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editoriale
Disabilità e lavoro, premiata l’attività del Servizio Integrazione Lavorativa
Nello scorso mese di maggio si è tenuta presso l’Auditorium della Fiera di
Gorizia la manifestazione per l’assegnazione del Premio Regionale della
Solidarietà 2008, promosso dalla consulta delle Associazioni dei disabili, alla
presenza del Presidente della Regione,
dott. Renzo Tondo, dell’Assessore regionale alla salute e protezione sociale,
prof. Vladimir Kosic, di rappresentanti
delle Amministrazioni Locali nonché di
una numerosa rappresentanza dell’Associazionismo. Tra i premiati anche il
Servizio Integrazione Lavorativa (SIL)
dell’ASS6, rappresentato per l’occasione dal Direttore Generale, dott. Nicola
Delli Quadri, dalla responsabile Dr.ssa
Maria Bonato e dagli operatori del SIL. Il
SIL è un servizio istituito dalla Regione
all’inizio degli anni 90, al fine di promuovere e realizzare percorsi di formazione
individualizzati all’interno del sistema
produttivo compatibili con le caratteristiche di ogni singolo e con le esigenze del
sistema produttivo, favorendo così un
incontro fra l’universo della disabilità ed
il mondo del lavoro. Il riconoscimento al
SIL rappresenta un’occasione molto importante di valorizzazione dell’impegno
degli operatori nell’attività di integrazione lavorativa dei disabili con “importanti
difficoltà di inserimento nel mondo del
lavoro”, e allo stesso tempo sottolinea
il grande valore sociale del lavoro, che
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consente alla persona disabile di percepirsi come utile e valorizzata all’interno
di un ruolo produttivo svolto in un normale contesto di lavoro. Le attività di
inserimento al lavoro, realizzate dagli
operatori del SIL contribuiscono all’affermazione di una visione antropologica
della persona disabile consentendo di
spostare l’attenzione dalle “parti malate”
alle “parti sane” e da una riabilitazione
spesso senza fine ad una abilitazione
verso i ruoli sociali. I percorsi di formazione al lavoro, messi a disposizione
dalle normative regionali, sono diversificati in relazione ai tempi di appren-
dimento della mansione lavorativa e al
grado di maturità relazionale della persona disabile, permettendo in tal modo
alla persona e all’azienda produttiva “un
tempo” variabile da persona a persona
per sviluppare le competenze necessarie all’assunzione del ruolo lavorativo.
Per affrontare la complessità sempre
più evidente nel realizzare tale compito
a fronte delle rapide trasformazioni del
sistema produttivo sul piano tecnologico e della globalizzazione dei mercati,
gli operatori del SIL hanno intrapreso
nel corso del 2007 un impegnativo percorso di riqualificazione professionale
promosso e gestito dalla regione. I risultati raggiunti dal SIL, in oltre vent’anni di
attività, sono: oltre 750 persone seguite
in percorsi individuali di formazione all’interno del sistema produttivo; n. 411
persone disabili assunte stabilmente al
lavoro tramite i progetti di formazione
individuale. Nel corso del 2007 il SIL ha
preso in carico n. 339 persone disabili,
delle quali n. 236 stanno realizzando
percorsi di formazione nel sistema produttivo. Dal 2006 la Convenzione tra la
Provincia di Pordenone e l’ASS6, ha
permesso una maggiore collaborazione
tra politiche di integrazione lavorativa
e politiche del collocamento mirato dei
disabili, ma ora è necessario un salto di
qualità con la stipula di una nuova Convenzione che permetterà di acquisire
nuove risorse umane per la costituzione di un servizio integrato tra operatori
SIL e operatori dei Centri per I’Impiego
per il “collocamento mirato disabili”, che
sarà allocato in un’unica sede. E’ importante sottolineare che i risultati ottenuti
sono stati possibili per la disponibilità
del sistema delle imprese produttive
del territorio provinciale, per le quali
la presenza di operatori competenti
nell’attività di supporto durante tutto il
percorso formativo della persona disabile, rappresenta un elemento indispensabile alla realizzazione dell’obiettivo.
