L'unificazione italiana r-~:I:~:UilU~~ill[iJJ ~:j .Quale 557 pendenti. Ciò non deve succedere.II Re, il Parlamento non vi possonoacconsentire. II principe generoso che l'Italia intiera proclama iniziatore e duce del risorgimento nazionaleha verso i popoli del mezzogiorno d'Italia speciali doveri. L'impresa liberatrice fu tentata in suo nome; attorno al suo gloriosd vessillo si raccolsero, si strinsero i popoli emancipati. Egli è dinanzi all'Europa: dinanzi ai posteri responsabiledelle 10ro sorti. Non già che Re Vittorio Emanuele intenda perciò disporre a suo talento dei popoli dell'ltaliameridionale, ma incombe a lui il debito di dare a quelli 'opportunità d'uscire dal provvisorio, manifestanmamente la volonta loro. do apertamente, li~erissi- razione di non imporre l'atto d'annessionead alcuna parte d'Italia, dobbiamo dichiarare con pari schiettezza esserenostro avviso che non si debbano ammettere annessioni subordinate ad alcuna condizione speciale[...J. Noi non dubitiamo d'altra parte di sigriificare che il sistemadelle annessioni condizionate da noi ripulso è contrario all'indole delle moderne società, le quali, se possono in cert'e peculiari congiunture ordinarsi conveqientemente sotto forma federativa, non ammettono più il patto deditizio, vera reliquia del medio evo, modo d'unione poco degno di Re e di popolo italiano l...J. E però da avvertire che se tutti coloro i quali hanno la causa nazIonale contribuito a! trionfoaccetdel- sarà il risultato ~el voto? La risposta giace nell'urna elettorale [...J. Non credeil Ministero che la forma del voto possa essere argomento di discussioni.Imperocché sarà quella medesima già posta in atto nell'Ernilia e nella Toscana. I popoli verranno invitati ad esprimere nettamente se vogliono o no congiungersi al nostro Stato senzaperò ammettere alcun voto condizionato. Poiché, com'è ferma nostra delibe- tano in massimail concet- . to dell'~essione dell'.Italia meridionale, nondimeno alcuni"di cui non è dubbioso l'amore di patria, né la devozione alla sacra.personadel Re, stimano doversi quell'atto di annessione indugiare sino ad opera compiuta, cioè sino a che non siano sciolte del tutto le questioni di Venezia e di Roma. Noi crediamo che tale disegno ove fosse attuato trarrebbe con sé le conse- l' l'i c_-,. .~ 558 L'Europa liberale . essere Il que addotto al verSI di o pera m?ti~o miamo risolutamente questo noi un cui è dI dI in 22 uno miliom il facol~o forte quale potrà così morali ria con di re il organamento [.00]. interioe go- costituzionale possono mente in loro ca senza qualità una non il a nemico un e comune. a tari: "" DiscorsI Cavour, Popolo. ppo tarl , op. i no cupo set- go poco prima morire che che di e ricade aiuto lasciato in un suoi più gli ~ liberalI maestri, la sua I propria; più acume nostri quanto casa to quelli per capiscoonoo no- scrivere; che superiori poter dei e poagnuoli c~bem~- utile SI abb~a I comandare In né sono dei Greci la loro volentieri danno essa. cer: degli ignoranti e .amano per contadim dubitiamo dal da mag: non leggere Spagnuoli che quelli essere è sa Simo di ostina- di dovrebbero di che d'ingegno. nella sì nepo- assai numero pure al riappe- [...]. rurale da sola ignoranza Un siano, vol- contento quiete popolo per d'anima stri delE e essi non utilità intenti, ad prussiani la progr~so da l'alta quegli giore segue il e ne so- il elevate. abbrutito, Distinguiamo della' illetterata, ed ignoranza. Italia), ~amp'agnuolo al;'at!a ta nazionale, di moderati. chezza co- (che con nazionale" "questione la e Ippolito Nievo Nievo, città: cooperazione? popola- in menti comprendere di maggioranza nazione vile Se poche eccezioni grande raggIoSI Ippolito i gare libertà plebi. le o rivoluzione ~ conèentrate delle Sì! nostroa industriali propria Questo ;JJ sulla non non ve- sordamente nostre na, Frammento e né conqw- di opera .s'attraversa Nel la della diritti ed peso morchio; Clt., 211-2160 I.J:']~llllìll:~llì[i.:.] dire per svoglIato ". pf!rlamen unitario intermedi indifferen- sforzi togliete le C. democratici ~ stato progetto opposizione muta agli nelle di dei il ce~i intera. inerte zioni formola il ed chi quelle dirla intelligenza Vittorio tal di di questa za ves- simbolo Dio nei i del liberale" indispensabile dello questo tempo stare di sostituisce mistico e . fusIone partito ristrette né e va proprio e che 'pratica del a ed gloriose in gente tome- profitto o l'autorità Italia alla gran massa realizzare questa per- trapasseranno sul stragrande "La condizione di classi -.. miglio- Palermo, ~empo mani la basi l delle stato. nel d.one , estranelta la nuovo borghesia a rità rivoluzione Emanuele, e quale solo breve l'impero sillo: produ- opposizione. in e processo PopolaZ1one~. estremamente .E contro le a l costItuIvan~ del operavano ga- Facciasi scriveva che e la contraddizi il o della le la più valgono ed dalle lunga- Italia conflitto rebbe non coesistere delle manente la tutto natura volontà, Napoli Rivolùzione verno pe- ordinamento di t logica intenzioni. che nella o ai fuoco nazIonale: fossero naZIo- una non ri grave sembrava ma Napoli, dell'elaborazione a campagnuolo gli In: nella ... perché quella IIllp~dimentl trionfa cui cen- e centrale ., volgo ~nutili. V'ha 'più costTUZIone peni- dell'Idea quale per dal della seguir lui conta~rne, l'e!~e~to fatti metteva maggIO!anZa separa- I;'°rre <;do dei iniziare franchezza di il gliarde chiusa s~o ora naie. di come deve gran riodo progressI rivoluziona- l'Italia nord pisacaniana uruficazIone l'Um- mezzodì dal dI a potevano Marche Sicilia tesi .o. necessario pro~urrebb~ dugI disporre debb'essere noi; sola, concor- materiali l'èra il e M la la secondo la. " finché le um~o specie mezzi e ItalIanI, e d'innumerevoli bria ti~ ~tat.o d Stato .de e nostra sistema 'tro giunti,' c°m.p.°n:e gravi reputare quel il S IC tra riprendendo di . d e Il a e ragioni vano termine siamo q,u~dò t~ errore Nel li fargli affer- "finor~ l'annessIone apo se che sarebbe gravissimo. in N d e Il ' 0- liberazione Ora che contrasto per la d'Italia. la CIO, rivoluzionaria compiere patrIota (Gariba!di) dI o generoso naufragio di Pure che patria, la si e vita rifiutaro- egli mente i così sforzi manca dell' dei opera loro liberatori, taluno " puo solo quel af- v Un anor- si ment~ soccorrere stato non alla a uno eventualità facciarono no In ma.Ie? Tali e .alida- SICIlia e PerNapoli Co: funeste. o più om~ntenere ~te~tI guenze c~~ gli e fra no~ quesU I L'unificazione italiana 559 , 'ati. stiti coll'autorità del padrone, armati di diritti eccedenti, irragionevoli, spessoarbitrari e dannosi a noi stessi. Non crede a noi perché avvezzo ad udire dalle nostre bocche accus,edi malizia e di rapacia che la sua coscienza sa esserfalse ed ingiuste. Avversa i nostri intendimenti, rifiuta con noi comunanza di speranzee di sacrifizi nella vita pubblica, perché vede noi rifiutare la stessacomunanza a lui nella vitct privata. poggio durevole); di indurre cioè nelle opinioni del volgo rurale un tal cambiamento che le colleghi alle opinioni della classeintelligente, e li riunisca insieme e per sempre nell'amore della libertà e dell'indipendenza; chetale è il significato che può darsi ora in Italia alla frase: rivoluzione nazionale [...]. Primo bisogno adunque; urgentissimo, di oggi non di domaniperchénon crolli l'artificioso edifIzio del.- Vendica coll'indifferenza alla nostra chiamata la nostra stessaindifferenza alle sue piaghe secolari [...]. Ora così stanno le cose. Dall'una parte, disistima, calunnie; necessaria oppressione,ebisogno insieme d'aiuto e perciò a tFatti adulazioni, lusinghe, grandi bugie di proclami e di migliorie non credute, grande apparato di progetti educativi .non compor;.tabilidalla misera condizionedei popoli; dall'altrà pari disprezzo,pari calunnie, diffidenza e indifferenza grandissima. Sopra questo giganteggia il bisogno di ricostituire l'unità nazionale; di ricongiungerela mente col braccio; (di puntellar la rivoluzione politica già in via di essere compiuta colla rivoluzione nazionale che sola può darle ap- la rivoluzione politica, è la rivoluzione nazionale,o la fusione del volgo campagnuolo nel gran partito liberale. Prima condizione per ottener ciò, è l'educazione. Prima condizione per render l'educazione possibile è l'alleviamento della mi""seria,e il retto soddisfacimento dei bisogni. Migliorate adunque subito subito fin che n'è te.mpo 'la condizione materiale del volgo rurale se volete avere un'Italia [...]