L’ORTO DI ESAÙ
alla casa Parrocchiale di Miasino
breve descrizione degli scopi e dei contenuti
FESR : Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
“BIODIVERSITÀ?
SALVIAMOLA
MANGIANDOLA!”
«la salvaguardia di un'agricoltura e di un'orticoltura
diversificata e adattata alle specificità locali è un modo per
premunirsi contro avvenimenti imprevedibili».
Progetto Interreg IV A Italia Svizzera 2007 – 2013
presentato da
Consorzio Pro Loco del Lago d’Orta e Alto Novarese
In collaborazione con
Fondazione Pro Specie Rara
Con il contributo di
Per informazioni: Marilena Roversi Flury, Coordinatore di progetto, [email protected] – tel 346 3573338
IL “GIARDINO DELLA BIBBIA” ALLA CHIESA DI SAN ROCCO DI MIASINO
Questo giardino è stato creato grazie ad un contributo del programma Interreg Italia – Svizzera 2007 – 2013 ed ad un contributo della Fondazione
Cariplo, nell’ambito del progetto ideato dal Consorzio Pro Loco del Lago d’Orta e Alto Novarese dal titolo “Biodiversità? salviamola
mangiandola!”. Rappresenta una collezione delle piante utilizzate dal punto di vista alimentare, ma non solo, oltre 2000 anni fa, prima cioè
dell’arrivo sulle nostre tavole delle specie vegetali di paesi lontani. Qui verranno raccolte intatti nel corso degli anni 2009 – 2011 tutte le 130 specie
di alberi e piante citate nel Libro Sacro.
Il “GIARDINO DELLA BIBBIA” DI MIASINO rappresenta il primo “Giardino della Bibbia” in Italia.
Si differenzia però dai “giardini della Bibbia” presenti in altre parti d’Europa in quanto nell’ottica di un recupero mirato di antiche varietà alimentari
oggi in via di estinzione utilizziamo per la sua realizzazione varietà di ortaggi e alberi da frutto presenti anticamente alle nostre latitudini ma oggi
scomparsi. La collezione e piantagione di antiche varietà continuerà per i prossimi anni per arricchire e rendere sempre più interessante il nostro
giardino.
Il “GIARDINO DELLA BIBBIA” DI MIASINO rappresenta anche un contributo alla conoscenza della biodiversità in agricoltura
Confrontando le citazioni in quattro lingue, tratte da testi biblici reperiti nei diversi paesi (Italia, Francia, Inghilterra, Germania) si può notare la
diversità delle traduzioni essendo state effettuate alcune dall’aramaico, altre dal greco o dal latino a loro volta traduzioni dall’aramaico o da altre
lingue. Si comprende quindi come sia difficile ricostruire quali specie vivevano un tempo in Terra Santa o in qualsiasi altro luogo e pressoché
impossibile comprendere quali varietà di tali specie fosse possibile reperire. Per questo il nostro giardino accosterà, laddove possibile, molte varietà,
spesso antiche, di una stessa specie, che daranno un’idea di quanto diverso possa essere stato e possa ancora essere il panorama vegetale in
agricoltura.
Il “GIARDINO DELLA BIBBIA” DI MIASINO rappresenta anche un luogo di confronto delle religioni
dove ognuno potrà trovare citazioni valide nel proprio contesto religioso, sia esso ebraico, cattolico, protestante o musulmano, e scoprire radici
comuni. Questo è il contributo del nostro giardino alla pace nel mondo ed alla comprensione reciproca che ci auguriamo possa un giorno realizzarsi
completamente.
Il “GIARDINO DELLA BIBBIA” DI MIASINO offrirà “tavole illustrative” in quattro lingue
I grandi cartelli provvisori che si vedono ora nell’orto di Esaù verranno sostituiti da grandi tavole in quattro lingue. Esse recheranno i versetti biblici
in cui sono citate le piante visibili nell’aiuola corrispondente ed informazioni sulle piante stesse. Uno stampato dedicato alle piante sarà reperibile
anche in chiesa.
Per informazioni: Marilena Roversi Flury, Coordinatore di progetto, [email protected] – tel 346 3573338
Gli ortaggi dell’ ”Orto di Esaù”
Aiuola tonda centrale,
- ospita l’ulivo, una varietà antica, piantato il 1.giugno 2009 dal Vicario della Diocesi di Novara, don Gregorio Pettinaroli, e quattro piantine
di mirto
Quattro aiuole “a tema” circondano l’aiuola centrale. Abbiamo:
Aiuola delle aromatiche:
- vi troviamo molte aromatiche citate nei testi biblici, come camomilla, timo, assenzio, ruta, levistico, tanaceto, issopo e altre
Sulla parte più vicina all’aiuola centrale è stato seminato il “crisantemo commestibile” che sta per fiorire. I fiori possono essere utilizzati
per le insalate.