Maria Bonato
Pet-Therapy, la collaborazione dell’Azienda con l’Università degli Studi di Udine
Trapianti, i risultati dell’audit nazionale
Nel 2006 la Cooperativa Sociale
A.R.C.A. di Azzanello di Pasiano ha
chiesto alla nostra Azienda la partecipazione di medici veterinari per
completare l’avvio di un programma
sperimentale, al quale già dal 2005
aveva dato il suo contributo scientifico il Dipartimento di Scienze Animali
dell’Università degli Studi di Udine
offrendo metodologie operative, ricercatori e tirocinanti. L’iniziativa, che
essendo sperimentale è tutt’ora in
itinere, ha come fulcro lo studio della relazione uomo-animale in campo
medico e psicologico. Essa si inserisce in un più vasto progetto denominato Distretto Rurale di Economia
Solidale, dall’importante obiettivo di
coniugare aspetti sociali e sanitari
in un’ottica non assistenziale, bensì
imprenditoriale, coinvolgendo nell’allevamento e istruzione di animali i soci diversamente abili, in modo
da permettere ad essi l’acquisizione di competenze e professionalità
spendibili successivamente. Così al
gruppo di lavoro creato per studiare
i vari aspetti del rapporto uomo – animale durante le sedute della sperimentazione, composto da psicologo,
educatore cinofilo e conduttore pet
– partner della Cooperativa A.R.C.A.,
da insegnanti della locale Scuola elementare e dal personale dell’Università, si sono aggiunti due veterinari
del Servizio di Sanità Animale dell’Azienda. Questi ultimi hanno focalizzato la loro attività sulla garanzia
del mantenimento del benessere animale monitorando, lo stato di salute
psico-fisico e funzionale dei tre cani
Labrador scelti dall’Università per
essere impiegati nelle varie fasi applicative del progetto. Lo scopo era
quello di creare e validare un sistema
di osservazione e misurazione di tutte le possibili situazioni di disagio a
cui questi cani potevano essere soggetti durante le attività oggetto dello
studio. Si è così prodotta una scheda
nella quale sono stati raccolti i segni
di stress acuto del cane, ordinandoli
in base ad una gravità crescente e
catalogandoli per affinità clinica. Erano elencati segni che potevano identificare un affaticamento dei cani da
eccessivo impegno, manifestazioni di
disagio/paura/ansie, prodromi di stereotipie/manie. La scheda cercava di
creare una relazione tra la frequenza
con cui si manifestavano tali sintomi
e la cronologia di comparsa nel corso di ciascuna seduta (durata media
20 minuti), il numero di bambini con i
quali il cane si relazionava, il conduttore che in quell’occasione seguiva il
cane e infine il setting dove avevano
luogo le attività dell’animale. La giornata di studio del 21 maggio scorso
“Dalla Parte degli Animali Umani e
non Umani: Riflessioni su Pet - Therapy, Onoterapia e Ippoterapia,” ha
avuto lo scopo di presentare le attività sin qui svolte dai vari componenti del gruppo di lavoro, ponendole a
confronto con varie altre esperienze
e scuole di pensiero sull’argomento.
Queste sono state esposte presso
la sede della Provincia di Pordenone
dai seguenti relatori: il Dr. Roberto
Marchesini, Direttore della Scuola di
Interazione Uomo Animale, la Dr.ssa
Siliprandi dell’Istituto Zooprofilattico
delle Venezie ed il Prof. Piero Susmel
dell’Università di Udine. Durante questa giornata di studio, nell’esporre
l’attività del gruppo su questo progetto sperimentale di pet - therapy, si è
voluto fare il punto sui risultati sin qui
raggiunti perché questi diventino la
base di partenza della futura prosecuzione del progetto, con il contributo
di chi, avendo già lavorato su questo argomento, ha portato le proprie
esperienze nel corso del seminario.
