Ufficio stampa
Rassegna stampa
sabato 20 ottobre 2012
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INDICE
Il Resto del Carlino Bologna
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: Barriere e handicap. «Passi avanti ma c’è molto da fare»
20/10/12
Sanità, sociale e servizi per l'infanzia
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: Rette, i centri diurni e il rischio stangata
20/10/12
Sanità, sociale e servizi per l'infanzia
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: Il Festone batte tutti, anche il maltempo
20/10/12
Cultura e turismo
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: «Pendolari, il Comune si batte contro i disagi»
20/10/12
Politica locale
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: Trent’anni in prima pagina «Raccontiamo San Matteo»
20/10/12
Cultura e turismo
QS: Coveme all’esame Rovigo, la Zinella aspetta Mirandola
20/10/12
Sport
CASALECCHIO & VALSAMOGGIA: Da ‘pane che cresce sugli alberi’ a regina dei boschi: ecco la
castagna
20/10/12
Economia e Lavoro
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: Angelo Vassallo
20/10/12
Politica locale
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: ANZOLA
20/10/12
Cultura e turismo
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: Biogas e consiglio comunale aperto
20/10/12
Ambiente
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: Due santi per una chiesetta
20/10/12
Cultura e turismo
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: La villa e l’oratorio: sacro e profano uniti
20/10/12
Cultura e turismo
Al setaccio gli stipendi dei dirigenti Asp
20/10/12
7
12
14
17
19
21
23
24
25
26
27
Politica locale
CONCERTO JAZZ AD ANZOLA
20/10/12
6
22
Cronaca
SAN GIOVANNI & TERRE D'ACQUA: Il jazz di Borelli alla Polivalente
20/10/12
3
29
Cultura e turismo
Il Sole 24 Ore
Per Comuni e Stato Imu differenziate
20/10/12
30
Pubblica amministrazione
Il Piemonte taglia le spese per salvarsi
20/10/12
31
Pubblica amministrazione
Italia Oggi
Via le regioni, e anche lo Stato
20/10/12
32
Pubblica amministrazione
Dipendenti pubblici, consultazione al via per snellire la pa
20/10/12
Pubblica amministrazione
L'imponibile Imu diviso per due
20/10/12
34
Pubblica amministrazione
Patto di stabilità da riformare profondamente
20/10/12
35
Pubblica amministrazione
Fiere, i comuni senza esclusiva
20/10/12
33
36
Pubblica amministrazione
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BOLOGNA
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
LA MAPPA Accessi a norma in molti edifici pubblici. Il sindaco di Sala: «Sempre meno fondi e gli interventi sarebbero
Periodicità: Quotidiano
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Diffusione: n.d.
infiniti». Le associazioni: «Abbattere anche í pregiudizi»
Barriere e handicap. «Passi avanti ma c'è molto da fare»
Valerio Toselli: «I Comuni
più virtuosi sono anche
quelli più danneggiati
nel terremoto». Molte
proteste per L'accesso
alrospedate di San Giovanni
Nicola VaLLese
BARRIERE
architettoniche,
com'è la situazione nelle Terre
d'Acqua? Da quanto riportano alcune associazioni che si occupano di disabilità, sembra essere meno preoccupante del previsto. I vari Comuni, grazie anche ad una legislazione al passo con i tempi,
hanno sempre cercato porre l'eliminazione degli ostacoli ai primi
posti tra le priorità. E' in particolare negli immobili pubblici più
recenti che sono stati installati
tutti gli accorgimenti per rendere
più semplice la vita ai portatori di
handicap, seppure gli amministratori in primis sono consapevoli
che la strada da fare è ancora molta.
«LE NOSTRE strutture pubbliche sono a norma da anni — evidenzia il primo cittadino di Sala
Bolognese, Valerio Toselli —
inoltre in stazione c'è una lunghissima rampa di accesso studiata per chi ha problemi motori».
Idem nel settore del trasporto
pubblico, dove i mezzi paiono essere dotati di scivoli per chi è costretto a viaggiare in carrozzella.
Purtroppo tutto questo, come afferma lo stesso sindaco di Sala, si
viene a scontrare con le risorse
che si fanno di anno in anno più
esigue: «Abbiamo sempre meno
fondi. Servirebbero investimenti
pazzeschi in questo settore e, paradossalmente, i Comuni più danneggiati sono quelli che offrono
questo tipo di servizio». E in effetti è difficile dare torto a Toselli se
si analizzano gli ultimi bilanci
delle amministrazioni costrette a
fare i salti mortali pur di non tagliare servizi essenziali.
ALTRO COMUNE virtuoso, che
cerca di abbattere le barriere è
quello di San Giovanni in Persiceto: «Da circa un paio d'anni a questa parte — specifica l'assessore ai
Lavori pubblici e alla viabilità,
Margherita Cumani — investiamo delle risorse, avendo a disposizione un fondo di circa 15mila curo, con microinterventi in economia, piuttosto che farne uno unico e massivo. In particolare collaboriamo con i privati che di volta
in volta ci segnalano le priorità;
abbiamo così portato a termine interventi nell'area Peep con uno
speciale percorso e in centro spostando la chiamata semaforica».
Piccole grandi conquiste per chi
non può muoversi liberamente.
Ciononostante, non mancano le
segnalazioni e gli appelli da parte
di chi vorrebbe maggiore attenzione: «Lavoro a stretto contatto
con i genitori dei ragazzi con
disabilità— racconta Isabella Marioni, che si occupa di prevenzio-
ne odontoiatrica — e mi capita
spesso di sentire qualcuno che si
lamenta della difficoltà d'acceso
agli esami strumenmli nell'ospedale di Persiceto». «E' vero — le
fa eco l'infermiera Simonetta
Martino più di qualcurft
dice di essere costretto a spo
starsi al Bellaria a causa di
queste problematiche».
E MARZA Malaguti raLconta una storia paradossale: ,.,.Quando c'è stato
il terremoto, la sede della Commissione disabili
che si trova al primo piano del palazzo ex Inali in
circonvallazione Dante L.
non è stata spostata. E' vero che là c'è un ascensore,
peccato che durante il periodo clou, per evitare problematiche, fosse stato messo
un cartello in cui c'era se
che era sconsigliato l'u
zo». Risultato: chi si doveva re
care in Commissione si trovava costretto a scegliere tra essere trasportato per una rampa ..
di scale oppure rischiare e usare l'ascensore con il terremoto
che ancora incombeva. «Non
bisogna dimenticare, poi -- ha
evidenziato Liana Baroni, presidente dell'associazione di volontariato Aliante — che esi
stono anche barriere menta li
oltre a quelle architettoniche.
nostra battaglia consiste ance
nell'abbattere problemi e pregiudizi che purtroppo ancora esistono e si inanifesmno».
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Scivoli, accessi
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Valerlo
Le strutture di Sala
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ganolo che mio fig,lici, non
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dito non doveva pagare tale
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dell'inademui en nel
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onneile,
piega.
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le se non vengono richiesti
cinque anni, gli arretrati
possano essere più richiesi
--- --ltre aggiunge —
'ebbe per i Comuni in
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issione in atti d'ufficio».
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Valerio Bencivenni
Fabio Carraro
Gaetano Cirà
Maria Veca
Suono le campane
e porto speranza
IL mio bus per
chi ha perso tutto
Evento in grande:
complimenti a tutti
Felice di mostrare
Le mie opere
E' un piacere suonare le
campane qui, anche se è
un peccato che la chiesa
sia stata danneggiata dal
sisma. Di solito veniamo chiamati in tutto il
tenitorio della diocesi
di Bologna, spingendoci
anche fino a Modena: ci
battiamo per il
mantenimen: A222222E21 .:::: to della tradizione
Si vede che la gente
ha voglia di divertirsi
e infatti mi ha accolto
benissimo. Quando sono stato chiamato dalla Pro hien ho subito
deciso di venire a dare
una mano a un paese
terremotato. L'idea
del bus inglese mi è venuta dopo che sono
stato lasciato un anno
e mezzo in cassa integrazione
Non sono di Decima, sono un ospite. Sono veunto qui per la prima
volta l'anno scorso, sempre in concomitanza
con il Festone e
quest'anno ho deciso di
tornare. Ho assaggiato e
gustato un po' tutte le
specialità che sono state
fatte e devo dire che,
pur essendo un piccolo
paese, è stata organizzata una gran bell'evento
Non ho avuto molta
possibilità per girare e
vedere il Festone, perché ho accolto i visitatori alla mia mostra di
pittura al Centro civico
di Decima. Come artista locale sono comunque felice di aver potuto esporre i miei lavori
realizzati nel corso
dell'anno durante questa occasione così speciale
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
AN GIOVANNi
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..........................
