Di pr sabi In emi lità teg at e ra a l’ lav zio att or ne ivi o, La tà d vo el ra tiv Serv a i GIUGNO Periodico d'informazione numero AsSei o, or av ni ll su zio za va o ez no ic ur in Un sic e le sto e e tà Te lut vi te Sa no cen le l re de zio In tà ne di AsSei Periodico d'informazione arie o, or lav ni ul zio as a zz ov co re nn ni icu le i to U s es e te tà Te lu vi te Sa no cen le l re de pr M ed ax i il p spo i-em ian sto erg o e a en op ttu ze er at , at o ivo editoriale Disabilità e lavoro, premiata l’attività del Servizio Integrazione Lavorativa Nello scorso mese di maggio si è tenuta presso l’Auditorium della Fiera di Gorizia la manifestazione per l’assegnazione del Premio Regionale della Solidarietà 2008, promosso dalla consulta delle Associazioni dei disabili, alla presenza del Presidente della Regione, dott. Renzo Tondo, dell’Assessore regionale alla salute e protezione sociale, prof. Vladimir Kosic, di rappresentanti delle Amministrazioni Locali nonché di una numerosa rappresentanza dell’Associazionismo. Tra i premiati anche il Servizio Integrazione Lavorativa (SIL) dell’ASS6, rappresentato per l’occasione dal Direttore Generale, dott. Nicola Delli Quadri, dalla responsabile Dr.ssa Maria Bonato e dagli operatori del SIL. Il SIL è un servizio istituito dalla Regione all’inizio degli anni 90, al fine di promuovere e realizzare percorsi di formazione individualizzati all’interno del sistema produttivo compatibili con le caratteristiche di ogni singolo e con le esigenze del sistema produttivo, favorendo così un incontro fra l’universo della disabilità ed il mondo del lavoro. Il riconoscimento al SIL rappresenta un’occasione molto importante di valorizzazione dell’impegno degli operatori nell’attività di integrazione lavorativa dei disabili con “importanti difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro”, e allo stesso tempo sottolinea il grande valore sociale del lavoro, che 2 consente alla persona disabile di percepirsi come utile e valorizzata all’interno di un ruolo produttivo svolto in un normale contesto di lavoro. Le attività di inserimento al lavoro, realizzate dagli operatori del SIL contribuiscono all’affermazione di una visione antropologica della persona disabile consentendo di spostare l’attenzione dalle “parti malate” alle “parti sane” e da una riabilitazione spesso senza fine ad una abilitazione verso i ruoli sociali. I percorsi di formazione al lavoro, messi a disposizione dalle normative regionali, sono diversificati in relazione ai tempi di appren- dimento della mansione lavorativa e al grado di maturità relazionale della persona disabile, permettendo in tal modo alla persona e all’azienda produttiva “un tempo” variabile da persona a persona per sviluppare le competenze necessarie all’assunzione del ruolo lavorativo. Per affrontare la complessità sempre più evidente nel realizzare tale compito a fronte delle rapide trasformazioni del sistema produttivo sul piano tecnologico e della globalizzazione dei mercati, gli operatori del SIL hanno intrapreso nel corso del 2007 un impegnativo percorso di riqualificazione professionale promosso e gestito dalla regione. I risultati raggiunti dal SIL, in oltre vent’anni di attività, sono: oltre 750 persone seguite in percorsi individuali di formazione all’interno del sistema produttivo; n. 411 persone disabili assunte stabilmente al lavoro tramite i progetti di formazione individuale. Nel corso del 2007 il SIL ha preso in carico n. 339 persone disabili, delle quali n. 236 stanno realizzando percorsi di formazione nel sistema produttivo. Dal 2006 la Convenzione tra la Provincia di Pordenone e l’ASS6, ha permesso una maggiore collaborazione tra politiche di integrazione lavorativa e politiche del collocamento mirato dei disabili, ma ora è necessario un salto di qualità con la stipula di una nuova Convenzione che permetterà di acquisire nuove