitto 8.131 55.59 - 42.75 Francia 2.748 18.79 22.47 Distribuzione Il mercato di destinazione del Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è rappresentato per la maggior parte dall’Italia mentre una piccola quota della produzione è riservata ai circuiti esteri; a livello nazione il canale di distribuzione prevalentemente utilizzato è la vendita diretta nei mercati ortofrutticoli. Mercati di Destinazione - Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Mercato Interno Mercato Estero 90% 10% Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Vendita diretta Dettaglio Tradizionale Distribuzione Moderna Ho.re.ca. 100% - - - 15 Produzioni derivate Il prodotto generico Carciofo Spinoso viene attualmente utilizzato nelle seguenti produzioni derivate: •prodotti sott’olio; •surgelati; •salamoia per industrie di trasformazione; •creme. Potenziali prodotti concorrenti Di seguito sono indicati gli altri carciofi italiani ed europei a marchio DOP e IGP che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il mercato delle certificazioni comunitarie. Italia: • Carciofo di Paestum IGP • Carciofo Romanesco del Lazio IGP Europa: • Alcachofa de Tudela IGP (Spagna) • Alcachofa de Benicarló (Carxofa de Benicarló) DOP (Spagna) Marketing e punti di contatto Il Consorzio ha attualmente in essere una collaborazione con la rivista “Linea Diretta” e contatti con “Casa Italia Atletica”. Attualmente non esiste il sito internet di riferimento del consorzio. 16 Organismi di riferimento •Organismo di Riferimento Produttori Consorzio per la Tutela della DOP Carciofo Spinoso di Sardegna Via Felice Serra - 09034 Villasor (CA) [email protected] •Organismo di Controllo Agenzia Laore Sardegna Via Caprera, 8 - 09123 Cagliari Tel: +39 070 6026 Fax: +39 070 60262222 www.sardegnaagricoltura.it [email protected] Aziende Sulcis Agricola - S.C. Agricola Via A. Sella, 60 - 09100 Masainas (CA) Tel: +39 0781 964222 Fax: +39 0781 964664 Mail: [email protected] Sa Marigosa Società Consortile ARL Riola Sardo (OR) Tel: +39 0783 290945 Mail: info@samarigosa Cooperativa Agricola Ortofrutticola Villasor Via Felice Serra, 100 - 09034 Villasor (CA) Tel: +39 070 9648029 Fax: +39 070 9648500 Mail: [email protected] Pezzu Maria Srl Loc. Pezzu Maria - 07040 Uri (SS) Tel: +39 079 419682 Fax: +39 079 419682 Mail: [email protected] Giovanna Pinna Milis Oristano (OR) Tel: +39 3339880790 Dedola Giovanni Battista Via Verdi, 71 - 07044 Ittiri (SS) Tel: +39 079 442503 Agrisarda S.C. Agricola Loc. Sa serra - 09034 Villasor (CA) Tel: +39 070 9649115 Fax: +39 178 6074336 Mail: agrisarda@tiscali Manueli Giovanni Battista Via Marconi, 29 - 07049 Usini (SS) Tel: +39 079 0380815 Mail: [email protected] Pro Orto Asso S.C. Agricola Loc. S’Isca - 09024 Nuraminis (CA) Tel: +39 070 912592 Fax: +39 070 912592 Mail: pro.orto@tiscali Chessa Paolo Andrea Via Cesare Battisti, 11 - 07049 Usini (SS) Tel: +39 079 380596 17 Ortofrutticola Usinese S.C.Agricola Via Canelles, 8 - 07049 Usini (SS) Tel: +39 333 1127940 Lepori Giusppe Via Nuoro, 13 - 09072 Cabras (OR) Tel: +39 0783 391168 Erdas Francesco P.zza Stagno Pontis, 11 - 09072 Cabras (OR) Tel: +39 0783 290778 Fax: +39 0783 290778 Lepori Enrico Via Tempio, 4 - 09072 Cabras (OR) Tel: +39 0783 290650 Mail: +39 0783 290650 Nurra Gianpaolo Via La Rampa, 9 - 07035 Sedini (SS) Tel: +39 079 588388 Fax: +39 079 587028 Mail: [email protected] Virdis Francesco Via Pertini, 19 - 07044 Ittiri (SS) Tel: +39 079 440385 Fax: +39 079 440385 Poddi Gianfilippo Via Carducci, 30 - 09072 Cabras (OR) Tel: +39 328 7388727 Sogos Giuli Via Giusei, 3 - 07040 Uri (SS) Tel: +39 079 419296 Mail: [email protected] Manca Danilo Via Vittorio Alfieri, 39 - 09072 Cabras (OR) Tel: +39 0783 391537 Fax: +39 0783 391537 Pinna Leonardo Via Montesile, 71 - 07044 Ittiri (SS) Tel: +39 338 1055514 Faedda Benito Nicolino Via Barbagia, 4 - 09070 Massama (OR) Tel: +39 0783.33715 Fax: +39 0783329361 Mail: [email protected] Sarda Ortaggi S.C. Agricola Z.I. P.Niedda - V.Nord Str.1 - 07100 Sassari (SS) Tel: +39 079 262575 Fax: +39 079 262434 Mail: [email protected] Camedda Giovanni Antonio Via Genova, 30 - 09072 Cabras (OR) Tel: +39 328 2007669 Scanu Giovanni Battista Via Umberto, 36 - 07044 Ittiri (SS) Tel: +39 079 441024 Fax: +39 079 441024 Canu Giandomenico Via Tharros, 62 - 09072 Cabras (OR) Tel: +39 349 3242811 Mail: [email protected] Perra Efisio Via Selargius, 1 - 09044 Quartucciu (CA) Tel: +39 070 886499 Fax: +39 070 8634089 Mail: [email protected] Chessa Giovanna Via Pietro Nenni, 91 - 07049 Usini (SS) Tel: +39 079 380151 Fax: +39 079 380151 Mail: [email protected] Cocco Franco Via Giovanni XXIII, 78 - 09096 S. Giusta (OR) Tel: +39 0783 351032 Fax: +39 0783 350562 Mail: [email protected] Az. Agr. Valledoria di Piga Giacomo & C. Via San Nicola s.n. - 07030 S.M.Coghinas (SS) Tel: +39 079 585440 Fax: +39 079 585440 Mail: [email protected] Società Agricola. F.lli Scintu Oristano (OR) Tel: +39 340 3330787 Fax: +39 0783 26186 Mail: [email protected] Società Agricola Valle del Coghinas Cso. Europa, 53 - 07039 Valledoria (SS) Tel: +39 079 585960 Fax: +39 079 585960 Mail: [email protected] Sanna Salvatore Via Marini, 20 - 07044 Ittiri (SS) Tel: +39 079 442347 Fax: +39 079 442347 Mail: [email protected] Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori. 18 Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Fagioli Bianchi di Rotonda DOP - Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati Reg.ne EU Reg.to CE 240 del 11.03.2011 GUCE L 66 del 12.03.2011 Versione Vinitaly 2011 Descrizione del prodotto •Classificazione Denominazione: Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Famiglia: Fabacee Genere: Phaseolus Specie: Phaseolus vulgaris L. Varietà: Fagiolo Bianco, Tondino (Poverello Bianco) •Breve descrizione La Denominazione di Origine Protetta Fagioli Bianchi di Rotonda si riferisce al legume della specie botanica Phaseolus vulgaris L. ottenuto dagli ecotipi Fagiolo Bianco e Tondino o Poverello Bianco, nelle tipologie Fresco (baccello) e Secco (granella). I baccelli si presentano cerosi, completamente bianchi, con semi dalla caratteristica forma tonda-ovale, bianchi, senza screziature e con tegumento fine e delicato. •Caratteristiche distintive Una delle peculiarità dei Fagioli Bianchi di Rotonda DOP è il tegumento molto sottile e quindi un tempo di cottura più rapido rispetto ad altre varietà. Inoltre il contenuto di proteine vegetali, uguale o superiore al 24% sulla sostanza secca, è maggiore rispetto agli altri prodotti similari. Territorio di produzione 20 Tipologie in commercio Fresco (baccello) Secco (granella) Stagionalità Produzione Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago X (F) Set X Ott X Nov Dic X (F-S) (F-S) (S) Set Ott Nov Commercializzazione Gen Feb X X (S) (S) Mar X (S) Apr X (S) Mag X (S) Giu X (S) Lug Ago X (S) X (F-S) X (F-S) X (F-S) X (S) Dic X (S) F = Fresco (baccello) - S = Secco (granella) Confezionamento ed etichettatura Il prodotto fresco è immesso in commercio nelle seguenti confezioni sigillate: •retine del peso fino a un massimo di 10 kg; •cassette del peso fino a un massimo di 15 kg. Il prodotto secco è immesso in commercio nelle seguenti confezioni sigillate: •scatole di cartone, sacchi di iuta o altro materiale riciclabile del peso fino ad un massimo di 5 kg. Sulle etichette apposte sulle confezioni sono riportate le seguenti indicazioni: •la denominazione Fagioli Bianchi di Rotonda DOP; •il nome, la ragione sociale e l'indirizzo dell'azienda confezionatrice o produttrice; •la quantità di prodotto effettivamente contenuta nella confezione; •il logo del prodotto. Le categorie commerciali ammesse sono la “Extra” e la “Prima”. •Confezioni Logo Prodotto prodotto fresco cassetta peso inferiore a 15 kg prodotto secco sacchetto peso inferiore a 5 kg 21 •Etichetta Logo del prodotto Azienda Produttrice Azienda Confezionatrice Denominazione Fagioli Bianchi di Rotonda DOP •Scheda tecnica di prodotto Prodotto Fagiolo bianco locale Fagiolo bianco locale Fagiolo bianco locale Tondino o poverello bianco Tondino o poverello bianco Tondino o poverello bianco Codice 33.3.1C 33.3.1C 33.2.1.A 33.1.2B 33.1.3B 33.1.1A Sacchetto cellofan Sacchetto cellofan Sacchetto cellofan Sacchetto cellofan Sacchetto juta Sacchetto cellofan 500 gr 1.00 kg 500 gr 500 gr 500 gr 500 gr 12 pz 6 pz 10 pz 10 pz 10 pz 10 pz 1 cartone 1 cartone 1 cartone 1 cartone 1 cartone 1 cartone 12 mesi 12 mesi 2 anni 12 mesi 12 mesi 2 anni Confezione Peso netto per confezione Confezioni per cartone Quantità minima Termine minimo di conservazione A) Azienda Agricola Francese Luigi - B) Azienda Agricola Brunobios - C) Azienda Agricola Attadia Franco Deperibilità e shelf life I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP freschi si conservano in frigorifero nel loro baccello per qualche giorno, mentre quelli secchi si mantengono per lungo tempo in un luogo fresco e asciutto, in un barattolo ben chiuso o nella loro confezione d’acquisto. Il termine massimo di conservazione per il prodotto secco è di 12 mesi. 22 Controlli e rintracciabilità Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto Fagioli Bianchi di Rotonda DOP lungo la filiera. Di seguito si riporta una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di controllo attualmente in vigore. Tipologia di operatore Controlli Rintracciabilità Agricoltori • Ubicazione terreni. • Conformità varietale. • Modalità di preparazione terreni. • Processo di coltivazione. • Gli Agricoltori devono inviare la denuncia di semina alla C.C.I.A.A. di Potenza contenente l’indicazione del produttore di seme, ubicazione dei terreni, ecotipo, ecc. • Rispetto modalità e tempi di raccolta. Confezionatori • Fasi di processo disciplinate. • Ubicazione e adeguatezza impianti • Identificativo della data (o lotto) di produzione. • Quantità di prodotti confezionati con la denominazione “Fagioli Bianchi di Rotonda”. • Identificazione e rintracciabilità del prodotto dal ricevimento fino alla vendita. Prodotto finito (fresco e secco) • Prove di laboratorio su campione. • Rintracciabilità lotto. • Verifica dei parametri chimico-fisici (% umidità e proteine) e organolettici. Valori nutrizionali I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP si caratterizzano per l’elevato contenuto proteico, uguale o superiore al 24% sulla sostanza secca, un valore decisamente al di sopra della media registrata in altre varietà. La produzione La produzione attuale •Aziende aderenti alla DOP: 8 •Produzione 2010 (stima): 10 quintali di prodotto secco •Ettari coltivati: 1,50 •Resa per ettaro: 130 quintali prodotto fresco - 25 quintali prodotto secco •Prezzo medio di vendita alla distribuzione - fagiolo bianco locale fresco: € 1,70/2,00 kg - fagiolo bianco locale secco: € 4,50/5,00 kg La produzione potenziale •Aziende produttrici attualmente non aderenti alla DOP: dato non disponibile • Produzione 2010: dato non disponibile •Ettari coltivati - fagiolo bianco locale: 30 - fagiolo poverello: 2/3 • Prezzo medio di vendita alla distribuzione: - fagiolo bianco locale fresco: € 1,50/1,70 kg - fagiolo bianco locale secco: € 3,00/3,50 kg - fagiolo poverello bianco secco: € 3,50/4,00 kg 23 Overview di mercato La produzione dei fagioli in Italia può essere distintao in base alle caratteristiche del prodotto finale in mercato del fresco e del secco. Per quanto riguarda la quota di produzione dei fagioli freschi destinata all’export i paesi maggiormente interessati sono la Francia e la Svizzera. Mercato Generale Fagioli Italiani - Volume (tons)* Produzione 2010 Export Import Prezzo al consumo (€/kg)** Freschi 184.277 3.433 15.540 2,27 Secchi 13.209 4.990 104.233 1,54 Totale 197.486 8.423 119.773 *Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat ** Fonte: Ismea Mercato Generale Fagioli Freschi Dati Export (tons) Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 3.433 100.00 55.68 Francia 850 24.75 - 15.65 Svizzera 597 17.38 603.19 Ungheria 420 12.24 0,0 Germania 389 11.34 8.95 Mercato Generale Fagioli Freschi Dati Import (tons) Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 15.540 100.00 - 6.15 Egitto 6.590 42.41 4.41 Francia 6.374 41.02 - 8.34 Distribuzione Il mercato di destinazione dei Fagioli Bianchi di RotondaDOP è principalmente l’Italia; il prodotto, sia fresco che secco, è reperibile per la maggior parte tramite la vendita diretta e il dettaglio tradizionale. Mercati di Destinazione - Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Fagiolo Bianco Locale Fresco Fagiolo Bianco Locale Secco Fagiolo Poverello Secco Mercato Interno Mercato Estero Mercato Interno Mercato Estero Mercato Interno Mercato Estero 100% - 100% - 100% - Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Vendita diretta Negozi specializzati Distribuzione Moderna Promozione (sagre) 20% 50% 25% 5% 24 Produzioni derivate Attualmente il prodotto non viene utilizzato in nessuna produzione derivata. Potenziali prodotti concorrenti Di seguito sono indicate le altre arance italiane ed europee a marchio DOP e IGP che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il mercato delle certificazioni comunitarie. Italia: • Fagiolo Cannellino di Atina DOP. • Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP. • Fagiolo di Sarconi IGP e Fagiolo di Sorana IGP. Europa: • Fassolia Gigantes Elefantes Kato Nevrokopiou IGP (Grecia). • Fassolia Gigantes Elefantes Prespon Florinas IGP (Grecia). • Fassolia Gigantes-Elefantes Kastorias IGP (Grecia). • Fassolia Kina Messosperma Kato Nevrokopiou IGP (Grecia). • Fassolia Plake Megalosperma Prespon Florinas IGP (Grecia). • Alubia de la Bañeza - León IGP (Spagna). • Faba Asturiana IGP (Spagna). • Faba de Lourenzá IGP (Spagna). • Judías del Barco de Ávila IGP (Spagna). • Mogette de Vendée IGP (Spagna). Marketing e punti di contatto Le Aziende aderenti alla DOP mettono a disposizione informazioni sul prodotto attraverso i seguenti materiali: •opuscolo Collana i prodotti agroalimentari certificati: i prodotti tipicio della Basilicata •opuscolo Le due Dop di Rotonda •Agrifoglio - Periodico dell'ALSIA •Quaderni dell'ALSIA •Guida Alla ricerca del Buono •Catalogo Commerciale I Prodotti del Pollino •Ricettario Il Bianco e la Rossa: due DOP per il Pollino •sito internet ufficiale www.biancoerossadop.it •sito internet ufficiale dei prodotti tipici del Pollino (portale e-commerce) www.prodottipollino.it Le Aziende aderenti alla DOP sono state inoltre presenti con pubblicazioni su quotidiani regionali. Hanno partecipato a trasmissioni TV nazionali, quali La Prova del Cuoco (RaiUno), Buongiorno Regione (RaiTre), Linea Verde (RaiDue) e Geo&Geo (RaiTre). 25 Organismi di riferimento •Organismo di Riferimento Produttori Comitato Promotore per la Registrazione della DOP Fagioli Bianchi di Rotonda e della DOP Melanzana Rossa di Rotonda c/o ALSIA - A.A.S.D. “Pollino’’ C/da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ) Tel: +39 0835 244575- 0835 244584 www.biancoerossadop.it •Organismo di Controllo Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Potenza Corso XVIII Agosto, 34 - 85100 Potenza Tel: +39 0971 412111 - Fax: +39 0971 412248 www.pz.camcom.it [email protected] Aziende •Produttori Azienda Agricola Attadia Franco C/da Barone - 85048 Rotonda (PZ) Tel: +39 0973 661540/349 8056424 Mail: [email protected] Perrone Aurora C/da Fratta 56 - 85048 Rotonda (PZ) Tel: +39 0973 661659/338 2047256 Agricola Brunobios Di Ricucci Angela C/da Cassaneto - 85048 Rotonda (PZ) Tel: +39 329 8572291 Mail: [email protected] Santoianni Vincenzo C.da Cesina - 85040 Viggianello (PZ) Tel: +39 346 2364355 Franzese Francesco C/da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ) Tel: + 39 0973 661968/339 3966610 Mail: [email protected] Toscana restauri Sas di Tedesco Antonio & C. C.da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ) Tel: +39 339 3581304 Franzese Luigi C/da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ) Tel: + 39 0973 661968/339 3966610 Mail: [email protected] •Confezionatori Agrituristica Civarra C.da Valli 5 - 85048 Rotonda (PZ) Tel: +39 0973 669156/333 6172107 Web: www.viaggiarenelpollino.it Mail: [email protected] Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori. Coop. Agricola La Pedalese A rl C/da Gallizzi - 85040 Viggianello (PZ) Tel: +39 0973 665446/339 5869184 26 Limone di Siracusa IGP Limone di Siracusa IGP - Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati Reg.ne EU Reg.to CE 96 del 03.02.2011 GUCE L 30 del 04.02.2011 Versione Vinitaly 2011 Descrizione del prodotto •Classificazione Denominazione: Limone di Siracusa IGP Famiglia: Rutaceae Genere: Citrus Specie: Citrus limon L Varietà: Femminello e suoi cloni •Breve descrizione L’Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa si riferisce alla cultivar Femminello e ai suoi cloni, riferibili alla specie botanica Citrus limon (L) Burm coltivati in impianti specializzati nel territorio della provincia di Siracusa. Si caratterizza per l’elevata quantità di succo contenuto nella polpa, per la finezza della buccia, per l’alta percentuale di acido citrico e di vitamina C e per la pezzatura medio-grande. Il Limone di Siracusa IGP si distingue in Primofiore, Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile) e Verdello (o limone d’estate). •Caratteristiche distintive Una delle peculiarità distintive del Limone di Siracusa IGP è la sua presenza nel mercato ortofrutticolo durante tutti i mesi dell’anno. È infatti ottenuto da tre varietà differenti che sono caratterizzate da tempi di raccolta diversi, riuscendo così a coprire un arco di tempo più ampio rispetto agli altri limoni. Inoltre ha una notevole resa in succo che varia dal 25% al 34% a seconda della tipologia varietale. Territorio di produzione 28 Tipologie in commercio Primofiore Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile) Stagionalità Verdello (o limone d’estate) Produzione Gen Feb X X (P) (P) Mar X (P) Apr X (B-P) Mag Giu X X (B) (B) Lug X (V) Ago X (V) Set X Ott X Nov X Dic X (V) (P) (P) (P) Dic Commercializzazione Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov X X X X X X X X X X X (P-V-B) (P-V-B) (P-V-B) (P-V-B) (P-V-B) (P-V-B) (P-V-B) (P-V-B) (P-V-B) (P-V-B) (P-V-B) X (P-V-B) B = Bianchetto o Maiolino - P = Primofiore - V = Verdello Confezionamento ed etichettatura Il prodotto è commercializzato nei seguenti formati: •retine o borse con banda plastica attaccata alla rete; •contenitori di cartone, plastica o legno. Ogni imballaggio e ogni confezione devono riportare le seguenti informazioni: varietà; origine; categoria; lotto di produzione; calibro. Le categorie commerciali ammesse sono la “Extra” e la “Prima”. Le confezioni e gli imballaggi recano obbligatoriamente il logo del Limone di Siracusa IGP. Per i frutti venduti sfusi è obbligatoria l'apposizione del bollino Limone di Siracusa IGP. •Confezioni Logo Prodotto contenitore in cartone peso inferiore a 25 kg contenitore in legno peso inferiore a 25 kg retina o borsa con banda plastica sacco retinato peso inferiore a 5 kg prodotto sfuso 29 •Scheda tecnica di prodotto Formato Peso netto per confezione Pezzi per confezione Confezioni per cartone 1 2 3 0,500 gr 0,750 gr 1 kg 4/5 5/6 6/7 10 16 12 30×40×14,5 40×60×17 40×60×17 Unità di vendita per pallet 96 48 48 Numero strati per pallet 12 12 12 Dimensioni cartone (b×h×p) Numero cartoni per strato Termine minimo di conservazione I.V.A. 8 4 4 5 gg 5 gg 5 gg 4 4 4 Deperibilità e shelf life Il Limone di Siracusa IGP va conservato in frigorifero o in un luogo fresco e asciutto. La temperatura ideale di conservazione va dai 6 ai 12°C. Il prodotto, in condizioni ottimali di freschezza, ha un termine minimo di conservazione di 5 gg. Controlli e rintracciabilità Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto Limone di Siracusa IGP lungo tutta la filiera. Di seguito si riporta una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di controllo attualmente in vigore. Tipologia di operatore Controlli Rintracciabilità • Ubicazione terreni e aziende agricole; conformità varietale; modalità di preparazione terreni. • Processo di coltivazione. • Gli Agricoltori provvedono a garantire le tecniche di coltivazione (es. registrazione su Quaderno di Campagna di potature, concimazioni, irrigazioni, trattamenti fitosanitari, adeguatezza impianti di coltivazione, ecc). • Rispetto e modalità tempi di raccolta. Confezionatori • Fasi di processo disciplinate. • Ubicazione impianti e adeguatezza impianti. • Identificativo della data (o lotto) di produzione che identifica il prodotto immesso al confezionamento. • Quantità di prodotti confezionati con la denominazione “Limone di Siracusa”. • Identificazione e rintracciabilità del prodotto dal ricevimento fino alla vendita. • Controllo delle registrazioni delle verifiche dei requisiti di conformità della partita. • Controllo dell'avvenuto e corretto utilizzo del marchio autorizzato. Prodotto finito • Prove di laboratorio su campioni. • Rintracciabilità lotto. • Verifica dei parametri chimico-fisici (indice di maturazione, gradi Brix, acidità, resa in succo) e organolettici. Agricoltori 30 Valori nutrizionali Valori nutrizionali per 100 g di prodotto (parte edibile) LIMONE DI SIRACUSA IGP Energia (kcal) 27 Acido citrico (mg) 3840 Acqua (g) 90,1 Sodio (mg) 6 Proteine (g) 1,1 Potassio (mg) 148 Lipidi (g) 0,03 Calcio (mg) 26 Carboidrati (g) 8,2 Magnesio (mg) 9 Vitamina A (U.I.) 20 Manganese (mg) 0,04 Vitamina B1 (mg) 0,04 Ferro (mg) 0,6 Vitamina B2 (mg) 0,02 Rame (mg) 0,26 Vitamina B6 (mg) 0,06 Fosforo (mg) 16 Acido nicotinico (mg) 0,1 Zolfo (mg) 8 Acido pantotenico (mg) 0,2 Cloro (mg) 4 Vitamina C (mg) 45 La produzione Il Consorzio e la produzione attuale •Il Consorzio è costituito da 42 soci e conta, ad oggi, l’adesione di 350 produttori •Il territorio di produzione si estende su una superficie di 1.855 ettari •Nel 2010 la produzione è stata stimata in 48.000 tonnellate •Il prezzo medio di vendita alla distribuzione è di € 1,00/kg La produzione potenziale •Le aziende produttrici, anche non aderenti al consorzio, sono attualmente 600 •Il territorio totale di produzione si estende su una superficie di 3.445 ettari •Nel 2010 la produzione è stata stimata in 86.000 tonnellate •Il prezzo medio di vendita alla distribuzione è di € 0,80/kg 31 Overview di mercato In Italia la regione Sicilia risulta una delle prime regioni in termini di produzione agrumicola e in particolare di limoni. Per quanto riguarda le esportazioni i principali paesi destinatari sono la Germania e l’Austria. Mercato Generale Limoni Italiani - Volume (tons)* Produzione 2010 Export Import Prezzo al consumo (€/kg)** 513.909 47.426 (9,2%) 91.354 (17,8%) 1,86 *Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat ** Fonte: Ismea Mercato Generale Limoni Dati Export (tons) Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 47.426 100.00 18.48 Germania 20.428 43.07 42.68 Austria 6.632 13.98 12.01 Mercato Generale Limoni Dati Import (tons) Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 91.354 100.00 - 13.69 Argentina 36.846 40.33 1.12 Spagna 22.508 24.64 - 52.20 Distribuzione Il mercato di destinazione del Limone di Siracusa IGP è rappresentato per circa la metà dall'Italia e la restante parte dai Paesi esteri; a livello nazionale viene venduto attraverso i canali della distribuzione moderna e una parte del prodotto è destinata alle industrie di trasformazione. Mercati di Destinazione - Limone di Siracusa IGP Mercato Interno Mercato Estero 55% 45% Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Limone di Siracusa IGP Vendita diretta Dettaglio Tradizionale (mercati ortofrutticoli) Distribuzione Moderna Industrie di trasformazione - 20% 50% 30% 32 Produzioni derivate Il prodotto generico Limone di Siracusa viene utilizzato come materia prima nelle seguenti produzioni derivate: •succhi; •oli essenziali; •limoncello; •gelateria; •pasticceria. Potenziali prodotti concorrenti Di seguito sono indicati gli altri limoni italiani ed europei a marchio DOP e IGP che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il mercato delle certificazioni comunitarie. Italia: • Limone Costa d'Amalfi IGP • Limone Femminello del Gargano IGP • Limone di Sorrento IGP • Limone Interdonato Messina IGP Europa: • Cítricos Valencianos IGP (Spagna) Marketing e punti di contatto Il Consorzio mette a disposizione informazioni sul prodotto attraverso: •brochures e leaflets informativi, reperibili su richiesta •sito internet www.limonedisiracusa.it È, inoltre, spesso presente con pubblicazioni su riviste specializzate e di settore. Partecipa come espositore alle seguenti fiere di settore: •Macfrut 5/7 Ottobre 2011 - Cesena •Fruit Logistica, 8/12 Febbraio 2012 - Berlino •Biofach, 15/18 Febbraio 2012 - Norimberga 33 Organismi di riferimento •Organismo di Riferimento Produttori Consorzio del Limone di Siracusa c/o SOAT Siracusa Viale Teracati, 39 - 96100 Siracusa Tel: +39 0931 38234 Fax: +39 0931 38234 www.limonedisiracusa.it [email protected] •Organismo di Controllo IZS Sicilia Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia Via G. Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo Tel: +39 091 6565328 Fax: +39 091 6565437 www.izssicilia.it [email protected] Aziende •Produttori Azienda Adorno Giancarlo Via S. Freud 62 - 96100 Siracusa Mail: [email protected] Azienda Calleri Nunzio Via Monsignor La Vecchia 5 96010 Canicattini Bagni (SR) Azienda Aglieco Salvatore P.za Marchese 7 - 96100 Cassibile (SR) Mail: [email protected] Azienda Campisi Francesco Az. Agricola Contrada Sant’Elia - C.P. 104 - 96100 Siracusa Tel: +39 0931 718133 Azienda Agricoop Bio Contrada Mutubè - 96012 Avola (SR) Mail: [email protected] Azienda Campisi Innocenzo Via Giolitti 14 - 96012 Avola (SR) Azienda Ass. Prod. Agr. Torre Milocca Contrada Torre Milocca 11 - 96100 Siracusa Web: www.pozzodimazza.it Mail: [email protected] Azienda Campisi Sebastiano Via Ancona 90 - 96012 Avola (SR) Azienda Bianco Annibale Via Medici 36 - 98076 Sant’Agata di Militello (ME) Mail: [email protected] Azienda Carnevalini Luigi Via per Floridia 34 - 96100 Siracusa Mail: [email protected] Azienda Branciamore Salvatore Via San Bassiano 29 - 96100 Siracusa Fax: 0931 721787 Az. D’Agata Giovanni e Basile Paola Rosa Via Garibaldi 85 - 96012 Avola (SR) Tel: +39 347 9105519 34 Azienda Daniela Bombaci Terza Traversa Orecchie di Lepre 9 - 96100 Siracusa Mail: [email protected] Azienda Lo Giudice Paolo Via Vittorio Veneto 27 - 96014 Floridia (SR) Mail: [email protected] Azienda Daniele Favata Via del Nibbio 8 - 96100 Siracusa Tel: +39 335 8004135 Azienda Loreto Corrado Via Garrone 75 - 96100 Siracusa Mail: [email protected] Azienda Del Bono C. e F.lli Pappalardo Viale Tica 55 - 96100 Siracusa Mail: [email protected] Azienda Maltese Sebastiano Corso Gelone 52 - 96100 Siracusa Azienda Fiumara Monica Contrada Jancarossa 17 - 96100 Siracusa Web: www.jancarossa.it Mail: [email protected] Azienda Mazzotta Marco Via Basento 16/a - 96100 Siracusa Mail: [email protected] Azienda Guimafin srl Via Ruggero Settimo 11 - 96100 Siracusa Mail: [email protected] Azienda Sala Gaetano Via Archimede 121 - 96014 Floridia (SR) Azienda Il Limoneto Via del Platano 3 - 96100 Siracusa Web: www.limoneto.it Azienda Scuderi Vincenzo Via Padova 21 - 96100 Siracusa Azienda Innorta Maria Via Ruggero Settimo 11 - 96100 Siracusa Azienda Sergio Giovanni Via N. Fabrizi 31 - 98123 Messina Web: www.baronesergio.it Mail: [email protected] •Produttori e confezionatori Azienda Campisi Giuseppe Contrada Sant’Elia - C.P. 18 - 96100 Siracusa Web: www.agricolturacampisi.it Mail: [email protected] Azienda F.lli Giardina S.P. 104 C.da Carrozzieri - Milocca - 96100 Siracusa Web: www.agricolagiardina.it Mail: [email protected] Azienda Campisi Italia Società Semplice Agricola Via Sant’Elia - C.P. 24/a - 96100 Siracusa Web: www.campisitalia.it Mail: [email protected] Azienda Lo Bianco Giuseppe Via Elorina 149 - 96100 Siracusa Web: www.agribiolobianco.it Azienda Conigliaro Giovanni Contrada Longarini 1 - 96100 Cassibile (SR) Mail: [email protected] •Confezionatori Azienda Cangemi Giuseppe Via S. Martino 23 - 96012 Avola (SR) Mail: [email protected] •Trasformatori Azienda L’arcolaio Viale Teracati 51/d - 96100 Siracusa Web: www.arcolaio.org Mail: [email protected] Azienda Pasticceria Brancato Via Grottasanta 219 - 96100 Siracusa Tel: +39 0931 413766 Fax: +39 0931 413766 Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori. Azienda Sicilsapori di Janett Mangano Via Isonzo 1/b - 96100 Siracusa Tel: +39 0931 69831 Fax: +39 0931 69831 Web: www.sicil-sapori.it Mail: [email protected] 35 Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Classe 1.4. Altri prodotti di origine animale (uova, miele, prodotti lattiero-caseari ad eccezione del burro, ecc.) Reg.ne EU Reg.to CE 241 del 11.03.2011 GUCE L 66 del 12.03.2011 Versione Vinitaly 2011 Descrizione del prodotto •Classificazione Denominazione: Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Categoria: Dolcificanti •Breve descrizione La Denominazione di Origine Protetta Miele delle Dolomiti Bellunesi si riferisce al prodotto ottenuto dal nettare dei fiori trasformato dalle api domestiche dell’ecotipo locale di Apis mellifera e lasciato maturare nei favi dell’alveare. Il prodotto è disponibile nelle tipologie Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP di Millefiori, di Acacia, di Tiglio, di Castagno, di Rododendro e di Tarassaco. •Caratteristiche distintive Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP presenta caratteristiche qualitative peculiari, strettamente legate al territorio montano bellunese, contraddistinto da una flora alpina tipica − con numerose piante arboree ed erbacee di interesse apistico − nonché da bassa pressione antropica. Questi fattori permettono di ottenere un miele di qualità superiore rispetto a quello prodotto in pianura. Territorio di produzione 38 Tipologie in commercio Millefiori Tiglio Rododendro Acacia Castagno Tarassaco Stagionalità Produzione Gen Feb Mar Apr X Mag X (Ta) (A) Giu X (C-R-Ti) Lug Ago Set Ott Nov Dic X (M) Commercializzazione Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic X X X X X X X X X X X X (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) A = Acacia - C = Castagno - M = Millefiori - R = Rododendro - Ta = Tarassaco - Ti = Tiglio Confezionamento ed etichettatura Il prodotto è commercializzato in contenitori di vetro da 250 g, 500 g e 1000 g, chiusi con tappo metallico e sigillati con etichettatura. È inoltre consentito confezionare il miele in formato monodose, utilizzando piccoli contenitori in vetro, bustine, vaschette o altro contenitore in materiale idoneo. Nell’etichetta, che ha anche la funzione di sigillo, sono riportate le seguenti indicazioni: •la denominazione del prodotto “Miele delle Dolomiti Bellunesi”; •l’acronimo DOP o Denominazione di Origine Protetta; •il peso netto; •il nome e/o la ragione sociale del produttore; •la sede del produttore e il luogo di lavorazione del prodotto; •il numero del lotto di produzione; •la data di scadenza del prodotto. •Confezioni Logo Prodotto contenitore di vetro da 250g - 500 g - 1000 g contenitore di vetro monodose bustina monodose vaschetta monodose 39 •Etichetta Nome e/o la ragione sociale del produttore Sede del produttore e luogo di lavorazione del prodotto Data di scadenza del prodotto Logo del Consorzio di Tutela Peso netto Denominazione del prodotto Miele delle Dolomiti Bellunesi L'acronimo DOP o Denominazione di Origine Protetta ed il Logo del prodotto non sono presenti in etichetta in quanto il prodotto è di recente registrazione •Scheda tecnica di prodotto Formato Peso netto per confezione Vasetto Vasetto Vasetto 250 g 500 g 1000 g Termine minimo di conservazione I.V.A. 2 anni al riparo da luce e fonti di calore 10% 10% 10% Deperibilità e shelf life La conservazione deve garantire il mantenimento delle caratteristiche del prodotto. In particolare, i vasetti confezionati e pronti per la vendita vanno tenuti in ambiente asciutto, privo di odori estranei, in ambiente fresco e al riparo dalla luce e da fonti di calore. Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP ha una shelf life di 2 anni. 40 Controlli e rintracciabilità Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP lungo tutta la filiera. Di seguito si riporta una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di controllo attualmente in vigore. Tipologia di operatore Apicoltore Confezionatore Prodotto finito Controlli Rintracciabilità • Ubicazione apiari e arnie all'interno del luogo di produzione. • Controllo del numero di apiari e di arnie e loro collocazione. • Identificazione e rintracciabilità apiari nomadi. • Modalità di allevamento; modalità di raccolta ammesse e date di fine raccolta. • Identificazione e rintracciabilità miele raccolto sulla base dell'epoca di produzione. • Idoneità strutture ed impianti. • Quantità di miele idoneo a DOP eventualmente approvvigionato da altri operatori, distinte per ogni operatore e per ogni tipologia di miele. • Rispetto dei tempi previsti per estrazione, mediante centrifugazione. • Controllo degli standard di confezionamento • Prove di laboratorio su campioni. • Verifica delle caratteristiche organolettiche (colore, sapore, odore e aspetto) e chimico-fisiche (HMF; Acqua %; pH; Fruttosio + glucosio %; Saccarosio %). • Verifica delle caratteristiche melisso-palinologiche (esclusa tipologia millefiori). Valori nutrizionali Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Millefiori) Energia (kcal) Acqua (%) 320 Fruttosio + Glucosio (%) 69-78 15-18 Saccarosio (%) max. 3,8 Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Acacia) Energia (kcal) Acqua (%) 320 Fruttosio + Glucosio (%) 61-77 15-18 Saccarosio (%) max. 10 Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Tiglio) Energia (kcal) 320 Fruttosio + Glucosio (%) 67-70 Acqua (%) 16,5-17,8 Saccarosio (%) 0,8 4,6 Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Castagno) Energia (kcal) 320 Fruttosio + Glucosio (%) 61-74 Acqua (%) 16,5-18 Saccarosio (%) max. 2,4 Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Rododendro) Energia (kcal) Acqua (%) 320 Fruttosio + Glucosio (%) 65-72 16-17,7 Saccarosio (%) 0,1-0,7 Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Tarassaco) Energia (kcal) 320 Fruttosio + Glucosio (%) 37,8-38,5 Acqua (%) 17-18 Saccarosio (%) 0,1-0,4 41 La produzione Il Consorzio e la produzione attuale •Aziende aderenti al Consorzio: 200 soci •Produzione 2010 (stima): 100 tonnellate* •Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 12,00/kg** *dato precedente al riconoscimento DOP - **prezzo stimato per la vendita del prodotto certificato La produzione potenziale •Aziende produttrici attualmente non aderenti al consorzio: 200* •Produzione 2010: dato non disponibile •Prezzo medio di vendita alla distribuzione: dato non disponibile *dato stimato Overview di mercato Il mercato della produzione di miele in Italia è rappresentato principalmente da piccoli apicoltori. I quantitativi importati risultano maggiori di quelli esportati. Mercato Generale Miele Italiano - Volume (tons)* Produzione 2009 Export 2010 Import 2010 Prezzo al consumo (€/kg) 2010** 20.000 6.960 14.547 7,11 * Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat ** Fonte ISMEA, Miele BIO+non BIO Distribuzione Il mercato di destinazione del Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP è rappresentato dall’Italia; il canale di distribuzione più utilizzato è la vendita diretta. Mercati di Destinazione - Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Mercato Interno Mercato Estero 100%* - Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Vendita diretta Vendita al dettaglio, insegna locale "Bar Bianco Lattebusche" e fiere Distribuzione Moderna Ho.re.ca. 80% 20% - - * Dato 2010, precedente al riconoscimento della denominazione 42 Produzioni derivate Attualmente il prodotto generico Miele delle Dolomiti Bellunesi viene utilizzato nella produzione di: •dolci; •birra; •gelato; •caramelle; •liquore. Questi prodotti sono utilizzati nelle fiere a titolo dimostrativo e per degustazioni. Potenziali prodotti concorrenti Di seguito sono indicati gli altri mieli italiani ed europei a marchio DOP e IGP che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il mercato delle certificazioni comunitarie. Italia: • Miele della Lunigiana DOP Europa: • Meli Elatis Menalou Vanilia DOP (Grecia) • Miel d'Alsace IGP (Francia) • Miel de Corse - Mele di Corsica DOP (Francia) • Miel de Provence IGP (Francia) • Miel de Sapin des Vosges DOP (Francia) • Miel - Marque Nationale du GrandDuché de Luxembourg DOP (Lussemburgo) • Miel de Galicia (Mel de Galicia) IGP (Spagna) • Miel de Granada DOP (Spagna) • Miel de La Alcarria DOP (Spagna) • Mel da Serra da Lousã DOP (Portogallo) • Mel da Serra de Monchique DOP (Portogallo) • Mel da Terra Quente DOP (Portogallo) • Mel das Terras Altas do Minho DOP (Portogallo) • Mel de Barroso DOP (Portogallo) • Mel do Alentejo DOP (Portogallo) • Mel do Parque de Montezinho DOP (Portogallo) • Mel do Ribatejo Norte - Serra D'aire, Albufeira de Castelo de Bode, Bairro, Alto Nabão DOP (Portogallo) • Mel dos Açores DOP (Portogallo) 43 Marketing e punti di contatto Il Consorzio mette a disposizione informazioni sul prodotto attraverso: •brochures e volantini; • sito internet www.apidolomiti.com Il Consorzio è stato inoltre presente con pubblicazioni su quotidiani locali quali il “Corriere delle Alpi”, “Il Gazzettino” e “L'Amico del Popolo”. Ha partecipato a trasmissioni TV su reti locali, quali “Telebellunodolomiti” e “AntennaTre”. Partecipa come espositore alle seguenti fiere di settore: •Agrimont, 25/26/27 marzo e 1/2/3 aprile 2011 - Longarone Fiere •Paese del miele, Ottobre 2011 - Limana •Mostra Mercato dei prodotti Agricoli, Settembre 2011 - Sedico Organismi di riferimento •Organismo di Riferimento Produttori Apidolomiti - Servizi Società Cooperativa Agricola p.a. Via Papa Luciani, 1 - 32020 Limana (BL) Tel. +39 0437 918120 www.apidolomiti.com [email protected] •Organismo di Controllo C.S.Q.A. Certificazioni S.r.l. Qualità Agroalimentare Via S. Gaetano, 74 - 36016 Thiene (VI) Tel: +39 0445 313011 - Fax: +39 0445 313070 www.csqa.it [email protected] 44 Piacentinu Ennese DOP Piacentinu Ennese DOP - Classe 1.3. Formaggi Reg.ne EU Reg.to CE 132 del 14.02.2011 GUCE L 41 del 15.02.2011 Versione Vinitaly 2011 Descrizione del prodotto •Classificazione Denominazione: Piacentinu Ennese DOP Categoria: Formaggi Tipologia di latte: ovino, intero e crudo Pasta: pressata e stagionata •Breve descrizione La Denominazione di Origine Protetta Piacentinu Ennese è riferita al formaggio a pasta pressata ottenuto da latte ovino, intero e crudo, proveniente dalle razze siciliane Comisana, Pinzirita, Valle del Belice e loro incroci. L’aggiunta di zafferano e di grani di pepe nero conferiscono al formaggio un colore giallo intenso e un sapore caratteristico. È stagionato per almeno 60 giorni prima della commercializzazione. •Caratteristiche distintive Il Piacentinu Ennese DOP è stato il millesimo prodotto ad essere inserito nei registri europei delle DOP, IGP e STG. È l’unico formaggio italiano certificato al quale viene aggiunto zafferano, rigorosamente coltivato e lavorato all’interno della zona individuata come esclusiva di produzione del formaggio. Territorio di produzione 46 Stagionalità Produzione Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic X X X X X X X X X X X X Commercializzazione Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic X X X X X X X X X X X X Confezionamento ed etichettatura Il prodotto si presenta al consumo nelle seguenti tipologie di confezionamento: •forme intere. L’etichetta del prodotto deve contenere la denominazione Piacentinu Ennese, seguita dall’acronimo DOP con il simbolo comunitario abbinato. Riporta, inoltre, informazioni relative alla ragione sociale dell’azienda produttrice e/o confezionatrice. Sulla faccia di ogni forma dovrà essere presente la placca di caseina che riporta il codice identificativo del singolo formaggio e la scritta Piacentinu Ennese. •Confezioni Logo Prodotto forma intera e tranci Placca di caseina (codice identificativo della forma) forma intera 47 •Etichetta Logo Prodotto Denominazione Piacentinu Ennese Acronimo DOP Informazioni relative alla ragione sociale dell'azienda produttrice e/o confezionatrice •Scheda tecnica di prodotto Formato Peso netto per confezione Pz per confezione Dimensione confezione (b×h×p) Codice EAN Confezioni per cartone Dimensione cartone (b×h×p) da 4,5 kg circa 8,5 kg circa pz 2 20×20×15 2541949 pz 2 40×40×16 Unità di vendita per pallet 48 Numero strati per pallet 6 Numero cartoni per strato Termine minimo di conservazione I.V.A. 8 120 gg dal confezionamento 4% Deperibilità e shelf life Il Piacentinu Ennese DOP si conserva in frigorifero chiuso negli appositi contenitori da formaggio salva-aroma e salva-freschezza, in plastica o in vetro, oppure avvolto in carta oleata. Se confezionato sottovuoto, può essere conservato in frigorifero ad una temperatura di 2-8°C anche per 120 giorni dalla data di confezionamento. 48 Controlli e rintracciabilità Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto Piacentinu Ennese DOP lungo tutta la filiera. Di seguito si riporta una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di controllo attualmente in vigore. Tipologia di operatore Controlli Rintracciabilità • Ubicazione allevamento, pascoli, razza, mangimi. • Identificazione e registrazione delle lattifere presenti in allevamento (Registro di stalla), razze allevate e numero animali. • Produzioni di latte ottenute o vendute. • Rispetto della alimentazione del bestiame. • Refrigerazione latte nel rispetto dei valori minimi previsti dalle vigenti disposizioni di legge. Caseificatore • Ubicazione impianti; conformità ai requisiti disciplinati. • Processo produttivo disciplinato. • Numero delle lavorazioni ed il totale del latte lavorato. • Provenienza del latte immesso in lavorazione. • Numero di forme ottenute ed atte alla denominazione, nonché i numeri identificativi delle forme. • Documentazione relativa alla provenienza locale dello zafferano (Fornitori). • Documentazione relativa all’approvvigionamento di caglio locale (Fornitori). • Materiali ed i parametri di lavorazione regolati dal disciplinare. • Lotto attribuito. Stagionatore • Ubicazione impianti; conformità ai requisiti disciplinati. • Processo produttivo disciplinato. • Numero identificativo lotto e provenienza delle forme di formaggio da stagionare. • Data inizio stagionatura. • Documentazione a controllo dei parametri previsti per la stagionatura ove necessario. Confezionatore • Ubicazione impianti; conformità ai requisiti disciplinati. • Processo produttivo disciplinato. • Data (o lotto) di produzione che identifica il formaggio immesso al confezionamento. • Quantità di prodotti confezionati con la denominazione Piacentinu Ennese. Prodotto finito • Prove di laboratorio su campione. • Verifica delle caratteristiche organolettiche e chimiche (grasso, proteine, cloruro di sodio e pH) del prodotto finito. • Rintracciabilità del lotto. Produttore di latte Valori nutrizionali Valori nutrizionali per 100 g di prodotto PIACENTINU ENNESE DOP Valore energetico Kcal/KJ 350/1449 Grassi (g) 28,2 Proteine (g) 23,9 Calcio (mg) 829 Carboidrati (g) < 0,1 49 La produzione Il Consorzio e la produzione attuale •Aziende aderenti al Consorzio: 4 caseificatori e 14 produttori di latte •Produzione 2010 (stima): 20 tonnellate certificate •Superficie dedicata al pascolo: 20 ettari •Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 18,00/kg Overview di mercato La produzione casearia di qualità è uno dei punti di forza del settore agroalimentare nazionale. Parte della produzione di formaggi viene esportata, per quanto riguarda l’Europa, principalmente in Francia e in Germania, mentre oltreoceano è destinata agli Stati Uniti d’America. Mercato Generale Formaggi e latticini Dati Export (tons)* Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 272.407 100.00 8.34 Francia 55.300 20.30 11.02 Germania 35.933 13.19 12.92 Stati Uniti 29.726 10.91 7.39 Regno Unito 25.980 9.54 8.71 Fonte GTI Mercato Generale Formaggi e latticini Dati Import (tons)* Gennaio - Dicembre Principali Paesi partners Quantità 2010 % Quota di mercato 2010 % variazione 2009/2010 Mondo 471.942 100.00 3.56 Germania 253.605 53.74 2.48 Francia 55.563 11.77 19.19 Fonte GTI 50 Distribuzione Mercati di Destinazione - Piacentinu Ennese DOP Mercato Interno Mercato Estero 99% 1% Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Piacentinu Ennese DOP Vendita diretta Dettaglio Tradizionale Distribuzione Moderna Ho.re.ca. 5% 10% 80% 4% Insegne della Distribuzione Moderna - Piacentinu Ennese DOP Produzioni derivate Il prodotto non viene attualmente utilizzato in alcuna produzione derivata. Potenziali prodotti concorrenti Per le peculiarità del Piacentinu Ennese DOP (latte ovino, presenza di zafferano e grani di pepe nero) non è possibile comparare questo prodotto con altri formaggi certificati a livello comunitario. Marketing e punti di contatto Il Consorzio mette a disposizione informazioni sul prodotto attraverso: •brochures informative; •distribuzione di leaflets informativi nel canale della Distribuzione Moderna. Partecipa come espositore alle seguenti fiere di settore: •Vinitaly, 7/11 aprile 2011 - Verona •Cibus - Salone Internazionale dell’Alimentazione, 7/10 maggio 2012 - Parma •Fiera di Bra 51 Organismi di riferimento •Organismo di Riferimento Produttori Consorzio di Tutela Formaggio Piacentinu Ennese c/o Associazione Regionale Allevatori sede di Enna Via Scifitello - 94100 Enna Tel +39 0935 29229 Fax +39 0935 29229 [email protected] •Organismo di Controllo IZS Sicilia Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia Via G. Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo Tel: +39 091 6565328 Fax: +39 091 6565437 www.izssicilia.it [email protected] Aziende •Produttori Caseificio Centro Form Sr C.da Vanelle - 94010 Aidone (EN) Tel: +39 0935 88113/0935 87834 Mail: [email protected] Caseificio D’amico Maria Rita C.da Casalgismondo - 94010 Aidone (EN) Caseificio Cavalcatore C.da Cavalcatore 1 - 94010 Assoro (EN) Tel: +39 0935 667255 Mail: [email protected] Caseificio Caseari di Venti C.da Tresaudo - 94010 Calascibetta (EN) Tel: +39 388 9438932 Web: http://casearidiventi.altervista.org Mail: [email protected] Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori. 52 Schede prodotto Atlante Qualivita 2011 Arancia di Ribera DOP Registrazione Comunitaria Arancia di RiberaDOP Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati Reg.ne EU Reg.to CE 95 del 03.02.2011 GUCE L 30 del 04.02.2011 PALERMO Arancia di Ribera DOP AGRIGENTO Ortofrutticoli e cereali Zona di Produzione Sicilia Organismi di Riferimento Consorzio di Tutela Arancia Ribera di Sicilia D.O.P. c/o Centro Direzionale per l'Agricoltura Via Quasimodo - 92016 Ribera (AG) Tel: +39 0925 561511/274 Fax: +390925 561511/274 www.riberella.it IZS Sicilia Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia Via G.Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo Tel: +39 091 6565111 Fax: +39 091 6565437 www.izssicilia.it [email protected] Links • www.riberella.it • www.qualigeo.eu/aranciadiriberadop 55 Descrizione del Prodotto • polpa fine e soda che si scioglie in bocca lasciando pochissimi residui di membrana; • gusto dolce ed equilibrato con aroma di agrume, frutta esotica e vaniglia, senza note amare. La Denominazione di Origine Protetta Arancia di Ribera si riferisce al frutto allo stato fresco ottenuto dalle varietà di arancio Brasiliano, Washington Navel, Navelina e relativi cloni. La buccia, di colore arancio intenso, nasconde una polpa bionda e zuccherina dalla consistenza particolarmente delicata, che si scioglie in bocca lasciando pochissimi residui di membrana. Il frutto si caratterizza per un perfetto equilibrio tra gusto, aroma e profumo ed è facilmente riconoscibile per il caratteristico ombelico interno, più pronunciato nelle varietà Brasiliano e Washington Navel. Navelina • ottenuta dalla varietà Navelina nei cloni Navelina comune, Navelina risanata e Navelina ISA 315; • forma sferica od ovoidale con ombelico interno meno pronunciato rispetto alle varietà Brasiliano e Washington Navel; • buccia di colore arancio molto intenso; • polpa a grana media e soda che si scioglie in bocca lasciando pochissimi residui di membrana; • gusto più dolce delle varietà Brasiliano e Washington Navel, con aroma di agrume, fragola e vaniglia, senza note amare; • maturazione precoce. Zona di Produzione Arancia di Ribera DOP Ortofrutticoli e cereali La zona di produzione dell’Arancia di Ribera DOP comprende i comuni di Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Ribera, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula, nella provincia di Agrigento e il comune di Chiusa Sclafani nella provincia di Palermo, nella Regione Sicilia. Cenni Storici La coltivazione di melarance, arance vaniglia e altri agrumi nella vallata del fiume Verdura era già diffusa agli inizi del 1800, come testimoniano alcuni documenti storici che descrivono il territorio come un ambiente fertile e ricco di acque dolcissime. Le origini della città risalgono al periodo di dominazione spagnola, quando nel 1635 il Principe di Paternò Don Luigi Moncada fondò la cittadina e la battezzò con il nome di Ribera, in omaggio alla moglie Maria Afan de Ribera. Qui, nel corso dei secoli si sono succedute le più svariate colture esotiche, dal riso al banano, fino all’arancio. Si narra che i frutti prodotti in questa zona venissero trasportati a Palermo e di qui commercializzati fino in America. Tra le varietà di arance coltivate in questo periodo nel bacino del Mediterraneo, altri documenti descrivono quella delle “ombelicate”, ovvero con ombelico interno, caratteristica tipica dell’Arancia di Ribera DOP. Le prime piante di varietà Brasiliano, invece, giunsero a Ribera negli anni Trenta, grazie all’intuizione di alcuni agricoltori riberesi che le acquistarono per le proprie coltivazioni. Il perfetto adattamento di questi aranci alle condizioni climatiche del luogo, insieme all’abbondante produzione e all’eccellente qualità del frutto, spinsero gli agricoltori locali a propagare e impiantare questa varietà in sostituzione degli aranci più antichi. Nel 1940 l’Arancia di Ribera occupava già 100 ettari di terreno, che sarebbero divenuti ben 6.350 alle porte del 2000. Caratteristiche del Prodotto La Denominazione di Origine Protetta Arancia di Ribera è riservata al frutto che presenta le seguenti caratteristiche: • diametro minimo di 70 mm; • calibro minimo 6; • polpa di colore arancio uniforme, senza semi; • succo di colore arancio; • resa in succo non inferiore al 40%; • contenuto di solidi solubili nel succo compreso tra 9 e 15°Brix; • rapporto tra solidi solubili e acidi organici contenuti nel succo non inferiore a 8. Ciascuna varietà, così come immessa in commercio si distingue inoltre in base alle seguenti caratteristiche: Brasiliano • ottenuta dalla varietà Brasiliano, nei cloni Brasiliano comune e Brasiliano Risanato; • forma sferica simile alla Washington Navel, ma leggermente più arrotondata, con ombelico interno; • buccia di colore arancio uniforme che tende al rossastro a fine inverno; • polpa fine e soda che si scioglie in bocca lasciando pochissimi residui di membrana; • gusto dolce ed equilibrato con aroma di agrume, frutta esotica e vaniglia, senza note amare. Caratteristiche del Territorio Il territorio di produzione dell’Arancia di Ribera DOP si estende ai lati e sui versanti dei fiumi Verdura, Magazzolo, Platani e Carboj, dove il suolo è ricco di argilla e di minerali primari facilmente assimilabili dagli agrumi (Fig. 1). L’elevata disponibilità di potassio, combinata con il clima mediterraneo, favorisce la migrazione degli zuccheri verso il frutto, contribuendo alla eccellente qualità gustativa dell’Arancia di Ribera DOP. I suoli, di origine alluvionale, sono caratterizzati da una tessitura equilibrata, legata all’alto contenuto di Washington Navel • ottenuta dalla varietà Washington Navel nei cloni Washington Navel comune, Washington Navel risanato, Washington Navel 3033; • forma sferica con ombelico interno; • buccia di colore arancio uniforme che tende al rossastro a fine inverno, che si distacca più facilmente dalla polpa rispetto alla varietà Brasiliano; 56 (Fig. 1) Territorio di produzione dell'Arancia di Ribera DOP Metodo di Produzione L’Arancia di Ribera DOP è ottenuta attraverso metodi di coltivazione tradizionale, integrata o biologica. Il processo produttivo prevede le seguenti fasi: Conservazione - i frutti appena raccolti, che non sono immediatamente immessi al consumo, possono essere conservati per non più di 90 giorni in celle frigorifere, a temperature comprese tra 3 e 6°C e a un’umidità relativa compresa tra il 75 e il 95%. La conservazione deve avvenire all’interno dell’area di produzione, in quanto i trasporti e le successive manipolazioni potrebbero provocare il danneggiamento del prodotto. Impianto - le piante destinate alla produzione dell’Arancia di Ribera DOP possono essere innestate su portinnesti di Citrus aurantium (arancio amaro o melangolo), Citrange Troyer, Citrange Carrizo, Citrumeli, Poncirus trifoliata, Mandarino Cleopatra, Citrus macrophylla. Nei nuovi impianti, la distanza fra gli agrumi deve essere tale da consentire un’agevole esecuzione delle principali operazioni colturali, il transito delle attrezzature agricole e lo sviluppo vegeto-produttivo delle piante (Fig. 2). Per questa ragione la densità di impianto deve essere compresa tra le 400 e le 650 piante per ettaro, a seconda del portinnesto utilizzato. La messa a dimora viene effettuata nel periodo invernale, a partire dal mese di dicembre fino a tutto marzo, con piante di uno o due anni. Confezionamento - il prodotto è confezionato in contenitori, sacchi o bins alveolari di materiale idoneo (Fig. 3). Le confezioni devono essere sigillate in modo tale da impedire che il contenuto possa essere estratto senza la rottura del sigillo e devono recare sull’etichetta la denominazione Arancia di Ribera DOP e il logo prodotto. In etichetta deve inoltre essere riportata l’indicazione della varietà di arance contenute nella confezione: Brasiliano, (Fig. 2) Sesto d'impianto per la coltivazione dell'Arancia di Ribera DOP (Fig. 3) Fase di confezionamento dell'Arancia di Ribera DOP 57 Arancia di Ribera DOP Raccolta - la prima varietà ad essere raccolta, dal 1 novembre alla fine di febbraio, è la Navelina. Per le altre varietà, Brasiliano e Washington Navel, la raccolta inizia nella prima decade di dicembre e termina alla fine di maggio. I frutti vengono raccolti manualmente con l’ausilio di forbici per evitare il distacco dal calice. La produzione non può superare i 400 quintali per ettaro anche se, in annate particolarmente favorevoli, tali limiti possono essere superati del 10%. Dopo la raccolta, le arance sono lavate solamente con acqua potabile, senza essere soggette in alcun modo a deverdizzazione o a trattamenti con cere o conservanti chimici. Ortofrutticoli e cereali Operazioni colturali - da febbraio a settembre si svolgono le operazioni di potatura della pianta, eseguite manualmente, che conferiscono alla chioma una struttura a “globo”, armonica e piena, in modo tale da evitare un accumulo della vegetazione all’interno. Il suolo circostante viene lavorato con attrezzi meccanici che estirpano le erbe infestanti evitando di danneggiare l’apparato radicale. Tra il 1 marzo e il 30 settembre il terreno viene lavorato e ripulito per facilitare la concimazione, che viene eseguita dal 1 febbraio al 30 settembre e può essere svolta con metodo tradizionale e integrato o con metodo biologico. Nel periodo estivo, le piante vengono irrigate a microgetto localizzato, “a farfalla” o “a baffo”. La difesa fitosanitaria varia a seconda della tecnica di produzione utilizzata (tradizionale, integrata o biologica). argilla mista a sabbia e ciottoli, che garantisce la libera circolazione dell’aria e dell’acqua, favorendo l’assimilazione di sostanze nutritive. Tutto ciò assicura ai frutti una spiccata succosità. Anche l’ottima qualità delle acque utilizzate per l’irrigazione, di composizione equilibrata e dal ridotto contenuto di elementi inquinanti, contribuisce all’eccellenza del prodotto. Infine, la presenza del mare rende il clima particolarmente mite e sono rari i danni provocati dalle calamità naturali come le gelate o i venti. Washington Navel o Navelina; il nome, la ragione sociale e l’indirizzo dell’azienda produttrice e/o confezionatrice e la categoria commerciale di appartenenza Extra o Prima. È ammesso l’utilizzo di indicazioni che facciano riferimento a marchi privati purché non abbiano significato laudativo o siano tali da trarre in inganno il consumatore. Può essere riportata l’indicazione della settimana di raccolta dei frutti. alveolari di peso inferiore a 40 kg. Le categorie commerciali ammesse sono la Extra e la Prima. L’Arancia di Ribera DOP deve essere conservata in un luogo fresco e asciutto. È ottima da consumare fresca o spremuta, grazie alla sua elevata succosità e alle sue eccellenti qualità gustative. La polpa bionda e zuccherina, infatti, la distingue dalle altre varietà siciliane, pigmentate di rosso e dal sapore più acidulo, dalle quali si differenzia anche per la facilità del distacco della buccia, quest’ultima ottima per la preparazione dei canditi (Fig. 4). Per la sua elevata digeribilità e l’acidità moderata, l’Arancia di Ribera DOP può essere consumata anche la sera senza affaticare la digestione. In cucina è un frutto versatile, che viene utilizzato nella preparazione di un’infinità di piatti sia salati che dolci, tradizionali o innovativi come le arance di Ribera tonnate, i garganelli all’arancia e coppa d’inverno, l’anatra all’arancia con il cous cous trapanese, il fior di latte all’arancia e all’aranzada, queste ultime raccolte nel Manifesto della cucina italiana di Martino Ragusa. (Fig. 5) Cassetta in cartone contenente Arancia di Ribera DOP Reperibilità e Distribuzione L’Arancia di Ribera DOP è distribuita nel centronord Italia attraverso vendita diretta ed è reperibile nei principali mercati ortofrutticoli, raggiunge inoltre tutto il territorio nazionale attraverso la grande distribuzione organizzata. Una quota è destinata ai mercati esteri dei paesi europei. Stagionalità L’Arancia di Ribera DOP, nella varietà Navelina, è raccolta da novembre a febbraio, mentre le varietà Brasiliano e Washington Navel vengono raccolte da dicembre fino a maggio. Curiosità Arancia di Ribera DOP Ortofrutticoli e cereali Valenze Gastronomiche • L’Arancia di Ribera è l’unico agrume al mondo a fregiarsi del riconoscimento DOP. • Dopo la raccolta, l’Arancia di Ribera DOP non subisce alcun trattamento chimico né viene fatto uso di cere, la buccia viene semplicemente lavata con acqua potabile consentendo l’impiego integrale del frutto per tutti gli usi gastronomici. • L’Arancia di Ribera DOP ha nella parte basale del frutto un caratteristico ombelico, da cui prende il nome la varietà Navel che in inglese significa appunto “ombelico”. • Nel 2007 il comprensorio di coltivazione dell’Arancia di Ribera DOP è stato insignito del Premio internazionale della ruralità. • In primavera, nelle valli della zona di produzione dell’Arancia di Ribera DOP, si diffonde un intenso profumo di zagara, che inebria “l’aere e l’animo” del visitatore. (Fig. 4) Scorze di Arancia di Ribera DOP candite e ricoperte di cioccolato Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali Valori nutrizionali per 100 ml di prodotto ARANCIA DI RIBERA DOP (succo) Energia (kcal) 45 Proteine (g) 0,5 Carboidrati (g) (Amido 0) 9,0 Grassi (g) (Colesterolo 0) 0,1 Fibra totale (g) 1,6 Sodio (mg) 3 Vitamina C (mg) (83% RDA) 50 Legislazione La Denominazione di Origine Protetta Arancia di Ribera ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE n. 95 del 03.02.2011 pubblicato sulla GUUE L 30 del 04.02.2011. Fonte: Consorzio di Tutela Arancia Ribera di Sicilia DOP Riberella Commercializzazione Il prodotto è immesso in commercio da novembre a giugno, nella tipologia Arancia di Ribera DOP, nelle varietà Brasiliano, Washington Navel e Navelina. È commercializzato in sacchi retinati di peso inferiore a 5 kg; in contenitori e/o vassoi di legno, plastica e cartone (Fig. 5) di peso inferiore a 25 kg o in bins 58 Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Registrazione Comunitaria Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati Reg.ne EU Reg.to CE n. 94 del 03.02.2011 GUCE L 30 del 04.02.2011 Sardegna Organismi di Riferimento Consorzio per la Tutela della DOP Carciofo Spinoso di Sardegna Via Felice Serra - 09034 Villasor (CA) Tel: +39 070 9648029 - 551 Fax +39 070 9648500 [email protected] Agenzia Laore Sardegna Via Caprera, 8 - 09123 Cagliari Tel: +39 070 6026 Fax: +39 070 60262222 www.sardegnaagricoltura.it [email protected] Links • www.sardegnaagricoltura.it • www.qualigeo.eu/carciofospinosodisardegnadop 59 Carciofo Spinoso di Sardegna DOP CAGLIARI Ortofrutticoli e cereali Zona di Produzione Descrizione del Prodotto Dimostrazioni dell’esistenza del carciofo spinoso sardo nei primi decenni del secolo scorso si trovano anche nello scritto di Max Leopold Wagner La Vita Rustica della Sardegna Riflessa nella Lingua. Nell’importante opera, Wagner, nel capitolo dedicato alla coltivazione dei campi, parla delle colture minori della Sardegna dicendo “…degli altri prodotti della terra, in genere poco coltivati, hanno qualche diffusione, per lo più in soddisfacimento del fabbisogno famigliare, le lenticchie, i fagioli, i piselli, le zucche, i pomodori ed i carciofi…”. Dal manoscritto redatto dallo scrittore isolano Francesco Sonis, per descrivere la storia ed il ruolo della “Compagnia Barracellare in Sardegna”, emerge un’ interessante testimonianza della presenza del carciofo spinoso di Sardegna attraverso le tasse di assicurazione che i produttori sin dall’Ottocento pagavano in cambio della salvaguardia da parte delle “pattuglie dei Barracelli” effettuata sui terreni coltivati a carciofo. Sin dai primi decenni del Novecento si assiste poi, ad un importante rinnovamento dell’agricoltura isolana e si passa, anche per il carciofo, da una produzione destinata all’autoconsumo ad una produzione specializzata, orientata verso i mercati di consumo nazionali ed internazionali. La Denominazione di Origine Protetta Carciofo Spinoso di Sardegna si riferisce all’ortaggio fresco, con capolino spinoso, proveniente da coltivazioni dell’ecotipo locale Spinoso Sardo riconducibile alla specie Cynara scolymus. Si distingue per la tenerezza della polpa, sia del gambo che delle brattee, e per il gusto poco astringente, caratteristiche che lo rendono ottimo per il consumo a crudo. Zona di Produzione Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Ortofrutticoli e cereali La zona di produzione del Carciofo Spinoso di Sardegna DOP comprende numerosi comuni di tutte le province della regione Sardegna. Caratteristiche del Prodotto La Denominazione di Origine Protetta Carciofo Spinoso di Sardegna (Fig. 1) è riservata ai prodotti che presentano le seguenti caratteristiche: • capolino conico-allungato mediamente compatto, di colore verde con ampie sfumature violettobrunastre; • foglie di colore verde con sfumature violettobrunastre; • brattee carnose, tenere e croccanti alla base, con spine di colore giallo all’apice; • gambo internamente poco fibroso, tenero ed edibile; • profumo intenso di cardo e floreale; • gusto corposo, con equilibrata sintesi di amarognolo e dolciastro (per la presenza di derivati polifenolici e cinarina); • limitata astringenza; • parte edibile non inferiore al 30 % del peso del capolino fresco. Caratteristiche del Territorio La produzione del Carciofo di Sardegna DOP trova il suo fondamento nel forte legame con il territorio isolano particolarmente vocato a questo tipo di coltivazione sia per le tradizionali tecniche agricole che per le sue favorevoli condizioni pedoclimatiche e morfologiche. Tali fattori contribuiscono ad assegnare a questo ortaggio caratteristiche organolettiche quali la limitata astringenza, il sapore gradevole, frutto di un’equilibrata sintesi di amarognolo e dolciastro, e la tenerezza della polpa. Le temperature medie invernali ed estive sono miti (temperatura media invernale pari a 11,3°C ed estiva pari a circa 24°C). Gli apporti idrici annuali da pioggia ammontano a circa 560 mm con un picco di precipitazioni di 196 mm durante la stagione invernale ed un’assenza quasi totale di pioggia (21 mm) nel corso dell'estate. I terreni sono di origine alluvionale e di buona dotazione in elementi chimici e in sostanza organica, tendenzialmente a reazione neutra o leggermente sub-alcalina (Fig. 2). (Fig. 1) Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Cenni Storici Da un punto di vista storico la produzione, la cultura del carciofo e, in particolare, il suo legame con l’ambiente, risalgono al periodo dei Fenici. Testimonianze scritte della presenza del carciofo in Sardegna sono riscontrabili già nella seconda metà del XVIII secolo nel trattato del nobile sassarese Andrea Manca dell’Arca che, nella sua opera Agricoltura di Sardegna, pubblicata nel 1780, intitola un paragrafo: “Cardo e Carciofo. Propagazione. Varietà. Coltivazione. Uso.” (Fig. 2) Terreni per la coltivazione del Carciofo Spinoso di Sardegna DOP 60 Metodo di Produzione nomi, ragioni sociali, marchi d’impresa non aventi significato laudativo e tali da non trarre in inganno l’acquirente. Nel caso di vendita in mazzi, il marchio verrà inserito in una fascia che avvolge gli stessi. Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è ottenuto da terreni freschi, di medio impasto e ben drenati. La preparazione del suolo inizia con la “discissura” (lavorazione che non prevede l’inversione degli strati del terreno, ma effettua solo tagli verticali) e/o con l’aratura profonda. La propagazione avviene mediante ovuli e/o carducci che devono appartenere a piante con le caratteristiche tipiche dell’ecotipo locale ed essere prelevati da carciofaie o dai piantonai e/o vivai derivanti da materiale proveniente dalle zone di produzione. Il metodo produttivo prevede le seguenti fasi: Trapianto - avviene tra la seconda metà di giugno ed i primi di agosto e consente una produzione precoce nel periodo autunnale (Fig. 3). Trapianti successivi, compresi tra agosto e settembre, consentono invece di ottenere produzioni più tardive (inverno-primavera). La densità d’impianto è compresa tra 0,7 e 1,2 piante/m2. La durata dell’impianto può essere annuale o poliennale. (Fig. 3) Fase di trapianto del Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Operazioni colturali - gli interventi irrigui, praticati dalla messa a dimora degli ovuli e/o carducci fino al manifestarsi di sufficienti precipitazioni, devono essere realizzati per aspersione e/o a goccia. La difesa fitosanitaria deve essere realizzata seguendo i principi che regolano la difesa integrata, la difesa guidata e secondo il metodo di produzione biologica. Non è ammesso l’uso di regolatori di crescita in campo (fitofarmaci). Raccolta - deve essere eseguita a mano tramite la recisione del gambo all’inserzione dei capolini di ordine successivo e deve avvenire prima dell’apertura delle brattee, ovvero dal primo settembre al 31 maggio. La resa produttiva massima è di 10 capolini per pianta. Confezionamento - prima di essere commercializzato il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è sottoposto a sgambatura (taglio totale o parziale del gambo), eliminazione delle brattee più esterne del capolino, cimatura delle brattee (eliminazione delle spine) ed eventuale porzionamento del capolino in due o più parti, utilizzabili per le varie tipologie di gamme commerciali (Fig. 4). Oltre alla denominazione Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è consentito l’uso di indicazioni che facciano riferimento a (Fig. 5) Carciofo Spinoso di Sardegna DOP passato in pastella e fritto Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è ricco di sostanze nutritive importanti per il nostro organi61 Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Valenze Gastronomiche Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP va preferibilmente consumato nell’arco di poco tempo perché tende a perdere croccantezza. Qualora l’ortaggio presenti un gambo lungo e non sia più molto fresco si consiglia di immergere i carciofi nell’acqua come si farebbe con i fiori freschi. Per riporli in frigo si devono togliere le foglie esterne più dure e il gambo e una volta lavati e ben asciugati vanno messi in un sacchetto di plastica o un contenitore a chiusura ermetica, in questo modo si conserveranno per almeno 5 o 6 giorni. In cucina il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è perfetto per preparare contorni o antipasti sfiziosi, quali i tipici carciofi passati in pastella e poi fritti, “alla giudia” o “alla romanesca”, e permette di dare spazio alla fantasia nella creazione di gustose ricette (Fig. 5). Si ricorda inoltre l’uso di questo ortaggio per la preparazione di frittate o primi piatti (risotti o pasta) a base di carciofi. Per il gusto equilibrato e poco astringente, infine, è ottimo come ortaggio a crudo, in insalate, carpaccio e pinzimonio. Ortofrutticoli e cereali (Fig. 4) Eliminazione delle brattee più esterne per il confezionamento del prodotto smo. Gustosi e versatili, questi ortaggi rappresentano una vera e propria miniera di principi attivi, utili sia per la digestione e la diuresi che per la cura della bellezza di viso, corpo e capelli. VALORI NUTRIZIONALI PER 100 g di prodotto CARCIOFO SPINOSO DI SARDEGNA DOP (sostanza fresca) Carboidrati (g) ≥2,5 Polifenoli (mg) ≥50 Sodio (g) ≤0,125 Ferro (mg) ≥0,45 Fonte: Disciplinare di produzione Commercializzazione Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Ortofrutticoli e cereali Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Carciofo Spinoso di Sardegna DOP. È commercializzato da settembre a maggio in mazzi avvolti con una fascia oppure utilizzando le seguenti confezioni: vassoi da 2 a 12 capolini interi e/o porzionati; cestini in materiale per alimenti da 500 gr a 5 kg; cassette in legno, cartone e plastica per alimenti contenenti dai 4 ai 60 capolini. Le categorie commerciali ammesse sono la Extra e la Prima. Ogni confezione deve contenere carciofi della stessa categoria merceologica. Reperibilità e Distribuzione Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è reperibile principalmente tramite i canali della vendita diretta e del dettaglio tradizionale. Una quota della produzione è inoltre destinata ai mercati esteri. Stagionalità Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP viene raccolto dal primo settembre al 31 maggio. Curiosità • Da una recente indagine è emerso che il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è la varietà preferita dagli italiani per il consumo a crudo, sia per il suo gusto che per le proprietà nutrizionali e depurative. • Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP risulta al palato poco astringente perchè la presenza dei tannini responsabili di tale sensazione è controbilanciata dall’elevato contenuto di carboidrati che determinano invece sensazioni di dolcezza. Legislazione La Denominazione di Origine Protetta Carciofo Spinoso di Sardegna ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE n. 95 del 03.02.2011 pubblicato sulla GUUE L 30 del 04.02.2011. 62 Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Registrazione Comunitaria Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati Reg.ne EU Reg.to UE n. 240 del 11.03.2011 GUUE L 66 del 12.03.2011 Basilicata Organismi di Riferimento Comitato Promotore per la Registrazione della DOP Fagioli di Rotonda e della DOP Melanzana Rossa di Rotonda c/o ALSIA - A.A.S.D. “Pollino’’ C/da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ) Tel: +39 0835 244575- 0835 244584 www.biancoerossadop.it Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Potenza Corso XVIII Agosto, 34 - 85100 Potenza Tel: +39 0971 412111 Fax: +39 0971 412248 www.pz.camcom.it [email protected] Links • www.biancoerossadop.it • www.alsia.it • www.qualigeo.eu/fagiolibianchidirotondadop 63 Fagioli Bianchi di Rotonda DOP POTENZA Ortofrutticoli e cereali Zona di Produzione Descrizione del Prodotto costo. Nella pubblicazione Regno delle due Sicilie - descritto e illustrato del 1852 si parla della coltivazione, nel territorio, di “piante graminacee, leguminose e filifire” e nello specifico si menziona “il fagiuolo, e questo di più specie”. Tra le varietà di fagioli coltivati nella Valle del Mercure, in un articolo del 2 settembre del 1860 dell’Eco di Basilicata Calabria Campania, si narra che i fagioli bianchi di Rotonda erano apprezzati persino da Giuseppe Garibaldi che, di ritorno dalla Sicilia, trascorse la notte a Rotonda e per cena gustò i fagioli bianchi che si producevano in questa zona. Fu così colpito dal loro sapore che decise di portarne via un pugno e di seminarlo nella sua isola di Caprera. La Denominazione di Origine Protetta Fagioli Bianchi di Rotonda si riferisce al legume della specie botanica Phaseolus vulgaris L. ottenuto dagli ecotipi Fagiolo Bianco e Tondino o Poverello Bianco, nelle tipologie Fresco (baccello) e Secco (granella). I baccelli si caratterizzano per l’elevato contenuto proteico e si presentano completamente bianchi, con semi dalla caratteristica forma tondaovale, bianchi, senza screziature. Per la finezza e la delicatezza del tegumento hanno un tempo di cottura più rapido rispetto ad altre varietà di fagiolo. Zona di Produzione Caratteristiche del Territorio La zona di produzione dei Fagioli Bianchi di Rotonda DOP ricade all’interno del territorio del Parco Nazionale del Pollino. Comprende i comuni di Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore, nella provincia di Potenza, nella regione Basilicata. Il territorio di produzione dei Fagioli Bianchi di Rotonda DOP si estende nella Valle del Mercure, all’interno del Parco Nazionale del Pollino, il cui bacino è di origine lacustre e risale all’Era quaternaria. I terreni sono di origine alluvionale, sabbiosi e limo-argillosi, freschi, profondi e fertili, con una buona esposizione e una notevole capacità di immagazzinare acqua. La ricchezza di zolfo e azoto nel suolo influisce sull’alto contenuto proteico della granella e la bassa concentrazione di calcare è responsabile della finezza della membrana e della sua delicatezza. Il clima è sostanzialmente dolce, con piogge abbondanti da ottobre a maggio ed escursioni termiche tra giorno e notte che favoriscono la fecondazione dei baccelli e l’abbondanza dei grani. La grande disponibilità di acque provenienti dalle sorgenti del Parco Nazionale del Pollino, insieme alla particolare freschezza del micro-clima, favorisce lo sviluppo di amido nel seme e riduce lo spessore del tegumento, influendo fortemente sulla qualità del prodotto (Fig. 1). Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Ortofrutticoli e cereali Caratteristiche del Prodotto La Denominazione di Origine Protetta Fagioli Bianchi di Rotonda è riservata ai legumi che, in base alla tipologia, si distinguono per le seguenti caratteristiche: Fresco (baccello) • colore bianco tendente al giallo chiaro o all’avorio; • lunghezza non superiore ai 20 cm e larghezza non superiore ai 20 mm; • ceroso, di aspetto fresco, sano e turgido; • pulito, esente da sostanze estranee visibili e privo di odore e/o sapore estranei; • tenore di umidità non inferiore al 60% e senza umidità esterna anormale; • contenuto proteico uguale o superiore al 9% (sul totale). Secco (granella) • colore bianco senza venature e di media brillantezza; • forma tonda-ovale; • seme di lunghezza non superiore ai 18 mm e di larghezza non superiore ai 15 mm; • peso medio per 100 semi minimo 90 gr; • pulito, esente da sostanze estranee visibili e privo di odore e/o sapore estranei; • tenore di umidità non inferiore al 10% e senza umidità esterna anormale; • contenuto proteico elevato, uguale o superiore al 24% sulla sostanza secca; • tegumento molto sottile, non superiore al 6% rispetto al peso totale. (Fig. 1) Veduta del Parco Nazionale del Pollino Metodo di Produzione I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP sono ottenuti mediante tecniche che prevedono, prima dell’impianto, che il terreno venga trattato con un’aratura profonda circa 30-35 cm e con una preparazione del letto di semina. Il processo produttivo prevede le seguenti fasi: Cenni Storici Nella tradizione di campagna della Valle del Mercure i fagioli hanno da sempre ricoperto un ruolo di primo piano nell’alimentazione quotidiana, grazie alla loro ricchezza di proteine vegetali a basso Semina - viene effettuata ogni anno dal 20 aprile al 10 luglio con semi provenienti dai campi situati all’interno del territorio di produzione, con una 64 Raccolta - avviene tra il 1 agosto e il 30 ottobre per la tipologia Fresco e tra il 15 settembre e il 30 novembre per la tipologia Secco. Viene eseguita interamente a mano, con molta cura, per evitare di compromettere la qualità del baccello e del seme; non appena raccolti, i fagioli vengono riposti in contenitori di legno o di plastica (Fig. 4). I prodotti destinati alla commercializzazione nella tipologia Secco sono immediatamente sgranati e successivamente sottoposti a raffreddamento in celle frigorifere, dove vengono conservati per qualche giorno prima di essere confezionati. La produzione massima per la tipologia Fresco è di 13 tonnellate per ettaro, mentre per il Secco è di 2,5 tonnellate per ettaro. densità non superiore ai 100 kg per ettaro. L’operazione viene eseguita a mano o con seminatrice a una profondità di 3-5 cm, a fila continua o a postarella (in più buche). I sesti e le distanze di semina sono quelli tradizionalmente in uso nella zona, con una densità massima di 110.000 piantine per ettaro (Fig. 2). Confezionamento - i baccelli freschi vengono confezionati in retine e cassette sigillate, mentre la granella secca viene confezionata in scatole di cartone, sacchi di iuta o di altro materiale riciclabile (Fig. 5). Sulle confezioni è apposta l’etichetta che deve riportare a caratteri di stampa chiari e leggibili: la denominazione “Fagioli Bianchi di Rotonda” seguiti dalla dicitura “Denominazione di Origine Protetta” o dal suo acronimo DOP; il nome, la ragione sociale e l’indirizzo dell’azienda confezionatrice o produttrice; la quantità di prodotto effettivamente contenuta nella confezione; il logo del prodotto. È vietata l’aggiunta di qualsiasi altra qualificazione, compresi gli aggettivi: “tipo”, “gusto”, “uso”, “selezionato”, “scelto” e simili. È tuttavia consentito l’utilizzo di indicazioni che facciano riferimento ad aziende, nomi, ragioni sociali e marchi privati non aventi significato laudativo o tali da trarre in inganno il consumatore. (Fig. 3) Sistema di coltivazione delle piante di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP (Fig. 5) Cassette di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP freschi in baccello (Fig. 4) Fase di raccolta manuale 65 Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Operazioni colturali - per il sostegno delle piante dei fagioli vengono costruiti appositi tutori realizzati manualmente con legni di castagno provenienti dai boschi della Valle del Mercure, secondo una tecnica che si tramanda di generazione in generazione. Le piante rampicanti di fagioli vi sono posizionate secondo il sistema “a postarella” o “a rete” – un sistema unico e particolare utilizzato esclusivamente dai produttori della valle del Mercure – che consente una buona areazione, evitando la formazione di umidità tra i filari (Fig. 3). Grazie a questa tecnica viene preservata la delicatezza del fagiolo bianco e facilitata la raccolta. Anche la “scerbatura”, ovvero l’eliminazione delle erbe infestanti, viene realizzata completamente a mano. L’irrigazione avviene a scorrimento, a gocce e a micro-irrigazione; per la concimazione viene utilizzata sostanza organica come letame maturo o altri composti organici, in alternativa si ricorre alla pratica del “sovescio”. Il livello di concimazione minerale non deve superare le 130 unità fertilizzanti di azoto, le 100 unità fertilizzanti di fosforo e le 120 unità fertilizzanti di potassio. Per quanto riguarda la difesa fitosanitaria sono consentiti tutti i trattamenti ammessi nella coltivazione integrata mentre è vietato l’uso del diserbo. Ortofrutticoli e cereali (Fig. 2) Preparazione del terreno per la semina Ortofrutticoli e cereali Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Valenze Gastronomiche Commercializzazione I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP freschi si conservano in frigorifero nel loro baccello per qualche giorno, mentre quelli secchi si mantengono per lungo tempo in un luogo fresco e asciutto, in un barattolo ben chiuso o nella loro confezione d’acquisto. Entrambi si prestano alla preparazione di numerose pietanze, anche se i fagioli secchi sono più saporiti di quelli freschi perché la concentrazione degli aromi e delle sostanze nutritive è maggiore. Una volta sgusciati, i fagioli freschi, detti anche “vaiane” o “fagioli verdi”, devono essere cucinati nel più breve tempo possibile ed è sufficiente sottoporli a una cottura di circa un’ora prima di consumarli, mentre i fagioli secchi devono essere tenuti a bagno per 12 ore e successivamente essere lessati. Per la delicatezza del tegumento, particolarmente sottile rispetto ad altre varietà di fagioli, i tempi di cottura sono brevi e consentono di gustare il legume in tutta la sua gradevolezza, riducendo al minimo la dispersione delle sue sostanze aromatiche e nutritive. Nella tradizione locale sono molte le ricette a base di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP, dalla più semplice – che consiste nel condire i fagioli lessati e salati con aglio e peperoncini piccanti soffritti, poi serviti con crostini di pane raffermo – alle più elaborate, anche in connubio con la Melanzana Rossa di Rotonda DOP, altro prodotto di qualità certificata che si produce in questo territorio. I primi piatti li vedono protagonisti di zuppe, minestre e pastasciutte (Fig. 6); nei contorni spiccano in accompagnamento alle patate, pomodoro o altre verdure e nei secondi compaiono in molti piatti, come la trippa. Per la cena di Capodanno, nella cittadina di Viggianello, i Fagioli Bianchi di Rotonda DOP sono gli ingredienti principali della tradizionale Rappasciona, una zuppa di fagioli realizzata con mais quarantino bianco, grano tenero, aglio e Peperone di Senise IGP macinato. Il prodotto è immesso in commercio come Fagioli Bianchi di Rotonda DOP negli ecotipi Fagiolo Bianco e Tondino (o Poverello Bianco) e nelle tipologie Fresco (baccello) e Secco (granella). La prima tipologia è commercializzata da agosto ad ottobre in retine di peso non superiore ai 10 kg o in cassette di peso non superiore ai 15 kg; la seconda si trova sul mercato tutto l’anno in scatole di cartone, sacchi di iuta o altro materiale riciclabile di peso non superiore ai 5 kg (Fig. 7). (Fig. 7) Confezione per la commercializzazione della granella di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Reperibilità e Distribuzione I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP sono distribuiti nell’area di produzione e in alcune regioni italiane, soprattutto in Toscana, attraverso vendita diretta, dettaglio tradizionale e ristorazione. Stagionalità I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP sono raccolti dal 1 agosto al 30 ottobre per la tipologia Fresco (baccello) e dal 15 settembre al 30 novembre per la tipologia Secco (granella). Curiosità • Nella tradizione di campagna della Valle del Mercure i fagioli bianchi rappresentavano un alimento quotidiano perché costituivano una risorsa di proteine vegetali a basso costo. Per questo motivo venivano anche chiamati “la carne dei poveri”. • I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP cuociono più velocemente rispetto alle altre tipologie di fagioli perché hanno un tegumento molto sottile e delicato. Legislazione (Fig. 6) Zuppa a base id Fagioli Bianchi di Rotonda DOP La Denominazione di Origine Protetta Fagioli Bianchi di Rotonda ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE n. 240 del 11.03.2011 pubblicato sulla GUUE L 66 del 12.03.2011. Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP si caratterizzano per l’elevato contenuto proteico, uguale o superiore al 24% sulla sostanza secca, un valore decisamente al di sopra della media registrata in altre varietà. Per il prodotto non è stato possibile individuare valori specifici sulle caratteristiche nutrizionali. 66 Limone di Siracusa IGP Registrazione Comunitaria Limone di Siracusa IGP Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati Reg.ne EU Reg.to CE n. 96 del 03.02.2011 GUCE L 30 del 04.02.2011 Limone di Siracusa IGP SIRACUSA Ortofrutticoli e cereali Zona di Produzione Sicilia Organismi di Riferimento Consorzio del Limone di Siracusa c/o SOAT Siracusa Viale Teracati, 39 - 96100 Siracusa Tel: +39 0931 38234 Fax: +39 0931 38234 www.limonedisiracusa.it [email protected] IZS Sicilia Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia Via G. Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo Tel: +39 091 6565328 Fax: +39 091 6565437 www.izssicilia.it [email protected] Links • www.limonedisiracusa.it • www.qualigeo.eu/limonedisiracusaigp 67 Descrizione del Prodotto l’introduzione nel lessico popolare della parola lumie, che ancora oggi in dialetto indica il frutto del limone a quei tempi impiegato a puro scopo ornamentale. La coltivazione dei frutti della specie Citrus limon (L) Burm, subì un notevole incremento nel VII secolo grazie all’opera dei Padri Gesuiti che da abili coltivatori intensificarono la produzione agrumicola locale. Le testimonianze in materia ci dicono che una grande spinta alla diffusione del limone in Sicilia arrivò con la nascita dei noti “giardini mediterranei”, ricchi di agrumi ed estremamente diffusi sull’isola. In questi piccoli paradisi si concentravano gli studi botanici degli esperti del territorio, che davano vita ad interessanti ricerche sulle piante più diffuse in Sicilia. La coltivazione degli agrumi e del limone, nello specifico, è divenuta man mano sempre più importante per l’economia dell’isola: i primi del Novecento, infatti, nacquero le prime industrie di trasformazione del succo di limone in agro-cotto, citrato di calcio e acido citrico. La fervente produzione di limoni dette vita anche ad un’attività di esportazione che vedeva i frutti del siracusano fare tappa verso Paesi come l’Inghilterra e gli Stati Uniti d’America. Esistono antichi documenti di trasporto che testimoniano l’importanza di questi scambi commerciali con l’estero. L’attività di export dei limoni siciliani è stata rappresentata anche in alcune sequenze cinematografiche e letterarie. La coltivazione dei limoni è pertanto da tempo legata alla tradizione storica e culturale del territorio ed il Limone di Siracusa IGP è il frutto del lavoro continuo di ricerca di intere generazioni di siciliani. L’Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa si riferisce alla cultivar Femminello e ai suoi cloni, riferibili alla specie botanica Citrus limon (L) Burm coltivati in impianti specializzati nel territorio della provincia di Siracusa. Si caratterizza per l’elevata quantità di succo contenuto nella polpa, per la finezza della buccia, per l’alta percentuale di acido citrico e di vitamina C e per la pezzatura medio-grande. Il Limone di Siracusa IGP si distingue in Primofiore, Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile) e Verdello (o limone d’estate). Zona di Produzione La zona di produzione del Limone di Siracusa IGP comprende, in tutto o in parte, il territorio amministrativo dei comuni di Augusta, Melilli, Siracusa, Noto, Avola, Rosolini, Floridia, Priolo Gargallo, Solarino e Sortino in provincia di Siracusa, nella regione Sicilia. Limone di Siracusa IGP Ortofrutticoli e cereali Caratteristiche del Prodotto L’Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa è riservata ai frutti che, a seconda delle tipologie, presentano le seguenti caratteristiche: Primofiore • buccia di colore variabile dal verde chiaro al giallo citrino; • forma ellittica e pezzatura mediogrande; • peso non inferiore a 100 gr; • polpa color giallo citrino o verde chiaro con grado Brix maggiore di 7; • succo color giallo citrino con una resa non inferiore al 34% e con acidità maggiore del 6%. Caratteristiche del Territorio Il territorio di produzione del Limone di Siracusa IGP (Fig. 1) è caratterizzato da un clima temperato da ottobre a marzo e arido da aprile a settembre. La temperatura media annua registrabile nella pianura siracusana è di 18-19°C, con picchi massimi che si aggirano intorno ai 31°C; 8-9°C nei periodi più freddi. Proprio questo clima consente alle piante di limone di crescere e svilupparsi nel migliore dei modi, anche grazie alla buona disponibilità idrica del territorio. Inoltre il suolo, di tipo bruno-calcareo ed alluvionale risulta estremamente ricco di elementi nutritivi e sostanza organica che lo rendono fertile e particolarmente adatto alle coltivazioni di limone. Infine l’aria mediamente Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile) • buccia giallo chiaro; • forma ellittica od ovoidale e pezzatura grande; • peso non inferiore a 100 gr; • polpa di colore giallo con grado Brix maggiore di 6,5; • succo color giallo citrino con una resa non inferiore al 30% e con acidità maggiore del 5,5%. Verdello (o limone d'estate) • buccia di colore verde chiaro; • forma ellittica-sferoidale e pezzatura medio-grande; • peso non inferiore a 100 gr; • polpa giallo citrino con grado Brix maggiore di 6; • succo color giallo citrino con una resa non inferiore al 25% e con acidità maggiore del 5,5%. Cenni Storici La pianta del limone, originaria dell’India, era già presente nel territorio del siracusano fin dal periodo delle dominazioni arabe e normanne in Sicilia. Proprio ai normanni sembra si debba (Fig. 1) Territorio di produzione del Limone di Siracusa IGP 68 Confezionamento - in ogni imballaggio e in ogni confezione deve essere riportata la designazione precisa “Limone di Siracusa” seguita dalla menzione “Indicazione Geografica Protetta” o dall’acronimo IGP, abbinate al logo ufficiale. Devono inoltre essere indicate la varietà, l’origine, la categoria, il calibro e il lotto. Per i frutti venduti sfusi è obbligatoria l’apposizione del bollino sul 100% di essi. umida consente alla buccia del Limone di Siracusa IGP di mantenersi sottile e favorendo la succosità della polpa. Metodo di Produzione Il Limone di Siracusa IGP è ottenuto grazie ad un metodo di produzione atto a mantenere un perfetto equilibrio e sviluppo della pianta. Sono previste le seguenti fasi: Impianto - i sesti di impianto non devono avere una densità superiore alle 400 piante per ettaro, ad eccezione di impianti esistenti ed in fase di produttività decrescente per i quali è permesso un limite di 500 