TRADIZIONE Le origini detta sagra si perdono nel tempo,
ma c'è chi ne ha trovato te prime tracce già nel 1865
Il Festone batte tutti,
che il maltempo
Appuntamento imperdibite, non solo
per i decimini: t Festone di San Matteo
detta Decima è stato un successo. Anche
grazie atte raffiche frittelle di zucca
Nicola VaLtese
SAN G OVAN N
IL FESTONE di San Manco della Decima anche
quest'anno ha soddisfatto tutti i palati. La tradizionale festa di metà ottobre della frazione peisicetana ha
attirato sulla via principale e nelle piazze adiacenti
una grande folla che, dopo la paura per il terremoto
dei mesi passati, si è potuta finalmente rilassare con
l'atteso evento. Rovinato solo in parte da un acquazzone che sabato 13 ottobre ha fatto scappare un po'
tutti e ha fatto annullare gli spettacoli programmati,
il Festone si è ripreso alla grande il giorno successivo, quando il tempo è stato più clemente.
Come sempre alto l'indice di gradimento dei decimini, che non perderebbero l'evento per nulla al mon-
do. « uesta è un'occasione per stare in famiglia e per
mangiare i dolci tipici della tradizione come i tortellini e la torta di riso», assicura Luciana Poluzzi. Come
ricorda invece Luca Forni, conosciuto in paese per le
sue `zirudele', le origini del Festone si perdono nei
meandri della storia ma, secondo fonti attendibili, risalirebbe addirittura al 1865 e allora si chiamava 'Festa del Ringraziamento'.
OLTRE ALLE immancabili bancarelle che hanno af
:Conato via Cento, quest'anno si è puntato sugli spettacoli di danza ma anche sulle mostre e sugli immancabili stand con le specialità locali; tra i più affollati
c'era infatti quello de 'La Cumpagni dal Clinto', l'associazione culturale senza fini di lucro che domenica
in pochissimo tempo ha visto andare a ruba le frittelle di zucca e...un grembiule (quello della presidente)
preso probabilmente come ricordo, o promemoria
per il prossimo anno, da qualche cliente che deve
aver particolarmente gradito il cibo.
«Partecipiamo al Festone da sette anni — spiega la
presidente, Daniela Argazzi — e durante tutto l'anno
organizziamo molti altri eventi per raccogliere fondi
da dare poi in beneficenza». Tra una bancarella ed
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Michele Bliss()lari e Nlir(,(„), Sgarzi
DANIELA ARGAZZ Abbiamo utilizzato
più di un quintale di impasto per fare le frittelle di
zucca. E' stato un grande successo
uno stand si nota anche qualcosa che stona un po' con
una fiera bolognese, ossia un bus stile british. E' il mezzo
Fabio Carraro, anche se lui vuole essere chiamato 'El
Venexian': un simpaticissimo veneto che ha usato la crisi a suo favore: «Sono stato messo in cassaintegrazione
per un anno e mezzo, così mi è venuta l'idea di andare in
Inghiltena, prendere un bus come ferrovecchio, sistemarlo e girare per le vane fiere per vendere birre e altre
bibite. Qui ci siamo trovati bene ed è stato bello dare una
mano al paese terremotato». E anche i decimini hanno
dimostrato di aver apprezzato.
Pe ccato per i fuochi d'artificio
IL successo è quello di sempre ma organizzazione
sembra essere rnigliorat rispetto al passato, con
più eventi e quindi anche una maggiore affluenza
di gente che coglie l'occasione per ritrovarsi e
bere qualcosa assieme magari dopo tanto tempo
che non Lo faceva. Peccato per i fuochi d'artificio;
secondo noi ci volevano
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Questa settimana siamo andati
a San Matteo detta Decima
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Non posso che essere contenta visto il
ganzi che hanno offotlato l Super Bar qui
Matteo detLa Decima. 11. Festone é sempre un
ande successo, ma forse cenno deciso di
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o comunque ringrazire atte ragazze della Pro
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F one è sempre bello, per noi di Decima è la l
rande e importante. Peccato che racquazzone di bat
abbia rovinato un po le cose, ma direi che o siamo ripresi
atta grende. Quest'anno poi ho visto motti pio forestieri te
cosi che noi chiamiamo chi non e del paese) rispetto agli
ann scorsi
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Fabio Carraro
Gaetano Cirà
IL mio bus per
chi ha perso tutto
Evento in grande:
complimenti a tutti
Felice di mostrare
Le mie opere
Si vede che la gente
ha voglia di divertirsi
e infatti mi ha accolto
benissimo. Quando sono stato chiamato dalla Pro loco ho st3bito
deciso di venire a dare
una mano a un paese
terremotato. L'idea
del bus inglese mi è venuta dopo che sono
stato lasciato un anno
e mezzo in cassa integrazione
Non sorto di Decima, sono un ospite. Sono venuto qui per la prima
volta l'anno scorso, sempre in concomitanza
con il Festone e
quest'anno ho deciso di
tornare. Ho assaggiato e
gustato un p0' tutte le
specialità che sono state
fatte e devo dire che,
pur essendo un piccolo
paese, è stata organizzata una gran bell'evento
Non ho avuto molta
possibilità per girare e
vedere il Festone, perché ho accolto i visitatori alla mia mostra di
pittura al Centro civico
di Decima. Come artista locale sono comunque felice di aver potuto esporre i miei lavori
realizzati nel corso
dell'anno durante questa occasione così speciale
Monica Goretti
K,‘‘ •
Luciana PoLuzzi
Luca Forni
Bello esibirsi
tra la gente
Ho apprezzato
gli eventi sportivi
E' impossibile
non esserci
Nacque come
Ringraziamento
La chiesa è inagibile
causa del terremoto:
per questo usiamo le
campane mobili. Il vantaggio è che così le persone possono conoscerci direttamente e vederci in azione. Sono stati
molti infatti i curiosi
che hanno chiesto informazioni sul lavoro che
svolgiamo e qualcuno
ha voluto provare a fare
una scampanata
Quest'anno mi sono
piaciuti in particolare
gli eventi sprortivi, soprattutto quello di karatè perché c'era il figlio di mia sorella. Credo sia importante promuovere queste cose e
far conoscere le attività locali. Un giudizio
sulla fiera? Per chi abita a Decima è la festa
delle feste e ci siamo
molto legati
E' impossibile mancare
al Festone di Decima.
