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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI
NELL’EDIFICIO UTILIZZATO DALLA
SCUOLA PRIMARIA STATALE
“A. CANOSSI”
SAN ZENO (BS)
20/06/2013
SCARINZI Alessandra
Data sopralluogo
Elaboratore
File:Primaria_San_Zeno_giugno_2013
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REVISIONI DEL PIANO DELLA SICUREZZA
Oggetto
Revisione
Data certa
numero
della
revisione
Firma
Firma
Firma
Firma
Dirigente
Medico
RLS
RSPP
scolastic
Competente
o
16
24/06/13
Aggiornamento
del DVR ai
sensi del D.Lgs
81/08
2
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INDICE
5. DATI GENERALI
10
6. COMPLETAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO
11
7. MISURE GENERALI
12
7.1
7.2
7.3
7.4
RADON
INTERVENTI ESTERNI
DIMENSIONI DEI LOCALI
VULNERABILITÀ SISMICA
12
12
12
14
8. DOCUMENTI CHE DEVONO ESSERE CONSEGNATI ALLA DIREZIONE DELLA
SCUOLA
14
9. MISURE DI PREVENZIONE INCENDI
15
9.1
CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO DI INCENDIO
9.2
INCARICATI PER L’EVACUAZIONE DELLA SCUOLA
9.3
PIANO DI EVACUAZIONE
9.4
SEPARAZIONI
9.5
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
9.6
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
9.7
DISPOSIZIONI E MISURE DI PREVENZIONE
9.8
MEDICO COMPETENTE
9.9
SISTEMA DI ALLARME INCENDIO
9.10 VIE DI ESODO
9.10.1
USCITE VERSO LUOGO SICURO
9.10.2
SCALE
9.10.3
CORRIDOI
9.11 SEGNALETICA
9.12 ESTINTORI
9.13 RETE IDRANTI
9.14 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
9.15 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI DI RIVESTIMENTO
9.16 CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI
10.
10.1
10.2
10.3
15
20
21
21
21
21
21
22
22
23
23
25
26
27
28
29
30
30
31
SERVIZI GENERALI 32
SERVIZI IGIENICI
LAVABI
PULIZIE
32
32
32
11.
AULE DIDATTICHE 33
12.
AULA INFORMATICA E TV 34
3
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13.
BIBLIOTECA 35
14.
ARCHIVIO STORICO 35
14.1
DEPOSITO DEI SUSSIDI DIDATTICI
36
15.
CENTRALE TERMICA 37
16.
ASCENSORE 39
17.
IMPIANTO ELETTRICO GENERALE 40
18.
IMPIANTO DI TERRA 41
19.PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE E LE SOVRATENSIONI
20.
NORME DI ESERCIZIO 44
21.
RIEPILOGO INTERVENTI A CARICO DEL COMUNE 45
4
42
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1.
PROCEDIMENTI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il procedimento per la valutazione dei rischi utilizzato fa riferimento ai criteri definiti
dal Titolo 1 Capo III sezione II del D.Lgs. 81/2008 e pertanto si basa sull’esame
sistematico di tutti gli aspetti di ciascun luogo di lavoro.
Il procedimento adottato prevede la:
 Individuazione delle fonti di pericolo in relazione:
1. all’ambiente di lavoro
2. agli impianti tecnologici installati
3. alle apparecchiature, attrezzature, sostanze e agenti biologici utilizzati
4. alle attività svolte
 Individuazione dei rischi connessi alle fonti di pericolo
 Individuazione del personale esposto ai rischi generici
 Individuazione del personale esposto a rischi specifici
 Individuazione delle norme giuridiche e/o tecniche di riferimento
 Valutazione dei rischi con riferimento alle disposizioni delle
norme in vigore
 In mancanza di norme, valutazione della probabilità e della
gravità dell’infortunio e/o della malattia professionale.
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2.
MODALITA' OPERATIVE
RISCHI CORRELATI ALL’EDIFICIO, AGLI IMPIANTI, ALLE ATTREZZATURE ED
ALLE SOSTANZE
Il procedimento di base, per la valutazione dei rischi consiste in un esame sistematico
di tutti gli aspetti del luogo di lavoro riguardanti:
le caratteristiche costruttive dell’edificio;
gli impianti tecnologici installati;
i dispositivi, le macchine, le attrezzature, le sostanze e gli agenti
biologici utilizzati.
L’analisi di quanto sopra esposto è stata attuata mediante la verifica documentale ed
i sopralluoghi tecnici adottando i seguenti procedimenti.
VERIFICA DOCUMENTALE
La verifica documentale, è volta alla raccolta della documentazione inerente alle
caratteristiche dell'immobile, degli impianti tecnologici in essa presenti, delle
attrezzature, delle sostanze e degli agenti biologici utilizzati nelle attività svolte al fine
di:
individuare i documenti la cui elaborazione è prescritta da norme vigenti (es.
C.P.I., dichiarazioni di conformità/rispondenza relative ad impianti installati,
denuncia impianti, verbali di verifica periodica rilasciati degli organi di vigilanza
e/o da ditte/professionisti incaricati, ...)
verificare che copia di tali documenti sia archiviata presso l'istituto, che in ciascun
documento sia presente la data di redazione/sottoscrizione e che il documento si
riferisca in modo esplicito all’impianto/struttura ecc. oggetto di verifica
verificare che il documento sia sottoscritto da soggetto abilitato/autorizzato
verificare che le norme di riferimento richiamate siano congruenti all’oggetto
verificare che ci sia coerenza fra le norme di riferimento ed il contenuto
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predisporre l'elenco dei documenti mancanti/carenti per chiederne copia all'ente
locale competente
verificare la coerenza fra quanto indicato nella documentazione e lo stato di fatto
(sopralluogo)
SOPRALLUOGHI
I sopralluoghi, hanno lo scopo di:
ispezionare le sedi di lavoro, rilevandone i principali parametri strutturali e di
impianto, anche in relazione alle attività che vi si svolgono,
verificare la coerenza fra lo stato di fatto, le norme di riferimento e/o la
documentazione acquisita nella verifica documentale al fine di individuare i
provvedimenti da adottare per conformarsi alle norme vigenti e/o per realizzare un
livello di sicurezza accettabile.
RISCHI CORRELATI ALLE ATTIVITÀ SVOLTE
Per la valutazione dei rischi derivanti da attività lavorative ne è stata effettuata
l’analisi al fine di:
individuare le attività svolte, le rispettive modalità di esecuzione, le attrezzature
utilizzate,
identificare i pericoli connessi alle attività svolte ed i conseguenti rischi di
infortunio e/o malattie professionali,
identificare i rischi connessi alla correlazione fra attività e l’ambiente in cui sono
svolte,
valutare i rischi (confronto con le norme di riferimento, in mancanza di norme
valutazione della probabilità e della gravita dell’infortunio e/o della malattia
professionale),
studiare le possibilità per eliminare o ridurre i rischi con riferimento alle
prescrizioni delle norme vigenti ed alla valutazione della probabilità e della
gravità dell’infortunio e/o della malattia professionale,
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individuare il personale da sottoporre a sorveglianza sanitaria,
definire il contenuto della formazione e informazione di base del personale.
definire il contenuto della formazione, informazione e addestramento del
personale con incarichi specifici (addetti emergenza, pronto soccorso, preposti,
ecc.).