. Questo vi dico: che mi congratulerò con chi trovassespedientipiù pronti, chiari, operativi; ma che, come è vero che senzale quattordici armate della Repubblica la Francia ~on sarebbe divenuta la prima nazione del mon- do, com'è vero che senza l'intelligente patriottismo' dei soldati l'armata di questanazione non avrebbe sconfitto [...] gli Austriaci a Solferino, così senzail subito ed efficace e coscienziQsoconcorso di venti milioni di contadini poveri ed ignoranti voi avrete sìun'oligarchia politica: di cinque milioni di letterati e di ricchi, avrete proconsOl,atifrancesi, inglesie sevolete anche russi, avrete un'esistenza politica più o meno sofferta e semprepoco rispettata, non avrete mai né una fede,' né una forza, né una vera nazione italiana. Giaceremo noi sfiduciati per la certezza di quest'avvenire? No! Le nazioni non risorgono che per sésole; e allora noiri.. sorgeremodavvero, mentre il nostro risorgimento attuale non è che una tregua temporanea guadagnata a prezzo di sangue. per aver agio <lirinnovare e coordinar.ele forze all'ultima lotta. Ora la nostra rivoluzione fu politica, allora sarà nazionale se i nostri uomini di Stato e il Parlamento avviseranno ~ mezzi per condurre a termine questa trasformazione. I. Nievo, Opere, a c. di S. Romagnoli, Ricciardi, Milano-Napoli 1952, pp. 179-181, 185-186,191-192. "" ,","C" 402 L'Europa liberale dopo che ~i.sarà stato pagato un m.IlIar~o.emezzo. Questa dispos~one era, per q~anto !DI doles~e, una mIsura dI precaUZlone nec~ssaria c<;,ntr<;, la fluttuazIone a CUIpuo essere ancora esposto.1O stato interno della Franc~a,quando noi ci ritirasSImo troppo presto dalla capitale; e quanto più duro è stato ai plenipotenziari francesi consentirea questa condizione, tanto più ho creduto di dovervi insistere. Il quarto mezzo miliardo deve esserpagato prima dello maggio dell'anno prossimo, e non p.nma de~a fine: .Qu~t? aI resta,ntitre milIardI nmangono in vigore le disposizioni dei preliminari, devono cioè esser pagati interamente prima del lo marzo 1874~e quanto fosse pagat<;, ~r~a? naturalmente dIffilnUlra d'altrettanto l'interesseche la Francia ci deve pagare per questÌ'tre miliardi. Il Govern? francese è petsuaso dI poter far fronte, entro i termini fissati, agli impegni presi. Un'altra difficile questionf! era quell~d~lle relazioIII commercIali. Il Governo francesesembra esser decisoa scioglierei tra:ttati di commercio, che aveva conchiusi, e a no~ rinnovare quello che esIsteva con noi. Pensa che l'aumento di entrate di cui abbisogna,g;lisaràprocurato essenzIalmentedall'elevazione dei dazi dog~ali. N<;,n è 3;ffimissibIle, a mIO aVVISo,che nei rapporti in~ernazi<?~ tra due grandI popoli, di qn trattato di commercio si faccia una condizione ottenuta per mezzo della guerra, ciò che equivarrebbe a una imposizione .alla sovranità d'un grande popolo e un limite al suo diritto di legislazione. Non ho creduto perciò di insistere su.dj ciò, né del. resto le misure, che si sarebbero prese, avrebbero avuto una portata prati-. ca. Soprattutto ho a:'tlto paura che non ne denvasse una cosi forte offesa al sentimentonazionale, che la pace in seguitone fosse prematuramentecomprom~ssa.Mi so~o quindi liffiltato ~d esIgereche la GermanIa fosse trattata nell'avvenire secondo il principio della nazione più favorita. Questoprincip~o.èstato acc~tt~to s<?stanZlalmente. SI e desIderato ch'esso non fosse preso in un sensocosìgenerale, da rendereimposs~bili.~rat.t~ti.con vari Stati,. pru VICIlllalla Repubblica francese e che per la lor piccolezza o le lor relazioni commerciali sono di minor impor~an-' za, alludo per esempIOa Monaco che ha tre navi, o Tunisi o altri. E d'al- tra parte certo il Governo franceselo desiqerava perché il suo trattato di commerciocoll'Italia avrà corso ancor per più lungo ~empodi quello ch'esso Intenda aspettare per dar opera alle sue riforme doganali. Abbiamo perciò convenuto che le nazioni, tra le quali saremo trattati sulla base delle più favorite, si limiteranno all'Inghilterra, Belgio, Olanda, Svizzera,Austria e Russia. . O. von Bismarck, Discorsi, a c. di D. Zini, Utet, Torino 1944,pp. 122-127. , . L.1::,'j:~[fìrJll[~lìl[i:'J~] ".,. n principio di nazionalità non è affatto... il diritto del. più forte" '. Num.a-~ems. ~ustel,de .c°~,an!?es, uno del maSSIIll1stonci dell antlchita di tutto l'Ottocento, stigmatizzò il carattere aggressivo della politica tedesca, il cui nazionalismo copriva una politica militarista e di potenza. Nella lettera che qui si riporta, scritta a un altro grande antichista, il tedesco Theodor . Mommsen che si era fatto difensore della ,'.. ~olont~ d~l governo prU~SI~? dI.ann~ttere. , l Als~a m nome d~l pr~nclplo di n~onallta, lo stonco fran~~se nb.adiv~ le sue cntlçhe, aff~rm~nd.o ~n Idea di .nazlo~e.le1!ia!a ~le . aspiraziom di autonoIll1~ e di liberta del popoli piuttosto che alle spinte espansiòniste di uno stato. Letta alla luce di quello che sarebbe accaduto nella storia futura della Germania la preoccupata denuncia di Fustel de Coulang~s ha del profetico se si pensa che in nome .'. . dello s~e~sop~m~IpI<?l?rofessato da Momm.sen -tutti I paesI dI ongme tedesca, o. dove s~ parla. tedesco, dev?no esser~ ann;ssi al.Relck -Hitler avrebbe Invaso pnma l Austna, pOI la Cecoslovacchia e infine la Polonia, s_catenàndola seconda guerra mondiale. r I, L'Europa delle grandi potenze . ei" I lza. ~odor la re alità , e., e .va popoli uno Je ma, la nges : lffisen : si 'eich " .sto , pOI I ra pronunziato. Egli non avevaancoradetto in modo aperto che ci muoveva guerra per metter mano sull' Alsazia e la Lorena. Ma Lei, signore, era già buon profeta e dichiarava le pr~ese e lo scopo della Prussia. Di questa nuova guerra che a sua volta essa stava per riprendere contro di noi, Lei indicava quale sarebbe stato l'oggetto. Oggi nessuno lo può più ignorare; ciò che mette in guerra; tutto l'esercito' prussia-' no e tutta la popolazione maschile della Francia è la seguentequestione posta con tutta franchezza: l'Alsazia sarà della Francia o della Germania? La Prussiaconta molto di risolvere questaquestione con la forza; ma la forza non le basta; essavorrebbe aggiungervi il diritto. Così, mentre i suoi esercitibombardavano invadevano l'Alsazia e Strasbur- "Noi vogliamo prendere tutto ciò che è nostro, niente in più, niente in meno". E questo Lei chiama principio di nazionalità [...]. Lei si appella al principio di nazionalità, ma lo intende in modo ben diverso da tutta l'Europa. Secondo Lei questo prin:' cipio autorizzerebbè uno Stato potente a impadronirsi d'una provincia con la forza, quando questa provincia è abitata da una razza uguale a quella dello Stato occupatore. Secondo l'Europa e il buon sensoquel principio autorizza semplicementeuna provincia o una popolazione a non obbedire suo malgrado a un padrone straniero. Mi spiego cqn un esempio:il principio di nazionalità pon permetteva al Piemonte di conquistare con la forza Milano e Venezia; ma esso metteva a Milano e ~perVe- avrebbe il diritto d'impadronirsi dell'Olanda. In seguito essaspoglierebbe l'Austria con questasola affermazione che l'Austria sarebbeuna straniera rispetto alle proprie provincie tedesche. Poi reclamerebbe dalla Svizzera tutti i cantoni che parlano tedesco.lnfme rivolgendosialla Russiarivendicherebbela provincia di Livonia e la città di Riga che sono abitate da razza tedesca;lo dice Lei stesso, signore, a pagina 16 del suo opuscolo. Non si fInirebbe più. L'Europa sarebbe periodicamente incendiata dalle rivendicazionidella Prussia [...]. Lei crede d'aver provato che l'Alsazia è di nazionalità tedesca perché la sua popolazione è di razza germanica e perché la sua lingua è quella tedesca. Ma mostri io mi stupisco come Lei d'ignorare go, Lei, signore,si sforzadi dimostrare che essa era n.elsuo Diritto e che l'Alsazia e Strasburgo le appartenevano legittimamente. L'Alsazia, secondo quanto Lei dice, è un paesetedesco;dunque deve appartenere alla Germania. Essa ne faceva parte nel passato;da queLei conclude che essa deve esserle restituita [...]