Una delle cose più belle
è rincontrare persone
che magari si vedono
solamente tre volte l'anno, oltre al fatto che è
anche un'occasione per
stare in famiglia. Altra
cosa bella del Festone
sono i cibi della tradizione tipicamente bolognese come i tortellini
e la torta di riso
Se non sbaglio il Festone dovrebbe avere avuto origine nel lontano
1865 quando si chiamava Festa del Ringraziamento ed era più
una festa religiosa che
si univa alla tradizione contadina. Già.
all'epoca comunque richiamava tutta la popolazione che veniva
a festeggiare per le
strade
Suono le campane
e porto speranza
E' un piacere suonare le
campane qui, anche se è
un peccato che la chiesa
sia stata danneggiata dal
sisma. Di solito veniamo chiamati in tutto il
territorio della diocesi
di Bologna, spingendoci
anche fino a Modena: ci
battiamo per il
mantenimento della tradizione
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Angelo Zambon
Carla Carboni
Vengo da Zota,
come ogni anno
Io sono di Zola ma ven-
go qui ogni anno. Mi
piace troppo il Festone
e una volta che lo si prova è quasi impossibile
farne a meno. Vengo soprattutto a gustarmi le
crescentine che sono
buonissime, in particolare quelle con la coppa
che qui acquistano un
sapore tutto particolare. E poi qui incontro le
amiche
IL ricavato andrà
ai terremotati
Centenni
di storia Locale
Le frittelle di zucca de
La Cumpagnì del Clinto' sono praticamente
volate via. A parte il
temporale di sabato
che ha fatto sparire un
po' di gente, è andata
più che bene. Il nostro
è un gruppo senza scopo di lucro che
quest'anno destinerà il
ricavato in favore della
Pubblica assistenza e
dei terremotati
Sono qui per :far suonare le campane mobili e
per riportare un po' di
antica tradizione bolognese nei luoghi colpiti
dal terremoto. Giusto
stamattina con gli altri
soci siamo andati a suonare a San Pe (rollio do-ve la campana più vecchia risale al 1492.La
nostra associazione
quest'anno ha festeggiato il centenario
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L'INTERVISTA Andrea Morisi, assessore alla Mobilità di Persiceto: «La situazione è migliorata, ma ci sono ancora passi avanti da fare»
«Pendolari, il Comune si batte contro i disagi»
Luca Scarcetti
SAN G I OVAN N
DOPO LA nostra inchiesta sui pendolari che ogni giorno viaggiano
sui treni, dalla Bassa verso Bologna, l'assessore alla Mobilità di
San Giovanni, Andrea Morisi, ha
chiesto di intervenire.
Cosa fa il Comune per pendolari?
«Anche se le politiche relative alla
mobilità ferroviaria rientrano nelle competenze di Stato e Regione,
il trasporto pendolare rappresenta
un aspetto strategico per le politiche sulla mobilità comunale ed è
un obiettivo importante per la nostra amministrazione».
Quanti utenti utilizzano la stazione d Persiceto?
«Numeri non ne ho, ma il numero
di persone che utilizza il treno per
i propri spostamenti è in aumento
anche sul nostro territorio, soprattutto da quando è stato ultimato il
raddoppio della linea da e per Bo-
logna. E sono incrementate anche
le corse negli orari di punta».
Come vede lo situazione?
«E' sicuramente migliorala, ma
ciò non significa che non si possa
e non si debba migliorare ulteriormente: il sistema non è ancora
quello del progettato Sistema Ferroviario Metropolitano e le condizioni dei convogli non sempre sono delle migliori, anche se ci sono
molti treni nuovi. I servizi, intendo toilette, pulizia, talvolta lasciano a desiderare. Ma è sono gli occhio di tutti il notevole miglioramento complessivo rispetto a soli
pochi anni fa. Peraltro il trasporto
su treno, per rendere al meglio, deve dialogare con le altre forme di
mobilità e su questo l'amministrazione comunale di Persiceto ha
cercato di fare la propria parte mettendo a disposizione dei cittadini,
già nel piazzale della stazione, alternative all'uso dell'auto privata:
il servizio di ear-sharing, ossia
un'auto a metano che può essere
condivisa da più utenti, una piccola flotta di biciclette pubbliche che verrà a breve integrato anche da bici elettriche, rastrelliere dedicate, un sistema di
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car-pooling attivai -Aie sul web
prossimamente, una `ciclofficina'
gestita da giovani persicetani. Svariate piste e percorsi ciclabili prendono il via proprio dalla stazione
ferroviaria per garantire spostamenti sicuri».
Comune e Ferrovie dicdoga
no rispetto ai problemi che affliggono quotidianamente
pendolari delle Terre d'Acqua?
«Ci sono stati incontri e confronti,
praticamente quotidiani, per tutto
il periodo dei lavori dei raddoppio, Poi sono proseguiti contatti
con Rfi per la riqualificazione dei
locali della stazione da parte del
Comune, oggetto di uno specifico
progetto intrapreso quest'anno».
Ma il Comune di Persiceto
può fare
di concreto
per evmtaire Bi pienone sulle
carrozze?
«In passato abbiamo partecipato a
tavoli di confronto con Rfi e Regione in cui si è discusso sull'aumento delle corse, ottenendo l'inserimento di due nuove coppie di treni. Certo che se i pendolari, come
è ovvio, si concentrano negli orari
di punta, l'unica possibilità è quella di lavorare sulla capienza dei
convogli»,
li
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Le obliteratrici hanno continui malfunzionamenti così
come le biglietterie automatiche: i
pendolari hanno ragione
Mia figlia ha
usato il treno
tutti í giorni
prima per andare al liceo e
poi all'università e non si è
mai trovata
bene
Qualche miglioramento
c'è stato dopo
i. raddoppip
del binario,
ma serve più
informazione
per chi viaggia
Anna Eboli
PcndaILn,NConunecitattx
sa
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in p:apagina
Trent'
«Racconti o San Matteo»
Nei 1982 uscì il primo numero di 'Marefosca
DECIMA
I NOSTRI primi trenta anni. Li
compie tra una decina di giorni
la rivista `Marefosca' di San Matteo della Decima. Infatti nel novembre del 1982 veniva dato alle
stampe il primo numero del quadrimestrale 'Marefosca'. Pubblicazione culturale locale a cui diede vita un gruppo di decimini e,
col passare del tempo, è nata una
redazione e la rivista è entrata a
far parte della storia di Decima,
«Nel 1982 — racconta Floríano
Govoni, proprietario e direttore
di 'Marefosca' — gli articoli dedicati a Decima dai periodici erano
esclusivamente di carattere informativo e legati all'attività politica: della storia decimina, delle
tradizioni, del folklore e delle attività culturali, in genere, non se
ne parlava. Si sentiva l'esigenza
di un opuscolo, che potesse essere alla portata di tutti, da far giungere a tutte le famiglie di Decima
— spiega —. L'impresa non era
cosa da poco; servivano i finanziamenti, il direttore responsabile, un proprietario della testata e
persone qualificate che scrivesse
articoli per il primo numero».
PER IL finanziamento si stabili
di non chiedere contributi al Comune ma di coinvolgere le aziende e i commercianti locali, vendendo spazi pubblicitari. E in poche settimane si riuscirono a raccogliere i fondi necessari per la
stampa del primo numero. Si decise di chiamare la rivista 'Marefosca', il toponimo del territorio
dove fu costruita la chiesa di San
Matteo della Decimali 5 novembre uscì il primo numero.
LE 2.100 copie della rivista furono recapitate in parte tramite le
Poste, alle famiglie; un congruo
numero fu distribuito, attraverso
le edicole, a Persiceli), Cento, Crevalcore e a Bologna nella libreria
del sottopassaggio di via Rizzoli,
«All'interno — aggiungono i redattori Alberto Tampellini, Fabio Poluzzi, Pieran gelo Pancaldi
— il testo 'scorreva' su doppia colonna e le immagini corredavano
ciascun articolo. L'insieme risultò gradevole e gli articoli, agili e
volutamente semplici, potevano
essere compresi da tutti. Questa
formula, che abbiamo rinnovato
negli anni, trovò subito i consensi dei lettori. E ci ha permesso di
essere ancora qui oggi a raccontare la vita e le radici del nostro territorio». Tra il novembre del
1982 e settembre 2012 sono usciti 90 numeri di `Marefosca' per
un totale di 5.800 pagine stampate. Gli articoli sono stati complessivamente 98$ illustrati da oltre
4mila fotografie. I pezzi hanno riguardalo attualità, arte, scienze e
natura, storia medievale, moderna e contemporanea, toponomastica, usanze e tradizioni, man ife.stazioni carnevalesche.
VA RICORDATO l'interessamento di `Marefosca' per salvaguardare due beni decim irti: il Ch iesolino e villa Fontana. `Marelbsca'
ha promosso anche altre iniziative culturali, l'allestimento di 31
mostre, la pubblicazione di 23 libri e 9 opuscoli. E, proprio a San
Matteo della Decima, per festeggiare la prestigiosa ricorrenza oggi e domani (13 e 14 ottobre), nella sala espositiva di via Cento, si
tiene la mostra fotografica «Marefosca: 30 anni di vita».
