L' Accordo tra CGIL CISL UIL - SPI FNP UILP e l'Assessore Regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato del 24 ottobre 2013 La Delibera della Giunta Regionale della Lombardia n. 856 del 25 ottobre 2013 delinea i primi provvedimenti attuativi della DGR 14 maggio 2013, n.116 “Determinazioni in ordine all'istituzione del Fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili: atto di indirizzo” individua le aree di maggiore fragilità socio sanitaria a cui dare prioritaria risposta determina le risorse che saranno finalizzate alla realizzazione degli interventi previsti. Il budget assegnato, di iniziali 50 milioni di euro per i primi 6 mesi, è costituito da risorse del fondo sanitario regionale, destinate ad interventi di natura socio sanitaria. Misure ed azioni già definite con gli atti precedenti : sostegno alle persone con grave e gravissima disabilità affette da disturbi pervasivi dello sviluppo con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico per un importo di euro 2.500.000 a carico del Fondo Sanitario Regionale (DGR n.392/13); sostegno alle persone con gravissima disabilità affette da SLA da malattie del motoneurone o in stato vegetativo, per un importo di circa 18.000.000 di euro a carico del Fondo Nazionale per le Nonautosufficienze 2013 e del Fondo Sanitario Regionale (DGR n. 740/13 - misura B1); sostegno alle persone con grave disabilità o in condizione di non autosufficienza per un importo di circa 27.000.000 di euro a carico del Fondo Nazionale per le Non autosufficienze 2013 (DGR n. 740/13 - misura B2). Misure ed interventi definiti con la delibera n. 856: Misura residenzialità leggera : interventi e prestazioni sociosanitarie in contesti abitativi singoli o comunitari per garantire alle persone di rimanere nel proprio contesto di vita in ambiente controllato e protetto. I destinatari sono le persone che presentano condizioni di fragilità e che necessitano di una soluzione abitativa con caratteristiche di protezione. In questa prima fase Regione Lombardia stanzia 1.000.000 di euro per 6 mesi e prevede di sostenere 500 persone. Lo strumento di erogazione è il voucher mensile corrispondente a 12 euro pro die. Misura residenzialità per minori con gravissima disabilità : interventi e prestazioni sociosanitarie di residenzialità continuativa per minori con gravissima disabilità dando particolare attenzione agli aspetti affettivi e alla relazione con i genitori. I destinatari sono i minori con gravissima disabilità non assistibili a domicilio, con breve speranza di vita. Nella prima fase Regione Lombardia stanzia 1.700.000 per 6 mesi e prevede la copertura di circa 80 posti. Lo strumento di erogazione è il voucher mensile corrispondente a 115 euro pro die. Misura RSA/RSD APERTA : interventi, servizi e prestazioni erogabili dalle RSA/RSD per una presa in carico integrata della persona residente al proprio domicilio ed affetta da demenza/alzheimer o da altre patologie di natura psicogeriatrica. Si prevedono interventi di natura sociosanitaria quali ad esempio: Prestazioni infermieristiche (che non escludono la presa in carico da parte dellADI); Attività di mantenimento e riattivazione psicofisica; Consulenze/prestazioni di personale specialistico: Consulenza per l'adattamento dell'ambiente domestico, fornitura ausili; Addestramento della famiglia o dell'assistente/badante per le attività di accudimento; Facilitazione della famiglia alla partecipazione di gruppi di mutuo aiuto; Periodi di sollievo temporaneo in struttura o al domicilio garantendo un assistente personale adeguatamente formato I destinatari sono le persone affette da demenza/alzheimer o da altre patologie gravi di natura psicogeriatrica. In questa prima fase Regione Lombardia stanzia 30.000.000 di euro per 6 mesi e prevede di assistere circa 10.000 persone. Lo strumento di erogazione il voucher mensile di 500 euro corrispondente