A.GEN.DO onlus
Associazione Down di Vicenza
Via Natale del Grande, 20
36100 Vicenza
Sviluppare le abilità
comunicativo-linguistiche
dei bambini
con sindrome di Down
Logopedista
Dott.ssa Elisa Dani
CONTATTI:
Cellulare: 3495318720
e-mail: [email protected]
Linguaggio e Comunicazione
ALTRI
ESPRESSIONI ARTISTICHE
ANAMNESI FISIOLOGICA E PATOLOGICA
ANAMNESI SOCIALE E CULTURALE
AMBIENTE
AUTONOMIA PERSONALI E SOCIALI
ATTIVITA' LUDICHE
COMPORTAMENTO-VOLIZIONE-INTENZIONALITA'
DINAMICHE AFFETTIVE ED EMOTIVE
UMORE E SENTIMENTI
ALTRI
COSCIENZA-ATTENZIONE-CONCENTRAZIONE
MEMORIE
APPRENDIMENTI CURRICULARI
LOGICA-MATEMATICA
STRUTTURAZIONI SPAZIO-TEMPORALI
LIVELLO TESTUALE-NARRATIVO
LIVELLO MORFOSINTATTICO
LIVELLO SEMANTICO - LESSICALE
VISIVA
UDITIVA
TATTILE
KINESTESICA
GUSTATIVA
OLFATTIVA
MOTRICITA' DI BASE
PRASSIE
MOTRICITA' DI BASE
PRASSIE
MOTRICITA' DI BASE
PRASSIE
LIVELLO PRAGMATICO
INTEGRATIVO DI BASE
UDITIVA
TATTILE
KINESTESICA
GUSTATIVA
OLFATTIVA
ESCREZIONI
SECREZIONI
MOTRICITA' GLOBALE
FONAT GRAFIC MIMIC
ORIO
O
O
VERBAL PLASTI GESTU
E
CO
ALE
VISIVA
PERCEZIONI
LINGUAGGIO
CANALI ESPRESSIVI
CAPACITA' SENSORIALI
LIVELLO DELLA RELAZIONE
INTERPERSONALE
LIVELLO INTEGRATIVO O DI PROCESSAMENTO
CENTRALE
LIVELLO ESPRESSIVO ESECUTIVO
PRASSICO
LIVELLO IMPRESSIVO
SENSORIALE
PERCETTIVO
O. Schindler, 1977
Linguaggio e Comunicazione
Abilità comunicative
Abilità linguistiche:
• Comprensione verbale
 comprensione narrativa
 comprensione morfo-sintattica
 comprensione lessicale-semantica
 discriminazione fonetico-fonologica
• Produzione verbale
 pianificazione narrativa
 pianificazione morfo-sintattica
 pianificazione lessicale-semantica
 pianificazione fonetico-fonologica
Competenze linguistiche nella sindrome di Down
Gli studi sullo sviluppo dei bambini con
sindrome di Down si riconducono a 2
posizioni teoriche fondamentali:
•I bambini con sindrome di Down seguono
uno sviluppo psicomotorio ritardato ma con le
stesse tappe e le stesse modalità dello
sviluppo normale;
•C’è una differenza quantitativa ma anche
qualitativa nel corso dello sviluppo.
Competenze linguistiche nella sindrome di Down
ATTIVITA’ DI
COMUNICAZIONE
BAMBINI CON SINDROME DI DOWN
BAMBINI CON SVILUPPO TIPICO
Età media
Fascia d’età
Età media
Fascia d’età
Reagisce ai rumori
1 mese
½ - 1 ½ mese
-
0-1 mese
Si volta verso le voci
7 mesi
4 – 8 mesi
4 mesi
2 – 6 mesi
Dice da-da, ma-ma
11 mesi
7 – 18 mesi
8 mesi
5 – 14 mesi
Reagisce a parole
familiari
13 mesi
10 – 18 mesi
8 mesi
5 – 14 mesi
Reagisce a semplici
istruzioni verbali
16 mesi
12 – 24 mesi
10 mesi
6 – 14 mesi
Dice le prime parole
18 mesi
3 – 36 mesi
14 mesi
10 – 23 mesi
Esprime i suoi
bisogni a gesti
22 mesi
14 – 30 mesi
14 ½ mesi
11 – 19 mesi
Formula alcune frasi
di due parole
30 mesi
18 – 60+ mesi
-
-
Usa spontaneamente
parole per
comunicare
1 ½ - 6 mesi
-
-
-
Non è possibile definire un profilo unico specifico alla sindrome:
ampia variabilità individuale
Competenze linguistiche nella sindrome di Down
Deficit maggiore delle competenze
linguistiche rispetto alle altre aree dello