. Lei dice, ed aggiunge: nezia di liberarsi dall' Austria e di riunirsi volontariamenteal Piemonte. Lei vede bene la differenza. Quel principio può ben dare all' Alsazia un diritto, ma non ne dà alcuno su di essa. Pensiamoun po' dove arriveremmo se il principio d.inazionalità fosseinteso come l'intende la Prussia e se essariuscissea farne il fondamento della politica europea. Essa ormai che la nazionalità non è . formata né daJlarazzané dal linguaggio. Non dalla razza: infatti, se consideriamo l'Europa, vediamo bene che i popoli non si sono mai uniti secondola loro primitiya origine. Le esigenze geografiche,gli interessi politici e commerciali sono quelli che hanno raggruppatole popolazioni e fondato gli Stati. In tal modo ogni nazionesi è --- 403 cf L'Europa liberale formata a poco a poco, torie, i nostri rovesci, la ogni patria si è delineata nostra gloria e .le nostre senza.c~eci si sia.pr~oc- colpe?.tutte l~ nostr~ gioie cupatI dI quelle raglom et-e tuttI l nostn dolon. Essa nografiche che Lei vor- non ha avuto niente in corebbe mettere di moda mune con voialtri. Per es[...]. Neppure la lingua è sa la Patria è la Francia. più sicuro indice di nazio- Lo straniero è la Germanalità. Si parlano cinque nia [...]. lingue in Francia e tutta- Lei, signore, è un grande via nessunoardisce dubi-' storico. Ma, quando partare della nostra unità na- liamo del presente, non zionale [...]. fissiamo troppo gli occhi Ciò che individua le na- sulla storia. La razza è zioni non è né la razza, né storia, è passato. La linla lingua,. Gli uomini sen- gu.a è ahcora storia, è il tono nel loro cuore che resto e il segnodi un lonessi sono uno stesso po- tano passato. Ciò che è polo quando hanno una attuale e vivente sono le comunanza di ideali, di volontà, le idee, gli inteinteressi, di affetti, di ri- ressi, gli affetti. La stocordi e di speranze.Ecco' ria forse le dice che l'Alquello che forma la pa- sazia è un paesetedesco, tria. Ecco perché gli uo- ma il presentele dimostra mini vogliono marciare che essaè un paesefraninsieme,lavorare insieme, cese. Sarebbepuerile socombattere insieme, vive- stenere che essa deve rire e morire gli uni per gli tornare alla Germaniaperaltri. La patria è ciò che ché ne facevaparte alcuni si ama. Può darsi che secoli fa. Vogliamo ricol'Alsazia sia tedesca per struire tutto quello che la razza e la lingua; ma c'era nel passato?E alloper nazionalità, per il sen- ra, di grazia, qUaleEurotimentb della patria essa pa ricostruiremo? quella è francese. E sa Lei' che .del secolo XVII, o quella cosa l'ha resa francese? del XV, o meglio quella Non Luigi XIV, ma la no-' in cui l'antica Gallia posstra rivoluzione del 1789. sedeva il Reno per inteDa quel tempo l'Alsazia ro, e Strasburgo, Saverne ha seguito tutti i nostri e Colmar erano città rodestini; ha vissuto la no- mane? stra vita. Tutto ciò che Piuttosto cerchiamo di anoi pensiamoessa10 pen- derire ai nostri tempi. Ogsa; tutto ciò che noi sen- gi abbiamo qualcosa di tiamo essalo sente. Essa meglio della storia per ha condiviso le nostre vit- guidarci. Nel secoloXIX, signore, possediamo un principio' di diritto pubb!~coc.heè di. gr~n l~n?a plU chiaro e mdlscutIbùe del suo preteso principio di nazionalità. II nostro principio per noi è che una popolazione non può esseregovernata che dalle istituzioni da essaliberamente accettate, e che in tal mQdo essanon deve far parte di uno stato, se non volontariamente e con il suo libero consenso. Ecco il prin,cipio moderno. Oggi essoè l'unico fondamento dell'ordine, è ad esso che deve .appellarsichiunqueè contemporaneamente ami.ço della pace e assertoredel progressodell'umanità.Lo voglia o no la Prussia, questo è il principio che finirà per trionfare. Se l'Alsazia è e resta francese, è unicamènte perché vuole esserlo.Voialtri non la renderete tedesca, a meno che essaun giorno non abbia qualche ragione per voler esseretedesca. ' II suo destino devedipen-' dere da lei stessa.In questo momento la Francia e la Prussiasela disputano; ma è l'Alsazia sola che devedecidere.Voialtri dite che "rivendicate" Strasburgo e che vi deve essere "restituita". Come parlate di rivendiCaziOni? Strasburgo non app~ie~ ne a ,nessuno.Strasburgo non e un oggetto di possesso che noi dobbiamo restituire. Strasburgonon è possedutada noi, essaè con noi. Noi ci auguriamo che""Alsazia resti fra le provincie francesi, ma sappiate/benequale motivo noi adduciamo per questo [...]. La Francia non ha che una sola ragiQne per voler conservare l'Alsapa; é cioè che l'Alsazia ha dimostrato validamentecheessavuole restare con la Francia. Ecco perché noi sosteniamo la guerra contro .la Prussia. Bretoni e Borgognoni, Parigini e Marsigliesi, noi combattiamo contro voialtri per l' Alsazia; ma ché nessuno sia tratto in inganno; noi non combattiamo per soffocarla, noi combatti~o per impedire a voi disoffocarla. . . N.-D. Fustel de Coulanges, La guerra franco-prussiana, Einaudi, Roma 1945,pp. 11-18. ~ I! ~ i li i i 690 Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa c I I i I pro~otti ~pagare i ~ebiti gli affittaiuoli. E~sicomdegli anrn precedentI. prarono la terra m annaII tenore di vita peggio- te di grande prosperità ed re; le grandi e comode a- a prezzi altissimi; manbitazioni rurali nascondo- cando del denaro necessano sotto un'apparenza di rio, ipotecarono il fondo agiatezza gli sforzi fatti comprato [mo al 60, al 70, per superarele cattive an- .all'80 per cento del suo nate; il lavoro fatto prima valore ad un saggio d'indai servitori è compiuto teresse variabile dal 4 1/2 ora dalle mogli e dalle fi- al 5 1/2per cento. Ora si glie degli affittavoli. E si trovano nella assolutaimnoti chetutto ciò riguarda possibilità di far fronte ai solament~quelli che eser- lorp impegni; gli interescitano l'industria agraria si sui debiti ipotecari ricon larghi capitali varian- masero immutati mentre ti soventeda lO a 20 mila diminuiva il valore della lire sterline. terra; onde frequenti gli 1 piccoli coltivatori impo- abbandoni di fondi ai cretenti a resistereal primo +ditori ed agli antichi procolpo dell'avversa fortu- prietari [...). na sono già quasi scom- Gli operai rurali hanno parsi, se si eccettuino i visto dirninuitii loro salacontadini scozzesitrasmi- ri, ma non nella proporgrati nell'Essex e la cui rione in cui è diminuito il riescita è' dovuta soprat- prezzo dei principali protutto all'indefesso lavoro dotti agrari, la :çenditadei personale..I piccoli pro- proprietari ed i guadagni prietari nella contea del degli affittaiuoli. II loro Lincolnshire si trovano in numero è grandementediuna condizione di gran minuito dal 1871 al 1891: lunga peggiore che non ..Dal 1891 Inghilterra e Galles Scozia Irlanda Re o Unito 9%,642 798,912 165,0% 120,770 509,344 280,086 1,671,082 1,199,768 La diminuzione nel numero degli operai agricoli ha contribuito a rnigliorare le condizioni di quelli diminuz. 19.85 26.8 45.0 che rimanevano ed il Little non dubita di affermare che i salari degli operai rurali, quantunque sieno le?ge~e.nte ~uiti ne- viglia p~r.ciò c~easift~- if glI ultImi ~, hanno pe- ta condlZ1onedisperatadi f rò una maggiore potenza cose si attribuiscanoçau- f di acquisto. Se nel perio- se diverse, e si invoCIi1rior do 183I -40 il 93 per cento rimedi molteplicie discor- I: dei salari era necessarioal di. La concorrenzaestera consumo famigliare, ri- la scarsezzadelmedi6cir: manendo solamente il 7 coI.~te, la poca stabilità per cento per soddisfarea nelle condizioni dei fittatutti gli altri bisogni della voli per i contratti agrari vita, nel periodo 1881- non giusti, la specuIaZIo1890invece il margine per ne perniciosa suipr~ le altre spesesi innalzava delle derrate, .la grave7.za fino al 42 per c~nto [...). delle decix,ne e delletaS,l;t\, Il. lamento è generale nel eccoi motivi della crisisemondo agricolo inglese; condo gli agricoltori fula depressione non mai glesi. Bisogna esamiDare t:ome adesso si è fatta con accuratezza le loroafsentire con tanta viole~a fermazioni, e vedereqUaii e pare voglia ridurre aI- sieno'veramente i rimedi l'ultima rovina la intera che possono aiutare la classe dei fittaioli e dei economiarurale a toglierproprietari già spossatida si dalle tristi condizionifu una lotta sostenuta per cui ora giace. ben 15 anni; non è mera. L. Einaudi, op. cit., pp. 511-523. 