Pier Luigi Trombetta
COPERTINA
A sinistra, la
prima pagina del
numero di
esordio che fu
stampato in
2.100 copie.
A destra l'ultima
prodotta dalla
redazione
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•
primi,
San
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LAVORO DI SQUADRA
RIVISTE PRODOTTE
Tra il novembre del 1982
e oggi sono stati
stampati 5.800 pagine
con oltre 4mila foto
e
Sopra, l'anima di
`Marefosca': Floriano Covoni
è stato l'ideatore e ora ne è
il proprietario e il direttore.
Sotto, i rappresentanti di
associazioni che collaborano
alla rivista
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IN REDAZIONE
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Alberto Tarripellini
(il primo a sinistra),
Fabio Poluzzi,
Pierangelo Pancaldi
(a destra) sono i tre
redattori che si
occuparlo della
rivista che esce con
cadenza
quadrirnestrale
Deriva dal
toponimo
del territorio
dove fu
costruita la
chiesa di San
Matteo
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praii, ogi
«Iliiiesnataanii San
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YoUy Seconda giornata dalla Bi atta D, ad Anzola L'idea ospita Cagliari. Mt a Santa Croce, domani Crevalcore e Ozzano
Coveme all'esame Rovigo, la Zinella aspetta Mirandola
BoLogna
MENTRE L'IDEA di AI chiama
a raccolta i tifosi per H debutto
di domani (biglietti a 2 euro per
i residenti di Bologna e Forlì,
per il match contro Villa Cortese), la seconda giornata dei campionati nazionali e regionali di
volley offre già le prime verifiche e occasioni di riscatto. In B1
femminile girone 13 la Coveme
San Lazzaro, unica bolognese
vittoriosa nello scorso week end,
se la vedrà in casa con la fortissima Beng Rovigo del rugbista Andrea Scanavacca (che fa il gm),
questa sera alle ore 20.45 sul parquel della Kennedy. La seconda
Idea Volley Bologna sarà invece
in terra friulana contro la Domo
vip Porcia domani alle ore 18,
cercando riscatto dopo il ko del
debutto. Nel Girone C gara interna per l'Idea Volley Forlì, che
ospiterà l'Alfieri Cagliari oggi alle 18.30 alle Pascoli di Anzola.
C'È VOGLIA di rivalsa anche in
B2 Maschile, dove il baluardo
bolognese sarà oggi difeso dalla
Zinella che alle ore 17 ospiterà al
Copernico la Stadium Mirandola, mentre la Ts Gp3 Crevalcore
gioca domani sera in Toscana a
Camaiore alle 18. Dello stesso
umore le due bolognesi in B2
Femminile, che si dovranno rifare dopo gli stop dello scorso
weekend. La MiFatro Ozzano
ospiterà le livornesi di Acqua
Bolgheri domani pomeriggio alle ore 18 al PalaGira, mentre
l'Mt Motori Atletico se la vedrà
stasera contro le ragazze di Montelupo alle 21.15 a Santa Croce
sull'Arno.
IN C MASCHILE alle 18,30 Casa
Modena-Burger King e alle
20.30 Atletico Rv VenturoliNew Volley. In C femminile alle
18.30 Castenaso-Progresso Castelmaggiore, Nonantola-Aitedo
e Agriflor Imola-Calanca San
Giovanni. Nel girone B della D
Maschile stasera alle 20 ZinellaCasa Modena, nel girone C alle
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AvvrmTA
Un muro
di Martina
Focaccia:
la sua Coveme
stasera
alla Kennedy
se b vedrà con
la corazzata
Beng Rovigo
20.30 Atlas S. Stefano-Paolo Poggi. In I) femminile, nel girone B
oggi alle 17 idea Volley-Truzzi,
alle 17.30 Vgm Modena-Calderara, alle 19.30 Masi-Corlo, alle
20.30 Scandiano-Gp3 Crevalcore e Trasear-Rimondi Paolo, alle
21 Porttevecchio-Stadium e Avis
Nigelli-Cedam Ceramiche. Nel
girone C oggi alle 17 Vip San
Lazzaro-Massavolley, alle 18.30
Imola Volley-Molinella, alle 20
Fiorini Argelato-Aus Modena,
alle 21 Pgs Bellaria-Vigarano.
Nel girone D alle ore 20.45 Nettunia Vip-Porto Fuori.
Giacomo Gelati
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Da 'pane che cresce sugli alberi
a regina dei boschi: ecco la castagna
'
mulini riservavano una coppia di macine
alla lavorazione di questo frutto che prima
di essere avviato alla trasformazione veniva essiccato su appositi canicci esposti per
alcune settimane ad un calore moderato.
Al Mulino del dottore, in comune di Savigno, si macinano ancora oggi le castagne
raccolte ed essiccate fra Caste! D'Aiano e
Zocca e che qui vengono trasformate in farina pronta ad essere utilizzata nella preparazione di torte, zuppe e frittelle.
«Quest'anno la siccità ha ridotto la produz one di questo frutto. Ma in zona ci sono
Gabdete Mignardi
MONTEVEGLIO e MONTE SAN PIM-20
PER COGLIERE l'arrivo dell'autunno basta scorrere il menù delle sagre di paese dove a partire dalla metà di ottobre iniziano
a comparire i piatti a base di castagne. La
siccità dell'annata ha ridotto il raccolto di
questo generoso frutto che per la sua importanza nell'alimentazione della gente di
montagna venne definito 'pane che cresce
sugli alberi'. La castagna infatti (e anche il
marrone) è un flutto secco ad alto contenuto calorico, ricco di zuccheri, sali minerali
e vitamine. Per il suo elevato valore energeticoè indicato sia per chi fa lavori pesanti,
sia per chi soffre di astenie psicofisiche e
anemie. Sull'Appennino era alimento da
tutto pasto, e in particolare nei lunghi inverni, al pari di quanto ha fatto il grano (e
poi il mais) per i contadini delle pianure.
Nella nostra provincia il marrone estende
l'areale di produzione in destra Reno e con
una significativa presenza anche nelle valli fra Reno, Lavino e Samoggia In queste
zone il menù invernale offre molte occasioni di utilizzo. A Sasso è coltivato anche nelle prime colline, fra Mongardino e Mezzana, dove si raccolgono le primizie. Nella
valle del Lavino, che da Gavignano a Montesevero, Montepastore e Tolè annovera
ancora oggi svariati boschi di castagne, i
castanicoltori che hanno qualificato questa coltura» spiega Fabio Rossi, i menù delle trattorie dell'alta valle del Lavino in questa stagione fra í dolci tipici propongono
Mistocchine, Castagnacci e torte.
UNAVERSATILITÀ che parte dalla caldarrosta, protagonista della sagra in programmadomani a Montepastore. Nella stessa
località la trattoria Belletti questa farina
dal caratteristico spunto dolciastro la usa
anche nelle minestre, come nell'originale
piatto di tagliatelle di castagne: «Si tira
una sfoglia classica di uova e di un misto
di farina di grano e di farina di castagne,
che poi condiamo con un battuto di pancetta arricchito dal pecorino della nostra
zona» racconta Camilla Belletti, che suggerisce anche un originale abbinamento con
una birra artigianale. «Credo che la nostra
'Rimasta di farro' sia decisamente adatta
— spiega il 39enne Emiliano Govoni che
da tre anni conduce il Birrificio Emiliano
sulla via Emilia, ad Anzola E' una tipica birra in stile inglese, col gusto amarognolo che per contrasto va ad equilibrare il
dolce della castagna». Per chi preferisce le
frittelle vale il suggerimento di Rosolino
Tagliati: «L'olio di frittura deve essere alla
temperatura giusta e la frittella deve diventare croccante fuori e cuocere rimanendo
morbida dentro» spiega mentre i colleghi
della Pro Loco di Monteveglio servono le
frittelle ancora calde.