sviluppo (cognitiva, sociale)
(Fabretti, Pizzuto, Vicari & Volterra, 1994)
Le diverse aree linguistiche sono
caratterizzate da uno sviluppo disomogeneo e
da ritmi di acquisizione diversi:
Comprensione > produzione linguistica
Lessico e pragmatica > morfosintassi
(Chapman, Seung & Kay- Raining Bird, 1998;
Chapman, Hesketh & Kistler, 2002)
Comunicazione preverbale
Frequenza e tipo di gesti prodotti (deittici e referenziali)
=
bambini con sviluppo tipico di pari abilità linguistica
I gesti non vengono spesso accompagnati da vocalizzazioni
Utilizzano per un periodo
prolungato la comunicazione
gestuale come modalità
prioritaria di interazione
Fonetica e Fonologia
Notevoli difficoltà di produzione fonologica,
problemi acustici e di articolazione verbale fonatoria
Conseguenza: linguaggio telegrafico con omissioni di
fonemi e/o sillabe; bassa fluenza verbale, molte pause
Poca intelligibilità verbale
Sviluppo lessicale
Le prime parole compaiono con un ritardo di circa
1 anno (età di comparsa adeguata all’Età Mentale)
Le prime parole appartenenti allo stesso dominio
semantico delle prime parole dei bambini con
sviluppo tipico
L’esplosione del vocabolario assente fino ai 5-6 anni
Crescita del vocabolario in relazione all’Età Mentale: avviene
secondo le stesse modalità
In adolescenza, spesso lessico recettivo eccede l’Età Mentale
non verbale (Chapmen, 1995); rappresenta un punto forza;
importante per la lettura
Sviluppo morfosintattico
La capacità di combinare 2 o più parole non appare prima di 4 anni
(ritardo di 2 anni)
Lo sviluppo non è solo rallentato rispetto a quello tipico, ma segue delle
traiettorie diverse (atipia)
Producono frasi incomplete omettendo articoli, pronomi, preposizioni
(morfologia libera); frasi brevi e telegrafiche con un’elaborazione
sintattica limitata
Lo sviluppo morfosintattico prosegue
in adolescenza ed età adulta (rassegna di
Chapman & Hesketh (2001)
E’ possibile elicitare la costruzione di
frasi complesse attraverso la
rievocazione di narrazioni
Lo sviluppo pragmatico e delle abilità narrative
Area di particolare forza
Abilità narrative adeguate al livello cognitivo
(Boudreau & Chapman, 2000)
Rievocazione di storie altrettanto lunga e complessa rispetto ai
bambini di pari abilità mentale
Comprensione dell’evento principale, e la capacità di compiere
inferenze semplici superiore alle loro abilità espressive
Linguaggio morfosintaticamente povero, ma ricco di contenuto
Dissociazione tra forma e contenuto (Chapman & Hesketh, 2001)
Strategie e consigli utili per
aiutare lo sviluppo di
comunicazione e linguaggio
Comunicazione prelinguistica
Neonato comunica da subito con:
 Linguaggio corporeo (pianto, movimenti del
corpo e della bocca, espressioni del viso,
sospiri, sbadigli, suoni vegetativi)
 Contatto visivo
 Sorriso
E’ importante interpretarli come segni di
gioia, piacere, disagio o dolore ed entrare in
relazione con lui.
Inoltre è fin da subito interessato al viso
dell’adulto e ha buona capacità di imitazione.
Comunicazione prelinguistica