3.
PROCEDURE E PROVVEDIMENTI PER LA GESTIONE DEL
RISCHIO
Il Datore di Lavoro con la collaborazione del Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione ha provveduto ad adottare e attivare le seguenti procedure
e provvedimenti:
piano di emergenza;
piano di pronto soccorso;
regolamento generale per la sicurezza durante le attività che vengono svolte dai
dipendenti della scuola;
informazione e formazione di base del personale, dei preposti e dei dipendenti con
incarichi specifici (addetti emergenza, lotta antincendio, primo soccorso);
programmi di verifiche periodiche;
riorganizzazione del lavoro;
emissione di disposizioni di servizio (circolari);
segnalazione all’ente locale delle misure da adottare per acquisire e mantenere ad un
livello di sicurezza accettabile l’immobile, gli impianti tecnologici e gli arredi;
segnalazione all’ente locale di guasti rilevati durante le verifiche periodiche.
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4.
INDIVIDUAZIONE
E
PROGRAMMA
DELLE
MISURE
DI
PREVENZIONE
4.1
INTERVENTI DI PREVENZIONE
Le misure di prevenzione che dovranno essere adottate dall’Ente locale e dalla
Direzione Scolastica (Datore di lavoro) sono state evidenziate nei capitoli successivi.
4.2
PROGRAMMA DELLE MISURE DI PREVENZIONE
L’ordine di priorità delle misure di prevenzione è stato predisposto sulla base dei
seguenti criteri.
Magnitudo del rischio ipotizzato
Prescrizioni di norme in vigore
Grado di efficacia dell’intervento individuato
Acquisizione di approvazioni preventive degli Enti preposti
Semplicità dell’intervento
Disponibilità di risorse tecnico - economiche
Sulla base di tali criteri l’urgenza degli interventi è indicata dai seguenti numeri:
IMMEDIAT I
i nt e rve nt i c o n p ri o ri t à 1
BREVE T ERMINE
i nt e rve nt i c o n p ri o ri t à 2
MEDIO T ERMINE
i nt e rve nt i c o n p ri o ri t à 3
L UNG O T ERMINE
i nt e rve nt i c o n p ri o ri t à 4
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5.
DATI GENERALI
In data 20 giugno 2013 la dott.ssa. SCARINZI Alessandra dell’ICS S.r.l., alla quale il
Dirigente scolastico ha affidato l’incarico di consulente esterno ha svolto il
sopralluogo presso l’immobile utilizzato dalla scuola primaria statale “A. CANOSSI” a
San ZENO (BS) per aggiornare il documento di valutazione dei rischi ai sensi del
comma 3 dell’articolo 29 del D.Lgs 81/08.
Il sopralluogo è stato svolto alla presenza della collaboratrice scolastica.
I dati relativi al numero dei dipendenti, dei docenti e degli studenti presenti nel
complesso scolastico sono stati forniti dalla Segreteria dell’istituto comprensivo.
Attualmente l’istituto è frequentato da 209 alunni, 19 insegnanti e 3 collaboratrici
scolastiche di cui 1 part time, pertanto ai sensi del DM 26/8/92 la scuola è
classificabile come “tipo 1”.
L’immobile è costituito da 2 piani fuori terra.
Ai sensi del punto 1.1 del DM 26/8/92 l’edificio, sulla base delle informazioni fornite,
si considera realizzato in data anteriore al 18 dicembre 1975.
Sono state abbattute le barriere architettoniche mediante la realizzazione di un
ascensore.
La presente relazione è stata ultimata in data 24 giugno 2013.
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6.
COMPLETAMENTO
E
AGGIORNAMENTO
DEL
DOCUMENTO
L’articolo 29 ( Comma 3) del Decreto legislativo 81/08 prescrive che il documento di
valutazione dei rischi deve essere rielaborato “in occasione di modifiche del processo
produttivo significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori” e prescrive
che il Datore di Lavoro (Dirigente Scolastico) “aggiorna le misure di prevenzione e di
protezione in relazione ai mutamenti organizzativi …..…… ovvero in relazione al
grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione ”.
Il presente documento sarà aggiornato ogni anno previa raccolta delle opportune
informazioni e l’esecuzione di un sopralluogo, per tenere conto delle misure di
prevenzione e di protezione adottate dall’Ente Locale e/o dal Dirigente Scolastico:
nel caso vengano introdotte modifiche significative nell’uso dei locali (ad esempio
in caso di spostamento di laboratori da un locale all’altro o di trasformazione di
un’aula normale in laboratorio),
qualora
vengano
introdotte
modifiche
significative
nelle
apparecchiature,
attrezzature, sostanze utilizzate,
nel caso vengano introdotti mutamenti significativi ai fini della sicurezza
nell’organizzazione del lavoro (ad esempio introduzione di nuove mansioni per il
personale dipendente),
nel caso vengano promulgate o modificate le norme attinenti la sicurezza e la
salute sul lavoro (leggi, decreti, circolari, ecc.),
nel caso vengano recepite ulteriori norme tecniche o modificate quelle attualmente
in vigore (Norme CEI - UNI – ecc.).
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7.
7.1
MISURE GENERALI
RADON
Nell'edificio scolastico non sono presenti ambienti ubicati a piani interrati o
seminterrati frequentati dal personale o dagli alunni. Pertanto come riportato al cap.
1.3 delle linee guida emesse dal Coordinamento delle regioni e province autonome di
Trento e Bolzano non è necessario procedere alle misurazioni della concentrazione
di radon.
7.2
INTERVENTI ESTERNI
Il perimetro alla base dell’edificio comunale presenta spigoli pericolosi dovuti al
dislivello tra la struttura e la terra. L’area è utilizzata dagli alunni per l’attività
ricreativa.
Il deposito per gli attrezzi utilizzato dal Comune ha una copertura che si presume
contenga amianto; la copertura è in cattivo stato di conservazione.
Misure da adottare a carico dell’Ente Locale
Verificare che la copertura del deposito attrezzi sul retro della scuola utilizzato dal
Comune non contenga amianto; nel caso in cui sia in eternit, sostituirla in quanto in
cattivo stato di conservazione.
[Priorità 2]
Riportare terra o adottare una misura alternativa per eliminare il dislivello e gli spigoli
tra il terreno e la base perimetrale dell’edificio comunale in quanto l’area è utilizzata
dagli alunni per l’attività ricreativa.
7.3
[Priorità 3]
DIMENSIONI DEI LOCALI
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L’altezza e il volume dei locali attualmente utilizzati sono conformi a quanto stabilito
dall’articolo 6 del DPR 303/56 come modificato dall’Allegato IV del Decreto legislativo
81/08 (vedi comma 1 dell’art. 63).
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7.4
VULNERABILITÀ SISMICA
Secondo il Decreto del dirigente unità organizzativa n, 5516 del 17/06/2011, riportato
sul Bollettino Regionale n. 25 Serie Ordinaria del 23/06/2011 relativo ai Comuni siti in
zona sismica 3, risulta che l’edificio ha una vulnerabilità pari a 29,7; si è quindi
lontani dal valore di attenzione pari a 50, superato il quale il Comune deve
realizzare gli interventi di adeguamento/miglioramento sismico.
8.
