Il controllo norìamentore finanziario (li eR~(' Importa, mo:-:;tl'C'l'ebbe l'entitù delle risorse fìnanzia.ri« disponibili e perciò stesso il Par-lamento determinerebbe con piena coscienza la politica finanziaria. Nè questo sarebbe il solo vantaggio della, rirortna. gssrt permetterebbe non solo un più organico e più logico esercizio della funzione di controllo finanziario per quanto attiene alla determinazione del rapporto fra le spese e le entrate, ma probabilmente indurrebbe ad un esame dei singoli progetti (li legge dal punto di vista. della, loro rispondenza '.11 postulato del minimo mezzo. Molto probabilmentei singoli ministri e Ie singole Commissioni permanenti ìncurìeate di l'ifei-ir« sui progetti di legge, sapendo che l'approvazione di un progetto di legge non stgnìftcherehbe hl 'sua esecuzione, eeroherebhero di congegnar-e il progetto in modo tal e che con hè sua esecuzione si l'aggiungere il massirno effetto col minimo dispendio, esame che, ho detto, troppo spesso Governo e Parlamento non fanno. Solo cosi vedrebaumentare le probabilità che alla si desse esecuzione. la funzione di' controllo finanziario ancora esercitarsi dal Parlamento, sembra ~L' me assolutamente W la natura del giudizio che nl Par-lamento nell'esercizio della funzione di controllo parlamentare, che impone la riforma ; è un giudizio comparativo circa il grado di. utilità delle singole spese che il Parlamento deve fare: non si fa una eomparasione se non si hanno tutti pr-esenti. innanzi agli occhi dr-Jht mente gli oggetti da comparare. La ritorm» è urgente sopratutto ora in cui occor-re rlsanare la finanza. L'opel'a. di risanamento fìnaneiarìo non può cominciare che da questo: mettere un l'ermo al le nuove spese. . Disse I'on. De Nava nella sua esposizione fìnansiar-la che i membri del Parlamento, coucoi-di tntt! nel volere una politiea che riducesse le spese erano poi eiasenno contrario ad ogni (~ qualsiasi proposta di riduzione. Può essere che il rendere possìbìlcaì Parlamento di fare un Rindizio comparativo sul grado di utìlità delle singole spese, portasse ad una coalizione di Interessl ed alla approvazione di tutte le spese: ma io credo che molto probabilmente porterebbe ad una politica di parsimonìa e cioè a rifiutare Ì31 maggìor parte delle spese. Agirebbe la naturale gelosia l'be porterebbe a rifiutare ai colleghi quello che non venisse consentito a noi: mal anche e sopratutto il sentìmento della responsabilità. Prot. gmnea PnEsuTTI Deput, to hl Pe.rla.mento I problemi della produzione e delle materie prime davanti alla Società delle Nazioni al primo volume dell' inchiesta sulla produzione eseguita dali' Uffìelo internazionale del lavoro (Esam.e critico) pI'OY0111l'e. ~ 6. L a restr-iz ione sistemat.ica della produaione _.. 7. Le cause fondamentali della r-r-is i at.tue.lo -_. S. La soluaioue dei erediti inter- nnaionali c le ,garanzie che può fornire la S,I(;letù delle Naaion i -" 9. Conclusioni sulle acNIS~ mosse al1'oJ'!.!:ftJlixy.ù;.:iolle cepitaliat.ica della ~(J(:letii. p[e<~i~:'~~~ artìeolo apparso s: (retro, pagg. 223 a· :.!::lO) , esposto la conceaìone della crisi economica attuale, che trovasì formulata [II"II III*1 I~! II li " Il Il j/ Il il li Il I 544 l 7wo!,(em'i della prod-uzione e delle mater-ie [n-ime dcuranì.i u-!la, Società delle Nozioni nel primo volume del l'apporto sull'inchiesta della produzione, eseguita dall'Ufficio internazionale del lavoro I Del volume attendesi tuttora l'edizione definitiva; ma iI contenuto ne è noto attraverso le bozze distribuite ai membri del Consiglio di amministrazione del detto Ufficio e da taluno di questi rese di pubblica ragione in conferenze ed in libri che giustamente attrassero l'attenzione di una larga cerchia, di persone (1). Una osservaeione generale dm-c farsi a proposito di questo volume, in esso non sono. esposti sempre i dati per tutti gli St<;1Jtl, ma, H seconda degli argomenti sono esposti i dati talvolta per alcuni St4;ti, tal'altra per alrr-ì. :Noi non abbiamo nessuna ragiono di. dubitare che questa scel ta sia ~1'ata fatta ad arte per l'aggiungere detel'ml!late conclusioni. Presumibilmen te essa è connessa con la necessità inerente alle ricerche scientifiche, di t;'ascurare certi particolari. La ricerca scientifica, invero, tende a stabilire delle unìtormit~ e non può raggiungere tale scopo che Iasciando da parte, come secondari, taluni fa~-ti. (~lWSt'a, f'sigenr.a, della ricerca scientifica acquista una portata notevole soprattutto quando si tratta di fatti complessì, c:ome qnelli eon8iderati dalI'iuchie· sta .sul!a prodnz.ìono. .Ma .è perciò ap punto cOllsigliahil<', speciahneuto In qn« sti C<1$1, che l'e eonclnsioni raggiullte 'siano accOlnpagnatp da tutti i In<:1tel'ia,1i ru(:,CC? iti, CORi .ch pe!'m(;ttere a,l lettore di. giudJcare Be l fattl, che l'(1UtOl'(~ ha trascurato come secondari, possauo veramente eSFle.I'~'" l'igl~aI'dHti com~ tali, (~ se quindi le umformltà, ehe la l'lccreaha stabilito debhnno ypnire VPl'amente l'igmtl"date c,;· me fOlld"te. QueHto primo nllulIlc d,c;l l'cBtO cOllti(> ne, COHW dieC\,(11HO, solo nno sg'uaI'do c.ti. ri,'"1tati ddl'indliesta Rnlh, pl'odnzionc; è preBllwibik elw nd volumi snecessivL tutt.i i llUlteriali Yf'ITH,11110 portati. a ('o· nO,CellhH del pllbblieo, Noi pe1'ciò, J1C,li" c1iNC11~;;;i.()n(' che Flegup, presein(leremo af· fatto da qnestn osseì'vaZi01l(.): che 1)(~1l vnoll~ ('~"{'['(' Hna el'itica, ma, ùinttosto 11nn riS(~l'Yn ; la fllluk potrà v(,Jlirc se10lta dopo ellP i. mat('l'in] i completi l:':iU'i;lì11l0 C-(,. noseiuti. (1.) Vedi ill propo:-;ito la nota precec1ellte articolo. <I p"gill<l 22<1. del 2. - Ma, venendo alla sostanza dell'apporto, noi abbiamo visto Come in esso si sostenga che i salari sono in generale inferiori a quelli dell'anteguerra, circostanza da cuì der-iverebbe una acutizzazione della crisi degli sbocchi. Ora, come dato di fatto, e fondulld()(.; sugli stp~si indici elle il volume rlporr.. (cfr. pagine 137-138) e di cui abbiamo discorso ncl precedente articolo, si riscontra che, sopra sette Stati, quattro - e precisamente l'Australia, la Svezia, l'InghilteI'l'a ed il Belgio - presentavano gil\ nel lf1~O dei salar! l'cali più elcvatì O ugualmente elevati che nell'antegnerra (1), e solo tre Stati - la Bulgaria, l'Ungberi'L e la Georgia (Stato quest'ultimo che dobbiamo tenera in considerazione assai limitata sia perchè oggi non . esiste .più, sia perchè i dati si fermano col 1919) - presentavano salari reali di un livello inferiore a quello prebellìeo. In due di questi tre Stati - la Bulgaria, . cioè, e l'Ungheria - per cui. i dati arrivano fino al 1920, i salari reali, pur restando ancora nel 1920 (e -in Ungheria anche nel gennaio 1921), inferiori a quelli dell'anteguerra, mostravano però, da due anni in B ulgarìa e da un anno almeno in Ungheria, una tendenza a crescere. 1/ Autor« non riporta numeri indici dei, sala T'.i rea li per glìaìtr! paesi, tua nei dia, grammi o llPlle tavole ehe fa seguite si ' tt'OYHnO posti a riscontro, anche per altri Stat.i, dati sni salari e sui prezzi al minut.o o sul ('ooto d"na "ita, ('he permettono qnalelw conelnsionc. Per 'il Giappone . scmbra dal diagramma n. 67 (pag, 139) che, nel 1920, i salari fossero, in confronto al periodo prebellico, più alti dei preZO) Yero l.' che il l'apporto sogginnge: (( l'tinis ~ponr ·le grand nombrc, non.'> vonlons dire panr maintes catégories clan.'> les pa:--'s où la condition des salariés Il ét6 la mcilleurc, et .paur toutes les catégories dallE Ics a\ltres, le snlail'G réel est tombé au desson:" du coùi de la vie c1ans des proportious qui, etall;; quelques eas, I:lOllt terrifiantes» .(pagilla !:38). ~la il rapporto stesso non adcluç:e a1CUlll:t prova che. in Austn:dìa, Regno Un:ito, Sve:r.ia e Belgio. {'aumonto dei salari reali risultante dai JllllHC'l'i indici da esso ti portati non sia valido per il .QI'Hl) llt!lllel'o o per molte delle categor1~ di openli: notiamo anzi che. se, per il Belgio,. l llumeri illdici si riferiscono ana f-;ola cate.Qiol'la dei minatori. per j'Australia e la Svezia è detto inYe(:~'" ~'spli('itamellt(' che C'ssi sono dedotti da m~ dir.' (' ])('1' il He.Qul) Unito ('he si hattn di medie l'da l,in' " 12 t'lltep:oric, così duo;' alme-llo per questi 1;1'(' ·Stnti. JlIl)!<l penlwHe di afferman.'