risorse umane per la costituzione di un servizio integrato tra operatori SIL e operatori dei Centri per I’Impiego per il “collocamento mirato disabili”, che sarà allocato in un’unica sede. E’ importante sottolineare che i risultati ottenuti sono stati possibili per la disponibilità del sistema delle imprese produttive del territorio provinciale, per le quali la presenza di operatori competenti nell’attività di supporto durante tutto il percorso formativo della persona disabile, rappresenta un elemento indispensabile alla realizzazione dell’obiettivo. Maria Bonato Pet-Therapy, la collaborazione dell’Azienda con l’Università degli Studi di Udine Trapianti, i risultati dell’audit nazionale Nel 2006 la Cooperativa Sociale A.R.C.A. di Azzanello di Pasiano ha chiesto alla nostra Azienda la partecipazione di medici veterinari per completare l’avvio di un programma sperimentale, al quale già dal 2005 aveva dato il suo contributo scientifico il Dipartimento di Scienze Animali dell’Università degli Studi di Udine offrendo metodologie operative, ricercatori e tirocinanti. L’iniziativa, che essendo sperimentale è tutt’ora in itinere, ha come fulcro lo studio della relazione uomo-animale in campo medico e psicologico. Essa si inserisce in un più vasto progetto denominato Distretto Rurale di Economia Solidale, dall’importante obiettivo di coniugare aspetti sociali e sanitari in un’ottica non assistenziale, bensì imprenditoriale, coinvolgendo nell’allevamento e istruzione di animali i soci diversamente abili, in modo da permettere ad essi l’acquisizione di competenze e professionalità spendibili successivamente. Così al gruppo di lavoro creato per studiare i vari aspetti del rapporto uomo – animale durante le sedute della sperimentazione, composto da psicologo, educatore cinofilo e conduttore pet – partner della Cooperativa A.R.C.A., da insegnanti della locale Scuola elementare e dal personale dell’Università, si sono aggiunti due veterinari del Servizio di Sanità Animale dell’Azienda. Questi ultimi hanno focalizzato la loro attività sulla garanzia del mantenimento del benessere animale monitorando, lo stato di salute psico-fisico e funzionale dei tre cani Labrador scelti dall’Università per essere impiegati nelle varie fasi applicative del progetto. Lo scopo era quello di creare e validare un sistema di osservazione e misurazione di tutte le possibili situazioni di disagio a cui questi cani potevano essere soggetti durante le attività oggetto dello studio. Si è così prodotta una scheda nella quale sono stati raccolti i segni di stress acuto del cane, ordinandoli in base ad una gravità crescente e catalogandoli per affinità clinica. Erano elencati segni che potevano identificare un affaticamento dei cani da eccessivo impegno, manifestazioni di disagio/paura/ansie, prodromi di stereotipie/manie. La scheda cercava di creare una relazione tra la frequenza con cui si manifestavano tali sintomi e la cronologia di comparsa nel corso di ciascuna seduta (durata media 20 minuti), il numero di bambini con i quali il cane si relazionava, il conduttore che in quell’occasione seguiva il cane e infine il setting dove avevano luogo le attività dell’animale. La giornata di studio del 21 maggio scorso “Dalla Parte degli Animali Umani e non Umani: Riflessioni su Pet - Therapy, Onoterapia e Ippoterapia,” ha avuto lo scopo di presentare le attività sin qui svolte dai vari componenti del gruppo di lavoro, ponendole a confronto con varie altre esperienze e scuole di pensiero sull’argomento. Queste sono state esposte presso la sede della Provincia di Pordenone dai seguenti relatori: il Dr. Roberto Marchesini, Direttore della Scuola di Interazione Uomo Animale, la Dr.ssa Siliprandi dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie ed il Prof. Piero Susmel dell’Università di Udine. Durante questa giornata di studio, nell’esporre l’attività del gruppo