CITTA A’ DI GIULIA G ANOVA SOND DAGGIO O DEL LIBERA ATIVO ((Delibberatiive pooll) PRO OGE ETTO O MOSCIAN NO S. Angelo o (Teramo) via v Cesare Ba attisti s.n.c. Cell. C 388/196 61875; demo [email protected] Premessa Uno dei maggiori filosofi contemporanei, Jürgen. Habermas, teorizza una democrazia sostanziale incentrata sulla comunicazione e sul consenso nella società civile. «Piuttosto che nella ragione delle forze produttive, è nella forza produttiva della comunicazione che si esprime nei movimenti civili di emancipazione, che ogni dominio politico dovrebbe trovare legittimazione». Da ciò discende che la legittimazione dei pubblici poteri non è più solo nel voto, bensì nella capacità (o nella possibilità, ci sembra più corretto) che la società civile trova di esprimere in autodeliberazione (attraverso la pratica del dibattito, della discussione razionale sui temi pubblici, della prevalenza della ragione e della condivisione sulla mera aggregazione degli interessi egoistici) l’interesse collettivo che attiene al bene comune. La deliberazione, secondo questo approccio, punta alla persuasione pubblica incentrata su valutazioni razionali condivise. In un contesto di discussione svolta in seno ad un collettivo di persone si impone la riflessività sulle opinioni di ciascuno. Tale pratica, punta al consenso dei deliberanti basato non già sulla contrattazione fra gli interessi egoistici o in una loro conciliazione, bensì sulla oggettività di argomentazioni razionali. Delle c.d. pratiche deliberative, non esiste una tipologia unificata, bensì una molteplicità di varianti. Tutte però accomunate da un unico filo conduttore volto al perseguimento delle finalità deliberativistiche. Quella che maggiormente si adatta ad un Comune di piccole dimensioni è il c.d. sondaggio deliberativo (Deliberative polling). Per analizzare questo tipo di pratica, partiamo da un’autorevole e succinta illustrazione: «L’idea è semplice. Prendiamo un campione casuale dell’elettorato e facciamo incontrare tutte queste persone in un unico luogo. Facciamole immergere nelle questioni, fornendo loro materiale informativo accuratamente bilanciato, favorendo una discussione intensa in piccoli gruppi e dando loro l’opportunità di interrogare esperti e rappresentanti politici di vario orientamento. Alla fine di parecchi giorni di intenso dibattito, esaminiamo in dettaglio le opinioni dei partecipanti. Il sondaggio risultante offre una rappresentazione del giudizio informato del pubblico, il punto di vista a cui giungerebbe l’intera collettività se fosse stata sottoposta a quell’esperienza» (J.S. FISHKIN). Dalle parole dell’illustre scienziato della politica che lo ha ideato, si può astrarre la proposta seguente: Individuato un campione casuale di residenti nel Comune o nel quartiere, questo, dietro un piccolo incentivo (tali indagini comportano sempre un costo), si riunisce per un tempo prestabilito (uno o più week and, una settimana per tutti i giorni, a giorni alterni ecc..) e discute su una questione di pubblico interesse (una variante al PRG, un progetto strategico, la gestione di una riserva naturale ecc..) dopo aver ricevuto tutte le informazioni di carattere tecnico e giuridico che ineriscono a detta questione. Nel periodo di discussione (che avviene per gruppi di lavoro organizzati e seguiti da facilitatori esperti che favoriscono il massimo della trasparenza e dell’imparzialità dei lavori), questi cittadini possono consultare tecnici, esperti, politici ed altri portatori di interessi sulla base di regole prestabilite. Dette operazioni si svolgono normalmente sotto l’osservazione costante di network radio-televisivi che garantiscono il massimo della trasparenza, poiché tutti possono seguirle. Al termine del processo, il gruppo delibera un orientamento in merito alla questione di pubblico interesse sottoposta al suo esame. Verosimilmente, dato il carattere di rappresentatività del campione, detto orientamento dovrebbe coincidere con quello dell’intera collettività rappresentata. MOSCIANO S. Angelo (Teramo) via Cesare Battisti s.n.c. Cell. 388/1961875; [email protected] Un’esperienza significativa Nel fine settimana del 24-25 Marzo 2007 un campione di 182 cittadini della provincia di Torino sono stati protagonisti di un esperimento di democrazia deliberativa su due temi di rilevante interesse pubblico, che erano e sono al centro di un acceso dibattito e che possono essere discussi