L'unificazione italiana
r-~:I:~:UilU~~ill[iJJ
~:j
.Quale
557
pendenti. Ciò non deve
succedere.II Re, il Parlamento non vi possonoacconsentire.
II principe generoso che
l'Italia intiera proclama
iniziatore e duce del risorgimento nazionaleha verso i popoli del mezzogiorno d'Italia speciali doveri. L'impresa liberatrice
fu tentata in suo nome;
attorno al suo gloriosd
vessillo si raccolsero, si
strinsero i popoli emancipati. Egli è dinanzi all'Europa: dinanzi ai posteri responsabiledelle 10ro sorti.
Non già che Re Vittorio
Emanuele intenda perciò
disporre a suo talento dei
popoli dell'ltaliameridionale, ma incombe a lui
il debito di dare a quelli
'opportunità d'uscire dal
provvisorio, manifestanmamente
la volonta
loro.
do
apertamente,
li~erissi-
razione di non imporre
l'atto d'annessionead alcuna parte d'Italia, dobbiamo dichiarare con pari
schiettezza esserenostro
avviso che non si debbano ammettere annessioni
subordinate ad alcuna
condizione speciale[...J.
Noi non dubitiamo d'altra parte di sigriificare che
il sistemadelle annessioni
condizionate da noi ripulso è contrario all'indole
delle moderne società, le
quali, se possono in cert'e
peculiari congiunture ordinarsi conveqientemente
sotto forma federativa,
non ammettono più il
patto deditizio, vera reliquia del medio evo, modo
d'unione poco degno di
Re e di popolo italiano
l...J.
E però da avvertire che se
tutti coloro i quali hanno
la causa nazIonale
contribuito
a! trionfoaccetdel-
sarà il risultato ~el
voto? La risposta giace
nell'urna elettorale [...J.
Non credeil Ministero che
la forma del voto possa
essere argomento di discussioni.Imperocché sarà quella medesima già
posta in atto nell'Ernilia e
nella Toscana. I popoli
verranno invitati ad esprimere nettamente se vogliono o no congiungersi
al nostro Stato senzaperò
ammettere alcun voto
condizionato. Poiché, com'è ferma nostra delibe-
tano in massimail concet- .
to dell'~essione dell'.Italia meridionale, nondimeno alcuni"di cui non è
dubbioso l'amore di patria, né la devozione alla
sacra.personadel Re, stimano doversi quell'atto
di annessione indugiare
sino ad opera compiuta,
cioè sino a che non siano
sciolte del tutto le questioni di Venezia e di
Roma.
Noi crediamo che tale disegno ove fosse attuato
trarrebbe con sé le conse-
l'
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558
L'Europa
liberale
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I
L'unificazione italiana
559
,
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stiti coll'autorità del padrone, armati di diritti
eccedenti, irragionevoli,
spessoarbitrari e dannosi
a noi stessi. Non crede a
noi perché avvezzo ad
udire dalle nostre bocche
accus,edi malizia e di rapacia che la sua coscienza
sa esserfalse ed ingiuste.
Avversa i nostri intendimenti, rifiuta con noi comunanza di speranzee di
sacrifizi nella vita pubblica, perché vede noi rifiutare la stessacomunanza
a lui nella vitct privata.
poggio durevole); di indurre cioè nelle opinioni
del volgo rurale un tal
cambiamento che le colleghi alle opinioni della
classeintelligente, e li riunisca insieme e per sempre nell'amore della libertà e dell'indipendenza;
chetale è il significato che
può darsi ora in Italia alla
frase: rivoluzione nazionale [...].
Primo bisogno adunque;
urgentissimo, di oggi non
di domaniperchénon crolli l'artificioso edifIzio del.-
Vendica coll'indifferenza
alla nostra chiamata la
nostra stessaindifferenza
alle sue piaghe secolari
[...].
Ora così stanno le cose.
Dall'una parte, disistima,
calunnie; necessaria oppressione,ebisogno insieme d'aiuto e perciò a tFatti adulazioni, lusinghe,
grandi bugie di proclami
e di migliorie non credute, grande apparato di
progetti educativi .non
compor;.tabilidalla misera
condizionedei popoli; dall'altrà pari disprezzo,pari
calunnie, diffidenza e indifferenza grandissima.
Sopra questo giganteggia
il bisogno di ricostituire
l'unità nazionale; di ricongiungerela mente col
braccio; (di puntellar la
rivoluzione politica già in
via di essere compiuta
colla rivoluzione nazionale che sola può darle ap-
la rivoluzione politica, è la
rivoluzione nazionale,o la
fusione del volgo campagnuolo nel gran partito liberale. Prima condizione
per ottener ciò, è l'educazione.
Prima condizione per render l'educazione possibile
è l'alleviamento della mi""seria,e il retto soddisfacimento dei bisogni. Migliorate adunque subito
subito fin che n'è te.mpo
'la condizione materiale
del volgo rurale se volete
avere un'Italia [...].
Questo vi dico: che mi
congratulerò con chi trovassespedientipiù pronti,
chiari, operativi; ma che,
come è vero che senzale
quattordici armate della Repubblica la Francia
~on sarebbe divenuta la
prima nazione del mon-
do, com'è vero che senza
l'intelligente patriottismo'
dei soldati l'armata di
questanazione non avrebbe sconfitto [...] gli Austriaci a Solferino, così
senzail subito ed efficace
e coscienziQsoconcorso
di venti milioni di contadini poveri ed ignoranti
voi avrete sìun'oligarchia
politica: di cinque milioni
di letterati e di ricchi,
avrete proconsOl,atifrancesi, inglesie sevolete anche russi, avrete un'esistenza politica più o meno sofferta e semprepoco
rispettata, non avrete mai
né una fede,' né una forza, né una vera nazione
italiana.
Giaceremo noi sfiduciati
per la certezza di quest'avvenire? No! Le nazioni non risorgono che
per sésole; e allora noiri..
sorgeremodavvero, mentre il nostro risorgimento
attuale non è che una tregua temporanea guadagnata a prezzo di sangue.
per aver agio <lirinnovare
e coordinar.ele forze all'ultima lotta. Ora la nostra rivoluzione fu politica, allora sarà nazionale
se i nostri uomini di Stato
e il Parlamento avviseranno ~ mezzi per condurre
a termine questa trasformazione.
I. Nievo, Opere, a c. di S. Romagnoli, Ricciardi,
Milano-Napoli 1952, pp. 179-181, 185-186,191-192.
""
,","C"
402 L'Europa liberale
dopo che ~i.sarà stato pagato un m.IlIar~o.emezzo.
Questa dispos~one era,
per q~anto !DI doles~e,
una mIsura dI precaUZlone nec~ssaria c<;,ntr<;,
la
fluttuazIone a CUIpuo essere ancora esposto.1O
stato interno della Franc~a,quando noi ci ritirasSImo troppo presto dalla
capitale; e quanto più duro è stato ai plenipotenziari francesi consentirea
questa condizione, tanto
più ho creduto di dovervi
insistere. Il quarto mezzo
miliardo deve esserpagato prima dello maggio
dell'anno prossimo, e non
p.nma de~a fine: .Qu~t?
aI resta,ntitre milIardI nmangono in vigore le disposizioni dei preliminari,
devono cioè esser pagati interamente prima del
lo marzo 1874~e quanto
fosse pagat<;,
~r~a? naturalmente dIffilnUlra d'altrettanto l'interesseche la
Francia ci deve pagare
per questÌ'tre miliardi. Il
Govern? francese è petsuaso dI poter far fronte,
entro i termini fissati, agli
impegni presi.
Un'altra difficile questionf! era quell~d~lle relazioIII commercIali. Il Governo francesesembra esser
decisoa scioglierei tra:ttati di commercio, che aveva conchiusi, e a no~ rinnovare quello che esIsteva
con noi. Pensa che l'aumento di entrate di cui
abbisogna,g;lisaràprocurato essenzIalmentedall'elevazione dei dazi dog~ali. N<;,n è 3;ffimissibIle, a mIO aVVISo,che
nei rapporti in~ernazi<?~
tra due grandI popoli, di
qn trattato di commercio
si faccia una condizione
ottenuta per mezzo della
guerra, ciò che equivarrebbe a una imposizione
.alla sovranità d'un grande popolo e un limite al
suo diritto di legislazione.
Non ho creduto perciò di
insistere su.dj ciò, né del.
resto le misure, che si sarebbero prese, avrebbero
avuto una portata prati-.
ca. Soprattutto ho a:'tlto
paura che non ne denvasse una cosi forte offesa al
sentimentonazionale, che
la pace in seguitone fosse
prematuramentecomprom~ssa.Mi so~o quindi liffiltato ~d esIgereche la
GermanIa fosse trattata
nell'avvenire secondo il
principio della nazione
più favorita. Questoprincip~o.èstato acc~tt~to s<?stanZlalmente. SI e desIderato ch'esso non fosse
preso in un sensocosìgenerale, da rendereimposs~bili.~rat.t~ti.con vari Stati,. pru VICIlllalla Repubblica francese e che per
la lor piccolezza o le lor
relazioni commerciali sono di minor impor~an-'
za, alludo per esempIOa
Monaco che ha tre navi,
o Tunisi o altri. E d'al-
tra parte certo il Governo franceselo desiqerava
perché il suo trattato di
commerciocoll'Italia avrà
corso ancor per più lungo ~empodi quello ch'esso Intenda aspettare per
dar opera alle sue riforme
doganali. Abbiamo perciò convenuto che le nazioni, tra le quali saremo
trattati sulla base delle
più favorite, si limiteranno all'Inghilterra, Belgio,
Olanda, Svizzera,Austria
e Russia.