su questo progetto sperimentale di pet - therapy, si è voluto fare il punto sui risultati sin qui raggiunti perché questi diventino la base di partenza della futura prosecuzione del progetto, con il contributo di chi, avendo già lavorato su questo argomento, ha portato le proprie esperienze nel corso del seminario. Nelle scorse settimane, presso il P. O. di S. Vito si è tenuto un incontro con la Commissione Nazionale Trapianti, per la realizzazione di un “audit” nel corso del quale si sono esaminati risultati e procedure messe in essere dalle strutture Aziendali al fine di favorire l’attività di prelievo di organi e tessuti da destinare a trapianto, oltre che assicurare la massima sicurezza degli stessi. Oltre allo scrivente, per l’Azienda erano presenti il Direttore Medico del P. O., dott. R. Celotto, la responsabile della SOC di Anestesia, dott.ssa G. Nadalin, ed il dott. M. Basile, mentre la Commissione era composta dal dott. G. Bozzi, della Commissione Nazionale Trapianti, dal dott. F. Giordano, Coordinatore Regionale Trapianti, dal dott. F. Iscra, in rappresentanza della Direzione Regionale, dal dott. G. Simon, per l’Agenzia Regionale della Sanità e dal Coordinatore Trapianti dell’Area Vasta Pordenonese, dott. W. P. Mercante. Partendo dall’analisi dei dati relativi all’attività fin qui svolta, per la quale sono stati espressi unanimi apprezzamento e consenso, si sono messi in evidenza aspetti positivi da ulteriormente sviluppare, ma anche aree di attuale difficoltà operativa, definendo margini e procedure per poter incrementare l’opera di “procurement” di organi e tessuti. In particolare, oltre a proseguire nella raccolta di tessuto osseo, sono state poste le basi per avviare l’attività di prelievo di cornee e di tessuti vascolari, da destinare alle “Banche dei tessuti” e per consentire l’attivazione del Collegio Medico dell’AOSMA per la diagnosi di morte cerebrale. Per la migliore attuazione di tali attività, infine, con Deliberazione del Direttore Generale è stata nominata Coordinatore Locale Trapianti la dott.ssa Gabriella Nadalin. Giorgio Zambotto Marco Castelletto 3 4 Salute e sicurezza sul lavoro, le novità e le innovazioni del recente Testo Unico Maxi-emergenze, predisposto e attuat Il Capo dello Stato ha firmato il 10 aprile scorso le norme del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro che è stato quindi emanato con D.Lgs n. 81/08. Il nuovo Testo normativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e punta ad una semplificazione dell’intera materia, le cui disposizioni, fino ad oggi contenute in ben 10 testi normativi diversi succedutesi nell’arco di quaranta anni (si va dal DPR 547/55 al D.Lgs 626/94: la quasi totalità ora abrogati, compreso il D.Lgs 626), sono state rivisitate e coordinate. Il T.U. che ne è derivato risulta quindi complesso, ma non complicato, richiamando, come detto, tutti i concetti già presenti nella normativa precedente. In particolare si ritrova lo spirito che ha animato tutte le ultime normative di derivazione europea che valorizzano il ruolo attivo che le singole organizzazioni devono darsi nella gestione e prevenzione delle proprie problematiche di salute e sicurezza sul lavoro. Tutto ciò rinforzando sia la coscienza collettiva della sicurezza sul lavoro come bene comune da preservarsi attraverso il rispetto delle regole, sia la possibilità che ogni singola realtà lavorativa possa trovare le soluzioni più idonee nel raggiungimento di detto obiettivo. Le principali novità sono: l’ampliamento del campo di applicazione delle disposizioni, la migliore definizione delle responsabilità delle varie figure che operano nelle organizzazioni lavorative e degli organi preposti all’attività di vigilanza, la revisione del sistema delle sanzioni. L’ampliamento delle disposizioni è la diretta conseguenza del rinnovato concetto di lavoratore, comprendendo in tale definizione