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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI
NELL’EDIFICIO UTILIZZATO DALLA
SCUOLA PRIMARIA STATALE
“DON BOSCO”
VIA LOMBARDI; 16
BAGOLINO (BS)
06/10/2014
ALBERTI Carlo
Data sopralluogo
Elaboratore
File:Primaria_Bagolino_11-2014
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REVISIONI DEL PIANO DELLA SICUREZZA
Revisione
Data certa
Firma
Firma
Firma
Firma
della
Dirigente
Medico
RLS
RSPP
revisione scolastico Competente
numero
21
Oggetto
07/11/2014
Aggiorna
F.to
mento del Pietro
DVR ai
Andus
sensi del
Aristo
D.Lgs
F.to
F.to
Antonio
Ezio
Esposito
Gilè
81/08
2
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INDICE
1. PROCEDIMENTI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
5
2. MODALITÀ OPERATIVE
6
3. PROCEDURE E PROVVEDIMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
8
4. INDIVIDUAZIONE E PROGRAMMA DELLE MISURE DI PREVENZIONE
9
4.1INTERVENTI DI PREVENZIONE
4.2PROGRAMMA DELLE MISURE DI PREVENZIONE
9
9
5. DATI GENERALI
10
6. MISURE GENERALI
11
6.1DIMENSIONI DEI LOCALI
6.2RADON
11
11
7. COMPLETAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO
12
8. DOCUMENTAZIONE FUNZIONALE ALLA SICUREZZA
13
9. MISURE DI PREVENZIONE INCENDI
14
9.1CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO DI INCENDIO
14
9.2INCARICATI PER L’EVACUAZIONE DELLA SCUOLA
19
9.3PIANO DI EVACUAZIONE
20
9.4RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONEERRORE.
IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.
9.5MEDICO COMPETENTE
ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.
9.6DISPOSIZIONI E MISURE DI PREVENZIONE
20
9.7SEPARAZIONI
20
9.8SISTEMA DI ALLARME INCENDIO
21
9.9VIE DI ESODO
21
9.10 SEGNALETICA
24
9.11 ESTINTORI
25
9.12 RETE IDRANTI
26
9.13 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
27
9.14 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI DI RIVESTIMENTO
27
9.15 CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI
28
10.SERVIZI GENERALI
10.1
10.2
10.3
SERVIZI IGIENICI
LAVABI
PULIZIE
11.AULE DIDATTICHE
11.1
11.2
11.3
AULA VIDEO
LOCALE FOTOCOPIE
BIBLIOTECA
29
29
29
29
30
30
31
31
3
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12.DEPOSITI E ARCHIVIO
12.1
DEPOSITO SUSSIDI DIDATTICI
32
33
13.CENTRALE TERMICA
34
14.IMPIANTO ELETTRICO GENERALE
36
15.IMPIANTO DI TERRA
37
16.PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE E LE SOVRATENSIONI
38
17.NORME DI ESERCIZIO
39
18.RIEPILOGO INTERVENTI A CARICO DEL COMUNE
40
5
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1.
PROCEDIMENTI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il procedimento per la valutazione dei rischi utilizzato fa riferimento ai criteri definiti dal
Titolo 1 Capo III sezione II del D.Lgs. 81/2008 e pertanto si basa sull’esame sistematico
di tutti gli aspetti di ciascun luogo di lavoro.
Il procedimento adottato prevede la:
Individuazione delle fonti di pericolo in relazione:
1. all’ambiente di lavoro
2. agli impianti tecnologici installati
3. alle apparecchiature, attrezzature, sostanze e agenti biologici utilizzati
4. alle attività svolte
Individuazione dei rischi connessi alle fonti di pericolo
Individuazione del personale esposto ai rischi generici
Individuazione del personale esposto a rischi specifici
Individuazione delle norme giuridiche e/o tecniche di riferimento
Valutazione dei rischi con riferimento alle disposizioni delle
norme in vigore
In mancanza di norme, valutazione della probabilità e della
gravità dell’infortunio e/o della malattia professionale.
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2.
MODALITÀ OPERATIVE
RISCHI CORRELATI ALL’EDIFICIO, AGLI IMPIANTI, ALLE ATTREZZATURE ED
ALLE SOSTANZE
Il procedimento di base, per la valutazione dei rischi consiste in un esame sistematico di
tutti gli aspetti del luogo di lavoro riguardanti:
•
le caratteristiche costruttive dell’edificio;
•
gli impianti tecnologici installati;
•
i dispositivi, le macchine, le attrezzature, le sostanze e gli agenti
biologici utilizzati.
L’analisi di quanto sopra esposto è stata attuata mediante la verifica documentale ed i
sopralluoghi tecnici adottando i seguenti procedimenti.
VERIFICA DOCUMENTALE
La verifica documentale, è volta alla raccolta della documentazione inerente alle
caratteristiche dell'immobile, degli impianti tecnologici in essa presenti, delle
attrezzature, delle sostanze e degli agenti biologici utilizzati nelle attività svolte al fine di:
•
individuare i documenti la cui elaborazione è prescritta da norme vigenti (es. C.P.I.,
dichiarazioni di conformità/rispondenza relative ad impianti installati, denuncia
impianti, verbali di verifica periodica rilasciati degli organi di vigilanza e/o da
ditte/professionisti incaricati, ...)
•
verificare che copia di tali documenti sia archiviata presso l'istituto, che in ciascun
documento sia presente la data di redazione/sottoscrizione e che il documento si
riferisca in modo esplicito all’impianto/struttura ecc. oggetto di verifica
•
verificare che il documento sia sottoscritto da soggetto abilitato/autorizzato
•
verificare che le norme di riferimento richiamate siano congruenti all’oggetto
•
verificare che ci sia coerenza fra le norme di riferimento ed il contenuto
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•
predisporre l'elenco dei documenti mancanti/carenti per chiederne copia all'ente
locale competente
•
verificare la coerenza fra quanto indicato nella documentazione e lo stato di fatto
(sopralluogo)
SOPRALLUOGHI
I sopralluoghi, hanno lo scopo di:
•
ispezionare le sedi di lavoro, rilevandone i principali parametri strutturali e di
impianto, anche in relazione alle attività che vi si svolgono,
•
verificare la coerenza fra lo stato di fatto, le norme di riferimento e/o la
documentazione acquisita nella verifica documentale al fine di individuare i
provvedimenti da adottare per conformarsi alle norme vigenti e/o per realizzare un
livello di sicurezza accettabile.