DOCUMENTI CHE DEVONO ESSERE CONSEGNATI ALLA
DIREZIONE DELLA SCUOLA
Il Comune ha consegnato alla Direzione dell’Istituto comprensivo i seguenti
documenti:
verbale di verifica dell’impianto con valore della resistenza pari a 2,0 ohm;
dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico;
classe di reazione al fuoco del linoleum;
copia del libretto dell’impianto termico con indicata la potenza termica pari a
383,7 kW.
Misure da adottare a carico dell’Ente Locale
Consegnare alla Direzione della scuola i seguenti documenti:
[Priorità 1]
 collaudo statico;
 certificato di idoneità sismica;
 certificato di agibilità;
 certificato di idoneità igienico – sanitaria.
In occasione della consegna di verbali rilasciati da organi di vigilanza (ASL, ISPESL,
VVF) a seguito di sopralluoghi, approvazioni, rinnovi di certificati relativi all’edificio
e/o agli impianti tecnologici, inviarne una copia alla Direzione Scolastica. [Priorità 2]
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9.
9.1
MISURE DI PREVENZIONE INCENDI
CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO DI INCENDIO
Conformemente a quanto prescritto dall’articolo 2, comma 4 del DM 10/3/1998, sulla
base dei criteri stabiliti:
dall’allegato I (Cap. 1.4.4) del D.M. 10/03/1998,
dall’allegato IX (Capitoli 9.2, 9.3, 9.4) del D.M. 10/03/1998,
dalla Circolare n. 16 MI. SA. del 08/07/1998,
poiché sono presenti più di cento persone e meno di 1000 la scuola presenta
un livello di rischio MEDIO.
Le misure indicate nei successivi capitoli tengono conto di:
quanto prescritto dagli allegati I, II, VI, VII, VIII, IX, X del DM 10/3/1998;
quanto stabilito dal DM 26/8/1992,
quanto stabilito dalle norme di prevenzione incendi specifiche e dal
Comando locale dei Vigili del Fuoco, relativamente alle attività comprese nel DM
16/2/1982 ubicate nell’edificio scolastico.
L’attività didattica nelle aule e nel laboratorio non comporta particolari rischi di
incendio. Il personale ha partecipato ad una azione formativa in materia di
prevenzione incendio ed ha ricevuto un opuscolo “Nozioni antincendio” relativo a
tale argomento. Nel corso della riunione sono altresì state illustrate le misure da
adottare per assistere eventuali disabili.
Considerato che il riscaldamento dell’edificio è realizzato mediante una caldaia
esterna e separata dall’edificio; tenuto conto che il carico di incendio dell’edificio è
costituito dagli arredi scolastici, dai sussidi didattici; preso atto che l’impianto elettrico
è recente ed è conforme alle norme di legge e tecniche; tenuto conto che al Comune
è stato chiesto di certificare che l’edificio è autoprotetto dalle scariche atmosferiche;
tenuto conto che al Comune sono state segnalate le misure da adottare in conformità
del DM 10 marzo 1998 e del DM 26 agosto 1992 e, tenuto altresì conto che ad ogni
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persona che opera nella scuola sono state impartite disposizioni ed assegnati compiti
per la gestione delle emergenze e che ogni anno vengono eseguite le prove di
evacuazione, il rischio di incendio residuo può essere considerato accettabile.
Sulla base delle indicazioni riportate negli allegati I, II e IX del DM 10 marzo 1998
(Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi
di lavoro” la classificazione del livello di rischio, le cause ed i pericoli di incendio
individuabili all’interno della scuola, l’identificazione dei lavoratori esposti e le singole
misure adottate per prevenire gli incendi nei locali sottodescritti sono riassunte nella
tabella seguente.
Locale
Livello
Cause
e
di
d’incendio
pericolo Persone
Misure per prevenire
esposte
gli incendi adottate
rischio
Locali
didattici
MEDIO
dalla scuola
deposito
di
sostanze
facilmente combustibili in
luogo non idoneo o la loro
Corridoi
manipolazione
dovute cautele
senza
le
Alunni
Il
Personale
materiale combustibile
Docente e
non
docente
è
quantitativo
limitato
a
di
quello
strettamente
necessario
normale
per
la
conduzione
Locali ad
dell’attività ed è tenuto
uso
lontano
collettiv
d’esodo.
o
Il personale
dalle
vie
è stato
informato
della
proprietà
delle
sostanze
e
delle
circostanze
possono
che
causare
il
rischio incendio.
I materiali di pulizia
sono tenuti in appositi
ripostigli
o
armadi
chiusi a chiave.
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Presenza
della
I rifiuti, documentazioni
documentazione cartacea,
varie o altro materiale
rifiuti
combustibile non viene
o
altro
combustibile
materiale
(arredi
e
mai
depositato,
tendaggi) che può essere
neanche
in
incendiato accidentalmente
temporanea, lungo le
o deliberatamente.
vie
d’esodo
possono
o
via
dove
entrare
in
contatto con sorgenti di
innesco.
Inadeguata
pulizia
delle
arre di lavoro..
Per evitare l’accumulo
di rifiuti si provvede alla
loro
rimozione
giornaliera
e
successivo
deposito
all’esterno dell’edifico.
Negligenza
relativamente
All’interno di tutti i locali
all’uso di fiamme libere e di
è
apparecchi
divieto
calore
generatori
di
stato
imposto
il
di fumare;
è
stato proibito di usare
fiamme libere; è stato
vietato
apparecchi
l’uso
di
generatori
di calore.
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Uso di impianti elettrici e di
Gli impianti sono stati
eventuali
realizzati
attrezzature
dell’arte
didattiche elettriche.
a
regola
e sono dotati
di messa a terra (le
Presenza
di
apparecchiature
sotto
elettriche
tensione
anche
quando non sono utilizzate
anomalie
vengono
segnalate
all’Ente
locale
proprietario
dell’’immobile).
Il
personale
informato
è
stato
sul corretto
uso delle attrezzature
elettriche utilizzate nelle
aule e sull’utilizzo degli
impianti elettrici.
Riparazione o modifica di
Le riparazioni elettriche
impianti elettrici effettuati
sono
da persone non qualificate.
esclusivamente
personale
eseguite
da
competente
e qualificato.
Utilizzo
non
corretto
apparecchi
riscaldamento
di
E’ stato vietato l’uso di
di
stufette e fornelletti.
portatili
(stufette con resistenze a
vista; fornelletti ecc.).
Inadeguata formazione del
Il personale docente e
personale
di
non docente è stato
attrezzature
formato ed informato
materiali
pericolose,
sull’uso
ed
sull’uso di materiali ed
attrezzature pericolose.
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Negligenza
degli
addetti
alla
manutenzione
Alle persone, ditte o
artigiani
che
(incaricati dall’Ente locale
nella
proprietario dell’immobile)
manutenzione
entrano
scuola
per
viene
consegnata una lettera
con i divieti (es. non
ostruire le vie d’esodo);
viene inoltre illustrato il
piano di evacuazione,
chi
sono
gli
addetti
antincendio; le norme
comportamentali
da
seguire; le persone da
avvisare.
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9.2
INCARICATI PER L’EVACUAZIONE DELLA SCUOLA
Ad alcune persone che operano nella scuola sono stati affidati i seguenti incarichi:
emissione dell’ordine di evacuazione;
controllo delle operazioni di evacuazione;
chiamata soccorsi ed intercettazione dell’alimentazione elettrica e del
combustibile;
controllo periodico degli estintori;
controllo quotidiano della praticabilità delle vie di uscita.