Nelle scorse settimane, presso il P. O.
di S. Vito si è tenuto un incontro con la
Commissione Nazionale Trapianti, per
la realizzazione di un “audit” nel corso
del quale si sono esaminati risultati e
procedure messe in essere dalle strutture Aziendali al fine di favorire l’attività di
prelievo di organi e tessuti da destinare a
trapianto, oltre che assicurare la massima sicurezza degli stessi. Oltre allo scrivente, per l’Azienda erano presenti il Direttore Medico del P. O., dott. R. Celotto,
la responsabile della SOC di Anestesia,
dott.ssa G. Nadalin, ed il dott. M. Basile,
mentre la Commissione era composta
dal dott. G. Bozzi, della Commissione
Nazionale Trapianti, dal dott. F. Giordano, Coordinatore Regionale Trapianti,
dal dott. F. Iscra, in rappresentanza della
Direzione Regionale, dal dott. G. Simon,
per l’Agenzia Regionale della Sanità e
dal Coordinatore Trapianti dell’Area Vasta Pordenonese, dott. W. P. Mercante.
Partendo dall’analisi dei dati relativi all’attività fin qui svolta, per la quale sono stati
espressi unanimi apprezzamento e consenso, si sono messi in evidenza aspetti
positivi da ulteriormente sviluppare, ma
anche aree di attuale difficoltà operativa,
definendo margini e procedure per poter
incrementare l’opera di “procurement” di
organi e tessuti. In particolare, oltre a
proseguire nella raccolta di tessuto osseo, sono state poste le basi per avviare
l’attività di prelievo di cornee e di tessuti
vascolari, da destinare alle “Banche dei
tessuti” e per consentire l’attivazione del
Collegio Medico dell’AOSMA per la diagnosi di morte cerebrale. Per la migliore
attuazione di tali attività, infine, con Deliberazione del Direttore Generale è stata
nominata Coordinatore Locale Trapianti
la dott.ssa Gabriella Nadalin.
Giorgio Zambotto
Marco Castelletto
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Salute e sicurezza sul lavoro, le novità e le innovazioni del recente Testo Unico
Maxi-emergenze, predisposto e attuat
Il Capo dello Stato ha firmato il 10 aprile scorso le norme del Testo Unico sulla
salute e sicurezza sul lavoro che è stato quindi emanato con D.Lgs n. 81/08.
Il nuovo Testo normativo si applica a
tutti i settori di attività, privati e pubblici, e punta ad una semplificazione
dell’intera materia, le cui disposizioni,
fino ad oggi contenute in ben 10 testi
normativi diversi succedutesi nell’arco
di quaranta anni (si va dal DPR 547/55
al D.Lgs 626/94: la quasi totalità ora
abrogati, compreso il D.Lgs 626), sono
state rivisitate e coordinate. Il T.U. che
ne è derivato risulta quindi complesso, ma non complicato, richiamando,
come detto, tutti i concetti già presenti
nella normativa precedente. In particolare si ritrova lo spirito che ha animato
tutte le ultime normative di derivazione
europea che valorizzano il ruolo attivo
che le singole organizzazioni devono darsi nella gestione e prevenzione
delle proprie problematiche di salute
e sicurezza sul lavoro. Tutto ciò rinforzando sia la coscienza collettiva della
sicurezza sul lavoro come bene comune da preservarsi attraverso il rispetto
delle regole, sia la possibilità che ogni
singola realtà lavorativa possa trovare
le soluzioni più idonee nel raggiungimento di detto obiettivo. Le principali
novità sono: l’ampliamento del campo
di applicazione delle disposizioni, la
migliore definizione delle responsabilità delle varie figure che operano nelle
organizzazioni lavorative e degli organi
preposti all’attività di vigilanza, la revisione del sistema delle sanzioni. L’ampliamento delle disposizioni è la diretta
conseguenza del rinnovato concetto
di lavoratore, comprendendo in tale
definizione tutti coloro che operano in
ambienti di lavoro, inclusi i lavoratori