da posizioni molto differenti: il riconoscimento del diritto di voto agli immigrati non comunitari e il Treno ad Alta Velocità. Sul primo tema (il diritto di voto agli immigrati) il consiglio comunale di Torino aveva approvato nel 2005 una delibera in cui estendeva l’elettorato attivo e passivo per i consigli di circoscrizione a tutti gli stranieri non comunitari residenti nel comune da almeno sei anni. La decisione aveva incontrato numerose contestazioni (in particolare da parte della Lega Nord) ed era stata poi bloccata dal governo nazionale, su parere conforme del Consiglio di Stato (come era già avvenuto per analoghe decisioni prese da altre città). Il secondo tema (il nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione) era oggetto di una disputa più che decennale, che vedeva contrapposti i proponenti del progetto (il governo italiano, le ferrovie, la Regione Piemonte, il Comune di Torino) e gli abitanti della Valle di Susa ed era culminata con le clamorose proteste dell’ottobre-dicembre 2005 (Bobbio 2007). Nel momento in cui si è svolta la consultazione torinese, i lavori risultavano ancora bloccati e le parti erano alla ricerca di una soluzione. 182 abitanti della provincia di Torino, selezionati casualmente, hanno preso parte al sondaggio deliberativo. L’individuazione dei partecipanti è avvenuta secondo il seguente percorso. Dapprima è stato individuato un campione casuale di 1690 residenti nella provincia di Torino: dopo essere stati sottoposti a un’intervista telefonica di circa 20 minuti, gli è stata chiesta la disponibilità a partecipare personalmente all’evento. Dei 463 che hanno inizialmente accettato di partecipare si sono presentati in 182. La partecipazione di un campione di cittadini è un ingrediente cruciale per il successo dell’esperimento. Per realizzarlo, sono state adottate le seguenti strategie: (a) (b) (c) offrire incentivi monetari ai partecipanti (un compenso per la partecipazione alle due giornate); organizzare una gradevole serata il sabato; mantenere il contatto con i partecipanti, che sono tutti stati contattati periodicamente per mantenere alto il loro livello di interesse e di attenzione. Tutti i partecipanti all’evento hanno ricevuto a casa, il materiale informativo preparato dagli esperti e revisionato dal comitato degli stakeholder1. Poiché l’espressione italiana “sondaggio deliberativo” sarebbe risultata poco comprensibile (o addirittura equivoca), si potrebbe scegliere di adottare l’espressione più comprensibile (anche se meno precisa) “consultazione dei cittadini”2. L’opuscolo con il materiale informativo è stato spedito a tutti i partecipanti qualche giorno prima dell’evento. 1 Nel nostro progetto, le funzioni del Comitato degli stakeholders saranno svolte dagli esperti facilitatori. Nella prima esperienza di questo genere svolta in Italia da parte delle Regione Lazio (Roma, 3 dicembre 2006) era stato scelta l’espressione “Sondaggio informato e partecipato”, in cui però manca qualsiasi riferimento all’elemento della discussione che è invece presente nell’espressione inglese deliberative polling. 2 MOSCIANO S. Angelo (Teramo) via Cesare Battisti s.n.c. Cell. 388/1961875; [email protected] Come procedere a Giulianova a) procedimento INDIVIDUAZIONE DEL CAMPIONE RAPPRESENTATIVO quartiere Lido Annunziata Centro Storico Paese Frazioni rappresentanti (n.) 25 20 10 10 25 Tot. campione 90 I cittadini individuati devono dichiarare la loro disponibilità a impegnarsi nel SD, comunicandola per iscritto al Sindaco. Essi verranno incentivati con l’assegnazione di un numero a scelta. A chiusura dell’Assemblea plenaria conclusiva, verrà estratto a sorte un premio di € 500,00 assegnato al primo estratto. A tutti i partecipanti il Comune rilascia un attestato di partecipazione al SD, quale prima esperienza di democrazia partecipativa nella storia della città. PUBBLICIZZAZIONE Tutte le fasi del SD, sono pubbliche e precedute dalla massima pubblicizzazione al fine di favorire la consapevolezza dell’utilità del processo di SD. Le emittenti locali sono formalmente invitate a trasmettere in diretta ogni fase del SD. Il Comune garantisce, almeno per i propri canali, il massimo di informazione possibile ai cittadini residenti. PROBLEMA DA SOTTOPORRE AI CITTADINI Date le possibili soluzioni di vendita A, B, C, ai fini della copertura del patto di stabilità bilancio previsione 2012 individuate dall’amministrazione