Sono stati nominati e formati gli addetti alla prevenzione e lotta incendio.
Sono stati nominati e formati gli addetti al primo soccorso.
Raccomandazione per il Dirigente scolastico
Qualora per effetto della mobilità del personale non fossero presenti gli addetti alla
prevenzione incendio ed al primo soccorso in numero tale da garantire la presenza
sempre di una persona addestrata nell’intero arco della giornata lavorativa, dovranno
essere nominati e formati nuovi addetti. Gli addetti alla prevenzione incendio e quelli
del primo soccorso di nuova nomina devono partecipare ai corsi di formazione
previsti per legge. Durata e contenuti del corso di formazione per la prevenzione
incendi sono regolamentati dal DM 10 marzo 1998.
Durata e contenuti della
formazione degli addetti al primo soccorso sono stabiliti dal DM n. 388 del 3 febbraio
2004; la parte pratica del corso va ripetuta ogni tre anni.
[Priorità 1]
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9.3
PIANO DI EVACUAZIONE
La scuola dispone di un piano di evacuazione.
Nei locali e lungo i corridoi sono state ancora installate le planimetrie con indicati il
luogo di raccolta ed il percorso per raggiungerlo. Ogni anno sono eseguite le prove di
evacuazione.
9.4
SEPARAZIONI
La scuola non comunica con ambienti in cui viene svolta attività diversa da quella
didattica.
9.5
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Il sig. SCARINZI Roberto e la dott.ssa SCARINZI Alessandra della I.C.S. S.r.l. sono
stati incaricati dei compiti di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
(RSPP).
9.6
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
La signora REALI Emanuela è stata nominata RLS. La signora ha partecipato al
corso di formazione.
9.7
DISPOSIZIONI E MISURE DI PREVENZIONE
Il Dirigente scolastico ha predisposto e consegnato documenti informativi con
l’indicazione dei compiti che devono essere assolti dagli insegnanti, dagli alunni, dai
collaboratori scolastici; ha inoltre predisposto il piano di emergenza ed ha fornito al
personale le indicazioni comportamentali per fare fronte alla emergenza incendio e
terremoto. Inoltre la Direzione ha segnalato ai collaboratori scolastici i comportamenti
da adottare durante la pulizia dei locali con l’utilizzo di prodotti chimici.
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9.8
MEDICO COMPETENTE
Il Dirigente scolastico ha nominato il medico competente ed ha concordato con lo
stesso l’avvio della sorveglianza sanitaria per i collaboratori scolastici e per gli
assistenti amministrativi della segreteria.
9.9
SISTEMA DI ALLARME INCENDIO
Attualmente la scuola dispone di un sistema a sirena alimentato da una apposita
sorgente distinta da quella ordinaria; è presente anche un segnalatore ottico non
funzionante. Il pulsante per azionare il sistema di allarme incendio è installato nella
guardiola del personale ausiliario.
Misure da adottare a carico del Comune
Sostituire il segnalatore ottico non funzionante.
[Priorità 1]
Archiviare la dichiarazione di conformità, rilasciata dalla ditta installatrice, nella quale
risulti evidenziato che l’impianto è stato realizzato conformemente alle indicazioni
previste dal DM 26/8/92 e dalla Norma CEI 64/8 (Capitoli 35, 56).
[Priorità 3]
Consegnare copia della suddetta documentazione al Dirigente scolastico. [Priorità 3]
Incaricare una ditta della verifica semestrale del sistema di allarme incendio.
[Priorità 1]
Misure da adottare a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune copia della suddetta documentazione.
[Priorità 1]
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9.10
VIE DI ESODO
L’affollamento del piano terra è di circa 115 persone (n. 4 aule).
Il massimo affollamento del primo piano è di circa 116 persone (n. 4 aule).
Il luogo sicuro è individuato nello spazio antistante all’edificio.
La lunghezza massima delle vie di esodo è inferiore a 60 m.
Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - Cap. 2.3) il materiale combustibile è
custodito lontano dalle vie di esodo (corridoi, scale e porte).
Il Dirigente ha incaricato i collaboratori scolastici di controllare ogni giorno che le vie
di esodo siano sgombre e che le uscite di sicurezza non siano bloccate.
9.10.1
USCITE VERSO LUOGO SICURO
La scuola dispone delle seguenti uscite di sicurezza segnalate con apposito cartello:
n. 1 uscita di sicurezza costituita dalla porta posta alla estremità del corridoio del
piano terra. La porta è larga 137 cm e si apre nel senso dell’esodo con maniglione
antipanico. Alla sommità della porta è installato un apparecchio di illuminazione di
sicurezza ed un cartello. La porta immette sullo scivolo esterno le mattonelle che
rivestono il piano di calpestio sono scivolose. Il meccanismo di apertura della porta
è rotto.
Il Comune per realizzare l’ascensore ha eliminato una uscita di sicurezza; è pertanto
necessario aprire nel senso dell’esodo con maniglione antipanico la porta
dell’ingresso per rispettare la condizione posta dal punto 5.6 dell’Allegato tecnico al
DM 26 agosto 1992;
un’uscita di sicurezza (accesso alla scala di sicurezza esterna dal primo piano) è
composta da una porta larga 120 cm che si apre nel senso dell’esodo a semplice
spinta.
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Il sistema di apertura delle uscite di sicurezza (maniglione antipanico) della scuola
non è certificato CE e non è conforme alla norma UNI EN 1125 come richiesto dal DM
03/11/2004.
Misure da adottare a carico dell’Ente Locale
Dotare entrambi i battenti della due porte in serie dell’ingresso centrale di maniglione
antipanico e segnalare l’uscita di sicurezza con l’apposito cartello.
[Priorità 1]
Applicare strisce antiscivolo sul piano di calpestio per evitare che gli alunni scivolino
quando utilizzano lo scivolo posto all’esterno dell’uscita di sicurezza del piano terra.
[Priorità 1]
Alla sommità dell’uscita di sicurezza che immette sullo scivolo realizzare una tettoia
per proteggere gli alunni dalla pioggia.
[Priorità 2]
Dispositivi non conformi a quanto stabilito dal D.M. 3/11/2004
[Priorità 3]
I dispositivi di apertura delle porte della scuola devono essere adeguati a quanto
stabilito dal D.M. 3/11/2004 (G. U. N. 271):
in caso di rottura del dispositivo,
in caso di sostituzione della porta,
comunque entro il 16 febbraio 2013.
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9.10.2
SCALE
A servizio dell’immobile sono state realizzate n. 1 scala interna a giorno e una scala
di sicurezza esterna.
Le scale hanno le seguenti caratteristiche.
Scala interna
La scala serve il primo piano.
Nei tratti compresi tra due pareti manca il corrimano.
Le rampe sono larghe 120 cm.
I parapetti di affaccio della scala sono alti 110 cm.
Le rampe che corrono tra due pareti sono prive di corrimano
E’ installata la segnaletica indicante il percorso di esodo.
Lungo la scala è stata installata l’illuminazione di sicurezza.
La scala è sgombra da qualunque materiale.