autonomi (autonomi puri, co.co.co, lavoratori a progetto, etc.). Si deve evidenziare l’attenzione che il legislatore
ha posto anche nei confronti dei lavo-
Con il termine di maxi-emergenza si
identifica un evento in cui, indipendentemente dalla gravità del quadro
clinico, un elevato numero di persone deve essere soccorso da un numero limitato di soccorritori, in tempi comunque brevi. Il termine maxiemergenza definisce in sostanza un
aspetto delle urgenze sanitarie in cui
sussiste una grande discrepanza, in
termini numerici, tra feriti e risorse
umane disponibili. Per affrontare
queste situazioni vengono messi in
atto piani di emergenza predisposti
ad hoc, che seguono modelli organizzativi standardizzati e adattati alle
singole realtà. In ambito ospedaliero
si possono distinguere sostanzialmente due principali aspetti di maxiemergenza: un elevato afflusso di
pazienti per effetto di gravi eventi
esterni (terremoti, attacchi terroristici, eventi di massa, incidenti stradali/ferroviari/aerei, ecc.) e la necessità di evacuazione di una struttura
ospedaliera. Questo secondo evento
riconosce come causa principale gli
incendi, ma possono anche sussistere situazioni di tipo geosismico (terremoti, alluvioni) e ambientale (nubi
tossiche, incidenti radioattivi). Nella
nostra Azienda, il Dipartimento di
Emergenza, grazie ad un gruppo di
lavoro costituito da medici ed infermieri dei tre pronto soccorso, ha elaborato un piano per far fronte ad un
eventuale massiccio afflusso di pazienti, denominato PEIMAF (Piano di
Emergenza Interno per il Massiccio
Afflusso di Feriti). La stesura del piano ha comportato un lavoro durato
molti mesi e concretizzatosi nella
sua formalizzazione e presentazione alla Direzione Generale, Sanitaria, di Presidio e a tutto il personale
attraverso due riunioni tenute alla
fine del 2007. Le recenti manifestazioni avvenute nelle scorse settima-
ratori autonomi, che sono anch’essi
soggetti ad alcuni obblighi per la propria ed altrui sicurezza. La catena della responsabilità viene ora analizzata
con particolare attenzione, definendo
in modo dettagliato quella di tutte le figure dell’organizzazione aziendale. La
vera novità in tal senso è che oltre alle
figure già previste dal D.Lgs 626/94,
tra cui il Datore di lavoro ed il dirigente,
vengono finalmente dettagliati i compiti previsti sulla materia per il Preposto
per il quale viene anche previsto un
percorso formativo. Per quanto riguarda i lavoratori, il D.Lgs 81/08, oltre a
definirne i diritti in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro,
ne definisce anche obblighi e doveri.
Sulla vigilanza vengono poi distinti in
modo chiaro le competenze dei vari organi e si istituisce un sistema informativo pubblico integrato, razionalizzando
ed innovando la circolazione dei dati o
delle informazioni in materia di salute
e sicurezza sul lavoro. Vi è infine un
inasprimento delle sanzioni, fino ad arrivare per le gravi violazioni reiterate o
poste in relazione ad infortuni gravi o
mortali alla sospensione dell’attività o
a sanzioni con cifre a 5 o 6 zeri. Infine,
il Decreto si occupa della sorveglianza
sanitaria, che viene svolta dal Medico
competente e comprende le visite preventive e periodiche al fine di valutare
la idoneità alla mansione specifica del
lavoratore. La periodicità di tali accertamenti viene definita dal Medico competente in relazione alla valutazione
dei rischi lavorativi, valutazione nella
quale il Medico viene ad assumere un
ruolo di maggior rilievo rispetto al passato. Tra le varie novità infine, anche
l’importanza che il Decreto pone ai rischi di tipo psicosociale quali lo stress
e quelli legati alla discriminazione di
genere o sul paese di provenienza.