comunale, quale delle tre i cittadini interpellati ritengono debba essere adottata? PRIMA FASE Per ogni quartiere i cittadini ricevono, a una settimana dal primo focus group, tutti i documenti necessari a comprendere il problema da risolvere. In particolare, nel caso di specie: a) indicazione della cifra da realizzare per la copertura del patto di stabilità; b) descrizione sommaria dei beni alienabili; c) cartografie e planimetrie complete dei dati catastali, forniti di ogni dettaglio, nonché delle attuali destinazioni d’uso e del valore commerciale ove si tratti di un bene immobile; MOSCIANO S. Angelo (Teramo) via Cesare Battisti s.n.c. Cell. 388/1961875; [email protected] d) ove si tratti di beni immateriali, come azioni societarie e titoli di ogni altra natura, devono essere indicati tutti gli elementi conoscitivi necessari a far si che i cittadini coinvolti possano acquisire sufficiente cognizione anche autonomamente; e) copia del presente memorandum; f) copia del regolamento per lo svolgimento del SD. In questa fase i cittadini individuati per ogni quartiere si riuniscono tre volte in gruppo di discussione (focus group) sotto la guida tecnica di due facilitatori che gestiscono l’intero percorso deliberativo. Nel primo focus i cittadini possono scambiare fra loro le informazioni sul problema da risolvere anche alla luce delle documentazioni ottenute e già esaminate singolarmente da ognuno di loro. Le informazioni acquisite dai cittadini in questo primo incontro non potranno essere complete né esaustive, poiché i facilitatori, sul problema da risolvere, non hanno sufficienti competenze né sul piano tecnico né nel merito. Nemmeno essi possono essere depositari di orientamenti politici di alcun genere. Inoltre, i cittadini devono avere informazioni tecniche e di merito in incontri diretti con i tecnici, le forze politiche e altri portatori di interessi. Ne discende che i facilitatori, in questo primo incontro, possono solamente chiarire gli aspetti procedimentali rimasti eventualmente oscuri ai partecipanti. Necessita pertanto un secondo focus in cui i cittadini acquisiscono ulteriori elementi conoscitivi di carattere tecnico e di merito. Durante lo svolgimento di questo secondo focus i cittadini ascoltano dirigenti e tecnici del Comune formulando domande e quesiti che avranno preparato in precedenza in occasione del primo gruppo di discussione, o anche seduta stante. In questo secondo incontro, al fine di acquisire anche i vari orientamenti nel merito del problema da risolvere, i cittadini ascoltano anche i capigruppo consiliari ed i responsabili dei partiti politici esistenti nella città, e ogni altro portatore di interesse che abbia chiesto la parola secondo le modalità stabilite nel regolamento. Il terzo focus si svolgerà al fine di assumere la deliberazione per ognuno dei quartieri. I focus si svolgeranno a distanza di una settimana l’uno dall’altro. Ogni focus è gestito da due facilitatori che hanno il compito di tenere l’ordine nelle riunioni, facendo rispettare scrupolosamente e rigorosamente il regolamento. I facilitatori curano la verbalizzazione degli incontri secondo le disposizioni del regolamento e non interferiscono mai nell’autonoma e libera espressione dei partecipanti, favorendone, anzi, la più ampia partecipazione. La deliberazione assunta in questa prima fase dai rappresentanti di ciascun quartiere, ha comunque un valore orientativo e provvisorio, poiché dovrà essere sottoposto al procedimento previsto nella seconda fase del SD. SECONDA FASE Questa fase consiste nell’organizzazione e gestione dell’Assemblea plenaria dei cittadini coinvolti nei gruppo di discussione della prima. Essa si articola in due steps: il primo è riservato all’ascolto. I componenti l’Assemblea aventi diritto di voto, infatti, ascoltano ulteriormente i soggetti già ascoltati nella prima fase (secondo focus), più altri portatori di interessi che volessero chiedere di intervenire. Il regolamento disciplina i tempi e le modalità degli interventi in argomento. La deliberazione così assunta è formalmente redatta a cura dei facilitatori, trasmessa immediatamente al Sindaco e pubblicata entro 24 ore nel sito ufficiale del Comune. MOSCIANO S. Angelo (Teramo) via Cesare Battisti s.n.c. Cell. 388/1961875; [email protected] CHIUSURA La conclusione del processo di SD, prevede lo svolgimento di una serata ricreativa e culturale organizzata dall’Amministrazione