.
O. von Bismarck, Discorsi, a c. di D. Zini, Utet,
Torino 1944,pp. 122-127.
,
.
L.1::,'j:~[fìrJll[~lìl[i:'J~]
".,. n principio di nazionalità non è affatto...
il diritto del. più forte"
'.
Num.a-~ems. ~ustel,de .c°~,an!?es, uno del
maSSIIll1stonci dell antlchita di tutto
l'Ottocento, stigmatizzò il carattere aggressivo
della politica tedesca, il cui nazionalismo
copriva una politica militarista e di potenza.
Nella lettera che qui si riporta, scritta a
un altro grande antichista, il tedesco Theodor .
Mommsen che si era fatto difensore della
,'..
~olont~ d~l governo prU~SI~? dI.ann~ttere. ,
l Als~a m nome d~l pr~nclplo di n~onallta,
lo stonco fran~~se nb.adiv~ le sue cntlçhe,
aff~rm~nd.o ~n Idea di .nazlo~e.le1!ia!a ~le
.
aspiraziom di autonoIll1~ e di liberta del popoli
piuttosto che alle spinte espansiòniste di uno
stato. Letta alla luce di quello che sarebbe
accaduto nella storia futura della Germania la
preoccupata denuncia di Fustel de Coulang~s
ha del profetico se si pensa che in nome
.'.
.
dello s~e~sop~m~IpI<?l?rofessato da Momm.sen
-tutti
I paesI dI ongme tedesca, o. dove s~
parla. tedesco, dev?no esser~ ann;ssi al.Relck
-Hitler
avrebbe Invaso pnma l Austna, pOI
la Cecoslovacchia e infine la Polonia,
s_catenàndola seconda guerra mondiale.
r
I,
L'Europa delle grandi potenze
.
ei"
I
lza.
~odor
la
re
alità ,
e.,
e
.va
popoli
uno
Je
ma, la
nges
:
lffisen
: si
'eich
"
.sto
, pOI
I
ra pronunziato. Egli non
avevaancoradetto in modo aperto che ci muoveva
guerra per metter mano
sull' Alsazia e la Lorena.
Ma Lei, signore, era già
buon profeta e dichiarava
le pr~ese e lo scopo della
Prussia. Di questa nuova
guerra che a sua volta essa stava per riprendere
contro di noi, Lei indicava quale sarebbe stato l'oggetto. Oggi nessuno lo può più ignorare;
ciò che mette in guerra;
tutto l'esercito' prussia-'
no e tutta la popolazione
maschile della Francia è
la seguentequestione posta con tutta franchezza:
l'Alsazia sarà della Francia o della Germania?
La Prussiaconta molto di
risolvere questaquestione
con la forza; ma la forza
non le basta; essavorrebbe aggiungervi il diritto.
Così, mentre i suoi esercitibombardavano
invadevano l'Alsazia
e
Strasbur-
"Noi vogliamo prendere
tutto ciò che è nostro,
niente in più, niente in
meno". E questo Lei
chiama principio di nazionalità [...].
Lei si appella al principio
di nazionalità, ma lo intende in modo ben diverso da tutta l'Europa. Secondo Lei questo prin:'
cipio autorizzerebbè uno
Stato potente a impadronirsi d'una provincia con
la forza, quando questa
provincia è abitata da una
razza uguale a quella dello Stato occupatore. Secondo l'Europa e il buon
sensoquel principio autorizza semplicementeuna
provincia o una popolazione a non obbedire suo
malgrado a un padrone
straniero. Mi spiego cqn
un esempio:il principio di
nazionalità pon permetteva al Piemonte di conquistare con la forza Milano
e
Venezia;
ma esso
metteva
a Milano
e ~perVe-
avrebbe il diritto d'impadronirsi dell'Olanda. In
seguito essaspoglierebbe
l'Austria con questasola
affermazione che l'Austria sarebbeuna straniera rispetto alle proprie
provincie tedesche. Poi
reclamerebbe dalla Svizzera tutti i cantoni che
parlano tedesco.lnfme rivolgendosialla Russiarivendicherebbela provincia di Livonia e la città di
Riga che sono abitate da
razza tedesca;lo dice Lei
stesso, signore, a pagina
16 del suo opuscolo. Non
si fInirebbe più. L'Europa sarebbe periodicamente incendiata dalle rivendicazionidella Prussia
[...].
Lei crede d'aver provato
che l'Alsazia è di nazionalità tedesca perché la
sua popolazione è di razza germanica e perché la
sua lingua è quella tedesca.
Ma mostri
io mi stupisco
come Lei
d'ignorare
go, Lei, signore,si sforzadi dimostrare che essa
era n.elsuo Diritto e che
l'Alsazia e Strasburgo le
appartenevano legittimamente. L'Alsazia, secondo quanto Lei dice, è un
paesetedesco;dunque deve appartenere alla Germania. Essa ne faceva
parte nel passato;da queLei conclude che essa deve esserle restituita
[...].
Lei dice, ed aggiunge:
nezia di liberarsi dall' Austria e di riunirsi volontariamenteal Piemonte. Lei
vede bene la differenza.
Quel principio può ben
dare all' Alsazia un diritto, ma non ne dà alcuno
su di essa.
Pensiamoun po' dove arriveremmo se il principio
d.inazionalità fosseinteso
come l'intende la Prussia
e se essariuscissea farne
il fondamento della politica europea. Essa ormai
che la nazionalità non è .
formata né daJlarazzané
dal linguaggio.
Non dalla razza: infatti,
se consideriamo l'Europa, vediamo bene che i
popoli non si sono mai
uniti secondola loro primitiya origine. Le esigenze geografiche,gli interessi politici e commerciali sono quelli che hanno
raggruppatole popolazioni e fondato gli Stati. In
tal modo ogni nazionesi è
---
403
cf
L'Europa liberale
formata a poco a poco, torie, i nostri rovesci, la
ogni patria si è delineata nostra gloria e .le nostre
senza.c~eci si sia.pr~oc- colpe?.tutte l~ nostr~ gioie
cupatI dI quelle raglom et-e tuttI l nostn dolon. Essa
nografiche che Lei vor- non ha avuto niente in corebbe mettere di moda mune con voialtri. Per es[...]. Neppure la lingua è sa la Patria è la Francia.
più sicuro indice di nazio- Lo straniero è la Germanalità. Si parlano cinque nia [...].
lingue in Francia e tutta- Lei, signore, è un grande
via nessunoardisce dubi-' storico. Ma, quando partare della nostra unità na- liamo del presente, non
zionale [...].
fissiamo troppo gli occhi
Ciò che individua le na- sulla storia. La razza è
zioni non è né la razza, né storia, è passato. La linla lingua,. Gli uomini sen- gu.a è ahcora storia, è il
tono nel loro cuore che resto e il segnodi un lonessi sono uno stesso po- tano passato. Ciò che è
polo quando hanno una attuale e vivente sono le
comunanza di ideali, di volontà, le idee, gli inteinteressi, di affetti, di ri- ressi, gli affetti. La stocordi e di speranze.Ecco' ria forse le dice che l'Alquello che forma la pa- sazia è un paesetedesco,
tria. Ecco perché gli uo- ma il presentele dimostra
mini vogliono marciare che essaè un paesefraninsieme,lavorare insieme, cese. Sarebbepuerile socombattere insieme, vive- stenere che essa deve rire e morire gli uni per gli tornare alla Germaniaperaltri. La patria è ciò che ché ne facevaparte alcuni
si ama. Può darsi che secoli fa. Vogliamo ricol'Alsazia sia tedesca per struire tutto quello che
la razza e la lingua; ma c'era nel passato?E alloper nazionalità, per il sen- ra, di grazia, qUaleEurotimentb della patria essa pa ricostruiremo? quella
è francese. E sa Lei' che .del secolo XVII, o quella
cosa l'ha resa francese? del XV, o meglio quella
Non Luigi XIV, ma la no-' in cui l'antica Gallia posstra rivoluzione del 1789. sedeva il Reno per inteDa quel tempo l'Alsazia ro, e Strasburgo, Saverne
ha seguito tutti i nostri e Colmar erano città rodestini; ha vissuto la no- mane?
stra vita. Tutto ciò che Piuttosto cerchiamo di anoi pensiamoessa10 pen- derire ai nostri tempi. Ogsa; tutto ciò che noi sen- gi abbiamo qualcosa di
tiamo essalo sente. Essa meglio della storia per
ha condiviso le nostre vit- guidarci. Nel secoloXIX,
signore, possediamo un
principio' di diritto pubb!~coc.heè di. gr~n l~n?a
plU chiaro e mdlscutIbùe
del suo preteso principio
di nazionalità. II nostro
principio per noi è che
una popolazione non può
esseregovernata che dalle istituzioni da essaliberamente accettate, e che
in tal mQdo essanon deve far parte di uno stato,
se non volontariamente e
con il suo libero consenso. Ecco il prin,cipio moderno. Oggi essoè l'unico fondamento dell'ordine, è ad esso che deve
.appellarsichiunqueè contemporaneamente ami.ço
della pace e assertoredel
progressodell'umanità.Lo
voglia o no la Prussia,
questo è il principio che
finirà per trionfare. Se
l'Alsazia è e resta francese, è unicamènte perché vuole esserlo.Voialtri
non la renderete tedesca,
a meno che essaun giorno non abbia qualche ragione per voler esseretedesca.