Carlo Venturini
to il piano operativo
Hospice, i risultati del questionario per il personale
ne (la manifestazione elicotteristica
Rigel presso la base dell’aeroporto
militare di Casarsa e l’adunata dei
Bersaglieri a Pordenone) sono state il banco di prova per mettere in
atto, operativamente, il piano predisposto. Per tale motivo il Dipartimento di Emergenza, in due giornate
successive tenutesi presso i pronto
soccorso di San Vito, Spilimbergo e
Maniago, ha presentato le modalità
di attivazione del PEIMAF, i criteri
di triage in pronto soccorso, diversi
dalle consuete modalità di triage per
l’accettazione in regime ordinario,
l’identificazione del personale in servizio tramite appositi giubbini colorati identificanti i ruoli, la collocazione
dei feriti e i molti altri aspetti relativi
alla complessa gestione di una maxiemergenza. Particolarmente sensibili all’iniziativa, oltre ai rappresentanti della Direzione Sanitaria, sono
stati il gruppo dei centralinisti dei tre
presidi ai quali spetta l’importante
compito di governare la cascata di
attivazioni del personale, da attuarsi
secondo modalità esplicitate nel documento, per far giungere al presidio
le risorse umane necessarie. Una
maxi-emergenza rappresenta, a tutti gli effetti, una risposta dell’intera
struttura ospedaliera e non solo del
pronto soccorso e la sensibilizzazione ed il contributo di ogni singolo
operatore dell’Ospedale sono infatti
requisito essenziale per una risposta
adeguata. Questo il gruppo di lavoro
iniziale che ha steso il piano: i medici Paolo Pietrantoni, Fabrizia Zanello, Maura De Zan e Antonio Pighin e
gli infermieri Jessica Dotto e Mariska
Guadagnin, successivamente affiancati da altri collaboratori infermieristici del pronto soccorso di San Vito
per il continuo aggiornamento del
piano.
Fulvio Kette
Sono passati sei mesi dall’attivazione dell’Hospice a San Vito al Tagliamento e dopo questo periodo di tempo abbiamo voluto indagare, con il
contributo della studente al Master in
coordinamento infermieristico, Sara
Tararan, se la motivazione che ci ha
spinti continuava a sostenerci e se
la metodologia di lavoro che avevamo condiviso poteva essere ancora
valida. Il fine dell’attività dell’Hospice è sostanzialmente l’accompagnamento ed il sostegno del paziente e
dei familiari, alla ricerca di una qualità di vita accettabile nelle condizioni
di malattia grave e terminale, ed è
pertanto necessario stabilire criteri e
strumenti per identificare se gli esiti
assistenziali e l’efficacia degli interventi terapeutici sono sostenuti da
una buona spinta motivazionale. È
stato somministrato un questionario
al personale operante all’interno dell’Hospice per sondare quale fosse il
grado di soddisfazione e di motivazione rispetto al lavoro. L’iniziativa
si configura come un’opportunità all’èquipe per produrre un sistema di
qualità coerente con il proprio progetto di servizio, compatibile con le
risorse disponibili e corrispondenti
alle attese dell’utenza e delle Istituzioni coinvolte, individuando gli
indicatori e le modalità più semplici
ed efficaci per rilevare e valutare la
qualità. Dai risultati del questionario
somministrato è emerso che il livello di soddisfazione e di motivazione
complessivo del personale è per il
97% molto soddisfacente, la struttura organizzativa è caratterizzata dal
decentramento delle decisioni, lo
stile manageriale è di tipo partecipativo, gli operatori sono valorizzati e
la comunicazione è efficace.L’infermiere, nel piano dell’assistenza, si
assume la responsabilità e l’autorità
di organizzare il lavoro personaliz-
zandolo al paziente che ha in cura,
mantenendo una libera iniziativa
nelle attività di routine quotidiana.
È stato inoltre sottolineato da alcuni operatori il forte senso di appartenenza al gruppo e la possibilità di
uno scambio reciproco di conoscenze/esperienze, come opportunità di
crescita personale e professionale.
Un solo aspetto, peraltro condiviso,
ha presentato aspetti di criticità ed è
quello che concerne la conoscenza,
la condivisione e la partecipazione
agli obiettivi aziendali che per tutto il
gruppo sono apparsi inadeguati. Sarebbe quindi opportuno programmare all’interno dell’organizzazione dei
momenti di confronto, da utilizzare
come spazi di riflessione, di apprendimento e di scambio reciproco tra
problematiche clinico-assistenziali,
organizzative e relazionali. In questo periodo inoltre è stata attivata
una collaborazione tra le Associazioni “Insieme Si Può Onlus”, “La
Fenice” e AVIS comunale di San
Vito. I volontari impegnati in questo contesto intendono supportare
il lavoro avviato dall’Hospice condividendone gli scopi ed i metodi, garantendo l’impegno di una presenza
costante all’interno della struttura.