~ che çssl nO\l l'i~pe(:('hl(\il(l dw la cOlldizione di categorie pri\·ilegiate. ce ea:-; ('s't C'-0lui cles privitég,iés; zi degli articoli di. prima necessità. Per la SyizzeJ.'a., In tavolu (' il diagra.nnna H pagi}la 14;) mostrano (']H'~ dllJ lHlH al iszo, il costo (1(>11<\ '-çjta non è .el'eseiuto regolarmente, mentre sono continuamente aumontuti i salari, BlU pelo gli operai qualHl· ca ti che per gli nillt.ant'i : <lì dieeinhI'P (lp] 10.'20 i saluri dego'] i nìurantì rixult.mo annu-ntati in (;onfrollto ,\1 1)('l'Ì(><10 prebellico alquanto di più, c quelli degli operai qualificati presso a poco nella stesl-:a miSUI'a, del costo della vita. Per il Canadà, il diagraulIuH N, ·7~ (l pago 14G, .mostra c1H', in conrrouto d<'ll'nllt.(-'gnerl'a., n sa· lario medio di ~l categorie dj operai i-i,sultava nel 1920, e già nel 1919, aumentato più tortemento del costo della vita, Per la Germania, nel 1920, e ancora nel luglio lH21, l'aumento dei salari in confronto al periodo prebellico risultava infel·iore nllatunento dei prezzi al minuto nella maggior parte delle industrie (fa eccezione l'industria dell'alimentazione); i snlari però aumentano continuamente, 0\ quanto nlell~l" non dimiuuìseono, anche se dal dicembre 1920 al luglio 1921 il numero indice del' prezzi si abbassa (cfr. tavola a pago 150). Per gli Stati Uniti,.la tavola a pago 152 cì di!, per il 1920, un Iivello di salari del 18':j % in confronto al 1914 e un livello dei prezzi al minuto del 19!) %; l'autore non indica la fonte dei dati, nè ci cUce a quale parte del 1920 e a quali gruppi di industrie questi si riferiscano, ciò che è essenzia.le: poichè., già nel corso del 1920, si Iniziò negli Stati Uniti UIlH not.evole dir::èPS<l dei prezzi, a: cni solo con illl eerto ritardo tenue dictro una diminuzionc dei salari. Per la fine del 1920, una indagine del « National IndustriaI Conference Board )) (1) dà 225 % come indice dei salari medi settimanali degli operai (305,000 uomini e 60.000 donne) di 11 gruppi di industrie e 190 % come indice del costo della Yit~· secondo i risultati, d'altronde, eli tale iJ{dao·ine che si. estende dal settembre 1918 aI' dicembre 1920, i numeri illdici dell'aumcnto dei salari, sia orari, sia setti.InanaJi, sarebbero stati lungo tutto il periodo .notcvolmente al di sopra del lllunero indice del costo della vita. Concludendo, risulta dagli stessi dati (l) NAnoxAL TFr!(I'.ii OhUf!(J('.<; 1020, March 1021. ctm{)I;1' . JXI?T,CST1U,\T, I·n [lId]/,.<;f"!'!!, Research Coxi"l·amxe]<; Bo,\lw: Se'[Jfem!)i"1' ]!JH-IhHellort- KUl111H'r ;~.G, 54() <J.ìagTHlll111i l·jp()l·tat-i <'11:\]](\ inchiost» ch«, <I JJa fiu« (1(;'1 lft2H. i Ralm'i 1.'('-<\ li cra uo a( trettuuto o più einati eh" 11('1 pci-iodo l.H'plìpllieo nel la lllu,ggiol' ]]<11'1'<, degli Stati (AuRtl'HUa,,, H\'e;r.in, Ingll'i.Jtel'l'H-) Belgio) Gi.a.ppone, 'SvizzeI'a~ Canadà ai quali, com:, ~1 è . de,tt?,. pare d~ pot~r aggiungere gli StatI lJ1l1tI); solo 11l alcuni Stati che avevano pa rtìcobn-monto sofferto dalla guerra o in cui. l'inflazione continuava Y,iolcnta. (Bulgarìa, Ungheria, Georgia, Germania) l salai-i reali, pure aumentando, restavano ancora al di sotto del li- vello. dell'anteguerra. La regola anzidetta vale anche per l'Italia, per la quale Bi hanno elementi sufficienti ormai per stabilire chc, già nel 1920, i salari. reali H-VnnUlO in geJ.l(~rH.le raggiunto, Re non HOl·passuto, ii li \'<'110 prebollico, superandolo poi npl ]D21, Dati numerosi sono i-iportati in Appendic«. Lp CORe andarono din'I'/oI<:l.lllellte durante In guelTH. Per tutto il periodo della. sua durata o per parte di esso: H- 13econda dei paesi, si (\ avuto anzi il fenomeno inverso. Lc cose precisamente si sono svolte cosi: Quando i pl'czzi hanno cominciato a salire, i salari pure hanno cominciato a erescere, ma in misura minore, cosi che il livr-llo l'('ak dei sa l.u-ì è rima.sto al disotto di quello prebellico, salvo forse in alcune industrie di guerra. Solo nell'anno 1918, in Italia, in Bnlga,l'ia c, in lsvizzcra; già ncl1917 in I s,.ezia, nel Regno Unito e nel Canadù. e alleora 1u'l H)1:) in Alistralia, pnl'(" d<.li dati (' 'diagl'nmmi contcll11ti ne] YOlllme iu ('i'3<:lllt(" ehe il .1ir(dJo dvi salari sia comineiato ad aumentare più fortemente dcI liye!lo dci prezzi. Questo andamcnto si spiega facilmeute. Per un cer. to tcmpo, durante la guerra, le dassi lavoratrici si sono dovute imporrc delle l'Cstrizioni: ma· queste restrhdoni, a, lungo andare, sono diventate t.ali da int>1ceare la stessa eflicienza pl'od.uttiva, c, prima ancora, da metterne a dura prova la resistenza; e allora si è verificata la rea· zione c!tc ha fatto C1'Cs(;cre. anche durante la gueI'l'a, il salario reale; dopo la, guerra, poi~ questa, tcndcn:.m si è accentuata fino a portare i salari reali in molti St.ati a nn livello superiore a quello dell'anteguel'l·a (1). li l'iaho dei salari l'eali (l) Le "dfel'llH\7.1011i di questo pa!'ug;t'al'o l'iè'll!~ (:()ll,\'nl1nTC <t pieJt() dall(;, (;011tlu:siolli <I ('ui si ,ginllge Il! un illtel'(':'>$Hnte opuscolo, dl:-;pellsaw iii (11l00t-i .!!;iol'nì (fine a~~()st(l ]n:.?~L d,\lrCfficjo bilO rI. .... 54·(; ~i è manifestato, come si (~ visto, dove più presto e dove più tardi: più presto nuturalmeute nei paesi più ricchi, o che della guel'I'}1 sentirono lUCUO il peso, più lardi in quelli più poveri, o sottoposti ad nno maggiore. questo .lJlP(~(·alli,Nlll(J, 11011tht\ SfOl'ZO 01"(1 JH'('~ starsi a delle criteichc, si può veramente l'iO'unl'd1.ue «ouu- pt-ovvideuzialv. Avviene mZ1te volto quando i-:11 studiano i fenomelli ocouornici, che si scoprano dei. meccanìsuri compensator-i analoghi H quell ch« i biologi scoprono negli organìsmi ; mecì canismi che a tutta prima sorprendono, ma che si spiegano quando si pensa} che g"li uomini sono diretti nelle loro azioni economiche dall'intcresse, ed è quindi naturale che, anche inconscia.mente, arr-ivino solto tale stimolo a dare la soluzione di difflcoltù complesse, I )jeeyo t!lP qU(,Nto 11JetCalli~JlIO (~ n'I'Hment« provvidcuz.iulc. Infatti che to:-;,;a. significH, un aumento dei prezzi, generale ed intenso. eOIDe quello verìneatosì durante la guerra? In quanto consista in un anmento dei prezzi in oro (e non dipenda da un aumento (lel1I)' massa d'oro illterll<t;t,ionale del lavoro e che ho potuto lego'ere ]1oeo prima di licenzial'c queste bozze (fi'l-nchwfions drs salai'/'es daM; di.ffénnts pU'!JS dr: .1914 Ù ,192), Etudes et docmnents N. 2). Per (~i(; cht~ concerne il periodo di guerra, l'opuscolo conclude; {( dans la mesurC où nous pos:'iédons cles statistiql1es, le::; sabires l'éels calculés' cFaprès les taux des ~alàires tombèl'ent penc1ant la dmée de la guerre li. un niveau llotamment iuférieur it celui de 19:U-ID14. Cette dìminution fut la con3éqnence clu retard qui se pl'oc1uisit dans l'a,claptation cles sa-laires à, l'augmentatioll du coùt de la vie. La c1iminution de~' salaires réels qui en 1'é- snlte atteignit son maximum e11 191.6 et 1917. A pHrtir de èette date on remarque une amélioration due aux augmel1tations plus régulières et plus syr-;tématiqnes cles salairer-; nominaux ..... l,'améliol:<t-tion, d?;ih sensihle ell 1~18, devint encore plus nette en 1919, date où Ies salaires réels oommellcè rent en hien de eus ÌI, se rapprocher de ccux de , 18t4)} (pag. 12). Un esame dei dati riportati 1l10f;tra èome. sC('ondo essi. i salari ~lvrebbero toocato il loro minimo llel Regno Unito durante il 1917 (salvo per l'agricoltura. in cui questo si verificò già lld 1915). iII l'svezia nel 1916, negli Stati Uniti dl1l'!.lnte il HJl7 e il 1918, nel Canada. per la rna!tl:dor partE' delle industrie, nel 1917, nell' Afri(';( del 8nc1 (> in Australia, per la mac:gior parte (Ielle ine1l1striE', nel Wl!), La Bulgaria pre::.:enta due minimi; OIlO 1101 !OHl-1917 e nn seeond() l'lf.>l 1m9, P"'l' l'TtHlin (cfl', Appendice) e per J'Ol~l)lIl" i dati riportati ~f)no tronno fnllllnli.'nt.~ll'i. N~\II'()p\l:-:(~()I() s0110 ,a:i11;<.t<.11llente se}!nalnte- -tl.\I",w ('in'ost"I1%C' (milHlt,(' di:-;-()(;oupazione, stltndardi7,zll%io!lp (\(>1 !:lVOìO ("h0 ppnnettcva H olH'rlli non on!l.1ificati di ;lSSUl11t'l'e il lavoro di qnHlifi{'ati, mitlOr(' el-l1(·ienr.:-\ del hvoro in ('ll.HSa delh dispOllibil<' Hd Il~O monetar-io) delle ruercì, siglli'/iea, che la domanda supera, lofferta ; JH'I' pUl'<'gghu'la, occorre tntcnsifìcare la produzione. In quanto' dipenda dal erescen te di sagìo della moneta, provocato da «mìssion« di carta moneta, generalmente sig"niliea che il l'eddito e il risparmio della naxìou« non permettono allo Stato di f'ar fronte alle spese con le imposte ed i prestiti. Anche in q uesto caso, il rimedio fOl\(lmnentalc ,\ di intensificare h, produjl;iOJIP. 