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77:E:
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volontari della Pro loco di Monteveglio in cucina
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I^attllla Belletti
trattoria Belletti
Le nostre tagliatelle? Con farina di
castagne e condite col battuto di pancetta
arricchito dal pecorino della nostra zona
Rosolino TagLlatl
Pro Loco diMonteveglìo
Per le frittelle di castagne l'olio deve
essere atta temperatura giusta: così
diverranno croccanti fuori e morbide dentro
Emillano Govonl
Nrrificio Emiliano
Abbinerei la nostra °Rimasta di farro°, tipica
birra in stile inglese, con gusto amarognolo
che riequilibra il dolce delta castagna
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ANZOLA
Una giornata sulle orme di Angelo Vassallo, il sindaco salernitano
ucciso dalla camorra due anni fa. Si è svolta ad Anzola 'Le notti dì
Cabiria con un incontro pubblico sulla valorizzazione territoriale
e la promozione deve risorse locali nel rispetto della sostenibilità
ambientale e della legalità. E' poi seguito un 'pranzo della legalità,
con piatti tipici della cultura cilentaria e bolognese
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•
ANZOLA
l sindaco Loris Ropa
ha consegnato un
riconoscimento alla
ditta Aereospurghi, di
Roberto Venturi per
25 armi di attività. Per
l'occasione è stata
organizzata una festa
davanti agli uffici di
piazza Grimandi
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ANZOLA
II jazz di Borelli
alla Polivalente
Lunedì, alle 21.30, serata jazz
nella sala polivalente della
biblioteca comunale di Anzola
dell'Emilia con "Night & Swing.
Heron Bordi in COMETE:O" a
cura dell'Anzola Jazz Henghel
Guairli.
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Lo lettere vanno indirizzate alla seguente rnail: cronaca.per*etoralicarkino.net
La posta ordinaria va inviata a: Il esto del Carlino - cronaca di Bologna
via Enrico Mattei 106 - 40138 Bologna
A collotquzo
con Pe Lu íg T rombetta
Biogas e consiglio comunale aper o
Gentile redazione, sono un cittadino di San
Giovanni in Persiceto, e ho sentito dire che il
prossimo 24 ottobre nel teatro comunale si
terrà il consiglio straordinario aperto al
pubblico dei Comuni di Terre d' Acqua, con
tema le energie rinnovabili in particolare gli
impianti a biomasse biogas.
Chiedo se vi risulta sia in programma questo
incontro, chi sarà presente al tavolo dei
relatori e se sarà dato spazio ai comitati che
da tempo si oppongono a questi impianti. Il
tema delle biomasse, infatti, è un problema
tanto sentito in tutta l'Emilia Romagna ed
anche nel comune di Persiceto dove credo ce
ne siano già due in funzione e dove ne
dovrebbero entrare in produzione altri due.
Caro lettore,
le confermo la data del prossimo 24 ottobre nel teatro comunale di San Giovanni. Data in cui si terrà il consiglio
straordinario aperto al pubblico dei
Comuni di Terre d'Acqua Anzola,
Calderara, Crevalcore, Persiceto, Sala,
Sant'Agata —, in tema di energie alternative (inizio lavori 20,30 - 21). Saranno certamente presenti funzionari di
Regione, Arpa, Usi e i sei sindaci dei
Comuni. E credo che molto spazio sarà riservato ai Comitati che da tempo
protestano perché si tratta di impianti
di elevata potenza per la produzione
di energia elettric, ma
secondo loro
— concepiti con la logica di ottenere
il massimo degli incentivi in un unica.
centrale. In questo quadro, i comitati
credono che però non si possa prescindere dalla difesa del benessere dei cittadini, sia fisico che psicologico.
I comitati contestano l'utilizzo di alte
percentuali di terreno agricolo, esclusivamente per colture 'dedicate' all'alimentazione delle centrali (mais, sorgo, etc). Ma anche la sottrazione di terreno agricolo destinato a produrre cibo per l'uomo e per gli animali e la
conseguente forte riduzione della coltivazione dei prodotti di qualità regio-
nali. Si punta poi il dito sul mercato
'drogato' dall'affitto dei terreni a scapito del futuro dell'agricoltura locale.
Non ultimo, c'è un problema di inquinamento atmosferico per consistente
aumento del traffico da e per gli impianti, spesso su strade secondarie inadatte, e per emissioni di gas.
Inoltre, da recenti documenti regionali — a parere dei comitati — risulta
che quasi tutti i comuni delle Terre
d'acqua sono classificati zona di attenzione hot spot per quanto riguarda il
superamento da PMIO, ad eccezione
di Anzola che viene classificata zona
di superamento per il PMIO e NO2.
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La St0Ma
Due santi per una chiesetta
ANZOLA
IL PRIMO documento attestante che l'oratorio degli Orsi
è consacrato a Santa Caterina risale al 1779, e tale dedica
rimase anche quando villa e chiesetta furono ceduti al
conte Gaetano Tacconi nella prima metà dell'Ottocento.
Dopo la sua morte, il figlio Ercole e il nipote Pietro pensarono di onorare la memoria ristrutturando l'antico oratorio e dedicarlo a san Gaetano, E Indie presumere che il
restauro sia stato fatto tra fine Ottocento e i primi dieci
anni del Novecento: lo deduciamo dallo stile della chiesetta (a edicola e con il campanile a vela), dalla lunetta
posta sopra l'ingresso con l'effige classica di san Gaetano
accanto al viso del Bambin Gesù, e dalle decorazioni liberty che ornano le lunette del soffitto dell'oratorio.
I conti Tacconi si estin: e
. isoi.,. .m
, oor:epia
.un -emac
de tiunraa di
Pietro; la sorella Giulia sposò conte Cesare Malvasia Torcili, abbandonando però villa e oratorio. Nel 1922, il
cardinale Nasalli Rocca constatò di persona
Io stato di abbandono
di
anni dopo fu
n .\\<
restaurato
,
tare Romeo
Melloni
e,
quest'anno,
dall'ultimo proprietari o : l'avvocato Giampiero
Veronesi.
p. L t
L§BERTY
Una
ristrutturazione
avvenne
tra fine
Ottocento
e primi
anni del
N ovecento
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DA VEDERE
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AI setaccio gli stipendi dei dm
* *genti_ Asp
inchiesta dell'Udc Sorbi sui compensi: «Sono d'oro». La replica: « ui si lavora sodo»
cli mArrEo RADOGNA
C'È IL momento del pasto, le medicine da
prendere, gli orari da rispettare e le visite.
Ogni giorno un esercito di anziani seguiti
dalle Asp, aziende servizi alla persona, necessitano di cure. Tutte queste realtà (sei,
da Imola fino a Castello di Serravalle) formano un colosso dei servizi sociali controllato dai consigli di amministrazione e dai
vertici dirigenziali. Ammontano a 50 milioni di curo i ricavi totali delle Asp. E come
succede spesso davanti ai bilanci di grandi
apparati, c'è chi si chiede se esista l'ennesima casta di colletti bianchi. Il consigliere
provinciale dell'Udc, Mauro Sorbi, ha setacciato i conti delle Asp alla ricerca di sti-
pendi d'oro e consulenze. «I consigli di amministrazione – spiega il politico — sono
sei e costano circa 250 mila euro, pari allo
0,5% dei ricavi da attività per servizi. Sono
composti da 3 a 5 membri. I direttori sono
6 e costano circa 390 mila curo, cioè lo
0,77% dei ricavi. Infine, le altre consulenze
costano 632 mila curo pari all'l,26% dei ricavi». Nella pianura ovest (Anzola
dell'Emilia, Calderara di Reno, Crevalcore,
Sala Bolognese, San Giovanni in Periceto,
Sant'Agata Bolognese) c'è il dirigente pii
pagato: il direttore percepisce quasi 90 mila curo lordi l'anno. Ma il presidente della
Asp Donini Damiani che si occupa di 15
Comuni, Paolo Marcheselli (ex provveditore agli studi) sottolinea che «queste cifre so-
no i massimi. In realtà lo stipendio è inferiore. Anche il nostro direttore percepisce
meno dei 41 mila curo l'anno inseriti nella
tabella del bilancio. Non solo: io che sono
il presidente di un'Asp con 230 anziani di
cui 60 disabili mentali, guadagno 24 mila
curo lordi l'anno. Si parla di 1400 curo netti al mese. Non mi sembrano cifre incredibili se contiamo che la nostra Asp ha 112
dipendenti e si lavora senza sosta. L'indagine di Sorbi? Alcuni politici preferiscono
guardare agli altri invece che a se stessi. E'
tanti anni – contrattacca - che si parla, ad
esempio, di sopprimere la Provincia perché dicono che sia un ente inutile». Per Sorbi c'è la coincidenza che quasi tutti i presidenti delle Asp «siano stati assessori o sindaci Pd in qualche Comune o come minimo, funzionari regionali e consiglieri comunali». Per Maria Grazia Polastri, direttrice dell'Asp Galuppi Ramponi che segue
8 Comuni della Reno Galliera, i problemi
sono altri: «Con tutti questi tagli, come faremo ad assicurare i servizi visto che la richiesta sta aumentando? Ma quali sprechi? Io
prima ero dipendente della stessa struttura
e diventando direttrice non è aumentato lo
stipendio. Abbiamo 300 anziani da seguire
con un'ottantina di dipendenti. In ufficio
ci sono solo 5 impiegati, Uno di loro deve
fare da solo tutte le buste paga. La Galuppi
Ramponi, inoltre, ha avuto un utile di 57
mila curo. Altro che sperperi, qui si lavora
sodo».