RISCHI CORRELATI ALLE ATTIVITÀ SVOLTE
Per la valutazione dei rischi derivanti da attività lavorative ne è stata effettuata l’analisi
al fine di:
•
individuare le attività svolte, le rispettive modalità di esecuzione, le attrezzature
utilizzate,
•
identificare i pericoli connessi alle attività svolte ed i conseguenti rischi di infortunio
e/o malattie professionali,
•
identificare i rischi connessi alla correlazione fra attività e l’ambiente in cui sono
svolte,
•
valutare i rischi (confronto con le norme di riferimento, in mancanza di norme
valutazione della probabilità e della gravita dell’infortunio e/o della malattia
professionale),
•
studiare le possibilità per eliminare o ridurre i rischi con riferimento alle prescrizioni
delle norme vigenti ed alla valutazione della probabilità e della gravità dell’infortunio
e/o della malattia professionale,
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•
individuare il personale da sottoporre a sorveglianza sanitaria,
•
definire il contenuto della formazione e informazione di base del personale.
•
definire il contenuto della formazione, informazione e addestramento del personale
con incarichi specifici (addetti emergenza, pronto soccorso, preposti, ecc.).
3.
PROCEDURE E PROVVEDIMENTI PER LA GESTIONE DEL
RISCHIO
Il Datore di Lavoro con la collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione ha provveduto ad adottare e attivare le seguenti procedure e provvedimenti:
•
piano di emergenza;
•
piano di pronto soccorso;
•
regolamento generale per la sicurezza durante le attività che vengono svolte dai
dipendenti della scuola;
•
informazione e formazione di base del personale, dei preposti e dei dipendenti con
incarichi specifici (addetti emergenza, lotta antincendio, primo soccorso);
•
programmi di verifiche periodiche;
•
riorganizzazione del lavoro;
•
emissione di disposizioni di servizio (circolari);
•
segnalazione all’ente locale delle misure da adottare per acquisire e mantenere ad
un livello di sicurezza accettabile l’immobile, gli impianti tecnologici e gli arredi;
•
segnalazione all’ente locale di guasti rilevati durante le verifiche periodiche.
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4.
INDIVIDUAZIONE E PROGRAMMA DELLE MISURE DI
PREVENZIONE
4.1
INTERVENTI DI PREVENZIONE
Le misure di prevenzione che dovranno essere adottate dall’Ente locale e dalla
Direzione Scolastica (Datore di lavoro) sono state evidenziate nei capitoli successivi.
4.2
PROGRAMMA DELLE MISURE DI PREVENZIONE
L’ordine di priorità delle misure di prevenzione è stato predisposto sulla base dei
seguenti criteri.
Magnitudo del rischio ipotizzato
Prescrizioni di norme in vigore
Grado di efficacia dell’intervento individuato
Acquisizione di approvazioni preventive degli Enti preposti
Semplicità dell’intervento
Disponibilità di risorse tecnico - economiche
Sulla base di tali criteri l’urgenza degli interventi è indicata dai seguenti numeri:
• I MME DI ATI
⇒ i nte r ve nti c on pr i or i tà 1
• BRE V E TE RMI NE
⇒ i nte r ve nti c on pr i or i tà 2
• ME DI O TE RMI NE
⇒ i nte r ve nti c on pr i or i tà 3
• LUNG O TE RMI NE
⇒ i nte r ve nti c on pr i or i tà 4
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5.
DATI GENERALI
In data 6 ottobre 2014 il sig. ALBERTI Carlo dell’ICS s.r.l., alla quale il Dirigente
scolastico ha affidato l’incarico di RSPP, ha svolto il sopralluogo presso l’immobile
utilizzato dalla scuola primaria statale “DON BOSCO” in via LOMBARDI, 16 a
BAGOLINO (BS) per aggiornare il documento di valutazione dei rischi.
I dati relativi al numero dei dipendenti, dei docenti e degli studenti presenti nel
complesso scolastico sono stati forniti dalla Segreteria dell’istituto comprensivo.
Attualmente la scuola è frequentata da 116 alunni, 9 insegnanti e 2 collaboratori
scolastici, pertanto ai sensi del DM 26/8/92 la scuola è classificabile come “tipo 1”.
L’immobile è costituito da due piani fuori terra e da un piano seminterrato.
Le pulizie dei locali sono affidate al personale ausiliario.
Ai sensi del punto 1.1 del DM 26/8/92 l’edificio, sulla base delle informazioni fornite, è
stato realizzato in data anteriore al 18 dicembre 1975.
Sono state abbattute le barriere architettoniche mediante l’installazione di un servo
scala sulla scala esterna di accesso. Al piano rialzato è stato realizzato il bagno per
disabili.
La presente relazione è stata ultimata in data 6 novembre 2014.
11
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6.
6.1
MISURE GENERALI
DIMENSIONI DEI LOCALI
L’altezza e il volume dei locali attualmente utilizzati sono conformi a quanto stabilito
dall’articolo 6 del DPR 303/56 come modificato dall’Allegato IV del Decreto legislativo
81/08 (vedi comma 1 dell’art. 63).
6.2
RADON
Nell'edificio scolastico non sono presenti ambienti ubicati a piani interrati o seminterrati
frequentati dal personale o dagli alunni. Pertanto come riportato al cap. 1.3 delle linee
guida emesse dal Coordinamento delle regioni e province autonome di Trento e
Bolzano non è necessario procedere alle misurazioni della concentrazione di radon.
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7.
COMPLETAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO
L’articolo 29 ( Comma 3) del Decreto legislativo 81/08 prescrive che il documento di
valutazione dei rischi deve essere rielaborato “in occasione di modifiche del processo
produttivo significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori” e prescrive che
il Datore di Lavoro (Dirigente Scolastico) “aggiorna le misure di prevenzione e di
protezione in relazione ai mutamenti organizzativi …..…… ovvero in relazione al grado
di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione ”.