tutti coloro che operano in ambienti di lavoro, inclusi i lavoratori autonomi (autonomi puri, co.co.co, lavoratori a progetto, etc.). Si deve evidenziare l’attenzione che il legislatore ha posto anche nei confronti dei lavo- Con il termine di maxi-emergenza si identifica un evento in cui, indipendentemente dalla gravità del quadro clinico, un elevato numero di persone deve essere soccorso da un numero limitato di soccorritori, in tempi comunque brevi. Il termine maxiemergenza definisce in sostanza un aspetto delle urgenze sanitarie in cui sussiste una grande discrepanza, in termini numerici, tra feriti e risorse umane disponibili. Per affrontare queste situazioni vengono messi in atto piani di emergenza predisposti ad hoc, che seguono modelli organizzativi standardizzati e adattati alle singole realtà. In ambito ospedaliero si possono distinguere sostanzialmente due principali aspetti di maxiemergenza: un elevato afflusso di pazienti per effetto di gravi eventi esterni (terremoti, attacchi terroristici, eventi di massa, incidenti stradali/ferroviari/aerei, ecc.) e la necessità di evacuazione di una struttura ospedaliera. Questo secondo evento riconosce come causa principale gli incendi, ma possono anche sussistere situazioni di tipo geosismico (terremoti, alluvioni) e ambientale (nubi tossiche, incidenti radioattivi). Nella nostra Azienda, il Dipartimento di Emergenza, grazie ad un gruppo di lavoro costituito da medici ed infermieri dei tre pronto soccorso, ha elaborato un piano per far fronte ad un eventuale massiccio afflusso di pazienti, denominato PEIMAF (Piano di Emergenza Interno per il Massiccio Afflusso di Feriti). La stesura del piano ha comportato un lavoro durato molti mesi e concretizzatosi nella sua formalizzazione e presentazione alla Direzione Generale, Sanitaria, di Presidio e a tutto il personale attraverso due riunioni tenute alla fine del 2007. Le recenti manifestazioni avvenute nelle scorse settima- ratori autonomi, che sono anch’essi soggetti ad alcuni obblighi per la propria ed altrui sicurezza. La catena della responsabilità viene ora analizzata con particolare attenzione, definendo in modo dettagliato quella di tutte le figure dell’organizzazione aziendale. La vera novità in tal senso è che oltre alle figure già previste dal D.Lgs 626/94, tra cui il Datore di lavoro ed il dirigente, vengono finalmente dettagliati i compiti previsti sulla materia per il Preposto per il quale viene anche previsto un percorso formativo. Per quanto riguarda i lavoratori, il D.Lgs 81/08, oltre a definirne i diritti in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, ne definisce anche obblighi e doveri. Sulla vigilanza vengono poi distinti in modo chiaro le competenze dei vari organi e si istituisce un sistema informativo pubblico integrato, razionalizzando ed innovando la circolazione dei dati o delle informazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Vi è infine un inasprimento delle sanzioni, fino ad arrivare per le gravi violazioni reiterate o poste in relazione ad infortuni gravi o mortali alla sospensione dell’attività o a sanzioni con cifre a 5 o 6 zeri. Infine, il Decreto si occupa della sorveglianza sanitaria, che viene svolta dal Medico competente e comprende le visite preventive e periodiche al fine di valutare la idoneità alla mansione specifica del lavoratore. La periodicità di tali accertamenti viene definita dal Medico competente in relazione alla valutazione dei rischi lavorativi, valutazione nella quale il Medico viene ad assumere un ruolo di maggior rilievo rispetto al passato. Tra le varie novità infine, anche l’importanza che il Decreto pone ai rischi di tipo psicosociale quali lo stress e quelli legati alla discriminazione di genere o sul paese di provenienza. Carlo Venturini to il piano operativo Hospice, i risultati del questionario per il personale ne (la manifestazione