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Pianura Est
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Fonte:
di
rrisietle
Erni sc'c'
Comuni di Imola, Caste; S. Pietro, Bozza, Costelouello,
Mordano, Medicina, Casalfiumanese, Borgo
Tossignano, Pontanelice, Costei, dei rio, Comunità
Valle del Santerno
Iblancio 2011]
Cd '
8 789 00
dei Direttore
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Dato consuntive
onsontive 2011 servizi
.. z. alla pe rs o n a
ii
14 828.996
CO3 -00 ,
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Comuni di Argelato, Baricella, Bentiveglio, Budrio,
Caste: Maggiore, Castello d'Argite, Costenaso,
Granarolo
Malallergo,Minerhin,
Piove di cento, S. Giorgio di Piano e S.
Pietro in Casale e Parrocchia di Piove di Cento
€ 32.034,00
C 49.811,00
15.507
5.555.153
Comuni di Annoio dell'Emilia, Caiderera di Reno,
Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni in
Persicelo, Sont'Agato Bolognese
Comuni di San Lazzaro di Savena, Loiano,
Menghidoro, Monterenzio, Donano
Pianoro
e Curia Arcivescovile di Bologna
1.514,00
C 88.973,99
193.649
11.144.913
.712,00
'€54.315,19
21.071
4.185.595
Comuni di Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio,
Caste: Maggiore, Castello d'Argile, Costenaso,
0oWera, D'aiaroo del Emilia Malalbergo,Minerbio,
Pieve di cento, 5, Giorgio di Piano e S.
€ 37.845,00
C 41.187,00
28.580
8.993.703
.500,00
'€49.072,20
269.974
5.462.127
632.138,06
50.170.487,35
• • Retnun
Comuni di Crespellano. Casalecchio di Reno. Sasso
Maj'éord Zelo Predone , Savioro Bazzano, Monte San
Monteveglio, Castello di Serravalle
TOTALE
C 249.394 00
386.359,38
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pressunE
il Resto del Carlino
BOLOGNA
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
20/10/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
CONCERTO JAZZ AD ANSOLA
LUNEDÌ ALLE 21.30 NELLA SALA POLIVALENTE
DELLA BIBLIOTECA DI ANZOLA CONCERTO JAll
CON HERON BORELLL TROMBETTISTA
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lgiaLlle e por:liete.'
àuliaino le 2octre scao12.
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20/10/2012
pressunE
ll'erldOIS
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
End localL Il convegno dell'Anci
Per Comuni e Stato
Imu differenziate
Gianni Trovati
BOLOGNA. Dal nostro inviato
Due Imu, che poggiano subasi imponibili distinte e hanno destinazioni diverse, la prima alle
casse dei Comuni e la seconda a
quella dello Stato. Il tutto, possibilmente, già dal 2013.
A riempire di contenuti la parola d'ordine "Imu ai Comuni" è il
ministro dell'Economia Vittorio
Grilli, che intervenendo ieri a Bologna all'assemblea nazionale
dell'Anci, ha illustrato la strada
individuata dal Governo per superare l'attuale carattere ibrido
dell'imposta, destinata in parte
all'Erario e in parte ai sindaci con
l'eccezione dell'abitazione principale. «Bisogna rendere chiaro
il livello di autonomia e di responsabilità dei Comuni - ha spiegato
Grilli - e per farlo occorre che il
contribuente sappia con chiarezza a chi sta pagando l'imposta».
Oggi il meccanismo della
«quota erariale», che a dicembre
obbligherà i proprietari a calcoli
complessi per distinguere la parte d'imposta destinata al Comune da quella indirizzata allo Stato, confonde le carte, ma lo stesso
premier Mario Monti aveva chiarito mercoledì agli amministratori locali che il quadro di finanza
pubblica non permette allo Stato
di abbandonare la sua parte di gettito. «Difficile pensare in tempi
brevi a variazioni consistenti»
nella pressione fiscale sul matto-
ne, conferma Grilli, e per questa
ragione la via per fare chiarezza
passa dalla distinzione di basi imponibili, su cui già hanno lavorato anche i tecnici della commissione per l'attuazione del federalismo fiscale.
In linea generale, ai Comuni rimarrà senza dubbio il gettito sulle case, che (anche nel resto d'Europa) sono l'oggetto d'elezione
della fiscalità locale con cui i proprietari di immobili finanziano i
servizi del Comune. Diverso è invece, per esempio, il quadro dei
capannoni industriali o dei centri
commerciali, che con le loro pesanti imposte possono "arricchire" casualmente il Comune in cui
si trovano mentre l'ente confinante si ferma a livelli di gettito drasticamente inferiori. Nel nuovo
quadro, una quota delle risorse
comunali andrà a finanziare la perequazione tra gli enti ricchi di risorse fiscali e quelli più poveri, in
modo da mantenere l'intero pacchetto dell'"Imu comunale" nei
bilanci locali svincolati così dalla
logica dei trasferimenti.
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Diffusione: 262.360
A regime, il cambio di rotta sarebbe drastico, ma il titolare
dell'Economia ha sottolineato comunque che la riforma dell'imposta va avviata «in tempi brevi»,
anche perché insieme a «efficienza della spesa, sussidiarietà e controlli» la «compartecipazione» e
la «chiarezza delle responsabilità» sono per Grilli i bisogni più urgenti della finanza pubblica. I lavori tecnici già condotti sul tema
non mancano, e per far partire le
novità dal zoi3 la legge di stabilità
potrebbe essere il veicolo più
adatto: tanto più se gli snodi applicativi non faranno vacillare l'intesa con i sindaci che sono ovviamente assai interessati al tema.
«L'Imu ai Comuni è una prospettiva irrinunciabile», chiarisce infatti il presidente dell'Anci Graziano Delrio rilanciando la disponibilità a lavorare sulla riforma insieme al Governo.
Lo stesso dialogo non si registra invece sulla disciplina del
Patto di stabilità, dove le posizioni rimangono distanti.
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20/10/2012
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ll'erld CAS
Periodicità: Quotidiano
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Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
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Reffiont Razionalizzazione degli ospedali e valorizzazione degli immobili
Il Piemonte taglia
le spese per salvarsi
Clara Attene
TORINO
Il rischio fallimento c'è,
ma se si continua con le riforme, quella sanitaria in primo
luogo, i conti della Regione Piemonte torneranno in salute. È
questo il messaggio lanciato ieri in conferenza stampa dal governatore leghista Roberto C ota, dall'assessore al Bilancio,
Giovanna Quaglia, e da quello
alla Sanità Paolo Monferino, dopo che un'affermazione di
quest'ultimo - «la Regione è tecnicamente fallita» - pronunciata due giorni fa in commissione
Bilancio aveva fatto scattare l'allarme sul destino dell'ente.