Aiuola dei profumi:
- ospita le piante utilizzate per la cura del corpo, in particolare le “lavande” dei piedi. Riconosciamo diverse varietà di lavanda (che proprio
da questo uso prende il nome) due varietà di aloe, quattro varietà di salvia, due di malva. I fiori di malva sono commestibili e possono
essere utilizzati nelle insalate. Alla base dell’aiuola cresce il lino molto usate per tessuti usati in occasioni importanti (e come lenzuola
funebri) in grandi ciuffi, mentre all’apice è stata seminata una varietà antica e molto piccola di lenticchia, forse proprio quella che con la
sua bontà fece perdere ad Esaù la primogenitura. Al centro dell’aiuola è stato piantato un melograno, anch’esso di una varietà antica,
fiorito in rosso granata, che presenta già due piccoli frutti. Anche in questa aiuola troviamo molta borraggine selvatica riconoscibile dai bei
fiori blu. Si utilizza in insalate e frittate, i fiori sono perfetti per “decorare” i cubetti di ghiaccio da offrire con gli aperitivi.
Aiuola degli ortaggi
- ospita cetrioli, zucchini di varietà originali, erbe amare (Catalogna, rucola…..)
All’apice dell’aiuola sono state seminate le cicerchie, una varietà piatta di cece molto utilizzata in Africa perché permette buoni raccolti
anche in condizioni estreme. La cicerchia, come i piselli, contiene una sostanza leggermente tossica che viene eliminata con l’acqua della
prima bollitura. Per questo, come per i piselli, occorre sbollentarle e gettare la prima acqua, prima di cuocerle. Al centro dell’aiuola cresce
un melo di varietà antica, non più in commercio. Si vedono già le prima mele.
Aiuola delle insalate
- le insalate utilizzate quest’anno sono varietà commerciali perché al momento della realizzazione dell’orto la stagione era ormai troppo
avanzata per poter seminare varietà antiche. Il prossimo anno anche le insalate saranno di varietà non più in commercio.
- All’apice dell’aiuola è stata seminata una varietà antica di Fave, di colore marrone scuro. Si tratta di una varietà non più in commercio.
- Ai due lari dell’aiuola delle insalate sono state piantate due varietà antiche di mandorlo, diverse fra loro. Anch’esse non sono più in
commercio.
Per informazioni: Marilena Roversi Flury, Coordinatore di progetto, [email protected] – tel 346 3573338
Quattro aiuole si estendono lungo il perimetro del giardino
Aiuola della vite
- direttamente ai piedi della scala di accesso ospita tre piante “moderne” di uva da tavola (preesistenti al giardino) e sulla destra una varietà
antica di uva da tavola.
Aiuola della manna
- alla destra della scala, ospita l’orniello da manna, la cui resina seccata si trasforma in una sorta di zucchero bianchissimo e duro. La
circonda una grande quantità di Borraggine selvatica, originaria dell’orto parrocchiale (preesistente al giardino) ma perfettamente integrata
allo stesso. Segue un Giuggiolo, con i cui frutti si produce il famoso “brodo di giuggiole” (un liquore) e alcune piantine di Atriplice, dalle
foglie rosse che venivano utilizzate un tempo come spinaci. La pianta può raggiungere i due metri di altezza ed è allora molto decorativa.
Troviamo quindi l’ aglio e la “cipolla sospesa” una varietà di cipolla che produce cipolline aeree, “appese” sui rami, che possono venir
interrate per produrre nuove piante o poste sott’aceto. Infine una varietà di more senza spine.
Aiuola della menta
- l’aiuola in fronte al giardino è stata piantumata con diverse varietà di menta che viene mantenuta separata dalle altre essenze per la sua
tendenza invasiva. Vi cresce anche il luppolo, che troviamo anche sui muri dell’orto.
Aiuola di Eva
Al centro dell’aiuola troviamo due piante di azzeruolo al centro un melo cotogno di varietà antica. Il cotogno è, secondo i tedeschi la
“mela di Eva”. A noi appare un po’ difficile che Eva abbia apprezzato una mela molto dura sotto i denti e propendiamo piuttosto per
l’azzeruolo, una sorta di “melina” selvatica spinosa. La varietà di azzeruolo (azzeruolo rosso) a destra del cotogno produce meline molto
dolci mentre la varietà a sinistra (azzeruolo invernale) è meno gustosa ma fruttifica in inverno, quando non c’è altro. Di fronte, nell’aiuola
degli ortaggi, abbiamo il melo grigio antico. Se fosse quella la mela di Eva? Nella zona più assolata della aiuola troviamo infine una
vecchia varietà di gelso, una pianta le cui foglie sono note come alimento per il baco da seta ma che produce more gustose. Sotto ad essa
vanno allargandosi le fragoline selvatiche.
Il muro e il cortile di accesso, la “Via Crucis”
Il muro ospita, accanto al luppolo, l’edera, citata nella Bibbia, e, in un piccolo “buco” assolato sulla sinistra della scala una piantina di
cappero che speriamo riesca a sopravvivere e prosperare. Prossimamente vi pianteremo il “frutto della Passione”.
Il cortile di accesso sopra la scala ospita un piccolo fico, rigorosamente di varietà antica citato spesso nella Bibbia ed ospiterà nel corso
del prossimo autunno le aiuole con i fiori citati nel libro sacro (rose, gigli, iris)
La “Via Crucis” ora abbandonata che circonda la chiesa di San Rocco ospiterà tutti gli alberi citati nel sacro testo, che verranno piantati a
partire dall’autunno. Entro la fine del 2010 il primo “giardino della Bibbia” italiano sarà pronto a ricevere popolazione, scuole e
turisti e verrà aperto ufficialmente al pubblico.
Per informazioni: Marilena Roversi Flury, Coordinatore di progetto, [email protected] – tel 346 3573338
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