a 18 ore di prestazioni /interventi. Misura: presa in carico ambulatoriale delle persone affette da gioco d'azzardo patologico : Azione 1: sensibilizzazione ed informazione della popolazione attraverso interventi di prevenzione organizzati dalle Asl in contesti scolastici, nel mondo del lavoro o presso centri di aggregazione, finalizzati alla conoscenza del fenomeno, ai trattamenti di cura esistenti e ai gruppi di auto mutuo aiuto. Destinataria la popolazione residente. In questa prima fase Regione Lombardia stanzia 1.000.000 di euro per 6 mesi, che assegna alle Asl; Azione 2: accoglienza, presa in carico e cura dei soggetti affetti da gioco d'azzardo patologico attraverso percorsi diagnostici, consulenza sanitaria, trattamenti psicologici e tutoraggio economico. Destinatari sono i soggetti affetti da gioco d'azzardo patologico. Nella prima fase Regione Lombardia stanzia 1.000.000 di euro per 6 mesi e prevede l'accesso per circa 1.000 persone. Lo strumento di erogazione il voucher mensile di 200 euro per l'acquisto di prestazioni ambulatoriali. Misura comunità minori : accoglienza presso strutture residenziali autorizzate di minori vittime di abuso, violenza e maltrattamento, garantendo l'assistenza sociosanitaria e psicologica ed interventi di carattere educativo. Destinatari sono i minori vittime di abuso/violenza/maltrattamento. Regione Lombardia stanzia 14.000.000 di euro per 6 mesi e stima in 2.200 i minori assistibili. Lo strumento di erogazione è il contributo giornaliero di 35 euro assegnato al Comune affidatario del minore. Misura valutazione multidimensionale : costituzione da parte delle Asl delle equipe pluriprofessionali composte da medico, infermiere, assistente sociale, che svolgeranno l'attività di valutazione multidimensionale. I destinatari sono le persone coinvolte nella misura prevista. In questa prima fase Regione Lombardia stanzia 1.300.000 euro per 6 mesi che assegna alle Asl. Dove stavamo andando... Cosa abbiamo proposto... Dove siamo oggi DGR 4381/2012 “Patto per il Welfare lombardo” “Preso atto che i contenuti del presente provvedimento sono stati condivisi con ANCI LOMBARDIA come da documentazione agli atti della Direzione Generale Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato; Dato atto altresì che le OOSS maggiormente rappresentative, anch’esse coinvolte in una logica di percorso partecipato e condiviso, hanno espresso parere favorevole, concordando e valutando positivamente le finalità e le modalità degli interventi proposti come da evidenze in atti; SENTITO il tavolo del Terzo Settore e le rappresentanze degli erogatori pubblici e privati;” (DGR 856) “La Dote welfare rappresenta lo strumento strategico ideale per il raggiungimento della massima integrazione e semplificazione” (DGR 4381/2012 “Patto per il welfare lombardo”) Occorre garantire SEMPRE alla persona i servizi e le prestazioni mediante la presa in carico integrale del suo bisogno e la conseguente organizzazione di una risposta integrata e appropriata a tale bisogno, che va preventivamente e accuratamente accertato tenendo conto del contesto familiare, anche per sostenere il peso che grava sul fondamentale ruolo di cura della famiglia, sulle cui spalle non possono essere addossate responsabilità di cura e tutela che l'ordinamento costituzionale invece assegna alle Istituzioni. Centralità della persona e attenzione ai sui bisogni essenziali comportano che il loro soddisfacimento deve essere sottratto alle mere logiche del mercato e richiede, anche in un sistema integrato e sussidiario, un forte ed efficiente ruolo e contrappeso pubblico. Presa in carico del bisogno e conseguente organizzazione della risposta rientrano infatti, l’una e l’altra, nella piena, evidente ed effettiva responsabilità della Repubblica, secondo il Dettato Costituzionale, nei sui diversi livelli istituzionali: Stato, Regione, Province e Comuni. Un