'
II suo destino devedipen-'
dere da lei stessa.In questo momento la Francia e
la Prussiasela disputano;
ma è l'Alsazia sola che
devedecidere.Voialtri dite che "rivendicate" Strasburgo e che vi deve essere "restituita". Come
parlate di rivendiCaziOni?
Strasburgo non app~ie~
ne a ,nessuno.Strasburgo
non e un oggetto di possesso che noi dobbiamo
restituire. Strasburgonon
è possedutada noi, essaè
con noi. Noi ci auguriamo che""Alsazia resti fra
le provincie francesi, ma
sappiate/benequale motivo noi adduciamo per
questo [...]. La Francia
non ha che una sola ragiQne per voler conservare l'Alsapa; é cioè che
l'Alsazia ha dimostrato
validamentecheessavuole restare con la Francia.
Ecco perché noi sosteniamo la guerra contro .la
Prussia. Bretoni e Borgognoni, Parigini e Marsigliesi, noi combattiamo
contro voialtri per l' Alsazia; ma ché nessuno sia
tratto in inganno; noi non
combattiamo per soffocarla, noi combatti~o
per impedire a voi disoffocarla.
.
.
N.-D. Fustel de Coulanges, La guerra
franco-prussiana, Einaudi, Roma 1945,pp. 11-18.
~
I!
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i 690 Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa
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pro~otti ~pagare i ~ebiti gli affittaiuoli. E~sicomdegli anrn precedentI.
prarono la terra m annaII tenore di vita peggio- te di grande prosperità ed
re; le grandi e comode a- a prezzi altissimi; manbitazioni rurali nascondo- cando del denaro necessano sotto un'apparenza di rio, ipotecarono il fondo
agiatezza gli sforzi fatti comprato [mo al 60, al 70,
per superarele cattive an- .all'80 per cento del suo
nate; il lavoro fatto prima valore ad un saggio d'indai servitori è compiuto teresse variabile dal 4 1/2
ora dalle mogli e dalle fi- al 5 1/2per cento. Ora si
glie degli affittavoli. E si trovano nella assolutaimnoti chetutto ciò riguarda possibilità di far fronte ai
solament~quelli che eser- lorp impegni; gli interescitano l'industria agraria si sui debiti ipotecari ricon larghi capitali varian- masero immutati mentre
ti soventeda lO a 20 mila diminuiva il valore della
lire sterline.
terra; onde frequenti gli
1 piccoli coltivatori impo- abbandoni di fondi ai cretenti a resistereal primo +ditori ed agli antichi procolpo dell'avversa fortu- prietari [...).
na sono già quasi scom- Gli operai rurali hanno
parsi, se si eccettuino i visto dirninuitii loro salacontadini scozzesitrasmi- ri, ma non nella proporgrati nell'Essex e la cui rione in cui è diminuito il
riescita è' dovuta soprat- prezzo dei principali protutto all'indefesso lavoro dotti agrari, la :çenditadei
personale..I piccoli pro- proprietari ed i guadagni
prietari nella contea del degli affittaiuoli. II loro
Lincolnshire si trovano in numero è grandementediuna condizione di gran minuito dal 1871 al 1891:
lunga peggiore che non
..Dal
1891
Inghilterra
e Galles
Scozia
Irlanda
Re o Unito
9%,642
798,912
165,0%
120,770
509,344 280,086
1,671,082 1,199,768
La diminuzione nel numero degli operai agricoli
ha contribuito a rnigliorare le condizioni di quelli
diminuz.
19.85
26.8
45.0
che rimanevano ed il Little non dubita di affermare che i salari degli operai
rurali, quantunque sieno
le?ge~e.nte ~uiti
ne- viglia p~r.ciò c~easift~- if
glI ultImi ~,
hanno pe- ta condlZ1onedisperatadi f
rò una maggiore potenza cose si attribuiscanoçau- f
di acquisto. Se nel perio- se diverse, e si invoCIi1rior
do 183I -40 il 93 per cento rimedi molteplicie discor- I:
dei salari era necessarioal di. La concorrenzaestera
consumo famigliare, ri- la scarsezzadelmedi6cir:
manendo solamente il 7 coI.~te, la poca stabilità
per cento per soddisfarea nelle condizioni dei fittatutti gli altri bisogni della voli per i contratti agrari
vita, nel periodo 1881- non giusti, la specuIaZIo1890invece il margine per ne perniciosa suipr~
le altre spesesi innalzava delle derrate, .la grave7.za
fino al 42 per c~nto [...). delle decix,ne
e delletaS,l;t\,
Il. lamento è generale nel eccoi motivi della crisisemondo agricolo inglese; condo gli agricoltori fula depressione non mai glesi. Bisogna esamiDare
t:ome adesso si è fatta con accuratezza
le loroafsentire con tanta viole~a
fermazioni, e vedereqUaii
e pare voglia ridurre aI- sieno'veramente i rimedi
l'ultima rovina la intera che possono aiutare la
classe dei fittaioli e dei economiarurale a toglierproprietari già spossatida si dalle tristi condizionifu
una lotta sostenuta per cui ora giace.
ben 15 anni; non è mera.
L. Einaudi, op. cit., pp. 511-523.
1'=~'~[~I!I~llé~lìlri~IJ
!!
liberoscambismo al protezionismo:
.
il caso tedesco
.
Uno studioso tedesco, K. T. Eheberg, analizza
in. questo sa~gio le ragioni che spinsero
Blsmarck e Il governo tedesco a passare dal
liberismo al protezionismo.
.Per ora basterà osser- berista. Varie condizioni
vare che dopo il 1865do- di fatto, di cui ancora aminava, come in tutto il
campo della vita economica e politica, così anche in quello della politica
commerciale,il sistemali-
,
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!
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vremo a dire, favorivano!
straordinariamentequesta !
corrente. Ma, anche pri: !
ma che in altro campO,SI I
manifestò qui la reazione, I
I
II
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Crisi economica e protezionismo
691
.
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jizio
cita però potentemen- ma dei trattati di commera crisi di consumo cio sullo sviluppo dell'inscoppiò alla fme del dustria e del commercio
nel relativo circondario;
ra nel 1873,una leg- e la seconda:che voci delel 7 luglio diminuì il la tariffa doganale, nelsul ferro, sui pro- l'interesse delle industrie
di ferro, e sulle mac- o dei cqmmerci, si doves; col IO gennaio del sero raccomandare alla
oveva subentrare e- considerazione delle Auone da dazio. Tutta- torità.. Le risposte riuscirima che la progetta- rono favorevoli ai trattaolizione dei dazi sul ti; ma.in quasi tutte si dosi effettuasse,inco- mandava alt}"esìlaformaiò, tanto presso gli zione di una tariffa dostriati, quanto presso ganale autonoma, ed in
parte della stampa, molte si chiedeva-inoltre
gitazione per la con- reciprocità nei trattati do.one dei medesimi. ganali. In quanto ai desiuale divenne tosto, deri relativi al tasso dei
acciando un numero dazi, era avvenuta una
re maggiore di inte- importante modificazione
t,i, un movimento in a favore dei dazi protettoe di un ordinamen- ri, specialmente per certi
tonomo della tarif- prodotti, come il ferro, le
ganale in genere, il merci di ferto, le macchi.si
poggiava sul fat- ne e i fIlati di cotone [...}.
e nell'anno 1877ter- Duravano ancora le dìvano i trattati di com- scussioni nella stampa e
.0 con l'Austria, la nel parlamento,aIlorquan..era,
l' Itali'!!-, .e.d il do nella pr~avera ~~l
o, e che la cnSI del 1877 da alcum deputatI,
ercio, dell'industria appartenentiai vari partilali
II '.~gricoltura, diven- ti, si pr.esent.ò
una.propoprn marcata.
sta, appoggiata di molte
ell'ottobre del 1875, fIrme, con la quale s'invidal
ta permanentedel- tava il governo imperiale
.eta commerciale te- ad iniziare inchieste sul, aveva rivolto due la condizione delle indu)ndiZIoDl..t{"'domande a tutti i mem- strie e dell'agricoltura, e a
LOcoraa-1~lbri della dieta, e cioè, a non concludere trattati di
vorivano;i~~~h.153camere di commer- commercio prima di averle terminate. Non tardò
molto che questadomanda ve~sse accolta, intraprendendosi dal governo
una inchiesta sulle condizioni della industria ferriera, cotonifera e tessitrice.