Di fatto, Piazza Castello, sul
cui bilancio la spesa sanitaria
pesa circa per 1'86%, ha oggi un
debito complessivo di 9,963 miliardi di euro. Monferino ha precisato che la spesa storica sia
per il personale sia per l'acquisto di beni e servizi, oggetto di
esame da parte della Corte dei
conti, ha iniziato a registrare un
leggero calo nel 2011, passando
da 2.954 a 2.909 milioni per il
personale e da 7.313 a 7.23o per
le forniture.
Certo non abbastanza per
dormire sonni tranquilli: «Saremo inflessibili nell'applicare la
riforma sanitaria - ha dichiarato C ota -, così come nel mettere
in atto nuove disposizioni per
lasciare un ente con i conti risa-
nati». Così, ad esempio, entro fine mese sarà presentato il piano di razionalizzazione dei 56
ospedali pubblici della regione
e della ventina di strutture private. Tra le misure a cui si lavora, è prevista la creazione di
due fondi immobiliari che dovranno valorizzare rispettivamente il patrimonio dell'ente,
incluse le sedi di rappresentanza come quella di piazza Castello e il nuovo grattacielo in costruzione, e quello delle aziende sanitarie e ospedaliere.
La Regione, inoltre, attende
dal ministero crediti esigibili
per 400 milioni, recentemente
sollecitati al ministero dell'Economia. Non solo: allo studio
nuovi tagli sui costi della macchina regionale, sulle erogazioni non prioritarie, la cessione
delle partecipazioni non strategiche e il factoring dei debiti
verso i fornitori sanitari.
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Q13/TIMANO ECIINUM11:0. Gli '111MICII 11: POUTICO
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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Periodicità: Quotidiano
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IL CORSIVO
Via le regioni,
e anche lo stato
E se profittassimo dello scioglimento delle giunte regionali per
bastonare le regioni che annegano? Facendo finta di niente,- si lascia passare il Natale, ci sono da comprare i regali, e poi l'albero,
il presepe, si rimandano le elezioni a stagioni più propizie, e poi
si rimandano ancora, ogni volta una scusa, finché i Maroni e i
Formigoni non, si rassegnano: non soltanto la Padania non esiste,
ma persino la Lombardia è scomparsa. Idem in Lazio: prima le
solite scuse, c'è il Natale di Roma, come si fa a votare, poi ci saranno anche Pasqua e Pasquetta e la gita fuoriporta, l'abbacchio,
e poi non si vota più, tutti si scordano persino l'esistenza della
Regione Lazio, d'er Batman, degli emolumenti milionari, dei
presidenti regionali con un debole per i viados. Poi — a seguire
— anche le altre regioni, una dopo l'altra: già traballano il Piemonte e l'Emilia-Romagna, insinuano le gazzette e le tivù bene
informate (nel senso di ben introdotte presso le procure). Sparite
le regioni, aspettiamo al varco lo scioglimento del parlamento
nazionale e, zac, via l'Italia. Subito dopo via anche l'Europa,
niente più spread, niente più politici e antipolitici, basta con i
mercati finanziari cannibali, ma liberi tutti, via lo stato, niente
padroni, e l'orizzonte sgombro fin dove arriva lo sguardo.
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Senati, pii. controlli sui gruppi
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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
20/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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FINO AL 15 DICEMBRE
Dipendenti pubblici,
consultazione al via
per snellire la p.a.
Parte la consultazione telematica «SemplificaPA.
Libera le Risorse» per raccogliere le idee e le proposte di semplificazione dei dipendenti pubblici.
La consultazione è realizzata di intesa con Anci,
Upi e Conferenza dei Presidenti delle Regioni, si
spiega in una nota della Funzione pubblica. La
consultazione è accessibile dalFhome-page del sito
~Stanzionepubblica.
gov.it. Per
partecipare
basta compilare un semplice modulo online
indicando la
complicazione burocratica, la soluzione proposta e i vantaggi
che questa comporterebbe per l' antmhuistrazione
e per gli utenti. Gli esiti della consultazione, che
durerà fino al 15 dicembre 2012, saranno resi pubblici e utilizzati per predisporre gli appositi regolamenti di semplificazione previsti dal decreto
Semplifica Italia.
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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
da Bologna
FRANCESCO CERISANO
oppia base imponibile
per l'Imu. In modo da
poter garantire una quota del gettito ai comuni
e una allo stato. Lo ha detto ieri
a Bologna il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, a margine
dell'assemblea dell'associazione
nazionale dei comuni italiani. Il
ministro ha escluso che l'imposta
sugli immobili possa mai essere
devoluta totalmente ai comuni,
visto che una parte dovrà comunque andare a rimpinguare
il fondo statale di riequilibrio
necessario per garantire risorse
economiche anche agli enti locali
con base immobiliare meno ricca.
E' stato però possibilista su una
trasformazione del tributo sin dal
2013, per cui il contenitore utile
potrebbe essere già la legge di
stabilità. L'obiettivo è comunque
quello di garantire ai comuni un
maggior gettito, lasciando tuttavia allo stato una parte dell'imposta (inferiore rispetto al 50%
attuale).11.Siamo impegnati a ridisegnare flinu dando più garanzie
ai comuni», ha detto il ministro
rispondendo alle sollecitazioni
dei sindaci ancora un po' delusi
dalle parole di Mario Monti nella giornata inaugurale dell'assemblea Anci di Bologna. »Così
come formulata», ha proseguito,
«l'imposta municipale è un ibrido perché il cittadino non riesce
a distinguere a chi sta pagando.
Ecco perché è indispensabile differenziare le basi imponibili: ciò
che è dei comuni deve andare ai
comuni, ad eccezione di una fetta
da assegnare alla perequazione,
ma va residuata comunque una
base imponibile a favore dello
stato». Ma come distinguere i
due cespiti? Una delle ipotesi
allo studio potrebbe essere quella
di lasciare ai sindaci l'Imu sulle
abitazioni (senza differenza tra
prima e seconde case) e attribuire allo stato l'Imu sugli
immobili commerciali.
Il ministro dell'economia ha spiegato che
sull'Imu comunale «i
sindaci avranno libertà d'azione». Il che
significa che avranno ampi margini di
manovra su aliquote
e detrazioni, come richiesto espressamente al numero uno di
via XX settembre
dal sindaco di
Roma Gianni
Alemanno.
Sull'altro
tema caldo che da
sempre
anima i
rapporti
tra comuni e
Mef,ossia
una rimoduGrilli
lazione degli
obiettivi del
patto di sta-
D
bilità che consenta ai sindaci di
escludere dai vincoli alcune voci
specifiche (per esempio le spese
finanziate con i fondi Ue), Grilli
è stato più tiepido. «I margini di
manovra sono strettissimi», ha
detto. Ma ferma restando questa
premessa, «occorre distinguere
tra spese correnti e spese per
investimenti, due voci che non
possono essere poste sullo stesso
piano». Un distinguo da sempre
chiesto dai sindaci e per questo
molto apprezzato dall'Anci. Al
pari di quello tra comuni virtuosi
e non su cui il ministro dell'economia ha speso parole di rassicurazione. Parole che sono bastate a
riconquistare la platea dei sindaci inizialmente piuttosto fredda
dopo l'avvio di mercoledì con il
premier Mario Monti. Il presidente dell'Anci, Graziano Deirio,
si gode il risultato. E manda al
governo un'attestazione di stima:
«ha restituito credibilità al paese
grazie a un'autorevolezza sconosciuta ai precedenti governi».
Dehio ha apprezzato l'impegno
del ministro sull'Inni a cominciare dall'esplicita previsione
che una quota di imposta dovrà
essere devoluta ad alimentare il
fondo perequativo con l'obiettivo
di compensare le differenze di
gettito tra territori. E fa qualche
esempio: «se l'Imu fosse al 100%
comunale Padova incasserebbe
40 milioni di euro in più, ma non
tutti i comuni possono godere di
questi cespiti. Basta che in un
comune ci sia una centrale, una
fabbrica, un consistente numero
di seconde case per far sballare i
conti. Questi attuali effetti distorsivi vanno attenuati».