sistema universalistico così inteso è tale non se trasferisce risorse, ma se garantisce servizi adeguati e prestazioni appropriate in base al fabbisogno di assistenza della persona (dalla Relazione all'XI° Congresso della Cisl Lombardia) “ampliare l’attenzione della programmazione dalle reti di Unità d’Offerta, verso il sistema delle reti di prossimità, che devono essere costituite da un complesso di risorse professionali, organizzative e di servizi dedicati a farsi carico delle persone fragili nei loro contesti di vita;” DGR 856 “ampliare l’attenzione della programmazione dalle reti di Unità d’Offerta, verso il sistema delle reti di prossimità, che devono essere costituite da un complesso di risorse professionali, organizzative e di servizi dedicati a farsi carico delle persone fragili nei loro contesti di vita;” DGR 856 “In questa prospettiva la Dote welfare, in corso di sperimentazione, assegna le risorse direttamente ai cittadini in base al fabbisogno di assistenza e alle capacità economiche della persone e della sua famiglia, superando così il sistema precedente che prevedeva il pagamento dei servizi da parte dell'ASL” (DGR 3481/2012 “Patto per il welfare lombardo”) Il sistema deve rimanere “a relazione triangolare”, in osservanza e nel rispetto delle specifiche responsabilità dei soggetti coinvolti: la persona è libera di chiedere alla Repubblica la risposta al suo bisogno e libera di scegliere quella che ritiene più appropriata tra quelle in campo; la Repubblica, valutata la dimensione e la peculiarità del bisogno, prende in carico la persona, accreditando, attivando, remunerando e controllando gli erogatori di servizi e prestazioni operanti nel sistema che assicurano l’adeguatezza di tale risposta. Questa è la sola vera libertà di scelta in un sistema sostenibile, incentrato giustamente sulla domanda, che è e vuole rimanere davvero universalistico. ( dalla Relazione all' XI° Congresso della Cisl Lombardia ) Per quanto riguarda le modalità di accesso agli interventi ed ai servizi, la DGR 856, nell'allegato B, stabilisce che la valutazione multidimensionale è presupposto necessario per accedere alle misure ed alle relative azioni. La valutazione viene effettuata dalla Asl di residenza della persona, in stretto raccordo con il Comune/Ambito territoriale, affinché già in sede di valutazione multidimensionale, si possa realizzare la necessaria integrazione. Deve inoltre offrire una lettura complessiva dei bisogni della persona e della sua famiglia, al fine di garantire una presa in carico globale. La Asl predispone il progetto individuale di assistenza, che fissa gli obiettivi da perseguire e i possibili interventi da attivare, gli attori coinvolti, le modalità e i tempi di verifica, in collaborazione con il Comune di residenza, la persona e/o la sua famiglia. Dopodiché la persona/famiglia, sulla base dell'elenco fornito dalla Asl, sceglie il soggetto erogatore delle prestazioni, con il quale si definirà il piano di assistenza individuale. La Asl è responsabile del monitoraggio e del controllo costante degli interventi e deve darne rendicontazione adeguata e periodica alla Regione. (DGR 856) “Occorre riconoscere la famiglia come soggetto attivo e non passivo del welfare, mettendola nelle condizioni di svolgere compiti di assistenza e cura, integrando le politiche a tutti i livelli, sostenendo il dispiegarsi delle relazioni di cura, agevolando l'accesso a una pluralità di strumenti mediante il trasferimento diretto delle risorse alle famiglie beneficiarie dei servizi” DGR 4381/2012 “Patto per il Welfare lombardo” E' necessario ancor più valorizzare il criterio della programmazione, del governo,dell’accreditamento, della contrattualizzazione degli erogatori, del pagamento e del controllo dei servizi/prestazioni da parte dell’ASL e dei Comuni per le rispettive competenze. Ben venga l’ingresso nel sistema di offerta di