Nel programmare e realizzare queste attività, le Associazioni hanno
beneficiato dell’intervento e del sostegno di diverse figure professionali
che, coordinate dallo psicologo dott.
Antonio Loperfido, attiveranno dal
mese di settembre il corso di reclutamento per volontari, con l’augurio
e la speranza che la loro numerosità
diventi una testimonianza vivente di
gratitudine della comunità per chi ha
attivato l’Hospice e per chi lo anima
quotidianamente.
Sara Tararan
Giulia Rigo
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Autorità e organizzatori della manifestazione “La Giornata del Volo”
Disabilità, il successo della
settima edizione della giornata
del volo
Domenica 11 Maggio 2008, si è svolta la 7° edizione della “Giornata del
volo” presso l’areocampo “La Comina” di Pordenone. Questa giornata
di sport e integrazione è stata organizzata dall’Alleanza Sportiva Italiana (ASI), l’Areoclub Pordenone in
collaborazione con l’Associazione “I
Ragazzi di Poincicco”, la Protezione
Civile di Pordenone la Brigata Ariete
e il Comando Aeroporto Aviano. La
manifestazione ha coinvolto circa
150 persone diversamente abili della provincia, tra i quali il Centro Anffas di Pordenone ed il Centro Diurno
“Le Betulle” di Poincicco di Zoppola,
dando la possibilità agli utenti di effettuare un volo con gli aerei ultraleggeri. La giornata è proseguita
con il pranzo e l’accompagnamento
musicale a cura di Vinicio Perinotto
(chitarrista cantante) ed un gruppo
di giovani che si alternavano nel
ruolo di DJ; è stata molto gradita la
partecipazione dei Vigili del Fuoco
di Pordenone e della Base di Aviano. Quest’anno a completare la manifestazione è arrivato il gruppo di
Majorettes “RED LIONES” di Concordia Sagittaria (VE), che hanno
dato ulteriore entusiasmo a tutti. Il
successo di questa iniziativa è stata
una grande gratificazione per tutti
gli organizzatori, operatori e piloti
che si sono prodigati per una buona
riuscita della manifestazione.
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Nadia De Zan
Circolo delle idee, aperta la nuova
sede del Centro Sociale
Diagnostica per immagini, un caloroso
benvenuto al nuovo Direttore
Venerdì 13 giugno è stata inaugurata la
nuova sede del Centro Sociale “Circolo
delle idee”, ubicato a Villanova di Pordenone in via Pirandello, 22. Il Centro vuole essere un luogo di scambio e rispetto
reciproco, uno spazio dove imparare a
condividere il tempo, le esperienze e
le emozioni. L’idea di fondo è che sia
possibile porre rimedio e talvolta prevenire gli effetti più nocivi dell’isolamento
sociale e del disagio psicologico. Inizialmente collocato presso la parrocchia di
San Francesco e in seguito trasferito
nei locali del Deposito Giordani, negli
anni il Centro è stato un riferimento per
le decine di persone che hanno scelto
di usufruire di un luogo, che non è un
presidio sanitario o assistenziale, ma
rappresenta un punto di incontro all’interno della città. Per informazioni: tel.
0434/361522.
È il dott. Maurizio Comoretto, specialista
ben conosciuto in tutta l’Area Vasta pordenonese e non solo, il nuovo Responsabile di Struttura Operativa Complessa
di Radiologia del Presidio Ospedaliero
Aziendale. Nato a Udine 45 anni fa, si
è laureato a pieni voti e con lode a Trieste, dove si è anche specializzato in Radiologia con indirizzo Radiodiagnostica.