Sul Patto, in attesa che arrivino regole più morbide per le città metropolitane e per le spese di
protezione civile, Delrio ha chiesto
a Grilli che vengano esentati dal
Patto i piccoli comuni (dal 2013
tutti i municipi saranno soggetti
ai vincoli di bilancio) impegnati a
realizzare fusioni o unioni'
Infine, la spending
review. I comuni si
godono il risultato raggiunto con
il decreto legge
salva-enti (dl
174/2012) che ha
sterilizzato il taglio
di 500 milioni per
il 2012 obbligando
i sindaci a reinvestire nella riduzione
dell'indebitamento gli
importi decurtati. Ma il
problema si porrà anche
nel 2013 quando il sacrificio previsto sarà ben
maggiore: 2,5 miliardi.
L'Anci vorrebbe che il
meccanismo venisse
esteso anche all'anno prossimo e chiede
che anche nel 2013
vengano presi come
parametri di riduzione della spesa non i
consumi intermedi ma i fabbisogni
standard.
Periodicità: Quotidiano
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Il rapporto stato-enti nella gestione del tributo nell'intervento del ministro all'assemblea Anci
L'imponibile Imu diviso per due
Grilli: una quota maggiore di gettito garantita ai comuni
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Periodicità: Quotidiano
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
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Patto di stabilità da riformare profondamente
Il Patto di stabilità interno va profondamente
riformato. In caso contrario, nei prossimi anni
produrrà effetti ancora più devastanti sulla
finanza dei comuni, specialmente di quelli più
piccoli, compromettendo anche l'adempimento
dell'obbligo di gestione in forma associata delle
funzioni fondamentali.
È un vero e proprio ultimatum quello che arriva dai sindaci, riuniti a Bologna in occasione
dell'annuale assemblea nazionale dell'Anci.
II tema è tutt'altro che nuovo, ma il tempo per
arrivare ad una riforma organica del Patto si fa
sempre più stretto.
Dal 1 ° gennaio, infatti, in mancanza di un ripensamento legislativo, esso verrà esteso a tutti i
comuni con più di 1000 abitanti (finora la soglia
è stata quasi sempre fissata a 5000).
I piccoli comuni - ha sottolineato con forza il
sindaco di Andora, Franco Floris, presidente
della Commissione nazionale Finanze Locali
dell'Anci - avranno enormi difficoltà a gestire
i relativi vincoli, sia dal punto di vista amministrativo, che soprattutto dal punto di vista
contabile e finanziario. Sotto il primo profilo,
il Patto, come oggi concepito, impone una serie
di adempimenti organizzativi e burocratici cui
difficilmente il personale degli enti di minori
dimensioni (generalmente esiguo, privo di una
formazione specialistica e impegnato a gestire
attività eterogenee) sarà in grado di tare fronte.
Ma è soprattutto sul secondo versante che l'allargamento della pldtea degli enti soggetti al
Patto desta allarme. Un recente studio di Aneli
Piemonte (regione dove, come ha ricordatoti
sindaco di Collegno Silvana Accossato, la concentrazione di piccoli comuni è elevatissima)
prevede entro il 2014 una drastica riduzione
(circa il 70%) dei pagamenti in conto capitale
da parte dei mini comuni, a fronte di una sostanziale invarianza della spesa corrente. Per
non pochi enti, inoltre, anche il previsto azzeramento degli investimenti rischia di non bastare,
specialmente se le correlative entrate (per loro
natura suscettibili di oscillazioni impreviste)
risultassero inferiori alle previsioni: per i piccoli
comuni, infatti, è certamente preclusa la strada
(battuta da non pochi enti negli scorsi anni) di
puntare su entrate straordinarie come alienazioni di beni o di partecipazioni.
Inoltre, il Patto rischia di rappresentare un
ostacolo formidabile alla costruzione delle forme associative (unioni o convenzioni) che entro
la fine del 2013 dovranno obbligatoriamente gestire le funzioni fondamentali.
Da qui la richiesta di un intervento correttivo,
peraltro annunciato dall'attuale Governo fin
dal suo insediamento e addirittura tradotto in
una norma programmatica inserita nel decreto "salva Italia" (art. 28, comma 11-ter, del dl
201/2011).
Finora, tuttavia, gli interventi normativi si sono
limitati a prevedere dei correttivi parziali, perlopiù potenziando gli strumenti di compensazione
sia a livello nazionale che a livello regionale.
II premier Mario Monti, nel suo intervento di
apertura dell'assise dei sindaci, ha affermato
che ogni intervento sul Patto dipende dall'esito
delle proposte di ammorbidimento dei vincoli
europei formulate dall'Italia in sede Ue. Una
one attendista che suscitato aspre critiche
da dei primi cittadini.
Il problema è che qualsiasi alleggerimento del
Patto richiede di essere compensato per non
pensare in termini negativi sui saldi di finanza
pubblica. Ad esempio, l'esonero dei piccoli comuni è cifrato poco meno di I miliardo di euro,
che difficihnente potranno essere caricati sulle
spalle dei comuni maggiori.
Una possibile via d'uscita, suggerita dall'Ifel,
sarebbe convincere le regioni a farsi carico di
tale onere caricandolo sul proprio obiettivo di
Patto nell'ambito del Patto regionalizzato. Ma
in tal modo, si rischia comunque di peggiorare la situazione dei comuni più' grandi, consumando buona parte del tesoretto in mano
ai governatori.
Matteo Barbero
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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Periodicità: Quotidiano
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I paletti sono in contrasto col Trattato Ce
Fiere, i comuni
senza esclusiva
DI CINZIA DE STEFANIS
N
essun diritto di esclusiva dei comuni nel regolare lo svolgimento
dell'attività fieristica
nel loro ambito territoriale. Il
comune nello stabilire che l'attività fieristica possa svolgersi
soltanto nelle aree pubbliche
(strade, canali, piazze, comprese
quelle private gravate da servitù di pubblico passaggio, e ogni
altra area di qualunque natura
destinata a uso pubblico) o in
quelle private di cui lo stesso
abbia la disponibilità, appaiono
in contrasto con il principio della liberalizzazione delle attività
economiche, derivante dal Trattato Ce e dall'interpretazione
di esso da parte della Corte di
giustizia (sentenza 15.2.2002
c. 439/99). In virtù del principio della liberalizzazione delle
attività economiche, valevole
anche con riferimento alle fiere e ai mercati, il comune non
può pretendere di esercitare
alcun diritto di esclusiva nello
svolgimento dell'attività fieristica. La liberalizzazione delle
attività economiche è finalizzata a garantire la libertà di
concorrenza secondo condizioni
di pari opportunità e il corretto
e uniforme funzionamento del
mercato, nonché per assicurare
ai consumatori finali un livello
minimo e uniforme di condizioni
di accessibilità ai beni e servizi
sul territorio nazionale. Questo
è il principio espresso nella sentenza Tar Sardegna del 5 ottobre
2012. Pertanto, secondo i giudici
amministrativi sardi, in questa
circostanza, devono essere annullati i provvedimenti di diniego della domanda presentata
da un consorzio per una manifestazione fieristica di tipo locale,
i quali nel presupporre che l'attività fieristica possa svolgersi
soltanto nelle aree pubbliche o
in quelle private di cui il comune
abbia la disponibilità, appaiono
in contrasto con il principio della liberalizzazione delle attività
economiche. ll mercato è un'area
pubblica o privata della quale il
comune ha la disponibilità, composta da più posteggi, attrezzata
o meno e destinata all'esercizio
dell'attività, per uno o più giorni
della settimana o del mese, per
l'offerta integrata di merci al
dettaglio, la somministrazione
di alimenti e bevande e l'erogazione di servizi pubblici. La fiera invece è una manifestazione
caratterizzata dall'afflusso, nei
giorni stabiliti, sulle aree pubbliche o private delle quali il
comune abbia la disponibilità,
di operatori autorizzati a esercitare il commercio su aree pubbliche, in occasione di particolari
ricorrenze, eventi, festività.
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Contralti di rete per prtdi,ssitmisti
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Rassegna stampa - Comune di Anzola dell`Emilia