comunale come festosa chiusura di un processo partecipativo senza alcun precedente, che merita anche un saluto culturale. A conclusione di tale iniziativa si procede all’estrazione del vincitore del premio di 500,00 euro messo in palio fra i cittadini che hanno partecipato all’iniziativa deliberativa. b) regole Art. 1 Individuazione del campione rappresentativo 1. A seconda che il Sondaggio Deliberativo (di seguito denominato per semplicità SD) venga svolto nell’intero territorio comunale ovvero in aree più ristrette, deve essere individuato un campione rappresentativo della popolazione residente sulla base della ripartizione per sesso, età e professione. I cittadini da prendere in considerazione al fine dell’individuazione in argomento sono quelli di età pari o superiore ai 16 anni. 2. L’individuazione del campione rappresentativo di cui al precedente comma deve essere effettuata da uno o più esperti statistici demografici di riconosciuta esperienza e professionalità. 3. I cittadini individuati, una volta ricevuta la comunicazione di essere stati scelti, dovranno a loro volta comunicare ufficialmente per iscritto al Sindaco la loro disponibilità a partecipare al SD in ogni sua fase. Ai cittadini che hanno comunicato la loro disponibilità nelle forme di cui al precedente comma, deve essere immediatamente distribuito materiale cartaceo, cartografico relativo al problema posto al campione rappresentativo. In particolare: g) indicazione della cifra da realizzare per la copertura del patto di stabilità; h) descrizione sommaria dei beni alienabili; i) cartografie e/o materiale video-fotografico, planimetrie complete dei dati catastali forniti di ogni dettaglio, nonché informazioni sulle attuali destinazioni d’uso, sul valore commerciale ove si tratti di un bene immobile; j) ove si tratti di beni immateriali, come azioni societarie e titoli di ogni altra natura, devono essere indicati tutti gli elementi conoscitivi necessari a far si che i cittadini coinvolti possano acquisire sufficiente cognizione anche autonomamente; k) copia del presente memorandum; l) copia del regolamento per lo svolgimento del SD. MOSCIANO S. Angelo (Teramo) via Cesare Battisti s.n.c. Cell. 388/1961875; [email protected] Art. 2 Svolgimento del SD 1. Il SD si articola in tre fasi. Nella prima si svolgono tre distinti gruppi di discussioni (anche denominati focus groups), nella seconda si svolge l’Assemblea plenaria a conclusione della quale è assunta la deliberazione finale. 2. Ad ogni focus e ad ogni Assemblea plenaria partecipano due facilitatori con il compito di presiedere e gestire le riunioni e assicurare l’applicazione del presente regolamento, del quale, in apertura dei lavori di ogni riunione deve essere data esauriente illustrazione. 3. Nei focus ogni cittadino individuato ai sensi dell’art. 1 può intervenire chiedendo la parola e trattare gli argomenti in discussione per non più di 20 min. la prima volta; per non più di 10 min. la seconda volta. Il cittadino può intervenire una terza volta esclusivamente per dichiarazione di voto per non più di 5 min. 4. Nell’Assemblea plenaria ogni cittadino può intervenire chiedendo la parola e trattare gli argomenti in discussione per non più di 15 min. la prima volta; per non più di 7 min. la seconda volta. Il cittadino può intervenire una terza volta esclusivamente per dichiarazione di voto per non più di 3 min. 5. Qualora in apertura delle riunioni fosse assente ingiustificatamente dai focus o dall’Assemblea plenaria più del 50% dei cittadini assegnati che avevano in precedenza comunicato la loro disponibilità, la relativa seduta deve essere sciolta e aggiornata a data successiva da definirsi seduta stante. 6. Durante lo svolgimento dei focus e dell’Assemblea plenaria, i cittadini possono anche unirsi in gruppi di intervento. Questi sono liberamente costituiti, ma non possono fare riferimento a nessun partito politico, né ai gruppi politici del Consiglio comunale. 7. Tutte le riunioni sono pubbliche e aperte alla stampa. Le emittenti televisive possono liberamente riprendere i lavori. 8. È vietata l’esposizione di bandiere e simboli di qualsiasi partito. 9. È fatto divieto per i rappresentanti di qualsiasi partito o forza politica presente o non presente in Consiglio comunale, svolgere attività di influenza sui cittadini partecipanti durante lo svolgimento delle riunioni. 