01'(\ ciò può f"'lTSi in due modì : o lavorando di più, oppure lavorando con mìnori spese per il personale, stimolando così, uu-diunt« la più alta rhuuncrazionr- {·hp vir-ur- In~('Ì(\t(l, nllimprcnditor«, nuove comhinazionl 'produttive e nuovi investimenti di capitali inoperosi o impieguti meno produttivamente, Si lavora di più estendendo I'orario del lavoro : cd " quauto si ò fatto durante la guerra ; ma 1'(-~St<-~llR10ll(' non può RpillgprHi oltre "erti limiti e non può durare ìndèfìntta- uicntr-. ;\'('1 dOllo-gllPl'j'n, qupsta soluzio- ne n'une preclusa dalla pratica delle 8 01-(', per cui l'orario, non che aumentato, fu l'i.tiotto. L'ùltra SOlll%ione, elle Bi i.rqw (,lli,Lmaia sotto le armi degli uOlHlni più robusti, 01'0 supplementari e ricorso alla rotribuzione pl!lr cottimo) che fanno. sì. che la differenza appala alquanto maggiore di quanto sia sta't,Q in realtà. l,e m'c :'lupplemental'i e i cot,timi hanno eser'eitàto 111l'iuflnelly.<'t sODrattutto nelle industrie di guerra. che, in alcuni naesi almeno, hanno dato· agli operai retribuzioni l'eali slll)eriorri :.alle prehellidw, 1'(\1' ciò che ('Olloerne il periodo postbellico 1 l'opns('olo constata che (l Ies sa1aires réels des ouvriers llla,nllels qui ont pn etre employés complètement jllSqU'Ù- la fin de 1921 ont été génér~lemen~ nn peu pIo:> é!evés qn'au cours des annees qUI prét:C'dèrellG i111111édiatement la guene..... Il y a d'aiHeul's ,des industries particulières, tene qne l'illdu:-;trie du fer et de l'ader anx Etats Unis et m&nH'- dcs paYA-, entiers, l'Autriche par exemple, oi) les salaires de~ ollvl'iers manue1s ne, sont pas plus élevés el} 1.921 qu'avant la guerre)) (pag. 72), Gn esame delle ,tavole costruite mostra preCIsamente che; nel Regno Unito i salari reali superavano i prebellici già nel 1920 per molte industrie e. per quasi tutte poi (eccezione impoi'tante le miniere eli carbone), e notevolmente. nel 1921; in Tsvc%ia, in a:enerale, erano sopra il livello pre-. hdlit:() f.:di': llel 1919 e ancor più nel 1920, lUOstr~\lldo' un le,o:gero dl:'divio - ma semp're mant,e~ llendosi più elevati che Ilel 1914 - ' nel 1~21,; m 'jf)animf1rca erall(\ nel H119 molto supeno,l'l al liyello del 1914-, e tali :-;i manteneva,no nel due <l11lli Sll('('0Ssivi 1)111' diminuendo sen",ibih:nent.e; in O"\ll(!~l 1'1('1 10H) ri,mlt~\'v;lno, per la ma~glOr !'''l'h' (!",]11.' i!ldm,h·jC' l'icordfl'tc, alquante? ~l dI so: ]l)';l de] !ivpifo d~l HH4, l'aul1\{'nto elIvlene l~OI ln(,lto ;wcelltuntn (' rrellE'rale per il ]021: in.I:::\~lt: r,eril. 'ltl('Orn 1)(>1 1021.. i ;.;nlnri sal'ehhe:rn.rlmlls t llotl?volnwllt0 ~11 di sotto del livello prel)elhc(l, , ·,,·h·l j'0011;;('0'l0 :1Vycrtf'. l' llrobab1 e {' e 1 liH'110 l\]\'l;lia inf0l'iol'{, al 1'('1'0 per effetto ('OlH" ma, 101'0 1.1 ee- l !Jl'olJleJ)/1: della ]wodn:z'ione e delle materie -prime do:vanti olia Società delle ~YO-::'ioJl.1: pose e durante e dopo là guerra, è quella di Iavorare cou minori spese per il per:-ionale. Perciò è veramente cosa provvì,tenziale che, quando i prezzi crescono, i salarì restino alquanto indietro nel loro aumento, così da permettere che tale soluzione si. realizzi automaticamente, Beuonehè sìffatto andamento di cose non potrebbe prolungarsi indefinitamente: pereh,\ il 1>1"01'0 sia effìciente, è neeessario ìntattì che gli operai abbiano una certa nntrizion« ed. anche certe comodità, sia pme Hmitate,. della vita, Perciò è anche provvideuzia.le che, persistendo questa sttuaztouc di cose per un lungo volgere di tempo, venga un momento in cui la reazi.one 'l'attini sì che i. salari, divouuti ìnsntlìcicufì, siano aumentuti così da raggiungere l'aumento del livello dei prezzi. Ove questo non avvenisse, Porga-nìsmo dei lavoratori deperirebbe, la loro efficienza produttiva, e quindi la produzione naziouale. dìminnirebbero continua.. mente : i, ~]ll<lllto J-l<LI'P :-iia avvenuto nella l'iucOlUpletc%za del lll.!-mel'O i!,dice del, costo della 'viha a cui si è fatto rICorso; 1ll FranCia, nel 1921, l)rimo semestre, i f:>alari reali risultano sensibil. mente più elevati che nel 1914 per tutte le categorie di operai; in Italia, l'aumento, sia per ',il 1920, ~ia, e ancor più, per il 1921, risul~erebbe 'ancora più forte, ma poche sono le Ìl).dl1stne con ~iderl.tte (cfr. Appendice); in Genna11la, pochi numeri indici Hel 1920, circa una metà nel 1921 mostrano un livello superiore al prebellico; in Austria (Vienna) Hel 1920 tutti i numeri ind~ci, 1Iel 1921 e 1922 (febhraio) quasi tutti restano al di sotto e spesso notevolmente del livello del 1914; analoga. dai pochi dati disponibili, sembra es, sere la cont!ir,ione in Bulgaria; agIi Stati Uniti, al Canudh e in' Australia molti indici, anzi la gran parte in Canadà. e nell' Australia, stavano ancora m~l 1919 sotto il livello prebellico, nel 1920 la loro '.l1lag,gioramm,. salvo forse nel Ca.nadà. era già sa[~ta <lI di sopra e questa condizione di c~)se' poi si er~ affermata Per quasi tutte le categorie di ope~'al nel 1921. Salvo i paesi a. finanze più dissestate e; a prezzi rapidamente crescenti (Austria, B\~lp:arHl" . Germania) pare dunque (~he il livello d?: . salan reah postbeUici risulti nettamente lHU elev~to, che nel 1914:.. anche più nettamente per., yer9, dI quanto non' dica la frase conclusiva. sopra' ,nportata, dell'opuscolo. Vero è che l'opuscolo fa osservare che molti degli indici non tengono COllt? della tlisocGupazimle -- eli cui d'alw tra parte 111 nota giustamente limita la DOI'tata e ~~he dUr<~nte questa l'CstallO trattenuti in servizio gli 01?er~'l miJ:flio,l'i, generahnentc a sala.ri più ~Ievatl. Es::::o l'lChul,ma anche il fatto che non si -C: t!muto ~onto ,dell'aumento di imposte d-iH~tt('. subIte, clan operaIO. nè del cambiamento che può esser!,l prodotto. in confronto all'anteO'uerra nel l'endl!Jlcnto, de-?=l~ operai, nÈ'. spessi> tièi cambiamen~l ~ quaJlt~tlYI (sostituendo qualità peggiori a qual!tn ,n~lgl.Iorl), delle derrate comprese nei bilanCI der:-h Qn!;rl.u. Per ein chf\ concerne il rendimento glOrnahero degli operai questa circostanza non potrebhe ~he aCCe!ltuare, qualora se ne potesse tenere- esatto eonto, l'aumento dei .salari reali in Rnssia dei SoviPt (1), P"" quanto nOH ,ia questa, certamente, la sola causa del suo sfacelo economico. .Ma 'non è evidentemente il caso di trarre dallesito di un espernuenro ~oti~diRta, illaz.iouì eontl'ari.e 111 Hi~tpllla di pr-odnzlon« capitalistica. ~L ~ Però la ripresa dei salari non si verifica da per tutto eo11a stessa intensità, Ahhìa.mo visto come, nei paesi dissestati, si. sia bensì determinata. questa reazione al pari che nei ricchi, ma si sia dete!'minata più tardi o con minore intensitù, così ('lJ(~ oggi, menti-e nei paesi ricchi. (' anche ll('i paesi a condizioni eco110m ich (' mediocr-i, il livP.110 dei salar! reali ,\ altrettanto o più ulto che nel I'ante-guerru, invec« nd paesi maggìormente dissestati, come I'Unghcria, la Germania, Ja Itulgarta, (~SSO lìe resta, o almeno 11(' l'('~t(\ \'<1 fino a poco tempo fa" ;ll di sotto, L'inchiesta sulla produzioue vede di questo fP-llOll'lPllO Rolo il. lato cattivo 11(']' w ' I'ìuaspru-s! della concorrenza tra i PU(>81 ch« 'vengono n produr-re a tORti dirprRi : 111H tale' illconvpnieJlt(', a. dii bf'll guardi, appnrp ;4<'(',ont1ario di fronte ai vantaggi ('11(-' ne dpI'iYano. In r0H,ltà. noi ei trovia.Jno ;'Ul{',1J(' qui in prcF>cnza, di UH m()eea,niI,:.qno di ndattanH'l1to elle si può {fllR1ifieHl'C come molto' opportuno, anzi direIllO dlf~ è precisamente da questo RquiUbrio nel CORto dena mano d'ope!"" Hl(' possiam<> Rppral'(' un ristilJhilimento d('ll'('qllilil)l'io ('(''(HlOtniC'O monelia 1<'. C\'l'to Yi Hard)lwl-'O, a,ltr'i llw%zi 1)('1' rj~tallilir(' }'pqnili1H'io ('{'O' ben nota la dillli1l11ZiollE' che in esso ~i (" verificato nei primi allni del dopoguerra, sia p()1' effetto del più breve ornrio di bvoro, :sia di quella (( vagne de paresse II elle. in quale·he paesealmeno non s.embra de! tutto ees~l\ta, A parte qnalclle osservnzion0 di dettaglio, l'opuscolo 0 del l)iù alto interess.e e sembra l'<\PpresentaI'c uno sforzo notevole ed altamente e11('.Omiabile verso un l'is.tabilìmento, da pa'l'te dell'Ufficio Tnternar.ionale del r~av()l'o, della veritlt. Non e da (lnhitarsi che. dei risultati espos.ti. tanto diversi dalle conclusioni formulate nelle hOZ?:0 del primo vohnne dell'Inchiesta sulla produzione. vel'1'à tenuto debi.tamente conto quando si procederà all'cdiziOile defini,tiva di questo. ('J) In una coni::.:nondenzl.