E prima ancora che la
commissioneper la riforma doganale iniziasse i
propri lavori, il Gran Cancelliere Principe di Bi..
smarck, in uno scritto ampio, che destò vivissimo
interesse, espose la sua
opinione intorno alla riforma doganale. Da que.
sto scritto appariva, come
il Cancelliere dell'impero consideravala riforma
della tariffa doganale altresì da un punto di vista
affatto diverso da quello
del pubblico in grande.
Se prima ho detto, come
pure le questioni di tariffa dopo il 1870 ricevessero una considerazione
ben diversa da quella di'
prima, alludevo precisamente a questo scritto del
Cancelliere.L'antica unione doganale (lo Zollverein) e~a un consorzio. ec~nomIco, con lo scopo
unico di procurare alla
industria e al c?~ercio
tedesco un terntono largo e connesso. Compiti
di diritto pubblico comuni non v'erano, e perciò
non v'erano neppure spesecomuni. La conseguen~
za prossima di una tale condizione di fatto era
natUralmentequesta, che
i dazi erano in prima linea
dazi economici, e il loro
carattere fiscale era quasi
affatto evanescente.Ciò
mutò con la formazione dell'impero germanico.
L'impero, in conformità
della sua indole giuridica,
avevada realizzareuna serie di scopicomuni, i quali, crescendo,cagionavano
spese crescenti. Jl Gran
Cancelliere [...] s'interessava principalmenteal lato fIScaledella riforma doganale; e qu~stosuo penf...
siero è chiaramentemani- -K
festato nello scrittò sumci
mentovato.
"In prima linea -vi si leg.ge -sta per me l'interesse
fiscale della riforma: diminuzione delle imposte
dirette, medianteaumento
delle entrate indirette dell'impero.." [...].
Poi continua: "Non nell'aggravio dei sacrifIzi necessari per gli scopi dell'Impero e degli Stati, ma
nella trasferta di una grande parte del peso inevitabile alle imposte indirette,
c?n~istela ri~orm~fi~ZIana alla cuirealizzazIOne deve' contripuire pure la riforma. della tariffa doganale. Allo scopo
di ottenere per la revisione della tariffa una base,
che sia conforme a questo
concetto,giova, a mio avviso, anziché tassare più
gravementetaluni articoli, più particolarmenteindicati, tornare al princrpio, che debbano il dazio
tutti i prodotti che entrano dalla frontiera, regola
L
Il
I
~
"
692
'
Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa
q:uest~accettata nella le- discuto l~. questir;>~e,s~ finalmente nel Reichstag sul bestiame,sulla C~è
~slazlone doganale prus- un~ condIZIonedi lIber.tà (parlamento) [ ].
sulla legna, sullo spiiltò'
sl.~a del.1818,e ch~ ebbe :eclproc.a del commercIO La conseg1!enzapiù ~m- S\:Ù
riso, .sul miele,s~~a~
plU ta:dl, fi~o all anno InternaZIonale, ~u~e l.a portante di questa agIta- vIale, SUIgamberimaiini
186~, Il suo rIscontro nel vorrebbe la teOrIa bben- zione deve ritenersi il fat- sul vino di sciampagna'
dazIo generale d'entrata sta, converrebbealla Ger- to, che la nuova tariffa nonché sopra molti~~
dell~, tariffa dell'Unione mania. ~inch~ la m.aggio~ dog~n.aleassumesseindi- coli di manifa~ura{.~{l~
[...] ..parte
del paesIcon I qualI Scutibllmente \Un caratte- Presentementem GermaIn quanto alla base del ci troviamo a dover com- re protezionista, e che il nia sono esentidactàZio
dazio il Gran Cancelliere merciare, si circondano principe di Bismarck, seb- soltanto i prodotti greZZi
proponeva il dazio in ra- con barriere doganali e bene originalmente aveva dei tre regni dellanatUtae
gionedipeso e, rispettiva- cresceancora la tendenza preso le mossed~ dazi fi- fra questiil carbonfossiIe
mente~per unità di pro- ad elevare le medesime, scali, finisse t>oianche lui i metalli grezzi,all'infuori
dr;>tto;in pochi casi il da- :m sembra gi:ustificato, e- con i dazi prot.ettori ene del fetro, il~cotone,:pliZIOad valorem.
lInposto nello Interessedel- assumessela difesa [...].
no, la legfia da ardere"Je
Il Principe calcolava, che, la nazione, di non lasciar- Così, per la legge del 19 resine, certi animali e prosecondola statistièa delle ci soffermare nella soddi- giugno .1881,si modifico dotti di animàli, speciaIimportazioni per il 1877, sfazionedei nostri bisogni la tariffa delle merci di la- mente seta e lan'a,inoltre
le merci che entravano li- dalla considerazioneche na; con quella del 211ù- istrumenti scientifici,ogbere da' ogni dazio rap- prodotti tedeschi riceve- glio 1881 si ele~ò il dazio getti letterarii e d'arte, e
presentasseroper lo meno ranno un leggero vantag- sull'uva fresca, sui pro- fInalmente pochi prodotti
un valore di 1400 milioni gio sopra i prodotti e- dotti dei molini e sui pro- sussidiari dell'agricoltura
di marchi,.le quali dareb- steri." [...].
dotti comuni dei panifi- e dell'industria e qualche
bero, anche con un dazio Non soltanto quelli che ci. La legge del 13 mag- merce semiconfezionata.
del solo 5070ad valorem, più direttamenteerano in-. gio 1884sui fiammiferi ne
una entrata annua di cir- teressati, i produttori, ma accrebbe il dazio. Ma le
ca 70 milioni. Dopo aver eziandio uomini di scien- più importanti modificaappoggiato a questo mo- la, speravano un effetto zioni sono quelle dovudo il suo nuovo program- benefico per il nostro svi~ te alla legge doganale del
ma di politica commer- luppo economico da una 22 maggio 1885,che venciale, sopra ragioni di P,o- reyisione in senso mo- ne appoggiata principal.
litjca finanziaria, il Can- deratamenteprotezionista mente ~la "associaZiocelliere non si scordava di della tariffa doganale.Co- ne economica",- formata
rilevare.il lato economico sì avvenne, che soltanto di membri dei vari partiti
della questione.
alcuni dei nuovi dazi fos- del Reichstag,ad eccezione
"Nel mentre dunque -sero
ritenuti fiscali, e gli di quello democratico elicosì continua egli -dalaltri invece protettori. Ed berista. Con questa legge
l'aspetto fiscale, sul quale a questo modo si rinnovò si aum~ntarono notevolmi fondo principalmente, l'antica, e per molto tem- mente i dazi, già introdot.,èindicata la ripristinazio- po ancora, non decisapu- ti nel 1870,sul frumento,
ne della regola da me pa- gna; essa infiammò tuttrocinata, cioè de! dazio te le classi della popola.,
universale,ritengo altresì, zione e condussea passio- K. T. Eheberg, La revisione della tariffa doganalein
che un tale sistema non si nate discussioninelle ca- Germania e gli effetti della medesima, in
possaneppureoppugnare mere di commercio, nei "Giornale degli economisti", s. II, vol. IV,
dal lato economico. Non congressidi economisti e 1886, pp. 267-274.
696
Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa
Una vignettasatirica
contro la politica
econo".'ica
del gabinetto
DepretlSsucceduloa
quello di Cairoli (Mila
Bertarelli).
no,
.
.che
.le
ve sono divenute insufficienti, dell'appianare ter-
esseredispendiosissime.E
icaseggiati? La sola som-
reni e costruirvi gli opportuni manufatti per introdurvi l'irrigazione, del
piantare vigneti specializzati dove esistevanoi fùari dell'agricoltura promiscua, del moltiplicare le
casecoloniche per lo scopo di rendere più intensiva la.coltivazione e cosìdi
ma da impiegarsi in caseggiati richiesti per sostituire alla coltivazione
estensivala intensiva, sia
in grande sia in piccolo,
in tutta l'Italia, sarebbedi
qualche miliardo.
La prospettiva è veramente spaventosa.Se non
che, ~ ~gli le?to di~perare
segwto. Perfino le spese
promettono un pro-
c~e ~I ~gentI.meZZl pecumarI SI abbIano a tro-.
.1~lrWIIIJrUi'r;w.
-~--~ -~
~
Industriali del Nord e baroni del Sud
a favore del protezionismo
Nel 1884 si aprì nel parlamento italiano il
dibattito sullfi crisi agraria che, più volte
ripreso, avrebbe dovuto portare
all'introduzione del dazio sui cereali nel 1887.
Nelle tornate del 1884 e del 1885 i fautori
della scelta protezionistica risult~ono un
ristretto
manipolo,
capeggiato
da Alessandro
. I d . d.
d li . d
.
.O~SI,. ea er In rs~usso ~g I~ ~stn.ali
R
fitto più immediato, come l'acquisto di strumenti
perfezionati, di concimi,
di bestiamemigliore e più
abbondante, sono molte
volte sup~rioriai mezzifinanziari di coloro ai quali conv~n:ebb.e.di farle:
Fra ~U:!I l, IlllglI?ramentI
pos~Ibili, l estensIonedel-
vare?