1'=~'~[~I!I~llé~lìlri~IJ !! liberoscambismo al protezionismo: . il caso tedesco . Uno studioso tedesco, K. T. Eheberg, analizza in. questo sa~gio le ragioni che spinsero Blsmarck e Il governo tedesco a passare dal liberismo al protezionismo. .Per ora basterà osser- berista. Varie condizioni vare che dopo il 1865do- di fatto, di cui ancora aminava, come in tutto il campo della vita economica e politica, così anche in quello della politica commerciale,il sistemali- , I l ! i vremo a dire, favorivano! straordinariamentequesta ! corrente. Ma, anche pri: ! ma che in altro campO,SI I manifestò qui la reazione, I I II ! ~ Crisi economica e protezionismo 691 . . : a si perat :ano nvoc. e dis la est Jedio stab dei f tti a 'e.cul Ul p grav :lle t acri )ltori sami e lor lere i r :utar a to jizio cita però potentemen- ma dei trattati di commera crisi di consumo cio sullo sviluppo dell'inscoppiò alla fme del dustria e del commercio nel relativo circondario; ra nel 1873,una leg- e la seconda:che voci delel 7 luglio diminuì il la tariffa doganale, nelsul ferro, sui pro- l'interesse delle industrie di ferro, e sulle mac- o dei cqmmerci, si doves; col IO gennaio del sero raccomandare alla oveva subentrare e- considerazione delle Auone da dazio. Tutta- torità.. Le risposte riuscirima che la progetta- rono favorevoli ai trattaolizione dei dazi sul ti; ma.in quasi tutte si dosi effettuasse,inco- mandava alt}"esìlaformaiò, tanto presso gli zione di una tariffa dostriati, quanto presso ganale autonoma, ed in parte della stampa, molte si chiedeva-inoltre gitazione per la con- reciprocità nei trattati do.one dei medesimi. ganali. In quanto ai desiuale divenne tosto, deri relativi al tasso dei acciando un numero dazi, era avvenuta una re maggiore di inte- importante modificazione t,i, un movimento in a favore dei dazi protettoe di un ordinamen- ri, specialmente per certi tonomo della tarif- prodotti, come il ferro, le ganale in genere, il merci di ferto, le macchi.si poggiava sul fat- ne e i fIlati di cotone [...}. e nell'anno 1877ter- Duravano ancora le dìvano i trattati di com- scussioni nella stampa e .0 con l'Austria, la nel parlamento,aIlorquan..era, l' Itali'!!-, .e.d il do nella pr~avera ~~l o, e che la cnSI del 1877 da alcum deputatI, ercio, dell'industria appartenentiai vari partilali II '.~gricoltura, diven- ti, si pr.esent.ò una.propoprn marcata. sta, appoggiata di molte ell'ottobre del 1875, fIrme, con la quale s'invidal ta permanentedel- tava il governo imperiale .eta commerciale te- ad iniziare inchieste sul, aveva rivolto due la condizione delle indu)ndiZIoDl..t{"'domande a tutti i mem- strie e dell'agricoltura, e a LOcoraa-1~lbri della dieta, e cioè, a non concludere trattati di vorivano;i~~~h.153camere di commer- commercio prima di averle terminate. Non tardò molto che questadomanda ve~sse accolta, intraprendendosi dal governo una inchiesta sulle condizioni della industria ferriera, cotonifera e tessitrice. E prima ancora che la commissioneper la riforma doganale iniziasse i propri lavori, il Gran Cancelliere Principe di Bi.. smarck, in uno scritto ampio, che destò vivissimo interesse, espose la sua opinione intorno alla riforma doganale. Da que. sto scritto appariva, come il Cancelliere dell'impero consideravala riforma della tariffa doganale altresì da un punto di vista affatto diverso da quello del pubblico in grande. Se prima ho detto, come pure le questioni di tariffa dopo il 1870 ricevessero una considerazione ben diversa da quella di' prima, alludevo precisamente a questo scritto del Cancelliere.L'antica unione doganale (lo Zollverein) e~a un consorzio. ec~nomIco, con lo scopo unico di procurare alla industria e al c?~ercio tedesco un terntono largo e connesso. Compiti di diritto pubblico comuni non v'erano, e perciò non v'erano neppure spesecomuni. La conseguen~ za prossima di una tale condizione di fatto era natUralmentequesta, che i dazi erano in prima linea dazi economici, e il loro carattere fiscale era quasi affatto evanescente.Ciò mutò con la formazione dell'impero germanico. L'impero, in conformità della sua indole giuridica, avevada realizzareuna serie di scopicomuni, i quali, crescendo,cagionavano spese crescenti. Jl Gran Cancelliere [...] s'interessava principalmenteal lato fIScaledella riforma doganale; e qu~stosuo penf... siero è chiaramentemani- -K festato nello scrittò sumci mentovato. "In prima linea -vi si leg.ge -sta per me l'interesse fiscale della riforma: diminuzione delle imposte dirette, medianteaumento delle entrate indirette dell'impero.." [...]. Poi continua: "Non nell'aggravio dei sacrifIzi necessari per gli scopi dell'Impero e degli Stati, ma nella trasferta di una grande parte del peso inevitabile alle imposte indirette, c?n~istela ri~orm~fi~ZIana alla cuirealizzazIOne deve' contripuire pure la riforma. della tariffa doganale. Allo scopo di ottenere per la revisione della tariffa una base, che sia conforme a questo concetto,giova, a mio avviso, anziché tassare più gravementetaluni articoli, più particolarmenteindicati, tornare al princrpio, che debbano il dazio tutti i prodotti che entrano dalla frontiera, regola L Il I ~ " 692 ' Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa q:uest~accettata nella le- discuto l~. questir;>~e,s~ finalmente nel Reichstag sul bestiame,sulla C~è ~slazlone doganale prus- un~ condIZIonedi lIber.tà (parlamento) [ ]. sulla legna, sullo spiiltò' sl.~a del.1818,e ch~ ebbe :eclproc.a del commercIO La conseg1!enzapiù ~m- S\:Ù riso, .sul miele,s~~a~ plU ta:dl, fi~o all anno InternaZIonale, ~u~e l.a portante di questa agIta- vIale, SUIgamberimaiini 186~, Il suo rIscontro nel vorrebbe la teOrIa bben- zione deve ritenersi il fat- sul vino di sciampagna' dazIo generale d'entrata sta, converrebbealla Ger- to, che la nuova tariffa nonché sopra molti~~ dell~, tariffa dell'Unione mania. ~inch~ la m.aggio~ dog~n.aleassumesseindi- coli di manifa~ura{.~{l~ [...] ..parte del paesIcon I qualI Scutibllmente \Un caratte- Presentementem GermaIn quanto alla base del ci troviamo a dover com- re protezionista, e che il nia sono esentidactàZio dazio il Gran Cancelliere merciare, si circondano principe di Bismarck, seb- soltanto i prodotti greZZi proponeva il dazio in ra- con barriere doganali e bene originalmente aveva dei tre regni dellanatUtae gionedipeso e, rispettiva- cresceancora la tendenza preso le mossed~ dazi fi- fra questiil carbonfossiIe mente~per unità di pro- ad elevare le medesime, scali, finisse t>oianche lui i metalli grezzi,all'infuori dr;>tto;in pochi casi il da- :m sembra gi:ustificato, e- con i dazi prot.ettori ene del fetro, il~cotone,:pliZIOad valorem. lInposto nello Interessedel- assumessela difesa [...]. no, la legfia da ardere"Je Il Principe calcolava, che, la nazione, di non lasciar- Così, per la legge del 19 resine, certi animali e prosecondola statistièa delle ci soffermare nella soddi- giugno .1881,si modifico dotti di animàli, speciaIimportazioni per il 1877, sfazionedei nostri bisogni la tariffa delle merci di la- mente seta e lan'a,inoltre le merci che entravano li- dalla considerazioneche na; con quella del 211ù- istrumenti scientifici,ogbere da' ogni dazio rap- prodotti tedeschi riceve- glio 1881 si ele~ò il dazio getti letterarii e d'arte, e presentasseroper lo meno ranno un leggero vantag- sull'uva fresca, sui pro- fInalmente pochi prodotti un valore di 1400 milioni gio sopra i prodotti e- dotti dei molini e sui pro- sussidiari dell'agricoltura di marchi,.le quali dareb- steri." [...]. dotti comuni dei panifi- e dell'industria e qualche bero, anche con un dazio Non soltanto quelli che ci. La legge del 13 mag- merce semiconfezionata. del solo 5070ad valorem, più direttamenteerano in-. gio 1884sui fiammiferi ne una entrata annua di cir- teressati, i produttori, ma accrebbe il dazio. Ma le ca 70 milioni. Dopo aver eziandio uomini di scien- più importanti modificaappoggiato a questo mo- la, speravano un effetto zioni sono quelle dovudo il suo nuovo program- benefico per il nostro svi~ te alla legge doganale del ma di politica commer- luppo economico da una 22 maggio 1885,che venciale, sopra ragioni di P,o- reyisione in senso mo- ne appoggiata principal. litjca finanziaria, il Can- deratamenteprotezionista mente ~la "associaZiocelliere non si scordava di della tariffa doganale.Co- ne economica",- formata rilevare.il lato economico sì avvenne, che soltanto di membri dei vari partiti della questione. alcuni dei nuovi dazi fos- del Reichstag,ad eccezione "Nel mentre dunque -sero ritenuti fiscali, e gli di quello democratico elicosì continua egli -dalaltri invece protettori. Ed berista. Con questa legge l'aspetto fiscale, sul quale a questo modo si rinnovò si aum~ntarono notevolmi fondo principalmente, l'antica, e per molto tem- mente i dazi, già introdot.,èindicata la ripristinazio- po ancora, non decisapu- ti nel 1870,sul frumento, ne della regola da me pa- gna; essa infiammò tuttrocinata, cioè de! dazio te le classi della popola., universale,ritengo altresì, zione e condussea passio- K. T. Eheberg, La revisione della tariffa doganalein che un tale sistema non si nate discussioninelle ca- Germania e gli effetti della medesima, in possaneppureoppugnare mere di commercio, nei "Giornale degli economisti", s. II, vol. IV, dal lato economico. Non congressidi economisti e 1886, pp. 267-274. 