Il presente documento sarà aggiornato ogni anno previa raccolta delle opportune
informazioni e l’esecuzione di un sopralluogo, per tenere conto delle misure di
prevenzione e di protezione adottate dall’Ente Locale e/o dal Dirigente Scolastico:
⇒ nel caso vengano introdotte modifiche significative nell’uso dei locali (ad esempio in
caso di spostamento di laboratori da un locale all’altro o di trasformazione di un’aula
normale in laboratorio),
⇒ qualora
vengano
introdotte
modifiche
significative
nelle
apparecchiature,
attrezzature, sostanze utilizzate,
⇒ nel caso vengano introdotti mutamenti significativi ai fini della sicurezza
nell’organizzazione del lavoro (ad esempio introduzione di nuove mansioni per il
personale dipendente),
⇒ nel caso vengano promulgate o modificate le norme attinenti la sicurezza e la salute
sul lavoro (leggi, decreti, circolari, ecc.),
⇒ nel caso vengano recepite ulteriori norme tecniche o modificate quelle attualmente
in vigore (Norme CEI - UNI – ecc.).
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8.
DOCUMENTAZIONE FUNZIONALE ALLA SICUREZZA
Presso la Direzione dell’istituto comprensivo non sono stati rinvenuti documenti.
Misure da adottare a carico dell’Ente Locale
Consegnare alla Direzione della scuola i seguenti documenti:
[Priorità 1]
collaudo statico;
certificato di idoneità sismica;
certificato di agibilità;
certificato di idoneità igienico – sanitaria.
Dovrà essere consegnata alla Direzione la documentazione indicata negli specifici
capitoli del documento di valutazione dei rischi relativi agli impianti tecnologici (esempio:
impianto di terra, impianto elettrico, impianto di riscaldamento, ecc.).
[Priorità 1]
In occasione della consegna di verbali rilasciati da organi di vigilanza (ASL, ISPESL,
VVF) a seguito di sopralluoghi, approvazioni, rinnovi di certificati relativi all’edificio e/o
agli impianti tecnologici, inviarne una copia alla Direzione Scolastica.
[Priorità 2]
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9.
9.1
MISURE DI PREVENZIONE INCENDI
CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO DI INCENDIO
Conformemente a quanto prescritto dall’articolo 2, comma 4 del DM 10/3/1998, sulla
base dei criteri stabiliti:
•
dall’Allegato I ( Cap. 1.4.4) del D.M. 10/03/1998,
•
dall’Allegato IX ( Capitoli 9.2, 9.3, 9.4) del D.M. 10/03/1998,
•
dalla Circolare n. 16 MI. SA. del 08/07/1998,
poiché
sono
presenti
più
di
cento
(e
meno
di
mille)
persone
contemporaneamente la scuola presenta un livello di rischio MEDIO.
Le misure indicate nei successivi capitoli tengono conto di:
•
quanto prescritto dagli allegati I, II, VI, VII, VIII, IX, X del DM 10/3/1998,
•
quanto stabilito dal DM 26/8/1992,
•
quanto stabilito dalle norme di prevenzione incendi specifiche e dal Comando
locale dei Vigili del Fuoco, relativamente alle attività comprese nel DM 16/2/1982
ubicate nell’edificio scolastico.
In particolare il sopralluogo ha permesso di individuare quale luogo a maggiore
rischio incendio il locale caldaia; le misure da adottare sono indicate nello specifico
capitolo del documento di valutazione dei rischi.
L’attività didattica nelle aule non comporta particolari rischi di incendio. Il personale
ha partecipato ad una azione formativa in materia di prevenzione incendio ed ha
ricevuto un opuscolo “Nozioni antincendio” relativo a tale argomento. Nel corso della
riunione sono altresì state illustrate le misure da adottare per assistere eventuali
disabili.
Tenuto conto che il carico di incendio è costituito prevalentemente dagli arredi scolastici
e dai sussidi didattici, tenuto conto che al Comune è stato chiesto di verificare
periodicamente l’impianto elettrico e l’impianto di messa a terra e di certificare che
l’edificio è autoprotetto dalle scariche atmosferiche; considerato che al Comune sono
state segnalate le misure da adottare in conformità del DM 10 marzo 1998 e del DM 26
agosto 1992 e, tenuto altresì conto che ad ogni persona che opera nella scuola sono
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state impartite disposizioni ed assegnati compiti per la gestione delle emergenze e che
ogni anno vengono eseguite le prove di evacuazione, il rischio di incendio residuo può
essere considerato accettabile.
Sulla base delle indicazioni riportate negli allegati I, II e IX del DM 10 marzo 1998
(Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di
lavoro) la classificazione del livello di rischio, le cause ed i pericoli di incendio
individuabili all’interno della scuola, l’identificazione dei lavoratori esposti e le singole
misure adottate per prevenire gli incendi nei locali sottodescritti sono riassunte nella
tabella seguente.
Locale
Livello
Cause
di
d’incendio
e
pericolo Persone
Misure per prevenire
esposte
gli incendi adottate
rischio
Locali
MEDIO
dalla scuola
deposito
di
sostanze Alunni
Il
quantitativo
di
didattici
facilmente combustibili in Personale materiale combustibile
luogo non idoneo o la loro Docente e è limitato a quello
Corridoi
manipolazione
dovute cautele
Locali ad
uso
collettivo
senza
le
non
docente
strettamente
necessario
normale
per
la
conduzione
dell’attività ed è tenuto
lontano
dalle
vie
d’esodo.
Il
personale
è
informato
stato
della
proprietà delle sostanze
e delle circostanze che
possono
causare
il
rischio incendio.
I
materiali
di
pulizia
sono tenuti in appositi
ripostigli o armadi chiusi
a chiave.
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Presenza
della
I rifiuti, documentazioni
documentazione
cartacea,
varie o altro materiale
rifiuti
materiale
combustibile non viene
o
altro
combustibile
(arredi
e
mai
depositato,
tendaggi) che può essere
neanche
in
incendiato accidentalmente
temporanea, lungo le
o deliberatamente.
vie
d’esodo
possono
o
via
dove
entrare
in
contatto con sorgenti di
innesco.
Inadeguata
pulizia
delle
arre di lavoro.
Per evitare l’accumulo
di rifiuti si provvede alla
loro
rimozione
giornaliera e successivo
deposito
all’esterno
dell’edifico.
Negligenza
relativamente
All’interno di tutti i locali
all’uso di fiamme libere e di
è stato imposto il divieto
apparecchi
di
calore
generatori
di
fumare;
è
stato
proibito di usare fiamme
libere; è stato vietato
l’uso
di
apparecchi
generatori di calore.