“Dialogo” nella diade madre-bambino
Sviluppa la
comunicazione di tipo
intenzionale, diretta a
qualcosa di esterno e
con l’utilizzo di simboli
convenzionali (parole).
Comunicazione prelinguistica

Condivisione dell’attenzione
◦ Da uno scambio “a due” l’interazione diventa “a tre”
perché il bambino incomincia a realizzare momenti di
“attenzione condivisa” con la madre sugli oggetti.
◦
◦
◦
◦
Sguardo
Gesto di dare
Gesto di mostrare
Gesto di indicazione
con 2 funzioni:
1.Richiesta
2.Dichiarazione (si sviluppa succesivamente)
◦ Sguardo + vocalizzazioni
Strategie

Comunicare faccia-a-faccia
Per garantire uno scambio ad
entrambi gli interlocutori
(scambio attraverso modalità
verbali e non verbali)
- mettersi allo stesso livello fisico del
bambino per mantenere il contatto dello
sguardo e riconoscere le espressioni
facciali. Il bambino deve: sentir parlare
l’adulto e vederlo parlare.
- Esempi: giocare sul pavimento, raccontare una
storia, recitare filastrocche, ecc…
Strategie

Funzione di supporto
◦ E’ il genitore che deve interpretare i segnali
comunicativi, condividendo lo sguardo del bambino e
prestando attenzione ai movimenti del corpo, ai vocalizzi,
al tono della voce e al contesto in cui il bambino si
esprime: egli deve sentirsi capito e il genitore lo deve
sostenere dimostrando interesse e partecipazione.
◦ Lo Scaffolding fornito dal genitore serve a compensare il
dislivello tra le abilità richieste e ciò che il bambino è in
grado di fare da solo, permettendo così di realizzare
completamente la sequenza e far progredire le capacità
del bambino.
◦ Può verbalizzare l’intenzione espressa dal figlio usando
frasi semplici in riferimento a ciò che il bambino vuole.
Strategie

Abbinare oggetto-suono/sillaba/parola
Associare un oggetto, un gioco,
uno strumento sempre con lo
stesso suono onomatopeico o
con la stessa sillaba o con la
stessa parola
- Quando buttiamo un oggetto dentro ad una
scatola possiamo sempre dire PUM (o PU) o
quando facciamo volare un aereo diciamo sempre
VVVV o VVVOLA
Strategie

Dare un modello vocale-linguistico al
bambino
Imitare i suoni che abbiamo sentito usare dal
bambino
 se il bambino ha detto “ba”, l’adulto può usare
“ba” in un secondo tempo, per elicitare la
vocalizzazione da parte del bambino.
Favorire acquisizione di nuovi suoni/parole:
 accompagnare i gesti con le parole che il bambino
per ora non sa dire; lo gratifica nel suo intento
comunicativo e fornisce “un modello verbale”
Strategie

Sfruttare le routines quotidiane
(quella della pappa, della nanna, del bagnetto etc..)
◦ proprio per la loro ripetitività offrono le migliori
occasioni per rivolgersi al bambino piccolo con linguaggio
semplice in cui le parole si ripetono con frequenza.
◦ Anche i primi giochi a due, come quello del “cucù
settete”, “batti batti… le manine”, “dammi..grazie” sono
momenti che aiutano il bambino a sviluppare attenzione,
ascolto,imitazione, alternanza del turno, capacità di
rappresentazione mentale, elementi alla base dello
sviluppo del linguaggio.
Strategie

Favorire l’interazione comunicativa
Esempio: la routine del pasto
◦ Se il bambino vi guarda indica il cibo e dice “Pappa”
rispondete ripetendo quello che dice aggiungendo
“stiamo mangiando la pappa”
◦ Se il bambino indica solamente, nominate l’oggetto e dite
“Pappa”
◦ Se pronuncia male una parola, la ripetete correttamente
◦ Potete giocare al gioco del “riordinare” facendovi dare gli
oggetti, per sviluppare la comprensione e la produzione
Strategie

“G uarda in su,
guarda in giù,
dai un bacio a chi vuoi
tu!”
Utilizzare filastrocche, rime e
canzoncine
◦ permettono al bambino di imparare molte parole ed
espressioni nuove, in quanto vengono ripetute
molte volte;
◦ consentono di aumentare la capacità di ascolto e di
comprendere anche il concetto di “fare a turno”
(alternanza comunicativa).
Strategie: il gioco

Quando il bambino è piccolo, è meglio mettersi a
giocare a terra, di fronte a lui, seguendo le sue
scelte di gioco, ascoltandolo, denominando i
giocattoli che preferisce, mettendoli in relazione,
descrivendone il colore, la grandezza, la forma,
facendoli agire.

Nel primo periodo di vita il bambino ha bisogno di
fare esperienze piacevoli di gioco in modo
continuativo e ripetuto, con pochi interlocutori, con i
suoi giochi, nel suo ambiente, per riuscire a crearsi
dei riferimenti stabili, sia nel rapporto tra le persone
che si occupano di lui, sia nelle attività e nel
linguaggio che esse gli rivolgono.
Strategie: il gioco

Successivamente proponetegli giochi in sequenza,
mostrandogli, con linguaggio semplice e completo,
come far finta di…fare il bagnetto al pupazzo preferito,
asciugarlo, vestirlo,dargli la pappa, usando prima oggetti
abituali e poi oggetti “neutri”, che assumono di volta
in volta una funzione diversa, a seconda della
situazione.

Coinvolgetevi nel gioco del bambino, alternando un
ruolo passivo in cui sia lui che guida l’ azione ad
momenti in cui sarete voi a fare delle proposte.

Incoraggiate lo scambio di turno nell’azione e nella
conversazione, rispettando i tempi e i modi del
bambino; non sovrapponetevi a lui con direttive e
ordini, modificando e ignorando ciò che fa o dice.
Annullereste sia in voi che nel bambino il piacere di
stare insieme e il desiderio di parlare.
Strategie: i libri

Proponete presto i libri al bambino:
◦ I primi con immagini colorate di oggetti familiari,
giocattoli, animali e bambini.
◦ Poi libri che illustrino varie azioni in sequenza.
◦ Anche le fiabe brevi aiutano il bambino a capire il
succedersi degli avvenimenti.
Il libro a questa età è uno
spunto, un pretesto per
creare attenzione e interesse,
per sviluppare le capacità di
ascolto e di comprensione e le
prime risposte gestuali e
verbali.
Strategie

In generale è importante:
◦ Ascoltare e rispondere
Quando il bambino si esprime con il linguaggio corporeo, suoni, parole
◦ Tempo
Date al bambino il tempo di rispondere, hanno sempre una reazione
◦ Breve e semplice
Usare frasi corte e facili
◦ Condivisione
Presentate sempre argomenti che interessano il bambino
◦ Giocare
Giochi che permettono scambi di turno come le filastrocche, rime,
canzoncine, calciare la palla, ecc

Riassumendo:
◦ Assicurarsi che il bambino raggiunga sempre ciascun intento
espresso. Se ha espresso una protesta, accettarla, fermando
l’azione che l’ha provocata.
◦ Fornirgli ogni oggetto richiesto e stare attenti a tutti quelli sui
quali stabilisce una joint attention (attenzione congiunta).
◦ Riconoscere la comunicazione. Sorridere, guardare, e
commentare ogni suo comportamento intenzionale. Assicurarsi
che capisca che il messaggio è stato ricevuto.
◦ Fornire rilievo linguistico. Usare un linguaggio semplice per
“traslare” in parole un’intenzione non verbale del bambino. Se
MOSTRA una tazza, rispondere “è una tazza!”
◦ Interrompere una routine di scambio (es: se il bno e l’adulto
stanno giocando a tirarsi la palla, l’adulto può trattenere la palla
e aspettare che il bno la richieda prima di rimandargliela)
◦ Il gioco simbolico offre molte opportunità (con animali,
pupazzetti, macchinine, …)
Funzioni orali





Postura delle strutture della bocca
Respirazione
Suzione
Deglutizione
Masticazione
“Il bambino con S. di Down ha la bocca
costantemente socchiusa o aperta, con
la lingua che fa mostra di sé…ciò non va
accolto come naturale conseguenza
della sindrome ignorando che la
debolezza dei muscoli facciali (ipotonia)
può essere corretta già a partire dai
primi mesi di vita del bambino, con un
progressivo miglioramento delle funzioni
orali integrate.”
A. Bertarini
Funzioni orali

Alcuni consigli
◦ I muscoli che concorrono ad una corretta postura e
funzionalità orale sono molti e devono essere
opportunamente esercitati per renderli più tonici.
◦ Si può per esempio rafforzare i muscoli delle
guance e delle labbra con esercizi di soffio:
- Inizialmente far vedere al bambino (che soffierà non
prima dei 12 mesi) gonfiando bene le guance, usando
oggetti colorati che evidenziano il movimento (carta
velina, piume, giochi con palline, fiamma della
candela, trombette e fischietti con imboccature
diverse, cannucce di diversa lunghezza e dimensione,
bolle di sapone, colori a soffio, …)
Funzioni orali

Alcuni consigli
◦ I muscoli che concorrono ad una corretta postura e
funzionalità orale sono molti e devono essere
opportunamente esercitati per renderli più tonici.
◦ Si può per esempio tonificare la lingua con
semplici giochi di imitazione faccia a faccia (in cui la
lingua venga mossa dentro-fuori la bocca, in alto e
in basso, a destra e a sinistra) o stimolandone il
movimento con oggetti (giochi con palline che
girano se mosse dalla lingua, lecca-lecca, pulire le
labbra da un cibo gradito). La lingua è inoltre
importamente nell’atto della masticazione.
Funzioni orali

Alcuni consigli
◦ I muscoli che concorrono ad una corretta postura e
funzionalità orale sono molti e devono essere
opportunamente esercitati per renderli più tonici.
◦ Si può per esempio rafforzare i muscoli elevatori
della mandibola stimolando la masticazione di cibi
diversi.
◦ Si può per esempio tonificare i muscoli delle labbra
esercitandone la protrusione con esercizi di baciosorriso, oltre che con i giochi di soffio.
◦ Spazio alla fantasia dei genitori!
Funzioni orali

Alcuni consigli
◦ Molto importante il passaggio alle tappe successive
che riguardano l’alimentazione come l’uso del
cucchiaio e della tazza, non rimandare.
◦ Stimolare la respirazione nasale attraverso
massaggi, giochi di soffio col naso (con modalità
simili al soffio orale) e…insegnare a soffiarsi il naso.
◦ Eliminare biberon, ciuccio, dito e qualsiasi altro
oggetto che viene tenuto in bocca (vizi orali),
perché porta ad uno scorretto sviluppo delle
strutture orali e delle relative funzioni.
Abilità metafonologiche

Per bambini in epoca prescolare (4-5 anni)
ma si possono proporre già
precedentemente.
◦ Già a 3 anni i bambini riconoscono alcune
caratteristiche delle parole.

Abilità di ragionamento sulle parole e sui
fonemi che compongono le parole.

Fondamentali per l’apprendimento di lettura
e scrittura.
Abilità metafonologiche

Sintesi sillabica:
◦ “CA – SA“ = “CASA”
◦ Proposta di gioco o attività:
 Disporre vari oggetti o figure e chiedere al
bambino di portarvene uno alla volta dopo che
abbia indovinato la parola da voi pronunciata in
sillabe. Ad esempio: “Trova la CO-LLA”
Abilità metafonologiche

Segmentazione sillabica:
◦ “CASA“ = “CA – SA”
◦ Proposta di gioco o attività:
 Pronunciare le parole dividendole in sillabe,
marcando o rappresentando la struttura della
parola accompagnati dal battito delle mani, dai
passi, dai battiti di un tamburo, dall’utilizzo di
cerchietti,… “CA – NE”
O
O
Abilità metafonologiche

Riconoscere la sillaba iniziale:
◦ “CASA inizia con CA”
◦ Proposta di gioco o attività:
 “Indovina quale ti sto dicendo… PA…” e far
prendere l’oggetto o la figura corrispondente
 “Arriva una nave carica di… CA…”
 Successivamente saper riconoscere parole che
iniziano con la stessa sillaba tra varie presentate.
Abilità metafonologiche

Riconoscere se due parole sono uguali
o diverse:
◦ “PALLA - BALLA”
◦ Proposta di gioco o attività:
 Disporre vari oggetti o figure e chiedere al
bambino di portarvene uno alla volta tra opzioni
di parole che si assomigliano. Ad esempio:
“Dammi PANE”, “Dammi CANE”…
 Far ripetere a dei pupazzetti le parole da voi
pronunciate e il bambino deve dirvi se hanno
ripetuto bene o no (quindi deve dare un giudizio
di uguale o diverso).
Abilità metafonologiche

Le rime:
◦ “NASO e VASO”
◦ Proposta di gioco o attività:
 Proporre spesso filastrocche e canzoncine che
contengono parole in rima
 Riconoscere che “BAMBINA finisce come
TAZZINA” tra varie opzioni proposte
“G uarda in su,
guarda in giù,
dai un bacio a chi vuoi
tu!”
Bibliografia

“La Sindrome di Down. Sviluppo psicologico e integrazione dalla nascita all'età
senile” di R. Vianello, Ed. Junior, 2006.

“Language difficulties in down syndrome. Lifespan perspective and remediation
principles” di Jean A. Rondal, Psycholinguistic Unit, University of Liège, Belgium,
2009.

“Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo” di E. Mariani, L. Mariotta e
M. Pieretti, Erickson, 2009.

“Sono già parole. Guida alla promozione del linguaggio del bambino da 0 a 3 anni”
di A. Benasaglio e A. Favero, ULSS 16 - Padova, 2005. Ppt mod. F. Marciante.

“Facilitare lo sviluppo del linguaggio. Suggerimenti per seguire la crescita di tuo
figlio” di FLI Federazione Logopedisti Italiani.

“Il modello Interact” di S. Bonifacio e L. Hvastja Stefani, Edizioni Del Cerro, 2004.

“Psicologia dello sviluppo del linguaggio” di C. Levorato e M. Roch, appunti,
dispense e ppt, Università degli Studi di Padova, corso di laurea in Logopedia, a.a.
2008-2009.

“Lo sviluppo linguistico” di L. D’Odorico, Ed. Laterza, 2007.

“Guida per i genitori. Per una buona respirazione, deglutizione e masticazione del
bambino Down. Manuale di terapia miofunzionale” di A. Bertarini.

“Collana logopedia con fantasia. Giochi di soffio per allenare la bocca” di F. Nardi e
T. Menegus, opuscolo del Centro Regionale Malformazioni Cranio-Maxillo-Facciali
ULSS 6 Vicenza e associazione LPS, 2010.

“Profilo comunicativo individuale” O. Schindler, 1977.
A.GEN.DO onlus
Associazione Down di Vicenza
Via Natale del Grande, 20
36100 Vicenza
Grazie per
l’attenzione
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