696 Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa Una vignettasatirica contro la politica econo".'ica del gabinetto DepretlSsucceduloa quello di Cairoli (Mila Bertarelli). no, . .che .le ve sono divenute insufficienti, dell'appianare ter- esseredispendiosissime.E icaseggiati? La sola som- reni e costruirvi gli opportuni manufatti per introdurvi l'irrigazione, del piantare vigneti specializzati dove esistevanoi fùari dell'agricoltura promiscua, del moltiplicare le casecoloniche per lo scopo di rendere più intensiva la.coltivazione e cosìdi ma da impiegarsi in caseggiati richiesti per sostituire alla coltivazione estensivala intensiva, sia in grande sia in piccolo, in tutta l'Italia, sarebbedi qualche miliardo. La prospettiva è veramente spaventosa.Se non che, ~ ~gli le?to di~perare segwto. Perfino le spese promettono un pro- c~e ~I ~gentI.meZZl pecumarI SI abbIano a tro-. .1~lrWIIIJrUi'r;w. -~--~ -~ ~ Industriali del Nord e baroni del Sud a favore del protezionismo Nel 1884 si aprì nel parlamento italiano il dibattito sullfi crisi agraria che, più volte ripreso, avrebbe dovuto portare all'introduzione del dazio sui cereali nel 1887. Nelle tornate del 1884 e del 1885 i fautori della scelta protezionistica risult~ono un ristretto manipolo, capeggiato da Alessandro . I d . d. d li . d . .O~SI,. ea er In rs~usso ~g I~ ~stn.ali R fitto più immediato, come l'acquisto di strumenti perfezionati, di concimi, di bestiamemigliore e più abbondante, sono molte volte sup~rioriai mezzifinanziari di coloro ai quali conv~n:ebb.e.di farle: Fra ~U:!I l, IlllglI?ramentI pos~Ibili, l estensIonedel- vare? Ci sembra di no. L 'esempio di altri paesi d'Europa ci si affaccia per incoraggiarci. La grande impresa di trasformare tutta l'agricoltura dell'Italia n?n potrebbe esserecompruta, per .certo, se. non nel c~rs~ di parecchiege- . It~~~ e d.a ~cum barom merIdIonali, fra cm SpICCO 11pnncipe napoletano Paolo Acton Beccatelli Di Camporeale. . In entrambi gli interyenti che riportiamo, seppure di mé1trice assai diversa, il protezionismo si trasforma da strumento di politica economica volta a salvare gli interessi della grande proprietà fondiaria, in chiave di volta di un nuovo modello di sviluppo plan~e rescentI ner~om. Ma non sarebbe gIa un gran vanto per economico la generazionepresentese si potesse dire che l'ha iniziata? Qui si parrà la tua nobilitate. Un periodo transitorio pieno di difficoltà e di lotte d'ogro specie, è inevitabile, per certo. Se dissimulassimo la dura realtà, verremmo meno al nostro dovere. Ma la nobilitate consiste appunto nel saperaffrontare virilmente quelle difficoltà e quelle lotte. ~tologle ~elli~erls~o e 'prs>~ondamente Intessuto di tom naZIonalistIcI. ,arboree e arboe ancora quel- lo che, specialmente" nelle. provincie meridionali, si presta ad essere attuato meno difficilmente, perché la spesa occorrente che esige, si lascia anticipare sotto.forma di lavoro e quindi, collo stimolo dei cosiddetti contratti a migiioria, esso capitale può esserecorrisposto anche da un nullatenente. Ma le altre riforme, l'introduzione, per esempio, dell'irrigazione, sogliono .essere S. Jacini, Atti della Giunta per l'inchiesta agraria e sulle condizioni della classeagricola. Relazionefinale, Roma 1885,vol. XV, pp. 52-65passim. della società italiana lontano dalle ' 1. I dannosi effetti deUa libera concorrenza migliori simpatie di un Governo sinceramenteIiberale, sinceramentede.Ebbenè, facciamocipu- mocratico. re a vederese i diritti dei lo potrei indicare aII'oproduttori agrIcoli valgo- norevole Ministro Depre- i no meno di quelli dei pro- tis (che potrebbe essermi duttori industriali. (Già maestro)quali sarannoper dal 1878l'industria italia- l'Italia gli effetti della lina aveva goduto di dazi bera concorrenzaagricoprotettivi.) la. Se noi continuiamo a Se la politica che usiamo tenere aperte le porte, e per le officine abbia ad gli altri a tenerle socchiuun'altra a riguardo. se, il prinio effetto sarà della terra. quello di riversarein temSe in fine i produttori po di pace l'eccessodelagricoli non meritano le la produzione esternasul i ! .J i Crisi economica e protezionismo 697 llO ano, l l r .voro r 1 : .rine .ché , tale, la lotta fra il forte ed il debole, ed è vecchia dimostrazione, esito logico che i deboli devono cedere. CosÌ veduta anche l'industria manifatturiera in ge- risparmiano la mano d'opera di carico e di scarico; tutto va automaticamente [...).. I grandi proprietari non sono molti in Italia. Sopra 4133132 proprie- dente l'aumento dei prodotti che pur richiede non solo studi, ma spese e mezzi accresciuti?[...).. Sul quinto punto mi rivolgo specialmenteal Ministro dell'Interno. nere, sono tali .le condirioni del tempo che pur troppo solo i colossi si salvano; è cosa fatale, ma è proprio cosÌ. La divisione stessadel la- tari,.di cui 791884 sono proprietari di soli fabbricati, ve ne sono 3278 399 che pagano d'imposta da una lira a quaranta lire, e sono proprio questiche il Quinto effetto della libera concorrenza a danno dei proprietari e produttori è la conseguenterivalsa contro i salari. Poiché la imposta non potete da sola ~on basta più; occorre anche avere nella divisione medesima tracollo ,dei cereali rovina. I grandi proprietari si nu- dirninuirla, bisognerà. rifarsi sulla manomanifattud'opera. Nelle industrie la eminenza,la sovra po- trono bene o male del 10- riere, almeno questa è la -tenza. ro adipe, vivono delle 10La libera concorrenzaè il ro rendite; le avranno dimonopolio dei grandi; la minuite, ma sarannoloro libera concorrenza è la sempre sufficienti per vispeculazione,non la pro- vere; non è così dei piccoduzione. Ed è bella in teo- li proprietari. ria, ma in pratica è la ne- Anche i fittaiuoli si posgazione della democrazia. sono rivalere sui fitti, ma Ora l'agricoltura diventa i piccoli proprietari, i conpiù che mai un'industria. tadini su cosa si rivalgoUn solo elevatore di Chi- no? come si salvano? si cago vi fa il lavoro di 100 dice che vivono del loro mila carri di campagna. grano. Non si possono Una Società di Minnea- pagarein grano i salari, le polis, ad esempio,può ba- imposte, la .Jocomotione, stare per il consumodi fa- "il vestito, il fitto di casa; di mezzaItalia, giac- tutto ciò non si paga che vi ha una sola Com- con moneta. pagnia di molitura che Quarto effetto della libeproduce 6 milioni di barili ra concorrenzaè di impedi farine all'anno. dire l'aumento di produUn mattatoio di Chicago rione per ettaro [...).. vale lO mila macelli euro- Già l'esportazionedel frupei. -mento dall'Italia sta per Da più anni le pareti dei divenireuna tradizione del vagoni d'intieri treni in passato, mentre l'imporAmerica fanno le veci di tazione aumenta a gran sacchi di grano. passi.Come vuolsi procuGli elevatori giganteschi rare in un'industria per- legge;.nelle agricole sarà essadiversa? Si dice che nelle agricole poco si possa levare sui salari, poichè sono assai più bassidi quelli delle industrie manifatturiere, ed è vero. Ma io ho sfogliato gli Atti voluminosi dell'Inchiesta ed ho visto che la media per le stagioni morte è di lire l; per le vive di 1.50, tranne qualche giorno di salario doppio, .che non compensaperò i giorni di pioggia: ed il salario per le donne ed i fanciulli varia dai 50 ai 75 centesimial giorno. Havvi però chi assicura che esistono dei salari anche più bassi; io non nomino quelli che si sono detti alla Camera per alcuni luo~hi del ba.sso; Po, ~ 35 o 40 centeSImI al gIorno; non ci credo. Viene però ammessogeneralmente che aumento di salario in --- - 698 Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa , questo.ventennio ci fu e non .pICCO!O [...