nuove risposte, da integrare nel sistema di governance a livello regionale e dei singoli territori, ma non secondo lo schema di un supposto libero mercato tra domanda e offerta di welfare, in cui uno dei contraenti, la famiglia, è estremamente debole nella sua fragilità e l’altro è evidentemente forte della sua organizzazione e spesso del suo anche legittimo obiettivo di profitto. Diciamo no a un sistema in cui il ruolo della Repubblica nelle sue articolazioni è solo quello di aiutare economicamente il portatore della domanda, compatibilmente con le risorse pubbliche di ora in ora disponibili, a sostenere i prezzi stabiliti da chi offre la risposta. ( dalla Relazione all' XI° Congresso della Cisl Lombardia ) L'allegato D della 856 riporta lo schema tipo di contratto tra Asl e Enti erogatori. Si precisa che il contratto stipulato con l'Asl di ubicazione della struttura è titolo per l'erogazione delle prestazioni a carico del F.S.R.. L'Ente erogatore provvederà alla fatturazione delle prestazioni all'Asl di residenza del soggetto beneficiario. promuovere e realizzare un efficace confronto a livello territoriale Il confronto da promuovere riguarda prioritariamente l' Asl, ma va sollecitato anche negli Ambiti territoriali, al fine di favorire la necessaria integrazione istituzionale ed operativa, prevista dalla stessa DGR 856. E' utile chiedere una mappatura dei bisogni e correlarla con quella predisposta per la DGR 740 riguardante le misure in capo alle Asl e le misure in capo ai Comuni/Ambiti. Le azioni previste con la DGR 856 di natura socio sanitaria possono anche essere complementari a quelle formulate dalla DGR 740 e dalla DGR 392 se il beneficiario è lo stesso soggetto. E' necessario conoscere la dimensione dell'Unità di valutazione multidimensionale della Asl, la sua periodicità di azione e la sua collocazione e verificarne, se del caso, la necessità di potenziamento, anche utilizzando la misura appositamente prevista dalla DGR 856. Devono apparire chiari la modalità di accesso all'Unità di valutazione e gli strumenti da usare (impegnativa medico curante, segnalazione Comune, richiesta dell'interessato e/o famiglia). E' da richiedere - sia all'Asl che agli ambiti - con quali strumenti, modalità e tempi intendono assicurare una adeguata informazione alle famiglie potenzialmente interessate dalle misure della 856 e delle delibere precedenti. E' opportuno richiedere che sia identificato il case manager per il raccordo con l'ente erogatore e la stesura del Piano di Assistenza Individuale, soprattutto se il soggetto presenta grave fragilità e non abbia una rete familiare che lo sostenga, tenendo presente che la diretta ed esclusiva responsabilità della presa in carico globale è dell' Asl. E' necessario perseguire l'omogeneità di copertura strutturale ed economica per i ricoveri di sollievo (numero posti letto, costo retta, criteri di compartecipazione alla spesa sociale, ecc.). E' opportuno prevedere una forma di rendicontazione periodica del monitoraggio degli interventi e dell'azione di controllo in capo alle Asl anche alle oo.ss. territoriali. Per quanto riguarda la misura presa in carico ambulatoriale delle persone affette da gioco d'azzardo patologico - Azione 1, è utile richiedere una campagna informativa (opuscoli, giornale locale..) che raggiunga la quasi totalità della popolazione. E' bene anche richiedere la programmazione degli interventi di sensibilizzazione, soprattutto per il mondo del lavoro e coinvolgere le categorie sindacali degli “attivi”. E' opportuno richiedere che siano pienamente informati e coinvolti i Medici di famiglia ed i Pediatri di libera scelta su tutte le misure previste. Va ricercata e realizzata una condivisione con i soggetti (associazioni, volontariato, terzo settore) operanti sul territorio ai fini di una compiuta declinazione pratica degli interventi previsti dalla delibera regionale.