ISSN 1560-1846 N. 76 > settembre-ottobre 2005 [IT] Commissione europea Newsletter Direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale Braccio di ferro sulle banane: ancora nessuna soluzione in vista L’UE chiede all’OMC un secondo arbitrato sulla proposta riveduta relativa al regime d’importazione delle banane In seguito alla nuova proposta tariffaria per le banane, presentata dalla Commissione europea nel settembre scorso, l’UE ha inoltrato una seconda richiesta di arbitrato presso l’OMC. La Commissione ha esaminato attentamente il primo lodo arbitrale. Essa è convinta che la proposta riveduta, che prevede un dazio all’importazione di 187 euro/t per i fornitori NPF e un contingente tariffario di 775 000 tonnellate a dazio zero per le banane originarie dei paesi ACP, offre condizioni altrettanto favorevoli del regime in vigore per quanto riguarda l’accesso al mercato per i fornitori NPF e il grado di preferenza accordato ai fornitori ACP. È mantenuto l’obiettivo di mettere in atto un regime unicamente tariffario dal 1o gennaio 2006. «L’UE ha analizzato attentamente il lodo arbitrale, ne ha tenuto conto nel rivedere la propria proposta e, su questa base, ha avviato consultazioni con i partner latinoamericani e ACP. Nonostante gli sforzi da parte nostra, non è stato possibile raggiungere un accordo con i partner, i quali non hanno peraltro avanzato alcuna proposta alternativa. Ci resta ora poco tempo per introdurre il regime unicamente tariffario per l’inizio dell’anno prossimo. Per questo oggi chiediamo un secondo arbitrato. Continuo a sperare che riusciremo a trovare una soluzione accettabile per tutti, che ponga fine a questa lunga contesa», ha dichiarato la commissaria europea per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale Mariann Fischer Boel. Per risolvere l’annosa controversia sulle banane, nel 2001 l’UE aveva convenuto con l’Ecuador e gli Stati Uniti di sostituire il complesso regime d’importazione in vigore, basato su una combinazione di dazi e contingenti, con un regime unicamente tariffario entro il 1o gennaio 2006. In base a tali accordi, nel gennaio 2005 l’UE ha proposto di sostituire il dazio consolidato di 680 euro/t con un dazio all’importazione di 230 euro/t e di aprire un contingente di 2 653 000 tonnellate ad un dazio contingentale di 75 euro/t per le NPF e a dazio zero per i paesi ACP. Su richiesta di Brasile, Colombia, Costarica, Ecuador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama e Venezuela, la proposta dell’UE è stata deferita all’arbitrato dell’OMC. Secondo il lodo arbitrale pronunciato il 1o agosto 2005, il dazio proposto di 230 euro/t non sarebbe atto a mantenere almeno ai livelli attuali l’accesso al mercato per i fornitori NPF di banane. Lo scorso settembre, l’UE ha modificato la propria proposta alla luce del lodo arbitrale, proponendo un dazio all’importazione di 187 euro/t per i fornitori NPF e un contingente tariffario di 775 000 tonnellate a dazio zero per le banane originarie dei paesi ACP. La proposta riveduta assicura quanto meno l’attuale livello di accesso al mercato per i fornitori NPF e accorda alle banane ACP un grado di preferenza equivalente a quello di cui hanno beneficiato finora. In esito alle consultazioni tenute dalla Commissione con le parti interessate e con i paesi ACP, lo stesso organo arbitrale sarà ora chiamato a pronunciarsi, entro 30 giorni dalla nuova richiesta di arbitrato inoltrata il 26 settembre, sulla validità della soluzione proposta dall’UE. La procedura arbitrale deve essere portata a termine in tempo utile per consentire lo svolgimento dell’iter preparatorio necessario affinché il nuovo regime possa entrare in vigore il 1o gennaio 2006. Contingente Dazio Volume applicato (t) (EUR/t) Contingente generale 2 653 000 Unicamente ACP 775 000 Nuovi Stati membri 460 000 per il 2005 Dazio ACP (EUR/t) 75 – 0 0 75 0 Prima missione di Mariann Fischer Boel a Washington Il primo viaggio ufficiale di Mariann Fischer Boel a Washington ha segnato un passo avanti nei negoziati sull’agenda di Doha per lo sviluppo. Sono state gettate le fondamenta per un’intensificazione dei contatti nei prossimi mesi e sembrano schiarirsi le prospettive in vista della conferenza di Hong Kong. Solo poche ore dopo il suo arrivo nella capitale degli Stati Uniti, Mariann Fischer Boel, che era accompagnata dal commissario Mandelson, si è incontrata con il rappresentante USA per il commercio Rob Portman e con il segretario all’agricoltura Mike Johanns. A poche settimane dalla conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio che si terrà a Hong Kong, la commissaria Fischer Boel si è recata a Washington a metà settembre con un serrato programma di incontri con rappresentanti del governo statunitense e membri del Congresso. Dopo mesi di confronti a vuoto tra i principali protagonisti, il viaggio di Mariann Fischer Boel a Washington ha segnato un deciso passo avanti nei negoziati sull’agenda di Doha per lo sviluppo. Le discussioni, svoltesi in uno spirito di apertura, hanno consentito ad entrambe le parti di esporre chiaramente il margine di manovra di cui intendono avvalersi. La commissaria ha nuovamente incontrato l’ambasciatore Portman nel corso della settimana e ha avuto