\ da l\fo~('a di C, S'J'F;r,,~ T,UTI Se,HA al (( Giornale d'Italia)l (14 settem_ bre 1922) si dice ehe in Russia i saluri attuali rappresentano nn terzo dei prehellid. In seguito 1'1i precisa. che essi ammontal1ù Jt 37 lire oro men>:ilì, mentl'A nrima della ~'('ue1Ta raggiungevano 80 lire oro, Rag~ruagliate ad 80. l(;~ 37 lire oro 1'<:tpp1'8sentano vermnente il 46 per (~ento e pon il teno; ma., parlando di un tE'l·ZO. l'antOl'e ha forse voluto te!lf;J' conto altresì del diminuit.o potere di aC'(luisto dell'oro. (!1UUltO (' Iiioisto: di Politicu-"EconMn/lca nomieo uiourliulo ; uno di questi lllC%zi era appunto indicato d"l r~ppres~ntant,e ~e~ la Camera di Commercìo degli Statr Dmti presso 11, Camera d~ Co:umerc~o Internazionale, del quale I'inchiesta r-iproduce largameut« il giudizio (1) : sono i crediti illh~r-llH,;r,iollaJj, l~J 1111 mezzo auspìcato da molti: ma vedremo più avanti percltè non rìesca. Nel fatto, invece, I'eqnìlìbrìo si viouo i-ista bi,1<'11(10 ])(,l'd)(\ i parsi pOY<'I'i, in ca.usa del minor costo d(llla ma-110 d'opera, sono in gl'ado di ('~pOl'tHI'e CQ]} mageìor facilità dei paesi ricchi. In questo ~o<lo l'economia dei paesi impoveriti viene riprendendo eli vigore rispetto a quella dci paesi arricchttisi in seguito alla ,g!1erra : si ristahilirà, cosi, una condizione analoga a quella esistente prima della O'uerra, condizione che, durante e dopo la ;;'uena: si era modificata a tutto favore dei paesi economicamente più forti. MeI!-tre srli uomini <li Stato e <li studio moltiplic~no'1. .progetti di r-icostruzion« cd in testa ad essi pongono 11, soppressione dello squilibrio dei cambi, la. I:icostruzione è 0'1>\ in atto, e si attua precisamente attr~verso lo squilibrio dei cambì. 4, - Ma un altro inconveniente è visto da tl'Iuchìesra dell' Ufficio internazionale del lavoro nel basso livello dei sala.ri. Dove \'i sono bassi salari - essa dice - vi è diminuzione del potere di acquisto da parte delle masse operaie, quin<li diminuzione del potere di acquisto della nazioue, quindi accentuazione di quella ,cr~ si degli sbocchi che form,ò la camttel'lstlca del momento Itttuale, Ora qni si tratta Y('I'nmente di Ull (;1'rOl'e (,(,Ollomito, Wl (Il'I'Ore che si nwtte sllbito in luce, rif('l'endosi a. <)ue])" teol'ia (1pgli sboeehi elu: 1~1 ~tef'S[~, inchi.esta oppOI'tl1nHlIlC'lltp ha rlchralllaco, . QllPHtn tp(wia diec gillstiHll(m,t(' e;lH' ~lt sbocchi clei prodoiti sono i I~r'odottl,ntle a dir'C' dj« la potpJlZia di f,t('qUIHto d('11(' nazioni dipende' da])" 101'0 1'rodn%ion0: '? 'Cel'te nazioni non possono trovare deglI sbocchi è 1'orchè nltre non jJl'OdUe01lo ab, bastanza per acqnistarne le merci. La potenza cli acquisto di un popolo dipende ChllHJl'H'. non già dalla rnassa- dei suoi s~ [,u'i.. ma (hlln l[lmntitù, dei suoi prodott!. 11 \'Hlo]'!' cli'i pl'nrlolti \'H n riroIllpen· i_ rHTI .l'attori della produzione, fra CHi la mano dopera non ne rappresenta che IllIO, Datr una "''l'ta qrumt ità di prodotti, il potere di uC1jlli$to clc~lla wlzioJle Bi può, i11 111l;l primu approssìruasion«, t.it.ell(\~·~~ llb'llH]C\ qualunque l'in, H 1110<10 Gol quare il"l'icavato dalla loro vendita viene riparo ' tito 1m i \'<Il'i fattori della produsione. Si capisce che, se il livello dei sir.1al'i discendesse così in basso da danneggiare l'e:fficienza produttiva dei lavoratori, ne verrebbe un danno alla potenza futura di acquisto dello Statò, .nu non già perché i salar-i sieno bassi in sè stessi, ma perchè 11, produzione diminuirebbe, Viceversa, se hl! produzione venisse a versare in condizioni diffìeili e non potesse essere mantenuta come in realtà oggi avviene in molti pa'esi, se non pagando gli operai ir;- misura più modesta, per. quanto sufflciento alle esiaenze dell'efficienza produttiva, si capisce"che la diminuzione ~ei Sftlad, sa: rebbe giovevole alla ,prodUZIone e, quindi alla potenza d, acquisto della nazione. Vi è uu'ultr» circostanza dafener P,1:',('seut«. Quando Bi parla di prod uziune nazionale, ai fini di valutare la potenza di assorbimento dei prodotti esteri, si inte,n- Sa,l'P de t-if'eri rsi a quel la parte deUa produzio- ne nazionale che resta, al netto dal con;-;l1J1l0 intr-mo: q nindi il modo (li. r'ipart iz.ion« del vnlor« (1('1 prodotti fra .operai "d altl'i ('oemeionti ddla produzione 1-1' ~l1ltPl~à, più () ,11lellO favorevole al potere di assol'biIllcnto di pl'odotti. ('steri, a se('onda che l:1\TÙ' pC']" ('freHo di <.1i1l.linull'e o di a·nmentar'e il consumo interno della prodnzione rHtzioIUble, o, più in generale, .:.- poiche\ i due effetti sono evidentemente. connessi - a seconda che avrà per effetto di attenuare la tendenza al consnmo od invece al riF:pa:l'mio. S (', lasciando ai capitalisti uu forte ruaro'ine di O'uadagno si ven:isse a dare un i~cremento al lusso, si diminuirehbe la potenza di acquisto della nazione Yer:~~ l'e~tero: 'e, invece, le classi.. (~~ten~rlCr del eapitnle si <limostrassero pru alrene dal eonsumo e più rispal'miàtrici del!e elassi opeT'Rie~ allora. l)l~~chè ?-' queste SIa assicurato il mi.nimo f1810loglCo nece~,sa do a mant('llPl'IlC la (~fficicnza produttlvi~) si (Uminnil'('lJhe in,'e(,e il potere di acqUIsto della rmzionc verso l'estero, qualora ~<i '''l'llis:"p a sottI'alTe una par<te del v~.· dd il1'odotti ai capitalisti per attI' lmiI'la alla, nUlllO (p opera. 101'(' .f proìslemi dcìla prodaszione e delle materie tnime da'vanti ella 8 ocietà delle 1Yazioni .Nella pratica, è certo che oggi il minimo fhdologico ll<:cPssi:U'io a ll11a produzìolJ(' intcnsiv., vion« I-Hggiullto in quasi tutti -j paesì : la H.ussia dei 80viet e i paesi rottì con ]0 s:hIRBO :o:iNtt'Ill<lj PCI' cui quc· sta affeI'lllUziOl1<' proba llilmelltp non i-ispond(el'('bbeal vero, esulano completamente dall'inchiest'1 in quanto chodl sistema di produzione non è capitalistico, Ma posso dire, anche per impressioni ed informazioni personali rieevute visitando molti Rtati (k]I'Europa, che, uegli altri paesi, .i. salari df'g'H operai garantiscono lorocondiztonì di vita sufficienti dal puuto di vista dell'(efficienza produttiva. Durante la guerra, particolarmente nel 1917 e nel 1918, in molti paesi non era cosi: il limite fisiologico era stato toccato e forse oltrepassato; ma, quando ci si riferisce alle condizioni attuali, si deve riconoscere che non esiste in generale il pericolo che il' basso livello dei salari comprometta la produzione, Se oggi poi i salarì si abbassano in alCUlli Stati, qucstouvvieu« per <lne circostanze, Vi sono anzitutto gli Stati a valuta sana in cui il livello dei prezzi decresce nettamente: è quanto avviene in Inghilterra, nell'Australia" negli Stati Uniti. In questi Stati; I'abbassamento dei salari avviene per tenere dietro all'ahbassamento del livello dci prezzi con moviment<i analogo a quello yeI'ificatosi durante il rialzo dei prezzi: l'abbassamento dei salar'i, come il suo tempo il rialzo, segue però con ritar'do il movimento dei prezzi. Vi sono invece altri paesi, COlne l'Italia, in cui, per quanto il costo della vita non ahbia mostrato ancora una di· minuzione forte e continua, si sono dovuti tutbwia ridurre i salari, o l'idurli in misura maggiore della <liminuzione del costo della vita, perehè, e p,er il cessato ainto dei cre<liti dall'estero e per le condizioni privilegiate in cui. si. tI'ovano, nel· la concorrenza internazionale, i paesi a moneta molto deprezzata, molte indusiI'le versano in coudizioni difficili, 5_ ~ Un'altra circostanza caratteristica 8 elle ViPIW <.'In 1.1.'iÌ1chiestrt sul lnvoro nWS:F::a in l11ce COll1<: nna colpa dell'attnale sistema ('apHali. stic?, è la <lisoecupazione, Al qnale pI'OpOSItO conviene richiamare la IlPCessitù el.i avere sott'ocehio i <lati per tutti o-]i Stati. T " h 'lesta accenna illyerO 'al fatto " .u mc chi' d(~n'attnale situazione, 545) la d isoccupuziou« non si reJ:ifie<l in misura allarmante negli Stati a cambio sfavorevole, Ma le nazioni, che attualmente hanno il cambio sfavorevole sono la maggioranza; certo non tutte, ma molte fX'H ('SN(', \;<111110 presso che esenti dalla crisi di disoccupazione, Bisogna tenere ben presente questa circostanza, quando si sente parlare del fenomeno della disoccupazione come di un fenomeno generale, I! fenomeno, d'altra parte, della disoccupazione nei paesi a valuta più apprezzata non costituis-ce nel momento attuale - come abbiamo detto - che un teno111e110 di assestamento, Esso è ìuvoro la, conseguenza (lella restriaìon« della produzione da parte di questi paesi, restrizione che permetterà allo squilibrio economico, che alla guerra è seguito, di attenua "si e al mondo di riprendere le sue' condizioni prebelliche, o per lo meno di rìtomare a condizioni meno cnverse dalle attuali. Questo spiega, come Fattuale ci-i. si di disoccnpa,ziouc assuma in certi paesi proporz.innì non maì viste. Inf'atti questa cr-isi non è affatto da confondersi con quelle: cris! perìodich« che ~i verificavano COn una certa. regolarità ad .intervallt di alcuni anni, e a cui il nostro mondo era abituato. Si tratta di una crisi di disoccupazione eccezionale come è eccezionale la crisi che nel campo economico ha pI'Odotto la guerra., come eccezionale fu, nelle sue dimensioni, la guerra stessa" Quanto all'affermazione, o impressione, del ~Ieekel" l'ipol'tnta dall'inchiesta - che la disoccupazione faceva perdere oltre il 50 per cento del valore <lei prodotti, cosi che la, nostra org'<lnizzuzionp industriale l'l'11der(,bbe solo i due terzi di ciò che potrei,:", dare - appare inverosimile che essa corrisponda a realtà se, come l'inchiesta .e il ~i('-pkrT' fnnno. vielw rifprita. all(-' condI- zioni ordinarie (lclla società moderna, Sa1'('bh(> desidul'nhile elle afj\'J<H1Hziolli di talegTavità ;\!l(J(i~~(\rO <1('('Ompngll,ltp da 1111,'1 ;Jimostr'"zioue "deguaia (1), (1) I/}~ffet'm~7.iOl.le l' f,atta a llag. 1.0 ~l;lla Jfl'mthlll Lo/wl' Bn:I('IC, vol. X, n, 4, apl'lI .1920:, ( 'l'he c;o"t of this most, costI:; a nd destructtVE; 01' aH industriaI lH\sards, nnell1pIoymcnt, is appaIhng, Hs m011e~' cost, reckol\ed in terms of pl'(~dnçts 1111]H'oduCE)(L sCl'Vices l1nrendel'ed, an~ capitaI g;oods lost or c1e-tl'I'iol'u't-ecl in value, I e~tll11<tto, or $I,ness, \\"ouId amoullt to more than haH thc va ]lle 01' the .'