elicotteristica Rigel presso la base dell’aeroporto militare di Casarsa e l’adunata dei Bersaglieri a Pordenone) sono state il banco di prova per mettere in atto, operativamente, il piano predisposto. Per tale motivo il Dipartimento di Emergenza, in due giornate successive tenutesi presso i pronto soccorso di San Vito, Spilimbergo e Maniago, ha presentato le modalità di attivazione del PEIMAF, i criteri di triage in pronto soccorso, diversi dalle consuete modalità di triage per l’accettazione in regime ordinario, l’identificazione del personale in servizio tramite appositi giubbini colorati identificanti i ruoli, la collocazione dei feriti e i molti altri aspetti relativi alla complessa gestione di una maxiemergenza. Particolarmente sensibili all’iniziativa, oltre ai rappresentanti della Direzione Sanitaria, sono stati il gruppo dei centralinisti dei tre presidi ai quali spetta l’importante compito di governare la cascata di attivazioni del personale, da attuarsi secondo modalità esplicitate nel documento, per far giungere al presidio le risorse umane necessarie. Una maxi-emergenza rappresenta, a tutti gli effetti, una risposta dell’intera struttura ospedaliera e non solo del pronto soccorso e la sensibilizzazione ed il contributo di ogni singolo operatore dell’Ospedale sono infatti requisito essenziale per una risposta adeguata. Questo il gruppo di lavoro iniziale che ha steso il piano: i medici Paolo Pietrantoni, Fabrizia Zanello, Maura De Zan e Antonio Pighin e gli infermieri Jessica Dotto e Mariska Guadagnin, successivamente affiancati da altri collaboratori infermieristici del pronto soccorso di San Vito per il continuo aggiornamento del piano. Fulvio Kette Sono passati sei mesi dall’attivazione dell’Hospice a San Vito al Tagliamento e dopo questo periodo di tempo abbiamo voluto indagare, con il contributo della studente al Master in coordinamento infermieristico, Sara Tararan, se la motivazione che ci ha spinti continuava a sostenerci e se la metodologia di lavoro che avevamo condiviso poteva essere ancora valida. Il fine dell’attività dell’Hospice è sostanzialmente l’accompagnamento ed il sostegno del paziente e dei familiari, alla ricerca di una qualità di vita accettabile nelle condizioni di malattia grave e terminale, ed è pertanto necessario stabilire criteri e strumenti per identificare se gli esiti assistenziali e l’efficacia degli interventi terapeutici sono sostenuti da una buona spinta motivazionale. È stato somministrato un questionario al personale operante all’interno dell’Hospice per sondare quale fosse il grado di soddisfazione e di motivazione rispetto al lavoro. L’iniziativa si configura come un’opportunità all’èquipe per produrre un sistema di qualità coerente con il proprio progetto di servizio, compatibile con le risorse disponibili e corrispondenti alle attese dell’utenza e delle Istituzioni coinvolte, individuando gli indicatori e le modalità più semplici ed efficaci per rilevare e valutare la qualità. Dai risultati del questionario somministrato è emerso che il livello di soddisfazione e di motivazione complessivo del personale è per il 97% molto soddisfacente, la struttura organizzativa è caratterizzata dal decentramento delle decisioni, lo stile manageriale è di tipo partecipativo, gli operatori sono valorizzati e la comunicazione è efficace.L’infermiere, nel piano dell’assistenza, si assume la responsabilità e l’autorità di organizzare il lavoro personaliz- zandolo al paziente che ha in cura, mantenendo una libera iniziativa nelle attività di routine quotidiana. È stato inoltre sottolineato da alcuni operatori il forte senso di appartenenza al gruppo e la possibilità di uno scambio reciproco di conoscenze/esperienze, come opportunità di crescita personale e professionale. Un solo aspetto, peraltro condiviso, ha presentato aspetti di criticità ed è quello che concerne la conoscenza, la