~'.. Ma In .t~I cOndIZIOnIanche mIgliorate come S.ono, seanche non avvemssero ulteriori lacuneentro l'anno, i contadini vivrebbero per così dire giorno per giorno. Come può vivere con sì scarsi salari non sarann.o~eno .colpiti ~ella propneta, anzI,rela: tI~amente, lo ~a:ran~odi p~u. No.n haVVIIn dIfet~o dI meglIo se non un daZIO moderato da applicarsiai cereali (con che pei salari.. si gioverà anche per l'effetto morale) per salvarci dalla funesta situazione vra un c~ogr.amm° di qua i nostri operai perfasale; non SI puo fondare vorire i filatori inglesie una politica liberista, fa- gli agricoltori americani cendosi un m.erito. delle che vivono di bistecche povere mercedI lascIando mattina e sera. vivere a polenta e ad ac. At!l parlame~tan, ~en.atodel Regno, sesslon~ 1882-1885,DISCUSSIOni, tornata del 28-29 aprile 1885, ad nomen. una famiglia numeros.a? Ora vengono le malattIe, ora vengono le disgrazie; come si può fare il risparmio per la vecchiaia?Con quei salari è impossibile ..[...]. Ora codestisalari tosì poco ~icur~e co~~i~te~mitt~nt1ed InStabili li mIn~cCla anche la mecCanIca agraria che poi si risolve in tante braccia umane risparmiate. della crisi, almeno temporaneamente [...]. Lasciamo adunque le-nu-. vole alloro posto, che già si addensano abbastanza di per sé stesse;lasciamo al tempo ed alla provvidenza le leggi cosmiche; pensiamo.invec.eai sal~ che sono ~ nu~ento de~ lavoraton, penSIamo aI lavoratori che sono la dinamica della produzione. lo non saprei abbastanza 2. Necessitàdel dazio sui cereali In America migliaia di ettari sono trattati coi mezzi automatici; vede il signor Ministro quanto poco conforto gli possano dare quei 35 esempi di agricoltura citati nel suo allegato. Se poi lasciate il grano nel prato avreteanche minor bisogno di mano d'opera. Non vedete già che i contadini mantovani si ribellano perché si è seminatal'avena in luogo di frumento? La libera concorrenza dunque sui grani, avvilendo i prezzi senzadar tempo a preve.nire quelle modificazioni che pur converrà adottare, ricadrà prima di tutto sopra i salari, e questi insistere su questopunto, convinto come sono che gli aumenti nel salario sono d'ordine naturale, anzi, s~no nel diritto naturate dei meno fortunati. Non si può allargare in politica il voto popolare e l'istruzione, e decimareal tempo stessocon la sci~za l'impiego delle braccia umane senza che al pro~ gresso morale si accompagnino condizioni materiali di esistenzatollerabili. Non si possono essiccare con una sbagliata politica economica le fonti del lavoro nazionale per contentare i poveri lavoratori con alcuni centesimi so- I indiscutibile. E questo è che la condizionedei con. tadini non si può scinde- ! ...Ora se questo raggua- re, èsubordinataalle conglio si fece pei prodotti dizioni nelle quali si trova manufatturati, se per essi la proprietà. Sevolete mi- I fu tròvato giusto impor- gliorare la condizionedei ! re un dazio sui prodot! contadh1i, migliorate la i ti. esteri .che.co~pensasse condizione delle proprie- I l'Ind~stnale Itali~o dell~ tà. ~on ~'è altr.o mezzo. ' maggIore tassaZIone cm Ed il venIre a dire chela I soggiace;perché, doman- crisi esiste solo pei pro- : do io, perché non si deve prietari, i quali intendono fare il medesimo pei pro- sfruttare il malcontento I 1 dotti agricoli? Non merita forse l'agricoltura quei medesimiri~ardi, quelle medesimecure di cui si è così larghi agli altri prodotti dell'industrianazionate? Eppure, o"signori, in Italia abbiamo 18 milioni di persone che vivono della terra! Ma, si dice, che questo dazio porterà un aumento sul prezzo del pane, che si vuole affamare il popolo. Francamente,sono frasi e non altro. Se si vuoI fare dellarettorica sta bene,ma se si VuoI far qualche cosa praticamente, sul serio, cominciamo dallo stabilire un punto che è chiaro, delle plebi rurali e dei coltivatori per migliorare la li. propria condizione eco- i nomica, mentre quando i ! prezzierano alti non pen- I savanoche a pressurareil i contadin07a me pare, che non solo sia cosa non ve:; I ra o non giusta, ma che: sia anche poco lodevole i ed opportuna [...]. i Del resto,è poi vero cheil i dazio di introduzione sui grani porterà questo aumento sul prezzo del pane? lo ne dubito, e ne dubito perchéabbiamo visto che l'abolizione della tassa del macinato non ha portato nessuna diminuzione sul prezzo del pane e delle paste. j , Crisi economica e protezionismo ~ m m bi ti il porto .franco di tutti i rione potrà esserefacilitaprodutton delle altrepar- ta da un ragionevolee larti del mondo? Vogliamo go sistema di credito, sonoi esserei soli a lasciare prattutto se si arriverà a sui cereali esteri, parendomi questo il sistemapiù convenientee quello che in niun casopuò produrre le .r. q le porte aperte, quando tutti gli altri prendono tante precauzioni?VogIiamo proprio ridurre ad estrema rovina l'agricoltura nazionale prima di deciderci a provvedere? poter dare questo credito per lunga durata ed a mite saggio d'interesse. M& ci vuoI tempo per questo, e durante il periodo transitorio io chiedo che sia adottato un prov- gli effetti dannosi che da alcuni si temono, poiché il dazio scemaman mano che.iJprezzo rincara, o si annulla quando vi è penuria. Ponendo questo dazio l.'Italianon si discosta ) [...].nostra sola ed unica La vedimentotransitorio ch'esso, ma efficace eandi da quello altre nazionichefarmole edaquello che ricchezza effetto J'ronto. E stabiliquesto gricoltura.è la terra, è l'a- potrebbe esserelo Abbiamo, è vero, qualche mento di un dazio d'inindustria manifatturiera, troduzione a stala mobile .ma essavive vita tisica o essa stessa ha fattonazioper i prodotti industriali nali. i o ci o ) r lt c ~ i ) l : ' ) l .sa ~ ~ I 699 , stentata, e solo si sostie- Atti parlamentari, Camera dei deputati, sessione ne grazieaIle ordinazioni 1882-1885,Discussioni, tornata del 15 febbraio dello Stato, più che per 1885, ad nomen. virtù e rigoglio proprio. Insomma, la vera base della ricchezzain Italia è l'agricoltura. Qra io vi domando: perché si debbono proteggere tutte le altre ~du.strie nazionali ~ per l agncolt~ra n<?n s~ deve f?: du~~ n Non ~ for se un m us,..a naZIonale? Non è forse la più nazionale delle industrie che sono in Italia? Perchéesdeve essere trattata quale Cenerentola e non si vuoI fare per essaquello che si fa per tutte le al-: t!e in?us;~e?? . D daZIo, una tassa sul pane Uno dei temi ricorrenti della battaglia contro il protezionismo degli intellettuali liberisti, fu quello della lievitazione del prezzo del pane ., Indott:a dall aument? del d ~o SUIgr~I. Il daZIo era una pOlItIca antIpopo.lare In qu~nto permetteva di drenare una ingente quantità di ricchezze dal monte-salari per accrescere la rendita di una esigua minoranza di proprietari fondiari, attraverso un forte aumento del prezzo del pane e della pasta. Ugo. Mazzola. c?ndirettore del '.'Giornale E logico. e gIus~o. .' E .c?nclud~, o ~~gnon:tla cnSl agrana c e, acua, dolorosa, esiziale.Questa crisi potrà superarsicolla trasformazione delle colture, e questa trasforma- deglI economIstI" ed estensore In questo periodo delle quindicinali' 'Cronache", .., ff . d l -.. sIntetI~zo gli -e ~tti e protezlornsmo granano denuncland? .qu:anto fosse. gravoso per le masse popolan Il lIvello raggIUnto dalle tariffe doganali. l'J:I:~~lll.lììl:~lìl[iCl: rj ) L'Ital la po lItlca: .. da Depretis a Giolitti vuto ' ~ent.o agI: Italiani, ch.e l Italia dev essere,non nspettata soltan~o, ma te: muta. E temuti ed amati intendiamo esseread un tempo da tutti (interruzione; grida di bravo). anche nello stato d'inno- è questo: supporre una cenza non sarebbe rima- classesociale nemica nasto inoperoso: ma quello turalmentedell'altra; quasi che allora avrebbe libera- che la natura abbia fatto i mente fatto la volontà, ricchi ed i proletari per come piacevole esercizio, battagliare fra loro con lo impose poi, ad espia- duello implacabile; cosa zione, del peccato, non tanto contraria alla ragiosenzafatica e molestia, la ne e alla verità. Invece è necessità."La terra sarà verissimo che, come nel maledetta a causa t~a; e corpo umano le varie 1'~='~~ill[llJ:~111[iJ: !! con il lavoro ne caverai membra si accordano Ìngli alimenti tutti i giorni siemee formano quel tut.della tua vita" (Genesi3, to armonico che si clUa17). Similmente il dolore ma simmetria, così natunon mancherà mai sulla ra volle che nella società terra; perché aspre, du- armonizzassero tra loro ~' rire, difficili a sopportarsi quelle due cl~i,.e sono le consegUenzedel sultassel'equilibno. L'upeccatÒ'--ehe,si voglia o na ha bisogno assouto no, accompagnano l'uo- dell'altra: né il capitale mo fino alla tomba. Pati- può stare senzail lavoro, re e sopportare è dunque né il lavoro senzail capiil retaggio dell'uomo; e tale. La concordia fa la qualunquecosa si faccia e bellezza e l'ordine delle si tenti, nì:>nv'è forza né cose, mentre un perpetuo arte che possa eliminare conflitto non può dare le sofferenze dal mondo. che confusione e barbaColoro che dicono di po- rie. Ora, a comporre il --J terlo ~are e pr.ometto~o dissidio, anz:i.a. sve~e~e .14. E necessariofis- ~ zia; non la sanità, non le alle misere gentI una vIta le stesseradIcI, il Cnstlasare in primo -luogo que- ~ forze in pari grado: e da scevradi dolore e di pene, nesimo ha una forza me'; sto principio: si devesop- queste inevitabili diffe- tutta p~ce e diletto, illu- ravigliosa [...]