-earI" product of all ~ul' illdustri,,:,,: >l. • N"('_"',~llna proya conforta tale ('lhq ~- (·he. SI llotì ntnpl'escntcrebbe an('ora, un mll1J!l10 p.- e, TH'I' '(i\lfIl1tO 1'nffermuzione sia data in t<>l")nini un 550. QIWJlto alla relnz ionc su tui I'Inclriest», si sofferma, tra la intensità della disoccupazione, da una parte, e la mortalità, la criminalità, i suicidi, i matrimoni, e altri feuomeni sociali, dall'altra, è bene tener l)l'('RPll1"<' elI(' tnttt- {}lteHÌ(' relazioni sono stabilite, non per la «r-isi attuale, ma, per le crisi di disoccupaxion« clH' si ver-ificavano nell'ante-guerra. Ora, da allora ad oggi, talune circostanze si sono completamente modificate; fra le quali devono COlItarsi i RU8Hidi di disoccupazione, che han110 preso, come ognuno.sa, tanta estellHioHP. Si compi-endo inf'atti dw non era l?l disoecnpazione PPI' :-i(~ stessa che (]et('l'.llI"lnuvu llUlggiol'<-' crimiual ità e mortaììtà; più fre(l\wlltì suicidi, hassa nuziulità, ma. era la mìseria, in cui la dtsoccupazìone getta,yH. le Chlssi POVP1'<". Se oggi queste classi POH'l'(' ~OIlO sostenuto dallo Stato si capisce come le ripercussioni sociali dannose della disoccupasione possano avere una intensità molto minore. lo ho cercato invano per l'Italia dati -che pote~::;eI'o meUp1"p in Iuco la relaz.ione fra· la diso("eupaziolle (ì la t'l'il-ninalità ~~, la ll\ortalitù dU1'Hute ql!('sti du(' ultimi ·aJlui, Le 110::-:tre stath,th:hp sulla luol'talitù sono lnolto in arretl'Hto (' (Jlwlle sulla eri· minalitù, llOll fornb:eono i dati per UlPsi. jy[l' la ricerca, per l'Italia o per altri paesi, potl'àessere fatta in seguito, E' -\'('1'0 clip In l'isposta d<~J Governo in· glese aU'incl1iesta sulla, produziolle, ne· cenna, COllle si è detto nel precedente articolo, anche a una relazionc, che si sarebbe riscontrata in questa crisi, fra i sussidi pagati per malattia e la disoccupo' più incerti di quelli dena traduzione che C0111pare nell'inchiesta, essa non può non sorprendere, soprattutto quando viene que. pagine doP? frHsi di questo genere: (( No statIstl~al st~,tement i3 pos;.;ilJle. far no accurate infonnatlOll eXlos'~S. as to the time lost, by reason of shikes, to say notlung of om' almost 100 per cent of ignorance of the ti me lost due to O'ther causes l). Codesta stima dei dallni della disoccupa:-lione parlò', d\\ltrol1dt" difficiltnente conciliabile con le stesse cifre che il l'.'frq;:Kf<:R dà sulla estensione della disoccupazione tra .,gli operai federati, anche se si àeve tener conto (lel fatto, da lui ricordato, che la <.Es()('cupa,,;iollE' () s~n1Pl"e pji:l alta fra i non fe<.1eratj: (( In Massacbusetts the unemploymeut peroo.ll"tage among unionist arises to 17.9 per cent in 1914. ",1Ii10 thc minimum at an1' ti me "iuce 1908 1YUS a per ccnL in 1918. The uuemployment percentago is e\'OH greater in Kew York State; the maximum beini!; 40.1 per cent in 1913 and the minimUll1 5,~) per cent in 1912. Unemployment among trade-unions membel's in Great :Britain, as shown by oi'ficinl 'figure", rarel.v es:ceeds 8 per COllt and drops as lo\\' as three-tentlu:; of the total membel'sllip l! (pag. 8). pazloue, aJIel'lllaudo. che, durante h, crisi attuale di dìsoccupazione, sono aumentati i sussidi eli malattia. Dati però che permettano di giudicare dell'mtensità di tale relazione non sono riportati, e, d'altra, parte. hisognerebbe andare 11101to gUUI·· elinghi nellInterpreturfi. Si capisce ch« gli operuì, finchè sono occupati, non possono chiedere sussidi per' malattia, llè hanno interesse a darsi malati poichè il sussidio per malattia è più basso della paga giornaliera; mentre molti, quanuo sono disoccupatì, possono darsi Inalati trovando un incentivo a far ciò nel sussidio por malattia, sia, che esso si cumuli. col sussidio di disoccupazione, sia che eli questo risult.ì più elevato, Naturalmente vi saranno dei. controlli medici, ma, In 101'0 efficacia può essere limitata per rao·ioni tecniche e psicologiche, Per modo ~hequesta, prova dei danni della, disoccupazìonc relat.iva alla crisi attuale è di valore incerto e merìta, in ogni caso, di. venire approtondita. . Cprta,ll1Ptlt(ì !'illtlJi('Nl'a ha l'aghnw quundo si rÌ('hiama al patto (]t'l1n f;o('it'tù, delle 'Nnzioni e fa OSSernll'e che in esso venne assunto l'impegno di lottare contro la disoccupazione; ed ha anche r-a,gione, a mio modo di vedere, quando interpreta que,sto imrH'g'110 }1(I1 :-;PllSO (',ile la, disoeenpazione Bi c1en'. llon solo l'epT"imer<', ma anche' prevenire. Bisogna dunquc cercare di ri-_ dUl're la disoccupazione al miuimo, Ma conle'? ]] Baldpsi, du' tra, i primi IH} l'e80 noti al pubblico i risultati di questa inchiesta, passando iu rassegna le colpe deJJ'attuaTI: anche mellO "crosimile appar<:; la stil~la de! :Jofm.;I\:,Eit, se si considerano le medIe:. N.ogl~ anm 191O~1914, la media delle p~rcentuah. del dISOCC1~ ])ati ai ])l'in(·ipio di ogni tnmestre, l'~sulta, p:l" l! l\lp.o:s<tch:ls(>tt~, 1ell'8.7 per ~:ento ~ra.I mem.bn de~ sindacatt operaI, secondo 1 datx rIportatI nelle ,~'t(lfÌ!ili(in("~ du r/dJmuOI' clan.'; diffén:-nts paus dr:: ]f)lO ii ]!J2.-!. pubblicate dal B'lTItEAU INl'ER:NA'l'IONAJ; IH" Tll,·\\-','\!I" ]<;(:ad('s cl J)OCU,UH'lif,ç, 1922, N. L Se- Ti!' dr/, l'MIìIlO!fl', pag, 1:3., . Viene il dubhìo c!le In stunn, sopra, nportata, del Ì\lcd~(.'r sia, almeno in parte, derivata d~ cjllul<:he eqnivoco, come potrebbe essere. q:Iello dt avere acldizio1\1:\to. ('ommettendo un dOPPlO computo il valore delle merci non lpI'odotte con quell~ dei servigi Hon l'e,si. Non voglio ehinqere questa noh senza avvertne che lo SCOp? doU a1'tic'olo del }\{eeker paro fO~$e quello. dI far. la propa,ganda; p'er avere fon.dl ~,fine dI poter Illustrare S'LB;:tl.'3tIcamente I l'lSChl del lavoro.e darE!' cos, una base di informazioni di fatto agli sforZI dei datori e f;ìrestatori di l~v?ro ~iretti a, pId·e'it. nidi nena mIsnra del possIbde. La bonta o o RCOpO. senza eliminar!<'l, certamente attenua la responsabilitù delilafferma:-lione. le sistema eapitali~tico di produxione, lo accusa appunto di dure iuogo a.lla disoccupazione. Heeoudo il r-inssunt« d<'illl coutercuza del Ba ldt',i uppurso "LI periodico eli parto socialista Il Secolo Nooco del 31 dicembre 192J, ehe sì pubblica a Venezia, il luogo stesso dOH' la conterenza è stata tenuta, il Baldesì avrebbe osservato - e fin qui. sull» scorta dell'inchiest'l sulla rproduzione elle « hl! cr-isi eeouOIniea attuale, non a ltro che una cr-isi di prorluzione, la quale -"_. egli aggiunge ~ essendo regolata unicu.mcnto dal progetto del capita.lìsta, (\ aeutta dalle stesse classi industrìalì è che subordinano l~of:fet't:a. di. mercì unica mente all;+ domanda di eSHP. Si affcrrnn - egli eontiuna -- ch« i capitulistì in tal modosi regolano, hl quanto possono disporre come meglio credono del capitale cb e è di loro proprietà; noi neghiamo questo loro diritto in quanto essi. sottraendo il capitale aìl'Indnstrìa. non ottengono per effetto il solo ritiro del capital«, ma mettono sul lastrleo miglia!» e mi,gliain di ramiglie, e trascinano con S(~ altre industrie legate alla prima da l'apport.i. di varia lJatura », Il Baldesi vuole> elnnqllt' elre la cla8se paclronale sin trattennta, o addirittnrtl impedita, clal sospendere la produzione anche qnando questa si svolga in condizioni svantaggiose. , S enonehè .vediam,o quali eOllseguenze se ne possano trarre. Non sarà. certo. la con· segnenZ}1 che si deve Iayorare in perdita. LaYorr~re iu perdita significa sacrHicare una rlcchezzl, superIore alla ricehezza stessa, che si ottieue, a parte