Non sono installati tendaggi in materiale combustibile.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile.
Non sono presenti rivestimenti in legno.
Scala di sicurezza esterna
La scala di sicurezza esterna serve il primo piano.
Le rampe sono larghe 120 cm.
I parapetti della scala sono alti 100 cm.
I parapetti di affaccio sono alti 100 cm.
E’ installata l’illuminazione di sicurezza.
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La scala è sgombra da qualunque materiale.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile.
Le rampe delle scale hanno un numero di gradini maggiore di 2 ed inferiore a 16, con
pedata maggiore di 30 ed alzata inferiore a 17 cm.
Il numero di moduli a servizio dei piani fuori terra è pari a quattro.
In base all’attuale massimo affollamento (piano primo: 81 persone ) sono necessari
due moduli. La larghezza delle scale è quindi conforme a quanto stabilito dal DM
26/8/92.
Misure da adottare a carico del Comune
Installare il corrimano lungo la scala interna nei tratti che corrono tra due pareti.
[Priorità 1]
9.10.3
CORRIDOI
I corridoi hanno larghezza minima pari a 2,5 m e sono dimensionati e posizionati in
modo da avere una capacità di deflusso inferiore a 60 (DM 26/8/92 Cap 5.1).
I parapetti delle finestre sono alti più di 90 cm.
E’ installata la segnaletica indicante il percorso di esodo e l’ubicazione dei mezzi di
estinzione. E’ installata l’illuminazione di sicurezza.
Lungo i corridoi non sono installati arredi o materiale che possa causare intralcio
all’esodo.
Non sono installati tendaggi in materiale combustibile.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile. Non sono
presenti rivestimenti in legno.
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Al piano terra sono posizionati quattro estintori a polvere del peso di 6 kg, omologati,
verificati ogni sei mesi, con capacità estinguente pari a 21 A, 113 B, C e 34 A, 233 B,
C. Al primo piano sono installati tre estintori a polvere del peso di 6 kg, omologati,
verificati ogni sei mesi con capacità estinguente pari a 21 A, 113 B, C.
E’ installato un numero sufficiente di estintori.
Sono installati idranti.
9.11
SEGNALETICA
Nell’edificio è installato un numero sufficiente di cartelli indicanti il percorso di esodo
e l’ubicazione dei mezzi di estinzione
La tipologia, la forma, le dimensioni, il numero e le modalità di installazione della
cartellonistica di sicurezza sono conformi a quanto stabilito dal Titolo V del D.Lgs.
81/08.
La Direzione della scuola ha installato sui quadri elettrici i due cartelli di “attenzione
tensione pericolosa” e di “divieto di usare acqua in caso di incendio”.
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9.12
ESTINTORI
Al piano terra sono posizionati quattro estintori a polvere del peso di 6 kg, omologati,
verificati ogni sei mesi, con capacità estinguente pari a 21 A, 113 B, C e 34 A, 233 B,
C. Al primo piano sono installati tre estintori a polvere del peso di 6 kg, omologati,
verificati ogni sei mesi con capacità estinguente pari a 21 A, 113 B, C.
E’ installato un numero sufficiente di estintori.
Misure da adottare a carico del Comune
Concordare con la ditta incaricata delle verifiche periodiche che nel caso gli estintori
vengano momentaneamente asportati essi devono essere sostituiti con estintori del
medesimo tipo.
[Priorità 1]
In ottemperanza a quanto stabilito da D.M. del Ministero degli interni del 7/01/2005
(G.U. n. 28 del 4/02/2005) aggiornare il contratto con la ditta incaricata in modo tale
che le verifiche, le revisioni ed i collaudi degli estintori vengano eseguite secondo le
modalità e la periodicità stabilite dalla Norma UNI 9994 edizione Novembre 2003.
[Priorità 4]
Si suggerisce di integrare il sistema di fissaggio degli estintori con il sistema fullback per evitare che gli alunni urtando gli estintori possano ferirsi facendoli cadere.
[Priorità 4]
Ulteriori indicazioni dettagliate relative al numero ed al tipo di estintori da installare
sono riportate nei successivi Capitoli relativi a specifici ambienti.
Misure a carico del Dirigente scolastico
Fare registrare l’esito della verifica semestrale sul registro antincendio.
[Priorità 2]
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9.13
RETE IDRANTI
E’ installata una rete idranti UNI 45 muniti di lancia a getto regolabile. Gli idranti sono
verificati semestralmente.
Lo sportello delle cassette è protetto da materiale di sicurezza tipo safe crash.
Misure da adottare a carico del Comune
Archiviare il progetto e la dichiarazione di conformità, rilasciati dal progettista e dalla
ditta incaricati della realizzazione dell’impianto, attestanti che la rete idrica
antincendio è stata realizzata e collaudata in modo conforme a quanto previsto dal
Cap. 9.1 del D.M. 26/8/92 ed alle Norme UNI CIG.
[Priorità 2]
Accertarsi che la verifica semestrale degli idranti e la manutenzione periodica degli
stessi avvengano in conformità alla norma UNI – EN 671/3.
[Priorità 3]
Fornire copia della dichiarazione di conformità al Dirigente scolastico.
[Priorità 2]
Misure a carico del Dirigente scolastico
Fare registrare l’esito della verifica semestrale sul registro antincendio.
[Priorità 2]
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9.14
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
L’istituto dispone di apparecchi di illuminazione di sicurezza installati lungo i percorsi
di esodo ed in alcune aule. Durante il sopralluogo è stato riscontrato che gli
apparecchi di alcune aule non funzionavano.
Il Comune ha consegnato alla Direzione della scuola copia della dichiarazione di
conformità dell’impianto elettrico.
Misure da adottare a carico del Comune
Sostituire gli apparecchi non funzionanti.
9.15
[Priorità 1]
REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI DI RIVESTIMENTO
Lungo i percorsi di esodo non sono presenti materiali di rivestimento realizzati con
sostanze combustibili.
Nelle aule sono appese tende prive di certificazione.
Misure da adottare a carico del Comune
Archiviare la certificazione di reazione al fuoco delle tende. Verificare che i certificati
attestino che esse siano di classe non superiore ad 1 (punto 3.1 comma 3 del DM
26/08/92). I materiali non certificati per classi di reazione al fuoco ammesse dal D.M.
26/8/92 (Cap 3.1) dovranno essere rimossi o sostituiti.
[Priorità 2]
Gli eventuali rivestimenti che saranno installati dovranno essere di tipo incombustibile
o certificati secondo quanto stabilito dall’art. 3.1 del D.M. 26/8/92.
[Priorità 2]
Misure da adottare a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune copia della suddetta documentazione.
[Priorità 1]
30
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9.16
CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI
La scuola, in quanto frequentata da più di 100 persone deve disporre del certificato di
prevenzione incendi per l’attività n. 67 del DPR n. 151 del 1/08/2011 (ex attività n. 85
allegato B del DM 16/2/82). In data 20 maggio 1998 è stata presentata la
documentazione per l’acquisizione del CPI, sulla quale i VVF hanno espresso parere
preventivo favorevole.
La centrale termica alimenta la scuola la sede del Municipio ed altri locali comunali.
L’ubicazione del locale caldaia è tale da non costituire pericolo per la scuola.