l’occasione di intrattenersi a lungo con il suo predecessore e attuale vicesegretario di Stato Bob Zoellick, nonché con il presidente dell’influente lobby agricola American Farm Bureau, Bob Stallman. Più si susseguivano gli incontri e più risultava evidente quanto poco informati siano i politici americani sulle ampie riforme che hanno cambiato il volto della politica agricola comune negli ultimi quindici anni. Partendo da questa constatazione, la commissaria ha avuto l’occasione di pronunciare tre discorsi, essenzialmente esplicativi dell’evoluzione della PAC in questi ultimi quindici anni, davanti ad un uditorio numeroso e interessato costituito per lo più da politici e lobbisti. Si è soffermata in particolare sulle riforme del 2003 e del 2004, cercando di sfatare i luoghi comuni che danno un’immagine fuorviante e caricaturale della PAC. D’altra parte, alla commissaria è stato rivolto un messaggio chiaro sia dal governo che dal Congresso: gli USA si aspettano molto dai negoziati in sede OMC, sperando di ottenere un migliore accesso ai mercati europei per i loro agricoltori. Mentre nell’UE gli aiuti all’agricoltura si sono orientati sempre più verso il libero scambio, negli USA in questi ultimi anni la politica delle sovvenzioni è andata in direzione opposta. Per l’UE è particolarmente importante che il governo americano non si limiti a trasferire i cosiddetti pagamenti anticiclici nella nuova «blue box», evitando così di ridurre sensibilmente i sussidi distorsivi degli scambi. La commissaria ha ricordato ai suoi interlocutori che la revisione della Farm Bill, la legge agricola, nel 2007 offrirà un’ottima opportunità per procedere ad una riforma sostanziale negli USA. Parallelamente all’impegno europeo per la graduale abolizione delle restituzioni all’esportazione, occorrono impegni analoghi da parte dei nostri partner commerciali. Nel sottolineare la piena adesione dell’UE alla fornitura di aiuti alimentari in situazioni di emergenza, la signora Fischer Boel ha auspicato che Washington imponga una disciplina più rigorosa al proprio regime di aiuto alimentare, onde evitare che quest’ultimo sia utilizzato come mezzo per smaltire le eccedenze di produzione esistenti sul mercato interno. Parimenti, Mariann Fischer Boel ha ribadito la necessità di una disciplina più severa da parte americana in materia di crediti all’esportazione. La signora Fischer Boel ha sottolineato che l’UE è disposta a ridurre i dazi in misura sostanziale, ma che gli Stati Uniti devono anch’essi dar prova di buona volontà riformando il proprio regime interno di sovvenzioni. Dopo tre giorni e mezzo di intensa attività, la signora Fischer Boel ha dichiarato agli organi d’informazione statunitensi di essere molto più ottimista sull’esito della conferenza di Hong Kong di quanto lo era prima di iniziare la visita. In breve nuove prescrizioni in fatto di certificazione, accetteranno i principi fondamentali della normativa comunitaria sull’etichettatura e si impegnano a adoperarsi per risolvere eventuali questioni bilaterali relative agli scambi vinicoli attraverso consultazioni bilaterali informali anziché tramite meccanismi di composizione delle controversie. Le due parti si sono altresì impegnate ad andare oltre l’accordo appena concluso, iniziando a negoziarne uno più ambizioso 90 giorni dopo l’entrata in vigore del primo. Accordo UE-USA sul vino L’accordo UE-USA sul commercio del vino rafforzerà la tutela delle denominazioni europee e salvaguarderà il più grande mercato di esportazione dell’UE. L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo iniziale sul commercio del vino che proteggerà le denominazioni dei vini comunitari e salvaguarderà quello che per l’UE è il mercato di esportazione più grande e redditizio; nel 2004 gli USA hanno infatti importato vini dall’UE per un valore di circa 2 miliardi di euro. In base all’accordo, il governo statunitense presenterà al Congresso una proposta mirante a modificare lo statuto di denominazioni vinicole comunitarie quali Borgogna, Champagne, Chablis, Chianti, Madera, Malaga, Porto, Sherry e Tokaj, attualmente considerate negli Stati Uniti menzioni semigeneriche, e a limitarne l’uso negli Stati Uniti. Questi ultimi, inoltre, dispenseranno l’UE dalle Commissione europea Direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale Pubblicazioni «La politica agricola comune alla portata di tutti», opuscolo prossimamente disponibile in 22 lingue, compreso bulgaro e rumeno. Può essere ordinato online attraverso http://bookshop.eu.int L’opuscolo stesso può essere visionato in rete (in formato pdf) consultando http://europa.eu.int/comm/agriculture/publi/capexplained/cap_it.pdf Testo ultimato l’11 ottobre 2005 A cura di: Eugène Leguen de Lacroix, Commissione europea, Direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale. La presente pubblicazione non rispecchia necessariamente la posizione ufficiale della Commissione. Per ulteriori informazioni si rinvia a: Commissione europea, Direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale, rue de la Loi 200, B-1049 Bruxelles. Tel. (32-2) 29-91111 — Telex COMEU B 21877. Internet: http://europa.eu.int/comm/agriculture/index_it.htm Stampato su carta riciclata. KF-AA-05-006-IT-C