il lavoro che a;rdr?bbe ~precato. Significa fare opera dI dIstrUZIOne, anzi che eli produzione. T~le uon è certo il proposito a eui si. mua, nè da parte· elei capitalisti llÒ ('" par!e dei socialisti. _Bisognent l;worare Oglll 9ual volta ciò si possa fare anche con plcc:~lo :vl1ntaggio, Senonchè, per ottenere CIO, e neeessario che tutti i fattori elella produzione (capitale, lavoro intellettuale, lavoro manuale) restri.n"ano il loro C?sto, lII:a non e questa, in so~tanza, la te~I e~egl~ ~ndustriali, quando nei momel;tl dI,crIsI sostengono clIe la dm uneraZIOne eh tutti i coefficienti della produ, zione, e . quindi anche il salario che in generale raggiunge una percent;mle not~vole ,sulle spese eli produzioue deve ve' .nn'e rIdotta? (l.o:::;k<:_Il<" la lIPte~:-;itù di ('oiltillllal·(' .u l)]'odmdoll(' unchr- iu ('il'eoNt.allzP di.ffidli IJ(>.]' evitart- la disocenpazìon« sbocca i novitablhueutc nella necessità di ridurre la rinlUnerazione di tutti i fattori della produzionn e quindi anche della mano dopera. Certamente, a proposito dell'intervento dello Stato per dhuinuire la disoccupazione, vi sono delle ritlcssiom da fare, ed 1ÌIU1 potrebbe essere questa; se, in certo condizioni, piuttosto che pagare sussìrìt a degli. operai disoccupati, 11011 (·OJl\'('llg<1 pugar(' :-;nR~idi ad opvrai occnpu tì, sussidi.u-« i..11 alite parole I'Industria. in modo elle essa possa continuare a lavorure, _dò che, lasciata a sè, non poti-obb« fare. Dal punto di vista teorie», la, soluzìon« presenta, PPI' eli industri» l! , il YHJlhlggio~ a pari gl'a\"ml~' per lo Rt:l:'), di. non i nter-romper-o Fav.,-i:·11H(:nh) d<:lln prorluz ionc: per operai (l [Jf:'T' la nazione, quello di c1iUlilliTil'<\ con l'ozio, h, g'li occasioni al delitto. Dal punto di vista pratìco. vi· è, però, la difficoltà, di cui non bisogna uascondcrst ~ nella pratica, la portata, di deterulÌnare quali sal'ebbcl'o le iudustl'ie d" sussidiare e qnale la misura del sussidio da. accordare 21 ciascuna di (IHRP_ l\'In, la, Noluziolle prese1ìteI'ebb(~ ~o prattutto FillcoJrveniente di prolullgare la crisi: i.n q1lanto i n110vi prodotti~ aggiun· gendosi a qlH-'IU già esi~tel1ti in luisul'n esuberante alla dorruuld;;t, l'itarderebhcl'() il rista,[)ilil'si dell'('(!l1i1ibI-io tm domilllda ecJ Mfewta. H. Bpnolldu\. non 1l1Lsi'a f{'1·m'.ll'~i (lI L'uno delh\ di:-:oc('ltpaziOll<'. bi:-;op,'llll l'i:-::ntil'P u!lf' sne <·n~!I'w. Ora, H·blliamo dNto th(~ l'inchiclsb:\ sulla lwoduziOlH'; li l(> li 1l'<, giustamentp fH <1ipeJH1Pl'(1 la diso'(~('tlpaziolle della, l'ostI'i"ione della produzione, fa poi risalll'e la responsabilitù di questa, in buona parte almeno, al sistema capitalistico attuale, in quanto permette una restI'izione sistematiea della produzione. Ok(' l'i'uchipsbl clIP la pl'odll;t,iollP ~t;l\'<l pelo di\"Plltal·(' 7l0l'lllHl(J qnHudo. lWl' la di" :-;t('~H dd pI·Pl,l,i, ò illt(lI'n~llllta U11a riduzione della pl'odnziolle~ HOll :-::010 anto· nULtìc.a. hl qnanto tf:'l't<' ÌlltllJstrlP non avrebbero potnto lavorar(· ehp in perdita, ma anche sistematica, in quanto altre industrie~ prima, ancora di ]a,Yol'n1'f~ in p('l'. dit,). h"nno limitato la lorò produzione allo seopo di rialzare i prezzi, ()m cleye dir'si anzitutto che è cel'ta- Ni·vi8t(f, -u Politica l?conoi/1Jca· l 1J1'oblemi della prodaszione e delle. materie prime c!a'Vuntt: alla Società delle Nazioni mente un errore il supporre che la produzione, prima della crisi di sbocchi, fosse per avviarsi verso il normale. Dopo I'armistixìo. vi erano nel Inondo dei bisogni speciali transitori, derivati dalle distt-uzioni apportato dalla zuerra c dal. l l ", , l , eSaln'l~r:e11t() (. e le _l'l.i:.::?]·ve, degli oggetti personalì, cce.: tali bisoznì banno dato nuova spinta alla prodnzìono. Si capisce però che, quando questi bisoznì passeggeri sono stat! soddisfatti. lo ,rtimolo alla prorìnzionr, doveva naturalments rallenta rsi. La. causa determinante l'arresto della produzioue è stata però la cessasione della, solida1'Ìetù. internazionale e intranuztonalc. Da una. parte è venuta a mancare la solidarietà fra gli Stati, onde o'li Stati ricchi, che durante la guerra làcevano credito a condizioni favorevoli e anche elargivano sussidi gratuiti a Stati poveri Impegnati nella lotta comune, non si sono più sentiti, a pace fatta, in dovere e forse neppure in condixione, di continu~re tale sistema. D'altra parte, si è attenuata qu:lla solidarietà fra le classi sociali, per CUI durante 1>1 guerra, nclla necessità di mantenere un fronte compatto contro il nemico, i detentori di moneta i detentori ~1~ t~to~i e in generale i pe;cettori di reddìtì fiSSI, sopportavano di buon animo un continuo anmento di pre"zi che veniva a ridurre i loro redditi reali. Passata la guerra essi non si sono adattati a sottostare nlteriormente a tale condizione di cose, e hanno reclamato l'arresto dell'emissione di carta moneta e il cambiamento di quella politica dei crediti, ehe provocava poi, a sua volta l'emissio' ne dl, carta moneta e eontribniva ad elevare i prezd, creando bensì un'apparente prosperità generale e una reale prosperità di certe classi di popolazione, ma facendone sopportare alle altre classi le spese. E' F5tata precisamente la riduzione dri crediti <l<'i paesi l'i('<'11i ai poveri e la e0ssaziOJH' d(~lla emi~sjone di carta, moneta, ein generale dei metodi infiazionis~j('i. che ha deteJ'minato la crisi dei prez7,1, la quale, a sua volta, ha provocato la (',rj:.·;j <lellil prodnziollB. QlwRta circostanzù è eRpli(~,itilmente '['iehhtnul.ta dal qllr11a ('II'rolare, della Federazione inglesr ,ki produttori di caucC'Ìrì, che l'Inchiesta "nl lavoro riprod nee. In marzo e aprile del 1920 - essa clice - le prineipali banche del mondo hanno pI'eBO misure energist('RRH 'che per mettere fine a.ll'iuftazione che aveva raggiunto proporzioni pericolose alla fine del 1919. In conseguenza, gli ultinli 6 mesi hanno segnato un periodo di. <]pfiazion« iII tutti i campi dellccouomia. Di (lui. la discesa dei PI'('7,7,i. Quando però si pnr-la della discesa dei prezzi. come erf<'tto della deflazion« e come causa della di lllinuzion« di produzione, hisogna badai-o :-l, non contondero quello che è il. sintomo colla causa vera, In realtà il meccanismo degli scambi può, da un certo punto di vista" rassomìglìarsì a una bilancia in cui i piatti sono rappresentati dalla domanda e dall'offerta e di cui il prezzo è l'indice. Se, nel dopo-guerra, i prezzi prima sono saliti e poi discesi, ciò è avvenuto, in ultima, analisi, perchè prima la èlomand" si è trovata ad essere inferiore all'offerta e poi superiore. Supponiamo che i prezzi non fossero diminuiti: le cose sarebbero andate certamente anche peggio, perché se con dei prezaì bassi la domanda er~ scarsa, con prezzi più alti, la domanda sarebbe stata ancora più scarsa e quindi la produzione avrebbe dovuto ridursi ancora di più, poichè IleSSUJ10 produce quando non può vendere. Chi ben guarda si persuade facilmente che il t-ibasso dei prezzi in segnito ad una domanda inferiore all'otferta, coetìtuisce uno di. quei provvidi meccanismt di adattamento che, come dicevamo, abbondano nel campo dei fenomeni economici. Certamente non vogliamo affermare che 'presto meccanismo sia perfetto: esso anzi dà luogo ad un inconveniente grave, di cui l'economia classica, che è un'economia statica, non aveva avvertito tutta la porta(a, e che la realtà, ehe è invece dina.mica, Ni (~ incarica-tn di 11lettere in lnce_ Gli è cbe l'abbassarsi dei prezzi non provoca, quando si prevecle che esso conti· . 11Ui, u u intensificarsi della domauda, come dovrebbe avvenire perchè potesse ricondlH'l'P T'HpidamPllte F(~qniljbl'io, ma anzi pro\'oe,} nn" sospensione delle compere, ano stesso nlodo che un rialzo dei prezzi, se si prevede che persista, incita la donmnda, an7,ichè placar!a. :!\ia ciò non può dnrare che per qnalche tempo; alla fine, sotto la spint" del bisogno, o ritenendo che il ribasso dei prezzi abbia toceato il fondo, la domanda si intensifica e il mec(;anismo c.ompensatore agisc.e_ ,_. L'ahbaSRaTn(~nto dei prezzi costrtlnsce, si può dil'e, nn passaggio obbligato che PPI' w~cil'e dalla crisi (li sbocchi e ritornare a una condizione di equilibrio; la restrizione della produzione, cl1(\. ne seglw, è mìnoro di. quella (~he seguirebbe qualora i prezzi non fossero diminuiti. Questo però - pare che dica Pinchìesta - può giustificare, come una necessìtà ineluttabile, la restrizione automaHCt, della produzione, vale a. dire la riduzione che avvìene per il fatto che i prorluttort lavorerebhel'o in perdita, ma non la restrizione sistema.tica, che avviene allo scopo di rialzare i prezzi. Senoueltè questa distinzione, che l'inchiesta vuol porre fra riduzione antomatica eridnzione sìstematìca, è· una _distinzione assolutamente fittizia. non tanto perchè sia dif· fìeile a traceiare il limite che le separa, come l'inchiesta accenna, quanto perché non vi è nulla di concettualmente diverso tra di esse. La restnizìone sistematica, di cui l'inchiesta dà tanti esempi, non è in fondo che una, riduzione automatica : tutta la differenzà sta in ciò che essa viene attuata da persone ehe sono dotate di magh>iore prudenza e che agiseono d'accordo, prima, che il male abbia raggiunto tutta h\ 'SU~l gravità_ Anche la riduzione slste. inattca viene fatta per evitare delle perdite, sia perchè il prezzo di vendita è giù disceso (come in realtà era avvenuto in taluuì dei casi che Pinchìesta porta ad esempio), sia perché si prevede che, senza di essa, discenderebbe ad un livello tale da rendere l" produzione antieconomica. Per il cotone, appunto, l'articolo delle Uotton N ews, riprodotto dall'inchiesta, dice ben chiaro che la riduzione del terreno coltivato non fn il risultato di nn accordo dei coltivatori al fiue di ridurre le disponihilità e rea1izzare per pnro egoiSIno pr(~zzi Iuaggiori delle materie prime, ma [u una necessità 'lss01uta loro imposta dal marasma dello smercio ùovuto a 11.11 '. sottQconsn.mo d'el cotone grezzo da parte delle fahbriche, all'accumularsi (legli 8tocks invenduti·e ,rlh def.!azione dei valori che rappresentavano ormai. appeml un terzo del costo di produzione (pag. 67). Si capisce eome, quando il prezzo di mereato è giunto "al di sotto dd costo di produzione sarebbe stato - come dlee altrove lo stesso articolo - Ima politica ,.li suieiclio continuare la produzione (pa.gin'l 66). Che eosa sarebbe invero avvenuto, ~e si fosse eoutinuata lliteriorment<' la ;.ti (leve attraversare 2 produz ion« .illvee(~ ;')53 che restr-ingerla? Sa:~ l'ebbe avvenuto che, dopo nn certo tempo, il livello dei prezz! sal'pbbe sceso a tale punto ch« la. produzione avrebbe dovuto interrompersi completamente o quasì : ora non vi è dubbio che fra i due sistemi, quello di continuare una produzione su scala ristretta e quello di contìnuarla in pieno per un po' di tempo per poi ìnterromperla completamente o quasi, il secondo presenta inconvenienti maggiori, i quali derivano dal t'atto che interrompere lo svolgimento di una produzlone qualunque essa sia, e riprenderla poi, importa un costo non indifferente. Tutti gli strumenti tecnici, tutta la clientela, tutte le maestranze ne soffrono. Che qu"sta riduzione sistematica della produzione non sia U11 capriccìo dei produttorì, ma dipenda da una necessità 1'''''le, appare dalla stessa unarrimi tà, dei consensi; poichè non si trattava già di pro(luzioni elle fossero monopolizzato, ma tlJ produzioni. esercitate da un gran numero di proprietari, i quali dovevano mettersi dacoordo in maggioranza. notevole (pcr il cotone almeno nella misura del 70 per cento) per che la riduzione si attuasse. Il t'atto che, per tutti i prodotti (caucciù, cotone, lino, seta, legno, the, nitrati), L'aocordo si è raggiunto, e pare facilmente, mostr» elle. Hi trattava di necessità «vidente. E un'ultra prova che la l'Nitrizimle Hl imponeva, è che i produttor-i non tro"'avallo più eredito. l banchier-ì rifiutavano di f"re eredito al coltiva.tor-i di cotono per nn l'aeeolto 110I'mal(" dice l'm.'ti· polo eitato (pag. GG-(7). N OH ,\ quesia là prova 'migliore che h1 produzione veniya; l'it(,lluta llOll redditizia'? E questo è tiHltO vero che, non solo i coltivatori di cotone rifuggivano dal fare delle nnove semine, ma erano eostretti ad abbandonare anche le semine già, fatte, e q\wsto precis"mente T)('rdH~ i bnn('.hiPT'i l-i.fintn:nvno di daI'(~ loro i el',,<!iti 'supplementari (pag. (;9). "erillllen te non si sa perchè si porti Ci uesto COllie Ull PNf'mpio di eùHl dptta. reslTizione Ri~tpmatk:J, della prodnzione, 1l1('rdT(, par lH'llPllll ('NPmpio tipi('o di r('Rtr'iziOll(l al1to~ lllèlticn . Vi. è 11n altr'o fatto NU.i ('ni dobhiamo l'N-mare la nostrn attepziOllP: nell'EgitJo' 1(~ pialltagioni di eoton(~ sta·nno Rotto il eontTol1o goyprnativo e l'illehiestn, l".pgnala preeisHnlPTlf,P 1111a decisione preHa (hl1 8111tano Fllad, eon appoRito decreto.. ('lH' 01'- 554 dina eli rirlurr« " due terzi la superfìcie accorda.ta alh coltivazione del cotone, interdice addirittura la coltura nell'Alto Egitto, fatta eccezione per la parte il" rigata dal Nilo. L'inchiesta aggiunge che sarebbe supcrtìuo insistere sullImportanza speciale di una simile misura, presa, non piil d(" jn-ìvati in difesa dei loro interessi, ma da poteri pubblici. Senonchè, noi dobbiamo domandarci se questo veramente costituisca un provvedimento caratteristico del sistema capitalistico attuale o non costituisca piuttosto una pa.rzìale attuazione di. quello che sarebbe il programma dello Stato socialista. Lo Stato socialista non avrebbe forse, tra le sue fnnzioni, quella di proporzionare la produzione alla domanda'? Quello che il Governo egiziano ha fatto nel campo dei cotoni sarebbe precisamente quello che lo Stato socialista dovrebbe fare per tutte le produzioni. Senonehè - si obbietterà - non deve dimenticarsi che. mentre la domanda di cotone nell'Egitto era ristretta, altri paesi soffrivano di penuria. Ebbene questo dimostra unicamente che anche la realizzazione dello Stato socialista non basterebbe a risolvere la crisi. Questo mostra che, per eliminare I'ìnconvenìente, bisognerebbe abolire le barriere politiche, che corrispondono, d'altra parte, a diversita di sentimenti, che non si possono negare, nè sopprimcrc: bisognerebbe abolire le nazioni o sovrapporre ad esse un superstato, ciò che potrà essere riguardato come un bene, o ()\1IDe un male, ma certo è assolutamente indipendente dal sistema capitalistico o dal sistema socialistico della organizzazione economica nazionale. l, 7, - Prima di chiudere, farò ancora due osservazìoui : abbiamo detto che fondamentalmente, secondo Pìnchicsta sulla produzione, la crisi attuale sarebbe uua crisi eH sottoproduzione da, pàrte degli Stati dell'Europa centrale e dell'Europa orientale, Si cogHe certamente con ciò una· (1plle dl'c-oNtaJ)7,p deeif'::iye, eù io ~t('N~() nella mh:t inelli{'sta sulle lnateì'Ì{' pdnH' l'ho debittunente segnala,ta ; ma non si c-oglie forse' tutta In yerità: llOll I-'i tl',:l~i.' invero solo di sottopl'odu:doIlE'. da. P::ll'tp ma H-ne!J('. di ~o\'rapJ'()dll· Zi01H' da parte (li nEri. Il rnppresentmltP di alcuni G55 ]{iri",f;(t di Politica Economica p;-le~i, della Camera di (:ollllllPreio di New York. intervistnto dal (lir-ettore dell'inchi"Rhì sulla produxione, diclriar» va lJl'et:isa1Uellh,,~ elle 'la produzione dpgIi Stati ~~1Iit:i. è euor memonte a.umeutat» durante la g'lH.'.J:l'a, {~ dlP qnindi uttlHl!llwllte essi hanno UIÙt produzione molto più forte di quanto non possano consumare (pag. 175). Quanto ('gli diee per' g'1i R1Hti Uniti. si può probahil rneu to l'ipetN(, per l'InghilterrH e i Domìntì britannici, per il Giappone e per molti a l Jn('HO dpg"ll Rta ti neutr-i, qual i '!n SY('zia~ la, Spagna, I' Argentina, l'Olan- da, 'rutti questi Stati si trovavano, durante la guerra, in condizioni economiche partlcolarmente favorevoli, in q nanto abbondavano di derrate alimentari o eli mutcric prime, quali. il carbone, il ferro, la lana, richieste urgentemente da parte dd Governi, o erano favoriti dalla loro posìzioue ; essi hanno naturalmente tratto VH;Jltnggio dalla g'Ilf:',I'l'<l, sviluppando i n modo ('eec~zionnJe 1(.\ loro ()l'ganizzuziolle· economica. . Megli che dRll'è sottoprod uzìone .dl alcuui Stati, può dunque dirsi che la crisi derivi da, uno squìlìbrìo economico, il quale si è verificato da una parte per intenso impoverimento, e dall'altra, per nn intenso arricchimento, avveratisi durante il periodo di guerra, La differenziazione fu facilitata dal fatto che, fra le nazioni povere e ricche belligeranti, sussistevano, allora, per effetto del comune pericolo, dei legami economici molto strottì, e le sue conseguenze .rurono rese' più gravi per il fatto che tali legami .sono poi venuti a mancare. T~l'allO questi stretti legalni che facil itavano allora i crediti da Stato a Stato. Sono precisamente questi crediti, in cui il rappresentante americano e, per sua bocca, I'Utfìcìo internazionale del lavorò vedrebbero l'l salvezza. della situazione, QU('sti crediti. però. essi stessi dicono, dovrebbero riposare sopra uno stato di pa,ce e di sicurezza- fra i var.i Stati; sopra. una sitm:tzione politica che desse garanzia elw i crpditi potessero essere restituiti ) mn:ll(}l'tb~7:ati. Pojc.h{\ naturaIInente, tra~· tnn<lmd di c-rc'(liti destinati alla, l'icostl'U~ r,ioì!p, non dovrebhero es.sere crediti a bre· VI' ~(',Hlpnza, ma a :;::cadenza molto lunga" di 'U}) {lP(:Pll11io (ì di dl1e clpecHni. T,lll' sitlH'('7,r,n. (1Ì{'{' il J'Hppl'('~elltn.llte Hw<'ric,ulO, of(gi 11m1 e'è. pprehè' nl~J1.a esclude che, nelluugo ciclo che sarebhe 1'1ehi.