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Uso di impianti elettrici e di
Gli impianti sono stati
eventuali
realizzati
attrezzature
didattiche elettriche.
dell’arte
a
regola
e sono dotati
di messa a terra (le
Presenza
di
apparecchiature
sotto
elettriche
tensione
anche
quando non sono utilizzate
anomalie
vengono
segnalate
all’Ente
locale
proprietario
dell’’immobile).
Il
personale
informato
è
stato
sul corretto
uso delle attrezzature
elettriche utilizzate nelle
aule e sull’utilizzo degli
impianti elettrici.
Riparazione o modifica di
Le riparazioni elettriche
impianti elettrici effettuati da
sono
persone non qualificate.
esclusivamente
eseguite
da
personale competente e
qualificato.
Utilizzo
non
corretto
di
apparecchi di riscaldamento
portatili
(stufette
E’ stato vietato l’uso di
stufette e fornelletti.
con
resistenze a vista; fornelletti
ecc.).
Inadeguata formazione del
Il personale docente e
personale
non docente è stato
materiali
pericolose,
sull’uso
ed
di
attrezzature
formato
ed
informato
sull’uso di materiali ed
attrezzature pericolose.
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Negligenza degli addetti alla
Alle persone, ditte o
manutenzione
artigiani
(incaricati
che
dall’Ente locale proprietario
nella
dell’immobile)
manutenzione
entrano
scuola
per
viene
consegnata una lettera
con i divieti (es. non
ostruire le vie d’esodo);
viene inoltre illustrato il
piano di evacuazione,
chi
sono
gli
addetti
antincendio; le norme
comportamentali
da
seguire; le persone da
avvisare.
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9.2
INCARICATI PER L’EVACUAZIONE DELLA SCUOLA
Ad alcune persone che operano nella scuola sono stati affidati i seguenti incarichi:
•
emissione dell’ordine di evacuazione;
•
controllo delle operazioni di evacuazione;
•
chiamata soccorsi ed intercettazione dell’alimentazione elettrica e del
combustibile;
•
controllo periodico degli estintori;
•
controllo quotidiano della praticabilità delle vie di uscita.
Sono stati nominati e formati gli addetti alla prevenzione e lotta incendio. Sono stati
nominati e formati gli addetti al primo soccorso.
Presso la segreteria dell’istituto comprensivo sono conservate le lettere con le quali si è
proceduto alla assegnazione degli incarichi e gli attestati di partecipazione ai corsi di
formazione del personale incaricato della prevenzione incendio e del primo soccorso.
Promemoria per il Dirigente scolastico
Qualora per effetto della mobilità del personale non fossero presenti gli addetti alla
prevenzione incendio ed al primo soccorso in numero sufficiente, almeno 2 (un
incaricato ed un sostituto) dovranno essere nominati e formati nuovi addetti. Gli addetti
alla prevenzione incendio e quelli del primo soccorso di nuova nomina devono
partecipare ai corsi di formazione previsti per legge. Durata e contenuti del corso di
formazione per la prevenzione incendi sono regolamentati dal DM 10 marzo 1998.
Durata e contenuti della formazione degli addetti al primo soccorso sono stabiliti dal DM
n. 388 del 3 febbraio 2004; la parte pratica del corso va ripetuta ogni tre anni.
[Priorità 1]
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9.3
PIANO DI EVACUAZIONE
La scuola ha predisposto un piano di evacuazione.
Nei locali e lungo i corridoi sono installate le planimetrie con indicato il percorso di
esodo. Ogni anno vengono eseguite le prove di evacuazione. Le planimetrie non sono
aggiornate e presenti al piano terra.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Fornire alla Direzione copia delle planimetrie aggiornate del piano terra in modo da
poter predisporre un corretto piano di evacuazione.
9.4
[Priorità 2]
DISPOSIZIONI E MISURE DI PREVENZIONE
La Direzione dell’istituto comprensivo ha predisposto documenti informativi con
l’indicazione dei compiti che devono essere assolti dagli insegnanti, dagli alunni, dai
collaboratori scolastici; ha inoltre predisposto il piano di emergenza ed ha fornito al
personale le indicazioni comportamentali per fare fronte alla emergenza incendio e
terremoto. Inoltre la Direzione ha segnalato ai collaboratori scolastici i comportamenti
da adottare durante la pulizia dei locali con l’utilizzo di prodotti chimici.
9.5
SEPARAZIONI
L’immobile è isolato rispetto ad altri fabbricati e non comunica con locali destinati ad
una attività diversa da quella didattica
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9.6
SISTEMA DI ALLARME INCENDIO
Attualmente la scuola dispone di un sistema a sirena con suono bitonale e con
segnalatori ottici. E’ stato installato il pulsante per le prove di evacuazione.
Il sistema di allarme incendio è alimentato da una sorgente elettrica distinta da quella
ordinaria.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Archiviare la dichiarazione di conformità, rilasciata dalla ditta installatrice, nella quale
risulti evidenziato che l’impianto è stato realizzato conformemente alle indicazioni
previste dal DM 26/8/92 e dalla Norma CEI 64/8 (Capitoli 35, 56). Fornire copia della
dichiarazione di conformità al Responsabile dell’Istituto comprensivo.
[Priorità 3]
Fornire copia della suddetta documentazione alla Direzione della scuola. [Priorità 3]
Misure a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune copia della dichiarazione di conformità.
9.7
[Priorità 1]
VIE DI ESODO
Il piano di maggiore affollamento è il piano rialzato con 60 persone.
Al primo piano sono presenti 67 persone.
Lo spazio antistante alla scuola è classificabile come luogo sicuro, dove i ragazzi
possono essere riuniti successivamente all’abbandono dell’edificio scolastico per
incendio o altra calamità.
La lunghezza massima delle vie di esodo è inferiore a 60 m.
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9.7.1
USCITE VERSO LUOGO SICURO
La scuola dispone delle seguenti uscite:
• ingresso principale – costituito da una porta larga 160 cm (80 x 2) che si apre nel
senso dell’esodo a semplice spinta;
• uscita al piede della scala interna – costituita da una porta a due battenti larga 140
cm (70 x2) che si apre nel senso dell’esodo con maniglione antipanico;
• uscita sicurezza primo piano – costituita da una porta REI 120 larga 130 cm che si
apre nel senso dell’esodo con maniglione antipanico ed immette sulla scala esterna
di sicurezza.