. ~" Portarela condizionepro- renze nascedi necessitàla dono ,il popolo.e lo trasci- Ma giova discendere e: :' pria della umanità: toglie- differenza delle condizio- nano per una VIache con- spressamente ad alcum '" re dal mondo le disparità ni sociali. E ciò torna a duce a dolori più grandi particolari di maggiore l sociali, è cosa impossibi- vantaggio sia degli indivi- di quelli attuali. La cosa importanza [...]. .~cle. Lo tentano, è vero, i dui che della società; per- migliore è guardar le cose Il troppo lungo e gravosocialisti, ma ogni tentati- ché la vita socialeabbiso- umane quali sono, e nel so lavoro, e la mercede vo contro la natura delle; gna di attitudini varie e di medesimo tempo cercare giudicata scarsa porgono cose riesce inutile. È la \ uffici diversi; e l'impulso' altrove, comedicemmo, il non di rado agli operai stessanatura, infatti, che--",t principale che muove gli rimedio ai mali. ~otivo di sciopero.A que:,; ha posto la maggiore va- uomini ad esercitar tali sto sconcio grave e fre" rietà tra gli uomini: non uffici è la disparità delle Necessitàdella concordia. q?ente occorre che,ripa: tutti posseggonolo stesso condizioni. ~ Nella presente que- n lo Stato; perche talI ingegno, la stessa soler- Quanto al lavoro, l'uomo ~ione, l'errore maggiore scioperi non recano dan- ~ .=::::;-~:: .J 892 Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa . no ai padroni solamentee agli operai medesimi,ma al commercio e ai comuni interessi, e per le violenze' e i tumulti, a cui di ordinario dànno occasione, mettono spessoa rischio la pubblica tranquillità. Il rimedio poi, in questa parte, più efficace e salutare si è prevenire il male con.l'autorità delle leggi e .impedirne lo scoppio, ri, movendo a tempo le cause da cui si prevede che possan.~ceretr~ operai e padrom il conflItto. Molte cose parimenti .cteve proteggerenell'operaio lo Stato: ed in prima i beni dell'anima. La vita di qu~ggiù, ~enché ~u.onae deslderabile,none Il fine per cui siamo creati: ma via e mezzo a perfezionare con la cognizione del vero e con la pratica del bene la vita dello spirito. Lo spirito è quello che porta scolpita in sé l'immagine e la sirniglianza , divina t...]. ' Quanto alla tutela dei beni corporali ed esteriori, prima di tutto è dovere di sottrarre il povero operaio all'inumanità di avidi speculatori, che per guadagno abusano senza alCUlladiscrezionedelle persone come di cose. Non è giusto né umano esigere dall'uomo tanto lavoro, da fame per troppa fatica istupidirela mente, e da fiaccarne il cor- po [...]. Non deve dun- so debbono col riposo ri- no pressoi nostri antenati que il lavoro prolungar- storarsi. In ogni conven- i vantaggi di tali corporasi più che le forze non zione, che facciasitra pa- zioni, e non solo a pro decomportino. Il determi- droni e operai, vi è sem- gli artieri, ma, comeattenare la quantità del ripo- pre la condizioneo espres- stano documenti in gran so dipende dalla qualità sa o sottintesa dell'uno numero, ad onore e perdel lavoro, dalle circo- e l'altro riposo: un pat- fezionamento delle arti stanze di tempo e di luo- to contrario sarebbe im- medesime.I progressidelgo, dalla stessacomples- morale, non essendoleci- la cultura, le nuove abitusione e sanità degli operai to a nessuno chiedere o dini e i cresciuti bisogni [...]. promettere la violazione della vita esigonoche queInfine un lavoro propor-dei doveri che lo stringo- ste corporazioni si adattizionatq ad uomo adulto e. no a Dio o a sé stesso no alle condizioni attuali. robustonpn è ragionevole [...!. Vediamo con piacereforche si imponga a donne o. ../\ marsi ovunque' associaa. fanci.ulli: A;nzi, quanto 36. imalme~te, a dInIn~- \z~oni.di ques~o~ene~e,s~ al fancIulli, SIha da stare re a qu.estlo~e.operaia di soli operai, SIarmstedi ben cauti di non ammet- posso~o.co.ntnbllif molt~ ç>peraie padroni, ed èdeterli all'officina, prima l CapI!al~stIe ~.' op~r~ siderabile che crescanodi che l'età ne abbia suffi- .;m~eslffil., con IstitUZIom numero e di operosità. cientemente sviluppate le or~nate a p?r~er~oppor: Sebbenene abbiamo parforze fis.iche,intellettuali t~ soc~~rsIal ~ISO~O;I lato pi~ volte, ci piace rie moralI. Le forze, che e a aVVlc.mare e UnIre ~ tomarvI ~opra per monella puerizia sbocciano due ClasSI~ra,lo~o. T~ strare l'opportunità, la lesimili all'erba in fiore, un sono le ~ocletadi. ~utU? gittirnità, la forma del 10movimentoprecocele sciu- socco~so~m?lteplicl ~SI- ro ordinamento e la loro pa; ed allora si rende im- curazIom pn,:,a~edestl~a- azione. possibile la stessaeduca- te a prendersIcura dell o: zione dei fanciulli. Così per~o, de.lla ~edo,:,a,..del certe speciedi lavoro non figlI O~~an:'nel C~I di ~~si confarmo alle donne, prov~I m~ortum, d mfatte da natura per i lavo- ferl!llta, o <;lia)tro ~ano ri domestici, i quali gran- ~cclde.nte? l ,patron~tl p~r demente proteggono 1'0- r fancrul!i d ~bo l SesSI: nestà del debole sessoed ' per l~ .gIoventue per gli hanno corrispon- Tengono adulti. ,.. il. p~m~ denza naturale con l'educazione pero dei figli e il benesserede!la casa. In generalestabIliscasi questa regola, che la somma del riposo necessario all'operaio deve essereproporzionata alla somma delle forze consumate nel lavoro: perchéle forze consumate con l'u- po~to le C?fJ?orazIom~ artI e mestlen che nello ro c~mplessoconte~g<?no q:uas!tu~e le .al~re.lstrtuZIom, Evldent~sslffilfuro. In Tutte le enciclichedei sommi pontefici, a c. di E. Momigliano, Dell'Oglio, Milano 1959, pp. 340 e ss. . I l I i 1 I i .. L'Europa Il''Tu delle grandi potenze .,...".II'i'W, ~~-"..'_."'-'-= Gladstone 55000 raddoppiaronQ, per raggiungere i cinque con la nuova riforma d~l .1884-85. 6000 10000 .Credo che nessun collega che ha esaminato le che sono seguiti alla libera1izzazione della stampa, voglia contraddire la mia dichiarazione secondo cui, al momento, toripercentuale dei collegideielettorali la lavora- quando per l'umile somma di un penny, o anche per meno, i quotidiamilioni invece chegiorno a centi-a ni circolano ogni municipali è minore" di quella del 1832. Ma per valutare a pieno l'impor- naia [...] e portano a casa a tutte le classi sociali dei nostri amici contadini i tanza di questo fatto, ~ Parlamento non deve dimenticare che dal 1832 conti dei bilanci pu~b~.ci: dando loro la possibilIta di sentire un nuovo ~inte- 'è stato, fatto ogni genere di ~glioram~nto a fav.o: re delle Cla:sSIlavoratrIcI [...]. resse nella trattazione di qu~gli affari; (questi g;ior: nali) contengono artIcolI che, devo dire, sono scrit- Per quanto riguarda la stampa, ha avuto luogo una liberaIizzazione un'estensione a cui è dif-e ti con uno spirito, una abilità, un profond.o senso morale e reso una la ncercateZza, che ha stam- .milioni --cifre, .l.n i 40 .3500 ~.gone. -17300 ..-23000 -7000 -270000 ---38000 -52300 -3200 7700 elettorale La vita politica inglese, a partire dagli anni sessanta, per un intero ventennio fu dominata dal problema dell'allargamento del suffragio. Nel 1866 il primo ministro Gladstone si era fatto promotore di una proposta di legge per innalzare il numero degli elettori. Questa proposta fu respinta ma, l'anno successivo,il ~uo avVersario, il conservatore Disraeli, 'divenuto a sua volta primo ministro~ la realizzò: gli elettori praticamente si 1866 12000 -6000 8000 13000 e la riforma 14000 i 3000 17000 15000 3000 2500 300000 14000 10000 42000 35000 9000 ---ficile 9500 trovare un para- Non credo che "la massa di colleghi all'opposizione sia veramente insensibile agli enormi benefici pa quotidiana inglese il degno .c°~pagno <I?