condivisione e la partecipazione agli obiettivi aziendali che per tutto il gruppo sono apparsi inadeguati. Sarebbe quindi opportuno programmare all’interno dell’organizzazione dei momenti di confronto, da utilizzare come spazi di riflessione, di apprendimento e di scambio reciproco tra problematiche clinico-assistenziali, organizzative e relazionali. In questo periodo inoltre è stata attivata una collaborazione tra le Associazioni “Insieme Si Può Onlus”, “La Fenice” e AVIS comunale di San Vito. I volontari impegnati in questo contesto intendono supportare il lavoro avviato dall’Hospice condividendone gli scopi ed i metodi, garantendo l’impegno di una presenza costante all’interno della struttura. Nel programmare e realizzare queste attività, le Associazioni hanno beneficiato dell’intervento e del sostegno di diverse figure professionali che, coordinate dallo psicologo dott. Antonio Loperfido, attiveranno dal mese di settembre il corso di reclutamento per volontari, con l’augurio e la speranza che la loro numerosità diventi una testimonianza vivente di gratitudine della comunità per chi ha attivato l’Hospice e per chi lo anima quotidianamente. Sara Tararan Giulia Rigo 5 Autorità e organizzatori della manifestazione “La Giornata del Volo” Disabilità, il successo della settima edizione della giornata del volo Domenica 11 Maggio 2008, si è svolta la 7° edizione della “Giornata del volo” presso l’areocampo “La Comina” di Pordenone. Questa giornata di sport e integrazione è stata organizzata dall’Alleanza Sportiva Italiana (ASI), l’Areoclub Pordenone in collaborazione con l’Associazione “I Ragazzi di Poincicco”, la Protezione Civile di Pordenone la Brigata Ariete e il Comando Aeroporto Aviano. La manifestazione ha coinvolto circa 150 persone diversamente abili della provincia, tra i quali il Centro Anffas di Pordenone ed il Centro Diurno “Le Betulle” di Poincicco di Zoppola, dando la possibilità agli utenti di effettuare un volo con gli aerei ultraleggeri. La giornata è proseguita con il pranzo e l’accompagnamento musicale a cura di Vinicio Perinotto (chitarrista cantante) ed un gruppo di giovani che si alternavano nel ruolo di DJ; è stata molto gradita la partecipazione dei Vigili del Fuoco di Pordenone e della Base di Aviano. Quest’anno a completare la manifestazione è arrivato il gruppo di Majorettes “RED LIONES” di Concordia Sagittaria (VE), che hanno dato ulteriore entusiasmo a tutti. Il successo di questa iniziativa è stata una grande gratificazione per tutti gli organizzatori, operatori e piloti che si sono prodigati per una buona riuscita della manifestazione. 6 Nadia De Zan Circolo delle idee, aperta la nuova sede del Centro Sociale Diagnostica per immagini, un caloroso benvenuto al nuovo Direttore Venerdì 13 giugno è stata inaugurata la nuova sede del Centro Sociale “Circolo delle idee”, ubicato a Villanova di Pordenone in via Pirandello, 22. Il Centro vuole essere un luogo di scambio e rispetto reciproco, uno spazio dove imparare a condividere il tempo, le esperienze e le emozioni. L’idea di fondo è che sia possibile porre rimedio e talvolta prevenire gli effetti più nocivi dell’isolamento sociale e del disagio psicologico. Inizialmente collocato presso la parrocchia di San Francesco e in seguito trasferito nei locali del Deposito Giordani, negli anni il Centro è stato un riferimento per le decine di persone che hanno scelto di usufruire di un luogo, che non è un presidio sanitario o assistenziale, ma rappresenta un punto di incontro all’interno della città. Per informazioni: tel. 0434/361522. È il dott. Maurizio Comoretto, specialista ben conosciuto in tutta l’Area Vasta pordenonese e non solo, il nuovo Responsabile di Struttura Operativa Complessa di Radiologia del Presidio Ospedaliero Aziendale. Nato a Udine 45 anni fa, si è laureato a pieni voti e con lode a Trieste, dove si è anche specializzato in Radiologia