Comunque se la potenza termica è superiore a 100 000 kCal/h deve essere richiesto
i CPI anche per l’attività n. 74 del DPR n. 151 del 1/08/2011 (ex attività n. 91 allegato
B del DM 16/2/82).
Come prescritto dal comma 2 dell’articolo 6 del DPR n. 151del 1/08/2011 è stato
predisposto il registro sul quale sono annotati i controlli, le verifiche e gli interventi di
manutenzione dei dispositivi, attrezzature ed impianti antincendio, la formazione ed
informazione del personale e l’esito delle esercitazioni antincendio.
Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Realizzare le misure previste nella documentazione tecnica allegata alla domanda di
rilascio del parere favorevole.
[Priorità 1]
A lavori ultimati presentare al Comando Provinciale dei VV.F la S.C.I.A.
(Segnalazione Certificata di Inizio Attività); la ricevuta della segnalazione costituisce
titolo autorizzatorio all’inizio dell’attività; successivamente chiedere il rilascio del
C.P.I.
[Priorità 1]
Adempimenti a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune ed archiviare copia della documentazione sopra richiamata.
[Priorità 3]
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10.
SERVIZI GENERALI
10.1
SERVIZI IGIENICI
L’istituto dispone di servizi igienici in numero adeguato rispetto a quanto previsto
dall’art. 39 del DPR 303/56, separati per uomini e donne.
I servizi igienici sono dotati di finestre apribili. I parapetti dei bagni al primo piano
sono alti 83 cm. L’apertura delle finestre è limitata da una catenella.
La catenella installata non è sufficiente in quanto gli alunni riesco ad aprirle
Alle finestre dell’antibagno sono state installate delle grate.
Misure da adottare a carico del Comune
Si chiede di installare ai bagni del primo piano una grata in modo da evitare che gli
alunni possano sporgersi pericolosamente.
10.2
[Priorità 2]
LAVABI
I lavabi sono complessivamente adeguati alle norme di cui al DPR 303/56.
10.3
PULIZIE
Le pulizie sono adeguate ai sensi del DPR 303/56 e del D.Lgs. 626/94. Il servizio di
pulizia è appaltato all’esterno.
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11.
AULE DIDATTICHE
L'aerazione e l'illuminazione naturale dei locali è assicurata da finestre che
presentano spigoli vivi in posizione di apertura. Le plafoniere delle lampade
dell’impianto di illuminazione artificiale si stanno staccando.
Le aule sono servite da una porta larga 105 cm (85 + 20) che si apre in senso
contrario all’esodo.
Nella maggior parte delle aule sono presenti meno di 25 persone, tranne che nel
locale del piano terra utilizzato dalla classe 5^ e nel locale del primo piano utilizzato
dalla classe 1^.
I parapetti delle finestre sono alti 102 cm.
Alle finestre sono appese tende prive di certificazione attestante la loro classe di
reazione al fuoco.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile.
Non sono presenti rivestimenti in legno.
Le aule dispongono di prese elettriche integre munite di alveoli protetti.
Nelle aule è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza.
Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - Cap. 2.3) il quantitativo di materiale
combustibile è limitato allo stretto necessario per la normale conduzione della attività
ed è custodito lontano dalle vie di esodo.
Misure da adottare a carico del Comune
Per le tende adottare le misure indicate al capitolo reazione al fuoco dei materiali di
rivestimento.
[Priorità 2]
Applicare protezioni agli spigoli vivi degli infissi delle aule.
[Priorità 3]
Invertire il senso di apertura della porta dei locali utilizzati da più di 25 persone.
[Priorità 3]
33
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12.
AULA INFORMATICA E TV
Il locale è ubicato al primo piano.
Le prese elettriche sono installate a parete e dispongono di alveoli protetti. A monte
dell’alimentazione elettrica è stato installato un interruttore elettrico generale. La
porta del locale è larga 130 cm e si apre nel senso contrario all’esodo.
L'aerazione
e
l'illuminazione
naturale
dei
locali
è
assicurata
da finestre.
L’illuminazione artificiale delle aule è giudicata inadeguata. I parapetti delle finestre
sono alti 102 cm.
Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile.
Non sono presenti rivestimenti in legno.
E’ installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza.
Sulla base dei chiarimenti rilasciati dal Ministero dell’Interno con la Circolare n.
P2244/4122 sott. 32 - Allegato “A” ( 30 ottobre 1996) non è necessaria la
realizzazione di una seconda porta larga due moduli che si apra verso l’esodo a
semplice spinta.
34
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13.
BIBLIOTECA
Il locale è utilizzato come biblioteca e sala insegnanti.
La quantità di libri presente è tale da determinare un carico dio incendio inferiore a 30
kg/m2.
Il locale dispone di una porta larga 105 cm che si apre nel senso dell’esodo.
Le prese elettriche dispongono di alveoli protetti.
Non è affisso il cartello con il divieto di fumare e di utilizzare fiamme libere.
Nel locale è presente una taglierina priva di protezione.
Misure da adottare a carico del Comune
Affiggere un cartello con il divieto di fumare e di introdurre fiamme libere. [Priorità 1]
14.
ARCHIVIO STORICO
L’archivio è stato ricavato al piano interrato.
L’accesso alla scala è dato da una porta REI.
Il locale è aerato.
La quantità di materiale combustibile è inferiore a 30 kg/m2 equivalenti.
Sono posizionati n. 2 estintori portatili a polvere.
Non è stato affisso il cartello con il divieto di introdurre fiamme libere.
Misure da adottare a carico del Comune
Affiggere un cartello con il divieto di fumare e di introdurre fiamme libere. [Priorità 1]
35
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14.1
DEPOSITO DEI SUSSIDI DIDATTICI
Al primo piano un locale aerato è utilizzato come deposito dei sussidi didattici.
2
Il carico di incendio è inferiore a 30 kg/m .
Sul soffitto si notano infiltrazioni d’acqua piovana.
E’ stato affisso il cartello con il divieto di introdurre fiamme libere.
Misure da adottare a carico del Comune
Eliminare le infiltrazioni d’acqua piovana.
[Priorità 2]
36
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15.
CENTRALE TERMICA
Il locale caldaia al momento del sopralluogo è risultato inaccessibile in quanto chiuso
a chiave. Copia delle chiavi non sono custodite presso la scuola.
Le osservazioni che seguono sono relative a quanto è stato possibile osservare
dall’esterno.
La centrale termica che alimenta l’impianto di riscaldamento della scuola, del
Municipio e di altri locali del Comune è ubicata in posizione tale da non costituire un
pericolo per la scuola.
All’esterno del locale è installato un interruttore elettrico generale, segnalato. La
valvola di intercettazione del combustibile non è segnalata.
La superficie di aerazione è pari a 1, 8 m2. Sulla porta non è stato affisso il cartello
con il divieto di accesso ai non addetti ai lavori ed il cartello con il divieto di introdurre
fiamme libere.
Non è stato possibile verificare se:
in relazione alla potenza nominale complessiva della centrale termica, la
superficie di aerazione, è conforme a quanto stabilito dalla Circolare n. 69 del
25 novembre I969 (Par. 2.1.b);
è presente, nel locale caldaia, il libretto di centrale conforme a quanto
stabilito dal DPR 412/93, correttamente compilato;
sono installati i dispositivi di sicurezza, protezione e controllo previsti dalle
norme di cui alla Raccolta R;
se è posizionato un estintore portatile a polvere.