10. Gli intervenuti estranei ai cittadini individuati ai sensi del precedente articolo 1, hanno diritto di parola esclusivamente nel secondo focus e nell’Assemblea plenaria, previa prenotazione, compatibilmente con il buon andamento dell’assise. Essi non hanno diritto di voto. 11. Ove dovessero verificarsi situazioni ingestibili dai facilitatori, in riferimento alle disposizioni dei precedenti commo 8 e 9, questi sciolgono le riunioni che vengono aggiornate a date successive. 12. I focus e l’Assemblea plenaria si svolgono a distanza di una settimana l’uno dall’altro. 13. Le disposizioni di cui ai precedenti commi 8, 9 e 10 si applicano anche nell’eventuale intervento di altri gruppi di natura economica, portatori di interessi parziali, nei confronti del problema posto al SD. Art. 3 Svolgimento del primo focus group 1. Nel primo focus i cittadini acquisiscono elementi basilari di conoscenza del problema posto a cura dei facilitatori che illustrano contenuti, possibili soluzioni indicate e modalità di svolgimento del SD. I cittadini possono scambiare fra loro le informazioni sul problema da ri- MOSCIANO S. Angelo (Teramo) via Cesare Battisti s.n.c. Cell. 388/1961875; [email protected] solvere anche alla luce delle documentazioni ottenute ed esaminate singolarmente da ognuno di loro. In questa prima riunione non è prevista una votazione. I facilitatori redigono un verbale da essi sottoscritto che viene pubblicato entro h. 24 sul sito del Comune nell’area riservata al SD. Art. 4 Svolgimento del secondo focus group 1. Nel secondo focus i cittadini acquisiscono ulteriori elementi di carattere tecnico e di merito. Ascoltano dirigenti e tecnici del comune formulando domande e quesiti che avranno preparato in precedenza in occasione del primo gruppo di discussione o seduta stante. 2. In questo secondo incontro, i cittadini ascoltano anche i capigruppo consiliari ed i responsabili dei partiti politici per acquisire anche i vari orientamenti nel merito del problema da risolvere. 3. Tecnici e politici sono preventivamente convocati dai facilitatori in modi e tempi utili per garantire il massimo di partecipazione di questi al focus. 4. Le audizioni avvengono separatamente con l’intervallo di un’ora l’una dall’altra. Tecnici, politici e altri portatori di interesse, nei loro interventi, seguono le regole stabilite nel presente regolamento valevoli per gli interventi dei cittadini. 5. In questa seconda riunione non è prevista una votazione. I facilitatori redigono un verbale da essi sottoscritto che viene pubblicato entro h. 24 sul sito del Comune nell’area riservata al SD. Art. 5 Svolgimento del terzo focus group 1. Il terzo focus si svolge al fine di assumere la deliberazione per ognuno dei quartieri. 2. La deliberazione è preceduta da ampia discussione secondo le regole stabilite nel precedente art. 2. La votazione è palese. È segreta solo per fatto personale. 3. La deliberazione è assunta a maggioranza assoluta. I facilitatori redigono un verbale da essi sottoscritto che viene pubblicato entro h. 24 sul sito del Comune nell’area riservata al SD. Art. 6 Svolgimento dell’Assemblea plenaria 1. L’Assemblea plenaria si articola in due steps: il primo è riservato all’ascolto. I componenti l’Assemblea aventi diritto di voto ascoltano ulteriormente i soggetti già incontrati nel secondo focus, più altri portatori di interessi che volessero chiedere di intervenire. Modalità e tempi sono quelli definiti per i cittadini individuati nel precedente art. 2, 4° co. 2. Conclusa la discussione, i facilitatori mettono ai voti le tre soluzioni del problema indicate dall’Amministrazione comunale. 3. La deliberazione è assunta a maggioranza dei 2/3 per le prime due votazioni; alla terza votazione è sufficiente la maggioranza assoluta. I facilitatori redigono un verbale da essi sottoscritto che viene pubblicato entro h. 24 sul sito del Comune nell’area riservata al SD e trasmesso al Sindaco in via ufficiale. MOSCIANO S. Angelo (Teramo) via Cesare Battisti s.n.c. Cell. 388/1961875; [email protected] Responsabili di progetto Prof. Carlo Di Marco, docente di Diritto Pubblico Università degli studi di Teramo Presidente Associazione DEMOS Prof. Andrea Ciccarelli, docente di Statistica per la gestione del Territorio, Università degli studi di Teramo Prof.ssa Maria Rosaria Armenio, Vicepresidente Associazione DEMOS Giulianova 30 gennaio 2012 MOSCIANO S. Angelo (Teramo) via Cesare Battisti s.n.c. Cell. 388/1961875; [email protected]