con indirizzo Radiodiagnostica. Fin dai primi anni ’90 ha iniziato l’attività presso l’Ospedale di Pordenone, con incarichi di diagnostica TAC, ecografia e controllo della qualità, poi di Referente sezione RM e di Interventistica ecografia senologica e dal 2005, presso il CRO di Aviano, è stato incaricato dell’attività diagnostica con apparecchiature ad Alta Tecnologia (RM, TC e US), procedure interventistiche, miglioramento della Qualità e riduzione del Rischio, assumendo inoltre numerosi altri incarichi di consulenza quale esperto in qualità e accreditamento, a testimonianza dell’alta professionalità raggiunta. Sicuramente è un grande acquisto per il nostro Presidio Ospedaliero: l’organizzazione del futuro sviluppo della diagnostica per immagini è una scommessa che il dott. Comoretto saprà certamente vincere, scommessa per la quale formuliamo i migliori auguri di buon lavoro. Francesco Stoppa Servizio Veterinario, torna in tavola la “fiorentina” Da oltre 7 anni, per fronteggiare l’emergenza mucca pazza, gli italiani non potevano avere la “fiorentina” sul piatto. Dal 2001 infatti a tutti i bovini di più di 12 mesi veniva asportata la colonna vertebrale, comprese le apofisi traverse: in tavola pertanto arrivava una sorta di bisteccone, ma senza l’osso, che ne rappresenta la caratteristica fondamentale. Nel 2006, dopo verifica della bontà dei risultati ottenuti con i provvedimenti adottati, che hanno consentito di ridurre l’incidenza della malattia, era stata innalzata a 24 mesi l’età dei bovini cui asportare la colonna vertebrale. Dal 26 aprile, dopo la verifica di ulteriori miglioramenti, l’età è stata portata a 30 mesi e finalmente la bistecca con l’osso può tornare sulla tavola degli italiani. I bovini da cui trarre questo taglio particolare sono tutti di razze autoctone: chianina, romagnola, marchigiana, podolica e maremmana, che, paradossalmente, dopo la crisi BSE hanno avuto un incremento del loro allevamento. Buona fiorentina a tutti. Enzo Re Roberto Celotto Consiglio dei sanitari, gli eletti Al termine delle procedure elettorali sono stati proclamati eletti i seguenti rappresentanti del Consiglio dei Sanitari: - per il personale sanitario laureato non medico, il dott. Giovanni Tasca; - per il personale tecnico sanitario, il sig. Eligio Grizzo. Ufficio Affari Generali e Legali Biblioteca: vetrina delle novità Il saluto di Flavia Lascio l’Azienda e vado a Roma dove affronterò una sfida molto difficile, ma molto stimolante. Grazie all’impegno personale nella formazione, all’esperienza e alle competenze acquisite in questi anni come MMG, Direttore di Distretto, Dirigente in staff alla Direzione Strategica, posso affrontare il nuovo impegno con tranquillità e fiducia: e tutto ciò l’ho costruito anche grazie alla condivisione con voi, operatori dipendenti e convenzionati, nei quali ho trovato professionalità, competenza ed umanità. Grazie. Grazie a tutti e a ciascuno di voi per aver condiviso un pezzo di strada con me e aver contribuito a farla ricca! A ciascuno di voi dedico un grande abbraccio con l’augurio di tante soddisfazioni professionali e, soprattutto, personali! Padroneggiare l’attacco di panico ... per non morire di paura. Iperedizioni 2008 L’attacco di panico, sotto l’aspetto sintomatologico, è uguale per tutti, ma è anche diverso per ciascuno, perché riguarda quella parte della persona (la psiche?) che è assolutamente unica ed esclusiva. Da ciò nasce l’esigenza di libri,dibattiti,gruppi di mutuo aiuto, ecc., per fare luce su un disturbo che, per chi ne è vittima, rappresenta una delle esperienze più sconvolgenti. Il libro non è rivolto solo a medici, psichiatri, psicologi, ma specialmente agli ammalati di DAP (Disturbi da Attacco di Panico) e ai loro familiari. Ha collaborato alla realizzazione del volume anche il dott. Antonio Loperfido, psicologo presso il Dipartimento di Salute di Pordenone. le