Le uscite di sicurezza sono segnalate da apposito cartello.
9.7.2
SCALE
La scuola dispone di una scala interna a giorno che serve i piani fuori terra e di una
scala interna che serve i locali del piano seminterrato. E’ stata realizzata la scala
esterna di sicurezza.
Scala interna
La scala serve il primo piano.
Le rampe sono larghe 143 cm.
I parapetti sono alti 100 cm.
L’ultimo tratto della scala è munito di corrimano.
E’ installata la segnaletica indicante il percorso di esodo.
E’ installata l’illuminazione di sicurezza.
La scala è sgombra da qualunque materiale.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile.
Non sono presenti rivestimenti in legno.
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Scala interna (piano seminterrato)
La scala serve alcuni locali al piano seminterrato.
Le rampe sono larghe 126 cm e sono prive di corrimano.
E’ installata la segnaletica indicante il percorso di esodo.
E’ stata installata l’illuminazione di sicurezza.
La scala è sgombra di materiale.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile.
Non sono presenti rivestimenti in legno.
Scala esterna di sicurezza
La scala serve il primo piano.
Le rampe sono larghe 125 cm.
Il parapetto è alto 105 cm.
E’ stata installata l’illuminazione di sicurezza.
La scala è sgombra di materiale.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile.
Non sono presenti rivestimenti in legno.
Le rampe delle scale hanno un numero di gradini maggiore di 2 ed inferiore a 16, con
pedata maggiore di 30 ed alzata inferiore a 17 cm.
Il numero di moduli a servizio del primo piano è pari a due. In base all’attuale massimo
affollamento la larghezza delle scale è conforme a quanto stabilito dal DM 26/8/92.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Installare il corrimano lungo la scala che serve il piano seminterrato.
[Priorità 1]
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9.7.3
ATRI
I locali della scuola si affacciano su due ampi atri larghi circa 9 m.
Gli atri sono dimensionati in modo da avere una capacità di deflusso inferiore a 60 (DM
26/8/92 Cap. 5.1).
E’ presente la segnaletica indicante il percorso d’esodo.
Sono stati installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza.
Negli atri non sono installati arredi o materiale che possa causare intralcio all’esodo.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile.
Non sono presenti rivestimenti in legno.
Al piano rialzato ed al piano terra sono presenti estintori a polvere del peso di 6 kg,
omologati, verificati e con capacità di estinzione pari a 55 A, 233 B, C.
Gli estintori sono segnalati.
E’ stata realizzata la rete idrica antincendio
9.8
SEGNALETICA
Nella scuola sono stati installati i cartelli con l’indicazione del percorso d’esodo e dei
presidi antincendio. All’esterno del locale caldaia è stato affisso il cartello con il divieto
di accesso ai non addetti ai lavori e con il divieto di introdurre fiamme libere.
In prossimità dei quadri elettrici è affisso il cartello con il divieto di usare acqua in caso
di incendio. La tipologia, la forma, le dimensioni, il numero e le modalità di installazione
della segnaletica di sicurezza sono conformi a quanto stabilito dal Titolo V del D.Lgs.
81/08.
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9.9
ESTINTORI
Ad ogni piano sono posizionati estintori a polvere omologati, segnalati, verificati ogni sei
mesi e con capacità di estinzione pari a 55 A, 233 B, C. Tre al primo piano di cui uno
nella biblioteca; quattro al piano rialzato di cui uno nell’aula sussidi e locale fotocopie.
Nei locali utilizzati come deposito ed archivio sono installati estintori a polvere
omologati, verificati, segnalati e con capacità di estinzione pari a 34 A,144 B, C.
Il numero degli estintori è sufficiente.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Concordare con la ditta incaricata delle verifiche periodiche che nel caso gli estintori
vengano momentaneamente asportati essi devono essere sostituiti con estintori del
medesimo tipo.
[Priorità 1]
In ottemperanza a quanto stabilito da D.M. del Ministero degli interni del 7/01/2005
(G.U. n. 28 del 4/02/2005) aggiornare il contratto con la ditta incaricata in modo tale che
le verifiche, le revisioni ed i collaudi degli
estintori vengano eseguite secondo le
modalità e la periodicità stabilite dalla Norma UNI 9994 edizione gennaio 2013.
[Priorità 4]
Chiedere alla ditta incaricata della verifica semestrale degli estintori di annotare l’esito
del controllo sul registro antincendio presente presso la scuola.
[Priorità 3]
Ulteriori indicazioni dettagliate relative al numero ed al tipo di estintori da installare sono
riportate nei successivi Capitoli relativi a specifici ambienti.
Misure a carico del Dirigente scolastico
Annotare l’esito della verifica semestrale sul registro antincendio.
[Priorità 3]
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9.10
RETE IDRANTI
E’ stata installata una rete idrica antincendio mediante l’installazione ai piani di idranti
UNI 45 muniti di lancia con getto regolabile; lo sportello della cassetta è protetto da
materiale safe crash. All’esterno è presente l’attacco per l’autopompa dei VV.F.
Gli idranti sono segnalati e vengono verificati con cadenza semestrale.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Archiviare il progetto e la dichiarazione di conformità, rilasciati dal progettista e dalla
ditta incaricati della realizzazione dell’impianto, attestanti che la rete idrica antincendio è
stata realizzata e collaudata in modo conforme a quanto previsto dal Cap. 9.1 del D.M.
26/8/92 ed alle Norme UNI CIG. Fornire copia della documentazione al Responsabile
dell’Istituto comprensivo.
[Priorità 2]
Misure a carico del Dirigente scolastico
Annotare l’esito della verifica semestrale sul registro antincendio.
[Priorità 3]
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9.11
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
La scuola è dotata di apparecchi di illuminazione di sicurezza; anche sulla scala esterna
di sicurezza sono stati installati n. 2 apparecchi di illuminazione di sicurezza.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Archiviare la dichiarazione di conformità, rilasciata dalla ditta installatrice, nella quale
risulti evidenziato che l’impianto è stato realizzato conformemente alle indicazioni
previste dal DM 26/8/92 e dalla Norma CEI 64/8 (Capitoli 35, 56). Fornirne copia al
Responsabile dell’Istituto comprensivo.
[Priorità 2]
Fornire copia della dichiarazione di conformità alla Direzione scolastica.
[Priorità 1]
Misure a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune copia della suddetta documentazione.
9.12
[Priorità 1]
REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI DI RIVESTIMENTO
Lungo i percorsi di esodo non sono presenti materiali di rivestimento realizzati con
sostanze combustibili.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Gli eventuali rivestimenti che saranno installati dovranno essere di tipo incombustibile o
certificati secondo quanto stabilito dall’art. 3.1 del D.M. 26/8/92.
[Priorità 2]
28
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9.13
CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI
La scuola, in quanto frequentata da più di 100 persone deve disporre del certificato di
prevenzione incendi per l’attività n. 67 del DPR 151 del 1/08/2011.
Poiché la caldaia che alimenta l’impianto di riscaldamento ha una potenza termica
maggiore di 100.000 kCal/h, la scuola deve disporre del certificato di prevenzione
incendi (CPI) per l’attività n. 74 del DPR 151 del 1/08/2011.
Come prescritto dal comma 2 dell’articolo 6
del DPR n. 151del 1/08/2011 è stato
predisposto il registro sul quale sono annotati i controlli, le verifiche e gli interventi di
manutenzione dei dispositivi, attrezzature ed impianti antincendio, la formazione ed
informazione del personale e l’esito delle esercitazioni antincendio.
Misure a carico del Comune
Qualora non si sia già provveduto, affidare ad un professionista abilitato l’incarico di
predisporre quanto necessario per ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi relativo
all’attività n. 67 e 74 del DPR n. 151 del 1/08/2011.
[Priorità 1]
Realizzare le misure previste nella documentazione tecnica allegata alla domanda di
rilascio del parere favorevole.
[Priorità 1]
A lavori ultimati presentare al Comando Provinciale dei VV.F la S.C.I.A. (Segnalazione
Certificata di Inizio Attività); la ricevuta della segnalazione costituisce titolo
autorizzatorio all’inizio dell’attività; successivamente chiedere il rilascio del C.P.I. e
consegnarne copia alla Direzione scolastica.
[Priorità 1]
Adempimenti a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune ed archiviare copia della documentazione sopra richiamata.
[Priorità 3]
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10.
10.1
SERVIZI GENERALI
SERVIZI IGIENICI
La scuola dispone di servizi igienici, separati per uomini e donne, in numero adeguato
rispetto a quanto previsto dal Decreto 18 dicembre 1975 (una tazza ogni classe).
I servizi igienici sono dotati di finestre apribili.
Al piano rialzato è stato realizzato il bagno per disabili.
10.2
LAVABI
I lavabi sono complessivamente adeguati.
10.3
PULIZIE
Le pulizie sono adeguate. Le pulizie sono svolte dal personale dipendente della scuola.
30
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11.
AULE DIDATTICHE
L'aerazione e l'illuminazione naturale dei locali è assicurata da finestre i cui vetri hanno
caratteristiche di sicurezza. Le finestre possono essere aperte anche a vasistas. I
parapetti delle finestre sono alti più di 90 cm. Alle finestre sono appese tende tipo
veneziana realizzate con materiale non combustibile.
Le porte dei locali sono larghe 90 cm e si aprono nel senso dell’esodo.
Il numero delle persone presenti (compreso l’insegnante) è non superiore a 25.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile.
Non sono presenti rivestimenti in legno.
Le aule dispongono di prese elettriche integre munite di alveoli protetti.
Nelle aule sono stati installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza.
Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - Cap. 2.3) il quantitativo di materiale
combustibile dovrà essere limitato allo stretto necessario per la normale conduzione
della attività.
11.1
AULA VIDEO
L’aula video ubicata al piano rialzato ha caratteristiche identiche alle aule didattiche.
Alle finestre appese tende costruite con materiale dichiarato resistente al fuoco.
Nel locale è posizionato un estintore portatile a polvere con capacità di estinzione pari a
55 A, 233 B, C.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Archiviare la certificazione di reazione al fuoco delle tende. Verificare che il certificato
attesti che esse siano di classe non superiore ad 1 (punto 3.1 comma 3 del DM
26/08/92). I materiali non certificati per classi di reazione al fuoco ammesse dal D.M.
26/8/92 (Cap. 3.1) dovranno essere rimossi o sostituiti.
[Priorità 2]
31
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11.2
LOCALE FOTOCOPIE
Il locale è ubicato al piano rialzato.
L'aerazione e l'illuminazione naturale del locale è assicurata da finestre.
I parapetti delle finestre sono alti più di 90 cm. Alla finestra sono appese tende tipo
veneziana realizzate con materiale non combustibile.
La porta del locale è larga 70 cm e si apre nel senso dell’esodo.
Pavimenti, pareti e soffitti sono realizzati in materiale non combustibile.
Nel locale è ubicata la vetrinetta con il materiale di primo soccorso.
L’ubicazione della vetrinetta è segnalata.
Nel locale è presente una taglierina munita di protezione contro il cesoiamento.
Nel locale è posizionato un estintore portatile a polvere con capacità di estinzione pari a
55 A, 233 B, C.
11.3
BIBLIOTECA
Il locale è ubicato al primo piano.
La porta è larga 80 cm e si apre nel senso dell’esodo.
Il locale ha una superficie di circa 36 m2.
Il carico di incendio è inferiore a 30 kg/m2.
Nel locale è posizionato un estintore con capacità di estinzione pari a 55 A, 233 B, C.
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12.
DEPOSITI E ARCHIVIO
Al piano seminterrato due locali serviti sono utilizzati come: deposito di vecchi arredi e
come archivio.
Deposito
Il locale ha una superficie di 15 m2. La quantità di arredi è tale da non determinare un
carico d’incendio superiore a 30 kg/m2.
La superficie di aerazione è superiore ad 1/40 della superficie in pianta del locale.
Archivio
Il locale ha una superficie di circa 45 m2. Il materiale cartaceo è depositato su scaffali
fissati alle pareti.
La quantità di materiale è tale da determinare un carico d’incendio superiore a 30
kg/m2. La superficie di aerazione è superiore ad 1/40 della superficie in pianta del
locale.