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Misure da adottare a carico dell’Ente locale
Eseguire un sopralluogo allo scopo di verificare le condizioni internamente al locale;
informare il Dirigente scolastico circa l’esito.
[Priorità 1]
Impianto elettrico: archiviare copia del progetto e della dichiarazione di conformità
attestanti che l’impianto è conforme alla Norma CEI 64-8/7 :“Luoghi a maggior rischio
in caso di incendio”.
[Priorità 1]
Sulla porta di ingresso affiggere un cartello indicante il divieto di accesso e di usare
fiamme libere.
[Priorità 1]
Segnalare l’ubicazione della valvola di intercettazione del combustibile.
[Priorità 1]
Verificare che sia presente un estintore; in caso contrario provvedere ad installare un
estintore portatile a polvere , omologato, segnalato e con capacità di estinzione pari a
34 A, 233 B, C.
[Priorità 1]
Invitare la ditta cui è affidata la conduzione e la manutenzione dell’impianto termico a
compilare il libretto di centrale e disporre che tale libretto venga custodito nel locale
caldaia.
[Priorità 1]
Relativamente all’impianto termico dovrà essere recuperata ed archiviata la seguente
documentazione:
[Priorità 1]
progetto redatto da professionista abilitato;
dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta installatrice;
copia delle richieste (compreso gli allegati RR e RD) e dei verbali rilasciati
dall’ISPESL: approvazione progetto e verifica di conformità;
Dovrà inoltre essere incaricato un professionista abilitato affinché predisponga un
progetto complessivo ed una pratica al fine di ottenere un Certificato di Prevenzione
Incendi comprendente anche l’attività n. 74 del DPR n. 151 del 1/08/2011 (ex attività
n. 91 del DM 16/2/82).
Si suggerisce di sostituire l’interruttore elettrico generale con il pulsante di sgancio a
distanza per facilitare l’intervento dei V.V.F.
[Priorità 4]
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16.
ASCENSORE
Nell’edificio è presente un ascensore oleodinamico.
Il locale rinvii è ubicato al piano interrato.
Il vano corsa dell’ascensore è interamente protetto con pareti in muratura.
E’ installato il sistema di allarme sonoro; funzionante.
Nel locale rinvii è affisso il cartello con le istruzioni per le manovre a mano.
Il vano corsa è dotato di superficie di aerazione superiore al 3% della superficie del
vano stesso.
Il locale macchine dispone di una apertura che assicura l’aerazione con superficie
maggiore del 3% di quella del locale.
L’interruttore di emergenza è segnalato da apposito cartello.
Presso l’impianto sono custoditi i documenti di legge.
All’esterno delle porte dell’ascensore sono stati installati i cartelli con il divieto di
utilizzo in caso di incendio.
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17.
IMPIANTO ELETTRICO GENERALE
Il contatore e le protezioni elettriche generali sono stati spostati all’esterno.
A monte dell’impianto sono installati un interruttore magnetotermico ed un interruttore
differenziale tarato con Idn= 1 A.
Il quadro elettrico generale è ubicato nel locale in uso al personale ausiliario, le
utenze sono protette da interruttori differenziali tarati con Idn = 30 mA.
Sui quadri elettrici non sono presenti i cartelli con l’indicazione di tensione pericolosa
e di divieto di usare acqua in caso di incendio.
I componenti in vista (interruttori, prese, ecc.) sono integri.
Le prese sono dotate di alveoli protetti.
E’ installato il dispositivo di sgancio a distanza dell’interruttore elettrico generale; il
dispositivo non è segnalato.
Misure da adottare a carico del Comune
Installare la segnaletica di sicurezza sui quadri elettrici.
[Priorità 1]
Eseguire le verifiche periodiche con scadenze e modalità indicate dalla norma CEI 64
– 52 dell’aprile 1999.
[Priorità 2]
L’esito di tali verifiche e gli eventuali interventi di manutenzione conseguenti saranno
annotati su apposito registro costituito da schede simili a quelle riportate
nell’appendice F della Guida CEI 0-10 (Fascicolo 6366 “Guida alla manutenzione
degli impianti elettrici”); ogni scheda dovrà essere datata e sottoscritta dal tecnico
incaricato.
[Priorità 3]
Segnalare la funzione del dispositivo di sgancio a distanza con l’apposito cartello .
[Priorità 4]
Consegnare al Dirigente scolastico copia della dichiarazione di conformità relativa ai
lavori eseguiti.
[Priorità 1]
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Misure da adottare a carico del Dirigente scolastico
Segnalare all’Ente Locale eventuali componenti danneggiati, deteriorati o guasti.
[Priorità 1]
Non consentire la realizzazione di impianti elettrici improvvisati o da parte di persone
non competenti.
18.
[Priorità 1]
IMPIANTO DI TERRA
Il Comune ha consegnato alla Direzione della scuola copia dell’esito della verifica
periodica con indicato il valore della resistenza di terra pari a 2, 5 ohm.
Misure da adottare a carico dell’Ente Locale
Come prescritto dal DPR n. 462 del 22/10/01 la verifica periodica dell’impianto deve
essere ripetuta ogni due anni (la scuola è un luogo a maggior rischio in caso di
incendio).
[Priorità 2]
Consegnare al Dirigente Scolastico copia dei verbali relativi alle verifiche biennali
eseguite.
[Priorità 2]
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19.
PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE E
LE SOVRATENSIONI
Non esiste l’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche.
A monte dell’impianto elettrico non sono installati scaricatori di tensione (SPD).
Misure da adottare a carico del Comune
[Priorità 1]
In conformità alle norme CEI 81-10 dovrà essere affidato ad un professionista
competente l'incarico di eseguire il calcolo di verifica circa la necessità di installare
un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. Nel caso l'edificio risulti
autoprotetto archiviare il documento.
Nel caso l'edificio non risulti autoprotetto è necessario:
installare un LPS avente le caratteristiche coerenti con i risultati della verifica,
previo elaborazione di un progetto da parte di un professionista abilitato;
denunciare l’installazione all’ISPESL;
programmare le verifiche periodiche dell’impianto;
archiviare: progetto, verbali di approvazione dell’ISPESL, verbali di verifiche
periodiche dell’ASL, dichiarazioni di conformità rilasciate dalle ditte installatrici ed
esecutrici di manutenzioni straordinarie, modifiche ecc.
Consegnare al Dirigente Scolastico copia della seguente documentazione:
1. calcolo di verifica circa la necessità di installare un impianto di protezione contro
le scariche atmosferiche ( conforme alle norme CEI 81-10);
2. eventuali verbali relativi alle verifiche biennali eseguite da parte della ASL.
E’ necessario affidare ad un professionista competente l'incarico di eseguire il calcolo
di verifica circa la necessità di proteggere l’impianto elettrico dalle sovratensioni
causate da scariche atmosferiche utilizzando i criteri stabiliti dalle norme CEI 81-10.
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Nel caso risulti che non é necessario proteggere l’impianto archiviare il documento;
se risulta necessario proteggere l'impianto dovrà:
essere affidato ad un professionista abilitato l’incarico di progettare l’installazione
delle protezioni (SPD) in modo conforme a quanto stabilito dalle Norme CEI 81-10
e 64-8 (archiviare il progetto);
essere affidato ad una ditta abilitata l’installazione delle protezioni previste dal
progetto (archiviare la dichiarazione di conformità ed i relativi allegati).