Fin dai primi anni ’90 ha iniziato l’attività
presso l’Ospedale di Pordenone, con incarichi di diagnostica TAC, ecografia e
controllo della qualità, poi di Referente
sezione RM e di Interventistica ecografia senologica e dal 2005, presso il CRO
di Aviano, è stato incaricato dell’attività
diagnostica con apparecchiature ad Alta
Tecnologia (RM, TC e US), procedure interventistiche, miglioramento della Qualità e riduzione del Rischio, assumendo
inoltre numerosi altri incarichi di consulenza quale esperto in qualità e accreditamento, a testimonianza dell’alta professionalità raggiunta. Sicuramente è un
grande acquisto per il nostro Presidio
Ospedaliero: l’organizzazione del futuro
sviluppo della diagnostica per immagini
è una scommessa che il dott. Comoretto
saprà certamente vincere, scommessa
per la quale formuliamo i migliori auguri
di buon lavoro.
Francesco Stoppa
Servizio Veterinario, torna in tavola
la “fiorentina”
Da oltre 7 anni, per fronteggiare l’emergenza mucca pazza, gli italiani non potevano
avere la “fiorentina” sul piatto. Dal 2001 infatti a tutti i bovini di più di 12 mesi veniva
asportata la colonna vertebrale, comprese
le apofisi traverse: in tavola pertanto arrivava una sorta di bisteccone, ma senza l’osso,
che ne rappresenta la caratteristica fondamentale. Nel 2006, dopo verifica della bontà dei risultati ottenuti con i provvedimenti
adottati, che hanno consentito di ridurre l’incidenza della malattia, era stata innalzata
a 24 mesi l’età dei bovini cui asportare la
colonna vertebrale. Dal 26 aprile, dopo la
verifica di ulteriori miglioramenti, l’età è stata portata a 30 mesi e finalmente la bistecca
con l’osso può tornare sulla tavola degli italiani. I bovini da cui trarre questo taglio particolare sono tutti di razze autoctone: chianina, romagnola, marchigiana, podolica e
maremmana, che, paradossalmente, dopo
la crisi BSE hanno avuto un incremento del
loro allevamento.
Buona fiorentina a tutti.
Enzo Re
Roberto Celotto
Consiglio dei sanitari, gli eletti
Al termine delle procedure elettorali
sono stati proclamati eletti i seguenti
rappresentanti del Consiglio dei Sanitari:
- per il personale sanitario laureato non
medico, il dott. Giovanni Tasca;
- per il personale tecnico sanitario, il sig.
Eligio Grizzo.
Ufficio Affari Generali e Legali
Biblioteca:
vetrina
delle novità
Il saluto di Flavia
Lascio l’Azienda e vado a Roma dove
affronterò una sfida molto difficile, ma
molto stimolante. Grazie all’impegno
personale nella formazione, all’esperienza e alle competenze acquisite in
questi anni come MMG, Direttore di
Distretto, Dirigente in staff alla Direzione Strategica, posso affrontare il nuovo impegno con tranquillità e fiducia:
e tutto ciò l’ho costruito anche grazie
alla condivisione con voi, operatori dipendenti e convenzionati, nei quali ho
trovato professionalità, competenza ed
umanità. Grazie. Grazie a tutti e a ciascuno di voi per aver condiviso un pezzo di strada con me e aver contribuito a
farla ricca! A ciascuno di voi dedico un
grande abbraccio con l’augurio di tante
soddisfazioni professionali e, soprattutto, personali!
Padroneggiare l’attacco di panico
... per non morire di paura.
Iperedizioni 2008
L’attacco di panico, sotto l’aspetto sintomatologico, è uguale per tutti, ma è anche
diverso per ciascuno, perché riguarda
quella parte della persona (la psiche?) che
è assolutamente unica ed esclusiva. Da
ciò nasce l’esigenza di libri,dibattiti,gruppi
di mutuo aiuto, ecc., per fare luce su un
disturbo che, per chi ne è vittima, rappresenta una delle esperienze più sconvolgenti. Il libro non è rivolto solo a medici,
psichiatri, psicologi, ma specialmente agli
ammalati di DAP (Disturbi da Attacco di
Panico) e ai loro familiari. Ha collaborato
alla realizzazione del volume anche il dott.