('~to pel'elH) fjnc·'~t'i treclit'i fo~sero .1'2 stitnHi o :ì1l11DOT't"17.7,nti, lln~nltl'H- gnprra. non scoppi (> gli Rtnti "ti llell'iHq","sibilitù Rialto po· soddìstare i 10]'0 (}puitOl',j IU ddritL PC'I' ovviare a tal« iùeollyenient(· non vi è altra via, egli uice. che la Società delle Nazioni. Senoudlè noi, a questo proposito, non abbiamo che da richiamare quanto abbiamo detto sopra la costituziouc della Società delle Nazioni nella nostra prima conferenza, La Società, delle Nazioui non è un superstato, o, almeno, se appare un superstato 'per i fini elle dovrebbe raggiungere, non è superstato nei mezzi di cui dispone. La Società delle Nazioni è inf'at.tì un'assooiazione libera, nu'associazlone, da cui ogni Stato può, quando vuole, ritirarsi. Oltre a ciò, tutte lc decisioni dell'Assemhlea e del Consiglio della Società delle Nazioni, che non sìeno di procedura, dovendo essere prese all'unanimità, non si può imporre a uno Sfato una deliberazione grave, da lui non voluta. In queste condizioni, non è possibile che la Società delle Nazioni possa garantire che uno Stato non faccia la guerra entro dieci o venti anni. Ogni Stato ìnvero può r-itil'arsi, col preavviso di un biennio, dalla Società, e fare quello che vuole, senza mancare ai suoi impegni verso di questa, E' anche dubbio che, se egli restasse nella Società e venisse meno agli impegni giuridici che lo vincolano in ordine alla soluzione dei conflitti, la Società delle Nazioni potrebbe veramente agire contro di esso 'in modo efficace e impedire la guerra, quando almeno si truttass« di U11 grande Stato, Ii}' evidente dunque che 'questa soluzione dei er(~diti iuternnziouul], in quantopresuppone un potere politico su perstatale da parte della Società delle Nazioni è completamente da scartare, ma, anche all-lntuorì di ciò, non pare che essa abbia probabilità di riuscita. Per quanto .ssa corrisponda, infa tti alla JlP(',Pf:sItù ~lCO" lOluica <Id mOnHJllto~ IH'aHtHJlHmt<' 1101\ (~ attu<:l,1iilp, in qURllto nOll l'iRpcmd(~ alle ,condizioni. polìtiehp dq(l:i Ntnti p alla psicologia delle nazioni che potrebbero fornire. i crcditi.. Hitorneremo forse iu pros'simi. articoli sopra questo punto, fOlldHJlwlltah~, I r I I I I 9. Concludcndo, l'esame critico del pl'imo volunt<' (1ell'inchiestn sulla p"oc1uzio, e, diremo che, da una pal·tc, la SOlllzione ntravvista della cl'Ìsi mediantc l'opera ella Soeietà delle Nazioni è inspil-ata ad nn soverchio ottunìsmo e può parere semplìcista, dall'altra, le accuse mosse all'attuale sistema. di produzione, così detto capitalistico, in parte non trovano corrtspondenza coi fatti accertati ,(salari reali a ttuali più bassi dei prebellici), in PÙI't(~ meriterebbel'O di. venire meglio provati (relazioni fra, disoccupazione da una parte, e criminalità c mortalità dall'altra : portata economica, della dìsoccupaxione), in parte derivano da interpretazioui Iallaci. Non di l'ado ìnvero l'inchiesta, 'vede (: segnala solo gli inconvenìenti secondari di fenomeni che costituiscono per contro provvidi processi di compensazìonc e di adattamento. lo non voglio con ciò lasciar-mi trasportare ad una ammìrazione ìneondìztouata dell'organizzazione economica attuale, Essa presenta, al contrario, a mio modo di vedere, in, convenienti non lievi: l'inconveniente fondamentale, di cui l'economia classica non ba avvertito tutta la portata, è che i meccanismi di compensazione c di adattamento hanno il dil'etto di csigere, per la loro azioue, nn tempo spesso non breve, E molto spesso, prima che la loro azione sia compìuta e l'equilibrio si sia, ristabilito, altre cause di squilibrio sopravvengono ; così che, nella pratica, lo svolgimento dei :FenollHmi economici, a1!~ zichè avverar-si attraverso a, una, serle di stati di equilibrio. molto spesso è rappresentato da una successioue di squilibri che i mr-ccanismì di «omponsaaìone e di' adattmnento tendono ad elìmnìare, IDa, non riescono in realtà elIo a frenare o r-idur-re. 'I'utto «iò. a mio modo di vedeÌ'(', non ~i può J1q!,'m'p p 11011 si (le\'(' ta cere. Deve anzi ('~spr-(' h:lllltn costantemente presente per rondercì Yigili. ad ozni ae(',OrO'lulen t'o elle POs~(\, nttonnare c ~ b. " prevenire gli lnCOl1yeluentl, accrescere ]'f'Hlcada (' Rol1edhn'(' l'nr,joll(l dei meecanismi di eOll1Jx~m,nzioJI{' (' <'11 <'Hlnth1l1H'lltO. Thla eonYifHw ptll' !'Ì('Ollos('(>te. ch('~ enn tali il1COllY('ll 1<'11't i, l' nn:,'n]; i %:,:;1 Z i ()~ 1P {'t'm l om iea attuale J'ullzioll<l ~, !'('l-;j:-:t~, (\ SeCHlyo]gi· JllPllti imnH'w-:j (]!1<l1I qlWj!O (kll" s~ll(-'rTaJ attnalc~. ClIi pile; suggerire (]ltaldH' ('.OAfù di. HH'glio'? Il t.rugko ('81){'rinl(~1r!o (lC'l1a Hl18Nhl Ìla mostrato HW'O)'(j lìJl;l yolhl eolnc questo qualeo8H 1101\ ~iil ('(ll't'O 'i'orga~ nizzazione socialista. E gl'tUHle è quindi la responsabilità -- tanto pIù grande (pwnto più è grand" la loro autorità sulle masse e lnaggiore la importanzn degli di 1'<' l ti',c,,,, organismi 1Il nome dei quali essi parlano o scrivono - di coloro chc nel mondo, ancora saturo di malcontento, lanciano, sulla base di equivoci e senza prove adeguate, accuse esagerate all'organizzazione Eco nonii ca economie" attuale." mentre non possono indicare un altro sistema' che ad essa potrebbe venire sostituito con sicuro vantaggio, CORrtADO GINI, Prof. 11ell't;nivendtil di P\ldovf'., Le accettazioni bancarie nel commeì'c:io internazionaie (~) (Tratte documentate e crediti d' accettazione) II, - Lineamenti giuridici. 1. l due periodi della. apertura di eredito: periodo poster-iore alla accettazione. 2. Periodo anteriore alla accettazione. - 3. Quan,. do si abbia « conta-auto » di 'apertura di credito. - 'L Si dimostra non aversi contratto nella aper-tur-a di credito revocabile. - 5. Si dimostra aversi invece cont.r at.to nella apertura di (a-edito irrevocabile. - 6_ L'uperbura di credito d'accettazione come contratto. - 7. Se si tratta di contratto preliminare o definitivo. - 8. Sulla figura .giuridica del contratto di 'apertura di credito d'accettazione. Se si tratti di conta-atto SO],{)1AIUO: 'l. I d.uc periodi della «pertur« di ered.ito : periodo posteriore ali" accettarlone, - Ci sembra che tutto l'insieme dei rappnrt! di fatto a cui dii, luogo l'apertura di un credito d'accettazione, sia eRRO revocuhìle e irrevocabile, possa divillel'~i in due periodi nettamente distinti, e ehe la. linea di demnrcaziona tre} i due sia costituita. dalla accctto.zionc, Il pri mo stadio va dalla « apertura» del eredito, al momento in cui la banca accetta hl: tr-ai> ta, apponendovi. la sua firma: il secondo, dalla aceettaxìoue al pagamento. Lo svolgimento di. questo secondo periodo è traccìato con solco profondo dal l'igote ste~RO della obbligazione cambiaria assuntu dalla, banca, verso il beneiieiario, Fosse il credito d'accettnztonc revoca hil« o irrr-vocabile, confermato o non coufr-r- mato, In banca -llna. V01ttL data I'aecetta z'ion« -- ritirerà, estinguerà) paghpl'iÌ qualunque C,OSH, avvenga - hl cumbia lo tratta 811 di l()j dal venditore. Pagherù, di CX·) La prima. parte, economico-tecnica, di questtt monogrufia (l stata pubblicata nel faso. YIT-VH1. di questa Bi-vista, pagg. 410 a 420. a favore di terzi. favore di terzi. della delegazione. delegazione. - 1.2. h~ di verse difficoltà: an"a~n;.'~~~~~~~"li;:;; .VL Rispetto alle interferenze tra c e apertura di eredito. I..<L Altre i;:~~~;~~t~il':Z,'. credito « confermato » e credito (( il - 15. Applicazione della distinzione. diritto di ritenaione come garanzia per tante. fatto con i denari dlnanto, se tutto Bi è svolto ti'; con il prodotto delle g>Cl'<lUZ:le sto prcstute se ef2;li non ha potuto fornil'le in tempo h~ somme necessarie : .con propr-i fondi, se le garanzie saranno ca.te o saranno state insufficienti; sto terzo caso essa chhnnel'ù più giudizio l'ordìnante : ma prima" accettato avrà jJai;n[o. 2. Periodo untcrior« alla, -- II primo stadio, quello ( apcrtru-a » <1r'!, eredito aJhl d;::~i;{1~il~] del la nct(~tt:azioll(', h(1- in voce svolgimento ben (liYe-l'~';-i, il Be,WIl(\R t i-a-tt.i di crodìto r""oca/,ire o ;rJ'"'V()c<~,/)i'tP; Abhi.nno giù visto tOlne la l 'uso illt-end<\,no la rcroca[J'ilità NO dw ()~Nn dipende, così dal lnuu-lricr«. come d<J toro ot-dina ntv. questi può sPlUpre t:hiedere ~- pr-ima elw {;'Sf:'a si. sia· ~;\:!~~i.:tl;\~J!Aiii~~ obbligata ~ di, non dar z io ne ; (."In l bunch icrc, nerchè