La porta ha caratteristiche REI 120, è larga 120 cm e si apre nel senso dell’esodo con
maniglione antipanico. Il sistema di autochiusura non funziona.
Nei locali sono presenti estintori a polvere omologati, segnalati, verificati e con capacità
di estinzione pari a 34 A, 144 B, C..
Nel sottoscala è depositato il materiale per le pulizie; sono presenti meno di 20 litri di
alcool.
E’ stato installato un rilevatore automatico di incendio.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Regolare il sistema di chiusura della porta REI.
[Priorità 1]
33
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12.1
DEPOSITO SUSSIDI DIDATTICI
Il locale è ubicato al piano primo.
La porta è larga 80 cm e si apre nel senso dell’esodo.
Il carico di incendio è inferiore a 30 kg/m2.
Si segnalano infiltrazioni ascendenti di umidità lungo la parete lato nord est dell’aula
sussidi del piano rialzato
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Installare un cartello indicante il carico massimo ammissibile espresso in Kg/m2.
[Priorità 1]
Eliminare le cause dell’infiltrazione di umidità ascendente dalla parete lato nord est
dell’aula sussidi del piano rialzato.
[Priorità 1]
34
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13.
CENTRALE TERMICA
Il riscaldamento dell’edificio è realizzato tramite un impianto alimentato da una caldaia
di nuova installazione funzionante a GPL con potenza presunta maggiore di 100.000
kCal/h. L’impianto riscalda anche la scuola secondaria di 1° grado. Durante il
sopralluogo non è stato possibile accedere nel locale in quanto la scuola non dispone
delle chiavi. Quanto di seguito descritto corrisponde a quanto è stato possibile verificare
dall’esterno.
L’impianto è soggetto al controllo dei VV.F.
E’ installato un interruttore elettrico generale correttamente segnalato.
Esternamente al locale è installata la valvola di intercettazione combustibile
correttamente segnalata. E’ installata anche una elettrovalvola.
Sulla porta di ingresso è affisso il cartello indicante il divieto di accesso e di usare
fiamme libere.
La superficie di aerazione è pari ad 1,5 m2.
Non è stato possibile verificare se:
• in relazione alla potenza nominale complessiva della centrale termica, la
superficie di aerazione è conforme a quanto stabilito dalla Circolare n. 69 del 25
novembre I969 (Par. 2.1.b);
• è presente un estintore omologato avente capacità estinguente pari a 21 A, 89
B, C verificato semestralmente;
• è presente, nel locale caldaia, il libretto di centrale conforme a quanto stabilito
dal DPR 412/93, correttamente compilato;
• sono installati i dispositivi di sicurezza, protezione e controllo previsti dalle
norme di cui alla Raccolta R.
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Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Poiché la caldaia è sottostante ad un’aula e quindi l’affollamento è superiore a 0,4
persone/m2, verificare e certificare che l’impianto sia conforme a quanto stabilito
dall’articolo 4.2.1 del D.M. 12/04/1996.
[Priorità 1]
Eseguire un sopralluogo allo scopo di verificare le condizioni internamente al locale;
informare la Direzione dell’istituto comprensivo circa l’esito.
[Priorità 1]
Impianto elettrico: archiviare copia del progetto e della dichiarazione di conformità
attestanti che l’impianto è conforme alla Norma CEI 64-8/7 :“Luoghi a maggior rischio in
caso di incendio”.
[Priorità 1]
Sollecitare la ditta cui è affidata la conduzione e la manutenzione dell’impianto termico
affinché compili correttamente e regolarmente il libretto di centrale e disporre che tale
libretto venga custodito nel locale caldaia.
[Priorità 1]
Mantenere il locale pulito e privo di materiale combustibile (carta, legna ecc.).
[Priorità 1]
Relativamente all’impianto termico dovrà essere recuperata ed archiviata la seguente
documentazione:
[Priorità 1]
progetto redatto da professionista abilitato;
dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta installatrice;
copia delle richieste (compreso gli allegati RR e RD) e dei verbali rilasciati
dall’ISPESL.: approvazione progetto e verifica di conformità;
verbali di verifica quinquennale dell’ASL.
Dovrà inoltre essere incaricato un professionista abilitato affinché predisponga un
progetto complessivo ed una pratica al fine di ottenere un Certificato di Prevenzione
Incendi comprendente anche l’attività n. 74 ( D.P.R. n. 151 del 1/08/11 ).
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14.
IMPIANTO ELETTRICO GENERALE
Il contatore e le protezioni generali sono ubicate all’esterno della scuola in una nicchia
protetta da sportello chiuso a chiave.
A monte dell’impianto elettrico è installato l’interruttore magnetotermico e la protezione
differenziale con Idn = 0,3 A.
Il quadro elettrico generale è ubicato al piano rialzato nell’atrio dell’ingresso.
Le derivazioni sono protette da interruttori differenziali.
I componenti in vista (interruttori, prese, ecc.) sono integri.
Le prese elettriche sono dotate di alveoli protetti.
Sui quadri elettrici è installata la segnaletica di sicurezza.
E’ stato installato il pulsante di sgancio a distanza dell’interruttore elettrico generale.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Eseguire le verifiche periodiche con scadenze e modalità indicate dalla norma CEI 64 –
52 dell’aprile 1999.
[Priorità 2]
L’esito di tali verifiche e gli eventuali interventi di manutenzione conseguenti saranno
annotati su apposito registro costituito da schede simili a quelle riportate nell’appendice
F della Guida CEI 0-10 (Fascicolo 6366 “Guida alla manutenzione degli impianti
elettrici”); ogni scheda dovrà essere datata e sottoscritta dal tecnico incaricato.
[Priorità 3]
Fornire copia della dichiarazione di conformità alla Direzione della scuola. [Priorità 1]
Misure da adottare a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune ed archiviare copia della dichiarazione di conformità. [Priorità 3]
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15.
IMPIANTO DI TERRA
Al momento del sopralluogo non è stata rinvenuta copia della denuncia dell'impianto di
terra.
Misure da adottare a carico dell’Ente Locale
Qualora la denuncia dell’impianto non sia stata presentata incaricare una ditta abilitata
affinché proceda:
•
[Priorità 1]
alla realizzazione e/o alle verifiche dell’impianto, alle misure della resistenza di terra
ed al controllo del coordinamento delle protezioni contro i contatti indiretti;
•
alla denuncia dell’impianto (consegna a ISPESL e all’ASL della dichiarazione di
conformità).
Dovranno essere archiviati: progetto, verbali di verifiche periodiche dell’ASL o ARPA,
dichiarazioni di conformità rilasciate dalle ditte installatrici ed esecutrici di manutenzioni
straordinarie, modifiche, verifiche ecc.
[Priorità 1]
Come prescritto dal DPR n. 462 del 22/10/01, ogni due anni presentare all’ASL la
richiesta di verifica periodica dell’impianto (la scuola è un luogo a maggior rischio in
caso di incendio).
[Priorità 2]
Consegnare al Dirigente Scolastico copia della dichiarazione di conformità e dei verbali
relativi alle verifiche biennali eseguite da parte della ASL (almeno il verbale relativo alla
verifica eseguita nell'ultimo biennio).
[Priorità 2]
Misure da adottare a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune ed archiviare copia della documentazione sopra richiamata.
[Priorità 3]
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16.
PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE E LE
SOVRATENSIONI
L’edificio non è dotato di un impianto di protezione dalle scariche atmosferiche.
A monte dell’impianto elettrico non sono installati scaricatori di tensione (SPD).
Misure da adottare a carico del Comune
[Priorità 1]
In conformità alla norma CEI 81-10, dovrà essere affidato ad un professionista
competente l’incarico di eseguire il calcolo di verifica circa la necessità di installare un
impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. Nel caso
l’edificio risulti autoprotetto archiviare il documento.
Nel caso l’edificio non risulti autoprotetto è necessario:
• installare un LPS avente le caratteristiche coerenti con i risultati della verifica, previo
elaborazione di un progetto da parte di un professionista abilitato;
• denunciare l’installazione all’ISPESL;
• programmare le verifiche periodiche dell’impianto;
• archiviare: progetto, verbali di approvazione dell’ISPESL, verbali di verifiche
periodiche della ASL, dichiarazioni di conformità rilasciate dalle ditte installatrici ed
esecutrici di manutenzioni straordinarie, modifiche, ecc.
Qualora la ASL o l’ARPA non sottopongano a verifica l’impianto, il Comune dovrà
incaricare una ditta abilitata di eseguire i controlli; copia dei risultati dovrà essere
consegnata alla Direzione della scuola.
[Priorità 2]
E’ necessario affidare ad un professionista competente l’incarico di eseguire il calcolo di
verifica circa la necessità di proteggere l’impianto elettrico dalle sovratensioni causate
da scariche atmosferiche utilizzando i criteri stabiliti dalla norma CEI 81-10; nel caso
risulti che non é necessario proteggere l’impianto archiviare il documento; se risulta
necessario proteggere l’impianto dovrà:
•
essere affidato ad un professionista abilitato l’incarico di progettare l’installazione
delle protezioni (SPD) in modo conforme a quanto stabilito dalle Norme CEI 81-10 e
64-8 (archiviare il progetto);
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•
essere affidato ad una ditta abilitata l’installazione delle protezioni previste dal
progetto (archiviare la dichiarazione di conformità ed i relativi allegati).
Fornire alla Direzione scolastica copia della suddetta documentazione.
[Priorità 1]
Misure da adottare a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune ed archiviare copia della documentazione sopra richiamata.
[Priorità 3]
17.
NORME DI ESERCIZIO
La Direzione scolastica deve concordare con l’Amministrazione Comunale le modalità
organizzative per ottemperare a quanto prescritto dalle norme di esercizio descritte al
Cap. 12 del DM 26/8/92. In particolare dovranno essere convenute le competenze
relative all’attuazione di quanto previsto ai punti 12.1, 12.2, 12.3, 12.5, 12.6, 12.7, 12.8,
12.9, 12.10.
Inoltre è stato chiesto al Comune di sottoscrivere l’accordo raggiunto dall’A.N.C.I.
Lombardia con l’Ufficio scolastico Regionale in data 12/07/2004.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
[Priorità 1]
Sulla base degli accordi convenuti con la Direzione scolastica adottare i provvedimenti
di propria competenza e annotarne l’esito su apposito registro che sarà custodito
presso la scuola.
Misure a carico del Dirigente scolastico
[Priorità 1]
Sulla base degli accordi convenuti con l’Amministrazione comunale adottare i
provvedimenti di propria competenza e annotarne l’esito su apposito registro che sarà
custodito presso la scuola.
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18.
RIEPILOGO INTERVENTI A CARICO DEL COMUNE
PROGRAMMAZIONE
ADEMPIMENTI
DEGLI INTERVENTI DA
PARTE DEL COMUNE
Scale - Installare il corrimano lungo la scala che serve il piano
seminterrato.
Planimetrie - Fornire alla Direzione copia delle planimetrie
aggiornate del piano terra in modo da poter predisporre un
corretto piano di evacuazione.
Aula sussidi - Eliminare le cause dell’umidità ascendente dalla
parete lato nord est dell’aula sussidi del piano rialzato.
Archivio del piano interrato - regolare il sistema di autochiusura
della porta REI.
Documentazione
- Consegnare
alla Direzione
dell’istituto
comprensivo copia del C.P.I. e copia della documentazione
relativa agli impianti tecnologici presenti nella scuola. Poiché la
caldaia è sottostante ad un’aula e quindi l’affollamento è
superiore a 0,4 persone/m2, verificare e certificare che l’impianto
sia conforme a quanto stabilito dall’articolo 4.2.1 del D.M.
12/04/1996.
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Promemoria - Eseguire i controlli, le verifiche e le manutenzioni
di legge degli impianti tecnologici installati (impianto elettrico,
impianto di messa a terra; impianto di riscaldamento; ecc.).
Segnalare
preventivamente
alla
Direzione
della
scuola
l’affidamento di lavori, da eseguire presso la sede scolastica, ad
imprese, ditte o artigiani. La segnalazione dovrà essere
accompagnata dalla valutazione dei rischi da interferenze per
poterla eventualmente integrare a maggiore tutela della salute e
della sicurezza degli alunni e dei dipendenti della scuola.
Si richiede la sottoscrizione dell’accordo stipulato dall’A.N.C.I.
Lombardia con l’Ufficio Regionale Scolastico in data 12 luglio
2004.
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