Antonio Loperfido, psicologo presso il Dipartimento di Salute di Pordenone.
le problematiche legate alla ripresa cerebrale dopo anossia. Al manuale hanno contribuito i più esperti ricercatori nel
mondo in questo campo. Tra gli autori
anche il dott. Fulvio Kette, direttore del
Dipartimento d’Emergenza dell’ASS6,
che ha collaborato alla stesura del capitolo sull’acidosi, dopo essere stato autore anche della prima edizione uscita
nel 1996. Il testo offre pertanto un preziosissimo punto di riferimento per tutti
coloro che sono interessati ad approfondire uno o più aspetti della rianimazione
cardio-polmonare.
Flavia Munari
L’infermiere Strumentista. Procedure in chirurgia specialistica. Elsevier Masson 2008
Alcol e lavoro, in arrivo l’opuscolo
informativo
Con questo numero di AsSei viene allegato l’opuscolo informativo “Alcol e
Lavoro: scegli la sicurezza ….più sai
meno rischi”, prodotto nell’ambito dell’iniziativa di area vasta “Ospedali Liberi
da Alcol”, promossa già da un anno dalle tre aziende (CRO, Azienda Ospedaliera e ASS6) e rivolta a sensibilizzare
tutti gli operatori sugli effetti dell’acol.
Cardiac arrest. The science and
practice of resuscitation medicine.
Cambridge 2007
lI volume, uscito a fine 2007, è un autentico trattato (più di 1300 pagine) su tutto
il campo della rianimazione cardio-polmonare, dalla storia, alla fisiopatologia cellulare e molecolare, alle tecniche più efficaci, (massaggio cardiaco, ventilazione,
defibrillazione, tecniche alternative, ecc)
a tutti gli aspetti farmacologici delle situazioni di peri-arresto, identificando con
questo termine il periodo che va dalle situazioni predisponenti, alla fase di arresto
cardiaco, al periodo post-arresto con tutte
Scopo di questo testo, suddiviso in tre
sezioni, è quello di organizzare l’aspetto metodologico, tecnico-strumentale ed
operativo dell’attività di base propria dell’infermiere strumentista. Nella prima sezione viene trattato il ruolo dell’infermiere
strumentista nell’assistenza pre - intra e
post operatoria con un capitolo dedicato
all’inserimento del neoassunto con funzione di infermiere strumentista. Nella seconda sono descritti i presidi della chirurgia
specialistica tradizionale con un’analisi
tipologica e funzionale dei principali strumenti, dispositivi e suture e della chirurgia
specialistica con tecnica laparoscopica.
La terza descrive le principali procedure
in chirurgia specialistica. Il volume è corredato da più di 370 illustrazioni.
a cura della Biblioteca Scientifica
[email protected]
7
Marco Castelletto
Redazione
Silvana Corona, Antonella D’Arenzo,
Anna Maria Falcetta, Alessandro Gislon,
Nevio Iacuzzi, Ornella Miot,
Luciana Pignat, Sandro Santarossa,
Sergio Saracchini, Paola Segato,
Carmela Zuccarelli
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Direttore responsabile
Segreteria
Ornella Miot, Luciana Pignat
Tel. 0434-369917
Fax 0434-522650
e-mail: [email protected]
[email protected]
Maria Bonato Coordinatore Socio Sanitario
Angelo Cassin Direttore Dipartimento di Salute Mentale
Marco Castelletto Direttore Area di Medicina Legale e Gestione Attività Sanitarie
Roberto Celotto Direttore Presidio Unico Aziendale
Nadia De Zan Coordinamento Socio Sanitario
Fulvio Kette Direttore Dipartimento di Emergenza
Flavia Munari Ufficio Programmazione e Controllo
Enzo Re Direttore Servizio Veterinario
Giulia Rigo Gruppo Volontari Hospice
Francesco Stoppa Dipartimento di Salute Mentale
Sara Tararan Dipartimento di Emergenza di Spilimbergo
Carlo Venturini Direttore Servizio di Prevenzione in Ambienti di Lavoro
Giorgio Zambotto Servizio Veterinario
Ufficio Affari Generali e Legali
Progetto grafico
Michele Berardi
Impaginazione
Sergio Saracchini
Stampa
Tipografia Sartor
Pordenone
Reg. Trib. di Pordenone
n. 515 del 28 luglio 2004
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GIUGNO 2008.indd - Azienda per i Servizi Sanitari n. 6