piante per ettaro (Fig. 2). Nei casi di sesti di impianto dinamici, invece, la suddetta densità è fissata a 850 piante per ettaro. I portainnesti devono appartenere alle varietà: Arancio amaro, Poncirus trifoliata, Citrange Troyer, Citrange Carrizo e Citrus macrophylla, dotati di alta stabilità genetica. Il Limone di Siracusa IGP va conservato in frigorifero o in un luogo fresco e asciutto. La temperatura ideale di conservazione va dai 6 ai 12°C. Le caratteristiche del suo succo (come la resa, il contenuto di vitamina C e di acido citrico) nonché le peculiarità dei suoi oli essenziali (ricchi di aldeidi quali il nerale e il geraniale) lo rendono particolarmente adatto nella preparazione di dolci, sorbetti e gelati. La buccia può essere utilizzata in moltissime bevande come tè, acqua tonica o drinks. In cucina si apprezza al meglio anche su primi e secondi piatti sia a base di pesce che di carne. È usato infine per la preparazione di prodotti da forno e liquori. (Fig. 2) Sesto d'impianto per la coltivazione del Limone di Siracusa IGP Operazioni colturali - la gestione del suolo, la concimazione, l’irrigazione e la difesa da avversità, possono avvenire secondo il metodo convenzionale, il metodo di lotta integrata o secondo il metodo dell’agricoltura biologica. Raccolta - deve essere effettuata a mano, con l’ausilio di apposite forbicine per tagliare il peduncolo e si esegue in momenti diversi dell’anno (Fig. 3). Il Primofiore si raccoglie dal 1 ottobre al 14 aprile, il Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile) dal 15 aprile al 30 giugno, il Verdello (o limone d'estate) dal 1 luglio al 30 settembre. (Fig. 5) Mousse a base di Limone di Siracusa IGP Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali Il Limone di Siracusa IGP è un ottimo dissetante, aromatico, ricchissimo di vitamina C e di sali minerali. Si distingue per essere tonico, rinfrescante, digestivo, antiacido, antireumatico, astringente, ipocalorico, disinfettante, diuretico e fluidificante. (Fig. 3) Raccolta manuale del Limone di Siracusa IGP 69 Limone di Siracusa IGP Valenze Gastronomiche Ortofrutticoli e cereali (Fig. 4) Operazioni di cernita che precedono il confezionamento del Limone di Siracusa IGP Curiosità Valori nutrizionali per 100 g di prodotto (parte edibile) LIMONE DI SIRACUSA IGP Energia (kcal) 27 Acqua (g) 90,1 Proteine (g) 1,1 Lipidi (g) 0,03 Carboidrati (g) 8,2 Vitamina A (U.I.) 20 Vitamina B1 (mg) 0,04 Vitamina B2 (mg) 0,02 Vitamina B6 (mg) 0,06 Acido nicotinico (mg) 0,1 Acido pantotenico (mg) 0,2 Vitamina C (mg) 45 Acido citrico (mg) 3840 Sodio (mg) 6 Potassio (mg) 148 Calcio (mg) 26 Magnesio (mg) 9 Manganese (mg) 0,04 Ferro (mg) 0,6 Rame (mg) 0,26 Fosforo (mg) 16 Zolfo (mg) 8 Cloro (mg) 4 • Siracusa e il Val di Noto, aree comprese nella zona di produzione del Limone di Siracusa IGP, sono iscritte nella Unesco World Heritage List (patrimonio dell’Umanità). Legislazione L'Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE n. 96 del 03.02.2011 pubblicato sulla GUUE L 30 del 04.02.2011. Fonte: www.campisitalia.com Limone di Siracusa IGP Ortofrutticoli e cereali Commercializzazione Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno come Limone di Siracusa IGP nelle tipologie Primofiore, Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile) e Verdello (o limone d’estate). Il periodo di vendita più rilevante va comunque dal mese di ottobre al mese di maggio, dal momento che la tipologia Verdello o limone d’estate rappresenta solo il 5% circa della produzione. Può essere confezionato in appostiti contenitori di cartone, plastica o legno, sfuso o all’interno di confezioni quali retine o borse con banda plastica (Fig. 6). (Fig. 6) Limone di Siracusa IGP sfuso Reperibilità e Distribuzione Il Limone di Siracusa IGP è reperibile sia in Italia che all'estero attraverso i canali della distribuzione moderna e la vendita al dettaglio. Stagionalità Il Limone di Siracusa IGP è raccolto tutto l’anno in periodi diversi a seconda della varietà: il Primofiore dal 1 ottobre al 14 aprile; il Bianchetto o Maiolino dal 15 aprile al 30 giugno; il Verdello dal 1 luglio al 30 settembre. 70 Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Registrazione Comunitaria Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Zona di Produzione BELLUNO Veneto Organismi di Riferimento Apidolomiti - Servizi Società Cooperativa Agricola p.a. Via Papa Luciani, 1 - 32020 Limana (BL) Tel. +39 0437 918120 www.apidolomiti.com [email protected] C.S.Q.A. Certificazioni S.r.l. Qualità Agroalimentare Via S. Gaetano, 74 - 36016 Thiene (VI) Tel: +39 0445 313011 Fax: +39 0445 313070 www.csqa.it [email protected] Links • www.apidolomiti.com • www.qualigeo.eu/mieledelledolomitibellunesidop • www.mieledelledolomitibellunesi.eu 71 Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Reg. ne EU Reg. to CE n. 241 del 11.03.2011 GUUE L 66 del 12.03.2011 Altri prodotti di origine animale Classe 1.4. Altri prodotti di origine animale (uova, miele, prodotti lattiero-caseari ad eccezione del burro, ecc.) Descrizione del Prodotto Castagno • prodotto su fioritura di Castanea sativa M. in quantità maggiore al 70%; • colore bruno scuro variabile dal noce chiaro al noce quasi nero; • consistenza inizialmente liquida, successivamente vischiosa dove la cristallizzazione dà origine a microcristalli; • odore aromatico, pungente, forte e acre; • sapore poco dolce, amarognolo o molto amaro, tannico e astringente; • pH compreso tra 4,4 e 5,8. La Denominazione di Origine Protetta Miele delle Dolomiti Bellunesi si riferisce al prodotto ottenuto dal nettare dei fiori trasformato dalle api domestiche dell’ecotipo locale di Apis mellifera e lasciato maturare nei favi dell’alveare. Il prodotto è disponibile nelle tipologie Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP di Millefiori, di Acacia, di Tiglio, di Castagno, di Rododendro e di Tarassaco. Zona di Produzione La zona di produzione del Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP interessa l’intero territorio della provincia di Belluno, che risulta per la maggior parte compreso all'interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, nella regione Veneto. Rododendro • prodotto su fioritura di Rododendrum spp in quantità maggiore al 20%; • consistenza liquida all’inizio e, dopo alcuni mesi, al momento della cristallizzazione, consistenza pastosa, a granulazione fine; • colore allo stato liquido dall’incolore al giallo paglierino e dal bianco al beige chiaro dopo la cristallizzazione; • odore tenue, vegetale, fruttato, che può ricordare il profumo del fiore ma anche le marmellate di frutti di bosco o anche lo sciroppo di zucchero; • sapore caratteristico, delicato, gradevole e dolce; • pH compreso tra 3,7 e 4,2. Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Altri prodotti di origine animale Caratteristiche del Prodotto La Denominazione di Origine Protetta Miele delle Dolomiti Bellunesi è riservata alle sei tipologie di miele che presentano le seguenti caratteristiche distintive: Millefiori (o Multiflora) • prodotto in prevalenza su fioritura di Taraxacum spp, Tilia spp, Castanea sativa M, Rododendrum spp e varie Labiacee; • colore da giallo chiaro ad ambrato; • spiccata tendenza alla cristallizzazione fine ed omogenea; • odore leggero che in qualche caso richiama la presenza del nettare prevalente; • sapore dolciastro, morbido, più o meno intenso; • pH compreso tra 3,4 e 4,4. Tarassaco • prodotto su fioritura di Taraxacum spp in quantità maggiore al 5% e inferiore al 30%; • consistenza liquida o cristallina fine e regolare che determina una massa morbida e cremosa; • colore con riflessi gialli se liquido, giallo e cremoso se cristallizzato; • odore pungente, acuto e persistente; • sapore poco o normalmente dolce, solitamente acido, leggermente amaro e astringente; • pH compreso tra 4,3 e 4,7. Acacia (o Robinia) • prodotto su fioritura di Robinia pseudoacacia L. in quantità maggiore al 30%; • colore chiaro, ambrato, trasparente; • consistenza tipicamente liquida e leggermente torbida in presenza di cristalli (non cristallizza mai completamente); • odore che può ricordare il profumo dei fiori di robinia; • sapore delicato, caratteristico e molto dolce; • pH compreso tra 3,7 e 4,1. Cenni Storici L’attività apistica e l’uso del miele nel territorio bellunese è ben documentata. In un documento dei prezzi del 1712 si legge e si catalogano tre diversi tipi di miele commercializzato: “miele di fiori d’alta alpe”, “miele di brugo”, “miele de bosco misto”. Esiste una vasta documentazione della tradizionale cultura culinaria locale sull’uso del miele, che proviene da documenti apocrifi con ricette databili attorno al 1580 e altre, più numerose, dal Seicento in avanti, con indicazioni particolari per la produzione di dolci. Non mancano riferimenti anche alla medicina popolare, dove emerge un forte uso del miele delle Dolomiti bellunesi nei preparati usati, unitamente alle droghe vegetali, per la cura di patologie respiratorie. L’utilizzo del miele in medicina popolare è dimostrato anche da riferimenti tramandati in forma scritta e verbale, raccolti soprattutto in due zone del bellunese, il Comelico e lo Zoldano, dove viene consigliato per svariati utilizzi come conservante, integratore alimentare, fluidificatore del san- Tiglio • prodotto su fioritura di Tilia spp in quantità maggiore al 10%; • colore variabile dal giallo chiaro al verdolino oppure con tonalità anche tendenti al bruno; • consistenza pastosa, con cristallizzazione ritardata e formazione di cristalli grossi e irregolari; • odore fresco caratteristico, mentolato e balsamico, che ricorda la tisana dei fiori di tiglio; • sapore dolce, con leggero retrogusto amaro poco percettibile; • pH compreso tra 4 e 4,1. 72 gue, ricostituente, ecc. In alcuni musei etnografici locali, che raccolgono vecchie attrezzature agricole, sono presenti soprattutto arnie villiche che risalgono ai primi anni del secolo scorso, molte delle quali ricavate da tronchi cavi opportunamente modellati. Caratteristiche del Territorio La zona di produzione del Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP è un’area montana che presenta caratteristiche pedo-climatiche particolari, ricca di boschi e pascoli, contraddistinta da una bassa concentrazione demografica e dall’assenza di grossi insediamenti industriali o attività agricole intensive (Fig. 1). Le Dolomiti caratterizzano il territorio e le stesse condizioni climatico-ambientali del bellunese, temperatura e piovosità medie, che risultano fortemente differenti dalle altre zone limitrofe e dalle medie regionali. Le mappe relative alle precipitazioni e alle temperature medie dell’aria mettono in evidenza come la zona individuata per la produzione del Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP sia caratterizzata da una piovosità che si aggira intorno ai 1.400-1.800 mm annui e da una temperatura dell’aria che nella stagione invernale varia da 6 a -10°C. Il distretto della provincia di Belluno, in gran parte compreso all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, dispone di un vasto territorio che rappresenta il 56% della superficie boschiva della regione Veneto ed è considerato di eccezionale rilevanza per la conservazione degli ecosistemi naturali, con ricca presenza di specie botaniche fortemente nettarifere. Lo sviluppo di una flora alpina tipica del territorio bellunese e la larga diffusione di piante arboree ed erbacee di interesse apistico, rendono questo territorio una zona adatta a conferire al Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP le tipiche caratteristiche organolettiche che lo distinguono da altri mieli. Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Estrazione - avviene direttamente dai favi dei melari mediante centrifugazione. La raccolta all’inizio delle fioriture si effettua grazie alla posa dei melari interponendo un “escludi regina” tra il nido e il primo melario, questo allo scopo di evitare che la regina possa estendere la deposizione delle uova anche nei melari. Al momento del prelevamento dei melari le api vengono allontanate con metodi che escludono l’impiego di affumicatori o sostanze repellenti che potrebbero alterare il prodotto. La raccolta del miele avviene per fasi successive, in concomitanza delle diverse fioriture. L’estrazione del prodotto deve avvenire entro un massimo di cinque giorni dal prelievo dei favi (Fig. 2). Altri prodotti di origine animale miele ha inizio quando la bottinatrice, rientrando all’alveare, passa a un’ape di casa la goccia di materia prima raccolta (c.d. trofallassi). La stessa goccia è rapidamente passata da un’ape all’altra e questo processo provoca la riduzione del contenuto di acqua. Durante questi passaggi il nettare si arricchisce di secrezioni ghiandolari dell’ape che determinano una serie di trasformazioni chimiche a carico degli zuccheri. L’evaporazione dell’acqua continua infine all’interno delle celle, finché esso non raggiunge un valore inferiore al 18%. Il riempimento del melario avviene in circa una settimana. Il Miele delle Dolomiti DOP è prodotto da arnie stanziali, o che comunque vengono spostate periodicamente all’interno del territorio bellunese, secondo le seguenti modalità di lavorazione: (Fig. 2) Alcune arnie dell'apiario Filtrazione - il miele viene collocato in appositi recipienti inox, detti maturatori, dove viene filtrato. Decantazione - una volta filtrato, il miele deve essere posto in recipienti per la decantazione (purificazione). Dopo l’estrazione e la purificazione, sono consentite esclusivamente le operazioni tecnologiche che non alterino le caratteristiche tipiche del prodotto, quali la cristallizzazione guidata e il riscaldamento per la fluidificazione del prodotto che non deve mai superare i 40°C. In questa fase il miele perde parte dell’umidità e risulta infine idoneo alla conservazione. (Fig. 1) Area montana delle Dolomiti bellunesi Metodo di Produzione L’ape è un insetto sociale e come tale vive in famiglie o colonie costituite da migliaia di individui. Ogni nuova famiglia di api ha origine da uno sciame o da un gruppo completo di soggetti: ape regina, fuchi (maschi) e api operaie (femmine). Le api visitano, in ciascun volo, piante prevalentemente della stessa specie. La suzione delle soluzioni zuccherine (estrazione del nettare e della melata) da parte dell’ape bottinatrice avviene tramite l’apparato boccale, dove il liquido assorbito è raccolto nella borsa melaria. Il processo di formazione del Confezionamento - il miele è confezionato in opportuni contenitori sigillati con l’idonea etichetta. Nell’etichetta, che ha anche la funzione di sigillo, devono essere riportate le indicazioni relative a denominazione del prodotto, peso netto, ragione sociale e sede del produttore, luogo di lavorazio73 Commercializzazione ne del prodotto, numero del lotto di produzione e data di scadenza. Può essere aggiunta l’indicazione “Prodotto della Montagna” nel caso tutte le fasi della produzione avvengano in aree considerate come territorio montano (oltre 600 metri s.l.m.). Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno nelle tipologie Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP di Millefiori, di Acacia, di Tiglio, di Castagno, di Rododendro e di Tarassaco Tarassaco (per tutte le tipologie può essere presente in etichetta l’indicazione “Prodotto della Montagna”). È messo in vendita in contenitori di vetro da 250, 500 o 1.000 gr, chiusi con tappo metallico e sigillati con l’idonea etichetta. È inoltre consentito confezionare il miele in formato monodose, utilizzando piccoli contenitori in vetro, bustine, vaschette o altro contenitore in materiale idoneo (Fig. 3). Valenze Gastronomiche Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP va conservato in luoghi asciutti e freschi, riparati dalla luce, dal calore e privi di odori estranei; non necessita di altre particolari precauzioni, essendo un prodotto che per le proprie caratteristiche si conserva molto a lungo. È consigliabile comunque non protrarre la conservazione per più di due anni. Si abbina bene ai formaggi tipici della zona di produzione quale il Piave DOP, in particolare a quelli di media e buona stagionatura, ma si utilizza anche come ingrediente di piatti e dolci della tradizione bellunese. Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Altri prodotti di origine animale Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali Fra i principali componenti del miele sono da ricordare le vitamine, gli enzimi che favoriscono direttamente la digestione, i sali minerali che sono presenti specialmente nei mieli scuri come il Castagno e la presenza di sostanze antibiotiche. Essendo poi composto prevalentemente da zuccheri semplici (glucosio e fruttosio) presenta una facile digeribilità. Offre dunque un immediato apporto energetico che lo rende un idoneo componente dell’alimentazione, particolarmente nella dieta dello sportivo, delle persone anziane e dell’età scolare e, in generale, nei momenti in cui è elevato il fabbisogno energetico. (Fig. 3) Vasetti di Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP nelle varie tipologie Reperibilità e Distribuzione Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP è venduto tramite vendita diretta, al dettaglio e nei negozi specializzati ed è distribuito in buona parte della zona di produzione. Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Millefiori) Energia (kcal) 320 Acqua (%) 15-18 Fruttosio + Glucosio (%) 69-78 Saccarosio (%) max. 3,8 Stagionalità Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Acacia) Energia (kcal) Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP viene raccolto in periodi e fasi diverse a seconda del periodo di fioritura: il Tarassaco ad aprile, l’Acacia (Robinia) a maggio, il Tiglio tra maggio e giugno, il Castagno ed il Rododendro tra giugno e luglio e il Millefiori nel mese di luglio o in altri periodi della primavera dove non sono abbondanti le altre principali fioriture mellifere. 320 Acqua (%) 15-18 Fruttosio + Glucosio (%) 61-77 Saccarosio (%) max. 10 Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Tiglio) Energia (kcal) 320 Acqua (%) 16,5-17,8 Fruttosio + Glucosio (%) 67-70 Saccarosio (%) 0,8 4,6 Curiosità Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Castagno) Energia (kcal) 320 Acqua (%) 16,5-18 Fruttosio + Glucosio (%) 61-74 Saccarosio (%) max. 2,4 • Il periodo di vita medio dell’ape è di circa 60-65 giorni. • Il miele cristallizzato è garanzia di naturalezza, in quanto sicuramente non ha subito trattamenti di alcun tipo ed è possibile renderlo liquido scaldandolo a bagnomaria a una temperatura di 35-40°C. • La maggior parte degli apicoltori opera nelle Vallate Bellunese e Feltrino, ci sono inoltre numerosi produttori di alta quota che producono un miele particolarmente pregiato. Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Rododendro) Energia (kcal) 320 Acqua (%) 16-17,7 Fruttosio + Glucosio (%) 65-72 Saccarosio (%) 0,1-0,7 Valori nutrizionali per 100 g di prodotto MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Tarassaco) Energia (kcal) Legislazione 320 Acqua (%) 17-18 Fruttosio + Glucosio (%) 37,8-38,5 Saccarosio (%) 0,1-0,4 La Denominazione di Origine Protetta Miele delle Dolomiti Bellunesi ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE 241 del 11.03.2011 pubblicato sulla GUUE L 66 del 12.03.2011. Fonte: Disciplinare di produzione 74 Piacentinu Ennese DOP Registrazione Comunitaria Piacentinu Ennese DOP Classe 1.3. Formaggi Reg.ne EU Reg.to CE n. 132 del 14.02.2011 GUUE L 41 del 15.02.2011 Piacentinu Ennese DOP ENNA Formaggi Zona di Produzione Sicilia Organismi di Riferimento Consorzio di Tutela Formaggio Piacentinu Ennese c/o Associazione Regionale Allevatori sede di Enna Via Scifitello - 94100 Enna Tel +39 0935 29229 Fax +39 0935 29229 IZS Sicilia Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia Via G.Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo Tel: +39 091 6565111 Fax: +39 091 6565437 www.izssicilia.it [email protected] Links • www.qualigeo.eu/piacentinuennesedop 75 Descrizione del Prodotto no, diffusa già in antichità, che alla coltivazione dello zafferano. Proprio il termine “piacentinu” (dal siciliano piacenti) sarebbe riferito alla “piacevolezza” del gusto in quanto la presenza dello zafferano rende il formaggio non del tutto piccante. La leggenda vuole che l’aggiunta di zafferano al latte nella fase di produzione sia riconducibile alla dominazione Normanna (XI secolo). La storia narra che Ruggero il Normanno per guarire sua moglie Adelasia, affetta da una forte depressione e allo stesso tempo amante dei formaggi, fece preparare un formaggio con doti rivitalizzanti. Lo zafferano è infatti da sempre celebre per le sue proprietà stimolanti ed energizzanti. Il termine “piacentinu” si ritrova sia nella Sicilia passeggiata (Maja, 1600) che in un testo del Cinquecento Le venti giornate dell’agricoltura e dei piaceri della villa dove si fa già riferimento al sistema di salatura e all’impiego di zafferano per conferire maggiore colore al formaggio. La Denominazione di Origine Protetta Piacentinu Ennese è riferita al formaggio a pasta pressata ottenuto da latte ovino, intero e crudo, proveniente dalle razze siciliane Comisana, Pinzirita, Valle del Belice e loro incroci. L’aggiunta di zafferano e di grani di pepe nero conferiscono al formaggio un colore giallo intenso e un sapore caratteristico. È stagionato per almeno 60 giorni prima della commercializzazione. Zona di Produzione La zona di produzione del Piacentinu Ennese DOP comprende l’intero territorio dei comuni di Enna, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Piazza Armerina, Pietraperzia, Valguarnera, Villarosa della provincia di Enna, nella regione Sicilia. Piacentinu Ennese DOP Formaggi Caratteristiche del Prodotto Caratteristiche del Territorio La Denominazione di Origine Protetta Piacentinu Ennese (Fig. 1) è riservata al formaggio che presenta le seguenti caratteristiche: • ottenuto da latte ovino intero e crudo; • forma cilindrica con diametro di 20-21 cm e facce piane o leggermente concave; • scalzo quasi diritto o leggermente convesso, altezza 14-15 cm; • peso da 3,5 a 4,5 kg; • crosta morbida ed elastica, con spessore massimo di 5 mm e di colore giallo più o meno intenso, che può presentare i segni impressi dal canestro di giunco; • pasta liscia, di colore giallo più o meno intenso (dovuto alla presenza dello zafferano) con grani di pepe nero e con leggera occhiatura; • odore caratteristico con leggere note di zafferano; • sapore da leggermente piccante a più intenso in base alla stagionatura, leggermente salato; • stagionato per un periodo minimo di 60 giorni; • grasso sulla sostanza secca non inferiore al 40%; • proteine sulla sostanza secca non inferiore al 35%; • sale (NaCl) sulla sostanza secca massimo 5%; • pH compreso tra 4,80 e 5,70. Il territorio di produzione del Piacentinu Ennese DOP presenta un clima di tipo subcontinentale dovuto alla vicinanza del mare che favorisce un ambiente ideale per la coltivazione di una grande varietà di foraggere. I terreni bruni che presentano pendici più o meno marcate, sono collocati ad una altitudine compresa tra i 400 e gli 800 metri s.l.m. Le colture dei pascoli naturali, quando succedono al grano, sono costituite prevalentemente da ecotipi locali di veccia coltivata in consociazione con l’avena e la sulla. Queste essenze foraggere, utilizzate poi negli allevamenti ovini, conferiranno al latte e infine al formaggio quegli aromi (come il “terpene”, aterponeolo) caratteristici del territorio (Fig. 2). Le condizioni pedo-climatiche ottimali della zona di produzione avvantaggiano anche la coltivazione di uno zafferano locale di altissima qualità, impiegato come ingrediente nel processo di caseificazione del formaggio Piacentinu Ennese DOP. (Fig. 2) Territorio di produzione del Piacentinu Ennese DOP Metodo di Produzione (Fig. 1) Piacentinu Ennese DOP Cenni Storici Il Piacentinu Ennese DOP è prodotto con latte ovino intero e crudo ottenuto dalle razze siciliane autoctone Comisana, Pinzirita, Valle del Belice e loro incroci. L’alimentazione delle pecore è costi- L’origine della produzione del Piacentinu Ennese DOP è legata sia all’attività casearia del latte ovi76 tuita non solo da foraggi freschi, fieni e paglia ma anche da ristoppe di grano e sottoprodotti vegetativi (cladodi di ficodindia, frasche di ulivo derivate dalla potatura invernale). Le greggi vengono portate al pascolo per gran parte dell’anno; nei periodi in cui rimangono in stalla si effettuano integrazioni con granella di cereali, con leguminose o concentrati semplici o complessi (no OGM). Il latte, prima della fase di coagulazione, deve presentare un’acidità naturale di fermentazione (pH 6,5-6,8). Il metodo produttivo per l’ottenimento del prodotto prevede le fasi di seguito elencate: Coagulazione del latte - il latte refrigerato, proveniente da una o due munte successive, deve essere lavorato entro le 24 ore dalla mungitura. Il latte, raggiunta la temperatura di cottura di 38°C, viene portato nella tina (contenitore di legno) dove vengono aggiunti zafferano (massimo 5 gr/100 l di latte) e caglio (massimo 100 gr/100 l di latte). Si utilizza caglio in pasta proveniente da agnelli e capretti allevati nella zona di produzione. Anche lo zafferano è di produzione locale ed è caratterizzato da un elevato contenuto di crocina e picrocrocina (categoria I e II), che conferisce un bouquet finale intenso e caratteristico. Il tempo di presa e indurimento è di 45 minuti. (Fig. 4) Placca di caseina del Piacentinu Ennese DOP Salatura - la forma viene cosparsa uniformemente di sale a grani grossi (salatura a secco). Si ripete l’operazione per due volte a distanza di 10 giorni l’una dall’altra. Stagionatura - deve avvenire per un periodo minimo di 60 giorni, ma può durare anche per oltre 4 mesi. I magazzini di stagionatura devono avere temperature comprese fra 8-10°C e una umidità relativa del 70-80% (Fig. 5). Piacentinu Ennese DOP Formaggi Rottura della cagliata - avvenuta la coagulazione, la cagliata viene rotta con un bastone (rotula) in modo da ottenere grani delle dimensioni di un chicco di riso. Per favorire un’ulteriore spurgo del siero viene aggiunta acqua calda a 75°C (20 litri/100 litri di latte). Dopo l’agglomerazione dei granuli si forma una massa caseosa (lacciata) che viene trasferita sopra una tavola di legno (tavoliere) o acciaio ed è successivamente tagliata e distribuita in canestri di giunco (fascedde, Fig. 3). (Fig. 5) Stagionatura del Piacentinu Ennese DOP Confezionamento - l’etichetta deve apportare a caratteri chiari e leggibili la designazione Piacentinu Ennese, seguita dall’acronimo DOP e abbinata al simbolo comunitario (Fig. 6). Vengono riportate anche le informazioni relative alla ragione sociale dell’azienda produttrice e/o confezionatrice. (Fig. 3) Operazione di messa in forma del Piacentinu Ennese DOP Messa in forma - mentre la lacciata viene posta nei canestri, si aggiungono i grani di pepe nero precedentemente trattati con acqua a temperatura superiore a 80°C. Si effettua poi una pressatura manuale per favorire lo spurgo del siero. I canestri contenenti la massa caseosa vengono poi inseriti nella tina, dove sosteranno per 3-4 ore. Infine la pasta viene estratta e lasciata raffreddare. In questa fase avviene anche l’applicazione della placca di caseina con i codici identificativi della forma e la scritta Piacentinu Ennese (Fig. 4). (Fig. 6) Etichetta di confezionamento del Piacentinu Ennese DOP 77 Valenze Gastronomiche particolare terpene (sostanza aromatica), l’aterponeolo, che proviene direttamente dalle tipiche essenze foraggere del territorio. • La registrazione del Piacentinu Ennese DOP ha fatto raggiungere quota 1000 al totale dei prodotti DOP, IGP e STG europei. Il Piacentinu Ennese DOP si conserva in frigorifero chiuso negli appositi contenitori da formaggio salva-aroma e salva-freschezza, in plastica o in vetro, oppure avvolto in carta oleata. Se confezionato sottovuoto, invece, può essere conservato in frigorifero a una temperatura di 2-8°C, anche per lungo tempo. Il Piacentinu Ennese DOP, come formaggio da tavola, esprime al meglio le sue peculiari caratteristiche aromatiche dovute allo zafferano. Può essere tuttavia utilizzato per la preparazione di diverse ricette. La tradizione siciliana infatti lo impiega nell’impanatura delle carni, nei primi piatti (es. la pasta al brodo di pollo ruspante) o nel capretto abbuttunato, piatto tipico ennese (Fig. 7). Si può abbinare a molti vini siciliani come ad esempio il Cerasuolo di Vittoria, l’Etna Rosso e il Malvasia delle Lipari. Legislazione Piacentinu Ennese DOP Formaggi La Denominazione di Origine Protetta Piacentinu Ennese ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE 132 del 14.02.2011 pubblicato sulla GUUE L 41 del 15.02.2011. (Fig. 7) Chitarrine al Piacentinu Ennese DOP Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali Valori nutrizionali per 100 g di prodotto PIACENTINU ENNESE DOP Valore energetico Kcal/KJ 350/1449 Proteine (g) 23,9 Carboidrati (g) < 0,1 Grassi (g) 28,2 Calcio (mg) 829 Fonte: http://www.formaggisifor.it Commercializzazione Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno nella tipologia Piacentinu Ennese DOP. È commercializzato in forme intere. Reperibilità e Distribuzione Il Piacentinu Ennese DOP è reperibile su tutto il territorio nazionale. La distribuzione avviene attraverso la vendita diretta, il dettaglio tradizionale e in buona parte attraverso la distribuzione moderna, oltre che attraverso la ristorazione. Stagionalità Il Piacentinu Ennese DOP è prodotto durante tutto l’anno. Curiosità • Nel Piacentinu Ennese DOP è stato riscontrato un 78 Le Dispense Anteprima DOP sono uno strumento divulgativo realizzato dalla Fondazione Qualivita al fine di valorizzare i prodotti agroalimentari italiani che hanno ottenuto di recente il riconoscimento comunitario DOP, IGP e STG. All’interno sono contenute le schede tecniche e descrittive di ogni prodotto che vogliono rappresentare un supporto editoriale esaustivo a sostegno degli operatori della distribuzione, della stampa specializzata e di tutti i componenti della filiera produttiva. Piazza Matteotti, 30 - 53100 Siena Tel. +39 0577 202545 - Fax +39 0577 202562 Mail: [email protected] Web: qualivita.it - qualigeo.eu Con il patrocinio di