Misure da adottare a carico del Dirigente scolastico
Chiedere al Comune ed archiviare copia della documentazione sopra richiamata.
[Priorità 3]
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20.
NORME DI ESERCIZIO
La Direzione dell’istituto comprensivo ha concordato con l’Amministrazione Comunale
le modalità organizzative per ottemperare a quanto prescritto dalle norme di esercizio
descritte al Cap. 12 del DM 26/8/92. In particolare sono state convenute le
competenze relative all’attuazione di quanto previsto ai punti 12.1, 12.2, 12.3, 12.5,
12.6, 12.7, 12.8, 12.9, 12.10. Il Comune ha inoltre sottoscritto l’accordo stipulato
dall’ANCI Lombardia con l’Ufficio Regionale scolastico in data 12 luglio 2004.
Misure da adottare a carico del Comune
[Priorità 1]
Sulla base degli accordi convenuti con la Direzione dell’istituto comprensivo adottare
i provvedimenti di propria competenza e annotarne l’esito su apposito registro che
sarà custodito presso l’Istituto.
Misure da adottare a carico del Dirigente scolastico
[Priorità 1]
Sulla base degli accordi convenuti con l’Amministrazione Comunale adottare i
provvedimenti di propria competenza e annotarne l’esito su apposito registro che sarà
custodito presso l’Istituto.
Eseguire una verifica periodica finalizzata ad accertare che gli interventi di
competenza della Amministrazione Comunale vengano regolarmente eseguiti.
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21.
RIEPILOGO INTERVENTI A CARICO DEL COMUNE
ADEMPIMENTI
PROGRAMMAZIONE
DEGLI INTERVENTI DA
PARTE DEL COMUNE
Esterno: Ripristinare l’intonaco del cornicione perimetrale.
Riportare terra o adottare una misura alternativa per eliminare il
dislivello e gli spigoli tra il terreno e la base perimetrale dell’edificio
comunale in quanto l’area è utilizzata dagli alunni per l’attività
Verificare che la copertura del deposito attrezzi sul retro della
scuola utilizzato dal Comune non contenga amianto; nel caso in cui
sia in eternit, sostituirla in quanto in cattivo stato di conservazione.
Dispositivo di sgancio a distanza: segnalare la funzione del
dispositivo
Ingresso: Dotare entrambi i battenti della due porte in serie
dell’ingresso centrale di maniglione antipanico e segnalare l’uscita
di sicurezza con l’apposito cartello.
Uscita di sicurezza piano terra: Applicare strisce antiscivolo sul
piano di calpestio dello scivolo posto all’esterno dell’uscita di
sicurezza del piano terra per evitare che gli alunni cadano.
Realizzare una tettoia alla sommità dell’uscita di sicurezza che
immette sullo scivolo per proteggere gli alunni dalla pioggia.
Corrimano scala interna: Installare il corrimano lungo la scala nei
tratti che corrono tra due pareti.
Sistema di allarme incendio - sostituire il segnalatore ottico non
funzionante.
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Aule Applicare protezioni agli spigoli vivi degli infissi delle aule.
Nell’ipotesi che il locali vengano utilizzati da più di 25 persone
invertire il senso di apertura della porta.
Bagni primo piano: Si chiede di installare ai bagni una grata in
modo da evitare che gli alunni possano sporgersi pericolosamente,
la catenella installata non è sufficiente.
Segnaletica di sicurezza: Affiggere la segnaletica di sicurezza
all’esterno del locale caldaia, messo a cura dell’istituto, sulla porta
della biblioteca e sulla porta dell’archivio storico
Illuminazione
di
sicurezza:
Sostituire
gli
apparecchi
di
illuminazione di sicurezza non funzionanti installati nelle aule.
Deposito sussidi didattici: Eliminare le infiltrazioni d’acqua
piovana nel deposito ubicato al primo piano.
Caldaia: Sulla porta di ingresso affiggere un cartello indicante il
divieto di accesso e di usare fiamme libere.
Segnalare
l’ubicazione
della
valvola
di
intercettazione
del
combustibile.
Verificare che sia presente un estintore; in caso contrario
provvedere ad installare un estintore portatile a polvere ,
omologato, segnalato e con capacità di estinzione pari a 34 A, 233
B, C.
Affiggere la segnaletica di sicurezza:
Reazione
al
fuoco:
Consegnare
alla
Direzione
dell’istituto
comprensivo copia della documentazione attestante la classe di
reazione al fuoco delle tende.
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C.P.I: Realizzare le misure previste nella documentazione tecnica
allegata alla domanda di rilascio del parere favorevole e
successivamente chiedere il rilascio del C.P.I..
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Estintori – si suggerisce di integrare il sistema di fissaggio degli
estintori con il sistema full-back per evitare che gli alunni urtando gli
estintori possano ferirsi facendoli cadere.
Caldaia – si suggerisce di sostituire l’interruttore elettrico generale
con il pulsante di sgancio a distanza per facilitare l’intervento dei
V.V.F.
Laboratorio di informatica e quadro elettrico: si suggerisce di
installare un estintore a CO2.
Documentazione funzionale alla sicurezza - Consegnare la
documentazione richiesta nel DVR..
Verifiche allarme incendio e porte REI - Incaricare una ditta della
verifica semestrale dell’allarme incendio.
Verifiche impianto di messa a terra - incaricare una ditta abilitata
della verifica periodica dell’impianto di messa a terra e consegnare
alla Direzione dell’istituto comprensivo la copia del verbale della
verifica biennale.
Verifiche impianto elettrico – incaricare una ditta della verifica
periodica dell’impianto elettrico ai sensi della norma CEI 64/52
dell’aprile 1999.
Manutenzione ordinaria - Eseguire gli interventi di manutenzione
ordinaria richiesti dalla scuola.
Maniglioni antipanico - Dispositivi non conformi a quanto stabilito
dal D.M. 3/11/2004
I dispositivi di apertura delle uscite di sicurezza della scuola e della
palestra devono essere adeguati a quanto stabilito dal D.M.
3/11/2004 (G. U. N. 271): in caso di rottura del dispositivo, in caso di
sostituzione della porta, comunque entro il 16 febbraio 2013.
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Accordo ANCI Lombardia e Ufficio Regionale Scolastico - sulla
base degli accordi convenuti con la Direzione scolastica adottare i
provvedimenti di propria competenza e annotarne l’esito su apposito
registro che sarà custodito presso la scuola.
Protezione scariche atmosferiche - dovrà essere affidato ad un
professionista competente l'incarico di eseguire il calcolo di verifica
circa la necessità di installare un impianto di protezione contro le
scariche atmosferiche
DUVRI - segnalare preventivamente alla Direzione della scuola
l’affidamento di lavori di durata superiore ai 2 giorni, da eseguire
presso la sede scolastica, ad imprese, ditte o artigiani. La
segnalazione dovrà essere accompagnata dalla valutazione dei
rischi da interferenze per poterla eventualmente integrare a
maggiore tutela della salute e della sicurezza degli alunni e dei
dipendenti della scuola.
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Primaria_San_Zeno_giugno_2013 - Istituto Comprensivo "N.Berther