Ci sembra di no. L 'esempio di altri paesi d'Europa ci si affaccia per incoraggiarci. La grande impresa di trasformare tutta l'agricoltura dell'Italia
n?n potrebbe esserecompruta, per .certo, se. non
nel c~rs~ di parecchiege-
.
It~~~
e d.a ~cum barom merIdIonali, fra cm
SpICCO
11pnncipe napoletano Paolo Acton
Beccatelli Di Camporeale.
.
In entrambi gli interyenti che riportiamo,
seppure di mé1trice assai diversa, il
protezionismo si trasforma da strumento di
politica economica volta a salvare gli interessi
della grande proprietà fondiaria, in chiave di
volta di un nuovo modello di sviluppo
plan~e
rescentI
ner~om.
Ma non sarebbe gIa un gran vanto
per
economico
la generazionepresentese
si potesse dire che l'ha
iniziata? Qui si parrà la
tua nobilitate. Un periodo transitorio pieno di
difficoltà e di lotte d'ogro
specie, è inevitabile, per
certo. Se dissimulassimo
la dura realtà, verremmo
meno al nostro dovere.
Ma la nobilitate consiste
appunto nel saperaffrontare virilmente quelle difficoltà e quelle lotte.
~tologle ~elli~erls~o e 'prs>~ondamente
Intessuto di tom naZIonalistIcI.
,arboree
e arboe ancora
quel-
lo che, specialmente"
nelle.
provincie meridionali, si
presta ad essere attuato
meno difficilmente, perché la spesa occorrente
che esige, si lascia anticipare sotto.forma di lavoro e quindi, collo stimolo dei cosiddetti contratti
a migiioria, esso capitale
può esserecorrisposto anche da un nullatenente.
Ma le altre riforme, l'introduzione, per esempio,
dell'irrigazione, sogliono
.essere
S. Jacini, Atti della Giunta per l'inchiesta agraria e
sulle condizioni della classeagricola. Relazionefinale,
Roma 1885,vol. XV, pp. 52-65passim.
della
società
italiana
lontano
dalle
'
1. I dannosi effetti
deUa libera concorrenza
migliori simpatie di un
Governo sinceramenteIiberale, sinceramentede.Ebbenè, facciamocipu- mocratico.
re a vederese i diritti dei lo potrei indicare aII'oproduttori agrIcoli valgo- norevole Ministro Depre- i
no meno di quelli dei pro- tis (che potrebbe essermi
duttori industriali. (Già maestro)quali sarannoper
dal 1878l'industria italia- l'Italia gli effetti della lina aveva goduto di dazi bera concorrenzaagricoprotettivi.)
la. Se noi continuiamo a
Se la politica che usiamo tenere aperte le porte, e
per le officine abbia ad gli altri a tenerle socchiuun'altra a riguardo. se, il prinio effetto sarà
della terra.
quello di riversarein temSe in fine i produttori po di pace l'eccessodelagricoli non meritano le la produzione esternasul
i
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Crisi economica e protezionismo
697
llO
ano,
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l
r
.voro
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1
:
.rine
.ché
,
tale, la lotta fra il forte ed
il debole, ed è vecchia dimostrazione, esito logico
che i deboli devono cedere.
CosÌ veduta anche l'industria manifatturiera in ge-
risparmiano la mano d'opera di carico e di scarico;
tutto va automaticamente
[...)..
I grandi proprietari non
sono molti in Italia.
Sopra 4133132 proprie-
dente l'aumento dei prodotti che pur richiede non
solo studi, ma spese e
mezzi accresciuti?[...)..
Sul quinto punto mi rivolgo specialmenteal Ministro dell'Interno.
nere, sono tali .le condirioni del tempo che pur
troppo solo i colossi si
salvano; è cosa fatale, ma
è proprio cosÌ.
La divisione stessadel la-
tari,.di cui 791884 sono
proprietari di soli fabbricati, ve ne sono 3278 399
che pagano d'imposta da
una lira a quaranta lire, e
sono proprio questiche il
Quinto effetto della libera concorrenza a danno
dei proprietari e produttori è la conseguenterivalsa contro i salari. Poiché la imposta non potete
da sola ~on basta
più;
occorre
anche avere
nella
divisione
medesima
tracollo ,dei cereali rovina.
I grandi proprietari si nu-
dirninuirla, bisognerà. rifarsi sulla
manomanifattud'opera.
Nelle
industrie
la eminenza,la sovra po-
trono bene o male del 10- riere, almeno questa è la
-tenza.
ro adipe, vivono delle 10La libera concorrenzaè il ro rendite; le avranno dimonopolio dei grandi; la minuite, ma sarannoloro
libera concorrenza è la sempre sufficienti per vispeculazione,non la pro- vere; non è così dei piccoduzione. Ed è bella in teo- li proprietari.
ria, ma in pratica è la ne- Anche i fittaiuoli si posgazione della democrazia. sono rivalere sui fitti, ma
Ora l'agricoltura diventa i piccoli proprietari, i conpiù che mai un'industria. tadini su cosa si rivalgoUn solo elevatore di Chi- no? come si salvano? si
cago vi fa il lavoro di 100 dice che vivono del loro
mila carri di campagna. grano. Non si possono
Una Società di Minnea- pagarein grano i salari, le
polis, ad esempio,può ba- imposte, la .Jocomotione,
stare per il consumodi fa- "il vestito, il fitto di casa;
di mezzaItalia, giac- tutto ciò non si paga che
vi ha una sola Com- con moneta.
pagnia di molitura che Quarto effetto della libeproduce 6 milioni di barili ra concorrenzaè di impedi farine all'anno.
dire l'aumento di produUn mattatoio di Chicago rione per ettaro [...)..
vale lO mila macelli euro- Già l'esportazionedel frupei.
-mento dall'Italia sta per
Da più anni le pareti dei divenireuna tradizione del
vagoni d'intieri treni in passato, mentre l'imporAmerica fanno le veci di tazione aumenta a gran
sacchi di grano.
passi.Come vuolsi procuGli elevatori giganteschi rare in un'industria per-
legge;.nelle agricole sarà
essadiversa?
Si dice che nelle agricole
poco si possa levare sui
salari, poichè sono assai
più bassidi quelli delle industrie manifatturiere, ed
è vero. Ma io ho sfogliato
gli Atti voluminosi dell'Inchiesta ed ho visto che
la media per le stagioni
morte è di lire l; per le vive di 1.50, tranne qualche
giorno di salario doppio,
.che non compensaperò i
giorni di pioggia: ed il salario per le donne ed i
fanciulli varia dai 50 ai 75
centesimial giorno. Havvi però chi assicura che
esistono dei salari anche
più bassi; io non nomino
quelli che si sono detti alla Camera per alcuni luo~hi del ba.sso;
Po, ~ 35 o
40 centeSImI al gIorno;
non ci credo. Viene però ammessogeneralmente
che aumento di salario in
---
-
698
Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa
,
questo.ventennio ci fu e
non .pICCO!O
[...~'..
Ma In .t~I cOndIZIOnIanche mIgliorate come S.ono, seanche non avvemssero ulteriori lacuneentro
l'anno, i contadini vivrebbero per così dire giorno
per giorno. Come può vivere con sì scarsi salari
non sarann.o~eno .colpiti
~ella propneta, anzI,rela:
tI~amente, lo ~a:ran~odi
p~u. No.n haVVIIn dIfet~o
dI meglIo se non un daZIO
moderato da applicarsiai
cereali (con che pei salari..
si gioverà anche per l'effetto morale) per salvarci
dalla funesta situazione
vra un c~ogr.amm° di qua i nostri operai perfasale; non SI puo fondare vorire i filatori inglesie
una politica liberista, fa- gli agricoltori americani
cendosi un m.erito. delle che vivono di bistecche
povere mercedI lascIando mattina e sera.
vivere a polenta e ad ac.
At!l parlame~tan, ~en.atodel Regno, sesslon~
1882-1885,DISCUSSIOni,
tornata del 28-29 aprile
1885, ad nomen.
una famiglia numeros.a?
Ora vengono le malattIe,
ora vengono le disgrazie;
come si può fare il risparmio per la vecchiaia?Con
quei salari è impossibile
..[...].
Ora codestisalari tosì poco ~icur~e co~~i~te~mitt~nt1ed InStabili li mIn~cCla anche la mecCanIca
agraria che poi si risolve
in tante braccia umane risparmiate.
della crisi, almeno temporaneamente [...].
Lasciamo adunque le-nu-.
vole alloro posto, che già
si addensano abbastanza
di per sé stesse;lasciamo
al tempo ed alla provvidenza le leggi cosmiche;
pensiamo.invec.eai sal~
che sono ~ nu~ento de~
lavoraton, penSIamo aI
lavoratori che sono la dinamica della produzione.
lo non saprei abbastanza
2. Necessitàdel dazio
sui cereali
In America migliaia di ettari sono trattati coi mezzi automatici; vede il signor Ministro quanto poco conforto gli possano
dare quei 35 esempi di
agricoltura citati nel suo
allegato. Se poi lasciate il
grano nel prato avreteanche minor bisogno di mano d'opera. Non vedete
già che i contadini mantovani si ribellano perché si
è seminatal'avena in luogo di frumento? La libera
concorrenza dunque sui
grani, avvilendo i prezzi
senzadar tempo a preve.nire quelle modificazioni
che pur converrà adottare, ricadrà prima di tutto sopra i salari, e questi
insistere su questopunto,
convinto come sono che
gli aumenti nel salario sono d'ordine naturale, anzi, s~no nel diritto naturate dei meno fortunati.
Non si può allargare in
politica il voto popolare e
l'istruzione, e decimareal
tempo stessocon la sci~za l'impiego delle braccia
umane senza che al pro~
gresso morale si accompagnino condizioni materiali di esistenzatollerabili.
Non si possono essiccare
con una sbagliata politica
economica le fonti del lavoro nazionale per contentare i poveri lavoratori
con alcuni centesimi so-
I
indiscutibile. E questo è
che la condizionedei con.
tadini non si può scinde- !
...Ora se questo raggua- re, èsubordinataalle conglio si fece pei prodotti dizioni nelle quali si trova
manufatturati, se per essi la proprietà. Sevolete mi- I
fu tròvato giusto impor- gliorare la condizionedei !
re un dazio sui prodot! contadh1i, migliorate la i
ti. esteri .che.co~pensasse condizione delle proprie- I
l'Ind~stnale Itali~o dell~ tà. ~on ~'è altr.o mezzo. '
maggIore tassaZIone cm Ed il venIre a dire chela I
soggiace;perché, doman- crisi esiste solo pei pro- :
do io, perché non si deve prietari, i quali intendono
fare il medesimo pei pro- sfruttare il malcontento I
1
dotti agricoli? Non merita forse l'agricoltura quei
medesimiri~ardi, quelle
medesimecure di cui si è
così larghi agli altri prodotti dell'industrianazionate?
Eppure, o"signori, in Italia abbiamo 18 milioni di
persone che vivono della
terra!
Ma, si dice, che questo
dazio porterà un aumento
sul prezzo del pane, che si
vuole affamare il popolo.
Francamente,sono frasi e
non altro. Se si vuoI fare
dellarettorica sta bene,ma
se si VuoI far qualche cosa
praticamente, sul serio,
cominciamo dallo stabilire un punto che è chiaro,
delle plebi rurali e dei coltivatori per migliorare la li.
propria condizione eco- i
nomica, mentre quando i !
prezzierano alti non pen- I
savanoche a pressurareil i
contadin07a me pare, che
non solo sia cosa non ve:; I
ra o non giusta, ma che:
sia anche poco lodevole i
ed opportuna [...].
i
Del resto,è poi vero cheil i
dazio di introduzione sui
grani porterà questo aumento sul prezzo del pane? lo ne dubito, e ne dubito perchéabbiamo visto
che l'abolizione della tassa del macinato non ha
portato nessuna diminuzione sul prezzo del pane
e delle paste.
j
,
Crisi economica e protezionismo
~
m
m
bi
ti il porto .franco di tutti i rione potrà esserefacilitaprodutton delle altrepar- ta da un ragionevolee larti del mondo? Vogliamo go sistema di credito, sonoi esserei soli a lasciare prattutto se si arriverà a
sui cereali esteri, parendomi questo il sistemapiù
convenientee quello che
in niun casopuò produrre
le
.r.
q
le porte aperte, quando
tutti gli altri prendono
tante precauzioni?VogIiamo proprio ridurre ad
estrema rovina l'agricoltura nazionale prima di
deciderci a provvedere?
poter dare questo credito
per lunga durata ed a mite saggio d'interesse.
M& ci vuoI tempo per
questo, e durante il periodo transitorio io chiedo
che sia adottato un prov-
gli effetti dannosi che da
alcuni si temono, poiché
il dazio scemaman mano
che.iJprezzo rincara, o si
annulla quando vi è penuria. Ponendo questo dazio l.'Italianon si discosta
)
[...].nostra sola ed unica
La
vedimentotransitorio
ch'esso,
ma efficace eandi
da quello
altre
nazionichefarmole
edaquello che
ricchezza
effetto J'ronto.
E stabiliquesto
gricoltura.è la terra, è l'a- potrebbe
esserelo
Abbiamo, è vero, qualche mento di un dazio d'inindustria manifatturiera, troduzione a stala mobile
.ma essavive vita tisica o
essa
stessa
ha fattonazioper i
prodotti
industriali
nali.
i
o
ci
o
)
r
lt
c
~
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'
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.sa
~
~
I
699
,
stentata, e solo si sostie- Atti parlamentari, Camera dei deputati, sessione
ne grazieaIle ordinazioni 1882-1885,Discussioni, tornata del 15 febbraio
dello Stato, più che per 1885, ad nomen.
virtù e rigoglio proprio.
Insomma, la vera base
della ricchezzain Italia è
l'agricoltura. Qra io vi
domando: perché si debbono proteggere tutte le
altre ~du.strie nazionali ~
per l agncolt~ra n<?n s~
deve f?: du~~
n
Non ~ for
se un m us,..a naZIonale? Non è forse la più nazionale delle industrie che
sono in Italia? Perchéesdeve essere trattata
quale Cenerentola e non
si vuoI fare per essaquello che si fa per tutte le al-:
t!e in?us;~e??
.
D daZIo, una tassa sul pane
Uno dei temi ricorrenti della battaglia contro il
protezionismo degli intellettuali liberisti, fu
quello della lievitazione del prezzo del pane
.,
Indott:a dall aument? del d ~o SUIgr~I.
Il daZIo era una pOlItIca antIpopo.lare In
qu~nto permetteva di drenare una ingente
quantità di ricchezze dal monte-salari per
accrescere la rendita di una esigua minoranza
di proprietari fondiari, attraverso un forte
aumento del prezzo del pane e della pasta.
Ugo. Mazzola. c?ndirettore del '.'Giornale
E logico. e gIus~o. .'
E .c?nclud~, o ~~gnon:tla
cnSl agrana c e, acua,
dolorosa, esiziale.Questa
crisi potrà superarsicolla
trasformazione delle colture, e questa trasforma-
deglI economIstI" ed estensore In questo
periodo delle quindicinali' 'Cronache",
..,
ff . d l -..
sIntetI~zo gli -e ~tti e protezlornsmo
granano denuncland? .qu:anto fosse. gravoso
per le masse popolan Il lIvello raggIUnto
dalle tariffe doganali.
l'J:I:~~lll.lììl:~lìl[iCl:
rj
)
L'Ital la po lItlca:
..
da Depretis a Giolitti
vuto
'
~ent.o agI: Italiani, ch.e
l Italia dev essere,non nspettata soltan~o, ma te:
muta. E temuti ed amati
intendiamo esseread un
tempo da tutti (interruzione; grida di bravo).
anche nello stato d'inno- è questo: supporre una
cenza non sarebbe rima- classesociale nemica nasto inoperoso: ma quello turalmentedell'altra; quasi
che allora avrebbe libera- che la natura abbia fatto i
mente fatto la volontà, ricchi ed i proletari per
come piacevole esercizio, battagliare fra loro con
lo impose poi, ad espia- duello implacabile; cosa
zione, del peccato, non tanto contraria alla ragiosenzafatica e molestia, la ne e alla verità. Invece è
necessità."La terra sarà verissimo che, come nel
maledetta a causa t~a; e corpo umano le varie
1'~='~~ill[llJ:~111[iJ:
!!
con il lavoro ne caverai membra si accordano Ìngli alimenti tutti i giorni siemee formano quel tut.della
tua vita" (Genesi3, to armonico che si clUa17). Similmente il dolore ma simmetria, così natunon mancherà mai sulla ra volle che nella società
terra; perché aspre, du- armonizzassero tra loro
~'
rire, difficili a sopportarsi quelle due cl~i,.e
sono le consegUenzedel sultassel'equilibno. L'upeccatÒ'--ehe,si voglia o na ha bisogno assouto
no, accompagnano l'uo- dell'altra: né il capitale
mo fino alla tomba. Pati- può stare senzail lavoro,
re e sopportare è dunque né il lavoro senzail capiil retaggio dell'uomo; e tale. La concordia fa la
qualunquecosa si faccia e bellezza e l'ordine delle
si tenti, nì:>nv'è forza né cose, mentre un perpetuo
arte che possa eliminare conflitto non può dare
le sofferenze dal mondo. che confusione e barbaColoro che dicono di po- rie. Ora, a comporre il
--J
terlo ~are e pr.ometto~o dissidio, anz:i.a. sve~e~e
.14.
E necessariofis- ~ zia; non la sanità, non le alle misere gentI una vIta le stesseradIcI, il Cnstlasare in primo -luogo que- ~ forze in pari grado: e da scevradi dolore e di pene, nesimo ha una forza me'; sto principio: si devesop- queste inevitabili diffe- tutta p~ce e diletto, illu- ravigliosa [...].
~" Portarela condizionepro- renze nascedi necessitàla dono ,il popolo.e lo trasci- Ma giova discendere e:
:' pria della umanità: toglie- differenza delle condizio- nano per una VIache con- spressamente ad alcum
'" re dal mondo le disparità ni sociali. E ciò torna a duce a dolori più grandi particolari di maggiore
l sociali, è cosa impossibi- vantaggio sia degli indivi- di quelli attuali. La cosa importanza [...].
.~cle. Lo tentano, è vero, i dui che della società; per- migliore è guardar le cose Il troppo lungo e gravosocialisti, ma ogni tentati- ché la vita socialeabbiso- umane quali sono, e nel so lavoro, e la mercede
vo contro la natura delle; gna di attitudini varie e di medesimo tempo cercare giudicata scarsa porgono
cose riesce inutile. È la \ uffici diversi; e l'impulso' altrove, comedicemmo, il non di rado agli operai
stessanatura, infatti, che--",t
principale che muove gli rimedio ai mali.
~otivo di sciopero.A que:,; ha posto la maggiore va- uomini ad esercitar tali
sto sconcio grave e fre" rietà tra gli uomini: non uffici è la disparità delle Necessitàdella concordia. q?ente occorre che,ripa:
tutti posseggonolo stesso condizioni.
~
Nella presente que- n lo Stato; perche talI
ingegno, la stessa soler- Quanto al lavoro, l'uomo ~ione, l'errore maggiore scioperi non recano dan-
~
.=::::;-~::
.J
892 Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa
.
no ai padroni solamentee
agli operai medesimi,ma
al commercio e ai comuni
interessi, e per le violenze'
e i tumulti, a cui di ordinario dànno occasione,
mettono spessoa rischio
la pubblica tranquillità. Il
rimedio poi, in questa
parte, più efficace e salutare si è prevenire il male
con.l'autorità delle leggi e
.impedirne
lo scoppio, ri, movendo a tempo le cause da cui si prevede che
possan.~ceretr~ operai e
padrom il conflItto.
Molte cose parimenti .cteve proteggerenell'operaio
lo Stato: ed in prima i beni dell'anima. La vita di
qu~ggiù, ~enché ~u.onae
deslderabile,none Il fine
per cui siamo creati: ma
via e mezzo a perfezionare con la cognizione del
vero e con la pratica del
bene la vita dello spirito.
Lo spirito è quello che
porta scolpita in sé l'immagine e la sirniglianza
, divina t...].
'
Quanto alla tutela dei beni corporali ed esteriori,
prima di tutto è dovere di
sottrarre
il povero
operaio all'inumanità
di avidi
speculatori, che per guadagno abusano senza alCUlladiscrezionedelle persone come di cose.
Non è giusto né umano
esigere dall'uomo tanto
lavoro, da fame per troppa fatica istupidirela mente, e da fiaccarne il cor-
po [...]. Non deve dun- so debbono col riposo ri- no pressoi nostri antenati
que il lavoro prolungar- storarsi. In ogni conven- i vantaggi di tali corporasi più che le forze non zione, che facciasitra pa- zioni, e non solo a pro decomportino. Il determi- droni e operai, vi è sem- gli artieri, ma, comeattenare la quantità del ripo- pre la condizioneo espres- stano documenti in gran
so dipende dalla qualità sa o sottintesa dell'uno numero, ad onore e perdel lavoro, dalle circo- e l'altro riposo: un pat- fezionamento delle arti
stanze di tempo e di luo- to contrario sarebbe im- medesime.I progressidelgo, dalla stessacomples- morale, non essendoleci- la cultura, le nuove abitusione e sanità degli operai to a nessuno chiedere o dini e i cresciuti bisogni
[...].
promettere la violazione della vita esigonoche queInfine un lavoro propor-dei
doveri che lo stringo- ste corporazioni si adattizionatq ad uomo adulto e. no a Dio o a sé stesso no alle condizioni attuali.
robustonpn è ragionevole [...!.
Vediamo con piacereforche si imponga a donne o.
../\
marsi ovunque' associaa. fanci.ulli: A;nzi, quanto 36. imalme~te, a dInIn~- \z~oni.di ques~o~ene~e,s~
al fancIulli, SIha da stare re a qu.estlo~e.operaia di soli operai, SIarmstedi
ben cauti di non ammet- posso~o.co.ntnbllif molt~ ç>peraie padroni, ed èdeterli all'officina, prima l CapI!al~stIe ~.' op~r~ siderabile che crescanodi
che l'età ne abbia suffi- .;m~eslffil., con IstitUZIom numero e di operosità.
cientemente sviluppate le or~nate a p?r~er~oppor: Sebbenene abbiamo parforze fis.iche,intellettuali t~ soc~~rsIal ~ISO~O;I lato pi~ volte, ci piace rie moralI. Le forze, che e a aVVlc.mare
e UnIre ~ tomarvI ~opra per monella puerizia sbocciano due ClasSI~ra,lo~o. T~
strare l'opportunità, la lesimili all'erba in fiore, un sono le ~ocletadi. ~utU? gittirnità, la forma del 10movimentoprecocele sciu- socco~so~m?lteplicl ~SI- ro ordinamento e la loro
pa; ed allora si rende im- curazIom pn,:,a~edestl~a- azione.
possibile la stessaeduca- te a prendersIcura dell o:
zione dei fanciulli. Così per~o, de.lla ~edo,:,a,..del
certe speciedi lavoro non figlI O~~an:'nel C~I di ~~si confarmo alle donne, prov~I m~ortum, d mfatte da natura per i lavo- ferl!llta, o <;lia)tro ~ano
ri domestici, i quali gran- ~cclde.nte?
l ,patron~tl p~r
demente proteggono 1'0- r fancrul!i d ~bo l SesSI:
nestà del debole sessoed ' per l~ .gIoventue per gli
hanno
corrispon- Tengono
adulti.
,.. il. p~m~
denza naturale
con l'educazione
pero
dei figli e il benesserede!la casa. In generalestabIliscasi questa regola, che
la somma del riposo necessario all'operaio deve
essereproporzionata alla
somma delle forze consumate nel lavoro: perchéle
forze consumate con l'u-
po~to le C?fJ?orazIom~
artI e mestlen che nello
ro c~mplessoconte~g<?no
q:uas!tu~e le .al~re.lstrtuZIom, Evldent~sslffilfuro.
In Tutte le enciclichedei sommi pontefici,
a c. di E. Momigliano, Dell'Oglio, Milano 1959,
pp. 340 e ss.
.
I
l
I
i
1
I
i
..
L'Europa
Il''Tu
delle grandi potenze
.,...".II'i'W,
~~-"..'_."'-'-=
Gladstone
55000
raddoppiaronQ,
per raggiungere i cinque
con la nuova riforma d~l .1884-85.
6000
10000
.Credo
che nessun collega che ha esaminato le
che sono seguiti alla libera1izzazione della stampa,
voglia contraddire
la mia dichiarazione secondo cui, al momento,
toripercentuale
dei collegideielettorali
la
lavora-
quando per l'umile somma di un penny, o anche per meno, i quotidiamilioni
invece
chegiorno
a centi-a
ni circolano
ogni
municipali è minore" di
quella del 1832. Ma per
valutare a pieno l'impor-
naia [...] e portano a casa
a tutte le classi sociali dei
nostri amici contadini i
tanza di questo fatto, ~
Parlamento
non deve dimenticare
che dal 1832
conti dei bilanci pu~b~.ci:
dando loro la possibilIta
di sentire un nuovo ~inte-
'è stato, fatto ogni genere
di ~glioram~nto a fav.o:
re delle Cla:sSIlavoratrIcI
[...].
resse nella trattazione di
qu~gli affari; (questi g;ior:
nali) contengono artIcolI
che, devo dire, sono scrit-
Per quanto riguarda la
stampa, ha avuto luogo
una liberaIizzazione
un'estensione
a cui è dif-e
ti con uno spirito, una
abilità, un profond.o senso
morale
e reso
una la
ncercateZza,
che ha
stam-
.milioni
--cifre,
.l.n
i 40 .3500
~.gone.
-17300
..-23000
-7000
-270000
---38000
-52300
-3200
7700
elettorale
La vita politica inglese, a partire dagli anni
sessanta, per un intero ventennio fu dominata
dal problema dell'allargamento
del suffragio.
Nel 1866 il primo ministro Gladstone si era
fatto promotore
di una proposta di legge per
innalzare il numero degli elettori.
Questa proposta fu respinta ma, l'anno
successivo,il
~uo avVersario, il conservatore
Disraeli, 'divenuto a sua volta primo ministro~
la realizzò: gli elettori praticamente
si
1866
12000
-6000
8000 13000
e la riforma
14000
i 3000
17000
15000
3000
2500
300000
14000
10000
42000
35000
9000
---ficile
9500
trovare
un para-
Non credo che "la massa
di colleghi all'opposizione sia veramente insensibile agli enormi benefici
pa quotidiana inglese il
degno .c°~pagno <I?°trei
forse dire il degno nvale)
dei più cari e vecchi gi<;>rnali che hanno garantito
a lungo al giornalismo
395
I
396 L'Europa liberale
.
.
"
-
b.ritanni~ouna fama qua-
lamenta ~healla fine l'ac:
Ora, non è questostato di
to di voto, agiranno tutte
SI mondIale..
~tt~averso
~eZZ1 mate-
qua fuorle~ce.. Ora. qualI
sono le raglom che Il cer-
cose assolutamente ingiusto? Forse mi verrà detto
insieme
unica.
n~l, e mor~lI, attraverso
mIsure :~latIve.aI lavor~,
alla p'olItIc.ae ~ ~rovvedlmentI samtarl, Il Parlamento sta operando e lottando con do,!u~osuccesso per alzare Il lIvello della comuni~àl.av<.>ratrice.
E non c'e rIchIesta sulla possibilità di realizzare miglioramenti a favore della classelavoratriceche non sia stata pienamente esaudita [...].
Il, Parlamento ha lottato
per rendere progressivamente le classi lavoratrici
sempre più pronte al diritto di voto; e non può
esserciniente di più sbagliato né di insensato,che
perseveraredi anno in anno in questo progetto, e
poi ciecamente rifiutare
di riconoscereil suo legittimo esito -cioè, la crescenteidoneità della classe lavoratrice nell'esercizio del potere' politico
[...].
Voi rifiutate di dare alle
classi lavoratrici il potere politico diminuendo le
città chegodono di diritto
di voto (vedi Scheda Sisterni elettorali e sistemi
politicI) [...].
Questoprocedimentosembra così poco razionale
come l'operazione di un
uomo che versa incessantemente acqua in una
brocca o in un vaso, e si
vello indaffarato. di un
uomo ha costruIto per
opporsi a questemisure?
Il pretesto preferito dai
nostri ,oppositori è quello
per cui noi non dovremmo dare la consegna al
potere per governare a
coloro che noff pagano le
tasse.di Governo [...].
Ma è ques~ala cosa che
stiamo realmente per fare? Darémo, invece,veramente le consegnea colofO che non pagano le tass.egovernative? [...].
E vero che le classilavoratrici non contribuiscono fedelmente,pienamente e ampiamentealle spese del Governo?
Questadomanda mi è stata sottoposta due giorni
fa, in seguito alla mia dichiarazione che (secondo
il miglior calcolo che potessi fare) le classilavoratrici possedevanoun reddito di circa 5/12 -~he
non è mplto lontano da
1/2 -dell'intero reddito
del paese[...l.
Ripeto che, secondome,
dopo aver fatto un attento esame,è una stima moderata considerare il reddito delle classilavoratrici
"a 5/12 del reddito totale
del paese,laddove essaè
rinviata sotto la leggeat"'
tuale con, al massimo,solo 1/7 del potere elettorale.
che ho basato la mia stima sul reddito e non sulla
proprietà delle classilavoratrici.
Probabilmentequestapuò
esserela risposta alla mia
dichiarazione. Sì, sento
una risata. Ammetto di
aver parlato riferendomi
al reddito e non alla proprietà. Bene,chiunque sia
disposto può farlo sul terreno da lui scelto; ma deve anche prendersi la responsabi.lità di aver fatto la scelta e deve essere
preparato a cambiarel'intero sistema delle vostre
tassazioni.
Noi ora mettiamo sul reddito la maggior parte delle nostre tasse,e a queste
tasse contribuiscono lè
classi lavoratrici, forse
nella percentuale più aIta, guardando l'ammontare dei loro guadagni, di
quanto viene pagato dal
nobile più arrogante dèlla
terra [...].
Nuovamente, si dice, [...]
che dove le classi lavoratrici hanno una maggioranza, essevotano come se fossero una classe
unica.
Ora, c'è qualche prova
che dimostra che questaè
la verità? [...].
Ora, Signori, insisto nel
dire che non c'è alcuna
prova che le classilavoratrici, se avranno il dirit-
Forse cercate prove del
contrario. È estremamen-'
te difficile dareuna prova
diretta di ciò che nOff è
successo:seQbenesecondo me, un'ampia prova
sostanziale, anche se indiretta, della correttezza
della mia dichiarazione
esiste.
Per esempio,prendo questo punto [...].
Qual è stato il sistemaseguito dalle classi lavoratrici nelle elezionimunicipali? Per fare un paragone tra il diritto di voto
municipale e quello parlamentare dobbiamo scegliere quelle città in cui i
confini municipali e parlamentaTisono gli stessi.
Ci sono 346000 elettori
municipali tra questecittà
del nostro paese e, confrontando con le informazioni che possediamo,
trovo che 163000 di loro
sono nel registro parlamentare:,
Da quel numero deduco
1/4 o 41 000 come rappresentanti la maggior
parte dei lavoratori, e il
risultato è che il rima~en:
te numero, 122 000, e di
non-la.voratori.n~lgruppO
elettorale mumclpale.
Così il numero deilavora:
tori è 224000.
.
Non è questa una condizione terribile dello stato
delle cose?
;"W_,jji
'"
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come una classe
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~
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Sistemi elettorali
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sistemi politici
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A ll'inizio
.dell'età ~ella Restaurazione.' nel
1815, esIstevano m Europa due statI
c'è an~ora stat.a
osione, ne antagomtra le classi; nessuna
tione è stata fatta sulroprietà, né infatti è
fatt? ~cun tentativo
e mInImo ~e~ dare
~~att.ere"pohtI~~ al:
stItUZIom mUnICIpalI
.inviano
nto della questioneè
nos.tre ~stituzioni municipalI. DI nuovo, con tutto
il rispetto per l'assemblea
parlamentare, permettete
che i gentiluomini diano
un'occhiata allo st~to att?al~ delle cose, MI sono
nfent?, precedentemente,
alle cltta autonome che
parlamento
su questo
un gran
lato nudel.
con organismi parlamentari elettivi, la Francia
e l'Inghilterra. In entrambi i casi il diritto
di voto era concesso soltanto ad una
minoranza molto ristretta e neppure le forze
liberali più aperte pensavano che il suffragio
universale fosse
qual cosa di d esI.dera b1l e.
Un dmtto politico IDIsurato sulla ncchezza
to:~he molti dei genmInI
allora
eraall' opp
OSlZI
" "one
d ti. che
se u
essavanoche il granpericolo e danno sae nato dal diritto di
mero di ~oloro.cheve~g;o:
no
chIamatI
polItICI
"
.
.avanza ti." e che hanno
meno della solita percentuale di elettori della classe lavoratrice. Passo ora
La partecipazione alla vita politica poteva
.
l
' ...
essere consentIta so o a chi SI trovava m
d .'.
..
h
con IZlO~1 eCOn?mlC e e SOCI.
ali da poterla
svolgere m mamera responsabIle. Il corpo
elettorale francese era comunque molto
.
.
municipale, perché ad un altro punto.
.ristretto,
più di quanto un liberale potesse
bbe dato un carattere Trovo che tra le città am- considerare accettabile: esso includeva circa
tico alle elezioni mu'- ministrative attuali ce ne 100 mila cittadini, pari allo'0,35 per cento
pali e instillato lo sono otto in cui le classi della popolazione. La rivoluzione del 1830
so spirito ~ tl:ltte le lavoratri~i costit~scon.<> allargò di poco il diritto di voto, concedeIido.lo
re corporaZlo~.
la .maggIoranza SUIregI- agli strati superiori della borghesia possidente e
questo.il pro- StrI..Essesono: B~verley, portando il corpo elettorale allo O 55 per cento
a,.. penso di essere Coventry, GreenWlch,Sto
.'
.
ettarnentegiustificato Ives, Maldon, Stafford, d.ella P?polazIone. A;nche la su~cesslva
riferire un fatto im- Pembroke e Newcastle nvoluzlone del BelgIo non ando oltre un corpo
ante ed estremamente under Lyne.
elettorale assai selezionato, l'l,l per cento
ante, secondo cui, Qual è il carattere rivolu- della popolazione.
quanto sono infonna- zionario dei deputati che La legge elettorale inglese attribuiva anch' essa
.,onsiamo capacidi ac- esse ci inviano? Trovo il diritto di voto a chi aveva un reddito di
pare una sola ,istanza che questeòtto città ci in- origine terriera, fissato però in misura'
I
ui questamaggioranza. viano cinque liberali e no- abbastanza bassa da consentire verso il 1830
~d
posta dalla maggic;>- ve che si pr?clarn~C?ap- l'esistenza di circa 516 mila elettori, il 2,15 per
' r
a della classelavora- partenerealI Oppo~lZIone. cento di una popolazione che per l'intero
'
e ha d.ato un caratt~re questo allora e!l nsultat.<> Regno Unito ammontava allora a un po' più
'
ocratico, -non dICO di averele classllavoratn-.
,
anen- ;~ B se e -un caratterediffe- ci nella maggioranza, per dI 24 mIliom. ~olo ~a.! 183~ ~I ~omm.cIo a. .,
.è di i; ~:- renteda quello che essite- quel che la nostra piccola tener conto ~eI reddi~~ mobl~arl, denvantI CIoe
'Uppo ;: 'c" nevano sotto l'influenza esperienzaci mostra.
da.! commerCIO e ~~! mdustna, e questo fatto
~.;'
dellaclassemedia versole
[tr. G. Sembenini] spIega bene perche fmo a quella data la
vora- ; >
camera dei comuni rappresentò soprattutto gli.
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interessi dei proprietari fondiari e fu' composta
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Scarica

L`unificazione italiana 557 r-~:I:~:UilU~~ill[iJJ ~:j pendenti. Ciò non