°trei forse dire il degno nvale) dei più cari e vecchi gi<;>rnali che hanno garantito a lungo al giornalismo 395 I 396 L'Europa liberale . . " - b.ritanni~ouna fama qua- lamenta ~healla fine l'ac: Ora, non è questostato di to di voto, agiranno tutte SI mondIale.. ~tt~averso ~eZZ1 mate- qua fuorle~ce.. Ora. qualI sono le raglom che Il cer- cose assolutamente ingiusto? Forse mi verrà detto insieme unica. n~l, e mor~lI, attraverso mIsure :~latIve.aI lavor~, alla p'olItIc.ae ~ ~rovvedlmentI samtarl, Il Parlamento sta operando e lottando con do,!u~osuccesso per alzare Il lIvello della comuni~àl.av<.>ratrice. E non c'e rIchIesta sulla possibilità di realizzare miglioramenti a favore della classelavoratriceche non sia stata pienamente esaudita [...]. Il, Parlamento ha lottato per rendere progressivamente le classi lavoratrici sempre più pronte al diritto di voto; e non può esserciniente di più sbagliato né di insensato,che perseveraredi anno in anno in questo progetto, e poi ciecamente rifiutare di riconoscereil suo legittimo esito -cioè, la crescenteidoneità della classe lavoratrice nell'esercizio del potere' politico [...]. Voi rifiutate di dare alle classi lavoratrici il potere politico diminuendo le città chegodono di diritto di voto (vedi Scheda Sisterni elettorali e sistemi politicI) [...]. Questoprocedimentosembra così poco razionale come l'operazione di un uomo che versa incessantemente acqua in una brocca o in un vaso, e si vello indaffarato. di un uomo ha costruIto per opporsi a questemisure? Il pretesto preferito dai nostri ,oppositori è quello per cui noi non dovremmo dare la consegna al potere per governare a coloro che noff pagano le tasse.di Governo [...]. Ma è ques~ala cosa che stiamo realmente per fare? Darémo, invece,veramente le consegnea colofO che non pagano le tass.egovernative? [...]. E vero che le classilavoratrici non contribuiscono fedelmente,pienamente e ampiamentealle spese del Governo? Questadomanda mi è stata sottoposta due giorni fa, in seguito alla mia dichiarazione che (secondo il miglior calcolo che potessi fare) le classilavoratrici possedevanoun reddito di circa 5/12 -~he non è mplto lontano da 1/2 -dell'intero reddito del paese[...l. Ripeto che, secondome, dopo aver fatto un attento esame,è una stima moderata considerare il reddito delle classilavoratrici "a 5/12 del reddito totale del paese,laddove essaè rinviata sotto la leggeat"' tuale con, al massimo,solo 1/7 del potere elettorale. che ho basato la mia stima sul reddito e non sulla proprietà delle classilavoratrici. Probabilmentequestapuò esserela risposta alla mia dichiarazione. Sì, sento una risata. Ammetto di aver parlato riferendomi al reddito e non alla proprietà. Bene,chiunque sia disposto può farlo sul terreno da lui scelto; ma deve anche prendersi la responsabi.lità di aver fatto la scelta e deve essere preparato a cambiarel'intero sistema delle vostre tassazioni. Noi ora mettiamo sul reddito la maggior parte delle nostre tasse,e a queste tasse contribuiscono lè classi lavoratrici, forse nella percentuale più aIta, guardando l'ammontare dei loro guadagni, di quanto viene pagato dal nobile più arrogante dèlla terra [...]. Nuovamente, si dice, [...] che dove le classi lavoratrici hanno una maggioranza, essevotano come se fossero una classe unica. Ora, c'è qualche prova che dimostra che questaè la verità? [...]. Ora, Signori, insisto nel dire che non c'è alcuna prova che le classilavoratrici, se avranno il dirit- Forse cercate prove del contrario. È estremamen-' te difficile dareuna prova diretta di ciò che nOff è successo:seQbenesecondo me, un'ampia prova sostanziale, anche se indiretta, della correttezza della mia dichiarazione esiste. Per esempio,prendo questo punto [...]. Qual è stato il sistemaseguito dalle classi lavoratrici nelle elezionimunicipali? Per fare un paragone tra il diritto di voto municipale e quello parlamentare dobbiamo scegliere quelle città in cui i confini municipali e parlamentaTisono gli stessi. Ci sono 346000 elettori municipali tra questecittà del nostro paese e, confrontando con le informazioni che possediamo, trovo che 163000 di loro sono nel registro parlamentare:, Da quel numero deduco 1/4 o 41 000 come rappresentanti la maggior parte dei lavoratori, e il risultato è che il rima~en: te numero, 122 000, e di non-la.voratori.n~lgruppO elettorale mumclpale. Così il numero deilavora: tori è 224000. . Non è questa una condizione terribile dello stato delle cose? ;"W_,jji '" -" ..I", ., c come una classe I 1 ~ .: ~ Sistemi elettorali ..e sistemi politici . ) tu cl re am pr ~o "ec pr :tte se lzi ) q na lVO A ll'inizio .dell'età ~ella Restaurazione.' nel 1815, esIstevano m Europa due statI c'è an~ora stat.a osione, ne antagomtra le classi; nessuna tione è stata fatta sulroprietà, né infatti è fatt? ~cun tentativo e mInImo ~e~ dare ~~att.ere"pohtI~~ al: stItUZIom mUnICIpalI .inviano nto della questioneè nos.tre ~stituzioni municipalI. DI nuovo, con tutto il rispetto per l'assemblea parlamentare, permettete che i gentiluomini diano un'occhiata allo st~to att?al~ delle cose, MI sono nfent?, precedentemente, alle cltta autonome che parlamento su questo un gran lato nudel. con organismi parlamentari elettivi, la Francia e l'Inghilterra. In entrambi i casi il diritto di voto era concesso soltanto ad una minoranza molto ristretta e neppure le forze liberali più aperte pensavano che il suffragio universale fosse qual cosa di d esI.dera b1l e. Un dmtto politico IDIsurato sulla ncchezza to:~he molti dei genmInI allora eraall' opp OSlZI " "one d ti. che se u essavanoche il granpericolo e danno sae nato dal diritto di mero di ~oloro.cheve~g;o: no chIamatI polItICI " . .avanza ti." e che hanno meno della solita percentuale di elettori della classe lavoratrice. Passo ora La partecipazione alla vita politica poteva . l ' ... essere consentIta so o a chi SI trovava m d .'. .. h con IZlO~1 eCOn?mlC e e SOCI. ali da poterla svolgere m mamera responsabIle. Il corpo elettorale francese era comunque molto . . municipale, perché ad un altro punto. .ristretto, più di quanto un liberale potesse bbe dato un carattere Trovo che tra le città am- considerare accettabile: esso includeva circa tico alle elezioni mu'- ministrative attuali ce ne 100 mila cittadini, pari allo'0,35 per cento pali e instillato lo sono otto in cui le classi della popolazione. La rivoluzione del 1830 so spirito ~ tl:ltte le lavoratri~i costit~scon.<> allargò di poco il diritto di voto, concedeIido.lo re corporaZlo~. la .maggIoranza SUIregI- agli strati superiori della borghesia possidente e questo.il pro- StrI..Essesono: B~verley, portando il corpo elettorale allo O 55 per cento a,.. penso di essere Coventry, GreenWlch,Sto .' . ettarnentegiustificato Ives, Maldon, Stafford, d.ella P?polazIone. A;nche la su~cesslva riferire un fatto im- Pembroke e Newcastle nvoluzlone del BelgIo non ando oltre un corpo ante ed estremamente under Lyne. elettorale assai selezionato, l'l,l per cento ante, secondo cui, Qual è il carattere rivolu- della popolazione. quanto sono infonna- zionario dei deputati che La legge elettorale inglese attribuiva anch' essa .,onsiamo capacidi ac- esse ci inviano? Trovo il diritto di voto a chi aveva un reddito di pare una sola ,istanza che questeòtto città ci in- origine terriera, fissato però in misura' I ui questamaggioranza. viano cinque liberali e no- abbastanza bassa da consentire verso il 1830 ~d posta dalla maggic;>- ve che si pr?clarn~C?ap- l'esistenza di circa 516 mila elettori, il 2,15 per ' r a della classelavora- partenerealI Oppo~lZIone. cento di una popolazione che per l'intero ' e ha d.ato un caratt~re questo allora e!l nsultat.<> Regno Unito ammontava allora a un po' più ' ocratico, -non dICO di averele classllavoratn-. , anen- ;~ B se e -un caratterediffe- ci nella maggioranza, per dI 24 mIliom. ~olo ~a.! 183~ ~I ~omm.cIo a. ., .è di i; ~:- renteda quello che essite- quel che la nostra piccola tener conto ~eI reddi~~ mobl~arl, denvantI CIoe 'Uppo ;: 'c" nevano sotto l'influenza esperienzaci mostra. da.! commerCIO e ~~! mdustna, e questo fatto ~.;' dellaclassemedia versole [tr. G. Sembenini] spIega bene perche fmo a quella data la vora- ; > camera dei comuni rappresentò soprattutto gli. ? i, interessi dei proprietari fondiari e fu' composta ." lfa v p ' s ~c -ndo t let ~ c in i il p .