problematiche legate alla ripresa cerebrale dopo anossia. Al manuale hanno contribuito i più esperti ricercatori nel mondo in questo campo. Tra gli autori anche il dott. Fulvio Kette, direttore del Dipartimento d’Emergenza dell’ASS6, che ha collaborato alla stesura del capitolo sull’acidosi, dopo essere stato autore anche della prima edizione uscita nel 1996. Il testo offre pertanto un preziosissimo punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati ad approfondire uno o più aspetti della rianimazione cardio-polmonare. Flavia Munari L’infermiere Strumentista. Procedure in chirurgia specialistica. Elsevier Masson 2008 Alcol e lavoro, in arrivo l’opuscolo informativo Con questo numero di AsSei viene allegato l’opuscolo informativo “Alcol e Lavoro: scegli la sicurezza ….più sai meno rischi”, prodotto nell’ambito dell’iniziativa di area vasta “Ospedali Liberi da Alcol”, promossa già da un anno dalle tre aziende (CRO, Azienda Ospedaliera e ASS6) e rivolta a sensibilizzare tutti gli operatori sugli effetti dell’acol. Cardiac arrest. The science and practice of resuscitation medicine. Cambridge 2007 lI volume, uscito a fine 2007, è un autentico trattato (più di 1300 pagine) su tutto il campo della rianimazione cardio-polmonare, dalla storia, alla fisiopatologia cellulare e molecolare, alle tecniche più efficaci, (massaggio cardiaco, ventilazione, defibrillazione, tecniche alternative, ecc) a tutti gli aspetti farmacologici delle situazioni di peri-arresto, identificando con questo termine il periodo che va dalle situazioni predisponenti, alla fase di arresto cardiaco, al periodo post-arresto con tutte Scopo di questo testo, suddiviso in tre sezioni, è quello di organizzare l’aspetto metodologico, tecnico-strumentale ed operativo dell’attività di base propria dell’infermiere strumentista. Nella prima sezione viene trattato il ruolo dell’infermiere strumentista nell’assistenza pre - intra e post operatoria con un capitolo dedicato all’inserimento del neoassunto con funzione di infermiere strumentista. Nella seconda sono descritti i presidi della chirurgia specialistica tradizionale con un’analisi tipologica e funzionale dei principali strumenti, dispositivi e suture e della chirurgia specialistica con tecnica laparoscopica. La terza descrive le principali procedure in chirurgia specialistica. Il volume è corredato da più di 370 illustrazioni. a cura della Biblioteca Scientifica [email protected] 7 Marco Castelletto Redazione Silvana Corona, Antonella D’Arenzo, Anna Maria Falcetta, Alessandro Gislon, Nevio Iacuzzi, Ornella Miot, Luciana Pignat, Sandro Santarossa, Sergio Saracchini, Paola Segato, Carmela Zuccarelli ne zio à ra si t e bo er lla niv din co l’U i U , la con di d py ra nda i Stu l he z i e deg t-T Pe ll’A de Direttore responsabile Segreteria Ornella Miot, Luciana Pignat Tel. 0434-369917 Fax 0434-522650 e-mail: [email protected] [email protected] Maria Bonato Coordinatore Socio Sanitario Angelo Cassin Direttore Dipartimento di Salute Mentale Marco Castelletto Direttore Area di Medicina Legale e Gestione Attività Sanitarie Roberto Celotto Direttore Presidio Unico Aziendale Nadia De Zan Coordinamento Socio Sanitario Fulvio Kette Direttore Dipartimento di Emergenza Flavia Munari Ufficio Programmazione e Controllo Enzo Re Direttore Servizio Veterinario Giulia Rigo Gruppo Volontari Hospice Francesco Stoppa Dipartimento di Salute Mentale Sara Tararan Dipartimento di Emergenza di Spilimbergo Carlo Venturini Direttore Servizio di Prevenzione in Ambienti di Lavoro Giorgio Zambotto Servizio Veterinario Ufficio Affari Generali e Legali Progetto grafico Michele Berardi Impaginazione Sergio Saracchini Stampa Tipografia Sartor Pordenone Reg. Trib. di Pordenone n. 515 del 28 luglio 2004 8 ASSn6 Friuli Occidentale pr M ed ax isp i-e il p ost mer ian o e ge o o att nze pe uat , o ra tiv o A questo numero hanno collaborato: